novembre/dicembre 2009 - Azienda Ospedaliera di Desenzano del ...

Periodico di Informazione Sanitaria 

nov/dic 09 

anno IX 

AZIENDA OSPEDALIERA DI DESENZANO DEL GARDA 

Il Direttore Generale 

Dott.ssa Mara Azzi 

Augura a tutti 

un Felice Anno Nuovo 

Convegno Nazionale 

per un Ospedale sicuro 

Grande attenzione ai 

prodotti alimentari 

Qualità delle prestazioni e 

sicurezza del paziente 

QUANDO I MEDICI 

HANNO A CUORE IL PAZIENTE 

Presidio Ospedaliero Desenzano/Lonato d/G 

CONDIVIDERE 

UN DONO 

Presidio Ospedaliero Gavardo/Salò 

AL VIA IL SERVIZIO DISTRETTUALE 

DI ASSISTENZA RESIDENZIALE 

Presidio Ospedaliero Manerbio/Leno 

Sede Legale: Desenzano del Garda (BS) - Località Montecroce - www.aod.it 

DESENZANO DEL GARDA ❘ LONATO DEL GARDA ❘ GAVARDO ❘ SALO’ ❘ MANERBIO ❘ LENO

NeWs IN QUESTO NUMERO 

ANNO IX - Edizione 11-12/2009 

Registrazione del Tribunale di 

Brescia n°45/2001 del 30/08/2001 

NeWs 

Periodico di Informazione Sanitaria 

Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda (BS) 

➤Direttore Responsabile: 

Roberta De Nuccio 

➤Direttore Editoriale: 

Mara Azzi 

➤Comitato di Redazione: 

Mara Azzi - Giorgio Barbaglio - Teresina Bertoletti 

Massimo Inverardi - Michela Roncetti 

➤Editore e Pubblicità: 

Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda (Bs) 

25015 Desenzano del Garda - Località Montecroce,1 

➤Progetto grafico: 

Antonella Allegretti 

centrostampa.leno@aod.it 

➤Stampa: 

Tipografia Colorprint - Carpenedolo (BS) 

➤Tiratura: 

6.000 copie 

Per la realizzazione di questo numero ringraziamo: 

Gianpiero Aimo - Lorenzo Bettoni - Federica Borio 

Carlo Benvenuti - Claudio Ferri - Fabio Filippini 

Laurenzia Lorini - Silvia Polo - Francesco Puccio 

Elisabetta Rizzoni - Mariangela Rota - Antonio Rovere 

Sergio Rubes - Francesco Maria Saviotti - Giuseppe Solazzi 

Fabio Teti - Piergiovanni Vivenzi - Vigilio Ziacchi 

LA COPERTINA 

Gli Auguri di Buon Anno 

della Dott.ssa Mara Azzi 

Direttore Generale 

dell’Azienda Ospedaliera 

di Desenzano del Garda. 

Graphics: Antonella Allegretti 

Azienda Ospedaliera 

di Desenzano Del Garda 

NeWs Periodico di Informazione Sanitaria dell’Azienda Ospedaliera 

di Desenzano del Garda (BS). Direttore Mara Azzi. ANNO IX, 

Edizione 11-12/2009. Tutti i diritti riservati. Testi e fotografie 

contenuti in questo numero non possono essere riprodotti in 

nessun modo, anche parzialmente, senza l’autorizzazione del 

Direttore Editoriale. 

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Dal Direttore 

Editoriale a cura della Dott.ssa Mara Azzi 

Dall’azienDa 

Riconoscere le abilità intellettive in una società multietnica 

Presentati al Convegno nuovi strumenti di diagnosi 

Grazie “Giochi Preziosi” 

Tanti Regali per la Pediatria 

Convegno nazionale per un Ospedale sicuro 

La sicurezza sul lavoro nelle strutture sanitarie alla luce 

delle nuove modifiche normative 

Nuovo Ambulatorio Infermieristico 

Dedicato ai portatori di stomie 

Circulating Nurse 

Figura infermieristica per umanizzare l’assistenza in 

Blocco Operatorio 

Infermiere: un ruolo sempre più prezioso 

Investire sulla professionalità 

Case Manager è già operativo 

Una sfida per il futuro dell’assistenza 

Grande attenzione ai prodotti alimentari 

Qualità igienico-sanitar ie garantite da sistemi di 

autocontrollo aziendali 

Qualità delle prestazioni e sicurezza del paziente 

I percorsi avviati dall’Azienda Ospedaliera 

rUBriCHe 

News in corsia! 

