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Bilancio sociale 2006

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“<br />

Funziona collegare la<br />

prestazione economica a<br />

un progetto che cerchi di<br />

sviluppare l’autonomia?<br />

Quale la percentuale di<br />

successo?<br />

”<br />

“Il progetto di aiuto e di sviluppo dell’autonomia personale si fonda su<br />

una serie di interventi, sociali ed educativi, che mirano al sostegno della<br />

persona, nell’ottica di favorire il superamento delle situazioni di diffi coltà<br />

e il percorso di integrazione <strong>sociale</strong>. In questo senso, il regolamento<br />

provinciale vigente in materia di assistenza economica <strong>sociale</strong><br />

defi nisce l’aiuto economico come temporaneo, a supporto di percorsi<br />

di attivazione personale, e nel lungo periodo non può rappresentare<br />

solamente un “aiuto materiale” in risposta ad un bisogno prettamente<br />

economico. In molte situazioni diventa infatti strumento educativo volto a<br />

favorire il potenziamento e la promozione delle capacità individuali nelle<br />

varie dimensioni della vita quotidiana (es: lavoro, famiglia, reti sociali) e<br />

meccanismo premiante per coloro che si impegnano attivamente nel<br />

progetto individualizzato defi nito con i servizi sociali.<br />

L’aiuto economico dovrebbe pertanto essere strettamente interdipendente<br />

da altri fattori, non da ultimo la motivazione, l’impegno e la capacità della<br />

persona di porsi degli obiettivi di automiglioramento. La percentuale di<br />

successo di questi progetti non è legata infatti alla semplice erogazione<br />

di prestazioni sociali ed economiche da parte dei servizi ma soprattutto<br />

alla partecipazione attiva e consapevole dei diretti interessati. Questa<br />

metodologia di lavoro incontra delle diffi coltà nella sua realizzazione<br />

a causa di una visione degli interventi economici come “atti dovuti”<br />

e del distretto come “bancomat” a cui attingere. In questo contesto<br />

risulta molto diffi cile parlare con le persone di attivazione, impegno e<br />

motivazione. Il regolamento stesso che disciplina la materia lascia ampi<br />

spazi di fl essibilità a favore dell’utenza.<br />

La trasformazione culturale è molto lenta ma parte quotidianamente<br />

dal lavoro nei servizi alle persone. A questo proposito, si evidenziano<br />

delle importanti sperimentazioni con alcune associazioni private che<br />

operano nel settore dei senza dimora rispetto alla gestione fi nanziaria<br />

concordata con gli assistiti degli aiuti economici erogati dal distretto, al<br />

fi ne di rispondere a dei bisogni primari realmente urgenti ed evitare un<br />

uso incontrollato di tali benefi ci.”<br />

Viviana Francescatti, assistente <strong>sociale</strong> del Servizio Integrazione<br />

Sociale.<br />

Nella tabella seguente viene evidenziato il numero delle persone che hanno benefi ciato di<br />

queste due prestazioni in denaro.<br />

Fig. 31 - Persone riceventi Reddito Minimo di Inserimento (RMI) e/o Integrazione Locazione<br />

e spese accessorie - <strong>2006</strong><br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro<br />

Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S.Quirino<br />

RMI senza spese di<br />

locazione e accessorie<br />

33 158 64 20 29<br />

Locazione e spese<br />

accessorie senza RMI<br />

131 94 121 46 53<br />

RMI + spese di<br />

locazione ed accessorie<br />

205 85 272 65 59<br />

Totale 369 337 457 131 141<br />

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