Kremmerz Giuliano - Segreti Di Ermetismo E Alchimia - Sito Mistero
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ianco e rosso e dalle esalazioni di luce astrale provenienti dal sangue riscaldato. L’evocazione è completa. Per la perfetta riuscita è però essenziale che l’operatore abbia raggiunto un perfetto grado di separando mercuniale, comechè parimenti fondamentale è che nell’amalgama alchimico non sia aggiunto il fermento femminile prodotto dall’attività di copula (cioè la donna non deve arrivare ad emettere il suo sale). Dopo la pratica te ne dispiego teoricamente l’arcano: l’osso polvenizzato, che è sale essenziale individuo, deve essere esposto al bagno dei sali lunari per una completa lunazione, ciò che fa impregnare il sale di tutte le componenti astrali lunari, ovvero diventa sale essenziale +forza astrale lunare = sale di Luna. L’aggiunta di sangue a questo sale di Luna vitalizza, per così dire, i germi astrali essenziali contenuti nel sale, ponendo quest’ultimo in relazione simpatica col residuo astrale dell’individuo morto. La successiva esposizione per una notte ai raggi della luna nuova mette in fermento i germi essenziali e li predispone ad essere base per la discesa del corpo astrale che intendesi evocare. Tutta l’operazione è analoga al processo creativo umano con la differenza che l’essere richiamato non si fa incarnare in un terreno muliebre, ma si porta all’apparizione fisica, scomponendo nei principi essenziali il fluido che è servito da veicolo: infatti l’orgasmo magico attira nel suo turbine per attrazione magnetica il residuo astrale del morto per azione della potestà mercuniale dell’operatore, e per mezzo della simpatia astrale tra l’amalgama di sangue e sale essenziale (che forma l’utero della manifestazione) e l’amalgama dei due mercurii polarizzati per volontà magica (che formano il seme della manifestazione) si giunge a questa genesi astrale. Il fantasma evocato ha in sé in principii lunari (ottenuti per impregnazione ai raggi notturni) ed elementali (ciò che deriva dall’uso del mercurio, in particolare del rosso che per ossidazione del bianco genera l’embrione vitale). ALTRA VERSIONE DI QUESTA OPERATIVITÀ STREGONICA Devi sapere discepolo che si può fare opera palingenetica evocativa dei lunari principii di esseri umani morti da poco o lunghissimo tempo, quando se ne abbia a disposizione parte delle ossa di esso individuo, e chiamasi questo mistero che vo a dispiegarti, il soffio delle ossa, cioè come alitare nel frammento saturnio di questo deceduto il soffio vitale che animizza seppur per breve tempo, il suo cichè astrale. Questo lunare che nichiamasi è in effetti una nuova ricomposizione animica del morto, che intendesi doppione lunare vitalizzato come fenomeno palingenetico impermanente ma effettivamente vitale, che appare come fantasma semicosciente - cioè animato da vita propria ma sorretto da correnti del tutto estranee al suo soffio individuo - pur tuttavia evocato come essere interagente col mondo circostante, per ciò che l’operatore può interrogano su questione di importante interesse, come affidangli missioni di reale necessità. Eccone dispiegati i principii e l’attuazione nella magia pratica: nel momento della morte, comechè i corpi superiori subiscono quasi immediato distacco - per scissione astrale - del satunnio non più vitale, così esso corpo deceduto comincia opera di dissoluzione terrena di ogni composto chimico che ne realizzava la complessità. Ma come gli elementi distruttibili subiscono questa putrefazione dei loro stessi aggregati, così le ossa niassumono e conservano permanentemente il ricordo effettivo (ancorchè in istato letargico) del componente vitale che animava l’essere completo, e questo componente - o soffio - occorre nivitalizzare per questa opera nisvegliatnice che intendesi fare. 144
