Buon Giorno Teheran ! - Ambasciata d'Italia a Berlino
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Numero 19, ottobre 2005 <strong>Ambasciata</strong> <strong>d'Italia</strong> <strong>Teheran</strong> 81, Ave. Neauphle Le Chateau<br />
e-mail: massimo.palozzi@esteri.it<br />
Disclaimer. Il presente foglio elettronico non è un documento ufficiale dell' <strong>Ambasciata</strong>, ma solo un servizio di informazione reso alla<br />
comunità italiana a cui tutti possono accedere gratuitamente. Esso non impegna il Governo italiano e rispetta pienamente la vigente legislazione<br />
iraniana. “<strong>Buon</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>Teheran</strong>” si riceve a titolo individuale e l' <strong>Ambasciata</strong> non si considera responsabile per l’uso improprio eventualmente<br />
fattone dai lettori. Il giornalino si puo` consultare anche sul sito web dell’<strong>Ambasciata</strong> all’indirizzo: http://sedi.esteri.it/teheran/index.html<br />
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1. Da Bam ad Aviano.<br />
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. L’OMS informa<br />
Rubriche:<br />
5. Mille ed una Nota.<br />
Il sacro mese del<br />
Ramezan<br />
6. Ciacole &<br />
Comunità<br />
Notizie in breve:<br />
- Festival di Isfahan<br />
- Cav. Moncada<br />
- Adolfo Vannucci<br />
- DG Proietti<br />
- Croce Rossa Italiana<br />
- Archeologi<br />
- La Persia in libreria<br />
7. Valigie e bagagli. " # <br />
# <br />
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<br />
- Pedron<br />
- Rezza<br />
<br />
- Cavallo<br />
- Bonati<br />
8. Pellegrinaggi<br />
persiani.<br />
Di Afshin Molavi<br />
9. Eventi e<br />
ventuno<br />
Le attività culturali in<br />
Iran e con l’Iran:<br />
10. Economia.<br />
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Numero 19, ottobre 2005 <strong>Ambasciata</strong> <strong>d'Italia</strong> <strong>Teheran</strong> 81, Ave. Neauphle Le Chateau<br />
e-mail: massimo.palozzi@esteri.it<br />
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fattone dai lettori. Il giornalino si puo` consultare anche sul sito web dell’<strong>Ambasciata</strong> all’indirizzo: http://sedi.esteri.it/teheran/index.html<br />
Nel quadro dell’aiuto italiano alle popolazioni di Bam, cinque giovani studenti di<br />
Bam (quattro ragazzi e una ragazza, di età compresa tra i 15 e i 17 anni), sono oggi in<br />
Italia per seguire un corso di prima formazione per personale addetto alla ristorazione,<br />
istituito dalla Regione Friuli-Venezia Giulia ad Aviano (Pordenone). Il 9 ottobre<br />
l’Ambasciatore Roberto Toscano e l’Ambasciatrice Francesca Toscano hanno salutato<br />
in Residenza i cinque giovani di Bam prescelti per questa esperienza. Il saluto si e`<br />
svolto con una semplice cerimonia alla presenza del Sindaco e dal Presidente del<br />
Consiglio Comunale di Bam, Ali Bagherzadeh e Abbas Esmaili, oltre che dei genitori<br />
e parenti dei ragazzi. Il corso sarà svolto a cura dello IAL Friuli-Venezia Giulia ed avrà la<br />
durata di tre anni.<br />
Scopo primario dell’iniziativa è quello di contribuire concretamente alla<br />
costruzione di un futuro migliore per questi ragazzi, le cui famiglie sono state così<br />
duramente colpite dal devastante terremoto che ha distrutto la loro città il 26 dicembre di<br />
due anni fa. Al termine del corso, essi tornaranno in Iran per investire nel mondo del<br />
lavoro le conoscenze e le competenze acquisite in Italia.<br />
Anche questa iniziativa della Regione Friuli-Venezia Giulia si inserisce nello<br />
spirito di solidarietà per la martoriata popolazione di Bam largamente dimostrato<br />
dall’Italia con vari altri interventi di aiuto per l’emergenza e la ricostruzione e vuole<br />
essere un nuovo gesto di buona volontà e di vicinanza tra culture e mondi differenti, ma<br />
anche legati da affinita’ e da simpatia reciproca.<br />
Il collegamento tra il Friuli-Venezia Giulia e i ragazzi iraniani è stato curato<br />
dall’<strong>Ambasciata</strong> d’Italia a <strong>Teheran</strong>, con la collaborazione della Società iraniana Arg-e-<br />
Jadid, fortemente impegnata nella regione di Bam.<br />