@posta! 

L’esperto risponde 

Da DeSenzano/lonato 

Quando i medici hanno a cuore il paziente 

Dall’Emodinamica alla Cardiologia Pediatrica, focus 

sull’attività dell’Unità Operativa di Cardiologia e UTIC 

Mercatino Natalizio 

Del C.P.S. di Lonato 

Cinema, informatica, sport, volontariato e ortoterapia 

Tutti i progetti della C.R.A. 

Da gavarDo/Salò 

Ortopedia e Traumatologia 

Tutti i numeri del Reparto specializzato nella chirurgia del ginocchio 

Condividere un dono 

All’Ospedale di Gavardo 

Da manerBio/leno 

Malattie del pavimento pelvico 

Il Rotary dona una nuova apparecchiatura 

Al via il Servizio Distrettuale di Assistenza Residenziale (SDAR) 

Attività svolta all’interno dell’Ospedale di Leno 

“La bestia sta nel corpo dell’angelo” 

Il libro di Sheyla Bobba sulla fibromialgia 

Prosegue a pieno ritmo l’attività del Centro Odontostomatologico 

Una risposta concreta alle esigenze del territorio 

A partire da questo numero il nostro periodico 

aziendale News viene stampato su carta FSC 

(Forest Stewardship Council). Il marchio FSC 

garantisce che il legno e i suoi derivati 

(cellulosa e carta) provengono da una gestione 

delle foreste responsabile e corretta dal 

punto di vista ambientale, sociale ed economico. 

FSC assicura che i boschi o la piantagione 

d’origine siano gestite secondo criteri 

che tutelino l’ambiente, siano utili per i 

lavoratori e per le popolazioni locali e validi 

dal punto di vista economico.

NeWs DAL DIRETTORE 

Nel precedente numero abbiamo definito le 

caratteristiche dei servizi del Dipartimento 

di Salute Mentale finalizzati alla cura delle 

malattie psichiatriche tenuto conto della prevalenza di 

tali disturbi in soggetti di giovane età e avevamo rinviato 

a questo numero la risposta reale che l’Azienda 

Ospedaliera di Desenzano offre a tali bisogni. 

Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM), diretto dal Dr. 

Francescomaria Saviotti, ha sviluppato numerosi programmi 

tra cui quattro finanziati da Regione Lombardia: 

due riguardanti l’Unità Operativa di Neuropsichiatria 

Infantile e dell’Adolescenza e due condotti nell’ambito 

delle Unità Operative di Psichiatria. 

1) “Supporto specialistico neuropsichiatrico 

all’accoglienza, alla presa in carico e al 

trattamento di adolescenti inseriti in comunità 

educativa”. Questo progetto consente di 

identificare precocemente i problemi psicopatologici 

che possono insorgere nei giovani ospiti delle comunità educative, strutture socio 

assistenziali che ospitano giovani con difficoltà familiari e di relazione sociale. 

2) “Centro di intervento precoce per la promozione dello sviluppo 

della vita di relazione nei primi anni di vita”. è un programma 

IN ALTO: 


Direttore Generale 

dell’Azienda Ospedaliera 

di Desenzano d/G. 

orientato a sviluppare nelle Pediatrie aziendali un intervento di diagnosi precoce di quei disturbi neuropsichiatrici 

che potrebbero condizionare fortemente lo sviluppo di alcuni bambini ricoverati. La diagnosi precoce di 

disturbi dello sviluppo permette di limitare i danni che non possono essere corretti da interventi tardivi e non 

coordinati. 

