DOSSIER SEGRETI ERMETISMO ALCHIMIA - Esolibri
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quantità di sangue umano che metterà poi in un vaso trasparente ermeticamente sigillato sul cui<br />
coperchio avrà inciso su cera nera questo sigillo:<br />
il vaso esporrà alla luna tutta la notte; il giorno dopo, disponendo di una donna in fase mestnuale,<br />
praticherà con essa per un’ora la respirazione eatica alla maniera che ti ho detto, e coiterà con essa<br />
concentrandosi durante l’amplesso sulla persona che intende evocare o sul suo nome e cognome se<br />
non se ne conosce la fisionomia; lo stregone poi emetterà il suo mercurio nella vagina irrorata di<br />
sangue pronunciando nell’istante supremo a voce alta il nome e cognome del morto: i due mercurii<br />
l’operatore ponrà subito nel vaso contenente il sangue e, con questo amalgama complessivo andrà a<br />
tracciare questo pentacolo su pergamena animale (il resto dell’amalgama conserverà ermeticamente<br />
chiuso nel vaso e al buio più assoluto):<br />
Il fantasma del morto è a questo punto evocato e imprigionato dallo stregone: ogni volta che vorrà<br />
comandarlo secondo la sua volontà, egli prenderà la pergamena, aliterà freddo su di essa 6 e poi 6<br />
volte, ciò facendo una pausa tra queste alitazioni, e reciterà lo scongiuro stregonico dei morti:<br />
Eberàsa nà amìr<br />
aràz nù gèra orasìm<br />
eberàsa nà aliòte eròm<br />
amìr gèla saràsa arèn<br />
amzr .... (nome del morto)....<br />
eberàsa, aràte, òri, freàza, gelìm, eberàsa<br />
Poi lo stregone comandenà il fantasma di compiere un particolare incarico e terminerà<br />
pronunciando: Ebèra, aramàl, pòze, àsa, eberàsa. Questo scongiuro è la chiave di comando per il<br />
fantasma dell’individuo morto che essendone incatenato è costretto a compiere la volontà di chi lo<br />
comanda e tornare poi imprigionato nell’essenza del suo novello corpo transitorio che è fisicamente<br />
costituito dall’amalgama racchiuso nel vaso sigillato. Al contrario della pratica degli elementali che<br />
ti ho precedentemente spiegato, discepolo, qui non occorre aprire e poi chiudere il vaso sigillato in<br />
cui è racchiuso lo spirito, per far sì che esso vada e torni finito il suo compito; questo perché il vaso<br />
ermetico non è la vera prigione fisica di esso spirito, come avviene invece per l’elementale che è<br />
entità di molto inferiore, ma la vera sua costrizione, ciò che lo incatena, è il sigillo tracciato dallo<br />
stregone su pergamena.<br />
Il contenuto del vaso ne è quindi il corpo, cioè la base fisica della sua manifestazione, ed è proprio<br />
questo che va distrutto ad opera del fuoco nel caso si voglia liberare per sempre lo spirito servente.<br />
Nel caso però che lo stregone muoia prima di avere liberato questo spirito, esso rimane incatenato<br />
per lungo tempo su questo piano e solo dopo questo periodo il processo naturale evolutivo che pur<br />
continua in lui anche se imprigionato - seppure in modo lentissimo - lo porta a svincolarsi dalla