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Kremmerz Giuliano - Segreti Di Ermetismo E Alchimia - Sito Mistero

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corrente di fiato caldo sull’oggetto e mai aspirando (si respira caldo e si aspira freddo). Quando si<br />

pronunzia la quinta parola si pensi fortemente alla virtù che nella cosa oggetto si vuole imprimere.<br />

Ordinariamente l'idea della virtù si formola con una parola affinché la volontà sia concretamente<br />

intesa così: Castità; Valore; Coraggio; Sanità. Indi con una lamina acuminata con un bulino nuovo,<br />

con una penna o altro si incide il carattere o i caratteri che fissano tutte le volontà e l'oggetto si<br />

avvolge nel panno bianco sette volte, in sette giorni identici, sotto l'identico influsso planetario si<br />

ripete l'operazione. Il settimo giorno nel dire l'ultima parola si pronuncia anche il nome della<br />

persona cui il talismano deve servire. Consegnate il talismano così compiuto alla persona nell'ora<br />

planetaria o basta nel giorno stesso in cui è stato compiuto. Questo è il più semplice rituale magico<br />

pei novizii ma quando il novizio è inoltrato nella conoscenza del serpente che si mangia la propria<br />

coda basta una sola operazione e il talismano è fatto. [Cioè un’ operazione di magia<br />

sessuale]Avviso a chi lo può che lo esegua, e avrà in operazione di imbibizione un talismano o dei<br />

talismani potenti.<br />

Tutti i talismani devono portare l'impronta volitiva della maniera in cui il sentimento di amore o di<br />

crisi si deve manifestare e i caratteri servono appunto per essere tracciati con queste intenzioni<br />

spiccate. Per esempio: volendo con un talismano difendere un debole dalla oppressione di<br />

prepotenti si adopera il carattere di Anael in Marte, volendo rendere un uomo ben accetto ai suoi<br />

superiori, magistrati o potenti, si adopera quello di Giove, e così via. Però ad ognuna delle diverse<br />

manifestazioni settenarie, io ho segnato un metallo di cui si può fare a meno servendosi<br />

esclusivamente della carta membranacea o carta pecora, o pelle di agnello.<br />

Debbo ora richiamare l'attenzione del novizio di cosa che implicitamente è indicata nella lettura<br />

delle precedenti nozioni sofiche sullo sviluppo del corpo lunare dell'uomo; poiché in più punti di<br />

questa parte ho accennato all'influenza degli atti esteriori sulla modellazione del corpo siderale,<br />

cosa che si riferisce al lavoro iniziatico, è bene far intendere a questo punto in cui per la prima volta<br />

ci capita di discorrere della influenza di Mercurio poche verità fondamentali che non si devono mai<br />

perdere di vista nella pratica della scienza sacerdotale, tanto se la cosa è adoperata in senso<br />

oggettivo, tanto che sia praticata in senso soggettivo. L'iniziazione comincia realmente e non a<br />

parole soltanto, appena nell'uomo volgare è spuntata la voce interna, il Cristo, il Nebo, l'Angelo, il<br />

Genio. In altri termini la vita nuova nel cammino delle solitudini inesplorate dai volgari comincia<br />

appena il separando mercuriale si è ottenuto sia soggettivamente sia oggettivamente.<br />

Primo esempio soggettivo, cioè nello stesso individuo: il maschio, intelligenza, trasportandosi<br />

all'esteriore periferia del corpo umano agisce con la pratica sul corpo occulto dell'individuo stesso<br />

che opera, in modo da modellarlo o inciderlo o ingravidarlo come desidera, secondo il tipo<br />

osirideo. Appena il corpo occulto impregnato dal sole mentale e dalle azioni fisiche [cioè pratiche<br />

di alchimia sessuale] partorisce il Cristo loquente, cioè il genio separato o meglio l'uomo occulto<br />

differente in potenza e virtù dall'uomo fisico – l'iniziazione comincia – cioè l'uomo vero parla<br />

nell'uomo visibile. Nella nostra iniziazione osiridea, il Maestro che ha alla sua dipendenza un<br />

discepolo, non può agire su lui in nessun altro modo che sviluppando la sua intellettività, e<br />

lasciando a lui tutta la iniziativa di preparare il suo sviluppo, cioè lo sviluppo dell'angelo o del<br />

Christos in lui. Se invece agisce direttamente il maestro sul discepolo, la nostra non avrebbe diritto<br />

alcuno ad avere la potestà di iniziazione osiridea e diventerebbe isiaca, perché ciò che nella pratica<br />

distingue l'Osiride dall'Iside è appunto questo carattere specialissimo, di avere l'osirideo sviluppato<br />

il suo Cristo secondo la verità e la libertà assoluta, e l'isiaco di averla secondo ciò che i suoi maestri<br />

hanno voluto che fosse.<br />

A spiegare questo valga il secondo esempio oggettivo, cioè su di un altro individuo: il sole mentale<br />

è rappresentato verso un discepolo dal suo maestro o iniziatore, il quale gl'ingrandiva il suo corpo<br />

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