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LIFE+ 2007
LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- A1
FOR ADMINISTRATION USE ONLY
LIFE+07 NAT
PROJECT
Project title (max. 120 characters):
Conservazione e ripristino di habitat dunali nei siti delle Province di Cagliari, Matera, Caserta
Project acronym (max. 25 characters): PROVIDUNE
The project will be implemented in the following:
Country(ies) Italia
Administrative region(s)…Sardegna, Campania, Basilicata
Expected start date: 01/01/2009 Expected end date: 30/06/2013
BENEFICIARIES
Name of the coordinating beneficiary (1): Provincia di Cagliari
Name of the associated beneficiary (2): Università di Cagliari
Name of the associated beneficiary (3): TECLA
Name of the associated beneficiary (4): Provincia di Caserta
Name of the associated beneficiary (5): Provincia di Matera
PROJECT BUDGET AND REQUESTED EC FUNDING
Total project budget: 3.352.392 €
Total eligible project budget: 3.352.392 €
EC financial contribution requested:
2.396.010 € ( = 71.47 % of total eligible budget)
You can only tick one of the following options:
PROJECT POLICY AREA
LIFE+ Nature: Best practice and/or demonstration project contributing to the
implementation of the objectives of the EU Birds and Habitats Directives (Council
Directives 79/409 EEC and 92/43/EEC)
X
LIFE+ Biodiversity: Demonstration and/or innovative project contributing to the
objectives of the Commission Communication COM (2006) 216 final: "Halting the
loss of Biodiversity by 2010 – and beyond"

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – A4
Coordinating Beneficiary Profile Information
Short Name Provincia di Cagliari Beneficiary n° 1
Legal information on the Coordinating Beneficiary
Legal Name Provincia di Cagliari Legal Status
VAT No 00510810922 Public Authority X
Legal Registration No
Other Public Body
Private commercial
Registration Date
Private noncommercial
Legal address of the Coordinating Beneficiary
Street Name and No Viale Ciusa 21 PO Box
Post Code 09131 Town/City Cagliari
Country Code It Country Name Italia
Coordinating Beneficiary contact person information
Title Dr. Function Dirigente
Surname Sanna First Name Alessandro
Department / Service Settore Ambiente
Street Name and No via Giudice Guglielmo 46 PO Box
Post Code Town/City Cagliari
Country
Italia
Telephone No +390704092590 Fax No +390704092519
E-mail
providune@provincia.cagliari.
it
Coordinating Beneficiary details
Year
Annual turnover
Number of employees 530
Website
Annual Balance Sheet Total
Number of employees in the department carrying out the project 4
Is your organisation independent (Yes or No)
If No, please indicate legal name(s) of owner(s)
who own 25 % or more
Is your organisation affiliated to any other participant(s) in the project? (Yes or
No)
If Yes, please indicate Participant Short Name(s)
and character of affiliations(s)
Yes
http://www.provincia.cagliari.it
No

Brief description of the activities of the Coordinating Beneficiary
Ente pubblico con personalità giuridica ha coordinato e promosso la presente proposta in forza delle
proprie competenze in materia stabilite dall’art.14 della L.142/90, che attribuisce funzioni alla Provincia nei
seguenti settori:
• difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell’ambiente;
• tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche;
• valorizzazione dei beni culturali;
• viabilità e trasporti;
• protezione della flora e della fauna parchi e riserve naturali;
• caccia e pesca nelle acque interne;
• organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, rilevamento disciplina e controllo degli
scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e sonore;
• servizi sanitari, di igiene e profilasi pubblica, attribuiti dalla legislazione statale e regionale;
• compiti connessi alla istruzione secondaria di secondo grado ed artistiche e alla formazione
professionale, compresa l’edilizia scolastica, attribuiti dalla legislazione statale e regionale,
• raccolta ed elaborazione dati , assistenza tecnico amministrativa agli enti locali.
La Provincia di Cagliari ha già avuto accesso ad un cofinanziamento LIFE NATURA tramite l’Assessorato
ala Programmazione e Pianificazione Territoriale e Sviluppo Economico nel 1997 “Dune di Piscinas Monte
Arcuentu”. Terminato con proroga nel Dicembre 2001 per un importo totale di Euro 788.030,80.
La Provincia di Cagliari attraverso il Settore Ambiente risulta Cofinanziatrice del Progetto TARTANET
LIFE/2004/NAT/IT /187 per un importo di Euro 40.000,00.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – A5/2
ASSOCIATED BENEFICIARY PROFILE (Complete for each Associated Beneficiary)
Associated Beneficiary profile information
Short name Università di Cagliari Beneficiary n° 2
Legal information on the Associated Beneficiary
Legal Name and full address
Università degli Studi di Cagliari - Via Università 40
09100 Cagliari
Legal status
Public Authority
Other Public Body
Private commercial
Private non-commercial
X
Brief description of the activities of the Associated Beneficiary
L’Università degli Studi di Cagliari promuove da sempre relazioni con il territorio, in particolare con le
pubbliche amministrazioni (Regione, Provincia e Comuni), le imprese private, i centri di ricerca, le
organizzazioni non profit. Le attività sono finalizzate all’innovazione e allo sviluppo locale e
contribuiscono, al trasferimento tecnologico della conoscenza prodotta dalla ricerca scientifica. In questo
progetto in particolare le attività saranno svolte da due dipartimenti (Dipartimento di Scienze della Terra
e Dipartimento di Scienze Botaniche ) attraverso le seguenti strutture:
- Osservatorio Coste e Ambiente Naturale Sottomarino (O.C.E.A.N.S.),
- Centro Conservazione Biodiversità (CCB)
L’Osservatorio Coste e Ambiente Naturale Sottomarino (O.C.E.A.N.S.), è dotato di tre laboratori:
Sedimentologia, Cartografia e GIS, Geologia e Geofisica Marina. L’O.C.E.A.N.S. si avvale delle più
moderne tecnologie per lo studio delle coste e dei fondali marini utilizzando attrezzature scientifiche dell’
Università. E’ situato presso il Faro di Punta Sardegna (Palau), nel cuore delle Bocche di Bonifacio, a
circa 40 minuti dall’aeroporto di Olbia - Costa Smeralda. La struttura, attualmente, oltre a fungere da
base logistica per le attività didattiche e di ricerca del Gruppo di Geologia Marina e Costiera (coordinate
dal Prof. Sandro De Muro), è aperta a tutti i ricercatori che si occupano di scienze del mare. Inoltre è a
disposizione delle Amministrazioni locali (Comuni, Provincia, Comunità montane ecc.), della Regione e
dei Ministeri interessati allo sviluppo e alla tutela dell’ambiente, oltre che dei Parchi Nazionali e delle
Aree Marine Protette, per fornire un supporto alla gestione delle problematiche ambientali. Facendo
base a Palau, fin dal 1990, viene svolta prevalentemente attività di ricerca sulla dinamica e sulla
evoluzione dei litorali e della piattaforma continentale dell’area delle Bocche di Bonifacio. L’O.C.E.A.N.S
è partner del programma INTERREG IIIA GERER "Gestione ambientale integrata in località ad
elevato rischio di erosione". Le sue strutture consentono di effettuare rilievi sia a mare che a terra,
grazie all’utilizzo di software di navigazione e acquisizione dei dati batimetrici e di posizionamento .
Il Centro Conservazione Biodiversità (CCB) è una struttura dell’Università degli Studi di Cagliari nata
per lo studio, la gestione e la conservazione della diversità vegetale. La strategia perseguita dal centro è
quella di conservare il più elevato numero di taxa endemici e d’interesse fitogeografico della Sardegna e
dei principali sistemi insulari del Mediterraneo occidentale. La conservazione viene effettuata sia ex situ
(raccolta di semi, spore, e tessuti vegetali ) che in situ (censimento, monitoraggio, tutela e studio delle
popolazioni). Oltre a ciò il CCB si prefigge di studiare dal punto di vista tassonomico, biosistematico ed
ecologico le specie a rischio d’estinzione e di proporre strategie per la conservazione delle popolazioni e
degli habitat in cui esse si trovano. Fanno parte del CCB i Laboratori situati presso l’Orto Botanico, la
Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR), i Campi sperimentali e le Roccaglie della
Biodiversità.
Il Centro è uno dei 18 soci fondatori della “RIBES - Rete Italiana Banche del germoplasma per la
conservazione Ex situ della flora Spontanea italiana”, di cui rappresenta il nodo regionale di riferimento
per la Sardegna.
Nel 2005 la Regione Sardegna, e in particolare l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, ha individuato
nel CCB e nella Banca del Germoplasma della Sardegna due strutture scientifiche di riferimento in
materia di protezione in situ ed ex situ della biodiversità vegetale dell’Isola.
Il CCB ha collaborato con l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente per la realizzazione del Piano
Forestale ed Ambientale Regionale (PFAR) e più nello specifico per le attività di supporto tecnico e
scientifico inerenti gli aspetti botanici e vegetazionali.

Il Centro ha attivato protocolli d’intesa e collaborazione con Enti locali (es.: Provincia di Cagliari) e con le
Aree Protette a livello regionale (es.: Ente Parco Nazionale di La Maddalena, AMP Capo Carbonara,
Riserva Naturale di Monte Arcosu) attraverso progetti specifici finalizzati allo studio in situ e alla
conservazione ex situ del germoplasma delle distinte realtà territoriali. In particolare si segnala il
progetto finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, con il supporto
dell’Amministrazione Comunale di Villasimius, Ente Gestore dell’Area Marina Protetta di Capo
Carbonara, per la conservazione delle entità vegetali in pericolo di estinzione, lo studio ed il
monitoraggio delle entità vegetali e degli habitat psammofili inseriti negli allegati della Direttiva
92/43/CEE “Habitat”.
A livello internazionale collabora con numerose istituzioni impegnate nella conservazione della
biodiversità vegetale attraverso diversi progetti, tra i quali il progetto Interreg IIIB “GENMEDOC”
(Création d’un réseau de centres de conservation du matériel génétique de la flore des régions
méditerranéennes de l’espace MEDOCC). L’iniziativa è cofinanziata dall’Unione Europea, dal Ministero
delle Infrastrutture e Trasporti e dalla Provincia di Cagliari.
Recentemente è stato finanziato un nuovo progetto Interreg IIIB denominato “SEMCLIMED” che
coinvolge 13 partner europei e 3 centri dell’Africa del Nord. Tale iniziativa prevede azioni finalizzate alla
valutazione degli effetti del cambiamento climatico sulla diversità vegetale del Mediterraneo, alla
individuazione di misure di conservazione attiva di habitat e specie minacciate e alla sensibilizzazione
sulla tematica.
Il centro, a livello locale, collabora alla progettazione definitiva ed esecutiva per il “Risanamento delle
dune di Chia e sistemazione delle zone limitrofe – II stralcio”. Il progetto si inserisce nel programma del
Progetto Integrato Territoriale (PIT) CA 4 “Area Vasta Sud Occidentale” ed è finalizzato al ripristino e
alla salvaguardia delle dune attraverso azioni mirate essenzialmente a ridurre l’impatto legato alla
fruizione dei sistemi di spiaggia, dei compendi dunari e delle zone umide di retrodunali ed è finanziato
dalla Misura 1.5 “Rete ecologica regionale” del POR Sardegna 2000-2006.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – A5/3
ASSOCIATED BENEFICIARY PROFILE (Complete for each Associated Beneficiary)
Associated Beneficiary profile information
Short name Associazione Tecla Beneficiary n° 3
Legal information on the Associated Beneficiary
Legal Name and full address
Legal status
Associazione per la cooperazione transregionale locale ed
europea
Sede italiana: via Boncompagni 93, 00187 Roma - e-mail:
teclait@tin.it Tel. 06.42884756-42010907 Fax 06.42010906
Sede belga: rue du Commerce 124, 1000 Bruxelles - e-
mail: upi-tecla@upi-tecla.eu Tel. +32.2.5035128 Fax
+32.2.5143455
Public Authority
Other Public Body
Private commercial
Private non-commercial
Brief description of the activities of the Associated Beneficiary
TECLA è un’associazione di Enti locali, fondata nel 1993, con uffici operativi a Roma e Bruxelles che si
occupa di fornire assistenza tecnica nell’elaborazione e nella gestione di programmi comunitari diretti e
indiretti nel settore della cooperazione, dell’ambiente, delle politiche strutturali e regionali. E’ attualmente
impegnata nella gestione di 8 progetti europei in vari settori con ampi partenariati. Dal 1994 ha
partecipato a oltre 50 progetti europei come proponente o come partner.
Sulla spinta delle esigenze degli attori territoriali di dotarsi di nuovi strumenti finalizzati all’avvio di una
fase innovativa di cooperazione e relazioni tra realtà locali, reti internazionali e Unione Europea, Tecla
ha costruito, nel suo percorso, rapporti di collaborazione con le collettività locali, divenendo prima
soggetto di assistenza tecnica a 5 Regioni d’Europa (Regione Lazio, Regione Sicilia, Regione
Sardegna, Regione Lorena e Regione Pomerania) e oggi struttura di service sull’Europa a favore
dell’Unione delle Province Italiane (UPI) e di molteplici realtà locali distribuite su tutto il territorio
nazionale.
Ha così risposto alle crucialità legate ai requisiti sempre più puntuali di qualità della progettazione
comunitaria, ai complessi criteri di gestione, ai requisiti legati alla sostenibilità e al valore aggiunto
europeo che hanno spinto i territori in direzione del rafforzamento degli elementi di competitività
organizzativa e reso indispensabile la loro partecipazione ai processi di cooperazione locale e
internazionale.
Oggi TECLA, mantenendo integra la propria vocazione di assistenza tecnica ai territori per il sostegno
all’innovazione e allo sviluppo locale, si propone come agenzia per l’ingegnerizzazione dell’innovazione
territoriale e della cooperazione internazionale con l’obiettivo di accompagnare e supportare le
collettività locali a perseguire i propri obiettivi di crescita e sviluppo sostenibile, all’interno di un sistema
“globale” in cui saper cogliere le opportunità offerte dall’Unione Europea per rispondere alle sfide di una
realtà mutevole e complessa.
La metodologia di lavoro tende da un lato a valorizzare le specificità delle collettività territoriali e le
esperienze già realizzate, intrecciandole con le competenze e il know how che TECLA ha sviluppato nel
corso degli anni; dall’altro a favorire la circolazione delle esperienze e l’appropriazione, da parte degli
associati, dei savoir faire della rete che intorno all’esperienza di TECLA si è costruita, così da inserire i
territori in un network più ampio. I tavoli di progettazione costituiscono un momento fondamentale della
strategia associativa. Sulla base delle vocazioni territoriali e interessi strategici di ciascuna, ciascun
socio è coinvolto in gruppi di lavoro supportati da esperti di provata professionalità al fine di elaborare
proposte progettuali da presentare su bandi comunitari. La modalità di progettazione partecipata
permette la massima adesione dei progetti elaborati ai bisogni dei territori e all’esigenza di valorizzare le
potenzialità degli stessi.
X

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – A5/4
ASSOCIATED BENEFICIARY PROFILE (Complete for each Associated Beneficiary)
Associated Beneficiary profile information
Short name Provincia di Caserta Beneficiary n° 4
Legal Name and full address
Provincia di Caserta
Corso Trieste
81100 Caserta
Legal information on the Associated Beneficiary
Legal status
Public Authority
Other Public Body
Private commercial
Private non-commercial
Brief description of the activities of the Associated Beneficiary
X
La Provincia di Caserta è l'ente locale autonomo intermedio tra i Comuni e la Regione, con funzioni,
proprie o conferite, di area vasta, di coordinamento e di programmazione. Il suo territorio ha una
superficie di 2639,38 kmq, comprende 104 comuni, ha una popolazione di 855.872, al 2001.
Esercita i poteri di autonomia statutaria, normativa, organizzativa, amministrativa e finanziaria attribuiti dalle leggi della Repubblica
al fine della salvaguardia, promozione e sviluppo di tutte le risorse umane, culturali ed ambientali del territorio. Esercita, tra le altre,
le funzioni amministrative in materia di difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell’ambiente, tutela e valorizzazione delle risorse
idriche ed energetiche, protezione della flora e della fauna ai sensi dell’art.19 comma 1, lettere a), b), e) del D.L. 267/2000.
La struttura della provincia che si occupa del progetto è trasversale a tre settori: Strumenti di
programmazione negoziata e politiche comunitarie, Settore Ambiente ed Ecologia e Settore Tutela del
Territorio, settori che da tempo, in maniera integrata, si interrelano e si coordinano su tematiche
riguardanti la tutela del territorio e lo sviluppo sostenibile

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – A5/5
ASSOCIATED BENEFICIARY PROFILE (Complete for each Associated Beneficiary)
Associated Beneficiary profile information
Short name Provincia di Matera Beneficiary n° 5
Legal information on the Associated Beneficiary
Legal Name and full address
Provincia di Matera
via Ridola 60
75100 MATERA
Legal status
Public Authority
Other Public Body
Private commercial
Private non-commercial
x
Brief description of the activities of the Associated Beneficiary
La Provincia di Matera ha competenza per la gestione del patrimonio forestale ed aree protette
provinciali, interventi di recupero e tutela del patrimonio naturalistico, interventi di tutela e gestione della
fauna.
Sono in corso alcuni progetti comunitari riguardanti vari campi di applicazione (ambiente,
turismo, tutela della fauna), trai quali un LIFE Natura (vedi scheda A7).
Gli assessorati che parteciperanno al progetto, in particolare Ambiente e Aree protette possono contare
su personale che ha già esperienze in campo gestionale: sono gestite attualmente due Riserve naturali
orientate in cui si stanno attuando misure di valorizzazione e protezione in campo vegetazionale e
faunistica. Su tali temi sono stati prodotti lavori e studi a carattere scientifico e divulgativo. Molte attività
vengono svolte anche in campo frorestale.
Lo sviluppo sostenibile dell’ambiente e del territorio è uno degli obiettivi che il settore Ambiente e
Territorio persegue, promuovendo iniziative e attività orientate alla tutela e alla gestione dell'ambiente e
del territorio: corpi idrici, suolo e sottosuolo, atmosfera, energia.
La struttura si occupa di attività di pianificazione, autorizzazione, controllo e monitoraggio delle diverse
componenti ambientali (aria, acque, materia/rifiuti, risorse energetiche).

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – A7
OTHER PROPOSALS SUBMITTED FOR COMMUNITY FUNDING
Please answer each of the following questions :
• Have you or any of your associated beneficiaries already benefited from previous LIFE cofinancing?
(please cite LIFE project reference number, title, year, amount of the cofinancing,
duration, name(s) of coordinating beneficiary and/or partners involved):
Si, le seguenti province:
Provincia di Cagliari
LIFE97 NAT/IT/004140 “Dune di Piscinas-Monte Arcuentu” , anno di approvazione 1997,
durata: 01-SEP-1997 to 31-DEC -2001, budget totale 321,516.60 € , Beneficiario capofila
Provincia di Cagliari. Partner: Guspini municipality, Arbus municipality, Gonnosfanadiga
municipality, Comunità Montana n18, Legambiente Sardegna, CTS (Centro turistico
studentesco giovanile), ELAFOS, GEM (Gruppo Ecologico Montevecchio), Arcinova, Gruppo
Territorio Ambiente e Lavoro, Pro-loco di Arbus
E’ attualmente Cofinanziatrice del Progetto TARTANET LIFE/2004/NAT/IT /187 per un importo
di Euro 40.000,00. Il progetto ha come beneficiario capofila il Centro Turistico Studentesco e
Giovanile (CTS).
Provincia di Matera
LIFE05 NAT/IT/000009 Safeguard of the threatened raptors of the Matera Province, anno di
finanziamento 2005, durata: 01-OCT-2005 to 30-SEP -2009, Budget: 866,062.00 € , Contributo
LIFE 649,546.00 €. Beneficiario capofila: Provincia di Matera. Partners: Comune di Matera, il
Comune di Montescaglioso ed il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese
Rupestri del Materano.
• Have you or any of the associated beneficiaries submitted any actions related directly or
indirectly to this project to other Community financial instruments? To whom? When and
with what results?
Si, per quanto riguarda le seguenti province, nell’ambito della passata programmazione 2000-
2006 ma in aree diverse rispetto a quelle di progetto e non seguendo una strategia che
garantisca la conservazione a lungo termine delle aree come quelle proposte dal seguente
progetto:
Provincia di Cagliari
Nei siti Natura 2000 della Provincia, la misura 1.5 del POR Sardegna 2000/2006, azione 1.5a,
ha riguardato in particolare la promozione della Rete Ecologica Regionale, finanziando i
Comuni attraverso un bando regionale del dicembre 2005 per la redazione dei piani di gestione
dei siti. I PdG sono stati approvati con delibere di Giunta e/o di Consiglio dei rispettivi Comuni
di appartenenza e consegnati nei termini stabiliti (novembre 2006 e aprile 2007) alla Regione,
la quale ha concluso l’iter di verifica e approvazione finale dei Piani stessi.
Nella stessa provincia Il Comune di Domus de Maria ha in corso la Progettazione definitiva ed
esecutiva, redazione dei piani di sicurezza e direzione dei lavori, per il “Risanamento delle
dune di Chia e sistemazione delle zone limitrofe – II stralcio”. Il progetto si inserisce nel
programma del Progetto Integrato Territoriale (PIT) CA 4 “Area Vasta Sud Occidentale”. Il

progetto è finalizzato al ripristino e alla salvaguardia delle dune attraverso azioni mirate
essenzialmente a ridurre l’impatto attuale e potenziale dovuto alla fruizione dei sistemi di
spiaggia, dei compendi dunari e delle zone umide di retrospiaggia ed è finanziato dalla Misura
1.5 “Rete ecologica regionale” del POR Sardegna 2000-2006.
Il progetto prevede un insieme di interventi che si possono raggruppare in due tipologie:
- Interventi di rinaturazione di ambiti dunari degradati;
- Interventi per l’organizzazione dell’accessibilità e della fruibilità e per la valorizzazione delle
risorse.
Le azioni previste dal progetto consistono da un lato in misure correttive mirate al ripristino
ambientale per l’eliminazione delle criticità in atto, dall’altra in misure finalizzate alla
prevenzione degli impatti potenziali dovuti al calpestio e alla frequentazione del sistema dunale
e del ginepreto. Il progetto riguarda la riqualificazione e valorizzazione ambientale della fascia
costiera attraverso la progettazione delle aree di sosta veicolare e degli accessi pedonali alla
spiaggia, tramite strutture idonee a garantire una fruizione controllata e compatibile con
l’elevata sensibilità ambientale dei luoghi. Inoltre, il progetto prevede specifiche azioni di
rinaturazione dei corpi dunari attraverso interventi estremamente localizzati di ingegneria
naturalistica congiuntamente a nuovi impianti ed infittimenti delle specie autoctone presistenti
(tramite la raccolta, selezione, conservazione del germoplasma in situ, germinazione delle
specie selezionate e relativa moltiplicazione), al fine di ricostituire spontaneamente la
funzionalità delle dinamiche eoliche delle dune.
Il Territorio Comunale di Villasimius è interessato dalle seguenti aree Natura 2000, per le quali
sono stati redatti e approvati i rispettivi Piani di Gestione:
- Sito di Importanza Comunitaria ITB040021 “Costa di Cagliari”, con Piano di Gestione approvato
dalla Regione Sardegna con Decreto n. 29 del 28.02.2008 dell’Assessorato della Difesa
dell’Ambiente;
- Sito di Importanza Comunitaria ITB040055 “Campulongu”, con Piano di Gestione approvato
dalla Regione Sardegna con Decreto n. 17 del 28.02.2008 dell’Assessorato della Difesa
dell’Ambiente;
- Sito di Importanza Comunitaria ITB040020 “Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis” ,
ZPS ITB043026 “Isola di Serpentara”, ZPS ITB043027 “Isola dei Cavoli, con Piano di Gestione
approvato dalla Regione Sardegna con Decreto n. 28 del 28.02.2008 dell’Assessorato della
Difesa dell’Ambiente.
Il Comune di Villasimius, inoltre, nell’ambito del SIC ITB040020 “Isola dei Cavoli, Serpentara e
Punta Molentis” ha in corso di esecuzione il seguente progetto:
- “Interventi di risanamento dei sistemi dunari degradati ed organizzazione dell’accessibilità per
la fruizione della spiaggia di Porto Giunco”, finanziato con l’Accordo di Programma Quadro
“Sostenibilità Ambientale” dell’Assessorato Difesa dell’Ambiente della RAS con Determinazione
n. 512 del 13/06/2008 per complessivi Euro 339.668,00 (impegnati con il n. 8266 sul capitolo
SC04 1756 del Bilancio Regionale 2008), comprensivo di tutte somme necessarie al
completamento dell’operazione. il progetto prevede le seguenti opere:
- accesso pedonale a mare mediante una passarella in legno.
- intervento di risanamento e rinaturalizzazione del sistema dunare di Porto Giunco, con
specifici interventi di ingegneria naturalistica per contenere l’erosione in atto, unitamente ad
opere di impianto con specie autoctone provenienti dalla raccolta, selezione, conservazione e
germinazione del germoplasma ex situ.
Infine, per il SIC “Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis” è stato concesso un
finanziamento al Comune di Villasimius attraverso il POR Sardegna 2000-2006 – Misura 1.5b
Rete Ecologica Regionale per un importo complessivo di Euro 413.946,50 (Determinazione n.
28 del 27.01.2009), che prevede la realizzazione dei seguenti interventi attualmente in fase di
progettazione:
- Interventi per la difesa attiva degli habitat dunali di interesse comunitario: contributo
concesso 155.724,00 euro;
- Realizzazione discese a mare su passerella: contributo concesso 129.770 euro;
- Interventi di ripristino e rinaturalizzazione della vegetazione dunale: contributo concesso
128.452,50 euro.

Università di Cagliari
L’Università di Cagliari, con il proprio osservatorio O.C.E.A.N.S. Osservatorio Coste E
Ambiente Naturale Sottomarino patrocina il progetto INTERREG IIIA GERERG "Gestion
intègrèe de l’environnement à haute risque d’èrosion" "Gestione ambientale integrata in località
ad elevato rischio di erosione"(IT-FR) svolto nel nord della Sardegna dai seguenti partner:
Comune di Palau, Provincia di Sassari, Réserve naturelle des Bouches de Bonifacio,
International Marine Centre CNR & Fondazione IMC, Dipartimento di Scienze della Terra
dell’Università di Cagliari
L'Università di Cagliari, con il proprio Centro Conservazione Biodiversità è partner del progetto
"GENMEDOC: Creazione di una rete di centri di conservazione del materiale genetico della
flora delle regioni mediterranee dello spazio MEDOCC" all'interno del Programma Interreg III B
MEDOCC. Capofila Banc de Llavors Forestals - CIEF (València ) sono partners: 1 Centro
Conservazione Biodiversità (Cagliari) , 2 Conservatoire Botanique National Méditerranéen
(Isola di Porquerolles) , 3 Dipartimento di Botanica (Catania) , 4 Banc de Germoplasma - Jardí
Botànic (València) , 5 Banc de Germoplasma Fundació Jardí Botànic de Sóller. (Isole Baleari) ,
6 Mediterranean Agronomic Institute of Chania (Creta) , 7 Institut Botànic de Barcelona Jardí
Botànic de Barcelona (Catalogna) , 8 Institut des Régions Arides Medenine (Tunisia) , 9
Dirección General del Medio Natural Consejería de Agricultura, Agua y Medio Ambiente
(Murcia).
Il progetto si propone lo scambio di informazioni tecniche, l'adozione di strategie e protocolli di
lavoro comuni per la conservazione delle risorse genetiche dei taxa mediterranei e
principalmente di quelli prioritari presenti negli habitat della direttiva Habitat 92/43/CEE.
Le esperienze maturate in questo progetto verranno messe a frutto nella tutela del
germoplasma delle specie vegetali degli habitat prioritari nei 5 siti Natura 2000 individuati in
questo progetto LIFE+, e nel monitoraggio dell’erosione costiera ai fini della migliore
realizzazione delle azioni C, fornendo un buon esempio di integrazione di fondi comunitari per
la tutela di Natura 2000, come auspicato dalla DG Ambiente della Commissione Europea.
• For those actions which fall within the eligibility criteria for financing through other
Community financial instruments, please explain in detail why you consider that those
actions nevertheless do not fall within the main scope of the instrument(s) in question and
are therefore included in the current project.
Natura 2000 nella nuova programmazione è divenuta in teoria oggetto di tutela trasversale di
molti fondi comunitari ma non è mai l’obiettivo principale di tali fondi. Nella pratica è dunque
impossibile realizzare un progetto ampio geograficamente, che coinvolga diverse aree d’Italia
accomunate dagli stessi habitat da conservare, , coerente e con azioni sequenziali nel tempo e
nella logica di tutela a tutto campo degli habitat dunali utilizzando altri fondi comunitari, che
sono stati pensati per obiettivi prioritari diversi dalla tutela ambientale (sviluppo rurale,
miglioramento dell’economia, etc) e che semmai possono finanziare solo parti di azioni in modo
separato e non coordinato (come evidenzia il manuale dell’IEEP-WWF “Financing Natura
2000” 2007)con i tempi e le necessità di un’azione urgente di tutela di habitat prioritari a forte
rischio di scomparsa che sia composto da azioni di studio, di lavori sul campo e di
sensibilizzazione strettamente interconnesse tra loro. Un progetto di questo tipo può essere
finanziato solo da LIFE+ che ha proprio come obiettivo nella componente LIFE+Natura la tutela
degli habitat più rari e minacciati come 2250 “Dune costiere con Juniperus spp.”, oggetto di
questo progetto insieme ad altri habitat di interesse comunitario concatenati.
LIFE+Natura è lo strumento finanziario più adatto e appropriato per un progetto di
conservazione di questo tipo in 5 siti Natura 2000 e con oggetto habitat prioritari e di interesse
comunitario ai sensi della direttiva Habitat 92/43.

LIFE +
Nature and Biodiversity
TECHNICAL APPLICATION FORMS
Part B – technical summary and overall
context of the project

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B1
SUMMARY DESCRIPTION OF THE PROJECT (Max. 3 pages; to be completed in English)
Project title: Conservation and recovery of dune priority habitats among the sites of Cagliari,
Caserta and Matera provinces
Objectives:
Three provinces, with similar habitats to be protected within 5 SCIs, an University and an
association of local authorities will share their efforts to reach the following specific objectives:
- Apply best practice and demonstration actions to protect one of the more threatened habitat of
the EU (Coastal Juniper dunes 2250*) and the related habitats within 5 Natura 2000 sites.
- Establish a common approach for the long term protection of these habitats based on sound
monitoring of biotic and abiotic characteristics.
- Decrease/eliminate the threats affecting the habitats in the sites identified such as tourist
pressure, coastal erosion, spread of allochthonous species, lack of management, scarce
information.
- Increase the level of awareness of local population (students, local inhabitants, tourists) and
stakeholders on the importance of these habitats not only for their landscape value but also as a
mean to face climate change effects (e.g. increase sea level).
The general objective to which the project contribute is the local implementation of the Habitat
Directive and the Integrated Coastal Zone Management european recommendation.
Actions and means involved:
The project will start with preparatory actions which will produce practical recommendation for the
rest of the project: geo-botanical studies on the status of the habitats targeted, sedimentology
studies to increase knowledge on deposition process of sand to face coastal erosion, detailed
habitat mapping, application of telecontrol system of extreme events and their effects on dune
erosion, monitoring the effects of tourist pressure, technical blueprint and nomination of the project
staff and call for tenders.
The concrete conservation actions includes a set of measures aimed at the long term conservation
of the habitats: Habitat recovering with bio engineering, collection and conservation of dune plants
seeds ex situ, plant production for the habitat recovering, realization with innovative techniques of
paths and parkings preventing the uncontrolled access on the dunes, delimitation of areas with low
impact fences, elaboration of management plans for three sites, realization of a database for the
long term management of the dune system and of its habitats.
The communication and dissemination actions are an important part of the project and foresee the
elaboration of a communication plan of the project, meetings with stakeholders to share local
acceptance to the dune habitats protection, public awareness of tourists during the summer
season on the EU interest habitats and Natura 2000, activities with schools to improve among the
young generations the knowledge and the awareness on the importance of coastal habitats,
realization of two international conferences on dune habitat protection within Natura 2000,
participation to fairs and conferences to spread the objectives and the results of the project,
production and diffusion of a video, the web site and the laymen’s report of the project.
The project management and monitoring will serve the entire project to improve efficacy of the
actions and make better use of the EU financing through the following actions:
Set up of the coordination committee of the project and of the project staff in each province with
clear and defined roles among beneficiaries, set up and functioning of the scientific committee of
the project, administrative management of the project, periodical coordination meetings and
exchanges among the personnel involved, networking with other LIFE projects with similar
objectives, the independent audit. Particular attention will be spent to monitor the efficacy of the
actions in terms of nature conservation and the follow up of the actions.

Expected results (quantified as far as possible):
The project will apply best practice and will have a demonstrative character in protecting 2 priority
habitats and the others 5 of community importance, in five Natura 2000 sites which hosts the 4% of
the coverage of the habitat “2250* Coastal dunes with Juniperus spp.”.
The expected results are:
5 reports on sedimentology and coastal erosion in the sites
5 reports on vegetation
5 detailed maps of the habitats within the 5 sites
1 telecontrol system of extreme erosional events in two sites
4 types of habitat restoration interventions in 5 sites on a total of 1000 ha
In situ and ex situ conservation of an average of 15 species for each site
3 types of dune protecting system from trampling in 5 sites for about 2000 meters and 5 parking
areas far from the dunes
2 Natura 2000 management plans drafted and approved
1 database for coastal management
60.000 copies of leaflet on sustainable fruition
8.000 copies of brochure in Italian on the priority habitat, Natura 2000 and the project.
15.000 copies of a less technical brochure in Italian and English
1 leaflet dedicated to children (as many copies as possible)
1 documentary in 2000 copies
1 web site
12 stakeholders meetings
Participation to 4 fairs and 4 congresses
Sensibilization of over 6000 tourists
Placing of 20 informative panels
Involvement of 500 students in didactic activities
1 international conference on the priority coastal habitat within Natura 2000.
As for the conservation aspects, the expected results of the concrete conservation
actions are the following:
C1) recupero e
risanamento degli
habitat dunari
degradati
1) Porto Campana
ITB042230
(Provincia di
Cagliari)
C1a) Sistemi di
protezione delle dune
stabilizzate
Sa Colonia Campana:
20.000mq
C1b) Sistemi di cattura
ed intrappolamento
della sabbia
S'Acqua Durci:
Solo b: 7000mq
b e c: 8000mq
complessivamente
C1c) Rinaturazione degli
habitat dunari degradati
S'Acqua Durci:900mq
Sa Colonia Campana:
2000mq
C1d) Eradicazione delle
specie aliene e
rinaturazione habitat
Sa Colonia Campana:
4300mq
2) Stagno di Piscinnì
ITB042218
(Provincia di
Cagliari)
3) Pineta della Foce
del Garigliano
IT8010019
(Provincia di
Caserta)
1000 m 8000 mq. 10m di profondità x 3000 m
di lunghezza
20 ha
4) Bosco Pantano di
Policoro e Costa
Ionica Foce Sinni
IT92220055
(Provincia di Matera)
10.000 mq. 8000 mq. 2000mq 20 ha
5) Isola dei Cavoli 10.000 mq 8.000 mq 2.000 mq 20 ha

Serpentara e Punta
Molentis ITB040020
(Provincia di
Cagliari)
Raccolta
1) Porto Campana
ITB042230
(Provincia di
Cagliari)
C2 raccolta di C3a) Passerelle
materiale rimovibili
tassonomico e
produzione
piante per
conservazione
ex situ e in situ.
su
110.000
mq+31.700 mq di
vari habitat (vedi
scheda azione)
S'Acqua Durci: 250
m.
SaColonia
Campana: 240 m.
C3b)
Delimitazione
leggera delle
aree dunari al
fine di
scoraggiare
l'accesso
S'Acqua Durci:
300 m.
SaColonia
Campana: 750 m.
C3c) aree sosta
veicolare per
evitare il
raggiungimento
delle aree dunali
Riqualificazione area
esistente su 2000
mq.
C4
Elaborazion
e e adozione
Piani di
Gestione
C5 Banca
dati
floristico
vegetazion
ele e
abiotica
sulle dune.
1 per tutti I
siti.
2) Stagno di Piscinnì
ITB042218
(Provincia di
Cagliari)
Raccolta su 8500
mq+8000 mq di
vari habitat (vedi
scheda azione)
120 mt. 1150 m Riqualificazione area
esistente su 840 mq.
3) Pineta della Foce
del Garigliano
IT8010019
(Provincia di
Caserta)
19 unità
tassonomiche
1500+50 m. 1300 m. Riqualificazione area
esistente su 1400
mq.
1
4) Bosco Pantano di
Policoro e Costa
Ionica Foce Sinni
IT92220055
(Provincia di Matera)
25 unità
tassonomiche
400 m. 400 m. 1000 mq. 1
5) Isola dei Cavoli
Serpentara e Punta
Molentis ITB040020
(Provincia
Cagliari)
di
20 unità
tassonomiche
800 m 600 m 2.000 mq

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2a/1
GENERAL DESCRIPTION OF THE AREA / SITE(S) TARGETED BY THE PROJECT
Name of the project area: Porto Campana
Surface area (ha): 197
EU protection status: SPA □ NATURA 2000 Code : ................................
pSCI NATURA 2000 Code : ITB042230
Other protection status according to national or regional legislation:
Proposta Riserva Naturale di Capo Spartivento e Stagni di Chia, L.R. 7 giugno 1989, n. 31;
Beni paesaggistici ai sensi dell’art. 136 e 142 del D.Lgs. 42/2004;
D.M. 14/02/1983 vincolo archeologico sull’antica necropolis della città punico-romana di Bithia in
località Is Tramazzeddus;
Oasi permanente di protezione faunistica “Santa Margherita” Istituita con D.A.D.A. n. 98 del 20
luglio 1978.
Inoltre le coste della Sardegna sono tutelate dal provvedimento per la tutela e salvaguardia delle
coste Legge Regionale 25 novembre 2004, n. 8 “Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la
pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale” per il quale le aree dunali sono
sottoposte a misure di salvaguardia comportanti il divieto di realizzare nuove opere soggette a
concessione ed autorizzazione edilizia, nonché quello di approvare, sottoscrivere e rinnovare
convenzioni di lottizzazione, oltre ad altre misure di tutela.
La Regione Sardegna ha aderito alla Campagna Internazionale per la protezione e la
conservazione delle coste, organizzata insieme dall’UNEP, dall’Unione Europea, e dal progetto
METAP della Banca Mondiale, che ha fatto meritare al presidente della Regione la nomina ad
"Ambasciatore delle coste" da parte dell’UNEP, nel 2007. Questo insieme di provvedimenti e di
politiche coerenti con questo progetto assicurano la tutela a lungo termine delle aree garantendogli
un alto status di protezione.
Main land uses and ownership status of the project area:
L’area è oggetto di intensa frequentazione balneare libera durante la stagione estiva con
conseguente calpestio. Non sono presenti stabilimenti balneari. Le aree di progetto appartengono
alle seguenti proprietà:
Demanio Marittimo
Terreni di proprietà del Comune di Domus de Maria
Scientific description of project area:
L’area pSIC si sviluppa, per una lunghezza di circa 3 Km, lungo il settore costiero del Comune di
Domus de Maria. L’area racchiude estese falcate sabbiose delimitate internamente da ampi
sistemi dunari. Da un punto di vista morfovegetazionale le strutture dunari sono caratterizzate dalla
presenza di un sistema di dune primarie nel settore di avanduna costituito da accumuli sabbiosi
mobili (mobile foredune), e da corpi sabbiosi più evoluti con tendenza alla stabilizzazione ad opera
della vegetazione pioniera (incipient foredune).
Il passaggio dal sistema dunare primario di avanduna a quello secondario avviene attraverso
un’ampia fascia di transizione, corrispondente al settore di cresta del sistema dunare, in cui si
alternano settori dunari stabilizzati (stabilized dune) a corpi sabbiosi mobili e semistabilizzati.
Inoltre sono presenti più o meno vaste depressioni interdunari, canali e conche di deflazione.
Queste morfologie di erosione all’interno del campo dunare sono in parte indotte dalla
frequentazione dell’ambito.

