Kremmerz Giuliano - Segreti Di Ermetismo E Alchimia - Sito Mistero

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immessi nei vari tipi chimici ed energetici. E questa scissione effettuata su elementi che contengono in altissimo stadio l’elemento puro a cui si tende porta al nutrimento dell’essere con esso tipo di energia ciò che raffina [saturnio>lunare>mercuriale>solare] proporzionalmente e progressivamente, per separazione, l’individuo stesso. Esposto ora l’Arcano alchimico nella teoria indico adesso la pratica nei tempi e nelle preparazioni da effettuarsi per poter scindere al meglio il mercurio imbibito. 1° punto: scelta della data di inizio del 1° separando Questo inizio il discepolo può trovare sottraendo 270 giorni dalla propria data di nascita, ciò che è analogo al momento del suo stesso concepimento fisico. Si ha infatti che l’impregnazione astrologica nella vera pratica occulta si ha nell’istesso momento di concepimento, comechè questo istante fotografa una certa configurazione planetaria che imprime nell’astrale del novello essere, mentre che il momento della nascita, cioè l’abbandono dell’utero materno non ha, contrariamente a quanto si crede, significazione astrologica per quanto il nascituro è già conformato, almeno a livello di tendenze e di umori astrali. Nel caso il parto avvenga in tempi non regolari, come è il caso dei parti prematuri, tienesi come punto di riferimento la data dell’ultima mestruazione della donna, prima del fecondamento, e a questa data aggiungesi un numero di giorni medio tra l’ultima mestruazione effettiva e quella prossima non avvenuta, e cioè si aggiunge mediamente 10 giorni; questo ovviamente, come l’altro dei 270 giorni, è metodo empirico approssimativo quando non si possa avere ricordo certo della data del concepimento, nel qual caso si prenderebbe essa come punto astrologico di partenza. [lo studio della data del concepimento è contenuto nel volume Trutina Hermetis, pubblicato da Nuovi Orizzonti di Milano] 2° punto: ogni quanti giorni reiterare l’imbibizione? A questo caposaldo alchimico il discepolo può arrivare per via teorica e pratica; cioè la coobazione col proprio mercurio è adombrare una funzione divina ancorchè dalla pianta si intende arrivare al seme e non viceversa. Allora il discepolo si ponga idealmente nell’atto di cibarsi del proprio mercurio e siccome deve adombrare una funzione divina, immagini l’ombra stessa che ne proietterebbe il sole su di una superficie: questa ombra formasi a guisa del numero “9”. Ecco spiegato nella teoria e nella pratica l’arcano ieratico della prima imbibizione. Si osservi anche che il numero “9” è il periodo gestativo del mammifero uomo e in cabala pitagorica si tenga presente che esso numero è quello finale di ogni creazione manìfestativa fisica, cioè il numero dei numeri che li comprende tutti, e si ricordi anche che nel corpo umano non vi hanno né organi né membra in tale quantità omogenea, perciochè considerasi numero assolutamente divino. Secondo tale comparazione pitagorica peraltro, tutti gli organi o membra che esistono in numero di uno sono - o possono essere - origine di creazione per quanto Uno è Dio come legge prima o unico principio manifestativo. Da ciò si conchiude che (esaminando l’uomo individuo nell’apparenza esteriore): TESTA 1 - BOCCA 1 - MEMBRO 1- ANO 1 - VAGINA 1 organi riproducenti una funzione creatrice di qualche specie, mentre quelli in numero di 2 hanno funzione esclusivamente fisica cioè 2 mani, 2 gambe, 2 orecchie, 2 occhi. Epperò stabilito una volta per tutte il giorno personalissimo di inizio coobatorio e il numero dei giorni dopo i quali reiterare 80

