è ora di sentire meglio...!!!! - Il Reporter
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<strong>Il</strong> Giornale del tuo Quartiere<br />
Q4<br />
•Affitti<br />
•Ven<strong>di</strong>te Immobiliari<br />
•Gestioni immobiliari<br />
agenzia immobiliare •Consulenze tecniche<br />
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URBANISTICA<br />
LA NOVOLI CHE VERRÀ<br />
Dopo un lungo restyling<br />
si intravede il volto del quartiere<br />
del futuro<br />
PAGG.16-17<br />
PROSTITUTE, NUOVA MAPPA<br />
Le “lucciole” presenti nelle strade<br />
del Q4 retrocedono sempre più<br />
verso le zone periferiche PAG.2<br />
SPORT<br />
CORVINO GUARDA AVANTI<br />
<strong>Il</strong> mercato si è chiuso senza l’acquisto<br />
che i tifosi chiedevano. “Compreremo<br />
quando ci sarà l’occasione” PAG.36<br />
“PISCINA AL CAVALLACCIO”<br />
Franco Traballesi, vicepresidente<br />
del Q4, illustra i progetti: “Serve<br />
una nuova struttura” PAG.38<br />
Perio<strong>di</strong>co d’informazione locale. Anno III n.48 del 7 settembre 2009.<br />
N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale <strong>di</strong> firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spe<strong>di</strong>zione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo <strong>di</strong> copertina euro 0,10<br />
PRIMO PIANO<br />
Biblioteca, tutto fermo<br />
<strong>Il</strong> quartiere deve attendere<br />
Autobus e Ztl, si cambia<br />
chi non è mai capitato <strong>di</strong> sbuffare,<br />
A sotto il sole o la pioggia, in attesa<br />
<strong>di</strong> un bus che non arriva mai? E che magari<br />
quando arriva è talmente pieno da<br />
non riuscire ad entrare? Questo, e molto<br />
altro, ha allontanato sempre più fiorentini<br />
dal trasporto pubblico. Ma <strong>ora</strong> si<br />
volta pagina. Tante le novità in arrivo:<br />
rinnovamento <strong>di</strong> linee e mezzi (ad<strong>di</strong>o ai<br />
“bestioni” da 18 metri), più tecnologia,<br />
<strong>di</strong> Gagliar<strong>di</strong> – Puliti<br />
lotta ai “portoghesi” e, perché no, tariffe<br />
più convenienti. E in vista ci sono cambiamenti<br />
anche per chi si sposta in auto.<br />
Se la Ztl notturna andrà avanti fino al 31<br />
ottobre, dal prossimo anno potrà essere<br />
molto <strong>di</strong>versa, nelle regole e nei confini.<br />
Per venire incontro a tutti: a chi la notte<br />
se la vuole godere, ma anche a chi preferisce<br />
dormire. PAGG.10-11<br />
Tendenze<br />
PAG.3<br />
Nozze “esotiche”<br />
scoppia la moda<br />
PAG.6<br />
SETTEMBRE 2009<br />
Tutta “colpa”<br />
<strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong><br />
Andrea Muzzi*<br />
ra un po’ ricorrerà<br />
Til 150° anniversario<br />
dell’Unità <strong>di</strong><br />
Italia, ma leggo nei<br />
giornali che in giro c’è sempre più voglia<br />
<strong>di</strong> separatismo. E’ da quando sono<br />
bambino che sento i settentrionali parlare<br />
male dei meri<strong>di</strong>onali. Praticamente<br />
sono 40 anni che sento <strong>di</strong>re sempre le<br />
stesse cose. La “colpa” <strong>di</strong> tutto questo è<br />
<strong>di</strong> Garibal<strong>di</strong>. Prima <strong>di</strong> partire con l’impresa<br />
dei Mille avrebbe dovuto chiedere<br />
informazioni, avrebbe dovuto chiedere<br />
ai milanesi “Ragazzi, scendo nell’Italia<br />
meri<strong>di</strong>onale, vi va bene se poi vi unisco<br />
ai siciliani?”. Loro avrebbero sicuramente<br />
risposto: “No, ai siciliani no. Se proprio<br />
ci voi unire a qualcuno, aggregaci<br />
agli svedesi. Noi siamo lav<strong>ora</strong>tori, gente<br />
abituata a fare tutto da sé. Loro hanno<br />
l’Ikea, siamo perfetti insieme!”. Invece<br />
Garibal<strong>di</strong> è partito senza nemmeno un<br />
piccolo dubbio!Almeno avesse fatto dei<br />
sopralluoghi, avesse chiesto informazioni<br />
ad un siciliano, niente. E’ partito con<br />
altri 1000 sprovveduti. Immaginatevi<br />
anche la reazione dei siciliani che una<br />
mattina, <strong>di</strong> colpo, si sono visti arrivare<br />
1000 persone tutte vestite uguali, avranno<br />
pensato: “Ma il carnevale <strong>di</strong> Viareggio<br />
quest’anno lo fanno qui?”. A me<br />
piacerebbe sapere il nome dell’agenzia<br />
<strong>di</strong> viaggi che ha organizzato l’impresa<br />
dei Mille. Un’agenzia seria non manda<br />
un uomo in giro da solo ma gli affianca<br />
una guida che lo istruisca: “I siciliani<br />
mangiano la cassata, amano fare questo,<br />
quest’altro no!”. Insomma, se Garibal<strong>di</strong><br />
avesse avuto una guida avrebbe capito<br />
da solo che milanesi e siciliani non sono<br />
le persone più uguali <strong>di</strong> questo mondo!<br />
*Comico<br />
SALUTE. Ecco il piano-vaccinazioni e i consigli dei me<strong>di</strong>ci<br />
Nuova influenza, le cose da sapere<br />
opo mesi <strong>di</strong> allarmi, dati, paure,<br />
Dsmentite comincia l’autunno e<br />
si avvicina il momento <strong>di</strong> fare i conti<br />
con la Nuova influenza. Che da mesi<br />
ha assunto i connotati della pandemia<br />
e che intorno alla fine dell’anno<br />
dovrebbe toccare il massimo picco<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione. Ma il sistema sanitario<br />
(nazionale e locale) ha preso le contromisure:<br />
tra la fine <strong>di</strong> ottobre e i primi<br />
<strong>di</strong> novembre scatteranno lo prime vaccinazioni<br />
(per operatori della sanità,<br />
dei servizi e per persone con patologie<br />
particolari) e a partire dal 31 gennaio<br />
toccherà alla fascia “giovane”, quella<br />
che va dai 2 ai 27 anni e che per <strong>ora</strong><br />
è stata la più colpita. A vaccinarci saranno<br />
i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia e i pe<strong>di</strong>atri<br />
e il vaccino non si troverà in ven<strong>di</strong>ta<br />
da nessuna parte. La Regione ha già<br />
approntato il suo piano-pandemia: ha<br />
acquistato nuovi macchinari per l’assistenza<br />
respiratoria, incrementerà <strong>di</strong><br />
almeno 3mila unità i posti letto negli<br />
ospedali e se necessario richiamerà al<br />
lavoro, temp<strong>ora</strong>neamente, me<strong>di</strong>ci e<br />
infermieri in pensione. E ai citta<strong>di</strong>ni<br />
cosa resta da fare? E’ facile. Per contenere<br />
la <strong>di</strong>ffusione del virus i me<strong>di</strong>ci<br />
raccomandano <strong>di</strong> lavarsi bene le mani,<br />
gettare i fazzoletti dopo gli starnuti e<br />
<strong>di</strong> non precipitarsi al pronto soccorso<br />
per un semplice sospetto. Altra raccomandazione<br />
fondamentale, infine,<br />
quella <strong>di</strong> non scordarsi <strong>di</strong> fare il vaccino<br />
or<strong>di</strong>nario. PAGG.14-15<br />
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EDIZIONE DEL QUARTIERE 4 • 26.534 COPIE DISTRIBUITE DA
2 Settembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />
IL QUARTIERE DI NOTTE. L’Isolotto sembra ripulito dalla loro presenza: ma la situazione è più complessa<br />
Se le lucciole “emigrano” in periferia<br />
Nelle strade fiorentine continua la lotta alla prostituzione<br />
Un po’ i lavori della tramvia, un po’ il nuovo regolamento <strong>di</strong><br />
polizia urbana, un po’ i controlli più intensi: le prostitute presenti<br />
nelle strade della zona retrocedono verso le aree più esterne<br />
e abbandonano le vie che, fino a poco tempo fa, erano le loro<br />
zone <strong>di</strong> “commercio” abituali<br />
Michele Fi<strong>ora</strong>so<br />
Sempre più fuori mano, sempre più nascoste: quasi<br />
scacciate dai viali, le prostitute presenti nelle<br />
strade del quartiere 4 retrocedono ormai verso le<br />
periferie più esterne della città e abbandonano<br />
le vie che, fino a poco tempo fa, erano le loro zone <strong>di</strong><br />
“commercio” abituali. Un po’ i lunghissimi lavori della<br />
tramvia, un po’ il nuovo regolamento <strong>di</strong> polizia urbana,<br />
un po’ i controlli più intensi messi in campo dalle forze<br />
dell’or<strong>di</strong>ne soprattutto in questi mesi estivi: all’apparenza<br />
il Q4 sembra essere stato ripulito da quelle presenze<br />
che la notte turbano la quiete (e a volte il sonno) dei residenti.<br />
Ma la situazione è meno tranquilla <strong>di</strong> quello che<br />
sembra: a ricordarlo ci ha pensato l’erede dello “sceriffo”<br />
Cioni a Palazzo Vecchio, l’assessore al decoro urbano<br />
Massimo Mattei. Nella sua prima<br />
intervista rilasciata da assessore, il<br />
braccio destro del sindaco Renzi a<br />
fine giugno aveva lanciato l’allarme:<br />
“La prostituzione è un fenomeno<br />
<strong>di</strong>lagante soprattutto in due zone<br />
della città. Mi riferisco a Novoli e<br />
Isolotto, che <strong>di</strong>ventano veri e propri quartieri a luci rosse<br />
dove le lucciole praticano il mestiere fin sotto le finestre<br />
dei citta<strong>di</strong>ni”. Un ritratto a tinte forti, che il presidente<br />
del Quartiere Giuseppe D’Eugenio sposa in parte: “Le<br />
parole <strong>di</strong> Mattei non mi hanno colto <strong>di</strong> sorpresa – <strong>di</strong>ce<br />
– da <strong>di</strong>versi anni notiamo alcuni movimenti nel nostro<br />
quartiere che evidenziano un traffico <strong>di</strong> esseri umani che<br />
coinvolge tutta la città”. Le vittime <strong>di</strong> questa tratta che<br />
finiscono a “fare la vita” nelle stazioni <strong>di</strong> servizio durante<br />
la notte o sotto i viadotti sono giovanissime, tra i <strong>di</strong>ciotto<br />
e i vent’anni, <strong>di</strong> origine africana (soprattutto nigeriane o<br />
senegalesi). Fino a qualche tempo fa il problema sembrava<br />
molto più evidente ed allarmante, perché le ragazze<br />
Da strade più popolate<br />
come via Foggini<br />
verso viale Nenni o<br />
i viali Etruria e Piombino<br />
occupavano le strade nella zona tra via del Sansovino e<br />
viale Talenti. I cantieri della tramvia le hanno “costrette”<br />
a emigrare: da strade più popolate come via Foggini<br />
verso viale Nenni o i viali Etruria e Piombino e gli assi<br />
<strong>di</strong> scorrimento che portano all’hinterland citta<strong>di</strong>no: zone<br />
meno abitate ma con intenso traffico automobilistico,<br />
più “adatte” al via vai <strong>di</strong> clienti. La transumanza verso<br />
la periferia estrema è comunque monit<strong>ora</strong>ta dalle forze<br />
dell’or<strong>di</strong>ne con frequenti controlli. Parliamo però <strong>di</strong> un<br />
fenomeno non massivo, fanno sapere dalla stazione dei<br />
carabinieri <strong>di</strong> Legnaia, che controllano spesso il territorio<br />
soprattutto nelle ore notturne: “I servizi <strong>di</strong> vigilanza inducono<br />
le prostitute a spostarsi verso zone meno battute<br />
dalle forze dell’or<strong>di</strong>ne, stanno arrivando ormai ai confini<br />
del territorio citta<strong>di</strong>no”. Identiche<br />
impressioni arrivano dagli agenti <strong>di</strong><br />
polizia municipale, per definizione<br />
molto attenta al controllo del territorio.<br />
Ma sarebbe un errore considerare<br />
quello della prostituzione un<br />
“semplice” problema <strong>di</strong> sicurezza:<br />
“La presenza <strong>di</strong> lucciole – avverte infatti Giuseppe<br />
D’Eugenio – è il sintomo più evidente <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong><br />
esseri umani che dovremmo sforzarci <strong>di</strong> affrontare anche<br />
nei suoi aspetti più profon<strong>di</strong>: non dobbiamo <strong>di</strong>menticare<br />
che queste ragazze sono quasi sempre vittime e schiave<br />
<strong>di</strong> coloro che le sfruttano”. La sorveglianza del Consiglio<br />
<strong>di</strong> Quartiere è “alta”, garantisce comunque D’Eugenio:<br />
“Vigiliamo attentamente su questo e altri fenomeni che<br />
interessano l’or<strong>di</strong>ne pubblico”. Poi lancia la palla nel<br />
campo del Comune: “Vorremmo trovare le se<strong>di</strong> giuste<br />
per <strong>di</strong>scutere e partecipare a qualche decisione su queste<br />
cose – <strong>di</strong>ce - i Quartieri dovrebbero sedere al tavolo della<br />
sicurezza, avrebbero molto da <strong>di</strong>re”.<br />
NUOVI SPAZI. Ambizioso piano della Fipsas<br />
Pesca ma non solo,<br />
l’Arno riprova a vivere<br />
utunno in vista, tempo ideale per<br />
Apescare. E non occorre nemmeno<br />
andare troppo lontano. <strong>Il</strong> quartiere<br />
4, sulla riva sinistra dell’Arno, ospita<br />
quattro campi gara: quelli del Frenista,<br />
della Fonderia, dell’Argingrosso<br />
e il Pier Luigi Brunetti. Queste aree,<br />
gestite dalla sezione fiorentina della<br />
Federazione italiana pesca sportiva,<br />
sono a <strong>di</strong>sposizione, fuori dal periodo<br />
<strong>di</strong> gara, dei singoli pescatori.<br />
Oltre agli appassionati all’agonismo,<br />
possono cimentarsi tutti con canne<br />
ed esche, dai pensionati ai ragazzini.<br />
Non è sempre facile però accedere<br />
agli spazi per la pesca. Un punto<br />
critico è il campo Brunetti, le cui<br />
rampe d’accesso sono state <strong>di</strong>strutte<br />
dalla piena dello scorso inverno.<br />
La Fipsas sta valutando un progetto<br />
<strong>di</strong> ripristino,<br />
da sottoporre<br />
agli Enti preposti<br />
per il<br />
finanziamento.<br />
I lavori<br />
per la costruzione<br />
della passerella tramviaria in<br />
prossimità <strong>di</strong> piazza Paolo Uccello<br />
hanno inoltre portato alla chiusura<br />
del campo gara sottostante. Questo<br />
verrà riattivato, ma sarà da risolvere<br />
il problema del parcheggio, data la<br />
zona molto trafficata. Al <strong>di</strong> là delle<br />
singole criticità, la Federazione sta<br />
portando avanti un progetto ambizioso,<br />
quello <strong>di</strong> avvicinare al fiume<br />
tutta la comunità, non soltanto i pescatori.<br />
Renderlo uno spazio vivibile<br />
significa allontanare il degrado e ricucire<br />
un tassello d’identità citta<strong>di</strong>na.<br />
Sulle sponde potranno così comparire<br />
panchine e vialetti transitabili<br />
anche dai passeggini. “E’ molto probabile<br />
– spiega Massimo Mecatti,<br />
vicepresidente della sezione Firenze<br />
Fipsas - che il progetto parta proprio<br />
dal Q4, in particolare dall’area della<br />
Fonderia”. Un progetto che potrebbe<br />
riaccendere anche l’interesse<br />
verso la pesca sull’Arno, frenata<br />
dal basso ricambio generazionale<br />
e dalla <strong>di</strong>minuzione della pescosità<br />
del fiume. <strong>Il</strong> migli<strong>ora</strong>mento della<br />
pulizia delle acque comporta infatti,<br />
come rovescio della medaglia, una<br />
più bassa proliferazione <strong>di</strong> fauna<br />
ittica. In più ci mette lo zampino<br />
– anzi, la pinna - il siluro, un pesce<br />
proveniente dal Danubio, i cui<br />
esemplari<br />
possono arrivare<br />
a pesare<br />
anche più <strong>di</strong><br />
100 kg. Superati<br />
i 40 cm<br />
<strong>di</strong> lunghezza,<br />
i pesci siluro mo<strong>di</strong>ficano la loro<br />
<strong>di</strong>eta, nutrendosi <strong>di</strong> solo pesce. E a<br />
farne le spese sono le specie locali.<br />
“Si rende plausibile un’opera <strong>di</strong><br />
contenimento, anche se una soluzione<br />
alternativa sarebbe quella <strong>di</strong><br />
mangiarli - azzarda Mecatti – come<br />
già fanno gli immigrati dall’Europa<br />
dell’Est. Le analisi dei metalli pesanti<br />
nelle acque dell’Arno hanno<br />
infatti mostrato valori nella norma”.<br />
Convincere le bocche dei fiorentini<br />
Quattro i campi gara<br />
sulla riva sinistra del fiume.<br />
Ma potranno comparire<br />
anche panchine e vialetti<br />
non sarà però così semplice. /A.C.
il giornale del tuo quartiere<br />
VIA CANOVA. Doveva essere pronta quasi un anno fa, e invece la struttura continua a farsi attendere<br />
Nuova biblioteca, anc<strong>ora</strong> fumata nera<br />
Al suo interno scatoloni<br />
e scaffali vuoti, fuori<br />
erbacce e alberi già<br />
secchi. Amareggiato il<br />
presidente D’Eugenio:<br />
“Non so quando aprirà”.<br />
E i citta<strong>di</strong>ni sono senza<br />
servizi<br />
Annalisa Cecionesi<br />
Doveva essere pronta lo scorso<br />
novembre, quasi un anno fa. E<br />
invece la nuova biblioteca <strong>di</strong> via<br />
Canova è anc<strong>ora</strong> chiusa. Dai vetri<br />
delle finestre si intravedono scatoloni, scaffali<br />
vuoti e poltrone anc<strong>ora</strong> imballate. Intorno<br />
ai tre e<strong>di</strong>fici che ospiteranno la biblioteca, la<br />
ludoteca e il centro giovani si vedono soltanto<br />
erbacce che crescono in<strong>di</strong>sturbate tra gli<br />
alberi, alcuni dei quali già secchi. E’ questo<br />
lo scenario che si prospetta ai citta<strong>di</strong>ni<br />
del quartiere 4, a corto <strong>di</strong> biblioteche dallo<br />
scorso ottobre. Da quando cioè le biblioteche<br />
dell’Argingrosso e dell’Isolotto sono<br />
state chiuse per dare il via alle operazioni <strong>di</strong><br />
trasloco. I libri sono stati ricatalogati, ma restano<br />
imballati. <strong>Il</strong> cantiere, nel marzo scorso,<br />
è stato chiuso anc<strong>ora</strong> incompleto, impedendo<br />
l’avvio dei servizi. “Anc<strong>ora</strong> non sono in<br />
grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>re quando aprirà il nuovo centro<br />
culturale”, ammette amareggiato il presidente<br />
del Q4 Giuseppe D’Eugenio. Mancano i<br />
collau<strong>di</strong> e le certificazioni necessarie, oltre a<br />
lavori in<strong>di</strong>spensabili per l’avvio del centro,<br />
come gli allacciamenti elettrici. D’Eugenio<br />
non lesina critiche ai tecnici che hanno<br />
condotto i lavori, esterni al Q4. “I piccoli<br />
errori, come una presa mancante o fuori posto<br />
– commenta il presidente del Q4 - sono<br />
comprensibili. Ciò che non è accettabile è la<br />
mancanza dei servizi fondamentali, come la<br />
corrente. O il <strong>di</strong>fetto dell’impianto elettrico<br />
al centro giovani, pre<strong>di</strong>sposto come un impianto<br />
domestico, invece <strong>di</strong> una sala prove<br />
de<strong>di</strong>cata alla musica”. Analoga sorte per la<br />
sala autogestita prevista in biblioteca. Si tratta<br />
<strong>di</strong> uno spazio a <strong>di</strong>sposizione degli utenti<br />
durante gli <strong>ora</strong>ri <strong>di</strong> chiusura della biblioteca,<br />
come la sera e la domenica. Ma la strada è<br />
in salita. <strong>Il</strong> sezionamento dell’impianto che<br />
con<strong>sentire</strong>bbe <strong>di</strong> avere riscaldamento, luce<br />
e allarme autonomi in quella sala rispetto al<br />
resto dell’e<strong>di</strong>ficio non è stato pre<strong>di</strong>sposto.<br />
Per scaldare l’ambiente autogestito occorrerebbe<br />
quin<strong>di</strong>, a questo stato <strong>di</strong> cose, accendere<br />
i termosifoni dell’intero e<strong>di</strong>ficio, seppur<br />
chiuso al pubblico. Un notevole spreco. A<br />
questi gravi problemi se ne aggiungono <strong>di</strong><br />
più piccoli, sebbene non trascurabili. Alcune<br />
formelle <strong>di</strong> cotto poste sulle facciata sono<br />
cadute, il che implica un intervento <strong>di</strong> messa<br />
in sicurezza, necessario prima dell’apertura.<br />
Per non parlare del verde. Molti dei nuovi<br />
alberi, senza irrigazione, sono già morti,<br />
e le semine da effettuare prima dell’arrivo<br />
dell’inverno non sono state anc<strong>ora</strong> programmate.<br />
La situazione è aggravata dal fatto che<br />
il Quartiere è sprovvisto <strong>di</strong> biblioteche ormai<br />
FOCUS<br />
e porte del nuovo centro culturale re-<br />
chiuse, ma le idee fermentano, in<br />
Lstano<br />
attesa <strong>di</strong> potersi esprimere al <strong>meglio</strong>. A cominciare<br />
dal nome della biblioteca. L’idea<br />
sarebbe quella <strong>di</strong> proporre alla citta<strong>di</strong>nanza<br />
un referendum per scegliere un nome<br />
nuovo <strong>di</strong> zecca che non si limiti a una denominazione<br />
stradale. Un nome che ricor<strong>di</strong><br />
qualche illustre personalità del mondo<br />
della cultura, come lo scomparso scrittore<br />
e giornalista Tiziano Terzani, originario <strong>di</strong><br />
Monticelli. O un nome <strong>di</strong> fantasia, amato<br />
dalla comunità. “Una volta approvato il<br />
progetto della nuova biblioteca – racconta<br />
da mesi. <strong>Il</strong> trasferimento avrebbe potuto essere<br />
posticipato, per non lasciare i citta<strong>di</strong>ni a<br />
secco <strong>di</strong> libri e spazi <strong>di</strong> lettura. E’ questo che<br />
si rimprovera il presidente D’Eugenio: “Dovevo<br />
fare come San Tommaso, non fidarmi <strong>di</strong><br />
chi mi aveva assicurato l’imminente apertura<br />
del centro, entro novembre 2008. Sento una<br />
grave responsabilità politica per non riuscire<br />
a offrire i vecchi servizi”. Cosa ha intenzione<br />
<strong>di</strong> fare il Q4, oltre alle sollecitazioni<br />
più volte manifestate agli uffici competenti?<br />
D’Eugenio - abbiamo iniziato a elab<strong>ora</strong>re<br />
mille <strong>di</strong> queste idee, arenate nei messi successivi<br />
con l’accumularsi dei ritar<strong>di</strong>”. Un<br />
altro progetto ideato dalla staff del Quartiere<br />
4 è quello <strong>di</strong> istituire un comitato <strong>di</strong> partecipazione,<br />
che possa <strong>di</strong>ventare un luogo<br />
<strong>di</strong> animazione culturale aperto a tutti, una<br />
fucina <strong>di</strong> idee e un’arena per i <strong>di</strong>battiti. Ma<br />
queste idee, per il momento, sono destinate<br />
a restare in stallo. “La volontà da parte<br />
del Q4 – continua D’Eugenio – non manca.<br />
<strong>Il</strong> sale del territorio è la socialità, che<br />
ha fatto sì che questo quartiere non sia mai<br />
stato una periferia. E’ per questo motivo<br />
SCHEDA<br />
<strong>Il</strong> progetto esecutivo<br />
approvato a inizio 2008<br />
Risale al gennaio 2008 l’approvazione<br />
da parte della Giunta fiorentina<br />
del progetto esecutivo <strong>di</strong> costruzione<br />
del centro culturale <strong>di</strong> via Canova, per<br />
un costo complessivo <strong>di</strong> 3milioni e<br />
400mila euro. Spesa destinata a salire,<br />
a causa degli errori commessi in fase<br />
<strong>di</strong> realizzazione. Su più <strong>di</strong> quattromila<br />
metri quadri sorgono i tre e<strong>di</strong>fici nei<br />
quali sono stati ricollocati, oltre alla<br />
biblioteca, la ludoteca “La Carrozza <strong>di</strong><br />
Hans” <strong>di</strong> via Mo<strong>di</strong>gliani e il centro giovani<br />
a vocazione musicale “Sonoria”<br />
<strong>di</strong> via <strong>di</strong> Montorsoli. La nuova biblioteca<br />
ospiterà più <strong>di</strong> 100mila volumi,<br />
<strong>di</strong>ventando una delle più gran<strong>di</strong> della<br />
città. Potrà essere raggiunta a pie<strong>di</strong><br />
da coloro che abitano fra le Torri, San<br />
Bartolo a Cintoia e l’Isolotto. La struttura<br />
è circondata da 7 ettari <strong>di</strong> verde.<br />
Al momento, però, invece dei giochi,<br />
del piccolo anfiteatro e del fontanello<br />
previsti nel progetto, non si vedono<br />
che erba incolta e cancelli rigorosamente<br />
chiusi.<br />
3<br />
“Sono <strong>di</strong>sponibile a prenderla in carico così<br />
com’è – spiega D’Eugenio - il 3 marzo scorso<br />
ho rifiutato <strong>di</strong> farlo per <strong>di</strong>sperazione; per<br />
lo stesso motivo oggi mi offro volontario. E’<br />
essenziale però che vengano effettuati i collau<strong>di</strong><br />
e rilasciate le certificazioni da parte <strong>di</strong><br />
chi ha condotto i lavori. Chiederemo aiuto<br />
all’assess<strong>ora</strong>to alla cultura e al sindaco per<br />
sostenerci economicamente nei lavori <strong>di</strong> rifinitura,<br />
oltre che nella riparazione degli errori<br />
commessi in corso d’opera”.<br />
Mentre le porte della costruzione restano sbarrate, non mancano le idee per il suo futuro<br />
E intanto si pensa al nome da darle: personalità o fantasia?<br />
che resta la nostra <strong>di</strong>sponibilità a mantenere<br />
aperta la biblioteca storica <strong>di</strong> viale dei<br />
Pini, magari come punto <strong>di</strong> lettura”. Non è<br />
un caso, all<strong>ora</strong>, che nel nuovo centro culturale<br />
troveranno <strong>di</strong>m<strong>ora</strong> anche la consulta<br />
per il <strong>di</strong>alogo interreligioso e quella per la<br />
laicità, già ospitate a Villa Vogel. Si tratta<br />
<strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e partecipazione rivolti<br />
alla citta<strong>di</strong>nanza, che in un quartiere<br />
ad alta vocazione sociale come l’Isolotto<br />
troveranno certamente buona accoglienza.<br />
Tanti progetti in pentola dunque. Che non<br />
aspettano altro <strong>di</strong> potersi trasferire in via<br />
Canova.<br />
/A.C.<br />
Copia in abbonamento postale<br />
<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />
è un perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> 7 e<strong>di</strong>zioni<br />
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Anno III n. 48 del 7 Settembre 2009<br />
N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale <strong>di</strong> Firenze.<br />
Iscrizione al Roc 8551. Spe<strong>di</strong>zione in a.p. - 45% legge 662/96<br />
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196/2003 (co<strong>di</strong>ce in materia <strong>di</strong> protezione dei dati personali), il<br />
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quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o<br />
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4 Settembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />
MESTIERI DI OGGI E DI IERI. Alla riscoperta <strong>di</strong> un antico lavoro. Che ha saputo rinnovarsi<br />
<strong>Il</strong> ritorno delle botteghe <strong>di</strong> vino alla spina<br />
Quella del “cantiniere” sembra nuovamente un’occupazione alla<br />
moda, e anche nel quartiere 4 l’offerta non manca. L’imperativo:<br />
“nettare” <strong>di</strong> qualità, ma per tutte le tasche<br />
Michele Fi<strong>ora</strong>so<br />
Vino “alla spina” per tutte<br />
le tasche, ma <strong>di</strong> qualità:<br />
è questo l’imperativo<br />
del “nuovo” vinaio, un<br />
mestiere tra<strong>di</strong>zionale che però, negli<br />
ultimi anni, si è profondamente<br />
rinnovato. Anche nel quartiere 4,<br />
tra la classica bottiglia vuota portata<br />
a riempire e nuove soluzioni<br />
come i “bag-in-box”, le sacche da<br />
3, 5 e 10 litri che conservano intatte<br />
le proprietà del vino, ce n’è<br />
per tutti i gusti. Tra le riven<strong>di</strong>te <strong>di</strong><br />
Paolo Rosini<br />
vino sfuso del Q4, la prima ad aprire<br />
i battenti è stata la “Bottega del<br />
vino” <strong>di</strong> via Baccio da Montelupo:<br />
“Avevamo iniziato nel 2002 a Gavinana<br />
– racconta Mauro Amerini,<br />
uno dei titolari – nel 2004 abbiamo<br />
aperto qui per offrire vino buono a<br />
prezzi ragionevoli, con prodotti da<br />
tutta Italia e una particolare attenzione<br />
al prosecco”. I clienti ormai<br />
arrivano “da tutto il quartiere, ma<br />
anche da Novoli, da Scan<strong>di</strong>cci, da<br />
Lastra a Signa”: “Non soffriamo la<br />
presenza dei supermercati – spiega<br />
Amerini – i nostri clienti fanno la<br />
spesa al market, ma il vino lo comprano<br />
da noi”. <strong>Il</strong> vino “alla spina”<br />
piace anche per il prezzo: un buon<br />
rosso da tavola parte da 1,40 euro al<br />
litro, il bianco si vende da 1,50. Ma<br />
non è solo una scelta <strong>di</strong> portafoglio:<br />
per esempio, Paolo Rosini, titolare<br />
de “L’Imbuto” <strong>di</strong> via del Bronzino,<br />
dal 2007 cerca <strong>di</strong> “valorizzare le<br />
produzioni interessanti delle piccole<br />
fattorie toscane”. Si rifornisce<br />
nel Valdarno, a San Casciano,<br />
a Bolgheri e propone 11 tipologie<br />
<strong>di</strong> sfusi <strong>di</strong> qualità. Rosini, un passato<br />
da consulente in un’azienda<br />
vinicola, vorrebbe “dare <strong>di</strong>gnità al<br />
vino sfuso”, ma anche “essere la<br />
bottega del vicinato”: “Vengono le<br />
famiglie, molti giovani – racconta<br />
– ma gli anziani sono quelli che<br />
danno più sod<strong>di</strong>sfazioni”. Qualche<br />
centinaio <strong>di</strong> metri più in<strong>di</strong>etro, in<br />
via Mortuli, “L’Ortolano dell’Isolotto”<br />
Marco Mancino è <strong>di</strong>ventato<br />
punto <strong>di</strong> riferimento del rione: “Ho<br />
rilevato l’attività a gennaio del 2007<br />
e ho iniziato quasi subito a vendere<br />
vino sfuso, perché qui all’Isolotto<br />
non lo faceva nessuno”, <strong>di</strong>ce.<br />
La clientela è quella del quartiere,<br />
più qualche esterno “raggiunto dal<br />
passaparola”. Come gli altri vinai,<br />
anche Mancino propone le borsine<br />
con sei bottiglie a partire da 17<br />
euro, “un’ottima soluzione-regalo”.<br />
A giorni, invece, la “Cantina <strong>di</strong> Soffiano”<br />
<strong>di</strong> Icilio Valeriani festeggia il<br />
quarto compleanno: “<strong>Il</strong> vino era in<br />
casa, il nonno faceva l’assaggiatore<br />
da Ruffina – racconta Valeriani<br />
– quando sono andato in pensione<br />
Icilio Valeriani<br />
Mauro Amerini<br />
ho scelto questa strada”. Valeriani<br />
vende 25-30 vini toscani e siciliani<br />
a tutte le fasce <strong>di</strong> clienti: “Ho prodotti<br />
<strong>di</strong> qualità e altri che vendo a<br />
prezzi quasi politici e sono però<br />
<strong>meglio</strong> <strong>di</strong> vini molto pubblicizzati:<br />
da me comprano molti che ne capiscono,<br />
e anche <strong>di</strong>versi cuochi”. Per<br />
fidelizzare la clientela, Valeriani si<br />
è inventato anche la tessera fedeltà.<br />
Ogni <strong>di</strong>eci euro un timbro, e chi termina<br />
la tessera riceve una bottiglia<br />
<strong>di</strong> vino omaggio: “In quattro anni ne<br />
ho già completate 200”.<br />
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il giornale del tuo quartiere<br />
TRASPORTI. Tutto (quasi) pronto per la linea 1, dubbi sulla 2 e la 3: il punto della situazione<br />
Questo Natale lo shopping si fa in tram<br />
<strong>Il</strong> tratto Scan<strong>di</strong>cci-Firenze dovrebbe entrare<br />
in funzione intorno al 15 <strong>di</strong>cembre: a metà novembre<br />
via al periodo <strong>di</strong> prova per i conducenti.<br />
Meno chiaro il destino della seconda e terza linea<br />
5<br />
Francesca Puliti<br />
