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Bilancio sociale 2006

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i Servizi<br />

2.4 Minori<br />

rampicate sportive ecc. in collaborazione con altri enti ed associazioni e talvolta anche con<br />

la partecipazione dei minori ospiti del Centro Profughi.<br />

Gli obiettivi relativi ai servizi a favore dei minori per i prossimi anni sono contenuti nel nuovo<br />

Piano di Settore. Essi puntano soprattutto ad intensifi care il lavoro di rete e la collaborazione<br />

tra i vari enti sul territorio: la scuola, le autorità giudiziarie, la sanità, i centri giovanili, strutture<br />

sociopedagogiche ecc. anche per la segnalazione e la presa in carico precoce dei minori e<br />

delle loro famiglie che si trovano in situazioni di disagio <strong>sociale</strong>. Numerose sono le iniziative<br />

programmate per il sostegno delle famiglie in diffi coltà nello svolgere le funzioni educative e<br />

genitoriali e nell’organizzazione della vita familiare. Non mancano misure di prevenzione delle<br />

forme di disagio che si manifestano con gravi problemi comportamentali degli adolescenti.<br />

Il reperimento delle famiglie affi datarie è stato ed è tuttora un grande problema, perciò sono<br />

previste azioni di sensibilizzazione e contestuale supporto alle famiglie nel diffi cile compito<br />

educativo assegnato.<br />

“Il numero crescente di alunni in diffi coltà, non solo sul piano strettamente<br />

cognitivo, ha reso indispensabili, da parte della scuola, interventi<br />

che facciano del gruppo classe un adeguato ambiente d’apprendimento<br />

e di crescita per tutti.<br />

Nel corso degli ultimi anni, all’interno del suo orario, ogni insegnante<br />

dispone di due ore di compresenza, è cioè in classe assieme ad una<br />

collega per poter essere d’aiuto agli alunni che lo necessitano, affi nché<br />

non rimangano indietro con il programma. Una seconda modalità d’intervento<br />

riguarda l’elasticità degli orari delle prime e seconde classi,<br />

che si organizzano ognuna in base alle necessità dei loro alunni che<br />

hanno la possibilità di approfondire meglio materie in cui sono deboli.<br />

Un ulteriore intervento è stato quello di organizzare laboratori per classi<br />

parallele, intesi come occasioni formative per alunni provenienti da<br />

classi diverse.<br />

La collaborazione con il Distretto <strong>sociale</strong> Don Bosco ha consentito di<br />

effettuare interventi mirati al recupero delle diffi coltà socio-cognitive,<br />

soprattutto in merito al coinvolgimento delle famiglie e per le attività di<br />

recupero in ambito extra scolastico. Non si può che esprimere una valutazione<br />

positiva, con l’auspicio che questo rapporto possa proseguire<br />

ed intensifi carsi aumentando la collaborazione per ambiti specifi ci, ad<br />

esempio rispetto agli alunni stranieri.”<br />

Nicoletta Minnei, insegnante della scuola elementare “S. Giovanni<br />

Bosco” e referente per il protocollo di intesa con il distretto<br />

Don Bosco.<br />

“<br />

Cosa può fare la scuola<br />

quando incontra alunni<br />

che manifestano segni<br />

di disagio? In che modo<br />

il compito della scuola<br />

è migliorato grazie alla<br />

collaborazione con il distretto?<br />

”<br />

2.4<br />

Minori<br />

Il Piano infi ne si pone anche obiettivi di tipo strumentale ed organizzativo come ad esempio<br />

l’individuazione di strumenti in grado di migliorare la programmazione e la progettazione<br />

degli interventi a favore dei minori, tra cui un adeguato sistema informativo oltre che strumenti<br />

che permettano ai servizi di monitorare l’andamento ed i risultati dei vari interventi che<br />

verranno attuati.<br />

95

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