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Tra le molte iniziative di solidarietà dell’Italia verso l’Iran, un posto particolare spetta<br />
all’Universita` di Verona, che ospita, presso il suo Centro Disabili presieduto dal Prof.<br />
Franco La Rocca, una studentessa iraniana cieca e sorda. Si tratta di Mahtab Malayeri, 26<br />
anni, colpita da una rara malattia genetica ma che studia lingua e letteratura italiana<br />
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Numero 19, ottobre 2005 <strong>Ambasciata</strong> <strong>d'Italia</strong> <strong>Teheran</strong> 81, Ave. Neauphle Le Chateau<br />
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con ottimi risultati ed ha conquistato l’affetto ed il rispetto dei suoi insegnanti e degli altri<br />
studenti. Sorda e cieca, Mahtab puo` parlare e si esprime in italiano con una vitalità ed<br />
una gioia di vivere che lasciano davvero sorpresi. A causa della sua condizione, Mahtab<br />
e` assistita in Italia dalla sorella Samaneh che studia a sua volta la lingua e la letteratura<br />
italiana a Verona, ma che non padroneggia ancora la lingua di Dante come la sorella.<br />
L’assistenza agli studenti disabili da parte di altri studenti e` normalmente fornita dal<br />
Centro del Prof. La Rocca a Verona, che ospita in totale un centinaio di ragazzi e che<br />
dispone di strutture idonee, come ad esempio una biblioteca con i testi con i caratteri<br />
Brail. Le due giovani iraniane dividono un’appartamento adattato alle loro esigenze con<br />
altre ragazze italiane disabili ed assistenti. A parte l’entusiasmo con cui Mahtab parla<br />
italiano, la cosa forse piu` emozionante e` vedere come lei comunica con la sorella ed il<br />
Prof. La Rocca . Con il dito sfiorano il palmo della mano aperta di Mahtab come se fosse<br />
una lavagna. Un linguaggio dei gesti non visivo, ma basato sul tatto.<br />
Oltre all’avanguardia per l’accoglienza agli studenti disabili, l’Universita` di<br />
Verona si distingue anche per altri punti di forza. Tra questi vi e` senz’altro la piena<br />
adesione al programma di stage internazionali organizzato dal Ministero degli Esteri<br />
d’intesa con la CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane. Il coordinatore<br />
del programma per l’Universita` di Verona e` il Prof. Alessandro Lai, ordinario di<br />
Economia Aziendale, e, degno di nota, Verona assegna ai suoi stagisti una borsa di<br />
studio. Finora nessuno studente di Verona ha chiesto di venire a fare uno stage in Iran,<br />
ma la cooperazione potrebbe comunque svilupparsi in futuro poiche` il Prof. Lai sta<br />
pensando di organizzare un Master nel settore dei marmi. Come noto, il marmo e` uno<br />
dei settori di forte scambio commerciale tra l’Italia e l’Iran.<br />
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Numero 19, ottobre 2005 <strong>Ambasciata</strong> <strong>d'Italia</strong> <strong>Teheran</strong> 81, Ave. Neauphle Le Chateau<br />
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Apprensione per il possibile diffondersi anche in Iran dell'”influenza dei polli” si è<br />
registrata dopo un episodio di moria di anatre selvatiche al confine con l’Azerbaijan<br />
all'inizio del mese di ottobre. Le autorità iraniane hanno tuttavia confermato che la moria<br />
di anatre non è dovuta alla temuta influenza aviaria. Anche il Rappresentante dell’OMS<br />
in Iran ha formalmente dichiarato che il Paese rientra nel “Gruppo C” dei Paesi secondo<br />
la classificazione OMS, vale a dire che nessun caso di influenza aviaria e’ stato finora<br />
individuato. Per parte sua, il Ministero della Salute ha assicurato che tutte le precauzioni<br />
necessarie saranno adottate contro l'eventuale propagarsi dell’influenza aviaria<br />
denominata anche H5N1 il Vice Ministro della Salute, Alavian, ha inoltre dichiarato che<br />
e’ stato costituito un comitato di esperti per combattere l'eventuale diffusione del virus e<br />
per l’adozione di misure da parte dell’ Organizzazione Veterinaria statale, a cui spetta il<br />
compito di adottare azioni preventive contro tale virus. Il Ministero della Salute e’ invece<br />
