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Mi riferisco ad esempio a:<br />
• Uomini e donne oltre i 50 anni<br />
• Donne sopra i 40 anni senza qualifi ca professionale, lontane dal<br />
lavoro da molto tempo o addirittura senza alcuna esperienza<br />
lavorativa signifi cativa.<br />
• Giovani inoccupati o disoccupati di lunghissimo periodo, senza<br />
esperienza e senza qualifi ca spendibile, facenti parte di gruppi sociali<br />
particolarmente emarginati.<br />
Per queste persone potrebbe essere molto utile:<br />
• rafforzare lo strumento del tirocinio formativo e di orientamento. Si<br />
tratta di uno strumento che consente l’inserimento di un lavoratore<br />
presso un’azienda per un periodo che può andare da 6 mesi fi no<br />
ad un massimo di 24 mesi. Il tirocinio non costituisce rapporto<br />
di lavoro, ma consente alla persona di avere l’opportunità di farsi<br />
conoscere ed apprezzare. La persona percepisce una borsa lavoro<br />
erogata dall’azienda ospitante e quest’ultima può godere di un<br />
premio a rimborso delle spese sostenute da parte dell’uffi cio del<br />
lavoro provinciale. Lo strumento è nuovo (approvato ed operativo da<br />
agosto <strong>2006</strong>). I progetti avviati sono pochi, ma lo sviluppo in questa<br />
direzione è molto promettente.<br />
• rafforzare lo strumento dello stage di formazione professionale<br />
destinati a persone adulte in diffi coltà lavorativa. Anche questo<br />
strumento è già esistente: bisognerebbe rafforzare e sostenere<br />
l’uffi cio della formazione professionale che lo gestisce con maggior<br />
personale e maggiori fondi.<br />
• predisporre un sistema di incentivazioni economiche per l’assunzione<br />
di determinate categorie di persone in situazione di svantaggio<br />
<strong>sociale</strong>. Non si tratta di stanziare nuovi fondi, ma a mio parere di<br />
cambiare strategia. Si potrebbero destinare a questo scopo i soldi<br />
che oggi il servizio <strong>sociale</strong> destina direttamente al nucleo famigliare<br />
dell’utente sotto forma di reddito minimo di inserimento. Questi<br />
soldi, erogati per un tempo limitato e concordato con l’azienda<br />
di destinazione del lavoratore, potrebbero servire per abbattere<br />
il costo iniziale del lavoratore stesso e costituire un incentivo alla<br />
sua successiva assunzione defi nitiva. Vincolare questi fondi ad una<br />
assunzione a tempo indeterminato o almeno con contratto di lavoro<br />
di durata biennale o triennale consentirebbe di far tornare l’assistito al<br />
lavoro e di affrancarlo dal circuito dell’assistenza economica.<br />
Questi strumenti non ricadono sotto la responsabilità diretta di<br />
ASSB, ma piuttosto suggeriscono l’idea che solo un’effi cace azione<br />
coordinata con gli Uffi ci provinciali potrà portare ad un miglioramento<br />
dei risultati nel medio-lungo periodo. In questo quadro il Servizio Help<br />
for Job è pronto ad offrire la massima collaborazione e sostegno,<br />
determinando di volta in volta il concreto ruolo operativo destinato ai<br />
propri operatori.”<br />
Sandro Fanelli, Educatore del Servizio Assistenza al Posto di<br />
Lavoro del Distretto Europa – Novacella<br />
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