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è ora di sentire meglio...!!!! - Il Reporter

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<strong>Il</strong> Giornale del tuo Quartiere<br />

Q4<br />

•Affitti<br />

•Ven<strong>di</strong>te Immobiliari<br />

•Gestioni immobiliari<br />

agenzia immobiliare •Consulenze tecniche<br />

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URBANISTICA<br />

LA NOVOLI CHE VERRÀ<br />

Dopo un lungo restyling<br />

si intravede il volto del quartiere<br />

del futuro<br />

PAGG.16-17<br />

PROSTITUTE, NUOVA MAPPA<br />

Le “lucciole” presenti nelle strade<br />

del Q4 retrocedono sempre più<br />

verso le zone periferiche PAG.2<br />

SPORT<br />

CORVINO GUARDA AVANTI<br />

<strong>Il</strong> mercato si è chiuso senza l’acquisto<br />

che i tifosi chiedevano. “Compreremo<br />

quando ci sarà l’occasione” PAG.36<br />

“PISCINA AL CAVALLACCIO”<br />

Franco Traballesi, vicepresidente<br />

del Q4, illustra i progetti: “Serve<br />

una nuova struttura” PAG.38<br />

Perio<strong>di</strong>co d’informazione locale. Anno III n.48 del 7 settembre 2009.<br />

N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale <strong>di</strong> firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spe<strong>di</strong>zione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo <strong>di</strong> copertina euro 0,10<br />

PRIMO PIANO<br />

Biblioteca, tutto fermo<br />

<strong>Il</strong> quartiere deve attendere<br />

Autobus e Ztl, si cambia<br />

chi non è mai capitato <strong>di</strong> sbuffare,<br />

A sotto il sole o la pioggia, in attesa<br />

<strong>di</strong> un bus che non arriva mai? E che magari<br />

quando arriva è talmente pieno da<br />

non riuscire ad entrare? Questo, e molto<br />

altro, ha allontanato sempre più fiorentini<br />

dal trasporto pubblico. Ma <strong>ora</strong> si<br />

volta pagina. Tante le novità in arrivo:<br />

rinnovamento <strong>di</strong> linee e mezzi (ad<strong>di</strong>o ai<br />

“bestioni” da 18 metri), più tecnologia,<br />

<strong>di</strong> Gagliar<strong>di</strong> – Puliti<br />

lotta ai “portoghesi” e, perché no, tariffe<br />

più convenienti. E in vista ci sono cambiamenti<br />

anche per chi si sposta in auto.<br />

Se la Ztl notturna andrà avanti fino al 31<br />

ottobre, dal prossimo anno potrà essere<br />

molto <strong>di</strong>versa, nelle regole e nei confini.<br />

Per venire incontro a tutti: a chi la notte<br />

se la vuole godere, ma anche a chi preferisce<br />

dormire. PAGG.10-11<br />

Tendenze<br />

PAG.3<br />

Nozze “esotiche”<br />

scoppia la moda<br />

PAG.6<br />

SETTEMBRE 2009<br />

Tutta “colpa”<br />

<strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong><br />

Andrea Muzzi*<br />

ra un po’ ricorrerà<br />

Til 150° anniversario<br />

dell’Unità <strong>di</strong><br />

Italia, ma leggo nei<br />

giornali che in giro c’è sempre più voglia<br />

<strong>di</strong> separatismo. E’ da quando sono<br />

bambino che sento i settentrionali parlare<br />

male dei meri<strong>di</strong>onali. Praticamente<br />

sono 40 anni che sento <strong>di</strong>re sempre le<br />

stesse cose. La “colpa” <strong>di</strong> tutto questo è<br />

<strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>. Prima <strong>di</strong> partire con l’impresa<br />

dei Mille avrebbe dovuto chiedere<br />

informazioni, avrebbe dovuto chiedere<br />

ai milanesi “Ragazzi, scendo nell’Italia<br />

meri<strong>di</strong>onale, vi va bene se poi vi unisco<br />

ai siciliani?”. Loro avrebbero sicuramente<br />

risposto: “No, ai siciliani no. Se proprio<br />

ci voi unire a qualcuno, aggregaci<br />

agli svedesi. Noi siamo lav<strong>ora</strong>tori, gente<br />

abituata a fare tutto da sé. Loro hanno<br />

l’Ikea, siamo perfetti insieme!”. Invece<br />

Garibal<strong>di</strong> è partito senza nemmeno un<br />

piccolo dubbio!Almeno avesse fatto dei<br />

sopralluoghi, avesse chiesto informazioni<br />

ad un siciliano, niente. E’ partito con<br />

altri 1000 sprovveduti. Immaginatevi<br />

anche la reazione dei siciliani che una<br />

mattina, <strong>di</strong> colpo, si sono visti arrivare<br />

1000 persone tutte vestite uguali, avranno<br />

pensato: “Ma il carnevale <strong>di</strong> Viareggio<br />

quest’anno lo fanno qui?”. A me<br />

piacerebbe sapere il nome dell’agenzia<br />

<strong>di</strong> viaggi che ha organizzato l’impresa<br />

dei Mille. Un’agenzia seria non manda<br />

un uomo in giro da solo ma gli affianca<br />

una guida che lo istruisca: “I siciliani<br />

mangiano la cassata, amano fare questo,<br />

quest’altro no!”. Insomma, se Garibal<strong>di</strong><br />

avesse avuto una guida avrebbe capito<br />

da solo che milanesi e siciliani non sono<br />

le persone più uguali <strong>di</strong> questo mondo!<br />

*Comico<br />

SALUTE. Ecco il piano-vaccinazioni e i consigli dei me<strong>di</strong>ci<br />

Nuova influenza, le cose da sapere<br />

opo mesi <strong>di</strong> allarmi, dati, paure,<br />

Dsmentite comincia l’autunno e<br />

si avvicina il momento <strong>di</strong> fare i conti<br />

con la Nuova influenza. Che da mesi<br />

ha assunto i connotati della pandemia<br />

e che intorno alla fine dell’anno<br />

dovrebbe toccare il massimo picco<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione. Ma il sistema sanitario<br />

(nazionale e locale) ha preso le contromisure:<br />

tra la fine <strong>di</strong> ottobre e i primi<br />

<strong>di</strong> novembre scatteranno lo prime vaccinazioni<br />

(per operatori della sanità,<br />

dei servizi e per persone con patologie<br />

particolari) e a partire dal 31 gennaio<br />

toccherà alla fascia “giovane”, quella<br />

che va dai 2 ai 27 anni e che per <strong>ora</strong><br />

è stata la più colpita. A vaccinarci saranno<br />

i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia e i pe<strong>di</strong>atri<br />

e il vaccino non si troverà in ven<strong>di</strong>ta<br />

da nessuna parte. La Regione ha già<br />

approntato il suo piano-pandemia: ha<br />

acquistato nuovi macchinari per l’assistenza<br />

respiratoria, incrementerà <strong>di</strong><br />

almeno 3mila unità i posti letto negli<br />

ospedali e se necessario richiamerà al<br />

lavoro, temp<strong>ora</strong>neamente, me<strong>di</strong>ci e<br />

infermieri in pensione. E ai citta<strong>di</strong>ni<br />

cosa resta da fare? E’ facile. Per contenere<br />

la <strong>di</strong>ffusione del virus i me<strong>di</strong>ci<br />

raccomandano <strong>di</strong> lavarsi bene le mani,<br />

gettare i fazzoletti dopo gli starnuti e<br />

<strong>di</strong> non precipitarsi al pronto soccorso<br />

per un semplice sospetto. Altra raccomandazione<br />

fondamentale, infine,<br />

quella <strong>di</strong> non scordarsi <strong>di</strong> fare il vaccino<br />

or<strong>di</strong>nario. PAGG.14-15<br />

NUOVA<br />

GESTIONE<br />

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EDIZIONE DEL QUARTIERE 4 • 26.534 COPIE DISTRIBUITE DA


2 Settembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />

IL QUARTIERE DI NOTTE. L’Isolotto sembra ripulito dalla loro presenza: ma la situazione è più complessa<br />

Se le lucciole “emigrano” in periferia<br />

Nelle strade fiorentine continua la lotta alla prostituzione<br />

Un po’ i lavori della tramvia, un po’ il nuovo regolamento <strong>di</strong><br />

polizia urbana, un po’ i controlli più intensi: le prostitute presenti<br />

nelle strade della zona retrocedono verso le aree più esterne<br />

e abbandonano le vie che, fino a poco tempo fa, erano le loro<br />

zone <strong>di</strong> “commercio” abituali<br />

Michele Fi<strong>ora</strong>so<br />

Sempre più fuori mano, sempre più nascoste: quasi<br />

scacciate dai viali, le prostitute presenti nelle<br />

strade del quartiere 4 retrocedono ormai verso le<br />

periferie più esterne della città e abbandonano<br />

le vie che, fino a poco tempo fa, erano le loro zone <strong>di</strong><br />

“commercio” abituali. Un po’ i lunghissimi lavori della<br />

tramvia, un po’ il nuovo regolamento <strong>di</strong> polizia urbana,<br />

un po’ i controlli più intensi messi in campo dalle forze<br />

dell’or<strong>di</strong>ne soprattutto in questi mesi estivi: all’apparenza<br />

il Q4 sembra essere stato ripulito da quelle presenze<br />

che la notte turbano la quiete (e a volte il sonno) dei residenti.<br />

Ma la situazione è meno tranquilla <strong>di</strong> quello che<br />

sembra: a ricordarlo ci ha pensato l’erede dello “sceriffo”<br />

Cioni a Palazzo Vecchio, l’assessore al decoro urbano<br />

Massimo Mattei. Nella sua prima<br />

intervista rilasciata da assessore, il<br />

braccio destro del sindaco Renzi a<br />

fine giugno aveva lanciato l’allarme:<br />

“La prostituzione è un fenomeno<br />

<strong>di</strong>lagante soprattutto in due zone<br />

della città. Mi riferisco a Novoli e<br />

Isolotto, che <strong>di</strong>ventano veri e propri quartieri a luci rosse<br />

dove le lucciole praticano il mestiere fin sotto le finestre<br />

dei citta<strong>di</strong>ni”. Un ritratto a tinte forti, che il presidente<br />

del Quartiere Giuseppe D’Eugenio sposa in parte: “Le<br />

parole <strong>di</strong> Mattei non mi hanno colto <strong>di</strong> sorpresa – <strong>di</strong>ce<br />

– da <strong>di</strong>versi anni notiamo alcuni movimenti nel nostro<br />

quartiere che evidenziano un traffico <strong>di</strong> esseri umani che<br />

coinvolge tutta la città”. Le vittime <strong>di</strong> questa tratta che<br />

finiscono a “fare la vita” nelle stazioni <strong>di</strong> servizio durante<br />

la notte o sotto i viadotti sono giovanissime, tra i <strong>di</strong>ciotto<br />

e i vent’anni, <strong>di</strong> origine africana (soprattutto nigeriane o<br />

senegalesi). Fino a qualche tempo fa il problema sembrava<br />

molto più evidente ed allarmante, perché le ragazze<br />

Da strade più popolate<br />

come via Foggini<br />

verso viale Nenni o<br />

i viali Etruria e Piombino<br />

occupavano le strade nella zona tra via del Sansovino e<br />

viale Talenti. I cantieri della tramvia le hanno “costrette”<br />

a emigrare: da strade più popolate come via Foggini<br />

verso viale Nenni o i viali Etruria e Piombino e gli assi<br />

<strong>di</strong> scorrimento che portano all’hinterland citta<strong>di</strong>no: zone<br />

meno abitate ma con intenso traffico automobilistico,<br />

più “adatte” al via vai <strong>di</strong> clienti. La transumanza verso<br />

la periferia estrema è comunque monit<strong>ora</strong>ta dalle forze<br />

dell’or<strong>di</strong>ne con frequenti controlli. Parliamo però <strong>di</strong> un<br />

fenomeno non massivo, fanno sapere dalla stazione dei<br />

carabinieri <strong>di</strong> Legnaia, che controllano spesso il territorio<br />

soprattutto nelle ore notturne: “I servizi <strong>di</strong> vigilanza inducono<br />

le prostitute a spostarsi verso zone meno battute<br />

dalle forze dell’or<strong>di</strong>ne, stanno arrivando ormai ai confini<br />

del territorio citta<strong>di</strong>no”. Identiche<br />

impressioni arrivano dagli agenti <strong>di</strong><br />

polizia municipale, per definizione<br />

molto attenta al controllo del territorio.<br />

Ma sarebbe un errore considerare<br />

quello della prostituzione un<br />

“semplice” problema <strong>di</strong> sicurezza:<br />

“La presenza <strong>di</strong> lucciole – avverte infatti Giuseppe<br />

D’Eugenio – è il sintomo più evidente <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong><br />

esseri umani che dovremmo sforzarci <strong>di</strong> affrontare anche<br />

nei suoi aspetti più profon<strong>di</strong>: non dobbiamo <strong>di</strong>menticare<br />

che queste ragazze sono quasi sempre vittime e schiave<br />

<strong>di</strong> coloro che le sfruttano”. La sorveglianza del Consiglio<br />

<strong>di</strong> Quartiere è “alta”, garantisce comunque D’Eugenio:<br />

“Vigiliamo attentamente su questo e altri fenomeni che<br />

interessano l’or<strong>di</strong>ne pubblico”. Poi lancia la palla nel<br />

campo del Comune: “Vorremmo trovare le se<strong>di</strong> giuste<br />

per <strong>di</strong>scutere e partecipare a qualche decisione su queste<br />

cose – <strong>di</strong>ce - i Quartieri dovrebbero sedere al tavolo della<br />

sicurezza, avrebbero molto da <strong>di</strong>re”.<br />

NUOVI SPAZI. Ambizioso piano della Fipsas<br />

Pesca ma non solo,<br />

l’Arno riprova a vivere<br />

utunno in vista, tempo ideale per<br />

Apescare. E non occorre nemmeno<br />

andare troppo lontano. <strong>Il</strong> quartiere<br />

4, sulla riva sinistra dell’Arno, ospita<br />

quattro campi gara: quelli del Frenista,<br />

della Fonderia, dell’Argingrosso<br />

e il Pier Luigi Brunetti. Queste aree,<br />

gestite dalla sezione fiorentina della<br />

Federazione italiana pesca sportiva,<br />

sono a <strong>di</strong>sposizione, fuori dal periodo<br />

<strong>di</strong> gara, dei singoli pescatori.<br />

Oltre agli appassionati all’agonismo,<br />

possono cimentarsi tutti con canne<br />

ed esche, dai pensionati ai ragazzini.<br />

Non è sempre facile però accedere<br />

agli spazi per la pesca. Un punto<br />

critico è il campo Brunetti, le cui<br />

rampe d’accesso sono state <strong>di</strong>strutte<br />

dalla piena dello scorso inverno.<br />

La Fipsas sta valutando un progetto<br />

<strong>di</strong> ripristino,<br />

da sottoporre<br />

agli Enti preposti<br />

per il<br />

finanziamento.<br />

I lavori<br />

per la costruzione<br />

della passerella tramviaria in<br />

prossimità <strong>di</strong> piazza Paolo Uccello<br />

hanno inoltre portato alla chiusura<br />

del campo gara sottostante. Questo<br />

verrà riattivato, ma sarà da risolvere<br />

il problema del parcheggio, data la<br />

zona molto trafficata. Al <strong>di</strong> là delle<br />

singole criticità, la Federazione sta<br />

portando avanti un progetto ambizioso,<br />

quello <strong>di</strong> avvicinare al fiume<br />

tutta la comunità, non soltanto i pescatori.<br />

Renderlo uno spazio vivibile<br />

significa allontanare il degrado e ricucire<br />

un tassello d’identità citta<strong>di</strong>na.<br />

Sulle sponde potranno così comparire<br />

panchine e vialetti transitabili<br />

anche dai passeggini. “E’ molto probabile<br />

– spiega Massimo Mecatti,<br />

vicepresidente della sezione Firenze<br />

Fipsas - che il progetto parta proprio<br />

dal Q4, in particolare dall’area della<br />

Fonderia”. Un progetto che potrebbe<br />

riaccendere anche l’interesse<br />

verso la pesca sull’Arno, frenata<br />

dal basso ricambio generazionale<br />

e dalla <strong>di</strong>minuzione della pescosità<br />

del fiume. <strong>Il</strong> migli<strong>ora</strong>mento della<br />

pulizia delle acque comporta infatti,<br />

come rovescio della medaglia, una<br />

più bassa proliferazione <strong>di</strong> fauna<br />

ittica. In più ci mette lo zampino<br />

– anzi, la pinna - il siluro, un pesce<br />

proveniente dal Danubio, i cui<br />

esemplari<br />

possono arrivare<br />

a pesare<br />

anche più <strong>di</strong><br />

100 kg. Superati<br />

i 40 cm<br />

<strong>di</strong> lunghezza,<br />

i pesci siluro mo<strong>di</strong>ficano la loro<br />

<strong>di</strong>eta, nutrendosi <strong>di</strong> solo pesce. E a<br />

farne le spese sono le specie locali.<br />

“Si rende plausibile un’opera <strong>di</strong><br />

contenimento, anche se una soluzione<br />

alternativa sarebbe quella <strong>di</strong><br />

mangiarli - azzarda Mecatti – come<br />

già fanno gli immigrati dall’Europa<br />

dell’Est. Le analisi dei metalli pesanti<br />

nelle acque dell’Arno hanno<br />

infatti mostrato valori nella norma”.<br />

Convincere le bocche dei fiorentini<br />

Quattro i campi gara<br />

sulla riva sinistra del fiume.<br />

Ma potranno comparire<br />

anche panchine e vialetti<br />

non sarà però così semplice. /A.C.


il giornale del tuo quartiere<br />

VIA CANOVA. Doveva essere pronta quasi un anno fa, e invece la struttura continua a farsi attendere<br />

Nuova biblioteca, anc<strong>ora</strong> fumata nera<br />

Al suo interno scatoloni<br />

e scaffali vuoti, fuori<br />

erbacce e alberi già<br />

secchi. Amareggiato il<br />

presidente D’Eugenio:<br />

“Non so quando aprirà”.<br />

E i citta<strong>di</strong>ni sono senza<br />

servizi<br />

Annalisa Cecionesi<br />

Doveva essere pronta lo scorso<br />

novembre, quasi un anno fa. E<br />

invece la nuova biblioteca <strong>di</strong> via<br />

Canova è anc<strong>ora</strong> chiusa. Dai vetri<br />

delle finestre si intravedono scatoloni, scaffali<br />

vuoti e poltrone anc<strong>ora</strong> imballate. Intorno<br />

ai tre e<strong>di</strong>fici che ospiteranno la biblioteca, la<br />

ludoteca e il centro giovani si vedono soltanto<br />

erbacce che crescono in<strong>di</strong>sturbate tra gli<br />

alberi, alcuni dei quali già secchi. E’ questo<br />

lo scenario che si prospetta ai citta<strong>di</strong>ni<br />

del quartiere 4, a corto <strong>di</strong> biblioteche dallo<br />

scorso ottobre. Da quando cioè le biblioteche<br />

dell’Argingrosso e dell’Isolotto sono<br />

state chiuse per dare il via alle operazioni <strong>di</strong><br />

trasloco. I libri sono stati ricatalogati, ma restano<br />

imballati. <strong>Il</strong> cantiere, nel marzo scorso,<br />

è stato chiuso anc<strong>ora</strong> incompleto, impedendo<br />

l’avvio dei servizi. “Anc<strong>ora</strong> non sono in<br />

grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>re quando aprirà il nuovo centro<br />

culturale”, ammette amareggiato il presidente<br />

del Q4 Giuseppe D’Eugenio. Mancano i<br />

collau<strong>di</strong> e le certificazioni necessarie, oltre a<br />

lavori in<strong>di</strong>spensabili per l’avvio del centro,<br />

come gli allacciamenti elettrici. D’Eugenio<br />

non lesina critiche ai tecnici che hanno<br />

condotto i lavori, esterni al Q4. “I piccoli<br />

errori, come una presa mancante o fuori posto<br />

– commenta il presidente del Q4 - sono<br />

comprensibili. Ciò che non è accettabile è la<br />

mancanza dei servizi fondamentali, come la<br />

corrente. O il <strong>di</strong>fetto dell’impianto elettrico<br />

al centro giovani, pre<strong>di</strong>sposto come un impianto<br />

domestico, invece <strong>di</strong> una sala prove<br />

de<strong>di</strong>cata alla musica”. Analoga sorte per la<br />

sala autogestita prevista in biblioteca. Si tratta<br />

<strong>di</strong> uno spazio a <strong>di</strong>sposizione degli utenti<br />

durante gli <strong>ora</strong>ri <strong>di</strong> chiusura della biblioteca,<br />

come la sera e la domenica. Ma la strada è<br />

in salita. <strong>Il</strong> sezionamento dell’impianto che<br />

con<strong>sentire</strong>bbe <strong>di</strong> avere riscaldamento, luce<br />

e allarme autonomi in quella sala rispetto al<br />

resto dell’e<strong>di</strong>ficio non è stato pre<strong>di</strong>sposto.<br />

Per scaldare l’ambiente autogestito occorrerebbe<br />

quin<strong>di</strong>, a questo stato <strong>di</strong> cose, accendere<br />

i termosifoni dell’intero e<strong>di</strong>ficio, seppur<br />

chiuso al pubblico. Un notevole spreco. A<br />

questi gravi problemi se ne aggiungono <strong>di</strong><br />

più piccoli, sebbene non trascurabili. Alcune<br />

formelle <strong>di</strong> cotto poste sulle facciata sono<br />

cadute, il che implica un intervento <strong>di</strong> messa<br />

in sicurezza, necessario prima dell’apertura.<br />

Per non parlare del verde. Molti dei nuovi<br />

alberi, senza irrigazione, sono già morti,<br />

e le semine da effettuare prima dell’arrivo<br />

dell’inverno non sono state anc<strong>ora</strong> programmate.<br />

La situazione è aggravata dal fatto che<br />

il Quartiere è sprovvisto <strong>di</strong> biblioteche ormai<br />

FOCUS<br />

e porte del nuovo centro culturale re-<br />

chiuse, ma le idee fermentano, in<br />

Lstano<br />

attesa <strong>di</strong> potersi esprimere al <strong>meglio</strong>. A cominciare<br />

dal nome della biblioteca. L’idea<br />

sarebbe quella <strong>di</strong> proporre alla citta<strong>di</strong>nanza<br />

un referendum per scegliere un nome<br />

nuovo <strong>di</strong> zecca che non si limiti a una denominazione<br />

stradale. Un nome che ricor<strong>di</strong><br />

qualche illustre personalità del mondo<br />

della cultura, come lo scomparso scrittore<br />

e giornalista Tiziano Terzani, originario <strong>di</strong><br />

Monticelli. O un nome <strong>di</strong> fantasia, amato<br />

dalla comunità. “Una volta approvato il<br />

progetto della nuova biblioteca – racconta<br />

da mesi. <strong>Il</strong> trasferimento avrebbe potuto essere<br />

posticipato, per non lasciare i citta<strong>di</strong>ni a<br />

secco <strong>di</strong> libri e spazi <strong>di</strong> lettura. E’ questo che<br />

si rimprovera il presidente D’Eugenio: “Dovevo<br />

fare come San Tommaso, non fidarmi <strong>di</strong><br />

chi mi aveva assicurato l’imminente apertura<br />

del centro, entro novembre 2008. Sento una<br />

grave responsabilità politica per non riuscire<br />

a offrire i vecchi servizi”. Cosa ha intenzione<br />

<strong>di</strong> fare il Q4, oltre alle sollecitazioni<br />

più volte manifestate agli uffici competenti?<br />

D’Eugenio - abbiamo iniziato a elab<strong>ora</strong>re<br />

mille <strong>di</strong> queste idee, arenate nei messi successivi<br />

con l’accumularsi dei ritar<strong>di</strong>”. Un<br />

altro progetto ideato dalla staff del Quartiere<br />

4 è quello <strong>di</strong> istituire un comitato <strong>di</strong> partecipazione,<br />

che possa <strong>di</strong>ventare un luogo<br />

<strong>di</strong> animazione culturale aperto a tutti, una<br />

fucina <strong>di</strong> idee e un’arena per i <strong>di</strong>battiti. Ma<br />

queste idee, per il momento, sono destinate<br />

a restare in stallo. “La volontà da parte<br />

del Q4 – continua D’Eugenio – non manca.<br />

<strong>Il</strong> sale del territorio è la socialità, che<br />

ha fatto sì che questo quartiere non sia mai<br />

stato una periferia. E’ per questo motivo<br />

SCHEDA<br />

<strong>Il</strong> progetto esecutivo<br />

approvato a inizio 2008<br />

Risale al gennaio 2008 l’approvazione<br />

da parte della Giunta fiorentina<br />

del progetto esecutivo <strong>di</strong> costruzione<br />

del centro culturale <strong>di</strong> via Canova, per<br />

un costo complessivo <strong>di</strong> 3milioni e<br />

400mila euro. Spesa destinata a salire,<br />

a causa degli errori commessi in fase<br />

<strong>di</strong> realizzazione. Su più <strong>di</strong> quattromila<br />

metri quadri sorgono i tre e<strong>di</strong>fici nei<br />

quali sono stati ricollocati, oltre alla<br />

biblioteca, la ludoteca “La Carrozza <strong>di</strong><br />

Hans” <strong>di</strong> via Mo<strong>di</strong>gliani e il centro giovani<br />

a vocazione musicale “Sonoria”<br />

<strong>di</strong> via <strong>di</strong> Montorsoli. La nuova biblioteca<br />

ospiterà più <strong>di</strong> 100mila volumi,<br />

<strong>di</strong>ventando una delle più gran<strong>di</strong> della<br />

città. Potrà essere raggiunta a pie<strong>di</strong><br />

da coloro che abitano fra le Torri, San<br />

Bartolo a Cintoia e l’Isolotto. La struttura<br />

è circondata da 7 ettari <strong>di</strong> verde.<br />

Al momento, però, invece dei giochi,<br />

del piccolo anfiteatro e del fontanello<br />

previsti nel progetto, non si vedono<br />

che erba incolta e cancelli rigorosamente<br />

chiusi.<br />

3<br />

“Sono <strong>di</strong>sponibile a prenderla in carico così<br />

com’è – spiega D’Eugenio - il 3 marzo scorso<br />

ho rifiutato <strong>di</strong> farlo per <strong>di</strong>sperazione; per<br />

lo stesso motivo oggi mi offro volontario. E’<br />

essenziale però che vengano effettuati i collau<strong>di</strong><br />

e rilasciate le certificazioni da parte <strong>di</strong><br />

chi ha condotto i lavori. Chiederemo aiuto<br />

all’assess<strong>ora</strong>to alla cultura e al sindaco per<br />

sostenerci economicamente nei lavori <strong>di</strong> rifinitura,<br />

oltre che nella riparazione degli errori<br />

commessi in corso d’opera”.<br />

Mentre le porte della costruzione restano sbarrate, non mancano le idee per il suo futuro<br />

E intanto si pensa al nome da darle: personalità o fantasia?<br />

che resta la nostra <strong>di</strong>sponibilità a mantenere<br />

aperta la biblioteca storica <strong>di</strong> viale dei<br />

Pini, magari come punto <strong>di</strong> lettura”. Non è<br />

un caso, all<strong>ora</strong>, che nel nuovo centro culturale<br />

troveranno <strong>di</strong>m<strong>ora</strong> anche la consulta<br />

per il <strong>di</strong>alogo interreligioso e quella per la<br />

laicità, già ospitate a Villa Vogel. Si tratta<br />

<strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e partecipazione rivolti<br />

alla citta<strong>di</strong>nanza, che in un quartiere<br />

ad alta vocazione sociale come l’Isolotto<br />

troveranno certamente buona accoglienza.<br />

Tanti progetti in pentola dunque. Che non<br />

aspettano altro <strong>di</strong> potersi trasferire in via<br />

Canova.<br />

/A.C.<br />

Copia in abbonamento postale<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />

è un perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> 7 e<strong>di</strong>zioni<br />

che mensilmente<br />

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<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> <strong>di</strong> Isolotto, Legnaia, Soffiano raggiunge<br />

26.534 famiglie nel Quartiere 4 <strong>di</strong> Firenze.<br />

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via Kassel 17- 50126 Firenze<br />

tel. 848.80.88.68<br />

Direttore Responsabile: Matteo Francini<br />

Service e<strong>di</strong>toriale e grafico:<br />

Tabloid soc.coop., Firenze (FI)<br />

scrivimi@ilreporter.it<br />

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN)<br />

Perio<strong>di</strong>co d’informazione locale<br />

Anno III n. 48 del 7 Settembre 2009<br />

N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale <strong>di</strong> Firenze.<br />

Iscrizione al Roc 8551. Spe<strong>di</strong>zione in a.p. - 45% legge 662/96<br />

art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo <strong>di</strong> copertina euro 0,10€<br />

Associato alla Unione Stampa<br />

Perio<strong>di</strong>ca Italiana<br />

Dati non raccolti presso l’interessato<br />

Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs<br />

196/2003 (co<strong>di</strong>ce in materia <strong>di</strong> protezione dei dati personali), il<br />

consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in<br />

quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o<br />

documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa<br />

vigente in materia <strong>di</strong> protezione dei dati personali (art.13 del d.lg<br />

196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili,<br />

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4 Settembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />

MESTIERI DI OGGI E DI IERI. Alla riscoperta <strong>di</strong> un antico lavoro. Che ha saputo rinnovarsi<br />

<strong>Il</strong> ritorno delle botteghe <strong>di</strong> vino alla spina<br />

Quella del “cantiniere” sembra nuovamente un’occupazione alla<br />

moda, e anche nel quartiere 4 l’offerta non manca. L’imperativo:<br />

“nettare” <strong>di</strong> qualità, ma per tutte le tasche<br />

Michele Fi<strong>ora</strong>so<br />

Vino “alla spina” per tutte<br />

le tasche, ma <strong>di</strong> qualità:<br />

è questo l’imperativo<br />

del “nuovo” vinaio, un<br />

mestiere tra<strong>di</strong>zionale che però, negli<br />

ultimi anni, si è profondamente<br />

rinnovato. Anche nel quartiere 4,<br />

tra la classica bottiglia vuota portata<br />

a riempire e nuove soluzioni<br />

come i “bag-in-box”, le sacche da<br />

3, 5 e 10 litri che conservano intatte<br />

le proprietà del vino, ce n’è<br />

per tutti i gusti. Tra le riven<strong>di</strong>te <strong>di</strong><br />

Paolo Rosini<br />

vino sfuso del Q4, la prima ad aprire<br />

i battenti è stata la “Bottega del<br />

vino” <strong>di</strong> via Baccio da Montelupo:<br />

“Avevamo iniziato nel 2002 a Gavinana<br />

– racconta Mauro Amerini,<br />

uno dei titolari – nel 2004 abbiamo<br />

aperto qui per offrire vino buono a<br />

prezzi ragionevoli, con prodotti da<br />

tutta Italia e una particolare attenzione<br />

al prosecco”. I clienti ormai<br />

arrivano “da tutto il quartiere, ma<br />

anche da Novoli, da Scan<strong>di</strong>cci, da<br />

Lastra a Signa”: “Non soffriamo la<br />

presenza dei supermercati – spiega<br />

Amerini – i nostri clienti fanno la<br />

spesa al market, ma il vino lo comprano<br />

da noi”. <strong>Il</strong> vino “alla spina”<br />

piace anche per il prezzo: un buon<br />

rosso da tavola parte da 1,40 euro al<br />

litro, il bianco si vende da 1,50. Ma<br />

non è solo una scelta <strong>di</strong> portafoglio:<br />

per esempio, Paolo Rosini, titolare<br />

de “L’Imbuto” <strong>di</strong> via del Bronzino,<br />

dal 2007 cerca <strong>di</strong> “valorizzare le<br />

produzioni interessanti delle piccole<br />

fattorie toscane”. Si rifornisce<br />

nel Valdarno, a San Casciano,<br />

a Bolgheri e propone 11 tipologie<br />

<strong>di</strong> sfusi <strong>di</strong> qualità. Rosini, un passato<br />

da consulente in un’azienda<br />

vinicola, vorrebbe “dare <strong>di</strong>gnità al<br />

vino sfuso”, ma anche “essere la<br />

bottega del vicinato”: “Vengono le<br />

famiglie, molti giovani – racconta<br />

– ma gli anziani sono quelli che<br />

danno più sod<strong>di</strong>sfazioni”. Qualche<br />

centinaio <strong>di</strong> metri più in<strong>di</strong>etro, in<br />

via Mortuli, “L’Ortolano dell’Isolotto”<br />

Marco Mancino è <strong>di</strong>ventato<br />

punto <strong>di</strong> riferimento del rione: “Ho<br />

rilevato l’attività a gennaio del 2007<br />

e ho iniziato quasi subito a vendere<br />

vino sfuso, perché qui all’Isolotto<br />

non lo faceva nessuno”, <strong>di</strong>ce.<br />

La clientela è quella del quartiere,<br />

più qualche esterno “raggiunto dal<br />

passaparola”. Come gli altri vinai,<br />

anche Mancino propone le borsine<br />

con sei bottiglie a partire da 17<br />

euro, “un’ottima soluzione-regalo”.<br />

A giorni, invece, la “Cantina <strong>di</strong> Soffiano”<br />

<strong>di</strong> Icilio Valeriani festeggia il<br />

quarto compleanno: “<strong>Il</strong> vino era in<br />

casa, il nonno faceva l’assaggiatore<br />

da Ruffina – racconta Valeriani<br />

– quando sono andato in pensione<br />

Icilio Valeriani<br />

Mauro Amerini<br />

ho scelto questa strada”. Valeriani<br />

vende 25-30 vini toscani e siciliani<br />

a tutte le fasce <strong>di</strong> clienti: “Ho prodotti<br />

<strong>di</strong> qualità e altri che vendo a<br />

prezzi quasi politici e sono però<br />

<strong>meglio</strong> <strong>di</strong> vini molto pubblicizzati:<br />

da me comprano molti che ne capiscono,<br />

e anche <strong>di</strong>versi cuochi”. Per<br />

fidelizzare la clientela, Valeriani si<br />

è inventato anche la tessera fedeltà.<br />

Ogni <strong>di</strong>eci euro un timbro, e chi termina<br />

la tessera riceve una bottiglia<br />

<strong>di</strong> vino omaggio: “In quattro anni ne<br />

ho già completate 200”.<br />

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il giornale del tuo quartiere<br />

TRASPORTI. Tutto (quasi) pronto per la linea 1, dubbi sulla 2 e la 3: il punto della situazione<br />

Questo Natale lo shopping si fa in tram<br />

<strong>Il</strong> tratto Scan<strong>di</strong>cci-Firenze dovrebbe entrare<br />

in funzione intorno al 15 <strong>di</strong>cembre: a metà novembre<br />

via al periodo <strong>di</strong> prova per i conducenti.<br />

Meno chiaro il destino della seconda e terza linea<br />

5<br />

Francesca Puliti<br />

Tramvia parte uno: ci siamo quasi. La<br />

linea 1 della rete tramviaria sembra<br />

essere finalmente giunta ai blocchi <strong>di</strong><br />

partenza. Anc<strong>ora</strong> gli ultimi ritocchi,<br />

piccole cose (come la presa in gestione degli impianti<br />

semaforici), poi il tram <strong>di</strong>venterà una realtà.<br />

In tempo per lo shopping natalizio tra Firenze<br />

e Scan<strong>di</strong>cci, la prima linea della tramvia dovrebbe<br />

entrare in funzione attorno al 15 <strong>di</strong>cembre,<br />

salvo imprevisti dell’ultimo minuto. <strong>Il</strong> periodo <strong>di</strong><br />

prova, durante il quale gli autisti si eserciteranno<br />

lungo l’intero percorso, avrà infatti inizio a metà<br />

novembre. “Abbiamo ottenuto che il preesercizio<br />

duri soltanto un mese – afferma l’assessore a mobilità<br />

e infrastrutture Massimo Mattei – anziché<br />

tre come era inizialmente previsto, così che entro<br />

l’anno i citta<strong>di</strong>ni possano usufruire della linea 1”.<br />

E il resto? Sottostazioni elettriche, sottopassi pedonali:<br />

è tutto pronto? “Lo sarà entro tale data”.<br />

Tramvia parte seconda. Anc<strong>ora</strong> mille dubbi e<br />

mille domande avvolgono il destino delle linee<br />

2 e 3: le risposte cominceranno ad arrivare dopo<br />

il chiarimento della vicenda Tav, la priorità da<br />

cui <strong>di</strong>scenderà l’intero piano dei trasporti fiorentini,<br />

secondo quanto affermato più volte dal<br />

sindaco Matteo Renzi negli ultimi mesi. Sottoattraversamento<br />

o no, stazione <strong>di</strong> Foster ai Macelli<br />

oppure a Castello, o anc<strong>ora</strong> nessuna avveniristica<br />

stazione: solo dopo che sarà stata presa una<br />

decisione riguardo all’Alta velocità ferroviaria<br />

si potranno sciogliere le riserve sulla tramvia.<br />

E si prevede che colloqui e trattative tra Palazzo<br />

Vecchio e Ferrovie riempiranno i mesi autunnali.<br />

Nel frattempo, si fa largo l’ipotesi della pedonalizzazione<br />

del quadrilatero più antico del centro<br />

storico, così da liberare piazza Duomo non solo<br />

da auto e autobus, ma anche dai binari, facendo<br />

fare un giro più largo alla linea 2, quella che dovrebbe<br />

collegare l’aeroporto con piazza Libertà.<br />

Alternative ce ne sono: dalla micrometropolitana<br />

alla minitramvia. In questo caso si tratterebbe<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziare le vetture in circolazione sulle<br />

varie linee, facendo transitare dal centro tram<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ridotte, due carrozze al massimo.<br />

