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Kremmerz Giuliano - Segreti Di Ermetismo E Alchimia - Sito Mistero

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Poi lo stregone comandenà il fantasma di compiere un particolare incarico e terminerà<br />

pronunciando: Ebèra, aramàl, pòze, àsa, eberàsa. Questo scongiuro è la chiave di comando per il<br />

fantasma dell’individuo morto che essendone incatenato è costretto a compiere la volontà di chi lo<br />

comanda e tornare poi imprigionato nell’essenza del suo novello corpo transitorio che è fisicamente<br />

costituito dall’amalgama racchiuso nel vaso sigillato. Al contrario della pratica degli elementali che<br />

ti ho precedentemente spiegato, discepolo, qui non occorre aprire e poi chiudere il vaso sigillato in<br />

cui è racchiuso lo spirito, per far sì che esso vada e torni finito il suo compito; questo perché il vaso<br />

ermetico non è la vera prigione fisica di esso spirito, come avviene invece per l’elementale che è<br />

entità di molto inferiore, ma la vera sua costrizione, ciò che lo incatena, è il sigillo tracciato dallo<br />

stregone su pergamena.<br />

Il contenuto del vaso ne è quindi il corpo, cioè la base fisica della sua manifestazione, ed è proprio<br />

questo che va distrutto ad opera del fuoco nel caso si voglia liberare per sempre lo spirito servente.<br />

Nel caso però che lo stregone muoia prima di avere liberato questo spirito, esso rimane incatenato<br />

per lungo tempo su questo piano e solo dopo questo periodo il processo naturale evolutivo che pur<br />

continua in lui anche se imprigionato - seppure in modo lentissimo - lo porta a svincolarsi dalla<br />

prigione in cui lo stregone lo aveva costretto e a tornare al suo ciclo evolutivo relativo al proprio<br />

grado spirituale.<br />

In mancanza di parte delle ossa del deceduto lo stregone può operare lo stesso, usando per<br />

incatenare lo spirito, un’Entità ammonia nera che costringe il morto a rimanere su questo piano ai<br />

servizi dello stregone che lo ha evocato.<br />

La pratica successiva la esegue solo un mago nero il cui grado mercuriale sia completo e perfetto, e<br />

consiste in un coito con una donna praticante alchimica o no, nella sua fase mensile. L’operatore<br />

durante tutto l’amplesso si concentra sulla persona il cui spirito vuole evocare e, nel momento<br />

supremo, pronuncia:<br />

Artràt lamàsa òte.... (nome e cognome del morto)<br />

Con i due mercurii poi lo stregone traccia su pergamena di caprone questo pentacolo con il sigillo<br />

dell’Entità ammonia nera:<br />

A questo punto lo spirito è incatenato, e lo stregone ne può disporre come ne vuole, in orari e tempi<br />

qualsiasi, prendendo la pergamena, alitandovi freddo sopra 15 volte e pronunciando 1 volta:<br />

Artràt amàsi òte (nome e cognome del morto)<br />

Dopodichè lo stregone esprime il proprio comando e ripone la pergamena in luogo sicuro, al buio<br />

più completo. Come per la pratica precedente, anche in questa per liberare per sempre lo spirito reso<br />

servente occorre operare la distruzione di ciò che lo incatena ad opera del fuoco e, in questo caso,<br />

occorre quindi bruciare completamente la pergamena che è appunto il mezzo per cui lo spirito è<br />

stato imprigionato.<br />

Una pratica che invece tu discepolo iniziato alla via della luce puoi fare è come abbreviare il<br />

cammino spirituale evolutivo di un morto, onde beneflciarlo indiizzandolo alla tutela di<br />

un’Intelligenza ammonia che lo conduca rapidissimamente verso la Luce di tutte le luci. Per cui<br />

operando, sempre che tu abbia raggiunto il grado mercuriale in tutta la sua pienezza, e con una<br />

compagna di pari grado nella sua fase mensile, avrai con lei amplesso in ora solare positiva, meglio<br />

se di Domenica e se ciò coincide con il ciclo di essa donna. Per tutta la durata dell’amplesso ti<br />

concentrerai sulla persona che intendi beneficiare e, nell’attimo coitale, ne pronuncerai il nome e il<br />

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