Oltre il settore di cresta si sviluppa il versante retrodunare dominato da estese formazioni a
ginepro, dove le dinamiche eoliche sono meno incisive e si assiste a fenomeni di ricaduta di sabbia
sottovento.
La frammentazione è connessa a processi erosivi indotti dal ripetuto passaggio pedonale e dalla
frequentazione.
Gli ecosistemi dunari sono ancora oggi ben conservati e si ha la possibilità di vedere, in diverse
località, tutto il geosigmataxa psammofilo, dalla vegetazione erbacea annuale sino a quella
forestale dei ginepreti dell’habitat prioritario *2250 “Dune costiere con Juniperus spp.”.
Nelle situazioni dove le mareggiate depositano materiale organico, costituito prevalentemente da
detriti di Posidonia oceanica, si hanno le condizioni affinché possano insediarsi le prime cenosi
vegetali pioniere, costituite esclusivamente da terofite alonitrofile; si tratta di cenosi sempre
paucispecifiche riferibili all’associazione Salsolo kali-Cakiletum maritimae, che rientra nell’habitat
“Vegetazione annua delle linee di deposito marine” (Codice 1210). Quest'associazione è costituita
da specie vegetali annuali quali Cakile maritima subsp. maritima, Salsola kali e Chamaesyce
peplis. Il livellamento delle spiagge o l’aratura meccanica e l’utilizzo delle spiagge a fini turistici
determinano la distruzione di tali aspetti di vegetazione, modificando le condizioni ecologiche e
impedendo l’ulteriore naturale evoluzione del sistema verso stadi di vegetazione più maturi.
Sulle prime dune embrionali, che si formano per accumulo e progressiva stabilizzazione di
sedimento, si insediano i primi aspetti di vegetazione perenne dominata da graminacee rizomatose
e principalmente da Elymus farctus subsp. farctus; tale entità caratterizza l’associazione Sileno
corsicae-Elytrigetum junceae, endemica sardo-corsa é caratterizzata da un importante contingente
floristico di specie nitrofile; è presente nell’area in formazioni discontinue e fortemente destrutturate
a causa della forte pressione antropica. Tali cenosi sono strutturalmente e ecologicamente riferibili
a quelle che caratterizzano l’habitat “Dune mobili embrionali” (Codice 2110).
Nell’area si possono distinguere aspetti pionieri di tale cenosi caratterizzati da una maggiore
presenza di Sporobolus virginicus, nelle situazioni di maggiore disturbo dovuto al calpestio, che
tende talvolta a costituire vere e proprie cenosi monospecifiche, ed altri più maturi a Othantus
maritimus con associato un contingente di specie perenni quali Cyperus capitatus, Eryngium
maritimum.
Sulle dune parzialmente consolidate, caratterizzate dall’assenza di modificazioni ad opera del
mare, si rinviene l’associazione Echinophoro spinosae-Ammophiletum arundinacea. Tali cenosi
sono strutturalmente e ecologicamente riferibili a quelle che caratterizzano l’habitat “Dune mobili
del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria ("dune bianche")” (Codice 2120). Oltre ad
Ammophila arenaria subsp. australis, le specie caratteristiche di questa associazione sono
Eryngium maritimum, Medicago marina e Anthemis maritima. Nel SIC l’associazione è presente in
situazioni di forte destrutturazione e degrado dovute principalmente alla forte pressione antropica e
ai fenomeni erosivi in atto che hanno determinato una progressiva frammentazione delle cenosi.
Queste due comunità di geofite rizomatose perenni sono dominate da piante altamente
specializzate, ascrivibili alla classe Ammophiletea e occupano ambienti ecologicamente diversi,
influenzati sia da un gradiente decrescente di salinità e uno crescente di evoluzione della duna e
lontananza dal mare, nonché dalla diversa granulometria del substrato.
Sul lato continentale della duna, Ammophila arenaria subsp. australis diventa più rara; le
condizioni ecologiche di maggiore stabilità della sabbia e di maggiore disponibilità in nutrienti
permettono l’insediarsi di altre specie vegetali più esigenti quali Crucianella maritima che consente
di differenziare una subassociazione di contatto catenale denominata Echinophoro spinosae-
Ammophiletum arundinaceae subass. crucianelletosum caratterizzata dalla presenza di specie
quali Elymus farctus subsp. farctus, Cyperus capitatus, Sporobolus virginicus, Lotus cytisoides
subsp. conradiae e Silene nicaensis. Da questa subassociazione di contatto si passa a zone in cui
l’Echinophoro spinosae-Ammophiletum arundinaceae risulta impoverito e diventa costante la
presenza di Crucianella maritima; questa forma il Crucianelletum maritimae che caratterizza
l’habitat “Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae” (Codice 2210), osservabile solo dove il
cordone dunale è molto ampio. Tali cenosi si caratterizzano per la presenza di specie quali Ononis
variegata, Pancratium maritimum, Ammophila arenaria subsp. australis, Cyperus capitatus e Lotus
cytisoides subsp. conradiae.
Nei punti dove le sabbie sono più stabili e compatte, nel settore più interno del campo dunale, il
crucianelleto si ritrova a mosaico con una vegetazione di tipo camefitico costituita esclusivamente

da garighe primarie. Sono cenosi estremamente vulnerabili in seguito alla destrutturazione della
duna bianca e di elevato valore naturalistico in quanto caratterizzate da entità fitogeograficamente
rilevanti come Helichrysum microphyllum subsp. tyrrhenicum.
Nelle dune stabilizzate si osserva l’instaurarsi della vegetazione fanerofitica psammofila costituita
da boscaglie a Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa riferibili all’associazione Pistacio lentisci-
Juniperetum macrocarpae che caratterizzano l’habitat “Dune costiere con Juniperus spp.” (Codice
2250); si tratta di microboschi a dominanza di Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa, costituiti
da fanerofite cespitose sclerofilliche quali Pistacia lentiscus, Rhamnus alaternus e Juniperus
phoenicea subsp. turbinata. Frequenti le specie lianose ed in particolare Smilax aspera, Rubia
peregrina subsp. requienii, Clematis cirrhosa, Prasium majus, oltre alle geofite Ruscus aculeatus e
Asparagus acutifolius. Quest’associazione si trova a mosaico con cenosi forestali riferibili
all’associazione Phillyreo rodriguezii-Juniperetum turbinatae (che rientrano nello stesso habitat)
che dal punto di vista dinamico è vicariante dell’associazione Pistacio lentisci-Juniperetum
macrocarpae nei tratti più interni del litorale sabbioso. Le differenze sostanziali riguardano
soprattutto le esigenze ecologiche, oltre che chiaramente il relativo corteggio floristico. Il Phillyreo
rodriguezii-Juniperetum turbinatae si localizza prevalentemente nelle aree retrodunali, in genere
prossime agli ambienti umidi salmastri. Le specie che caratterizzano quest’associazione sono:
Juniperus phoenicea subsp. turbinata, Phillyrea media var. rodriguezii, Juniperus oxycedrus subsp.
macrocarpa, Pistacia lentiscus, Asparagus albus, Rubia peregrina, Olea europea var. sylvestris,
Osyris alba, Cistus incanus, Prasium majus. Queste due associazioni fanerofitiche Pistacio
lentisci-Juniperetum e Phillyreo rodriguezii-Juniperetum turbinatae si trovano fortemente
degradate, in continua evoluzione a causa dello scalzamento dunale e conseguente esposizione
delle radici, che determina una progressiva frammentazione e riduzione di questo habitat.
A mosaico con queste cenosi si ritrovano comunità terofitiche a fenologia tardo invernaleprimaverile
inquadrabili nell’alleanza Alkanno-Maresion nanae dell’ordine Malcomietalia che
caratterizza l’habitat “Dune con prati di Malcolmietalia” (Codice 2230), localizzate tra le radure
della vegetazione perenne. Nel territorio fra le specie caratteristiche di questo syntaxon si possono
citare Malcolmia ramosissima, Polycarpon tetraphyllum e Brassica tournefortii.
Nel piede del fronte retrodunale e nelle aree interne si osservano praterie terofitiche stabili a
Brachypodium retusum che identificano l’habitat “Percorsi substeppici di graminacee e piante
annue dei Thero-Brachypodietea” (Codice *6220).
Nelle aree umide retrodunali si rinvengono aspetti di vegetazione che nel complesso costituiscono
il geosigmeto alofilo sardo, tipico delle aree salmastre, degli stagni e delle lagune costiere
(Ruppietea, Thero-Suaedetea; Saginetea maritimae, Salicornietea fruticosae, Juncetea maritimi,
Phragmito-Magnocaricetea). La microgeoserie si sviluppa in corrispondenza degli stagni e delle
lagune, temporanei o permanenti, anche di piccola estensione, presenti in gran numero lungo le
coste basse e sabbiose. Si tratta di comunità vegetali specializzate a crescere su suoli
generalmente limoso-argillosi, scarsamente drenanti, allagati per periodi più o meno lunghi da
acque salate. Questi microgeosigmeti sono uniformemente diffusi lungo le coste dell’isola, ma solo
in particolari condizioni geomorfologiche raggiungono estensioni apprezzabili. L’articolazione è
tipicamente catenale: dalle depressioni più interne, a prolungata inondazione e successivo
prosciugamento estivo, sino a quelle più esterne delle lagune salmastre sono presenti le seguenti
comunità, disposte secondo gradienti ecologici determinati dai periodi di inondazione e/o
sommersione, granulometria del substrato, salinità delle acque.
Le aree stagnali retrodunali sono caratterizzate dalla presenza di cenosi costituite da fanerogame
sommerse, mono o paucispecifiche (classe Ruppietea) che identificano l’habitat “Lagune costiere”
(Codice *1150). Nelle zone con allagamento per periodi più o meno prolungati si osservano
comunità annuali riferibili alla classe Thero-Suaedetea e comunità terofitiche xero-alofile, a
mosaico con le comunità perenni della classe Saginetea maritimae. Si rinvengono inoltre comunità
alofile camefitiche (ordine Salicornietalia fruticosae della classe Salicornietea fruticosae) che
caratterizzano l’habitat “Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termoatlantici Sarcocornetea
fruticosae” (Codice 1420) e comunità alofile emicriptofitiche caratterizzate dalla presenza di specie
endemiche del genere Limonium sp.pl. che definiscono l’habitat ”Steppe salate mediterranee
(Limonietalia)” (Codice *1510). Tali cenosi vengono riferite all’alleanza endemica sarda Triglochino
barrelieri-Limonion glomerati (ordine Limonietalia, classe Salicornietea fruticosae). Le comunità
perenni, sempre paucispecifiche, sono dominate da geofite ed emicriptofite (alleanze Juncion

maritimi e Plantaginion crassifoliae della classe Juncetea maritimi); si tratta di comunità subalofile
riferibili all’habitat “Pascoli inondati mediterranei” (Codice 1410) che rappresentano situazioni di
transizione verso le cenosi elofitiche (ordine Scirpetalia compacti della classe Phragmito-
Magnocaricetea).
Informazioni relative agli habitat dell’allegato I presenti nel sito, relative al 2003:
Importance of the project area for biodiversity and/or for the conservation of the species /
habitat types targeted at regional, national and EU level (give quantitative information if
possible):
Porto Campana è uno dei 94 siti Natura 2000 italiani caratterizzati dall’habitat prioritario *2250
“Dune costiere con Juniperus spp.” e uno dei 184 a livello europeo. Considerato che la copertura
stimata a livello europeo di tale habitat è di 25.672 ettari e la copertura di tale habitat nel sito
ammonta a 65 ettari, il sito rappresenta il 2.5 per mille della superficie totale esistente in Europa di
tale habitat che è presente solo in Italia, Portogallo, Spagna, Danimarca, Francia e Grecia.
(elaborazione su dati Agenzia europea dell’ambiente aggiornati a dicembre 2006). Inoltre è uno dei
pochi siti in Europa con esemplari di ginepro di tale vetustà e conformazione.
Per questi motivi l’importanza dell’area di progetto per la tutela dell’habitat non solo è prioritaria a
livello provinciale e regionale, ma a livello nazionale e comunitario, tanto da un punto di vista
conservazionistico che paesaggistico. Tuttavia la presenza di minacce antropiche quali l’intensa
frequentazione estiva necessita di azioni urgenti di conservazione, come illustrato nella sezione C
e nelle mappe allegate relative al sito.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2a/2
GENERAL DESCRIPTION OF THE AREA / SITE(S) TARGETED BY THE PROJECT
Name of the project area: Stagno di Piscinnì
Surface area (ha): 443
EU protection status: SPA □ NATURA 2000 Code : ................................
pSCI NATURA 2000 Code : ITB042218
Other protection status according to national or regional legislation:
Beni paesaggistici ai sensi dell’art. 136 e 142 del D.Lgs. 42/2004;
D.M. del 16 luglio 1983 – Pixinni, Cave punico romane;
Inoltre le coste della Sardegna sono tutelate dal provvedimento per la tutela e salvaguardia delle
coste Legge Regionale 25 novembre 2004, n. 8 “Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la
pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale” per il quale le aree dunali sono
sottoposte a misure di salvaguardia comportanti il divieto di realizzare nuove opere soggette a
concessione ed autorizzazione edilizia, nonché quello di approvare, sottoscrivere e rinnovare
convenzioni di lottizzazione, oltre ad altre misure di tutela.
La Regione Sardegna ha aderito alla Campagna Internazionale per la protezione e la
conservazione delle coste, organizzata insieme dall’UNEP, dall’Unione Europea, e dal progetto
METAP della Banca Mondiale, che ha fatto meritare al presidente della Regione la nomina ad
"Ambasciatore delle coste" da parte dell’UNEP, nel 2007. Questo insieme di provvedimenti e di
politiche coerenti con questo progetto assicurano la tutela a lungo termine delle aree garantendogli
un alto status di protezione.
Main land uses and ownership status of the project area:
L’area è oggetto di intensa frequentazione balneare libera durante la stagione estiva con
conseguente calpestio. Non sono presenti stabilimenti balneari. Le aree di progetto appartengono
alle seguenti proprietà:
Demanio Marittimo
Terreni di proprietà del Comune di Domus de Maria
Terreni di proprietà del Comune di Teulada
Terreni privati
Scientific description of project area:
Il pSIC ITB042218 “Stagno di Piscinnì” si colloca nel settore sud-occidentale della Sardegna,
all’interno del sistema territoriale della Costa del Sud che si estende da Capo Spartivento fino alla
Punta di Cala Piombo e comprende l’arco costiero, esteso approssimativamente per 25 Km,
chiuso tra il Promontorio di Capo Teulada a ovest e quello di Capo Malfatano a est. Il SIC si
estende per 443 ha di cui 314 ricadenti nell'Isola amministrativa del Comune di Domus De Maria, e
23 ha ricadenti nel Comune di Teulada. I restanti 106 ha riguardano il settore marino.
La località Piscinnì è situata in una piccola baia sul fondo della quale si estende una spiaggia di
circa 200 metri di lunghezza. Qui trova sbocco temporaneo ed occasionale (nel periodo invernale)
l'omonimo canale Piscinnì, che drena un piccolo settore collinare e che origina l’area stagnale
nella depressione retrodunare. Il cordone di spiaggia, che separa l’avanspiaggia dal retrospiaggia,
è coperto da sporadiche coperture vegetali erbacee, oltre il quale, in continuità, si sviluppa un
campo dunare embrionale in fase di stabilizzazione nei settori più interni a contatto con i fronti
rocciosi e con la strada che interrompe il sistema stagno-spiaggia frammentando le potenzialità
trofiche ed ambientali dell’intero sistema. Le depressioni interdunari, sono utilizzate nella stagione
estiva come luoghi di accesso e sosta dei mezzi provocando degrado e alterazione dei corpi
sabbiosi. In tal modo si innescano processi di mobilizzazione di materiale sabbioso ad opera del

vento e delle mareggiate che favoriscono significativi squilibri sedimentari nel sistema di spiaggia
con conseguente alterazione della copertura vegetale. L’utilizzo della spiaggia come luogo di
pascolo di ovini e bovini è un ulteriore fattore di alterazione, sia fisica, per la movimentazione e la
sottrazione della copertura vegetale a favore di specie inappetibili al pascolo (es. l’Eryngium
maritimum), sia chimica, con apporto di materiale organico condizionando la presenza di specie
non sempre rispondenti alle caratteristiche edafiche dei luoghi e consentendo la potenziale
insorgenza di fenomeni eutrofici.
Dal punto di vista vegetazionale il pSIC ospita una notevole varietà di ambienti che rendono il
mosaico territoriale assai complesso. Le aree stagnali sono caratterizzate dalla presenza di cenosi
costituite da fanerogame sommerse, mono o paucispecifiche (classe Ruppietea) che identificano
l’habitat “Lagune costiere” (Codice *1150). Nelle zone con allagamento per periodi più o meno
prolungati si osservano comunità annuali riferibili alla classe Thero-Suaedetea e comunità
terofitiche xero-alofile, a mosaico con le comunità perenni della classe Saginetea maritimae. Si
rinvengono inoltre comunità alofile camefitiche (ordine Salicornietalia fruticosae della classe
Salicornietea fruticosae) che caratterizzano l’habitat “Praterie e fruticeti alofili mediterranei e
termoatlantici Sarcocornetea fruticosae” (Codice 1420) e comunità alofile emicriptofitiche
caratterizzate dalla presenza di specie endemiche del genere Limonium, e in particolare di L.
malfatanicum endemica esclusiva del Sulcis, che definiscono l’habitat ”Steppe salate mediterranee
(Limonietalia)” (Codice *1510). Tali cenosi vengono riferite all’alleanza endemica sarda Triglochino
barrelieri-Limonion glomerati (ordine Limonietalia, classe Salicornietea fruticosae). Le comunità
perenni, sempre paucispecifiche, sono dominate da geofite ed emicriptofite (alleanze Juncion
maritimi e Plantaginion crassifoliae della classe Juncetea maritimi); si tratta di comunità subalofile
riferibili all’habitat “Pascoli inondati mediterranei” (Codice 1410) che rappresentano situazioni di
transizione verso le cenosi elofitiche (ordine Scirpetalia compacti della classe Phragmito-
Magnocaricetea). In particolare merita citare la presenza di Cressa cretica che rappresenta
certamente una specie d'interesse, meritoria di conservazione.
Nella fascia più esterna si rilevano formazioni tipiche della macchia mediterranea con presenza di
specie quali Pistacia lentiscus, Cistus monspeliensis ed esemplari sparsi di Calicotome villosa. Le
aree retrostanti, sono occupate prevalentemente da vegetazione erbacea annuale e/o perenne con
presenza di isolati nuclei di macchia mediterranea. La vegetazione delle aree utilizzate per le
attività di pascolo è costituita da specie erbacee, generalmente Graminacee e Leguminose, si
tratta di praterie terofitiche stabili a Brachypodium retusum che identificano l’habitat prioritario
“Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea” (Codice *6220).
La spiaggia di Piscinnì ospita limitate formazioni dunari stabilizzate costituite essenzialmente da
esemplari di Pistacia lentiscus, Olea europaea var. sylvestris, esemplari di Rhamnus alaternus.
Le formazioni a macchia bassa e gariga sono presenti laddove il substrato è in prevalenza
roccioso e sono costituite principalmente da specie a portamento arbustivo quali Euphorbia spp.,
Asparagus albus, Ruscus aculeatus, Cistus monspeliensis, Lavandula stoechas. Nelle aree
occupate da tipologie di macchia più evoluta, laddove la rocciosità è inferiore, sono presenti
formazioni costituite da Pistacia lentiscus, Olea europaea var. sylvestris ed Euphorbia dendroides
(Oleo-lentisceto). Le formazioni di macchia alta, costituita principalmente da specie arboree e
arbustive, occupano principalmente la fascia di pedimonte, del crinale trasversale e dei versanti. E’
inoltre presente una macchia a Juniperus phoenicea subsp. turbinata, a Olea europea var.
sylvestris e Pistacia lentiscus con presenza secondaria di Calicotome villosa, Rhamnus alaternus.
Nelle aree più esposte a sud e con rocciosità più elevate domina Euphorbia dendroides.
Gli ecosistemi dunari sono molto limitati e non si ha la possibilità di vedere il geosigmataxa
psammofilo, dalla vegetazione erbacea annuale sino a quella forestale dei ginepreti dell’habitat
prioritario *2250 “Dune costiere con Juniperus spp.”.
Le aree sommerse sono caratterizzate dalla presenza di estese Praterie di Posidonia oceanica e
da altre cenosi costituite da fanerogame marine che rientrano nell’habitat prioritario 1120 (Praterie
di Posidonie (Posidonia oceanica).
Nelle situazioni dove le mareggiate depositano materiale organico, costituito prevalentemente da
detriti di Posidonia oceanica, si insediano cenosi vegetali pioniere, costituite esclusivamente da
terofite alonitrofile; si tratta di cenosi sempre paucispecifiche riferibili all’associazione Salsolo kali-
Cakiletum maritimae, che rientra nell’habitat “Vegetazione annua delle linee di deposito marine”
(Codice 1210). Quest'associazione è costituita da specie vegetali annuali quali Cakile maritima

subsp. maritima, Salsola kali e Chamaesyce peplis. Sulle prime dune embrionali si insediano i
primi aspetti di vegetazione perenne dominata da graminacee rizomatose e principalmente da
Elymus farctus subsp. farctus; tale entità caratterizza l’associazione Sileno corsicae-Elytrigetum
junceae endemica sardo-corsa é caratterizzata da un importante contingente floristico di specie
nitrofile; è presente nell’area in esili lembi fortemente destrutturati a causa della forte pressione
antropica. Tali cenosi sono strutturalmente e ecologicamente riferibili a quelle che caratterizzano
l’habitat “Dune mobili embrionali” (Codice 2110).
Nell’area si possono distinguere aspetti pionieri di tale cenosi caratterizzati da una maggiore
presenza di Sporobolus virginicus, nelle situazioni di maggiore disturbo dovuto al calpestio, che
tende talvolta a costituire vere e proprie cenosi monospecifiche, ed altri più maturi a Othantus
maritimus con associato un contingente di specie perenni quali Cyperus capitatus, Eryngium
maritimum.
Sulle dune parzialmente consolidate si rinvengono lembi dell’associazione Echinophoro spinosae-
Ammophiletum arundinacea. Tali cenosi sono strutturalmente e ecologicamente riferibili a quelle
che caratterizzano l’habitat “Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria
("dune bianche")” (Codice 2120). Oltre ad Ammophila arenaria subsp. australis, le specie
caratteristiche di questa associazione sono Eryngium maritimum, Medicago marina e Anthemis
maritima. Nel SIC l’associazione è presente in situazioni di forte destrutturazione e degrado dovute
principalmente alla forte pressione antropica e ai fenomeni erosivi in atto che hanno determinato
una progressiva frammentazione delle cenosi.
Queste due comunità di geofite rizomatose perenni sono dominate da piante altamente
specializzate, ascrivibili alla classe Ammophiletea e occupano ambienti ecologicamente diversi,
influenzati sia da un gradiente decrescente di salinità e uno crescente di evoluzione della duna e
lontananza dal mare, nonché dalla diversa granulometria del substrato.
Informazioni relative agli habitat dell’allegato I presenti nel sito, relative al 2003:
Dalle analisi ambientali svolte nel 2007 per la redazione del Piano di Gestione è stato possibile
verificare e aggiornare i dati riportati nella scheda Natura 2000. E’ stato così individuato, oltre a
quelli segnalati nella scheda tecnica, l’habitat prioritario “Dune costiere con Juniperus sp. (Cod.
2250)”, anche se con basse percentuali di copertura rispetto all’estensione dell’intero Sito. Tale
vegetazione fanerofitica psammofila è costituita da boscaglie a Juniperus oxycedrus subsp.
macrocarpa riferibili all’associazione Pistacio lentisci-Juniperetum macrocarpae che caratterizzano
l’habitat “Dune costiere con Juniperus spp.” (Codice 2250); si tratta di microboschi a dominanza di
Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa, costituiti da fanerofite cespitose sclerofilliche quali
Pistacia lentiscus, Rhamnus alaternus e Juniperus phoenicea subsp. turbinata. Frequenti le specie
lianose ed in particolare Smilax aspera, Rubia peregrina subsp. requienii, Clematis cirrhosa,
Prasium majus, oltre alle geofite Ruscus aculeatus e Asparagus acutifolius. Queste cenosi sono
fortemente degradate, in continua evoluzione a causa dello scalzamento dunale e conseguente
esposizione delle radici, che determina una progressiva frammentazione e progressiva riduzione di
questo habitat.
A mosaico con queste cenosi si ritrovano comunità terofitiche a fenologia tardo invernaleprimaverile
inquadrabili nell’alleanza Alkanno-Maresion nanae dell’ordine Malcomietalia che
caratterizza l’habitat “Dune con prati di Malcolmietalia” (Codice 2230), localizzate tra le radure

della vegetazione perenne. Nel territorio fra le specie caratteristiche di questo syntaxon si possono
citare Malcolmia ramosissima, Polycarpon tetraphyllum e Brassica tournefortii.
Il piano di gestione e la scheda del sito sono in fase di revisione e approvazione da parte della
Regione Sardegna.
Importance of the project area for biodiversity and/or for the conservation of the species /
habitat types targeted at regional, national and EU level (give quantitative information if
possible):
Piscinnì è uno dei 94 siti Natura 2000 italiani che ospitano l’habitat prioritario 2250 “Dune costiere
con Juniperus spp.” e uno dei 184 a livello europeo. Tale habitat che è presente solo in Italia,
Portogallo, Spagna, Danimarca, Francia e Grecia. (elaborazione su dati Agenzia europea
dell’ambiente aggiornati a dicembre 2006). Per questi motivi l’importanza dell’area di progetto per
la tutela dell’habitat non solo è prioritaria a livello provinciale e regionale, ma a livello nazionale e
comunitario, tanto da un punto di vista conservazionistico che paesaggistico. Tuttavia la presenza
di minacce antropiche quali l’intensa frequentazione estiva necessita di azioni urgenti di
conservazione, come illustrato nella sezione C e nelle mappe allegate relative al sito.
IF YOUR PROJECT INVOLVES SEVERAL DISTINCT SUB-SITES, PLEASE FILL IN ONE FORM FOR EACH SUB-SITE
I

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2a/3
GENERAL DESCRIPTION OF THE AREA / SITE(S) TARGETED BY THE PROJECT
Name of the project area: Pineta della foce del Garigliano
Surface area (ha): 185
EU protection status: SPA □ NATURA 2000 Code : ................................
pSCI NATURA 2000 Code : IT8010019.
Other protection status according to national or regional legislation:
- D.leg.vo 22/01/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” Artt.136-142-143(ex 1497/89) –
- regime inibitorio di cui all’art.1 quinquies della L. n.431/’85.
- PNR Roccamonfina-Foce Garigliano (Legge Ragione Campania R. 1/9/93 n.33)
- Pineta della Foce del Garigliano; Fiume Garigliano (G.U. D.M 25 marzo 2005 Elenco dei proposti
siti di importanza comunitaria per la regione biogeografia mediterranea, ai sensi della direttiva n.
92/43/CEE)
- Decreto del Presidente della Repubblica 12 marzo 2003, n. 120: Regolamento recante modifiche
ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente
attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e
seminaturali, nonché della flora e della fauna
Tali livelli di protezione assicurano la conservazione a lungo termine del sito e delle azioni che
verranno realizzate durante il progetto.
Main land uses and ownership status of the project area:
Dal punto di vista amministrativo l’area del sito SIC ricade nella Regione Campania, in Provincia di
Caserta, nei Comuni di Cellole (20ha) e Sessa Aurunca (165 ha), nel parco Regionale
Roccamonfina-Foce Garigliano. L’area è per il 95% di proprietà Privata e per il 5% Pubblica.
L’area interessata dal progetto ricade interamente nel comune di sessa Aurunca per una
superficie di circa 165 ha.
L’area del sito SIC è localizzata nel sistema ambientale della pianura costiera (mar Tirreno), è in
sinistra orografica della foce del fiume Garigliano, altezza media, m slm 2, regione biogeografica
mediterranea. Essa si sviluppa linearmente, da un lato (Sud) lungo la spiaggia, dall’altro lungo il
canale artificiale Ausente, i due lati in profondità confinano l’uno con l’area prospiciente la foce,
l’altro con la zona insediativi (Sud-Est) lungo la costa del comune di Sessa Aurunca.
Nello specifico l’area risulta caratterizzata da i seguenti usi:
1) Fascia della spiaggia, utilizzata per uso turistico balneare estivo;
2) Area di duna e di retroduna, caratterizzata dalla presenza di Pineta e macchia mediterranea,
utilizzata saltuariamente per uso turistico ricreativo.
L’area presenta problematiche legate all’erosione costiera ed a situazioni di degrado ambientale
nelle arre limitrofe, degrado generato da diversificate forme di antropizzazione, quali quelle dei
villaggi turistici, nella parte Sud-Est, degli stabilimenti balneare e di campeggio, nella zona nord
Ovest.
Scientific description of project area:
L’area del sito è caratterizzata da un punto di vista pedologico da suoli su sedimenti eolici di
duna, sedimenti fini di laguna, sedimenti organici di colmata; in particolare i suoli sono calcarei,
con proprietà chimico fisiche influenzate dalla tessitura sabbiosa o da idromorfia superficiale legata
alla presenza di falde poco profonde ad elevata salinità. Nello specifico l’area comprende:
1) Apparati dunari e spiagge a quota tra 0 e 3 m slm (suoli pianeggianti, molto profondi, su depositi
eolici sabbiosi, a tessitura grossolana, con buona disponibilità di ossigeno);

2) Depressioni retrodunali (suoli pianeggianti, profondi, su depositi di laguna e su materiale di
colmata antropica, con strati torbosi in profondità a tessitura moderatamente fine, con disponibilità
di ossigeno da moderata a scarsa)
L’area del sito è caratterizzata da un punto di vista floristico- vegetazionale:
1) da fasce di vegetazione psammofila e macchia mediterranea bassa su apparati dunari degradati
(come anche da allegato I della direttiva Habitat: 2110 - Dune mobili embrionali; 2120 - Dune
mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria; 1210 -Vegetazione annua delle
linee di deposito marine).
2) da Pineta a P. pinea e P. pinaster su apparati dunari costieri (come anche allegato I della
direttiva Habitat 2270 - Dune con foreste di Pinus pinea e Pinus pinaster) ;
3) da macchia mediterranea bassa su apparati dunari e retrodunali a cui si associano alcune
specie igrofile localizzate nelle depressioni (Salix alba, Populus nigra).
L’area presenta molte specie considerate di particolare valore naturalistico, come:, Ammophila
arenaria, Senecio cineraria, Cyperus capitatus, Elymus farctus, Salsola kali, Pancratium
maritimum, Anthemis maritima, Centaurea sphaerocephala, Polygonum maritimum, Xantium
italicum, Sporobolus pungens, Medigago marina, Calystegia soldanella, Matthiola sinuata, Silene
colorata, e specie arbustive tipiche della macchia mediterranea quali Juniperus oxycedrus subsp.
macrocarpa, Pistacia lentiscus, Phillyrea latifolia, Rhamnus alaternus, Smilax aspera, Ruscus
aculeatus, oltre a Salix alba, Populus alba e Phragmites australis, quest’ultime localizzate nelle
zone retrodunali (oltre la Pineta) in corrispondenza di depressioni naturali periodicamente allagati e
che offrono ospitalità anche ad una serie di specie faunistiche caratteristiche di tali habitat. In
particolare l’habitat prioritario 2250 “Dune costiere con Juniperus spp.” Nonostante non sia
segnalato nella scheda ufficiale del sito, è presente con un grado di copertura basso.
Informazioni relative agli habitat dell’allegato I presenti nel sito, relative al 2003:
Vengono di seguito descritti nel dettaglio gli Habitat presenti :
L’area delle dune (2110 Dune mobili embrionali, 2120 Dune mobili del cordone litorale con
presenza di Ammophila arenaria e di 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito
marine) interessa una fascia ristretta tra la linea di battigia e la Pineta dunale. La presenza di
vegetazione psammofila è piuttosto scarsa a causa dell’eccessiva antropizzazione. Tuttavia
nell’area di interesse è possibile osservare alcune specie che naturalmente colonizzano le dune
primarie, o dune costiere. Si, tratta di Graminacee specializzate, che per le loro modalità di
accrescimento sono capaci di prosperare in condizioni di elevata salinità e di trattenere sia la
sabbia che il vento trasporta dalla zona intercotidale verso l'interno.
Queste Graminacee sono la gramigna delle sabbie (Elymus farctus ) e l'orzo delle sabbie,
(Ammophila arenaria (L.) Link subsp. australis). Oltre alle graminacee, l’area della spiaggia è
intersessata dada specie appartenenti alla formazione di macchia psammofila a Ginepro
coccolone (Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa ) con esemplari isolati, e specie arbustive
quali il Lentisco (Pistacia lentiscus), la Fillirea (Phillyrea latifolia), Alaterno (Rhamnus alaternus) e
liane, tipo Edera spinosa (Smilax aspera). In particolare l’habitat prioritario 2250 “Dune costiere
con Juniperus spp.” nonostante non sia segnalato nella scheda ufficiale del sito, è presente
sebbene con un grado di copertura basso.
La Pineta a dominanza di P.pinea e P. pinaster di origine antropica, monoplana coetaniforme,
con diametri del fusto poco differenziati è ascritta all’habitat 2270 “Dune con foreste di Pinus pinea
e Pinus pinaster” e occupa circa il 40% del sito. Rimboschimento realizzato all’incirca 40-50
addietro, sesto di impianto regolare, distanza tra le piante (fila e interfila) circa 3x3 metri. Il bosco è
costituito prevalentemente dalle specie utilizzate nel rimboschimento (P. pinea e P. pinaster), con