Ma piazza Duomo non è l’unico punto “caldo”:<br />

piazza Dalmazia e via dello Statuto rappresentano<br />

altri due punti interrogativi anc<strong>ora</strong> aperti<br />

sulla scrivania del sindaco. E non solo su quella:<br />

i progetti delle due linee giacciono anc<strong>ora</strong> sui tavoli<br />

del Ministero delle infrastrutture, in attesa <strong>di</strong><br />

una revisione, rimandata l’ultima volta prima <strong>di</strong><br />

questa estate. “Ma non appena la decisione arriverà<br />

– assicura Mattei – i lavori procederanno in<br />

tutt’altra maniera, con l’attenzione al rispetto dei<br />

tempi, e dei citta<strong>di</strong>ni, che già abbiamo manifestato<br />

in questi primi mesi <strong>di</strong> mandato”.<br />

IL PUNTO NEL QUARTIERE. Cantieri, progetti e proposte: ecco cosa succederà nella circoscrizione<br />

<strong>Il</strong> Sirio “scalda i motori”, <strong>ora</strong> tocca ai parcheggi<br />

e non ci saranno intoppi, a <strong>di</strong>cembre il Comune Babbo Nata-<br />

porterà in dono ai fiorentini la sospirata tramvia e i vagoni<br />

Sle<br />

(per <strong>ora</strong>) nuovi fiammanti della imminente linea 1 <strong>di</strong>venteranno<br />

presto un elemento familiare, soprattutto nel pan<strong>ora</strong>ma urbano<br />

del quartiere 4. Ma basterà vedere (da novembre) il Sirio andare<br />

avanti e in<strong>di</strong>etro per porre fine all’infinita serie <strong>di</strong> polemiche,<br />

problemi e malumori scaturiti da questa gestazione tormentata?<br />

“Ora come <strong>ora</strong> il quartiere non è pronto”, taglia corto Giuseppe<br />

D’Eugenio, presidente del Consiglio <strong>di</strong> quartiere. “Abbiamo<br />

solo l’infrastruttura primaria, manca tutta la cornice – spiega -<br />

oggi possiamo offrire un vettore, ma non ci sono i parcheggi<br />

scambiatori a costo zero, piste ciclabili degne <strong>di</strong> questo nome<br />

e quegli altri servizi lungo le fermate che una tramvia dovrebbe<br />

avere”. Servizi anche semplici, legati alla vivibilità del nuovo<br />

servizio <strong>di</strong> trasporto, specifica D’Eugenio: “Se la tramvia partisse<br />

domani, alla fermata non potremmo comprare un giornale da<br />

leggere lungo il tragitto”. Non è però il caso <strong>di</strong> buttare la croce<br />

addosso alla nuova amministrazione: “È in carica da pochissime<br />

settimane – osserva – quella precedente<br />

ci aveva dato alcune risposte, <strong>ora</strong> porteremo<br />

avanti il <strong>di</strong>scorso in maniera leale e<br />

aperta anche con la nuova”. E tra le cose<br />

<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>scutere ci sarà la “provocazione”<br />

lanciata ai primi <strong>di</strong> agosto dalle pagine<br />

dei giornali, per ovviare proprio al problema<br />

della sosta da offrire a chi decidesse <strong>di</strong> entrare in città con<br />

l’auto e proseguire il tragitto verso il centro a bordo del Sirio.<br />

“Manca anc<strong>ora</strong> un’idea <strong>di</strong> sistema della sosta – <strong>di</strong>ce D’Eugenio<br />

– per quella ragione ho lanciato la proposta <strong>di</strong> trasformare in<br />

garage multipiano il palazzo dell’Inps tra l’uscita della Fi-Pi-<br />

Li e via Foggini, ma ci sarebbero pure altre aree papabili”. Un<br />

parcheggio scambiatore <strong>di</strong> buone <strong>di</strong>mensioni con<strong>sentire</strong>bbe <strong>di</strong><br />

Un posteggio scambiatore<br />

<strong>di</strong> buone <strong>di</strong>mensioni<br />

con<strong>sentire</strong>bbe <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire<br />

il numero <strong>di</strong> auto nel Q4<br />

ridurre il fiume <strong>di</strong> auto che ogni giorno<br />

attraversa il quartiere. Intanto, il Q4 porta<br />

il suo contributo: “A settembre faremo<br />

l’appalto per un parcheggio da 90 posti<br />

auto accanto a piazza Paolo Uccello –<br />

<strong>di</strong>ce il presidente – si tratta <strong>di</strong> un progetto<br />

che abbiamo curato noi e che vogliamo<br />

realizzare in pochissimi mesi, perché c’è assoluta necessità <strong>di</strong><br />

sosta per residenti e commercianti, oltre che <strong>di</strong> favorire l’interscambio<br />

col mezzo pubblico”.<br />

/M.F.<br />

Lega Spi-Cgil Quartiere 4<br />

A cosa serve il modello RED<br />

Gli enti previdenziali come l’INPS, l’INPDAP e l’EN-<br />

PALS, per legge, devono verificare ogni anno,<br />

attraverso l’in<strong>di</strong>cazione dei red<strong>di</strong>ti posseduti nel<br />

modello RED, il <strong>di</strong>ritto del pensionato ad usufruire<br />

o meno <strong>di</strong> tali prestazioni aggiuntive alla pensione,<br />

(come l’integrazione al trattamento minimo,<br />

l’importo delle pensioni <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong> reversibilità)<br />

ed assistenziali (come l’assegno e le maggi<strong>ora</strong>zioni<br />

sociali, gli assegni familiari, ecc,). Queste<br />

prestazioni sono erogate sulla base <strong>di</strong> requisiti che<br />

prevedono il rispetto <strong>di</strong> determinati limiti red<strong>di</strong>tuali.<br />

Ogni anno l’INPS, e gli altri Istituti Previdenziali,<br />

inviano ai pensionati una busta contenente il modello<br />

ObisM <strong>di</strong> riepilogo delle somme che verranno<br />

corrisposte durante l’anno, il modello CUD riepilogativo<br />

dei red<strong>di</strong>ti erogati dall’Istituto nel corso<br />

dell’anno precedente, la modulistica specifica per<br />

titolari <strong>di</strong> prestazioni <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà civile Inviciv e, se<br />

interessato dalla verifica red<strong>di</strong>tuali, il Modello RED.<br />

Nelle nostre se<strong>di</strong> lo SPI CGIL mette a vostra <strong>di</strong>sposizione<br />

collab<strong>ora</strong>trici e collab<strong>ora</strong>tori in grado <strong>di</strong><br />

fornire ogni dettagliato chiarimento e coa<strong>di</strong>uvarvi<br />

per la presentazione dei documenti, e della modulistica<br />

necessaria.<br />

Si forniscono inoltre informazioni per la regolarizzazione<br />

<strong>di</strong> Colf e Badanti.<br />

LEGA SPI-CGIL Q4<br />

Firenze , Via Bezzuoli n° 24 - 50142<br />

tel. 055-7322835 - fax 055-7322828<br />

Sub Lega Baracche Ver<strong>di</strong> Q4<br />

Via delle Mimose n° 5 – 50142<br />

Tel. E Fax 055/715871<br />

E’ iniziato il rinnovo dell’abbonamento a “Libera Età” il nostro giornale dove trovi notizie utili e curiosità<br />

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<strong>di</strong> Rolando Susini 1012618


6 Settembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />

IL CASO. Sta prendendo campo, tra i fiorentini, l’usanza <strong>di</strong> andarsi a sposare in para<strong>di</strong>si tropicali<br />

Quelli che il “sì” lo pronunciano ai Caraibi<br />

Matteo Francini<br />

Zanzibar, Mauritius e<br />

Seychelles le mete<br />

preferite. Per un<br />

matrimonio da sogno<br />

con una ventina <strong>di</strong><br />

invitati servono circa<br />

20mila euro. E ci sono<br />

agenzie <strong>di</strong> viaggi che si<br />

specializzano<br />

Chissà cosa sarebbe successo se i<br />

“promessi sposi” Renzo e Lucia,<br />

anziché essere costretti a giocarsi la<br />

<strong>di</strong>sperata carta <strong>di</strong> irrompere in casa<br />

<strong>di</strong> don Abbon<strong>di</strong>o nell’estremo tentativo <strong>di</strong> unirsi<br />

in matrimonio, dopo il <strong>di</strong>vieto del potente<br />

don Rodrigo, avessero potuto prendere comodamente<br />

un aereo e pronunciare il tanto agognato<br />

“sì” in una spiaggia esotica, lontano da<br />

prepotenti signorotti locali, “bravi”, peste e tutto<br />

quello che ne è seguito. <strong>Il</strong> grande Alessandro<br />

Manzoni, però, non poteva regalare questa facile<br />

soluzione ai due innam<strong>ora</strong>ti più famosi della<br />

letteratura italiana, e non solo perché all<strong>ora</strong> gli<br />

aerei non esistevano. L’usanza <strong>di</strong> celebrare le<br />

nozze in para<strong>di</strong>si tropicali, davanti a un mare da<br />

sogno e a una vegetazione da cartolina, in Italia<br />

(e non solo in quel ramo del lago <strong>di</strong> Como) è<br />

infatti arrivata molto più tar<strong>di</strong>. Ed è solo da circa<br />

un anno che anche a Firenze ha preso campo<br />

la moda <strong>di</strong> andare a giurarsi amore eterno a<br />

migliaia <strong>di</strong> chilometri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dalla parrocchia<br />

della propria infanzia o dalla Sala Rossa<br />

<strong>di</strong> Palazzo Vecchio, pur splen<strong>di</strong>do scenario per<br />

chi sceglie il rito civile. Ora, nel capoluogo toscano<br />

(come già avviene in altre città europee),<br />

quella <strong>di</strong> sposarsi all’estero sta <strong>di</strong>ventando una<br />

tendenza sempre più seguita. Ma come funzionano<br />

questi matrimoni esotici? In breve succede<br />

questo: si parte con il promesso sposo/a alla<br />

volta della meta preferita, accompagnati - al<br />

massimo - da testimoni, familiari e amici stretti,<br />

si celebra la cerimonia nel posto più bello<br />

che riusciate a immaginare (una spiaggia <strong>di</strong> Caraibi<br />

o Seychelles, per esempio), si festeggia e<br />

1030321<br />

FOCUS<br />

Cala l’appeal <strong>di</strong> Firenze. Nel 2009 già molti <strong>di</strong>vorzi<br />

Meno nozze “straniere” in città<br />

e aumenta il numero dei fio-<br />

che vanno a sposarsi<br />

Srentini<br />

all’estero, sembrano invece essere<br />

sempre meno gli stranieri che<br />

decidono <strong>di</strong> convogliare a nozze<br />

nella città del Giglio. A <strong>di</strong>rlo sono<br />

i dati sui matrimoni civili celebrati<br />

a Firenze negli ultimi anni: se nel<br />

2000 si erano giurate amore eterno<br />

430 coppie <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni provenienti<br />

<strong>di</strong> altri Paesi, nel 2008 – ovvero lo<br />

scorso anno – sono state solo 294.<br />

Con un calo lento ma continuo.<br />

Ad essere anc<strong>ora</strong> attratti dal fascino<br />

fiorentino sembrano essere soprattutto<br />

gli anglosassoni, con 60<br />

matrimoni celebrati lo scorso anno<br />

tra coppie provenienti dalla Gran<br />

Bretagna e 32 dagli Stati Uniti,<br />

seguiti da giapponesi (21 matrimoni)<br />

e cinesi (19). Ma se col passare<br />

del tempo, a Firenze, stanno<br />

<strong>di</strong>minuendo le nozze tra “forestieri”,<br />

sono invece in aumento quelle<br />

“miste”, ovvero tra citta<strong>di</strong>ni italiani<br />

e stranieri: nel 2000 erano state<br />

164, otto anni dopo sono <strong>di</strong>ventate<br />

279. In base ai dati del 2008, gli/le<br />

italiani/e sembrano “trovarsi bene”<br />

soprattutto con marocchini/e (45<br />

matrimoni), peruviani/e (27) e<br />

albanesi (23), ma anche con giapponesi<br />

e brasiliani/e (16). C’è poi<br />

si torna a Firenze, dove poco tempo dopo si riceve<br />

l’estratto <strong>di</strong> matrimonio. Tutto così facile?<br />

Non proprio. Non è sempre impresa da poco,<br />

infatti, organizzare senza sbavature il più bel<br />

giorno della propria vita (o quello che almeno<br />

dovrebbe esserlo), così come essere sicuri che<br />

un “sì” pronunciato dall’altra parte del mondo<br />

abbia poi valore legale anche a casa nostra.<br />

Per questo, alcune agenzie <strong>di</strong> viaggi si stanno<br />

specializzando nell’organizzazione <strong>di</strong> nozze<br />

all’estero: una <strong>di</strong> queste, a Firenze, è “Mirò -<br />

L’arte <strong>di</strong> viaggiare”, che da via Dosio – cuore<br />

del quartiere 4 – fa partire futuri sposi alla volta<br />

<strong>di</strong> matrimoni nel mondo. “Tutto è nato quando<br />

mia sorella, nonché mia socia – racconta Jessica<br />

Scarpulla, una delle due titolari – ha scelto <strong>di</strong><br />

sposarsi a Las Vegas. La cosa è venuta talmente<br />

bene che abbiamo deciso <strong>di</strong> investirci”. E i risultati<br />

non sono mancati. “In un anno abbiamo<br />

organizzato quattro cerimonie – spiega – e in<br />

futuro penso che i numeri cresceranno anc<strong>ora</strong>:<br />

la voce si è sparsa, quest’usanza sta prendendo<br />

campo”. Ma chi è che si sposa all’estero, dove<br />

e perché? “Per <strong>ora</strong> solo una fascia <strong>di</strong> persone<br />

con possibilità economiche me<strong>di</strong>o-alte, senza<br />

escludere qualche vip locale, ma credo che presto<br />

anche clienti me<strong>di</strong> potranno farlo – risponde<br />

– la classica Las Vegas non è più la meta<br />

preferita: <strong>ora</strong> la gente vuol sposarsi <strong>di</strong>rettamente<br />

in spiaggia, in paesi come Zanzibar, Mauritius<br />

o Turks e Caicos. I motivi sono tanti: da un<br />

crescente anticonformismo alla possibilità <strong>di</strong><br />

unire matrimonio e viaggio <strong>di</strong> nozze”. Oltre a<br />

quello economico. Per sposarsi in uno <strong>di</strong> questi<br />

para<strong>di</strong>si tropicali, portando con sé una ventina<br />

<strong>di</strong> invitati, ci vogliono circa 20mila euro. E, a<br />

conti fatti, tra ville, banchetti e fiori, anche restando<br />

in Italia c’è chi riesce a spendere molto<br />

<strong>di</strong> più.<br />

la questione del rito: i fiorentini<br />

si sposano in Chiesa o in Comune?<br />

Anche in questo caso, i dati<br />

<strong>di</strong> Palazzo Vecchio parlano chiaro:<br />

in quasi 20 anni le cerimonie<br />

religiose si sono <strong>di</strong>mezzate (passando<br />

dalle 856 del 1991 – l’anno<br />

successivo erano state ad<strong>di</strong>rittura<br />

964 - alle appena 407 del 2008), al<br />

contrario dei matrimoni civili, che<br />

dai 663 del 1991 hanno raggiunto<br />

i 1.020 dello scorso anno. Per ultima,<br />

la questione dei <strong>di</strong>vorzi. Qui i<br />

numeri sono rimasti piuttosto stabili:<br />

erano 396 nel 1991, sono stati<br />

357 nel 2008 (con punte, però, <strong>di</strong><br />

470 nel 2006 e 2007). Più “preoccupante”<br />

la tendenza dei primi 6<br />

mesi del 2009: al 30 giugno scorso,<br />

i matrimoni religiosi erano stati<br />

114, quelli civili 394. I <strong>di</strong>vorzi ben<br />

248.<br />

/M.F.


Assess<strong>ora</strong>to alla formazione<br />

Direzione lavoro e formazione


8 Settembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />

L’INCHIESTA. Classi sempre più multietniche: viaggio nelle scuole primarie del quartiere<br />

Uno straniero per compagno <strong>di</strong> banco<br />

All’Isolotto non è più una novità<br />

Annalisa Cecionesi<br />

Avere un compagno <strong>di</strong> banco albanese,<br />

peruviano o dello Sri Lanka non è più<br />

una novità. Almeno per gli alunni delle<br />

scuole elementari del quartiere 4. I<br />

bambini stranieri costituiscono quasi il 13% del<br />

totale degli iscritti, e ogni anno si registra un costante<br />

aumento. Le più multietniche, stando ai numeri<br />

forniti dal Comune <strong>di</strong> Firenze, sono le scuole<br />

Montagnola e Petrarca, nelle cui aule siederanno,<br />

in questo nuovo anno, 91 bambini stranieri su un<br />

totale <strong>di</strong> 529 alunni, più del 17%. Nonostante la<br />

presenza del campo noma<strong>di</strong> <strong>di</strong> via del Poderaccio,<br />

gli alunni rom non sono predominanti tra<br />

gli stranieri, e il loro numero è in calo: in quattro<br />

anni è quasi <strong>di</strong>mezzato. Le nazionalità si fanno<br />

più <strong>di</strong>versificate, pur con una prevalenza <strong>di</strong> Albania,<br />

Iugoslavia, Perù e Romania. Nel solo istituto<br />

Montagnola-Gramsci erano presenti lo scorso anno<br />

34 nazionalità <strong>di</strong>verse. Nessuna classe separata,<br />

nel Q4 la ricetta è un’altra: integrazione, supporto<br />

nell’appren<strong>di</strong>mento dell’italiano e occasioni <strong>di</strong><br />

scambio interculturale. “Alla Montagnola – spiega<br />

Doriano Bizzarri, <strong>di</strong>rigente scolastico dell’istituto<br />

comprensivo Montagnola-Gramsci – non si registrano<br />

casi <strong>di</strong> bullismo e i genitori stranieri sono<br />

presenti e coinvolti. Oggi è normale nelle nostre<br />

scuole vedere genitori rom in coda per parlare con<br />

i professori, cosa assai rara fino a qualche anno<br />

fa. L’unica accortezza – continua - è evitare che si<br />

formino gruppetti chiusi tra ragazzini della stessa<br />

etnia, che potrebbero portare a rivalità e fenomeni<br />

<strong>di</strong> esclusione”. I problemi, quando sussistono, sono<br />

soggettivi, non hanno a che fare con le etnie. Può<br />

capitare che i genitori contattati dal preside per il<br />

figlio che <strong>di</strong>serta la scuola siano stranieri così come<br />

italiani “purosangue”. “<strong>Il</strong> livello <strong>di</strong> integrazione è<br />

talmente alto - racconta Bizzarri – che mi è capitato<br />

<strong>di</strong> <strong>sentire</strong> una mamma rom lamentarsi per la<br />

presenza ‘<strong>di</strong> tutti questi stranieri’, in seguito a un<br />

STEFANO VICIANI<br />

Impiegato, 40 anni<br />

GIANNI ZAPPITELLI<br />

Operaio, 38 anni<br />

LOREDANA TUMINELLI<br />

Operaia, 36 anni<br />

“La presenza <strong>di</strong><br />

alunni stranieri<br />

è una risorsa”<br />

“Per i bambini<br />

non è affatto<br />

un problema”<br />

“C’è intolleranza<br />

anche verso<br />

gli italiani”<br />

“Io penso che la presenza <strong>di</strong> bambini stranieri sia una buona<br />

risorsa, innanzitutto perché gli italiani non fanno più<br />

figli. I problemi possono nascere quando si ha a che fare<br />

con delle etnie chiuse in se stesse, come quella cinese. Se<br />

la famiglia non favorisce l’apertura, si hanno ricadute negative<br />

a scuola”<br />

“Non si può fare <strong>di</strong> tutta l’erba un fascio. Ogni bambino<br />

è <strong>di</strong>fferente dall’altro. La <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> integrarsi<br />

per gli alunni stranieri sarà perciò <strong>di</strong>versa da soggetto<br />

a soggetto. Quel che è certo è che per i bambini la presenza<br />

<strong>di</strong> compagni non italiani nelle classi non è affatto<br />

un problema”<br />

“Io penso che sia un problema per i genitori, non per i<br />

bambini. Quando ho bisogno del pulmino, che vedo passare<br />

semivuoto, mi rispondono che serve ai rom, altrimenti<br />

i genitori non li mandano a scuola. I bambini sono tutti<br />

uguali, ma così facendo si creano <strong>di</strong>sparità. Anche verso<br />

gli italiani c’è intolleranza”


il giornale del tuo quartiere<br />

Nel Q4 gli alunni provenienti da altri Paesi sono<br />

quasi il 13% del totale, e costantemente in<br />

aumento. Montagnola e Petrarca le scuole più<br />

cosmopolite. In controtendenza i rom: la loro<br />

presenza <strong>di</strong>mezzata in 4 anni<br />

9<br />

LORELLA BUTI<br />

Impiegata, 49 anni<br />

“Serve sostegno<br />

a chi non parla<br />

la nostra lingua”<br />

“Io credo che le istituzioni debbano prepararsi ad accogliere<br />

questi bambini. Non si può improvvisare <strong>di</strong><br />

fronte a questa realtà. Serve sostegno soprattutto agli<br />

alunni che non parlano l’italiano perché in famiglia comunicano<br />

solo con la lingua madre. L’esclusione non<br />

può essere la soluzione”<br />

<strong>di</strong>verbio tra il figlio e un compagno peruviano”.<br />

Lo scoglio maggiore per i bambini<br />

non italiani, specialmente per quelli appena<br />

giunti in Italia dal paese d’origine, è ovviamente<br />

la lingua. In loro soccorso ci sono<br />

però gli insegnanti del centro <strong>di</strong> alfabetizzazione<br />

Giufà <strong>di</strong> via Lunga, attivo da 10 anni<br />

su un progetto del Comune <strong>di</strong> Firenze. Insieme<br />

agli altri due centri fiorentini, Ulysse per<br />

il Q1 e Gandhi per il Q5, rappresenta l’unico<br />

servizio stabile e continuativo <strong>di</strong> questo tipo<br />

in Italia. Dopo una prima frequenza <strong>di</strong> corsi<br />

presso il centro, l’appren<strong>di</strong>mento con gli<br />

educatori continua in classe, in <strong>ora</strong>rio scolastico,<br />

integrandosi con la normale attività<br />

<strong>di</strong>dattica. “Con l’avvio del centro - spiega<br />

Grazia Bellini, coor<strong>di</strong>natrice <strong>di</strong>dattica del<br />

centro Giufà – sono scomparse le liste d’attesa<br />

<strong>di</strong> bambini stranieri ed è <strong>di</strong>minuito per<br />

le scuole il timore della gestione dei nuovi<br />

arrivi”. Si tratta <strong>di</strong> un lavoro determinante<br />

per facilitare l’ingresso nella scuola <strong>di</strong> questi<br />

piccoli “nuovi” italiani, che nel centro sono<br />

inc<strong>ora</strong>ggiati a coltivare anche la loro lingua<br />

d’origine. “Molti <strong>di</strong> questi bambini - commenta<br />

Giuseppe D’Eugenio, presidente del<br />

Q4 - non sono stranieri. Rappresentano la seconda<br />

o terza generazione <strong>di</strong> immigrati nata<br />

e cresciuta a Firenze. I loro bambini sono<br />

i nostri bambini. E’ giusto che imparino a<br />

conoscere le <strong>di</strong>versità culturali e le contrad<strong>di</strong>zioni<br />

del mondo, visto che sarà questo il<br />

luogo nel quale vivranno. Perché all<strong>ora</strong> non<br />

insegnare cenni <strong>di</strong> storia della Cina o <strong>di</strong>stribuire<br />

in mensa un piatto marocchino?”. Così<br />

l’integrazione… vien (anche) mangiando.<br />

MARIA LEON<br />

Operaia, 38 anni<br />

“Le classi<br />

separate un<br />

grave danno”<br />

“Secondo me le classi separate sarebbero un grave danno,<br />

perché farebbero <strong>sentire</strong> i bambini da subito non italiani.<br />

Però ci vuole assistenza sociale per il bimbo che viene inserito<br />

in classe appena arrivato da un paese straniero. Molto<br />

poi <strong>di</strong>pende dalla famiglia e dal grado <strong>di</strong> integrazione<br />

che trasmette ai figli”<br />

Settembre, nel Q4, si prospetta un mese assai tranquillo in quanto a<br />

cantieri. Del resto, nei mesi passati, le strade della circoscrizione ne hanno<br />

ospitati in abbondanza, per la realizzazione della linea 1 della tramvia.<br />

Altri lavori <strong>di</strong> manutenzione stradale si sono inoltre concentrati nel<br />

periodo primaverile ed estivo, in modo da concedere un po’ <strong>di</strong> sollievo<br />

agli automobilisti, in vista della riapertura delle scuole e dell’aumento<br />

del traffico. Sono due gli interventi in programma nel lungo periodo<br />

sulle strade del Q4:<br />

VIA BACCIO DA MONTELUPO<br />

<strong>Il</strong> 16 settembre scadono i termini per la gara relativa ai lavori <strong>di</strong> manutenzione<br />

stradale dei tratti deteri<strong>ora</strong>ti <strong>di</strong> via Baccio da Montelupo.<br />

Un intervento necessario per la sicurezza <strong>di</strong> automobilisti e centauri,<br />

che segue le opere <strong>di</strong> risanamento che hanno già interessato alcune<br />

zone limitrofe, come via Simone Martini. Difficile stabilire la data<br />

d’apertura del cantiere, che solitamente segue <strong>di</strong> circa due mesi l’assegnazione<br />

del bando. Si ipotizza quin<strong>di</strong> che i lavori, per un costo <strong>di</strong><br />

133mila euro, potrebbero partire dopo la metà <strong>di</strong> novembre.<br />

VIADOTTO ALL’INDIANO<br />

Continuano gli interventi <strong>di</strong> manutenzione del Viadotto all’In<strong>di</strong>ano,<br />

dove il basso limite <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> 40 km/h è stato imposto - ormai da<br />

tempo - proprio a causa della pericolosità <strong>di</strong> alcuni tratti della carreggiata.<br />

Ma è anc<strong>ora</strong> presto per iniziare a preoccuparsi delle probabili<br />

code che accompagneranno i lavori. <strong>Il</strong> cantiere che dovrà risanare le<br />

zone del Viadotto in cattive con<strong>di</strong>zioni non sarà aperto prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre.<br />

Scadono il 30 settembre, infatti, i termini per la gara relativa<br />

alla realizzazione dei lavori, per una spesa <strong>di</strong> 300mila euro.<br />

VENDUTO<br />

1023242


10 Settembre 2009<br />

SPOSTARSI IN CITTÀ/1. Avanti fino al 31 ottobre: poi, dal prossimo anno, le cose potrebbero essere molto <strong>di</strong>verse<br />

Ztl notturna, rivoluzione in arrivo<br />

Dalla fine del mese via al confronto tra istituzioni, associazioni <strong>di</strong> categoria,<br />

commercianti e residenti. Con un obiettivo: rivedere regole e confini,<br />

per trovare una proposta con<strong>di</strong>visa. Che metta d’accordo<br />

chi la notte la vive e chi invece vorrebbe dormire<br />

mobilità<br />

Francesca Puliti<br />

Si concluderà solo il prossimo 31 ottobre,<br />

ma nel frattempo sarà già partito il<br />

confronto tra istituzioni, associazioni <strong>di</strong><br />

categoria, commercianti e residenti. La<br />

Ztl notturna, croce e delizia delle notti estive (rispettivamente<br />

per gestori/avventori dei locali e<br />

per gli abitanti del centro, inferociti per gli schiamazzi<br />

e l’invasione delle auto in viuzze e piazze<br />

storiche), ha i giorni contati. Poco più <strong>di</strong> un mese<br />

<strong>di</strong> vita, almeno per la Ztl che abbiamo conosciuto<br />

in questi ultimi anni. Dalla prossima primavera,<br />

infatti, le cose potrebbero cambiare, anche parecchio.<br />

Dando più spazio a critiche e proposte manifestate<br />

da chi la notte la vive, ma anche <strong>di</strong> chi se<br />

la vorrebbe dormire. A partire dalla fine <strong>di</strong> questo<br />

mese, infatti, avrà inizio un intenso <strong>di</strong>alogo tra le<br />

parti in causa, aperto a chiunque voglia dare il<br />

proprio contributo. A proporlo è stata la commissione<br />

mobilità, presieduta da Eros Cruccolini.<br />

“L’impegno è <strong>di</strong> elab<strong>ora</strong>re una nuova proposta<br />

per la prossima estate – afferma l’ex presidente<br />

del consiglio comunale - che tenga conto anche<br />

SEGNALETICA<br />

della necessità <strong>di</strong> prevedere elementi complementari,<br />

quali i parcheggi e il servizio <strong>di</strong> trasporto<br />

pubblico, che forse sono stati carenti fin<strong>ora</strong>,<br />

non offrendo un’adeguata risposta alle richieste<br />

dei citta<strong>di</strong>ni”. Parcheggi e trasporti, solo due degli<br />

elementi <strong>di</strong> criticità su cui da anni puntano il<br />

<strong>di</strong>to i commercianti e le associazioni <strong>di</strong> categoria.<br />

Un acceso <strong>di</strong>battito, quest’anno, si è svolto anche<br />

attorno all’<strong>ora</strong>rio <strong>di</strong> inizio della limitazione<br />

del traffico. Fronti opposti si sono combattuti per<br />

strappare un’<strong>ora</strong> o anche una mezz’<strong>ora</strong> in più, arrivando<br />

a una sorta <strong>di</strong> compromesso. Così che,<br />

dal giovedì alla domenica, la cintura più stretta<br />

del centro storico serra alle 23, mentre a mezzanotte<br />

compaiono le transenne a delimitare un<br />

cerchio più ampio. La porta <strong>di</strong> accesso <strong>di</strong> piazza<br />

Cavalleggeri, ad esempio, si attiva un’<strong>ora</strong> prima<br />

rispetto al “posto <strong>di</strong> blocco” <strong>di</strong> piazza Ferrucci,<br />

dove ci pensano i vigili a fermare le auto <strong>di</strong>rette<br />

sul lungarno Cellini. E per quest’anno si andrà<br />

avanti così fino alla fine. Tra fine settembre e<br />

ottobre, però, sarà possibile rinegoziare regole e<br />

confini, fino a giungere a una proposta con<strong>di</strong>visa<br />

da mettere in atto l’anno prossimo. Pronta a<br />

raccogliere l’invito l’associazione Viva-city, che<br />

raggruppa 326 attività del centro. Da anni l’associazione<br />

combatte per l’abolizione della zona<br />

a traffico limitato, in favore <strong>di</strong> uno strumento più<br />

flessibile, come le isole pedonali, da riempire <strong>di</strong><br />

eventi e iniziative. Altra battaglia, quella per un<br />

più ricco e articolato sistema <strong>di</strong> trasporti notturni,<br />

che integri gli autobus con taxi e parcheggi low<br />

cost. Quest’anno, invece, è venuto a mancare anche<br />

il trenino in stile Disney che traghettava giovani<br />

e meno giovani dai viali <strong>di</strong> circonvallazione<br />

fino al cuore della movida fiorentina. <strong>Il</strong> confronto<br />

è dunque aperto, così come l’ufficio dell’assessore<br />

alla mobilità Massimo Mattei che, a scapito<br />

<strong>di</strong> un’agenda stracolma, trova uno spazio per ricevere<br />

tutti. “Siamo <strong>di</strong>sponibili anche a rivedere<br />

il concetto stesso <strong>di</strong> Ztl – garantisce Mattei - purché<br />

si arrivi a elab<strong>ora</strong>re un altro strumento in grado<br />

<strong>di</strong> conciliare le esigenze dei giovani e degli<br />

esercenti con quelle dei residenti del centro”.<br />

In<strong>di</strong>viduare quali varchi sono attivi e quali no sarà più semplice. Due le ipotesi al vaglio<br />

Stop alle multe: led luminosi e <strong>di</strong>splay per le porte telematiche<br />

utomobilisti-telepass 1-0. La partita contro la segnale-<br />

poco chiara è appena cominciata, ma i fiorentini<br />

Atica<br />

intascano già una prima vittoria, quella “contro” le porte telematiche<br />

che presi<strong>di</strong>ano gli accessi al centro storico. Niente<br />

più multe a sorpresa: in<strong>di</strong>viduare quali varchi sono attivi e<br />

quali no sarà semplice come interpretare un semaforo. “Già<br />

a partire da questo autunno e senza una spesa eccessiva”, assicura<br />

l’assessore alla mobilità Massimo Mattei. Le ipotesi<br />

al vaglio sono due, e non è detto che l’una escluda l’altra. La<br />

prima è quella <strong>di</strong> affiancare un led luminoso al cartello che<br />

in<strong>di</strong>ca la Ztl: luce verde, si può passare; luce rossa, via libera<br />

ai soli residenti. L’altra, invece, prevede l’installazione <strong>di</strong> un<br />

vero e proprio <strong>di</strong>splay su cui compaia la scritta ingresso libero/accesso<br />

limitato, sia in italiano che in inglese. Già, perché<br />

forse non molti sanno che sono numerosissime le ammende<br />

commissionate agli stranieri in visita nel capoluogo fiorentino<br />

con tanto <strong>di</strong> automobile. “La Ztl è stata la salvezza del<br />

centro storico – afferma Mattei – ma pecca dal punto <strong>di</strong> vista<br />

dell’informazione”. In realtà, i 13 telepass <strong>di</strong>sseminati in città<br />

emettono due suoni <strong>di</strong>fferenziati, a seconda che il transito sia<br />

consentito oppure no, ma tra i rumori della strada e l’aut<strong>ora</strong><strong>di</strong>o<br />

accesa spesso accade che l’avvertimento passi inascoltato.<br />

<strong>Il</strong> nuovo metodo metterà dunque fine alle multe “seriali”<br />

che tante vittime hanno mietuto in questi anni. Celebre il caso<br />

dell’all<strong>ora</strong> assessore Graziano Cioni, che salì all’onore delle<br />

cronache per aver collezionato oltre 100 sanzioni a causa, si<br />

scoprì in seguito, <strong>di</strong> un errore del <strong>di</strong>spositivo. Altre città d’Italia<br />

stanno già sperimentando con successo questo sistema:<br />

chi da mesi, chi da anni, come succede, ad esempio, nella<br />

Capitale.<br />

/F.P.<br />

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mobilità<br />

SPOSTARSI IN CITTÀ/2. Ad<strong>di</strong>o ai mezzi più lunghi, più controllori e tecnologia. Obiettivo: “Qualità europea”<br />

Se le novità viaggiano a bordo del bus<br />

Ivo Gagliar<strong>di</strong><br />

11<br />

VADEMECUM<br />

UNA CORSA DA 90 MINUTI<br />

Venti minuti <strong>di</strong> viaggio in più, allo stesso prezzo. Dallo scorso 3<br />

settembre, i ticket del bus sono vali<strong>di</strong> per 90 minuti, anziché 70<br />

come succedeva prima. <strong>Il</strong> costo non è aumentato. È una delle novità<br />

che caratterizzano la nuova “stagione” del trasporto pubblico,<br />

ma non è l’unica. Oltre all’abbonamento or<strong>di</strong>nario annuale,<br />

sono infatti entrate in vigore due nuove formule agevolate <strong>di</strong> abbonamento<br />

annuale per famiglie e studenti: con la “family card”<br />

i membri <strong>di</strong> un nucleo familiare - in cui sia già stato acquistato<br />

un abbonamento annuale or<strong>di</strong>nario - hanno <strong>di</strong>ritto a uno sconto<br />

del 25% (235 euro anziché 310). E anc<strong>ora</strong>, il limite d’età per accedere<br />

alle agevolazioni per gli studenti è stato alzato a 27 anni,<br />

mentre l’abbonamento è valido per 13 mesi senza aumento <strong>di</strong><br />

tariffa. Infine, altra novità è la “Carta Agile 30”, che dà <strong>di</strong>ritto a<br />

35 corse al prezzo <strong>di</strong> 30 euro, con un risparmio <strong>di</strong> quasi il 30%.<br />

C’è sicuramente un motivo se, nel tempo,<br />

per i fiorentini il significato <strong>di</strong> Ataf si è trasformato<br />

in Aspettare Tanto Alla Fermata.<br />

E spesso bastava (o basta) fare un giro in<br />

città per capirlo: folle <strong>di</strong> persone in attesa, sotto pioggia o<br />

sole, <strong>di</strong> bus sempre troppo pieni. E questo non è che uno<br />

dei <strong>di</strong>sagi che, negli ultimi anni, hanno allontanato sempre<br />

più fiorentini dal trasporto pubblico. Risultato: tante,<br />

tantissime auto “ad personam” (ovvero occupate dal solo<br />

conducente) in giro per la città, strade intasate e traffico<br />

impazzito. E tra i passeggeri “superstiti” un unico parere:<br />

“Così non si può andare avanti”. Infatti. La stessa cosa<br />

deve averla pensata anche Filippo Bonaccorsi, presidente<br />

dell’azienda dallo scorso 10 luglio: ed ecco, all<strong>ora</strong>, che<br />

sono in arrivo <strong>di</strong>verse novità. Con un obiettivo “<strong>di</strong> largo<br />

respiro” ben preciso: “Dare alla città quello che si merita, e<br />

cioè un servizio <strong>di</strong> qualità europea – spiega Bonaccorsi – la<br />

pazienza dei citta<strong>di</strong>ni è quasi esaurita. Firenze deve <strong>sentire</strong><br />