incaricato di prevenire la diffusione della malattia agli esseri umani attraverso una<br />
campagna di informazione. Questo Vice Ministro della Salute, Responsabile del<br />
Dipartimento per il cibo ed i farmaci, Rasoul Dinarvand, ha aggiunto come il suo<br />
Ministero stia provvedendo ad acquisire le medicine idonee a curare il virus nel caso in<br />
cui lo stesso colpisca la popolazione. In Europa l'iniziale timore per l'influenza aviaria sta<br />
diminuendo perché la diffusione dell'epidemia tra gli uccelli appare contenuta e non<br />
risultano finora casi di contagio di esseri umani. Ad ogni buon conto maggiori<br />
informazioni su questa epidemia si possono trovare sul sito Internet dell'Organizzazione<br />
Mondiale della Sanità.<br />
http://www.who.int/cr/disease/avian influenza<br />
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L'Islam vive fra noi, ma sino a qualche anno fa non ce ne eravamo accorti, il libro di<br />
maiuscola Francesca Paci, getta luce su questa realtà raccontando le storie di persone<br />
normali. Ordinarie storie di immigrazione e di coppie miste. In Italia, il fenomeno<br />
migratorio e relativamente giovane e, fino a ieri, gli immigrati di fede musulmana non<br />
venivano distinti dagli altri, cinesi, indiani, africani o provenienti dai paesi dell'Europa<br />
dell'Est. Gli equilibri sociali sono ancora molto fragili, ma la voce dell’ ambulante<br />
marocchino che vende mazzetti di menta fa ormai parte del nostro panorama sociale.<br />
L'Islam e` una cultura “vicina” a casa nostra da secoli, ma fino a ieri noi vedevamo<br />
singoli musulmani, ma oggi in ognuno di loro incontriamo l’Islam. Chiamati dal lavoro<br />
nella grande crisi italiana maghrebini, turchi, arabi, mettono ormai le radici della nostra<br />
città. Dopo gli operai sono arrivate le mogli, sono nati i figli, la comunità ha preso forma.<br />
Sono cresciute una seconda ed una terza generazione con il Corano ad unire persone di<br />
lingue e origini differenti. L'Islam importato dagli immigrati ci chiama e confronto con<br />
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Numero 19, ottobre 2005 <strong>Ambasciata</strong> <strong>d'Italia</strong> <strong>Teheran</strong> 81, Ave. Neauphle Le Chateau<br />
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l'identità diversa dai valori occidentali. Il ruolo domestico della donna, l'ingerenza della<br />
religione nella politica, la centralità della famiglia i cardini teorici della tradizione<br />
musulmana aprono un confronto con i paradigmi della modernità, come nessuna filosofia<br />
novecentesca aveva saputo fare. Il presente multietnico non lascia ancora intravedere il<br />
traguardo della interculturalita`, dove la somma delle parti si scioglie nel dialogo e nelle<br />
città sempre più meticci si avverte spesso uno strisciante di disagio a fronte delle<br />
comunità straniere. Al primo contatto con l'estraneo la popolazione locale reagisce<br />
manifestando timore per i problemi associati all'emigrazione, criminalità, disoccupazione,<br />
prostituzione. Il mondo islamico e, in particolare, si pone come sistema chiuso, portatore<br />
di usanze differenti e apparentemente riluttante al dialogo con la controparte ospite. Paese<br />
di tradizionale emigrazione, l'Italia è stata colta culturalmente impreparata dall'afflusso di<br />
immigrati. L'italiano non si aspetta che lo straniero si assimili totalmente nella cultura che<br />
lo ospita, come farebbe un francese. Non considera lo straniero come un “gastarbeiter -<br />
lavoratore temporaneo", come farebbe un tedesco. Dagli stranieri ci si aspetta<br />
integrazione, ma non assimilazione. Ma l'italiano dà anche per scontato che lo straniero<br />
finisca per adottare da solo lo stile di vita italiano, come hanno sempre finito per fare tutti<br />
gli invasori del nostro paese nella storia. In questo sito culturale si inserisce un dialogo<br />
interculturale, semplice, dal basso, digiuno dei suo sofismi della politica. Il libro di<br />
Francesca Paci racconta proprio la convivenza quotidiana del giorno per giorno. Il libro è<br />
la cronaca dell'Islam <strong>d'Italia</strong> tra il 2003 ed il 2004. L'Islam della gastronomia sotto casa,<br />
