Kremmerz Giuliano - Segreti Di Ermetismo E Alchimia - Sito Mistero

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domanderà qual’è il sistema migliore, cioè più produttivo, tra tutti quelli che gli ho esposto. E’ però il discepolo, che, aspirante Mago o Alchimista, deve constatare l’efficacia di ogni pratica punto per punto, chè mezzo di ascenso magico non è più la volontà isiaca, cioè formantesi sulle altrui idee, ma volontà osiridea, cioè di persona che cerca di purificarsi elevandosi individualmente verso il sé stesso solare o Oro, e che compenetra sperimentalmente, cioè in modo diretto ovvero sia facendo esperienza personale, i misteri di quella Legge unica creatrice e fattrice dell’Universo che per il volgo si chiama generalmente Dio. Altra cosa di assoluta pertinenza del nostro Ordine, e che ci discosta anche di molto dall’operatività magica di altre scuole iniziatiche è quella della sigillazione talismanica, cioè l’uso di caratteri, cifre e sigle anche in certi gradi nei quali nelle altre scuole non vengono più impiegati. Ma rifletta il discepolo che se il nostro Ordine persegue questa via che è la continuazione diretta del jerofantismo egizio e anche precedente, si è perché questa sigillazione rappresenta non un primo gradino dell’Arte Magica, oltre il quale possasi operare per mezzo esclusivo della volontà, ma invece è il mezzo più completo ed efficace, nella sua semplicità, per ottenere effetti magici per modo diretto o “indiretto”, cioè usufruendo di segni e caratteri potenti nell’astrale per la vitalizzazione di un gran numero di individui, [poiché nulla si perde e nulla si distrugge, se ci si concentra su un segno magico adoperato nel passato da legioni di praticanti, si dovrebbe avere una maggiore probabilità di successo che se ci si creasse da soli (come è possibile fare) un segno o carattere magico, in quanto il segno già presente in astrale è, o dovrebbe essere, saturo della forza magnetica di tutti coloro che l’hanno visualizzato. Resta il dubbio, però, che la “direzione di efficacia” di questo sia stata talmente snaturata, causa i diversi apporti individuali (diversi tra loro per sfumature indefinite), da essersi del tutto estinta] comechè tutto l’universo possasi ridurre ad una serie di simboli e caratteri, e anche le istesse immagini delle cose sono un insieme di segni geometrici costituiti da linee, curve ed altri segni vari. Per questo noi crediamo che la base della Sapienza Divina, che è la conoscenza della Magia, si basa in primo luogo sulla Geometria, che è anche la scienza sfigmica delle immagini, e della Matematica, che è la scienza creativa di Dio ridotta per volgarizzazione in formule teorico-pratiche; infatti questa matematica si basa su funzioni divine quando nei suoi enunciati si occupa di trovare le formule essenziali che reggono le varie funzioni numeriche che esistono come relazione oggettiva tra le varie cose universe. Ecco perché nel nostro Ordine come è sacra la parola, in quanto analoga al verbo creatore di Dio, o fiat cosmico (e ciò vedremo alla fine di questi libri nell’appendice “La Chiave di Iside”), altrettanto sacra è l’arte ieratica della sigillazione, cioè il tradurre, o meglio, riassumere, sotto forma geometrica le basi e le funzioni di ogni operazione magica, oltre al fatto che, indipendentemente dal grado di ascenso magico che il discepolo ha raggiunto, egli avrà sempre bisogno di tradurre la sua volontà, per progredita che sia, in azioni che ne confermino la volontà; ecco perché in magia si dice che ogni operazione magica sottostà a questi termini: verbo, segno e azione, che rappresentano lo sviluppo di una volontà dalla forma iniziale di pensiero alla sua materializzazione nel mondo volgarmente chiamato fisico. Ed ecco perché un segno magico agisce più potentemente di una qualsiasi azione fisica pur confermante esso scopo magico: perché il segno o carattere o cifra rappresenta una condensazione potente di energia astrale tradotta in cifre, caratteri o sigle, che rappresentano la matrice assoluta di ogni azione che possasi tradurre sul nostro piano fisico, cioè le cifre o caratteri “veri”, ovverosia quelli assolutamente magici, sono analoghi al verbo creatore fiat, comechè invece la magia nei primi gradi ha invece bisogno del concorso dei tre fattori verbo, 92

