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namento dei servizi alle persone. In particolare, il piano é lo strumento promosso dai diversi<br />
soggetti istituzionali e territoriali per:<br />
• analizzare i bisogni e i problemi della popolazione sotto il profi lo qualitativo e quantitativo;<br />
• riconoscere e mobilitare le risorse professionali, personali, strutturali, economiche pubbliche,<br />
private (profi t e non profi t) e del Volontariato;<br />
• defi nire obiettivi e prioritá, nel triennio di durata del piano, attorno a cui fi nalizzare le risorse;<br />
• individuare le unitá d’offerta e le forme organizzative congrue, nel rispetto dei vincoli normativi<br />
e delle specifi citá e caratteristiche proprie delle singole comunitá locali;<br />
• stabilire forme e modalitá gestionali atte a garantire approcci integrati e interventi effi caci,<br />
effi cienti ed economici;<br />
• prevedere sistemi, modalitá, responsabilitá e tempi per la verifi ca e la valutazione dei programmi<br />
e dei servizi.<br />
Lo strumento Piano di settore puó risultare la risposta strategica all’esigenza di passare da<br />
una cultura assistenziale di erogazione di prestazioni alla persona bisognosa ad una politica<br />
positiva di servizi, fra loro integrati, a favore della comunitá locale.<br />
Per quanto riguarda gli accordi e le intese su prassi operative, nel <strong>2006</strong> è stato sottoscritto<br />
un protocollo d’intesa tra ASSB e Azienda Sanitaria attraverso cui sono state adottate<br />
procedure condivise per l’ammissione di utenti presso i Centri di Assistenza Diurna dell’AS-<br />
SB. Con questo protocollo è stata istituita una unità di valutazione geriatrica unica tra settori<br />
<strong>sociale</strong> e sanitario che valuta, dando parere vincolante, le domande di ammissione ai Centri,<br />
considerando quindi sia il bisogno <strong>sociale</strong> che quello sanitario.<br />
Sempre con l’Azienda Sanitaria, in questo caso con il servizio specialistico per le dipendenze<br />
(Ser.D.) è stato stipulato nel mese di dicembre <strong>2006</strong> un protocollo intesa che rappresenta il<br />
traguardo di un lavoro congiunto fra i due enti, costituito da un percorso di confronto e dialogo<br />
tra gli operatori dei Distretti sociali da un lato e del Servizio Dipendenze Ser.T. dall’altro,<br />
accompagnato da un facilitatore esterno.<br />
Il documento rappresenta un importante tassello nel percorso di integrazione socio-sanitaria<br />
ed è nato dall’esigenza di tracciare un quadro delle dimensioni del fenomeno delle dipendenze<br />
a Bolzano città e di individuare orientamenti e metodologie di lavoro comuni fra gli<br />
operatori dell’area <strong>sociale</strong> e dell’area sanitaria attivi nel settore delle dipendenze, con particolare<br />
riferimento all’assistenza economica e fi nanziaria erogata dai Distretti sociali in base<br />
alla normativa provinciale vigente.<br />
La seconda parte del documento, denominata “Accordi operativi” contiene gli strumenti e<br />
le procedure che il gruppo di lavoro ha costruito, condiviso e sperimentato per strutturare e<br />
migliorare la collaborazione tra i distretti sociali dell’ASSB e il Servizio dipendenze Ser.T. di<br />
Bolzano.<br />
L’implementazione del protocollo è accompagnata da interventi di diffusione e informazione<br />
presso tutti gli operatori sociali e sanitari attivi nell’area delle dipendenze, con l’obiettivo di<br />
costruire una buona prassi operativa in tempi brevi.<br />
Molto importante è stata l’intesa raggiunta con le scuole (materna del quartiere Don Bosco e<br />
Istituto comprensivo Bolzano II) che ha permesso di disciplinare le modalità di collaborazione<br />
tra scuola e distretto <strong>sociale</strong> Don Bosco in merito alla segnalazione da parte della scuola di<br />
situazioni problematiche di minori o, nel caso di minori già seguiti dal distretto, i rapporti tra<br />
insegnanti, assistenti sociali e educatori. L’accordo prevede anche la collaborazione per l’attuazione<br />
di progetti particolari non rivolti a singoli alunni ma a gruppi di alunni e la disponibilità<br />
da parte del distretto di offrire consulenza agli insegnanti in merito a specifi che tematiche<br />
di interesse <strong>sociale</strong>. Analoghi progetti sono stati condotti anche nei distretti di Oltrisarco e<br />
Europa Novacella.<br />
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