Ataf come una risorsa. Anzi, non saremo contenti finché<br />

i fiorentini non saranno certi <strong>di</strong> avere il miglior servizio<br />

d’Italia”. Per raggiungere questo (ambizioso) obiettivo, è<br />

in arrivo un rinnovamento del parco mezzi e delle linee, in<br />

modo che non tutte passino dallo stesso punto, ma anche<br />

un utilizzo massiccio della tecnologia, come nel caso delle<br />

nuove pensiline e paline “intelligenti”. In modo che, oltre<br />

ad aspettare meno, i passeggeri potranno anche aspettare<br />

<strong>meglio</strong>. Ma non solo. Alcune novità sono già attive: è<br />

il caso <strong>di</strong> “No ticket non parti”, il servizio - inaugurato a<br />

fine luglio - <strong>di</strong> prefiltraggio alle fermate, dove personale <strong>di</strong><br />

Ataf chiede a chi è in attesa del bus <strong>di</strong> mostrare il proprio<br />

biglietto e, nel caso non lo abbia, lo invita ad acquistarlo.<br />

IL TIFOSO VIAGGIA GRATIS<br />

Per i tifosi della Fiorentina torna “Viola Vai”, il servizio <strong>di</strong><br />

trasporto allo sta<strong>di</strong>o. Con una novità: tutte le volte che la<br />

Fiorentina giocherà in casa, gli abbonati allo sta<strong>di</strong>o potranno<br />

usufruire dei servizi Ataf in maniera gratuita. Sono inoltre<br />

previste navette speciali che collegheranno le zone periferiche<br />

allo sta<strong>di</strong>o e ai parcheggi della Firenze Parcheggi, più due<br />

linee dalle stazioni <strong>di</strong> Santa Maria Novella e Rifre<strong>di</strong>, sempre<br />

verso lo sta<strong>di</strong>o Artemio Franchi. Dunque, gli abbonati alla<br />

Fiorentina potranno usufruire, oltre che <strong>di</strong> queste navette<br />

speciali, <strong>di</strong> tutti i mezzi <strong>di</strong> trasporto Ataf&Li-nea durante<br />

le giornate <strong>di</strong> campionato nelle quali i viola giocheranno in<br />

casa. Tutte le informazioni si trovano sul sito www.ataf.net,<br />

al numero verde 800-424500 o al numero (a pagamento dal<br />

cellulare) 199-104245.<br />

E la lotta ai “portoghesi” continua anche sugli autobus: da<br />

settembre è raddoppiato il numero dei controllori a bordo,<br />

e a partire da ottobre triplicherà. Pugno duro, dunque?<br />

Non solo. Ogni bastone ha la sua carota, e quella <strong>di</strong> Ataf ha<br />

preso le sembianze dell’abbassamento del prezzo dell’abbonamento,<br />

come previsto dal piano tariffario approvato<br />

a inizio agosto. “Negli ultimi anni le manovre erano state<br />

solo in aumento – <strong>di</strong>ce Bonaccorsi – e una riduzione dei<br />

prezzi è anc<strong>ora</strong> più importante in questi tempi <strong>di</strong> crisi”.<br />

Facilitazioni in arrivo anche per gli anziani (“è uno strato<br />

<strong>di</strong> popolazione che va aiutato, e ci metteremo tutti insieme<br />

per farlo: sono in arrivo novità”), mentre per i tifosi<br />

della Fiorentina è ripartito “ViolaVai”, il servizio <strong>di</strong> trasporto<br />

gratuito per lo sta<strong>di</strong>o, con una possibilità in più per<br />

gli abbonati al club gigliato, che da quest’anno, quando la<br />

squadra gioca al Franchi, possono viaggiare gratis tutto il<br />

giorno sui mezzi pubblici, e non solo verso lo sta<strong>di</strong>o. Ma i<br />

cambiamenti per il “popolo del bus” saranno anche altri. E<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>verso tipo. I mastodontici autobus da 18 metri, capaci<br />

sì <strong>di</strong> caricare un gran numero <strong>di</strong> passeggeri, ma anche <strong>di</strong><br />

far sudare più d’una camicia agli autisti, costretti a <strong>di</strong>vincolarsi<br />

tra le strade citta<strong>di</strong>ne (e spesso costretti a bloccarsi<br />

perché imprigionati tra traffico e auto parcheggiate), saranno<br />

progressivamente eliminati. Tempo previsto: circa<br />

due anni. E anc<strong>ora</strong>, continueranno a essere installate le<br />

telecamere sui mezzi, nel nome della sicurezza <strong>di</strong> chi ci<br />

viaggia. Infine, con l’entrata in funzione della prima linea<br />

della tramvia, saranno rivisti alcuni percorsi “per evitare<br />

inutili sprechi”, ma non subito: i citta<strong>di</strong>ni avranno tutto<br />

il tempo per abituarsi. Tante novità, dunque, con un solo<br />

obiettivo: quello <strong>di</strong> ridare ad Ataf il suo vero significato.<br />

CHI NON PAGA NON PARTE<br />

Niente biglietto? Niente bus. E’ quanto prevede il servizio <strong>di</strong><br />

prefiltraggio alle fermate dei mezzi Ataf, attivo da luglio: personale<br />

dell’azienda, riconoscibile grazie a pettorine e badge<br />

con la scritta “No ticket non parti”, domanda ai passeggeri in<br />

attesa se possiedono il titolo <strong>di</strong> viaggio. Ad essere “presi<strong>di</strong>ate”<br />

sono le fermate più frequentate della rete: i <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> Ataf<br />

propongono poi in ven<strong>di</strong>ta, a chi non è provvisto, i biglietti del<br />

bus senza maggi<strong>ora</strong>zione. “No ticket non parti” è solo il primo<br />

passo del percorso <strong>di</strong> Ataf per reprimere l’evasione: entro<br />

settembre raddoppierà il numero dei controllori sui bus (che<br />

passeranno da 24 a 48), che triplicherà poi ad ottobre. E’ infine<br />

pronta la nuova campagna contro i “furbetti”, con l’affissione<br />

sui bus <strong>di</strong> cartelloni pubblicitari che ricordano come viaggiare<br />

senza biglietto può costare fino a 240 euro.<br />

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12 Settembre 2009<br />

IL LUOGO. Alla scoperta del magazzino dove vengono stoccate le cose che la gente “<strong>di</strong>mentica”<br />

Dove finiscono gli oggetti perduti<br />

Caterina Gentileschi<br />

Q<br />

uanti trovano un oggetto per<br />

strada, su un autobus o sulla<br />

poltrona <strong>di</strong> un treno e cercano<br />

<strong>di</strong> riconsegnarlo al legittimo proprietario?<br />

Pochi, ad onor del vero. Ma i pochi<br />

che lo fanno si rivolgono a quello che<br />

un tempo si chiamava ufficio oggetti<br />

smarriti, e che oggi – per un vezzo contemp<strong>ora</strong>neo<br />

– si chiama ufficio oggetti<br />

trovati (a Firenze è in via Veracini 5). Un<br />

deposito anonimo in un luogo anonimo,<br />

ma pieno delle cose più <strong>di</strong>sparate, dove<br />

la gente porta <strong>di</strong> tutto. Dalle chiavi ai<br />

documenti, fino alle valigie <strong>di</strong>menticate.<br />

In qualche caso, gli animi più nobili,<br />

portano anche qualche oggetto <strong>di</strong> valore<br />

sperando che il legittimo proprietario<br />

vada a reclamarlo. “Dei circa 6mila<br />

oggetti che ci arrivano ogni anno, solo<br />

la metà viene reclamata dai proprietari<br />

– spiega Gianni Palazzini, responsabile<br />

dell’ufficio –. I raccoglitori più alacri<br />

sono le forze dell’or<strong>di</strong>ne, che portano da<br />

noi tutte le cose che trovano, ma anche<br />

gli addetti delle poste, che spessissimo<br />

trovano nelle cassette delle lettere borse,<br />

portafogli e documenti rubati e depositati<br />

lì, e poi gli autisti dell’Ataf”. Strade,<br />

uffici e mezzi <strong>di</strong> trasporto. Sono questi<br />

i luoghi dove statisticamente ci si <strong>di</strong>mentica<br />

più <strong>di</strong> frequente delle cose che<br />

portiamo con noi, gran<strong>di</strong> o piccole che<br />

siano, preziose o meno. “Ci arrivano<br />

zainetti pieni zeppi <strong>di</strong> libri – continua il<br />

responsabile -. Al giorno d’oggi i bambini<br />

sono più sbadati”. Nel magazzino<br />

Dalle chiavi ai documenti. Dalle macchine fotografiche<br />

alle piante ornamentali, fino agli accessori. All’ufficio oggetti<br />

trovati ci arriva <strong>di</strong> tutto, e molte cose non vengono mai reclamate<br />

dai legittimi proprietari. Per pigrizia o per rassegnazione<br />

curiosità<br />

<strong>di</strong> via Veracini il tran tran della gente è<br />

continuo ma non intenso. “Molti non<br />

sanno nemmeno dell’esistenza <strong>di</strong> questo<br />

ufficio – spiega uno dei <strong>di</strong>pendenti.<br />

Sì, perché è importante sapere che gli<br />

oggetti smarriti (o trovati che <strong>di</strong>r si voglia),<br />

non vengono stoccati in eterno<br />

all’interno del magazzino gestito dalla<br />

S.a.s. – servizi alla strada spa. “Dopo<br />

circa quin<strong>di</strong>ci mesi vengono <strong>di</strong>strutti”,<br />

continua Palazzini. Qualsiasi cosa,<br />

dalle chiavi alle macchine fotografiche<br />

perse dai turisti, fino “a quei due vasi<br />

che qualcuno aveva abbandonato su<br />

un marciapiede”. Viene eliminata qualsiasi<br />

cosa. E’ un peccato, certo. Tanto è<br />

vero che il responsabile dell’ufficio sta<br />

tentando <strong>di</strong> organizzare delle aste, per<br />

permettere almeno agli oggetti <strong>di</strong> un<br />

certo valore (che non vengono reclamati)<br />

<strong>di</strong> tornare in circolazione, ed evitarne<br />

così la <strong>di</strong>struzione. Ma ad oggi non è in<br />

programma nessuna ven<strong>di</strong>ta all’incanto.<br />

Un altro particolare però va tenuto in<br />

considerazione, ovvero che la generosità<br />

del prossimo qualche volta viene premiata.<br />

Se l’oggetto che si consegna non<br />

viene reclamato entro i termini stabiliti<br />

dalla legge, l’ufficio avverte la persona<br />

che lo ha trovato, la quale può riscattare<br />

l’oggetto pagando una piccola quota per<br />

il deposito in magazzino. “Capita molto<br />

raramente – continua Palazzini – ma<br />

una volta un signore per 150 euro si è<br />

portato a casa un orologio il cui valore<br />

<strong>di</strong> mercato si aggirava intorno ai 3mila.<br />

L’aveva trovato e lo aveva portato a noi,<br />

ma dopo un anno e mezzo il proprietario<br />

non era mai venuto a reclamarlo”.<br />

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La gente perde <strong>di</strong> tutto. E’ un <strong>di</strong> Vienna? Dieci? Forse un<strong>di</strong>ci.<br />

dato <strong>di</strong> fatto. Sbadataggine, Ecco, proprio quell’un<strong>di</strong>cesima<br />

non curanza, poca accortezza mi aveva fregato l’anellino appena<br />

comprato, sul quale c’era<br />

o la mano lunga <strong>di</strong> qualche ladruncolo<br />

<strong>di</strong> passaggio. A me<br />

inciso a caratteri piccoli piccoli<br />

è capitato decine <strong>di</strong> volte. E’<br />

un articolo della Dichiarazione<br />

tutta la vita che mia madre mi<br />

dei <strong>di</strong>ritti dell’uomo. Altro che<br />

rimprovera per la testa tra le<br />

<strong>di</strong>ritti! Bisognerebbe stampare<br />

nuvole. Una volta, <strong>di</strong> passaggio<br />

alle due <strong>di</strong> notte dall’aeroporto<br />

<strong>di</strong> Vienna, mi sfilai dal <strong>di</strong>to caratteri cubitali. E invece no.<br />

i doveri <strong>di</strong> ciascun citta<strong>di</strong>no a<br />

un anellino <strong>di</strong> poco valore, ma Anche nella civilissima Vienna,<br />

nuovo <strong>di</strong> zecca, per sciacquarmi<br />

le mani in una toilette. Come to automaticamente proprietà<br />

un oggetto trovato era <strong>di</strong>venta-<br />

ogni <strong>di</strong>stratto che si rispetti - <strong>di</strong> chi se l’era visto casualmente<br />

che mentre fa una cosa sta già sotto il naso. E siamo talmente<br />

pensando a quella successiva abituati a pensare che tutto ciò<br />

- passai il gate e pochi istanti<br />

che smarriamo sia perduto per<br />

dopo mi resi conto <strong>di</strong> non averlo<br />

più al <strong>di</strong>to. Pregai in ginoc-<br />

sempre, che spesso ci <strong>di</strong>mentichiamo<br />

dell’esistenza della<br />

chio la donnona bionda che<br />

buona fede e della gentilezza <strong>di</strong><br />

controllava i passaporti perché<br />

mi permettesse <strong>di</strong> tornare in<strong>di</strong>etro.<br />

Feci una corsa, ma il mio quell’anellino non sia andato a<br />

qualcuno. Chissà che dopotutto<br />

anello non c’era già più. Ora, finire in un or<strong>di</strong>natissimo ufficio<br />

oggetti smarriti asburgico.<br />

quante persone ci saranno state<br />

alle due <strong>di</strong> notte all’aeroporto Chissà.


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14 Settembre 2009<br />

SALUTE/1. Gli esperti annunciano un boom <strong>di</strong> contagi per l’autunno: ecco le cose da sapere<br />

L’influenza “suina” dalla A alla zeta<br />

Dopo mesi <strong>di</strong> allarmi arriva il momento <strong>di</strong> entrare nell’ottica<br />

che si tratti <strong>di</strong> una malattia “normale”, che va curata solo<br />

con i farmaci prescritti dal me<strong>di</strong>co e contro la quale ci sono<br />

anche armi elementari. Come una bella lavata <strong>di</strong> mani<br />

Giulia Righi<br />

Ce lo hanno detto in<br />

tutte le salse, per tutta<br />

l’estate. Che la Nuova<br />

Influenza, l’A/H1N1<br />

arriverà e si farà <strong>sentire</strong> in autunno.<br />

Pandemia. Quella che<br />

l’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale della<br />

Sanità ha già <strong>di</strong>chiarato nei mesi<br />

L’INTERVENTO<br />

Giuseppe Petrioli, Asl 10<br />

“Fate il vaccino<br />

or<strong>di</strong>nario”<br />

a raccomandazione ar-<br />

puntuale, tutti gli Lriva<br />

anni. Ma quest’anno vale più<br />

<strong>di</strong> sempre:è importante fare il<br />

vaccino per l’influenza stagionale.<br />

Lo riba<strong>di</strong>sce Giuseppe<br />

Petrioli, <strong>di</strong>rettore del <strong>di</strong>partimento<br />

prevenzione della Asl<br />

10: “Fate il vaccino or<strong>di</strong>nario,<br />

perché meno il virus A/<br />

H1N1 circola insieme a quello<br />

dell’influenza stagionale <strong>meglio</strong><br />

è, per se stessi e per l’intera<br />

collettività”. Questo perché<br />

“se i due virus circolano insieme<br />

aumenta la probabilità <strong>di</strong><br />

una mutazione del virus della<br />

Nuova Influenza che lo potrebbe<br />

rendere più patogeno”. Proprio<br />

un’eventuale mutazione<br />

è ciò che del resto preoccupa<br />

profondamente gli esperti, perché<br />

è ciò che come ha detto il<br />

viceministro alla salute Ferruccio<br />

Fazio, lo potrebbe rendere<br />

più tossico a livello polmonare.<br />

E il dottor Petrioli fa anche<br />

un’altra raccomandazione, non<br />

meno importante: “L’accesso<br />

al pronto soccorso va limitato<br />

ai casi <strong>di</strong> complicanze. E in<br />

questo caso è importante che<br />

l’accesso avvenga tramite il<br />

me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> famiglia. <strong>Il</strong> paziente<br />

si mette in contatto con lui, ed<br />

è il me<strong>di</strong>co che prende contatto<br />

con l’ospedale, evitando in<br />

questo modo che l’ammalato<br />

venga in contatto con altre persone<br />

in sala d’attesa, durante<br />

il triage”. Agire d’impulso,<br />

mossi dal panico è pericoloso<br />

e rischia <strong>di</strong> far saltare tutti i<br />

piani che la Asl sta mettendo a<br />

punto da mesi. La limitazione<br />

dei contatti, del resto, è una regola<br />

d’oro da seguire sempre.<br />

“In caso <strong>di</strong> sintomi sospetti,<br />

quali febbre alta e sindromi<br />

respiratorie - prosegue il dottor<br />

Petrioli - è bene non avere<br />

contatti con nessuno, familiari<br />

inclusi, fino alla completa<br />

guarigione clinica”. E anche il<br />

dottor Petrioli riba<strong>di</strong>sce l’importanza<br />

<strong>di</strong> un’accurata igiene,<br />

e il valore essenziale del lavarsi<br />

spesso (e bene) le mani”.<br />

/G.R.<br />

sanità<br />

scorsi, dovrebbe palesarsi a tutti<br />

gli effetti e potrebbe contagiare<br />

2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> persone nel giro <strong>di</strong><br />

due anni. Questo significa che<br />

dovranno essere cestinati allarmismi<br />

vari e panico, e che bisognerà<br />

entrare nell’ottica che ammalarsi<br />

<strong>di</strong> Nuova Influenza (già<br />

non chiamarla più “suina” è una<br />

conquista, sembra meno cattiva e<br />

non evoca i fantasmi della peste<br />

che fu) sia una cosa normale. E<br />

del resto, se il virus non muterà,<br />

non dovrebbe essere più temibile<br />

dell’influenza stagionale, dato<br />

che ad <strong>ora</strong> la mortalità è attestata<br />

allo 0.5 per mille (per farsi<br />

un’idea <strong>di</strong> cosa vuol <strong>di</strong>re, basti<br />

pensare che il tasso <strong>di</strong> mortalità<br />

dell’aviaria si aggirava intorno al<br />

60 per cento).Ma dunque, aspettando<br />

che l’annunciata pandemia<br />

si palesi anche dalle nostri parti,<br />

che si fa? Gli esperti, i virologi,<br />

ripetono una serie <strong>di</strong> regole base<br />

da seguire. Precauzioni elementari,<br />

banali, che però si potrebbero<br />

rivelare utilissime per contenere<br />

il contagio. Una su tutte,<br />

che vale sempre: lavarsi spesso<br />

le mani, con acqua e sapone (in<br />

alternativa possono essere usate<br />

soluzioni detergenti a base<br />

<strong>di</strong> alcol o salviettine <strong>di</strong>sinfettanti).<br />

E poi: bisogna evitare <strong>di</strong><br />

toccare con le mani non pulite<br />

occhi, naso e bocca e quando si<br />

starnutisce - a pensarci bene ce<br />

lo avevano insegnato anche da<br />

piccoli - bisogna coprirsi bocca e<br />

naso con una fazzoletto <strong>di</strong> carta,<br />

e poi gettarlo. Altra regola d’oro:<br />

le stanze vanno areate, l’aria<br />

cambiata. Tutto questo perché<br />

la Nuova Influenza si trasmette<br />

in maniera <strong>di</strong>retta attraverso le<br />

goccioline <strong>di</strong> saliva, le secrezioni<br />

respiratorie trainate da tosse e<br />

starnuti ma anche attraverso la<br />

<strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> queste secrezioni<br />

su oggetti e superfici. I sintomi<br />

sono assai simili a quelli delle<br />

classifiche influenze stagionali:<br />

febbre sopra i 38 gra<strong>di</strong>, tosse,<br />

mal <strong>di</strong> gola, malessere, per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> appetito. A questi si possono<br />

unire anche raffreddore, mal <strong>di</strong><br />

gola, nausea, vomito e <strong>di</strong>arrea.<br />

E, come accade sempre, a curare<br />

tutto questo deve pensarci un<br />

me<strong>di</strong>co che, solo se effettivamente<br />

necessario, prescriverà gli antivirali<br />

del caso. Anche il capitolo<br />

farmaci merita attenzione, non<br />

guasta ripetere ciò che gli esperti<br />

raccomandano da mesi: queste<br />

me<strong>di</strong>cine non vanno assunte <strong>di</strong><br />

propria iniziativa. Uno, perché<br />

non hanno nessuna efficacia se<br />

usati in via preventiva (sono cioè<br />

cosa ben <strong>di</strong>versa dai vaccini), due<br />

perché utilizzarli senza la certezza<br />

<strong>di</strong> aver contratto l’infezione<br />

vuol <strong>di</strong>re favorire la comparsa <strong>di</strong><br />

virus resistenti ai farmaci. Con<br />

danni per se stessi e per la collettività.<br />

Che <strong>di</strong> ulteriori acciacchi<br />

non ha certo bisogno.


sanità<br />

SALUTE/2. In vista della maggiore <strong>di</strong>ffusione del virus l’azienda sanitaria si è attrezzata<br />

E la Asl prepara il “piano pandemia”<br />

Benedetta Strappi<br />

15<br />

Si sono rimboccati le maniche<br />

per tempo, preparando<br />

un piano dettagliato per<br />

fronteggiare un’ eventuale<br />

- e probabile - pandemia. La Asl <strong>di</strong><br />

Firenze già nei mesi scorsi ha trasmesso<br />

alla Regione un documento<br />

con il dettaglio della campagna<br />

<strong>di</strong> vaccinazione contro la ormai<br />

famosa Nuova Influenza. Poi sono<br />

arrivate le <strong>di</strong>rettive ministeriali,<br />

con un rincorrersi <strong>di</strong> ipotesi sulla<br />

data <strong>di</strong> inizio <strong>di</strong> somministrazione<br />

dell’antidoto. Bene. <strong>Il</strong> piano vaccini<br />

dovrebbe partire tra la fine<br />

<strong>di</strong> ottobre e la metà <strong>di</strong> novembre<br />

(mentre scriviamo il giorno ufficiale<br />

non è anc<strong>ora</strong> stato stabilito)<br />

e sarà <strong>di</strong>viso in due scaglioni. <strong>Il</strong><br />

primo partirà appunto tra la fine<br />

<strong>di</strong> ottobre e la prima quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong><br />

novembre, e vedrà interessati gli<br />

operatori della sanità e i lav<strong>ora</strong>tori<br />

dei servizi pubblici. Vale a <strong>di</strong>re<br />

me<strong>di</strong>ci, infermieri e altro personale<br />

sanitario, circa 12mila persone<br />

nel territorio della provincia fiorentina.<br />

Insieme a loro toccherà<br />

alle forze dell’or<strong>di</strong>ne, ai vigili del<br />

fuoco, e a chiunque lavori nei servizi<br />

essenziali. E naturalmente alle<br />

“persone a rischio” come car<strong>di</strong>opatici,<br />

<strong>di</strong>abetici, immunodepressi<br />

etc. Finita questa prima tranche,<br />

scatterà la fase due, che dovrebbe<br />

prendere il via a partire dal 31<br />

gennaio. E sarà la volta dei piccoli<br />

e dei giovani, dai 2 ai 27 anni: la<br />

fascia che fino ad oggi è risultata<br />

più esposta al virus. Per capire un<br />

po’ la mole della campagna <strong>di</strong> vaccinazione,<br />

basti pensare che nel<br />

territorio fiorentino le persone in<br />

fascia 2/6 sono 32mila, e quelli tra<br />

i 6 e i 18 anni sono 78mila. La Regione<br />

ha del resto stimato che ad<br />

ammalarsi, in Toscana, potrebbero<br />

essere tra le 500 e le 600mila persone<br />

e per questo la vaccinazione<br />

riguarderà un milione e mezzo <strong>di</strong><br />

persone. A somministrarla, e questo<br />

è un passaggio fondamentale,<br />

Primi vaccini tra fine ottobre e metà<br />

novembre agli operatori della sanità,<br />

dei servizi e agli ammalati.<br />

Dal 31 gennaio sarà la volta dei giovani,<br />

la fascia più a rischio<br />

IN PILLOLE<br />

<br />

QUANDO COMINCERANNO LE VACCINAZIONI?<br />

Tra la fine <strong>di</strong> ottobre e la prima metà <strong>di</strong> novembre verranno vaccinati<br />

gli operatori della sanità e dei servizi pubblici e le persone<br />

a rischio dai 2 ai 65 anni. Dal 31 gennaio sarà la volta della popolazione<br />

sotto i 27 anni.<br />

<br />

COME PROCURARSI IL VACCINO?<br />

Non sarà in ven<strong>di</strong>ta nella farmacie, ma verrà <strong>di</strong>stribuito solo ed<br />

esclusivamente dalla Asl tramite i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia, i pe<strong>di</strong>atri e<br />

i presi<strong>di</strong> sanitari.<br />

<br />

COSA FARE SE SI AVVERTONO SINTOMI SOSPETTI?<br />

Occorre contattare il proprio me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> famiglia e stare in casa,<br />

evitando contatti con i familiari. Non bisogna farsi prendere dal<br />

panico precipitandosi al pronto soccorso.<br />

<br />

IL VACCINO PER L’INFLUENZA A SI PUÒ FARE ANCHE<br />

SE SI FA QUELLO PER L’INFLUENZA STAGIONALE?<br />

Sì, certo. <strong>Il</strong> vaccino per l’influenza stagionale sarà <strong>di</strong>stribuito<br />

come sempre dai primi <strong>di</strong> ottobre, ed è raccomandato per tutti<br />

i soggetti a rischio.<br />

<br />

QUALI PRECAUZIONI ADOTTARE<br />

PER RIDURRE IL RISCHIO DI CONTAGIO?<br />

Bisogna assolutamente evitare me<strong>di</strong>cazioni fai-da-te. Piuttosto<br />

è utile lavarsi spesso le mani, e coprire con un fazzoletto naso e<br />

bocca durante gli starnuti. Una volta usato, il fazzoletto va gettato<br />

imme<strong>di</strong>atamente.<br />

saranno i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia e i pe<strong>di</strong>atri:<br />

non sarà in ven<strong>di</strong>ta da nessuna<br />

parte, inutili gli assalti alle<br />

farmacie. Durante la prima tranche<br />

verranno vaccinate, in tutta la<br />

regione, circa 500mila persone, e<br />

durante la seconda, quella “giovanile”<br />

un milione. Oltre a queste<br />

misure il sistema sanitario regionale<br />

ha preso anche altri provve<strong>di</strong>menti:<br />

negli ospedali si prevede<br />

un aumento <strong>di</strong> almeno 3mila posti<br />

letto e la creazione <strong>di</strong> “reparti volano”<br />

da utilizzare per il periodo<br />

<strong>di</strong> pandemia. Non dovrebbe venire<br />

interrotta l’attività programmata<br />

e all’occorrenza potranno essere<br />

richiamati me<strong>di</strong>ci e infermieri in<br />

pensione. Infine, è già stato deciso<br />

che sarà potenziata anche l’attrezzatura<br />

sanitaria per l’assistenza<br />

respiratoria, con un investimento<br />

<strong>di</strong> circa 2 milioni <strong>di</strong> euro. Tra i<br />

macchinari che verranno acquistati<br />

ci sono particolari <strong>di</strong>spositivi<br />

per l’assistenza respiratoria, respiratori<br />

con intubazione, e i sistemi<br />

Ecmo, particolare tecnica per sostituire<br />

il normale meccanismo <strong>di</strong><br />

ossigenazione del sangue.


16 Settembre 2009<br />

URBANISTICA/1. Dopo <strong>di</strong>ciassette anni <strong>di</strong> restyling la zona ha cambiato volto<br />

La Novoli del futuro muove i primi passi<br />

Uno dei progetti residenziali all’interno del Piano <strong>di</strong> Recupero <strong>di</strong> Novoli<br />

Giulia Giachi<br />

Un restyling lungo <strong>di</strong>ciassette anni. È<br />

qualcosa <strong>di</strong> più <strong>di</strong> un semplice lifting, è<br />

qualcosa che cambia totalmente il volto<br />

dell’area ex-Fiat. Già son sorte case,<br />

hotel, uffici, negozi, parcheggi, se<strong>di</strong> universitarie<br />

e giar<strong>di</strong>ni, ma anc<strong>ora</strong> altro ruspe e gru devono<br />

costruire. A parte la nuova Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />

e il Palagiustizia, il resto dell’area è nelle mani<br />

della società Immobiliare Novoli. Quest’ultimo<br />

spazio si sviluppa su tre blocchi: quello centrale<br />

è composto dai 120mila metri quadrati del parco<br />

<strong>di</strong> San Donato, mentre sugli altri due sorgono - o<br />

sorgeranno - abitazioni, uffici e negozi. In tutto<br />

questo pout-pourri <strong>di</strong> nuovo rimane, come segno<br />

dell’inse<strong>di</strong>amento produttivo della Fiat, l’ex Centrale<br />

termica, che <strong>di</strong>venterà - a data da stabilire -<br />

il cosiddetto Urban Center, dove verranno esposti<br />

i progetti che riguardano i cambiamenti della città.<br />

In totale, fra il blocco est e quello ovest, dove<br />

anc<strong>ora</strong> non è stato costruito nulla, sono previste<br />

768 unità residenziali, <strong>di</strong> cui 396 sono già state realizzate<br />

e 16 sono in fase <strong>di</strong> costruzione. I metri<br />

quadri <strong>di</strong> superficie utile lorda (SUL) destinati<br />

agli uffici sono 72.600, <strong>di</strong> questi 41.800 sono già<br />

stati realizzati e 400 sono in fase <strong>di</strong> costruzione.<br />

Se si butta l’occhio alle attività commerciali previste<br />

nella parte est si scopre che sono 134, <strong>di</strong> cui<br />

29 sorgeranno all’interno del centro commerciale<br />

naturale (quello del contestato Multiplex), che si<br />

svilupperà su 24.420 metri quadrati <strong>di</strong> superficie<br />

utile lorda, 6mila dei quali destinati al multisala.<br />

Fra i primi e<strong>di</strong>fici ad essere stati costruiti c’è il<br />

Polo delle Scienze Sociali, che ha aperto i cancelli<br />

nel 2004, mentre fra il 2005 e il 2008 sono terminati<br />

i lavori <strong>di</strong> 10 strutture destinate sia a residenze<br />

sia a uffici che a spazi commerciali. Con la<br />

stessa destinazione d’uso all’appello mancano anc<strong>ora</strong><br />

9 blocchi, fra i quali spiccano i progetti delle<br />

tre architette Carme Pinòs, Zaha Ha<strong>di</strong>d e O<strong>di</strong>le<br />

Decq. In fase d’arrivo è il parco <strong>di</strong> San Donato:<br />

i lavori, iniziati nel marzo del 2007, dovrebbero<br />

concludersi verso la fine <strong>di</strong> ottobre <strong>di</strong> quest’anno.<br />

A<strong>di</strong>acente a questo è prevista anche un’area cani,<br />

<strong>di</strong> circa 1900 metri quadri, raggiungibile dal cancello<br />

<strong>di</strong> viale Guidoni. Già presente uno dei due<br />

parcheggi interrati all’interno dell’area <strong>di</strong> San Donato.<br />

Ad oggi, questo è aperto per 950 posti auto<br />

dei 1.450 <strong>di</strong>sponibili. <strong>Il</strong> secondo parcheggio interrato,<br />

con capienza <strong>di</strong> circa 600 posti auto, è previsto<br />

sotto il lato ovest del parco e verrà realizzato<br />

in funzione del progressivo completamento del<br />

progetto <strong>di</strong> nuova urbanizzazione dell’area ovest.<br />

Viene inaugurata, invece, proprio <strong>ora</strong>, a metà settembre,<br />

piazza Ugo <strong>di</strong> Toscana: <strong>di</strong> forma ellittica<br />

è circondata da ulivi e lecci e illuminata da luci<br />

a terra ad incasso. I tempi <strong>di</strong> attesa per vedere il<br />

tutto realizzato? Si parla <strong>di</strong> 4-5 anni, ma alla fine<br />

tutto <strong>di</strong>pende dal mercato e da come questo gira.<br />

E dagli intoppi burocratici, naturalmente.<br />

L’INTERVISTA<br />

inchiesta<br />

Parla l’assessore Massimo Mattei<br />

“Un quartiere in trasformazione<br />

ma già integrato con la città”<br />

er Massimo Mattei, assessore alla mobilità e al decoro, Novoli<br />

Pnon è solo un quartiere in forte trasformazione, è il luogo dove è<br />

nato e cresciuto, e dove la gente non si riguarda a suonargli il campanello<br />

per porre all’attenzione dell’Amministrazione problematiche<br />

e potenzialità della zona. Che spesso e volentieri traboccano dalle<br />

competenze del suo assess<strong>ora</strong>to.<br />

Assessore, com’è cambiato e sta cambiando il volto <strong>di</strong> Novoli?<br />

Questo è un quartiere che negli anni ’70 presentava <strong>di</strong>verse criticità,<br />

mentre oggi è perfettamente integrato con il resto della città, sebbene<br />

l’area ex-Fiat rimanga una realtà anc<strong>ora</strong> a sé stante, non del tutto<br />

fusa con il tessuto della zona. <strong>Il</strong> processo <strong>di</strong> integrazione, però, è in<br />

<strong>di</strong>venire: un primo esempio riguarda il parco <strong>di</strong> San Donato, che va<br />

a colmare la carenza <strong>di</strong> verde. Già il fatto <strong>di</strong> averlo illuminato fino<br />

a tarda <strong>ora</strong>, questa estate, ha permesso ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> appropriarsi <strong>di</strong><br />

questo spazio e <strong>di</strong> farlo vivere anche la notte.<br />

Un altro problema molto sentito è quello del degrado, legato soprattutto<br />

alla prostituzione.<br />

Non si può intervenire soltanto con la repressione: la collab<strong>ora</strong>zione<br />

con e tra le forze dell’or<strong>di</strong>ne sta dando dei buoni risultati, ma non può<br />

bastare. E’ necessario trovare delle soluzioni alternative, in modo da<br />

portare i fiorentini fuori <strong>di</strong> casa la sera e da rendere la zona più frequentata.<br />

Poi ci sono le cosiddette baby gang, che <strong>di</strong>sturbano il sonno<br />

dei residenti o si <strong>di</strong>vertono<br />

facendo atti <strong>di</strong> vandalismo nei<br />

giar<strong>di</strong>ni. Ma in questo caso si<br />

tratta <strong>di</strong> un problema <strong>di</strong> natura<br />

sociologica, da affrontare<br />

in una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong>versa da<br />

quella della pubblica amministrazione.<br />

Riguardo invece alla mobilità,<br />

in vista dell’apertura del<br />

Palazzo <strong>di</strong> Giustizia, della<br />

nascita <strong>di</strong> nuove attività e<br />

abitazioni nell’area ex-Fiat,<br />

si prevedono dei cambiamenti?<br />

Abbiamo tempo per stu<strong>di</strong>are<br />

le possibili soluzioni, tenendo<br />

presente che si tratta <strong>di</strong><br />

un’area satura, dove pertanto<br />

non è possibile effettuare<br />

Massimo Mattei<br />

gran<strong>di</strong> cambiamenti. /F.P.<br />

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inchiesta 17<br />

URBANISTICA/2. Entro fine mese è attesa la decisione della magistratura e le voci si rincorrono<br />

Tutte le incognite del pianeta Multiplex<br />

Tante le ipotesi rimbalzate da più fronti sul futuro del multisala sequestrato:<br />

si è parlato <strong>di</strong> una riduzione delle sale o <strong>di</strong> farne una casa delle culture, ma per <strong>ora</strong> è tutto fermo<br />