non quello teorico, distante e bellicoso narrato ogni giorno dalla televisione. La<br />
convivenza produce contraddizioni ma anche sintesi e sviluppi fecondi. Lontano dalle<br />
teorie che vorrebbero lo scontro di civiltà, la convivenza quotidiana registra piccoli<br />
progressi ed un processo di crescita comune.<br />
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In ottobre è iniziato il Ramezan (in arabo Ramadan), il mese di<br />
purificazione e digiuno rituale dall’alba al tramonto. Il Ramezan è uno dei cinque<br />
pilastri della fede islamica (assieme alla professione di fede, all’obbligo della<br />
preghiera cinque volte al giorno all’obolo legale ai poveri ed al clero ed all'Haj, il<br />
pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita, se le finanze e la salute lo<br />
permettono). In fondo il Ramezan non è concettualmente molto lontano dalla<br />
quaresima cristiana di un tempo. Esso prevede la purificazione tramite l'astensione<br />
dall'alba al tramonto non solo del bere e dal mangiare, ma anche dal fumare e<br />
dall'avere rapporti sessuali. Sono dispensati dall'obbligo, i malati, i bambini, le<br />
donne incinta ed i viandanti (che devono tuttavia recuperare i giorni di digiuno<br />
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perduti una volta terminato il viaggio). L'obbligo del digiuno riguarda<br />
naturalmente solo i mussulmani, ma anche i fedeli delle altre confessioni sono<br />
chiamate al rispetto del Ramezan evitando di bere, mangiare e fumare in pubblico.<br />
Il periodo di Ramezan è anche un periodo di festa poiché la rottura del<br />
digiuno al calare del sole, l'iftar, diventa un momento di incontro sociale per stare<br />
insieme con la famiglia e con gli amici. Il clima di festa è accentuato dai dolci<br />
tipici di questo periodo.<br />
In una grande città come <strong>Teheran</strong>, il Ramezan ha un risvolto pratico anche<br />
sul traffico. Il traffico è alla sua punta massima la sera poco prima del tramonto,<br />
quando tutti rientrano a casa o vanno a trovare gli amici per l'iftar. Subito dopo il<br />
calare del sole, quando appunto tutti i mussulmani celebrano l'iftar, la circolazione<br />
è ridotta ed il traffico accettabile.<br />
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Bambini italiani al festival di Isfahan<br />
Al tradizionale festival per l’infanzia di Isfahan quest’anno hanno partecipato anche<br />
alcuni bimbi italiani. Tra loro anche Marlene Verde, figlia del nostro Console Generale<br />
a Sidney, Antonio Verde.<br />
Il Cav. Moncada<br />
Grande conoscitore dell'Iran, il Cav. Moncada è venuto a <strong>Teheran</strong> nel mese di ottobre nel<br />
quadro dei suoi regolari contatti con le controparti iraniane.<br />
Il DG Proietti di nuovo in Iran<br />
Impegnato per il progetto di restauro della torre numero 1 della cittadella di Bam (vedi<br />
BGT n. 18), è tornato in Iran per una nuova breve missione anche in ottobre il professor<br />
Proietti.<br />
Adolfo Vannucci<br />
Nel quadro delle sue regolari visite in Iran è tornato a <strong>Teheran</strong> per una breve missione<br />
Adolfo Vannucci delle raffinerie I.E.S. di Mantova. La I.E. S. è una delle principali<br />
acquirenti italiane di petrolio iraniano. L'Italia acquista petrolio dall'Iran per un valore di<br />
circa €2 miliardi l'anno. Tra gli altri acquirenti italiani di grezzo iraniano figurano anche<br />
l'Agip, l’Api e la Erg.<br />
Missione della Croce Rossa italiana<br />
E` tornato a <strong>Teheran</strong> con una delegazione della Croce Rossa italiana, guidata dal dottor<br />
Ugo Bernieri che ha avuto incontri con la omologa organizzazione iraniana della Mezza<br />
Luna Rossa, il dottor Rezza Sanchez, già responsabile del progetto per la costruzione di<br />
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un ospedale psichiatrico per la riabilitazione da traumi da terremoto a suo tempo<br />
completato dalla Croce Rossa Italiana a Bam.<br />
Archeologi italiani<br />
Nel mese di ottobre sono tornati in Iran diversi archeologi italiani impegnati in vari<br />
progetti.<br />
