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i Servizi<br />
2.6 Anziani<br />
“La certifi cazione ISO e la UNI di settore prevedono l’applicazione di un<br />
metodo di lavoro chiaro e strutturato che ha lo scopo di raggiungere per<br />
i residenti delle strutture degli obiettivi di salute misurabili. Faccio degli<br />
esempi: nel caso di una persona a rischio lesioni da decubito vengono<br />
pianifi cati degli interventi per prevenirle e, a distanza di sei mesi, se<br />
ne verifi ca l’effi cacia. Se, invece, un ospite risulta – dopo una serie di<br />
test di evidenza scientifi ca contenuti nel “Pacchetto Laertes” - a rischio<br />
caduta, si mette in atto l’apposito “Piano anticadute”. Se, ancora, i test<br />
segnalano margini di miglioramento dei livelli autonomia di un residente,<br />
vengono pianifi cate delle specifi che azioni assistenziali di stimolazione<br />
che vanno a mettere in moto le sue capacità residue; anche in questo<br />
caso è prevista una verifi ca dei risultati ottenuti per proseguire o, se<br />
necessario, rivedere l’intervento. Come appare evidente, dunque,<br />
l’attenzione è stata spostata concretamente sui bisogni dei residenti<br />
con un’assunzione di responsabilità molto precisa. Il personale ha ora<br />
ha una strada da seguire, delle linee operative che gli consentono di<br />
investire tutte le energie nella relazione con l’utente poiché tutti gli altri<br />
aspetti sono già defi niti. I benefi ci, per gli uni e per gli altri, riguardano<br />
la centralità data alla persona, il signifi cato e la trasparenza di azioni e<br />
comportamenti: valori che fanno bene a tutti.”<br />
Carlo Alberto Librera, Direttore della Ripartizione Case di<br />
Riposo<br />
“<br />
In termini concreti, quali<br />
miglioramenti hanno portato<br />
per l’utente e per gli<br />
operatori la certificazione<br />
ISO e l’UNI di settore?<br />
”<br />
Anziani 2.6<br />
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