Francesca Puliti<br />

Casa delle culture? Riduzione delle<br />

sale da nove a cinque? Solo alcune<br />

delle voci che si sono rincorse<br />

sui giornali negli ultimi mesi,<br />

a proposito <strong>di</strong> Multiplex. Presunti scambi <strong>di</strong><br />

opinioni tra il vicesindaco Nardella e la proprietà<br />

del complesso, aperture e barricate.<br />

Voci, nient’altro che rumors attorno al prossimo<br />

film che andrà in scena tra Immobiliare<br />

Novoli e amministrazione comunale. La programmazione<br />

autunnale, si sa, è la più ricca,<br />

battuta solo da quella natalizia. E non sarà<br />

necessario aspettare Natale per veder sbloccata<br />

la situazione. Entro la fine <strong>di</strong> settembre,<br />

infatti, dovrebbe arrivare la decisione della<br />

magistratura sulle presunte irregolarità e violazioni<br />

e<strong>di</strong>lizie che portarono, lo scorso 17<br />

novembre, al sequestro del cantiere. Che da<br />

all<strong>ora</strong> giace in silenzio come un’enorme carcassa<br />

abbandonata all’angolo tra via <strong>di</strong> Novoli<br />

e via Forlanini. Quelle che non si sono mai<br />

messe a tacere in questi mesi, invece, sono<br />

le polemiche. Sulla regolarità del progetto,<br />

sull’estetica della struttura, sull’invadenza <strong>di</strong><br />

un multisala nel pan<strong>ora</strong>ma cinematografico<br />

citta<strong>di</strong>no, già provato dalla crisi dell’industria<br />

culturale e dalle minori possibilità <strong>di</strong><br />

spendere dei fiorentini in un periodo grigio<br />

come questo. Tra le tante voci rimbalzate,<br />

anche quella sulla <strong>di</strong>sponibilità da parte della<br />

proprietà a stralciare dalle carte 4 sale su 9,<br />

pur <strong>di</strong> sciogliere i sigilli e riprendere i lavori.<br />

“In realtà non ho mai detto niente del genere<br />

– replica il presidente <strong>di</strong> Immobiliare Novoli,<br />

Mario Marinesi – siamo aperti al confronto,<br />

ma aspettiamo la decisione della magistratura<br />

prima <strong>di</strong> intavolare una <strong>di</strong>scussione”. Niente<br />

<strong>di</strong> nuovo, dunque, sotto il sole <strong>di</strong> Novoli. <strong>Il</strong><br />

progetto rimane quello che è stato bloccato<br />

dal sequestro lo scorso autunno: nove sale<br />

per un totale <strong>di</strong> 2.195 posti, una galleria commerciale<br />

da ventinove negozi <strong>di</strong> varie metrature,<br />

uno spazio complessivo <strong>di</strong> 80mila metri<br />

<strong>Il</strong> cantiere del multisala<br />

quadri. Resta ferma anche la posizione <strong>di</strong> chi<br />

vi si è sempre opposto, in prima fila Maurizio<br />

Paoli, presidente dell’Anec, e Ornella<br />

De Zordo, che fin da subito ne ha sposato la<br />

causa. L’ultima proposta della consigliera <strong>di</strong><br />

Perunaltracittà è quella <strong>di</strong> convertire il Multiplex<br />

in una Casa delle culture, una sorta <strong>di</strong><br />

polo <strong>di</strong> sperimentazione artistica dotato <strong>di</strong> cineteca,<br />

sala prove per artisti emergenti, spazi<br />

aggregativi a <strong>di</strong>sposizione della citta<strong>di</strong>nanza.<br />

“Si tratta <strong>di</strong> un progetto essenziale per Firenze<br />

- sottolinea la De Zordo - soprattutto in<br />

una zona, come quella del polo universitario,<br />

ricca <strong>di</strong> giovani e povera <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> tal<br />

genere”. La replica <strong>di</strong> Marinesi è secca: “Si<br />

muore tutti <strong>di</strong> cultura, molti si riempiono la<br />

bocca con questa parola, ma la città ha bisogno<br />

<strong>di</strong> mangiare, <strong>di</strong> attività economiche”.<br />

E a proposito <strong>di</strong> economia, anche i cantieri<br />

fermi hanno un costo. “Soprattutto in termini<br />

<strong>di</strong> qualità della vita <strong>di</strong> chi vive nella zona”<br />

sottolinea Marinesi.<br />

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18 Settembre 2009<br />

tempi moderni<br />

IL CASO. Sono anc<strong>ora</strong> molte le persone che impegnano orologi e gioielli per avere denaro in cambio<br />

La lunga vita del banco dei pegni<br />

Ludovica V. Zarrilli<br />

Faceva freddo nella soffitta<br />

parigina <strong>di</strong>pinta dalle musiche<br />

<strong>di</strong> Giacomo Puccini,<br />

ma la vigilia <strong>di</strong> Natale non<br />

si accettavano pegni e sulla scena appare<br />

il filosofo Colline, uno dei protagonisti<br />

della Bohème, mentre torna<br />

a casa sconsolato e infreddolito senza<br />

L’INTERVISTA<br />

Parola <strong>di</strong> economista<br />

“Agire sempre<br />

con cautela”<br />

a quanto conviene dare<br />

Min pegno i propri beni<br />

per avere in cambio del denaro?<br />

<strong>Il</strong> “Monte” è anc<strong>ora</strong> il modo<br />

meno rischioso per ottenere rapidamente<br />

dei sol<strong>di</strong> in prestito?<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> è andato a chiederlo<br />

ad un esperto, Giampiero<br />

Nigro, preside della facoltà <strong>di</strong><br />

Economia dell’Università <strong>di</strong> Firenze.<br />

“La convenienza deriva<br />

dallo stato <strong>di</strong> necessità – spiega<br />

il professore -. Nel passato, ma<br />

anche oggi, il Monte era una<br />

struttura cre<strong>di</strong>tizia alla quale si<br />

affidavano persone affette da<br />

una temp<strong>ora</strong>nea carenza <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà,<br />

ma quasi tutti i cre<strong>di</strong>tori<br />

avevano possibilità <strong>di</strong> riscattare<br />

il proprio bene. <strong>Il</strong> banco dei<br />

pegni offre una garanzia reale,<br />

elargisce il prestito valutando<br />

il valore commerciale del bene<br />

al quale viene aggiunto un tasso<br />

<strong>di</strong> interesse”. E’ dunque la<br />

maniera più veloce per ottenere<br />

del denaro contante, ma non<br />

l’unica strada da percorrere in<br />

un momento <strong>di</strong> vera necessità,<br />

esistono anche altri mo<strong>di</strong> per<br />

ricevere del denaro in prestito<br />

senza la paura <strong>di</strong> cadere nella<br />

trappola dello strozzinaggio. “<strong>Il</strong><br />

microcre<strong>di</strong>to è uno <strong>di</strong> questi –<br />

continua Nigro - che adesso è<br />

abbastanza <strong>di</strong>ffuso anche qui in<br />

Italia e che viene proposto dalle<br />

banche etiche. Ad ogni modo, il<br />

consiglio che mi sento <strong>di</strong> dare<br />

è <strong>di</strong> fare sempre delle attente<br />

valutazioni comparative. Bisogna<br />

innanzitutto capire qual è<br />

l’urgenza, quin<strong>di</strong> comparare la<br />

necessità in termini <strong>di</strong> tempo e<br />

metterla a confronto con l’offerta<br />

e con i vari tassi <strong>di</strong> interesse.<br />

Bisogna essere molto cauti<br />

e fare sempre delle verifiche”.<br />

Essere cauti anche quando tutto<br />

sembra chiaro, questo il consiglio<br />

<strong>di</strong> Giampiero Nigro, anche<br />

nei rapporti con un istituto<br />

come il Banco dei pegni, dove<br />

la maggior parte degli oggetti<br />

anc<strong>ora</strong> oggi viene riscattata<br />

e solo un 5-6% viene messa<br />

all’asta perché il proprietario<br />

non è riuscito a riappropriarsene.<br />

Ma, come si suol <strong>di</strong>re, <strong>di</strong><br />

questi tempi la prudenza non è<br />

mai troppa.<br />

/L.V.Z.<br />

nemmeno un po’ <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> per comprare<br />

della legna da ardere. I librettisti<br />

della celebre opera pucciniana non<br />

sono stati né i primi e né gli ultimi<br />

ad utilizzare come soggetto l’Azienda<br />

dei presti, conosciuta anche come<br />

“banco dei pegni” e “monte <strong>di</strong> pietà”,<br />

un’istituzione nata nel 1495 ad opera<br />

del frate domenicano Girolamo Savonarola,<br />

il primo ad introdurre una<br />

forma <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to su pegno, per combattere<br />

l’usura. A lungo simbolo <strong>di</strong><br />

una miseria improvvisa e <strong>di</strong>fficile da<br />

combattere, alla quale non ci si vuole<br />

arrendere e che rischia <strong>di</strong> coinvolgere<br />

chiunque, il banco dei pegni è<br />

regolato da una legge speciale dello<br />

Stato italiano - la 745 del 1938 - che<br />

consiste nell’erogare un prestito <strong>di</strong><br />

breve durata lasciando a garanzia<br />

degli oggetti, che poi possono essere<br />

riscattati (non prima <strong>di</strong> tre mesi<br />

dalla stipula del prestiti) rimborsando<br />

il capitale, compreso <strong>di</strong> interessi<br />

e oneri accessori. Ma chi pensa che<br />

l’azienda dei presti sia un’istituzione<br />

obsoleta, sorpassata da nuove (e più<br />

rischiose) forme <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, dovrà<br />

ricredersi. <strong>Il</strong> cre<strong>di</strong>to su pegno è una<br />

Sono aumentati dell’8% negli ultimi due anni, e nella sola Firenze gli oggetti impegnati<br />

nel 2008 sono stati 37mila, tra i nuovi prestiti e i vecchi rinnovati. I clienti più affezionati?<br />

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in tempo <strong>di</strong> crisi, anc<strong>ora</strong> largamente<br />

<strong>di</strong>ffusa, basti pensare che negli ultimi<br />

due anni il numero <strong>di</strong> prestiti elargiti<br />

è aumentato dell’8% e che nel 2008<br />

nella sola Firenze (dove il banco dei<br />

pegni fa capo alla Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />

<strong>di</strong> Firenze, che ci ha fornito questi<br />

dati) sono stati “accesi” 11mila<br />

nuovi pegni e ne sono stati rinnovati<br />

26mila. Oggi non si impegnano più<br />

indumenti, corre<strong>di</strong> o abiti da sposa<br />

e sono ormai lontani i tempi in cui i<br />

protagonisti romani <strong>di</strong> “Ladri <strong>di</strong> biciclette”,<br />

pellicola firmata da Vittorio<br />

de Sica, cedevano la biancheria <strong>di</strong><br />

casa per riscattare la bicicletta che il<br />

giovane Lamberto Maggi<strong>ora</strong>ni – che<br />

nel film vestiva i panni del protagonista<br />

- usava per andava a lav<strong>ora</strong>re. Nel<br />

terzo millennio si impegnano soprattutto<br />

orologi e gioielli, che vengono<br />

portati al banco, dove un perito valuta<br />

l’oggetto e stabilisce la somma<br />

da elargire (che generalmente si aggira<br />

tra i 350 e i 500 euro), e porge<br />

al cliente il contante. Denaro che non<br />

viene più usato, come succedeva un<br />

tempo, per combattere l’usura, ma<br />

sempre più spesso per acquistare<br />

beni <strong>di</strong> consumo. Ma chi bussa alla<br />

porta dell’azienda dei presti? Non si<br />

<strong>di</strong>rebbe, ma sono molte le persone in<br />

cerca <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> che depositano i propri<br />

averi alla <strong>di</strong>sperata ricerca <strong>di</strong> denaro.<br />

Dall’operaio all’impiegato al libero<br />

professionista, fino ai cosiddetti<br />

“nuovi poveri”, quasi tutti extracomunitari,<br />

che oggi rappresentano il<br />

20% dei clienti del monte.


20 Settembre 2009<br />

L’ANNUNCIO. Palazzo Vecchio prepara un piano per rilanciare un settore in affanno<br />

<strong>Il</strong> 26 ottobre verrà presentato un progetto<br />

che prevede un pacchetto <strong>di</strong> agevolazioni<br />

per riportare la gente nelle sale: tra le altre<br />

dovrebbero esserci i posti auto riservati e<br />

un allungamento degli <strong>ora</strong>ri notturni dei bus<br />

Angelo Lenosi<br />

Immaginate come sarebbe piazza Dalmazia senza il cinema Fl<strong>ora</strong>: ad<strong>di</strong>o<br />

capannelli <strong>di</strong> persone riunite a <strong>di</strong>scutere sulla qualità del film, magari<br />

prima <strong>di</strong> una passeggiata o <strong>di</strong> una consumazione nei (pochissimi)<br />

locali aperti nelle ore serali e notturne. Senza il Fl<strong>ora</strong>, quin<strong>di</strong>, piazza<br />

Dalmazia rischierebbe <strong>di</strong> perdere gran parte della sua frequentazione, con un<br />

conseguente impoverimento della vita sociale che renderebbe la piazza ancor<br />

più allettante per “cattive compagnie”. Non serve l’immaginazione, ma solo<br />

spirito <strong>di</strong> osservazione per vedere quali effetti hanno prodotto le chiusure <strong>di</strong><br />

molte sale cinematografiche all’interno del centro storico: desolazione e sensazione<br />

<strong>di</strong> abbandono. Un cinema funzionante attrae gente, la frequentazione<br />

<strong>di</strong> persone nelle ore notturne rappresenta un valido antidoto al degrado, una<br />

maggiore sicurezza attrae anc<strong>ora</strong> più persone, potenzialmente clienti delle sale<br />

cinematografiche fiorentine. Un circolo virtuoso che sarà innescato a breve,<br />

grazie al piano <strong>di</strong> rilancio in fase <strong>di</strong> elab<strong>ora</strong>zione a Palazzo Vecchio. Un piano<br />

che dovrebbe prevedere facilitazioni ed agevolazioni in parte preannunciate<br />

dal sindaco Matteo Renzi e confermate dal vicesindaco Dario Nardella: posti<br />

auto riservati agli utenti dei cinema (anche grazie all’utilizzo dei parcheggi<br />

dei centri commerciali), allungamento dell’<strong>ora</strong>rio <strong>di</strong> servizio degli autobus per<br />

permettere ai citta<strong>di</strong>ni cinofili <strong>di</strong> rientrare a casa con il mezzo pubblico anche<br />

al termine dell’ultimo spettacolo, ideazione <strong>di</strong> pacchetti “cinema&pizza”<br />

in collab<strong>ora</strong>zione con i rist<strong>ora</strong>tori, convenzioni con le cooperative <strong>di</strong> tassisti.<br />

politica<br />

Cinema, “buone nuove” in arrivo<br />

L’OPINIONE<br />

Maurizio Paoli, presidente <strong>di</strong> Anec Toscana, ha elencato al sindaco alcuni interventi per arginare il crollo<br />

“La priorità? Scongiurare il rischio <strong>di</strong> chiusura per altre sale”<br />

a priorità è scongiurare il rischio <strong>di</strong> chiusura per altre sale ci-<br />

Un rischio purtroppo concreto”. Maurizio<br />

“Lnematografiche.<br />

Paoli, presidente <strong>di</strong> Anec Toscana, è uomo avvezzo alle battaglie<br />

– ideali o concrete che siano - e solitamente poco incline ai catastrofismi.<br />

Se utilizza toni allarmistici è segno che la situazione – per<br />

lui - è ancor peggiore <strong>di</strong> quanto si possa immaginare. Se il presente<br />

dei cinema fiorentini è grigio, il futuro potrebbe essere nero. Una situazione<br />

critica che Paoli ha già avuto modo <strong>di</strong> illustrare al sindaco<br />

Renzi in un incontro avvenuto ad agosto. Un colloquio durante il<br />

quale il presidente degli esercenti cinematografici toscani ha anche<br />

elencato alcuni interventi che potrebbero arginare il crollo del settore:<br />

convenzioni per l’utilizzazione <strong>di</strong> parcheggi pubblici e privati,<br />

piano <strong>di</strong> accesso per favorire la raggiungibilità delle (poche) sale del<br />

centro storico, una fiscalità <strong>di</strong> vantaggio per gli esercenti, promozione<br />

<strong>di</strong> una rete tra cinema che faccia perno sull’Alfieri (<strong>di</strong> proprietà<br />

comunale) per favorire l’apertura <strong>di</strong> spazi culturali sul territorio.<br />

Oltre che il sempreverde veto sulla realizzazione <strong>di</strong> sale cinematografiche<br />

all’interno del Multiuplex. Punti su cui si è intavolato un<br />

Sono solo alcune delle possibili linee<br />

guida <strong>di</strong> un piano che, nelle intenzioni<br />

del Comune e con l’auspicio degli<br />

esercenti, vuole dare nuova linfa vitale<br />

ai cinema <strong>di</strong> Firenze, da qualche<br />

anno vittime <strong>di</strong> una crisi che ha già<br />

portato alla chiusura <strong>di</strong> numerose<br />

sale, specialmente in centro: Teatro<br />

della Compagnia, Ariston, Eolo,<br />

Gambrinus, solo per <strong>di</strong>rne alcuni. E<br />

se non si interviene prontamente il<br />

futuro non sembra certo più roseo<br />

per le 30 sale superstiti (<strong>di</strong> cui solo<br />

tre nel centro storico). I numeri parlano<br />

chiaro: calo verticale della bigliettazione<br />

e degli incassi. Rispetto<br />

al mese corrispondente del 2008,<br />

nello scorso agosto si è registrata<br />

una flessione del 29,9 per cento delle<br />

presenze. Una tendenza <strong>di</strong> lungo<br />

periodo se, come è vero, dal <strong>di</strong>cembre<br />

scorso solo nei mesi <strong>di</strong> aprile e<br />

luglio si è registrato un aumento dei<br />

biglietti venduti. La preoccupazione<br />

per una possibile chiusura <strong>di</strong> ulteriori<br />

sale è palpabile, i rime<strong>di</strong> sono allo<br />

stu<strong>di</strong>o. La presentazione ufficiale del<br />

piano “Vola al cinema” è prevista per<br />

il 26 ottobre prossimo, in occasione<br />

dell’evento de<strong>di</strong>cato ai “cento punti”.<br />

Nel frattempo qualcosa potrebbe<br />

essere già cambiato nel pan<strong>ora</strong>ma<br />

delle sale cinematografiche fiorentine.<br />

In peggio. Senza che il Multiplex<br />

si ristagli all’orizzonte.<br />

confronto tra gestori e amministrazione comunale. Un confronto<br />

che pare costruttivo, almeno a <strong>sentire</strong> i toni ottimistici usati da Paoli:<br />

“Avevamo ripetutamente sostenuto che il tessuto delle sale cinematografiche<br />

<strong>di</strong>ffuse è una ricchezza in termini culturali, sociali,<br />

aggregativi, e <strong>di</strong> stessa ‘sicurezza’ dei quartieri. Un patrimonio – ha<br />

spiegato - che con troppa faciloneria qualcuno pensava <strong>di</strong> ign<strong>ora</strong>re<br />

o, peggio, <strong>di</strong> svendere. L’assumere in prima persona da parte del<br />

sindaco l’onere <strong>di</strong> intervenire per preservarlo era la principale delle<br />

nostre richieste, finalmente accolta”.<br />

/A.L.


politica<br />

COMUNE/1. <strong>Il</strong> sindaco riceve i fiorentini una mattina a settimana<br />

<strong>Il</strong> citta<strong>di</strong>no bussa, Renzi risponde:<br />

cronaca <strong>di</strong> un mercoledì a Palazzo<br />

Lorenzo Salusest<br />

Una stretta <strong>di</strong> mano, un sorriso e l’invito ad<br />

accomodarsi al tavolo in legno della sala<br />

<strong>di</strong> Clemente VII. Da un lato loro, i citta<strong>di</strong>ni<br />

fiorentini che hanno richiesto appuntamento<br />

per poter parlare <strong>di</strong>rettamente con il sindaco,<br />

dall’altro lui, Matteo Renzi, pronto ad ascoltare sollecitazioni<br />

e lamentele, proposte e proteste. Sulla parete<br />

alle sue spalle domina “L’asse<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Firenze”, affresco<br />

realizzato dal Vasari nel se<strong>di</strong>cesimo secolo, poco sotto<br />

un mobile su cui campeggia una cartolina elett<strong>ora</strong>le <strong>di</strong><br />

Giorgio La Pira, predecessore e riferimento politico <strong>di</strong><br />

Renzi. Brevi convenevoli, poi il colloquio. Un quarto<br />

d’<strong>ora</strong> circa <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo, concluso talvolta con l’impegno<br />

<strong>di</strong> un intervento concreto, talaltra con la promessa <strong>di</strong><br />

interessare della questione sollevata gli assessori o gli<br />

uffici competenti, sempre con la sensazione da parte<br />

del citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> essere stati quantomeno ascoltati dal<br />

sindaco in persona. Accade ogni mercoledì mattina (o<br />

quasi) a Palazzo Vecchio. Basta telefonare in Comune<br />

(055/27681) e chiedere della segreteria del sindaco.<br />

Del resto l’aveva promesso in campagna elett<strong>ora</strong>le,<br />

inserendo l’impegno al quinto degli ormai celeberrimi<br />

“cento punti”, battezzando l’iniziativa “Palazzo<br />

aperto”. Promessa mantenuta sin da subito: il primo<br />

appuntamento si è svolto la mattina del primo luglio,<br />

nove giorni appena dopo il ballottaggio che ha visto<br />

Renzi sconfiggere Giovanni Galli. E il destino ha voluto<br />

che ad inaugurare i “mercoledì del citta<strong>di</strong>no” sia<br />

stato proprio un citta<strong>di</strong>no elettore del centrodestra, Gilberto,<br />

preoccupato per le ripercussioni che il progetto<br />

dell’Alta velocità potrebbe avere sulla città. Dopo <strong>di</strong><br />

lui, nell’arco dei due mesi estivi (sei i mercoledì mattina<br />

de<strong>di</strong>cati ai ricevimenti), altre<br />

quaranta persone, ad una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

sette colloqui a seduta. Me<strong>di</strong>a non<br />

rispettata in occasione della seconda<br />

giornata <strong>di</strong> “Palazzo aperto”:<br />

vuoi per la risonanza ottenuta<br />

dal primo incontro, vuoi per l’effetto novità, vuoi per<br />

la curiosità, nel corso della settimana successiva al battesimo<br />

dell’iniziativa la segreteria del sindaco fu sommersa<br />

dalle richieste <strong>di</strong> colloquio, selezionandone ben<br />

un<strong>di</strong>ci. Un mercoledì intenso, iniziato alle 7,30: c’era<br />

Suor Antonietta, presentatasi da Renzi per chiedere un<br />

marciapiede in via Cosimo il Vecchio, vicino al convento<br />

nei pressi <strong>di</strong> Careggi, e c’era Guido, residente<br />

nella zona <strong>di</strong> Quaracchi, che dapprima ha presentato al<br />

sindaco le <strong>di</strong>fficoltà (aeroporto e presenza <strong>di</strong> stranieri<br />

Era uno dei cento<br />

punti annunciati<br />

in campagna elett<strong>ora</strong>le<br />

Matteo Renzi incontra i citta<strong>di</strong>ni<br />

in primis) che incontrano i residenti del borgo sulla via<br />

pistoiese per poi invitarlo ad<strong>di</strong>rittura a cena a casa sua.<br />

E chi non ce l’ha fatta a lasciare il negozio per recarsi<br />

<strong>di</strong> persona a Palazzo Vecchio, ha avuto lo stesso la possibilità<br />

<strong>di</strong> conferire con Renzi telefonicamente. Un<strong>di</strong>ci<br />

colloqui in tre ore e mezzo circa, un record <strong>di</strong>fficile<br />

da battere persino dal detentore stesso del primato. E<br />

infatti la settimana successiva furono<br />

otto, e la seguente sei. Poi<br />

la pausa ferie, sino alla ripresa <strong>di</strong><br />

mercoledì do<strong>di</strong>ci agosto: anc<strong>ora</strong><br />

incontri, anc<strong>ora</strong> conversazioni,<br />

anc<strong>ora</strong> segnalazioni da appuntare<br />

sul libro delle lamentele, anc<strong>ora</strong> impegni da assumersi<br />

guardando in faccia i citta<strong>di</strong>ni arrabbiati e un po’ sorpresi.<br />

Come un residente della zona del Porcellino che<br />

ha descritto al sindaco la sua giornata tipo, riportando<br />

tutte le <strong>di</strong>fficoltà cui deve far fronte chi ha la fortunasfortuna<br />

<strong>di</strong> abitare nel centro storico. Questo e molto<br />

altro è il “mercoledì del citta<strong>di</strong>no”: un po’ ricevimento,<br />

un po’ u<strong>di</strong>enza privata, un po’ ambulatorio. L’appuntamento<br />

è per ogni mercoledì. Previa prenotazione,<br />

s’intende.<br />

COMUNE/2. Giovanni Galli, capogruppo Pdl<br />

“Ho preso un impegno<br />

e lo voglio mantenere”<br />

maligni <strong>di</strong>cevano che in caso <strong>di</strong><br />

I sconfitta alle elezioni non avrebbe<br />

proseguito nel suo impegno politico,<br />

rinunciando a svolgere il ruolo<br />

<strong>di</strong> capogruppo dell’opposizione<br />

<strong>di</strong> centrodestra a Palazzo Vecchio.<br />

Voci smentite dai fatti: Giovanni<br />

Galli non ha nessuna intenzione<br />

<strong>di</strong> abbandonare la fascia <strong>di</strong> capitano<br />

del Pdl in Comune, tutt’altro.<br />

“Ho preso un impegno con tutti i<br />

fiorentini, e intendo mantenerlo”<br />

riba<strong>di</strong>sce l’ex portiere. In questi<br />

primi mesi Galli, sostenuto dal suo<br />

gruppo consiliare, è riuscito a far<br />

approvare due or<strong>di</strong>ni del giorno,<br />

impegnando la giunta Renzi ad in<strong>di</strong>care<br />

entro il 15 settembre l’area<br />

<strong>di</strong> Firenze destinata ad ospitare la<br />

cittadella viola e a garantire la gratuità<br />

dei parcheggi nelle aree ospedaliere.<br />

Un successo subito riven<strong>di</strong>cato<br />

dal Pdl, la <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong><br />

volere e potere incidere sull’attività<br />

amministrativa pur sedendo sui<br />

banchi dell’opposizione: “Stiamo<br />

portando avanti alcuni punti contenuti<br />

nel mio programma elett<strong>ora</strong>le.<br />

Con la nostra azione - <strong>di</strong>ce Galli<br />

- stiamo costringendo il centrosinistra<br />

ad ascoltare alcune sollecitazioni,<br />

che non sono solo nostre ma<br />

<strong>di</strong> tutti i fiorentini”. Al suo fianco<br />

una squadra <strong>di</strong> consiglieri piuttosto<br />

variegata, composta da politici<br />

navigati,<br />

da giovani<br />

volenterosi<br />

ed intraprendenti<br />

e<br />

da citta<strong>di</strong>ni<br />

prestati alla politica. Un gruppo<br />

eterogeneo, ma compatto, animato<br />

da uno spirito collab<strong>ora</strong>tivo. Una<br />

sorta <strong>di</strong> famiglia allargata dove<br />

ognuno ha il suo spazio <strong>di</strong> libertà<br />

d’azione, ma che nel momento delle<br />

decisioni importanti si riunisce<br />

attorno al tavolo per con<strong>di</strong>videre<br />

le scelte. A capotavola ovviamente<br />

lui, il capogruppo, il pater familias:<br />

Giovanni Galli<br />

“Ogni consigliere ha le sue competenze<br />

e le sue aree specifiche - garantisce<br />

Galli - ma sui gran<strong>di</strong> temi<br />

con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo la strategia e marciamo<br />

compatti”. Gran<strong>di</strong> temi che<br />

saranno al centro dell’azione politica<br />

del Pdl nei prossimi mesi. Urbanistica,<br />

aeroporto, Tav, tramvia,<br />

case popolari: in definitiva i punti<br />

principali del programma elett<strong>ora</strong>le<br />

<strong>di</strong> Galli. Punti sui quali Galli<br />

si <strong>di</strong>ce pronto a confrontarsi con<br />

Renzi e la sua giunta, nell’interesse<br />

<strong>di</strong> Firenze e dei fiorentini, con<br />

buona volontà e spirito collab<strong>ora</strong>tivo.<br />

E proprio la collab<strong>ora</strong>zione,<br />

il confronto costruttivo pare essere<br />

per il can<strong>di</strong>dato sindaco del centro-<br />

Tra le priorità<br />

dell’opposizione aeroporto,<br />

Tav e tramvia<br />

destra una<br />

delle note<br />

dolenti, uno<br />

degli aspetti<br />

deludenti <strong>di</strong><br />

questi primi<br />

mesi a Palazzo Vecchio: “Speravo<br />

in qualcosa <strong>di</strong> più da parte del<br />

sindaco. Le nostre - riba<strong>di</strong>sce Galli<br />

- non sono richieste ideologiche,<br />

ma istanze che provengono dalla<br />

citta<strong>di</strong>nanza. Adesso è il momento<br />

<strong>di</strong> finirla con la propaganda e <strong>di</strong><br />

passare alla concretezza”. Parafrasando<br />

un noto telecronista sportivo,<br />

“Galli c’è”.<br />

21<br />

/L.S.<br />

970884


22 Settembre 2009<br />

L’INTERVISTA/1. Carla Fracci, neo assessore in Provincia, spiega i suoi progetti<br />

provincia<br />

“Gran<strong>di</strong> eventi anche nelle realtà minori”<br />

Per la prima donna della danza classica italiana le<br />

iniziative culturali non devono essere concentrate<br />

solo nel capoluogo, e il rilancio della cultura deve<br />

partire dalle scuole: “Ma servono più risorse”<br />

Lorenzo Salusest<br />

È<br />

entrata a Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong> in<br />

punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong>, presentandosi con eleganza,<br />

sobrietà e idee chiare nella sua nuova<br />

veste <strong>di</strong> assessore provinciale alla cultura.<br />

In punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong>, <strong>di</strong>cevamo, e non poteva essere altrimenti:<br />

perché lei è Carla Fracci, prima donna in<strong>di</strong>scussa<br />

della danza classica in Italia e nel mondo e<br />

legata alla provincia fiorentina per ragioni familiari<br />

(il marito, il regista teatrale Beppe Menegatti, è nativo<br />

<strong>di</strong> Firenze) e <strong>di</strong> residenza (da circa 40 anni la coppia<br />

ha una casa sulla via Volterrana). Una nomina che ha<br />

sorpreso tutti, a partire dalla <strong>di</strong>retta interessata.<br />

Come le è giunta la proposta?<br />

Non appena eletto il presidente della Provincia Andrea<br />

Barducci mi ha chiamata sul cellulare per propormi<br />

l’incarico. Non avevamo avuto nessun contatto<br />

precedente, perciò sono rimasta molto sorpresa. E,<br />

confesso, anche un po’ impaurita: la cultura è una<br />

cosa seria, non è possibile gestirla con approssimazione.<br />

Ho riflettuto a lungo prima <strong>di</strong> convincermi. Dopo<br />

tre settimane, sulla spinta <strong>di</strong> mio marito, <strong>di</strong> nostro figlio<br />

Francesco, e grazie alla gra<strong>di</strong>ta insistenza <strong>di</strong> Barducci,<br />

ho deciso <strong>di</strong> accettare.<br />

Come “sta” la cultura fiorentina? Quali sono le<br />

priorità che si è posta?<br />

La provincia <strong>di</strong> Firenze ha un ricchissimo patrimonio<br />

culturale che deve essere valorizzato. <strong>Il</strong> capoluogo<br />

sino ad oggi ha fatto da accentratore catalizzando<br />

tutto su <strong>di</strong> sé. Invece credo sia necessario spostare la<br />

città in provincia, riportando piccoli e gran<strong>di</strong> eventi<br />

<strong>di</strong> richiamo sull’intero territorio. Bisogna rivalutare<br />

il capitale artistico, anc<strong>ora</strong> troppo trascurato. Lo si<br />

può fare allargando i circuiti turistici sino agli estremi<br />

della provincia fiorentina. Ma allo stesso tempo è<br />

Carla Fracci<br />

necessario che gli abitanti <strong>di</strong> queste terre meravigliose<br />

prendano consapevolezza della fortuna <strong>di</strong> abitare qui.<br />

In quanti sanno che a Certaldo è nato Boccaccio? E<br />

in quanti hanno letto le sue novelle? Sentirle recitare<br />

nel paese in cui sono state pensate e scritte sarebbe<br />

meraviglioso.<br />

A proposito <strong>di</strong> progetti, c’è qualcosa su cui sta già<br />

lav<strong>ora</strong>ndo?<br />

Qualcosa <strong>di</strong> concreto è in cantiere, ma deve essere<br />

definito nei dettagli. Più in generale posso <strong>di</strong>re che<br />

bisogna ricominciare dalle scuole: è lì che si formano<br />

gli uomini e le donne <strong>di</strong> domani, ed è lì che bisogna<br />

agire, sensibilizzando i giovani alle <strong>di</strong>scipline artistiche,<br />

come il teatro, la musica e ovviamente la danza.<br />

Discipline che non devono essere ristrette ad una élite,<br />

ma vanno avvicinate il più possibile a tutti. Purtroppo<br />

però c’è un problema <strong>di</strong> risorse, i fon<strong>di</strong> non sono sufficienti.<br />

Occorre investire <strong>di</strong> più in cultura, a tutti i livelli<br />

istituzionali, a partire dal Governo nazionale.<br />

Firenze e la sua provincia possono cullarsi sul loro<br />

passato?<br />

A sopravvivere nel tempo sono i segni importanti.<br />

Prima <strong>di</strong> buttarci nel futuro è necessario rivalutare<br />

l’esistente. Penso al “Genio fiorentino”, una rassegna<br />

importante che spero continui e a cui spero <strong>di</strong> poter<br />

dare il mio contributo. La soluzione sta nel vedere la<br />

classicità con occhio contemp<strong>ora</strong>neo, tradurla in un<br />

linguaggio comprensibile e renderla fruibile a tutti,<br />

nessuno escluso.<br />

Samuele Bal<strong>di</strong>ni<br />

L’INTERVISTA/2. Parla Samuele Bal<strong>di</strong>ni, capogruppo del Popolo della Libertà in consiglio provinciale<br />

“Mi aspetto meno ‘Genio’ e più concretezza”<br />

a esor<strong>di</strong>to nella veste <strong>di</strong> capogruppo<br />

Hin consiglio provinciale ricordando<br />

Graziano Grazzini, suo predecessore a<br />

Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong>, prematuramente<br />

scomparso nel settembre del 2006.<br />

Un’ere<strong>di</strong>tà gravosa che Samuele Bal<strong>di</strong>ni,<br />

30 anni appena compiuti, raccoglie<br />

con c<strong>ora</strong>ggio e visibile emozione. A lui il<br />

compito <strong>di</strong> guidare la squadra del Pdl in<br />

Consiglio provinciale per i prossimi cinque<br />

anni.<br />

Gli ultimi cinque anni vita per l’Ente Provincia?<br />

Quel che è certo è dobbiamo ri<strong>di</strong>segnare<br />

gli strumenti ed i confini politici della Provincia.<br />

<strong>Il</strong> neopresidente Barducci propone<br />

una commissione per l’area metropolitana?<br />

Noi guar<strong>di</strong>amo con interesse a questa<br />

proposta, purché non sia un modo per affossare<br />

il rinnovamento dell’Ente.<br />

Si aspetta da Barducci la stessa esuberanza<br />

<strong>di</strong> Renzi?<br />

Se posso concedermi una battuta, mi<br />

aspetto meno ‘Genio’ e più concretezza.<br />

Barducci ha a <strong>di</strong>sposizione un grande capitale<br />

politico, seppure in erosione. Mi auguro<br />

che le polemiche interne al suo partito<br />

non provochino danni alla Provincia.<br />

Finché questo ente esiste deve funzionare<br />

bene, cosa che non è accaduta con Renzi.<br />

Quali sono le priorità da inserire<br />

nell’agenda politica della Provincia?<br />

Essenzialmente tre: innanzitutto abbiamo<br />

l’obbligo <strong>di</strong> far fronte alla crisi economica,<br />

prestando particolare attenzione a<br />

chi più ha subito le conseguenze. La soluzione<br />

passa da una gestione oculata dei<br />

fon<strong>di</strong> europei destinati alle politiche <strong>di</strong><br />

formazione e lavoro. Inoltre occorre uno<br />

sviluppo infrastrutturale, a partire dall’aeroporto<br />

e dalla Barberino – Incisa. E’ necessaria<br />

una sintesi tra la Provincia e le<br />

amministrazioni comunali dell’area, tutte<br />

guidate dal Pd, ma per <strong>ora</strong> non mi sembra<br />

<strong>di</strong> vedere tutta questa sintonia. Infine bisogna<br />

rilanciare il turismo, coor<strong>di</strong>nando<br />

le risorse culturali, artistiche ed umane a<br />

<strong>di</strong>sposizione. Al centro c’è Firenze con il<br />

suo patrimonio straor<strong>di</strong>nario, ma a poca<br />

<strong>di</strong>stanza ci sono altre centinaia <strong>di</strong> realtà<br />

splen<strong>di</strong>de e poco conosciute. /L.S.<br />

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SPECIALE SALUTE 25<br />

Memos2 protagonista al Festival della Salute<br />

IL ROBOT PER LA RIABILITAZIONE POST ICTUS NATO DALLA COLLABORAZIONE<br />

TRA GIOMI E LA SCUOLA SANT’ANNA SARÀ PRESENTATO A VIAREGGIO<br />

Due macchinari, e un modo<br />

nuovo <strong>di</strong> intendere la riabilitazione<br />

post-ictus. E’ questo<br />

quello che il gruppo Giomi<br />

presenterà al Festival della<br />

Salute, kermesse de<strong>di</strong>cata alle<br />

buone pratiche della sanità<br />

italiana che sarà <strong>di</strong> scena<br />

a Viareggio dal 24 al 27<br />

settembre. <strong>Il</strong> primo dei due<br />

macchinari che verrà presentato<br />

è “Memos2”, un robot<br />

che può essere programmato<br />

dal terapista per replicare<br />

e intensificare il trattameno<br />

riabilitativo del paziente<br />

colpito da ictus nella riabilitazione<br />

dell’arto superiore.<br />

Questo macchinario è stato<br />

sviluppato all’interno della<br />

collab<strong>ora</strong>zione fra il Gruppo<br />

Giomi e la Scuola Superiore<br />

Sant’Anna. “<strong>Il</strong> paziente che<br />

deve fare riabilitazione dopo<br />

un ictus, grazie all’assistenza<br />

<strong>di</strong> questo <strong>di</strong>spositivo, esegue<br />

esercizi <strong>di</strong> reaching virtuale<br />

sullo schermo <strong>di</strong> un computer<br />

- spiegano i dottori Federico<br />

Mayer e Alberto Baroni, del<br />

centro riabilitativo <strong>di</strong> Ulivella<br />

e Glicini - Se il paziente<br />

non riesce a completare il<br />

compito interviene il robot a<br />

controllare il movimento portando<br />

la mano del paziente<br />

sul bersaglio applicando una<br />

forza sullo strumento capace<br />

<strong>di</strong> guidare il paziente a<br />

“riapprendere” un percorso<br />

corretto”. Nella Casa <strong>di</strong> Cura<br />

Ulivella e Glicini l’utilizzo <strong>di</strong><br />

questo tipo <strong>di</strong> macchinari<br />

sta dando gran<strong>di</strong> risultati. “<strong>Il</strong><br />

MEMOS 2 il nuovo macchinario per la riabilitazione degli arti superiori che sarà<br />

presentato al Festival della Salute <strong>di</strong> Viareggio a fine settembre<br />

grande vantaggio <strong>di</strong> Memos2<br />

- spiega la dottoressa Giovanna<br />

Macrì, referente del progetto<br />

per la Scuola Superiore<br />

Sant’Anna - è da una parte<br />

il basso costo, che lo rende<br />

competitivo con gli altri robot<br />

commercialmente <strong>di</strong>sponibili.<br />

Dall’altra la maneggevolezza<br />

del sistema, che lo rende facilmente<br />

utilizzabile in ambiente<br />

clinico, e un domani anche<br />

in ambiente domestico”. La<br />

collab<strong>ora</strong>zione <strong>di</strong> Giomi con<br />

la Scuola Sant’Anna ha portato<br />

ad un grande vantaggio,<br />

che sottolineano all’unisono i<br />

dottori Macrì, Mayer e Baroni:<br />

“La collab<strong>ora</strong>zione <strong>di</strong>retta tra<br />

un centro clinico e un centro<br />

<strong>di</strong> ricerca in biorobotica è<br />

proficua perché c’è sempre<br />

la possibilità <strong>di</strong> tenersi in contatto<br />

per apportare eventuali<br />

mo<strong>di</strong>fiche e rendere la macchina<br />

più adeguata al paziente”.<br />

Altra importante novità<br />

nel campo della riabilitazione<br />

post-ictus che verrà presentata<br />

al Festival della Salute<br />

dal Gruppo Giomi è Ultra,<br />

un <strong>di</strong>spositivo che permette<br />

l’immersione del paziente in<br />

un ambiente virtuale tri<strong>di</strong>mensionale<br />

attraverso uno speciale<br />

manipolo ergonomico,<br />

collegato ad un software ed<br />

impugnato dal paziente.<br />

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LA SINERGIA TRA PUBBLICO<br />