Il Prof. Bruno Genito, dell’Università orientale di Napoli, guida una missione per<br />
conto dell’ IsIAO in collaborazione con l’ICHO, volta a completare le ricerche e lo studio<br />
storico-archeologico della Moschea del Venerdì di Isfahan intrapresi con la campagna del<br />
1999. Ad oggi, oltre allo studio storico-archeologico del monumento, si è portato avanti<br />
lo studio dei materiali provenienti dagli scavi italiani degli anni ’70, avviandone la<br />
completa informatizzazione tramite un progetto di archiviazione digitalizzata.<br />
Il Prof. Costantini, nel quadro di un accordo firmato tra IsIAO, Museo<br />
Nazionale di Arte Orientale e ICHO, guida un progetto per la ricostruzione del paesaggio<br />
naturale, dell'economia agricola e del clima della regione del Sistan-Baluchistan<br />
attraverso lo studio dei resti vegetali di origine archeologica e l'organizzazione di una<br />
banca dati e di un archivio dei dati vegetali archeologici.<br />
Il Professor Pierfrancesco Callieri, nell'ambito di un accordo stipulato tra<br />
l'Universita' di Bologna e l'ICHO guida una missione per lo Studio del sito archeologico<br />
di Sivand in vista dell'apertura di una diga destinata a ricoprire importanti resti<br />
archeologici di periodo achemenide.<br />
In Iran è giunto infine anche il Professor Biscione del CNR.<br />
La Persia in libreria in Italia<br />
A conferma del grande interesse letterario per la Persia, nel 2005 in Italia si sono avute<br />
molte ed interessanti novità editoriali sulle Iran. Oltre all’ “In viaggio con Erodoto” di<br />
Kapuscinsky (vedi BGT numero18), sono state infatti pubblicate anche le traduzioni<br />
italiane di: “Pellegrinaggi persiani. In viaggio dentro l'Iran” (Ed. Saggiatore) di<br />
Afshin Molavi - giornalista di origine iraniana del Washington Post (vedi sotto) – e di<br />
“Creazione” (Ed. Fazi), romanzo storico di Gore Vidal. Creazione e la storia di un<br />
ambasciatore persiano achemenide del quinto secolo avanti Cristo che dopo aver descritto<br />
le guerre tra greci e persiani parte in missione per l'India e la Cina. Il libro è di grande<br />
interesse tra l'altro anche perché, in un certo senso, costituisce la “risposta” all’Erodoto di<br />
Kapuscinsky raccontando le guerre persiane dei greci da un punto di vista iraniano. Infine<br />
è appena uscito in libreria l'ultimo libro di Lilli Gruber, Europarlamentare italiana che,<br />
proprio per scrivere questo libro, aveva viaggiato a lungo in Iran la scorsa estate.<br />
“Chador. Nel cuore diviso dell'Iran” (Ed. Rizzoli) costituisce, in un certo senso, la<br />
risposta italiana al libro di Molavi. Anziché di pellegrinaggi, l'opera dell'Onorevole<br />
Gruber è il prodotto di una vera e propria inchiesta da cui, fra l'altro, spuntano diversi<br />
personaggi noti.<br />
5/<br />
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Benarrivata Marlene!<br />
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Dopo il periodo passato a Genova per la maternità Sara Bonati – che la comunita`<br />
italiana conosce come uno dei lungo “motorini” della scuola - e` tornata a <strong>Teheran</strong><br />
assieme alla neonata Marlene ed al padre Kami Sfhar Naderi.<br />
Cambio della guardia di <strong>Ambasciata</strong>.<br />
È rientrato in Italia per fine servizio Fabio Pedron. Al suo posto presso l'ufficio<br />
dell'addetto per la difesa dell'ambasciata è arrivato Paolo Razza.<br />
<br />
Dalla Sardegna a <strong>Teheran</strong>.<br />
Persona di grande esperienza internazionale, è arrivato in Iran<br />
Luigi Sainas,<br />
rappresentante della società Ensemble.<br />
<br />
Giovanni Cavallo<br />
Per diversi anni rappresentante in Iran nella Fiat, ora che ha lasciato il gruppo torinese è<br />
rientrato a <strong>Teheran</strong> Giovanni Cavallo.<br />
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Spiega la storia e la cultura di un paese fuori semplice ed accessibile al pubblico non è<br />
impresa facile. Il libro con cui Afshin Molavi, attraverso la formula del viaggiopellegrinaggio,<br />
spiega il paese di complesso e ricco di storia come l'Iran è quindi degno<br />
di nota. Giornalista americano di origine persiana, Molavi si reca in pellegrinaggio luoghi<br />