Tramvia parte uno: ci siamo quasi. La<br />
linea 1 della rete tramviaria sembra<br />
essere finalmente giunta ai blocchi <strong>di</strong><br />
partenza. Anc<strong>ora</strong> gli ultimi ritocchi,<br />
piccole cose (come la presa in gestione degli impianti<br />
semaforici), poi il tram <strong>di</strong>venterà una realtà.<br />
In tempo per lo shopping natalizio tra Firenze<br />
e Scan<strong>di</strong>cci, la prima linea della tramvia dovrebbe<br />
entrare in funzione attorno al 15 <strong>di</strong>cembre,<br />
salvo imprevisti dell’ultimo minuto. <strong>Il</strong> periodo <strong>di</strong><br />
prova, durante il quale gli autisti si eserciteranno<br />
lungo l’intero percorso, avrà infatti inizio a metà<br />
novembre. “Abbiamo ottenuto che il preesercizio<br />
duri soltanto un mese – afferma l’assessore a mobilità<br />
e infrastrutture Massimo Mattei – anziché<br />
tre come era inizialmente previsto, così che entro<br />
l’anno i citta<strong>di</strong>ni possano usufruire della linea 1”.<br />
E il resto? Sottostazioni elettriche, sottopassi pedonali:<br />
è tutto pronto? “Lo sarà entro tale data”.<br />
Tramvia parte seconda. Anc<strong>ora</strong> mille dubbi e<br />
mille domande avvolgono il destino delle linee<br />
2 e 3: le risposte cominceranno ad arrivare dopo<br />
il chiarimento della vicenda Tav, la priorità da<br />
cui <strong>di</strong>scenderà l’intero piano dei trasporti fiorentini,<br />
secondo quanto affermato più volte dal<br />
sindaco Matteo Renzi negli ultimi mesi. Sottoattraversamento<br />
o no, stazione <strong>di</strong> Foster ai Macelli<br />
oppure a Castello, o anc<strong>ora</strong> nessuna avveniristica<br />
stazione: solo dopo che sarà stata presa una<br />
decisione riguardo all’Alta velocità ferroviaria<br />
si potranno sciogliere le riserve sulla tramvia.<br />
E si prevede che colloqui e trattative tra Palazzo<br />
Vecchio e Ferrovie riempiranno i mesi autunnali.<br />
Nel frattempo, si fa largo l’ipotesi della pedonalizzazione<br />
del quadrilatero più antico del centro<br />
storico, così da liberare piazza Duomo non solo<br />
da auto e autobus, ma anche dai binari, facendo<br />
fare un giro più largo alla linea 2, quella che dovrebbe<br />
collegare l’aeroporto con piazza Libertà.<br />
Alternative ce ne sono: dalla micrometropolitana<br />
alla minitramvia. In questo caso si tratterebbe<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziare le vetture in circolazione sulle<br />
varie linee, facendo transitare dal centro tram<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ridotte, due carrozze al massimo.<br />
Ma piazza Duomo non è l’unico punto “caldo”:<br />
piazza Dalmazia e via dello Statuto rappresentano<br />
altri due punti interrogativi anc<strong>ora</strong> aperti<br />
sulla scrivania del sindaco. E non solo su quella:<br />
i progetti delle due linee giacciono anc<strong>ora</strong> sui tavoli<br />
del Ministero delle infrastrutture, in attesa <strong>di</strong><br />
una revisione, rimandata l’ultima volta prima <strong>di</strong><br />
questa estate. “Ma non appena la decisione arriverà<br />
– assicura Mattei – i lavori procederanno in<br />
tutt’altra maniera, con l’attenzione al rispetto dei<br />
tempi, e dei citta<strong>di</strong>ni, che già abbiamo manifestato<br />
in questi primi mesi <strong>di</strong> mandato”.<br />
IL PUNTO NEL QUARTIERE. Cantieri, progetti e proposte: ecco cosa succederà nella circoscrizione<br />
<strong>Il</strong> Sirio “scalda i motori”, <strong>ora</strong> tocca ai parcheggi<br />
e non ci saranno intoppi, a <strong>di</strong>cembre il Comune Babbo Nata-<br />
porterà in dono ai fiorentini la sospirata tramvia e i vagoni<br />
Sle<br />
(per <strong>ora</strong>) nuovi fiammanti della imminente linea 1 <strong>di</strong>venteranno<br />
presto un elemento familiare, soprattutto nel pan<strong>ora</strong>ma urbano<br />
del quartiere 4. Ma basterà vedere (da novembre) il Sirio andare<br />
avanti e in<strong>di</strong>etro per porre fine all’infinita serie <strong>di</strong> polemiche,<br />
problemi e malumori scaturiti da questa gestazione tormentata?<br />
“Ora come <strong>ora</strong> il quartiere non è pronto”, taglia corto Giuseppe<br />
D’Eugenio, presidente del Consiglio <strong>di</strong> quartiere. “Abbiamo<br />
solo l’infrastruttura primaria, manca tutta la cornice – spiega -<br />
oggi possiamo offrire un vettore, ma non ci sono i parcheggi<br />
scambiatori a costo zero, piste ciclabili degne <strong>di</strong> questo nome<br />
e quegli altri servizi lungo le fermate che una tramvia dovrebbe<br />
avere”. Servizi anche semplici, legati alla vivibilità del nuovo<br />
servizio <strong>di</strong> trasporto, specifica D’Eugenio: “Se la tramvia partisse<br />
domani, alla fermata non potremmo comprare un giornale da<br />
leggere lungo il tragitto”. Non è però il caso <strong>di</strong> buttare la croce<br />
addosso alla nuova amministrazione: “È in carica da pochissime<br />
settimane – osserva – quella precedente<br />
ci aveva dato alcune risposte, <strong>ora</strong> porteremo<br />
avanti il <strong>di</strong>scorso in maniera leale e<br />
aperta anche con la nuova”. E tra le cose<br />
<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>scutere ci sarà la “provocazione”<br />
lanciata ai primi <strong>di</strong> agosto dalle pagine<br />
dei giornali, per ovviare proprio al problema<br />
della sosta da offrire a chi decidesse <strong>di</strong> entrare in città con<br />
l’auto e proseguire il tragitto verso il centro a bordo del Sirio.<br />
“Manca anc<strong>ora</strong> un’idea <strong>di</strong> sistema della sosta – <strong>di</strong>ce D’Eugenio<br />
– per quella ragione ho lanciato la proposta <strong>di</strong> trasformare in<br />
garage multipiano il palazzo dell’Inps tra l’uscita della Fi-Pi-<br />
Li e via Foggini, ma ci sarebbero pure altre aree papabili”. Un<br />
parcheggio scambiatore <strong>di</strong> buone <strong>di</strong>mensioni con<strong>sentire</strong>bbe <strong>di</strong><br />
Un posteggio scambiatore<br />
<strong>di</strong> buone <strong>di</strong>mensioni<br />
con<strong>sentire</strong>bbe <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire<br />
il numero <strong>di</strong> auto nel Q4<br />
ridurre il fiume <strong>di</strong> auto che ogni giorno<br />
attraversa il quartiere. Intanto, il Q4 porta<br />
il suo contributo: “A settembre faremo<br />
l’appalto per un parcheggio da 90 posti<br />
auto accanto a piazza Paolo Uccello –<br />
<strong>di</strong>ce il presidente – si tratta <strong>di</strong> un progetto<br />
che abbiamo curato noi e che vogliamo<br />
realizzare in pochissimi mesi, perché c’è assoluta necessità <strong>di</strong><br />
sosta per residenti e commercianti, oltre che <strong>di</strong> favorire l’interscambio<br />
col mezzo pubblico”.<br />
/M.F.<br />
Lega Spi-Cgil Quartiere 4<br />
A cosa serve il modello RED<br />
Gli enti previdenziali come l’INPS, l’INPDAP e l’EN-<br />
PALS, per legge, devono verificare ogni anno,<br />
attraverso l’in<strong>di</strong>cazione dei red<strong>di</strong>ti posseduti nel<br />
modello RED, il <strong>di</strong>ritto del pensionato ad usufruire<br />
o meno <strong>di</strong> tali prestazioni aggiuntive alla pensione,<br />
(come l’integrazione al trattamento minimo,<br />
l’importo delle pensioni <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong> reversibilità)<br />
ed assistenziali (come l’assegno e le maggi<strong>ora</strong>zioni<br />
sociali, gli assegni familiari, ecc,). Queste<br />
prestazioni sono erogate sulla base <strong>di</strong> requisiti che<br />
prevedono il rispetto <strong>di</strong> determinati limiti red<strong>di</strong>tuali.<br />
Ogni anno l’INPS, e gli altri Istituti Previdenziali,<br />
inviano ai pensionati una busta contenente il modello<br />
ObisM <strong>di</strong> riepilogo delle somme che verranno<br />
corrisposte durante l’anno, il modello CUD riepilogativo<br />
dei red<strong>di</strong>ti erogati dall’Istituto nel corso<br />
dell’anno precedente, la modulistica specifica per<br />
titolari <strong>di</strong> prestazioni <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà civile Inviciv e, se<br />
interessato dalla verifica red<strong>di</strong>tuali, il Modello RED.<br />
Nelle nostre se<strong>di</strong> lo SPI CGIL mette a vostra <strong>di</strong>sposizione<br />
collab<strong>ora</strong>trici e collab<strong>ora</strong>tori in grado <strong>di</strong><br />
fornire ogni dettagliato chiarimento e coa<strong>di</strong>uvarvi<br />
per la presentazione dei documenti, e della modulistica<br />
necessaria.<br />
Si forniscono inoltre informazioni per la regolarizzazione<br />
<strong>di</strong> Colf e Badanti.<br />
LEGA SPI-CGIL Q4<br />
Firenze , Via Bezzuoli n° 24 - 50142<br />
tel. 055-7322835 - fax 055-7322828<br />
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Via delle Mimose n° 5 – 50142<br />
Tel. E Fax 055/715871<br />
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<strong>di</strong> Rolando Susini 1012618
6 Settembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />
IL CASO. Sta prendendo campo, tra i fiorentini, l’usanza <strong>di</strong> andarsi a sposare in para<strong>di</strong>si tropicali<br />
Quelli che il “sì” lo pronunciano ai Caraibi<br />
Matteo Francini<br />
Zanzibar, Mauritius e<br />
Seychelles le mete<br />
preferite. Per un<br />
matrimonio da sogno<br />
con una ventina <strong>di</strong><br />
invitati servono circa<br />
20mila euro. E ci sono<br />
agenzie <strong>di</strong> viaggi che si<br />
specializzano<br />
Chissà cosa sarebbe successo se i<br />
“promessi sposi” Renzo e Lucia,<br />
anziché essere costretti a giocarsi la<br />
<strong>di</strong>sperata carta <strong>di</strong> irrompere in casa<br />
<strong>di</strong> don Abbon<strong>di</strong>o nell’estremo tentativo <strong>di</strong> unirsi<br />
in matrimonio, dopo il <strong>di</strong>vieto del potente<br />
don Rodrigo, avessero potuto prendere comodamente<br />
un aereo e pronunciare il tanto agognato<br />
“sì” in una spiaggia esotica, lontano da<br />
prepotenti signorotti locali, “bravi”, peste e tutto<br />
quello che ne è seguito. <strong>Il</strong> grande Alessandro<br />
Manzoni, però, non poteva regalare questa facile<br />
soluzione ai due innam<strong>ora</strong>ti più famosi della<br />
letteratura italiana, e non solo perché all<strong>ora</strong> gli<br />
aerei non esistevano. L’usanza <strong>di</strong> celebrare le<br />
nozze in para<strong>di</strong>si tropicali, davanti a un mare da<br />
sogno e a una vegetazione da cartolina, in Italia<br />
(e non solo in quel ramo del lago <strong>di</strong> Como) è<br />
infatti arrivata molto più tar<strong>di</strong>. Ed è solo da circa<br />
un anno che anche a Firenze ha preso campo<br />
la moda <strong>di</strong> andare a giurarsi amore eterno a<br />
migliaia <strong>di</strong> chilometri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dalla parrocchia<br />
della propria infanzia o dalla Sala Rossa<br />
<strong>di</strong> Palazzo Vecchio, pur splen<strong>di</strong>do scenario per<br />
chi sceglie il rito civile. Ora, nel capoluogo toscano<br />
(come già avviene in altre città europee),<br />
quella <strong>di</strong> sposarsi all’estero sta <strong>di</strong>ventando una<br />
tendenza sempre più seguita. Ma come funzionano<br />
questi matrimoni esotici? In breve succede<br />
questo: si parte con il promesso sposo/a alla<br />
volta della meta preferita, accompagnati - al<br />
massimo - da testimoni, familiari e amici stretti,<br />
si celebra la cerimonia nel posto più bello<br />
che riusciate a immaginare (una spiaggia <strong>di</strong> Caraibi<br />
o Seychelles, per esempio), si festeggia e<br />
1030321<br />
FOCUS<br />
Cala l’appeal <strong>di</strong> Firenze. Nel 2009 già molti <strong>di</strong>vorzi<br />
Meno nozze “straniere” in città<br />
e aumenta il numero dei fio-<br />
che vanno a sposarsi<br />
Srentini<br />
all’estero, sembrano invece essere<br />
sempre meno gli stranieri che<br />
decidono <strong>di</strong> convogliare a nozze<br />
nella città del Giglio. A <strong>di</strong>rlo sono<br />
i dati sui matrimoni civili celebrati<br />
a Firenze negli ultimi anni: se nel<br />
2000 si erano giurate amore eterno<br />
430 coppie <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni provenienti<br />
<strong>di</strong> altri Paesi, nel 2008 – ovvero lo<br />
scorso anno – sono state solo 294.<br />
Con un calo lento ma continuo.<br />
Ad essere anc<strong>ora</strong> attratti dal fascino<br />
fiorentino sembrano essere soprattutto<br />
gli anglosassoni, con 60<br />
matrimoni celebrati lo scorso anno<br />
tra coppie provenienti dalla Gran<br />
Bretagna e 32 dagli Stati Uniti,<br />
seguiti da giapponesi (21 matrimoni)<br />
e cinesi (19). Ma se col passare<br />
del tempo, a Firenze, stanno<br />
<strong>di</strong>minuendo le nozze tra “forestieri”,<br />
sono invece in aumento quelle<br />
“miste”, ovvero tra citta<strong>di</strong>ni italiani<br />
e stranieri: nel 2000 erano state<br />
164, otto anni dopo sono <strong>di</strong>ventate<br />
279. In base ai dati del 2008, gli/le<br />
italiani/e sembrano “trovarsi bene”<br />
soprattutto con marocchini/e (45<br />
matrimoni), peruviani/e (27) e<br />
albanesi (23), ma anche con giapponesi<br />
e brasiliani/e (16). C’è poi<br />
si torna a Firenze, dove poco tempo dopo si riceve<br />
l’estratto <strong>di</strong> matrimonio. Tutto così facile?<br />
Non proprio. Non è sempre impresa da poco,<br />
infatti, organizzare senza sbavature il più bel<br />
giorno della propria vita (o quello che almeno<br />
dovrebbe esserlo), così come essere sicuri che<br />
un “sì” pronunciato dall’altra parte del mondo<br />
abbia poi valore legale anche a casa nostra.<br />
Per questo, alcune agenzie <strong>di</strong> viaggi si stanno<br />
specializzando nell’organizzazione <strong>di</strong> nozze<br />
all’estero: una <strong>di</strong> queste, a Firenze, è “Mirò -<br />
L’arte <strong>di</strong> viaggiare”, che da via Dosio – cuore<br />
del quartiere 4 – fa partire futuri sposi alla volta<br />
<strong>di</strong> matrimoni nel mondo. “Tutto è nato quando<br />
mia sorella, nonché mia socia – racconta Jessica<br />
Scarpulla, una delle due titolari – ha scelto <strong>di</strong><br />
sposarsi a Las Vegas. La cosa è venuta talmente<br />
bene che abbiamo deciso <strong>di</strong> investirci”. E i risultati<br />
non sono mancati. “In un anno abbiamo<br />
organizzato quattro cerimonie – spiega – e in<br />
futuro penso che i numeri cresceranno anc<strong>ora</strong>:<br />
la voce si è sparsa, quest’usanza sta prendendo<br />
campo”. Ma chi è che si sposa all’estero, dove<br />
e perché? “Per <strong>ora</strong> solo una fascia <strong>di</strong> persone<br />
con possibilità economiche me<strong>di</strong>o-alte, senza<br />
escludere qualche vip locale, ma credo che presto<br />
anche clienti me<strong>di</strong> potranno farlo – risponde<br />
– la classica Las Vegas non è più la meta<br />
preferita: <strong>ora</strong> la gente vuol sposarsi <strong>di</strong>rettamente<br />
in spiaggia, in paesi come Zanzibar, Mauritius<br />
o Turks e Caicos. I motivi sono tanti: da un<br />
crescente anticonformismo alla possibilità <strong>di</strong><br />
unire matrimonio e viaggio <strong>di</strong> nozze”. Oltre a<br />
quello economico. Per sposarsi in uno <strong>di</strong> questi<br />
para<strong>di</strong>si tropicali, portando con sé una ventina<br />
<strong>di</strong> invitati, ci vogliono circa 20mila euro. E, a<br />
conti fatti, tra ville, banchetti e fiori, anche restando<br />
in Italia c’è chi riesce a spendere molto<br />
<strong>di</strong> più.<br />
la questione del rito: i fiorentini<br />
si sposano in Chiesa o in Comune?<br />
Anche in questo caso, i dati<br />
<strong>di</strong> Palazzo Vecchio parlano chiaro:<br />
in quasi 20 anni le cerimonie<br />
religiose si sono <strong>di</strong>mezzate (passando<br />
dalle 856 del 1991 – l’anno<br />
successivo erano state ad<strong>di</strong>rittura<br />
964 - alle appena 407 del 2008), al<br />
contrario dei matrimoni civili, che<br />
dai 663 del 1991 hanno raggiunto<br />
i 1.020 dello scorso anno. Per ultima,<br />
la questione dei <strong>di</strong>vorzi. Qui i<br />
numeri sono rimasti piuttosto stabili:<br />
erano 396 nel 1991, sono stati<br />
357 nel 2008 (con punte, però, <strong>di</strong><br />
470 nel 2006 e 2007). Più “preoccupante”<br />
la tendenza dei primi 6<br />
mesi del 2009: al 30 giugno scorso,<br />
i matrimoni religiosi erano stati<br />
114, quelli civili 394. I <strong>di</strong>vorzi ben<br />
248.<br />
/M.F.
Assess<strong>ora</strong>to alla formazione<br />
Direzione lavoro e formazione
8 Settembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />
L’INCHIESTA. Classi sempre più multietniche: viaggio nelle scuole primarie del quartiere<br />
Uno straniero per compagno <strong>di</strong> banco<br />
All’Isolotto non è più una novità<br />
Annalisa Cecionesi<br />
Avere un compagno <strong>di</strong> banco albanese,<br />
peruviano o dello Sri Lanka non è più<br />
una novità. Almeno per gli alunni delle<br />
scuole elementari del quartiere 4. I<br />
bambini stranieri costituiscono quasi il 13% del<br />
totale degli iscritti, e ogni anno si registra un costante<br />
aumento. Le più multietniche, stando ai numeri<br />
forniti dal Comune <strong>di</strong> Firenze, sono le scuole<br />
Montagnola e Petrarca, nelle cui aule siederanno,<br />
in questo nuovo anno, 91 bambini stranieri su un<br />
totale <strong>di</strong> 529 alunni, più del 17%. Nonostante la<br />
presenza del campo noma<strong>di</strong> <strong>di</strong> via del Poderaccio,<br />
gli alunni rom non sono predominanti tra<br />
gli stranieri, e il loro numero è in calo: in quattro<br />
anni è quasi <strong>di</strong>mezzato. Le nazionalità si fanno<br />
più <strong>di</strong>versificate, pur con una prevalenza <strong>di</strong> Albania,<br />
Iugoslavia, Perù e Romania. Nel solo istituto<br />
Montagnola-Gramsci erano presenti lo scorso anno<br />
34 nazionalità <strong>di</strong>verse. Nessuna classe separata,<br />
nel Q4 la ricetta è un’altra: integrazione, supporto<br />
nell’appren<strong>di</strong>mento dell’italiano e occasioni <strong>di</strong><br />
scambio interculturale. “Alla Montagnola – spiega<br />
Doriano Bizzarri, <strong>di</strong>rigente scolastico dell’istituto<br />
comprensivo Montagnola-Gramsci – non si registrano<br />
casi <strong>di</strong> bullismo e i genitori stranieri sono<br />
presenti e coinvolti. Oggi è normale nelle nostre<br />
scuole vedere genitori rom in coda per parlare con<br />
i professori, cosa assai rara fino a qualche anno<br />
fa. L’unica accortezza – continua - è evitare che si<br />
formino gruppetti chiusi tra ragazzini della stessa<br />
etnia, che potrebbero portare a rivalità e fenomeni<br />
<strong>di</strong> esclusione”. I problemi, quando sussistono, sono<br />
soggettivi, non hanno a che fare con le etnie. Può<br />
capitare che i genitori contattati dal preside per il<br />
figlio che <strong>di</strong>serta la scuola siano stranieri così come<br />
italiani “purosangue”. “<strong>Il</strong> livello <strong>di</strong> integrazione è<br />
talmente alto - racconta Bizzarri – che mi è capitato<br />
<strong>di</strong> <strong>sentire</strong> una mamma rom lamentarsi per la<br />
presenza ‘<strong>di</strong> tutti questi stranieri’, in seguito a un<br />
STEFANO VICIANI<br />
Impiegato, 40 anni<br />
GIANNI ZAPPITELLI<br />
Operaio, 38 anni<br />
LOREDANA TUMINELLI<br />
Operaia, 36 anni<br />
“La presenza <strong>di</strong><br />
alunni stranieri<br />
è una risorsa”<br />
“Per i bambini<br />
non è affatto<br />
un problema”<br />
“C’è intolleranza<br />
anche verso<br />
gli italiani”<br />
“Io penso che la presenza <strong>di</strong> bambini stranieri sia una buona<br />
risorsa, innanzitutto perché gli italiani non fanno più<br />
figli. I problemi possono nascere quando si ha a che fare<br />
con delle etnie chiuse in se stesse, come quella cinese. Se<br />
la famiglia non favorisce l’apertura, si hanno ricadute negative<br />
a scuola”<br />
“Non si può fare <strong>di</strong> tutta l’erba un fascio. Ogni bambino<br />
è <strong>di</strong>fferente dall’altro. La <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> integrarsi<br />
per gli alunni stranieri sarà perciò <strong>di</strong>versa da soggetto<br />
a soggetto. Quel che è certo è che per i bambini la presenza<br />
<strong>di</strong> compagni non italiani nelle classi non è affatto<br />
un problema”<br />
“Io penso che sia un problema per i genitori, non per i<br />
bambini. Quando ho bisogno del pulmino, che vedo passare<br />
semivuoto, mi rispondono che serve ai rom, altrimenti<br />
i genitori non li mandano a scuola. I bambini sono tutti<br />
uguali, ma così facendo si creano <strong>di</strong>sparità. Anche verso<br />
gli italiani c’è intolleranza”
il giornale del tuo quartiere<br />
Nel Q4 gli alunni provenienti da altri Paesi sono<br />
quasi il 13% del totale, e costantemente in<br />
aumento. Montagnola e Petrarca le scuole più<br />
cosmopolite. In controtendenza i rom: la loro<br />
presenza <strong>di</strong>mezzata in 4 anni<br />
9<br />
LORELLA BUTI<br />
Impiegata, 49 anni<br />
“Serve sostegno<br />
a chi non parla<br />
la nostra lingua”<br />
“Io credo che le istituzioni debbano prepararsi ad accogliere<br />
questi bambini. Non si può improvvisare <strong>di</strong><br />
fronte a questa realtà. Serve sostegno soprattutto agli<br />
alunni che non parlano l’italiano perché in famiglia comunicano<br />
solo con la lingua madre. L’esclusione non<br />
può essere la soluzione”<br />
<strong>di</strong>verbio tra il figlio e un compagno peruviano”.<br />
Lo scoglio maggiore per i bambini<br />
non italiani, specialmente per quelli appena<br />
giunti in Italia dal paese d’origine, è ovviamente<br />
la lingua. In loro soccorso ci sono<br />
però gli insegnanti del centro <strong>di</strong> alfabetizzazione<br />
Giufà <strong>di</strong> via Lunga, attivo da 10 anni<br />
su un progetto del Comune <strong>di</strong> Firenze. Insieme<br />
agli altri due centri fiorentini, Ulysse per<br />
il Q1 e Gandhi per il Q5, rappresenta l’unico<br />
servizio stabile e continuativo <strong>di</strong> questo tipo<br />
in Italia. Dopo una prima frequenza <strong>di</strong> corsi<br />
presso il centro, l’appren<strong>di</strong>mento con gli<br />
educatori continua in classe, in <strong>ora</strong>rio scolastico,<br />
integrandosi con la normale attività<br />
<strong>di</strong>dattica. “Con l’avvio del centro - spiega<br />
Grazia Bellini, coor<strong>di</strong>natrice <strong>di</strong>dattica del<br />
centro Giufà – sono scomparse le liste d’attesa<br />
<strong>di</strong> bambini stranieri ed è <strong>di</strong>minuito per<br />
le scuole il timore della gestione dei nuovi<br />
arrivi”. Si tratta <strong>di</strong> un lavoro determinante<br />
per facilitare l’ingresso nella scuola <strong>di</strong> questi<br />
piccoli “nuovi” italiani, che nel centro sono<br />
inc<strong>ora</strong>ggiati a coltivare anche la loro lingua<br />
d’origine. “Molti <strong>di</strong> questi bambini - commenta<br />
Giuseppe D’Eugenio, presidente del<br />
Q4 - non sono stranieri. Rappresentano la seconda<br />
o terza generazione <strong>di</strong> immigrati nata<br />
e cresciuta a Firenze. I loro bambini sono<br />
i nostri bambini. E’ giusto che imparino a<br />
conoscere le <strong>di</strong>versità culturali e le contrad<strong>di</strong>zioni<br />
del mondo, visto che sarà questo il<br />
luogo nel quale vivranno. Perché all<strong>ora</strong> non<br />
insegnare cenni <strong>di</strong> storia della Cina o <strong>di</strong>stribuire<br />
in mensa un piatto marocchino?”. Così<br />
l’integrazione… vien (anche) mangiando.<br />
MARIA LEON<br />
Operaia, 38 anni<br />
“Le classi<br />
separate un<br />
grave danno”<br />
“Secondo me le classi separate sarebbero un grave danno,<br />
perché farebbero <strong>sentire</strong> i bambini da subito non italiani.<br />
Però ci vuole assistenza sociale per il bimbo che viene inserito<br />
in classe appena arrivato da un paese straniero. Molto<br />
poi <strong>di</strong>pende dalla famiglia e dal grado <strong>di</strong> integrazione<br />
che trasmette ai figli”<br />
Settembre, nel Q4, si prospetta un mese assai tranquillo in quanto a<br />
cantieri. Del resto, nei mesi passati, le strade della circoscrizione ne hanno<br />
ospitati in abbondanza, per la realizzazione della linea 1 della tramvia.<br />
Altri lavori <strong>di</strong> manutenzione stradale si sono inoltre concentrati nel<br />
periodo primaverile ed estivo, in modo da concedere un po’ <strong>di</strong> sollievo<br />
agli automobilisti, in vista della riapertura delle scuole e dell’aumento<br />
del traffico. Sono due gli interventi in programma nel lungo periodo<br />
sulle strade del Q4:<br />
VIA BACCIO DA MONTELUPO<br />
<strong>Il</strong> 16 settembre scadono i termini per la gara relativa ai lavori <strong>di</strong> manutenzione<br />
stradale dei tratti deteri<strong>ora</strong>ti <strong>di</strong> via Baccio da Montelupo.<br />
Un intervento necessario per la sicurezza <strong>di</strong> automobilisti e centauri,<br />
che segue le opere <strong>di</strong> risanamento che hanno già interessato alcune<br />
zone limitrofe, come via Simone Martini. Difficile stabilire la data<br />
d’apertura del cantiere, che solitamente segue <strong>di</strong> circa due mesi l’assegnazione<br />
del bando. Si ipotizza quin<strong>di</strong> che i lavori, per un costo <strong>di</strong><br />
133mila euro, potrebbero partire dopo la metà <strong>di</strong> novembre.<br />
VIADOTTO ALL’INDIANO<br />
Continuano gli interventi <strong>di</strong> manutenzione del Viadotto all’In<strong>di</strong>ano,<br />
dove il basso limite <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> 40 km/h è stato imposto - ormai da<br />
tempo - proprio a causa della pericolosità <strong>di</strong> alcuni tratti della carreggiata.<br />
Ma è anc<strong>ora</strong> presto per iniziare a preoccuparsi delle probabili<br />
code che accompagneranno i lavori. <strong>Il</strong> cantiere che dovrà risanare le<br />
zone del Viadotto in cattive con<strong>di</strong>zioni non sarà aperto prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre.<br />
Scadono il 30 settembre, infatti, i termini per la gara relativa<br />
alla realizzazione dei lavori, per una spesa <strong>di</strong> 300mila euro.<br />
VENDUTO<br />
1023242
10 Settembre 2009<br />
SPOSTARSI IN CITTÀ/1. Avanti fino al 31 ottobre: poi, dal prossimo anno, le cose potrebbero essere molto <strong>di</strong>verse<br />
Ztl notturna, rivoluzione in arrivo<br />
Dalla fine del mese via al confronto tra istituzioni, associazioni <strong>di</strong> categoria,<br />
commercianti e residenti. Con un obiettivo: rivedere regole e confini,<br />
per trovare una proposta con<strong>di</strong>visa. Che metta d’accordo<br />
chi la notte la vive e chi invece vorrebbe dormire<br />
mobilità<br />
Francesca Puliti<br />
Si concluderà solo il prossimo 31 ottobre,<br />
ma nel frattempo sarà già partito il<br />
confronto tra istituzioni, associazioni <strong>di</strong><br />
categoria, commercianti e residenti. La<br />
Ztl notturna, croce e delizia delle notti estive (rispettivamente<br />
per gestori/avventori dei locali e<br />
per gli abitanti del centro, inferociti per gli schiamazzi<br />
e l’invasione delle auto in viuzze e piazze<br />
storiche), ha i giorni contati. Poco più <strong>di</strong> un mese<br />
<strong>di</strong> vita, almeno per la Ztl che abbiamo conosciuto<br />
in questi ultimi anni. Dalla prossima primavera,<br />
infatti, le cose potrebbero cambiare, anche parecchio.<br />
Dando più spazio a critiche e proposte manifestate<br />
da chi la notte la vive, ma anche <strong>di</strong> chi se<br />
la vorrebbe dormire. A partire dalla fine <strong>di</strong> questo<br />
mese, infatti, avrà inizio un intenso <strong>di</strong>alogo tra le<br />
parti in causa, aperto a chiunque voglia dare il<br />
proprio contributo. A proporlo è stata la commissione<br />
mobilità, presieduta da Eros Cruccolini.<br />
“L’impegno è <strong>di</strong> elab<strong>ora</strong>re una nuova proposta<br />
per la prossima estate – afferma l’ex presidente<br />
del consiglio comunale - che tenga conto anche<br />
SEGNALETICA<br />
della necessità <strong>di</strong> prevedere elementi complementari,<br />
quali i parcheggi e il servizio <strong>di</strong> trasporto<br />
pubblico, che forse sono stati carenti fin<strong>ora</strong>,<br />
non offrendo un’adeguata risposta alle richieste<br />
dei citta<strong>di</strong>ni”. Parcheggi e trasporti, solo due degli<br />
elementi <strong>di</strong> criticità su cui da anni puntano il<br />
<strong>di</strong>to i commercianti e le associazioni <strong>di</strong> categoria.<br />
Un acceso <strong>di</strong>battito, quest’anno, si è svolto anche<br />
attorno all’<strong>ora</strong>rio <strong>di</strong> inizio della limitazione<br />
del traffico. Fronti opposti si sono combattuti per<br />
strappare un’<strong>ora</strong> o anche una mezz’<strong>ora</strong> in più, arrivando<br />
a una sorta <strong>di</strong> compromesso. Così che,<br />
dal giovedì alla domenica, la cintura più stretta<br />
del centro storico serra alle 23, mentre a mezzanotte<br />
compaiono le transenne a delimitare un<br />
cerchio più ampio. La porta <strong>di</strong> accesso <strong>di</strong> piazza<br />
Cavalleggeri, ad esempio, si attiva un’<strong>ora</strong> prima<br />
rispetto al “posto <strong>di</strong> blocco” <strong>di</strong> piazza Ferrucci,<br />
dove ci pensano i vigili a fermare le auto <strong>di</strong>rette<br />
sul lungarno Cellini. E per quest’anno si andrà<br />
avanti così fino alla fine. Tra fine settembre e<br />
ottobre, però, sarà possibile rinegoziare regole e<br />
confini, fino a giungere a una proposta con<strong>di</strong>visa<br />
da mettere in atto l’anno prossimo. Pronta a<br />
raccogliere l’invito l’associazione Viva-city, che<br />
raggruppa 326 attività del centro. Da anni l’associazione<br />
combatte per l’abolizione della zona<br />
a traffico limitato, in favore <strong>di</strong> uno strumento più<br />
flessibile, come le isole pedonali, da riempire <strong>di</strong><br />
eventi e iniziative. Altra battaglia, quella per un<br />
più ricco e articolato sistema <strong>di</strong> trasporti notturni,<br />
che integri gli autobus con taxi e parcheggi low<br />
cost. Quest’anno, invece, è venuto a mancare anche<br />
il trenino in stile Disney che traghettava giovani<br />