altezza media di circa 15 metri, rinnovazione quasi del tutto assente. Strato arbustivo scarso, con
presenza sporadica di specie della macchia mediterranea di retroduna (Asparagus acutifolius,
Myrtus communis, Ruscus aculeatus, ecc.). Relativamente allo stato fitosanitario è in atto un
processo di degrado della pineta, dovuto all’eccesiva densità degli individui, si osservano inatti
piante con sviluppo stentato deperienti o morti, fusto contorto, e chioma poco espansa. Sarebbero
pertanto necessari dei diradamenti a carattere fitosanitario al fine di regolare la densità di impianto,
favorendo lo sviluppo delle chiome. Inoltre gli interventi di diradamenti devono favorire
l’insediamento di specie della macchia mediterranea e di specie delle dune più stabili, in modo da
interrompere l’attuale barriera dovuta all’eccessiva densità della pineta e creare i presupposti per
una transizione graduale tra specie psammofile delle dune e retrodunee e macchia bassa. La
transizione, specie delle dune e retrodune-macchia mediterranea bassa, rappresenta la fisionomia
di vegetazione verso cui il sistema evolverebbe in assenza di interventi antropici.
La fisionomia della macchia mediterranea, costituita prevalentemente da specie arbustive
sempreverdi, interessa una fascia dunale e retrodunale ristretta e a densità rada tra la Pineta
dunale e la strada. In essa sono stati osservati arbusti sclerofilli, come Lentisco (Pistacia
lentiscus), Mirto (Myrtus communis), Ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus subsp.
macrocarpa), Fillirea (Phillyrea latifolia), Alaterno (Rhamnus alaterno), Leccio (Quercus ilex), Alloro
(Laurus nobilis), Asparago (Asparagus acutifolius), Rovi (Rubus ulmifoius) Roverella (Quercus
pubescens) e liane, tipo Vitalba (Clematis vitalba), Edera spinosa (Smilax aspera). Negli spazi che
naturalmente si vanno a costituire si sviluppa una vegetazione di tipo erbaceo.
Nelle zone di depressione del terreno è stato osservata inoltre la presenza di alcune specie igrofile
tra cui Salix alba, Populus nigra e Phragmites australis. Il numero di queste specie si è ridotto ha
causa della scarsa presenza di acqua di conseguenza l’habitat si presenta povero dal punto di
vista floristico e ridotto a piccoli lembi residuali.
L’area del sito è caratterizzata, da un punto di vista faunistico, dalla presenza delle seguenti
specie:
1) Uccelli migratori abituali non elencati dell'Allegato 1 della Direttiva 79/409/CEE: Lanius collirio;
Ficedula albicollis; Turdus merula; Turdus philomelos; Streptopelia turtur; Coturnix; Airone rosso.
2) MAMMIFERI elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE: Rhinolophus hipposideros;
Rhinolophus ferrumequinum
3) INVERTEBRATI elencati nell'Allegato II Direttiva 92/43/EEC: Callimorpha quadripunctaria
Infine, altre specie importanti di Flora e Fauna, presenti nell’area sono: Coluber viridiflavus
Lacerta bilineata; Lucanus tetraodon; Podarcis sicula.
Recenti lavori hanno segnalato la presenza sulla spiaggia della Tartaruga marina, Caretta, inoltre,
nelle depressioni retrodunali e nei canali laterali al Garigliano, la presenza della Testuggine
d’acqua o palustre (Emys orbicularis).
Il sito Pineta Foce Garigliano risulta, pertanto, essere molto importante e la sua salvaguardia,
riqualificazione ed implementazione della biodiversità, risultano necessari per la conservazione
degli habitat vegetali, per favorire e conservare la fauna presente, nonché per le ricadute positive
sull’intero ecosistema costiero.
Importance of the project area for biodiversity and/or for the conservation of the species /
habitat types targeted at regional, national and EU level (give quantitative information if
possible):
L’importanza del sito Pineta Foce Garigliano è dimostrato dalla presenza di habitat prioritari che
classificano l’area Sito di Interesse Comunitario secondo la Direttiva Habitat oltre che dal fatto che
tutta l’area, ricade completamente nel territorio del Parco Regionale del Roccamonfina Foce
Garigliano che ne garantisce la tutela a lungo termine.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2a/4
GENERAL DESCRIPTION OF THE AREA / SITE(S) TARGETED BY THE PROJECT
Name of the project area: .Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni.
Surface area (ha): ..849
EU protection status: SPA NATURA 2000 Code : IT9220055
pSCI NATURA 2000 Code : IT92220055
Other protection status according to national or regional legislation:
Si tratta di un’area protetta di importanza comunitaria attualmente Riserva Naturale regionale
gestita dalla Provincia di Matera per effetto della legge istitutiva.
E’ stata istituita con legge regionale n. 99/2000
Vige un regolamento di gestione provinciale.
Tali livelli di protezione assicurano la conservazione a lungo termine del sito e delle azioni che
verranno realizzate durante il progetto.
Main land uses and ownership status of the project area:
E’ attualmente oggetto di interventi di tutela e ricostituzione degli habitat, tra gli interventi realizzati
vi è da citare la realizzazione di un centro visite con annessa sala espositiva, aula didattica e
biblioteca. Sono state effettuate varie indagini scientifiche sugli ambienti che caratterizzano il
biotopo. L’area è oggetto di fruizione di tipo didattico e naturalistico.
Scientific description of project area:
La Riserva Naturale Orientata Bosco Pantano situata nel Comune di Policoro, in Provincia di
Matera, rappresenta ciò che resta dei due complessi detti "bosco del Pantano Soprano" e "bosco
del Pantano Sottano" che costituivano fino ad alcuni decenni fa una delle più estese foreste
planiziali costiere dell'Italia meridionale. Questa formazione naturale costituisce attualmente un
ambiente di rifugio unico per la fauna e per molte specie vegetali spontanee, qui confinate da
vicende storiche naturali ma, in maggior misura, dalle modificazioni ambientali operate dall’uomo.
La superficie totale della Riserva è di circa 1200 ettari, il suo limite S-E è rappresentato dal mare e
si estende per circa 3 km, il limite S-O è delineato dall'argine destro del fiume Sinni.
Il bosco igrofilo di Policoro appartiene, secondo Pedrotti (1980), all'associazione Carici -
Fraxinetum angustifoliae che si ritrova lungo i corsi d'acqua e lungo le coste in posizione
retrodunale o interdunale. Dal punto di vista ecologico-naturalistico i caratteri di maggior pregio
sono riconducibili, in primo luogo, alla rarità della cenosi stessa, al suo valore fitogeografico ed
ecologico, alla presenza di entità floristiche strettamente legate a particolari habitat. Il biotopo se
analizzato globalmente costituisce un sistema eterogeneo per la sua varietà di ambienti: bosco,
macchia mediterranea e litorale sabbioso. La presenza della foce del fiume Sinni, di aree
acquitrinose permanenti e semipermanenti e di un fitto reticolo idrografico arricchiscono
ulteriormente l’ambiente sia dal punto di vista vegetazionale, sia faunistico.
L'altitudine dell'intera area indagata, collocata nella piana del Metapontino nel comune di
Policoro in provincia di Matera, è compresa tra 0 e 5 m s.l.m. ed è delimitata dai fiumi Agri e Sinni;
la cartografia è riportata sulle tavolette IGM 212 - III - NE "Rocca Imperiale" e 212 - IV SE
"Policoro". Questa porzione di litorale è compresa nella parte dell'arco Jonico che rappresenta il
tratto meridionale della fossa bradanica, situata tra l'Appennino e le Murge, con direzione N-O/S-E,
che costituisce il riempimento di un braccio di mare avvenuto in parte nel Pliocene, in parte nel
Quaternario [7]. Secondo Cocco et. al. (1986) il Golfo di Taranto rispecchia i rapporti strutturali
esistenti sulla terra emersa tra le coltri appenniniche. Dal punto di vista geomorfologico e
sedimentario , sempre secondo Cocco et al. (1986), l’area può essere suddivisa in vari tratti, tra cui
quello compreso tra Rocca Imperiale Marina e Ginosa in cui è situata la Riserva Bosco Pantano.
Tale tratto è impostato sui complessi di foce dei principali fiumi sfocianti nel golfo di Taranto. La
porzione meridionale è caratterizzata da spiagge ciottolose e ciottolose - sabbiose è sottesa alla
piana alluvionale del fiume Sinni in cui si riscontrano numerosi ordini di terrazzi marini pleistocenici

ed il cui bacini imbrifero è costituito da terreni meso – cenozoici in facies di flysch, da depositi
pliocenici sciolti e da rocce ofiolitifere. Dal punto di vista morfologico è possibile individuare un
retrospiaggia costituito da dune basse (con altezze massime di circa 3 m rispetto al livello del
mare) allungate parallelamente alla linea di costa. La sabbia non subisce sensibili spostamenti da
parte del vento, per cui non si distingue un vero e proprio cordone dunoso: la spiaggia si presenta
pressochè uniforme con un'altezza variabile da 1 a 3 metri rispetto al livello del mare. I suoli delle
dune, costituiti da depositi recenti di sabbie, sono caratterizzati da presenza di calcare ed argilla e
rispecchiano le caratteristiche dei terreni clastici miocenici dell’Appennino e pleistocenici della
Fossa Bradanica [1].
Il clima è di tipo mediterraneo; in base ai dati rilevati l’area rientra nella sottozona calda del
Lauretum, del secondo tipo, con siccità estiva, secondo la classificazione fitoclimatica del Pavari. Il
pluviofattore di Lang e l'indice di aridità di De Martonne hanno fornito valori rispettivamente pari a
36,5 e 22,5. Secondo le applicazioni di questi indici a scopo fitogeografico il primo valore è tipico
della vegetazione della zona del Lauretum in cui ricade Policoro, il secondo corrisponde a foreste
sempreverdi xerofile .
Partendo dalla riva si distingue una fascia di sabbia nuda battuta dalle onde, priva di specie
colonizzatrici. L'estensione di questa zona afitoica presenta un’ampiezza variabile tra i 3 e 20
metri. In alcuni casi le modificazioni della sua estensione per cause naturali o antropiche
determinano una distanza della vegetazione psammofila dalla riva che raggiunge i 50-60 m .
E' stata rilevata lungo dei transects la serie spaziale della vegetazione dalla battigia verso
l'interno, le specie che rappresentano la prima forma di colonizzazione della fascia sabbiosa sono:
Sporobolus pungens, Eryngium maritimum, Xanthium italicum, Cakile marittima, Agropyron
junceum. Queste specie, ascrivibili al Cakileto, sono caratterizzate da un modesto sviluppo
vegetativo superficiale ma da apparati radicali sviluppati che esercitano una prima azione
stabilizzatrice del suolo. La presenza frequente di specie che caratterizzano le dune più interne
dimostra, già in questa fascia, notevoli fenomeni di compenetrazione che rendono difficile
l’inquadramento e l’identificazione dell’associazione del Cakileto. Questa prima fascia sabbiosa
risulta abbastanza povera floristicamente e fra le specie rilevate quelle che mostrano maggior
frequenza e buon indice di copertura sono lo Sporobolus pungens, l’Eringyum maritimum ed in
minor misura la Cakile maritima. E’ da rilevare che l’Eryngium si ritrova in maniera abbastanza
diffusa verso l’interno del litorale sabbioso su sabbie relativamente meno mobili. In alcuni punti (in
particolare nei pressi della foce del Sinni) si riscontra una certa diffusione di Salicornia (Salicornia
Europaea). Si può rilevare che la presenza di Sporobolus pungens e Xanthium italicum
caratterizza gli aspetti pionieri di questa prima fascia del litorale, i cui indici di copertura vegetale
sono stimabili intorno al 10 %, seppur tale stima assume proporzioni estremamente variabili. In
particolare Sporobolus pungens risulta più frequente in relazione ai suoi meccanismi di diffusione,
per stoloni, che ne favoriscono l’espansione e una migliore resistenza.
Proseguendo in direzione opposta al mare, su un substrato che appare progressivamente
più consolidato si individuano le seguenti specie: Echinophora spinosa, Euphorbia paralias,
Euphorbia peplis, Eryngium maritimum, Medicago marina, Ammophila littoralis, Juncus acutus,
Otanthus maritimus, Pancratium maritimum, Ephedra distachya
In questa fascia intermedia del litorale si nota una certa abbondanza e frequenza di Echinophora
spinosa, di Eryngium maritimus e di Euphorbia paralias. Queste tre specie hanno una notevole
incidenza su tutto il complesso vegetazionale psammofilo e risultano accompagnate da altre entità
quali Otanthus maritimus, Pancratium maritimus, Euphorbia peplis e Medicago marina che hanno
quasi sempre carattere sporadico. In particolare la Medicago marina si ritrova in piccoli
raggruppamenti monospecifici anche in corrispondenza dei tratti più frequentati e disturbati del
litorale. Da segnalare, inoltre, la significativa presenza in questa fascia di Ammophila littoralis. Le
altre specie riscontrabili con maggior frequenza sono Mattiola sinuata e Lotus creticus quest’ultimo
su suoli più stabilizzati. L'altezza della vegetazione si innalza progressivamente raggiungendo il
metro e mezzo con i densi cespugli di Ammophila littoralis che forma un ostacolo efficace alla
sabbia trasportata dal vento ed in questo punto si ha, generalmente, la massima quota della fascia
sabbiosa rispetto al livello del mare. L’Ammophila littoralis si distribuisce abbastanza
uniformemente in tutta la zona più interna del litorale sabbioso. E’ da rilevare la presenza
pressoché costante di altre specie quali Echinophora spinosa, Eryngium maritimus, Medicago
marina. Non mancano comunque situazioni caratterizzate da una certa povertà floristica che talora
assumono la fisionomia di popolamenti quasi monofitici ad Ammophila littoralis.

In questa fascia del litorale, sulle parti superiori delle dune più interne, si evidenzia in
maniera più marcata la presenza di punti di contatto e di transizione sia con la vegetazione
psammofila bassa tipica della prima fascia sabbiosa, sia con le specie arbustive retrodunali tipiche
dei suoli più stabilizzati e più ricchi di sostanza organica. Sulle sabbie più consolidate,
generalmente in posizione retrodunale, è presente un’ampia fascia di vegetazione a macchia
mediterranea che si rinviene molto spesso compenetrata a mosaico con la tipica vegetazione
psammofila. Questa può essere considerata la zona di passaggio tra le associazioni psammofile
in senso stretto e le successive forma arbustive. La fisionomia tipica è quella della macchia bassa,
solo nelle situazioni più favorevoli assume una struttura di boscaglia per il maggior sviluppo delle
specie arbustive e per la presenza di sporadici elementi arborei.
Questa zona è fisionomicamente caratterizzata dalla dominanza Juniperus oxycedrus
subsp. macrocarp che costituisce l’habitat prioritario 2250”Dune costiere con Juniperuss
spp.” ma anche da da una notevole diffusione di Agave americana. Si tratta di aspetti tipici della
vegetazione eumediterranea legati essenzialmente all’ambiente costiero sabbioso e possono
essere considerati esempi di pedoclimax , nel caso dell’area in esame questi assumono particolare
valenza fisionomica e strutturale per il buon grado di copertura e per la presenza di individui a
portamento arboreo. Numerosi risultano gli elementi psammofili riscontrabili quali Ammophila
littoralis, Echinophora spinosa, Eryngium maritimus, Medicago marina che dimostrano i fenomeni
già citati di tensione e forte compenetrazione di differenti cenosi. In questa zona retrodunale sono
inoltre presenti, nel piano inferiore, Rosmarinus officinalis (a tratti piuttosto diffuso), Myrtus
comunis, Cistus momspelliensis (che in alcuni casi forma dei piccoli gruppi puri). Più sporadiche
risultano Phyllirea angustifolia e Thymelea hirsuta mentre nelle aree più distanti dal mare su suoli
più maturi si riscontra anche la presenza di Rhamnus alaternus, Phagnalon saxatile, Helicrisum
italicum, Asparagus acutifolius, Daphne gnidium e rari esemplari di Juniperus phoenícea. La
componente arborea è scarsa ed è costituita prevalentemente da isolati esemplari di pioppo
bianco, frassino ossifillo e Pino d’Aleppo. La fascia del litorale sabbioso ospita diversi tipi di
vegetazione in stretto rapporto con il gradiente idrico del suolo, difatti sono riconoscibili tipologie
vegetazionali che vanno dalle formazioni tipiche dei suoli con acqua stagnante per gran parte,
dell’anno agli aspetti di transizione con gli ambienti salmastri o mesofili. Nelle depressioni
interdunali e retrodunali con acque stagnanti tra le specie dominanti ritroviamo Phragmites
australis che tende a formare cospicui popolamenti monospecifici notevolmente densi con la
presenza di Thypha latifolia. Molto diffuso su suoli umidi salmastri risulta Juncus acutus che forma
aggruppamenti con una tipica fisionomia di densa e intricata prateria giunchiforme. Questa specie
è comunque riscontrabile anche su suoli più asciutti.
In corrispondenza dei canali naturali e nelle aree a contatto con la vegetazione a macchia
mediterranea si segnala la presenza di Tamarix gallica, Vitex agnus - castus (quest’ultimo è un
elemento tipico delle bassure umide e delle fiumare) e Nerium oleander.
Informazioni relative agli habitat dell’allegato I presenti nel sito, relative al 2003:
Importance of the project area for biodiversity and/or for the conservation of the species /
habitat types targeted at regional, national and EU level (give quantitative information if
possible):
Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce è uno dei 94 siti Natura 2000 italiani che ospitano
l’habitat prioritario 2250 “Dune costiere con Juniperus spp.” . Considerato che la copertura stimata
a livello europeo di tale habitat è di 25.672 ettari e la copertura di tale habitat nel sito ammonta a
84 ettari circa, il sito rappresenta il 3 per mille della superficie totale esistente in Europa di tale
habitat che è presente solo in Italia, Portogallo, Spagna, Danimarca, Francia e Grecia
(elaborazione su dati Agenzia europea dell’ambiente aggiornati a dicembre 2006). Per questi
motivi l’importanza dell’area di progetto per la tutela dell’habitat non solo è prioritaria a livello
provinciale e regionale, ma a livello nazionale e comunitario, tanto da un punto di vista

conservazionistico che paesaggistico. Tuttavia la presenza di minacce antropiche quali la
presenza di specie alloctone e la frequentazione estiva necessita di azioni urgenti di
conservazione, come illustrato nella sezione C e nelle mappe allegate relative al sito.Le indagini
svolte mostrano come nei punti più indisturbati, nell’ambito dell’area protetta, è possibile
riscontrare ancora tratti di vegetazione costiera in cui è possibile individuare le tipiche successioni
vegetazionali, seppur caratterizzate da notevoli aspetti di compenetrazione. Dove persistono,
questi lembi residuali, svolgono un importante ruolo nella costituzione ed evoluzione dei sistemi
dunali. Da una analisi comparativa dedotta dall’osservazione di zone limitrofe all’area di indagine
gli effetti dell’antropizzazione della costa si manifestano con una alterazione progressiva di questi
ambienti che in molti casi non presentano più le caratteristiche successioni vegetazionali.
L’interruzione delle tipiche successioni vegetazionali delle dune mostra i suoi effetti soprattutto a
livello delle comunità pioniere ma si ripercuote in modo evidente anche a carico della retroduna
con una generale semplificazione floristica che si manifesta, spesso, in modo drastico. Una delle
principali cause del degrado degli ecosistemi psammofili è certamente attribuibile
all’antropizzazione diretta delle spiagge che agisce in modo negativo tramite il livellamento
geomorfologico (pratica diffusa in quasi tutti i paesi rivieraschi).
Le osservazioni ed i rilievi vegetazionali in nostro possesso evidenziano chiaramente una
strettissima relazione tra queste particolari cenosi vegetali e l’azione diretta o indiretta dell’uomo
che, nel caso specifico, si è concretizzata anche con la realizzazione di opere di grande impatto
(sbarramenti e cave lungo i fiumi, insediamenti). A partire dal 1943 - 47 si evidenzia una chiara
tendenza generale all’arretramento del litorale, difatti tra il fiume Sinni ed il fiume Agri si passa da
+1,9 m/anno del periodo 1947 /1964 a + 0,7 m anno del periodo 1954/ 1965 per arrivare a -0,2
m/anno dal 1965 in poi [1]. La tendenza all’arretramento dopo un periodo di protendimento
plurisecolare può essere attribuita alla riduzione degli apporti solidi da parte dei fiumi dovuta alla
costruzione di sbarramenti artificiali ed all’estrazione di materiale sabbioso e ghiaioso lungo gli
alvei. Per quanto riguarda il fiume Sinni i volumi di inerti estratti in alveo (oltre 3,5 milioni di
mc/anno) risultano molto prossimi al valore minimo del trasporto solido (circa 4,5 milioni di
mc/anno) [1]. Ulteriori fenomeni di alterazione a carico della vegetazione costiera, spontanea e
non, sono attribuibili alla presenza di aerosol inquinanti. Recenti indagini, nel tratto di costa in
esame, hanno evidenziato danni alla vegetazione (in media metà della chioma disseccata, sul lato
esposto ai venti di mare) e verificato la presenza di tensioattivi sulle chiome, con valori consistenti,
che oscillano tra 0.119 mg/l in località Lido di Metaponto e 0.227 mg/l in località Torre Mozza nel
Comune di Policoro.
E’ necessario affrontare le complesse problematiche connesse all’evoluzione dei sistemi
costieri, la cui stabilità è regolata da fenomeni naturali e da fattori antropici, per contrastare quei
fenomeni regressivi che investono l’ambiente responsabili della scomparsa di cenosi o specie di
particolare valore biogeografico, alcune di esse ormai residuate in siti di ampiezza limitata come la
Riserva Naturale Bosco Pantano per il territorio costiero materano.
IF YOUR PROJECT INVOLVES SEVERAL DISTINCT SUB-SITES, PLEASE FILL IN ONE FORM FOR EACH SUB-SITE

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2a/5
GENERAL DESCRIPTION OF THE AREA / SITE(S) TARGETED BY THE PROJECT
Name of the project area: Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di
Cagliari)
Surface area (ha): 3427
EU protection status:
pSCI NATURA 2000 Code : ITB040020
SPA NATURA 2000 Code : ITB 043026
SPA NATURA 2000 Code : ITB 043027
SPA NATURA 2000 Code : ITB 043028
Other protection status according to national or regional legislation:
All’interno dell’area SIC è presente:
Oasi permanente di protezione faunistica e di cattura, Fascia Litoranea Sud Orientale, istituita
con Decreto dell’Assessorato Difesa dell’Ambiente della RAS n. 95 del 20 luglio 1978.
Oasi permanente di protezione faunistica e di cattura, Isola Serpentara, Isola dei Cavoli e Isole
Varaglioni, istituita dall’Art. 2 della L.R. 32/78
Zona di notevole interesse pubblico istituita con DM del 1 settembre 1967, ai sensi della legge
29 giugno 1939, n. 1497
Ai sensi degli artt. 142 e 143 del D.Lgs. 42/2004, come modificato dal D.Lgs. 24 marzo 2006,
n. 157 sono stati individuati come beni paesaggistici di valenza ambientale:
• La fascia costiera che comprende interamente il SIC dell“Isola dei Cavoli, Serpentara e
Punta Molentis”.
• I campi dunari e i sistemi di spiaggia di Porto Giunco, Simius e Punta Molentis.
• Le Praterie di Posidonia oceanica.
Inoltre le coste della Sardegna sono tutelate dal provvedimento per la tutela e salvaguardia delle
coste Legge Regionale 25 novembre 2004, n. 8 “Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la
pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale” per il quale le aree dunali sono
sottoposte a misure di salvaguardia comportanti il divieto di realizzare nuove opere soggette a
concessione ed autorizzazione edilizia, nonché quello di approvare, sottoscrivere e rinnovare
convenzioni di lottizzazione, oltre ad altre misure di tutela.
La Regione Sardegna ha aderito alla Campagna Internazionale per la protezione e la
conservazione delle coste, organizzata insieme dall’UNEP, dall’Unione Europea, e dal progetto
METAP della Banca Mondiale, che ha fatto meritare al presidente della Regione la nomina ad
"Ambasciatore delle coste" da parte dell’UNEP, nel 2007. Questo insieme di provvedimenti e di
politiche coerenti con questo progetto assicurano la tutela a lungo termine delle aree garantendogli
un alto status di protezione.

Main land uses and ownership status of the project area:
Il principale utilizzo dell’area è di tipo turistico-balneare, con un elevato numero di presenze nella
stagione estiva. Si può citare la presenza di un centro visite con annessa aula didattica. L'area é
oggetto di fruizione di tipo didattico e naturalistico. Sono state effettuate varie indagini scientifiche
sugli ambienti che caratterizzano il biotopo.
Le aree di progetto appartengono alle seguenti proprietà:
Demanio Marittimo
Terreni di proprietà del Comune di Villasimius
Soggetti privati
Scientific description of project area:
Il Sito d’Importanza Comunitaria denominato “Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis”,
esteso su 3.427 Ha (di cui 1.371 terrestri e 2.056 marini) si trova nella Sardegna sud-orientale,
nella subregione del Sarrabus e precisamente in Provincia di Cagliari. nel territorio comunale di
Villasimius.
Comprende le tre ZPS denominate “Isola Serpentara” (cod. ITB043026), “Isola dei Cavoli” (cod.
ITB043027) e “Capo Carbonara e stagno di Notteri – Punta Molentis” (cod. ITB 043028). All’interno
del SIC è inoltre ricompresa parte dell’ Area Marina Protetta di Capo Carbonara istituita con DM
del 15.09.1998 modificato con DM del 03.08.1999(G.U. n. 229 del 29.09.1999).
Si trova all’interno della Regione Bio-Geografica Mediterranea, alle coordinate geografiche
09°31’00’’ Est e 39°4’00’’ Nord, ad una altezza com presa tra il livello del mare ed i 244 m s.l.m. Dal
punto di vista bioclimatico l’area ricade nel macrobioclima Mediterraneo con un bioclima
Mediterraneo pluvistagionale oceanico; il termotipo è termomediterraneo superiore e l’ombrotipo
secco superiore.
Il SIC “Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis” tutela uno dei più importanti siti costieri della
Rete Natura 2000 della Sardegna, come testimoniato anche dalla presenza di un’Area Marina
Protetta istituita per la conservazione dell’ambiente marino e costiero, che comprende sistemi
dunali notevoli, anche se non molto estesi verso l’interno, attualmente seriamente minacciati
dall’impatto del turismo.
Il sito comprende le isole dei Cavoli e di Serpentara, lo stagno di Notteri e l’area costiera che va da
Capo Carbonara a Punta Molentis. L’Isola dei Cavoli si trova sul prolungamento del promontorio di
Capo Carbonara, da cui dista circa 700 metri, mentre l’Isola di Serpentara è situata a nord di Punta
Molentis, all’estremità settentrionale del sito, a poco più di 3 Km dalla costa.
L’area si presenta diversificata quanto a caratteristiche paesaggistiche, floristiche, faunistiche e
geomorfologiche. Gli ambienti costieri sono caratterizzati da lunghe spiagge (Porto Giunco e
Simius) separate da promontori rocciosi; altre piccole spiagge si inseriscono nella costa rocciosa
come quella di Punta Molentis.
Il territorio del SIC è inquadrato nel settore meridionale costiero del distretto “Sette Fratelli” del
Piano Forestale ed Ambientale della Sardegna. Su tutto il settore, in ambiente termo-xerofilo
caratterizzato da suoli sottili ed abbondanti affioramenti rocciosi, si rinviene la serie sarda,
termomediterranea del ginepro turbinato, di cui l'associazione Oleo-Juniperetum turbinatae
rappresenta la testa della serie. Si tratta di microboschi o formazioni di macchia, costituite da
arbusti prostrati e fortemente modellati dal vento a dominanza di Juniperus phoenicea ssp.
turbinata e Olea europaea var. sylvestris. Lo strato arbustivo è caratterizzato da specie
spiccatamente termofile, come Asparagus albus, Euphorbia dendroides, Pistacia lentiscus e
Phillyrea angustifolia. La specie più frequente nello strato erbaceo è Brachypodium retusum. Le
formazioni di sostituzione sono rappresentate da arbusteti termofili dell'Asparago albi-
Euphorbietum dendroidis, che localmente possono costituire delle formazioni stabili (stadi durevoli
o comunità permanenti), da garighe pioniere e poco esigenti dal punto di vista edafico (Stachydi
glutinosae-Genistetum corsicae subass. teucrietosum mari), da praterie perenni discontinue

(Asphodelo africani-Brachypodietum retusi, Melico ciliatae-Brachypodietum retusi) e da formazioni
terofitiche.
I sistemi dunali del distretto sono caratterizzati dalla presenza del geosigmeto psammofilo sardo
(Cakiletea, Ammophiletea, Crucianellion maritimae, Malcolmietalia, Juniperion turbinatae) di cui
l'associazione Pistacio-Juniperetum macrocarpae rappresenta la testa della serie. Le cenosi preforestali
meglio conservate sono costituite da boscaglie a Juniperus oxycedrus ssp. macrocarpa.
La serie presenta una articolazione catenale, con diversi tipi di vegetazione (terofitica alo-nitrofila,
geofitica ed emicriptofitica, camefitica, terofitica xerofila, fanerofitica) che tendono a distribuirsi
parallelamente alla linea di battigia e corrispondono a diverse situazioni ecologiche in relazione
alla distanza dal mare e alla diversa granulometria del substrato.
Questi ambienti sono attualmente molto diversi rispetto alle caratteristiche originali dove l’azione
dell’uomo, mediante interventi soprattutto per scopi turistici, ha modificato la naturalità del territorio
compreso nel SIC oggetto di studio. Le numerose costruzioni che occupano la fascia retrodunale e
le dune stabilizzate, oltre ai rimboschimenti a specie alloctone, hanno modificato
considerevolmente la vegetazione naturale.
Le spiaggie sono colonizzate da una successione catenale di comunità che si susseguono dalla
battigia sino a zone più stabili del retroduna lungo fasce parallele alla linea di costa. La prima
formazione della serie è rappresentata da associazioni terofitiche pioniere della classe Cakiletea
(Salsolo kali-Cakiletum maritimae). In questa zona si determinano le condizioni necessarie per lo
sviluppo di questa prima vegetazione costituita da poche specie, che si presenta in maniera
frammentaria e discontinua anche a causa delle pulizie dell’arenile.
In posizione retrostante inizia la formazione delle prime dune, occupate da associazioni a
graminacee perenni della classe Ammophiletea proprie delle dune mobili ovvero lo Sporobolo
arenarii-Elymetum farcti, che si presenta con formazioni analoghe a quelle dell’habitat 2110 “Dune
mobili embrionali”, tutelate dalla Direttiva 92/43 CEE per il Mar Baltico e per il Mare del Nord.
Analogamente, le cenosi dell’Ammophiletum arundinaceae, dominato da Ammophila arenaria ssp.
australis, sono similari a quelle tutelate per la medesima ecoregione dall’habitat 2120 “Dune mobili
del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche)”. Queste cenosi si
presentano molto ridotte, frammentate, in nuclei disgiunti e mal strutturati, precarie a causa
dell’intenso calpestio dovuto al turismo balneare. Le specie che costituiscono queste cenosi
producono rizomi orizzontali che si propagano in profondità e radialmente consolidando il suolo
sabbioso. La loro rarità o assenza in alcune spiagge del litorale indica la forte erosione a cui sono
sottoposti i sistemi dunali dell’intero SIC. Interessanti sono le formazioni ad Otanthus maritimus
limitate alla sola località Cava Usai e diffuse in pochissime altre stazioni della costa sud orientale.
In posizione retrostante, in successione catenale, sono presenti le associazioni a Crucianella
marittima, il Crucianelletum maritimae della classe Helichryso-Crucianelletea che comprende tutte
le associazioni della fascia a bassi cespugli delle aree costiere, occupante il retroduna – habitat
2210 “Dune fisse e vegetazione erbacea (Crucianellion maritimae)”. Il crucianelleto ha una
funzione stabilizzatrice delle sabbie, preparando il suolo per l’insediamento delle formazioni a
ginepro. Si insedia nelle depressioni retrodunali dove sfrutta la naturale umidità, nelle posizioni più
distanti dal mare, al riparo della forza del vento. Sono ben rappresentate soprattutto nella spiaggia
di Simius.
Risulta interessante la prima forma di vegetazione forestale delle dune consolidate rappresentato
dalla macchia a ginepri, che svolge un’importante funzione stabilizzatrice delle dune. Sono le
associazioni forestali a Juniperus oxycedrus ssp. macrocarpa – dell’habitat *2250 “Dune costiere di
ginepri (Juniperus spp.)”, inquadrabili nell’associazione Pistacio-Juniperetum macrocarpae della
classe Quercetea ilicis, ordine Pistacio-Ramnetalia alaterni e alleanza Juniperion turbinatae. La
componente floristica è arricchita oltre che da specie arbustive caratteristiche degli ordini superiori
come Pistacia lentiscus, Juniperus phoenicea ssp. turbinata e Rhamnus alaternus, da specie
lianose e di sottobosco quali Rubia peregrina, Smilax aspera, Clematis flammula, Prasium majus.
In alcune località quali la spiaggia di Is Traias e il promontorio tra Is Traias e la spiaggia di Simius,
si trovano piccoli lembi di formazioni artificiali a pino domestico e pino d’aleppo localizzate sul
sistema dunale. Si trovano in mosaico con le boscaglie a J. oxycedrus ssp. macrocarpa e J.
phoenicea ssp. turbinata e sono oramai naturalizzate su tutta la fascia costiera retrodunale.
L’habitat può essere ricondotto a quello delle dune costiere colonizzate da pini termofili
mediterranei, caratterizzate da facies di sostituzione o in alcuni casi da formazioni climax di querce

sempreverdi di origine artificiale – habitat *2270 “Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus
pinaster”.
Nelle radure delle formazioni perenni delle dune embrionali, mobili e fisse, anche se molto
sporadicamente e in mosaico, troviamo le formazioni terofitiche psammofile dei Malcolmietalia –
habitat 2230 “Dune con prati dei Malcomietalia”. Si tratta di pratelli silicicoli che tollerano un basso
grado di salinità e le cui specie hanno un ciclo annuale che termina nei mesi di aprile-maggio. In
teoria non risentono dei problemi legati all’uso antropico della spiaggia nei mesi estivi, ma
risentono comunque di riflesso la destrutturazione della duna causata dai passaggi verso il mare
che creando solchi di erosione e trasportando il germoplasma in profondità, impediscono uno
sviluppo di questa vegetazione.
Le specie vegetali di interesse comunitario presenti nell sito sono: Brassica insularis Moris e
Rouya polygama (Desf.) Coincy, la prima si trova negli ambienti rocciosi dell’Isola dei Cavoli,
mentre per quanto riguarda la seconda la sua presenza nell’area necessiterebbe di una conferma.
Altre specie di interesse conservazioni stico che possono essere citate per l’area sono: Bryonia
marmorata, Ferula arrigonii, Helicodiceros muscivorus, Limonium dubium, Limonium retirameum,
Silene valsecchiae, Verbascum conocarpum, Holcus setiglumis. Tra queste specie le uniche che
occasionalmente si possono trovare in ambito dunale sono i Limonium.
Informazioni relative agli habitat dell’allegato I presenti nel sito, relative al 2003
Nel territorio del SIC sono presenti 21 habitat e diverse specie floristiche e faunistiche di interesse
comunitario. Accanto alle tipologie vegetazionali tipiche di ambienti dunali, nel SIC si segnala la
presenza di una laguna costiera (cod. 1150*), habitat prioritario che ospita numerose specie
vegetali ed animali di elevato valore biogeografico.
Gli habitat presenti in questo sito, caratterizzati da un’elevata biodiversità nonché da comunità
vegetali ed animali esclusive, sono soggetti a facili cambiamenti sia floristici che faunistici,
determinati soprattutto da variazioni nei parametri chimico-fisici e morfologici. L’alterazione del
paesaggio, imputabile alla presenza antropica legata alle attività turistiche - ricreative e accentuata
dal carattere stagionale della frequentazione (particolarmente intensa nei mesi estivi), è difatti una
delle principali minacce alla preservazione di questo sito: l’attraversamento indisciplinato del
ginepreto, habitat di passaggio in molti casi, da parte dei turisti, per raggiungere la spiaggia,
determina fenomeni di frammentazione ad esso dannosi che pertanto, non riesce ne a riprendersi
ne a espandersi in quanto eccessivamente frequentato. L’eccessiva frequentazione delle
numerose spiagge presenti nel SIC, nei mesi estivi, ricordiamo tra le più belle e frequentate di

tutta la costa sud della Sardegna, oltre a causare il danneggiamento della vegetazione dunale,
provoca, insieme al vento, l’aumento dei fenomeni erosivi di questo fragile ambiente.
In sintesi il SIC si caratterizza per l’emergenza ambientale rappresentata dal rischio concreto di
veder scomparire gli habitat e le specie animali e vegetali di interesse comunitario.
Gli interventi previsti sono coerenti e integrativi di quelli indicati nel Piano di Gestione del SIC e
sono finalizzati a consentire l’accesso e la frequentazione all’area ma con modalità eco-compatibili,
garantendo la possibilità di usufruire di una serie di servizi nelle aree a minore sensibilità
ambientale e migliorando contemporaneamente lo stato di conservazione degli habitat e delle
specie di Interesse comunitario nelle aree a maggiore valenza naturalistica, mediante interventi di
salvaguardia e recupero ed attività di controllo e monitoraggio.
Importance of the project area for biodiversity and/or for the conservation of the species /
habitat types targeted at regional, national and EU level (give quantitative information if
possible):
E’ uno dei 94 siti Natura 2000 italiani che ospitano l’habitat prioritario 2250 “Dune costiere con
Juniperus spp.” e uno dei 184 a livello europeo. Tale habitat che è presente solo in Italia,
Portogallo, Spagna, Danimarca, Francia e Grecia. (elaborazione su dati Agenzia europea
dell’ambiente aggiornati a dicembre 2006). Per questi motivi l’importanza dell’area di progetto per
la tutela dell’habitat non solo è prioritaria a livello provinciale e regionale, ma a livello nazionale e
comunitario, tanto da un punto di vista conservazionistico che paesaggistico. Tuttavia la presenza
di minacce antropiche quali l’intensa frequentazione estiva necessita di azioni urgenti di
conservazione, come illustrato nella sezione C e nelle mappe allegate relative al sito.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2b
MAP OF THE GENERAL LOCATION OF THE PROJECT AREA
(Please indicate the scale of the map)
Sic Prov. Cagliari:
1)Porto Campana ITB042230
2)Stagno di Piscinnì ITB042218
Sic Prov. Matera
4) Bosco Pantano di Policoro e
Costa Ionica Foce Sinni
IT92220055
Sic Prov. Cagliari:
5) Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis
ITB 040020
Sic Prov. Caserta
3)Pineta della Foce del Garigliano IT8010019
LOCATION
IN THE COUNTRY

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2b/1
Nota generale: negli allegati sono riportate le cartografie di dettaglio con l’indicazione delle
azioni
MAP OF THE GENERAL LOCATION OF THE PROJECT AREA
1) Cagliari: Porto Campana ITB042230

MAP OF THE GENERAL LOCATION OF THE PROJECT AREA
2) Cagliari: Stagno di Piscinnì ITB042218
LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2b/2

MAP OF THE GENERAL LOCATION OF THE PROJECT AREA
3) Caserta: Pineta della Foce del Garigliano IT8010019
LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2b/3

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2b/4
MAP OF THE GENERAL LOCATION OF THE PROJECT AREA
4) Matera: Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055

MAP OF THE GENERAL LOCATION OF THE PROJECT AREA
5) Provincia di Cagliari: Villasimius
LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2b/5

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2c
DESCRIPTION OF SPECIES / HABITATS / BIODIVERSITY ISSUES
TARGETED BY THE PROJECT
Questo progetto LIFE+Natura avrà come obiettivo la tutela dell’habitat prioritario
2250 – *Dune costiere con Juniperus spp.
E la conseguente tutela dei vari habitat dunali tutelati dalla direttiva 92/43 Habitat a esso
strettamente concatenati e necessari alla sua tutela:
2270 – *Foreste dunari di Pinus pinea e/o Pinus pinaster,
2230 - Dune con prati dei Malcolmietalia
2240 - Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua
2110 – Dune mobili embrionali
2120 – Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche)
2210 - Dune fisse del litorale di Crucianellion maritimae
Tali habitat, spesso, sono contigui e presentano tutta l’articolazione degli habitat delle coste
sabbiose e delle dune litoranee, con la loro caratteristica vegetazione psammofila, che vanno dalle
dune embrionali, alle dune bianche (dune mobili e semifisse), fino alle depressioni interdunali e alla
vegetazione con chiaro carattere secondario, I settori dunali più interni, infine, ospitano ginepreti e
pinete costiere. Il clima è tipicamente mediterraneo. I suoli sono caratterizzati dall’elevato
contenuto di sabbia. La biodiversità è elevata, sia a livello di specie che di comunità. Il mosaico è a
determinato prevalentemente dalle caratteristiche del suolo. Piccole variazioni di quota o variazioni
micromorfologiche determinano condizioni ecologiche idonee per comunità vegetali e animali
molto diversificate.
La presenza di un sistema dunale è dovuta alla coesistenza di alcuni fattori che determinano la
morfologia di una costa sabbiosa come: abbondante apporto detritico che può essere di origine
fluviale o marino e la presenza di forti venti dominanti; a questi fattori bisogna necessariamente
aggiungere la vegetazione che con gli apparati radicali svolge un ruolo determinante per il
consolidamento e l’accrescimento in altezza della duna.
Sono habitat non ancora molto conosciuti perché poco studiati e scarsamente oggetto di gestione
attiva a fini di conservazione, sul quale solo negli ultimi anni si stanno sviluppando studi e ricerche,
anche per il loro ruolo di protezione della costa da eventi estremi sempre più frequenti e attribuiti al
cambio climatico.
2250 – *Dune costiere con Juniperus spp.,
Dune stabilizzate a copertura arbustiva, costituita principalmente da Juniperus oxycedrus ssp
macrocarpa e Juniperus phoenicea, localmente accompagnato da altre specie arbustive dalle
vicine fitocenosi forestali. Nei rari tratti di litorale dove questo habitat è ben conservato, la
copertura arbustiva normalmente alterna tratti a densità colma a piccole radure ospitanti scampoli
di vegetazione erbacea xerofila (2130*); gli esemplari di ginepro sono presenti sia con portamento
colonnare che prostrato. Specialmente dove consociato ad altre specie arbustive, il Ginepro crea
macchie di vegetazione utilizzate per la nidificazione dai Passeriformi tipicamente legati alle
macchie e ai mantelli termofili, quali Lanius collurio, Sylvia melanocephala e Emberiza cirlus. Dove
sono presenti zone aperte e tratti di terreno scoperto, può insediarsi Succiacapre Caprimulgus
europaeus. L’abbondante fruttificazione di Ginepro costituisce un’importante fonte alimentare
durante l’autunno e l’inverno per i Passeriformi (soprattutto Turdidi) migranti e svernanti. Le aree a
vegetazione erbacea sono frequentate dalla Podarcis sicula, dalla Vipera aspis. Tra gli invertebrati,
si cita il Cerambicide Icosomium tomentosum che si sviluppa sul Ginepro e quindi è strettamente
legato a questo tipo di habitat.
% di copertura nei siti: tra il 3 e il 30% della superficie dei siti
Stato di conservazione: presenza di seri danneggiamenti in quasi tutti i siti dovuti a varie minacce
antropiche (calpestio, frammentazione, presenza specie alloctone, erosione costiera).