di grande valore simbolico per la Persia -come ad esempio la tomba di Ciro, il mausoleo<br />
dell’Imam Khomeini, il mausoleo dell’Imam Reza e la tomba di Ferdousi a Mashad, la<br />
tomba di Afez a Shiraz, giardino di Fin a Kerman, i luoghi della rivoluzione<br />
costituzionale del 1906 a Tabriz ecc.- e, parlando con la gente, prende a pretesto questi<br />
luoghi per spiegare la storia della cultura persiana. Con un testo di piacevolissima lettura,<br />
i “Pellegrinaggi” costituiscono un prezioso aiuto per chi vive in Iran al fine di mettere a<br />
posto le tessere del un mosaico di un patrimonio culturale non sempre facile da capire.<br />
Dal libro di Molavi esce infine l'immagine, molto dettagliata e profonda, di un popolo<br />
vivo e vivace, con la sua religiosità, il suo orgoglio nazionale e la sua umanità. Degna di<br />
nota è anche la lista dei ringraziamenti a fine libro, che contiene molti nomi noti. Da<br />
leggere.<br />
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)* + <br />
<br />
L'esposizione della pressoché intera collezione di opere di arte contemporanea del Museo<br />
è un evento culturale eccezionale di cui ha parlato la stampa di tutto il mondo. Si tratta di<br />
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188 opere di grandi artisti contemporanei e costituisce una delle più importante raccolte<br />
d'arte al mondo. Tra i lavori esposti: Picasso, Van Gogh, Monet, Pissarro, Gauguin,<br />
Chagall, Toulouse-Lautrec, Matisse, Magritte, Mirò, Dalì, Warhol, Liechtenstein, Bacon,<br />
Kandinsky, Klee, de Kooning, Boccioni, Arman, Braque, Ernst, Feininger, Giacometti,<br />
Morandi, Pomodoro, Rivera, ecc L’esposizione della collezione rappresenta l'ultimo<br />
impegno del direttore uscente del Museo, Sami Azar, è segna il passaggio del testimone<br />
al nuovo curatore, Abdulmajid Hosseini-Rad.<br />
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Lo scorso 20 ottobre presso la NPC (National Petrochemical Company) - alla presenza<br />
del Direttore Commerciale di Tecnimont dott. Bigi e dal responsabile Iran Abeni,<br />
dell’Amministratore delegato della NPC e Vice Ministro del Petrolio Nematzadeh e<br />
dell’Ambasciatore Toscano, si e` tenuta la cerimonia per la firma di due contratti, per<br />
un valore complessivo di circa 400 milioni di Euro. I contratti prevedono la realizzazione<br />
di due impianti per la produzione di 300.000 t/a/ cad. di polietilene ad alta densita’<br />
(HDPE) ed a bassa densita’ lineare (LLDPE), nonche’ di due unita’ di butene da 30.000<br />
t/a cad. Gli impianti sorgeranno rispettivamente a Khorramabad (Provincia del Lorestan)<br />
e a Mahabad (Provincia dell’Azerbijan), e fanno parte di un vasto progetto industriale<br />
petrolchimico iraniano, del valore complessivo di oltre 2 miliardi di Euro. Il progetto<br />
prevede la realizzazione di 8 unita’ produttive in diverse regioni occidentali del Paese.<br />
Tali unita’ saranno alimentate via pipeline dagli impianti cracker che sorgeranno a<br />
Bandar Imam e Bandar Assaluyeh. Tecnimont fornira’ ai due clienti, rispettivamente<br />
Lorestan Petrochemicals Co. e Mahabad Petrochemicals Co., le tecnologie,<br />
l’ingegneria, i materiali, nonche’ l’assistenza tecnica durante la costruzione, il<br />
commissioning e l’avviamento. Gli impianti saranno realizzati in consorzio con la<br />
societa’ di ingegneria e costruzione iraniana Nargan che fornira’ parte dell’ingegneria di<br />
dettaglio e i materiali dall’Iran. Le unita’ LLDPE/HDPE utilizzeranno la tecnologica<br />
Spherilene della Basell mentre le unita’ di butene saranno realizzate su tecnologia della<br />
Axens. Lo scorso agosto Tecnimont si era aggiudicata un’ altra gara per un valore<br />
contrattuale di oltre 220 milioni di euro per la realizzazione, su base chiavi in mano, di<br />
un ulteriore impianto di polietilene che sorgera’ a Sanadaj, nel Kurdistan, nell’ambito del<br />
medesimo progetto petrolchimico”.<br />
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In ottobre il Cav. Moncada e` venuto in Iran nel quadro di una delle sue periodiche visite<br />