E PRIVATO FA BENE ALLA RICERCA<br />

Non è un concetto astratto. La sinergia tra sanità<br />

pubblica e privata è una realtà concreta e sta<br />

dando ottimi risultati. Lo <strong>di</strong>mostra il modello<br />

<strong>di</strong> Giomi Firenze, che collab<strong>ora</strong>ndo con realtà<br />

sanitarie pubbliche sta toccando traguar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

tutto rispetto. Ne è convinto il dottor Francesco<br />

Matera, amministratore delegato del Gruppo,<br />

che spiega: “La collab<strong>ora</strong>zione che il nostro<br />

Gruppo ha avviato con la Scuola Superiore<br />

Sant’Anna <strong>di</strong> Pisa ha portato alla realizzazione<br />

<strong>di</strong> Memos2 affiancato dall’apparecchio Ultra,<br />

due macchinari assolutamente innovativi per la<br />

riabilitazione degli arti superiori (vd sopra) che<br />

quest’anno presenteremo al Festival della Salute<br />

<strong>di</strong> Viareggio. Giomi ha finanziato la ricerca, la<br />

Scuola ha realizzato questi <strong>di</strong>spositivi”. Sulla stessa<br />

linea anche la collab<strong>ora</strong>zione con Careggi,<br />

che a partire dal primo settembre ha trasferito<br />

alcuni dei suoi reparti nella Casa <strong>di</strong> Cura Ulivella<br />

e Glicini (una delle due strutture con cui Giomi<br />

è presente a Firenze). Si tratta del reparto <strong>di</strong><br />

Ginecologia, <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Chirurgia Robotica e<br />

della Neuropsichiatria Infantile. “<strong>Il</strong> trasferimento<br />

<strong>di</strong> quest’ultima specialità - prosegue il dottor<br />

Matera - ha consentito <strong>di</strong> creare un posto letto<br />

<strong>Il</strong> dott. Matera e l’ingegner Micera della Scuola Sant’Anna<br />

<strong>di</strong> emergenza <strong>di</strong> Neuropsichiatria Infantile, che<br />

fino ad oggi mancava a Firenze”. E questi sono i<br />

primi tasselli <strong>di</strong> un’esperienza che potrebbe fare<br />

da apripista per altre simili: “<strong>Il</strong> nostro potrebbe<br />

<strong>di</strong>ventare il “modello toscano” - prosegue il dottor<br />

Matera - in cui si viene a creare un’unica sanità,<br />

con gestione mista degli Istituti <strong>di</strong> ricovero e cura<br />

siano essi pubblici o privati: il privato offre la sua<br />

flessibilità, la capacità <strong>di</strong> investire tempestivamente,<br />

e la parte pubblica invece offre il governo<br />

sanitario, l’in<strong>di</strong>rizzo da seguire”.<br />

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zoom<br />

DOSSIER. <strong>Il</strong> fenomeno è <strong>di</strong>minuito rispetto alla scorsa estate: 24 gli interventi dell’Enpa<br />

Calano gli abbandoni <strong>di</strong> animali<br />

27<br />

Paola Ferri<br />

del cane in autostrada?<br />

Roba da anni ‘90. Padroni<br />

più responsabili? Forse solo più<br />

L’abbandono<br />

sensibili alle martellanti campagne<br />

me<strong>di</strong>atiche, un po’ meno al giu<strong>di</strong>zio dei<br />

vicini <strong>di</strong> casa. Sì perché se <strong>di</strong>minuiscono i casi<br />

<strong>di</strong> animali lasciati lungo la via per il mare,<br />

aumenta un fenomeno altrettanto preoccupante:<br />

l’abbandono tra le mura domestiche.<br />

O peggio, sul balcone. A tutto sole, senza acqua<br />

né cibo. Ritmi <strong>di</strong> vita sempre più frenetici,<br />

anche in vacanza, spingono le persone a<br />

passare giornate o interi weekend fuori casa,<br />

senza preoccuparsi del coinquilino a quattro<br />

zampe. L’occasione last-minute, magari, non<br />

lascia il tempo <strong>di</strong> pensare a una struttura o<br />

una persona a cui affidarlo e va a finire che<br />

si decide semplicemente <strong>di</strong> lasciarlo a casa.<br />

Salvo poi tornare e andare su tutte le furie<br />

quando si scopre che il vicino, straziato dai<br />

lamenti dell’animale, ha fatto intervenire le<br />

guar<strong>di</strong>e zoofile. Fine estate, tempo <strong>di</strong> bilanci.<br />

E arriva puntuale il rapporto dell’Enpa, Ente<br />

nazionale protezione animali, a far luce sulle<br />

nuove tendenze in ambito <strong>di</strong> maltrattamento<br />

dei fedeli amici dell’uomo. Così si scopre che<br />

lasciare cani e gatti lungo le arterie stradali è<br />

un barbaro uso consegnato al passato, quasi<br />

scomparso nella provincia fiorentina, e che<br />

le segnalazioni <strong>di</strong> abbandono sono in netta<br />

<strong>di</strong>minuzione rispetto al 2008. Ventiquattro in<br />

tutto i casi in cui i volontari dell’ente sono stati<br />

chiamati ad intervenire. Sono i cani da caccia<br />

o <strong>di</strong> grossa taglia, come i meticci <strong>di</strong> lupo o i<br />

maremmani, a subire la sorte peggiore, abbandonati<br />

in zone collinari o <strong>di</strong> campagna, come<br />

Monte Morello, Val <strong>di</strong> Sieve, Alto Mugello. I<br />

gatti invece vengono lasciati più facilmente in<br />

città. E spesso accade che la sede della Protezione<br />

Animali venga scambiata per una sorta<br />

<strong>di</strong> orfanatrofio: ben cinque le cucciolate, tre <strong>di</strong><br />

gatti e due <strong>di</strong> cani, rinvenute davanti al portone<br />

nei mesi <strong>di</strong> luglio e agosto scorsi. Dati che potrebbero<br />

comunque apparire piuttosto rassicuranti,<br />

se paragonati con quelli degli anni passati.<br />

A destare allarme è appunto la crescita in<br />

parallelo <strong>di</strong> un altro tipo <strong>di</strong> abbandono, quello<br />

tra le quattro mura <strong>di</strong> casa. <strong>Il</strong> picco è stato raggiunto<br />

in agosto, mese segnato tra l’altro da<br />

una persistente ondata <strong>di</strong> calore: numerosi gli<br />

interventi a cura delle guar<strong>di</strong>e zoofile e dei volontari<br />

dell’Enpa, accorsi a salvare cani, mici,<br />

ma anche pappagalli e altri volatili <strong>di</strong>menticati<br />

in terrazza, sotto al solleone. Come nel caso <strong>di</strong><br />

alcuni gatti, reclusi in un balcone ad<strong>di</strong>rittura<br />

da mesi, o <strong>di</strong> un cane precipitato dal terrazzo<br />

dove era stato abbandonato da giorni. “Questi<br />

episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> negligenza sono puniti con sanzioni<br />

amministrative fino a 500 euro – ricorda<br />

Simone Porzio, presidente dell’Enpa – e con<br />

la segnalazione all’autorità giu<strong>di</strong>ziaria per il<br />

reato <strong>di</strong> abbandono”. Ma nonostante questo<br />

e al<strong>di</strong>là degli appelli me<strong>di</strong>atici, che hanno visto<br />

scendere in campo personaggi del mondo<br />

dello sport e dello spettacolo, la sensibilità <strong>di</strong><br />

alcuni padroni continua a chiudere per ferie,<br />

almeno una volta all’anno.<br />

Prende piede invece un’altra allarmante abitu<strong>di</strong>ne: le persone se ne vanno e lasciano i<br />

quattrozampe chiusi in casa, o peggio, in balconi assolati. “Questi episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> negligenza<br />

sono puniti con sanzioni amministrative fino a 500 euro - ricorda Simone Porzio, presidente<br />

dell’Enpa - e con la segnalazione all’autorità giu<strong>di</strong>ziaria per il reato <strong>di</strong> abbandono”<br />

930736


28 Settembre 2009<br />

Un’or<strong>di</strong>nanza comunale li ha sollevati dal loro o<strong>di</strong>atissimo ruolo <strong>di</strong> “multatori”<br />

e adesso questa mansione spetta solo alla polizia municipale. Renzi: “Ci sono<br />

805 vigili urbani per poco più <strong>di</strong> 100 chilometri quadrati <strong>di</strong> territorio, bastano loro”<br />

attualità<br />

DIVISE/1. Nel 2008 hanno elevato oltre 200mila contravvenzioni per un totale <strong>di</strong> circa 50 milioni <strong>di</strong> euro<br />

C’erano una volta i vigilini,<br />

severi guar<strong>di</strong>ani della sosta<br />

Giu<strong>di</strong>tta Boeti<br />

Erano l’incubo dei fiorentini. Su <strong>di</strong><br />

loro proliferavano racconti e leggende<br />

metropolitane che raccontavano<br />

<strong>di</strong> veri e propri agguati perpetrati ai<br />

danni <strong>di</strong> ignari automobilisti. Gli ausiliari del<br />

traffico, più noti con il <strong>di</strong>minutivo <strong>di</strong> “vigilini”,<br />

erano lo spauracchio <strong>di</strong> chi, temerario, tentava<br />

<strong>di</strong> avventurarsi in una sosta da scovare nel coacervo<br />

<strong>di</strong> strisce bianche o blu, zcs o ztl, gratta e<br />

sosta o ticket <strong>ora</strong>ri scaduti. Loro armati <strong>di</strong> penna<br />

e blocchetti, parevano spuntare dal niente come<br />

un angelo ven<strong>di</strong>catore del <strong>di</strong>o parcheggio. Ecco<br />

perché nessuno ne sente <strong>ora</strong> la mancanza. Per i<br />

fiorentini l’incubo è finito con l’or<strong>di</strong>nanza del<br />

Comune che ha tolto agli ausiliari del traffico<br />

<strong>di</strong> Ataf e Firenze Parcheggi la possibilità <strong>di</strong> fare<br />

multe per <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> sosta. I foglietti rosa lasciati<br />

sul parabrezza per sanzionare chi ha parcheggiato<br />

male l’auto da <strong>ora</strong> in poi possono essere<br />

emessi soltanto dalla polizia municipale. “Questo<br />

non significa che è arrivato il ‘bomba libera<br />

tutti’ – ha precisato il sindaco Matteo Renzi dopo<br />

aver firmato l’or<strong>di</strong>nanza - Le multe per sosta vietata<br />

saranno elevate lo stesso, ma esclusivamente<br />

dai vigili urbani. Ce ne sono 805 per poco più <strong>di</strong><br />

cento chilometri quadrati <strong>di</strong> territorio e possono<br />

bastare”. La decisione del sindaco <strong>di</strong> Firenze ha<br />

assestato il colpo definitivo alla categoria dei vigilini,<br />

dopo che lo scorso marzo avevano già subito<br />

un drastico ri<strong>di</strong>mensionamento del proprio<br />

potere, a seguito <strong>di</strong> una sentenza della Corte <strong>di</strong><br />

Cassazione. Secondo quando stabilito dai giu<strong>di</strong>ci,<br />

infatti, il personale ausiliario poteva emettere<br />

verbali solo in caso <strong>di</strong> mancato pagamento del<br />

pedaggio o per altre infrazioni commesse dentro<br />

gli spazi a strisce blu. Insomma, non potevano<br />

più infliggere contravvenzioni a tutto campo. Ma<br />

per Firenze questa ormai è storia passata. Con<br />

l’ultima or<strong>di</strong>nanza del sindaco finisce un’epoca.<br />

Una storia che vale decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> contravvenzioni<br />

e molti milioni <strong>di</strong> euro: nel 2008 i<br />

vigilini hanno elevato 202 mila multe delle 859<br />

mila complessivamente elevate a Firenze, per<br />

un totale <strong>di</strong> circa 50 milioni <strong>di</strong> euro. La squadra<br />

della “parking police” era formata da trentadue<br />

persone, la maggior parte <strong>di</strong>slocate sulla strada<br />

e alcune con funzioni <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento. Mentre<br />

il popolo fiorentino degli automobilisti esultava<br />

per la definitiva scomparsa <strong>di</strong> questa implacabile<br />

figura <strong>di</strong> controllore, loro, gli ex ausiliari del<br />

traffico, ormai privi <strong>di</strong> ogni potere sanzionatorio,<br />

vivevano momenti <strong>di</strong> sconforto. Vere e proprie<br />

crisi <strong>di</strong> identità. Appeso il blocchetto delle<br />

multe al chiodo si interrogavano sul loro futuro.<br />

Ma, anche per loro il destino aveva in serbo una<br />

sorpresa. Come nelle favole in cui il bacio della<br />

principessa trasforma il rospo in un principe,<br />

così l’e<strong>di</strong>tto <strong>di</strong> Palazzo Vecchio li ha trasformati<br />

da “vampiri delle multe” in sentinelle della bellezza.<br />

NICOLA OTTANELLI<br />

Laureando in ingegneria<br />

STEFANO BONINI<br />

Studente<br />

STEFANO ROSATI<br />

Impiegato<br />

“Ricicliamoli<br />

in city<br />

angels”<br />

“Le strade<br />

hanno bisogno<br />

<strong>di</strong> loro”<br />

“Destiniamoli<br />

alla<br />

prevenzione”<br />

Potrebbero riciclarsi in versione “city angels”, assumere un ruolo <strong>di</strong><br />

solidarietà verso le categorie più deboli, una specie <strong>di</strong> squadra <strong>di</strong> soccorso<br />

per combattere le situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio e solitu<strong>di</strong>ne. Penso ad<br />

esempio agli anziani, che hanno bisogno <strong>di</strong> qualcuno che porti loro le<br />

me<strong>di</strong>cine o la spesa, oppure ai senzatetto.<br />

Le strade citta<strong>di</strong>ne hanno bisogno <strong>di</strong> manutenzione e controlli accurati<br />

e costanti, gli ausiliari del traffico potrebbero assumere una funzione<br />

del genere. Dagli avvallamenti, alla sporcizia, ai laghi che si formano<br />

non appena viene uno scroscio d’acqua, tante piccole cose da tenere<br />

d’occhio per avere una viabilità migliore.<br />

Quel che è certo è che gli ex vigilini non possono essere lasciati a girarsi<br />

i pollici in Comune, bisogna trovargli un’occupazione red<strong>di</strong>tizia.<br />

Potrebbero continuare ad occuparsi delle strade, magari dell’aspetto<br />

sicurezza, andando a fare prevenzione fuori dalle scuole, a parlare con<br />

i ragazzi.


attualità<br />

DIVISE/2. Rimossi dal ruolo <strong>di</strong> temibili addetti alle multe, gli ex ausiliari si occuperanno del decoro della città<br />

“<strong>Il</strong> loro nuovo lavoro?<br />

Sentinelle della bellezza”<br />

Francesca Puliti<br />

L’ansia da <strong>di</strong>visa verdolina è alle spalle. Alzi<br />

la mano chi tra gli automobilisti fiorentini<br />

non ha tirato un sacrosanto sospiro <strong>di</strong> sollievo<br />

lo scorso luglio, quando l’annunciata<br />

decisione <strong>di</strong> abolire il corpo dei cosiddetti “vigilini” è<br />

<strong>di</strong>ventata realtà. Ma all’interno della Sas, la società che<br />

gestisce i servizi alla strada, dal rattoppo delle buche<br />

ai parcheggi <strong>di</strong> superficie, le reazioni sono state un po’<br />

meno entusiastiche. Che fine faranno i 32 ausiliari del<br />

traffico, privati <strong>di</strong> blocchetto delle multe? “Nessuno<br />

perderà il posto” è corso a rassicurare il sindaco Matteo<br />

Renzi, tutti saranno ricollocati all’interno della macchina<br />

comunale, in vista della vera e propria rivoluzione<br />

che investirà le partecipate del Comune. “Lo smantellamento<br />

della Sas, intesa come Spa, non certo come<br />

servizi offerti – afferma l’assessore al bilancio Angelo<br />

Falchetti - sarà avviato entro la fine <strong>di</strong> quest’anno, in<br />

vista della costituzione <strong>di</strong> un’unica società della mobilità”.<br />

In nome della razionalizzazione e dell’efficienza.<br />

E i 218 <strong>di</strong>pendenti? Se la maggior parte continuerà a<br />

ricoprire incarichi simili all’interno della nuova società<br />

che si occuperà dei servizi alla strada, per gli ex vigilini<br />

si sono imme<strong>di</strong>atamente aperte le porte degli uffici della<br />

stessa Sas, ma solo in attesa <strong>di</strong> assumere una nuova<br />

funzione: quella <strong>di</strong> assistenti al territorio. E’ questa la<br />

29<br />

qualifica ufficiale delle cosiddette “sentinelle della bellezza”,<br />

nominate da Renzi fin dalla campagna elett<strong>ora</strong>le<br />

e adesso in <strong>di</strong>rittura d’arrivo. Cinquanta in tutto, così che<br />

ogni giorno per le strade fiorentine possano girare una<br />

trentina <strong>di</strong> “sentinelle”, occhi e orecchie del Comune su<br />

piccoli e gran<strong>di</strong> guai della città. Saranno muniti <strong>di</strong> scooter<br />

elettrico e I-phone con cui comunicare in presa <strong>di</strong>retta<br />

con gli uffici comunali e ricopriranno una funzione <strong>di</strong><br />

ascolto del citta<strong>di</strong>no. Chiunque potrà infatti rivolgersi a<br />

loro per segnalare <strong>di</strong>sservizi e malfunzionamenti, dalle<br />

buche per strada ai graffiti sui muri, fino a zone considerate<br />

poco sicure e trascurate. Cinque squadre per cinque<br />

quartieri, contro l’abbandono e il degrado. I trentadue<br />

ex vigilini, dunque, andranno a costituire il primo nucleo<br />

del team, a cui si aggiungeranno altri 18 <strong>di</strong>pendenti<br />

comunali selezionati tramite un bando interno. La familiarità<br />

con il territorio certo non manca agli ex ausiliari<br />

del traffico, per il resto il Comune ha già organizzato un<br />

corso <strong>di</strong> formazione in due i moduli. <strong>Il</strong> primo, affidato<br />

a un’azienda esterna, si è svolto tra fine agosto e inizio<br />

settembre ed era centrato prevalentemente sugli aspetti<br />

della comunicazione e della consapevolezza del ruolo, il<br />

secondo invece riguarderà le tecniche e le procedure da<br />

mettere in pratica e sarà gestito da personale interno. Ma<br />

forse non basterà un corso per prepararli a vedere i fiorentini<br />

andar loro incontro in tono amichevole, anziché<br />

vederli fuggire verso l’auto parcheggiata per cercare <strong>di</strong><br />

evitare l’o<strong>di</strong>ata gabella.<br />

ENZO NEDIACI<br />

Sindacalista in pensione<br />

CARLA SCARLATTI<br />

Ortolana<br />

CRISTINA FABBRI<br />

Commerciante<br />

“Potranno<br />

occuparsi<br />

del verde”<br />

“Non ne<br />

sentirò la<br />

mancanza”<br />

“Utili nelle<br />

zone a<br />

rischio”<br />

“Non sono tra quelli che son stati tartassati dalle multe, comunque credo<br />

che la polizia municipale basti e avanzi per far rispettare le regole. I<br />

vigilini potrebbero assumere la funzione <strong>di</strong> sentinelle antidegrado, così<br />

come è stato proposto dalla giunta comunale. Li manderei a controllare<br />

lo stato del verde nei quartieri, dalla pulizia alla manutenzione <strong>di</strong><br />

prati e piante, fino alle situazioni <strong>di</strong> potenziale pericolo”<br />

Spero che gli trovino un altro impiego in Comune, che non rimangono<br />

senza lavoro. Potrebbero andare a giro a controllare le strade, le buche<br />

nell’asfalto, gli atti <strong>di</strong> vandalismo che a volte rovinano pezzi <strong>di</strong> città.<br />

Ma in ogni caso non mi mancheranno, erano troppo veniali e anche<br />

furbi. Si appostavano il venerdì e il sabato, quando c’è più movimento,<br />

in modo da poter riempire più verbali.<br />

Non vorrei parlare <strong>di</strong> ronde né <strong>di</strong> sceriffi, ma gli ausiliari della sosta<br />

potrebbero assumere comunque una funzione <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> sorveglianza.<br />

Potrebbero vigilare su quelle zone considerate più a rischio<br />

della città, assicurando una presenza anche nelle ore notturne. O <strong>di</strong>ventare<br />

“sentinelle della bellezza” come suggerito dall’amministrazione.<br />

A patto che sia un impegno preso seriamente, non un’iniziativa-spot.<br />

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30 Settembre 2009<br />

ISTRUZIONE/1. Aumentano gli alunni negli istituti <strong>di</strong> casa nostra. E gli stranieri sono sempre <strong>di</strong> più<br />

Studenti toscani, un “esercito” in crescita<br />

E’ suonata la prima campanella per oltre 453mila bambini<br />

e ragazzi: l’ultima si farà <strong>sentire</strong> il 12 giugno 2010.<br />

“Boom” per tecnici e professionali tra le scuole superiori.<br />

Ma c’è preoccupazione per la riduzione degli insegnanti<br />

società<br />

Matteo Francini<br />

Tutti <strong>di</strong>etro ai banchi, c’è un nuovo anno <strong>di</strong> scuola<br />

da affrontare. È suonata lunedì 14 settembre la<br />

prima campanella per gli studenti <strong>di</strong> ogni età – e,<br />

sempre più, <strong>di</strong> ogni nazionalità – che affollano<br />

gli istituti toscani: la prima delle centinaia <strong>di</strong> campanelle<br />

che <strong>di</strong>vidono gli alunni dalle (già) agognate vacanze<br />

estive, che scatteranno sabato 12 giugno 2010. E se per<br />

qualcuno pensare alle feste può essere un modo utile per<br />

rendere meno “amaro” il ritorno in classe, eccolo servito:<br />

le vacanze <strong>di</strong> Natale sono in programma dal 23 <strong>di</strong>cembre<br />

al 6 gennaio, quelle <strong>di</strong> Pasqua dal 1° al 6 aprile del nuovo<br />

anno. Ma panettoni e colombe sono anc<strong>ora</strong> lontani, e dunque<br />

– per il momento – è <strong>meglio</strong> concentrarsi sull’anno<br />

appena iniziato. Che, in tutta la Toscana, vede aumentare<br />

<strong>di</strong> numero, anc<strong>ora</strong> una volta, l’esercito degli studenti: sono<br />

oltre 453mila, circa 7.700 in più rispetto allo scorso anno.<br />

E qui scatta il primo allarme: a lanciarlo è Gianfranco Simoncini,<br />

assessore regionale all’istruzione. “Nonostante la<br />

crescita degli studenti, abbiamo 1.700 insegnanti in meno”,<br />

<strong>di</strong>ce l’assessore, alla cui preoccupazione si somma quella<br />

del “collega” <strong>di</strong> Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong>, l’assessore provinciale<br />

alla pubblica istruzione Giovanni Di Fede. E in<br />

aumento è anche il numero degli alunni iscritti alle scuole<br />

dell’infanzia, primarie e secondarie <strong>di</strong> 1° grado fiorentine<br />

(le “vecchie” materne, elementari e me<strong>di</strong>e) e agli istituti<br />

superiori della provincia <strong>di</strong> Firenze. Insomma, le classi <strong>di</strong><br />

casa nostra sono sempre più affollate. Sono 8.823 gli iscritti<br />

alle scuole dell’infanzia del comune, 14.853 alle primarie<br />

e 8.945 alle secondarie <strong>di</strong> primo grado: in tutto, una<br />

“popolazione scolastica” <strong>di</strong> 32.621 unità. Sei anni fa era<br />

<strong>di</strong> 29.608 studenti, e da all<strong>ora</strong> la crescita non si è praticamente<br />

mai fermata. Ad aumentare ancor più velocemente<br />

è la presenza <strong>di</strong> alunni stranieri, che quest’anno rappresentano<br />

– nelle scuole pubbliche fiorentine – ben il 14,86%<br />

del totale, con 4.118 “rappresentanti”. E anc<strong>ora</strong> maggiore<br />

è la percentuale se ad essere prese in considerazione sono<br />

solo le scuole dell’infanzia, dove supera il 16%. Diversa la<br />

situazione negli istituti paritari: lì, solo poco più <strong>di</strong> quattro<br />

scolari su cento non sono italiani. “L’aumento della popolazione<br />

scolastica è un dato consolidato – commenta l’assessore<br />

comunale all’istruzione Rosa Maria Di Giorgi – ed<br />

è destinato a proseguire”. Stessa cosa alle superiori: <strong>di</strong>etro<br />

ai banchi delle scuole della provincia <strong>di</strong> Firenze siedono<br />

quest’anno 37.804 studenti. Ad essere particolarmente<br />

gra<strong>di</strong>ti sembrano essere gli istituti tecnici e professionali: i<br />

primi hanno registrato 545 alunni in più rispetto allo scorso<br />

anno, i secon<strong>di</strong> 365. Licei classici in lieve flessione, leggero<br />

aumento <strong>di</strong> iscrizioni per gli artistici. In totale, hanno<br />

scelto i licei 15.684 scolari, i tecnici in 10.778 e i professionali<br />

in 8.313. “C’è equilibrio – spiega l’assessore Di Fede<br />

– ed è da rimarcare che la scolarità del nostro territorio,<br />

già buona, è in aumento. Tecnici e professionali sono sempre<br />

più apprezzati, anche perché chi ne esce con buoni voti<br />

non tarda molto a trovare lavoro”. E una novità è in arrivo<br />

anche per gli insegnanti: aggiornamenti professionali attraverso<br />

confronti con colleghi <strong>di</strong> altre città e nazioni.<br />

FOCUS<br />

Offerte e testi <strong>di</strong> seconda mano per risparmiare<br />

E per i libri è caccia allo sconto<br />

forse il periodo dell’anno<br />

È che fa più “paura” ai genitori<br />

<strong>di</strong> tutti i bambini e ragazzi<br />

in età scolastica: quello<br />

dell’acquisto dei testi per la<br />

scuola. Nonostante i tetti <strong>di</strong><br />

spesa – reali o annunciati –<br />

spesso non è infatti un esborso<br />

da poco quello che padri e madri<br />

devono sostenere per i libri,<br />

soprattutto per coloro che<br />

<strong>di</strong> figli ne hanno più <strong>di</strong> uno.<br />

E all<strong>ora</strong>, tra mercatini che<br />

propongono testi usati, librerie<br />

che si sono specializzate<br />

nella loro ven<strong>di</strong>ta e offerte<br />

<strong>di</strong> alcune catene della grande<br />

<strong>di</strong>stribuzione, da qualche<br />

anno in città e <strong>di</strong>ntorni sono<br />

spuntate offerte e promozioni<br />

per spendere (un po’) meno. E<br />

anche se la scuola è già iniziata,<br />

non sono pochi coloro che<br />

aspettano l’ultimo momento<br />

(e qualche giorno in più) per<br />

acquistare i “preziosi” libri.<br />

Tanto per essere sicuri che<br />

quel prof adotterà davvero<br />

quel testo, ed evitare così spese<br />

inutili. Ma come fare, dunque,<br />

per risparmiare almeno<br />

un po’? A Firenze, e soprattutto<br />

in centro, esistono librerie<br />

che vendono libri scolastici<br />

usati, a circa metà prezzo:<br />

oltre alle “storiche” riven<strong>di</strong>te<br />

<strong>di</strong> via San Gallo, molto gettonate<br />

tra gli studenti a caccia<br />

<strong>di</strong> risparmio sono la libreria<br />

<strong>di</strong> via Laura (che propone un<br />

piccolo sconto anche sui libri<br />

nuovi) e la Melbookstore<br />

<strong>di</strong> via de’ Cerretani. Ma non<br />

solo. All’Isolotto, organizzato<br />

dall’omonimo circolo Arci, è<br />

tornato anche quest’anno il<br />

mercato del libro scolastico<br />

usato: fino al 26 settembre<br />

sarà anc<strong>ora</strong> possibile vendere<br />

e comprare testi <strong>di</strong> seconda<br />

mano (per info: 055.780070).<br />

E non mancano nemmeno le<br />

offerte della grande <strong>di</strong>stribuzione:<br />

negli ipermercati Coop<br />

è possibile acquistare libri<br />

scolastici nuovi con sconti<br />

dal 10 al 15% (www.ipercooptoscana.it),<br />

e c’è anche una<br />

novità. Sono infatti arrivati<br />

quest’anno in Toscana i “Segnalibro”<br />

(www.segnalibro.<br />

info), punti ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> testi per<br />

la scuola in alcuni supermercati,<br />

con sconti del 15-20%:<br />

nove i “corner” presenti in<br />

tutta la regione.<br />

/M.F.


società 31<br />

ISTRUZIONE/2. Da quest’anno via alle immatricolazioni on line e ai test d’ingresso non vincolanti<br />

All’Università m’iscrivo con un click<br />

Fino al 15 ottobre chi intende iscriversi al primo<br />

anno dovrà semplicemente seguire la procedura<br />

attiva nell’area “servizi online” del sito dell’ateneo<br />

fiorentino. Raddoppia il costo per iscriversi alle prove<br />

d’accesso. Rogari: “Una scelta necessaria”<br />

Giu<strong>di</strong>tta Boeti<br />

Da quest’anno per molte matricole<br />

finisce un incubo. Quello<br />

<strong>di</strong> doversi sottoporre alle code<br />

interminabili <strong>di</strong>etro gli sportelli<br />

delle segreterie studenti per consegnare i moduli<br />

d’iscrizione all’università. Tra le novità<br />

dell’anno accademico 2009/2010, infatti, per i<br />

circa sette mila studenti che si iscriveranno ad<br />

uno dei corsi <strong>di</strong> laurea triennale non a numero<br />

chiuso dell’ateneo fiorentino, le immatricolazioni<br />

si svolgeranno rigorosamente online. Dal<br />

15 settembre al 15 ottobre, chi intenderà iscriversi<br />

al primo anno dovrà semplicemente seguire<br />

la procedura attiva nell’area “servizi online”<br />

del sito www.unifi.it; un vantaggio sia per i<br />

ragazzi che non dovranno più snervarsi in code<br />

infinite, sia per le segreterie che non saranno<br />

prese d’assalto da migliaia <strong>di</strong> studenti. Dopo<br />

aver compilato i moduli via internet, lo studente<br />

dovrà recarsi in uno dei tre “punti matricola”<br />

dell’ateneo (in viale Morgagni, in piazza Brunelleschi<br />

e al Polo <strong>di</strong> Scienze Sociali <strong>di</strong> Novoli)<br />

per consegnare la documentazione cartacea<br />

e ritirare il libretto. I futuri universitari prima<br />

<strong>di</strong> procedere con l’immatricolazione, dovranno<br />

verificare le proprie conoscenze attraverso<br />

un test obbligatorio, ma non vincolante ai fini<br />

dell’iscrizione, che serve a valutare eventuali<br />

carenze nelle materie fondamentali del corso <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>. Le prove si sono concentrate quasi tutte<br />

tra l’1 e il 14 settembre, e si svolgono “in modo<br />

da permettere allo studente <strong>di</strong> avere maggiori<br />

elementi per una scelta consapevole”, come ha<br />

spiegato il prorettore alla <strong>di</strong>dattica e ai servizi<br />

agli studenti, Sandro Rogari. Per i corsi <strong>di</strong><br />

laurea a numero programmato, invece, le scadenze<br />

e le prove <strong>di</strong> accesso avranno date <strong>di</strong>fferenti<br />

e seguiranno il calendario in<strong>di</strong>cato nei<br />

singoli ban<strong>di</strong> che sono già <strong>di</strong>sponibili sul sito<br />

dell’Università <strong>di</strong> Firenze. Elemento comune a<br />

tutte le facoltà è il costo del test: 30 euro (il<br />

doppio rispetto al 2008): “Una scelta necessaria<br />

per allinearci all’ateneo <strong>di</strong> Pisa e quello <strong>di</strong><br />

Siena - spiega Rogari - e per coprire i costi dei<br />

corsi <strong>di</strong> recupero che non sono più finanziati<br />

dal Ministero”. Sono tutt<strong>ora</strong> in vigore le novità<br />

introdotte l’anno scorso, ossia la figura dello<br />

studente meritevole (colui che, sostenendo un<br />

certo numero <strong>di</strong> esami con una me<strong>di</strong>a alta, potrà<br />

beneficiare <strong>di</strong> riduzioni sulle tasse fino a ottocento<br />

euro) e quella dello studente part-time<br />

(chi cioè, per motivi <strong>di</strong> lavoro o familiari, decide<br />

volontariamente <strong>di</strong> articolare il suo percorso<br />

universitario in tempi più lunghi e si impegna<br />

ad acquisire al massimo trenta cre<strong>di</strong>ti formativi<br />

ogni anno, pagando così la metà delle tasse).<br />

Per informazioni è attivo il numero verde 800<br />

450150 (lunedì-sabato dalle 8 alle 20).<br />

LA NOVITÀ<br />

Aumenta la soglia <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to Isee e c’è la possibilità <strong>di</strong> chiedere prestiti fiduciari post laurea<br />

Ottenere borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e alloggi gratuiti <strong>di</strong>venta più facile<br />

l <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o si estende. Grazie ad alcune mo<strong>di</strong>fiche<br />

Ivarate dalla giunta regionale, per gli studenti universitari<br />

sarà più facile usufruire <strong>di</strong> borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e alloggi gratuiti.<br />

La prima novità introdotta riguarda gli in<strong>di</strong>catori economici:<br />

sono state innalzate le soglie <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to ISEE (in<strong>di</strong>catore situazione<br />

economica) per accedere alle borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e per<br />

ottenere un alloggio, che passano da 15 mila a 17 mila euro<br />

annui; mentre la soglia ISPE (in<strong>di</strong>catore situazione patrimoniale)<br />

passa da 28 a 30 mila. In secondo luogo, la giunta ha<br />

previsto semplificazioni per l’acquisizione del contributo affitto<br />

per gli studenti che, pur avendo vinto un posto nelle case<br />

degli studenti, non possono usufruirne per in<strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> alloggi. La terza novità riguarda la possibilità <strong>di</strong> richiedere<br />

un prestito fiduciario da parte <strong>di</strong> chi ha già conseguito<br />

la laurea ma vuole proseguire gli stu<strong>di</strong> frequentando master<br />

universitari. Possono fare domanda <strong>di</strong> borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ed alloggi<br />

tutti gli studenti in possesso dei requisiti richiesti, <strong>di</strong><br />

merito e <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to (il bando è reperibile all’in<strong>di</strong>rizzo www.<br />

dsu.fi.it). I termini per la consegna delle domande scadono il<br />

15 settembre: invece, c’è tempo fino al 16 novembre per gli<br />

iscritti alle scuole <strong>di</strong> specializzazione e dott<strong>ora</strong>ti. “Queste novità<br />