2230 - Dune con prati dei Malcolmietalia
Comunità di terofite a fioritura precoce, normalmente insediantisi nella porzione interna della duna
bianca (2120), a contatto con la duna grigia (2130*). Le specie guida sono Silene colorata, Silene
conica, Vulpia membranacea, Phleum arenarium, Cerastium semidecandrum, Catapodium
rigidum, Clypeola jonthlaspi; l’abbondanza di Hordeum sp. e Lagurus ovatus indica condizioni di
maggior disturbo.
Non vi sono annotazioni faunistiche specifiche per questo habitat, trattandosi di piccole comunità
vegetali annuali di fatto inserite all’interno dell’ambiente dunale xerico (duna bianca e/o grigia), del
quale condividono le comunità faunistiche.
Pur trattandosi di cenosi terofitiche che possono trarre vantaggio da fasi di destrutturazione della
duna grigia 2130*, esse risentono a loro volta del degrado manifestando la tendenza ad arricchirsi
di specie nitrofile (Hordeum sp., Ambrosia sp. ecc.) e di calpestio (Cynodon dactylon), per cui
valgono le medesime indicazioni date per le dune grigie e bianche.
Stato di conservazione: presenza di seri danneggiamenti in quasi tutti i siti ove è presente, dovuti a
varie minacce antropiche (calpestio, frammentazione, presenza specie alloctone, erosione
costiera).
2240 - Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua
Formazioni dunali dell'habitat 6220 Percorsi substeppici di gaminacee e piante annue di Thero-
Brachypodietea: comunità erbacee perenni meso e termo mediterrane, xerofile, principalmente
aperte, ricche in terofite. Comunità terofitiche di suoli oligotrofici ricche di substrato, spesso
calcareo. Specie guida: Brachypodium spp.
Stato di conservazione: presenza di seri danneggiamenti in quasi tutti i siti ove è presente, dovuti a
varie minacce antropiche (calpestio, frammentazione, presenza specie alloctone, erosione
costiera).
2110 – Dune mobili embrionali
Dune di recente formazione, di modesta altezza, con vegetazione erbacea a copertura rada e
discontinua, formata dalle prime specie perenni in grado di insediarsi nelle porzioni più arretrate
della spiaggia e di innescare i processi evolutivi che portano alla formazione della duna. Specie
guida Elymus farctus subsp. farctus (=Elytrigia juncea=Agropyron junceum).
Fratino Charadrius alexandrinus e Beccaccia di mare Haematopus ostralegus trovano in questo
ambiente il loro habitat riproduttivo ottimale.
In questi ambienti la fauna di Carabidi, pur presente, è caratterizzata da un minor numero di specie
particolarmente sensibili e strettamente legate a questo tipo di habitat; da ricordare ancora il
genere Scarites. Interessante la fauna di Tenebrionidi con alcuni generi specializzati come
Erodius, Trachyscelis, Xanthomus. Di importanza da un punto di vista conservazionistico è la
presenza di Scarabeidi quali per esempio specie del genere Psammobius oppure Scarabaeus
semipunctatus e S. sacer.
Stato di conservazione: presenza di seri danneggiamenti in quasi tutti i siti ove è presente, dovuti a
varie minacce antropiche (calpestio, frammentazione, presenza specie alloctone, erosione
costiera).
2120 – Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (dune
bianche),
Dune a copertura vegetale discontinua, ma comunque più densa rispetto al precedente 2110,
edificate principalmente dai folti cespi di Ammophila, responsabili principali del processo di
accumulo della sabbia. Nella seriazione tipica dei sistemi dunali, si tratta del primo cordone di dune
frontemare, non ancora stabilizzato. Le specie guida sono Ammophila arenaria subsp. australis (=
Ammophila littoralis), Euphorbia paralias, Echinophora spinosa, Calystegia soldanella, Eryngium
maritimum, Medicago marina. Pur potendovi nidificare anche Beccaccia di mare Haematopus
ostralegus, in questo ambiente si stabiliscono regolarmente le colonie riproduttive di Gabbiano
reale Larus michahellis che spesso limitano in modo significativo e diretto (attraverso la predazione
su uova e giovani) l’insediamento di altri Caradriformi potenzialmente nidificanti. Tra i rettili,

presenza di Lucertola campestre Podarcis sicula. Per quanto riguarda gli invertebrati valgono le
indicazioni date per il precedente habitat 2110.
Stato di conservazione: presenza di seri danneggiamenti in quasi tutti i siti ove è presente, dovuti a
varie minacce antropiche (calpestio, frammentazione, presenza specie alloctone, erosione
costiera).
2210 - Dune fisse del litorale di Crucianellion maritimae
L'habitat raggrppa l'insieme delle vegetazioni di gaiga retrodunari a dominanza camefitica su
substrato sabbioso, da granulometria varia. Le specie guida sono Crucianella maritima e
Pancratium maritimum. La vegetazione si caratterizza per la presenza di cenosi dominate da
camefite (Crucianelletum maritimae)
Stato di conservazione: presenza di seri danneggiamenti in quasi tutti i siti ove è presente, dovuti a
varie minacce antropiche (calpestio, frammentazione, presenza specie alloctone, erosione
costiera).
2270 – *Foreste dunari di Pinus pinea e/o Pinus pinaster
Dune stabilizzate a copertura forestale, costituita principalmente da Pino domestico (Pinus pinea)
e Pino marittimo (Pinus pinaster). Normalmente di origine artificiale, e rappresentano perciò una
tipologia di sostituzione rispetto alla vegetazione naturale potenziale, riferibile a Quercetea ilicis
laddove le pinete sostituiscono altre vegetazioni forestali di tipo termofilo. L’impianto artificiale di
pinete non ha interessato solamente fasce dunali fossili con potenzialità per altri tipi di vegetazione
forestale, ma anche dune più recenti, a vegetazione erbacea, quali in particolare la duna grigia
(2130*) e le praterie umide mediterranee ad alte erbe dei Molinio-Holoschoenion (6420), o
arbustiva, quali le dune a Juniperus (2250*). Le pinete dense e monospecifiche si caratterizzano
per una forte povertà di specie vegetali. Le specie di pregio presenti nei contesti di pineta non sono
legate in modo esclusivo a detto habitat, ma “ereditate” dalle vegetazioni naturali, specialmente
laddove sono in atto processi naturali o indotti di ricostituzione del mantello originario, nelle radure,
nei margini boschivi e nei tratti di pineta a minore densità. Ciò premesso, si citano Asparagus
acutifolius, Cistus creticus ssp. eriocephalus,, Clematis flammula, Lonicera etrusca, Osyris alba,
Rubia peregrina, Smilax aspera.
Stato di conservazione: presenza di seri danneggiamenti in quasi tutti i siti ove è presente, dovuti a
varie minacce antropiche (presenza specie alloctone, erosione costiera, in naturalità della
composizione floristica).

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B2d
CONSERVATION / BIODIVERSITY PROBLEMS AND THREATS
Please provide this information for all species and habitat types targeted by the project
Premessa
Come riassume la Raccomandazione 2002/413/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del
30 maggio 2002, relativa all'attuazione della gestione integrata delle zone costiere in Europa
(raccomandazione GIZC) gli habitat costieri, e in particolare quelli dunali oggetto di questo
progetto, sono fortemente a rischio in tutta Europa.
Le zone costiere rivestono importanza strategica per l'Unione europea. In esse vive, infatti,
un'elevata percentuale di cittadini europei, sono una fonte importante di cibo e di materie prime,
rappresentano un punto di collegamento vitale per i trasporti ed il commercio, ospitano alcuni dei
nostri habitat più preziosi e sono una delle mete preferite per il tempo libero.Tuttavia, queste
caratteristiche che rendono attraenti le zone costiere sono sempre più sotto pressione: le risorse
dei litorali si sono ridotte al di là della capacità di carico, la carenza di spazio crea conflitti tra gli
utilizzi del territorio, si registrano variazioni stagionali sensibili a livello di popolazione e
occupazione e gli ecosistemi naturali che supportano le zone costiere sono in degrado. Le zone
costiere sono particolarmente esposte a vari rischi, che tenderanno ad acuirsi se si aggiungeranno
le possibili ripercussioni dei cambiamenti climatici. L'eventuale innalzamento del livello del mare
aumenta la probabilità di onde anomale e il rischio di erosione della costa e di inondazioni, provoca
un'intrusione di acqua salmastra verso la terraferma e mette ulteriormente in pericolo le zone
tampone naturali come le zone umide. Settori importanti come il turismo, la pesca e l'agricoltura
che si sviluppano sui litorali sono fra quelli più vulnerabili ai possibili mutamenti del clima[11]. I
sistemi naturali e umani delle coste sono diventati più vulnerabili a seguito del costante sviluppo ed
edificazione registrati nelle immediate vicinanze del litorale, della mancanza di spazio che
impedisce di far fronte all'innalzamento del livello del mare e al deficit cronico a livello di bilancio
dei sedimenti. Le problematiche evidenziate nella raccomandazione GIZC si riflettono a scala
locale anche nei siti individuati delle province di Cagliari, Caserta, Matera e .
Come evidenzia uno degli ultimi rapporti dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA - European
Environment Agency 2006. The changing faces of Europe's coastal areas. EEA Report No
6/2006.) tali habitat sono molto importanti come “zone cuscinetto” importanti per fronteggiare gli
attesi effetti del cambio climatico (aumento livello del mare, eventi estremi) ma sono in forte
regressione in tutta Europa per I motive indicate sopra. Tale pressione è anche dovuta alla scarsa
attenzione del ruolo e importanza di tali aree ritenute impropriamente marginali rispetto a quelle
deputate alla balneazione e a quelle retrostanti, spesso inurbate. Si pensi solo che dal 1990 il 10%
delle aree costiere è stato trasformato in asfalto. Diversi sono stati i progetti LIFE che hanno
cercato di porre riparo a livello locale a questa situazione sia in altri paesi (vedasi Houston J.
2005.”The conservation of sand dunes in the Atlantic Biogeographical Region: the contribution of
the LIFE programme”) che in Italia (Picchi S., Zaghi D., Scalera R. 2006. Il bilancio di LIFE Natura
in Italia – indicazioni e prospettive per il futuro. Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio) ,
progetti i cui risultati sono stati presi in considerazione per questo progetto.
Per l’Italia uno dei riferimenti ufficiali sui problemi di tali habitat è il “Manuale per la Gestione dei siti
Natura 2000” realizzato dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito del progetto LIFE99
NAT/IT/006279 NATURA 2000 network in Italy : management models, nei confronti delle cui
indicazioni il presente progetto va oltre nel dettaglio delle indicazioni previste campo, rispettando
tuttavia le linee generali suggerite dal Ministero.
Per fronteggiare le minacce che insistono sull’habitat “2250* Dune costiere con ginepri” e gli
habitat concatenati è necessaria un’azione con valore a lungo termine che deve però essere
fondata sull’analisi adeguata delle minacce nelle aree di progetto, illustrate di seguito, che hanno
effetti negativi su tutti gli habitat oggetto del progetto.
Accesso veicolare incontrollato alle zone dunali

Le aree di progetto sono molto ambite durante la stagione estiva a causa della loro bellezza per il
turismo balneare. Tuttavia la carenza di aree di sosta appositamente realizzate in zone distanti
dalle dune e la possibilità di accedere con i veicoli (auto, moto) sulle zone dunali senza alcun
impedimento comporta la compattazione delle sabbie, la creazione di piste che attraversano le
dune e le espongono maggiormente all’erosione eolica, la perdita di habitat con la conseguente
loro riduzione e frammentazione, esponendoli alla maggiore erosione del vento e a processi
degenerativi.
Siti interessati:
1) Porto Campana ITB042230
2) Stagno di Piscinnì ITB042218
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020
Azioni di progetto volte a ridurre tale minaccia:
Previsioni di aree di parcheggio localizzate a distanza dal sito oggetto dell’intervento, con
infrastrutture leggere ed amovibili, con pavimentazioni permeabili, e con fasce di vegetazione
autoctona sia lungo il perimetro che interne all’area di parcheggio:
A1 Studi geobotanici sullo stato degli habitat durevoli nei siti di intervento
A2 Studi sedimentologici
A3 Mappatura di dettaglio degli habitat
A5 Analisi degli impatti della fruizione
C1 Recupero e risanamento degli habitat dunari degradati
C3 Realizzazione con tecniche innovative di accessi pedonali, delimitazione leggera delle aree e
parcheggi per evitare il degrado degli habitat causato dal calpestio
C4 Elaborazione e approvazione di piani di gestione dei siti Natura 2000
C5 Realizzazione di banca dati biotici e abiotici per la gestione a lungo termine del complesso
dunale
D1 Piano di comunicazione del progetto e principali strumenti di divulgazione
D3 Incontri con portatori di interesse per la condivisione del progetto
D5 Sensibilizzazione di turisti durante la stagione estiva
D6 Collocazione di pannelli informativi
D7 Attività educative nelle scuole
Frequentazione pedonale incontrollata con creazione camminamenti e calpestio
Similmente al problema dell’acceso veicolare, l’alta presenza turistica durante il periodo estivo
unitamente alla scarsa conoscenza dei problemi di conservazione dell’habitat descritti di seguito,
provoca un diffuso calpestio con creazione di sentieri spontanei tra gli habitat dunali che alterano il
substrato esponendolo a un’erosione artificiale dovuta al calpestio che viene poi incrementata dal
vento. Ciò causa lo scalzamento delle radici di molti esemplari di ginepro, anche centenari, con
rischio di decesso degli esemplari. In generale si provoca una frammentazione dell’habitat che ne
accersce la discontinuità. Inoltre l’accesso incontrollato e la scarsa educazione portano alla
presenza di rifiuti e uso improprio degli habitat (accensione fuochi, pic nic) con un aumento del
rischio di incendi.
Siti interessati:
1) Porto Campana ITB042230
2) Stagno di Piscinnì ITB042218
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB 040020
Azioni di progetto volte a ridurre tale minaccia:

Le azioni progettuali di fruizione sostenibile sono finalizzate sia a consentire un accesso soft
(percorsi su passerella limitati ad alcune zone, eventuali contenitori x rifiuti) che ad informare sulla
presenza di aree e specie particolari (cartellonistica con fini didattici e di disincentivo atto a
dissuadere i visitatori dal passaggio e anche solo dall’attraversamento pedonale sulle dune e in
tutta l’area di intervento):
A1 Studi geobotanici sullo stato degli habitat durevoli nei siti di intervento
A2 Studi sedimentologici
A3 Mappatura di dettaglio degli habitat
A5 Analisi degli impatti della fruizione
C1 Recupero e risanamento degli habitat dunari degradati
C3 Realizzazione con tecniche innovative di accessi pedonali, delimitazione leggera delle aree e
parcheggi per evitare il degrado degli habitat causato dal calpestio
C4 Elaborazione e approvazione di piani di gestione dei siti Natura 2000
C5 Realizzazione di banca dati biotici e abiotici per la gestione a lungo termine del complesso
dunale
D1 Piano di comunicazione del progetto e principali strumenti di divulgazione
D3 Incontri con portatori di interesse per la condivisione del progetto
D5 Sensibilizzazione di turisti durante la stagione estiva
D6 Collocazione di pannelli informativi
D7 Attività educative nelle scuole
Erosione costiera e scarsa conoscenza degli effetti sulla sedimentologia dei siti e sul
substrato degli habitat
Il fatto che non si conoscano per i siti in esame, come per quasi tutti i siti di questo tipo, le
dinamiche di trasporto e accumulo delle sabbie prodotte dall’attività eolica fa si che ogni intervento
sulle spiagge anche conservativo, come ad esempio la costruzione di passerelle, possa portare
danni inattesi se non ponderato alla luce della conoscenza della sedimentologia dei siti. La
mancanza di dati di questo tipo può portare a una gestione sbagliata delle operazioni di pulizia
delle spiagge, della loro fruizione, della loro protezione. Questo progetto vuole fronteggiare questa
minaccia con una strategia ponderata scientificamente che possa avere efficacia a breve e a lungo
termine
Per quanto riguarda la provincia di Caserta, sito della Pineta della Foce del Garigliano, saranno
tenute come riferimento le azioni previste nel piano stralcio Erosione Costiera e relativi sul
trasporto solido e sedimentologia, in fase di completamento da parte l’Autorità di Bacino del Liri
Garigliano e Volturno.
Siti interessati:
1) Porto Campana ITB042230
2) Stagno di Piscinnì ITB042218
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020
Azioni di progetto volte a ridurre tale minaccia:
Una serie logica di azioni che vanno dalle indagini applicate per conoscere in dettaglio le
dinamiche sedimentologiche dei siti e gli effetti dell’erosione, alla mappatura di dettaglio degli
habitat, gli impatti della fruizione per poi applicare e le conoscenze acquisite nel recupero e
risanamento degli habitat e nelle infrastrutture leggere per evitarne il degrado. Per i siti 3,4 e 5
verrà redatto e approvato il piano di gestione del sito in ottemperanza alle normative nazionali e
comunitarie, per assicurare un’ulteriore gestione a lungo termine:
A2 Studi sedimentologici
A3 Mappatura di dettaglio degli habitat
A4 Avviamento del sistema di telecontrollo degli eventi estremi e loro impatto
A5 Analisi degli impatti della fruizione

C1 Recupero e risanamento degli habitat dunari degradati
C3 Realizzazione con tecniche innovative di accessi pedonali, delimitazione leggera delle aree e
parcheggi per evitare il degrado degli habitat causato dal calpestio
C4 Elaborazione e approvazione di piani di gestione dei siti Natura 2000
C5 Realizzazione di banca dati biotici e abiotici per la gestione a lungo termine del complesso
dunale
Presenza e diffusione di specie alloctone vegetali
Come anche sottolineato nel documento della DG Ambiente della Commissione Europea "Alien
species and nature conservation in the EU: The role of the LIFE program” (2004) le specie
alloctone vegetali rappresentano una seria minaccia per gli habitat dunali e possono portare a una
loro banalizzazione con conseguente perdita di biodiversità. Soprattutto in vicinanza con
rimboschimenti, nei siti scelti vi è la diffusione sugli habitat duinali di Pinus halepensis, Eucaliptus
sp. ed Acacia (A. cianophylla e retinoides), Agave americana, Carpobrotus edulis e altre specie
che diventano esclusive esercitando una forte concorrenza sulle comunità naturali nelle quali sono
state introdotte. La presenza di tali specie porta a semplificazione floristica, che è facilmente
percepibile sia a livello delle comunità pioniere della parte dunale, sia di quelle retrostanti alla
fascia sabbiosa (retrodunali) . Questa situazione risulta tanto più accentuata in relazione ai
fenomeni di perturbazione delle coste a scopo turistico (livellamento geomorfologico, calpestio).
Il substrato sabbioso e l’ambiente estremo rendono inoltre l’eradicazione più difficile che in altri
contesti dato che bisogna porre particolare attenzione a non lasciare residui vegeetali che
potrebbero accrescere il contenuto organico del terreno e a non rovinare l’apparato radicale di altre
piante circostanti.
Siti interessati:
1) Porto Campana ITB042230
2) Stagno di Piscinnì ITB042218
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020
Azioni di progetto volte a ridurre tale minaccia:
Le azioni volte a ridurre l’impatto e la presenza delle specie alloctone partono da studi di dettaglio
sulla presenza di tali specie all’interno degli habitat prioritari e di interesse comunitario per definire
con esattezza la loro collocazione e le successive modalità di intervento (eradicazione), data
anche la delicatezza del substrato sabbioso e degli apparati radicali delle specie psammofile.
La banca dati conterrà anche dati sulla presenza di specie allocotone e si prospetta come
strumento conoscitivo e gestionale atto a garantire a lungo termine la soluzione di tale minaccia.
A1 Studi geobotanici sullo stato degli habitat nei siti di intervento
A3 Mappatura di dettaglio degli habitat
C1 Recupero e risanamento degli habitat dunari degradati
C2 Conservazione di germoplasma delle specie vegetali caratteristiche ex situ, produzione di
piante per l'azione C1
C5 Realizzazione di banca dati biotici e abiotici per la gestione a lungo termine del complesso
dunale
Scarsa conoscenza tra i fruitori del valore e importanza degli habitat dunali
La mancanza di considerazione dell’importanza e della rarità degli habitat dunali è una delle
minacce più gravi. Spesso tali habitat vengono ritenuti semplicemente degli ambienti marginali e
“ibridi” non essendo né spiaggia né bosco, ovvero due tipologie di cui invece è comunemente
riconosciuto il valore. Tali habitat oltre ad essere poco conosciuti e apprezzati hanno la
particolarità di un altissima frequentazione concentrata nei mesi estivi da parte di turisti locali e

non, la cui mancanza di conoscenza può portare a comportamenti dannosi quali il calpestio, il
danneggiamento di esemplari di ginepro, l’accensione di fuochi, l’abbandono di rifiuti. La scarsa
conoscenza sui valori ambientali nell’area di progetto rispecchia la tendenza generale. Infatti come
segnalato dalla ricerca di Eurobarometro “Gli europei e l’ambiente” del Novembre del 2005 il 46%
dei cittadini europei si sente poco informato sul tema dell’ambiente e ritiene che il modo migliore
per risolvere i problemi ambientali sia aumentare il grado di consapevolezza generale. In
particolare mentre quasi il 30% degli europei avverte una mancanza di informazioni sulla
biodiversità e sui problemi che la interessano, a livello italiano tale percentuale sale al 38%
evidenziando una mancanza di informazione su questa tematica maggiore che negli altri paesi,
che si evidenzia anche nella modalità di approccio agli ambienti naturali nel tempo libero, come
accade nei siti dunali oggetto di intervento.
Siti interessati:
1) Porto Campana ITB042230
2) Stagno di Piscinnì ITB042218
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020
Azioni di progetto volte a ridurre tale minaccia:
Verranno realizzate varie azioni di comunicazione e coinvolgimento attraverso laboratori ambientali
di coinvolgimento delle comunità locali atte a diffondere la conoscenza su questi habitat particolari
presenti sul loro territorio nonché sulle modalità di fruizione sostenibile all’interno di essi:
D1 Piano di comunicazione del progetto e principali strumenti di divulgazione
D2 Sito web del progetto
D3 Incontri con portatori di interesse per la condivisione del progetto
D4 Partecipazione a fiere e conferenze con illustrazione del progetto
D5 Sensibilizzazione di turisti durante la stagione estiva
D6 Collocazione di pannelli informativi
D7 Attività educative nelle scuole
D8 Rapporto divulgativo finale in italiano e inglese
OBJECTIVES OF THE PROJECT
Il progetto ha come obiettivo generale contribuire all’applicazione della Direttiva Habitat a livello
locale e come obiettivo specifico realizzare azioni urgenti di tutela di habitat prioritari secondo la
direttiva in 5 siti Natura 2000 dove sussistono varie minacce, attuando una strategia condivisa fra
vari enti (4 province, un’università, un’associazione), per raggiungere i seguenti risultati attesi:
- Applicare migliori pratiche e azioni dimostrative per proteggere habitat di interesse comunitario e
prioritari tra i più minacciati quali Dune costiere con ginepri 2250* e gli habitat correlati in 5 siti
Natura 2000.
- Sviluppare e attuare un approccio comune tra province con gli stessi habitat e simili problemi da
risolvere per la protezione a lungo termine di questi habitat basata su azioni scientificamente
fondate nei 5 siti Natura 2000 considerati.
- Diminuire e eliminare ove possibile i fattori di minaccia agli habitat dunali nei siti considerati quali
la pressione turistica estiva incontrollata, l’erosione costiera, la diffusione di specie alloctone.
- Aumentare il livello di consapevolezza della popolazione (studenti, abitanti, turisti) e degli
stakeholders circa l’importanza di tali habitat non solo per il loro valore paesaggistico ma anche
come mezzo per fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Il progetto raggiungerà i risultati anche attraverso l’applicazione dei risultati di varie esperienze di
ricerca e gestione realizzate dai beneficiari in altre aree.

PREVIOUS CONSERVATION EFFORTS IN THE PROJECT AREA
AND/OR FOR THE HABITATS / SPECIES TARGETED BY THE PROJECT
Il progetto nasce anche da varie esperienze di gestione e ricerca realizzate dai beneficiari in altre
aree attraverso altri fondi comunitari. Con questo progetto LIFE+ si realizzeranno azioni che si
integreranno con quelle precedenti ma che avranno un valore di conservazione a lungo termine e
di fondamento scientifico maggiore.
Provincia di Cagliari
Nei siti Natura 2000 della Provincia, la misura 1.5 del POR Sardegna 2000/2006, azione 1.5a, ha
riguardato in particolare la promozione della Rete Ecologica Regionale, finanziando i Comuni
attraverso un bando regionale del dicembre 2005 per la redazione dei piani di gestione dei siti. I
PdG sono stati approvati con delibere di Giunta e/o di Consiglio dei rispettivi Comuni di
appartenenza e consegnati nei termini stabiliti (novembre 2006 e aprile 2007) alla regione, la quale
ha approvato detti piani di gestione tra il 2008 ed il 2009.
Nella stessa provincia Il Comune di Domus de Maria ha in corso la Progettazione definitiva ed
esecutiva, redazione dei piani di sicurezza e direzione dei lavori, per il “Risanamento delle dune di
Chia e sistemazione delle zone limitrofe – II stralcio”. Il progetto si inserisce nel programma del
Progetto Integrato Territoriale (PIT) CA 4 “Area Vasta Sud Occidentale”. Il progetto è finalizzato al
ripristino e alla salvaguardia delle dune attraverso azioni mirate essenzialmente a ridurre l’impatto
attuale e potenziale dovuto alla fruizione dei sistemi di spiaggia, dei compendi dunari e delle zone
umide di retrospiaggia ed è finanziato dalla Misura 1.5 “Rete ecologica regionale” del POR
Sardegna 2000-2006.
Il progetto prevede un insieme di interventi che si possono raggruppare in due tipologie:
- Interventi di rinaturazione di ambiti dunari degradati;
- Interventi per l’organizzazione dell’accessibilità e della fruibilità e per la valorizzazione delle
risorse.
Le azioni previste dal progetto consistono da un lato in misure correttive mirate al ripristino
ambientale per l’eliminazione delle criticità in atto, dall’altra in misure finalizzate alla prevenzione
degli impatti potenziali dovuti al calpestio e alla frequentazione del sistema dunale e del ginepreto.
Il progetto riguarda la riqualificazione e valorizzazione ambientale della fascia costiera attraverso la
progettazione delle aree di sosta veicolare e degli accessi pedonali alla spiaggia, tramite strutture
idonee a garantire una fruizione controllata e compatibile con l’elevata sensibilità ambientale dei
luoghi. Inoltre, il progetto prevede specifiche azioni di rinaturazione dei corpi dunari attraverso
interventi estremamente localizzati di ingegneria naturalistica congiuntamente a nuovi impianti ed
infittimenti delle specie autoctone presistenti (tramite la raccolta, selezione, conservazione del
germoplasma in situ, germinazione delle specie selezionate e relativa moltiplicazione), al fine di
ricostituire spontaneamente la funzionalità delle dinamiche eoliche delle dune.
Gli interventi prospettati in tali progetti non interessano le stesse aree del LIFE+ PROVIDUNE e
non hanno carattere a lungo termine. Nella stessa Provincia di Cagliari, il Comune di Villasimius e
l’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, hanno predisposto diversi studi, piani e progetti orientati
alla salvaguardia dell’ambiente costiero e alla valorizzazione delle risorse naturalistiche. Tra questi
possono essere citati:
- Il Piano di Utilizzazione del Litorale (PUL), adottato nella versione preliminare sin dal novembre
2006, attualmente in fase di aggiornamento rispetto alle Direttive Regionali e di adeguamento al
PPR. L’obiettivo generale del Piano è quello di costruire uno strumento per la pianificazione e
gestione integrata dell’ambito costiero di Villasimius calibrato sullo sviluppo sostenibile dei servizi
turistico-ricreativi, in coerenza con i caratteri naturalistici e di senisbilità ambientale.
- I Piani di Gestione delle aree SIC e delle ZPS, approvati dal Consiglio Comunale e dalla Regione
Autonoma della Sardegna.

- il progetto in corso di esecuzione “Interventi di risanamento dei sistemi dunari degradati ed
organizzazione dell’accessibilità per la fruizione della spiaggia di Porto Giunco”, il quale prevede la
realizzazione di una passerella sopraelevata che si sviluppa ai margini dello stagno Notteri e del
sistema dunare di Porto Giunco, attrezzata con pannellistica informativa sulle valenze naturalisticoambientali
del luogo, ed il risanamento e la rinaturalizzazione del sistema dunare di Porto Giunco.
- i progetti finanziati con il POR Sardegna 2000-2006 – Misura 1.5b Rete Ecologica Regionale per
un totale di Euro 413.946,50, che prevedono la realizzazione di “iInterventi per la difesa attiva degli
habitat dunali di interesse comunitario”, la realizzazione di “discese a mare su passerella”, e il
ripristino e la rinaturalizzazione della vegetazione dunale”.
Tali opere, tuttavia, risulteranno integrative e complementari agli interventi previsti con il Life +
Providune. Infatti saranno realizzati in aree attigue e comunque diverse rispetto a quelle
interessate dagli interventi del LIFE +, tali che le opere nel loro insieme siano parte integrante di un
sistema unitario di azioni di conservazione e valorizzazione degli habitat e delle specie di interesse
comunitario, come previsto per la gestione del SIC e delle ZPS da parte del Comune di Villasimius.
Provincia di Caserta
Nel SIC Pineta Foce Garigliano non sono stati attuati interventi specifici, tuttavia il litorale Domizio,
in cui è localizzato il SIC, è oggetto di numerosi programmi, piani ed interventi finalizzati alla tutela
dell’ecosistema costiero.
Gli interventi eseguiti sul litorale Domizio sono:
-PTTA 94’-96’ : Progetto per la salvaguardia e valorizzazione dell’area costiera di particolare
rilevanza ambientale - intervento mirato alla disinfezione e pulizia delle più importanti spiagge della
Provincia di Caserta comprese le dune costiere tra la foce del fiume Garigliano e Baia Domizia.
-PTTA 94’-96’ : Progetto per la salvaguardia e valorizzazione dell’area costiera di particolare
rilevanza ambientale - interventi nel comune di Mondragone mirati: a) alla formazione di barriere
semipermeabili e biodegradabili per il ripristino delle dune sabbiose, al fine di evitare la dispersione
della sabbia nei periodi ventosi; b) ripristino ambientale mediante un’azione di pulizia superficiale e
profonda del terreno sabbioso e rimozione rifiuti; c) squadratura, delineamento e picchettamento
delle aree soggette a trattamento; d) fornitura e posa in opera di arredi; e) piantumazione con
specie vegetali autoctone.
- Anno 1996: Studi di base sul modellamento del litorale del bacino del fiume Volturno;
I Progetti in itinere:
-Progetto di recupero e di riqualificazione dell’arenile metodologie di sviluppo sostenibile; (
Attualmente in corso di realizzazione, d’intesa con l’Autorità di Bacino e la Regione Campania)
2007/2008 - - Rete di monitoraggio ambientale. ( Attualmente in corso di realizzazione, d’intesa
con l’Autorità di Bacino e la Regione Campania) 2007/2008
Progetti proposti dalla provincia :
- Progetto di recupero del Litorale Domizio sito nel Comune di Castelvolturno (Delibera CIPE n.°
27/2004 Fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile al programma di attività per l’anno
finanziario 2003)
- Intervento pilota di recupero in area di pregio sottoposta a degrado ambientale nel Comune di
Castelvolturno (Delibera CIPE n.° 27/2004 Fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile al
programma di attività per l’anno finanziario 2003);
Piani e programmi:
- Programma di azioni mirato alla riqualificazione ambientale dell’area Domitia Intesa AdiB e WWF
2005/2007
- Piano Stralcio Erosione Costiera ( Attualmente in corso di realizzazione, d’intesa con l’Autorità di
Bacino del Liri e Garigliano e la Regione Campania) 2006/2007
- Documento di Indirizzo ed Orientamento alla Pianificazione e Programmazione Ambientale
nell’ambito del Piano Stralcio Tutela Ambientale dell’Autorità di Bacino del Liri e Garigliano
approvato il 5 aprile 2006.

Provincia di Matera
Il sito Bosco Pantano di Policoro e Foce ionica del fiume Sinni è oggetto di conservazione da parte
della Riserva omonima che realizza sorveglianza nel sito e attività educative.
PREVIOUS CONSERVATION EFFORTS IN THE PROJECT AREA
AND/OR FOR THE HABITATS / SPECIES TARGETED BY THE PROJECT
Il progetto nasce anche da varie esperienze di gestione e ricerca realizzate dai beneficiari in altre
aree attraverso altri fondi comunitari. Con questo progetto LIFE+ si realizzeranno azioni che si
integreranno con quelle precedenti ma che avranno un valore di conservazione a lungo termine e
di fondamento scientifico maggiore.
Provincia di Cagliari
Nei siti Natura 2000 della Provincia, la misura 1.5 del POR Sardegna 2000/2006, azione 1.5a, ha
riguardato in particolare la promozione della Rete Ecologica Regionale, finanziando i Comuni
attraverso un bando regionale del dicembre 2005 per la redazione dei piani di gestione dei siti. I
PdG sono stati approvati con delibere di Giunta e/o di Consiglio dei rispettivi Comuni di
appartenenza e consegnati nei termini stabiliti (novembre 2006 e aprile 2007) alla regione, la quale
ha in corso l’iter di verifica e approvazione finale dei Piani stessi.
Nella stessa provincia Il Comune di Domus de Maria ha in corso la Progettazione definitiva ed
esecutiva, redazione dei piani di sicurezza e direzione dei lavori, per il “Risanamento delle dune di
Chia e sistemazione delle zone limitrofe – II stralcio”. Il progetto si inserisce nel programma del
Progetto Integrato Territoriale (PIT) CA 4 “Area Vasta Sud Occidentale”. Il progetto è finalizzato al
ripristino e alla salvaguardia delle dune attraverso azioni mirate essenzialmente a ridurre l’impatto
attuale e potenziale dovuto alla fruizione dei sistemi di spiaggia, dei compendi dunari e delle zone
umide di retrospiaggia ed è finanziato dalla Misura 1.5 “Rete ecologica regionale” del POR
Sardegna 2000-2006.
Il progetto prevede un insieme di interventi che si possono raggruppare in due tipologie:
- Interventi di rinaturazione di ambiti dunari degradati;
- Interventi per l’organizzazione dell’accessibilità e della fruibilità e per la valorizzazione delle
risorse.
Le azioni previste dal progetto consistono da un lato in misure correttive mirate al ripristino
ambientale per l’eliminazione delle criticità in atto, dall’altra in misure finalizzate alla prevenzione
degli impatti potenziali dovuti al calpestio e alla frequentazione del sistema dunale e del ginepreto.
Il progetto riguarda la riqualificazione e valorizzazione ambientale della fascia costiera attraverso la
progettazione delle aree di sosta veicolare e degli accessi pedonali alla spiaggia, tramite strutture
idonee a garantire una fruizione controllata e compatibile con l’elevata sensibilità ambientale dei
luoghi. Inoltre, il progetto prevede specifiche azioni di rinaturazione dei corpi dunari attraverso
interventi estremamente localizzati di ingegneria naturalistica congiuntamente a nuovi impianti ed
infittimenti delle specie autoctone presistenti (tramite la raccolta, selezione, conservazione del
germoplasma in situ, germinazione delle specie selezionate e relativa moltiplicazione), al fine di
ricostituire spontaneamente la funzionalità delle dinamiche eoliche delle dune.
Gli interventi prospettati in tali progetti non interessano le stesse aree del LIFE+ PROVIDUNE, non
hanno carattere a lungo termine e non sono basate su studi scientifici della portata di quelli
contenuti in questa proposta, il cui obiettivo è un’azione basata su solide basi scientifiche.
Provincia di Caserta
Nel SIC Pineta Foce Garigliano non sono stati attuati interventi specifici, tuttavia il litorale Domizio,
in cui è localizzato il SIC, è oggetto di numerosi programmi, piani ed interventi finalizzati alla tutela
dell’ecosistema costiero.