nel Paese. All’inizio del mese, accompagnato dal direttore finanziario per l’Iran del<br />
gruppo FATA, sig. Prato, il Capo dell’Ufficio Commerciale dell’<strong>Ambasciata</strong>, dott<br />
Prencipe, aveva effettuato una visita a Kerman negli stabilimenti della FATA dove si sta<br />
realizzando l’impianto per la produzione di alluminio previsto dal progetto HEZAR.<br />
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Numero 19, ottobre 2005 <strong>Ambasciata</strong> <strong>d'Italia</strong> <strong>Teheran</strong> 81, Ave. Neauphle Le Chateau<br />
e-mail: massimo.palozzi@esteri.it<br />
Disclaimer. Il presente foglio elettronico non è un documento ufficiale dell' <strong>Ambasciata</strong>, ma solo un servizio di informazione reso alla<br />
comunità italiana a cui tutti possono accedere gratuitamente. Esso non impegna il Governo italiano e rispetta pienamente la vigente legislazione<br />
iraniana. “<strong>Buon</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>Teheran</strong>” si riceve a titolo individuale e l' <strong>Ambasciata</strong> non si considera responsabile per l’uso improprio eventualmente<br />
fattone dai lettori. Il giornalino si puo` consultare anche sul sito web dell’<strong>Ambasciata</strong> all’indirizzo: http://sedi.esteri.it/teheran/index.html<br />
Il contratto per la fornitura di attrezzature e servizi per l’attuazione “chiave in mano” di<br />
un impianto per la produzione di fogli di alluminio e packaging a base di allumino per<br />
l’industria alimentare e farmaceutica era stato firmato il 25 gennaio 2001 tra il gruppo<br />
FATA e la società privata iraniana HEZAR. In base a quanto stabilito nel contratto,<br />
HEZAR acquista le attrezzature, gli impianti, i servizi di supervisione e la formazione<br />
richiesta per costruire e far operare l’impianto. FATA e’ invece responsabile per la<br />
supervisione del progetto e l’assistenza tecnica cosi’ come per la adeguatezza dei<br />
subfornitori nonche’ per la rispondenza dei loro macchinari con la tecnologia fornita dalla<br />
stessa FATA. L’impianto, nel quale lavorano al momento circa 20 espatriati italiani e che<br />
a regime impiegherà circa 300 persone (tra espatriati e locali), e’ in termini di capacita<br />
produttiva il primo in assoluto in Iran con un volume di produzione previsto nell’ordine<br />
di 50 milioni di tonnellate. Il valore dell’impianto e’ di 73,3 milioni di euro. Si ricorda<br />
che sempre la FATA aveva realizzato nel 1978 l’unico altro impianto (ALUMPARS) per<br />
la produzione di alluminio presente in questo Paese. FATA, che ha nel maggio scorso<br />
inaugurato l’impianto per la produzione di alluminio di Hormozal per del valore di 315<br />
milioni di euro, e’ una delle principali società italiane, con ENI, Ansaldo e Tecnimont,<br />
operanti in questo Paese.<br />
Fiera Internazionale di <strong>Teheran</strong> T.I.I.F<br />
Si e’ inaugurata il 2 ottobre scorso presso il centro fieristico “ Tehran<br />
Permanent Fair Ground” la 5^ edizione della fiera T.I.I.F. Tehran<br />
International Fair 2005.<br />
La manifestazione, organizzata da Iran International Exhibitions Company ,<br />
con cadenza annuale, rappresenta la più importante manifestazione fieristica<br />
in Iran per i beni strumentali ed ha visto la partecipazione di oltre 750<br />
espositori di cui 350 iraniani e 400 provenienti da 28 paesi.<br />
L’ICE in collaborazione con l’Associazione di categoria ACIMAC, ha organizzato una<br />
partecipazione collettiva di aziende italiane, produttrici di macchinari, impianti e<br />
tecnologie per i settori della lavorazione di fili e cavi; come già nella passata edizione,<br />
l’iniziativa è stata allargata anche alla partecipazione di aziende di altri settori della<br />
meccanica (macchine per fonderia, macchine utensili, macchine per oreficeria).<br />
La collettiva italiana raccoglie 31 aziende e si sviluppa su un’area di 620 mq.<br />
Solamente il 10% dei macchinari per la lavorazione del filo e cavo e' prodotto in Iran.<br />
Gran parte delle macchine straniere presenti sono comunque vecchie oppure acquistate di<br />
seconda mano.<br />
Le macchine importate sono soprattutto di marca tedesca e italiana. Nell'ultima<br />