– spiega l’assessore regionale all’Istruzione, formazione<br />

e lavoro Gianfranco Simoncini – è un ulteriore passo avanti<br />

nello sforzo <strong>di</strong> estendere a quanti più studenti possibile l’opportunità<br />

<strong>di</strong> accesso e prosecuzione degli stu<strong>di</strong> universitari”.<br />

Lo scorso anno accademico le borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o erogate sono<br />

state circa 11 mila, per un importo pari a circa 30 milioni <strong>di</strong><br />

euro, con copertura del cento per cento degli idonei, 4.314<br />

sono stati invece gli alloggi gratuiti assegnati e circa 1.890 i<br />

contributi affitto erogati.<br />

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32 Settembre 2009<br />

curiosità<br />

LA NOVITÀ. In città la prima scuola italiana specializzata nelle <strong>di</strong>scipline aree dell’arte circense<br />

A Firenze il circo mette le ali<br />

E’ un po’ come se volassero: grazie all’utilizzo del<br />

trapezio e <strong>di</strong> speciali tessuti, gli allievi dei corsi stanno<br />

sospesi in aria e <strong>di</strong>segnano eleganti coreografie<br />

Alice D’Alfonso<br />

Stanno sospesi tra cielo e terra, in uno<br />

spazio privilegiato riservato solo<br />

a certi artisti; sono gli allievi della<br />

scuola <strong>di</strong> circo gestita da Elena Manni,<br />

in arte Elirudyzuli, che imparano a muoversi<br />

in aria con lo stu<strong>di</strong>o dell’acrobatica sui<br />

tessuti. La scuola è stata aperta dall’Associazione<br />

Maghi Incartati ed è la prima in Italia<br />

a <strong>di</strong>ffondere le <strong>di</strong>scipline aeree del circo a<br />

livello non professionistico, insieme all’acrobatica<br />

aerea. Queste specialità si concentrano<br />

sull’uso del trapezio e dei cosiddetti “tessuti”<br />

grazie ai quali gli aspiranti circensi possono<br />

creare eleganti figure e coreografie coa<strong>di</strong>uvati<br />

dall’elasticità della stoffa (appesa a circa<br />

6-7 metri da terra) e dalla forza <strong>di</strong> gravità. A<br />

Firenze la scuola è ospitata all’interno della<br />

palestra del CAI al Mandela Forum e le lezioni<br />

per l’anno 2009-10 partiranno a ottobre. Ci<br />

sarà un corso per i più piccoli, dai 6 ai 10 anni,<br />

e due per gli adulti <strong>di</strong>visi tra principianti e<br />

non. <strong>Il</strong> programma, realizzato da tre insegnanti<br />

(due specializzate in acrobatica e acrobatica<br />

aerea e una in giocoleria), prevede momenti<br />

<strong>di</strong> riscaldamento con semplici esercizi a terra<br />

o sul tessuto, elementi <strong>di</strong> base dell’acrobatica<br />

aerea, lo stu<strong>di</strong>o delle figure classiche e lo<br />

stretching. In base al livello dei partecipanti<br />

è possibile approfon<strong>di</strong>re la <strong>di</strong>sciplina con<br />

l’espl<strong>ora</strong>zione delle varie espressioni o con<br />

la ricerca <strong>di</strong> uno stile personale. L’unico “materiale”<br />

in<strong>di</strong>spensabile per il corso è un abbigliamento<br />

comodo e senza cerniere - per fare<br />

stretching - mentre per il lavoro sui tessuti<br />

è adatta una tenuta aderente come le “calze<br />

senza pie<strong>di</strong>” o i fuseaux: sono assolutamente<br />

ban<strong>di</strong>ti sia anelli che orecchini gran<strong>di</strong> e collane<br />

e poi non serve altro! L’appren<strong>di</strong>mento<br />

<strong>di</strong> queste <strong>di</strong>scipline è particolarmente adatto<br />

ai bambini perché propone un metodo <strong>di</strong> allenamento<br />

lu<strong>di</strong>co, libero da <strong>di</strong>namiche competitive<br />

e perché insegna a prendere confidenza<br />

col proprio corpo, con le proprie capacità, ma<br />

anche a conoscere i propri limiti. “La pratica<br />

dell’acrobatica aerea - <strong>di</strong>cono gli esperti - è<br />

anche un modo per acquisire consapevolezza<br />

della stretta connessione tra equilibrio fisico e<br />

interiore e sono stati anche verificati benefici<br />

me<strong>di</strong>ci dalla trazione ai tessuti, riscontrabili<br />

sulla colonna vertebrale”. Riassumendo: benefici<br />

fisici, psicologici, <strong>di</strong>vertimento e arte.<br />

Pare proprio che l’acrobatica aerea e il circo<br />

abbiano tutte le caratteristiche per <strong>di</strong>ventare<br />

la ginnastica preferita da tutti. Contatti e info:<br />

elirudyzuli@gmail.com, www.elirudyzuli.it.<br />

AMARCORD. La storica carovana <strong>di</strong> Evaristo Caroli attirava gran<strong>di</strong> e piccini<br />

C’era una volta il mitico Gratta<br />

<strong>Il</strong> Gratta<br />

i va da i’Gratta” era il saluto più comune<br />

“Sdei fiorentini che si incontravano nelle<br />

strade richiamati dai suoni della carovana del<br />

circo. Molti ricordano <strong>di</strong> aver assistito affascinati<br />

agli spettacoli del Circo Gratta ed anc<strong>ora</strong><br />

oggi il suo nome da solo evoca in alcuni un forte<br />

senso nostalgico, <strong>di</strong> quando la città subito dopo<br />

la guerra si <strong>di</strong>vertiva con le cose più semplici.<br />

Evaristo Caroli - questo il suo vero nome - ha<br />

rappresentato l’icona del <strong>di</strong>vertimento a Firenze,<br />

dal giorno del suo arrivo in città fino al 1979<br />

quando si ritirò a Porto San Giorgio dove morì<br />

nel 1989. Gratta era figlio <strong>di</strong> circensi e si sposò<br />

con Sara Pellegrini, anch’essa proveniente dal<br />

mondo del circo e cavallerizza. Subito dopo la<br />

Liberazione, dopo i mille spostamenti in un’Italia<br />

sconvolta dalla guerra, raggiunse la tappa<br />

finale della sua vita da artista: Firenze. È stato<br />

grazie alla cura <strong>di</strong> ogni dettaglio, alla delicatezza<br />

delle sue gag e a quel richiamo costante alla<br />

mimica teatrale che il Circo Caroli si è inse<strong>di</strong>ato<br />

nel cuore <strong>di</strong> tutti i fiorentini che erano bambini<br />

negli anni ’50 e non solo. Un pubblico affezionato<br />

al punto tale che sulle piazze fiorentine<br />

<strong>di</strong> quegli anni non c’era concorrenza. Nessun<br />

circo, anche dei più famosi, poteva sottrarre al<br />

Gratta i suoi spettatori. C’era un rapporto <strong>di</strong>retto<br />

con il pubblico, fedele al punto tale a quello<br />

spettacolo <strong>di</strong> circo e teatro comico che, a Campo<br />

<strong>di</strong> Marte, Gratta poteva rimanere per tre mesi<br />

<strong>di</strong> fila e fare il pieno tutte le sere. Negli altri<br />

perio<strong>di</strong> si spostava in arene improvvisate, dovunque<br />

ci fosse spazio abbastanza per ospitare i<br />

suoi numeri. Via Pietrapiana per esempio, dove<br />

<strong>ora</strong> si trovano il palazzo delle Poste e la Standa,<br />

ospitava un luna park dove anche il Gratta e la<br />

sua compagnia si esibivano spesso. È comune<br />

<strong>sentire</strong> raccontare che questo circo - non avendo<br />

una sede - “non si poteva trovare, era lui che<br />

veniva a cercare te”. La città, nel 2007, ha de<strong>di</strong>cato<br />

al Gratta il giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> piazza Ciompi, per<br />

rendere indelebile il ricordo <strong>di</strong> questo artista che<br />

per anni ha accomunato centinaia <strong>di</strong> fiorentini<br />

nella stessa risata.<br />

/A.D.<br />

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L’INTERVISTA. A colloquio con Giuliano Da Empoli, assessore alla cultura <strong>di</strong> Palazzo Vecchio<br />

Firenze? Vetrina della boutique Italia<br />

E’ arrivato da poco ma già tenta <strong>di</strong> creare scompiglio. Ha detto no ai progetti<br />

“storici”, <strong>di</strong>ce sì ad un’inversione <strong>di</strong> tendenza che porti una ventata<br />

<strong>di</strong> freschezza nella cultura fiorentina. Teatri e cinema riaperti per far spazio<br />

a nuove contaminazioni e un museo <strong>di</strong> Palazzo Vecchio tutto rinnovato<br />

Ludovica V. Zarrilli<br />

Ha preso posto nell’ufficio che fino a<br />

giugno è stato dello sceriffo Cioni e<br />

con Cioni ha sicuramente in comune<br />

l’aria sicura <strong>di</strong> sé. Giuliano Da<br />

Empoli in poco più <strong>di</strong> trent’anni ha collezionato<br />

esperienze da gigante. Sociologo, scrittore e critico.<br />

In passato è stato amministratore delegato<br />

della casa e<strong>di</strong>trice Marsilio, consulente del Ministero<br />

per i beni culturali e membro del consiglio<br />

<strong>di</strong> amministrazione della Biennale <strong>di</strong> Venezia.<br />

Oggi dalle sue stanze <strong>di</strong> Palazzo Vecchio (che,<br />

ci tiene a sottolineare, hanno subito un restyling<br />

dopo la <strong>di</strong>partita del Cioni) veste i panni <strong>di</strong> novello<br />

assessore alla cultura e alla contemp<strong>ora</strong>neità<br />

(questa la delega aggiuntiva che gli è stata<br />

affidata dal sindaco) del Comune <strong>di</strong> Firenze.<br />

Assessore, con un bagaglio <strong>di</strong> esperienze così<br />

importanti alle spalle, perché ha accettato<br />

l’incarico fiorentino?<br />

Questo è sicuramente l’incarico più <strong>di</strong>fficile<br />

che mi sia capitato <strong>di</strong> ricoprire. Devo prendere<br />

decisioni in prima persona e assumermi delle<br />

responsabilità nuove. E poi, quando mi hanno<br />

per chiedermi “Vuoi fare l’assessore alla cultura<br />

a Firenze?”, ho pensato che fosse una <strong>di</strong> quelle<br />

proposte che non si possono rifiutare.<br />

Qualche tempo fa <strong>di</strong>sse che in futuro il ruolo<br />

dell’Italia nel contesto internazionale sarebbe<br />

<strong>di</strong>ventato quello <strong>di</strong> “boutique d’Europa”?<br />

Come si colloca Firenze all’interno <strong>di</strong> questo<br />

“centro commerciale”?<br />

Se l’Italia fosse una boutique, Firenze sarebbe sicuramente<br />

la vetrina. Data la posizione centrale,<br />

facilitata dall’Alta Velocità che ormai consente <strong>di</strong><br />

raggiungere sia Roma che Milano in pochissimo<br />

tempo, Firenze dovrebbe essere un punto <strong>di</strong> partenza<br />

importante. Fin<strong>ora</strong> le gente <strong>di</strong>retta a Sud e a<br />

Nord da Firenze ci passava, oggi dovremmo fare<br />

in modo che questa gente si fermi.<br />

E’ seduto sulla poltrona <strong>di</strong> assessore dall’inizio<br />

dell’estate, e da quel momento ha detto<br />

“no” al progetto Meccanotessile, al restauro<br />

del torrino <strong>di</strong> San Niccolò, alle mostre in Sala<br />

d’arme. Ma cosa vuole fare, assessore Da Empoli?<br />

Quali saranno i suoi sì?<br />

Giuliano Da Empoli<br />

Firenze non ha bisogno <strong>di</strong> “mega progetti”, idee<br />

che vengono messe su carta e rimangono ferme<br />

per <strong>di</strong>eci anni. Firenze ha bisogno <strong>di</strong> rompere i<br />

suoi tabù e <strong>di</strong> creare un tessuto connettivo fatto<br />

<strong>di</strong> realtà piccole ma più vitali. Bisogna creare un<br />

città dove le persone possano trovare il proprio<br />

spazio per fare cultura, un po’ come avviene a<br />

Berlino. <strong>Il</strong> Comune ne ha già a <strong>di</strong>sposizione<br />

dozzine, e in questo momento stiamo valutando<br />

come poterle utilizzare. Ci sono moltissimi<br />

cinema e teatri chiusi da tempo, che dovrebbero<br />

essere riaperti per far spazio a cose nuove. Abbiamo<br />

già in programma una riunione il 10 ottobre<br />

con Riccardo Ventrella (<strong>di</strong>rettore del Teatro della<br />

Pergola, ndr) per confrontarci a questo proposito.<br />

E i 300mila euro che erano stati stanziati per<br />

risanare il torrino <strong>di</strong> San Niccolò?<br />

Serviranno per riqualificare il museo <strong>di</strong> Palazzo<br />

Vecchio, il più importante museo comunale.<br />

Trasformeremo la Sala d’arme in un luogo<br />

dove ogni pomeriggio alle cinque ci sarà un<br />

incontro con una personalità <strong>di</strong> passaggio. E<br />

poi rifaremo la biglietteria, un bookshop e forse<br />

anche un cafè.<br />

IL CONCERTO. Per la prima volta in Italia un one man show dell’artista francese<br />

Wax Tailor, nuovi sound in anteprima<br />

n The Mood For Life, è questo il titolo dell’ultima fatica <strong>di</strong> Wax Tailor,<br />

Iche potrà essere ascoltato in anteprima in occasione dell’evento Mix’d up,<br />

l’11 settembre al Saschall. Tailor, artista francese <strong>di</strong> fama internazionale,<br />

con<strong>di</strong>viderà per una sera col pubblico fiorentino le tracce del suo nuovo<br />

album. La presenza <strong>di</strong> Wax Tailor sarà ulteriormente valorizzata dalla<br />

presenza del collettivo fiorentino Overknights, che aprirà le danze, e dalla<br />

presentazione del nuovo progetto live <strong>di</strong> Bonnot (Assalti frontali) e Gruff,<br />

un vero e proprio show che si articola tra hip hop, drum’n’bass, scratch<br />

e elettronica. <strong>Il</strong> primo <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> Wax Tailor JC Le Saout aka esce per la<br />

prima volta nel 2004 e si intitola Tales Of The Forgotten Melo<strong>di</strong>es. <strong>Il</strong><br />

<strong>di</strong>sco raccoglie molte critiche positive in Francia e <strong>di</strong>venta uno dei successi<br />

<strong>di</strong>scografici dell’anno in tuttaEuropa. L’album inizia ad essere <strong>di</strong>stribuito<br />

nel mercato <strong>di</strong>scografico americano e Tailor inizia a proporre la sua musica<br />

nei quattro angoli del pianeta facendo da spalla ad artisti del calibro <strong>di</strong><br />

Aceyalone & RJD2. Nel 2007 e nel 2008, in seguito all’uscita dell’album<br />

Hope & Sorrow, Wax Tailor parte per una tournée che prevede ben 200<br />

date in tutto il mondo. Dopo la registrazione <strong>di</strong> Seize the day, il tema<br />

principale del film firmato da Cédric Klapish Paris, produce un remix per<br />

Asa (Jailer) e remixa un brano <strong>di</strong> Nina Simone per un album della Verve<br />

Label uscito alla fine del 2008. Nel 2009 lav<strong>ora</strong> al suo terzo album In The<br />

Mood For Life in uscita il prossimo 21 settembre. La musica <strong>di</strong> Wax Tailor<br />

ha avuto un notevole impatto in tutto il mondo fin dal <strong>di</strong>sco d’esor<strong>di</strong>o Tales<br />

of the Forgotten Melo<strong>di</strong>es. Un album che ha ricevuto critiche molto simili<br />

a quelle che <strong>di</strong> solito ricevono le migliori produzioni <strong>di</strong> DJ Shadow, RJD2<br />

e Portishead. Con il suo secondo album Hope & Sorrow (80.000 copie<br />

vendute in tutto il mondo e due nomination sia al French music award che<br />

all’ US In<strong>di</strong>e music award) Wax Tailor conferma la sua identità. La sua<br />

proposta musicale, spesso etichettate nel genere trip-hop o down tempo hiphop,<br />

infrange le barriere <strong>di</strong> qualsiasi classificazione grazie all’utilizzo <strong>di</strong><br />

una vasta gamma <strong>di</strong> suoni che traggono spunto dal soul, dal funk e dal jazz.<br />

Ingresso: euro 5 (prima delle 22), euro 8 (dopo le 22). Info: 346/8577597<br />

oppure www.switchproject.net<br />

/C.G.<br />

LA MOSTRA<br />

Cinquanta fotografie<br />

Per ritrarre l’amore<br />

cinquanta volti <strong>di</strong> una donna. Non una<br />

I donna qualsiasi, ma il volto e il corpo<br />

della persona amata, della propria musa.<br />

Nascono così i “volti <strong>di</strong> Juliet” immortalati<br />

da Man Ray e esposti dal 12 settembre al<br />

6 <strong>di</strong>cembre 2009 al Lu.C.C.A. - Lucca<br />

Center of Contemp<strong>ora</strong>ry Art. La mostra<br />

Man Ray. The Fifty Faces of Juliet è una<br />

carrellata in cui il soggetto è sempre lo<br />

stesso - Juliet appunto – che si materializza<br />

in modo <strong>di</strong>verso a seconda dell’immagine.<br />

L’esposizione è stata realizzata in<br />

collab<strong>ora</strong>zione con la Fondazione Marconi<br />

<strong>di</strong> Milano ed è curata da Janus, insieme<br />

a Maurizio Vanni, <strong>di</strong>rettore del museo.<br />

Verranno proposti al pubblico i cinquanta<br />

ritratti che l’artista scattò alla moglie,<br />

Juliet Browner, tra il 1941 e il 1955. The<br />

Fifty Faces of Juliet fu pensato da Man<br />

Ray agli inizi degli anni ’50 come libro<br />

in omaggio a sua moglie Juliet, ma anche<br />

come un “saggio” <strong>di</strong> opere foto-grafiche<br />

iniziato a Los Angeles nel 1941. Cinquanta<br />

fotografie, stampe originali in <strong>di</strong>verse<br />

tecniche e stili, alcune col<strong>ora</strong>te a mano, <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verso formato che Man Ray ha de<strong>di</strong>cato<br />

a Juliet, la musa definitiva della sua vita.<br />

Man Ray, attraverso la fotografia ha offerto<br />

a se stesso e ai suoi modelli l’occasione<br />

<strong>di</strong> espl<strong>ora</strong>re le possibilità creative<br />

dell’io, muovendosi straor<strong>di</strong>nariamente<br />

dai registri più onirici e surreali alla<br />

pantomima, al puro “<strong>di</strong>vertissement”.<br />

Juliet ne è stata uno dei soggetti più ricchi<br />

e straor<strong>di</strong>nari. The Fifty Faces of Juliet<br />

sono il racconto <strong>di</strong> un amore e <strong>di</strong> una<br />

vita. Cinquanta ritratti in cui l’immagine<br />

<strong>di</strong> Juliet viene <strong>di</strong> volta in volta inventata,<br />

riscritta, mo<strong>di</strong>ficata, esaltata con il segno<br />

della matita, con un intervento grafico,<br />

con la sovrapposizione <strong>di</strong> una stoffa, <strong>di</strong><br />

un velo trasparente, occultata <strong>di</strong>etro una<br />

maschera, il suo volto incorniciato con<br />

un grande cappello alato, svelata nella<br />

sua nu<strong>di</strong>tà, trasformata in un ricamo. Le<br />

<strong>di</strong>fferenze che nella mente dell’artista<br />

materializzavano la straor<strong>di</strong>naria bellezza<br />

della sua metà, <strong>di</strong> quella donna incontrata<br />

in California per caso, quando per caso per<br />

sfuggire al pericolo nazista ritornò a New<br />

York da cui si allontanò quasi subito per<br />

trasferirsi d Hollywood, dove incontrò<br />

Juliet Browner, un’affascinante modella<br />

<strong>di</strong> ventotto anni dai lineamenti fauneschi<br />

e gli occhi a mandorla che le davano un<br />

aspetto vagamente esotico (Man). Nel<br />

1946 Juliet sarebbe <strong>di</strong>ventata sua moglie<br />

a Beverly Hills. Info: 0583 950499 www.<br />

luccamuseum.com<br />

Una delle opere in mostra


cultura<br />

ON AIR. La moda dello stu<strong>di</strong>o ra<strong>di</strong>ofonico “fai da te” spopola anche a Firenze<br />

Bentornate<br />

ra<strong>di</strong>o libere<br />

Basta un computer e un software per<br />

ritagliarsi il proprio spazio e trasmettere in<br />

tutto il mondo attraverso la rete Internet<br />

Francesca Puliti<br />

Che fine hanno fatto le ra<strong>di</strong>o libere? Sono state spazzate via dai gran<strong>di</strong><br />

network nazionali e dalle regolamentazioni dell’etere o si sono solamente<br />

rifugiate da qualche altra parte, pronte a tornare alla ribalta? <strong>Il</strong><br />

proliferare delle web ra<strong>di</strong>o sembrerebbe avval<strong>ora</strong>re questa seconda<br />

ipotesi. Alla saturazione delle frequenze tra<strong>di</strong>zionali, si risponde con un mezzo<br />

dalle potenzialità pressoché illimitate: internet. Un po’ per moda, un po’ per<br />

gioco, un po’ per passione, ecco fiorire le ra<strong>di</strong>o libere dei nostri tempi. Fatte in<br />

casa, al circolo, al bar, basta un computer e un software. <strong>Il</strong> principio è semplice:<br />

il segnale non conosce confini, può essere ascoltato potenzialmente in tutto il<br />

mondo, ma la platea è molto, molto locale, <strong>di</strong> nicchia. Amici, appassionati <strong>di</strong> un<br />

genere musicale o giovani artisti ansiosi <strong>di</strong> farsi conoscere: sono loro i principali<br />

ascoltatori delle web ra<strong>di</strong>o. Una moda partorita nei primi anni ’90 dal mondo<br />

anglosassone e <strong>di</strong> recente approdata sulle rive dell’Arno. Di progetti ce ne sono<br />

tanti, alcuni vivono il tempo <strong>di</strong> una stagione, altri perdurano negli anni, come<br />

quello nato all’Antella, Bagno a Ripoli. “Tutto cominciò un po’ per scherzo<br />

una sera d’estate del 2006 - racconta Alessio Giannelli, professione dj e padre<br />

IL LUOGO. Riapre per una mostra l’<strong>ora</strong>torio <strong>di</strong> Santa Caterina all’Antella<br />

Gli Uffizi fanno tappa a Bagno a Ripoli<br />

U<br />

n luogo misconosciuto, immerso<br />

nell’atmosfera poetica delle colline<br />

<strong>di</strong> Bagno a Ripoli. L’<strong>ora</strong>torio <strong>di</strong> Santa<br />

Caterina all’Antella è un piccolo scrigno, quasi<br />

sempre chiuso, che conserva al suo interno<br />

una porzione della più bella storia dell’arte<br />

fiorentina. Aprirà al pubblico il 19 settembre e<br />

rimarrà aperto fino all’ultimo giorno dell’anno<br />

per far spazio alla mostra “L’Oratorio <strong>di</strong><br />

Santa Caterina all’Antella e i suoi pittori”,<br />

che fa parte del progetto “Città degli Uffizi”,<br />

promosso dalla Galleria degli Uffizi in partnership<br />

con la provincia <strong>di</strong> Firenze, che porta<br />

alcune delle opere solitamente conservate nei<br />

depositi della galleria fiorentina, in luoghi stu<strong>di</strong>ati<br />

ad hoc per il file rouge che accomuna i<br />

loro percorsi artistici e storici. All’Antella i<br />

fari saranno puntati sul grande trittico <strong>di</strong> Angolo<br />

Gad<strong>di</strong>, tornato agli Uffizi dopo un lungo<br />

restauro. <strong>Il</strong> trittico, collocato in origine sopra<br />

l’altare dell’<strong>ora</strong>torio, raffigura la Madonna col<br />

Bambino in trono fra i santi Filippo e Lorenzo<br />

e, nei ton<strong>di</strong> delle cuspi<strong>di</strong>, un Cristo bene<strong>di</strong>cente<br />

e l’annunciazione. Purtroppo, a seguito<br />

<strong>di</strong> un furto avvenuto nell’<strong>ora</strong>torio nel 1921,<br />

non è più possibile ammirare la predella in<br />

cui erano raffigurati Cristo in pietà fra i dolenti,<br />

un miracolo <strong>di</strong> San Filippo e il martirio<br />

35<br />

fondatore <strong>di</strong> Saunara<strong>di</strong>o, ra<strong>di</strong>o online<br />

finanziata dalla Casa del popolo<br />

antellina - Eravamo fuori dal circolo<br />

con il solito gruppo <strong>di</strong> amici quando<br />

ci venne l’idea <strong>di</strong> dare vita a una ra<strong>di</strong>o<br />

tutta nostra. Così cominciammo<br />

a organizzarci e fare due conti, infine<br />

sottoponemmo i preventivi ai soci del<br />

circolo, che accettò <strong>di</strong> finanziare il<br />

tutto”. L’investimento per attrezzare<br />

la sala e pagare quota <strong>di</strong> iscrizione e<br />

licenza alla Siae è stato <strong>di</strong> circa 9mila<br />

euro, <strong>di</strong>lazionati nel tempo. Ma si<br />

tratta <strong>di</strong> una ra<strong>di</strong>o in piena regola,<br />

con una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> programmi a<br />

cadenza settimanale e una trentina<br />

<strong>di</strong> ragazzi che vi girano attorno, tra<br />

conduttori, dj e tecnici. Ci sono poi<br />

coloro che non hanno una ra<strong>di</strong>o propria,<br />

ma si attrezzano per produrre<br />

un programma su altre ra<strong>di</strong>o online.<br />

E’ il caso dei Numa Crew, gruppo<br />

underground fiorentino, che da circa<br />

un anno ha un suo spazio su una web<br />

ra<strong>di</strong>o lon<strong>di</strong>nese, due ore <strong>di</strong> live in cui<br />

<strong>di</strong>ffonde la propria musica, ine<strong>di</strong>ti<br />

compresi. “E’ un modo per farsi conoscere<br />

al <strong>di</strong> là dei confini nazionali<br />

- spiega Ninjaz, “vocalist” del gruppo<br />

- Noi abbiamo pubblicato <strong>di</strong>versi<br />

album per un’etichetta inglese”. E<br />

da casa <strong>di</strong> Ninjaz, in <strong>di</strong>retta sul web,<br />

hanno suonato ragazzi <strong>di</strong> tutta Italia.<br />

Perché si sa, la rete è un formidabile<br />

mezzo per stringere legami e le ra<strong>di</strong>o<br />

online non fanno eccezione.<br />

<strong>di</strong> San Lorenzo. La ricollocazione temp<strong>ora</strong>nea<br />

nell’Oratorio <strong>di</strong> Santa Caterina viene quin<strong>di</strong><br />

a ripristinare temp<strong>ora</strong>neamente l’arredo originario<br />

della chiesa. Accanto al capolavoro<br />

<strong>di</strong>pinto dal figlio <strong>di</strong> Taddeo Gad<strong>di</strong>, troveranno<br />

spazio anche opere provenienti dai depositi<br />

degli Uffizi, dal museo dell’Opera <strong>di</strong> Santa<br />

Croce, dalla pinacoteca nazionale <strong>di</strong> Lucca e<br />

dal museo <strong>di</strong> arte sacra <strong>di</strong> Incisa Valdarno, per<br />

un totale <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci gioielli esposti. Un <strong>di</strong>alogo<br />

artistico del tutto ine<strong>di</strong>to che si concretizzerà<br />

nel faccia a faccia tra le opere <strong>di</strong> Agnolo Gad<strong>di</strong>,<br />

Spinello Aretino, Pietro Nelli e del Maestro<br />

<strong>di</strong> Barberino.<br />

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FIORENTINA. <strong>Il</strong> Ds viola fa il punto sul mercato dopo la chiusura della sessione estiva<br />

Corvino, l’uomo senza fretta. Di comprare<br />

I tifosi si aspettavano che il budget ricavato dalle cessioni <strong>di</strong> Melo, Semioli e Kuz venisse reinvestito per intero,<br />

ma lui spiega: “Ho avuto <strong>di</strong>fficoltà a spendere tutti i sol<strong>di</strong> incassati: quelli rimasti saranno utilizzati quando ci<br />

saranno occasioni, senza ansie”. Prandelli è arrabbiato? “A me <strong>di</strong>ce il contrario...”<br />

Pantaleo Corvino<br />

Cristina Guerri<br />

<strong>Il</strong> calciomercato estivo è ormai terminato. Nell’ultimo giorno<br />

<strong>di</strong>sponibile per i trasferimenti, il <strong>di</strong>esse viola Pantaleo Corvino<br />

ha portato a Firenze il giovane Savio Nsereko, e ha ceduto<br />

a titolo definitivo Da Costa (destinazione West Ham) e Kuzmanovic,<br />

che vestirà la maglia dello Stoccarda. Papa Waigo, invece,<br />

è andato in prestito al Southampton. E il Ds viola ha potuto quin<strong>di</strong><br />

fare un punto sulla chiusura del mercato.<br />

Corvino, i tifosi si aspettavano che il budget ricavato dalla cessione<br />

<strong>di</strong> Melo, Semioli e Kuzmanovic venisse reinvestito completamente...<br />

Facciamo or<strong>di</strong>ne per far capire quale sia il programma societario.<br />

In questa stagione, a <strong>di</strong>fferenza dei 50 milioni spesi lo scorso anno,<br />

con molta <strong>di</strong>gnità ci siamo autofinanziati. Tutto ciò che veniva dalle<br />

entrate del mercato sarebbe stato reinvestito. Lo stiamo facendo,<br />

non nei tempi giusti forse, ma ho l’autorizzazione della società a<br />

spenderli e reinvestirli. Ho avuto <strong>di</strong>fficoltà a spenderli tutti e ne ho<br />

utilizzati solo una parte: quelli che sono rimasti saranno reinvestiti<br />

quando il mercato mi offrirà la possibilità <strong>di</strong> farlo, senza ansie.<br />

Ci parli <strong>di</strong> Savio, il suo ultimo acquisto.<br />

Ho dato al West Ham 2,5 milioni più Da Costa per un giocatore con<br />

importanti potenzialità. Non è un fenomeno, però ha potenzialità e<br />

chissà dove può arrivare. In precedenza avevamo seguito Upson, ma<br />

poi abbiamo deciso che i nostri <strong>di</strong>fensori erano al suo livello. <strong>Il</strong> West<br />

Ham mi ha detto che se vendeva un <strong>di</strong>fensore avrebbe preso Da Costa.<br />

Savio lo seguivo da tempo, ho chiamato Prandelli per chiederglielo,<br />

ma su questi giovani mi prendo io la responsabilità. Savio lo<br />

abbiamo preso come investimento, è un giovane che con Di Tacchio,<br />

Babacar e Seculin si aggregherà alla prima squadra.<br />

Si parlava dell’arrivo <strong>di</strong> un <strong>di</strong>fensore centrale, cosa che non è<br />

accaduta...<br />

Leggevo che Prandelli volesse un <strong>di</strong>fensore... ma lo voleva anche<br />

Corvino, così come lo voleva la proprietà. Chiamatela mia incapacità,<br />

non è deluso solo il mister, ma lo siamo tutti, se non abbiamo<br />

preso il <strong>di</strong>fensore o chi per lui.<br />

Prandelli è contento del mercato?<br />

Prandelli è sod<strong>di</strong>sfatto <strong>di</strong> tutti. A partire da Natali, per esempio.<br />

Quando ho venduto Melo, lui mi ha detto <strong>di</strong> aspettare, <strong>di</strong>cendo che<br />

l’alternativa al brasiliano l’aveva in rosa. L’alternativa, poi, non l’abbiamo<br />

trovata, e abbiamo optato per Cristiano Zanetti, sfruttando le<br />

idee e il mercato <strong>di</strong> quel momento. Stesso <strong>di</strong>scorso vale per Castillo:<br />

per Prandelli andava benissimo, era contentissimo. Di Marchionni<br />

non c’è neanche bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>rvi quanto fosse felice. La critica <strong>di</strong>ce<br />

che Prandelli sia arrabbiato, ma lui mi <strong>di</strong>ce il contrario.<br />

Girano voci secondo cui i Della Valle vorrebbero vendere la Fiorentina...<br />

La mia proprietà è delusa. Se chi critica pensa <strong>di</strong> poter portar qualcuno<br />

superiore ai Della Valle, che lo cerchi o che lo crei. Investono<br />

milioni ogni anno, con il quinto monte ingaggi d’Italia. Hanno chiesto<br />

a Firenze <strong>di</strong> aiutarci con la Cittadella Viola. Se saremo anc<strong>ora</strong><br />

tutti insieme, potremo portare avanti il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> aumentare il tetto<br />

ingaggi.<br />

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1 23/08/09 BOLOGNA FIORENTINA<br />

2 30/08/09 FIORENTINA PALERMO<br />

3 13/09/09 FIORENTINA CAGLIARI<br />

4 20/09/09 ROMA FIORENTINA<br />

5 23/09/09 FIORENTINA SAMPDORIA<br />

6 27/09/09 LIVORNO FIORENTINA<br />

7 04/10/09 FIORENTINA LAZIO<br />

8 18/10/09 JUVENTUS FIORENTINA<br />

9 25/10/09 FIORENTINA NAPOLI<br />

10 28/10/09 GENOA FIORENTINA<br />

11 01/11/09 FIORENTINA CATANIA<br />

12 08/11/09 UDINESE FIORENTINA<br />

13 22/11/09 FIORENTINA PARMA<br />

14 29/11/09 INTER FIORENTINA<br />

15 06/12/09 FIORENTINA ATALANTA<br />

16 13/12/09 CHIEVO FIORENTINA<br />

17 20/12/09 FIORENTINA MILAN<br />

18 06/01/10 SIENA FIORENTINA<br />

19 10/01/10 FIORENTINA BARI<br />

20 17/01/10 FIORENTINA BOLOGNA<br />

21 24/01/10 PALERMO FIORENTINA<br />

22 31/01/10 CAGLIARI FIORENTINA<br />

23 07/02/10 FIORENTINA ROMA<br />

24 14/02/10 SAMPDORIA FIORENTINA<br />

25 21/02/10 FIORENTINA LIVORNO<br />

26 28/02/10 LAZIO FIORENTINA<br />

27 07/03/10 FIORENTINA JUVENTUS<br />

28 14/03/10 NAPOLI FIORENTINA<br />

29 21/03/10 FIORENTINA GENOA<br />

30 24/03/10 CATANIA FIORENTINA<br />

31 28/03/10 FIORENTINA UDINESE<br />

32 03/04/10 PARMA FIORENTINA<br />

33 11/04/10 FIORENTINA INTER<br />

34 18/04/10 ATALANTA FIORENTINA<br />

35 25/04/10 FIORENTINA CHIEVO<br />

36 02/05/10 MILAN FIORENTINA<br />

37 09/05/10 FIORENTINA SIENA<br />

38 16/05/10 BARI FIORENTINA<br />

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Dr. Silvia Carifi Lunedì Dalle 15.00 alle 18.00<br />

Venerdì Dalle 09.00 alle 12.00<br />

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Angiologia (2)<br />

Dr. Nicolina Cavallaro Lunedì Dalle 15.00 alle 17.00<br />

Dr. Angela Terreni Venerdì Dalle 15.00 alle 18.30<br />

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Dr. Clau<strong>di</strong>o Poli Giovedì Dalle 15.00 alle 17.30<br />

Dr. Paolo Cecchi Giovedì Dalle 12.30 alle 15.00<br />

Dr. Marco Vinci Venerdì Dalle 15.00 alle 17.00<br />

Sabato Dalle 09.00 alle 11.30<br />

Dr. Silvia Perlangeli Mercoledì Dalle 16.30 alle 19.00<br />

Chirurgia<br />

Dr. Riccardo Gattai Martedì Dalle 13.30 alle 14.30<br />

Giovedì Dalle 18.00 alle 19.20<br />

Chirurgia della mano e della spalla<br />

Dr. Filippo Poccianti Lunedì Dalle 09.00 alle 10.30<br />

Dr. Piergiuseppe Zampetti Martedì Dalle 15.00 alle 17.00<br />

Giovedì Dalle 17.30 alle 19.00<br />

Dermatologia (4)<br />

Dr. Cesare Filippeschi Lunedì Dalle 14.00 alle 19.10<br />

Giovedì Dalle 09.30 alle 13.30<br />

Dr. Beatrice Magini Lunedì Dalle 09.30 alle 11.30<br />

Martedì Dalle 15.00 alle 17.30<br />

Mercoledì 09.30/12.00-15.30/17.30<br />

Dr. Cozza Carmela Martedì Dalle 09.00 alle 12.00<br />

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Dr. Giulia Mariotti Mercoledì Dalle 18.00 alle 19.30<br />