e meno giovani dai viali <strong>di</strong> circonvallazione<br />
fino al cuore della movida fiorentina. <strong>Il</strong> confronto<br />
è dunque aperto, così come l’ufficio dell’assessore<br />
alla mobilità Massimo Mattei che, a scapito<br />
<strong>di</strong> un’agenda stracolma, trova uno spazio per ricevere<br />
tutti. “Siamo <strong>di</strong>sponibili anche a rivedere<br />
il concetto stesso <strong>di</strong> Ztl – garantisce Mattei - purché<br />
si arrivi a elab<strong>ora</strong>re un altro strumento in grado<br />
<strong>di</strong> conciliare le esigenze dei giovani e degli<br />
esercenti con quelle dei residenti del centro”.<br />
In<strong>di</strong>viduare quali varchi sono attivi e quali no sarà più semplice. Due le ipotesi al vaglio<br />
Stop alle multe: led luminosi e <strong>di</strong>splay per le porte telematiche<br />
utomobilisti-telepass 1-0. La partita contro la segnale-<br />
poco chiara è appena cominciata, ma i fiorentini<br />
Atica<br />
intascano già una prima vittoria, quella “contro” le porte telematiche<br />
che presi<strong>di</strong>ano gli accessi al centro storico. Niente<br />
più multe a sorpresa: in<strong>di</strong>viduare quali varchi sono attivi e<br />
quali no sarà semplice come interpretare un semaforo. “Già<br />
a partire da questo autunno e senza una spesa eccessiva”, assicura<br />
l’assessore alla mobilità Massimo Mattei. Le ipotesi<br />
al vaglio sono due, e non è detto che l’una escluda l’altra. La<br />
prima è quella <strong>di</strong> affiancare un led luminoso al cartello che<br />
in<strong>di</strong>ca la Ztl: luce verde, si può passare; luce rossa, via libera<br />
ai soli residenti. L’altra, invece, prevede l’installazione <strong>di</strong> un<br />
vero e proprio <strong>di</strong>splay su cui compaia la scritta ingresso libero/accesso<br />
limitato, sia in italiano che in inglese. Già, perché<br />
forse non molti sanno che sono numerosissime le ammende<br />
commissionate agli stranieri in visita nel capoluogo fiorentino<br />
con tanto <strong>di</strong> automobile. “La Ztl è stata la salvezza del<br />
centro storico – afferma Mattei – ma pecca dal punto <strong>di</strong> vista<br />
dell’informazione”. In realtà, i 13 telepass <strong>di</strong>sseminati in città<br />
emettono due suoni <strong>di</strong>fferenziati, a seconda che il transito sia<br />
consentito oppure no, ma tra i rumori della strada e l’aut<strong>ora</strong><strong>di</strong>o<br />
accesa spesso accade che l’avvertimento passi inascoltato.<br />
<strong>Il</strong> nuovo metodo metterà dunque fine alle multe “seriali”<br />
che tante vittime hanno mietuto in questi anni. Celebre il caso<br />
dell’all<strong>ora</strong> assessore Graziano Cioni, che salì all’onore delle<br />
cronache per aver collezionato oltre 100 sanzioni a causa, si<br />
scoprì in seguito, <strong>di</strong> un errore del <strong>di</strong>spositivo. Altre città d’Italia<br />
stanno già sperimentando con successo questo sistema:<br />
chi da mesi, chi da anni, come succede, ad esempio, nella<br />
Capitale.<br />
/F.P.<br />
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mobilità<br />
SPOSTARSI IN CITTÀ/2. Ad<strong>di</strong>o ai mezzi più lunghi, più controllori e tecnologia. Obiettivo: “Qualità europea”<br />
Se le novità viaggiano a bordo del bus<br />
Ivo Gagliar<strong>di</strong><br />
11<br />
VADEMECUM<br />
UNA CORSA DA 90 MINUTI<br />
Venti minuti <strong>di</strong> viaggio in più, allo stesso prezzo. Dallo scorso 3<br />
settembre, i ticket del bus sono vali<strong>di</strong> per 90 minuti, anziché 70<br />
come succedeva prima. <strong>Il</strong> costo non è aumentato. È una delle novità<br />
che caratterizzano la nuova “stagione” del trasporto pubblico,<br />
ma non è l’unica. Oltre all’abbonamento or<strong>di</strong>nario annuale,<br />
sono infatti entrate in vigore due nuove formule agevolate <strong>di</strong> abbonamento<br />
annuale per famiglie e studenti: con la “family card”<br />
i membri <strong>di</strong> un nucleo familiare - in cui sia già stato acquistato<br />
un abbonamento annuale or<strong>di</strong>nario - hanno <strong>di</strong>ritto a uno sconto<br />
del 25% (235 euro anziché 310). E anc<strong>ora</strong>, il limite d’età per accedere<br />
alle agevolazioni per gli studenti è stato alzato a 27 anni,<br />
mentre l’abbonamento è valido per 13 mesi senza aumento <strong>di</strong><br />
tariffa. Infine, altra novità è la “Carta Agile 30”, che dà <strong>di</strong>ritto a<br />
35 corse al prezzo <strong>di</strong> 30 euro, con un risparmio <strong>di</strong> quasi il 30%.<br />
C’è sicuramente un motivo se, nel tempo,<br />
per i fiorentini il significato <strong>di</strong> Ataf si è trasformato<br />
in Aspettare Tanto Alla Fermata.<br />
E spesso bastava (o basta) fare un giro in<br />
città per capirlo: folle <strong>di</strong> persone in attesa, sotto pioggia o<br />
sole, <strong>di</strong> bus sempre troppo pieni. E questo non è che uno<br />
dei <strong>di</strong>sagi che, negli ultimi anni, hanno allontanato sempre<br />
più fiorentini dal trasporto pubblico. Risultato: tante,<br />
tantissime auto “ad personam” (ovvero occupate dal solo<br />
conducente) in giro per la città, strade intasate e traffico<br />
impazzito. E tra i passeggeri “superstiti” un unico parere:<br />
“Così non si può andare avanti”. Infatti. La stessa cosa<br />
deve averla pensata anche Filippo Bonaccorsi, presidente<br />
dell’azienda dallo scorso 10 luglio: ed ecco, all<strong>ora</strong>, che<br />
sono in arrivo <strong>di</strong>verse novità. Con un obiettivo “<strong>di</strong> largo<br />
respiro” ben preciso: “Dare alla città quello che si merita, e<br />
cioè un servizio <strong>di</strong> qualità europea – spiega Bonaccorsi – la<br />
pazienza dei citta<strong>di</strong>ni è quasi esaurita. Firenze deve <strong>sentire</strong><br />
Ataf come una risorsa. Anzi, non saremo contenti finché<br />
i fiorentini non saranno certi <strong>di</strong> avere il miglior servizio<br />
d’Italia”. Per raggiungere questo (ambizioso) obiettivo, è<br />
in arrivo un rinnovamento del parco mezzi e delle linee, in<br />
modo che non tutte passino dallo stesso punto, ma anche<br />
un utilizzo massiccio della tecnologia, come nel caso delle<br />
nuove pensiline e paline “intelligenti”. In modo che, oltre<br />
ad aspettare meno, i passeggeri potranno anche aspettare<br />
<strong>meglio</strong>. Ma non solo. Alcune novità sono già attive: è<br />
il caso <strong>di</strong> “No ticket non parti”, il servizio - inaugurato a<br />
fine luglio - <strong>di</strong> prefiltraggio alle fermate, dove personale <strong>di</strong><br />
Ataf chiede a chi è in attesa del bus <strong>di</strong> mostrare il proprio<br />
biglietto e, nel caso non lo abbia, lo invita ad acquistarlo.<br />
IL TIFOSO VIAGGIA GRATIS<br />
Per i tifosi della Fiorentina torna “Viola Vai”, il servizio <strong>di</strong><br />
trasporto allo sta<strong>di</strong>o. Con una novità: tutte le volte che la<br />
Fiorentina giocherà in casa, gli abbonati allo sta<strong>di</strong>o potranno<br />
usufruire dei servizi Ataf in maniera gratuita. Sono inoltre<br />
previste navette speciali che collegheranno le zone periferiche<br />
allo sta<strong>di</strong>o e ai parcheggi della Firenze Parcheggi, più due<br />
linee dalle stazioni <strong>di</strong> Santa Maria Novella e Rifre<strong>di</strong>, sempre<br />
verso lo sta<strong>di</strong>o Artemio Franchi. Dunque, gli abbonati alla<br />
Fiorentina potranno usufruire, oltre che <strong>di</strong> queste navette<br />
speciali, <strong>di</strong> tutti i mezzi <strong>di</strong> trasporto Ataf&Li-nea durante<br />
le giornate <strong>di</strong> campionato nelle quali i viola giocheranno in<br />
casa. Tutte le informazioni si trovano sul sito www.ataf.net,<br />
al numero verde 800-424500 o al numero (a pagamento dal<br />
cellulare) 199-104245.<br />
E la lotta ai “portoghesi” continua anche sugli autobus: da<br />
settembre è raddoppiato il numero dei controllori a bordo,<br />
e a partire da ottobre triplicherà. Pugno duro, dunque?<br />
Non solo. Ogni bastone ha la sua carota, e quella <strong>di</strong> Ataf ha<br />
preso le sembianze dell’abbassamento del prezzo dell’abbonamento,<br />
come previsto dal piano tariffario approvato<br />
a inizio agosto. “Negli ultimi anni le manovre erano state<br />
solo in aumento – <strong>di</strong>ce Bonaccorsi – e una riduzione dei<br />
prezzi è anc<strong>ora</strong> più importante in questi tempi <strong>di</strong> crisi”.<br />
Facilitazioni in arrivo anche per gli anziani (“è uno strato<br />
<strong>di</strong> popolazione che va aiutato, e ci metteremo tutti insieme<br />
per farlo: sono in arrivo novità”), mentre per i tifosi<br />
della Fiorentina è ripartito “ViolaVai”, il servizio <strong>di</strong> trasporto<br />
gratuito per lo sta<strong>di</strong>o, con una possibilità in più per<br />
gli abbonati al club gigliato, che da quest’anno, quando la<br />
squadra gioca al Franchi, possono viaggiare gratis tutto il<br />
giorno sui mezzi pubblici, e non solo verso lo sta<strong>di</strong>o. Ma i<br />
cambiamenti per il “popolo del bus” saranno anche altri. E<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>verso tipo. I mastodontici autobus da 18 metri, capaci<br />
sì <strong>di</strong> caricare un gran numero <strong>di</strong> passeggeri, ma anche <strong>di</strong><br />
far sudare più d’una camicia agli autisti, costretti a <strong>di</strong>vincolarsi<br />
tra le strade citta<strong>di</strong>ne (e spesso costretti a bloccarsi<br />
perché imprigionati tra traffico e auto parcheggiate), saranno<br />
progressivamente eliminati. Tempo previsto: circa<br />
due anni. E anc<strong>ora</strong>, continueranno a essere installate le<br />
telecamere sui mezzi, nel nome della sicurezza <strong>di</strong> chi ci<br />
viaggia. Infine, con l’entrata in funzione della prima linea<br />
della tramvia, saranno rivisti alcuni percorsi “per evitare<br />
inutili sprechi”, ma non subito: i citta<strong>di</strong>ni avranno tutto<br />
il tempo per abituarsi. Tante novità, dunque, con un solo<br />
obiettivo: quello <strong>di</strong> ridare ad Ataf il suo vero significato.<br />
CHI NON PAGA NON PARTE<br />
Niente biglietto? Niente bus. E’ quanto prevede il servizio <strong>di</strong><br />
prefiltraggio alle fermate dei mezzi Ataf, attivo da luglio: personale<br />
dell’azienda, riconoscibile grazie a pettorine e badge<br />
con la scritta “No ticket non parti”, domanda ai passeggeri in<br />
attesa se possiedono il titolo <strong>di</strong> viaggio. Ad essere “presi<strong>di</strong>ate”<br />
sono le fermate più frequentate della rete: i <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> Ataf<br />
propongono poi in ven<strong>di</strong>ta, a chi non è provvisto, i biglietti del<br />
bus senza maggi<strong>ora</strong>zione. “No ticket non parti” è solo il primo<br />
passo del percorso <strong>di</strong> Ataf per reprimere l’evasione: entro<br />
settembre raddoppierà il numero dei controllori sui bus (che<br />
passeranno da 24 a 48), che triplicherà poi ad ottobre. E’ infine<br />
pronta la nuova campagna contro i “furbetti”, con l’affissione<br />
sui bus <strong>di</strong> cartelloni pubblicitari che ricordano come viaggiare<br />
senza biglietto può costare fino a 240 euro.<br />
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12 Settembre 2009<br />
IL LUOGO. Alla scoperta del magazzino dove vengono stoccate le cose che la gente “<strong>di</strong>mentica”<br />
Dove finiscono gli oggetti perduti<br />
Caterina Gentileschi<br />
Q<br />
uanti trovano un oggetto per<br />
strada, su un autobus o sulla<br />
poltrona <strong>di</strong> un treno e cercano<br />
<strong>di</strong> riconsegnarlo al legittimo proprietario?<br />
Pochi, ad onor del vero. Ma i pochi<br />
che lo fanno si rivolgono a quello che<br />
un tempo si chiamava ufficio oggetti<br />
smarriti, e che oggi – per un vezzo contemp<strong>ora</strong>neo<br />
– si chiama ufficio oggetti<br />
trovati (a Firenze è in via Veracini 5). Un<br />
deposito anonimo in un luogo anonimo,<br />
ma pieno delle cose più <strong>di</strong>sparate, dove<br />
la gente porta <strong>di</strong> tutto. Dalle chiavi ai<br />
documenti, fino alle valigie <strong>di</strong>menticate.<br />
In qualche caso, gli animi più nobili,<br />
portano anche qualche oggetto <strong>di</strong> valore<br />
sperando che il legittimo proprietario<br />
vada a reclamarlo. “Dei circa 6mila<br />
oggetti che ci arrivano ogni anno, solo<br />
la metà viene reclamata dai proprietari<br />
– spiega Gianni Palazzini, responsabile<br />
dell’ufficio –. I raccoglitori più alacri<br />
sono le forze dell’or<strong>di</strong>ne, che portano da<br />
noi tutte le cose che trovano, ma anche<br />
gli addetti delle poste, che spessissimo<br />
trovano nelle cassette delle lettere borse,<br />
portafogli e documenti rubati e depositati<br />
lì, e poi gli autisti dell’Ataf”. Strade,<br />
uffici e mezzi <strong>di</strong> trasporto. Sono questi<br />
i luoghi dove statisticamente ci si <strong>di</strong>mentica<br />
più <strong>di</strong> frequente delle cose che<br />
portiamo con noi, gran<strong>di</strong> o piccole che<br />
siano, preziose o meno. “Ci arrivano<br />
zainetti pieni zeppi <strong>di</strong> libri – continua il<br />
responsabile -. Al giorno d’oggi i bambini<br />
sono più sbadati”. Nel magazzino<br />
Dalle chiavi ai documenti. Dalle macchine fotografiche<br />
alle piante ornamentali, fino agli accessori. All’ufficio oggetti<br />
trovati ci arriva <strong>di</strong> tutto, e molte cose non vengono mai reclamate<br />
dai legittimi proprietari. Per pigrizia o per rassegnazione<br />
curiosità<br />
<strong>di</strong> via Veracini il tran tran della gente è<br />
continuo ma non intenso. “Molti non<br />
sanno nemmeno dell’esistenza <strong>di</strong> questo<br />
ufficio – spiega uno dei <strong>di</strong>pendenti.<br />
Sì, perché è importante sapere che gli<br />
oggetti smarriti (o trovati che <strong>di</strong>r si voglia),<br />
non vengono stoccati in eterno<br />
all’interno del magazzino gestito dalla<br />
S.a.s. – servizi alla strada spa. “Dopo<br />
circa quin<strong>di</strong>ci mesi vengono <strong>di</strong>strutti”,<br />
continua Palazzini. Qualsiasi cosa,<br />
dalle chiavi alle macchine fotografiche<br />
perse dai turisti, fino “a quei due vasi<br />
che qualcuno aveva abbandonato su<br />
un marciapiede”. Viene eliminata qualsiasi<br />
cosa. E’ un peccato, certo. Tanto è<br />
vero che il responsabile dell’ufficio sta<br />
tentando <strong>di</strong> organizzare delle aste, per<br />
permettere almeno agli oggetti <strong>di</strong> un<br />
certo valore (che non vengono reclamati)<br />
<strong>di</strong> tornare in circolazione, ed evitarne<br />
così la <strong>di</strong>struzione. Ma ad oggi non è in<br />
programma nessuna ven<strong>di</strong>ta all’incanto.<br />
Un altro particolare però va tenuto in<br />
considerazione, ovvero che la generosità<br />
del prossimo qualche volta viene premiata.<br />
Se l’oggetto che si consegna non<br />
viene reclamato entro i termini stabiliti<br />
dalla legge, l’ufficio avverte la persona<br />
che lo ha trovato, la quale può riscattare<br />
l’oggetto pagando una piccola quota per<br />
il deposito in magazzino. “Capita molto<br />
raramente – continua Palazzini – ma<br />
una volta un signore per 150 euro si è<br />
portato a casa un orologio il cui valore<br />
<strong>di</strong> mercato si aggirava intorno ai 3mila.<br />
L’aveva trovato e lo aveva portato a noi,<br />
ma dopo un anno e mezzo il proprietario<br />
non era mai venuto a reclamarlo”.<br />
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La gente perde <strong>di</strong> tutto. E’ un <strong>di</strong> Vienna? Dieci? Forse un<strong>di</strong>ci.<br />
dato <strong>di</strong> fatto. Sbadataggine, Ecco, proprio quell’un<strong>di</strong>cesima<br />
non curanza, poca accortezza mi aveva fregato l’anellino appena<br />
comprato, sul quale c’era<br />
o la mano lunga <strong>di</strong> qualche ladruncolo<br />
<strong>di</strong> passaggio. A me<br />
inciso a caratteri piccoli piccoli<br />
è capitato decine <strong>di</strong> volte. E’<br />
un articolo della Dichiarazione<br />
tutta la vita che mia madre mi<br />
dei <strong>di</strong>ritti dell’uomo. Altro che<br />
rimprovera per la testa tra le<br />
<strong>di</strong>ritti! Bisognerebbe stampare<br />
nuvole. Una volta, <strong>di</strong> passaggio<br />
alle due <strong>di</strong> notte dall’aeroporto<br />
<strong>di</strong> Vienna, mi sfilai dal <strong>di</strong>to caratteri cubitali. E invece no.<br />
i doveri <strong>di</strong> ciascun citta<strong>di</strong>no a<br />
un anellino <strong>di</strong> poco valore, ma Anche nella civilissima Vienna,<br />
nuovo <strong>di</strong> zecca, per sciacquarmi<br />
le mani in una toilette. Come to automaticamente proprietà<br />
un oggetto trovato era <strong>di</strong>venta-<br />
ogni <strong>di</strong>stratto che si rispetti - <strong>di</strong> chi se l’era visto casualmente<br />
che mentre fa una cosa sta già sotto il naso. E siamo talmente<br />
pensando a quella successiva abituati a pensare che tutto ciò<br />
- passai il gate e pochi istanti<br />
che smarriamo sia perduto per<br />
dopo mi resi conto <strong>di</strong> non averlo<br />
più al <strong>di</strong>to. Pregai in ginoc-<br />
sempre, che spesso ci <strong>di</strong>mentichiamo<br />
dell’esistenza della<br />
chio la donnona bionda che<br />
buona fede e della gentilezza <strong>di</strong><br />
controllava i passaporti perché<br />
mi permettesse <strong>di</strong> tornare in<strong>di</strong>etro.<br />
Feci una corsa, ma il mio quell’anellino non sia andato a<br />
qualcuno. Chissà che dopotutto<br />
anello non c’era già più. Ora, finire in un or<strong>di</strong>natissimo ufficio<br />
oggetti smarriti asburgico.<br />
quante persone ci saranno state<br />
alle due <strong>di</strong> notte all’aeroporto Chissà.
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14 Settembre 2009<br />
SALUTE/1. Gli esperti annunciano un boom <strong>di</strong> contagi per l’autunno: ecco le cose da sapere<br />
L’influenza “suina” dalla A alla zeta<br />
Dopo mesi <strong>di</strong> allarmi arriva il momento <strong>di</strong> entrare nell’ottica<br />
che si tratti <strong>di</strong> una malattia “normale”, che va curata solo<br />
con i farmaci prescritti dal me<strong>di</strong>co e contro la quale ci sono<br />
anche armi elementari. Come una bella lavata <strong>di</strong> mani<br />
Giulia Righi<br />
Ce lo hanno detto in<br />
tutte le salse, per tutta<br />
l’estate. Che la Nuova<br />
Influenza, l’A/H1N1<br />
arriverà e si farà <strong>sentire</strong> in autunno.<br />
Pandemia. Quella che<br />
l’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale della<br />
Sanità ha già <strong>di</strong>chiarato nei mesi<br />
L’INTERVENTO<br />
Giuseppe Petrioli, Asl 10<br />
“Fate il vaccino<br />
or<strong>di</strong>nario”<br />
a raccomandazione ar-<br />
puntuale, tutti gli Lriva<br />
anni. Ma quest’anno vale più<br />
<strong>di</strong> sempre:è importante fare il<br />
vaccino per l’influenza stagionale.<br />
Lo riba<strong>di</strong>sce Giuseppe<br />
Petrioli, <strong>di</strong>rettore del <strong>di</strong>partimento<br />
prevenzione della Asl<br />
10: “Fate il vaccino or<strong>di</strong>nario,<br />
perché meno il virus A/<br />
H1N1 circola insieme a quello<br />
dell’influenza stagionale <strong>meglio</strong><br />
è, per se stessi e per l’intera<br />
collettività”. Questo perché<br />
“se i due virus circolano insieme<br />
aumenta la probabilità <strong>di</strong><br />
una mutazione del virus della<br />
Nuova Influenza che lo potrebbe<br />
rendere più patogeno”. Proprio<br />
un’eventuale mutazione<br />
è ciò che del resto preoccupa<br />
profondamente gli esperti, perché<br />
è ciò che come ha detto il<br />
viceministro alla salute Ferruccio<br />
Fazio, lo potrebbe rendere<br />
più tossico a livello polmonare.<br />
E il dottor Petrioli fa anche<br />
un’altra raccomandazione, non<br />
meno importante: “L’accesso<br />
al pronto soccorso va limitato<br />
ai casi <strong>di</strong> complicanze. E in<br />
questo caso è importante che<br />
l’accesso avvenga tramite il<br />
me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> famiglia. <strong>Il</strong> paziente<br />
si mette in contatto con lui, ed<br />
è il me<strong>di</strong>co che prende contatto<br />
con l’ospedale, evitando in<br />
questo modo che l’ammalato<br />
venga in contatto con altre persone<br />
in sala d’attesa, durante<br />
il triage”. Agire d’impulso,<br />
mossi dal panico è pericoloso<br />
e rischia <strong>di</strong> far saltare tutti i<br />
piani che la Asl sta mettendo a<br />
punto da mesi. La limitazione<br />
dei contatti, del resto, è una regola<br />
d’oro da seguire sempre.<br />
“In caso <strong>di</strong> sintomi sospetti,<br />
quali febbre alta e sindromi<br />
respiratorie - prosegue il dottor<br />
Petrioli - è bene non avere<br />
contatti con nessuno, familiari<br />
inclusi, fino alla completa<br />
guarigione clinica”. E anche il<br />
dottor Petrioli riba<strong>di</strong>sce l’importanza<br />
<strong>di</strong> un’accurata igiene,<br />
e il valore essenziale del lavarsi<br />
spesso (e bene) le mani”.<br />
/G.R.<br />
sanità<br />
scorsi, dovrebbe palesarsi a tutti<br />
gli effetti e potrebbe contagiare<br />
2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> persone nel giro <strong>di</strong><br />
due anni. Questo significa che<br />
dovranno essere cestinati allarmismi<br />
vari e panico, e che bisognerà<br />
entrare nell’ottica che ammalarsi<br />
<strong>di</strong> Nuova Influenza (già<br />
non chiamarla più “suina” è una<br />
conquista, sembra meno cattiva e<br />
non evoca i fantasmi della peste<br />
che fu) sia una cosa normale. E<br />
del resto, se il virus non muterà,<br />
non dovrebbe essere più temibile<br />
dell’influenza stagionale, dato<br />
che ad <strong>ora</strong> la mortalità è attestata<br />
allo 0.5 per mille (per farsi<br />
un’idea <strong>di</strong> cosa vuol <strong>di</strong>re, basti<br />
pensare che il tasso <strong>di</strong> mortalità<br />
dell’aviaria si aggirava intorno al<br />
60 per cento).Ma dunque, aspettando<br />
che l’annunciata pandemia<br />
si palesi anche dalle nostri parti,<br />
che si fa? Gli esperti, i virologi,<br />
ripetono una serie <strong>di</strong> regole base<br />
da seguire. Precauzioni elementari,<br />
banali, che però si potrebbero<br />
rivelare utilissime per contenere<br />
il contagio. Una su tutte,<br />
che vale sempre: lavarsi spesso<br />
le mani, con acqua e sapone (in<br />
alternativa possono essere usate<br />
soluzioni detergenti a base<br />
<strong>di</strong> alcol o salviettine <strong>di</strong>sinfettanti).<br />
E poi: bisogna evitare <strong>di</strong><br />
toccare con le mani non pulite<br />
occhi, naso e bocca e quando si<br />
starnutisce - a pensarci bene ce<br />
lo avevano insegnato anche da<br />
piccoli - bisogna coprirsi bocca e<br />
naso con una fazzoletto <strong>di</strong> carta,<br />
e poi gettarlo. Altra regola d’oro:<br />
le stanze vanno areate, l’aria<br />
cambiata. Tutto questo perché<br />
la Nuova Influenza si trasmette<br />
in maniera <strong>di</strong>retta attraverso le<br />
goccioline <strong>di</strong> saliva, le secrezioni<br />
respiratorie trainate da tosse e<br />
starnuti ma anche attraverso la<br />
<strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> queste secrezioni<br />
su oggetti e superfici. I sintomi<br />
sono assai simili a quelli delle<br />
classifiche influenze stagionali:<br />
febbre sopra i 38 gra<strong>di</strong>, tosse,<br />
mal <strong>di</strong> gola, malessere, per<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong> appetito. A questi si possono<br />
unire anche raffreddore, mal <strong>di</strong><br />
gola, nausea, vomito e <strong>di</strong>arrea.<br />
E, come accade sempre, a curare<br />
tutto questo deve pensarci un<br />
me<strong>di</strong>co che, solo se effettivamente<br />
necessario, prescriverà gli antivirali<br />
del caso. Anche il capitolo<br />
farmaci merita attenzione, non<br />
guasta ripetere ciò che gli esperti<br />
raccomandano da mesi: queste<br />
me<strong>di</strong>cine non vanno assunte <strong>di</strong><br />
propria iniziativa. Uno, perché<br />
non hanno nessuna efficacia se<br />
usati in via preventiva (sono cioè<br />
cosa ben <strong>di</strong>versa dai vaccini), due<br />
perché utilizzarli senza la certezza<br />
<strong>di</strong> aver contratto l’infezione<br />
vuol <strong>di</strong>re favorire la comparsa <strong>di</strong><br />
virus resistenti ai farmaci. Con<br />
danni per se stessi e per la collettività.<br />
Che <strong>di</strong> ulteriori acciacchi<br />
non ha certo bisogno.
sanità<br />
SALUTE/2. In vista della maggiore <strong>di</strong>ffusione del virus l’azienda sanitaria si è attrezzata<br />
E la Asl prepara il “piano pandemia”<br />
Benedetta Strappi<br />
15<br />
Si sono rimboccati le maniche<br />
per tempo, preparando<br />
un piano dettagliato per<br />
fronteggiare un’ eventuale<br />
- e probabile - pandemia. La Asl <strong>di</strong><br />
Firenze già nei mesi scorsi ha trasmesso<br />
alla Regione un documento<br />
con il dettaglio della campagna<br />
<strong>di</strong> vaccinazione contro la ormai<br />
famosa Nuova Influenza. Poi sono<br />
arrivate le <strong>di</strong>rettive ministeriali,<br />
con un rincorrersi <strong>di</strong> ipotesi sulla<br />
data <strong>di</strong> inizio <strong>di</strong> somministrazione<br />
dell’antidoto. Bene. <strong>Il</strong> piano vaccini<br />
dovrebbe partire tra la fine<br />
<strong>di</strong> ottobre e la metà <strong>di</strong> novembre<br />
(mentre scriviamo il giorno ufficiale<br />
non è anc<strong>ora</strong> stato stabilito)<br />
e sarà <strong>di</strong>viso in due scaglioni. <strong>Il</strong><br />
primo partirà appunto tra la fine<br />
<strong>di</strong> ottobre e la prima quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong><br />
novembre, e vedrà interessati gli<br />
operatori della sanità e i lav<strong>ora</strong>tori<br />
dei servizi pubblici. Vale a <strong>di</strong>re<br />
me<strong>di</strong>ci, infermieri e altro personale<br />
sanitario, circa 12mila persone<br />
nel territorio della provincia fiorentina.<br />
Insieme a loro toccherà<br />
alle forze dell’or<strong>di</strong>ne, ai vigili del<br />
fuoco, e a chiunque lavori nei servizi<br />
essenziali. E naturalmente alle<br />
“persone a rischio” come car<strong>di</strong>opatici,<br />
<strong>di</strong>abetici, immunodepressi<br />
etc. Finita questa prima tranche,<br />
scatterà la fase due, che dovrebbe<br />
prendere il via a partire dal 31<br />
gennaio. E sarà la volta dei piccoli<br />
e dei giovani, dai 2 ai 27 anni: la<br />
fascia che fino ad oggi è risultata<br />
più esposta al virus. Per capire un<br />
po’ la mole della campagna <strong>di</strong> vaccinazione,<br />
basti pensare che nel<br />
territorio fiorentino le persone in<br />
fascia 2/6 sono 32mila, e quelli tra<br />
i 6 e i 18 anni sono 78mila. La Regione<br />
ha del resto stimato che ad<br />
ammalarsi, in Toscana, potrebbero<br />
essere tra le 500 e le 600mila persone<br />
e per questo la vaccinazione<br />
riguarderà un milione e mezzo <strong>di</strong><br />
persone. A somministrarla, e questo<br />
è un passaggio fondamentale,<br />
Primi vaccini tra fine ottobre e metà<br />
novembre agli operatori della sanità,<br />
dei servizi e agli ammalati.<br />
Dal 31 gennaio sarà la volta dei giovani,<br />
la fascia più a rischio<br />
IN PILLOLE<br />
<br />
QUANDO COMINCERANNO LE VACCINAZIONI?<br />
Tra la fine <strong>di</strong> ottobre e la prima metà <strong>di</strong> novembre verranno vaccinati<br />
gli operatori della sanità e dei servizi pubblici e le persone<br />
a rischio dai 2 ai 65 anni. Dal 31 gennaio sarà la volta della popolazione<br />
sotto i 27 anni.<br />
<br />
COME PROCURARSI IL VACCINO?<br />
Non sarà in ven<strong>di</strong>ta nella farmacie, ma verrà <strong>di</strong>stribuito solo ed<br />
esclusivamente dalla Asl tramite i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia, i pe<strong>di</strong>atri e<br />
i presi<strong>di</strong> sanitari.<br />
<br />
COSA FARE SE SI AVVERTONO SINTOMI SOSPETTI?<br />
Occorre contattare il proprio me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> famiglia e stare in casa,<br />
evitando contatti con i familiari. Non bisogna farsi prendere dal<br />
panico precipitandosi al pronto soccorso.<br />
<br />
IL VACCINO PER L’INFLUENZA A SI PUÒ FARE ANCHE<br />
SE SI FA QUELLO PER L’INFLUENZA STAGIONALE?<br />
Sì, certo. <strong>Il</strong> vaccino per l’influenza stagionale sarà <strong>di</strong>stribuito<br />
come sempre dai primi <strong>di</strong> ottobre, ed è raccomandato per tutti<br />
i soggetti a rischio.<br />
<br />
QUALI PRECAUZIONI ADOTTARE<br />
PER RIDURRE IL RISCHIO DI CONTAGIO?<br />
Bisogna assolutamente evitare me<strong>di</strong>cazioni fai-da-te. Piuttosto<br />
è utile lavarsi spesso le mani, e coprire con un fazzoletto naso e<br />
bocca durante gli starnuti. Una volta usato, il fazzoletto va gettato<br />
imme<strong>di</strong>atamente.<br />
saranno i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia e i pe<strong>di</strong>atri:<br />
non sarà in ven<strong>di</strong>ta da nessuna<br />
parte, inutili gli assalti alle<br />
farmacie. Durante la prima tranche<br />
verranno vaccinate, in tutta la<br />
regione, circa 500mila persone, e<br />
durante la seconda, quella “giovanile”<br />
un milione. Oltre a queste<br />
misure il sistema sanitario regionale<br />
ha preso anche altri provve<strong>di</strong>menti:<br />
negli ospedali si prevede<br />
un aumento <strong>di</strong> almeno 3mila posti<br />
letto e la creazione <strong>di</strong> “reparti volano”<br />
da utilizzare per il periodo<br />
<strong>di</strong> pandemia. Non dovrebbe venire<br />
interrotta l’attività programmata<br />
e all’occorrenza potranno essere<br />
richiamati me<strong>di</strong>ci e infermieri in<br />
pensione. Infine, è già stato deciso<br />
che sarà potenziata anche l’attrezzatura<br />
sanitaria per l’assistenza<br />
respiratoria, con un investimento<br />
<strong>di</strong> circa 2 milioni <strong>di</strong> euro. Tra i<br />
macchinari che verranno acquistati<br />
ci sono particolari <strong>di</strong>spositivi<br />
per l’assistenza respiratoria, respiratori<br />
con intubazione, e i sistemi<br />
Ecmo, particolare tecnica per sostituire<br />
il normale meccanismo <strong>di</strong><br />
ossigenazione del sangue.
