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i Servizi<br />
2.4 Minori<br />
rampicate sportive ecc. in collaborazione con altri enti ed associazioni e talvolta anche con<br />
la partecipazione dei minori ospiti del Centro Profughi.<br />
Gli obiettivi relativi ai servizi a favore dei minori per i prossimi anni sono contenuti nel nuovo<br />
Piano di Settore. Essi puntano soprattutto ad intensifi care il lavoro di rete e la collaborazione<br />
tra i vari enti sul territorio: la scuola, le autorità giudiziarie, la sanità, i centri giovanili, strutture<br />
sociopedagogiche ecc. anche per la segnalazione e la presa in carico precoce dei minori e<br />
delle loro famiglie che si trovano in situazioni di disagio <strong>sociale</strong>. Numerose sono le iniziative<br />
programmate per il sostegno delle famiglie in diffi coltà nello svolgere le funzioni educative e<br />
genitoriali e nell’organizzazione della vita familiare. Non mancano misure di prevenzione delle<br />
forme di disagio che si manifestano con gravi problemi comportamentali degli adolescenti.<br />
Il reperimento delle famiglie affi datarie è stato ed è tuttora un grande problema, perciò sono<br />
previste azioni di sensibilizzazione e contestuale supporto alle famiglie nel diffi cile compito<br />
educativo assegnato.<br />
“Il numero crescente di alunni in diffi coltà, non solo sul piano strettamente<br />
cognitivo, ha reso indispensabili, da parte della scuola, interventi<br />
che facciano del gruppo classe un adeguato ambiente d’apprendimento<br />
e di crescita per tutti.<br />
Nel corso degli ultimi anni, all’interno del suo orario, ogni insegnante<br />
dispone di due ore di compresenza, è cioè in classe assieme ad una<br />
collega per poter essere d’aiuto agli alunni che lo necessitano, affi nché<br />
non rimangano indietro con il programma. Una seconda modalità d’intervento<br />
riguarda l’elasticità degli orari delle prime e seconde classi,<br />
che si organizzano ognuna in base alle necessità dei loro alunni che<br />
hanno la possibilità di approfondire meglio materie in cui sono deboli.<br />
Un ulteriore intervento è stato quello di organizzare laboratori per classi<br />
parallele, intesi come occasioni formative per alunni provenienti da<br />
classi diverse.<br />
La collaborazione con il Distretto <strong>sociale</strong> Don Bosco ha consentito di<br />
effettuare interventi mirati al recupero delle diffi coltà socio-cognitive,<br />
soprattutto in merito al coinvolgimento delle famiglie e per le attività di<br />
recupero in ambito extra scolastico. Non si può che esprimere una valutazione<br />
positiva, con l’auspicio che questo rapporto possa proseguire<br />
ed intensifi carsi aumentando la collaborazione per ambiti specifi ci, ad<br />
esempio rispetto agli alunni stranieri.”<br />
Nicoletta Minnei, insegnante della scuola elementare “S. Giovanni<br />
Bosco” e referente per il protocollo di intesa con il distretto<br />
Don Bosco.<br />
“<br />
Cosa può fare la scuola<br />
quando incontra alunni<br />
che manifestano segni<br />
di disagio? In che modo<br />
il compito della scuola<br />
è migliorato grazie alla<br />
collaborazione con il distretto?<br />
”<br />
2.4<br />
Minori<br />
Il Piano infi ne si pone anche obiettivi di tipo strumentale ed organizzativo come ad esempio<br />
l’individuazione di strumenti in grado di migliorare la programmazione e la progettazione<br />
degli interventi a favore dei minori, tra cui un adeguato sistema informativo oltre che strumenti<br />
che permettano ai servizi di monitorare l’andamento ed i risultati dei vari interventi che<br />
verranno attuati.<br />
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