segno, azione, per essere potente, cioè apportatrice di effetti. 207) Ora insegnerò al discepolo la fabbricazione e l’uso dello specchio magico o Specchio di Diana: si acquista uno specchio ovale di misura a piacere, ma con la cornice di argento e abbastanza ampia in modo da poter tracciare i caratteri che indicherò più avanti. Questo specchio va purificato mediante lavaggio con acqua e sale consacrati secondo 1’Arte, e da questo momento in poi non dovrà più essere esposto alla luce del Sole, benchè indiretta, cioè per la rimanente consacrazione e per il suo uso si utilizzerà la luce di candela. Dopo la purificazione con acqua e sale, di Lunedì in ora lunare positiva si incideranno con bulino consacrato questi caratteri: Dopo l’incisione il discepolo purificherà nuovamente lo specchio tramite un lavaggio con latte e lo asciugherà perfettamente usando un panno di lino bianco e nettissimo. La consacrazione vera e propria si dispiega in un periodo di nove mesi, bagnando lo specchio con i raggi notturni durante tutte le sette notti di luna crescente, esponendo lo specchio all’astro quando il sole sia ormai totalmente declinato oltre l’orizzonte, per poi ritirarlo prima delle prime luci dell’alba (ciò che fa impregnare lo specchio del flusso positivo lunare) per riporlo in luogo buio e silenzioso. La notte del primo giorno di luna calante invece, il discepolo suffumigherà questo specchio con bruciamento dì calendula, maggiorana, timo e assenzio, in parti eguali, polverizzati e uniti in miscela; questa incensazione serve come purificazione contro l’influenza negativa lunare della fase calante, che anche se lo specchio non viene esposto direttamente a questi raggi, comechè esso è già magneticamente sensibilizzato all’influenza lunare, cioè ne è in simpatia astrale, così da essa luna calante potrebbe attrarre polarizzazione nefasta; questo va ripetuto, come già detto, per nove mesi completi. Al termine del periodo consacratorio il discepolo deve operare la personalizzazione dello specchio magico, cioè come esso è attraente di energia lunare ancora non è però magico nel vero senso della parola, cioè non è speculum del lunare astrale del discepolo, cioè non ne riflette la luce astrale. [È molto chiaro per ogni intelletto di buona volontà che tutte le preparazioni rituali citate, tranne l’impregnazione dei raggi lunari, servono appunto a “focalizzare” ed esteriorizzare sulla superficie di esso specchio (sopra la superficie, per essere più esatti e secondo le avvertenze che ne dette a riguardo P.B. Randolph) parte della Maria del discepolo. Questa esteriorizzazione permette di agire su di essa, poi, in maniera più semplice] Così il discepolo per sette notti consecutive, durante il periodo di crescenza, faccia in questo modo: su pergamena animale tracci in rosso questo carattere: Accenda poi il discepolo il suo Eros e nel momento della eiaculazione fissando intensamente il carattere pronunzi il suo nome magico e la parola baliomana che nel linguaggio empirico, cioè dell’Empireo significa tu sei il mio specchio (cioè la parte lunare di me stesso come ricettacolo della luce astrale). Del mercurio si bagnerà poi la pergamena e subito dopo si laverà lo specchio con latte, senza asciugarlo con panno, ma suffumigandolo ancora bagnato con miscela - in parti eguali - di calendula e foglie di lauro polverizzate; infine si brucerà il carattere tenendo lo specchio contemporaneamente rivolto con la parte specchiante verso di esso a poca distanza. Le ceneri della pergamena si distribuiranno sulla superficie speculare senza però che esse tocchino la cornice con i caratteri, e con un panno di lino candido e nettissimo si pulirà la superficie dello specchio minuziosamente. Questo faccia il discepolo per 7 notti consecutive, a partire dalla prima notte di 93

segno, azione, per essere potente, cioè apportatrice di effetti.<br />

207) Ora insegnerò al discepolo la fabbricazione e l’uso dello specchio magico o Specchio di<br />