Gli interventi eseguiti sul litorale Domizio sono:
-PTTA 94’-96’ : Progetto per la salvaguardia e valorizzazione dell’area costiera di particolare
rilevanza ambientale - intervento mirato alla disinfezione e pulizia delle più importanti spiagge della
Provincia di Caserta comprese le dune costiere tra la foce del fiume Garigliano e Baia Domizia.
-PTTA 94’-96’ : Progetto per la salvaguardia e valorizzazione dell’area costiera di particolare
rilevanza ambientale - interventi nel comune di Mondragone mirati: a) alla formazione di barriere
semipermeabili e biodegradabili per il ripristino delle dune sabbiose, al fine di evitare la dispersione
della sabbia nei periodi ventosi; b) ripristino ambientale mediante un’azione di pulizia superficiale e
profonda del terreno sabbioso e rimozione rifiuti; c) squadratura, delineamento e picchettamento
delle aree soggette a trattamento; d) fornitura e posa in opera di arredi; e) piantumazione con
specie vegetali autoctone.
- Anno 1996: Studi di base sul modellamento del litorale del bacino del fiume Volturno;
I Progetti in itinere:
-Progetto di recupero e di riqualificazione dell’arenile metodologie di sviluppo sostenibile; (
Attualmente in corso di realizzazione, d’intesa con l’Autorità di Bacino e la Regione Campania)
2007/2008 - - Rete di monitoraggio ambientale. ( Attualmente in corso di realizzazione, d’intesa
con l’Autorità di Bacino e la Regione Campania) 2007/2008
Progetti proposti dalla provincia :
- Progetto di recupero del Litorale Domizio sito nel Comune di Castelvolturno (Delibera CIPE n.°
27/2004 Fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile al programma di attività per l’anno
finanziario 2003)
- Intervento pilota di recupero in area di pregio sottoposta a degrado ambientale nel Comune di
Castelvolturno (Delibera CIPE n.° 27/2004 Fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile al
programma di attività per l’anno finanziario 2003);
Piani e programmi:
- Programma di azioni mirato alla riqualificazione ambientale dell’area Domitia Intesa AdiB e WWF
2005/2007
- Piano Stralcio Erosione Costiera ( Attualmente in corso di realizzazione, d’intesa con l’Autorità di
Bacino del Liri e Garigliano e la Regione Campania) 2006/2007
- Documento di Indirizzo ed Orientamento alla Pianificazione e Programmazione Ambientale
nell’ambito del Piano Stralcio Tutela Ambientale dell’Autorità di Bacino del Liri e Garigliano
approvato il 5 aprile 2006.
Provincia di Matera
Il sito Bosco Pantano di Policoro e Foce ionica del fiume Sinni è oggetto di conservazione da parte
della Riserva omonima che realizza sorveglianza nel sito e attività educative.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- B3
EU ADDED VALUE OF THE PROJECT AND ITS ACTIONS
Il progetto affronterà uno dei gruppi di habitat più minacciati a livello europeo, gli habitat dunali, in
particolare l’habitat prioritario per la direttiva Habitat 2250* Dune costiere con ginepri. L’estensione
del progetto è su 5 dei dei 184 siti Natura 2000 che a livello europeo ospitano tale habitat.
Considerato che la copertura stimata a livello europeo di tale habitat è di 25.672 ettari e che il
progetto agirà su circa 1000 ettari di tale habitat, è realistico affermare che il progetto migliorerà lo
stato del 4% di tale habitat prioritario a livello europeo. L’habitat è presente solo in Italia,
Portogallo, Spagna, Danimarca, Francia e Grecia e Regno Unito, ma raramente con la
conformazione e la struttura presente nella maggior parte delle aree di progetto.
Il valore aggiunto del progetto risiede anche nel fatto che la sua strategia attua la legislazione
comunitaria e le linee guida europee in tal senso. PROVIDUNE infatti affonda le proprie radici
tanto nella Direttiva Habitat quanto nella strategia comunitaria di gestione integrata delle zone
costiere (GIZC), integrando due strumenti di conservazione in modo efficace, come peraltro
auspicato dallo studio “Living with Coastal Erosion in Europe: Sediment and Space for
Sustainability” presentato dalla DG Ambiente della Commissione Europea nel 2004. Il progetto
PROVIDUNE infatti effetterà attività concrete di conservazione di siti Natura 2000 costieri con
habitat di interesse comunitario, in accordo alle prescrizioni della Direttiva Habitat, con un
approccio fedele alla raccomandazione GIZC 2002/413/CE che ha come elementi caratteristici per
la gestione integrata delle zone costiere l'integrazione tra i vari settori e livelli dell'amministrazione
(il nostro partenariato ne è un esempio), la partecipazione (incontri con stakeholders) e l'approccio
basato sulla conoscenza (serie attività di studio preliminare applicato alla gestione).
Da non dimenticare due principi della politica ambientale europea che il progetto applica, ovvero il
principio di prevenzione e il principio di un’azione basata su dati scientifici, enunciati nel Trattato di
Amsterdam e del progetto di riforma di Trattato costituzionale Europeo.
Il progetto PROVIDUNE è proposto in attuazione dell’Articolo 4.2 e allegato II.1 del Regolamento
comunitario LIFE+, che definisce uno degli obiettivi specifici di LIFE+ Natura e biodiversità
“sostenere l’ulteriore sviluppo e attuazione della rete Natura 2000 compresi gli habitat marini e
costieri” quali quelli individuati da questo progetto.
Il valore aggiunto proviene anche dalle attività internazionali di conferenze e di scambi con altre
iniziative LIFE e LIFE+ sugli habitat dunali nei siti Natura 2000 che verranno svolti durante il
progetto, e che permetteranno raccogliere e diffondere maggiormente i risultati e le metodologie
impiegate in questi progetti svoliti da vari beneficiari in varie parti d’Europa per la conservazione di
habitat prioritari e di interesse comunitario e di creare partnership e collegamenti tra cittadini
europei di varie nazioni.
Per questi motivi riteniamo che il nostro progetto abbia un valore aggiunto europeo elevato.
Se il progetto non verrà realizzato continuerà il degrado di tali habitat comunitari nei siti
considerati, non verranno messe in pratica una serie di azioni che attuano in pratica gran parte del
diritto europeo sull’ambiente a livello locale e si sarà persa un’occasione importante per
sensibilizzare molti turisti e abitanti locali circa l’importanza di tali habitat che continueranno
dunque a essere danneggiati.

BEST PRACTICE / INNOVATION / DEMONSTRATION CHARACTER OF THE PROJECT
LIFE+ Nature projects must complete best practice and/or demonstration
LIFE+ Biodiversity projects must complete demonstration and/or innovation
BEST PRACTICE:
Il progetto applicherò migliori pratiche nella gestione delle dune e nella comunicazione dei risultati.
In particolare nella raccolta e conservazione del germoplasma, nello studio tramite telecontrollo
degli eventi estremi e nelle azioni concrete di tutela e ripristino delle dune.
Il sistema di videomonitoraggio che verrà adottato è stato già sperimentato dal beneficiario
Università di Cagliari nel progetto internazionale INTERREG IIIA GERERG gestion intègrèe de
l’environnement à haute risque d’èrosion - Gestione ambientale integrata in località ad elevato
rischio di erosione. Nell’ambito di questo progetto tale buona pratica verrà applicata nel contesto
locale dei siti della Provincia di Cagliari. Consiste in una videocamera e due fotocamere che
rilevano immagini a cadenza oraria. Il sistema è integrato con una centrale meteo con sensori per
il vento, la temperatura e la pressione atmosferica. Le immagini e i dati meteo sono trasmessi in
tempo reale tramite internet ed elaborati e processati in laboratorio.
Allo stesso modo L'Università di Cagliari, con il proprio Centro Conservazione Biodiversità è
partner del progetto "GENMEDOC: Creazione di una rete di centri di conservazione del materiale
genetico della flora delle regioni mediterranee dello spazio MEDOCC" all'interno del Programma
Interreg III B MEDOCC. Il progetto ha sviluppato strategie e protocolli di lavoro comuni per la
conservazione delle risorse genetiche dei taxa mediterranei e principalmente di quelli prioritari
presenti negli habitat della direttiva Habitat 92/43/CEE.
Le esperienze maturate in questi due progetti verranno messe a frutto nella tutela del
germoplasma delle specie vegetali degli habitat prioritari nei 5 siti Natura 2000 individuati in questo
progetto LIFE+, e nel monitoraggio dell’erosione costiera ai fini della migliore realizzazione delle
azioni C, fornendo un buon esempio-buona pratica di integrazione successive di fondi comunitari
per la tutela di Natura 2000, come auspicato dalla DG Ambiente della Commissione Europea nella
Comunicazione sul finanziamento di Natura 2000 (COM (2004) 431).
DEMONSTRATION:
La strategia del progetto, che fonde il conseguimento degli obiettivi della Direttiva Habitat e della
raccomandazione GIZC ha un buon valore dimostrativo che si cercherà di diffondere, una volta
raggiunti i risultati, attraverso un convegno internazionale su questi habitat e attraverso gli altri
strumenti di divulgazione del progetto.
INNOVATION:
N.A.
EFFORTS FOR REDUCING THE PROJECT'S "CARBON FOOTPRINT"
Per la mobilità tra le aree di progetto sarà privilegiato il trasporto ferroviario o collettivo laddove per
ragioni oggettive o per esigenze specifiche non sia preferibile il mezzo privato o il trasporto aereo.
Per lo scambio di informazioni tra i partner e la diffusione di materiale informativo si darà
precedenza ai mezzi telematici ed elettronici dei differenti prodotti previsti, laddove non sia
esplicitamente richiesta una diffusione cartacea del materiale informativo.
(nota di revisione: l’inserimento del chiarimento richiesto sulla rimozione sicura delle specie
alloctone non viene inserito qui in quanto non più pertinente al tema Carbon footprint ma
nell’azione corrispondente).Nell’organizzazione e logistica di incontri e convegni quando previsti
sarà posta cura nella scelta di limitare allestimenti o materiali ad elevato impatto quali stoviglie e

posateria in plastica, cibi o bevande non provenienti da produzioni biologiche e non provenienti da
zone vicine al loro consumo, materiali di lavoro, gadgets e merchandising prodotti con materiali
non riciclati e/o ricilabili.
Per il lavoro d’ufficio, i computer delle postazioni verranno spenti e scollegati ove possibile quando
non in uso per evitare il consumo in stand by di elettricità, che in Italia è ancora di origine
principalmente termoelettrica e dunque ad alta produzione di CO2.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- B4
EXPECTED CONSTRAINTS AND RISKS RELATED TO THE PROJECT IMPLEMENTATION
Si prevedono con scarsa probabilità i seguenti rischi che potranno ritardare o rallentare
l’esecuzione del progetto:
Eventi metereologici estremi:
Mareggiate fuori dall’ordinario potrebbero alterare la morfologia costiere e causare un ingressione
marina catastrofica che potrebbe danneggiare gli habitat e le opere se già realizzate. Nonostante
gli eventi estremi siano sempre più frequenti, un evento di tale portata non è atteso con un margine
di probabilità tale da essere considerato un rischio probabile.
Siccità, assenza di piogge: sebbene gli habitat oggetto del progetto siano resistenti a condizioni
estreme di insolazione e assenza di acqua, una siccità imprevista e fuori dall’ordinario protratta per
alcuni mesi potrebbe inficiare il successo delle iniziative di piantumazione previste dal progetto
negli habitat oggetto di intervento. Nel tal caso le piantine morte saranno sostituite.
Il progetto è realizzato e sostenuto da una serie di enti che ne garantiscono la realizzabilità anche
dal punto di vista autorizzativo. Per quanto riguarda le azioni nei siti, esse proprio perché dirette a
azioni concrete di conservazione dei siti stessi non dovranno obbligatoriamente essere sottoposte
a valutazione di incidenza ex art. 6 della direttiva Habitat.
Per ovviare a eventuali ritardi è stato previsto qualche mese “cuscinetto” per ovviare a eventuali
ritardi nelle azioni prima della scadenza ufficiale del progetto stesso.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007 – B5
CONTINUATION / VALORISATION OF THE PROJECT RESULTS
AFTER THE END OF THE PROJECT
• Which actions will have to be carried out or continued after the end of the project?
A distanza di qualche anno dalla fine del progetto sarà necessario aggiornare i dati raccolti
riprendendo le metodologie utilizzate e i dati ottenuti nelle seguenti azioni:
A1) Studi geobotanici sullo stato degli habitat dunali nei siti di intervento
A2) Studi sedimentologici e dinamica marino-costiera
A3) Mappatura di dettaglio degli habitat
Sarà inoltre necessario svolgere azioni di manutenzione ordinaria e straordinaria alle opere
realizzate nell’ambito di tali azioni:
C1) Recupero e risanamento degli habitat dunari degradati
C3) Realizzazione con tecniche innovative di accessi pedonali, delimitazioni leggere e aree sosta
per evitare il degrado degli habitat causato dal calpestio
Sarà opportuno continuare le attività didattiche e di sensibilizzazione:
D7) Sensibilizzazione di turisti durante la stagione estiva
D8) Attività educative nelle scuole
How will this be achieved, what resources will be necessary to carry out these actions?
Le Province intendono procedere nella seguente modalità:
La Provincia di Cagliari proporrà ai competenti organi politici lo stanziamento delle seguenti
somme per gli anni 2013, 2014 e 2015 per le seguenti finalità e importi:
-contributo al Dipartimento di scienze della terra (DST) per il monitoraggio delle coste e delle dune
interessate dall’intervento LIFE: € 10.000,00 per tre annualità;
-contributo al Dipartimento di scienze botaniche (CCB) per il monitoraggio degli aspetti floristicovegetazionali:
€ 10.000,00 per tre annualità;
-contributo ai Comuni di Villasimius e Domus de Maria per manutenzione delle strutture e
sensibilizzazione dei turisti: € 15.000,00 per ciascun comune per tre annualità
Per un importo totale nel triennio di € 150.000,00.
La Provincia di Cagliari, inoltre, si impegnerà a reperire (a partire dal 2013) eventuali ulteriori
risorse nel caso in cui si debba intervenire per porre rimedio a problemi ora non prevedibili.
La Provincia di Caserta si impegnerà a reperire i fondi necessari per garantire la sostenibilità
finanziaria post-life attraverso iscrizioni di appositi capitoli di spesa in bilancio nel 2010, 2011 ,
2012 e 2013. Trovandosi, al momento, in situazione di commissariamento, in attesa delle elezioni
del 28 e 29 marzo 2010, risulta impossibile l’adozione di un atto deliberativo conforme a tale
impegno, in quanto, per motivi di opportunità, non si è proceduto ancora all’approvazione del
bilancio di previsione 2010.
All’atto di insediamento della nuova Amministrazione la presente dichiarazione di impegno verrà
trasmessa al Presidente eletto che non farà mancare il proprio sostegno al meritorio progetto
“PROVIDUNE” procedendo a destinare le necessarie risorse umane e finanziarie.
La Provincia di Matera intende perseguire l’obiettivo della continuità di gestione e manutenzione
degli interventi materiali che saranno realizzati attraverso l’utilizzo del personale afferente al
settore forestazione. Nello specifico, ogni anno, la Provincia di Matera redige un piano di
forestazione avente per oggetto, oltre che interventi selvicolturali in senso stretto, anche interventi
di manutenzione di opere di ingegneria naturalistica e opere accessorie nelle aree protette.

Gli intereventi, che ogni anno vengono pianificati, ammontano ad una cifra complessiva di circa €
2.000.000,00, dei quali circa € 113.000,00 destinati ad attività svolte nell’ambito del Comune di
Policoro.
Sulla base di quanto sopra esposto, è intenzione della Provincia di Matera inserire nella
pianificazione 2011, 2012 e 2013, per il Comune di Policoro, interventi mirati alla manutenzione e
ripristino delle opere realizzate nell’ambito del progetto “PROVIDUNE” per un ammontare massimo
di circa € 50.000,00 annui.
La continuità delle attività relative alle azioni D sarà garantita dalle unità volontarie di guardie
giurate ittiche venatorie in servizio presso il settore caccia della Provincia.
L’aggiornamento dei dati relativi alle azioni A saranno oggetto di specifica convenzione che,
all’attualità, non si è in grado di programmare e/o definire finanziariamente da parte dell’attuale
giunta provinciale.
• Potential for using other EU funds after the end of the project
Non vi sono fondi specifici comunitari che potranno garantire il proseguimento di tali azioni dopo la
fine del progetto, per le quali servirà l’impegno delle pubbliche amministrazioni coinvolte e degli
stakeholders. Inoltre è difficile stimare la disponibilità di fondi comunitari nel periodo successivo
all’anno 2012 quando la programmazione dei fondi comunitaria e nazionale 2006-2013 sarà in
conclusione.
• Protection status under national/local law of sites/species/habitats targeted (if relevant)
I siti in questione sono già in uno stato favorevole di protezione sotto leggi nazionali e locali (interni
a aree protette o tutelate).
• How, where and by whom will the equipment acquired be used after the end of the project?
Le poche attrezzature che si acquisteranno rimarranno in uso presso i beneficiari che le avevano
acquistate, per scopi relativi agli obiettivi del progetto, se saranno ancora utilizzabili.
• To what extent will the results and lessons of the project be actively disseminated after the end
of the project to those persons and/or organisations that could best make use of them (please
identify these persons/organisations)?
Sicuramente il sito web del progetto continuerà a essere online nei tre anni successivi per cui
continuerà la diffusione delle azioni dimostrative del progetto a coloro i quali cercheranno su
internet informazioni specifiche. Inoltre probabilmente le azioni di educazione nelle scuole, una
volta realizzate con il progetto, potranno essere esportate ad altre scuole da parte degli educatori
che le avranno diffuse durante il progetto.
• Any other issues

LIFE +
Nature and Biodiversity
TECHNICAL APPLICATION FORMS
Part C – detailed technical description of
the proposed actions
Important note:
All calculations and detailed cost breakdowns necessary to justify the cost of
each action should be included in the financial forms F. In order to avoid
repeating the financial information (with the risk of introducing
incoherencies), Part C should only contain financial information not
contained in the financial forms (e.g. details explaining the cost per hectare).
All forms in this section may be multiplied, so as to include all essential
information.
Each action described should have a clear indication of its physical target
(e.g., action 1 will take place in area "X" and/or will target species "Y").
Whenever this is relevant, the location of these actions should also be
identified on one or several maps which must be provided in annex
(preferably one map per site). Where feasible, a map of each site should be
provided that indicates the location of all the actions taking place on that site.
Any action that is sub-contracted should be just as clearly described as an
action that will be directly carried out by the beneficiaries.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1a1
DETAILS OF PROPOSED ACTIONS
Nota generale: nel campo Beneficiary responsible for implementation è stato indicato il beneficiario
che coordinerà l’azione. Dato che le azioni saranno realizzate in modo pressoché omogeneo in
tutti i siti di progetto non era opportuno suddividere ogni azione in tante azioni in carico a ogni
singolo partecipante come suggerito dal formulario di candidatura. Le azioni verranno svolte anche
dagli altri partner provinciali (vedi organigramma). Le diverse province (Cagliari, Caserta, Matera )
si serviranno di personale specializzato, di consulenti, di società esterne, di altri enti
territorialmente competenti nella misura dettagliata nelle schede finanziarie.
L’azione relativa alla creazione dello staff di progetto, la definizione dei contratti, e la loro
esecuzione durante l’arco del progetto, sebbene in parte preliminare, è stata posta per semplicità
nella scheda C1e1 (azioni di gestione).
A. Preparatory actions, elaboration of management plans and/or of action plans
For each action or set of actions specify the following:
ACTION A.1: Studi geobotanici sullo stato degli habitat dunari nei siti di intervento
Description (what, how, where and when):
Realizzare analisi conoscitive di base relative alla flora e vegetazione presenti sulle aree di
intervento a partire dai dati presenti in bibliografia e da analisi specifiche avviate durante il
progetto. Gli habitat dunari sono strettamente correlati tra loro. Per questo motivo tali studi
prenderanno in considerazione non solo l’habitat prioritario 2250* “Dune costiere con Juniperus
spp.” ma anche gli habitat correlati nella successione catenale ai sensi della Direttiva 92/43/CEE
maggiormente esposti a degrado o depauperamento. Tutti gli habitat selezionati verranno
caratterizzati da un punto di vista edafico, bioclimatico, floristico-sociologico, ecologico e
corologico. Lo studio si concentrerà sulle specie strutturali di ogni singolo habitat per poterne
valutare lo stato di conservazione e analizzare le specie endemiche e/o di interesse fitogeografico
che caratterizzano a livello locale tali habitat; Relativamente a Juniperus oxycedrus subsp.
macrocarpa saranno realizzati studi popolazionali finalizzati all’individuazione delle dinamiche del
recruitment. Tutte queste analisi daranno informazioni utili al fine di identificare con maggiore
dettaglio quantitativo e qualitativo le cause di degrado degli habitat e pianificare con maggiore
precisione le azioni di conservazione in situ necessarie. L’archiviazione e gestione e interrogazione
di tali dati verrà realizzata mediante l’implementazione di un database relazionale (Azione C5). Si
prevede di concludere le analisi conoscitive previste in questa fase, entro la prima annualità del
progetto, in maniera tale da poter disporre di tutte le informazioni utili per il miglior svolgimento
delle successive fasi ed azioni.
L’azione verrà realizzata nei seguenti siti:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari)
Reasons why this action is necessary:
Il fine dell’azione è quello di caratterizzare gli habitat nei siti di intervento con particolare attenzione
all’habitat prioritario 2250* “Dune costiere con Juniperus spp.” e a quelli correlati, verificarne lo
status di conservazione e predisporre una strategia per conservarli e renderli al tempo stesso
fruibili. Al fine di poter individuare la localizzazione puntuale degli interventi di recupero degli
habitat (azioni C) è fondamentale conoscere lo stato di conservazione degli stessi, avendo
localizzato le minacce in modo puntiforme e conoscendo la dinamica delle singole popolazioni.
Inoltre, numerosi habitat psammofili e costieri non sono stati ancora adeguatamente caratterizzati
e questo determina una carenza nella gestione degli stessi. La strategia del progetto inoltre è

quella di seguire pienamente i principi della poltica ambientale comunitaria, basata su dati
scientifici.
Beneficiary responsible for implementation:
Università di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
Acquisire un adeguato livello di conoscenza sugli habitat studiati al fine di potersi dotare di un
ulteriore strumento pianificatorio, in relazione alla fruizione turistica delle aree sensibili. Si
realizzerà un report per ogni singola Provincia con la caratterizzazione edafica, bioclimatica,
floristico-sociologica, ecologica e corologica e con una attenta analisi delle cause di degrado. Per
le specie strutturali selezionate verrà redatto un report con le analisi demografiche, la superficie
occupata e la struttura delle singole popolazioni.
5 rapporti sulla geobotanica dei siti con informazioni utili al fine di identificare con maggiore
dettaglio quantitativo e qualitativo le cause di degrado degli habitat e pianificare con maggiore
precisione le azioni di conservazione in situ necessarie.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1a2
ACTION A.2:
Name of action: Studi sedimentologici e dinamica marino-costiera
Studi di sedimentologia applicata e della dinamica marino costiera necessari per la migliore
attuazione del progetto sulle aree dunali e di spiaggia frontaliere
Description (what, how, where and when):
L’azione è finalizzata alla mappatura a scala di dettaglio terra/mare della copertura
sedimentaria dell’intero sistema sabbioso (duna – spiaggia emersa – spiaggia sottomarina)
mediante campionamento sistematico a maglia adeguata ed analisi di laboratorio (es:
granulometria, composizione, associazioni di facies), al videomonitoraggio con sistema di
web cam associato a centralina meteo, alle misure di dinamica sedimentaria litorale, bilanci
di sedimentazione, valutazione della tendenza evolutiva (arretramento, avanzamento
stabilità ) e modelizzazione degli eventi significativi.
Nell’ambito del complesso ed articolato sistema sedimentario e morfologico costiero, dei siti
oggetto dell’intervento, la duna occupa una posizione retrostante la spiaggia emersa ed è
sede di trasporto e accumulo sedimentario prodotto dall’attività eolica che trova alimento
proprio nell’area di spiaggia antistante (anche intertidale) e sottomarina.
Questo scambio di sedimento è un fattore discriminante nell’individuazione della duna
costiera (o AVANDUNA, dall’inglese “FOREDUNE”) unica forma eolica/deposito che gioca
un ruolo attivo nei complessi e delicati processi che regolano l’ambiente litoraneo ed il suo
bilancio.
Le aree in oggetto sono caratterizzate da avandune in quanto depositi eolici paralleli alla
linea di costa, che occupano fin dal momento della loro formazione la posizione più
avanzata verso mare.
Dal punto di vista sedimentologico e geomorfologico l’obiettivo degli studi applicativi è
quello di predisporre un’indagine quantitativa basata su metodologie di misura innovative
dei meccanismi di formazione di sviluppo e di evoluzione delle dune, attraverso il
monitoraggio, la modellizzazione dei processi di dinamica litorale connessi e la pesatura dei
parametri che li governano e delle loro interazioni. Si vuole in questo modo fornire un
robusto sostegno scientifico alla progettazione delle opere e nel contempo attuare un
monitoraggio delle dinamiche sedimentarie, prima, durante e dopo la messa in posto di
infrastrutture leggere di mitigazione degli impatti (passerelle, delimitazioni, trappole di
sedimentazione ecc) per valutarne efficacia ed eventualmente introdurre misure correttive.
Ogni sito ha una sua specificità morfologica, evolutiva, di orientazione, di substrato
geologico e di apporti sedimentologici (versante, fluviali, marini). Ogni sito ha inoltre una
sua specificità per quanto concerne le evidenze di degrado innescate da un uso poco
attento della risorsa.
L’approfondimento degli effetti dovuti al variare del regime anemologico e di esposizione ai
venti al variare delle condizioni climatiche. L’approfondimento delle conoscenze
sull’efficienza del trasporto eolico e del controllo che questo esercita sulle geometrie e sulle
morfologie dei depositi sabbiosi potrebbe aiutare molto alla progettazione corretta di opere
di mitigazione dei processi erosivi.
L’azione verrà realizzata nei seguenti siti:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari)
Reasons why this action is necessary:
Come indica la recente comunicazione della Commissione sulla valutazione della gestione
integrate delle zone costiere in Europa (GIZC), COM(2007)308 final, vanno ulteriormente

afforzate le attività di raccolta dei dati e lo scambio efficace di informazioni, che dovranno
essere maggiormente utilizzate per l'elaborazione delle politiche e l'adozione delle
decisioni. Questa è esattamente l’obiettivo di questa azione. Per le aree in oggetto infatti si
segnala la mancanza assoluta di dati su bilanci input output e la scarsissima conoscenza
relativa alla sedimentologia dei siti. Mancano mappature della mineralogia e petrografia dei
depositi, informazioni numeriche sugli effetti degli eventi estremi e non si ha nessuna
conoscenza su volumi di scambio sedimentario in relazione con il regime anemometrico. Le
avandune, rappresentando dei corpi sedimentari che si sviluppano fronte mare, fungono da
protezione per i complessi dunari secondari, stabilizzati e semistabilizzati dalle boscaglie a
ginepro.
Lo scenario di fondo di grande instabilità climatica e di elevata pressione antropica sui
sistemi costieri aumenta la vulnerabilità intrinseca dell’avanduna e conseguentemente ne
aumenta la valenza ecologico-ambientale.
L’avanduna ha dunque il gravoso compito di separare l’ambiente marino da quello terrestre
mediante l’instaurazione di una nicchia trofica ben definita. Dal punto di vista
sedimentologico esercita un’efficace azione di difesa naturale contro l’ingressione marina
nell’entroterra durante gli eventi estremi e bilancia nel contempo l’erosione della linea di
costa agendo da serbatoio di sedimento che va a refluire la spiaggia con meccanismi di
scambio calibrati e complessi ma soprattutto mai studiati sulle coste della Sardegna
oggetto dell’intervento.
Lo studio porterà al corretto dimensionamento di luci e interassi di passerelle, scale
d’accesso ecc (altezze, spazi tra duna e duna) che sono invece spesso progettati senza
una sperimentazione in situ e in alcuni casi possono aver innescato o innescare processi
erosivi aggiuntivi (sottoescavazione, turbolenza, processi di interferenza con le dinamiche
naturali). La finalità degli studi di sedimentologia applicata che si vogliono attuare nelle
azioni preparatorie è proprio quella di colmare questo vuoto di conoscenza per realizzare le
azioni C su solide basi conoscitive, in modo da garantirne la durata degli effetti a lungo
termine.
Per le attività della suddetta azione sono previste le seguenti spese per materiale di
consumo:
- Consumo vario per funzionamento laboratori di cartografia digitale e sedimentologia
dell’Osservatorio Coste per l’intera durata di progetto.
- Consumo e costi di funzionamento vario per mezzi, strumenti di misura, software ed
hardware per l’informatizzazione.
Beneficiary responsible for implementation:
Università di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
- 5 Studi di sedimentologia applicata necessari per la migliore attuazione del progetto nei
5 siti
- Conoscenza approfondita dei parametri principali che sovraintendono ai complessi
processi di interscambio sedimentario tra spiaggia emersa e sommersa / duna e
retrospiaggia e che regolano la formazione e l’evoluzione dei complessi dunali.
- Utilizzo di questo implemento della conoscenza per una più efficace progettazione delle
misure di prevenzione e mitigazione di processi erosivi in atto.
- Pianificazione basata su conoscenza approfondita delle dinamiche naturali.
- Definizione di protocolli di monitoraggio e individuazione di buone pratiche basata su
una conoscenza robusta dei processi in atto misurati con metodo scientifico.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1a3
ACTION A.3:
Name of action: Mappatura di dettaglio degli habitat
Description (what, how, where and when):
L’azione prevede il rilevamento e la mappatura di dettaglio degli habitat presenti all’interno delle
aree SIC ed il loro inserimento all’interno di un sistema GIS.
L’elaborazione cartografica prevista da questa azione è intesa come una interpretazione spaziale
delle distribuzione attuale e potenziale degli habitat, derivante dall’analisi congiunta dei dati di base
acquisiti dai rilevamenti in campo. Questi riguardano il rilevamento delle dinamiche e dell’assetto
floristico-vegetazionale (Azione A1) e dei caratteri e processi sedimentologici-geomorfologici
(Azione A2). Infatti, l’analisi integrata della componente geomorfologica-sedimentologica e di
quella vegetazionale, all’interno dei sistemi dunari, permette di individuare le diverse componenti
morfo-vegetazionali. Le componenti dei sistemi dunari non costituiscono sistemi chiusi ma, al
contrario, appaiono tra loro ambiti strettamente interagenti. I processi di accumulo sedimentario in
ambito di avanduna o quelli di stablizzazione progressiva delle formazioni sabbiose, o ancora i
fenomeni di erosione da parte del vento o dalle attività dell’uomo, risultano intimamente correlate
alle specie floristiche e alle loro associazioni. La lettura e l’intepretazione di queste relazioni
dinamiche tra sistema fisico e floristico-vegetazionale permette di indentificare le condizioni di
equilibrio del sistema, l’eventuale tendenza evolutiva (accumulo e erosione) e le eventuali criticità
in atto. Tali processi verranno interpretati e rappresentati nella carta degli habitat.
Le attività comprenderanno:
- la mappatura degli habitat in scala compresa tra 1:10.000 – 1:2.000, con
georeferenziazione secondo le coordinate UTM e Gauss Boaga degli effettivi perimetri e della
superficie occupata;
- la mappatura delle popolazioni delle specie vegetali di interesse comunitario e di quelle di
interesse conservazionistico in scala compresa tra 1:10.000 – 1:2.000, con georeferenziazione
secondo le coordinate UTM e Gauss Boaga, e distribuzione puntiforme areale con
identificazione dei relativi perimetri e della superficie reale occupata;
Per i siti di 1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari), 2) Stagno di Piscinnì
ITB042218 (Provincia di Cagliari) la scala utilizzata sarà di estremo dettaglio (1:5.000 –
1:2.000) esistendo già una cartografia degli habitat 1:10.000, mentre per gli altri siti verrà
realizzata in 1:10.000
- la mappatura della distribuzione reale e potenziale delle specie faunistiche in scala
1:10.000, con georeferenziazione secondo le coordinate UTM e Gauss Boaga,
Per i Siti dotati di un Piano di Gestione (1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari), 2)
Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari) si procederà alla valutazione critica delle basi
conoscitive ed informative presenti all’interno di quest’ultimo. Tale analisi considererà
specificamente le informazioni relative all’aggiornamento proposto per quanto attiene ai dati del
Formulario Standard Natura 2000, nonché le elaborazioni cartografiche e i dati conoscitivi relativi
agli habitat e alle specie di interesse. Sulla base degli esiti della procedura valutativa sviluppata,
saranno definite le esigenze di ulteriori approfondimento conoscitivo relative al sito in esame.
Per i Siti non dotati di un Piano di Gestione si procederà fin da principio alla realizzazione di
mappature preliminari relative alla estensione degli Habitat di interesse nell’ambito del progetto,
attraverso appropriate tecniche di interpretazione delle coperture telerilevate. In generale si
opererà attraverso tecniche di fotointerpretazione condotte da esperti nel campo della mappatura
vegetazionale supportati da professionalità più specificamente riferite all’utilizzo delle tecniche di
telerilevamento e cartografia digitale. Le operazioni di interpretazione saranno condotte in prima
istanza sulle immagini “ottimizzate” relativamente alla componente grafica attraverso le tecniche di
“image processing” precedentemente richiamate.
Le operazioni di analisi territoriale indiretta saranno affiancate e supportate da periodici rilievi in
campo. Inoltre verranno analizzate le relazioni tra la componente biotica e quella biotica per meglio
comprendere i meccanismi evolutivi degli habitat e del sistema ambientale in generale.

L’azione verrà realizzata nei seguenti siti:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari)
Reasons why this action is necessary:
La mappatura degli habitat costituisce un aspetto fondamentale per il raggiungimento di un
dettaglio progettuale che invece manca nei Piani di Gestione delle aree SIC già redatti, necessario
a realizzare con maggior accuratezza le azioni di conservazione concreta C e per dare uno
strumento conoscitivo utile a lungo termine.
Nelle aree SIC per le quali non è stato ancora redatto il Piano di Gestione, la mappatura
costituisce il momento per la conoscenza della distribuzione degli habitat e delle specie e la
definizione del loro status quali-quantitativo necessario a realizzare con maggior accuratezza le
azioni di conservazione concreta C e per dare uno strumento conoscitivo utile a lungo termine.
Beneficiary responsible for implementation:
Università di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
Il Sistema Geografico Territoriale (GIS) diverrà parte integrante del Sistema Informativo del Piano
di Gestione dei Siti e verrà implementato per poter disporre delle cartografie utili allo svolgimento
delle indagini di campo in fase di progettazione e di monitoraggio dell’efficacia delle azioni.
Planimetria dettagliata delle vegetazione e dalla floristica.
Realizzazione di elaborati cartografici di sintesi che sottolineano i rapporti tra la componente
biotica e quella biotica e definiscano le dinamiche evolutive del sistema ambientale;
Individuazione della distribuzione floristica.
2 elaborati cartografici per i siti di Piscinnì e Porto Campana contenenti ciascuno:
- mappe degli habitat in scala compresa tra 1:5.000 – 1:2.000, con georeferenziazione
secondo le coordinate UTM e Gauss Boaga degli effettivi perimetri e della superficie occupata;
- la mappatura delle popolazioni delle specie vegetali di interesse comunitario e di quelle di
interesse conservazionistico in scala compresa tra 1:5.000 – 1:2.000, con georeferenziazione
secondo le coordinate UTM e Gauss Boaga, e distribuzione puntiforme areale con
identificazione dei relativi perimetri e della superficie reale occupata;
- la mappatura della distribuzione reale e potenziale delle specie faunistiche in scala
1:10.000, con georeferenziazione secondo le coordinate UTM e Gauss Boaga,
3 elaborati cartografici per gli altri 3 siti contenenti ciascuno
- mappe degli habitat in scala compresa tra 1:10.000, con georeferenziazione secondo le
coordinate UTM e Gauss Boaga degli effettivi perimetri e della superficie occupata;
- la mappatura delle popolazioni delle specie vegetali di interesse comunitario e di quelle di
interesse conservazionistico in scala compresa tra 10.000, con georeferenziazione secondo le
coordinate UTM e Gauss Boaga, e distribuzione puntiforme areale con identificazione dei
relativi perimetri e della superficie reale occupata;
- la mappatura della distribuzione reale e potenziale delle specie faunistiche in scala
1:10.000, con georeferenziazione secondo le coordinate UTM e Gauss Boaga,

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1a4
ACTION A.4:
Name of action: Avviamento e funzionamento del sistema di telecontrollo degli eventi
estremi e loro impatto
Description (what, how, where and when):
Il sistema di videomonitoraggio che verrà adottato è stato già sperimentato ed adottato dal
progetto INTERREG IIIA GERERG gestion intègrèe de l’environnement à haute risque
d’èrosion - Gestione ambientale integrata in località ad elevato rischio di erosione.
Consiste in una videocamera e due fotocamere che rilevano immagini a cadenza oraria. Il
sistema è integrato con una centrale meteo con sensori per il vento, la temperatura e la
pressione atmosferica. Le immagini e i dati meteo sono trasmessi in tempo reale tramite
internet ed elaborati e processati in laboratorio.
I diversi sistemi di ripresa consentono di:
1) Avere immagini istantanee e piccoli filmati
2) Avere immagini mediate (20 scatti) che consentono di individuare l’ampiezza delle zone
dinamiche (esempio: superfici di deflazione, creste dunali, zona dei massimi frangenti e
attivazione di zappature ai piedi dunali durante eventi estremi)
3) Avere immagini in campo utili per la valutazione del trasporto eolico (altezza del
trasporto, interferenze, impatti ecc)
Il rilevamento di dati morfologici di campo consente la georeferenziazione e calibrazione
delle immagini.
L’azione verrà realizzata nei seguenti siti:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
E’ prevista la localizzazione di n. 1 webcam
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)
E’ prevista la localizzazione di n. 1 webcam
Reasons why this action is necessary:
L’obbiettivo è di posizionare una centralina di videomonitoraggio per ogni sito al fine di
tarare su base numerica e scientifica gli interventi di mitigazione degli impatti (azioni C) alla
luce di dati affidabili con metodologie innovative e dal valore dimostrativo.
Beneficiary responsible for implementation:
Università di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
Informazioni fornite:
• Visualizzazione di processi a breve scala temporale (ad esempio connessi ad eventi di
tempesta)
• Analisi a scala annuale (oscillazioni del profilo morfologico rispetto a punti di riferimento
noti)
• Correlazione degli eventi con i dati meteo
• Validazione di modelli
2 rapporti sugli eventi estremi nei due siti nell’arco del progetto con indicazioni per la
gestione degli habitat dunali in riferimento alle azioni C
.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1a5
ACTION A.5:
Name of action: Analisi degli impatti della fruizione sugli habitat
Description (what, how, where and when):
Le analisi ambientali di dettaglio e d’area vasta del territorio costiero ed il riconoscimento del
sistema di fruizione dei litorali sabbiosi, hanno l’obiettivo di individuare i principali caratteri
ambientali e i processi portanti che regolano l’evoluzione dei sistemi sabbiosi (spiaggia e dune),
anche in relazione all’uso della risorsa. Il quadro di sintesi dei processi e delle interazioni tra le
dinamiche ambientali (biotiche ed abiotiche) e quelle antropiche si esprime all’interno di unità
spaziali che si pongono come riferimento territoriale privilegiato ai fini della definizione delle azioni
di conservazione delle risorse. Le analisi di settore conducono alla definizione dei diversi gradi di
sensibilità dei sistemi sabbiosi e delle componenti morfo-vegetazionali, carattere che sottolinea la
naturale tendenza del sistema ambientale a manifestare situazioni di disequilibrio e criticità, in
risposta ad eventuali azioni o eventi perturbanti. Tale carattere appare inoltre funzionale al
riconoscimento della capacità di carico delle spiagge che consente di definire il numero di fruitori in
funzione del dimensionamento delle componenti sensibili e non sensibili.
La valutazione delle potenziali interferenze tra la fruizione turistico-balneare e le dinamiche
ambientali, gli habitat e gli ambienti faunistici dei compendi sabbiosi e umidi (dune, spiagge e
stagni), si basa su un percorso metodologico fondato sul riconoscimento dei fattori di pressione,
sull’analisi delle criticità in atto e potenziali che minano alla conservazione degli habitat, e
sull’individuazione di specifiche azioni (risposte) atte alla conservazione degli habitat ed alla
mitigazione dei processi di degrado evidenziati.
L’azione verrà realizzata nei seguenti siti:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari)
Reasons why this action is necessary:
L’analisi degli impatti della fruizione sugli habitat prioritari e di interesse comunitario permette una
stima circa le potenziali interferenze tra le attività ed i servizi connessi con la fruizione e gli equilibri
ambientali. Tale quadro di conoscenza fornisce il presupposto essenziale per la pianificazione
della fruizione (tra cui la valutazione della capacità di carico del compendio sabbioso), la
programmazione degli interventi e la definizione delle misure regolamentari.
Beneficiary responsible for implementation:
Università di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
- Valutazione quali-quantitiva degli impatti sul sistema ambientale e sugli habitat;
- Individuazione della capacità di carico dei fruitori sul sistema spiaggia-duna;
- Definizione di indirizzi per la gestione e la fruizione del territorio e costruzione di uno
scenario progettuale per la localizzazione, il dimensionamento e la scelta tipologica degli
interventi;
- Definizione delle azioni progettuali finalizzate alla risoluzione dei specifici problemi
riconosciuti;
- Localizzazione e dimensionamento degli interventi (accessi alle spiagge, dimensionamento
delle aree sosta, aree di intervento in ambito dunare);
- Riconoscimento delle priorità di intervento.
5 rapporti (uno per ogni sito) sugli impatti della fruizione

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1a6
ACTION A.6:
Name of action: Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva degli interventi
Description (what, how, where and when):
L’azione consiste in:
- elaborazione di studi generali di caratterizzazione territoriale e ambientale a supporto della
redazione dei Piani di Gestione delle aree SIC non ancora provvisti di strumenti di gestione (SIC di
Caserta) ;
- elaborazione di progetti preliminari, definitivi ed esecutivi, coerentemente con i piani di gestione,
finalizzati alla conservazione degli habitat e specie dei sistemi sabbiosi e alla rimozione delle
minacce e delle cause di degrado.
L’individuazione in dettaglio dei punti di intervento all’interno di un sistema dunare, si deve basare
sul riconoscimento dei processi di relazione tra le diverse componenti morfo-vegetazionali delle
dune e sulle relazioni geomorfologiche e sedimentarie con il settore di spiaggia emersa e
sommersa; tale individuazione deve essere funzionale alla conservazione e miglioramento degli
habitat dunari. Tale approccio basato sulle conoscenze è quello auspicato dal documento
presentato dalla Commissione Europea nel 2004 “Living with Coastal Erosion in Europe: Sediment
and Space for Sustainability” a seguito del lavoro del gruppo EUROSION ma anche dalla strategia
sulla Gestione Integrata delle Zone Costiere che ne è alla base, teso ad aumentare la resilienza
costiera sulla base di dati sedimentologici e la conservazione degli habitat.
I criteri per la definizione delle tipologie degli interventi e delle scelte di localizzazione e
dimensionamento degli stessi, devono basarsi sulle analisi meteoclimatiche, rilievi geomorfologici,
sedimentologici e vegetazionali che forniranno i parametri quali-quantitativi dei processi e delle
dinamiche evolutive in atto all’interno del sistema ambientale in esame.
In considerazione dell’elevato pregio ambientale e della sensibilità delle aree in cui si opera, le
scelte progettuali devono orientarsi:
− verso l’utilizzo di materiali naturali, biodegradabili e facilmente reperibili, al fine di limitare gli
impatti sull’area di intervento, a favore della sostenibilità economica;
− per gli interventi di rinaturazione, verso l’utilizzo di materiale di propagazione derivante
−
dalla raccolta di germoplasma di origine autoctona.
Per le opere relative agli accessi, alle aree di sosta veicolare, verso l’utilizzo di infrastrutture
leggere, removibili e a basso impatto, con l’utilizzo di materiali naturali.
Le tipologie di intervento devono essere semplici, facilmente replicabili e a basso impatto, efficaci
puntualmente, ma orientate a creare un effetto sinergico e cumulato con gli altri interventi
nell’ambito del sistema, tali che l’azione organica e integrata degli interventi contribuisca a
contrastare l’azione erosiva e ad innescare processi spontanei di accrescimento e progradazione
delle dune. Le aree ad alta priorità di intervento saranno quelle in cui risultano riconoscibili
significative alterazioni delle forme e dei naturali processi geomorfologici e pedo-vegetazionali, ma
che ancora manifestavano una elevata capacità di resilienza.
L’azione di progettazione sarà dunque diretta a lavori da effettuare in tutti i siti:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari)
Reasons why this action is necessary:
La realizzazione dei progetti persegue gli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie
coerentemente con le disposizioni contenute nella Direttiva Habitat ed è funzionale alla
realizzazione delle azioni C, che necessitano di attenta progettazione esecutiva.

Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
Creazione di linee di indirizzo per la stesura del Piano di Gestione per il sito di 3) Pineta della Foce
del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta) 4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce
Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
Realizzazione dei progetti preliminari, definitivi ed esecutivi per risanamento e recupero dei sistemi
dunari e riqualificazione del sistema degli accessi pedonali e veicolari per i seguenti siti:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari)

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1c1
C. Concrete conservation actions
Nota: si precisa che il budget totale delle azioni concrete di conservazione C rappresenta il 53.3%
dell’intero budget, ben al di sopra del limite minimo stabilito dal formulario LIFE+ del 25%.
ACTION C.1:
Name of action: Recupero e risanamento degli habitat dunari degradati
Description (what, how, where and when):
Gli interventi di recupero e risanamento degli habitat dunari degradati, saranno attuati a seguito
della progettazione descritta nella precedente sezione, data la sensibilità ambientale dell’ambito
dunare, attraverso l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica, unitamente a semine e impianti
di specie autoctone i cui semi saranno raccolti e coltivati nell’ambito delle due azioni che seguono,
che risultano ideali per il perseguimento degli obiettivi di ripristino degli equilibri geomorfologicovegetazionali,
nonchè in relazione alla notevole sostenibilità economica di questo tipo di interventi.
Questa azione interesserà i seguenti habitat nei siti ove sono presenti:
2250 – *Dune costiere con Juniperus spp.
2270 – *Foreste dunari di Pinus pinea e/o Pinus pinaster,
2230 - Dune con prati dei Malcolmietalia
2240 - Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua
2110 – Dune mobili embrionali
2120 – Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche)
2210 - Dune fisse del litorale di Crucianellion maritimae
E’ ritenuto indispensabile il ricorso a materiali naturali biodegradabili come legno, reti in fibra di
cocco, canne e corde, consentendo di minimizzare l’impatto sugli equilibri ecologici delle dune e
sulla componente floristico-vegetazionale, in previsione di una naturale “estinzione” dell’intervento
una volta espletata la propria funzione. La colorazione dei materiali e la loro stessa natura limitano
inoltre l’impatto sul paesaggio circostante.
Gli interventi attivi, rivolti a recuperare i processi spontanei di formazione e consolidamento delle
dune, sono rappresentati da:
a) Sistemi di protezione delle dune stabilizzate (generalmente colonizzate dalle boscaglie a
ginepro fenicio e coccolone): il cui scopo è quello di proteggere i fianchi delle dune in cui
siano evidenti gli effetti dei fenomeni di erosione eolica e scalzamento da calpestio, con
esumazione degli apparati radicali della vegetazione arborea a ginepro; tali sistemi
favorirebbero il deposito e l’accumulo della sabbia negli interstizi fra le canne e le maglie
della biorete, consolidando il piede della duna e migliorando, nel tempo, le condizioni
edafiche del substrato sabbioso in modo da consentire la ripresa della vegetazione sulle
dune.
b) Sistemi di cattura ed intrappolamento della sabbia: il cui scopo è quello di intrappolare la
sabbia che, accumulandosi all’interno delle strutture in canne e legno di castagno, favoribbe il
processo di formazione ed evoluzione delle dune embrionali, nonché il processo di
accrescimento spontaneo della vegetazione pioniera.
c) Sistemi di rinaturazione dei settori dunari degradati: il cui lo scopo è quello di ricostituire la
vegetazione dunare laddove siano evidenti fenomeni di degrado e depauperamento della
stessa. Gli impianti e le semine verranno realizzate esclusivamente a partire da
germoplasma autoctono raccolto nei siti d’intervento o in aree limitrofe purchè geneticamente
compatibile. Per il trattamento del germoplasma da reintrodurre in situ (Azione C2) si seguirà
quanto proposto da Bacchetta et al. (2006) per quanto attiene il testaggio e la conservazione
ex situ a lungo periodo, mentre la moltiplicazione dello stesso sarà curata da vivai
specializzati.

d) Eradicazione delle specie aliene e rinaturazione: in alcune aree inoltre, si è constatato che
l’eccessiva presenza di specie alloctone erbacee (Carpobrotus acinaciformis, Agave
americana, ecc..) fa diminuire il grado di naturalità degli habitat presenti nel sito oltre che
creare competizione con le specie autoctone e di interesse comunitario. L’intervento che si
propone è volto al controllo della diffusione di tali specie e alla loro eliminazione diretta
mediante estirpazione manuale e contemporanea sostituzione con semine e impianti di
specie psammofile autoctone. Per gli interventi di rinaturazione, ai fini della riproduzione del
materiale di propagazione, verrà utilizzato esclusivamente germoplasma delle specie vegetali
autoctone e di quelle di interesse conservazionistico presenti nell’area per le quali si rendono
necessari interventi di reintroduzione al fine di ottenere un rinforzo delle popolazioni locali. Il
sito Pineta Foce del Garigliano, non presenta le specie alloctone sopra riportate (Pinus
halepensis, Eucaliptus sp. ed Acacia (A. cianophylla e retinoides), Agave americana,
Carpobrotus edulis). Tuttavia potrebbe presentarsi il problema della presenza della Robinia
pseudacacia e di Ailanthus altissima (soprattutto nella Pineta e nella zona retrodunale),
entrambe invasive e ad ampia diffusione, favorite soprattutto dagli incendi e dalle successive
operazioni colturali (tagli e ripuliture). Queste due specie anche se in questo momento non
sono molto diffuse nell’area di progetto, vista la loro presenza nelle immediate vicinanze,
possono facilmente interessare il sito.
Nell’esecuzione di questa azione verranno tenuti in considerazione i documenti della DG
Ambiente della Commissione Europea che hanno tratto i risultati dei precedenti progetti LIFE
Natura su questa tematica, in particolare il documento della serie LIFE Focus: "Alien species
and nature conservation in the EU: The role of the LIFE program” (2004). Il materiale rimosso
dai siti proveniente da specie alloctone verrà eliminato in modo assolutamente sicuro in
modo da evitare la re-propagazione.
L’azione sarà svolta nei seguenti SIC:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari)
Reasons why this action is necessary (specify the species / habitat(s) / biodiversity issue(s)
targeted):
I diffusi processi di degrado, erosione e smantellamento delle formazioni dunari, determinano uno
squilibrio sedimentario nel sistema di spiaggia e sono imputabili prevalentemente alla fruizione
diffusa e incontrollata dell’ambito dunare, alle attività passata di prelievo di sabbia e al taglio
indiscriminato della vegetazione nel retroduna.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
- Ripristino dei naturali equilibri dinamici che regolano l'evoluzione del campo dunare e del
sistema di spiaggia;
- Tutela di habitat e specie per assicurarne l’evoluzione naturale con interventi calibrati sulle
specifiche “diversità” dei sub-ambiti di cui l’area dunare stessa si compone.
- Riduzione del processo di dispersione sedimentaria verso il settore interno (1-3 anni)
- Avvio di un processo spontaneo di accrescimento ed evoluzione delle dune (1-4 anni).
- Inversione della tendenza evolutiva del sistema dunare, attualmente orientata al progressivo
smantellamento delle formazioni eoliche residuali, verso una condizione di stabilità
geomorfologica e vegetazionale (5-10 anni).
- Parziale ripristino della seriazione morfo – vegetazionale lungo il profilo trasversale spiaggiaduna
(5-10 anni).
- Ricostituzione e mantenimento della funzionalità ecologica dell’ecosistema

- Creazione di aree naturali o naturaliformi ecologicamente stabili ed in armonia con le
caratteristiche geoclimatiche dei luoghi
- Aumento della capacità di recupero e di evoluzione nel tempo dell’area dunare degradata
conseguente al reintegro delle specie delle associazioni vegetali tipiche della zona
fitogeografica
- Qualificazione dell’area come laboratorio per la ricerca, la didattica e l’informazione
ambientale.
- Opportunità di percorrenza mediante percorsi che consentano in tutta sicurezza la migliore
percezione e godimento dei due habitat principali: la duna e lo stagno
Da un punto di vista quantitativo le sottoazioni da a) a d) verranno svolte in ogni sito secondo tali
quantità:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
In questo Sito sono due i sistemi di spiaggia particolarmente coinvolti da questa azione: la spiaggia
di S’Acqua Durci-Su Giudeu e i sistemi di Sa Colonia-Campana.
Per la spiaggia di S’Acqua Durci-Su Giudeu, parte degli interventi ricadono immediatamente
all’esterno dell’area SIC o al confine, ma sono strettamente funzionali alla ricostruzione delle dune,
smantellate dal prelievo indiscriminato di sabbia e dal taglio dei ginepri nel corso degli anni. Tale
ricostruzione permetterebbe di recuperare la continuità longitudinale del sistema dunare e degli
habitat 2250* presenti dentro il SIC, immediatamente a est, attualmente in regressione per il vuoto
lasciato dalle dune smantellate.
Gli interventi prevedono:
b) Sistemi di cattura ed intrappolamento della sabbia: per una estensione complessiva di circa
7000 mq., finalizzati a colmare la depressione di retrospiaggia (conca di deflazione) e formare il
nucleo del corpo dunare principale.
b) Sistemi di intrappolamento congiuntamente a c) sistemi di rinaturazione: per una estensione
complessiva di circa 8000 mq., finalizzati al ripristino del cordone di spiaggia e del piede
dell’avanduna.
c) Sistemi di rinaturazione dei settori dunari degradati: interessano almeno 5 zone per una
estensione totale di circa 900 mq, finalizzati a chiudere in varchi e i canali di deflazione esistenti.
Per i sistemi di spiaggia Sa Colonia-Campana gli interventi prevedono:
a) Sistemi di protezione delle dune stabilizzate: interessano in particolare gli habitat 2250* e
subordinatamente, 2240 e 2230, per una estensione di circa 20.000 mq.
c) Sistemi di rinaturazione dei settori dunari degradati: interessano in particolare 2 zone
dell’avanduna (habitat 2210, 2110, 2120) per una superficie totale di circa 2000 mq.
d) Eradicazione delle specie aliene e rinaturazione: riguarda il cordone di spiaggia di Sa Colonia
invaso soprattutto dal Carpobrotus spp. per una superficie complessiva di circa 4300 mq.
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
a) Sistemi di protezione delle dune stabilizzate di circa 1000 ml
b) Sistemi di cattura ed intrappolamento della sabbia di circa 8000 mq.
c) Sistemi di rinaturazione dei settori dunari degradati rispetto alle dune tra spiaggia e pineta per
circa 10m di profondità x 3000 m di lunghezza
d) Eradicazione delle specie aliene e rinaturazione: 20ha
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
a) Sistemi di protezione delle dune stabilizzate per circa 10.000 mq.
b) Sistemi di cattura ed intrappolamento della sabbia di circa 8000 mq.
c) Sistemi di rinaturazione dei settori dunari degradati su 2000mq
d) Eradicazione delle specie aliene e rinaturazione su 20 ha

5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari)
a) Sistemi di protezione delle dune stabilizzate per di circa 18.500 mq.
b) Sistemi di cattura ed intrappolamento della sabbia di circa 8.000 mq.
c) Sistemi di rinaturazione dei settori dunari degradati su 2.000mq
d) Eradicazione delle specie aliene e rinaturazione su 20 ha

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1c2
ACTION C.2a:
Name of action: Raccolta in situ e conservazione ex situ delle specie vegetali
caratteristiche degli habitat dunali
Description (what, how, where and when):
L’azione prevede la raccolta e conservazione presso la Banca del Germoplasma della Sardegna
(BG_SAR), struttura del Centro Conservazione Biodiversità - Dipartimento di Scienze Botaniche
dell’Università degli Studi di Cagliari, del germoplasma (semi o frutti) delle specie caratteristiche
della vegetazione dunale costiera e in particolar modo dell’habitat prioritario *2250 “Dune costiere
con Junipeus spp.”
Le procedure ed i protocolli per la raccolta e successiva gestione e conservazione del materiale
prelevato seguiranno standard riconosciuti a livello internazionale (Guarino et al., 1995;
FAO/IPGRI, 1995; Smith et al., 2003) recepiti nel “Manuale per la raccolta, studio, gestione e
conservazione ex situ del germoplasma” edito dal CCB e dall’APAT (Bacchetta et al., 2006). La
raccolta verrà realizzata in maniera tale da garantire il rispetto della diversità genetica delle
popolazioni di provenienza. Le accessioni raccolte saranno sottoposte al processo di preparazione
per la conservazione a lungo termine. Tale processo si articola in diverse fasi e prevede: un
periodo di postmaturazione a condizioni ambientali controllate per migliorare l’omogeneità del lotto;
la pulizia e selezione del materiale attraverso la separazione dei semi dai frutti e dalle impurità e
l’eliminazione di eventuali semi vuoti, parassitati o morti; l’esecuzione di un test del taglio su un
sublotto per valutare la vitalità del lotto in ingresso; la quantificazione dell’accessione; la
deidratazione a 15°C e 15% di U.R, al fine di conse ntire ai semi di perdere l’acqua disponibile in
eccesso e poter quindi essere congelati a -25°C per la realizzazione della collezione di base;
realizzazione di collezioni attive a +5°C per l’uti lizzo a breve periodo del germoplasma per attività
di studio, testaggio, moltiplicazione finalizzata a successive attività in situ quali rinforzi di
popolazione. Inoltre per le specie funzionali ad interventi di geobioingegneria naturalistica per il
ripristino degli habitat danneggiati (C1) verrà elaborato un protocollo efficace di germinazione. Tali
studi saranno realizzati seguendo le linee guida ISTA (ISTA, 2006) adattate per lavorare con
specie della flora spontanea (Bacchetta, 2006).
Le raccolte verranno eseguite all’interno delle aree SIC individuate in seno al progetto e in altre
aree dunali esterne ai siti selezionati, nell’ambito delle province di di Cagliari, Matera, , Caserta ad
opera di personale contrattato dalle singole province:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari)
Le campagne di raccolta verranno pianificate secondo il calendario fenologico delle specie nelle
varie località selezionate e si concentreranno principalmente tra la fine della primavera e l’inizio
dell’autunno. Le attività di raccolta si concentreranno soprattutto durante le prime due annualità del
progetto, mentre le attività di conservazione e testaggio durante le ultime due annualità.
Tutto il materiale raccolto verrà conferito presso BG-SAR per le opportune analisi e la
predisposizione dei relativi protocolli di germinazione eventualmente necessari. Il germoplasma
successivamente moltiplicato dalle strutture vivaistiche nell’ambito dell’azione C1 verrà utilizzato
per gli interventi di recupero e ripristino ambientale previsti dal progetto.
I costi del materiale di consumo sono giustificati dal fatto che BG-SAR rappresenta l’unica struttura
individuata per la conservazione a lungo periodo e per le analisi relative alla vitalità e
all’individuazione dei protocolli efficaci di germinazione relative alla totalità delle accessioni che si
prevede di raccogliere nei diversi siti inseriti nel progetto.
Per la conservazione del germoplasma verranno acquistati i seguenti materiali di consumo:

1. Reagenti
Acido giberellico, Tetrazolio cloruro, Agar, Acqua distillata, Nitrato di Potassio, Cloruro di Sodio,
Etanolo, soluzioni buffers per pHmetro, Idrossido di Sodio, Acido Solforico, Acido Cloridrico,
Carbone attivo, Silicagel etc.
2. Vetreria e materiali da laboratorio:
Capsule Petri (90-60 cm), Becker, Matracci, Pipette, Pesafiltri, Eppendorf, Falcon, carta filtro,
guanti, Torba, Perlite, Vermiculite, vaseria, bisturi con relative lame, pinzette, barattoli in vetro a
pressione, vials in vetro, tappi a chiusura ermetica e guarnizioni etc.
Reasons why this action is necessary
Garantire la disponibilità di germoplasma autoctono delle specie che compongono gli habitat
prioritari e di interesse comunitario è una tappa fondamentale nel processo di conservazione della
flora e vegetazione in ambienti compromessi dalla pressione antropica quali quelli costieri,
caratterizzati da una elevato dinamismo e da una intrinseca fragilità strutturale. Una reale
protezione di questi ambienti deve essere realizzata mediante la conservazione delle specie
strutturali delle associazioni vegetali che vanno a costituire la serie catenale costiera (geosigmeto
psammofilo)
Beneficiary responsible for implementation:
Università di Cagliari. L’implementazione di questa azione verrà coordinata dal Centro
Conservazione Biodiversità per le attività di raccolta in situ; lo stesso Centro effettuerà inoltre la
raccolta del materiale nei siti della Provincia di Cagliari e la conservazione ex situ del materiale
raccolto in tutti i siti. La raccolta verrà effettuata a livello locale dalle diverse province che si
serviranno di personale specializzato.
Expected results:
Si prevede di raccogliere e conservare il germoplasma di 20 unità tassonomiche strutturali per la
loro conservazione ex situ e la realizzazione delle prove necessarie all’individuazione del
protocollo efficace di germinazione e per la moltiplicazione presso le strutture vivaistiche; di
individuare protocolli di germinazione efficaci per 10 specie chiave per la loro successiva
moltiplicazione in vivaio.
Si prevede di raccogliere e conservare il germoplasma del seguento numero di unità tassonomiche
per ogni sito:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari):
Habitat 2250*, 2240, 2230 per una estensione di circa 110.000 mq
Habitat 2210, 2110, 2120 per una superficie di circa 31.700 mq
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)
Habitat 2250*, 2240, 2230 per una estensione di circa 8500 mq
Habitat 2210, 2110, 2120 per una superficie di circa 8000 mq
Per gli altri siti è stato quantificato il numero di entità tassonomiche:
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta): 19
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera): 25
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari):20
ACTION C.2b: Conservazione in situ delle specie vegetali caratteristiche.
Description (what, how, where and when):
Gli habitat e le popolazioni delle specie strutturali selezionate verranno analizzate al fine di
acquisire informazioni dettagliate circa il reale status di conservazione delle specie in esame.
Questo consentirà di individuare misure specifiche di conservazione in situ per ogni habitat e
specie indagata. Verrà realizzato un progetto pilota di realizzazione di microriserve della flora

attraverso l’identificazione di aree la cui protezione garantisca la conservazione, oltre che della
specie indagata, anche di altre specie endemiche o d’interesse conservazionistico e di habitat di
particolare interesse. Redazione di un Piano di Gestione delle microriserve che comprenda, la
cartografia di dettaglio e le attività ammesse o sconsigliate nell’ottica della conservazione degli
habitat e delle specie. Verrà realizzato un progetto pilota di rinforzo delle popolazioni delle specie
strutturali volto a contenere la frammentazione dell’habitat e assicurarne la funzionalità ecologica;
si procederà alla piantumazione in situ delle plantule, moltiplicate da vivai specializzati, prodotte a
partire da germoplasma autoctono e seguendo i protocolli elaborati da BG-SAR. Per tali piante
messe a dimora si realizzerà un monitoraggio delle prime fasi di sviluppo del loro ciclo vitale.
Reasons why this action is necessary:
La caratterizzazione degli habitat e delle popolazioni consentirà di verificarne il reale stato di
conservazione e di individuare misure gestionali finalizzate alla conservazione in situ delle stesse.
Inoltre la produzione di piante permetterà di rifornire con materiale autoctono le azioni C per la
ricostituzione di habitat prioritari e di interesse comunitario.
Beneficiary responsible for implementation:
Università di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
. Assessment delle categorie IUCN secondo i criteri 3.1 (IUCN, 2001, 2003) delle specie
endemiche esclusive presenti indagate in base alle Guidelines versione 6.1 (IUCN, 2006)
Adeguato grado di conoscenza degli habitat, delle popolazioni e delle loro dinamiche evolutive,
sufficienti per realizzare gli interventi di conservazione. La realizzazione di un progetto pilota di
microriserve per la conservazione degli habitat psammofili prioritari. La realizzazione di un progetto
pilota di reintroduzione in situ di germoplasma per le popolazioni delle specie strutturali in tutte le
aree d’intervento.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1c3
ACTION C.3:
Name of action: Realizzazione con tecniche innovative di accessi pedonali,
delimitazioni leggere e aree sosta per evitare il degrado degli habitat causato dal
calpestio
Description (what, how, where and when):
L’intervento è concepito prioritariamente con la finalità di rimuovere o ridurre l’impatto generato dal
transito e dalla frequentazione in genere sul sistema dunare. Subordinatamente
l’infrastrutturazione leggera prevista potrebbe avere ricadute vantaggiose anche in termini di
valorizzazione delle risorse ambientali, in quanto interventi che possono essere intergrati con la
fruizione naturalistica. I percorsi pedonali saranno organizzati per garantire la conservazione e la
valorizzazione degli habitat e dei sistemi ambientali nonché per garantire un sicuro e agevole
accesso al sistema di spiaggia.
La programmazione e la progettazione degli accessi pedonali e delle strutture a supporto della
fruizione delle risorse ambientali costiere si fonda sull’analisi delle sensibilità dell’ambito costiero e
nella valutazione della capacità di carico, in modo da non produrre sul territorio alterazioni
irreversibili o involuzione di processi ambientali significativi.
E’ prevista la realizzazione di questi interventi:
a) Passerelle rimovibili (posizionate ad aprile e rimosse ad ottobre) e passerelle pensili precarie:
- concepite in moduli prefabbricati in materiale ligneo, ad incastro senza parti metalliche;
- i percorsi su passerella sono dotati di moduli speciali con allargamenti della sede di
calpestio per l’alloggiamento di elementi di arredo quali panchine, cestini rifiuti, segnaletica per
l’informazione di tipo ambientale, normativo ed informativo e di aree di ombreggio;
- l’ampiezza delle passerelle dovrà essere minimo di 1.50 m in modo tale da garantire
l’accesso anche ai diversamente abili;
- sono previsti percorsi su passerella su pali con parapetto a norma di legge, in legno,
raggiungibili con rampe di pendenza regolamentare, per il superamento di aree soggette ad
allagamento nei percorsi stagnali e peristagnali; tali percorsi sono da intendersi anche come
luoghi di osservazione dell’ambiente naturale e di percezione paesaggistica delle aree umide;
- per questo tipo di passerelle dovrà essere prevista una manutenzione e un controllo
periodico che garantisca la loro efficienza durante tutti i periodi dell’anno;
b) Delimitazione leggera delle aree dunari al fine di scoraggiare l'accesso:
si tratta di sistemi dissuasivi dalla frequentazione e di delimitazione dell’area dunare, atti ad
allontanare i visitatori dal passaggio e anche solo dall’attraversamento pedonale sulle dune e in
tutta l’area di intervento.
La grande sensibilità dei sistemi dunari alla frequentazione ed al passaggio pedonale necessità di
azioni finalizzate a disincentivare tali comportamenti. In tal senso la delimitazione di tutto il
perimetro del campo dunare, in corrispondenza del piede dell’avanduna, costituisce un intervento
semplice ed efficace. La delimitazione è realizzata mediante una corda di canapa stesa (non tesa:
l’umidità e la salsedine, tendendola ulteriormente, la spezzerebbero) tra pali in legno piantati nella
sabbia a circa due metri l’uno dall’altro e alti circa 1 m fuori terra. La frequentazione pedonale in
genere e i camminamenti nel settore di cresta e nell’immediato retroduna sono una delle cause
determinanti della frammentazione del cordone dunare secondario e dell’apertura di più o meno
estesi blowout, inducendo un diffuso processo erosivo dei corpi dunari stabilizzati e semistabilizzati
primari e secondari, con asportazione di materiale sabbioso dalle stesse dune e conseguente
esumazione dell’apparato radicale delle piante.
La delimitazione dell’area di avanduna ha lo scopo di dissuadere la frequentazione antropica e
limitare le interferenze al ripristino degli equilibri dunari, nonché proteggere da eventuali atti
vandalici gli altri interventi previsti all’interno del settore dunare.

c) aree sosta veicolare per evitare il raggiungimento delle aree dunali da parte delle auto e
scoraggiare un eccessivo avvicinamento alle zone con habitat di interesse comunitario. Le aree di
sosta, così come gli accessi, saranno realizzati compatibilmente con la capacità di carico della
spiaggia, e nel rispetto del funzionamento e dell’evoluzione spontanea degli habitat e delle specie.
Le aree parcheggio saranno eventualmente dotate di servizi igienici o altri servizi a supporto delle
balneazione, in modo da liberare la spiaggia e le dune dai manufatti attualmente presenti, e
allontanando i veicoli dalle dune. I Parcheggi saranno inoltre realizzati in fondo naturale al fine di
garantire il drenaggio nel sottosuolo.
In particolare per il sito Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari) per eliminare il
problema legato al sovrapascolo si prevede la recinzione di tutta l’area dunare:
1) con paletti e corda di canapa come soprariportato lato mare
2) con staccionata verso monte
Al fine di evitare il transito di bestiame tra l’area umida e la spiaggia (passaggio sotto il ponte della
Strada Provinciale n.71) dovrà essere realizzata una palizzata o una rete a maglia larga (deve
essere progettata per permettere il regolare deflusso della portata solida e del materiale organico
in caso di piena)
Reasons why this action is necessary (specify the species / habitat(s) / biodiversity issue(s)
targeted):
La riqualificazione e riorganizzazione del sistema degli accessi alle spiagge costituisce un’azione
prioritaria in quanto il degrado dei cordoni dunari di retrospiaggia popolato dall’habitat 2250* Dune
cosntiere con Ginepri e gli altri habitat concatenate è in buona parte connesso con l’accesso e la
fruizione non regolamentata.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
Riduzione di un importante fattore di pressione che mina la stabilità e gli equilibri geomorfologici,
sedimentari e vegetazionali dei sistemi dunari.
Riduzione degli impatti connessi con la frequentazione delle dune
Attivazione dei spontanei processi evolutivi e di accrescimento dei corpi dunari
Ripristino dei naturali rapporti morfodinamici tra avanduna e retroduna
Miglioramento dell’assetto complessivo dei corpi sabbiosi e degli habitat presenti al loro interno.
In termini quantitativi, per le sottoazioni da a) a d) indicate sopra si prevedono i seguenti metri
lineari di passerelle e n° aree parcheggio lontano dalle dune:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
Per la spiaggia di S’Acqua Durci-Su Giudeu, gli interventi prevedono:
a) Passerelle rimovibili e passerelle pensili precarie: attraverso la realizzazione n. 1 percorso
pedonale su struttura lignea per una lunghezza di circa 250 mt.
b) Delimitazione leggera delle aree dunari al fine di scoraggiare l'accesso: sistemi di delimitazione
per evitare la frequentazione e il calpestio dell’aerea dunare in ricostruzione, per una lunghezza
complessiva di circa 300 mt..
Per i sistemi di spiaggia Sa Colonia-Campana gli interventi prevedono:
a) Passerelle rimovibili e passerelle pensili precarie: attraverso la realizzazione n. 2 percorsi
pedonali su struttura lignea (passerella pensile) per una lunghezza totale di circa 240 mt. (una
lunga circa 100 mt. e l’altra circa 140 mt.)
b) Delimitazione leggera delle aree dunari al fine di scoraggiare l'accesso: sistemi di delimitazione
per evitare la frequentazione e il calpestio dell’aerea dunare, per una lunghezza complessiva di
circa 750 mt. (a protezione dell’habitat 2250* circa 400 mt).
c) aree sosta veicolare: prevede la riqualificazione di un area esistente di circa 2000 mq. al fine di
attrezzare il sito con servizi di base per la balneazione e per il parcheggio di circa 40 autovetture.
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)

a) Passerelle rimovibili e passerelle pensili precarie: attraverso la realizzazione n. 1 percorso
pedonale su struttura lignea per una lunghezza di circa 120 m.
b) Delimitazione leggera delle aree dunari al fine di scoraggiare l'accesso: si prevedono sistemi di
delimitazione per evitare la frequentazione e il calpestio dell’aerea dunare, in particolare da parte
del bestiame (bovini) al pascolo per una lunghezza complessiva di circa 1150 m.
c) aree sosta veicolare: prevede la riqualificazione di un area esistente di circa 840 mq. al fine di
attrezzare il sito con servizi di base per la balneazione e per il parcheggio di circa 20 autovetture.
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
a) Passerelle rimovibili, interesseranno solo una parte dell’area e si sviluppano in senso
longitudinale (utilizzando 2 percorsi x una lunghezza complessiva di 1300 m) e trasversale
(utilizzando 2 percorsi x una lunghezza complessiva di 700 m. Le Passerelle pensili precarie,
interesseranno solo 2 aree umide e si sviluppano per una lunghezza di 500 m.
b) Delimitazione leggera delle aree dunari al fine di scoraggiare l'accesso: si prevedono sistemi di
delimitazione per evitare la frequentazione e il calpestio dell’aerea dunare, per una lunghezza
complessiva di circa 1300 m. (a protezione dell’habitat 2110, 2120 ,1210, 2250).
c) aree sosta veicolare: si prevede la riqualificazione di due piccole aree esistente, localizzate una
nel comune di Sessa Aurunca ed una al Comune di Cellole,di circa 1500 mq. al fine di attrezzare il
sito con servizi di base per la balneazione e per i parcheggio di circa 60 autovetture, i parcheggi
saranno collegati all’ingresso dell’area SIC con un sistema di percorsi pedonali, ciclabili o
eventualmente di bus elettrici.
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
a) Passerelle rimovibili e Passerelle pensili precarie per 400 ml
b) Delimitazione leggera delle aree con habitat prioritari ove scoraggiare l'accesso 400 ml
c) aree sosta per evitare il raggiungimento delle aree dunali da parte dei veicoli 1000mq
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari)
a) Passerelle rimovibili e Passerelle pensili precarie per 800ml
b) Delimitazione leggera delle aree con habitat prioritari ove scoraggiare l'accesso per 600ml
c) aree sosta per evitare il raggiungimento delle aree dunali da parte dei veicoli per

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1c4
ACTION C.4:
Name of action: Elaborazione e approvazione del Piano di gestione di 2 siti Natura 2000
Description (what, how, where and when):
L’azione consiste nell’elaborazione dei piani di gestione delle aree SIC che ancora non ha tale
strumento di pianificazione, ovvero i seguenti:
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
e delll’adeguamento del Piano di gestione del SIC: Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce
Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
I contenuti e la struttura del Piano di Gestione dovranno rifarsi necessariamente all’impostazione
definita dalle apposite “Linee Guida” che, sulla base di quanto contenuto nella normativa nazionale
e regionale di settore, costituiscono il documento di indirizzo per la stesura dello strumento. In
particolare si terrà conto decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del 3
settembre 2002, "Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000" pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 224 del 24 settembre 2002; e del recente Decreto del MATTM del 17/10/2007 sui
Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di
conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS) e del libro “Il bilancio di LIFE Natura in
Italia: indicazioni e prospettive per il futuro”(2006) con le esperienze dei LIFE Natura italiani,
elaborato dal Ministero stesso.
I contenuti e la struttura del Piano di Gestione devono essere orientati al riconoscimento delle
principali minacce e criticità a cui sono soggetti i siti Natura 2000, allo sviluppo di attività e di
misure di conservazione degli habitat e all’identificazione delle diverse tipologie di interventi
ammissibili, per la salvaguardia delle valenze naturalistiche e ambientali di interesse comunitario,
in un ottica di sviluppo sostenibile del territorio.
Nell’esecuzione di questa azione verranno tenuti in considerazione i documenti della DG Ambiente
della Commissione Europea che hanno tratto i risultati dei precedenti progetti LIFE Natura su
questa tematica, ovvero i documenti della serie LIFE Focus:
- "Alien species and nature conservation in the EU: The role of the LIFE program” (2004)
- "Integrated management of Natura 2000 sites: the contribution of LIFE Nature
projects“(2005);
- LIFE-Nature: Communicating with stakeholders and the general public - Best practices
examples for Natura 2000
- LIFE for Natura 2000 - 10 years implementing the regulation
- Best practice – a method for dissemination and implementation of project results
Verranno inoltre accolti gli obiettivi della Raccomandazione 2002/413/CE, GU L 148 del 6.6.2002
raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2002, relativa
all'attuazione della gestione integrata delle zone costiere in Europa (raccomandazione GIZC) che
propone un approccio strategico alla pianificazione e alla gestione delle zone costiere, che punti a
conseguire uno sviluppo sostenibile.
Reasons why this action is necessary (specify the species / habitat(s) / biodiversity issue(s)
targeted):
Il Piano di gestione costituisce lo strumento attraverso il quale si definiscono le azioni utili per la
conservazione degli habitat e la tutela del sistema ambientale.
Promuovere azioni orientate alla massima integrazione: tra ambiti territoriali, tra politiche, tra ambiti
disciplinari, tra attori e reti decisionali. E’ importante favorire la più ampia interrelazione fra i, ai
diversi livelli di pianificazione, programmi, piani e interventi che si misurino con politiche ambientali
di tutela, salvaguardia, riqualificazioni e di sviluppo sostenibili. L’interrelazione tra i diversi piani è
fondamentale affinché gli aspetti in essi contenuti, se pur diversificati negli obiettivi e finalità, siano

sinergici e misurati e coerenti con la tutela del territorio, con la sostenibilità delle azioni, con il
basso impatto, come indicato nei documenti citati sopra che verranno presi a riferimento.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Caserta e Matera,
Expected results (quantitative information when possible):
2 Piani di gestione dei siti Natura 2000 elaborati ed approvati entro la fine del progetto.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1c5
ACTION C.5 Realizzazione di una banca dati floristico-vegetazionale e abiotica per la
gestione a lungo termine del complesso dunale
Description
Tale azione prevede la realizzazione di una banca dati (database) per la gestione delle
informazioni e dei dati sia di tipo floristico-vegetazionale (autoecologia e sinecolgia delle specie
interessate) sia di tipo abiotico (geomorfologia delle spiagge, correnti, venti, dati climatici). Tale
database verrà implementato sulla base delle informazioni reperite durante la fase A (Azioni
preparatorie) e rappresenterà uno strumento indispensabile durante lo sviluppo della fase C
(Azioni concrete di conservazione) e la successiva gestione del progetto e monitoraggio dei
risultati (E), in particolar modo per quanto concerne l’azione E7 (Monitoraggio dell'efficacia delle
azioni di progetto). Attraverso il sito web del progetto (D2) sara inoltre possibile per gli utenti
esterni consultare il database contribuendo in tal modo alle azioni di educazione, informazione e
sensibilizzazione.
Per quanto riguarda la parte floristico-vegetazionale verranno inserite le seguenti informazioni:
• elenco floristico delle are esaminate
• inquadramento sintassonomico delle cenosi vegetali rilevate
• elenco degli habitat ai sensi dell’allegato IV DIR 92/43/CE
• protezione legale (sia di specie che di habitat)
• fenologia (per le specie)
• autoecologia (per le specie)
• biologia (per le specie)
• sinecologia (per gli habitat)
Il database che si creerà sarà di tipo relazionale e consentire un utilizzo sia in rete che a livello
locale
La progettazione e realizzazione della struttura del database è prevista per il primo semestre del
progetto, mentre l’inserimento dei dati deve essere concluso entro la prima annualità e comunque
dopo la chiusura della fase A, mentre la diffusione al pubblico potrà essere effettuata solo una
volta che il sito web sarà completato e disponibile in rete. Quest’ultimo verrà creato entro la fine
della prima annualità del progetto
Reasons why this action is necessary
La gestione della mole di dati e informazioni necessarie alla realizzazione delle fasi e delle azioni
previste dal progetto, può essere realizzata solo mediante l’impiego di un database relazionale che
garantisca l’archiviazione in formato elettronico dei dati acquisiti e consenta l’interrogazione ed
esportazione di tali dati. Tale azione recepisce le indicazioni del documento della Commisione
“Communication on the evaluation of Integrated Coastal Zone Management (ICZM) in Europe,
COM(2007)308 final del 7 giugno 2007 che indica la necessità di maggiore impegno per svolgere
analisi comparative e rafforzate le attività di raccolta dei dati e lo scambio efficace di informazioni,
che dovranno essere maggiormente utilizzate per l'elaborazione delle politiche e l'adozione delle
decisioni.
Beneficiary responsible for implementation:
Università di Cagliari
Expected results
Realizzazione di un database che contenga tutti i dati sia di tipo floristico-vegetazionale che di tipo
abiotico necessari allo sviluppo del progetto e disponibile in rete alle pagine web appositamente
create per la consultazione da parte di utenti esterni.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1d1
D. Public awareness and dissemination of results
ACTION D.1: Piano di comunicazione del progetto e materiale divulgativo
Description (what, how, where and when):
Il piano di comunicazione definirà la grafica da adottare nei vari strumenti di informazioni del
progetto, dettaglierà gli interventi delineati nel progetto, definirà scadenze specifiche per
sottoazioni indicate nella parte D, elencherà i contatti con i quali il responsabile della
comunicazione si relazionerà per l’invio di comunicati stampa, la diffusione del progetto presso gli
amministrazioni interessate.
Nell’ambito di questa azione verrà elaborato del materiale divulgativo del progetto che riporterà il
logo LIFE, informazioni generali e di dettaglio su Natura 2000 (compreso Logo) in ottemperanza
alle Common provisions e ai documenti di guida messi a disposizione nel LIFE website, tr ai quali:
“Best practice – a method for dissemination and implementation of project results (2006)” e “LIFE-
Nature: Communicating with stakeholders and the general public - Best practices examples for
Natura 2000 (2005)”.
1 brochure scientifica di 16 pagine in italiano sugli obiettivi del progetto, sui siti Natura 2000 del
progetto, sugli habitat e le specie dunali;
1 brochure, in italiano ed in inglese, sul progetto, di carattere divulgativo, da utilizzare in tutti gli
eventi;
1 volantino pieghevole sulla fruizione sostenibile delle spiagge da parte dei turisti con la
descrizione dell’ambiente dunale e come proteggerlo;
1 volantino destinato ai bambini;
Tali prodotti verranno distribuiti in occasione degli eventi di carattere scientifico, durante gli incontri
con gli stakeholders ed eventi di natura divulgativa e/o fieristica, durante l’attività estiva di
sensibilizzazione dei turisti in spiaggia, durante le attività educative nelle scuole, e messi a
disposizione nel sito web del progetto.
1 video documentario di 40 minuti sui siti Natura 2000 e gli habitat oggetto del progetto in relazione
alle minacce antropiche e la necessità di un approccio strategico per la difesa delle coste
Il video verrà innanzitutto inviato ai canali locali e nazionali per eventuale previsione nel palinsesto
di programmi televisivi specifici, verrà distribuito agli incontri con gli stakeholders, proiettato e
consegnato agli alunni delle scuole ove si farà divulgazione e durante i convegni ai quali si
parteciperà, verrà messo in formato ridotto nel sito web del progetto. Anche il video riporterà il
supporto di LIFE e i logo di Natura 2000. Sarà realizzato un DVD in 2000 copie.
Reasons why this action is necessary (specify the target audience):
Questa azione è necessaria per una svolgimento coerente delle azioni di comunicazione e per
dare una grafica coordinata a tutti gli strumenti di comunicazione e per realizzare mezzi di
comunicazione efficaci. Come stabilisce la raccomandazione europea GIZC già citata per le zone
costiere e come stabilisce la direttiva Habitat per Natura 2000 l’informazione e la sensibilizzazione
sono necessarie per aumentare il coinvolgimento di tutte le parti interessate.