Giovedì Dalle 15.00 alle 17.30<br />

Dr. Antonio Mastrolorenzo Mercoledì Dalle 12.30 alle 15.30<br />

Dr. Serena Bellan<strong>di</strong>ni Venerdì Dalle 09.00 alle 12.00<br />

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Sabato Dalle 09.00 alle 12.30<br />

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Dr. Sandra Silvestri Giovedì Dalle 17.30 alle 19.10<br />

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Dr. Palma Berloco Lunedì Dalle 15.00 alle 19.00<br />

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Dr. Francesca Rizzello Lunedì Dalle 09.00 alle 13.00<br />

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Dr. Donatella Nannoni Martedì Dalle 09.00 alle 10.30<br />

Dr. Filippo Ton<strong>di</strong> Martedì Dalle 16.00 alle 19.30<br />

Dr. Marta Papini Mercoledì Dalle 08.30 alle 13.00<br />

Sabato Dalle 09.00 alle 12.30<br />

Dr. Elisa Paoletti Giovedì Dalle 09.30 alle 13.00<br />

Dr. Paola Morelli Venerdì Dalle 09.30 alle 11.30<br />

Dr. Chiara Riviello Venerdì Dalle 11.30 alle 13.30<br />

Me<strong>di</strong>cina Legale<br />

Dr. Giuseppe Panichi Mercoledì Dalle 14.00 alle 17.00<br />

Neurologia<br />

Dr. Paola Ragghianti Mercoledì Dalle 08.30 alle 10.00<br />

Neurochirurgia (patologia vertebrale)<br />

Dr. Homere Mouchaty Sabato Dalle 09.00 alle 12.00<br />

Neurofisiologia (6)<br />

Dr. Pierangela Liotta Lunedì Dalle 10.00 alle 13.30<br />

Mart-Giov Dalle 10.00 alle 13.30<br />

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Oculistica (7)<br />

Dr. M. Antonietta De Giovanni Lunedì Dalle 15.00 alle 19.00<br />

DIRETTORE SANITARIO: DR. ALESSANDRO PAOLI<br />

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PER TUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LA VISITA<br />

GLI APPUNTAMENTI VERRANNO DATI PER ILGIORNO RICHIESTO DISPONIBILE IN ORDINE PROGRESSIVO<br />

RISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA<br />

Mercoledì Dalle 15.30 alle 19.00<br />

Sabato Dalle 08.30 alle 12.00<br />

Dr. Saverio Matteini Lunedì Dalle 09.00 alle 11.30<br />

Dr. Cecilia Nocentini Martedì Dalle 17.30 alle 19.00<br />

Dr. Dario Di Salvo Giovedì Dalle 15.00 alle 17.00<br />

Dr. Marco Ciaramelli Mercoledì Dalle 09.30 alle 12.00<br />

Dr. Riccardo Paoletti Perini Giovedì Dalle 17.30 alle 18.40<br />

Dr. Maria Gabriella Rossi Martedì 09.30-13.00/13.30-17.00<br />

Venerdì Dalle 09.30 alle 12.30<br />

Dr. Mario Caterini Giovedì Dalle 09.00 alle 13.00<br />

Venerdì Dalle 15.00 alle 19.00<br />

Ortope<strong>di</strong>a<br />

Dr. Leonardo Sacchi Lunedì Dalle 12.00 alle 13.30<br />

Venerdì Dalle 12.00 alle 13.30<br />

Dr. Eros Bruno Martedì Dalle 16.30 alle 19.00<br />

Dr. Daniele Lazzara Martedì Dalle 17.30 alle 19.00<br />

Dr. Enrico Broglia Martedì Dalle 15.00 alle 17.00<br />

Dr. Luigi Sarcina Marcoledì Dalle 18.00 alle 19.00<br />

Dr. Enrico Rigutti Mercoledì Dalle 17.00 alle 18.00<br />

Dr. Filippo Poccianti Lunedì Dalle 09.00 alle 10.30<br />

Giovedì Dalle 17.30 alle 19.00<br />

Dr. Francesco Menotti Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00<br />

Venerdì Dalle 17.30 alle 19.30<br />

Otorinolaringoiatria<br />

Dr. Pontone Filippo Lunedì Dalle 17.00 alle 18.30<br />

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Giovedì 9.00-10.00/14.30-16.00<br />

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Dr. Faleg Fausto Martedì Dalle 17.30 alle 19.00<br />

Dr. Traversi Luciano Mercoledì Dalle 08.30 alle 09.30<br />

Dr. Ferriero Gennaro Mercoledì Dalle 17.30 alle 19.10<br />

Venerdì Dalle 17.00 alle 18.30<br />

Sabato Dalle 10.00 alle 11.30<br />

Pneumologia<br />

Dr. Laura Tinacci Mercoledì Dalle 15.00 alle 19.00<br />

Psichiatria<br />

Dr. Paolo Rossi Pro<strong>di</strong> Lunedì Dalle 17.30 alle 19.30<br />

Dr. Teresa Paolini Martedì Dalle 16.00 alle 19.00<br />

Psicologia<br />

Dr. Ana Maria Donanovoa Mercoledì 8.30-10.00/17.00-19.15<br />

Dr. Maria Novelli Cappelli Martedì Dalle 09.30 alle 14.30<br />

Mercoledì Dalle 11.00 alle 13.00<br />

Giovedì Dalle 13.30 alle 17.30<br />

Urologia<br />

Dr. Angelo Zucchi Lunedì Dalle 16.30 alle 18.30<br />

Dr. Alessandro Della Melina Giovedì Dalle 16.15 alle 17.15<br />

Dr. Carlo Lotti Martedì Dalle 09.00 alle 11.00<br />

Giovedì Dalle 17.00 alle 19.00<br />

Terapia delle cefalee infantili<br />

Dr. Cinzia Scalas Mart-Ven Dalle 16.00 alle 19.00<br />

Ecografia (8) (anche convenzione)<br />

Dr. Scrocca Marco Martedì Dalle 08.00 alle 14.00<br />

Dr. Giovanni Branco Giovedì Dalle 08.00 alle 12.00<br />

Dr. Stefano Papp Venerdì Dalle 08.00 alle 12.30<br />

PRESTAZIONI IN CONVENZIONE:<br />

Ecografie: addome superiore, inferiore e completo, transvaginale, transrettale,<br />

tiroide, capo e collo. martedì 08.00 - 12.00 / <br />

giovedì 08.00 - 11.00 / venerdì 08.30 - 09.30<br />

Car<strong>di</strong>ologia: visita car<strong>di</strong>ologica, elettrocar<strong>di</strong>ogramma, ecocar<strong>di</strong>ogramma.<br />

Dr. Paolo Cecchi giovedì 14.45-16.15<br />

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- Ecocar<strong>di</strong>ogramma - Ecodoppler car<strong>di</strong>aco - Holter Car<strong>di</strong>aco e pressorio - E.C.G. sotto sforzo<br />

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(5) Ginecologia e Ostetricia: Colposcopia - Eco transvaginale - Eco pelvica transaddominale - Ecografia per<br />

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prenotazione


38 Settembre 2009<br />

sport nel quartiere<br />

L’INTERVISTA. <strong>Il</strong> vicepresidente del Q4 illustra punti <strong>di</strong> forza e problematiche dell’attività sportiva<br />

Traballesi: “Una piscina al Cavallaccio”<br />

Lorenzo Mossani<br />

<strong>Il</strong> vicepresidente del Quartiere 4, Franco<br />

Traballesi, ha un passato come membro<br />

della commissione sport. Per questo conosce<br />

bene i punti <strong>di</strong> forza e le problematiche<br />

<strong>di</strong> una zona <strong>di</strong> Firenze ricchissima <strong>di</strong> società<br />

sportive come quella dell’Isolotto e <strong>di</strong> Legnaia.<br />

Qual è il vostro obiettivo per lo sport?<br />

<strong>Il</strong> nostro impegno maggiore è quello <strong>di</strong> offrire<br />

impiantistica sportiva alle società e <strong>di</strong> provvedere<br />

al loro mantenimento, perché sono loro che<br />

danno vita al nostro movimento sportivo. Per<br />

fare questo ci siamo sempre impegnati a sostenerle<br />

a livello economico e non.<br />

Se ci sono, quali sono gli ostacoli per lo sport<br />

all’Isolotto e a Legnaia?<br />

Anche se fino ad <strong>ora</strong> siamo riusciti a mantenere<br />

gli obiettivi che ci siamo prefissati, ci sono segnali<br />

poco inc<strong>ora</strong>ggianti che in<strong>di</strong>cano che avremo<br />

anc<strong>ora</strong> meno risorse economiche da investire<br />

per lo sport.<br />

Quali sono le <strong>di</strong>scipline presenti nel Q4?<br />

Sono presenti tutte le <strong>di</strong>scipline, dal calcio ai cosiddetti<br />

‘sport minori’. Abbiamo una rete fittissima<br />

<strong>di</strong> associazioni che realizzano tutti i tipi <strong>di</strong><br />

sport, dalle arti marziali alla boxe, dalla danza al<br />

ciclismo e al pattinaggio, e ad<strong>di</strong>rittura abbiamo<br />

anche una squadra <strong>di</strong> tennis tavolo in serie A.<br />

Quali sono le società più importanti del vostro<br />

territorio?<br />

È impossibile fare una classifica, perché per<br />

noi sono tutte importanti. Un’importanza che<br />

cerchiamo <strong>di</strong> sottolineare anche con il ‘Premio<br />

Villa Vogel’, giunto alla settima e<strong>di</strong>zione, che ha<br />

lo scopo <strong>di</strong> far conoscere il nostro movimento<br />

sportivo e <strong>di</strong> rendere merito ad atleti e società<br />

che lav<strong>ora</strong>no e ottengono risultati. Basti pensare<br />

“La micropiscina attuale non è sufficiente per un quartiere con così tanti abitanti,<br />

e l’unica alternativa è andare a San Giusto: per questo vorremmo una nuova<br />

struttura. Preoccupano i segnali <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> risorse per lo sport”<br />

Franco Traballesi<br />

a Francesco Casagrande (ciclista professionista<br />

che ha conquistato la maglia rosa nella tappa<br />

dell’Abetone durante il Giro d’Italia del 2000,<br />

ndr) e ad Anita Mariela Pinto (campionessa<br />

mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> canoa, ndr).<br />

Avete in cantiere anche iniziative con finalità<br />

sociali?<br />

Sì, attualmente nella palestra della Montagnola<br />

gestiamo i corsi per gli adulti e per la terza età.<br />

Inoltre, al Filarete, proponiamo corsi <strong>di</strong> ginnastica<br />

dolce per i portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap. Sono corsi<br />

che abbiamo allestito per il quartiere, ma sono<br />

molti gli iscritti provenienti anche da comuni<br />

limitrofi.<br />

Avete in progetto anche <strong>di</strong> creare alcune<br />

strutture?<br />

Abbiamo intenzione <strong>di</strong> completare il polo sportivo<br />

in località Le Torri. Un progetto importante<br />

che a breve vedrà l’apertura della prima palestra<br />

de<strong>di</strong>cata ai portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap. Inoltre, anche<br />

se <strong>di</strong> competenza dell’assess<strong>ora</strong>to allo sport, il<br />

Quartiere 4 vorrà <strong>di</strong>re la sua anche sul parco<br />

sportivo del Cavallaccio.<br />

Quin<strong>di</strong>, se dovesse fare una richiesta all’assessore<br />

allo sport Barbara Cavandoli, cosa le<br />

chiederebbe?<br />

La micropiscina attuale non è sufficiente a sod<strong>di</strong>sfare<br />

l’esigenza <strong>di</strong> un quartiere con così tanti<br />

abitanti, e l’unica alternativa è andare a San Giusto:<br />

per questo, vorremmo che fosse realizzata<br />

una piscina, che per altro è presente nel progetto<br />

del Cavallaccio.<br />

Prenotati per le nostre prossime feste!<br />

Invia sms con età e nome<br />

oppure richie<strong>di</strong> maggiori<br />

info al 340.8689521<br />

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Esiste qualcuno che ti puo’ amare!<br />

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personalità, colto e benestante<br />

SUSANNA 39enne, interessante e bella ragazza, mi piace scherzare, sono generosa e ironica, ma anche testarda. Inseguo l’amore, ma trovo solo persone<br />

superficiali. Cerco un uomo deciso, <strong>di</strong> sani principi, buona presenza, maturo e responsabile, che come me abbia voglia <strong>di</strong> una importante storia d’amore.<br />

ADELINA 47enne, socievole, curiosa <strong>di</strong> conoscere, amo lo sport, il mare, il ballo, cerco stabilità con un uomo premuroso, vitale, desideroso <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre<br />

la vita.<br />

LUCIA 48enne, mamma single, <strong>di</strong>vorziata, buona presenza, curata, amabile. Cerco uomo intelligente atletico, giovanile, curato e <strong>di</strong>vertente che sappia<br />

rendermi felice.<br />

GIANNA 68enne, bella presenza, giovanile, semplice, attenta, con tanto amore da donare. Cerco uomo <strong>di</strong> buon livello culturale, <strong>meglio</strong> se <strong>di</strong>plomato o<br />

laureato, curato, sensibile, per relazione seria.<br />

DIANORA 71enne, pensionata, vedova, mi piace ballare e prendermi cura dei miei gatti. Ti cerco magro, curato, giovanile e vivace, con tanta voglia <strong>di</strong><br />

ridere e scherzare, per stare insieme gioiosamente in questi ultimi anni.<br />

ALESSIO 35enne, celibe, senza figli. Ho avuto un lungo fidanzamento che poi e’ finito. Cerco una ragazza, anche separata con figli, purche’ motivata ad avere una<br />

bella storia.<br />

GUIDO 43 anni. Sono un po’ all’antica e penso che al primo appuntamento non potrei mai farti mancare un fiore; e poi, una volta conquistata, <strong>di</strong>venteresti il<br />

centro della mia vita, sempre coccolata e ricoperta <strong>di</strong> attenzioni.<br />

ANDREA 50enne, alto, simpatico, con molti interessi, colto, affascinato dalla vita dalla quale ho avuto tutto. Cerco una donna con la d maiuscola, femminile,<br />

dolce e interessante, con la quale costruire un legame importante.<br />

ROLANDO 51 anni, semplice, amo vivere bene ed in serenita’. Mi piace viaggiare, anche se spesso mi manca il tempo. Cerco una donna che mi stia accanto,<br />

serena, determinata ad una seria relazione. Desidero sentirla ìvicinaî e con<strong>di</strong>videre con lei tutti gli aspetti della vita.<br />

MANFREDO 59 anni, operatore sanitario. Sono <strong>di</strong>vorziato da tanti anni e ho due figlie ormai cresciute. La mia professione, pur appagandomi, non e’ più<br />

sufficiente a riempirmi la vita. Ti cerco paziente, bella soprattutto dentro, sincera, in<strong>di</strong>pendente, con la voglia <strong>di</strong> costruire un rapporto sereno.<br />

LIVIO 63 anni, socievole ed estroverso, so anche cavarmela da solo. Tuttavia mi manca molto una partner con cui confrontarmi, <strong>di</strong>alogare e con<strong>di</strong>videre i<br />

<strong>di</strong>versi momenti della giornata. Cerco una donna che voglia vivere intensamente l’esperienza <strong>di</strong> coppia in un clima <strong>di</strong> comprensione e rispetto.<br />

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<strong>Il</strong>lustrazione Thomas Lavezzari - Ph. Davide Bo<strong>di</strong>ni<br />

Grazie per la concessione <strong>di</strong> questo spazio<br />

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DI SPERIMENTAZIONE<br />

HANNO BISOGNO DI UNA MANO.<br />

Dal 20 settembre al 10 ottobre, puoi aiutarci a<br />

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donerai 1 euro. Telefonando da rete fissa, ne donerai<br />

2. <strong>Il</strong> ricavato verrà usato da ENPA per realizzare<br />

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3 e 4 ottobre


40 Settembre 2009<br />

CORRI LA VITA. Domenica 27 settembre in piazza della Signoria<br />

Sport e solidarietà per 13mila<br />

Simone Spadaro<br />

Dopo sei anni, “Corri la<br />

Vita” si sposta e lascia<br />

la storica piazza Santa<br />

Croce per trasferirsi in<br />

piazza della Signoria. E’ questa la<br />

novità più interessante della manifestazione<br />

benefica che, correndo,<br />

raccoglie fon<strong>di</strong> destinati a strutture<br />

pubbliche specializzate in terapie riabilitative<br />

e <strong>di</strong> assistenza alle donne<br />

malate <strong>di</strong> tumore al seno. L’iniziativa,<br />

in programma domenica 27 settembre<br />

alle 9.30, è organizzata in collab<strong>ora</strong>zione<br />

con Lilt (Lega italiana per<br />

la lotta contro i tumori), Ispo (Istituto<br />

per lo stu<strong>di</strong>o e la prevenzione oncologica)<br />

e File (Fondazione italiana leniterapia).<br />

Sono ormai 170 i testimonial<br />

<strong>di</strong> questa manifestazione che punta,<br />

quest’anno, a superare le 13mila presenze.<br />

Due i percorsi realizzati con la<br />

Firenze Marathon: la gara competitiva<br />

da 10,7 km e la passeggiata da 5,7<br />

km, con possibilità <strong>di</strong> visite nei luoghi<br />

più suggestivi <strong>di</strong> Firenze. E anche<br />

in questo, “Corri la vita” è unica. Da<br />

piazza della Signoria, i partecipanti<br />

attraverseranno il centro storico, i<br />

giar<strong>di</strong>ni e le colline dell’Oltrarno, la<br />

parte più spettacolare e suggestiva<br />

della città. Chi farà la passeggiata<br />

potrà fermarsi a visitare la chiesa <strong>di</strong><br />

Orsanmichele, palazzo Strozzi Sacrati,<br />

il cortile <strong>di</strong> Palazzo Rucellai,<br />

il giar<strong>di</strong>no Frescobal<strong>di</strong>, la chiesa <strong>di</strong><br />

San Jacopo, il chiostro <strong>di</strong> San Pier<br />

Martire, giar<strong>di</strong>no Corsi e giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong><br />

Boboli, il giar<strong>di</strong>no e il museo Bar<strong>di</strong>ni.<br />

Corri la vita - 2008<br />

C’è anc<strong>ora</strong> in tempo per le iscrizioni:<br />

presso la Lilt, Lega per la lotta contro<br />

i tumori sezione <strong>di</strong> Firenze (viale<br />

A. Volta 173, 055.576939, info@<br />

legatumorifirenze.it), Firenze Marathon<br />

(viale M. Fanti 2, 055.5522957,<br />

info@firenzemarathon.it), la sede <strong>di</strong><br />

File, Fondazione italiana <strong>di</strong> leniterapia<br />

(via San Nicolò 1, 055.2001212,<br />

info@leniterapia.it). L’obiettivo è<br />

battere il record <strong>di</strong> iscrizioni: sono già<br />

state preparate ben 13mila magliette<br />

arancioni. Contributo minimo: 10<br />

euro. La partecipazione dei bambini<br />

sotto i 10 anni è gratuita. Tra i più noti<br />

testimonial <strong>di</strong> “Corri la Vita 2009”, ci<br />

sono Sergio Muniz, il popolare attore<br />

e vincitore della seconda e<strong>di</strong>zione<br />

de “L’Isola dei famosi”; il ventiquattrenne<br />

nipote del senatore Robert<br />

Kennedy, Bobby Kennedy III, regista<br />

impegnato in molte cause ambientaliste<br />

e civili; l’uomo pesce Umberto<br />

Pellizzari, famoso campione <strong>di</strong> apnea<br />

e conduttore <strong>di</strong> molti programmi de<strong>di</strong>cati<br />

alla scoperta dei fondali marini;<br />

Jimmy Ghione, agguerrito inviato <strong>di</strong><br />

“Striscia la notizia”; e Andrea Agresti,<br />

cantante e componente de Le<br />

Iene. “Corri la vita” si conferma come<br />

un appuntamento classico d’autunno<br />

che coniuga sport e solidarietà.<br />

CONI. Parla il neo presidente provinciale<br />

Giani, il politico sportivo:<br />

“Tanti i progetti in campo”<br />

educe da <strong>di</strong>eci anni da assesso-<br />

in Palazzo Vecchio, Eugenio<br />

Rre<br />

Giani raddoppia. Oltre a essere il nuovo<br />

presidente dell’assemblea comunale,<br />

lo è anche del Coni provinciale,<br />

organo <strong>di</strong> raccordo e <strong>di</strong> stimolo per<br />

federazioni, enti, associazioni, allenatori<br />

e atleti del territorio. Un’elezione<br />

che ha fatto storcere il naso ad alcuni,<br />

che vedevano nella can<strong>di</strong>datura <strong>di</strong><br />

Giani un’intromissione della politica<br />

nel mondo dello sport. “La mia vittoria<br />

è stata più che legittima – risponde<br />

Giani – e devo aggiungere che la<br />

principale protagonista <strong>di</strong> queste polemiche<br />

si è poi presentata con una<br />

lista politica alle amministrative, non<br />

riuscendo ad essere eletta. Credo che<br />

molte <strong>di</strong>scussioni siano strumentali.<br />

In tutta Italia chi ricopre cariche politiche<br />

è poi anche esponente <strong>di</strong> spicco<br />

all’interno del Coni. Occorre pensare<br />

solo ai reali valori che possono essere<br />

spesi per il bene del Coni”. Tra i suoi<br />

primi obiettivi, “l’incontro con tutti<br />

i presidenti delle federazioni e degli<br />

enti <strong>di</strong> promozione<br />

sportiva,<br />

per avere in<strong>di</strong>cazioni<br />

sugli<br />

eventi da poter<br />

organizzare.<br />

Voglio realizzare l’annuario del Coni<br />

provinciale – aggiunge Giani – dove<br />

troveranno spazio tutte le attività svolte<br />

nel corso del 2009. Voglio, inoltre,<br />

capire, se c’è la possibilità <strong>di</strong> organizzare<br />

a Firenze le Universia<strong>di</strong> nel 2017<br />

o nel 2019. Su questo m’impegnerò a<br />

Voglio capire se c’è<br />

la possibilità <strong>di</strong> organizzare<br />

a Firenze le Universia<strong>di</strong><br />

nel 2017 o nel 2019<br />

fondo, e il fatto che continuerò a lav<strong>ora</strong>re<br />

anche in Comune facilita molto<br />

la possibilità <strong>di</strong> organizzare un evento<br />

internazionale. Ci sono, inoltre, i<br />

Mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> ciclismo del 2013. Non<br />

mancherà il forte sostegno allo sport<br />

nelle scuole. E vorrei dei giochi studenteschi<br />

molto partecipati”: Ma uno<br />

dei sogni <strong>di</strong> Giani è anche quello <strong>di</strong><br />

realizzare un “Palazzo dello sport”<br />

per le federazioni, gli enti e tutti coloro<br />

che svolgono<br />

attività<br />

agonistiche.<br />

“Su questo,<br />

occorre guardare<br />

l’aspetto<br />

patrimoniale. Ho già esposto il progetto<br />

al segretario generale del Coni –<br />

precisa Giani – perché è da Roma che<br />

devono arrivare in<strong>di</strong>cazioni. Mi sembra<br />

che tutti siano concor<strong>di</strong>, anche il<br />

Coni regionale. Lavoreremo anche su<br />

questo”.<br />

sport<br />

Eugenio Giani<br />

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sport<br />

L’INTERVISTA. A tu per tu con la campionessa <strong>di</strong> nuoto. “A Firenze ci sono società importanti”<br />

Alessia Filippi, in acqua è nata una “stella”<br />

41<br />

Lorenzo Mossani<br />

Alessia Filippi è, con Federica<br />

Pellegrini, la stella della<br />

Nazionale <strong>di</strong> nuoto: le due<br />

atlete si contendono la leadership<br />

<strong>di</strong> popolarità a suon <strong>di</strong> record in<br />

acqua e fan sparsi in tutta la Penisola.<br />

Ma non solo. La fama <strong>di</strong> Alessia, ragazza<br />

semplice, è in continua crescita soprattutto<br />

dopo l’oro e il bronzo conquistati<br />

ai recenti Mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> Roma, ma anche<br />

per la correttezza e la bellezza. Sicuramente<br />

le ultime buone prestazioni delle<br />

due azzurre hanno acceso una certa rivalità,<br />

come racconta la Filippi. “Se non<br />

ci fosse rivalità non saremmo due atlete.<br />

Secondo il mio punto <strong>di</strong> vista, se vuoi<br />

ottenere certi risultati devi confrontarti<br />

continuamente con i più forti, aiuta a<br />

migli<strong>ora</strong>rsi ogni giorno: il nuoto è uno<br />

sport in<strong>di</strong>viduale, non <strong>di</strong>mentichiamocelo”.<br />

Che rapporto ha con Federica Pellegrini?<br />

Siamo due atlete forti, ma tra noi non c’è assolutamente<br />

invi<strong>di</strong>a, tutt’altro. Ci rispettiamo<br />

reciprocamente, anche se dentro <strong>di</strong> noi<br />

vogliamo essere le più veloci.<br />

Questo ha fatto salire anche l’interesse<br />

degli sponsor nei vostri confronti...<br />

Verissimo. Per fortuna, oltre che una semplice<br />

curiosità, c’è anche un <strong>di</strong>scorso economico<br />

da non sottovalutare. Mi sento fortunata,<br />

nei cosiddetti altri sport non sono molti a<br />

guadagnare così. Vedo molti atleti competitivi<br />

che non hanno queste opportunità.<br />

A Firenze è possibile <strong>di</strong>ventare campioni<br />

<strong>di</strong> nuoto?<br />

Alessia Filippi<br />

VIAGGIO NEL PALLONE. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>rettore generale Salvatore Alfani: “Ormai è un sogno”<br />

Dlf, una stagione piena <strong>di</strong> successi<br />

hi arriva al campo del Dlf si sente a casa.<br />

CGioca per il gusto <strong>di</strong> stare con i compagni<br />

<strong>di</strong> squadra, <strong>di</strong> vincere con loro insieme a uno<br />

staff <strong>di</strong> amici e persone preparate. Essenzialmente<br />

si spiegano così i tanti successi ottenuti in<br />

questa stagione in tutte le categorie. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>rettore<br />

generale Salvatore Alfani è stato uno degli artefici<br />

<strong>di</strong> queste vittorie: “Sono qui da sette anni<br />

– spiega Alfani - e mi sembra <strong>di</strong> essere in una<br />

famiglia. Quando abbiamo investito 400mila<br />

euro per i campi sintetici mi sembrava una follia.<br />

Ora tutto si è trasformato in un sogno”.<br />

Come avete ottenuto questi risultati?<br />

Con la passione e non limitandoci a fare solo<br />

Ci sono delle società storiche e altre che<br />

stanno <strong>di</strong>ventando importanti nel capoluogo<br />

toscano, ma purtroppo un nuotatore se non<br />

è famoso non ha la stesse possibilità, per<br />

esempio, <strong>di</strong> un giovane calciatore. Sicuramente,<br />

da parte dei me<strong>di</strong>a ci sono più riflettori<br />

puntati su un ragazzo delle giovanili <strong>di</strong><br />

calcio che su un nuotatore che magari è appena<br />

tornato dai Giochi Olimpici (per esempio<br />

Niccolò Beni, classe ‘86, ndr).<br />

Ha anche una passione per il calcio?<br />

Sì, mio padre da piccola mi portava alla sta<strong>di</strong>o.<br />

È da lì che sono <strong>di</strong>ventata romanista.<br />

Prima che mi facesse la domanda, pensavo<br />

a quanto mi sono mangiata le mani dopo il<br />

4 a 1 subito al ‘Franchi’ nella passata stagione.<br />

Non perdevamo dalla Fiorentina da<br />

calcio. Seguiamo ogni nostro allievo, il suo bene<br />

è anche il nostro.<br />

Qual è stata la sod<strong>di</strong>sfazione più bella?<br />

Sportivamente la conquista dei Regionali, umanamente<br />

ne ho avute tante. Quando cammino<br />

per strada e incontro i miei ex allievi, <strong>di</strong>ventati<br />

uomini, che si avvicinano per abbracciarmi o<br />

per stringermi la mano, è una sensazione che<br />

vale mille vittorie.<br />

In questa stagione ci saranno nuovi innesti?<br />

Siamo felici <strong>di</strong> annunciare che ci siamo arricchiti<br />

del <strong>di</strong>rettore tecnico, Fulvio De Santi, che<br />

seguirà tutte le squadre, aiutando anche gli allenatori.<br />

/L.M.<br />

tempo, ma lo sport va così (sorride, ndr), o<br />

almeno così si <strong>di</strong>ce. In realtà, dopo la rete <strong>di</strong><br />

Vargas… <strong>meglio</strong> non commentare cosa ho<br />

pensato.<br />

Come vede la stagione <strong>di</strong> Fiorentina e<br />

Roma?<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista tecnico stanno <strong>di</strong>mostrando<br />

in queste stagioni <strong>di</strong> essere sempre protagoniste<br />

sul campo, ma spero che il calcio<br />

cambi come il rapporto tra le due tifoserie.<br />

Qualsiasi sport è bello quando è leale. Facciamo<br />

sparire coltelli, cori razzisti e insulti<br />

dagli spalti e poi Roma e Fiorentina, come<br />

in qualsiasi altra partita dove c’è rivalità,<br />

<strong>di</strong>venterà un bello spettacolo per tutti. Non<br />

tollero la violenza e gli sta<strong>di</strong> ‘blindati’, sono<br />

una brutta immagine del nostro Paese.<br />

Salvatore Alfani<br />

PALLANUOTO. Fiorentina WP per lo scudetto, Rari per i play off<br />

Meno squadre, più concretezza<br />

allanuoto ri<strong>di</strong>mensionata. Due<br />

Psole le squadre in serie A1:<br />

la Fiorentina Waterpolo nel campionato<br />

femminile; la Rari Nantes<br />

Florentia in quello maschile.<br />

La Fiorentina è l’unica squadra<br />

<strong>di</strong> Firenze ad aver vinto una Coppa<br />

dei Campioni e uno scudetto<br />

negli ultimi anni, e si è rafforzata<br />

ulteriormente rilanciando la sfida<br />

per il tricolore e per la leadership<br />

continentale all’Orizzonte Catania.<br />

Senza la Rari femminile che, retrocessa,<br />

ha preferito sciogliere la<br />

prima squadra e ripartire dalla serie<br />

C e con la Mc Donald’s Firenze in<br />

A2, la squadra <strong>di</strong> De Magistris si<br />

conferma l’unica realtà in grado <strong>di</strong><br />

portare un alloro in città. “Abbiamo<br />

confermato tutte le ragazze ad<br />

eccezione della Stieber, che ci ha<br />

chiesto <strong>di</strong> essere ceduta all’Imperia”,<br />

spiega il tecnico della squadra<br />

vice campione d’Italia. “Ma,<br />

soprattutto, in un mercato fermo<br />

come quello italiano, abbiamo acquistato<br />

dalla Roma Simona Abbate.<br />

Una nazionale - prosegue De<br />

Magistris - con grande esperienza<br />

e che l’anno scorso ha segnato 25<br />

reti”. Campionato al via il 17 ottobre.<br />

La Rari maschile cambia lo<br />

straniero. E’ stato acquistato un<br />

attaccante nuovo <strong>di</strong> zecca, Boris<br />

Gianni De Magistris<br />

Popovic, solo omonimo del tecnico<br />

Dusan Popovic, e si punta molto<br />

sui tanti giovani del vivaio. Riccardo<br />

Tempestini, neo Ds della società,<br />

riba<strong>di</strong>sce la filosofia intrapresa.<br />

“Puntiamo a ottenere risultati nel<br />

tempo e non nell’imme<strong>di</strong>ato, ma<br />

ci teniamo molto a far crescere i<br />

nostri giovani e a inserirli gradatamente<br />

in prima squadra. Per questo<br />

- aggiunge Tempestini - sono state<br />

fatte anche delle scelte. Popovic è<br />

un attaccante con un ottimo tiro, ex<br />

Bogliasco, ha segnato l’anno scorso<br />

45 reti e può essere impiegato<br />

anche in fase <strong>di</strong>fensiva”. Obiettivo<br />

play off. Fischio d’inizio, anche in<br />

questo caso, il 17 ottobre. /S.S.<br />

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42 Settembre 2009<br />

lettere<br />

Inviaci le tue lettere a<br />

redazione@ilreporter.it<br />

Lettere e segnalazioni:<br />

tutto su www.ilreporter.it<br />

Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche<br />

veri e propri articoli scritti dai lettori.<br />

Tutto questo ed altro anc<strong>ora</strong> sul portale<br />

www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non<br />

trovano spazio in queste pagine saranno<br />

pubblicate sul sito. E poi spazio ai<br />

commenti e alle vostre opinioni<br />

“GUERRA ALL’ALCOL, DICO LA MIA”<br />

Egr. <strong>di</strong>rettore,<br />

ho letto con interesse l’articolo “in piazza<br />

la guerra all’alcol” pubblicato nel<br />

numero <strong>di</strong> agosto del <strong>Reporter</strong>, e mi<br />

hanno molto colpito le <strong>di</strong>chiarazioni<br />

dell’assessore alla sanità del nostro Comune.<br />

E’ stato fatto <strong>di</strong> questa città un<br />

grande locale per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> alcolici:<br />

bar, pub, <strong>di</strong>scoteche, minimarket (aperti<br />

fino a tarda <strong>ora</strong>), perfino phone center<br />

(che in teoria dovrebbero essere usati<br />

per telefonare a parenti lontani) che<br />

hanno scaffali <strong>di</strong> alcolici da far invi<strong>di</strong>a<br />

a un supermercato e nel periodo estivo<br />

apertura <strong>di</strong> chioschi, tende e gazebi<br />

concessi dal Comune su territorio<br />

pubblico. Caro assessore, Lei bolla <strong>di</strong><br />

demagogia il comune <strong>di</strong> Milano senza<br />

neppure aspettare i risultati <strong>di</strong> tale or<strong>di</strong>nanza.<br />

Noi a Firenze che siamo “i migliori”<br />

combattiamo il consumo dell’alcol<br />

fra i giovani (io <strong>di</strong>rei fra 14 e 40 anni)<br />

con due spettacoli, <strong>di</strong> cui uno in piazza<br />

S. Spirito dove a non più <strong>di</strong> 20 metri dal<br />

palco c’è un bar aperto su suolo pubblico,<br />

e per terminare un tavolo <strong>di</strong> concertazione<br />

con i commercianti è come <strong>di</strong>re<br />

“finiamo a tarallucci e vino”. Siete veramente<br />

figli dei nostri politici <strong>di</strong> Roma,<br />

che spendono milioni <strong>di</strong> euro per la<br />

pubblicità contro il fumo ed hanno in<br />

mano il monopolio del tabacco. Come<br />

sempre si scarica le responsabilità sulla<br />

famiglia e sulla scuola quando per eccessivo<br />

buonismo e permissivismo abbiamo<br />

fatto in modo <strong>di</strong> esaut<strong>ora</strong>re dal<br />

loro compito questi due pilastri della<br />

società. Dovreste pensare che stiamo<br />

costruendo un esercito <strong>di</strong> futuri alcolizzati<br />

e che dovremmo riappropriarci del<br />

c<strong>ora</strong>ggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>re “no” quando è necessario.<br />

Forse anche questa mia e-mail è<br />

demagogia e forse ha ragione Lei.<br />

Sergio<br />

“UNA QUESTIONE DA RISOLVERE<br />

TUTTI INSIEME”<br />

Egregio Direttore,<br />

la lettera inviata dal signor Sergio al Suo<br />

giornale mi offre l’occasione <strong>di</strong> chiarire<br />

<strong>meglio</strong> il mio pensiero e l’attività<br />

dell’assess<strong>ora</strong>to alle politiche socio sanitarie<br />

sulla questione del consumo <strong>di</strong><br />

alcool, soprattutto tra i giovani. Vorrei,<br />

prima <strong>di</strong> tutto, precisare che ritenere<br />

demagogica l’or<strong>di</strong>nanza del Comune<br />

<strong>di</strong> Milano (i cui risultati non mi paiono<br />

particolarmente brillanti) non vuol certo<br />

<strong>di</strong>re che vogliamo fare <strong>di</strong> questa città<br />

“un grande locale per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> alcoolici”,<br />

come ritiene il signor Sergio. Mi<br />

sono limitata ad osservare che il <strong>di</strong>vieto<br />

<strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> alcolici nei locali<br />

pubblici a minori <strong>di</strong> 16 anni era ed è già<br />

contenuto in norme vigenti che, senza<br />

dubbio alcuno, devono essere rispettate<br />

e fatte rispettare, così come già esiste<br />

il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta ai minorenni. Questi<br />