<strong>Di</strong>ana: si acquista uno specchio ovale di misura a piacere, ma con la cornice di argento e abbastanza<br />

ampia in modo da poter tracciare i caratteri che indicherò più avanti. Questo specchio va purificato<br />

mediante lavaggio con acqua e sale consacrati secondo 1’Arte, e da questo momento in poi non<br />

dovrà più essere esposto alla luce del Sole, benchè indiretta, cioè per la rimanente consacrazione e<br />

per il suo uso si utilizzerà la luce di candela. Dopo la purificazione con acqua e sale, di Lunedì in<br />

ora lunare positiva si incideranno con bulino consacrato questi caratteri:<br />

Dopo l’incisione il discepolo purificherà nuovamente lo specchio tramite un lavaggio con latte e lo<br />

asciugherà perfettamente usando un panno di lino bianco e nettissimo. La consacrazione vera e<br />

propria si dispiega in un periodo di nove mesi, bagnando lo specchio con i raggi notturni durante<br />

tutte le sette notti di luna crescente, esponendo lo specchio all’astro quando il sole sia ormai<br />

totalmente declinato oltre l’orizzonte, per poi ritirarlo prima delle prime luci dell’alba (ciò che fa<br />

impregnare lo specchio del flusso positivo lunare) per riporlo in luogo buio e silenzioso. La notte<br />

del primo giorno di luna calante invece, il discepolo suffumigherà questo specchio con bruciamento<br />

dì calendula, maggiorana, timo e assenzio, in parti eguali, polverizzati e uniti in miscela; questa<br />

incensazione serve come purificazione contro l’influenza negativa lunare della fase calante, che<br />

anche se lo specchio non viene esposto direttamente a questi raggi, comechè esso è già<br />

magneticamente sensibilizzato all’influenza lunare, cioè ne è in simpatia astrale, così da essa luna<br />

calante potrebbe attrarre polarizzazione nefasta; questo va ripetuto, come già detto, per nove mesi<br />

completi. Al termine del periodo consacratorio il discepolo deve operare la personalizzazione dello<br />

specchio magico, cioè come esso è attraente di energia lunare ancora non è però magico nel vero<br />

senso della parola, cioè non è speculum del lunare astrale del discepolo, cioè non ne riflette la luce<br />

astrale.<br />

[È molto chiaro per ogni intelletto di buona volontà che tutte le preparazioni rituali citate, tranne<br />

l’impregnazione dei raggi lunari, servono appunto a “focalizzare” ed esteriorizzare sulla<br />

superficie di esso specchio (sopra la superficie, per essere più esatti e secondo le avvertenze che ne<br />

dette a riguardo P.B. Randolph) parte della Maria del discepolo. Questa esteriorizzazione permette<br />

di agire su di essa, poi, in maniera più semplice]<br />

Così il discepolo per sette notti consecutive, durante il periodo di crescenza, faccia in questo modo:<br />

su pergamena animale tracci in rosso questo carattere:<br />

Accenda poi il discepolo il suo Eros e nel momento della eiaculazione fissando intensamente il<br />

carattere pronunzi il suo nome magico e la parola baliomana che nel linguaggio empirico, cioè<br />

dell’Empireo significa tu sei il mio specchio (cioè la parte lunare di me stesso come ricettacolo della<br />

luce astrale). Del mercurio si bagnerà poi la pergamena e subito dopo si laverà lo specchio con latte,<br />

senza asciugarlo con panno, ma suffumigandolo ancora bagnato con miscela - in parti eguali - di<br />

calendula e foglie di lauro polverizzate; infine si brucerà il carattere tenendo lo specchio<br />

contemporaneamente rivolto con la parte specchiante verso di esso a poca distanza. Le ceneri della<br />

pergamena si distribuiranno sulla superficie speculare senza però che esse tocchino la cornice con i<br />

caratteri, e con un panno di lino candido e nettissimo si pulirà la superficie dello specchio<br />

minuziosamente. Questo faccia il discepolo per 7 notti consecutive, a partire dalla prima notte di<br />

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