l’imbibizione, e cioè: praticando il 1°, il 10°, il 19° e di seguito con questa arcana ciclica, va ora però ricercata l’ora esatta di questa coobazione. Pertanto tornando a considerare il concepimento umano, va osservato che tutta la funzione creativa, e specialissimamente l’istante coitale, avvengono in una cavità ove il buio è assoluto. Per analogia allora devi ricreare nell’operatività tua questa essenziale condizione, ché la luce o la penombra distruggerebbero quei germi astrali che intendi invece sviluppare per coobazione. Quest’ora poi dev’essere quella in cui la luna è massimamente positiva nel cielo, considerando i tempi e le stagioni, e questo momento astrale è, esattamente, un’ora prima dell’alba solare, quindi momento variabile nel corso delle stagioni per tutta la pratica di questo primo separando lunare. Nella pratica avviene che, estratto in quel preciso istante il mercurio dalla sua miniera, e volendone esaltare i principii acquei lunari, per esaltazione questo istante si cerca di far coincidere con quello di esaltazione della luna macrocosmica cosicchè le due lune sono ambedue in crescenza. Questo accorgimento potenzia i principii lunari del mercurio ingerito volgendoli al positivo, cosa che non avverrebbe se l’ora, anziché notturna, fosse scelta a capriccio. Dunque, l’estrazione del mercurio avviene nell’oscurità e nel silenzio più completi: il discepolo maschio dovrà accendere il suo Eros pensando alla compagna ricorrendo alla fantasia immaginativa per raggiungere l’apice, o con l’aiuto diretto di lei mediante partecipazione attiva, comunque il mercurio per nessuna ragione andrà versato nella coppa muliebre. Nel momento dell’orgasmo il discepolo dovrà sgombrare la sua mente da tali immagini servite a produrre tale stato, fermamente pensando nell’istante coitale allo scopo della pratica pronunciando al suo apice le parole: Corpus Christi. Le parole Corpus Christi che sono quelle della tradizione cattolica dette dal prete celebrante al momento di comunicare il fedele sono usate per questa pratica coobatoria a motivo dell’impregnazione loro di notevolissima forza astrale purificatoria per l’atto stesso per il quale vengono pronunciate, comechè anche per mantenere il discepolo nella rettitudine mentale necessaria accioccbe la pratica sia eseguita perfettamente. Le 5 alitazioni che il praticante effettua sul mercurio sono in analogia col numero sacro 5 che pitagoricamente è il numero dell’uomo divino o Cristo, cioè Figlio di Dio Perfetto. Queste parole Corpus Christi userai discepolo, sia tu uomo o donna, anche per tutte le altre fasi alchimiche che ora ti disvelerò. Questo tuo mercurio al quale è stata imposta per impregnazione la volontà trasmutatoria, va immediatamente ingerito alitando 5 volte caldo su di esso e ripetendo le parole Corpus Christi. La compagna praticante userà il suo mercurio rosso sotto forma di gocce che andranno raccolte durante il 3° giorno del ciclo mensile (o alla metà del ciclo, qualsiasi sia la sua durata), e che saranno conservate per le successive reiterazioni a temperatura di 0° centigradi. Dopo poco tempo dall’ingestione del mercurio bianco, di solito dopo qualche minuto, tu avrai discepolo un fenomeno di eruttazione, così simile a quello che avviene durante un abbondante pasto; questo fenomeno eruttativo e il suo odore specifico sono indizio di corretta pratica e sono provocati da una prima scomposizione astrale del mercurio che dà appunto origine a vapori solforosi - come prodotti di scarto della scomposizione del mercurio - provocanti l’eruttazione. Nota, discepolo, che come il praticante maschio opera col suo mercurio (bianco), così la donna trova elemento alchemico analogo nel suo mercurio rosso, perché essi elementi formano (come il tuorlo e la chiara nell’uovo di gallina) gli elementi essenziali per la vita che andrà a svilupparsi, così come vedremo più avanti, per la formazione dell’Androgino. Per questa prima fase (del 1° Magistero), quindi, ognuno cooberà con questi elementi personali analoghi fra loro. Tutto il ciclo di questa prima coobazione è in analogia con la rivoluzione terrestre attorno al sole, 81

immessi nei vari tipi chimici ed energetici. E questa scissione effettuata su elementi che contengono<br />

in altissimo stadio l’elemento puro a cui si tende porta al nutrimento dell’essere con esso tipo di<br />

energia ciò che raffina [saturnio>lunare>mercuriale>solare] proporzionalmente e<br />

progressivamente, per separazione, l’individuo stesso.<br />

Esposto ora l’Arcano alchimico nella teoria indico adesso la pratica nei tempi e nelle preparazioni<br />

da effettuarsi per poter scindere al meglio il mercurio imbibito.<br />

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Questo inizio il discepolo può trovare sottraendo 270 giorni dalla propria data di nascita, ciò che è<br />

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prima del fecondamento, e a questa data aggiungesi un numero di giorni medio tra l’ultima<br />

mestruazione effettiva e quella prossima non avvenuta, e cioè si aggiunge mediamente 10 giorni;<br />

questo ovviamente, come l’altro dei 270 giorni, è metodo empirico approssimativo quando non si<br />

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punto astrologico di partenza.<br />

[lo studio della data del concepimento è contenuto nel volume Trutina Hermetis, pubblicato da<br />

Nuovi Orizzonti di Milano]<br />

2° punto: ogni quanti giorni reiterare l’imbibizione?<br />

A questo caposaldo alchimico il discepolo può arrivare per via teorica e pratica; cioè la coobazione<br />

col proprio mercurio è adombrare una funzione divina ancorchè dalla pianta si intende arrivare al<br />

seme e non viceversa. Allora il discepolo si ponga idealmente nell’atto di cibarsi del proprio<br />

mercurio e siccome deve adombrare una funzione divina, immagini l’ombra stessa che ne<br />

proietterebbe il sole su di una superficie: questa ombra formasi a guisa del numero “9”. Ecco<br />

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esso numero è quello finale di ogni creazione manìfestativa fisica, cioè il numero dei numeri che li<br />

comprende tutti, e si ricordi anche che nel corpo umano non vi hanno né organi né membra in tale<br />

quantità omogenea, perciochè considerasi numero assolutamente divino.<br />

Secondo tale comparazione pitagorica peraltro, tutti gli organi o membra che esistono in numero di<br />

uno sono - o possono essere - origine di creazione per quanto Uno è <strong>Di</strong>o come legge prima o unico<br />

principio manifestativo. Da ciò si conchiude che (esaminando l’uomo individuo nell’apparenza<br />

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TESTA 1 - BOCCA 1 - MEMBRO 1- ANO 1 - VAGINA 1<br />

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funzione esclusivamente fisica cioè 2 mani, 2 gambe, 2 orecchie, 2 occhi. Epperò stabilito una volta<br />

per tutte il giorno personalissimo di inizio coobatorio e il numero dei giorni dopo i quali reiterare<br />

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