<strong>di</strong>vieti, già esistenti da tempo e che,<br />

ripeto, devono essere rispettati e fatti<br />

rispettare, non sono stati sufficienti a<br />

debellare un fenomeno sempre più <strong>di</strong>ffuso<br />

e in fasce <strong>di</strong> età sempre più basse.<br />

Per questo non mi è parso uno strumento<br />

efficace l’introduzione <strong>di</strong> una or<strong>di</strong>nanza<br />

che andava a rafforzare <strong>di</strong>vieti<br />

già esistenti e scarsamente applicati.<br />

L’impressione che ho avuto, anche per il<br />

clamore che il provve<strong>di</strong>mento ha suscitato,<br />

è stata quella <strong>di</strong> “molto rumore per<br />

nulla”. Nessuno immagina che a Firenze<br />

possiamo essere “i migliori”, come <strong>di</strong>ce<br />

il signor Sergio, ma allo stesso modo<br />

nessuno può pensare che un fenomeno<br />

così complesso e <strong>di</strong>ffuso si risolva<br />

ribadendo, sul piano locale, <strong>di</strong>vieti che<br />

già ci sono e che tutti devono sentirsi<br />

già impegnati a far rispettare. Naturalmente<br />

l’attività dell’Amministrazione<br />

comunale su questi temi non si limita<br />

certo a “due spettacoli”; potrei parlare al<br />

signor Sergio <strong>di</strong> un sito internet (www.<br />

sostanze.info) con moltissimi accessi<br />

giornalieri, 900 domande agli esperti,<br />

700 articoli pubblicati; potrei raccontare<br />

che gli spettacoli sono l’occasione<br />

per avvicinare i giovani ed informarli sui<br />

danni da alcool e sostanze; così come<br />

potremmo intrattenerci sull’attività <strong>di</strong><br />

formazione rivolta al personale <strong>di</strong> molti<br />

locali notturni per responsabilizzarli<br />

sulla somministrazione delle bevande<br />

e su un servizio notturno <strong>di</strong> accompagnamento<br />

a casa dopo la <strong>di</strong>scoteca per<br />

evitare che giovani vite si <strong>di</strong>struggano<br />

sulle nostre strade. Potrei far parlare gli<br />

operatori della task force che stanno in<br />

giro ad informare i ragazzi e che cercano<br />

<strong>di</strong> convincerli che l’abuso dell’alcool<br />

può bruciare il loro futuro. Potremmo<br />

<strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> queste e altre iniziative,<br />

senza la presunzione che siano esaustive,<br />

con l’umiltà <strong>di</strong> chi affronta un’impresa<br />

forse impossibile ma che abbiamo il<br />

dovere <strong>di</strong> tentare. Certo è che affidarsi<br />

ad un ulteriore <strong>di</strong>vieto e pensare che<br />

la repressione ulteriormente inasprita<br />

sulla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> alcoolici sia risolutiva mi<br />

pare, e lo riconfermo, pura demagogia. E<br />

coinvolgere, su questo tema, i commercianti,<br />

i locali notturni, i <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong><br />

alcoolici non è finire a “tarallucci e vino”<br />

ma è il tentativo <strong>di</strong> responsabilizzare<br />

proprio gli attori principali <strong>di</strong> questo<br />

dramma. Su questioni così complesse<br />

non possiamo riuscire se non INSIEME,<br />

se tutti non si sentiranno impegnati a<br />

fare la loro parte. Anche la famiglia e la<br />

scuola, signor Sergio, che sono, come<br />

Lei ben ricorda, “due pilastri della società”<br />

che dovrebbero formare non solo<br />

buoni me<strong>di</strong>ci o idraulici o ingegneri ma<br />

uomini e donne capaci <strong>di</strong> vivere dentro<br />

la società per aiutarla a crescere e migli<strong>ora</strong>re.<br />

Può darsi che anche questa sia<br />

demagogia ma non posso <strong>di</strong>menticare<br />

che, nonostante i tanti <strong>di</strong>vieti, chi vuole<br />

procurarsi alcool o droga sa sempre<br />

dove trovarli. <strong>Il</strong> nostro compito, accanto<br />

al doveroso e scontato impegno sul<br />

controllo, sta nel convincere i ragazzi,<br />

ognuno secondo le nostre capacità e<br />

responsabilità, ma tutti insieme, che<br />

dovunque si trovino alcool o droga, che<br />

siano più o meno accessibili, la loro vita<br />

deve svolgersi altrove.<br />

Stefania Saccar<strong>di</strong><br />

Assessore alle politiche sociosanitarie<br />

del Comune <strong>di</strong> Firenze<br />

SULL’AREA CANI DI VIA CANOVA<br />

Sono allibita per la chiusura dell’area<br />

cani, una vasta area verde che si affaccia<br />

su via Canova, vicino all’altra vastissima<br />

area <strong>di</strong> villa Vogel, dove possono entrare<br />

solo bipe<strong>di</strong>!! La gente si lamenta per il<br />

chiasso <strong>di</strong>scontinuo che fanno i cagnetti<br />

felici durante i loro giochi? Mi sembra<br />

alquanto intollerante e in contrasto con<br />

la tutela e i <strong>di</strong>ritti degli animali la chiusura<br />

della suddetta area!! Sotto casa mia<br />

c’è un baracchino (vicino alla tamoil in<br />

via S. Martini) dove gli schiamazzi notturni<br />

sono all’or<strong>di</strong>ne della notte e ogni<br />

volta che viene denunciato il <strong>di</strong>sturbo<br />

della quiete mai nessuno interviene, e<br />

soprattutto continua a rimanere aperto<br />

e a servire alcolici oltre l’<strong>ora</strong>rio <strong>di</strong> chiusura!!<br />

<strong>Il</strong> tutto sotto un condominio, dove<br />

c’è gente che lav<strong>ora</strong> e che si deve alzare<br />

la mattina presto per andare a lav<strong>ora</strong>re!!<br />

Ma cosa fa il presidente del quartiere<br />

4? Propone <strong>di</strong> chiudere l’area cani, unico<br />

posto dove i nostri amici a 4 zampe<br />

possono sgambettare felici, perché in<br />

altri giar<strong>di</strong>ni o non vi possono entrare<br />

oppure devono stare al guinzaglio,<br />

perché la gente intollerante non fa che<br />

lamentarsi!! L’abbaiare dei cani, quanto<br />

potrà durare? Non vi soggiornano<br />

certo ventiquattro ore su ventiquattro<br />

in quell’area!! Ma si chiu<strong>di</strong>amola: tanto<br />

Firenze è una città ipocrita!! Si vanta <strong>di</strong><br />

emanare leggi sulla tutela degli animali,<br />

ma non li tutela davvero!!<br />

Lettera firmata<br />

UN “RISTORO”<br />

PER I VIAGGIATORI<br />

Alla Redazione,<br />

con la presente colgo l’occasione per<br />

segnalare la necessità un adeguato servizio<br />

turistico <strong>di</strong> accoglienza e ospitalità<br />

ai numerosi passeggeri <strong>di</strong> pullmann<br />

turistici che sostano nell’apposito parcheggio<br />

per bus turistici, credo a (considerevole)<br />

pagamento, situato a Firenze<br />

- località Varlungo - a lato del Lungarno<br />

Dalla Chiesa, al termine del viadotto del<br />

raccordo autostradale Marco Polo per/<br />

da Firenze-Sud. <strong>Il</strong> suddetto parcheggio<br />

infatti è del tutto privo <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> ristoro,<br />

neppure automatici, e i bagni, che<br />

vengono aperti solo per l’occasione, risultano<br />

spesso presi<strong>di</strong>ati da finti addetti<br />

questuanti - palesemente Rom - a cui<br />

nessuno degli operatori presenti (autisti,<br />

personale del box-ufficio, ecc) <strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> allontararsi. Io stesso ho in alcune<br />

occasione informato della presenza <strong>di</strong><br />

finti addetti ai bagni i vigili urbani, ma<br />

senza risultato. Auspico pertanto un apposito<br />

intervento delle preposte Autorità<br />

per garantire la possibilità <strong>di</strong> ristoro<br />

ai viaggiatori che vengono da lontano<br />

per visitare la nostra città e il termine<br />

del frequente accattonaggio abusivo ai<br />

bagni presso il parcheggio per bus turistici<br />

<strong>di</strong> Varlungo a Firenze.<br />

Lettera firmata<br />

LE CASCINE E L’ARIA LUNGO L’ARNO<br />

Passando lungo l’Arno alle Cascine, nel<br />

tratto tra la pescaia dell’Isolotto ed il viadotto<br />

dell’In<strong>di</strong>ano, per qualche centinaio<br />

<strong>di</strong> metri l’aria è irrespirabile a causa del<br />

riversamento nel fiume, dalla riva opposta,<br />

delle acque <strong>di</strong> fogna. Due importanti<br />

cloache: il collettore Meri<strong>di</strong>onale e quello<br />

delle Torri riversano insieme, con una<br />

cascata torrenziale, metri e metri cubi<br />

<strong>di</strong> acque reflue in Arno. E’ da anni che si<br />

parla <strong>di</strong> allacciare la rete fognaria posta in<br />

riva sinistra al depuratore <strong>di</strong> S. Colombano,<br />

ma fino ai nostri giorni non è successo<br />

niente <strong>di</strong> tutto ciò. A causa poi della<br />

magra estiva del fiume e della concentrazione<br />

<strong>di</strong> liquami nelle acque <strong>di</strong> rifiuto, la<br />

“pestilenza” è inau<strong>di</strong>ta e non meno il carico<br />

inquinante riversato in Arno. E pensare<br />

che si va alla Cascine... per respirare<br />

un po’ <strong>di</strong> aria buona! Si organizzino pure<br />

le passeggiate ecologiche, le ripuliture<br />

<strong>di</strong> gruppo degli argini, ma non si faccia<br />

perseverare una situazione così schifosa<br />

(scusate il termine!) e malsana che rappresenta<br />

un’offesa al concetto <strong>di</strong> ecologia!<br />

Un fiorentino in<strong>di</strong>gnato<br />

“LE MIE CONSIDERAZIONI SULLA<br />

TRAMVIA”<br />

Egregio Direttore,<br />

con la calma della mobilità (del periodo<br />

feriale), invio queste considerazioni, che<br />

saranno a valere nei giorni cal<strong>di</strong> del traffico.<br />

Sulla linea 1 è stato detto tutto e <strong>di</strong><br />

più, quin<strong>di</strong> parrebbe adesso necessario<br />

solo vederla funzionare. Ma purtroppo<br />

non è proprio così, perché ogni giorno<br />

si scoprono novità a <strong>di</strong>r poco allarmanti.<br />

Premetto che non faccio parte degli<br />

“anti”, ma appartengo a coloro che esigerebbero<br />

le cose fatte con intelligenza<br />

(normale) e buon senso. Mi soffermo<br />

perciò su un particolare che a mio parere<br />

<strong>di</strong> questi due elementi citati non ne<br />

ha conosciuti neppure uno. Anzi, prima<br />

<strong>di</strong> citare il problema, rivolgo Vostro tramite<br />

un appello al sindaco per cancellare<br />

un nome da una Via: G.B.Foggini.<br />

E non perché abbia qualcosa contro il<br />

grande artista, ma perché penso che<br />

vedendo egli lo scempio della tranvia<br />

in detta strada, non riesca a stare più<br />

tranquillo, là dove si troverà alcuni secoli<br />

dopo averci donate tante bellezze.<br />

Da qualche anno abbiamo imparato da<br />

altri che le rotonde sono migliori dei semafori<br />

e le pubbliche amministrazioni<br />

quando i bilanci lo permettono cercano<br />

<strong>di</strong> farle dove è possibile. La tranvia ci ha<br />

regalato nuovamente decine <strong>di</strong> semafori<br />

lungo il suo percorso, con i <strong>di</strong>sagi<br />

che provocano, ed è una delle ultime<br />

scoperte, giacché in una parte del tracciato<br />

stanno entrando in funzione adesso,<br />

ma via Foggini, con 3 semafori in<br />

meno <strong>di</strong> 100 metri e con caratteristiche<br />

<strong>di</strong> servizio <strong>di</strong>verse fra loro, che sarà ben<br />

<strong>di</strong>fficile coor<strong>di</strong>narli è veramente troppo,<br />

troppo, troppo. Ma il Gian Battista<br />

hanno voluto tenerlo sulla graticola più<br />

<strong>di</strong> una volta. Per chi ha seguito l’evento<br />

tranvia fin dall’inizio, non è stato <strong>di</strong>fficile<br />

capire che nei progetti iniziali non era<br />

stato previsto come avrebbe girato da<br />

Via Foggini a Viale Talenti, tant’è che in<br />

una successiva progettazione a cose già<br />

compromesse si è rosicchiato un pò <strong>di</strong><br />

sottopasso già esistente e con un tracciato<br />

abbastanza <strong>di</strong> fortuito. E questa è<br />

la prima. Ma poi non ci siamo accorti<br />

che a 200 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza traversava-


lettere<br />

43<br />

no la tranvia arterie <strong>di</strong> primaria importanza<br />

come Via Baccio da Montelupo e<br />

la vecchia Pisana. Era tanto <strong>di</strong>fficile su<br />

un vialone come il Foggini ed il Nenni<br />

prolungare il sottopasso per 3/400 metri,<br />

impostare una bella rotonda e far<br />

dormire sonni tranquilli a tutti compreso<br />

il Foggini? E per carità non si tirino in<br />

ballo i costi; per un opera che alla fine<br />

sborseremo tante centinaia <strong>di</strong> milioni<br />

<strong>di</strong> euro, quelli necessari all’interramento<br />

erano spiccioli, ma che comunque<br />

quanti fossero stati, non avrebbero mai<br />

pesato quanto gli anni <strong>di</strong> sacrifici richiesti<br />

(particolarmente in questo tratto)<br />

ai citta<strong>di</strong>ni, commercianti, aziende,<br />

persone in transito ecc.e quanti ne richiederanno<br />

in fututro il caos del traffico.<br />

Insomma, almeno questo secondo<br />

aspetto meritava l’impiego <strong>di</strong> intelligenza<br />

e buon senso <strong>di</strong>versi. Ho chiesto<br />

<strong>di</strong> cambiare nome per rispetto al grande<br />

Foggini, faccio <strong>ora</strong> una proposta per<br />

tutti noi: “Via dell’offesa all’intelligenza<br />

dei citta<strong>di</strong>ni”.<br />

S.G.<br />

BIGLIETTI ATAF, LA MIA PROPOSTA<br />

In questi giorni si sente molto parlare<br />

dei biglietti Ataf. A Firenze, come tutti<br />

sappiamo, il biglietto è il più caro<br />

d’Italia. 1,20 € non lo troviamo in nessun<br />

altra città, e sarebbe fin troppo facile<br />

fare uno scomodo confronto con<br />

Roma o Miliano (...anche a livello <strong>di</strong><br />

qualità del servizio). Da noi invece ho<br />

sentito <strong>di</strong>re che, anzichè <strong>di</strong>minuire il<br />

costo del biglietto, si vuole aumentare<br />

la durata delle stesso da 70 a 90 minuti.<br />

Personalmente non conosco le abitu<strong>di</strong>ni<br />

<strong>di</strong> chi fa queste scelte, ma 70 o 90<br />

minuti non cambiano molto. In ogni<br />

caso non è possibile fare un’andata/ritorno<br />

con annessa la commissione del<br />

caso (sfruttare pienamente il biglietto<br />

è veramente una cosa rara, non mi è<br />

mai capitato nemmeno attraversando<br />

completamente la città). Inoltre, e<br />

la casistica è molto frequente, non mi<br />

sembra giusto che chi deve fare poche<br />

fermate debba pagare comunque<br />

90 minuti <strong>di</strong> percorrenza. Per fare un<br />

esempio banale, se un operatore telefonico<br />

avesse un unica tariffa con scatinvia<br />

la tua segnalazione<br />

alla nostra redazione<br />

redazione@ilreporter.it<br />

BUCHE, PISTE CICLABILI E PERIFERIE<br />

Caro <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,<br />

sono un runner e percorro kilometri nella nostra città. Segnalo un forte <strong>di</strong>sagio nel<br />

percorrere viale Della Chimera: la pista ciclabile e pedonale è ormai invasa dalla<br />

vegetazione e dai rovi che invadono la sede della pista, presenta numerosi avvallamenti<br />

e grosse crepe che rischiano <strong>di</strong> portarsi via parte dell’asfalto verso il torrente<br />

Mensola che, anch’esso, è nello stato <strong>di</strong> abbandono più totale. Mi auguro che il<br />

neoeletto sindaco Matteo Renzi de<strong>di</strong>chi attenzione alle periferie con interventi <strong>di</strong><br />

normale manutenzione e sicurezza per i citta<strong>di</strong>ni. Distinti saluti,<br />

Emilio<br />

Gentile signor Emilio,<br />

quella della presenza <strong>di</strong> crepe e avvallamenti sulle strade è purtroppo una realtà<br />

anc<strong>ora</strong> troppo <strong>di</strong>ffusa nella nostra città. Dossi e buche, oltre che essere brutti da<br />

vedere, cosa ancor più grave in una città come Firenze - che è, o almeno dovrebbe<br />

essere, sinonimo <strong>di</strong> bellezza - vogliono <strong>di</strong>re insicurezza. Per pedoni, ciclisti, motociclisti<br />

e automobilisti: insomma, per tutti. E troppo spesso, anche le piste ciclabili<br />

non sfuggono a questa realtà, presentandosi in con<strong>di</strong>zioni tali da rendere anc<strong>ora</strong><br />

più <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong> quanto già non lo sia la vita <strong>di</strong> chi, lodevolmente, usa i pedali per<br />

spostarsi. <strong>Il</strong> sindaco Matteo Renzi, da lei citato, ha inserito tra i suoi 100 punti (ovvero<br />

tra le priorità da realizzare per Firenze) anche la lotta alle buche nelle strade,<br />

nonchè la manutenzione e il migli<strong>ora</strong>mento della rete <strong>di</strong> piste ciclabili citta<strong>di</strong>na.<br />

Staremo a vedere. E anche le periferie, che ormai periferie lo sono sempre meno -<br />

grazie ai progetti in atto o in arrivo in più zone, destinati a farle <strong>di</strong>ventare sempre<br />

più “centri <strong>di</strong>staccati” - meritano senz’altro l’attenzione che lei reclama, e quin<strong>di</strong><br />

tutti gli interventi necessari per la sicurezza <strong>di</strong> chi le abita. Anche per questo motivo,<br />

per “tenere d’occhio” i lavori che vengono svolti nei vari quartieri e nei comuni in cui<br />

esce <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>, da questo mese sarà presente, in ogni e<strong>di</strong>zione del nostro giornale,<br />

una nuova rubrica, dal nome “Lavori in corso”: uno spazio attraverso cui ogni citta<strong>di</strong>no<br />

potrà conoscere interventi e cantieri in programma ogni mese nel proprio<br />

quartiere (o comune) <strong>di</strong> residenza, con i <strong>di</strong>vieti e le mo<strong>di</strong>fiche al traffico che questi<br />

comporteranno. Perchè nessuno (o quasi) venga preso alla sprovvista dal cantiere<br />

<strong>di</strong> turno.<br />

Matteo Francini<br />

Diventa amico de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> su<br />

to alla risposta da 90 (o 70) minuti non<br />

credo che riscuoterebbe molto successo.<br />

La mia proposta è innovativa: fermo<br />

restando (...se proprio non si può fare<br />

<strong>di</strong> <strong>meglio</strong>...) i 70 o 90 minuti a 1,20 €, in<br />

aggiunta si potrebbero fare dei tagli da<br />

10 minuti ad una tariffa da stabilire (per<br />

proseguire con l’esempio dell’operatore<br />

telefonico, si tratterebbe <strong>di</strong> una tariffa<br />

flash). Ma, e qui arriva l’innovazione,<br />

si potrebbe fare un biglietto elettronico<br />

prepagato con misurazione a tempo,<br />

a fermate o, più giustamente, a km<br />

percorsi (per posteggiare l’auto, per<br />

esempio, da anni è stata pre<strong>di</strong>sposta<br />

una scheda prepagata da 50 €, affinchè<br />

l’utente possa pagare per l’effettivo<br />

tempo <strong>di</strong> posteggio). Visto che su tutti<br />

gli autobus ci sono già delle obliteratrici<br />

“intelligenti”, basterebbe metterne<br />

un’altra in prossimità dell’uscita (o alle<br />

fermate) per completare lo Start/stop<br />

del biglietto elettronico. Disponibilissimo<br />

a sviluppare quanto sopra scritto,<br />

porgo i miei più cor<strong>di</strong>ali saluti.<br />

Fosco N.<br />

L’ATTIVITA’ DELL’A.N.R.A.C.<br />

ALLE PIAGGE<br />

Gentile giornalista de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,<br />

in merito al suo articolo su le “Piagge”<br />

del Luglio 2009, come Presidente Nazionale<br />

dell’A.N.R.A.C., Associazione<br />

culturale senza scopo <strong>di</strong> lucro basata<br />

sull’impegno volontario <strong>di</strong> artisti e<br />

operatori culturali, mi rammarico che<br />

Lei in esso non abbia fatto cenno alla<br />

nostra presenza operosa nel Quartiere.<br />

Le rammento che l’A.N.RA.C. è attiva<br />

alle “Piagge” da quasi 4 anni, che in tale<br />

periodo ha organizzato circa 200 mostre<br />

<strong>di</strong> pittura, scultura, fotografia, poesia<br />

ed altro accompagnando spesso<br />

tali esposizioni con feste per i bambini<br />

e gli abitanti del quartiere. <strong>Il</strong> nostro impegno<br />

culturale è stato così apprezzato<br />

dalla popolazione che si stima che<br />

in questi 4 anni il nostro spazio espositivo<br />

permanente sia stato frequentato<br />

da oltre 15.000 visitatori. Le sarei grato<br />

qual<strong>ora</strong> le capitasse <strong>di</strong> nuovo <strong>di</strong> interessarsi<br />

della zona “le Piagge” <strong>di</strong> ricordarsi<br />

<strong>di</strong> questa attività. Colgo l’occasione per<br />

invitarla a venire a conoscerci presso la<br />

nostra sede al Centro Commerciale “Le<br />

Piagge” in via Lazio 10/7.<br />

<strong>Il</strong> Presidente Nazionale A.N.R.A.C.<br />

Alessandro Bolognesi<br />

GIARDINI DI VIA GRAN BRETAGNA,<br />

“CHI DEVE CONTROLLARE?”<br />

Gentili signori,<br />

non posso fare a meno <strong>di</strong> commentare<br />

tre articoli del vs. ultimo numero, che<br />

in buona sostanza sono collegabili,<br />

e si rifanno alla vivibilità del Quartiere<br />

3. Leggo l’ intervista al confermato<br />

Presidente del Quartiere, ed allibisco<br />

nell’apprendere che questi sia sod<strong>di</strong>sfatto<br />

del numero <strong>di</strong> preferenze personali<br />

che ha raggiunto, 449; a me pare<br />

che il rapporto possa essere riconsiderato,<br />

ove si tenga conto del numero<br />

complessivo dei votanti, che non<br />

conosco, ma che posso supporre sia<br />

intorno ai 15/18.000; mi sembra sia evidente<br />

a circa 10.000 egli sia in<strong>di</strong>fferente,<br />

mentre gli altri non lo hanno votato;<br />

ecco si dovrebbe preoccupare più <strong>di</strong><br />

tutti questi, più che compiacersi degli<br />

altri. Io penso che l’opera <strong>di</strong> un Pubblico<br />

Amministratore, così come nella vita<br />

privata, sia cercare <strong>di</strong> risolvere i problemi<br />

<strong>di</strong>fficili, perché fare una fontanella,<br />

piantare alberi, fare una fogna, asfaltare,<br />

sia alla fine un ns. sacrosanto <strong>di</strong>ritto,<br />

non solo <strong>di</strong> vederlo fare, ma <strong>di</strong> vederlo<br />

fare anche bene, visto tra l’altro,<br />

che lo paghiamo. Anche la questione<br />

dell’Oratorio <strong>di</strong> Via Villamagna, <strong>di</strong> cui<br />

oggi si parla tanto, ma deve emergere<br />

perché la gente protesta? Non ci era<br />

mai passato nessuno davanti? Ma veniamo<br />

a dove il dente duole; io abito<br />

in Via Gran Bretagna, dove fino ad un<br />

anno e mezzo or sono non ci si poteva<br />

lamentare più <strong>di</strong> tanto. Come noto<br />

da tempo, il giar<strong>di</strong>no è <strong>di</strong>venuto luogo<br />

abituale <strong>di</strong> incontro <strong>di</strong> un nutrito gruppo<br />

<strong>di</strong> giovani, e non voglio qui ripetere<br />

la descrizione <strong>di</strong> quello che vi succede,<br />

dal primo pomeriggio (a scuole chiuse,<br />

altrimenti dal mattino) all’una, le due<br />

della notte; basta andare a rileggere<br />

quanto avete già scritto. Chi deve garantire<br />

la mia tranquillità e quella dei<br />

miei vicini? (ma voglio parlare solo per<br />

me); chi mi deve proteggere dal fatto<br />

che questo assembramento non mi<br />

provochi anche nocumento al patrimonio<br />

immobiliare sotto forma <strong>di</strong> svalutazione,<br />

per i <strong>di</strong>sagi evidenti? Penso<br />

le istituzioni. Con lettera del 21/8/2008<br />

, il presidente mi scrisse che aveva in<br />

animo più iniziative, meto<strong>di</strong> nuovi, sui<br />

quali non poteva <strong>di</strong>rmi per motivi <strong>di</strong> riservatezza.<br />

Ebbene un anno dopo siamo<br />

allo stesso punto, anzi peggio, perchè<br />

questi giovanotti/e sono cresciuti,<br />

ed in più mi tocca anche sorbirmi gli<br />

impianti stereo delle macchine, che si<br />

sono aggiunte ai motorini, rumorosissimi,<br />

manovrati con assoluto <strong>di</strong>sprezzo<br />

del rispetto dei vicini. Volevo aggiungere<br />

qualcosa anche sullo svuotamento<br />

degli <strong>ora</strong>tori; oltre 50 anni or sono<br />

lo frequentavo, quando la Chiesa <strong>di</strong><br />

Piazza Della Costa era in un anonimo<br />

fabbricato; penso che il motivo per cui<br />

oggi non lo si frequenti più tanto sarà<br />

certamente perché siamo nell’era della<br />

Play Station, ma anche perché all<strong>ora</strong>,<br />

come sono sicuro oggi, vi si insegnava<br />

l’educazione; non si scriveva sui muri,<br />

non si smoccolava, non si facevano<br />

rutti a tutto volume, non si gridava c…<br />

qua, vaffa là. Oggi <strong>meglio</strong> andare ai<br />

giar<strong>di</strong>netti dove non ti <strong>di</strong>ce nulla nessuno<br />

e si fa il proprio comodo; io non<br />

ho mai visto un vigile; lo ha forse mandato<br />

il Quartiere? Certamente i danni<br />

qualcuno li vede perché sia i lampioni<br />

che le panchine vengono manutese.<br />

Un mesetto e mezzo or sono una mia<br />

temeraria vicina ha fermato una vettura<br />

dei Carabinieri che passava <strong>di</strong> qua,<br />

e loro <strong>di</strong>ligentemente hanno fatto un<br />

intervento, un’<strong>ora</strong> <strong>di</strong> tranquillità!<br />

Cor<strong>di</strong>ali saluti<br />

Lettera firmata<br />

GRAZIE AL CHICCHIRICHÌ<br />

Caro <strong>Reporter</strong>,<br />

ti sarei grato se volessi ringraziare da<br />

parte mia il proprietario <strong>di</strong> un “galletto”<br />

che spesso sento cantare.Ho sempre<br />

voluto bene alla campagna fin da bimbo<br />

e questa “piccola voce”, che viene<br />

dal Viale Righi-Viale Bassi me la fa ricordare<br />

e rivivere. Mi permette <strong>di</strong> sognare.<br />

Grazie.<br />

F.S.


segnalazioni a redazione@ilreporter.it<br />

Concerti<br />

Pooh<br />

17 settembre<br />

Nelson Mandela Forum<br />

Anticipato dall’omonimo brano ine<strong>di</strong>to, è<br />

uscito “Anc<strong>ora</strong> una notte insieme”, l’ultimo<br />

(doppio) album <strong>di</strong> Roby Facchinetti,<br />

Do<strong>di</strong> Battaglia, Stefano D’Orazio e Red<br />

Canzian. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>sco segna l’uscita dal gruppo<br />

dei Pooh del batterista Stefano D’Orazio,<br />

dopo 38 anni <strong>di</strong> carriera artistica con<br />

i “fab four” italiani, che hanno venduto<br />

oltre 25 milioni <strong>di</strong> album e 23 milioni <strong>di</strong><br />

singoli. “Anc<strong>ora</strong> una notte insieme” (su<br />

etichetta Atlantic/Tamata e <strong>di</strong>stribuito da<br />

Warner Music Italy) non è la solita raccolta<br />

celebrativa, ma un <strong>di</strong>sco con un<br />

concept e una motivazione ben precisi:<br />

nasce dalla voglia <strong>di</strong> raccogliere, per<br />

l’ultima volta tutti insieme, i brani che i<br />

Pooh hanno cantato a quattro voci e nei<br />

quali ognuno <strong>di</strong> loro ha dato una sua personale<br />

“lettura“ degli argomenti trattati.<br />

I racconti singoli, all’interno della stessa<br />

canzone, <strong>di</strong> quattro compagni <strong>di</strong> avventura<br />

che si confrontano con visioni della<br />

vita e con caratteri magari <strong>di</strong>versi tra <strong>di</strong><br />

loro. E questo spirito <strong>di</strong> unione e <strong>di</strong> confronto<br />

lo ritroviamo anche nella title song<br />

“Anc<strong>ora</strong> una notte insieme“, un brano<br />

scritto apposta per questo momento<br />

particolare, dove i Pooh, con lo stile che<br />

li ha contrad<strong>di</strong>stinti fi no ad oggi, con<strong>di</strong>vidono<br />

e riescono a cantare la partenza<br />

<strong>di</strong> uno <strong>di</strong> loro anc<strong>ora</strong> una volta insieme e<br />

non contro. Nel rispetto per la scelta <strong>di</strong><br />

un amico.<br />

Motel Connection<br />

19 settembre<br />

Viper Theatre<br />

La stagione <strong>di</strong> concerti del Viper Theatre<br />

si apre il 19 settembre con il concerto<br />

dei Motel Connection, band nata<br />

nel 2000 dall’incontro <strong>di</strong> Samuel, voce<br />

dei Subsonica, Pisti e Pierfunk (ex bassista<br />

dei Subosonica). A Firenze portano<br />

il loro repertorio insieme agli ultimi<br />

successi, che anticipano l’uscita dell’album<br />

H.E.R.O.I.N. , prevista per il gennaio<br />

2010.<br />

Peter Murphy<br />

1 ottobre<br />

Viper Theatre<br />

<strong>Il</strong> leader dei Bauhaus, goth rock band<br />

britannica, arriva in Italia per un tour<br />

con il suo attesissimo progetto solista.<br />

Peter Murphy, insieme a personaggi del<br />

calibro <strong>di</strong> Robert Smith (Cure), Siouxsie<br />

Sioux (Siouxsie & The Banshees) e Ian<br />

Curtis (Joy Division) rappresenta senza<br />

dubbio alcuno una fi gura <strong>di</strong> primaria<br />

importanza per quanto riguarda la scena<br />

musicale inglese e mon<strong>di</strong>ale degli<br />

anni 80. Album come “In the fl at feld”,<br />

“Mask”, “The sky’s gone out” e “Burning<br />

from the inside” sono autentiche pietre<br />

miliari.<br />

Le mostre<br />

Shooting Marinetti. Le parole<br />

del Futurismo<br />

Dal 17 settembre<br />

Biagiotti Progetto Arte<br />

In occasione delle celebrazioni per il<br />

centenario del Manifesto Futurista, la<br />

galleria Biagiotti una mostra un po’ speciale,<br />

dove un gruppo <strong>di</strong> giovani artisti è<br />

stato chiamato a raccontare/interpretare<br />

il futurismo visto coi propri occhi. Le curatrici<br />

della mostra sono Flavia Fiocchi e<br />

Deb<strong>ora</strong> Ercoli.<br />

Ginna Futurista. Armonie e <strong>di</strong>sarmonie<br />

degli stati d’animo<br />

Fino al 20 settembre<br />

Galleria d’arte moderna <strong>di</strong> Palazzo<br />

Pitti<br />

Mostra de<strong>di</strong>cata al maestro Arnaldo Ginanni<br />

Corra<strong>di</strong>ni, in arte Ginna e organizzata<br />

alla Galleria d’arte moderna <strong>di</strong><br />

Palazzo Pitti in occasione del centenario<br />

del movimento Futurista.<br />

Realtà manipolate. Come le immagini<br />

ridefiniscono il mondo<br />

Dal 25 settembre al 17 gennaio<br />

2010<br />

Strozzina – Palazzo Strozzi<br />

<strong>Il</strong> nuovo progetto del Centro per la cultura<br />

contemp<strong>ora</strong>nea Strozzina analizza<br />

il tema della manipolazione e della ricostruzione<br />

della realtà tramite l’immagine<br />

fotografi ca e video nei lavori <strong>di</strong> ventitré<br />

artisti contemp<strong>ora</strong>nei internazionali. In<br />

esposizione i lavori <strong>di</strong> artisti che esaltano<br />

le potenzialità delle nuove tecniche<br />

video-fotografi che rifi utando processi <strong>di</strong><br />

post-produzione. I lavori in mostra creano<br />

visioni ine<strong>di</strong>te del mondo giocando<br />

con le aspettative dell’osservatore.<br />

<strong>Il</strong> fasto e la ragione. Arte del<br />

Settecento a Firenze<br />

Fino al 30 settembre<br />

Galleria degli Uffizi<br />

120 tra sculture, <strong>di</strong>pinti e complementi<br />

d’arredo per tracciare i contorni dell’arte<br />

del Settecento a Firenze, che pur non<br />

avendo infl uenzato in modo in modo<br />

determinante l’aspetto della città, ha<br />

rivisitato in chiave neoclassica e tardo<br />

barocca il gusto del <strong>di</strong>ciottesimo secolo<br />

all’ombra dei campanili fi orentini. <strong>Il</strong><br />

Fasto e la ragione, ne rappresenta una<br />

sorta <strong>di</strong> summa, che porta nei locali della<br />

galleria degli Uffi zi i più begli esempi <strong>di</strong><br />

un secolo troppo spesso <strong>di</strong>menticato.<br />

Sagre e feste<br />

Festa dell’Uva<br />

Dal 26 al 28 settembre<br />

Impruneta – Firenze<br />

Una tra<strong>di</strong>zione che dura da 83 anni con<br />

il saluto del sindaco e la tra<strong>di</strong>zionale sfi -<br />

lata dei carri allegorici dei quattro rioni<br />

della citta<strong>di</strong>na alle porte <strong>di</strong> Firenze. Una<br />

lotta all’ultimo carro per la grande sfi -<br />

da a suon <strong>di</strong> colori, coreografi e e colpi<br />

<strong>di</strong> scena. Tutto intorno l’atmosfera tipica<br />

del Chianti fi orentino, con degustazioni<br />

<strong>di</strong> piatti tipici, buon vino e il tepore che<br />

riscalda belle giornate <strong>di</strong> inizio autunno.<br />

Sagra del capitone<br />

18 settembre<br />

Sasso d’Ombrone – Grosseto<br />

Degustazione <strong>di</strong> piatti tipici nella più tra<strong>di</strong>zionale<br />

cornice della campagna grossetana,<br />

il tutto annaffi ato da una buona<br />

dose <strong>di</strong> vino. Le massaie del posto prepareranno<br />

il celebre capitone “alla barbarossa”,<br />

oltre ad altre specialità come<br />

l’anguilla in umido. Sarà inoltre possibile<br />

visitare mostre, assistere a degli spettacoli<br />

e prendere parte all’iniziativa “cantine<br />

aperte”.<br />

Teatro<br />

La stagione<br />

Dal 17 novembre<br />

Teatro della Pergola<br />

Con un po’ <strong>di</strong> ritardo, dovuto alla fi ne dei<br />

lavori <strong>di</strong> adeguamento del teatro, è stata<br />

presentata la stagione 2009/2010 della<br />

Pergola. Conta ventuno spettacoli e tra<br />

questi spicca una grande attenzione agli<br />

autori italiani tra classicità e novità. Dal<br />

Goldoni <strong>di</strong> Servillo al Soldati <strong>di</strong> Bosetti,<br />

da un Savinio poco noto fi no al premio<br />

SIAE Clementi che porta sulla scena Ornella<br />

Muti. Un doppio ricordo <strong>di</strong> Eduardo<br />

nel venticinquesimo anniversario della<br />

scomparsa con Luigi De Filippo e Geppy<br />

Gleijeses, e tre variazioni <strong>di</strong> Pirandello.<br />

Glauco Mauri e Gianmarco Tognazzi<br />

portano tocchi <strong>di</strong> “noir” con richiami<br />

al cinema, mentre la “strana coppia”<br />

D’Abbraccio/Pozzi e Deb<strong>ora</strong> Caprioglio<br />

corteggiano la comme<strong>di</strong>a leggera. Una<br />

sapiente pennellata <strong>di</strong> Shakespeare, con<br />

Lorenzo Lavia e una <strong>di</strong> Dostoevskij dalla<br />

mano <strong>di</strong> Tato Russo; e poi Ugo Chiti,<br />

Sandro Lombar<strong>di</strong> e Federico Tiezzi. Dopo<br />

<strong>di</strong>ciassette anni torna un allestimento <strong>di</strong><br />

Luca Ronconi, mentre Maurizio Scaparro<br />

rende omaggio alla poesia e al fascino<br />

dell’Oriente con Polvere <strong>di</strong> Bagdad. Immutate<br />

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