16 Settembre 2009<br />
URBANISTICA/1. Dopo <strong>di</strong>ciassette anni <strong>di</strong> restyling la zona ha cambiato volto<br />
La Novoli del futuro muove i primi passi<br />
Uno dei progetti residenziali all’interno del Piano <strong>di</strong> Recupero <strong>di</strong> Novoli<br />
Giulia Giachi<br />
Un restyling lungo <strong>di</strong>ciassette anni. È<br />
qualcosa <strong>di</strong> più <strong>di</strong> un semplice lifting, è<br />
qualcosa che cambia totalmente il volto<br />
dell’area ex-Fiat. Già son sorte case,<br />
hotel, uffici, negozi, parcheggi, se<strong>di</strong> universitarie<br />
e giar<strong>di</strong>ni, ma anc<strong>ora</strong> altro ruspe e gru devono<br />
costruire. A parte la nuova Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />
e il Palagiustizia, il resto dell’area è nelle mani<br />
della società Immobiliare Novoli. Quest’ultimo<br />
spazio si sviluppa su tre blocchi: quello centrale<br />
è composto dai 120mila metri quadrati del parco<br />
<strong>di</strong> San Donato, mentre sugli altri due sorgono - o<br />
sorgeranno - abitazioni, uffici e negozi. In tutto<br />
questo pout-pourri <strong>di</strong> nuovo rimane, come segno<br />
dell’inse<strong>di</strong>amento produttivo della Fiat, l’ex Centrale<br />
termica, che <strong>di</strong>venterà - a data da stabilire -<br />
il cosiddetto Urban Center, dove verranno esposti<br />
i progetti che riguardano i cambiamenti della città.<br />
In totale, fra il blocco est e quello ovest, dove<br />
anc<strong>ora</strong> non è stato costruito nulla, sono previste<br />
768 unità residenziali, <strong>di</strong> cui 396 sono già state realizzate<br />
e 16 sono in fase <strong>di</strong> costruzione. I metri<br />
quadri <strong>di</strong> superficie utile lorda (SUL) destinati<br />
agli uffici sono 72.600, <strong>di</strong> questi 41.800 sono già<br />
stati realizzati e 400 sono in fase <strong>di</strong> costruzione.<br />
Se si butta l’occhio alle attività commerciali previste<br />
nella parte est si scopre che sono 134, <strong>di</strong> cui<br />
29 sorgeranno all’interno del centro commerciale<br />
naturale (quello del contestato Multiplex), che si<br />
svilupperà su 24.420 metri quadrati <strong>di</strong> superficie<br />
utile lorda, 6mila dei quali destinati al multisala.<br />
Fra i primi e<strong>di</strong>fici ad essere stati costruiti c’è il<br />
Polo delle Scienze Sociali, che ha aperto i cancelli<br />
nel 2004, mentre fra il 2005 e il 2008 sono terminati<br />
i lavori <strong>di</strong> 10 strutture destinate sia a residenze<br />
sia a uffici che a spazi commerciali. Con la<br />
stessa destinazione d’uso all’appello mancano anc<strong>ora</strong><br />
9 blocchi, fra i quali spiccano i progetti delle<br />
tre architette Carme Pinòs, Zaha Ha<strong>di</strong>d e O<strong>di</strong>le<br />
Decq. In fase d’arrivo è il parco <strong>di</strong> San Donato:<br />
i lavori, iniziati nel marzo del 2007, dovrebbero<br />
concludersi verso la fine <strong>di</strong> ottobre <strong>di</strong> quest’anno.<br />
A<strong>di</strong>acente a questo è prevista anche un’area cani,<br />
<strong>di</strong> circa 1900 metri quadri, raggiungibile dal cancello<br />
<strong>di</strong> viale Guidoni. Già presente uno dei due<br />
parcheggi interrati all’interno dell’area <strong>di</strong> San Donato.<br />
Ad oggi, questo è aperto per 950 posti auto<br />
dei 1.450 <strong>di</strong>sponibili. <strong>Il</strong> secondo parcheggio interrato,<br />
con capienza <strong>di</strong> circa 600 posti auto, è previsto<br />
sotto il lato ovest del parco e verrà realizzato<br />
in funzione del progressivo completamento del<br />
progetto <strong>di</strong> nuova urbanizzazione dell’area ovest.<br />
Viene inaugurata, invece, proprio <strong>ora</strong>, a metà settembre,<br />
piazza Ugo <strong>di</strong> Toscana: <strong>di</strong> forma ellittica<br />
è circondata da ulivi e lecci e illuminata da luci<br />
a terra ad incasso. I tempi <strong>di</strong> attesa per vedere il<br />
tutto realizzato? Si parla <strong>di</strong> 4-5 anni, ma alla fine<br />
tutto <strong>di</strong>pende dal mercato e da come questo gira.<br />
E dagli intoppi burocratici, naturalmente.<br />
L’INTERVISTA<br />
inchiesta<br />
Parla l’assessore Massimo Mattei<br />
“Un quartiere in trasformazione<br />
ma già integrato con la città”<br />
er Massimo Mattei, assessore alla mobilità e al decoro, Novoli<br />
Pnon è solo un quartiere in forte trasformazione, è il luogo dove è<br />
nato e cresciuto, e dove la gente non si riguarda a suonargli il campanello<br />
per porre all’attenzione dell’Amministrazione problematiche<br />
e potenzialità della zona. Che spesso e volentieri traboccano dalle<br />
competenze del suo assess<strong>ora</strong>to.<br />
Assessore, com’è cambiato e sta cambiando il volto <strong>di</strong> Novoli?<br />
Questo è un quartiere che negli anni ’70 presentava <strong>di</strong>verse criticità,<br />
mentre oggi è perfettamente integrato con il resto della città, sebbene<br />
l’area ex-Fiat rimanga una realtà anc<strong>ora</strong> a sé stante, non del tutto<br />
fusa con il tessuto della zona. <strong>Il</strong> processo <strong>di</strong> integrazione, però, è in<br />
<strong>di</strong>venire: un primo esempio riguarda il parco <strong>di</strong> San Donato, che va<br />
a colmare la carenza <strong>di</strong> verde. Già il fatto <strong>di</strong> averlo illuminato fino<br />
a tarda <strong>ora</strong>, questa estate, ha permesso ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> appropriarsi <strong>di</strong><br />
questo spazio e <strong>di</strong> farlo vivere anche la notte.<br />
Un altro problema molto sentito è quello del degrado, legato soprattutto<br />
alla prostituzione.<br />
Non si può intervenire soltanto con la repressione: la collab<strong>ora</strong>zione<br />
con e tra le forze dell’or<strong>di</strong>ne sta dando dei buoni risultati, ma non può<br />
bastare. E’ necessario trovare delle soluzioni alternative, in modo da<br />
portare i fiorentini fuori <strong>di</strong> casa la sera e da rendere la zona più frequentata.<br />
Poi ci sono le cosiddette baby gang, che <strong>di</strong>sturbano il sonno<br />
dei residenti o si <strong>di</strong>vertono<br />
facendo atti <strong>di</strong> vandalismo nei<br />
giar<strong>di</strong>ni. Ma in questo caso si<br />
tratta <strong>di</strong> un problema <strong>di</strong> natura<br />
sociologica, da affrontare<br />
in una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong>versa da<br />
quella della pubblica amministrazione.<br />
Riguardo invece alla mobilità,<br />
in vista dell’apertura del<br />
Palazzo <strong>di</strong> Giustizia, della<br />
nascita <strong>di</strong> nuove attività e<br />
abitazioni nell’area ex-Fiat,<br />
si prevedono dei cambiamenti?<br />
Abbiamo tempo per stu<strong>di</strong>are<br />
le possibili soluzioni, tenendo<br />
presente che si tratta <strong>di</strong><br />
un’area satura, dove pertanto<br />
non è possibile effettuare<br />
Massimo Mattei<br />
gran<strong>di</strong> cambiamenti. /F.P.<br />
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inchiesta 17<br />
URBANISTICA/2. Entro fine mese è attesa la decisione della magistratura e le voci si rincorrono<br />
Tutte le incognite del pianeta Multiplex<br />
Tante le ipotesi rimbalzate da più fronti sul futuro del multisala sequestrato:<br />
si è parlato <strong>di</strong> una riduzione delle sale o <strong>di</strong> farne una casa delle culture, ma per <strong>ora</strong> è tutto fermo<br />
Francesca Puliti<br />
Casa delle culture? Riduzione delle<br />
sale da nove a cinque? Solo alcune<br />
delle voci che si sono rincorse<br />
sui giornali negli ultimi mesi,<br />
a proposito <strong>di</strong> Multiplex. Presunti scambi <strong>di</strong><br />
opinioni tra il vicesindaco Nardella e la proprietà<br />
del complesso, aperture e barricate.<br />
Voci, nient’altro che rumors attorno al prossimo<br />
film che andrà in scena tra Immobiliare<br />
Novoli e amministrazione comunale. La programmazione<br />
autunnale, si sa, è la più ricca,<br />
battuta solo da quella natalizia. E non sarà<br />
necessario aspettare Natale per veder sbloccata<br />
la situazione. Entro la fine <strong>di</strong> settembre,<br />
infatti, dovrebbe arrivare la decisione della<br />
magistratura sulle presunte irregolarità e violazioni<br />
e<strong>di</strong>lizie che portarono, lo scorso 17<br />
novembre, al sequestro del cantiere. Che da<br />
all<strong>ora</strong> giace in silenzio come un’enorme carcassa<br />
abbandonata all’angolo tra via <strong>di</strong> Novoli<br />
e via Forlanini. Quelle che non si sono mai<br />
messe a tacere in questi mesi, invece, sono<br />
le polemiche. Sulla regolarità del progetto,<br />
sull’estetica della struttura, sull’invadenza <strong>di</strong><br />
un multisala nel pan<strong>ora</strong>ma cinematografico<br />
citta<strong>di</strong>no, già provato dalla crisi dell’industria<br />
culturale e dalle minori possibilità <strong>di</strong><br />
spendere dei fiorentini in un periodo grigio<br />
come questo. Tra le tante voci rimbalzate,<br />
anche quella sulla <strong>di</strong>sponibilità da parte della<br />
proprietà a stralciare dalle carte 4 sale su 9,<br />
pur <strong>di</strong> sciogliere i sigilli e riprendere i lavori.<br />
“In realtà non ho mai detto niente del genere<br />
– replica il presidente <strong>di</strong> Immobiliare Novoli,<br />
Mario Marinesi – siamo aperti al confronto,<br />
ma aspettiamo la decisione della magistratura<br />
prima <strong>di</strong> intavolare una <strong>di</strong>scussione”. Niente<br />
<strong>di</strong> nuovo, dunque, sotto il sole <strong>di</strong> Novoli. <strong>Il</strong><br />
progetto rimane quello che è stato bloccato<br />
dal sequestro lo scorso autunno: nove sale<br />
per un totale <strong>di</strong> 2.195 posti, una galleria commerciale<br />
da ventinove negozi <strong>di</strong> varie metrature,<br />
uno spazio complessivo <strong>di</strong> 80mila metri<br />
<strong>Il</strong> cantiere del multisala<br />
quadri. Resta ferma anche la posizione <strong>di</strong> chi<br />
vi si è sempre opposto, in prima fila Maurizio<br />
Paoli, presidente dell’Anec, e Ornella<br />
De Zordo, che fin da subito ne ha sposato la<br />
causa. L’ultima proposta della consigliera <strong>di</strong><br />
Perunaltracittà è quella <strong>di</strong> convertire il Multiplex<br />
in una Casa delle culture, una sorta <strong>di</strong><br />
polo <strong>di</strong> sperimentazione artistica dotato <strong>di</strong> cineteca,<br />
sala prove per artisti emergenti, spazi<br />
aggregativi a <strong>di</strong>sposizione della citta<strong>di</strong>nanza.<br />
“Si tratta <strong>di</strong> un progetto essenziale per Firenze<br />
- sottolinea la De Zordo - soprattutto in<br />
una zona, come quella del polo universitario,<br />
ricca <strong>di</strong> giovani e povera <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> tal<br />
genere”. La replica <strong>di</strong> Marinesi è secca: “Si<br />
muore tutti <strong>di</strong> cultura, molti si riempiono la<br />
bocca con questa parola, ma la città ha bisogno<br />
<strong>di</strong> mangiare, <strong>di</strong> attività economiche”.<br />
E a proposito <strong>di</strong> economia, anche i cantieri<br />
fermi hanno un costo. “Soprattutto in termini<br />
<strong>di</strong> qualità della vita <strong>di</strong> chi vive nella zona”<br />
sottolinea Marinesi.<br />
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18 Settembre 2009<br />
tempi moderni<br />
IL CASO. Sono anc<strong>ora</strong> molte le persone che impegnano orologi e gioielli per avere denaro in cambio<br />
La lunga vita del banco dei pegni<br />
Ludovica V. Zarrilli<br />
Faceva freddo nella soffitta<br />
parigina <strong>di</strong>pinta dalle musiche<br />
<strong>di</strong> Giacomo Puccini,<br />
ma la vigilia <strong>di</strong> Natale non<br />
si accettavano pegni e sulla scena appare<br />
il filosofo Colline, uno dei protagonisti<br />
della Bohème, mentre torna<br />
a casa sconsolato e infreddolito senza<br />
L’INTERVISTA<br />
Parola <strong>di</strong> economista<br />
“Agire sempre<br />
con cautela”<br />
a quanto conviene dare<br />
Min pegno i propri beni<br />
per avere in cambio del denaro?<br />
<strong>Il</strong> “Monte” è anc<strong>ora</strong> il modo<br />
meno rischioso per ottenere rapidamente<br />
dei sol<strong>di</strong> in prestito?<br />
<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> è andato a chiederlo<br />
ad un esperto, Giampiero<br />
Nigro, preside della facoltà <strong>di</strong><br />
Economia dell’Università <strong>di</strong> Firenze.<br />
“La convenienza deriva<br />
dallo stato <strong>di</strong> necessità – spiega<br />
il professore -. Nel passato, ma<br />
anche oggi, il Monte era una<br />
struttura cre<strong>di</strong>tizia alla quale si<br />
affidavano persone affette da<br />
una temp<strong>ora</strong>nea carenza <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà,<br />
ma quasi tutti i cre<strong>di</strong>tori<br />
avevano possibilità <strong>di</strong> riscattare<br />
il proprio bene. <strong>Il</strong> banco dei<br />
pegni offre una garanzia reale,<br />
elargisce il prestito valutando<br />
il valore commerciale del bene<br />
al quale viene aggiunto un tasso<br />
<strong>di</strong> interesse”. E’ dunque la<br />
maniera più veloce per ottenere<br />
del denaro contante, ma non<br />
l’unica strada da percorrere in<br />
un momento <strong>di</strong> vera necessità,<br />
esistono anche altri mo<strong>di</strong> per<br />
ricevere del denaro in prestito<br />
senza la paura <strong>di</strong> cadere nella<br />
trappola dello strozzinaggio. “<strong>Il</strong><br />
microcre<strong>di</strong>to è uno <strong>di</strong> questi –<br />
continua Nigro - che adesso è<br />
abbastanza <strong>di</strong>ffuso anche qui in<br />
Italia e che viene proposto dalle<br />
banche etiche. Ad ogni modo, il<br />
consiglio che mi sento <strong>di</strong> dare<br />
è <strong>di</strong> fare sempre delle attente<br />
valutazioni comparative. Bisogna<br />
innanzitutto capire qual è<br />
l’urgenza, quin<strong>di</strong> comparare la<br />
necessità in termini <strong>di</strong> tempo e<br />
metterla a confronto con l’offerta<br />
e con i vari tassi <strong>di</strong> interesse.<br />
Bisogna essere molto cauti<br />
e fare sempre delle verifiche”.<br />
Essere cauti anche quando tutto<br />
sembra chiaro, questo il consiglio<br />
<strong>di</strong> Giampiero Nigro, anche<br />
nei rapporti con un istituto<br />
come il Banco dei pegni, dove<br />
la maggior parte degli oggetti<br />
anc<strong>ora</strong> oggi viene riscattata<br />
e solo un 5-6% viene messa<br />
all’asta perché il proprietario<br />
non è riuscito a riappropriarsene.<br />
Ma, come si suol <strong>di</strong>re, <strong>di</strong><br />
questi tempi la prudenza non è<br />
mai troppa.<br />
/L.V.Z.<br />
nemmeno un po’ <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> per comprare<br />
della legna da ardere. I librettisti<br />
della celebre opera pucciniana non<br />
sono stati né i primi e né gli ultimi<br />
ad utilizzare come soggetto l’Azienda<br />
dei presti, conosciuta anche come<br />
“banco dei pegni” e “monte <strong>di</strong> pietà”,<br />
un’istituzione nata nel 1495 ad opera<br />
del frate domenicano Girolamo Savonarola,<br />
il primo ad introdurre una<br />
forma <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to su pegno, per combattere<br />
l’usura. A lungo simbolo <strong>di</strong><br />
una miseria improvvisa e <strong>di</strong>fficile da<br />
combattere, alla quale non ci si vuole<br />
arrendere e che rischia <strong>di</strong> coinvolgere<br />
chiunque, il banco dei pegni è<br />
regolato da una legge speciale dello<br />
Stato italiano - la 745 del 1938 - che<br />
consiste nell’erogare un prestito <strong>di</strong><br />
breve durata lasciando a garanzia<br />
degli oggetti, che poi possono essere<br />
riscattati (non prima <strong>di</strong> tre mesi<br />
dalla stipula del prestiti) rimborsando<br />
il capitale, compreso <strong>di</strong> interessi<br />
e oneri accessori. Ma chi pensa che<br />
l’azienda dei presti sia un’istituzione<br />
obsoleta, sorpassata da nuove (e più<br />
rischiose) forme <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, dovrà<br />
ricredersi. <strong>Il</strong> cre<strong>di</strong>to su pegno è una<br />
Sono aumentati dell’8% negli ultimi due anni, e nella sola Firenze gli oggetti impegnati<br />
nel 2008 sono stati 37mila, tra i nuovi prestiti e i vecchi rinnovati. I clienti più affezionati?<br />
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in tempo <strong>di</strong> crisi, anc<strong>ora</strong> largamente<br />
<strong>di</strong>ffusa, basti pensare che negli ultimi<br />
due anni il numero <strong>di</strong> prestiti elargiti<br />
è aumentato dell’8% e che nel 2008<br />
nella sola Firenze (dove il banco dei<br />
pegni fa capo alla Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />
<strong>di</strong> Firenze, che ci ha fornito questi<br />
dati) sono stati “accesi” 11mila<br />
nuovi pegni e ne sono stati rinnovati<br />
26mila. Oggi non si impegnano più<br />
indumenti, corre<strong>di</strong> o abiti da sposa<br />
e sono ormai lontani i tempi in cui i<br />
protagonisti romani <strong>di</strong> “Ladri <strong>di</strong> biciclette”,<br />
pellicola firmata da Vittorio<br />
de Sica, cedevano la biancheria <strong>di</strong><br />
casa per riscattare la bicicletta che il<br />
giovane Lamberto Maggi<strong>ora</strong>ni – che<br />
nel film vestiva i panni del protagonista<br />
- usava per andava a lav<strong>ora</strong>re. Nel<br />
terzo millennio si impegnano soprattutto<br />
orologi e gioielli, che vengono<br />
portati al banco, dove un perito valuta<br />
l’oggetto e stabilisce la somma<br />
da elargire (che generalmente si aggira<br />
tra i 350 e i 500 euro), e porge<br />
al cliente il contante. Denaro che non<br />
viene più usato, come succedeva un<br />
tempo, per combattere l’usura, ma<br />
sempre più spesso per acquistare<br />
beni <strong>di</strong> consumo. Ma chi bussa alla<br />
porta dell’azienda dei presti? Non si<br />
<strong>di</strong>rebbe, ma sono molte le persone in<br />
cerca <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> che depositano i propri<br />
averi alla <strong>di</strong>sperata ricerca <strong>di</strong> denaro.<br />
Dall’operaio all’impiegato al libero<br />
professionista, fino ai cosiddetti<br />
“nuovi poveri”, quasi tutti extracomunitari,<br />
che oggi rappresentano il<br />
20% dei clienti del monte.
20 Settembre 2009<br />
L’ANNUNCIO. Palazzo Vecchio prepara un piano per rilanciare un settore in affanno<br />
<strong>Il</strong> 26 ottobre verrà presentato un progetto<br />
che prevede un pacchetto <strong>di</strong> agevolazioni<br />
per riportare la gente nelle sale: tra le altre<br />
dovrebbero esserci i posti auto riservati e<br />
un allungamento degli <strong>ora</strong>ri notturni dei bus<br />
Angelo Lenosi<br />
Immaginate come sarebbe piazza Dalmazia senza il cinema Fl<strong>ora</strong>: ad<strong>di</strong>o<br />
capannelli <strong>di</strong> persone riunite a <strong>di</strong>scutere sulla qualità del film, magari<br />
prima <strong>di</strong> una passeggiata o <strong>di</strong> una consumazione nei (pochissimi)<br />
locali aperti nelle ore serali e notturne. Senza il Fl<strong>ora</strong>, quin<strong>di</strong>, piazza<br />
Dalmazia rischierebbe <strong>di</strong> perdere gran parte della sua frequentazione, con un<br />
conseguente impoverimento della vita sociale che renderebbe la piazza ancor<br />
più allettante per “cattive compagnie”. Non serve l’immaginazione, ma solo<br />
spirito <strong>di</strong> osservazione per vedere quali effetti hanno prodotto le chiusure <strong>di</strong><br />
molte sale cinematografiche all’interno del centro storico: desolazione e sensazione<br />
<strong>di</strong> abbandono. Un cinema funzionante attrae gente, la frequentazione<br />
<strong>di</strong> persone nelle ore notturne rappresenta un valido antidoto al degrado, una<br />
maggiore sicurezza attrae anc<strong>ora</strong> più persone, potenzialmente clienti delle sale<br />
cinematografiche fiorentine. Un circolo virtuoso che sarà innescato a breve,<br />
grazie al piano <strong>di</strong> rilancio in fase <strong>di</strong> elab<strong>ora</strong>zione a Palazzo Vecchio. Un piano<br />
che dovrebbe prevedere facilitazioni ed agevolazioni in parte preannunciate<br />
dal sindaco Matteo Renzi e confermate dal vicesindaco Dario Nardella: posti<br />
auto riservati agli utenti dei cinema (anche grazie all’utilizzo dei parcheggi<br />
dei centri commerciali), allungamento dell’<strong>ora</strong>rio <strong>di</strong> servizio degli autobus per<br />
permettere ai citta<strong>di</strong>ni cinofili <strong>di</strong> rientrare a casa con il mezzo pubblico anche<br />
al termine dell’ultimo spettacolo, ideazione <strong>di</strong> pacchetti “cinema&pizza”<br />
in collab<strong>ora</strong>zione con i rist<strong>ora</strong>tori, convenzioni con le cooperative <strong>di</strong> tassisti.<br />
politica<br />
Cinema, “buone nuove” in arrivo<br />
L’OPINIONE<br />
Maurizio Paoli, presidente <strong>di</strong> Anec Toscana, ha elencato al sindaco alcuni interventi per arginare il crollo<br />
“La priorità? Scongiurare il rischio <strong>di</strong> chiusura per altre sale”<br />
a priorità è scongiurare il rischio <strong>di</strong> chiusura per altre sale ci-<br />
Un rischio purtroppo concreto”. Maurizio<br />
“Lnematografiche.<br />
Paoli, presidente <strong>di</strong> Anec Toscana, è uomo avvezzo alle battaglie<br />
– ideali o concrete che siano - e solitamente poco incline ai catastrofismi.<br />
Se utilizza toni allarmistici è segno che la situazione – per<br />
lui - è ancor peggiore <strong>di</strong> quanto si possa immaginare. Se il presente<br />
dei cinema fiorentini è grigio, il futuro potrebbe essere nero. Una situazione<br />
critica che Paoli ha già avuto modo <strong>di</strong> illustrare al sindaco<br />
Renzi in un incontro avvenuto ad agosto. Un colloquio durante il<br />
quale il presidente degli esercenti cinematografici toscani ha anche<br />
elencato alcuni interventi che potrebbero arginare il crollo del settore:<br />
convenzioni per l’utilizzazione <strong>di</strong> parcheggi pubblici e privati,<br />
piano <strong>di</strong> accesso per favorire la raggiungibilità delle (poche) sale del<br />
centro storico, una fiscalità <strong>di</strong> vantaggio per gli esercenti, promozione<br />
<strong>di</strong> una rete tra cinema che faccia perno sull’Alfieri (<strong>di</strong> proprietà<br />
comunale) per favorire l’apertura <strong>di</strong> spazi culturali sul territorio.<br />
Oltre che il sempreverde veto sulla realizzazione <strong>di</strong> sale cinematografiche<br />
all’interno del Multiuplex. Punti su cui si è intavolato un<br />
Sono solo alcune delle possibili linee<br />
guida <strong>di</strong> un piano che, nelle intenzioni<br />
del Comune e con l’auspicio degli<br />
esercenti, vuole dare nuova linfa vitale<br />
ai cinema <strong>di</strong> Firenze, da qualche<br />
anno vittime <strong>di</strong> una crisi che ha già<br />
portato alla chiusura <strong>di</strong> numerose<br />
sale, specialmente in centro: Teatro<br />
della Compagnia, Ariston, Eolo,<br />
Gambrinus, solo per <strong>di</strong>rne alcuni. E<br />
se non si interviene prontamente il<br />
futuro non sembra certo più roseo<br />
per le 30 sale superstiti (<strong>di</strong> cui solo<br />
tre nel centro storico). I numeri parlano<br />
chiaro: calo verticale della bigliettazione<br />
e degli incassi. Rispetto<br />
al mese corrispondente del 2008,<br />
nello scorso agosto si è registrata<br />
una flessione del 29,9 per cento delle<br />
presenze. Una tendenza <strong>di</strong> lungo<br />
periodo se, come è vero, dal <strong>di</strong>cembre<br />
scorso solo nei mesi <strong>di</strong> aprile e<br />
luglio si è registrato un aumento dei<br />
biglietti venduti. La preoccupazione<br />
per una possibile chiusura <strong>di</strong> ulteriori<br />
sale è palpabile, i rime<strong>di</strong> sono allo<br />
stu<strong>di</strong>o. La presentazione ufficiale del<br />
piano “Vola al cinema” è prevista per<br />
il 26 ottobre prossimo, in occasione<br />
dell’evento de<strong>di</strong>cato ai “cento punti”.<br />
Nel frattempo qualcosa potrebbe<br />
essere già cambiato nel pan<strong>ora</strong>ma<br />
delle sale cinematografiche fiorentine.<br />
In peggio. Senza che il Multiplex<br />
si ristagli all’orizzonte.<br />
confronto tra gestori e amministrazione comunale. Un confronto<br />
che pare costruttivo, almeno a <strong>sentire</strong> i toni ottimistici usati da Paoli:<br />
“Avevamo ripetutamente sostenuto che il tessuto delle sale cinematografiche<br />
<strong>di</strong>ffuse è una ricchezza in termini culturali, sociali,<br />
aggregativi, e <strong>di</strong> stessa ‘sicurezza’ dei quartieri. Un patrimonio – ha<br />
spiegato - che con troppa faciloneria qualcuno pensava <strong>di</strong> ign<strong>ora</strong>re<br />
o, peggio, <strong>di</strong> svendere. L’assumere in prima persona da parte del<br />
sindaco l’onere <strong>di</strong> intervenire per preservarlo era la principale delle<br />
nostre richieste, finalmente accolta”.<br />
/A.L.
politica<br />
COMUNE/1. <strong>Il</strong> sindaco riceve i fiorentini una mattina a settimana<br />
<strong>Il</strong> citta<strong>di</strong>no bussa, Renzi risponde:<br />
cronaca <strong>di</strong> un mercoledì a Palazzo<br />
Lorenzo Salusest<br />
Una stretta <strong>di</strong> mano, un sorriso e l’invito ad<br />
accomodarsi al tavolo in legno della sala<br />
<strong>di</strong> Clemente VII. Da un lato loro, i citta<strong>di</strong>ni<br />
fiorentini che hanno richiesto appuntamento<br />
per poter parlare <strong>di</strong>rettamente con il sindaco,<br />
dall’altro lui, Matteo Renzi, pronto ad ascoltare sollecitazioni<br />
e lamentele, proposte e proteste. Sulla parete<br />
alle sue spalle domina “L’asse<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Firenze”, affresco<br />
realizzato dal Vasari nel se<strong>di</strong>cesimo secolo, poco sotto<br />
un mobile su cui campeggia una cartolina elett<strong>ora</strong>le <strong>di</strong><br />
Giorgio La Pira, predecessore e riferimento politico <strong>di</strong><br />
Renzi. Brevi convenevoli, poi il colloquio. Un quarto<br />
d’<strong>ora</strong> circa <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo, concluso talvolta con l’impegno<br />
<strong>di</strong> un intervento concreto, talaltra con la promessa <strong>di</strong><br />
interessare della questione sollevata gli assessori o gli<br />
uffici competenti, sempre con la sensazione da parte<br />
del citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> essere stati quantomeno ascoltati dal<br />
sindaco in persona. Accade ogni mercoledì mattina (o<br />
quasi) a Palazzo Vecchio. Basta telefonare in Comune<br />
(055/27681) e chiedere della segreteria del sindaco.<br />
Del resto l’aveva promesso in campagna elett<strong>ora</strong>le,<br />
inserendo l’impegno al quinto degli ormai celeberrimi<br />
“cento punti”, battezzando l’iniziativa “Palazzo<br />
aperto”. Promessa mantenuta sin da subito: il primo<br />
appuntamento si è svolto la mattina del primo luglio,<br />
nove giorni appena dopo il ballottaggio che ha visto<br />
Renzi sconfiggere Giovanni Galli. E il destino ha voluto<br />
che ad inaugurare i “mercoledì del citta<strong>di</strong>no” sia<br />
stato proprio un citta<strong>di</strong>no elettore del centrodestra, Gilberto,<br />
preoccupato per le ripercussioni che il progetto<br />
dell’Alta velocità potrebbe avere sulla città. Dopo <strong>di</strong><br />
lui, nell’arco dei due mesi estivi (sei i mercoledì mattina<br />
de<strong>di</strong>cati ai ricevimenti), altre<br />
quaranta persone, ad una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />
sette colloqui a seduta. Me<strong>di</strong>a non<br />
rispettata in occasione della seconda<br />
giornata <strong>di</strong> “Palazzo aperto”:<br />
vuoi per la risonanza ottenuta<br />
dal primo incontro, vuoi per l’effetto novità, vuoi per<br />
la curiosità, nel corso della settimana successiva al battesimo<br />
dell’iniziativa la segreteria del sindaco fu sommersa<br />
dalle richieste <strong>di</strong> colloquio, selezionandone ben<br />
un<strong>di</strong>ci. Un mercoledì intenso, iniziato alle 7,30: c’era<br />
Suor Antonietta, presentatasi da Renzi per chiedere un<br />
marciapiede in via Cosimo il Vecchio, vicino al convento<br />
nei pressi <strong>di</strong> Careggi, e c’era Guido, residente<br />
nella zona <strong>di</strong> Quaracchi, che dapprima ha presentato al<br />
sindaco le <strong>di</strong>fficoltà (aeroporto e presenza <strong>di</strong> stranieri<br />
Era uno dei cento<br />
punti annunciati<br />
in campagna elett<strong>ora</strong>le<br />
Matteo Renzi incontra i citta<strong>di</strong>ni<br />
in primis) che incontrano i residenti del borgo sulla via<br />
pistoiese per poi invitarlo ad<strong>di</strong>rittura a cena a casa sua.<br />
E chi non ce l’ha fatta a lasciare il negozio per recarsi<br />
<strong>di</strong> persona a Palazzo Vecchio, ha avuto lo stesso la possibilità<br />
<strong>di</strong> conferire con Renzi telefonicamente. Un<strong>di</strong>ci<br />
colloqui in tre ore e mezzo circa, un record <strong>di</strong>fficile<br />
da battere persino dal detentore stesso del primato. E<br />
infatti la settimana successiva furono<br />
otto, e la seguente sei. Poi<br />
la pausa ferie, sino alla ripresa <strong>di</strong><br />
mercoledì do<strong>di</strong>ci agosto: anc<strong>ora</strong><br />
incontri, anc<strong>ora</strong> conversazioni,<br />
anc<strong>ora</strong> segnalazioni da appuntare<br />
sul libro delle lamentele, anc<strong>ora</strong> impegni da assumersi<br />
guardando in faccia i citta<strong>di</strong>ni arrabbiati e un po’ sorpresi.<br />
Come un residente della zona del Porcellino che<br />
ha descritto al sindaco la sua giornata tipo, riportando<br />
tutte le <strong>di</strong>fficoltà cui deve far fronte chi ha la fortunasfortuna<br />
<strong>di</strong> abitare nel centro storico. Questo e molto<br />
altro è il “mercoledì del citta<strong>di</strong>no”: un po’ ricevimento,<br />
un po’ u<strong>di</strong>enza privata, un po’ ambulatorio. L’appuntamento<br />
è per ogni mercoledì. Previa prenotazione,<br />
s’intende.<br />
COMUNE/2. Giovanni Galli, capogruppo Pdl<br />
“Ho preso un impegno<br />
e lo voglio mantenere”<br />
maligni <strong>di</strong>cevano che in caso <strong>di</strong><br />
I sconfitta alle elezioni non avrebbe<br />
proseguito nel suo impegno politico,<br />
rinunciando a svolgere il ruolo<br />
<strong>di</strong> capogruppo dell’opposizione<br />
<strong>di</strong> centrodestra a Palazzo Vecchio.<br />
Voci smentite dai fatti: Giovanni<br />
Galli non ha nessuna intenzione<br />
<strong>di</strong> abbandonare la fascia <strong>di</strong> capitano<br />
del Pdl in Comune, tutt’altro.<br />
“Ho preso un impegno con tutti i<br />
fiorentini, e intendo mantenerlo”<br />
riba<strong>di</strong>sce l’ex portiere. In questi<br />
primi mesi Galli, sostenuto dal suo<br />
gruppo consiliare, è riuscito a far<br />
approvare due or<strong>di</strong>ni del giorno,<br />
impegnando la giunta Renzi ad in<strong>di</strong>care<br />
entro il 15 settembre l’area<br />
<strong>di</strong> Firenze destinata ad ospitare la<br />
cittadella viola e a garantire la gratuità<br />
dei parcheggi nelle aree ospedaliere.<br />
Un successo subito riven<strong>di</strong>cato<br />
dal Pdl, la <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong><br />
volere e potere incidere sull’attività<br />
amministrativa pur sedendo sui<br />
banchi dell’opposizione: “Stiamo<br />
portando avanti alcuni punti contenuti<br />
nel mio programma elett<strong>ora</strong>le.<br />
Con la nostra azione - <strong>di</strong>ce Galli<br />
- stiamo costringendo il centrosinistra<br />
ad ascoltare alcune sollecitazioni,<br />
che non sono solo nostre ma<br />
<strong>di</strong> tutti i fiorentini”. Al suo fianco<br />
una squadra <strong>di</strong> consiglieri piuttosto<br />
variegata, composta da politici<br />
navigati,<br />
da giovani<br />
volenterosi<br />
ed intraprendenti<br />
e<br />
da citta<strong>di</strong>ni<br />
prestati alla politica. Un gruppo<br />
eterogeneo, ma compatto, animato<br />
da uno spirito collab<strong>ora</strong>tivo. Una<br />
sorta <strong>di</strong> famiglia allargata dove<br />
ognuno ha il suo spazio <strong>di</strong> libertà<br />
d’azione, ma che nel momento delle<br />
decisioni importanti si riunisce<br />
attorno al tavolo per con<strong>di</strong>videre<br />
le scelte. A capotavola ovviamente<br />
lui, il capogruppo, il pater familias:<br />
Giovanni Galli<br />
“Ogni consigliere ha le sue competenze<br />
e le sue aree specifiche - garantisce<br />
Galli - ma sui gran<strong>di</strong> temi<br />
con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo la strategia e marciamo<br />
compatti”. Gran<strong>di</strong> temi che<br />
saranno al centro dell’azione politica<br />
del Pdl nei prossimi mesi. Urbanistica,<br />
aeroporto, Tav, tramvia,<br />
case popolari: in definitiva i punti<br />
principali del programma elett<strong>ora</strong>le<br />
<strong>di</strong> Galli. Punti sui quali Galli<br />
si <strong>di</strong>ce pronto a confrontarsi con<br />
Renzi e la sua giunta, nell’interesse<br />
<strong>di</strong> Firenze e dei fiorentini, con<br />
buona volontà e spirito collab<strong>ora</strong>tivo.<br />
E proprio la collab<strong>ora</strong>zione,<br />
il confronto costruttivo pare essere<br />
per il can<strong>di</strong>dato sindaco del centro-<br />
Tra le priorità<br />
dell’opposizione aeroporto,<br />
Tav e tramvia<br />
destra una<br />
delle note<br />
dolenti, uno<br />
degli aspetti<br />
deludenti <strong>di</strong><br />
questi primi<br />
mesi a Palazzo Vecchio: “Speravo<br />
in qualcosa <strong>di</strong> più da parte del<br />
sindaco. Le nostre - riba<strong>di</strong>sce Galli<br />
- non sono richieste ideologiche,<br />
ma istanze che provengono dalla<br />
citta<strong>di</strong>nanza. Adesso è il momento<br />
<strong>di</strong> finirla con la propaganda e <strong>di</strong><br />
passare alla concretezza”. Parafrasando<br />
un noto telecronista sportivo,<br />
“Galli c’è”.<br />
21<br />
/L.S.<br />
970884
22 Settembre 2009<br />
L’INTERVISTA/1. Carla Fracci, neo assessore in Provincia, spiega i suoi progetti<br />
provincia<br />
“Gran<strong>di</strong> eventi anche nelle realtà minori”<br />
Per la prima donna della danza classica italiana le<br />
iniziative culturali non devono essere concentrate<br />
solo nel capoluogo, e il rilancio della cultura deve<br />
partire dalle scuole: “Ma servono più risorse”<br />
Lorenzo Salusest<br />
È<br />
entrata a Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong> in<br />
punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong>, presentandosi con eleganza,<br />
sobrietà e idee chiare nella sua nuova<br />
veste <strong>di</strong> assessore provinciale alla cultura.<br />
In punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong>, <strong>di</strong>cevamo, e non poteva essere altrimenti:<br />
perché lei è Carla Fracci, prima donna in<strong>di</strong>scussa<br />
della danza classica in Italia e nel mondo e<br />
legata alla provincia fiorentina per ragioni familiari<br />
(il marito, il regista teatrale Beppe Menegatti, è nativo<br />
<strong>di</strong> Firenze) e <strong>di</strong> residenza (da circa 40 anni la coppia<br />
ha una casa sulla via Volterrana). Una nomina che ha<br />
sorpreso tutti, a partire dalla <strong>di</strong>retta interessata.<br />
