Ksenia Elisseeva - Bruno Osimo, traduzioni, semiotica della ...
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Tuttavia è significativo che alcuni predicati non specifichino né<br />
generalizzino il significato neanche nel caso <strong>della</strong> sostituzione del seme o del<br />
valore; un viaggio lontano o un incontro formale di per sé non ci dicono niente o<br />
quasi niente. Questo riguarda in particolar modo 10♣ e 9♣, facenti parte del<br />
primo gruppo di predicati. «Cambiamento» è un termine talmente vasto che in<br />
effetti comprende tutti gli altri gruppi di predicati, ognuno dei quali introduce un<br />
cambiamento nella vita dell’oggetto. Sarebbe sicuramente stato allettante<br />
adottare un ordine di lettura tale da analizzare le carte meno informative prima<br />
di quelle più informative, partendo per esempio da 10♣ per arrivare a A♠ o 9♦ 1 ,<br />
ma nel nostro sistema di divinazione la quantità d’informazioni contenute in una<br />
carta non influisce sull’ordine di lettura. È probabilmente per questo motivo che<br />
la categoria «cambiamento» non va considerata un contenitore di tutti gli altri<br />
segni del sistema, ma piuttosto tutti gli altri possibili predicati vanno esclusi dalla<br />
tabella dei significati. A rigor di termini, è impossibile misurare in modo astratto<br />
una quantità relativa di informazioni o anche stabilire una scala gerarchica,<br />
poiché il significato informativo di una carta può diventare considerevolmente<br />
più intenso in un contesto specifico; e inoltre l’oggetto di divinazione, essendo<br />
un ascoltatore o uno spettatore del processo di distribuzione e di lettura, può<br />
sperimentare diverse reazioni soggettive a qualunque carta. Una carta più<br />
informativa nel contesto può risultare per una persona quantitativamente e<br />
qualitativamente molto meno informativa di quanto non lo sia una carta<br />
presumibilmente poco informativa e viceversa. Così come nella percezione di<br />
un’opera d’arte una persona non può evitare associazioni soggettive, così al<br />
significato di un segno possono corrispondere diversi, se non innumerevoli,<br />
varianti referenziali. Tuttavia, esattamente come nell’arte, esiste un sistema<br />
oggettivo di simboli univoci che può essere trascritto da “formule”<br />
(denominazioni convenzionali delle carte) o attraverso la distribuzione in un<br />
quadrante o, più comodamente,<br />
1 Per esempio, è così che M. I. Lekomceva e B. A. Uspenskij descrivono un sistema<br />
che gli è noto, in «Gadanie na igral'nyh kartah kak semiotičeskaâ sistema», 86.<br />
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