Nota discepolo, che come nella creazione nativa che più o meno coscientemente operano l’uomo e la donna (ancorchè profani) nell’istante copulativo generativo, dall’iper mondo assoluto richiamasi un embrione ad incannarsi nel grembo muliebre, così opera inversa devesi effettuare se dal residuo materiale si intenda evocare colui che ne rappresentava la complessità vitale. Questo arcano deve quindi essere compiuto con gli istessi strumenti generativi più il concorso delle forze naturali cioè specialmente quelle lunari che operano contemporaneamente all’atto copulativo per la generazione materiale del nascituno. Eccone la pratica: avendo il residuo o frammento osseo del trapassato (in speciale modo parte del femore), lo si riduce a polvere finissima esponendola alla luna chiusa in vaso di vetro non colorato a partire dal 1~ giorno di fase nuova e facendolo impregnare dai notturni raggi dell’astro per tutto il periodo di una lunazione completa, cioè terminando con l’ultimo giorno di fase calante. Se la luna in questo periodo per più giorni è oscurata da nuvole e non già visibile, ciò non ha importanza di rilievo ai fini dell’operatività complessiva, perciochè si prosegue indifferentemente. Giunti al successivo giorno iniziale di luna nuova, occorre aggiungere una grande quantità di sangue umano (mediamente 6 litri) al residuo osseo, e sigillanlo in un vaso di vetro adeguato (non colorato) esponendolo all’astro per tutta questa notte. Ritirato il contenitore poco prima dell’alba, si ripone al buio completo per tutta la giornata. La sera stessa, in orario notturno, l’operatore disporrà al momento giusto il sangue in una bacinella di largo diametro ove sia poi acceso al di sotto un fuoco piccolo che la riscaldi tenuamente. Al centro della bacinella ponesi un piccolo vaso di metallo nobile che farà opera uterina per la paiingenesi trasmutatonia che si va a compiere. Dentro di questo vasetto si pone un carbone che verrà poi acceso, e dove si disporrà successivamente un’altra parte di frammenti ossei polverizzati che, benchè siano stati fatti impregnare per il ciclo lunare completo precedente, non siano stati commisti al sangue nel giorno finale come invece gli altri residui. Ciò fatto l’operatore deve avere a sua disposizione la compagna oprante in fase mestruale o se ciò non fosse possibile per naturale coincidenza, esso operatore farà l’incanto [cioè la bisogna] con altra donna fisicamente pronta, e che sia stata messa al corrente dei Misteri o ancor meglio sia iniziata del pari grado dell’uomo. I partecipanti iniziano a praticare, seduti uno fronte all’altro e l’uomo stringendo lievemente nelle sue mani quelle della donna, praticano la respirazione eatica divisa in periodi di 4 tempi eguali cioè aspirazione, trattenimento, espirazione, pausa di eguale durata. La respirazione si protrae ininterrotta per circa un’ora, ciò che fa accentuare massimamente la fusione androgenica della coppia che opererà la trasmutazione palingenetica. [Qui è spiegato chiaramente che la respirazione eatica non consta di periodi respiratori di 4 secondi, bensì eguali tra loro, cosicchè potrebbe trattarsi di 6, 8, 10 secondi o più, a seconda della capacità polmonare dell’iniziato. Noi riteniamo più conforme quindi denominare questa respirazione: “respirazione quadrata”.] Terminato questo tempo si accende quindi il fuoco di sotto alla bacinella così che il calore comincerà a produrre lieve esalazione della parte più volatile del sangue, e i partecipanti iniziano il coito sacro, badando la donna a non produrre il fermento venereo che elettricizzare potrebbe la miscelazione magica, onde si avrebbero effetti di altra natura che non quella palingenetica, l’emissione venerea utilizzandosi per altre pratiche (intendesi alchimia interna). Per tutto il periodo del coito sacro, l’uomo cercherà di immaginare in sé come vivida presenza le forme a lui note del morto trapassato, ma se queste sembianze fossero affatto sconosciute, la concentrazione avverrà sul nome, cognome e data della morte avvenuta. Quando l’enos giunge 145
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la donna (ancorchè profani) nell’istante copulativo generativo, dall’iper mondo assoluto richiamasi<br />