Come le è giunta la proposta?<br />
Non appena eletto il presidente della Provincia Andrea<br />
Barducci mi ha chiamata sul cellulare per propormi<br />
l’incarico. Non avevamo avuto nessun contatto<br />
precedente, perciò sono rimasta molto sorpresa. E,<br />
confesso, anche un po’ impaurita: la cultura è una<br />
cosa seria, non è possibile gestirla con approssimazione.<br />
Ho riflettuto a lungo prima <strong>di</strong> convincermi. Dopo<br />
tre settimane, sulla spinta <strong>di</strong> mio marito, <strong>di</strong> nostro figlio<br />
Francesco, e grazie alla gra<strong>di</strong>ta insistenza <strong>di</strong> Barducci,<br />
ho deciso <strong>di</strong> accettare.<br />
Come “sta” la cultura fiorentina? Quali sono le<br />
priorità che si è posta?<br />
La provincia <strong>di</strong> Firenze ha un ricchissimo patrimonio<br />
culturale che deve essere valorizzato. <strong>Il</strong> capoluogo<br />
sino ad oggi ha fatto da accentratore catalizzando<br />
tutto su <strong>di</strong> sé. Invece credo sia necessario spostare la<br />
città in provincia, riportando piccoli e gran<strong>di</strong> eventi<br />
<strong>di</strong> richiamo sull’intero territorio. Bisogna rivalutare<br />
il capitale artistico, anc<strong>ora</strong> troppo trascurato. Lo si<br />
può fare allargando i circuiti turistici sino agli estremi<br />
della provincia fiorentina. Ma allo stesso tempo è<br />
Carla Fracci<br />
necessario che gli abitanti <strong>di</strong> queste terre meravigliose<br />
prendano consapevolezza della fortuna <strong>di</strong> abitare qui.<br />
In quanti sanno che a Certaldo è nato Boccaccio? E<br />
in quanti hanno letto le sue novelle? Sentirle recitare<br />
nel paese in cui sono state pensate e scritte sarebbe<br />
meraviglioso.<br />
A proposito <strong>di</strong> progetti, c’è qualcosa su cui sta già<br />
lav<strong>ora</strong>ndo?<br />
Qualcosa <strong>di</strong> concreto è in cantiere, ma deve essere<br />
definito nei dettagli. Più in generale posso <strong>di</strong>re che<br />
bisogna ricominciare dalle scuole: è lì che si formano<br />
gli uomini e le donne <strong>di</strong> domani, ed è lì che bisogna<br />
agire, sensibilizzando i giovani alle <strong>di</strong>scipline artistiche,<br />
come il teatro, la musica e ovviamente la danza.<br />
Discipline che non devono essere ristrette ad una élite,<br />
ma vanno avvicinate il più possibile a tutti. Purtroppo<br />
però c’è un problema <strong>di</strong> risorse, i fon<strong>di</strong> non sono sufficienti.<br />
Occorre investire <strong>di</strong> più in cultura, a tutti i livelli<br />
istituzionali, a partire dal Governo nazionale.<br />
Firenze e la sua provincia possono cullarsi sul loro<br />
passato?<br />
A sopravvivere nel tempo sono i segni importanti.<br />
Prima <strong>di</strong> buttarci nel futuro è necessario rivalutare<br />
l’esistente. Penso al “Genio fiorentino”, una rassegna<br />
importante che spero continui e a cui spero <strong>di</strong> poter<br />
dare il mio contributo. La soluzione sta nel vedere la<br />
classicità con occhio contemp<strong>ora</strong>neo, tradurla in un<br />
linguaggio comprensibile e renderla fruibile a tutti,<br />
nessuno escluso.<br />
Samuele Bal<strong>di</strong>ni<br />
L’INTERVISTA/2. Parla Samuele Bal<strong>di</strong>ni, capogruppo del Popolo della Libertà in consiglio provinciale<br />
“Mi aspetto meno ‘Genio’ e più concretezza”<br />
a esor<strong>di</strong>to nella veste <strong>di</strong> capogruppo<br />
Hin consiglio provinciale ricordando<br />
Graziano Grazzini, suo predecessore a<br />
Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong>, prematuramente<br />
scomparso nel settembre del 2006.<br />
Un’ere<strong>di</strong>tà gravosa che Samuele Bal<strong>di</strong>ni,<br />
30 anni appena compiuti, raccoglie<br />
con c<strong>ora</strong>ggio e visibile emozione. A lui il<br />
compito <strong>di</strong> guidare la squadra del Pdl in<br />
Consiglio provinciale per i prossimi cinque<br />
anni.<br />
Gli ultimi cinque anni vita per l’Ente Provincia?<br />
Quel che è certo è dobbiamo ri<strong>di</strong>segnare<br />
gli strumenti ed i confini politici della Provincia.<br />
<strong>Il</strong> neopresidente Barducci propone<br />
una commissione per l’area metropolitana?<br />
Noi guar<strong>di</strong>amo con interesse a questa<br />
proposta, purché non sia un modo per affossare<br />
il rinnovamento dell’Ente.<br />
Si aspetta da Barducci la stessa esuberanza<br />
<strong>di</strong> Renzi?<br />
Se posso concedermi una battuta, mi<br />
aspetto meno ‘Genio’ e più concretezza.<br />
Barducci ha a <strong>di</strong>sposizione un grande capitale<br />
politico, seppure in erosione. Mi auguro<br />
che le polemiche interne al suo partito<br />
non provochino danni alla Provincia.<br />
Finché questo ente esiste deve funzionare<br />
bene, cosa che non è accaduta con Renzi.<br />
Quali sono le priorità da inserire<br />
nell’agenda politica della Provincia?<br />
Essenzialmente tre: innanzitutto abbiamo<br />
l’obbligo <strong>di</strong> far fronte alla crisi economica,<br />
prestando particolare attenzione a<br />
chi più ha subito le conseguenze. La soluzione<br />
passa da una gestione oculata dei<br />
fon<strong>di</strong> europei destinati alle politiche <strong>di</strong><br />
formazione e lavoro. Inoltre occorre uno<br />
sviluppo infrastrutturale, a partire dall’aeroporto<br />
e dalla Barberino – Incisa. E’ necessaria<br />
una sintesi tra la Provincia e le<br />
amministrazioni comunali dell’area, tutte<br />
guidate dal Pd, ma per <strong>ora</strong> non mi sembra<br />
<strong>di</strong> vedere tutta questa sintonia. Infine bisogna<br />
rilanciare il turismo, coor<strong>di</strong>nando<br />
le risorse culturali, artistiche ed umane a<br />
<strong>di</strong>sposizione. Al centro c’è Firenze con il<br />
suo patrimonio straor<strong>di</strong>nario, ma a poca<br />
<strong>di</strong>stanza ci sono altre centinaia <strong>di</strong> realtà<br />
splen<strong>di</strong>de e poco conosciute. /L.S.<br />
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Memos2 protagonista al Festival della Salute<br />
IL ROBOT PER LA RIABILITAZIONE POST ICTUS NATO DALLA COLLABORAZIONE<br />
TRA GIOMI E LA SCUOLA SANT’ANNA SARÀ PRESENTATO A VIAREGGIO<br />
Due macchinari, e un modo<br />
nuovo <strong>di</strong> intendere la riabilitazione<br />
post-ictus. E’ questo<br />
quello che il gruppo Giomi<br />
presenterà al Festival della<br />
Salute, kermesse de<strong>di</strong>cata alle<br />
buone pratiche della sanità<br />
italiana che sarà <strong>di</strong> scena<br />
a Viareggio dal 24 al 27<br />
settembre. <strong>Il</strong> primo dei due<br />
macchinari che verrà presentato<br />
è “Memos2”, un robot<br />
che può essere programmato<br />
dal terapista per replicare<br />
e intensificare il trattameno<br />
riabilitativo del paziente<br />
colpito da ictus nella riabilitazione<br />
dell’arto superiore.<br />
Questo macchinario è stato<br />
sviluppato all’interno della<br />
collab<strong>ora</strong>zione fra il Gruppo<br />
Giomi e la Scuola Superiore<br />
Sant’Anna. “<strong>Il</strong> paziente che<br />
deve fare riabilitazione dopo<br />
un ictus, grazie all’assistenza<br />
<strong>di</strong> questo <strong>di</strong>spositivo, esegue<br />
esercizi <strong>di</strong> reaching virtuale<br />
sullo schermo <strong>di</strong> un computer<br />
- spiegano i dottori Federico<br />
Mayer e Alberto Baroni, del<br />
centro riabilitativo <strong>di</strong> Ulivella<br />
e Glicini - Se il paziente<br />
non riesce a completare il<br />
compito interviene il robot a<br />
controllare il movimento portando<br />
la mano del paziente<br />
sul bersaglio applicando una<br />
forza sullo strumento capace<br />
<strong>di</strong> guidare il paziente a<br />
“riapprendere” un percorso<br />
corretto”. Nella Casa <strong>di</strong> Cura<br />
Ulivella e Glicini l’utilizzo <strong>di</strong><br />
questo tipo <strong>di</strong> macchinari<br />
sta dando gran<strong>di</strong> risultati. “<strong>Il</strong><br />
MEMOS 2 il nuovo macchinario per la riabilitazione degli arti superiori che sarà<br />
presentato al Festival della Salute <strong>di</strong> Viareggio a fine settembre<br />
grande vantaggio <strong>di</strong> Memos2<br />
- spiega la dottoressa Giovanna<br />
Macrì, referente del progetto<br />
per la Scuola Superiore<br />
Sant’Anna - è da una parte<br />
il basso costo, che lo rende<br />
competitivo con gli altri robot<br />
commercialmente <strong>di</strong>sponibili.<br />
Dall’altra la maneggevolezza<br />
del sistema, che lo rende facilmente<br />
utilizzabile in ambiente<br />
clinico, e un domani anche<br />
in ambiente domestico”. La<br />
collab<strong>ora</strong>zione <strong>di</strong> Giomi con<br />
la Scuola Sant’Anna ha portato<br />
ad un grande vantaggio,<br />
che sottolineano all’unisono i<br />
dottori Macrì, Mayer e Baroni:<br />
“La collab<strong>ora</strong>zione <strong>di</strong>retta tra<br />
un centro clinico e un centro<br />
<strong>di</strong> ricerca in biorobotica è<br />
proficua perché c’è sempre<br />
la possibilità <strong>di</strong> tenersi in contatto<br />
per apportare eventuali<br />
mo<strong>di</strong>fiche e rendere la macchina<br />
più adeguata al paziente”.<br />
Altra importante novità<br />
nel campo della riabilitazione<br />
post-ictus che verrà presentata<br />
al Festival della Salute<br />
dal Gruppo Giomi è Ultra,<br />
un <strong>di</strong>spositivo che permette<br />
l’immersione del paziente in<br />
un ambiente virtuale tri<strong>di</strong>mensionale<br />
attraverso uno speciale<br />
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LA SINERGIA TRA PUBBLICO<br />
E PRIVATO FA BENE ALLA RICERCA<br />
Non è un concetto astratto. La sinergia tra sanità<br />
pubblica e privata è una realtà concreta e sta<br />
dando ottimi risultati. Lo <strong>di</strong>mostra il modello<br />
<strong>di</strong> Giomi Firenze, che collab<strong>ora</strong>ndo con realtà<br />
sanitarie pubbliche sta toccando traguar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
tutto rispetto. Ne è convinto il dottor Francesco<br />
Matera, amministratore delegato del Gruppo,<br />
che spiega: “La collab<strong>ora</strong>zione che il nostro<br />
Gruppo ha avviato con la Scuola Superiore<br />
Sant’Anna <strong>di</strong> Pisa ha portato alla realizzazione<br />
<strong>di</strong> Memos2 affiancato dall’apparecchio Ultra,<br />
due macchinari assolutamente innovativi per la<br />
riabilitazione degli arti superiori (vd sopra) che<br />
quest’anno presenteremo al Festival della Salute<br />
<strong>di</strong> Viareggio. Giomi ha finanziato la ricerca, la<br />
Scuola ha realizzato questi <strong>di</strong>spositivi”. Sulla stessa<br />
linea anche la collab<strong>ora</strong>zione con Careggi,<br />
che a partire dal primo settembre ha trasferito<br />
alcuni dei suoi reparti nella Casa <strong>di</strong> Cura Ulivella<br />
e Glicini (una delle due strutture con cui Giomi<br />
è presente a Firenze). Si tratta del reparto <strong>di</strong><br />
Ginecologia, <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Chirurgia Robotica e<br />
della Neuropsichiatria Infantile. “<strong>Il</strong> trasferimento<br />
<strong>di</strong> quest’ultima specialità - prosegue il dottor<br />
Matera - ha consentito <strong>di</strong> creare un posto letto<br />
<strong>Il</strong> dott. Matera e l’ingegner Micera della Scuola Sant’Anna<br />
<strong>di</strong> emergenza <strong>di</strong> Neuropsichiatria Infantile, che<br />
fino ad oggi mancava a Firenze”. E questi sono i<br />
primi tasselli <strong>di</strong> un’esperienza che potrebbe fare<br />
da apripista per altre simili: “<strong>Il</strong> nostro potrebbe<br />
<strong>di</strong>ventare il “modello toscano” - prosegue il dottor<br />
Matera - in cui si viene a creare un’unica sanità,<br />
con gestione mista degli Istituti <strong>di</strong> ricovero e cura<br />
siano essi pubblici o privati: il privato offre la sua<br />
flessibilità, la capacità <strong>di</strong> investire tempestivamente,<br />
e la parte pubblica invece offre il governo<br />
sanitario, l’in<strong>di</strong>rizzo da seguire”.<br />
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DOSSIER. <strong>Il</strong> fenomeno è <strong>di</strong>minuito rispetto alla scorsa estate: 24 gli interventi dell’Enpa<br />
Calano gli abbandoni <strong>di</strong> animali<br />
27<br />
Paola Ferri<br />
del cane in autostrada?<br />
Roba da anni ‘90. Padroni<br />
più responsabili? Forse solo più<br />
L’abbandono<br />
sensibili alle martellanti campagne<br />
me<strong>di</strong>atiche, un po’ meno al giu<strong>di</strong>zio dei<br />
vicini <strong>di</strong> casa. Sì perché se <strong>di</strong>minuiscono i casi<br />
<strong>di</strong> animali lasciati lungo la via per il mare,<br />
aumenta un fenomeno altrettanto preoccupante:<br />
l’abbandono tra le mura domestiche.<br />
O peggio, sul balcone. A tutto sole, senza acqua<br />
né cibo. Ritmi <strong>di</strong> vita sempre più frenetici,<br />
anche in vacanza, spingono le persone a<br />
passare giornate o interi weekend fuori casa,<br />
senza preoccuparsi del coinquilino a quattro<br />
zampe. L’occasione last-minute, magari, non<br />
lascia il tempo <strong>di</strong> pensare a una struttura o<br />
una persona a cui affidarlo e va a finire che<br />
si decide semplicemente <strong>di</strong> lasciarlo a casa.<br />
Salvo poi tornare e andare su tutte le furie<br />
quando si scopre che il vicino, straziato dai<br />
lamenti dell’animale, ha fatto intervenire le<br />
guar<strong>di</strong>e zoofile. Fine estate, tempo <strong>di</strong> bilanci.<br />
E arriva puntuale il rapporto dell’Enpa, Ente<br />
nazionale protezione animali, a far luce sulle<br />
nuove tendenze in ambito <strong>di</strong> maltrattamento<br />
dei fedeli amici dell’uomo. Così si scopre che<br />
lasciare cani e gatti lungo le arterie stradali è<br />
un barbaro uso consegnato al passato, quasi<br />
scomparso nella provincia fiorentina, e che<br />
le segnalazioni <strong>di</strong> abbandono sono in netta<br />
<strong>di</strong>minuzione rispetto al 2008. Ventiquattro in<br />
tutto i casi in cui i volontari dell’ente sono stati<br />
chiamati ad intervenire. Sono i cani da caccia<br />
o <strong>di</strong> grossa taglia, come i meticci <strong>di</strong> lupo o i<br />
maremmani, a subire la sorte peggiore, abbandonati<br />
in zone collinari o <strong>di</strong> campagna, come<br />
Monte Morello, Val <strong>di</strong> Sieve, Alto Mugello. I<br />
gatti invece vengono lasciati più facilmente in<br />
città. E spesso accade che la sede della Protezione<br />
Animali venga scambiata per una sorta<br />
<strong>di</strong> orfanatrofio: ben cinque le cucciolate, tre <strong>di</strong><br />
gatti e due <strong>di</strong> cani, rinvenute davanti al portone<br />
nei mesi <strong>di</strong> luglio e agosto scorsi. Dati che potrebbero<br />
comunque apparire piuttosto rassicuranti,<br />
se paragonati con quelli degli anni passati.<br />
A destare allarme è appunto la crescita in<br />
parallelo <strong>di</strong> un altro tipo <strong>di</strong> abbandono, quello<br />
tra le quattro mura <strong>di</strong> casa. <strong>Il</strong> picco è stato raggiunto<br />
in agosto, mese segnato tra l’altro da<br />
una persistente ondata <strong>di</strong> calore: numerosi gli<br />
interventi a cura delle guar<strong>di</strong>e zoofile e dei volontari<br />
dell’Enpa, accorsi a salvare cani, mici,<br />
ma anche pappagalli e altri volatili <strong>di</strong>menticati<br />
in terrazza, sotto al solleone. Come nel caso <strong>di</strong><br />
alcuni gatti, reclusi in un balcone ad<strong>di</strong>rittura<br />
da mesi, o <strong>di</strong> un cane precipitato dal terrazzo<br />
dove era stato abbandonato da giorni. “Questi<br />
episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> negligenza sono puniti con sanzioni<br />
amministrative fino a 500 euro – ricorda<br />
Simone Porzio, presidente dell’Enpa – e con<br />
la segnalazione all’autorità giu<strong>di</strong>ziaria per il<br />
reato <strong>di</strong> abbandono”. Ma nonostante questo<br />
e al<strong>di</strong>là degli appelli me<strong>di</strong>atici, che hanno visto<br />
scendere in campo personaggi del mondo<br />
dello sport e dello spettacolo, la sensibilità <strong>di</strong><br />
alcuni padroni continua a chiudere per ferie,<br />
almeno una volta all’anno.<br />
Prende piede invece un’altra allarmante abitu<strong>di</strong>ne: le persone se ne vanno e lasciano i<br />
quattrozampe chiusi in casa, o peggio, in balconi assolati. “Questi episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> negligenza<br />
sono puniti con sanzioni amministrative fino a 500 euro - ricorda Simone Porzio, presidente<br />
dell’Enpa - e con la segnalazione all’autorità giu<strong>di</strong>ziaria per il reato <strong>di</strong> abbandono”<br />
930736
28 Settembre 2009<br />
Un’or<strong>di</strong>nanza comunale li ha sollevati dal loro o<strong>di</strong>atissimo ruolo <strong>di</strong> “multatori”<br />
e adesso questa mansione spetta solo alla polizia municipale. Renzi: “Ci sono<br />
805 vigili urbani per poco più <strong>di</strong> 100 chilometri quadrati <strong>di</strong> territorio, bastano loro”<br />
attualità<br />
DIVISE/1. Nel 2008 hanno elevato oltre 200mila contravvenzioni per un totale <strong>di</strong> circa 50 milioni <strong>di</strong> euro<br />
C’erano una volta i vigilini,<br />
severi guar<strong>di</strong>ani della sosta<br />
Giu<strong>di</strong>tta Boeti<br />
Erano l’incubo dei fiorentini. Su <strong>di</strong><br />
loro proliferavano racconti e leggende<br />
metropolitane che raccontavano<br />
<strong>di</strong> veri e propri agguati perpetrati ai<br />
danni <strong>di</strong> ignari automobilisti. Gli ausiliari del<br />
traffico, più noti con il <strong>di</strong>minutivo <strong>di</strong> “vigilini”,<br />
erano lo spauracchio <strong>di</strong> chi, temerario, tentava<br />
<strong>di</strong> avventurarsi in una sosta da scovare nel coacervo<br />
<strong>di</strong> strisce bianche o blu, zcs o ztl, gratta e<br />
sosta o ticket <strong>ora</strong>ri scaduti. Loro armati <strong>di</strong> penna<br />
e blocchetti, parevano spuntare dal niente come<br />
un angelo ven<strong>di</strong>catore del <strong>di</strong>o parcheggio. Ecco<br />
perché nessuno ne sente <strong>ora</strong> la mancanza. Per i<br />
fiorentini l’incubo è finito con l’or<strong>di</strong>nanza del<br />
Comune che ha tolto agli ausiliari del traffico<br />
<strong>di</strong> Ataf e Firenze Parcheggi la possibilità <strong>di</strong> fare<br />
multe per <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> sosta. I foglietti rosa lasciati<br />
sul parabrezza per sanzionare chi ha parcheggiato<br />
male l’auto da <strong>ora</strong> in poi possono essere<br />
emessi soltanto dalla polizia municipale. “Questo<br />
non significa che è arrivato il ‘bomba libera<br />
tutti’ – ha precisato il sindaco Matteo Renzi dopo<br />
aver firmato l’or<strong>di</strong>nanza - Le multe per sosta vietata<br />
saranno elevate lo stesso, ma esclusivamente<br />
dai vigili urbani. Ce ne sono 805 per poco più <strong>di</strong><br />
cento chilometri quadrati <strong>di</strong> territorio e possono<br />
bastare”. La decisione del sindaco <strong>di</strong> Firenze ha<br />
assestato il colpo definitivo alla categoria dei vigilini,<br />
dopo che lo scorso marzo avevano già subito<br />
un drastico ri<strong>di</strong>mensionamento del proprio<br />
potere, a seguito <strong>di</strong> una sentenza della Corte <strong>di</strong><br />
Cassazione. Secondo quando stabilito dai giu<strong>di</strong>ci,<br />
infatti, il personale ausiliario poteva emettere<br />
verbali solo in caso <strong>di</strong> mancato pagamento del<br />
pedaggio o per altre infrazioni commesse dentro<br />
gli spazi a strisce blu. Insomma, non potevano<br />
più infliggere contravvenzioni a tutto campo. Ma<br />
per Firenze questa ormai è storia passata. Con<br />
l’ultima or<strong>di</strong>nanza del sindaco finisce un’epoca.<br />
Una storia che vale decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> contravvenzioni<br />
e molti milioni <strong>di</strong> euro: nel 2008 i<br />
vigilini hanno elevato 202 mila multe delle 859<br />
mila complessivamente elevate a Firenze, per<br />
un totale <strong>di</strong> circa 50 milioni <strong>di</strong> euro. La squadra<br />
della “parking police” era formata da trentadue<br />
persone, la maggior parte <strong>di</strong>slocate sulla strada<br />
e alcune con funzioni <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento. Mentre<br />
il popolo fiorentino degli automobilisti esultava<br />
per la definitiva scomparsa <strong>di</strong> questa implacabile<br />
figura <strong>di</strong> controllore, loro, gli ex ausiliari del<br />
traffico, ormai privi <strong>di</strong> ogni potere sanzionatorio,<br />
vivevano momenti <strong>di</strong> sconforto. Vere e proprie<br />
crisi <strong>di</strong> identità. Appeso il blocchetto delle<br />
multe al chiodo si interrogavano sul loro futuro.<br />
Ma, anche per loro il destino aveva in serbo una<br />
sorpresa. Come nelle favole in cui il bacio della<br />
principessa trasforma il rospo in un principe,<br />
così l’e<strong>di</strong>tto <strong>di</strong> Palazzo Vecchio li ha trasformati<br />
da “vampiri delle multe” in sentinelle della bellezza.<br />
NICOLA OTTANELLI<br />
Laureando in ingegneria<br />
STEFANO BONINI<br />
Studente<br />
STEFANO ROSATI<br />
Impiegato<br />
“Ricicliamoli<br />
in city<br />
angels”<br />
“Le strade<br />
hanno bisogno<br />
<strong>di</strong> loro”<br />
“Destiniamoli<br />
alla<br />
prevenzione”<br />
Potrebbero riciclarsi in versione “city angels”, assumere un ruolo <strong>di</strong><br />
solidarietà verso le categorie più deboli, una specie <strong>di</strong> squadra <strong>di</strong> soccorso<br />
per combattere le situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio e solitu<strong>di</strong>ne. Penso ad<br />
esempio agli anziani, che hanno bisogno <strong>di</strong> qualcuno che porti loro le<br />
me<strong>di</strong>cine o la spesa, oppure ai senzatetto.<br />
Le strade citta<strong>di</strong>ne hanno bisogno <strong>di</strong> manutenzione e controlli accurati<br />
e costanti, gli ausiliari del traffico potrebbero assumere una funzione<br />
del genere. Dagli avvallamenti, alla sporcizia, ai laghi che si formano<br />
non appena viene uno scroscio d’acqua, tante piccole cose da tenere<br />
d’occhio per avere una viabilità migliore.<br />
Quel che è certo è che gli ex vigilini non possono essere lasciati a girarsi<br />
i pollici in Comune, bisogna trovargli un’occupazione red<strong>di</strong>tizia.<br />
Potrebbero continuare ad occuparsi delle strade, magari dell’aspetto<br />
sicurezza, andando a fare prevenzione fuori dalle scuole, a parlare con<br />
i ragazzi.
attualità<br />
DIVISE/2. Rimossi dal ruolo <strong>di</strong> temibili addetti alle multe, gli ex ausiliari si occuperanno del decoro della città<br />
“<strong>Il</strong> loro nuovo lavoro?<br />
Sentinelle della bellezza”<br />
Francesca Puliti<br />
L’ansia da <strong>di</strong>visa verdolina è alle spalle. Alzi<br />
la mano chi tra gli automobilisti fiorentini<br />
non ha tirato un sacrosanto sospiro <strong>di</strong> sollievo<br />
lo scorso luglio, quando l’annunciata<br />
decisione <strong>di</strong> abolire il corpo dei cosiddetti “vigilini” è<br />
<strong>di</strong>ventata realtà. Ma all’interno della Sas, la società che<br />
gestisce i servizi alla strada, dal rattoppo delle buche<br />
ai parcheggi <strong>di</strong> superficie, le reazioni sono state un po’<br />
meno entusiastiche. Che fine faranno i 32 ausiliari del<br />
traffico, privati <strong>di</strong> blocchetto delle multe? “Nessuno<br />
perderà il posto” è corso a rassicurare il sindaco Matteo<br />
Renzi, tutti saranno ricollocati all’interno della macchina<br />
comunale, in vista della vera e propria rivoluzione<br />
che investirà le partecipate del Comune. “Lo smantellamento<br />
della Sas, intesa come Spa, non certo come<br />
servizi offerti – afferma l’assessore al bilancio Angelo<br />
Falchetti - sarà avviato entro la fine <strong>di</strong> quest’anno, in<br />
vista della costituzione <strong>di</strong> un’unica società della mobilità”.<br />
In nome della razionalizzazione e dell’efficienza.<br />
E i 218 <strong>di</strong>pendenti? Se la maggior parte continuerà a<br />
ricoprire incarichi simili all’interno della nuova società<br />
che si occuperà dei servizi alla strada, per gli ex vigilini<br />
si sono imme<strong>di</strong>atamente aperte le porte degli uffici della<br />
stessa Sas, ma solo in attesa <strong>di</strong> assumere una nuova<br />
funzione: quella <strong>di</strong> assistenti al territorio. E’ questa la<br />
29<br />
qualifica ufficiale delle cosiddette “sentinelle della bellezza”,<br />
nominate da Renzi fin dalla campagna elett<strong>ora</strong>le<br />
e adesso in <strong>di</strong>rittura d’arrivo. Cinquanta in tutto, così che<br />
ogni giorno per le strade fiorentine possano girare una<br />
trentina <strong>di</strong> “sentinelle”, occhi e orecchie del Comune su<br />
piccoli e gran<strong>di</strong> guai della città. Saranno muniti <strong>di</strong> scooter<br />
elettrico e I-phone con cui comunicare in presa <strong>di</strong>retta<br />
con gli uffici comunali e ricopriranno una funzione <strong>di</strong><br />
ascolto del citta<strong>di</strong>no. Chiunque potrà infatti rivolgersi a<br />
loro per segnalare <strong>di</strong>sservizi e malfunzionamenti, dalle<br />
buche per strada ai graffiti sui muri, fino a zone considerate<br />
poco sicure e trascurate. Cinque squadre per cinque<br />
quartieri, contro l’abbandono e il degrado. I trentadue<br />
ex vigilini, dunque, andranno a costituire il primo nucleo<br />
del team, a cui si aggiungeranno altri 18 <strong>di</strong>pendenti<br />
comunali selezionati tramite un bando interno. La familiarità<br />
con il territorio certo non manca agli ex ausiliari<br />
del traffico, per il resto il Comune ha già organizzato un<br />
corso <strong>di</strong> formazione in due i moduli. <strong>Il</strong> primo, affidato<br />
a un’azienda esterna, si è svolto tra fine agosto e inizio<br />
settembre ed era centrato prevalentemente sugli aspetti<br />
della comunicazione e della consapevolezza del ruolo, il<br />
secondo invece riguarderà le tecniche e le procedure da<br />
mettere in pratica e sarà gestito da personale interno. Ma<br />
forse non basterà un corso per prepararli a vedere i fiorentini<br />
andar loro incontro in tono amichevole, anziché<br />
vederli fuggire verso l’auto parcheggiata per cercare <strong>di</strong><br />
evitare l’o<strong>di</strong>ata gabella.<br />
ENZO NEDIACI<br />
Sindacalista in pensione<br />
CARLA SCARLATTI<br />
Ortolana<br />
CRISTINA FABBRI<br />
Commerciante<br />
“Potranno<br />
occuparsi<br />
del verde”<br />
“Non ne<br />
sentirò la<br />
mancanza”<br />
“Utili nelle<br />
zone a<br />
rischio”<br />
“Non sono tra quelli che son stati tartassati dalle multe, comunque credo<br />
che la polizia municipale basti e avanzi per far rispettare le regole. I<br />
vigilini potrebbero assumere la funzione <strong>di</strong> sentinelle antidegrado, così<br />
come è stato proposto dalla giunta comunale. Li manderei a controllare<br />
lo stato del verde nei quartieri, dalla pulizia alla manutenzione <strong>di</strong><br />
prati e piante, fino alle situazioni <strong>di</strong> potenziale pericolo”<br />
Spero che gli trovino un altro impiego in Comune, che non rimangono<br />
senza lavoro. Potrebbero andare a giro a controllare le strade, le buche<br />
nell’asfalto, gli atti <strong>di</strong> vandalismo che a volte rovinano pezzi <strong>di</strong> città.<br />
Ma in ogni caso non mi mancheranno, erano troppo veniali e anche<br />
furbi. Si appostavano il venerdì e il sabato, quando c’è più movimento,<br />
in modo da poter riempire più verbali.<br />
Non vorrei parlare <strong>di</strong> ronde né <strong>di</strong> sceriffi, ma gli ausiliari della sosta<br />
potrebbero assumere comunque una funzione <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> sorveglianza.<br />
Potrebbero vigilare su quelle zone considerate più a rischio<br />
della città, assicurando una presenza anche nelle ore notturne. O <strong>di</strong>ventare<br />
“sentinelle della bellezza” come suggerito dall’amministrazione.<br />
A patto che sia un impegno preso seriamente, non un’iniziativa-spot.<br />
1010104
30 Settembre 2009<br />
ISTRUZIONE/1. Aumentano gli alunni negli istituti <strong>di</strong> casa nostra. E gli stranieri sono sempre <strong>di</strong> più<br />
Studenti toscani, un “esercito” in crescita<br />
E’ suonata la prima campanella per oltre 453mila bambini<br />
e ragazzi: l’ultima si farà <strong>sentire</strong> il 12 giugno 2010.<br />
“Boom” per tecnici e professionali tra le scuole superiori.<br />
Ma c’è preoccupazione per la riduzione degli insegnanti<br />
società<br />
Matteo Francini<br />
Tutti <strong>di</strong>etro ai banchi, c’è un nuovo anno <strong>di</strong> scuola<br />
da affrontare. È suonata lunedì 14 settembre la<br />
prima campanella per gli studenti <strong>di</strong> ogni età – e,<br />
sempre più, <strong>di</strong> ogni nazionalità – che affollano<br />
gli istituti toscani: la prima delle centinaia <strong>di</strong> campanelle<br />
che <strong>di</strong>vidono gli alunni dalle (già) agognate vacanze<br />
estive, che scatteranno sabato 12 giugno 2010. E se per<br />
qualcuno pensare alle feste può essere un modo utile per<br />
rendere meno “amaro” il ritorno in classe, eccolo servito:<br />
le vacanze <strong>di</strong> Natale sono in programma dal 23 <strong>di</strong>cembre<br />
al 6 gennaio, quelle <strong>di</strong> Pasqua dal 1° al 6 aprile del nuovo<br />
anno. Ma panettoni e colombe sono anc<strong>ora</strong> lontani, e dunque<br />
– per il momento – è <strong>meglio</strong> concentrarsi sull’anno<br />
appena iniziato. Che, in tutta la Toscana, vede aumentare<br />
<strong>di</strong> numero, anc<strong>ora</strong> una volta, l’esercito degli studenti: sono<br />
oltre 453mila, circa 7.700 in più rispetto allo scorso anno.<br />
E qui scatta il primo allarme: a lanciarlo è Gianfranco Simoncini,<br />
assessore regionale all’istruzione. “Nonostante la<br />
crescita degli studenti, abbiamo 1.700 insegnanti in meno”,<br />
<strong>di</strong>ce l’assessore, alla cui preoccupazione si somma quella<br />
del “collega” <strong>di</strong> Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong>, l’assessore provinciale<br />
alla pubblica istruzione Giovanni Di Fede. E in<br />
aumento è anche il numero degli alunni iscritti alle scuole<br />
dell’infanzia, primarie e secondarie <strong>di</strong> 1° grado fiorentine<br />
(le “vecchie” materne, elementari e me<strong>di</strong>e) e agli istituti<br />
superiori della provincia <strong>di</strong> Firenze. Insomma, le classi <strong>di</strong><br />
casa nostra sono sempre più affollate. Sono 8.823 gli iscritti<br />
alle scuole dell’infanzia del comune, 14.853 alle primarie<br />
e 8.945 alle secondarie <strong>di</strong> primo grado: in tutto, una<br />
“popolazione scolastica” <strong>di</strong> 32.621 unità. Sei anni fa era<br />
<strong>di</strong> 29.608 studenti, e da all<strong>ora</strong> la crescita non si è praticamente<br />
mai fermata. Ad aumentare ancor più velocemente<br />
è la presenza <strong>di</strong> alunni stranieri, che quest’anno rappresentano<br />
– nelle scuole pubbliche fiorentine – ben il 14,86%<br />
del totale, con 4.118 “rappresentanti”. E anc<strong>ora</strong> maggiore<br />
è la percentuale se ad essere prese in considerazione sono<br />
solo le scuole dell’infanzia, dove supera il 16%. Diversa la<br />
situazione negli istituti paritari: lì, solo poco più <strong>di</strong> quattro<br />
scolari su cento non sono italiani. “L’aumento della popolazione<br />
scolastica è un dato consolidato – commenta l’assessore<br />
comunale all’istruzione Rosa Maria Di Giorgi – ed<br />
è destinato a proseguire”. Stessa cosa alle superiori: <strong>di</strong>etro<br />
ai banchi delle scuole della provincia <strong>di</strong> Firenze siedono<br />
quest’anno 37.804 studenti. Ad essere particolarmente<br />
gra<strong>di</strong>ti sembrano essere gli istituti tecnici e professionali: i<br />
primi hanno registrato 545 alunni in più rispetto allo scorso<br />
anno, i secon<strong>di</strong> 365. Licei classici in lieve flessione, leggero<br />
aumento <strong>di</strong> iscrizioni per gli artistici. In totale, hanno<br />
scelto i licei 15.684 scolari, i tecnici in 10.778 e i professionali<br />
in 8.313. “C’è equilibrio – spiega l’assessore Di Fede<br />
– ed è da rimarcare che la scolarità del nostro territorio,<br />
già buona, è in aumento. Tecnici e professionali sono sempre<br />
più apprezzati, anche perché chi ne esce con buoni voti<br />
non tarda molto a trovare lavoro”. E una novità è in arrivo<br />
anche per gli insegnanti: aggiornamenti professionali attraverso<br />
confronti con colleghi <strong>di</strong> altre città e nazioni.<br />
FOCUS<br />
Offerte e testi <strong>di</strong> seconda mano per risparmiare<br />
E per i libri è caccia allo sconto<br />
forse il periodo dell’anno<br />
È che fa più “paura” ai genitori<br />
<strong>di</strong> tutti i bambini e ragazzi<br />
in età scolastica: quello<br />
dell’acquisto dei testi per la<br />
scuola. Nonostante i tetti <strong>di</strong><br />
spesa – reali o annunciati –<br />
spesso non è infatti un esborso<br />
da poco quello che padri e madri<br />
devono sostenere per i libri,<br />
soprattutto per coloro che<br />
<strong>di</strong> figli ne hanno più <strong>di</strong> uno.<br />
E all<strong>ora</strong>, tra mercatini che<br />
propongono testi usati, librerie<br />
che si sono specializzate<br />
nella loro ven<strong>di</strong>ta e offerte<br />
<strong>di</strong> alcune catene della grande<br />
<strong>di</strong>stribuzione, da qualche<br />
anno in città e <strong>di</strong>ntorni sono<br />
spuntate offerte e promozioni<br />
per spendere (un po’) meno. E<br />
anche se la scuola è già iniziata,<br />
non sono pochi coloro che<br />
aspettano l’ultimo momento<br />
(e qualche giorno in più) per<br />
acquistare i “preziosi” libri.<br />
Tanto per essere sicuri che<br />
quel prof adotterà davvero<br />
quel testo, ed evitare così spese<br />
inutili. Ma come fare, dunque,<br />
per risparmiare almeno<br />
un po’? A Firenze, e soprattutto<br />
in centro, esistono librerie<br />
che vendono libri scolastici<br />
usati, a circa metà prezzo:<br />
oltre alle “storiche” riven<strong>di</strong>te<br />
<strong>di</strong> via San Gallo, molto gettonate<br />
tra gli studenti a caccia<br />
<strong>di</strong> risparmio sono la libreria<br />
<strong>di</strong> via Laura (che propone un<br />
piccolo sconto anche sui libri<br />
nuovi) e la Melbookstore<br />
<strong>di</strong> via de’ Cerretani. Ma non<br />
solo. All’Isolotto, organizzato<br />
dall’omonimo circolo Arci, è<br />
tornato anche quest’anno il<br />
mercato del libro scolastico<br />
usato: fino al 26 settembre<br />
sarà anc<strong>ora</strong> possibile vendere<br />
e comprare testi <strong>di</strong> seconda<br />
mano (per info: 055.780070).<br />
E non mancano nemmeno le<br />
offerte della grande <strong>di</strong>stribuzione:<br />
negli ipermercati Coop<br />
è possibile acquistare libri<br />
scolastici nuovi con sconti<br />
dal 10 al 15% (www.ipercooptoscana.it),<br />
e c’è anche una<br />
novità. Sono infatti arrivati<br />
quest’anno in Toscana i “Segnalibro”<br />
(www.segnalibro.<br />
info), punti ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> testi per<br />
la scuola in alcuni supermercati,<br />
con sconti del 15-20%:<br />
nove i “corner” presenti in<br />
tutta la regione.<br />
/M.F.
