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PIANO DI ZONA DEL DISTRETTO F2 Comune capofila CERVETERI

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4. Presa in carico stabile con formulazione del piano individuale di<br />

intervento da parte di una èquipe multi specialistica socio-sanitaria<br />

affinché sia garantita l’integrazione socio-sanitaria.<br />

5.4 Area disagio ed esclusione sociale<br />

Come già sommariamente analizzato al punto 3.4 del presente Piano, l’area del disagio<br />

e dell’esclusione sociale è complessa nelle sue cause e trasversale a tutte le<br />

problematiche fin qui analizzate, cui vanno aggiunte le dipendenze e la salute mentale<br />

spesso all’origine di gran parte delle condizioni di marginalità sociale più grave. In<br />

questo ambito la rete dei servizi è ancora insufficiente ma si può tentare di ampliarla<br />

soprattutto creando maggiore sinergie tra servizi e risorse del volontariato. In<br />

particolare obiettivi strategici in questa area sono:<br />

1. Analisi approfondita dell’area dell’estrema povertà che si sta ampliando<br />

soprattutto in relazione alla crisi economica che sta riducendo gravemente le<br />

risorse occupazionali, attraverso la messa appunto di un sistema di<br />

rilevazione congiunto pubblico e privato sociale;<br />

2. Attività di risocializzazione ed integrazione sociale delle persone affette da<br />

patologie mentali nel tentativo di evitarne l’isolamento;<br />

3. Attività di prevenzione presa in carico delle persone affette da dipendenze<br />

attraverso le risorse del Piano per le Tossicodipendenze;<br />

4. Azioni di sensibilizzazione delle comunità locali intorno al problema della<br />

marginalità sociale affinché emergano risorse soprattutto del volontariato.<br />

5.2 Area Immigrati<br />

Per l’area problematica relativa all’immigrazione, bisogna costantemente monitorare I<br />

processi di integrazione poiché, soprattutto in questo periodo di grave crisi economica,<br />

potrebbero emergere conflittualità con la popolazione italiana e conflittualità interetniche<br />

che a volte emergono con episodi di violenza seppur circoscritti. Un attenzione<br />

particolare va posta alla popolazione minorile così significativa nel distretto,<br />

cominciando proprio dai bambini più piccoli e sollevando le mamme dal carico<br />

dell’accudimento. Un servizio di mediazione culturale che affianchi gli operatori sociali<br />

soprattutto nei consultori e nei servizi sociali, sarebbe un efficace supporto ai processi<br />

di aiuto che si possono mettere in atto soprattutto verso le donne immigrate.<br />

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