un embrione ad incannarsi nel grembo muliebre, così opera inversa devesi effettuare se dal residuo<br />
materiale si intenda evocare colui che ne rappresentava la complessità vitale. Questo arcano deve<br />
quindi essere compiuto con gli istessi strumenti generativi più il concorso delle forze naturali cioè<br />
specialmente quelle lunari che operano contemporaneamente all’atto copulativo per la generazione<br />
materiale del nascituno.<br />
Eccone la pratica: avendo il residuo o frammento osseo del trapassato (in speciale modo parte del<br />
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partire dal 1~ giorno di fase nuova e facendolo impregnare dai notturni raggi dell’astro per tutto il<br />
periodo di una lunazione completa, cioè terminando con l’ultimo giorno di fase calante. Se la luna<br />
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rilievo ai fini dell’operatività complessiva, perciochè si prosegue indifferentemente.<br />
Giunti al successivo giorno iniziale di luna nuova, occorre aggiungere una grande quantità di<br />
sangue umano (mediamente 6 litri) al residuo osseo, e sigillanlo in un vaso di vetro adeguato (non<br />
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ripone al buio completo per tutta la giornata. La sera stessa, in orario notturno, l’operatore disporrà<br />
al momento giusto il sangue in una bacinella di largo diametro ove sia poi acceso al di sotto un<br />
fuoco piccolo che la riscaldi tenuamente. Al centro della bacinella ponesi un piccolo vaso di metallo<br />
nobile che farà opera uterina per la paiingenesi trasmutatonia che si va a compiere. Dentro di questo<br />
vasetto si pone un carbone che verrà poi acceso, e dove si disporrà successivamente un’altra parte di<br />
frammenti ossei polverizzati che, benchè siano stati fatti impregnare per il ciclo lunare completo<br />
precedente, non siano stati commisti al sangue nel giorno finale come invece gli altri residui. Ciò<br />
fatto l’operatore deve avere a sua disposizione la compagna oprante in fase mestruale o se ciò non<br />
fosse possibile per naturale coincidenza, esso operatore farà l’incanto [cioè la bisogna] con altra<br />
donna fisicamente pronta, e che sia stata messa al corrente dei Misteri o ancor meglio sia iniziata<br />
del pari grado dell’uomo.<br />
I partecipanti iniziano a praticare, seduti uno fronte all’altro e l’uomo stringendo lievemente nelle<br />
sue mani quelle della donna, praticano la respirazione eatica divisa in periodi di 4 tempi eguali cioè<br />
aspirazione, trattenimento, espirazione, pausa di eguale durata. La respirazione si protrae<br />
ininterrotta per circa un’ora, ciò che fa accentuare massimamente la fusione androgenica della<br />
coppia che opererà la trasmutazione palingenetica.<br />
[Qui è spiegato chiaramente che la respirazione eatica non consta di periodi respiratori di 4<br />
secondi, bensì eguali tra loro, cosicchè potrebbe trattarsi di 6, 8, 10 secondi o più, a seconda della<br />
capacità polmonare dell’iniziato. Noi riteniamo più conforme quindi denominare questa<br />
respirazione: “respirazione quadrata”.]<br />
Terminato questo tempo si accende quindi il fuoco di sotto alla bacinella così che il calore<br />
comincerà a produrre lieve esalazione della parte più volatile del sangue, e i partecipanti iniziano il<br />
coito sacro, badando la donna a non produrre il fermento venereo che elettricizzare potrebbe la<br />
miscelazione magica, onde si avrebbero effetti di altra natura che non quella palingenetica,<br />
l’emissione venerea utilizzandosi per altre pratiche (intendesi alchimia interna).<br />
Per tutto il periodo del coito sacro, l’uomo cercherà di immaginare in sé come vivida presenza le<br />
forme a lui note del morto trapassato, ma se queste sembianze fossero affatto sconosciute, la<br />
concentrazione avverrà sul nome, cognome e data della morte avvenuta. Quando l’enos giunge<br />
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