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DOSSIER SEGRETI ERMETISMO ALCHIMIA - Esolibri

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concezione ideale spirituale rifugge dalle idee di concupiscenza nelle nature superiori all'uomo. Il<br />

monacato, il sacerdozio e la stessa vita religiosa nel secolo, o società profana, hanno per<br />

fondamento la castità. Casto vorrebbe passare per sinonimo di religioso e nel concetto iniziatico<br />

passivo, il bene e il male cioè lo ascenso dello spirito (Cristo) si trova in continuo conflitto con la<br />

necessità del corpo (diavolo). Leggete il pater noster dei cristiani. Questa che magicamente è una<br />

preghiera perfetta, domanda di essere liberati dalle tentazioni. Chi tenta? Chi è tentato? Credano i<br />

religiosi (chi può avere occasione di leggere e di studiare i rapporti tra la vita religiosa e la<br />

iniziatica, si procuri il libro di S. Giovanni Climaco, uno dei più illustri abati di Sion e lo legga<br />

attentamente.) che l'uomo, cioè composto di anima e di corpo, deve aspirare al Cristo Redentore,<br />

Figlio del Dio Trino o meglio sua seconda persona. Si intende che il Cristo dei religiosi è morto in<br />

croce sul calvario. E' fuori quindi dell'uomo e siede nel trono dei cieli. In questo cammino<br />

ascendente per la conquista di un posticino nel Paradiso dei Beati, un nemico acerrimo s'incontra<br />

nel demonio, spirito del male che vuol contendere al Cristo la liberazione di un'anima cristiana.<br />

Quindi due termini personificati fuori dell'uomo Cristo e Satana e l'uomo, terzo termine, che deve o<br />

meritare il primo o dannarsi in balia del secondo. Il primo non si muove. Giudica e si da in<br />

compenso a chi ne ha il merito. In tal modo tutte le fatiche del religioso devono assorgere a questo<br />

unico fine di meritare il premio del Cristo, il quale arriva a discendere dal suo trono celeste e<br />

manifestarsi perfino sposo mistico delle candide monacelle e a parlare coi santi cattolici sotto<br />

apparenze diverse. Il secondo invece è un agitatore elettorale alla moderna: tenta continuamente di<br />

far proseliti, promette tutte le gioie più seducenti purché si rinunzi alla conquista del paradiso.<br />

Audace, mestatore, sfacciato, mentitore, promettitore di belle parole, questo signor Satana della<br />

concezione cristiana arriva al più alto grado di temerità quando allo stesso Gesù di Nazareth<br />

pregante sul monte, egli promette oro, tesori, corona di re. Chi tenta? Il Diavolo. Chi è tentato?<br />

L'uomo. Chi aspetta per giudicare l'uomo? Cristo-Dio. Dunque i religiosi ammettono l'uomo come<br />

volontà e come libertà di volontà.<br />

L'uomo, che non avesse la volontà e la libertà di esercitarla, non potrebbe avere né merito, né<br />

demerito per la conquista del Paradiso. Però in tutte le formole avanti che si danno per pratica<br />

religiosa nel Cristianesimo si riscontra sempre costantemente il fedele in atto di colloquio col<br />

Signore figliolo di Dio. Il libro tipico di questa conservazione è l'Imitazione del Cristo di Tommaso<br />

Kempis. Si badi che spesso non si tratta di dialoghi, ma di veri e propri comizi a santi ed<br />

intermediari che insistono presso l'altissimo per grazie e volgarmente si dicono santi avvocati coloro<br />

che il religioso chiama come coadiuvanti alle proprie preghiere.<br />

La radiosità più eccelsa è nel chiamare in proprio aiuto nelle preghiere per la conquista del Paradiso<br />

la Madonna Vergine, la madre di Nazareth, radiosa e plastica immagine d'un corpo lunare eccelso,<br />

Vergine e puro e radioso che monda di grazia il suo fedele. Dunque nella vita religiosa (qui si fa<br />

continuamente allusione al Cristianesimo) il separando si ottiene con un sistema di oggettivazione,<br />

cioè di essere che il religioso si immagina tutti fuori di se stesso, considerandosi dotato di un libero<br />

arbitrio e di una volontà che determinerebbero la sua caduta se non li indirizzasse alla conquista del<br />

Paradiso. Fine immediato: la buona morte, poiché pel profano ai nostri studi la morte è il momento<br />

terribile in cui compariscono i frutti della vita trascorsa. Immediatamente dopo o la salvazione o la<br />

dannazione – o la conquista dell'empireo o la morte eterna.<br />

88) La morte è una incertezza sublime, dice Crisostomo. Incertezza, aggiungiamo noi e terribile<br />

spauracchio Karmico, per tutti coloro che non hanno fatto il proprio dovere; dico spauracchio<br />

Karmico, perché nella memoria incosciente, come si ricorda e si riproduce in embrione la tendenza<br />

coitale, vero peccato di origine, così si perpetua lo spavento della solitudine orrenda che prende gli<br />

spiriti dopo il passaggio e prima che Caronte li imbarchi a traghettare il fiume Lete. La morte è<br />

l'uovo che si schiude dopo l'incubazione della chioccia (Izar). Il viaggio per l'eternità è un continuo<br />

embrionato che prepara continue nascite per lunghe serie di mondi.

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