società 31<br />
ISTRUZIONE/2. Da quest’anno via alle immatricolazioni on line e ai test d’ingresso non vincolanti<br />
All’Università m’iscrivo con un click<br />
Fino al 15 ottobre chi intende iscriversi al primo<br />
anno dovrà semplicemente seguire la procedura<br />
attiva nell’area “servizi online” del sito dell’ateneo<br />
fiorentino. Raddoppia il costo per iscriversi alle prove<br />
d’accesso. Rogari: “Una scelta necessaria”<br />
Giu<strong>di</strong>tta Boeti<br />
Da quest’anno per molte matricole<br />
finisce un incubo. Quello<br />
<strong>di</strong> doversi sottoporre alle code<br />
interminabili <strong>di</strong>etro gli sportelli<br />
delle segreterie studenti per consegnare i moduli<br />
d’iscrizione all’università. Tra le novità<br />
dell’anno accademico 2009/2010, infatti, per i<br />
circa sette mila studenti che si iscriveranno ad<br />
uno dei corsi <strong>di</strong> laurea triennale non a numero<br />
chiuso dell’ateneo fiorentino, le immatricolazioni<br />
si svolgeranno rigorosamente online. Dal<br />
15 settembre al 15 ottobre, chi intenderà iscriversi<br />
al primo anno dovrà semplicemente seguire<br />
la procedura attiva nell’area “servizi online”<br />
del sito www.unifi.it; un vantaggio sia per i<br />
ragazzi che non dovranno più snervarsi in code<br />
infinite, sia per le segreterie che non saranno<br />
prese d’assalto da migliaia <strong>di</strong> studenti. Dopo<br />
aver compilato i moduli via internet, lo studente<br />
dovrà recarsi in uno dei tre “punti matricola”<br />
dell’ateneo (in viale Morgagni, in piazza Brunelleschi<br />
e al Polo <strong>di</strong> Scienze Sociali <strong>di</strong> Novoli)<br />
per consegnare la documentazione cartacea<br />
e ritirare il libretto. I futuri universitari prima<br />
<strong>di</strong> procedere con l’immatricolazione, dovranno<br />
verificare le proprie conoscenze attraverso<br />
un test obbligatorio, ma non vincolante ai fini<br />
dell’iscrizione, che serve a valutare eventuali<br />
carenze nelle materie fondamentali del corso <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>. Le prove si sono concentrate quasi tutte<br />
tra l’1 e il 14 settembre, e si svolgono “in modo<br />
da permettere allo studente <strong>di</strong> avere maggiori<br />
elementi per una scelta consapevole”, come ha<br />
spiegato il prorettore alla <strong>di</strong>dattica e ai servizi<br />
agli studenti, Sandro Rogari. Per i corsi <strong>di</strong><br />
laurea a numero programmato, invece, le scadenze<br />
e le prove <strong>di</strong> accesso avranno date <strong>di</strong>fferenti<br />
e seguiranno il calendario in<strong>di</strong>cato nei<br />
singoli ban<strong>di</strong> che sono già <strong>di</strong>sponibili sul sito<br />
dell’Università <strong>di</strong> Firenze. Elemento comune a<br />
tutte le facoltà è il costo del test: 30 euro (il<br />
doppio rispetto al 2008): “Una scelta necessaria<br />
per allinearci all’ateneo <strong>di</strong> Pisa e quello <strong>di</strong><br />
Siena - spiega Rogari - e per coprire i costi dei<br />
corsi <strong>di</strong> recupero che non sono più finanziati<br />
dal Ministero”. Sono tutt<strong>ora</strong> in vigore le novità<br />
introdotte l’anno scorso, ossia la figura dello<br />
studente meritevole (colui che, sostenendo un<br />
certo numero <strong>di</strong> esami con una me<strong>di</strong>a alta, potrà<br />
beneficiare <strong>di</strong> riduzioni sulle tasse fino a ottocento<br />
euro) e quella dello studente part-time<br />
(chi cioè, per motivi <strong>di</strong> lavoro o familiari, decide<br />
volontariamente <strong>di</strong> articolare il suo percorso<br />
universitario in tempi più lunghi e si impegna<br />
ad acquisire al massimo trenta cre<strong>di</strong>ti formativi<br />
ogni anno, pagando così la metà delle tasse).<br />
Per informazioni è attivo il numero verde 800<br />
450150 (lunedì-sabato dalle 8 alle 20).<br />
LA NOVITÀ<br />
Aumenta la soglia <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to Isee e c’è la possibilità <strong>di</strong> chiedere prestiti fiduciari post laurea<br />
Ottenere borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e alloggi gratuiti <strong>di</strong>venta più facile<br />
l <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o si estende. Grazie ad alcune mo<strong>di</strong>fiche<br />
Ivarate dalla giunta regionale, per gli studenti universitari<br />
sarà più facile usufruire <strong>di</strong> borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e alloggi gratuiti.<br />
La prima novità introdotta riguarda gli in<strong>di</strong>catori economici:<br />
sono state innalzate le soglie <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to ISEE (in<strong>di</strong>catore situazione<br />
economica) per accedere alle borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e per<br />
ottenere un alloggio, che passano da 15 mila a 17 mila euro<br />
annui; mentre la soglia ISPE (in<strong>di</strong>catore situazione patrimoniale)<br />
passa da 28 a 30 mila. In secondo luogo, la giunta ha<br />
previsto semplificazioni per l’acquisizione del contributo affitto<br />
per gli studenti che, pur avendo vinto un posto nelle case<br />
degli studenti, non possono usufruirne per in<strong>di</strong>sponibilità<br />
<strong>di</strong> alloggi. La terza novità riguarda la possibilità <strong>di</strong> richiedere<br />
un prestito fiduciario da parte <strong>di</strong> chi ha già conseguito<br />
la laurea ma vuole proseguire gli stu<strong>di</strong> frequentando master<br />
universitari. Possono fare domanda <strong>di</strong> borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ed alloggi<br />
tutti gli studenti in possesso dei requisiti richiesti, <strong>di</strong><br />
merito e <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to (il bando è reperibile all’in<strong>di</strong>rizzo www.<br />
dsu.fi.it). I termini per la consegna delle domande scadono il<br />
15 settembre: invece, c’è tempo fino al 16 novembre per gli<br />
iscritti alle scuole <strong>di</strong> specializzazione e dott<strong>ora</strong>ti. “Queste novità<br />
– spiega l’assessore regionale all’Istruzione, formazione<br />
e lavoro Gianfranco Simoncini – è un ulteriore passo avanti<br />
nello sforzo <strong>di</strong> estendere a quanti più studenti possibile l’opportunità<br />
<strong>di</strong> accesso e prosecuzione degli stu<strong>di</strong> universitari”.<br />
Lo scorso anno accademico le borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o erogate sono<br />
state circa 11 mila, per un importo pari a circa 30 milioni <strong>di</strong><br />
euro, con copertura del cento per cento degli idonei, 4.314<br />
sono stati invece gli alloggi gratuiti assegnati e circa 1.890 i<br />
contributi affitto erogati.<br />
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32 Settembre 2009<br />
curiosità<br />
LA NOVITÀ. In città la prima scuola italiana specializzata nelle <strong>di</strong>scipline aree dell’arte circense<br />
A Firenze il circo mette le ali<br />
E’ un po’ come se volassero: grazie all’utilizzo del<br />
trapezio e <strong>di</strong> speciali tessuti, gli allievi dei corsi stanno<br />
sospesi in aria e <strong>di</strong>segnano eleganti coreografie<br />
Alice D’Alfonso<br />
Stanno sospesi tra cielo e terra, in uno<br />
spazio privilegiato riservato solo<br />
a certi artisti; sono gli allievi della<br />
scuola <strong>di</strong> circo gestita da Elena Manni,<br />
in arte Elirudyzuli, che imparano a muoversi<br />
in aria con lo stu<strong>di</strong>o dell’acrobatica sui<br />
tessuti. La scuola è stata aperta dall’Associazione<br />
Maghi Incartati ed è la prima in Italia<br />
a <strong>di</strong>ffondere le <strong>di</strong>scipline aeree del circo a<br />
livello non professionistico, insieme all’acrobatica<br />
aerea. Queste specialità si concentrano<br />
sull’uso del trapezio e dei cosiddetti “tessuti”<br />
grazie ai quali gli aspiranti circensi possono<br />
creare eleganti figure e coreografie coa<strong>di</strong>uvati<br />
dall’elasticità della stoffa (appesa a circa<br />
6-7 metri da terra) e dalla forza <strong>di</strong> gravità. A<br />
Firenze la scuola è ospitata all’interno della<br />
palestra del CAI al Mandela Forum e le lezioni<br />
per l’anno 2009-10 partiranno a ottobre. Ci<br />
sarà un corso per i più piccoli, dai 6 ai 10 anni,<br />
e due per gli adulti <strong>di</strong>visi tra principianti e<br />
non. <strong>Il</strong> programma, realizzato da tre insegnanti<br />
(due specializzate in acrobatica e acrobatica<br />
aerea e una in giocoleria), prevede momenti<br />
<strong>di</strong> riscaldamento con semplici esercizi a terra<br />
o sul tessuto, elementi <strong>di</strong> base dell’acrobatica<br />
aerea, lo stu<strong>di</strong>o delle figure classiche e lo<br />
stretching. In base al livello dei partecipanti<br />
è possibile approfon<strong>di</strong>re la <strong>di</strong>sciplina con<br />
l’espl<strong>ora</strong>zione delle varie espressioni o con<br />
la ricerca <strong>di</strong> uno stile personale. L’unico “materiale”<br />
in<strong>di</strong>spensabile per il corso è un abbigliamento<br />
comodo e senza cerniere - per fare<br />
stretching - mentre per il lavoro sui tessuti<br />
è adatta una tenuta aderente come le “calze<br />
senza pie<strong>di</strong>” o i fuseaux: sono assolutamente<br />
ban<strong>di</strong>ti sia anelli che orecchini gran<strong>di</strong> e collane<br />
e poi non serve altro! L’appren<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong> queste <strong>di</strong>scipline è particolarmente adatto<br />
ai bambini perché propone un metodo <strong>di</strong> allenamento<br />
lu<strong>di</strong>co, libero da <strong>di</strong>namiche competitive<br />
e perché insegna a prendere confidenza<br />
col proprio corpo, con le proprie capacità, ma<br />
anche a conoscere i propri limiti. “La pratica<br />
dell’acrobatica aerea - <strong>di</strong>cono gli esperti - è<br />
anche un modo per acquisire consapevolezza<br />
della stretta connessione tra equilibrio fisico e<br />
interiore e sono stati anche verificati benefici<br />
me<strong>di</strong>ci dalla trazione ai tessuti, riscontrabili<br />
sulla colonna vertebrale”. Riassumendo: benefici<br />
fisici, psicologici, <strong>di</strong>vertimento e arte.<br />
Pare proprio che l’acrobatica aerea e il circo<br />
abbiano tutte le caratteristiche per <strong>di</strong>ventare<br />
la ginnastica preferita da tutti. Contatti e info:<br />
elirudyzuli@gmail.com, www.elirudyzuli.it.<br />
AMARCORD. La storica carovana <strong>di</strong> Evaristo Caroli attirava gran<strong>di</strong> e piccini<br />
C’era una volta il mitico Gratta<br />
<strong>Il</strong> Gratta<br />
i va da i’Gratta” era il saluto più comune<br />
“Sdei fiorentini che si incontravano nelle<br />
strade richiamati dai suoni della carovana del<br />
circo. Molti ricordano <strong>di</strong> aver assistito affascinati<br />
agli spettacoli del Circo Gratta ed anc<strong>ora</strong><br />
oggi il suo nome da solo evoca in alcuni un forte<br />
senso nostalgico, <strong>di</strong> quando la città subito dopo<br />
la guerra si <strong>di</strong>vertiva con le cose più semplici.<br />
Evaristo Caroli - questo il suo vero nome - ha<br />
rappresentato l’icona del <strong>di</strong>vertimento a Firenze,<br />
dal giorno del suo arrivo in città fino al 1979<br />
quando si ritirò a Porto San Giorgio dove morì<br />
nel 1989. Gratta era figlio <strong>di</strong> circensi e si sposò<br />
con Sara Pellegrini, anch’essa proveniente dal<br />
mondo del circo e cavallerizza. Subito dopo la<br />
Liberazione, dopo i mille spostamenti in un’Italia<br />
sconvolta dalla guerra, raggiunse la tappa<br />
finale della sua vita da artista: Firenze. È stato<br />
grazie alla cura <strong>di</strong> ogni dettaglio, alla delicatezza<br />
delle sue gag e a quel richiamo costante alla<br />
mimica teatrale che il Circo Caroli si è inse<strong>di</strong>ato<br />
nel cuore <strong>di</strong> tutti i fiorentini che erano bambini<br />
negli anni ’50 e non solo. Un pubblico affezionato<br />
al punto tale che sulle piazze fiorentine<br />
<strong>di</strong> quegli anni non c’era concorrenza. Nessun<br />
circo, anche dei più famosi, poteva sottrarre al<br />
Gratta i suoi spettatori. C’era un rapporto <strong>di</strong>retto<br />
con il pubblico, fedele al punto tale a quello<br />
spettacolo <strong>di</strong> circo e teatro comico che, a Campo<br />
<strong>di</strong> Marte, Gratta poteva rimanere per tre mesi<br />
<strong>di</strong> fila e fare il pieno tutte le sere. Negli altri<br />
perio<strong>di</strong> si spostava in arene improvvisate, dovunque<br />
ci fosse spazio abbastanza per ospitare i<br />
suoi numeri. Via Pietrapiana per esempio, dove<br />
<strong>ora</strong> si trovano il palazzo delle Poste e la Standa,<br />
ospitava un luna park dove anche il Gratta e la<br />
sua compagnia si esibivano spesso. È comune<br />
<strong>sentire</strong> raccontare che questo circo - non avendo<br />
una sede - “non si poteva trovare, era lui che<br />
veniva a cercare te”. La città, nel 2007, ha de<strong>di</strong>cato<br />
al Gratta il giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> piazza Ciompi, per<br />
rendere indelebile il ricordo <strong>di</strong> questo artista che<br />
per anni ha accomunato centinaia <strong>di</strong> fiorentini<br />
nella stessa risata.<br />
/A.D.<br />
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L’INTERVISTA. A colloquio con Giuliano Da Empoli, assessore alla cultura <strong>di</strong> Palazzo Vecchio<br />
Firenze? Vetrina della boutique Italia<br />
E’ arrivato da poco ma già tenta <strong>di</strong> creare scompiglio. Ha detto no ai progetti<br />
“storici”, <strong>di</strong>ce sì ad un’inversione <strong>di</strong> tendenza che porti una ventata<br />
<strong>di</strong> freschezza nella cultura fiorentina. Teatri e cinema riaperti per far spazio<br />
a nuove contaminazioni e un museo <strong>di</strong> Palazzo Vecchio tutto rinnovato<br />
Ludovica V. Zarrilli<br />
Ha preso posto nell’ufficio che fino a<br />
giugno è stato dello sceriffo Cioni e<br />
con Cioni ha sicuramente in comune<br />
l’aria sicura <strong>di</strong> sé. Giuliano Da<br />
Empoli in poco più <strong>di</strong> trent’anni ha collezionato<br />
esperienze da gigante. Sociologo, scrittore e critico.<br />
In passato è stato amministratore delegato<br />
della casa e<strong>di</strong>trice Marsilio, consulente del Ministero<br />
per i beni culturali e membro del consiglio<br />
<strong>di</strong> amministrazione della Biennale <strong>di</strong> Venezia.<br />
Oggi dalle sue stanze <strong>di</strong> Palazzo Vecchio (che,<br />
ci tiene a sottolineare, hanno subito un restyling<br />
dopo la <strong>di</strong>partita del Cioni) veste i panni <strong>di</strong> novello<br />
assessore alla cultura e alla contemp<strong>ora</strong>neità<br />
(questa la delega aggiuntiva che gli è stata<br />
affidata dal sindaco) del Comune <strong>di</strong> Firenze.<br />
Assessore, con un bagaglio <strong>di</strong> esperienze così<br />
importanti alle spalle, perché ha accettato<br />
l’incarico fiorentino?<br />
Questo è sicuramente l’incarico più <strong>di</strong>fficile<br />
che mi sia capitato <strong>di</strong> ricoprire. Devo prendere<br />
decisioni in prima persona e assumermi delle<br />
responsabilità nuove. E poi, quando mi hanno<br />
per chiedermi “Vuoi fare l’assessore alla cultura<br />
a Firenze?”, ho pensato che fosse una <strong>di</strong> quelle<br />
proposte che non si possono rifiutare.<br />
Qualche tempo fa <strong>di</strong>sse che in futuro il ruolo<br />
dell’Italia nel contesto internazionale sarebbe<br />
<strong>di</strong>ventato quello <strong>di</strong> “boutique d’Europa”?<br />
Come si colloca Firenze all’interno <strong>di</strong> questo<br />
“centro commerciale”?<br />
Se l’Italia fosse una boutique, Firenze sarebbe sicuramente<br />
la vetrina. Data la posizione centrale,<br />
facilitata dall’Alta Velocità che ormai consente <strong>di</strong><br />
raggiungere sia Roma che Milano in pochissimo<br />
tempo, Firenze dovrebbe essere un punto <strong>di</strong> partenza<br />
importante. Fin<strong>ora</strong> le gente <strong>di</strong>retta a Sud e a<br />
Nord da Firenze ci passava, oggi dovremmo fare<br />
in modo che questa gente si fermi.<br />
E’ seduto sulla poltrona <strong>di</strong> assessore dall’inizio<br />
dell’estate, e da quel momento ha detto<br />
“no” al progetto Meccanotessile, al restauro<br />
del torrino <strong>di</strong> San Niccolò, alle mostre in Sala<br />
d’arme. Ma cosa vuole fare, assessore Da Empoli?<br />
Quali saranno i suoi sì?<br />
Giuliano Da Empoli<br />
Firenze non ha bisogno <strong>di</strong> “mega progetti”, idee<br />
che vengono messe su carta e rimangono ferme<br />
per <strong>di</strong>eci anni. Firenze ha bisogno <strong>di</strong> rompere i<br />
suoi tabù e <strong>di</strong> creare un tessuto connettivo fatto<br />
<strong>di</strong> realtà piccole ma più vitali. Bisogna creare un<br />
città dove le persone possano trovare il proprio<br />
spazio per fare cultura, un po’ come avviene a<br />
Berlino. <strong>Il</strong> Comune ne ha già a <strong>di</strong>sposizione<br />
dozzine, e in questo momento stiamo valutando<br />
come poterle utilizzare. Ci sono moltissimi<br />
cinema e teatri chiusi da tempo, che dovrebbero<br />
essere riaperti per far spazio a cose nuove. Abbiamo<br />
già in programma una riunione il 10 ottobre<br />
con Riccardo Ventrella (<strong>di</strong>rettore del Teatro della<br />
Pergola, ndr) per confrontarci a questo proposito.<br />
E i 300mila euro che erano stati stanziati per<br />
risanare il torrino <strong>di</strong> San Niccolò?<br />
Serviranno per riqualificare il museo <strong>di</strong> Palazzo<br />
Vecchio, il più importante museo comunale.<br />
Trasformeremo la Sala d’arme in un luogo<br />
dove ogni pomeriggio alle cinque ci sarà un<br />
incontro con una personalità <strong>di</strong> passaggio. E<br />
poi rifaremo la biglietteria, un bookshop e forse<br />
anche un cafè.<br />
IL CONCERTO. Per la prima volta in Italia un one man show dell’artista francese<br />
Wax Tailor, nuovi sound in anteprima<br />
n The Mood For Life, è questo il titolo dell’ultima fatica <strong>di</strong> Wax Tailor,<br />
Iche potrà essere ascoltato in anteprima in occasione dell’evento Mix’d up,<br />
l’11 settembre al Saschall. Tailor, artista francese <strong>di</strong> fama internazionale,<br />
con<strong>di</strong>viderà per una sera col pubblico fiorentino le tracce del suo nuovo<br />
album. La presenza <strong>di</strong> Wax Tailor sarà ulteriormente valorizzata dalla<br />
presenza del collettivo fiorentino Overknights, che aprirà le danze, e dalla<br />
presentazione del nuovo progetto live <strong>di</strong> Bonnot (Assalti frontali) e Gruff,<br />
un vero e proprio show che si articola tra hip hop, drum’n’bass, scratch<br />
e elettronica. <strong>Il</strong> primo <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> Wax Tailor JC Le Saout aka esce per la<br />
prima volta nel 2004 e si intitola Tales Of The Forgotten Melo<strong>di</strong>es. <strong>Il</strong><br />
<strong>di</strong>sco raccoglie molte critiche positive in Francia e <strong>di</strong>venta uno dei successi<br />
<strong>di</strong>scografici dell’anno in tuttaEuropa. L’album inizia ad essere <strong>di</strong>stribuito<br />
nel mercato <strong>di</strong>scografico americano e Tailor inizia a proporre la sua musica<br />
nei quattro angoli del pianeta facendo da spalla ad artisti del calibro <strong>di</strong><br />
Aceyalone & RJD2. Nel 2007 e nel 2008, in seguito all’uscita dell’album<br />
Hope & Sorrow, Wax Tailor parte per una tournée che prevede ben 200<br />
date in tutto il mondo. Dopo la registrazione <strong>di</strong> Seize the day, il tema<br />
principale del film firmato da Cédric Klapish Paris, produce un remix per<br />
Asa (Jailer) e remixa un brano <strong>di</strong> Nina Simone per un album della Verve<br />
Label uscito alla fine del 2008. Nel 2009 lav<strong>ora</strong> al suo terzo album In The<br />
Mood For Life in uscita il prossimo 21 settembre. La musica <strong>di</strong> Wax Tailor<br />
ha avuto un notevole impatto in tutto il mondo fin dal <strong>di</strong>sco d’esor<strong>di</strong>o Tales<br />
of the Forgotten Melo<strong>di</strong>es. Un album che ha ricevuto critiche molto simili<br />
a quelle che <strong>di</strong> solito ricevono le migliori produzioni <strong>di</strong> DJ Shadow, RJD2<br />
e Portishead. Con il suo secondo album Hope & Sorrow (80.000 copie<br />
vendute in tutto il mondo e due nomination sia al French music award che<br />
all’ US In<strong>di</strong>e music award) Wax Tailor conferma la sua identità. La sua<br />
proposta musicale, spesso etichettate nel genere trip-hop o down tempo hiphop,<br />
infrange le barriere <strong>di</strong> qualsiasi classificazione grazie all’utilizzo <strong>di</strong><br />
una vasta gamma <strong>di</strong> suoni che traggono spunto dal soul, dal funk e dal jazz.<br />
Ingresso: euro 5 (prima delle 22), euro 8 (dopo le 22). Info: 346/8577597<br />
oppure www.switchproject.net<br />
/C.G.<br />
LA MOSTRA<br />
Cinquanta fotografie<br />
Per ritrarre l’amore<br />
cinquanta volti <strong>di</strong> una donna. Non una<br />
I donna qualsiasi, ma il volto e il corpo<br />
della persona amata, della propria musa.<br />
Nascono così i “volti <strong>di</strong> Juliet” immortalati<br />
da Man Ray e esposti dal 12 settembre al<br />
6 <strong>di</strong>cembre 2009 al Lu.C.C.A. - Lucca<br />
Center of Contemp<strong>ora</strong>ry Art. La mostra<br />
Man Ray. The Fifty Faces of Juliet è una<br />
carrellata in cui il soggetto è sempre lo<br />
stesso - Juliet appunto – che si materializza<br />
in modo <strong>di</strong>verso a seconda dell’immagine.<br />
L’esposizione è stata realizzata in<br />
collab<strong>ora</strong>zione con la Fondazione Marconi<br />
<strong>di</strong> Milano ed è curata da Janus, insieme<br />
a Maurizio Vanni, <strong>di</strong>rettore del museo.<br />
Verranno proposti al pubblico i cinquanta<br />
ritratti che l’artista scattò alla moglie,<br />
Juliet Browner, tra il 1941 e il 1955. The<br />
Fifty Faces of Juliet fu pensato da Man<br />
Ray agli inizi degli anni ’50 come libro<br />
in omaggio a sua moglie Juliet, ma anche<br />
come un “saggio” <strong>di</strong> opere foto-grafiche<br />
iniziato a Los Angeles nel 1941. Cinquanta<br />
fotografie, stampe originali in <strong>di</strong>verse<br />
tecniche e stili, alcune col<strong>ora</strong>te a mano, <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>verso formato che Man Ray ha de<strong>di</strong>cato<br />
a Juliet, la musa definitiva della sua vita.<br />
Man Ray, attraverso la fotografia ha offerto<br />
a se stesso e ai suoi modelli l’occasione<br />
<strong>di</strong> espl<strong>ora</strong>re le possibilità creative<br />
dell’io, muovendosi straor<strong>di</strong>nariamente<br />
dai registri più onirici e surreali alla<br />
pantomima, al puro “<strong>di</strong>vertissement”.<br />
Juliet ne è stata uno dei soggetti più ricchi<br />
e straor<strong>di</strong>nari. The Fifty Faces of Juliet<br />
sono il racconto <strong>di</strong> un amore e <strong>di</strong> una<br />
vita. Cinquanta ritratti in cui l’immagine<br />
<strong>di</strong> Juliet viene <strong>di</strong> volta in volta inventata,<br />
riscritta, mo<strong>di</strong>ficata, esaltata con il segno<br />
della matita, con un intervento grafico,<br />
con la sovrapposizione <strong>di</strong> una stoffa, <strong>di</strong><br />
un velo trasparente, occultata <strong>di</strong>etro una<br />
maschera, il suo volto incorniciato con<br />
un grande cappello alato, svelata nella<br />
sua nu<strong>di</strong>tà, trasformata in un ricamo. Le<br />
<strong>di</strong>fferenze che nella mente dell’artista<br />
materializzavano la straor<strong>di</strong>naria bellezza<br />
della sua metà, <strong>di</strong> quella donna incontrata<br />
in California per caso, quando per caso per<br />
sfuggire al pericolo nazista ritornò a New<br />
York da cui si allontanò quasi subito per<br />
trasferirsi d Hollywood, dove incontrò<br />
Juliet Browner, un’affascinante modella<br />
<strong>di</strong> ventotto anni dai lineamenti fauneschi<br />
e gli occhi a mandorla che le davano un<br />
aspetto vagamente esotico (Man). Nel<br />
1946 Juliet sarebbe <strong>di</strong>ventata sua moglie<br />
a Beverly Hills. Info: 0583 950499 www.<br />
luccamuseum.com<br />
Una delle opere in mostra
cultura<br />
ON AIR. La moda dello stu<strong>di</strong>o ra<strong>di</strong>ofonico “fai da te” spopola anche a Firenze<br />
Bentornate<br />
ra<strong>di</strong>o libere<br />
Basta un computer e un software per<br />
ritagliarsi il proprio spazio e trasmettere in<br />
tutto il mondo attraverso la rete Internet<br />
Francesca Puliti<br />
Che fine hanno fatto le ra<strong>di</strong>o libere? Sono state spazzate via dai gran<strong>di</strong><br />
network nazionali e dalle regolamentazioni dell’etere o si sono solamente<br />
rifugiate da qualche altra parte, pronte a tornare alla ribalta? <strong>Il</strong><br />
proliferare delle web ra<strong>di</strong>o sembrerebbe avval<strong>ora</strong>re questa seconda<br />
ipotesi. Alla saturazione delle frequenze tra<strong>di</strong>zionali, si risponde con un mezzo<br />
dalle potenzialità pressoché illimitate: internet. Un po’ per moda, un po’ per<br />
gioco, un po’ per passione, ecco fiorire le ra<strong>di</strong>o libere dei nostri tempi. Fatte in<br />
casa, al circolo, al bar, basta un computer e un software. <strong>Il</strong> principio è semplice:<br />
il segnale non conosce confini, può essere ascoltato potenzialmente in tutto il<br />
mondo, ma la platea è molto, molto locale, <strong>di</strong> nicchia. Amici, appassionati <strong>di</strong> un<br />
genere musicale o giovani artisti ansiosi <strong>di</strong> farsi conoscere: sono loro i principali<br />
ascoltatori delle web ra<strong>di</strong>o. Una moda partorita nei primi anni ’90 dal mondo<br />
anglosassone e <strong>di</strong> recente approdata sulle rive dell’Arno. Di progetti ce ne sono<br />
tanti, alcuni vivono il tempo <strong>di</strong> una stagione, altri perdurano negli anni, come<br />
quello nato all’Antella, Bagno a Ripoli. “Tutto cominciò un po’ per scherzo<br />
una sera d’estate del 2006 - racconta Alessio Giannelli, professione dj e padre<br />
IL LUOGO. Riapre per una mostra l’<strong>ora</strong>torio <strong>di</strong> Santa Caterina all’Antella<br />
Gli Uffizi fanno tappa a Bagno a Ripoli<br />
U<br />
n luogo misconosciuto, immerso<br />
nell’atmosfera poetica delle colline<br />
<strong>di</strong> Bagno a Ripoli. L’<strong>ora</strong>torio <strong>di</strong> Santa<br />
Caterina all’Antella è un piccolo scrigno, quasi<br />
sempre chiuso, che conserva al suo interno<br />
una porzione della più bella storia dell’arte<br />
fiorentina. Aprirà al pubblico il 19 settembre e<br />
rimarrà aperto fino all’ultimo giorno dell’anno<br />
per far spazio alla mostra “L’Oratorio <strong>di</strong><br />
Santa Caterina all’Antella e i suoi pittori”,<br />
che fa parte del progetto “Città degli Uffizi”,<br />
promosso dalla Galleria degli Uffizi in partnership<br />
con la provincia <strong>di</strong> Firenze, che porta<br />
alcune delle opere solitamente conservate nei<br />
depositi della galleria fiorentina, in luoghi stu<strong>di</strong>ati<br />
ad hoc per il file rouge che accomuna i<br />
loro percorsi artistici e storici. All’Antella i<br />
fari saranno puntati sul grande trittico <strong>di</strong> Angolo<br />
Gad<strong>di</strong>, tornato agli Uffizi dopo un lungo<br />
restauro. <strong>Il</strong> trittico, collocato in origine sopra<br />
l’altare dell’<strong>ora</strong>torio, raffigura la Madonna col<br />
Bambino in trono fra i santi Filippo e Lorenzo<br />
e, nei ton<strong>di</strong> delle cuspi<strong>di</strong>, un Cristo bene<strong>di</strong>cente<br />
e l’annunciazione. Purtroppo, a seguito<br />
<strong>di</strong> un furto avvenuto nell’<strong>ora</strong>torio nel 1921,<br />
non è più possibile ammirare la predella in<br />
cui erano raffigurati Cristo in pietà fra i dolenti,<br />
un miracolo <strong>di</strong> San Filippo e il martirio<br />
35<br />
fondatore <strong>di</strong> Saunara<strong>di</strong>o, ra<strong>di</strong>o online<br />
finanziata dalla Casa del popolo<br />
antellina - Eravamo fuori dal circolo<br />
con il solito gruppo <strong>di</strong> amici quando<br />
ci venne l’idea <strong>di</strong> dare vita a una ra<strong>di</strong>o<br />
tutta nostra. Così cominciammo<br />
a organizzarci e fare due conti, infine<br />
sottoponemmo i preventivi ai soci del<br />
circolo, che accettò <strong>di</strong> finanziare il<br />
tutto”. L’investimento per attrezzare<br />
la sala e pagare quota <strong>di</strong> iscrizione e<br />
licenza alla Siae è stato <strong>di</strong> circa 9mila<br />
euro, <strong>di</strong>lazionati nel tempo. Ma si<br />
tratta <strong>di</strong> una ra<strong>di</strong>o in piena regola,<br />
con una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> programmi a<br />
cadenza settimanale e una trentina<br />
<strong>di</strong> ragazzi che vi girano attorno, tra<br />
conduttori, dj e tecnici. Ci sono poi<br />
coloro che non hanno una ra<strong>di</strong>o propria,<br />
ma si attrezzano per produrre<br />
un programma su altre ra<strong>di</strong>o online.<br />
E’ il caso dei Numa Crew, gruppo<br />
underground fiorentino, che da circa<br />
un anno ha un suo spazio su una web<br />
ra<strong>di</strong>o lon<strong>di</strong>nese, due ore <strong>di</strong> live in cui<br />
<strong>di</strong>ffonde la propria musica, ine<strong>di</strong>ti<br />
compresi. “E’ un modo per farsi conoscere<br />
al <strong>di</strong> là dei confini nazionali<br />
- spiega Ninjaz, “vocalist” del gruppo<br />
- Noi abbiamo pubblicato <strong>di</strong>versi<br />
album per un’etichetta inglese”. E<br />
da casa <strong>di</strong> Ninjaz, in <strong>di</strong>retta sul web,<br />
hanno suonato ragazzi <strong>di</strong> tutta Italia.<br />
Perché si sa, la rete è un formidabile<br />
mezzo per stringere legami e le ra<strong>di</strong>o<br />
online non fanno eccezione.<br />
<strong>di</strong> San Lorenzo. La ricollocazione temp<strong>ora</strong>nea<br />
nell’Oratorio <strong>di</strong> Santa Caterina viene quin<strong>di</strong><br />
a ripristinare temp<strong>ora</strong>neamente l’arredo originario<br />
della chiesa. Accanto al capolavoro<br />
<strong>di</strong>pinto dal figlio <strong>di</strong> Taddeo Gad<strong>di</strong>, troveranno<br />
spazio anche opere provenienti dai depositi<br />
degli Uffizi, dal museo dell’Opera <strong>di</strong> Santa<br />
Croce, dalla pinacoteca nazionale <strong>di</strong> Lucca e<br />
dal museo <strong>di</strong> arte sacra <strong>di</strong> Incisa Valdarno, per<br />
un totale <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci gioielli esposti. Un <strong>di</strong>alogo<br />
artistico del tutto ine<strong>di</strong>to che si concretizzerà<br />
nel faccia a faccia tra le opere <strong>di</strong> Agnolo Gad<strong>di</strong>,<br />
Spinello Aretino, Pietro Nelli e del Maestro<br />
<strong>di</strong> Barberino.<br />
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Corvino, l’uomo senza fretta. Di comprare<br />
I tifosi si aspettavano che il budget ricavato dalle cessioni <strong>di</strong> Melo, Semioli e Kuz venisse reinvestito per intero,<br />
ma lui spiega: “Ho avuto <strong>di</strong>fficoltà a spendere tutti i sol<strong>di</strong> incassati: quelli rimasti saranno utilizzati quando ci<br />
saranno occasioni, senza ansie”. Prandelli è arrabbiato? “A me <strong>di</strong>ce il contrario...”<br />