Il target di tali azioni è vasto e va dagli studenti agli amministratori per cui si cercherà di usare un
linguaggio appropriato e accessibile a seconda del prodotto.
Beneficiary responsible for implementation:
Associazione Tecla
Expected results (quantitative information when possible)
1 piano di comunicazione del progetto (logo progetto, linee grafiche, etc)
1 brochure scientifica di 16 pagine in numero minimo di 8000 copie
1 brochure di carattere divulgativo in italiano ed in inglese in numero minimo di 15.000 copie
1 volantino pieghevole sulla fruizione sostenibile in 60.000 copie
1 volantino destinato ai bambini nel numero maggiore possibile di copie
1 documentario (dvd 2.000 copie)

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1d2
ACTION D.2: Sito web del progetto
Description (what, how, where and when):
Sarà realizzato un sito web relativo alle finalità e alle azioni del progetto.
Il tipo d’informazione e il linguaggio utilizzato sarà articolato e variato per renderlo fruibile al mondo
istituzionale, al mondo tecnico-scientifico ma anche al grande pubblico (in particolare i giovani). Il
sito sarà in italiano e, per le parti e gli aggiornamenti fondamentali, anche in inglese.
Per realizzare il sito si terrà in considerazione le indicazioni della DG Ambiente della Commissione
Europea contenute nei documenti “Best practice – a method for dissemination and implementation
of project results” e “LIFE-Nature: Communicating with stakeholders and the general public - Best
practices examples for Natura 2000” oltre ai documenti guida presenti nel LIFE website.
Il sito conterrà le seguenti sezioni:
1. Informazioni sul progetto le sue finalità specifiche, le azioni previste e i risultati attesi, il
beneficiario, i finanziatori e i realizzatori.
2. Tutti i contatti utili per comunicare con lo staff del progetto (Tel. e-mail, fax e indirizzo);
3. Informazioni sul Programma LIFE+ e le altre azioni a sostegno dell’ambiente a livello
nazionale e comunitario.
4. Informazioni sulla rete Natura 2000 in generale e nelle aree di intervento
5. Documenti e materiali informativi prodotti durante il progetto, incluso il video documentario.
6. Link con altri siti di rilevanza e interesse
Entro 6 mesi dalla data di inizio del progetto sarà disponibile online il sito web ufficiale del progetto,
che verrà arricchito gradualmente con le informazioni, i documenti e le attività via via realizzati. Il
sito verrà realizzato con tecnologia dinamica basata su base di dati (cfm, asp o php), in modo da
consentire un facile aggiornamento da parte del personale del progetto, con un’attenzione
particolare alla facilità di indicizzazione da parte dei motori di ricerca.
La presenza nel sito di un programma di statistiche degli accessi permetterà il conteggio preciso
dei visitatori unici al sito e sull’uso dello stesso.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
Il sito web consentirà di raggiungere il massimo numero di persone al costo più basso.

Si prevedono 100 visitatori unici mensili entro il 31/12/2009 e 2.000 visitatori unici annuali entro il
30/06/2012.
Si prevede che entro il 30/06/2012, almeno 10 altri siti esterni attiveranno link al sito di progetto.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1d3
ACTION D.3: Incontri con portatori di interesse per la condivisione del progetto
Description (what, how, where and when):
Il progetto verrà divulgato tramite incontri con i portatori di interesse locali in modo da consolidare
la diffusione della filosofia del progetto, essenzialmente basata sulla valorizzazione di questi
ambienti, attraverso gli operatori economici locali quali albergatori, associazioni di categoria,
gestori di stabilimenti balneari, operatori turistici locali in genere. Durante gli incontri si
informeranno i presenti circa gli obiettivi del progetto e i vantaggi all’ambiente costiero di ambienti
naturali ben conservati e verranno raccolti gli spunti sottoposti dagli stakeholders nel dibattito che
seguirà.
L’azione verrà coordinata dalla Provincia di Cagliari ma verrà realizzata in tutti i siti del progetto da
parte degli altri beneficiari provinciali.
Nel realizzare tale azione si terrà in considerazione le indicazioni della DG Ambiente della
Commissione Europea contenute nel documento “LIFE-Nature: Communicating with stakeholders
and the general public - Best practices examples for Natura 2000” oltre ai documenti guida
presenti nel LIFE website.
Reasons why this action is necessary (specify the target audience):
L’azione è necessaria per informare e coinvolgere il pubblico dei portatori di interesse circa gli
obiettivi del progetto LIFE+, la rete natura 2000 per la tutela degli habitat costieri e la strategia
comunitaria GIZC. Come stabilisce la raccomandazione europea GIZC già citata per le zone
costiere e come stabilisce la direttiva Habitat per Natura 2000 l’informazione e la sensibilizzazione
sono necessarie per aumentare il coinvolgimento di tutte le parti interessate (partner economici e
sociali, organizzazioni che rappresentano i residenti delle zone costiere, organizzazioni non
governative e settore economico). Tale indicazione va raccolta perché è una strategia vincente a
lungo termine.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible)
Si prevedono in totale 12 incontri con i portatori di interesse in numero di tre per le Province di
Matera e Caserta e 6 per la Provincia di Cagliari
Si produrranno 12 Verbali degli incontri con stakeholders

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1d4
ACTION D.4: Partecipazione a fiere e conferenze con illustrazione del progetto
Description (what, how, where and when):
Il progetto verrà divulgato a fiere sui temi ambientali e durante conferenze scientifiche tramite
materiale informativo appositamente realizzato e personale a disposizione per informazioni.
Durante questi eventi verranno diffusi materiali divulgativi preparati nell’ambito delle altre attività D
e esposti pannelli informativi che verranno realizzati appositamente a seconda del tipo di evento al
quale si parteciperà, oltre al video che verrà proiettato in continuo.
La partecipazione alla conferenze scientifiche e convegni sul tema prevedrà la presentazione di
relazioni orali e scritte (relazioni, poster) a seconda delle decisioni dei comitati scientifici ai quali si
sottoporrà la partecipazione.
L’azione verrà coordinata dal responsabile della comunicazione del progetto ma verrà realizzata in
tutti i siti del progetto da parte degli altri beneficiari provinciali.
Reasons why this action is necessary (specify the target audience):
L’azione è necessaria per informare il pubblico ambientalista e scientifico circa gli obiettivi del
progetto LIFE+, la rete Natura 2000 per la tutela degli habitat costieri, e i risultati scientifici e di
conservazione del progetto. Come anche detto recentemente dalla Commissione per le zone
costiere serve maggiore impegno per divulgare e promuovere le buone prassi sulla gestione
integrata delle zone costiere, anche tra le regioni costiere e vanno ulteriormente rafforzate le
attività di raccolta dei dati e lo scambio efficace di informazioni, che sono gli obiettivi di questa
azione.
Beneficiary responsible for implementation:
Tecla
Expected results (quantitative information when possible)
Si prevede la partecipazione di una persona per la Provincia di Cagliari e Matera e 2 persone per
la Provincia di Caserta ad un 1 appuntamento fieristico e la partecipazione di una persona per la
l’Università di Cagliari, la Provincia di Cagliari e Matera e 2 persone per la Provincia di Caserta ad
1 convegno scientifico.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1d5
ACTION D.5: Sensibilizzazione di turisti durante la stagione estiva
Description (what, how, where and when):
Durante l’estate le spiagge antistanti le aree dunali sono frequentate da turisti locali e non. Per
questo motivo rappresentano un’ottima occasione per diffondere informazioni e conoscenza circa
gli habitat costieri, la rete Natura 2000, e come diminuire l’impatto umano, in particolare del
turismo, su queste zone.
Per questo motivo verranno realizzati dei punti informazioni provvisori all’ingresso delle spiagge e
nelle spiagge stesse, dove operatori incaricati da ogni provincia forniranno ai turisti informazione e
materiale divulgativo per due mesi l’anno, luglio e agosto.
L’azione verrà coordinata dalla Provincia di Cagliari ma verrà realizzata in tutti i siti del progetto da
parte degli altri beneficiari provinciali in accordo con stakeholders ambientalisti locali che già
svolgono tali attività nei vari territori provinciali.
Non vi è alcun rischio che il materiale informativo possa diventare un rifiuto. Particolare attenzione
verrà posta nella consegna del materiale divulgativo, in modo che non vegna poi lasciato sul posto
una volta letto dai turisti. Gli operatori consegneranno opuscoli ai turisti per la lettura in spiaggia
solo nel caso che il turista abbia mostrato interesse a seguito del colloquio verbale con l’operatore
e a patto che essi saranno poi restituiti al punto informazione se il turista non avrà ritenuto
necessario conservarlo. In ogni caso gli stessi operatori pattuglieranno regolarmente la spiaggia
per assicurare che gli opuscoli non vengano abbandonati sul posto. In questo caso li
raccoglieranno per poi riutilizzarli.
Reasons why this action is necessary (specify the target audience):
L’azione è necessaria per informare e sensibilizzare i turisti (bagnanti, famiglie, etc) circa
l’importanza e la rarità degli habitat costieri come “Dune con ginepri”, sensibilizzare circa i danni
che possono essere causati da una fruizione non responsabile di queste aree, sui motivi per i quali
tali habitat sono importanti e da tutelare e sul ruolo dell’Europa nel promuovere la loro
conservazione attraverso Natura 2000 e GIZC. La sensibilizzazione “attiva”, dei turisti durante la
stagione estiva nelle aree di progetto non è un’azione inutile rispetto al collocamento di pannelli
informativi (azione D6), ma, anzi, la integra. Mentre i pannelli “agiscono” tutto l’anno ma sono letti
solo dai già sensibilizzati, la sensibilizzazione attiva in spiaggia affidata a operatori va invece a
stimolare l’interesse e a informare i meno sensibilizzati al tema, spesso la maggioranza della
popolazione turistica nelle aree di progetto, che necessita di un approccio più convincente e attivo
che può essere affidato solo all’azione sul posto di operatori atti a illustrare e a rispondere in modo
convincente ai turisti nelle stagioni di maggiore affluenza, quando l’attività di sensibilizzazione è più
urgente e può interessare un ampio ventaglio di età, dai bambini agli adulti.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible)
Informare almeno 6000 turisti attraverso contatti diretti e la consegna di materiale informativo.

ACTION D.6: Realizzazione e collocazione di pannelli informativi
LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1d6
Description (what, how, where and when):
Per la partecipazione e la sensibilizzazione dei fruitori delle aree alle politiche di tutela,
indispensabile per una corretta gestione del sito nell’ottica di una fruizione del sito eco-compatibile
con gli obiettivi di tutela, e per la buona diffusione degli obiettivi del progetto, di Natura 2000 e di
LIFE+, si prevede di installare all’interno dei siti due tipologie di pannelli:
− Pannelli informativi riportanti le informazioni essenziali per la fruizione del sito come la
presentazione del SIC, del suo territorio e degli habitat e specie presenti; le informazioni
generali relative alla Rete Natura 2000; le informazioni relative alle principali valenze
ambientali e storico-paesaggistiche del sito; le norme di comportamento da rispettare per
ridurre il danneggiamento degli habitat ed il disturbo alle specie di interesse comunitario; una
cartografia con indicazioni dei sentieri naturalistici, la loro lunghezza e durata media. I
pannelli hanno dimensione 70 x 100 cm e sono sostenuti da strutture in legno a capannino.
Per questa tipologia è prevista l’installazione nei punti di accesso ai siti, sui sentieri che li
attraversano e all’inizio delle discese a mare ;
− Pannelli didattico educativi contenenti informazioni sulle caratteristiche naturalistiche dei siti.
Questi pannelli saranno posizionati lungo i sentieri naturalistici in prossimità dell’habitat
oggetto della loro descrizione. Avranno dimensioni 50 x 70 cm e saranno sostenuti da
strutture in legno a leggio di minimo impatto con l’ambiente. In questo caso se ne prevede
l’installazione in corrispondenza delle aree di sosta e dei punti di osservazione, nonché lungo
i sentieri.
Pannellistica e tabelloni informativi saranno realizzati con materiali naturali biodegradabili,
L’azione verrà realizzata in tutti i siti:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera)
5) Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari)
L’azione verrà coordinata dall’università di Cagliari per la definizione dei contenuti, ma verrà
realizzata da tutte le Province.
Reasons why this action is necessary (specify the target audience):
L’azione è necessaria per informare e sensibilizzare i turisti circa i danni che possono essere
causati da una fruizione non responsabile di queste aree, e sui motivi per i quali tali habitat sono
importanti e da tutelare.
Beneficiary responsible for implementation:
Università di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible)
Si realizzeranno panelli informativi nelle seguenti quantità:
1) Porto Campana ITB042230 (Provincia di Cagliari)
Per la spiaggia si S’Acqua Durci-Su Giudeu è previsto n. 1 pannello informativo
Per i sistemi di Sa Colonia-Campana sono previsti n. 2. pannelli informativi
2) Stagno di Piscinnì ITB042218 (Provincia di Cagliari)
Sono previsti n. 2. pannelli informativi
3) Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 (Provincia di Caserta)
I pannelli saranno localizzati all’ingesso (n°3 Are a SIC, e con definizioni didattiche e istruzioni sui
divieti ) ed internamente all’area (diversificati circa 7 con specifiche degli ecosistemi, della flora e
fauna).

4) Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 (Provincia di Matera): sono
previsti 3 cartelli localizzati presso tre ingressi all’area
5)Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 (Provincia di Cagliari) ): sono previsti 4
cartelli localizzati nei punti strategici delle aree di intervento.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1d7
ACTION D.7: Attività educative nelle scuole
Description (what, how, where and when):
Verranno realizzati incontri didattici nelle scuole circostanti alle aree interessate dal progetto in
modo da trasmettere alle giovani generazioni l’importanza di ambienti ritenuti troppo spesso
marginali e di poca importanza ma invece ricchi di specificità e valore. In particolare si focalizzerà
l’attenzione agli adattamenti delle specie al contesto dunale e alle condizioni estreme, alla
formazione delle dune, alla rarità delle specie che vivono in questi habitat, alla relazione tra
l’emerso e il sommerso, troppo spesso dimenticata. Verrà descritta in modo semplice la rete
Natura 2000 come rete dei luoghi dove vivono le specie più rare e più belle. Per realizzare tali
attività verranno coinvolti operatori didattici già attivi sul territorio (cooperative, associazioni
ambientaliste) con esperienza di didattica nelle scuole locali, condividendo con il comitato direttivo
del progetto e in particolare il coordinatore della comunicazione locale e generale i progetti didattici
che verranno proposti alle scuole e che comprenderanno attività in classe e sui siti di intervento
per illustrare le attività del progetto LIFE+.
L’azione verrà coordinata dalla Provincia di Cagliari ma verrà realizzata in tutti i siti del progetto da
parte degli altri beneficiari provinciali in accordo con stakeholders ambientalisti locali che già
svolgono tali attività nei vari territori provinciali.
Nell’esecuzione di questa azione verrà tenuto in considerazione il documento della DG Ambiente
della Commissione Europea “LIFE-Nature: Communicating with stakeholders and the general
public - Best practices examples for Natura 2000”.
Reasons why this action is necessary (specify the target audience):
L’azione è necessaria per avviare nelle giovani generazioni interesse e senso di responsabilità nei
confronti di habitat che vengono vissuti dai ragazzi, soprattutto nella stagione estiva, come aree
marginali di nessuna importanza rispetto alla spiaggia.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible)
Coinvolgimento di almeno 500 studenti nelle attività educative.
4 Progetti didattici per le scuole elementari e medie

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1d8
ACTION D.8:
italiano e inglese
Pubblicazione del rapporto divulgativo finale (Laymen’s report) in
Description (what, how, where and when):
A fine progetto verrà prodotto un rapporto divulgativo finale bilingue di 5-10 pagine, con foto, che
verrà stampato in 1000 copie e reso disponibile in pdf nel sito del progetto. Il rapporto illustrerà al
pubblico con un linguaggio accessibile ma preciso, il progetto, le problematiche affrontate, gli
obiettivi, le azioni e i risultati conseguiti. Il rapporto riporterà il logo LIFE e il logo Natura 2000, della
quale si forniranno informazioni per quanto riguarda le aree di progetto in relazione agli habitat di
interesse comunitario. Il rapporto verrà distribuito durante il convegno internazionale finale del
progetto, durante gli ultimi incontri di networking con altri beneficiari LIFE e inviato per posta agli
assessorati all’ambiente delle province italiane, attraverso la collaborazione dell’Unione delle
Province Italiane (UPI) che sostiene il progetto.
Reasons why this action is necessary (specify the target audience):
L’azione, oltre che essere un obbligo previsto da LIFE+, è necessaria per rendere disponibile un
documento che in modo semplice ma efficace e completo illustri gli obiettivi del progetto e i suoi
risultati a un pubblico italiano e straniero.
Beneficiary responsible for implementation:
Associazione Tecla
Expected results (quantitative information when possible)
Rapporto divulgativo bilingue in versione pdf e cartacea (1000 copie a colori) di 5-10 pagine.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1e1
E. Overall project operation and monitoring
ACTION E.1:
Name of action: Gestione del progetto e funzionamento del comitato direttivo del
progetto
Description (what, how, where and when):
La Provincia di Cagliari (beneficiario coordinatore) costituirà il comitato direttivo del progetto che lo
gestirà e coordinerà durante tutta la sua durata attraverso la figura del coordinatore del
partenariato che avrà la situazione aggiornata giorno per giorno. Il comitato sarà composto da
personale con esperienza nella gestione di progetti comunitari nel settore ambientale.
Il project manager fa parte del beneficiario Associazione Tecla, con grande esperienza nella
gestione di progetti comunitari, per garantire una gestione giornaliera alla luce delle necessità
posta dal finanziamento comunitario LIFE+ e dalle regole generali di funzionamento dei
finanziamenti UE a gestione diretta. Fanno parte del Comitato : Il project manager (Associazione
TECLA) con grande esperienza nella gestione di progetti comunitari, per garantire una gestione
giornaliera alla luce delle necessità posta dal finanziamento comunitario LIFE+ e dalle regole
generali di funzionamento dei finanziamenti UE a gestione diretta;il coordinatore amministrativo
(Provincia di Cagliari) il coordinatore scientifico (Università di Cagliari) i responsabili delle Province
di Caserta e di Matera; il Coordinatore della Comunicazione (Associazione TECLA).
Il comitato si riunirà 3 volte in seduta ordinaria e in seduta straordinaria ogni qualvolta si renderà
necessario, anche sfruttando mezzi telematici di comunicazione collettiva. Durante ogni incontro
un segretario assisterà il comitato e verbalizzerà i temi discussi e le decisioni prese. Il comitato
nella prima seduta approverà un documento guida per il monitoraggio dell’andamento del progetto
contenente indicatori e fonti di verifica.
Il comitato direttivo sarà responsabile dell’elaborazione e dell’invio alla CE dei rapporti di attività:
Inception report, progress report, mid-term e final report. In considerazione dei ritardi accumulati
nel corso del 2009, a partire da marzo 2010 e per tutta la durata del 2010 si prevede l’applicazione
di un sistema di rapporti mensili al fine di monitorare l’andamento del progetto fino al recupero dei
ritardi che si è stimato per la fine del 2010.
Il Comitato sarà composto dalle seguenti figure:
Il coordinatore del partenariato (Provincia Cagliari) svolgerà le seguenti attività:
- Mantenere i contatti con la Commissione Europea e gli altri beneficiari, anche di tipo
politico
- Assicurare il buon andamento del progetto nel suo complesso
- Sovrintendere le seguenti figure:
Il project manager (Associazione Tecla) svolgerà le seguenti attività:
- Coordinare la redazione dei rapporti tecnici e finanziari
- Controllo di qualità sui prodotti di progetto
- Verifica della conformità e qualità delle azioni del progetto (attività, tempi e costi)
- Assicurare il rispetto dei tempi previsti nel progetto
Il coordinatore amministrativo (Provincia Cagliari) svolgerà le seguenti attività:
- Sovrintendere le procedure per gli affidamenti esterni, a fornitori di servizi o consulenze
- Gestire i rapporti economici tra la CE e i beneficiari

- Assicurare la raccolta e la archiviazione della documentazione contabile e delle copie dei
documenti di spesa dei beneficiari associati
- Collaborare con l’auditor esterno e i funzionari della CE incaricati dei controlli.
- Elaborare i rapporti finanziari del progetto sulla base delle informazioni fornite da tutti i
beneficiari
Il coordinatore amministrativo sarà supportato dal beneficiario associato TECLA esperto nella
gestione di fondi comunitari (vedi scheda corrispondente).
Il coordinatore scientifico (Università di Cagliari) svolgerà le seguenti attività:
- Sovrintendere l’elaborazione dei progetti esecutivi dei lavori sul campo
- Assicurare l’omogeneità di approccio tecnico e scientifico nelle aree di intervento
- Verificare l’andamento delle azioni C e il raggiungimento dei risultati attesi per quanto
riguarda l’aspetto conservazionistico
- Proporre eventuali modifiche in corso d’opera alle azioni di progetto per il miglior
raggiungimento dei risultati attesi in base al monitoraggio in corso d’opera
Il coordinatore tecnico scientifico sarà supportato dal beneficiario associato che si occuperà in
dettaglio degli aspetti tecnico scientifici (vedi scheda corrispondente).
Il coordinatore della comunicazione (Tecla) svolgerà le seguenti attività:
- sovrintendere e coordinare l’esecuzione delle attività di sensibilizzazione e comunicazione
da parte dei beneficiari dirette alla popolazione locale, alle scuole e al pubblico in genere,
oggetto delle azioni di comunicazione D.
- verificare l’andamento delle azioni D e il raggiungimento dei risultati attesi per quanto
riguarda il loro impatto comunicativo
- mantenere una rassegna stampa sul progetto raccogliendo gli articoli inviati dai
responsabili della comunicazione in ogni provincia
-
I rappresentanti delle Province di Caserta e Matera
Tali figure si relazioneranno, secondo l’organigramma riportato nelle pagine seguenti, con le
analoghe figure identificate nelle altre Province e opereranno anche nella propria Provincia come
responsabili locali.
Reasons why this action is necessary:
L’ampia scala territoriale del progetto e la sua distribuzione necessita di una struttura di
coordinamento centralizzata. Il corretto funzionamento del comitato direttivo è fondamentale per la
buona gestione e coordinamento del progetto. La presenza di incarichi e ruoli ben definiti assicura
una buona distribuzione del lavoro.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
3 verbali delle riunioni del comitato direttivo
Documento guida per il monitoraggio dell’andamento del progetto contenente indicatori e fonti di
verifica
Rapporti tecnici di attività (vedere scheda C2)
Rendicontazione intermedia e finale

Coordinatore
partenariato
(Alessandro
Sanna – Cagliari)
Project manager
(Laura Lentini -
TECLA)
Coordinatore
amministrativo
(Patrizia Licheri
Cagliari)
Supporto
amministrativo
(Doriana Lepore
Tecla)
Res. Amm. Caserta.
(Rosalba Casuccio)
Resp. Amm. Matera
(Caterina Tristano)
Coordinatore tecnico
scientifico (Sandro
De Muro Uni
Cagliari)
Resp. Amm. Uni
Cagliari
(Marghertita
Maureddu per il
CCB e Antonio
Balistreri per il
DST)
Supporto scientifico
(Gianni Bacchetta
Università di
Cagliari)
Resp sc. Caserta
(Vincenzo Maria
Brancato)
Resp sc. Matera
(Vito Valentino)
Resp sc. Cagliari
(Alberto Sanna)
Esperto scientifico
(Raffaella Nappi,
Micla Pennetta,
Assunta Esposito)
Esperto scientifico
(Giulio Sarli)
Coordinatore della
comunicazione
(Ginevra del
Vecchio Tecla)
Resp. Comunicazione
Caserta (Anna
Petraccaro)
Resp Comunicazione
Matera (Gabriella
Lanzillotta)
Resp comunicazione
Cagliari (Alessandro
Bordigoni)

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1e3
ACTION E.3:
Name of action: Coordinamento e gestione tecnico scientifico
Description (what, how, where and when):
L’Università di Cagliari creerà una struttura di appoggio tecnico scientifica che sarà responsabile
della pianificazione di dettaglio degli interventi, stabilendo i modi, i tempi e le priorità degli stessi,
della valutazione delle attività di monitoraggio, anche in base alle informazioni di dettaglio raccolti
nelle azioni preparatorie A sui siti di intervento.
La struttura sarà composta da personale interno ed esterno con esperienza nella gestione di
progetti comunitari nel settore della tutela delle coste e fornirà al coordinatore scientifico del
progetto tutte le informazioni che riterrà necessarie per la buona gestione del progetto. La struttura
giudicherà e avvallerà la validità dei protocolli tecnici previsti nel progetto e i progetti esecutivi degli
interventi.
Durante ogni incontro delle parti un segretario verbalizzerà i temi discussi e le decisioni prese. La
struttura sarà responsabile del monitoraggio dell’efficacia delle azioni del progetto per quanto
riguarda la tutela e l’incremento degli habitat target, in relazione alla situazione iniziale.
Se richiesto dal coordinatore scientifico, la struttura si relazionerà direttamente con le analoghe
figure identificate nelle altre Province e opereranno anche nella propria Provincia come
responsabili locali.
All'università verranno convogliati i dati raccolti in ognuno dei 5 siti dalle figure tecnico scientifiche
impiegati dai vari partner.
Reasons why this action is necessary:
L’ampia scala territoriale del progetto, le problematiche affrontate, la diversità di ambienti costieri
interessati necessita di una solida struttura tecnico-scientifico centralizzata. Il corretto
funzionamento della struttura tecnico-scientifica è fondamentale per la buona riuscita delle azioni
di conservazione e l’utilizzo di un approccio unico e condiviso alla tutela dell’habitat. La presenza
di incarichi e ruoli ben definiti assicura una buona distribuzione del lavoro.
Beneficiary responsible for implementation:
Università di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
Verbali delle riunioni.
Rapporti periodici sul monitoraggio dell’efficacia delle azioni di conservazione del progetto

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1e4
ACTION E.4:
Name of action: Gestione del progetto da parte della Provincia di Caserta
Description (what, how, where and when):
A livello della provincia, il progetto verrà gestito dalle seguenti figure che opereranno
nell’implementare il progetto a livello dei siti scelti nella Provincia, ma in coordinamento con le
medesime figure nelle altre province:
Responsabile tecnico-scientifico
- Sovrintendere l’elaborazione dei progetti esecutivi dei lavori sul campo e la loro esecuzione
- Assicurare l’applicazione dell’approccio tecnico e scientifico del progetto nelle aree di
intervento
- Verificare l’andamento delle azioni e il raggiungimento dei risultati attesi per quanto
riguarda l’aspetto conservazionistico
- Proporre eventuali modifiche in corso d’opera alle azioni di progetto per il miglior
raggiungimento dei risultati attesi in base al monitoraggio in corso d’opera
- Coordinarsi con il beneficiario coordinatore e gli altri esperti per l’esecuzione dei lavori
Responsabile amministrativo
- Gestire a livello locale le procedure per gli affidamenti esterni, a fornitori di servizi o
consulenze per il lavori nei siti scelti
- Gestire i rapporti economici tra la Provincia e il beneficiario coordinatore
- Mantenere aggiornata la contabilità, raccogliere e archiviare la documentazione contabile e
gli originali dei documenti di spesa, trasmettere al beneficiario coordinatore le copie dei
documenti di spesa
- Fornire le informazioni necessarie al beneficiario coordinatore per l’elaborazione dei
rapporti finanziari del progetto
Responsabile della comunicazione
- Gestire l’esecuzione delle attività di sensibilizzazione e comunicazione dirette alla
popolazione locale, alle scuole e al pubblico in genere, oggetto delle azioni di
comunicazione D.
- Verificare l’andamento delle azioni D e il raggiungimento dei risultati attesi per quanto
riguarda il loro impatto comunicativo
- Mantenere una rassegna stampa locale sul progetto
Queste tre figure saranno in costante collegamento fra loro e quindi non si prevedono riunioni
specifiche.
Reasons why this action is necessary:
La presenza di tali figure con ruoli ben definiti in ogni provincia assicura una buona suddivisione
dei compiti per la gestione del progetto nelle aree scelte e permette un coordinamento ordinato e
coerente con le medesime figure individuate nelle altre province.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Caserta
Expected results (quantitative information when possible):
Efficace gestione del progetto a livello locale, buon coordinamento con le altre Province.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1e5
ACTION E.5:
Name of action: Gestione del progetto da parte della Provincia di Matera
Description (what, how, where and when):
A livello della provincia, il progetto verrà gestito dalle seguenti figure che opereranno
nell’implementare il progetto a livello dei siti scelti nella Provincia, ma in coordinamento con le
medesime figure nelle altre province:
Responsabile tecnico-scientifico
- Sovrintendere l’elaborazione dei progetti esecutivi dei lavori sul campo e la loro esecuzione
- Assicurare l’applicazione dell’approccio tecnico e scientifico del progetto nelle aree di
intervento
- Verificare l’andamento delle azioni e il raggiungimento dei risultati attesi per quanto
riguarda l’aspetto conservazionistico
- Proporre eventuali modifiche in corso d’opera alle azioni di progetto per il miglior
raggiungimento dei risultati attesi in base al monitoraggio in corso d’opera
- Coordinarsi con il beneficiario coordinatore e gli altri esperti per l’esecuzione dei lavori
Responsabile amministrativo
- Gestire a livello locale le procedure per gli affidamenti esterni, a fornitori di servizi o
consulenze per il lavori nei siti scelti
- Gestire i rapporti economici tra la Provincia e il beneficiario coordinatore
- Mantenere aggiornata la contabilità, raccogliere e archiviare la documentazione contabile e
gli originali dei documenti di spesa, trasmettere al beneficiario coordinatore le copie dei
documenti di spesa
- Fornire le informazioni necessarie al beneficiario coordinatore per l’elaborazione dei
rapporti finanziari del progetto
Responsabile della comunicazione
- Gestire l’esecuzione delle attività di sensibilizzazione e comunicazione dirette alla
popolazione locale, alle scuole e al pubblico in genere, oggetto delle azioni di
comunicazione D.
- Verificare l’andamento delle azioni D e il raggiungimento dei risultati attesi per quanto
riguarda il loro impatto comunicativo
- Mantenere una rassegna stampa locale sul progetto
Queste tre figure saranno in costante collegamento fra loro e quindi non si prevedono riunioni
specifiche.
Reasons why this action is necessary:
La presenza di tali figure con ruoli ben definiti in ogni provincia assicura una buona suddivisione
dei compiti per la gestione del progetto nelle aree scelte e permette un coordinamento ordinato e
coerente con le medesime figure individuate nelle altre province.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Matera
Expected results (quantitative information when possible):
Efficace gestione del progetto a livello locale, buon coordinamento con le altre Province.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1e6
ACTION E.6
Name of action: Gestione del progetto da parte della Provincia di Cagliari
Description (what, how, where and when):
A livello della provincia, il progetto verrà gestito dalle seguenti figure che opereranno
nell’implementare il progetto a livello dei siti scelti nella Provincia, ma in coordinamento con le
medesime figure nelle altre province. Dato il ruolo di Beneficiario coordinatore della Provincia di
Cagliari, il Responsabile tecnico-scientifico svolge ulteriori funzioni rispetto a quelle dei
Responsabili tecnico-scientifici delle altre Province,
Responsabile tecnico-scientifico
- Supportare il coordinatore del partenariato e il coordinatore scientifico per assicurare il
buon andamento del progetto
- Supportare gli esperti tecnico-scientifici delle altre province
- Coordinare e sovrintendere l’attività finalizzata alla realizzazione dell’azione A6 relativa alla
progettazione degli interventi in tutti i siti.
- Svolgere la funzione di Responsabile Unico di Procedimento ai sensi della L.163/06 per la
realizzazione delle azioni A6,C1 e C3.
- Sovrintendere l’elaborazione dei progetti esecutivi dei lavori sul campo e la loro esecuzione
- Assicurare l’applicazione dell’approccio tecnico e scientifico del progetto nelle aree di
intervento
- Verificare l’andamento delle azioni e il raggiungimento dei risultati attesi per quanto
riguarda l’aspetto conservazionistico
- Proporre eventuali modifiche in corso d’opera alle azioni di progetto per il miglior
raggiungimento dei risultati attesi in base al monitoraggio in corso d’opera
- Coordinarsi con gli altri esperti per l’esecuzione dei lavori
Responsabile amministrativo
- Gestire a livello locale le procedure per gli affidamenti esterni, a fornitori di servizi o
consulenze per il lavori nei siti scelti
- Gestire i rapporti economici tra la Provincia e il beneficiario coordinatore
- Mantenere aggiornata la contabilità, raccogliere e archiviare la documentazione contabile e
gli originali dei documenti di spesa, trasmettere al beneficiario coordinatore le copie dei
documenti di spesa
- Fornire le informazioni necessarie al beneficiario coordinatore per l’elaborazione dei
rapporti finanziari del progetto
Responsabile della comunicazione
- Supportare il coordinatore del partenariato, il coordinatore della comunicazione e il
coordinatore scientifico nella cura degli aspetti comunicativi del progetto.
- Partecipare, in stretta collaborazione con il coordinatore della comunicazione e con il
coordinamento scientifico all’elaborazione dei materiali comunicativi del progetto.
- Gestire il sito web del progetto Providune, compresa la struttura, le restrizioni di accesso e
la selezione dei contenuti.
- Gestire l’esecuzione delle attività di sensibilizzazione e comunicazione dirette alla
popolazione locale, alle scuole e al pubblico in genere, oggetto delle azioni di
comunicazione D.
- Verificare l’andamento delle azioni D e il raggiungimento dei risultati attesi per quanto
riguarda il loro impatto comunicativo
- Mantenere una rassegna stampa locale sul progetto