rilevazione (marzo 2003-marzo 2004) l'Italia si e' posizionata seconda come paese<br />
fornitore con il 28% del totale, dopo la Germania (32%).<br />
Relativamente alle macchine per fonderia, i maggiori fornitori sono Germania ed Italia;<br />
se in passato, per molti anni, la Germania e l'Austria sono state in vetta tra i Paesi<br />
fornitori, nell'ultimo anno il 40 % delle macchine importate sono giunte dall'Italia.<br />
Oltre alla collettiva italiana sono presenti partecipazioni ufficiali della Turchia (con 113<br />
aziende) della Germania (31), della Spagna (18), della Romania (14), della Malesia (14),<br />
della Cina (11) e dell’India (7).<br />
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Numero 19, ottobre 2005 <strong>Ambasciata</strong> <strong>d'Italia</strong> <strong>Teheran</strong> 81, Ave. Neauphle Le Chateau<br />
e-mail: massimo.palozzi@esteri.it<br />
Disclaimer. Il presente foglio elettronico non è un documento ufficiale dell' <strong>Ambasciata</strong>, ma solo un servizio di informazione reso alla<br />
comunità italiana a cui tutti possono accedere gratuitamente. Esso non impegna il Governo italiano e rispetta pienamente la vigente legislazione<br />
iraniana. “<strong>Buon</strong> <strong>Giorno</strong> <strong>Teheran</strong>” si riceve a titolo individuale e l' <strong>Ambasciata</strong> non si considera responsabile per l’uso improprio eventualmente<br />
fattone dai lettori. Il giornalino si puo` consultare anche sul sito web dell’<strong>Ambasciata</strong> all’indirizzo: http://sedi.esteri.it/teheran/index.html<br />
Polonia, Repubblica Ceca e Venezuela sono presenti solo con stand istituzionali.<br />
La presenza italiana in fiera e' stata pubblicizzata a cura dell'Ufficio ICE di <strong>Teheran</strong><br />
attraverso una inserzione sulle due riviste specializzate del settore del filo e cavo e della<br />
metallurgia. Una pagina pubblicitaria e' presente anche nel catalogo generale della<br />
manifestazione. E' stato inoltre preparato un catalogo in lingua farsi e inglese della<br />
collettiva, inviato ad una selezionata mailing di operatori del settore prima della<br />
manifestazione e distribuito durante i giorni di svolgimento della Fiera.<br />
Presso lo stand ICE è attivo un Centro servizi a disposizione delle aziende partecipanti.<br />
Il 2 ottobre scorso presso la residenza dell’Ambasciatore d’Italia, congiuntamente con<br />
questo ufficio ICE, si e’ tenuta una Serata Italiana al fine di promuovere incontri tra<br />
espositori italiani, operatori del settore iraniani ed autorita' locali.<br />
La prossima edizione della manifestazione si svolgera' sempre a <strong>Teheran</strong> il prossimo<br />
ottobre 2006.<br />
L’Amb. Toscano visita gli impianti della SIMIC nella zona economica<br />
speciale di Salafchegan<br />
Accompagnato dal dott. Prencipe, l’Ambasciatore Toscano ha visitato gli impianti della<br />
SIMIC- azienda italiana che possiede una azienda locale al 100% (unico caso italiano in<br />
Iran finora) che produce fusti per il settore petrolchimico.<br />
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Accompagnato dal Dott. Principe, l’Ambasciatore Toscano ha visitato gli impianti<br />
della BONRO di Saveh dove e` previsto l’assemblaggio dei modelli FIAT Palio e<br />
Siena, che segneranno il ritorno della casa automobilistica torinese sul mercato<br />
iraniano. Presso gli impianti BONRO di Saveh – città resa famosa dal Milione di Marco<br />
Polo, secondo cui vi sarebbero sepolti i tre re Magi – e` gia` oggi operativa la linea di<br />
assemblaggio della vettura SangYong Chariman, versione coreana della Mercedes<br />
classe S. Il lancio sul mercato delle FIAT Palio e Siena assemblate in Iran e` previsto<br />
per il marzo 2006. Di recente sul mercato iraniano e` tornata anche la VolksWagen, che<br />
assembla a Bam il suo modello “brasiliano” Gol, mentre e` ormai imminente l’inizio<br />
della produzione anche della Renault Logan.<br />
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<br />
IL NUOVO SITO DELLA CAMERA DI COMMERCIO IRANO-ITALIANA DI<br />
TEHERAN<br />
www.iiccim.com<br />
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