Pantaleo Corvino<br />
Cristina Guerri<br />
<strong>Il</strong> calciomercato estivo è ormai terminato. Nell’ultimo giorno<br />
<strong>di</strong>sponibile per i trasferimenti, il <strong>di</strong>esse viola Pantaleo Corvino<br />
ha portato a Firenze il giovane Savio Nsereko, e ha ceduto<br />
a titolo definitivo Da Costa (destinazione West Ham) e Kuzmanovic,<br />
che vestirà la maglia dello Stoccarda. Papa Waigo, invece,<br />
è andato in prestito al Southampton. E il Ds viola ha potuto quin<strong>di</strong><br />
fare un punto sulla chiusura del mercato.<br />
Corvino, i tifosi si aspettavano che il budget ricavato dalla cessione<br />
<strong>di</strong> Melo, Semioli e Kuzmanovic venisse reinvestito completamente...<br />
Facciamo or<strong>di</strong>ne per far capire quale sia il programma societario.<br />
In questa stagione, a <strong>di</strong>fferenza dei 50 milioni spesi lo scorso anno,<br />
con molta <strong>di</strong>gnità ci siamo autofinanziati. Tutto ciò che veniva dalle<br />
entrate del mercato sarebbe stato reinvestito. Lo stiamo facendo,<br />
non nei tempi giusti forse, ma ho l’autorizzazione della società a<br />
spenderli e reinvestirli. Ho avuto <strong>di</strong>fficoltà a spenderli tutti e ne ho<br />
utilizzati solo una parte: quelli che sono rimasti saranno reinvestiti<br />
quando il mercato mi offrirà la possibilità <strong>di</strong> farlo, senza ansie.<br />
Ci parli <strong>di</strong> Savio, il suo ultimo acquisto.<br />
Ho dato al West Ham 2,5 milioni più Da Costa per un giocatore con<br />
importanti potenzialità. Non è un fenomeno, però ha potenzialità e<br />
chissà dove può arrivare. In precedenza avevamo seguito Upson, ma<br />
poi abbiamo deciso che i nostri <strong>di</strong>fensori erano al suo livello. <strong>Il</strong> West<br />
Ham mi ha detto che se vendeva un <strong>di</strong>fensore avrebbe preso Da Costa.<br />
Savio lo seguivo da tempo, ho chiamato Prandelli per chiederglielo,<br />
ma su questi giovani mi prendo io la responsabilità. Savio lo<br />
abbiamo preso come investimento, è un giovane che con Di Tacchio,<br />
Babacar e Seculin si aggregherà alla prima squadra.<br />
Si parlava dell’arrivo <strong>di</strong> un <strong>di</strong>fensore centrale, cosa che non è<br />
accaduta...<br />
Leggevo che Prandelli volesse un <strong>di</strong>fensore... ma lo voleva anche<br />
Corvino, così come lo voleva la proprietà. Chiamatela mia incapacità,<br />
non è deluso solo il mister, ma lo siamo tutti, se non abbiamo<br />
preso il <strong>di</strong>fensore o chi per lui.<br />
Prandelli è contento del mercato?<br />
Prandelli è sod<strong>di</strong>sfatto <strong>di</strong> tutti. A partire da Natali, per esempio.<br />
Quando ho venduto Melo, lui mi ha detto <strong>di</strong> aspettare, <strong>di</strong>cendo che<br />
l’alternativa al brasiliano l’aveva in rosa. L’alternativa, poi, non l’abbiamo<br />
trovata, e abbiamo optato per Cristiano Zanetti, sfruttando le<br />
idee e il mercato <strong>di</strong> quel momento. Stesso <strong>di</strong>scorso vale per Castillo:<br />
per Prandelli andava benissimo, era contentissimo. Di Marchionni<br />
non c’è neanche bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>rvi quanto fosse felice. La critica <strong>di</strong>ce<br />
che Prandelli sia arrabbiato, ma lui mi <strong>di</strong>ce il contrario.<br />
Girano voci secondo cui i Della Valle vorrebbero vendere la Fiorentina...<br />
La mia proprietà è delusa. Se chi critica pensa <strong>di</strong> poter portar qualcuno<br />
superiore ai Della Valle, che lo cerchi o che lo crei. Investono<br />
milioni ogni anno, con il quinto monte ingaggi d’Italia. Hanno chiesto<br />
a Firenze <strong>di</strong> aiutarci con la Cittadella Viola. Se saremo anc<strong>ora</strong><br />
tutti insieme, potremo portare avanti il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> aumentare il tetto<br />
ingaggi.<br />
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3 13/09/09 FIORENTINA CAGLIARI<br />
4 20/09/09 ROMA FIORENTINA<br />
5 23/09/09 FIORENTINA SAMPDORIA<br />
6 27/09/09 LIVORNO FIORENTINA<br />
7 04/10/09 FIORENTINA LAZIO<br />
8 18/10/09 JUVENTUS FIORENTINA<br />
9 25/10/09 FIORENTINA NAPOLI<br />
10 28/10/09 GENOA FIORENTINA<br />
11 01/11/09 FIORENTINA CATANIA<br />
12 08/11/09 UDINESE FIORENTINA<br />
13 22/11/09 FIORENTINA PARMA<br />
14 29/11/09 INTER FIORENTINA<br />
15 06/12/09 FIORENTINA ATALANTA<br />
16 13/12/09 CHIEVO FIORENTINA<br />
17 20/12/09 FIORENTINA MILAN<br />
18 06/01/10 SIENA FIORENTINA<br />
19 10/01/10 FIORENTINA BARI<br />
20 17/01/10 FIORENTINA BOLOGNA<br />
21 24/01/10 PALERMO FIORENTINA<br />
22 31/01/10 CAGLIARI FIORENTINA<br />
23 07/02/10 FIORENTINA ROMA<br />
24 14/02/10 SAMPDORIA FIORENTINA<br />
25 21/02/10 FIORENTINA LIVORNO<br />
26 28/02/10 LAZIO FIORENTINA<br />
27 07/03/10 FIORENTINA JUVENTUS<br />
28 14/03/10 NAPOLI FIORENTINA<br />
29 21/03/10 FIORENTINA GENOA<br />
30 24/03/10 CATANIA FIORENTINA<br />
31 28/03/10 FIORENTINA UDINESE<br />
32 03/04/10 PARMA FIORENTINA<br />
33 11/04/10 FIORENTINA INTER<br />
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Dr. Luigi Sarcina Marcoledì Dalle 18.00 alle 19.00<br />
Dr. Enrico Rigutti Mercoledì Dalle 17.00 alle 18.00<br />
Dr. Filippo Poccianti Lunedì Dalle 09.00 alle 10.30<br />
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Dr. Francesco Menotti Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00<br />
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Otorinolaringoiatria<br />
Dr. Pontone Filippo Lunedì Dalle 17.00 alle 18.30<br />
Martedì Dalle 10.00 alle 10.50<br />
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Giovedì 9.00-10.00/14.30-16.00<br />
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Sabato Dalle 10.00 alle 11.30<br />
Pneumologia<br />
Dr. Laura Tinacci Mercoledì Dalle 15.00 alle 19.00<br />
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Mercoledì Dalle 11.00 alle 13.00<br />
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Urologia<br />
Dr. Angelo Zucchi Lunedì Dalle 16.30 alle 18.30<br />
Dr. Alessandro Della Melina Giovedì Dalle 16.15 alle 17.15<br />
Dr. Carlo Lotti Martedì Dalle 09.00 alle 11.00<br />
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Terapia delle cefalee infantili<br />
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prenotazione
38 Settembre 2009<br />
sport nel quartiere<br />
L’INTERVISTA. <strong>Il</strong> vicepresidente del Q4 illustra punti <strong>di</strong> forza e problematiche dell’attività sportiva<br />
Traballesi: “Una piscina al Cavallaccio”<br />
Lorenzo Mossani<br />
<strong>Il</strong> vicepresidente del Quartiere 4, Franco<br />
Traballesi, ha un passato come membro<br />
della commissione sport. Per questo conosce<br />
bene i punti <strong>di</strong> forza e le problematiche<br />
<strong>di</strong> una zona <strong>di</strong> Firenze ricchissima <strong>di</strong> società<br />
sportive come quella dell’Isolotto e <strong>di</strong> Legnaia.<br />
Qual è il vostro obiettivo per lo sport?<br />
<strong>Il</strong> nostro impegno maggiore è quello <strong>di</strong> offrire<br />
impiantistica sportiva alle società e <strong>di</strong> provvedere<br />
al loro mantenimento, perché sono loro che<br />
danno vita al nostro movimento sportivo. Per<br />
fare questo ci siamo sempre impegnati a sostenerle<br />
a livello economico e non.<br />
Se ci sono, quali sono gli ostacoli per lo sport<br />
all’Isolotto e a Legnaia?<br />
Anche se fino ad <strong>ora</strong> siamo riusciti a mantenere<br />
gli obiettivi che ci siamo prefissati, ci sono segnali<br />
poco inc<strong>ora</strong>ggianti che in<strong>di</strong>cano che avremo<br />
anc<strong>ora</strong> meno risorse economiche da investire<br />
per lo sport.<br />
Quali sono le <strong>di</strong>scipline presenti nel Q4?<br />
Sono presenti tutte le <strong>di</strong>scipline, dal calcio ai cosiddetti<br />
‘sport minori’. Abbiamo una rete fittissima<br />
<strong>di</strong> associazioni che realizzano tutti i tipi <strong>di</strong><br />
sport, dalle arti marziali alla boxe, dalla danza al<br />
ciclismo e al pattinaggio, e ad<strong>di</strong>rittura abbiamo<br />
anche una squadra <strong>di</strong> tennis tavolo in serie A.<br />
Quali sono le società più importanti del vostro<br />
territorio?<br />
È impossibile fare una classifica, perché per<br />
noi sono tutte importanti. Un’importanza che<br />
cerchiamo <strong>di</strong> sottolineare anche con il ‘Premio<br />
Villa Vogel’, giunto alla settima e<strong>di</strong>zione, che ha<br />
lo scopo <strong>di</strong> far conoscere il nostro movimento<br />
sportivo e <strong>di</strong> rendere merito ad atleti e società<br />
che lav<strong>ora</strong>no e ottengono risultati. Basti pensare<br />
“La micropiscina attuale non è sufficiente per un quartiere con così tanti abitanti,<br />
e l’unica alternativa è andare a San Giusto: per questo vorremmo una nuova<br />
struttura. Preoccupano i segnali <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> risorse per lo sport”<br />
Franco Traballesi<br />
a Francesco Casagrande (ciclista professionista<br />
che ha conquistato la maglia rosa nella tappa<br />
dell’Abetone durante il Giro d’Italia del 2000,<br />
ndr) e ad Anita Mariela Pinto (campionessa<br />
mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> canoa, ndr).<br />
Avete in cantiere anche iniziative con finalità<br />
sociali?<br />
Sì, attualmente nella palestra della Montagnola<br />
gestiamo i corsi per gli adulti e per la terza età.<br />
Inoltre, al Filarete, proponiamo corsi <strong>di</strong> ginnastica<br />
dolce per i portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap. Sono corsi<br />
che abbiamo allestito per il quartiere, ma sono<br />
molti gli iscritti provenienti anche da comuni<br />
limitrofi.<br />
Avete in progetto anche <strong>di</strong> creare alcune<br />
strutture?<br />
Abbiamo intenzione <strong>di</strong> completare il polo sportivo<br />
in località Le Torri. Un progetto importante<br />
che a breve vedrà l’apertura della prima palestra<br />
de<strong>di</strong>cata ai portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap. Inoltre, anche<br />
se <strong>di</strong> competenza dell’assess<strong>ora</strong>to allo sport, il<br />
Quartiere 4 vorrà <strong>di</strong>re la sua anche sul parco<br />
sportivo del Cavallaccio.<br />
Quin<strong>di</strong>, se dovesse fare una richiesta all’assessore<br />
allo sport Barbara Cavandoli, cosa le<br />
chiederebbe?<br />
La micropiscina attuale non è sufficiente a sod<strong>di</strong>sfare<br />
l’esigenza <strong>di</strong> un quartiere con così tanti<br />
abitanti, e l’unica alternativa è andare a San Giusto:<br />
per questo, vorremmo che fosse realizzata<br />
una piscina, che per altro è presente nel progetto<br />
del Cavallaccio.<br />
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Simone Spadaro<br />
Dopo sei anni, “Corri la<br />
Vita” si sposta e lascia<br />
la storica piazza Santa<br />
Croce per trasferirsi in<br />
piazza della Signoria. E’ questa la<br />
novità più interessante della manifestazione<br />
benefica che, correndo,<br />
raccoglie fon<strong>di</strong> destinati a strutture<br />
pubbliche specializzate in terapie riabilitative<br />
e <strong>di</strong> assistenza alle donne<br />
malate <strong>di</strong> tumore al seno. L’iniziativa,<br />
in programma domenica 27 settembre<br />
alle 9.30, è organizzata in collab<strong>ora</strong>zione<br />
con Lilt (Lega italiana per<br />
la lotta contro i tumori), Ispo (Istituto<br />
per lo stu<strong>di</strong>o e la prevenzione oncologica)<br />
e File (Fondazione italiana leniterapia).<br />
Sono ormai 170 i testimonial<br />
<strong>di</strong> questa manifestazione che punta,<br />
quest’anno, a superare le 13mila presenze.<br />
Due i percorsi realizzati con la<br />
Firenze Marathon: la gara competitiva<br />
da 10,7 km e la passeggiata da 5,7<br />
km, con possibilità <strong>di</strong> visite nei luoghi<br />
più suggestivi <strong>di</strong> Firenze. E anche<br />
in questo, “Corri la vita” è unica. Da<br />
piazza della Signoria, i partecipanti<br />
attraverseranno il centro storico, i<br />
giar<strong>di</strong>ni e le colline dell’Oltrarno, la<br />
parte più spettacolare e suggestiva<br />
della città. Chi farà la passeggiata<br />
potrà fermarsi a visitare la chiesa <strong>di</strong><br />
Orsanmichele, palazzo Strozzi Sacrati,<br />
il cortile <strong>di</strong> Palazzo Rucellai,<br />
il giar<strong>di</strong>no Frescobal<strong>di</strong>, la chiesa <strong>di</strong><br />
San Jacopo, il chiostro <strong>di</strong> San Pier<br />
Martire, giar<strong>di</strong>no Corsi e giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong><br />
Boboli, il giar<strong>di</strong>no e il museo Bar<strong>di</strong>ni.<br />
Corri la vita - 2008<br />
C’è anc<strong>ora</strong> in tempo per le iscrizioni:<br />
presso la Lilt, Lega per la lotta contro<br />
i tumori sezione <strong>di</strong> Firenze (viale<br />
A. Volta 173, 055.576939, info@<br />
legatumorifirenze.it), Firenze Marathon<br />
(viale M. Fanti 2, 055.5522957,<br />
info@firenzemarathon.it), la sede <strong>di</strong><br />
File, Fondazione italiana <strong>di</strong> leniterapia<br />
(via San Nicolò 1, 055.2001212,<br />
info@leniterapia.it). L’obiettivo è<br />
battere il record <strong>di</strong> iscrizioni: sono già<br />
state preparate ben 13mila magliette<br />
arancioni. Contributo minimo: 10<br />
euro. La partecipazione dei bambini<br />
sotto i 10 anni è gratuita. Tra i più noti<br />
testimonial <strong>di</strong> “Corri la Vita 2009”, ci<br />
sono Sergio Muniz, il popolare attore<br />
e vincitore della seconda e<strong>di</strong>zione<br />
de “L’Isola dei famosi”; il ventiquattrenne<br />
nipote del senatore Robert<br />
Kennedy, Bobby Kennedy III, regista<br />
impegnato in molte cause ambientaliste<br />
e civili; l’uomo pesce Umberto<br />
Pellizzari, famoso campione <strong>di</strong> apnea<br />
e conduttore <strong>di</strong> molti programmi de<strong>di</strong>cati<br />
alla scoperta dei fondali marini;<br />
Jimmy Ghione, agguerrito inviato <strong>di</strong><br />
“Striscia la notizia”; e Andrea Agresti,<br />
cantante e componente de Le<br />
Iene. “Corri la vita” si conferma come<br />
un appuntamento classico d’autunno<br />
che coniuga sport e solidarietà.<br />
CONI. Parla il neo presidente provinciale<br />
Giani, il politico sportivo:<br />
“Tanti i progetti in campo”<br />
educe da <strong>di</strong>eci anni da assesso-<br />
in Palazzo Vecchio, Eugenio<br />
Rre<br />
Giani raddoppia. Oltre a essere il nuovo<br />
presidente dell’assemblea comunale,<br />
lo è anche del Coni provinciale,<br />
organo <strong>di</strong> raccordo e <strong>di</strong> stimolo per<br />
federazioni, enti, associazioni, allenatori<br />
e atleti del territorio. Un’elezione<br />
che ha fatto storcere il naso ad alcuni,<br />
che vedevano nella can<strong>di</strong>datura <strong>di</strong><br />
Giani un’intromissione della politica<br />
nel mondo dello sport. “La mia vittoria<br />
è stata più che legittima – risponde<br />
Giani – e devo aggiungere che la<br />
principale protagonista <strong>di</strong> queste polemiche<br />
si è poi presentata con una<br />
lista politica alle amministrative, non<br />
riuscendo ad essere eletta. Credo che<br />
molte <strong>di</strong>scussioni siano strumentali.<br />
In tutta Italia chi ricopre cariche politiche<br />
è poi anche esponente <strong>di</strong> spicco<br />
all’interno del Coni. Occorre pensare<br />
solo ai reali valori che possono essere<br />
spesi per il bene del Coni”. Tra i suoi<br />
primi obiettivi, “l’incontro con tutti<br />
i presidenti delle federazioni e degli<br />
enti <strong>di</strong> promozione<br />
sportiva,<br />
per avere in<strong>di</strong>cazioni<br />
sugli<br />
eventi da poter<br />
organizzare.<br />
Voglio realizzare l’annuario del Coni<br />
provinciale – aggiunge Giani – dove<br />
troveranno spazio tutte le attività svolte<br />
nel corso del 2009. Voglio, inoltre,<br />
capire, se c’è la possibilità <strong>di</strong> organizzare<br />
a Firenze le Universia<strong>di</strong> nel 2017<br />
o nel 2019. Su questo m’impegnerò a<br />
Voglio capire se c’è<br />
la possibilità <strong>di</strong> organizzare<br />
a Firenze le Universia<strong>di</strong><br />
nel 2017 o nel 2019<br />
fondo, e il fatto che continuerò a lav<strong>ora</strong>re<br />
anche in Comune facilita molto<br />
la possibilità <strong>di</strong> organizzare un evento<br />
internazionale. Ci sono, inoltre, i<br />
Mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> ciclismo del 2013. Non<br />
mancherà il forte sostegno allo sport<br />
nelle scuole. E vorrei dei giochi studenteschi<br />
molto partecipati”: Ma uno<br />
dei sogni <strong>di</strong> Giani è anche quello <strong>di</strong><br />
realizzare un “Palazzo dello sport”<br />
per le federazioni, gli enti e tutti coloro<br />
che svolgono<br />
attività<br />
agonistiche.<br />
“Su questo,<br />
occorre guardare<br />
l’aspetto<br />
patrimoniale. Ho già esposto il progetto<br />
al segretario generale del Coni –<br />
precisa Giani – perché è da Roma che<br />
devono arrivare in<strong>di</strong>cazioni. Mi sembra<br />
che tutti siano concor<strong>di</strong>, anche il<br />
Coni regionale. Lavoreremo anche su<br />
questo”.<br />
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Eugenio Giani<br />
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sport<br />
L’INTERVISTA. A tu per tu con la campionessa <strong>di</strong> nuoto. “A Firenze ci sono società importanti”<br />
Alessia Filippi, in acqua è nata una “stella”<br />
41<br />
Lorenzo Mossani<br />
Alessia Filippi è, con Federica<br />
Pellegrini, la stella della<br />
Nazionale <strong>di</strong> nuoto: le due<br />
atlete si contendono la leadership<br />
<strong>di</strong> popolarità a suon <strong>di</strong> record in<br />
acqua e fan sparsi in tutta la Penisola.<br />
Ma non solo. La fama <strong>di</strong> Alessia, ragazza<br />
semplice, è in continua crescita soprattutto<br />
dopo l’oro e il bronzo conquistati<br />
ai recenti Mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> Roma, ma anche<br />
per la correttezza e la bellezza. Sicuramente<br />
le ultime buone prestazioni delle<br />
due azzurre hanno acceso una certa rivalità,<br />
come racconta la Filippi. “Se non<br />
ci fosse rivalità non saremmo due atlete.<br />
Secondo il mio punto <strong>di</strong> vista, se vuoi<br />
ottenere certi risultati devi confrontarti<br />
continuamente con i più forti, aiuta a<br />
migli<strong>ora</strong>rsi ogni giorno: il nuoto è uno<br />
sport in<strong>di</strong>viduale, non <strong>di</strong>mentichiamocelo”.<br />
Che rapporto ha con Federica Pellegrini?<br />
Siamo due atlete forti, ma tra noi non c’è assolutamente<br />
invi<strong>di</strong>a, tutt’altro. Ci rispettiamo<br />
reciprocamente, anche se dentro <strong>di</strong> noi<br />
vogliamo essere le più veloci.<br />
Questo ha fatto salire anche l’interesse<br />
degli sponsor nei vostri confronti...<br />
Verissimo. Per fortuna, oltre che una semplice<br />
curiosità, c’è anche un <strong>di</strong>scorso economico<br />
da non sottovalutare. Mi sento fortunata,<br />
nei cosiddetti altri sport non sono molti a<br />
guadagnare così. Vedo molti atleti competitivi<br />
che non hanno queste opportunità.<br />
A Firenze è possibile <strong>di</strong>ventare campioni<br />
<strong>di</strong> nuoto?<br />
Alessia Filippi<br />
VIAGGIO NEL PALLONE. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>rettore generale Salvatore Alfani: “Ormai è un sogno”<br />
Dlf, una stagione piena <strong>di</strong> successi<br />
hi arriva al campo del Dlf si sente a casa.<br />
CGioca per il gusto <strong>di</strong> stare con i compagni<br />
<strong>di</strong> squadra, <strong>di</strong> vincere con loro insieme a uno<br />
staff <strong>di</strong> amici e persone preparate. Essenzialmente<br />
si spiegano così i tanti successi ottenuti in<br />
questa stagione in tutte le categorie. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>rettore<br />
generale Salvatore Alfani è stato uno degli artefici<br />
<strong>di</strong> queste vittorie: “Sono qui da sette anni<br />
– spiega Alfani - e mi sembra <strong>di</strong> essere in una<br />
famiglia. Quando abbiamo investito 400mila<br />
euro per i campi sintetici mi sembrava una follia.<br />
Ora tutto si è trasformato in un sogno”.<br />
Come avete ottenuto questi risultati?<br />
Con la passione e non limitandoci a fare solo<br />
Ci sono delle società storiche e altre che<br />
stanno <strong>di</strong>ventando importanti nel capoluogo<br />
toscano, ma purtroppo un nuotatore se non<br />
è famoso non ha la stesse possibilità, per<br />
esempio, <strong>di</strong> un giovane calciatore. Sicuramente,<br />
da parte dei me<strong>di</strong>a ci sono più riflettori<br />
puntati su un ragazzo delle giovanili <strong>di</strong><br />
calcio che su un nuotatore che magari è appena<br />
tornato dai Giochi Olimpici (per esempio<br />
Niccolò Beni, classe ‘86, ndr).<br />
Ha anche una passione per il calcio?<br />
Sì, mio padre da piccola mi portava alla sta<strong>di</strong>o.<br />
È da lì che sono <strong>di</strong>ventata romanista.<br />
Prima che mi facesse la domanda, pensavo<br />
a quanto mi sono mangiata le mani dopo il<br />
4 a 1 subito al ‘Franchi’ nella passata stagione.<br />
Non perdevamo dalla Fiorentina da<br />
calcio. Seguiamo ogni nostro allievo, il suo bene<br />
è anche il nostro.<br />
Qual è stata la sod<strong>di</strong>sfazione più bella?<br />
Sportivamente la conquista dei Regionali, umanamente<br />
ne ho avute tante. Quando cammino<br />
per strada e incontro i miei ex allievi, <strong>di</strong>ventati<br />
uomini, che si avvicinano per abbracciarmi o<br />
per stringermi la mano, è una sensazione che<br />
vale mille vittorie.<br />
In questa stagione ci saranno nuovi innesti?<br />
Siamo felici <strong>di</strong> annunciare che ci siamo arricchiti<br />
del <strong>di</strong>rettore tecnico, Fulvio De Santi, che<br />
seguirà tutte le squadre, aiutando anche gli allenatori.<br />
/L.M.<br />
tempo, ma lo sport va così (sorride, ndr), o<br />
almeno così si <strong>di</strong>ce. In realtà, dopo la rete <strong>di</strong><br />
Vargas… <strong>meglio</strong> non commentare cosa ho<br />
pensato.<br />
Come vede la stagione <strong>di</strong> Fiorentina e<br />
Roma?<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista tecnico stanno <strong>di</strong>mostrando<br />
in queste stagioni <strong>di</strong> essere sempre protagoniste<br />
sul campo, ma spero che il calcio<br />
cambi come il rapporto tra le due tifoserie.<br />
Qualsiasi sport è bello quando è leale. Facciamo<br />
sparire coltelli, cori razzisti e insulti<br />
dagli spalti e poi Roma e Fiorentina, come<br />
in qualsiasi altra partita dove c’è rivalità,<br />
<strong>di</strong>venterà un bello spettacolo per tutti. Non<br />
tollero la violenza e gli sta<strong>di</strong> ‘blindati’, sono<br />
una brutta immagine del nostro Paese.<br />
Salvatore Alfani<br />
PALLANUOTO. Fiorentina WP per lo scudetto, Rari per i play off<br />
Meno squadre, più concretezza<br />
allanuoto ri<strong>di</strong>mensionata. Due<br />
Psole le squadre in serie A1:<br />
la Fiorentina Waterpolo nel campionato<br />
femminile; la Rari Nantes<br />
Florentia in quello maschile.<br />
La Fiorentina è l’unica squadra<br />
<strong>di</strong> Firenze ad aver vinto una Coppa<br />
dei Campioni e uno scudetto<br />
negli ultimi anni, e si è rafforzata<br />
ulteriormente rilanciando la sfida<br />
per il tricolore e per la leadership<br />
continentale all’Orizzonte Catania.<br />
Senza la Rari femminile che, retrocessa,<br />
ha preferito sciogliere la<br />
prima squadra e ripartire dalla serie<br />
C e con la Mc Donald’s Firenze in<br />
A2, la squadra <strong>di</strong> De Magistris si<br />
conferma l’unica realtà in grado <strong>di</strong><br />
portare un alloro in città. “Abbiamo<br />
confermato tutte le ragazze ad<br />
eccezione della Stieber, che ci ha<br />
chiesto <strong>di</strong> essere ceduta all’Imperia”,<br />
spiega il tecnico della squadra<br />
vice campione d’Italia. “Ma,<br />
soprattutto, in un mercato fermo<br />
come quello italiano, abbiamo acquistato<br />
dalla Roma Simona Abbate.<br />
Una nazionale - prosegue De<br />
Magistris - con grande esperienza<br />
e che l’anno scorso ha segnato 25<br />
reti”. Campionato al via il 17 ottobre.<br />
La Rari maschile cambia lo<br />
straniero. E’ stato acquistato un<br />
attaccante nuovo <strong>di</strong> zecca, Boris<br />
Gianni De Magistris<br />
Popovic, solo omonimo del tecnico<br />
Dusan Popovic, e si punta molto<br />
sui tanti giovani del vivaio. Riccardo<br />
Tempestini, neo Ds della società,<br />
riba<strong>di</strong>sce la filosofia intrapresa.<br />
“Puntiamo a ottenere risultati nel<br />
tempo e non nell’imme<strong>di</strong>ato, ma<br />
ci teniamo molto a far crescere i<br />
nostri giovani e a inserirli gradatamente<br />
in prima squadra. Per questo<br />
- aggiunge Tempestini - sono state<br />
fatte anche delle scelte. Popovic è<br />
un attaccante con un ottimo tiro, ex<br />
Bogliasco, ha segnato l’anno scorso<br />
45 reti e può essere impiegato<br />
anche in fase <strong>di</strong>fensiva”. Obiettivo<br />
play off. Fischio d’inizio, anche in<br />
questo caso, il 17 ottobre. /S.S.<br />
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42 Settembre 2009<br />
lettere<br />
Inviaci le tue lettere a<br />
redazione@ilreporter.it<br />
Lettere e segnalazioni:<br />
tutto su www.ilreporter.it<br />
Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche<br />
veri e propri articoli scritti dai lettori.<br />
Tutto questo ed altro anc<strong>ora</strong> sul portale<br />
www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non<br />
trovano spazio in queste pagine saranno<br />
pubblicate sul sito. E poi spazio ai<br />
commenti e alle vostre opinioni<br />
“GUERRA ALL’ALCOL, DICO LA MIA”<br />
Egr. <strong>di</strong>rettore,<br />
ho letto con interesse l’articolo “in piazza<br />
la guerra all’alcol” pubblicato nel<br />
numero <strong>di</strong> agosto del <strong>Reporter</strong>, e mi<br />
hanno molto colpito le <strong>di</strong>chiarazioni<br />
dell’assessore alla sanità del nostro Comune.<br />
E’ stato fatto <strong>di</strong> questa città un<br />
grande locale per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> alcolici:<br />
bar, pub, <strong>di</strong>scoteche, minimarket (aperti<br />
fino a tarda <strong>ora</strong>), perfino phone center<br />
(che in teoria dovrebbero essere usati<br />
per telefonare a parenti lontani) che<br />
hanno scaffali <strong>di</strong> alcolici da far invi<strong>di</strong>a<br />
a un supermercato e nel periodo estivo<br />
apertura <strong>di</strong> chioschi, tende e gazebi<br />
concessi dal Comune su territorio<br />
pubblico. Caro assessore, Lei bolla <strong>di</strong><br />
demagogia il comune <strong>di</strong> Milano senza<br />
neppure aspettare i risultati <strong>di</strong> tale or<strong>di</strong>nanza.<br />
Noi a Firenze che siamo “i migliori”<br />
combattiamo il consumo dell’alcol<br />
fra i giovani (io <strong>di</strong>rei fra 14 e 40 anni)<br />
con due spettacoli, <strong>di</strong> cui uno in piazza<br />
S. Spirito dove a non più <strong>di</strong> 20 metri dal<br />
palco c’è un bar aperto su suolo pubblico,<br />
e per terminare un tavolo <strong>di</strong> concertazione<br />
con i commercianti è come <strong>di</strong>re<br />
“finiamo a tarallucci e vino”. Siete veramente<br />
figli dei nostri politici <strong>di</strong> Roma,<br />
che spendono milioni <strong>di</strong> euro per la<br />
pubblicità contro il fumo ed hanno in<br />
mano il monopolio del tabacco. Come<br />
sempre si scarica le responsabilità sulla<br />
famiglia e sulla scuola quando per eccessivo<br />
buonismo e permissivismo abbiamo<br />
fatto in modo <strong>di</strong> esaut<strong>ora</strong>re dal<br />
loro compito questi due pilastri della<br />
società. Dovreste pensare che stiamo<br />
costruendo un esercito <strong>di</strong> futuri alcolizzati<br />
e che dovremmo riappropriarci del<br />
c<strong>ora</strong>ggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>re “no” quando è necessario.<br />
Forse anche questa mia e-mail è<br />
demagogia e forse ha ragione Lei.<br />
Sergio<br />
“UNA QUESTIONE DA RISOLVERE<br />
TUTTI INSIEME”<br />
Egregio Direttore,<br />
la lettera inviata dal signor Sergio al Suo<br />
giornale mi offre l’occasione <strong>di</strong> chiarire<br />
<strong>meglio</strong> il mio pensiero e l’attività<br />
dell’assess<strong>ora</strong>to alle politiche socio sanitarie<br />
sulla questione del consumo <strong>di</strong><br />
alcool, soprattutto tra i giovani. Vorrei,<br />
prima <strong>di</strong> tutto, precisare che ritenere<br />
demagogica l’or<strong>di</strong>nanza del Comune<br />
<strong>di</strong> Milano (i cui risultati non mi paiono<br />
particolarmente brillanti) non vuol certo<br />
<strong>di</strong>re che vogliamo fare <strong>di</strong> questa città<br />
“un grande locale per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> alcoolici”,<br />
come ritiene il signor Sergio. Mi<br />
sono limitata ad osservare che il <strong>di</strong>vieto<br />
<strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> alcolici nei locali<br />
pubblici a minori <strong>di</strong> 16 anni era ed è già<br />
contenuto in norme vigenti che, senza<br />
dubbio alcuno, devono essere rispettate<br />
e fatte rispettare, così come già esiste<br />
il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta ai minorenni. Questi<br />
<strong>di</strong>vieti, già esistenti da tempo e che,<br />
ripeto, devono essere rispettati e fatti<br />
rispettare, non sono stati sufficienti a<br />
debellare un fenomeno sempre più <strong>di</strong>ffuso<br />
e in fasce <strong>di</strong> età sempre più basse.<br />
Per questo non mi è parso uno strumento<br />
efficace l’introduzione <strong>di</strong> una or<strong>di</strong>nanza<br />
che andava a rafforzare <strong>di</strong>vieti<br />
già esistenti e scarsamente applicati.<br />
L’impressione che ho avuto, anche per il<br />
clamore che il provve<strong>di</strong>mento ha suscitato,<br />
è stata quella <strong>di</strong> “molto rumore per<br />
nulla”. Nessuno immagina che a Firenze<br />
possiamo essere “i migliori”, come <strong>di</strong>ce<br />
il signor Sergio, ma allo stesso modo<br />
nessuno può pensare che un fenomeno<br />
così complesso e <strong>di</strong>ffuso si risolva<br />
ribadendo, sul piano locale, <strong>di</strong>vieti che<br />
già ci sono e che tutti devono sentirsi<br />
già impegnati a far rispettare. Naturalmente<br />
l’attività dell’Amministrazione<br />
comunale su questi temi non si limita<br />
certo a “due spettacoli”; potrei parlare al<br />
signor Sergio <strong>di</strong> un sito internet (www.<br />
sostanze.info) con moltissimi accessi<br />
giornalieri, 900 domande agli esperti,<br />
700 articoli pubblicati; potrei raccontare<br />
che gli spettacoli sono l’occasione<br />
per avvicinare i giovani ed informarli sui<br />
danni da alcool e sostanze; così come<br />
potremmo intrattenerci sull’attività <strong>di</strong><br />
formazione rivolta al personale <strong>di</strong> molti<br />
locali notturni per responsabilizzarli<br />
sulla somministrazione delle bevande<br />
e su un servizio notturno <strong>di</strong> accompagnamento<br />
a casa dopo la <strong>di</strong>scoteca per<br />
evitare che giovani vite si <strong>di</strong>struggano<br />
sulle nostre strade. Potrei far parlare gli<br />
operatori della task force che stanno in<br />
giro ad informare i ragazzi e che cercano<br />
<strong>di</strong> convincerli che l’abuso dell’alcool<br />
può bruciare il loro futuro. Potremmo<br />
<strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> queste e altre iniziative,<br />
senza la presunzione che siano esaustive,<br />
con l’umiltà <strong>di</strong> chi affronta un’impresa<br />
forse impossibile ma che abbiamo il<br />
dovere <strong>di</strong> tentare. Certo è che affidarsi<br />
ad un ulteriore <strong>di</strong>vieto e pensare che<br />
la repressione ulteriormente inasprita<br />
sulla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> alcoolici sia risolutiva mi<br />
pare, e lo riconfermo, pura demagogia. E<br />
coinvolgere, su questo tema, i commercianti,<br />
i locali notturni, i <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong><br />
alcoolici non è finire a “tarallucci e vino”<br />
ma è il tentativo <strong>di</strong> responsabilizzare<br />
proprio gli attori principali <strong>di</strong> questo<br />
dramma. Su questioni così complesse<br />
non possiamo riuscire se non INSIEME,<br />
se tutti non si sentiranno impegnati a<br />
fare la loro parte. Anche la famiglia e la<br />
scuola, signor Sergio, che sono, come<br />
Lei ben ricorda, “due pilastri della società”<br />
che dovrebbero formare non solo<br />
buoni me<strong>di</strong>ci o idraulici o ingegneri ma<br />
uomini e donne capaci <strong>di</strong> vivere dentro<br />
la società per aiutarla a crescere e migli<strong>ora</strong>re.<br />
Può darsi che anche questa sia<br />
demagogia ma non posso <strong>di</strong>menticare<br />
che, nonostante i tanti <strong>di</strong>vieti, chi vuole<br />
procurarsi alcool o droga sa sempre<br />
dove trovarli. <strong>Il</strong> nostro compito, accanto<br />
al doveroso e scontato impegno sul<br />
controllo, sta nel convincere i ragazzi,<br />
ognuno secondo le nostre capacità e<br />
responsabilità, ma tutti insieme, che<br />
dovunque si trovino alcool o droga, che<br />
siano più o meno accessibili, la loro vita<br />
deve svolgersi altrove.<br />
Stefania Saccar<strong>di</strong><br />
Assessore alle politiche sociosanitarie<br />
del Comune <strong>di</strong> Firenze<br />
SULL’AREA CANI DI VIA CANOVA<br />
Sono allibita per la chiusura dell’area<br />
cani, una vasta area verde che si affaccia<br />
su via Canova, vicino all’altra vastissima<br />
area <strong>di</strong> villa Vogel, dove possono entrare<br />
solo bipe<strong>di</strong>!! La gente si lamenta per il<br />
chiasso <strong>di</strong>scontinuo che fanno i cagnetti<br />
felici durante i loro giochi? Mi sembra<br />
alquanto intollerante e in contrasto con<br />
la tutela e i <strong>di</strong>ritti degli animali la chiusura<br />
della suddetta area!! Sotto casa mia<br />
c’è un baracchino (vicino alla tamoil in<br />
via S. Martini) dove gli schiamazzi notturni<br />
sono all’or<strong>di</strong>ne della notte e ogni<br />
volta che viene denunciato il <strong>di</strong>sturbo<br />
della quiete mai nessuno interviene, e<br />
soprattutto continua a rimanere aperto<br />
e a servire alcolici oltre l’<strong>ora</strong>rio <strong>di</strong> chiusura!!<br />
<strong>Il</strong> tutto sotto un condominio, dove<br />
c’è gente che lav<strong>ora</strong> e che si deve alzare<br />
la mattina presto per andare a lav<strong>ora</strong>re!!<br />
Ma cosa fa il presidente del quartiere<br />
4? Propone <strong>di</strong> chiudere l’area cani, unico<br />
posto dove i nostri amici a 4 zampe<br />
possono sgambettare felici, perché in<br />
altri giar<strong>di</strong>ni o non vi possono entrare<br />
oppure devono stare al guinzaglio,<br />
perché la gente intollerante non fa che<br />
lamentarsi!! L’abbaiare dei cani, quanto<br />
potrà durare? Non vi soggiornano<br />
certo ventiquattro ore su ventiquattro<br />
in quell’area!! Ma si chiu<strong>di</strong>amola: tanto<br />
Firenze è una città ipocrita!! Si vanta <strong>di</strong><br />
emanare leggi sulla tutela degli animali,<br />
ma non li tutela davvero!!<br />
Lettera firmata<br />
UN “RISTORO”<br />
PER I VIAGGIATORI<br />
Alla Redazione,<br />
con la presente colgo l’occasione per<br />
segnalare la necessità un adeguato servizio<br />
turistico <strong>di</strong> accoglienza e ospitalità<br />
ai numerosi passeggeri <strong>di</strong> pullmann<br />
turistici che sostano nell’apposito parcheggio<br />
per bus turistici, credo a (considerevole)<br />
pagamento, situato a Firenze<br />
- località Varlungo - a lato del Lungarno<br />
Dalla Chiesa, al termine del viadotto del<br />
raccordo autostradale Marco Polo per/<br />
da Firenze-Sud. <strong>Il</strong> suddetto parcheggio<br />
infatti è del tutto privo <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> ristoro,<br />
neppure automatici, e i bagni, che<br />
vengono aperti solo per l’occasione, risultano<br />
spesso presi<strong>di</strong>ati da finti addetti<br />
questuanti - palesemente Rom - a cui<br />
nessuno degli operatori presenti (autisti,<br />
personale del box-ufficio, ecc) <strong>di</strong>ce<br />
<strong>di</strong> allontararsi. Io stesso ho in alcune<br />
occasione informato della presenza <strong>di</strong><br />
finti addetti ai bagni i vigili urbani, ma<br />
senza risultato. Auspico pertanto un apposito<br />
intervento delle preposte Autorità<br />
per garantire la possibilità <strong>di</strong> ristoro<br />
ai viaggiatori che vengono da lontano<br />
per visitare la nostra città e il termine<br />
del frequente accattonaggio abusivo ai<br />
bagni presso il parcheggio per bus turistici<br />
<strong>di</strong> Varlungo a Firenze.<br />
Lettera firmata<br />
LE CASCINE E L’ARIA LUNGO L’ARNO<br />
Passando lungo l’Arno alle Cascine, nel<br />
tratto tra la pescaia dell’Isolotto ed il viadotto<br />
dell’In<strong>di</strong>ano, per qualche centinaio<br />
<strong>di</strong> metri l’aria è irrespirabile a causa del<br />
riversamento nel fiume, dalla riva opposta,<br />
delle acque <strong>di</strong> fogna. Due importanti<br />
cloache: il collettore Meri<strong>di</strong>onale e quello<br />
delle Torri riversano insieme, con una<br />
cascata torrenziale, metri e metri cubi<br />
<strong>di</strong> acque reflue in Arno. E’ da anni che si<br />
parla <strong>di</strong> allacciare la rete fognaria posta in<br />
riva sinistra al depuratore <strong>di</strong> S. Colombano,<br />
ma fino ai nostri giorni non è successo<br />
niente <strong>di</strong> tutto ciò. A causa poi della<br />
magra estiva del fiume e della concentrazione<br />
<strong>di</strong> liquami nelle acque <strong>di</strong> rifiuto, la<br />
“pestilenza” è inau<strong>di</strong>ta e non meno il carico<br />
inquinante riversato in Arno. E pensare<br />
che si va alla Cascine... per respirare<br />
un po’ <strong>di</strong> aria buona! Si organizzino pure<br />
le passeggiate ecologiche, le ripuliture<br />
<strong>di</strong> gruppo degli argini, ma non si faccia<br />
perseverare una situazione così schifosa<br />
(scusate il termine!) e malsana che rappresenta<br />
un’offesa al concetto <strong>di</strong> ecologia!<br />
Un fiorentino in<strong>di</strong>gnato<br />
“LE MIE CONSIDERAZIONI SULLA<br />
TRAMVIA”<br />
Egregio Direttore,<br />
con la calma della mobilità (del periodo<br />
feriale), invio queste considerazioni, che<br />
saranno a valere nei giorni cal<strong>di</strong> del traffico.<br />
Sulla linea 1 è stato detto tutto e <strong>di</strong><br />
più, quin<strong>di</strong> parrebbe adesso necessario<br />
solo vederla funzionare. Ma purtroppo<br />
non è proprio così, perché ogni giorno<br />
si scoprono novità a <strong>di</strong>r poco allarmanti.<br />
Premetto che non faccio parte degli<br />
“anti”, ma appartengo a coloro che esigerebbero<br />
le cose fatte con intelligenza<br />
(normale) e buon senso. Mi soffermo<br />
perciò su un particolare che a mio parere<br />
<strong>di</strong> questi due elementi citati non ne<br />
ha conosciuti neppure uno. Anzi, prima<br />
<strong>di</strong> citare il problema, rivolgo Vostro tramite<br />
un appello al sindaco per cancellare<br />
un nome da una Via: G.B.Foggini.<br />
E non perché abbia qualcosa contro il<br />
grande artista, ma perché penso che<br />
vedendo egli lo scempio della tranvia<br />
in detta strada, non riesca a stare più<br />
tranquillo, là dove si troverà alcuni secoli<br />
dopo averci donate tante bellezze.<br />
Da qualche anno abbiamo imparato da<br />
altri che le rotonde sono migliori dei semafori<br />
e le pubbliche amministrazioni<br />
quando i bilanci lo permettono cercano<br />
<strong>di</strong> farle dove è possibile. La tranvia ci ha<br />
regalato nuovamente decine <strong>di</strong> semafori<br />
lungo il suo percorso, con i <strong>di</strong>sagi<br />
che provocano, ed è una delle ultime<br />
scoperte, giacché in una parte del tracciato<br />
stanno entrando in funzione adesso,<br />
ma via Foggini, con 3 semafori in<br />
meno <strong>di</strong> 100 metri e con caratteristiche<br />
<strong>di</strong> servizio <strong>di</strong>verse fra loro, che sarà ben<br />
<strong>di</strong>fficile coor<strong>di</strong>narli è veramente troppo,<br />
troppo, troppo. Ma il Gian Battista<br />
hanno voluto tenerlo sulla graticola più<br />
<strong>di</strong> una volta. Per chi ha seguito l’evento<br />
tranvia fin dall’inizio, non è stato <strong>di</strong>fficile<br />
capire che nei progetti iniziali non era<br />
stato previsto come avrebbe girato da<br />
Via Foggini a Viale Talenti, tant’è che in<br />
una successiva progettazione a cose già<br />
compromesse si è rosicchiato un pò <strong>di</strong><br />
sottopasso già esistente e con un tracciato<br />
abbastanza <strong>di</strong> fortuito. E questa è<br />
la prima. Ma poi non ci siamo accorti<br />
che a 200 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza traversava-
lettere<br />
43<br />
no la tranvia arterie <strong>di</strong> primaria importanza<br />
come Via Baccio da Montelupo e<br />
la vecchia Pisana. Era tanto <strong>di</strong>fficile su<br />
un vialone come il Foggini ed il Nenni<br />
prolungare il sottopasso per 3/400 metri,<br />
impostare una bella rotonda e far<br />
dormire sonni tranquilli a tutti compreso<br />
il Foggini? E per carità non si tirino in<br />
ballo i costi; per un opera che alla fine<br />
sborseremo tante centinaia <strong>di</strong> milioni<br />
<strong>di</strong> euro, quelli necessari all’interramento<br />
erano spiccioli, ma che comunque<br />
quanti fossero stati, non avrebbero mai<br />
pesato quanto gli anni <strong>di</strong> sacrifici richiesti<br />
(particolarmente in questo tratto)<br />
ai citta<strong>di</strong>ni, commercianti, aziende,<br />
persone in transito ecc.e quanti ne richiederanno<br />
in fututro il caos del traffico.<br />
Insomma, almeno questo secondo<br />
aspetto meritava l’impiego <strong>di</strong> intelligenza<br />
e buon senso <strong>di</strong>versi. Ho chiesto<br />
<strong>di</strong> cambiare nome per rispetto al grande<br />
Foggini, faccio <strong>ora</strong> una proposta per<br />
tutti noi: “Via dell’offesa all’intelligenza<br />
dei citta<strong>di</strong>ni”.<br />
S.G.<br />
BIGLIETTI ATAF, LA MIA PROPOSTA<br />
In questi giorni si sente molto parlare<br />
dei biglietti Ataf. A Firenze, come tutti<br />
sappiamo, il biglietto è il più caro<br />
d’Italia. 1,20 € non lo troviamo in nessun<br />
altra città, e sarebbe fin troppo facile<br />
fare uno scomodo confronto con<br />
Roma o Miliano (...anche a livello <strong>di</strong><br />
qualità del servizio). Da noi invece ho<br />
sentito <strong>di</strong>re che, anzichè <strong>di</strong>minuire il<br />
costo del biglietto, si vuole aumentare<br />
la durata delle stesso da 70 a 90 minuti.<br />
Personalmente non conosco le abitu<strong>di</strong>ni<br />
<strong>di</strong> chi fa queste scelte, ma 70 o 90<br />
minuti non cambiano molto. In ogni<br />
caso non è possibile fare un’andata/ritorno<br />
con annessa la commissione del<br />
caso (sfruttare pienamente il biglietto<br />
è veramente una cosa rara, non mi è<br />
mai capitato nemmeno attraversando<br />
completamente la città). Inoltre, e<br />
la casistica è molto frequente, non mi<br />
sembra giusto che chi deve fare poche<br />
fermate debba pagare comunque<br />
90 minuti <strong>di</strong> percorrenza. Per fare un<br />
esempio banale, se un operatore telefonico<br />
avesse un unica tariffa con scatinvia<br />
la tua segnalazione<br />
alla nostra redazione<br />
redazione@ilreporter.it<br />
BUCHE, PISTE CICLABILI E PERIFERIE<br />
Caro <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,<br />
sono un runner e percorro kilometri nella nostra città. Segnalo un forte <strong>di</strong>sagio nel<br />
percorrere viale Della Chimera: la pista ciclabile e pedonale è ormai invasa dalla<br />
vegetazione e dai rovi che invadono la sede della pista, presenta numerosi avvallamenti<br />
e grosse crepe che rischiano <strong>di</strong> portarsi via parte dell’asfalto verso il torrente<br />
Mensola che, anch’esso, è nello stato <strong>di</strong> abbandono più totale. Mi auguro che il<br />
neoeletto sindaco Matteo Renzi de<strong>di</strong>chi attenzione alle periferie con interventi <strong>di</strong><br />
normale manutenzione e sicurezza per i citta<strong>di</strong>ni. Distinti saluti,<br />
Emilio<br />
Gentile signor Emilio,<br />
quella della presenza <strong>di</strong> crepe e avvallamenti sulle strade è purtroppo una realtà<br />
anc<strong>ora</strong> troppo <strong>di</strong>ffusa nella nostra città. Dossi e buche, oltre che essere brutti da<br />
vedere, cosa ancor più grave in una città come Firenze - che è, o almeno dovrebbe<br />
essere, sinonimo <strong>di</strong> bellezza - vogliono <strong>di</strong>re insicurezza. Per pedoni, ciclisti, motociclisti<br />
e automobilisti: insomma, per tutti. E troppo spesso, anche le piste ciclabili<br />
non sfuggono a questa realtà, presentandosi in con<strong>di</strong>zioni tali da rendere anc<strong>ora</strong><br />
più <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong> quanto già non lo sia la vita <strong>di</strong> chi, lodevolmente, usa i pedali per<br />
spostarsi. <strong>Il</strong> sindaco Matteo Renzi, da lei citato, ha inserito tra i suoi 100 punti (ovvero<br />
tra le priorità da realizzare per Firenze) anche la lotta alle buche nelle strade,<br />
nonchè la manutenzione e il migli<strong>ora</strong>mento della rete <strong>di</strong> piste ciclabili citta<strong>di</strong>na.<br />
Staremo a vedere. E anche le periferie, che ormai periferie lo sono sempre meno -<br />
grazie ai progetti in atto o in arrivo in più zone, destinati a farle <strong>di</strong>ventare sempre<br />
più “centri <strong>di</strong>staccati” - meritano senz’altro l’attenzione che lei reclama, e quin<strong>di</strong><br />
tutti gli interventi necessari per la sicurezza <strong>di</strong> chi le abita. Anche per questo motivo,<br />
per “tenere d’occhio” i lavori che vengono svolti nei vari quartieri e nei comuni in cui<br />
esce <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>, da questo mese sarà presente, in ogni e<strong>di</strong>zione del nostro giornale,<br />
una nuova rubrica, dal nome “Lavori in corso”: uno spazio attraverso cui ogni citta<strong>di</strong>no<br />
potrà conoscere interventi e cantieri in programma ogni mese nel proprio<br />
quartiere (o comune) <strong>di</strong> residenza, con i <strong>di</strong>vieti e le mo<strong>di</strong>fiche al traffico che questi<br />
comporteranno. Perchè nessuno (o quasi) venga preso alla sprovvista dal cantiere<br />
<strong>di</strong> turno.<br />
Matteo Francini<br />
Diventa amico de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> su<br />
to alla risposta da 90 (o 70) minuti non<br />
credo che riscuoterebbe molto successo.<br />
La mia proposta è innovativa: fermo<br />
restando (...se proprio non si può fare<br />
<strong>di</strong> <strong>meglio</strong>...) i 70 o 90 minuti a 1,20 €, in<br />
aggiunta si potrebbero fare dei tagli da<br />
10 minuti ad una tariffa da stabilire (per<br />
proseguire con l’esempio dell’operatore<br />
telefonico, si tratterebbe <strong>di</strong> una tariffa<br />
flash). Ma, e qui arriva l’innovazione,<br />
si potrebbe fare un biglietto elettronico<br />
prepagato con misurazione a tempo,<br />
a fermate o, più giustamente, a km<br />
percorsi (per posteggiare l’auto, per<br />
esempio, da anni è stata pre<strong>di</strong>sposta<br />
una scheda prepagata da 50 €, affinchè<br />
l’utente possa pagare per l’effettivo<br />
tempo <strong>di</strong> posteggio). Visto che su tutti<br />
gli autobus ci sono già delle obliteratrici<br />
“intelligenti”, basterebbe metterne<br />
un’altra in prossimità dell’uscita (o alle<br />
fermate) per completare lo Start/stop<br />
del biglietto elettronico. Disponibilissimo<br />
a sviluppare quanto sopra scritto,<br />
porgo i miei più cor<strong>di</strong>ali saluti.<br />
Fosco N.<br />
L’ATTIVITA’ DELL’A.N.R.A.C.<br />
ALLE PIAGGE<br />
Gentile giornalista de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,<br />
in merito al suo articolo su le “Piagge”<br />
del Luglio 2009, come Presidente Nazionale<br />
dell’A.N.R.A.C., Associazione<br />
culturale senza scopo <strong>di</strong> lucro basata<br />
sull’impegno volontario <strong>di</strong> artisti e<br />
operatori culturali, mi rammarico che<br />
Lei in esso non abbia fatto cenno alla<br />
nostra presenza operosa nel Quartiere.<br />
Le rammento che l’A.N.RA.C. è attiva<br />
alle “Piagge” da quasi 4 anni, che in tale<br />
periodo ha organizzato circa 200 mostre<br />
<strong>di</strong> pittura, scultura, fotografia, poesia<br />
ed altro accompagnando spesso<br />
tali esposizioni con feste per i bambini<br />
e gli abitanti del quartiere. <strong>Il</strong> nostro impegno<br />
culturale è stato così apprezzato<br />
dalla popolazione che si stima che<br />
in questi 4 anni il nostro spazio espositivo<br />
permanente sia stato frequentato<br />
da oltre 15.000 visitatori. Le sarei grato<br />
qual<strong>ora</strong> le capitasse <strong>di</strong> nuovo <strong>di</strong> interessarsi<br />
della zona “le Piagge” <strong>di</strong> ricordarsi<br />
<strong>di</strong> questa attività. Colgo l’occasione per<br />
invitarla a venire a conoscerci presso la<br />
nostra sede al Centro Commerciale “Le<br />
Piagge” in via Lazio 10/7.<br />
<strong>Il</strong> Presidente Nazionale A.N.R.A.C.<br />
Alessandro Bolognesi<br />
GIARDINI DI VIA GRAN BRETAGNA,<br />
“CHI DEVE CONTROLLARE?”<br />
Gentili signori,<br />
non posso fare a meno <strong>di</strong> commentare<br />
tre articoli del vs. ultimo numero, che<br />
in buona sostanza sono collegabili,<br />
e si rifanno alla vivibilità del Quartiere<br />
3. Leggo l’ intervista al confermato<br />
Presidente del Quartiere, ed allibisco<br />
nell’apprendere che questi sia sod<strong>di</strong>sfatto<br />
del numero <strong>di</strong> preferenze personali<br />
che ha raggiunto, 449; a me pare<br />
che il rapporto possa essere riconsiderato,<br />
ove si tenga conto del numero<br />
complessivo dei votanti, che non<br />
conosco, ma che posso supporre sia<br />
intorno ai 15/18.000; mi sembra sia evidente<br />
a circa 10.000 egli sia in<strong>di</strong>fferente,<br />
mentre gli altri non lo hanno votato;<br />
ecco si dovrebbe preoccupare più <strong>di</strong><br />
tutti questi, più che compiacersi degli<br />
altri. Io penso che l’opera <strong>di</strong> un Pubblico<br />
Amministratore, così come nella vita<br />
privata, sia cercare <strong>di</strong> risolvere i problemi<br />
<strong>di</strong>fficili, perché fare una fontanella,<br />
piantare alberi, fare una fogna, asfaltare,<br />
sia alla fine un ns. sacrosanto <strong>di</strong>ritto,<br />
non solo <strong>di</strong> vederlo fare, ma <strong>di</strong> vederlo<br />
fare anche bene, visto tra l’altro,<br />
che lo paghiamo. Anche la questione<br />
dell’Oratorio <strong>di</strong> Via Villamagna, <strong>di</strong> cui<br />
oggi si parla tanto, ma deve emergere<br />
perché la gente protesta? Non ci era<br />
mai passato nessuno davanti? Ma veniamo<br />
a dove il dente duole; io abito<br />
in Via Gran Bretagna, dove fino ad un<br />
anno e mezzo or sono non ci si poteva<br />
lamentare più <strong>di</strong> tanto. Come noto<br />
da tempo, il giar<strong>di</strong>no è <strong>di</strong>venuto luogo<br />
abituale <strong>di</strong> incontro <strong>di</strong> un nutrito gruppo<br />
<strong>di</strong> giovani, e non voglio qui ripetere<br />
la descrizione <strong>di</strong> quello che vi succede,<br />
dal primo pomeriggio (a scuole chiuse,<br />
altrimenti dal mattino) all’una, le due<br />
della notte; basta andare a rileggere<br />
quanto avete già scritto. Chi deve garantire<br />
la mia tranquillità e quella dei<br />
miei vicini? (ma voglio parlare solo per<br />
me); chi mi deve proteggere dal fatto<br />
che questo assembramento non mi<br />
provochi anche nocumento al patrimonio<br />
immobiliare sotto forma <strong>di</strong> svalutazione,<br />
per i <strong>di</strong>sagi evidenti? Penso<br />
le istituzioni. Con lettera del 21/8/2008<br />
, il presidente mi scrisse che aveva in<br />
animo più iniziative, meto<strong>di</strong> nuovi, sui<br />
quali non poteva <strong>di</strong>rmi per motivi <strong>di</strong> riservatezza.<br />
Ebbene un anno dopo siamo<br />
allo stesso punto, anzi peggio, perchè<br />
questi giovanotti/e sono cresciuti,<br />
ed in più mi tocca anche sorbirmi gli<br />
impianti stereo delle macchine, che si<br />
sono aggiunte ai motorini, rumorosissimi,<br />
manovrati con assoluto <strong>di</strong>sprezzo<br />
del rispetto dei vicini. Volevo aggiungere<br />
qualcosa anche sullo svuotamento<br />
degli <strong>ora</strong>tori; oltre 50 anni or sono<br />
lo frequentavo, quando la Chiesa <strong>di</strong><br />
Piazza Della Costa era in un anonimo<br />
fabbricato; penso che il motivo per cui<br />
oggi non lo si frequenti più tanto sarà<br />
certamente perché siamo nell’era della<br />
Play Station, ma anche perché all<strong>ora</strong>,<br />
come sono sicuro oggi, vi si insegnava<br />
l’educazione; non si scriveva sui muri,<br />
non si smoccolava, non si facevano<br />
rutti a tutto volume, non si gridava c…<br />
qua, vaffa là. Oggi <strong>meglio</strong> andare ai<br />
giar<strong>di</strong>netti dove non ti <strong>di</strong>ce nulla nessuno<br />
e si fa il proprio comodo; io non<br />
ho mai visto un vigile; lo ha forse mandato<br />
il Quartiere? Certamente i danni<br />
qualcuno li vede perché sia i lampioni<br />
che le panchine vengono manutese.<br />
Un mesetto e mezzo or sono una mia<br />
temeraria vicina ha fermato una vettura<br />
dei Carabinieri che passava <strong>di</strong> qua,<br />
e loro <strong>di</strong>ligentemente hanno fatto un<br />
intervento, un’<strong>ora</strong> <strong>di</strong> tranquillità!<br />
Cor<strong>di</strong>ali saluti<br />
Lettera firmata<br />
GRAZIE AL CHICCHIRICHÌ<br />
Caro <strong>Reporter</strong>,<br />
ti sarei grato se volessi ringraziare da<br />
parte mia il proprietario <strong>di</strong> un “galletto”<br />
che spesso sento cantare.Ho sempre<br />
voluto bene alla campagna fin da bimbo<br />
e questa “piccola voce”, che viene<br />
dal Viale Righi-Viale Bassi me la fa ricordare<br />
e rivivere. Mi permette <strong>di</strong> sognare.<br />
Grazie.<br />
F.S.
segnalazioni a redazione@ilreporter.it<br />
Concerti<br />
Pooh<br />
17 settembre<br />
Nelson Mandela Forum<br />
Anticipato dall’omonimo brano ine<strong>di</strong>to, è<br />
uscito “Anc<strong>ora</strong> una notte insieme”, l’ultimo<br />
(doppio) album <strong>di</strong> Roby Facchinetti,<br />
Do<strong>di</strong> Battaglia, Stefano D’Orazio e Red<br />
Canzian. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>sco segna l’uscita dal gruppo<br />
dei Pooh del batterista Stefano D’Orazio,<br />
dopo 38 anni <strong>di</strong> carriera artistica con<br />
i “fab four” italiani, che hanno venduto<br />
oltre 25 milioni <strong>di</strong> album e 23 milioni <strong>di</strong><br />
singoli. “Anc<strong>ora</strong> una notte insieme” (su<br />
etichetta Atlantic/Tamata e <strong>di</strong>stribuito da<br />
Warner Music Italy) non è la solita raccolta<br />
celebrativa, ma un <strong>di</strong>sco con un<br />
concept e una motivazione ben precisi:<br />
nasce dalla voglia <strong>di</strong> raccogliere, per<br />
l’ultima volta tutti insieme, i brani che i<br />
Pooh hanno cantato a quattro voci e nei<br />
quali ognuno <strong>di</strong> loro ha dato una sua personale<br />
“lettura“ degli argomenti trattati.<br />
I racconti singoli, all’interno della stessa<br />
canzone, <strong>di</strong> quattro compagni <strong>di</strong> avventura<br />
che si confrontano con visioni della<br />
vita e con caratteri magari <strong>di</strong>versi tra <strong>di</strong><br />
loro. E questo spirito <strong>di</strong> unione e <strong>di</strong> confronto<br />
lo ritroviamo anche nella title song<br />
“Anc<strong>ora</strong> una notte insieme“, un brano<br />
scritto apposta per questo momento<br />
particolare, dove i Pooh, con lo stile che<br />
li ha contrad<strong>di</strong>stinti fi no ad oggi, con<strong>di</strong>vidono<br />
e riescono a cantare la partenza<br />
<strong>di</strong> uno <strong>di</strong> loro anc<strong>ora</strong> una volta insieme e<br />
non contro. Nel rispetto per la scelta <strong>di</strong><br />
un amico.<br />
Motel Connection<br />
19 settembre<br />
Viper Theatre<br />
La stagione <strong>di</strong> concerti del Viper Theatre<br />
si apre il 19 settembre con il concerto<br />
dei Motel Connection, band nata<br />
nel 2000 dall’incontro <strong>di</strong> Samuel, voce<br />
dei Subsonica, Pisti e Pierfunk (ex bassista<br />
dei Subosonica). A Firenze portano<br />
il loro repertorio insieme agli ultimi<br />
successi, che anticipano l’uscita dell’album<br />
H.E.R.O.I.N. , prevista per il gennaio<br />
2010.<br />
Peter Murphy<br />
1 ottobre<br />
Viper Theatre<br />
<strong>Il</strong> leader dei Bauhaus, goth rock band<br />
britannica, arriva in Italia per un tour<br />
con il suo attesissimo progetto solista.<br />
Peter Murphy, insieme a personaggi del<br />
calibro <strong>di</strong> Robert Smith (Cure), Siouxsie<br />
Sioux (Siouxsie & The Banshees) e Ian<br />
Curtis (Joy Division) rappresenta senza<br />
dubbio alcuno una fi gura <strong>di</strong> primaria<br />
importanza per quanto riguarda la scena<br />
musicale inglese e mon<strong>di</strong>ale degli<br />
anni 80. Album come “In the fl at feld”,<br />
“Mask”, “The sky’s gone out” e “Burning<br />
from the inside” sono autentiche pietre<br />
miliari.<br />
Le mostre<br />
Shooting Marinetti. Le parole<br />
del Futurismo<br />
Dal 17 settembre<br />
Biagiotti Progetto Arte<br />
In occasione delle celebrazioni per il<br />
centenario del Manifesto Futurista, la<br />
galleria Biagiotti una mostra un po’ speciale,<br />
dove un gruppo <strong>di</strong> giovani artisti è<br />
stato chiamato a raccontare/interpretare<br />
il futurismo visto coi propri occhi. Le curatrici<br />
della mostra sono Flavia Fiocchi e<br />
Deb<strong>ora</strong> Ercoli.<br />
Ginna Futurista. Armonie e <strong>di</strong>sarmonie<br />
degli stati d’animo<br />
Fino al 20 settembre<br />
Galleria d’arte moderna <strong>di</strong> Palazzo<br />
Pitti<br />
Mostra de<strong>di</strong>cata al maestro Arnaldo Ginanni<br />
Corra<strong>di</strong>ni, in arte Ginna e organizzata<br />
alla Galleria d’arte moderna <strong>di</strong><br />
Palazzo Pitti in occasione del centenario<br />
del movimento Futurista.<br />
Realtà manipolate. Come le immagini<br />
ridefiniscono il mondo<br />
Dal 25 settembre al 17 gennaio<br />
2010<br />
Strozzina – Palazzo Strozzi<br />
<strong>Il</strong> nuovo progetto del Centro per la cultura<br />
contemp<strong>ora</strong>nea Strozzina analizza<br />
il tema della manipolazione e della ricostruzione<br />
della realtà tramite l’immagine<br />
fotografi ca e video nei lavori <strong>di</strong> ventitré<br />
artisti contemp<strong>ora</strong>nei internazionali. In<br />
esposizione i lavori <strong>di</strong> artisti che esaltano<br />
le potenzialità delle nuove tecniche<br />
video-fotografi che rifi utando processi <strong>di</strong><br />
post-produzione. I lavori in mostra creano<br />
visioni ine<strong>di</strong>te del mondo giocando<br />
con le aspettative dell’osservatore.<br />
<strong>Il</strong> fasto e la ragione. Arte del<br />
Settecento a Firenze<br />
Fino al 30 settembre<br />
Galleria degli Uffizi<br />
120 tra sculture, <strong>di</strong>pinti e complementi<br />
d’arredo per tracciare i contorni dell’arte<br />
del Settecento a Firenze, che pur non<br />
avendo infl uenzato in modo in modo<br />
determinante l’aspetto della città, ha<br />
rivisitato in chiave neoclassica e tardo<br />
barocca il gusto del <strong>di</strong>ciottesimo secolo<br />
all’ombra dei campanili fi orentini. <strong>Il</strong><br />
Fasto e la ragione, ne rappresenta una<br />
sorta <strong>di</strong> summa, che porta nei locali della<br />
galleria degli Uffi zi i più begli esempi <strong>di</strong><br />
un secolo troppo spesso <strong>di</strong>menticato.<br />
Sagre e feste<br />
Festa dell’Uva<br />
Dal 26 al 28 settembre<br />
Impruneta – Firenze<br />
Una tra<strong>di</strong>zione che dura da 83 anni con<br />
il saluto del sindaco e la tra<strong>di</strong>zionale sfi -<br />
lata dei carri allegorici dei quattro rioni<br />
della citta<strong>di</strong>na alle porte <strong>di</strong> Firenze. Una<br />
lotta all’ultimo carro per la grande sfi -<br />
da a suon <strong>di</strong> colori, coreografi e e colpi<br />
<strong>di</strong> scena. Tutto intorno l’atmosfera tipica<br />
del Chianti fi orentino, con degustazioni<br />
<strong>di</strong> piatti tipici, buon vino e il tepore che<br />
riscalda belle giornate <strong>di</strong> inizio autunno.<br />
Sagra del capitone<br />
18 settembre<br />
Sasso d’Ombrone – Grosseto<br />
Degustazione <strong>di</strong> piatti tipici nella più tra<strong>di</strong>zionale<br />
cornice della campagna grossetana,<br />
il tutto annaffi ato da una buona<br />
dose <strong>di</strong> vino. Le massaie del posto prepareranno<br />
il celebre capitone “alla barbarossa”,<br />
oltre ad altre specialità come<br />
l’anguilla in umido. Sarà inoltre possibile<br />
visitare mostre, assistere a degli spettacoli<br />
e prendere parte all’iniziativa “cantine<br />
aperte”.<br />
Teatro<br />
La stagione<br />
Dal 17 novembre<br />
Teatro della Pergola<br />
Con un po’ <strong>di</strong> ritardo, dovuto alla fi ne dei<br />
lavori <strong>di</strong> adeguamento del teatro, è stata<br />
presentata la stagione 2009/2010 della<br />
Pergola. Conta ventuno spettacoli e tra<br />
questi spicca una grande attenzione agli<br />
autori italiani tra classicità e novità. Dal<br />
Goldoni <strong>di</strong> Servillo al Soldati <strong>di</strong> Bosetti,<br />
da un Savinio poco noto fi no al premio<br />
SIAE Clementi che porta sulla scena Ornella<br />
Muti. Un doppio ricordo <strong>di</strong> Eduardo<br />
nel venticinquesimo anniversario della<br />
scomparsa con Luigi De Filippo e Geppy<br />
Gleijeses, e tre variazioni <strong>di</strong> Pirandello.<br />
Glauco Mauri e Gianmarco Tognazzi<br />
portano tocchi <strong>di</strong> “noir” con richiami<br />
al cinema, mentre la “strana coppia”<br />
D’Abbraccio/Pozzi e Deb<strong>ora</strong> Caprioglio<br />
corteggiano la comme<strong>di</strong>a leggera. Una<br />
sapiente pennellata <strong>di</strong> Shakespeare, con<br />
Lorenzo Lavia e una <strong>di</strong> Dostoevskij dalla<br />
mano <strong>di</strong> Tato Russo; e poi Ugo Chiti,<br />
Sandro Lombar<strong>di</strong> e Federico Tiezzi. Dopo<br />
<strong>di</strong>ciassette anni torna un allestimento <strong>di</strong><br />
Luca Ronconi, mentre Maurizio Scaparro<br />
rende omaggio alla poesia e al fascino<br />
dell’Oriente con Polvere <strong>di</strong> Bagdad. Immutate<br />
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