Queste tre figure saranno in costante collegamento fra loro e quindi non si prevedono riunioni
specifiche.
Reasons why this action is necessary:
La presenza di tali figure con ruoli ben definiti in ogni provincia assicura una buona suddivisione
dei compiti per la gestione del progetto nelle aree scelte e permette un coordinamento ordinato e
coerente con le medesime figure individuate nelle altre province.
Nel caso specifico della Provincia di Cagliari (beneficiario coordinatore) la figura del responsabile
tecnico-scientifico svolge un ruolo differente da quello esercitato nelle altre province. Svolge infatti
la funzione di Responsabile Unico di Procedimento ai sensi della L 163/06 per la realizzazione
delle azioni A6,C1 e C3.
La sua attività è inoltre necessaria per supportare il coordinatore del partenariato, il coordinatore
scientifico e gli esperti delle altre province al fine di assicurare il buon andamento del progetto.
Per quanto attiene il responsabile della comunicazione, anche in questo caso la figura svolge un
ruolo differente da quello ricoperto nelle altre province, in ragione dell’attività di stretta
collaborazione con i coordinatori del partenariato, della comunicazione e scientifico.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
Efficace gestione del progetto, buon coordinamento con le altre Province.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1e7
ACTION E.7:
Name of action: Monitoraggio dell’efficacia delle azioni di progetto
Description (what, how, where and when):
L’azione mira a monitorare lungo la durata del progetto gli indicatori di realizzazione di progetto e il
raggiungimento dei risultati attesi di ogni azione. In particolare si verificherà periodicamente il
legame tra azioni proposte, risultati attesi e risultati ottenuti. Si verificherà inoltre la conformità delle
modalità di andamento del progetto con la filosofia LIFE+, ovvero la conformità delle azioni con gli
obiettivi generali e specifici del Regolamento LIFE+614/2007 in corso d’opera per garantire il
rispetto del Grant Agreement firmato con la Commissione. Si monitoreranno inoltre l’effetto delle
condizioni e delle precondizioni che hanno reso possibile concepire e proporre tale idea
progettuale ed eventuali loro debolezze, in modo da proporre prontamente se necessario dei
correttivi all’andamento del progetto.
Il monitoraggio sull'attuazione del progetto verrà effettuato da Tecla attraverso periodici contatti
con i responsabili delle varie azioni nelle rispettive province e con l'utilizzo di software di gestione
di progetti. Tale software, attraverso l'impostazione iniziale dei dettagli delle azioni e delle costanti
di tempo e risultato (data fine prevista di ogni azione e fine progetto) e con l'aggiornamento
periodico, permette di fornire un controllo dell'andamento regolare di ogni azione e del progetto nel
suo complesso, e di evidenziare eventuali punti critici in relazione all'eventuale ritardo o anticipo di
qualche azione.
Gli indicatori di andamento del progetto che verranno monitorati sono la percentuale di
realizzazione delle azioni, delle milestones, dei deliverables e l'andamento delle spese a essi
connessi.
Tale sistema permette di mantenere una visione aggiornata e obiettiva sull’andamento del
progetto, in modo da poter proporre eventuali reindirizzamenti in corso d’opera per garantire il
pieno raggiungimento dei risultati di progetto. E’ necessaria per valutare efficienza, efficacia,
coerenza, nella realizzazione delle azioni
Reasons why this action is necessary:
L’azione è necessaria per ottemperare pienamente alle Common provisions (art. 31) che regolano
I’utilizzo del cofinanziamento LIFE+ e i rapporti con la Commissione Europea e per mantenere una
visione aggiornata e obiettiva sull’andamento del progetto, in modo da poter proporre eventuali
reindirizzamenti in corso d’opera per garantire il pieno raggiungimento dei risultati di progetto. E’
necessaria per valutare efficienza, efficacia, coerenza, nella realizzazione delle azioni.
Beneficiary responsible for implementation:
Associazione Tecla
Expected results (quantitative information when possible):
Contributi alla redazione dei rapporti tecnici d’attività
Rapporto di monitoraggio ogni 9 mesi e due rapporti di valutazione

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1e8
ACTION E.8:
Name of action: Revisione indipendente del rapporto finanziario finale
Description (what, how, where and when):
Un revisore dei conti indipendente verrà individuato dall’Associazione TECLA con
trattativa diretta affinché venga verificata la correttezza del rapporto finanziario finale. Il
revisore verificherà la conformità del rapporto con la legislazione nazionale e le regole
contabili applicate e certificherà che tutti i costi sostenuti siano conformi con il “Grant
agreement” firmato con la Commissione. L’auditor verificherà inoltre la provenienza del
finanziamento al progetto, e in particolare che il cofinanziamento non provenga da altri
fondi comunitari. Tale verifica verrà svolta in accordo con le linee guida sull’audit
indipendente fornite dalla Commissione e con il formato indicato nelle stesse.
Reasons why this action is necessary:
L’azione è necessaria per ottemperare pienamente alle Common provisions (art. 31) che
regolano I’utilizzo del cofinanziamento LIFE+ e i rapporti con la Commissione Europea.
Beneficiary responsible for implementation:
Associazione TECLA
Expected results (quantitative information when possible):
Rapporto del revisore dei conti sul rapporto finanziario finale del progetto.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1e9
ACTION E.9:
Name of action: Incontri di coordinamento e scambio di esperienze tra i partner di progetto
Description (what, how, where and when):
Saranno realizzati 4 incontri di coordinamento distribuiti lungo la durata del progetto, per lo
scambio di esperienze e verifica del lavoro svolto tra i beneficiari del progetto e gli altri partecipanti
coinvolti. Gli incontri saranno della durata di due giorni. Ne saranno svolti uno a Cagliari, uno a
Caserta, uno a Matera e uno a Roma, in modo da permettere contestualmente agli incontri anche
le visite sul campo da parte del personale di progetto che lavora nelle altre aree, incrementare lo
scambio di esperienze e il valore aggiunto del partenariato, difficilmente raggiungibile se si
riconduce il lavoro in comune a uno scambio di mail o di contatti tramite conferenze telefoniche,
meno efficace dei contatti diretti.
. Agli incontri parteciperà tutto lo staff di progetto del beneficiario che ospita l’incontro e due
persone per ogni altro beneficiario. Durante gli incontri si affronteranno i seguenti aspetti:
1. visita sui luoghi di intervento
2. progresso tecnico delle azioni previste
3. avanzamento degli atti amministrativi e contabili
4. stato dei rapporti con la Commissione Europea (lettere, valutazioni, contatti) da parte del
beneficiario coordinatore
5. eventuali opportunità e problemi insorti da prendere in considerazione
6. decisioni per la miglior riuscita del progetto
Reasons why this action is necessary:
L’azione è necessaria per una condivisione più efficace e diretta non solo delle azioni di progetto e
del loro progresso, ma anche del contesto nel quale si stanno svolgendo. Essa è funzionale al
miglior coordinamento nelle varie fasi di avanzamento del progetto, allo scambio delle esperienze
in corso e alla instaurazione di rapporti di fiducia più stabili ed efficaci tra i beneficiari, finalizzata a
una migliore gestione dello stesso. Come anche affermano i documenti GIZC sono importanti le
analisi comparative per divulgare e promuovere le buone prassi sulla gestione integrata delle zone
costiere, anche tra le regioni costiere. Vanno ulteriormente rafforzate le attività di raccolta dei dati e
lo scambio efficace di informazioni, che dovranno essere maggiormente utilizzate per
l'elaborazione delle politiche e l'adozione delle decisioni.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
4 incontri di due giorni ciascuno svolti a Cagliari, Caserta, Matera e Roma
4 resoconti degli incontri di 6 pagine ciascuno con lista dei partecipanti, attività svolte durante
l’incontro, 4 foto.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1e10
ACTION E.10:
Name of action: Organizzazione di un convegno internazionale, networking con altri progetti
LIFE italiani ed europei sugli habitat costieri
Description (what, how, where and when):
Sarà realizzato un convegno internazionale prima della conclusione del progetto sulla gestione
degli habitat dunali ai quali saranno invitati esperti europei sulla tutela degli habitat di interesse
comunitario costieri e marini e beneficiari di progetti LIFE italiani ed esteri che hanno affrontato tali
temi in aree diverse. Durante il convegno di un giorno verranno presentati gli obiettivi e i risultati
del progetto e verranno discusse le esperienze in corso in varie parti d’Europa. Il convegno sarà a
inviti e la partecipazione prevista è di almeno 100 persone. Verranno effettuate delle visite in loco
ai luoghi di intervento.
Ai convegni parteciperà attivamente il personale coinvolto nel progetto.
L’attività di networking con progetti LIFEIII e LIFE+ sarà invece realizzata durante tutta la durata
del progetto e comprenderà scambio di esperienze e documenti tecnici e scientifici sulla gestione
degli habitat di interesse comunitario dunali, oltre che lo scambio di visite tra tali progetti e quello
oggetto di questa candidatura. Non è opportuno in questa sede definire quanti incontri verranno
svolti in quanto dipende anche dai progetti che verranno approvati nel frattempo con i quali
entreremo in contatto.
Reasons why this action is necessary:
L’azione è necessaria per una condivisione a scala nazionale ed europea delle esperienze in corso
non solo delle azioni di progetto e del loro progresso, ma anche del contesto nel quale si stanno
svolgendo, in particolare con i paesi del mediterraneo che presentano gli stessi problemi di tutela
delle dune e delle coste quali Spagna, Francia e Grecia, come auspicato dalla Commissione
stessa.
. Come anche affermano i documenti GIZC sono importanti le analisi comparative per divulgare e
promuovere le buone prassi sulla gestione integrata delle zone costiere, anche tra le regioni
costiere. Vanno ulteriormente rafforzate le attività di raccolta dei dati e lo scambio efficace di
informazioni, che dovranno essere maggiormente utilizzate per l'elaborazione delle politiche e
l'adozione delle decisioni. stata concepita per aumentare lo scambio tecnico e scientifico anche a
livello internazionale, ad esempio
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari,
Expected results (quantitative information when possible):
1 convegno internazionale di due giorni. Pubblicazione degli atti del convegno nel sito web del
progetto.
Resoconti degli incontri di networking con altri beneficiari LIFEIII e LIFE+

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C1e11
ACTION E.11:
Name of action: Piano di conservazione Post-LIFE
Description (what, how, where and when):
Sarà elaborato un piano di conservazione post-Life come capitolo separato del rapporto finale in
formato elettronico e cartaceo che non graverà sul bilancio del progetto. Questo piano prevederà
come continuare e sviluppare le azioni completate nell’ambito del progetto negli anni seguenti la
fine del progetto e come verrà assicurato il mantenimento a lungo termine dei siti, degli habitat e
delle specie. Il piano fornirà informazioni circa le azioni da realizzare e con quali risorse, quando e
da chi.
Reasons why this action is necessary:
L’azione è necessaria per ottemperare alle richieste della Commissione fornendo indicazioni sulla
gestione a lungo termine successivamente alla fine del progetto.
Beneficiary responsible for implementation:
Provincia di Cagliari
Expected results (quantitative information when possible):
Piano di conservazione post-Life in formato elettronico e cartaceo.

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C2
DELIVERABLE PRODUCTS OF THE PROJECT
Name of the Deliverable
2 rapporti con risultati studi geobotanici per i SIC ITB 042218
Code of the
associated action
Deadline
A1 31/12/2009
“Stagno di Piscinnì” e SIC ITB 042230 “Porto Campana”
2 rapporti con risultati studi geobotanici per i SIC IT8010019 Pineta
31/10/2010
della Foce del Garigliano” e IT92220055 “Bosco Pantano di
Policoro e Costa Ionica Foce Sinni”
1 rapporto con risultati studi geobotanici relativo al SIC ITB040020
A1 31/03/2010
“Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis”
2 Rapporti con risultati studi sedimentologici per i SIC ITB 042218
“Stagno di Piscinnì” e SIC ITB 042230 “Porto Campana”
1 rapporto con risultati studi sedimentologici relativo al SIC
ITB040020 “Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis”
2 rapporti con risultati studi sedimentologici per i SIC IT8010019
Pineta della Foce del Garigliano” eIT92220055 “Bosco Pantano di
Policoro e Costa Ionica Foce Sinni”
2 elaborati cartografici degli habitat per i SIC ITB 042218 “Stagno
di Piscinnì” e SIC ITB 042230 “Porto Campana”
A2 31/12/2009
A2 30/06/2010
A2 31/12/2010
A3 31/07/2010
1 elaborato relativo al SIC ITB040020 “Isola dei Cavoli, Serpentara
A3 30/11/2010
e Punta Molentis”
2 elaborati cartografici per i SIC IT8010019 Pineta della Foce del
Garigliano” eIT92220055 “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica
Foce Sinni”
1 rapporto su eventi estremi nei SIC ITB 042218 “Stagno di
Piscinnì” e SIC ITB 042230 “Porto Campana”
1 rapporto su eventi estremi nei SIC ITB 042218 “Stagno di
Piscinnì” e SIC ITB 042230 “Porto Campana”
2 Rapporti sugli impatti della fruizione per i SIC ITB 042218 “Stagno
di Piscinnì” e SIC ITB 042230 “Porto Campana”
2 rapporti sugli impatti della fruizione per i SIC IT8010019 “Pineta
della Foce del Garigliano” , IT92220055 “Bosco Pantano di Policoro
e Costa Ionica Foce Sinni” ”
31/12/2010
A4 31/03/2011
A4 31/03/2013
A5 31/10/2009
A5 31/12/2010
1 rapporto sugli impatti della fruizione relativo al SIC ITB040020
A5 31/10/2010
“Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis”
Progetti esecutivi degli interventi C A6 30/09/2011

Banca dati floristico-vegetazionale C5 30/06/2013
Materiale divulgativo stampato del progetto (2 leaflets) D1 30/06/2013
Materiale divulgativo del progetto (video, 2 brochures) D1 30/06/2013
CD del sito web D2 30/06/2009
Verbali degli incontri con stakeholders D3 varie
Relazioni e presentazioni del progetto a convegni D4 varie
Studio grafico pannelli informativi D6 30/06/2010
4 progetti didattici D7 30/06/2013
Laymen’s report D8 31/12/2012
Verbali riunioni comitato direttivo E1 varie
Audit report intermedio E2 30/06/2011
Audit report finale E8 30/09/2013
Resoconti incontri scambi tra i beneficiari E9 varie
Atti convegno internazionale E10 31/05/2013
Resoconti networking E10 varie
Piano di conservazione post-Life in formato elettronico e cartaceo. E11 30/06/2013

MILESTONES OF THE PROJECT
Name of the Milestone
Code of the
associated action
Deadline
Conclusione studi geobotanici in 4 siti A1 31/10/2010
Conclusione studi geobotanici nel sito ITB040020 A1 31/03/2010
Conclusione studi sedimentologici A2 31/12/2010
Conclusione mappatura habitat A3 31/12/2010
Conclusione mappatura habitat nel sito ITB040020 A3 31/12/2009
Installazione videocontrollo erosione A4 30/06/2010
Conclusione impatti della fruizione in 4 siti A5 31/12/2010
Conclusione impatti della fruizione nel sito ITB040020 A5 31/10/2010
Conclusione Progetti esecutivi degli interventi C A6 30/09/2011
Conclusione interventi C1 C1 31/03/2013
Conclusione conservazione germoplasma e piante C2 31/12/2012
Conclusione realizzazione accessi, passerelle, aree sosta C3 31/03/2013
Completamento approvazione di piani di gestione dei siti Natura
C4 31/12/2012
2000
Realizzazione di banca dati biotici e abiotici C5 30/06/2013
Avvio piano di comunicazione del progetto e mat. info D1 01/04/2009
Sito web del progetto D2 30/06/2009
Incontri con portatori di interesse D3 Varie
Partecipazione a fiere e conferenze con illustrazione del progetto D4 varie
Inizio sensibilizzazione di turisti durante la stagione estiva D5 01/07/2009-
2010-2011-
2012
Collocazione di pannelli informativi D6 30/06/2010
Inizio attività educative nelle scuole D7 01/11/2009
Pubblicazione Rapporto divulgativo finale in italiano e inglese D8 31/12/2012
Creazione comitato direttivo del progetto E1 28/02/2009
Avvio Coordinamento scientifico E3 28/02/2009

Revisione indipendente del rapporto finanziario finale E8 30/09/2013
Incontri di coordinamento e scambio di esperienze tra i partner di
progetto
Organizzazione e partecipazione a incontri con altri progetti LIFE
europei sulle dune
E9
E10
varie
varie
ACTIVITY REPORTS FORESEEN
Please indicate the deadlines for the following reports:
• Inception Report (to be delivered within 9 months after the project start);
• Progress Reports n°1, n°2 etc. (if any; to ensure that the delay between consecutive
reports does not exceed 18 months);
• Mid-term Report with payment request (only for project longer than 24 months)
• Final Report with payment request
Type of report
Deadline
Inception report 23/12/2009
Progress report 30/09/2010
Mid term report 30/06/2011
Final report 30/09/2013
In considerazione dei ritardi accumulati nel 2009, a partire da marzo 2010 e fino a fine 2010, si
prevede la trasmissione mensile all’Unità LIFE di aggiornamenti delle attività sintetici e descrittivi
dell’andamento costante del progetto, al fine di consentire il monitoraggio delle azioni fino al
recupero dei ritardi.
Type of report
Monthly update 31/03/2010
Monthly update 30/04/2010
Monthly update 27/05/2010
Monthly update 30/06/2010
Monthly update 15/07/2010
Monthly update 29/10/2010
Monthly update 30/11/2010
Monthly update 21/12/2010
Deadline

LIFE+ Nature & Biodiversity 2007- C3
TIMETABLE
List all actions ordered by number and using their numbers or names. Tick as appropriate
(Remember that projects cannot start prior to the date of the signature of the grant agreement)
Action 2009 2010 2011 2012 2013
Number/name I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV
A. Preparatory actions, elaboration of management plans and/or action plans :
A1
A2
A3
A4
A5
A6
B. Purchase/lease of land and/or rights :
N.a.
C. Concrete conservation actions :
C1
C2
C3
C4
C5
D. Public awareness and dissemination of results :
D1
D2
D3
D4
D5
D6
D7

D8
E. Overall project operation and monitoring:
E1
E2
E3
E4
E5
E6
E7
E8
E9
E10
E11

FORM FA
Proposal acronym PROVIDUNE
Budget breakdown categories Total cost in € Eligible Cost in
€
% of total
eligible costs
1. Personnel 807.650,00 24,09%
2. Travel and subsistence 57.042,00 1,70%
3. External assistance 1.248.500,00 37,24%
4. Durable goods
Infrastructure 930.000,00 930.000,00 27,74%
Equipment 90.000,00 90.000,00 2,68%
Prototype 0,00 0,00 0,00%
5. Land purchase / long-term lease
0,00 0,00%
6. Consumables
45.000,00 1,34%
7. Other Costs
12.700,00 0,38%
8. Overheads 161.500,00 4,82%
TOTAL 3.352.392,00 3.352.392,00 100%
#RIF!
Contribution breakdown In € % of TOTAL % total eligible
costs
Requested Community contribution 2.396.010,00 71,47% 71,47%
Coordinating Beneficiary's contribution 436.053,16 13,01%
Associated Beneficiaries' contribution 517.328,84 15,43%
Co-financers contribution 3.000,00 0,09%
TOTAL 3.352.392,00 100,00%
Breakdown of Requested Community
contribution per country
a. Contribution
requested in €
b. Related costs
in €
IT 2.396.010,00 3.352.392,00
TOTAL 2.396.010,00 3.352.392,00
b/a %
71,47%
71,47%
Please fill in the forms FC to F7 first. In these forms you are allowed to add lines but you cannot alter
the formulas. In this form you are only requested to fill in the amount of the overheads
Please refer to the relevant instructions given in the explanatory notes for filling in these forms
Important note: If the overheads cell appears in red, this means that the budgeted amount is above 7%
of the total eligible direct costs excluding land purchase.

FORM FB
Breakdown of costs for Actions in Euro (excluding overhead costs)
Proposal acronym:PROVIDUNE
Action
1.
2.
3.
4.a 4.b 4.c 5. 6. 7. TOTAL
Short name of action
number
Personnel Travel and External Infrastructu Equipment Prototype Purchase Consumabl Other
Studi geobotanici sullo stato degli habitat dunali nei siti di
A1
intervento
16.880,00 35.000,00 51.880,00
A2 Studi sedimentologici e dinamica marino-costiera 16.880,00 35.000,00 35.000,00 10.000,00 96.880,00
A3 Mappatura di dettaglio degli habitat 25.330,00 102.000,00 127.330,00
Avviamento del sistema di telecontrollo degli eventi estremi e loro
A4
impatto
16.800,00 35.000,00 51.800,00
A5 Analisi degli impatti della fruizione 63.849,00 40.000,00 103.849,00
A6 Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva degli interventi 16.880,00 80.000,00 96.880,00
C1 Recupero e risanamento degli habitat dunali degradati 28.896,00 600.000,00 628.896,00
C2.a Conservazione ex situ e in situ delle specie vegetali
caratteristiche degli habitat dunalie produzione di piante per
C2
l'azione C1; C2b Conservazione in situ delle specie vegetali
108.225,00 45.000,00 10.000,00 35.000,00 198.225,00
caratteristiche
Realizzazione con tecniche innovative di accessi pedonali,
C3 delimitazioni leggere e aree sosta per evitare il degrado degli 28.860,00 0,00 930.000,00 958.860,00
habitat causato dal calpestio
Elaborazione e approvazione di piani di gestione di 2 siti Natura
C4
2000
28.860,00 40.000,00 68.860,00
Realizzazione di una banca dati floristico-vegetazionale e abiotica
C5
per la gestione a lungo termine del complesso dunale
28.860,00 35.000,00 10.000,00 73.860,00
D1 Piano di comunicazione del progetto e materiale divulgativo 31.330,00 58.000,00 89.330,00
D2 Sito web del progetto 20.000,00 20.000,00
D3 Incontri con portatori di interesse per la condivisione del progetto 9.600,00 9.600,00
D4 Partecipazione a fiere e conferenze con illustrazione del progetto 4.800,00 1.600,00 6.400,00
D5 Sensibilizzazione di turisti durante la stagione estiva 54.000,00 54.000,00
D6 Realizzazione e collocazione di pannelli informativi 10.000,00 10.000,00
D7 Attività educative nelle scuole 58.000,00 58.000,00
Pubblicazione del rapporto divugativo finale (Laymen's report) in
D8
italiano e inglese
9.000,00 9.000,00
Management del progetto e funzionamento del comitato direttivo
E1
del progetto
156.900,00 156.900,00
E2 Management e gestione amministrativa 60.300,00 60.300,00
E3 Coordinamento e gestione tecnico scientifica 67.930,00 28.750,00 96.680,00
E4 Gestione del progetto da parte della provincia di Caserta 38.690,00 38.690,00
E5 Gestione del progetto da parte della provincia di Matera 38.690,00 38.690,00
E6 Gestione del progetto da parte della provincia di Cagliari 9.490,00 9.490,00
E7 Monitoraggio dell'efficacia delle azioni di progetto 24.000,00 24.000,00
E8 Revisione indipendente del rapporto finanziario finale 12.500,00 12.500,00
Incontri di coordinamento e scambio di esperienze tra i partner di
E9
progetto
17.616,00 1.500,00 19.116,00
Organizzazione di un convegno internazionale, networking con
E10
altri progetti LIFE italiani ed europei sugli habitat costieri
5.876,00 15.000,00 20.876,00
E 11 Piano di conservazione After LIFE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
TOTAL 807.650,00 57.042,00 1.248.500,00 930.000,00 90.000,00 0,00 0,00 45.000,00 12.700,00 3.190.892,00
Please refer to the relevant instructions given in the explanatory notes for filling in these forms

FORM FC
Coordinating Beneficiary's contribution
Country code Beneficiary
n°
Beneficiary short name
Total costs of
the actions in €
Beneficiary's own
contribution in €
Proposal acronym PROVIDUNE
Amount of EC
contribution
requested in €
IT 1 Provincia di Cagliari 1.329.465,14 436.053,16 890.411,98
Associated Beneficiaries' contribution
Country code Beneficiary
n°
Beneficiary short name
Total costs of
the actions in €
Beneficiary's own
contribution in €
Amount of EC
contribution
requested in €
IT 2 Università di Cagliari 796.350,86 189.233,70 607.117,16
IT 3 Associazione Tecla 255.769,00 56.269,18 199.499,82
IT 4 Provincia di Caserta 481.853,00 134.918,84 346.934,16
IT 5 Provincia di Matera 488.954,00 136.907,12 352.046,88
TOTAL 2.022.926,86 517.328,84 1.505.598,02
Co-financers contribution
Co-financer's name
Amount of cofinancing
in €
Comune di Domus De Maria(CA) 3.000,00
TOTAL 3.000,00
Please refer to the relevant instructions given in the explanatory notes for filling in these forms

FORM F1
Direct Personnel costs
Proposal acronym PROVIDUNE
Beneficiary
number
Type of contract
Calculation => A B C =
B/Pro
ducti
ve
days
per
mont
h
Category
Daily rate
(rounded to the
nearest €)
Number of
person.days
Number of
person.months
A X B
Direct
personnel costs
% of total direct
personnel costs
for the project
1 Dipendente pubblico full-time Responsabile amministrativo 150 122 6,1 18.300,00 2,27%
1 Dipendente pubblico full-time Responsabile partenariato 150 92 4,6 13.800,00 1,71%
1 Dipendente pubblico full-time Responsabile tecnico scientifico 130 261 13,05 33.930,00 4,20%
1 Dipendente pubblico full-time Responsabile comunicazione 130 123 6,15 15.990,00 1,98%
2 Dipendente full-time Responsabile amministrativo 150 44 2,2 6.600,00 0,82%
2 Dipendente full-time Coordinatore scientifico del
350 62 3,1 21.700,00 2,69%
progetto
2 Dipendente full-time Esperto scientifico 240 62 3,1 14.880,00 1,84%
2 Co.co.pro. Ricercatore 185 312 15,6 57.720,00 7,15%
2 Co.co.pro. Ricercatore 185 312 15,6 57.720,00 7,15%
2 Co.co.pro. Ricercatore 185 312 15,6 57.720,00 7,15%
2 Co.co.pro. Ricercatore 185 312 15,6 57.720,00 7,15%
3 Dipendente Full-time Project manager 225 480 24 108.000,00 13,37%
3 Dipendente Full-time Assistente amministrativo 150 234 11,7 35.100,00 4,35%
3 Dipendente Full-time Responsabile comunicazione 130 118 5,9 15.340,00 1,90%
3 Co.co.pro. Responsabile valutazione e 150 160 8 24.000,00 2,97%
monitoraggio
3 Professionista Collaboratore Responsabile internal Auditing 300 118 5,9 35.400,00 4,38%
fisso
4 Dipendente pubblico full-time Responsabile amministrativo 150 82 4,1 12.300,00 1,52%
4 Dipendente pubblico full-time Responsabile tecnico scientifico 130 130 6,5 16.900,00 2,09%
4 Dipendente pubblico full-time Responsabile comunicazione 130 73 3,65 9.490,00 1,18%
4 Co.co.pro. Ricercatore 185 198 9,9 36.630,00 4,54%
5 Dipendente pubblico full-time Responsabile amministrativo 150 82 4,1 12.300,00 1,52%
5 Dipendente pubblico full-time Responsabile tecnico scientifico 130 130 6,5 16.900,00 2,09%
5 Dipendente pubblico full-time Responsabile comunicazione 130 73 3,65 9.490,00 1,18%
5 Co.co.pro. Ricercatore 185 198 9,9 36.630,00 4,54%
2 Dipendente pubblico full-time Responsabile amministrativo 150 82 4,1 12.300,00 1,52%
2 Dipendente pubblico full-time Responsabile tecnico scientifico 130 130 6,5 16.900,00 2,09%
1 Dipendente pubblico full-time Responsabile comunicazione 130 73 3,65 9.490,00 1,18%
2 Co.co.pro. Ricercatore 185 240 12 44.400,00 5,50%
TOTAL => 4615 230,7
5
Please refer to the relevant instructions given in the explanatory notes for filling in
these forms
807.650,00 100%

FORM F2
Travel and subsistence costs
Proposal acronym PROVIDUNE
Calculation => A B A + B
Beneficiary
number
Destination
(From / To)
Outside Europe
(YES / NO)
Purpose of
travel/number of
trips and persons
travelling,
duration of trip (in
days)
Travel costs
Subsistence
costs
Total travel and
subsistence
costs
% of total travel
and subsistence
costs
3 Roma/Cagliari NO I Incontro di coordinamento. 2 partecipanti x 2gg 476,00 700,00 1.176,00 2,06%
4 Caserta/Cagliari NO I Incontro di coordinamento. 2 partecipanti x 2gg 600,00 700,00 1.300,00 2,28%
5 Matera/Cagliari NO I Incontro di coordinamento. 2 partecipanti x 2gg 1.000,00 700,00 1.700,00 2,98%
1 Taranto/Cagliari NO I Incontro di coordinamento. 2 partecipanti x 2gg 1.000,00 700,00 1.700,00 2,98%
1 Cagliari/Caserta NO II Incontro di coordinamento. 2 Partecipanti x 2 gg. 600,00 700,00 1.300,00 2,28%
2 Cagliari/Caserta NO II Incontro di coordinamento. 2 Partecipanti x 2 gg. 600,00 700,00 1.300,00 2,28%
3 Roma/Caserta NO II Incontro di coordinamento. 2 Partecipanti x 2 gg. 120,00 700,00 820,00 1,44%
5 Matera/Caserta NO II Incontro di coordinamento. 2 Partecipanti x 2 gg. 120,00 700,00 820,00 1,44%
1 Taranto/Caserta NO II Incontro di coordinamento. 2 Partecipanti x 2 gg. 180,00 700,00 880,00 1,54%
1 Cagliari/Matera e Taranto NO III Incontro di coordinamento. 2 Partecipanti x 2 gg. 1.000,00 700,00 1.700,00 2,98%
2 Cagliari/Matera e Taranto NO III Incontro di coordinamento. 2 Partecipanti x 2 gg. 1.000,00 700,00 1.700,00 2,98%
3 Roma/Matera e Taranto NO III Incontro di coordinamento. 2 Partecipanti x 2 gg. 180,00 700,00 880,00 1,54%
4 Caserta/Matera eTaranto NO III Incontro di coordinamento. 2 Partecipanti x 2 gg. 120,00 700,00 820,00 1,44%
5 Matera/Taranto NO III Incontro di coordinamento. 2 Partecipanti x 2 gg. 60,00 700,00 760,00 1,33%
1 Taranto/Matera NO III Incontro di coordinamento. 2 Partecipanti x 2 gg. 60,00 700,00 760,00 1,33%
1 Cagliari/destinazione IT da NO Partecipazione a 1 appuntamento fieristico. 1
350,00 250,00 600,00 1,05%
identificare
persona x 2 gg
4 Caserta/destinazione IT da NO Partecipazione a 1 appuntamento fieristico. 1
350,00 250,00 600,00 1,05%
identificare
persona x 2 gg
5 Matera/destinazione IT da NO Partecipazione a 1 appuntamento fieristico. 1
350,00 250,00 600,00 1,05%
identificare
persona x 2 gg
1 Taranto/destinazione IT da NO Partecipazione a 1 appuntamento fieristico. 1
350,00 250,00 600,00 1,05%
identificare
persona x 2 gg
2 Cagliari/destinazione IT da NO Partecipazione a 1 convegno scientifico 1 persona 250,00 350,00 600,00 1,05%
identificare
x 2gg.
4 Caserta/destinazione IT da NO Partecipazione a 1 convegno scientifico 1 persona 250,00 350,00 600,00 1,05%
identificare
x 2gg.
5 Matera/destinazione IT da NO Partecipazione a 1 convegno scientifico 1 persona 250,00 350,00 600,00 1,05%
identificare
x 2gg.
1 Taranto/destinazione IT da NO Partecipazione a 1 convegno scientifico 1 persona 250,00 350,00 600,00 1,05%
identificare
x 2gg.
2 Cagliari/Caserta NO Incontri di coordinamento e supervisione
3.000,00 5.250,00 8.250,00 14,46%
scientifica. 5 viaggi x 2 persone x 3gg
2 Cagliari/Matera NO Incontri di coordinamento e supervisione
5.000,00 5.250,00 10.250,00 17,97%
scientifica. 5 viaggi x 2 persone x 3gg
2 Cagliari/Taranto NO Incontri di coordinamento e supervisione
5.000,00 5.250,00 10.250,00 17,97%
scientifica. 5 viaggi x 2 persone x 3gg
3 Roma/Sardegna NO Convegno finale internazionale 2 persone per 2 gg 476,00 700,00 1.176,00 2,06%
4 Caserta/Sardegna NO Convegno finale internazionale 2 persone per 2 gg 600,00 700,00 1.300,00 2,28%
5 Matera/Sardegna NO Convegno finale internazionale 2 persone per 2 gg 1.000,00 700,00 1.700,00 2,98%
1 Taranto/Sardegna NO Convegno finale internazionale 2 persone per 2 gg 1.000,00 700,00 1.700,00 2,98%
Please refer to the relevant instructions given in the explanatory notes for filling in
these forms
TOTAL => 25.592,00 31.450,00 57.042,00 100%

FORM F3
External assistance costs
Proposal acronym PROVIDUNE
Beneficiary
number
Procedure
Description
Costs (€)
% of total
external
assistance
costs
1 Gara Pubblica Lavori di Ripristino degli habitat danneggiati delle dune 225.000,00 18,02%
1 Gara Pubblica Progettazione degli interventi 80.000,00 6,41%
1 Richiesta di offerte Sito web 20.000,00 1,60%
1 Richiesta di offerte Ideazione logo e linee grafiche del progetto 13.000,00 1,04%
1 Richiesta di offerte Stampa brochure (8.000 copie) 12.000,00 0,96%
1 Trattativa diretta Stampa volantino illustrativo per le scuole 4.000,00 0,32%
1 Trattativa diretta Stampa volantino illustrativo per fruizione sostenibile delle coste 4.000,00 0,32%
1 Richiesta di offerte Organizzazione conferenza internazionale 15.000,00 1,20%
2 Richiesta di offerte Realizzazione attività educative nelle scuole 19.000,00 1,52%
2 Richiesta di offerte Realizzazione del sistema informatico della banca dati 35.000,00 2,80%
2 Trattativa diretta Realizzazione pannelli divulgativi 10.000,00 0,80%
2 Richiesta di offerte Assistenza tecnico-scientifica 70.000,00 5,61%
2 Richiesta di offerte Documentario sul progetto 25.000,00 2,00%
3 Trattativa diretta Rapporto divulgativo 8.000,00 0,64%
3 Trattativa diretta Traduzione rapporto divulgativo 1.000,00 0,08%
3 Richiesta di offerte External audit 12.500,00 1,00%
4 Richiesta di offerte Mappatura di dettaglio degli habitat 30.000,00 2,40%
4 Gara Pubblica Lavori di Ripristino degli habitat danneggiati delle dune + cartellonistica 125.000,00 10,01%
4 Richiesta di offerte Conservazione di germoplasma attraverso strutture vivaistiche 15.000,00 1,20%
4 Richiesta di offerte Realizzazione attività educative nelle scuole 13.000,00 1,04%
4 Richiesta di offerte Analisi degli impatti della fruizione 10.000,00 0,80%
4 Richiesta di offerte Elaborazione e approvazione Piano di Gestione Sito Natura 2000 20.000,00 1,60%
5 Richiesta di offerte Mappatura di dettaglio degli habitat 36.000,00 2,88%
5 Gara Pubblica Lavori di Ripristino degli habitat danneggiati delle dune + cartellonistica 125.000,00 10,01%
5 Richiesta di offerte Conservazione di germoplasma attraverso strutture vivaistiche 15.000,00 1,20%
5 Richiesta di offerte Realizzazione attività educative nelle scuole 13.000,00 1,04%
5 Richiesta di offerte Analisi degli impatti della fruizione 10.000,00 0,80%
5 Richiesta di offerte Elaborazione e approvazione Piano di Gestione Sito Natura 2000 20.000,00 1,60%
2 Richiesta di offerte Mappatura di dettaglio degli habitat 36.000,00 2,88%
1 Gara Pubblica Lavori di Ripristino degli habitat danneggiati delle dune + cartellonistica 125.000,00 10,01%
2 Richiesta di offerte Conservazione di germoplasma attraverso strutture vivaistiche 15.000,00 1,20%
2 Richiesta di offerte Realizzazione attività educative nelle scuole 13.000,00 1,04%
2 Richiesta di offerte Analisi degli impatti della fruizione 20.000,00 1,60%
1 Richiesta di offerte Realizzazione campagna di sensibilizzazione dei turisti 18.000,00 1,44%
4 Richiesta di offerte Realizzazione campagna di sensibilizzazione dei turisti 12.000,00 0,96%
5 Richiesta di offerte Realizzazione campagna di sensibilizzazione dei turisti 12.000,00 0,96%
1 Richiesta di offerte Realizzazione campagna di sensibilizzazione dei turisti 12.000,00 0,96%
TOTAL => 1.248.500,00 100%

FORM F4 a
Durable goods: Infrastructure costs
Proposal acronym PROVIDUNE
Beneficiary
number
Procedure
1 Gara Pubblica Realizzazione di accessi pedonali, parcheggi,
passerelle e dissuasori
4 Gara Pubblica Realizzazione di accessi pedonali, parcheggi,
passerelle e dissuasori
Description
Actual cost
Depreciation
(eligible cost)
% of total
Infrastructure
costs
350.000,00 350.000,00 37,63%
150.000,00 150.000,00 16,13%
5 Gara Pubblica Realizzazione di accessi pedonali, parcheggi,
passerelle e dissuasori
1 Gara Pubblica Realizzazione di accessi pedonali, parcheggi,
passerelle e dissuasori
150.000,00 150.000,00 16,13%
280.000,00 280.000,00 30,11%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
TOTAL => 930.000,00 930.000,00 100%
Please refer to Articles 25.6 to 25.9 of the Common Provisions to see if the infrastructure in question is
subject to depreciation and what depreciation rates should be applied
Please refer to the relevant instructions given in the explanatory
notes for filling in these forms

FORM F7
Other costs
Proposal acronym PROVIDUNE
Beneficiary
number
Procedure
Description
Costs
% of total
Other costs
1 Trattativa diretta Buffet e coffee break x 1 incontro di coordinamento 500,00 3,94%
4 Trattativa diretta Buffet e coffee break x 1 incontro di coordinamento 500,00 3,94%
5 Trattativa diretta Buffet e coffee break x 1 incontro di coordinamento 500,00 3,94%
1 Trattativa diretta Affitto sala e buffet x 3 incontri con i portatori di interesse 2.400,00 18,90%
4 Trattativa diretta Affitto sala e buffet x 3 incontri con i portatori di interesse 2.400,00 18,90%
5 Trattativa diretta Affitto sala e buffet x 3 incontri con i portatori di interesse 2.400,00 18,90%
1 Trattativa diretta Affitto sala e buffet x 3 incontri con i portatori di interesse 2.400,00 18,90%
1 Trattativa diretta Conference fees 800,00 6,30%
4 Trattativa diretta Conference fees 800,00 6,30%
0,00%
0,00%
0,00%
TOTAL => 12.700,00 100%
Please refer to the relevant instructions given in the explanatory notes for filling
in these forms