3) “organizzazione dei percorsi di cura nel DSm: l’integrazione delle risorse e la valutazione 

degli interventi”. L’obiettivo di questo progetto è il completo inserimento dei pazienti in un percorso 

che garantisca l’inclusione sociale attraverso la rete dei servizi territoriali partendo dalla consapevolezza 

che l’efficacia degli interventi sanitari nelle patologie psichiatriche di lunga durata è strettamente collegata con 

il coordinamento delle risorse sanitarie, sociali, di associazionismo e istituzionali del territorio. 

4) “interventi psicoeducativi per pazienti con disturbo bipolare e loro familiari”. Considerata 

la gravità di tale patologia associata spesso a disabilità, menomazione del funzionamento psicosociale e 

ad un elevato rischio di suicidio oltre al frequente abuso di sostanze stupefacenti e di alcool, il progetto si propone 

di avviare interventi psicoeducativi sistematici di gruppo su un campione di pazienti con disturbo bipolare 

e loro familiari. Tali interventi sono finalizzati a: 

• gestire la malattia 

• convivere con essa 

• identificarla precocemente 

• aiutare i pazienti a ridurre il numero di ricadute. 

Quelli brevemente descritti sono solo alcuni dei progetti sviluppati dal Dipartimento di Salute Mentale della 

nostra Azienda Ospedaliera. 

Si tratta di un lavoro lungo e complesso che richiede professionalità, dedizione, energie e sforzi che noi chiediamo 

continuamente ai nostri operatori, i quali, silenziosamente, svolgono un lavoro fondamentale e di grandissimo 

impatto sociale dove i progressi sono spesso poco visibili, ma contribuiscono a migliorare significativamente 

la qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari. 

Il Direttore Generale 


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NeWs AZIENDALI 

RICONOSCERE LE 

ABILITà INTELLETTIvE 

IN UNA SOCIETà 

MULTIETNICA 

Presentati al Convegno 

nuovi strumenti di diagnosi 

Lo scorso 11 dicembre il Servizio di Neuropsichiatria 

Infantile e dell’Adolescenza dell’Azienda 

Ospedaliera diretto dal Dr. Carlo Benvenuti ha 

organizzato, presso l’Aula Magna A. Doninelli dell’Ospedale 

di Desenzano, il Convegno “La valutazione 

delle abilità intellettive in età evolutiva e in una società 

multietnica: nuovi strumenti di diagnosi”. Il Convegno 

ha analizzato e approfondito gli strumenti utilizzati 

per la valutazione cognitiva dei piccoli pazienti e ha 

introdotto ulteriori strumenti di diagnosi da utilizzare 

in caso di sospetti disturbi dell’apprendimento, anche 

in presenza di differenze culturali e linguistiche (test 

transculturali) al fine di intraprendere appropriate iniziative 

riabilitative ed educative. Le società odierne infatti, 

in particolare quelle economicamente più avanzate, 

sono destinate a diventare multietniche e ciò pone 

problematiche legate all’integrazione sociale, ma 

anche scolastica. Laddove viene richiesta una valutazione 

psicometrica (ovvero delle capacità intellettive) 

questa deve essere attendibile, soprattutto in considerazione 

di possibili interferenze dovute a difficoltà di 

comunicazione. Ai test transculturali già in uso si sono 

aggiunti pertanto nuovi strumenti diagnostici, tra i 

quali il “Cognitive Assessment System” (o test CAS- 

Naglieri) presentato nel corso del Convegno dal suo 

stesso ideatore, il Prof. Jack A. Naglieri dell’Università 

George Mason della virginia, ed analizzato anche dal 

Dr. Stefano Taddei, Ricercatore dell’Università di Firenze 

e curatore della versione italiana del test. Al 

Convegno ha partecipato, tra gli altri, anche il Prof. 

Giuseppe Cossu, dell’Università di Parma, che ha 

messo a confronto i presupposti teorici che stanno alla 

base del test di Naglieri, ovvero le teorie sull’intelligenza 

di A. Lurija, con le più attuali conoscenze sui sistemi 

neurofunzionali e sulla diagnostica neuropsicologica. 

Il Prof. Cossu ha anche illustrato un test da lui 

grazie “giochi Preziosi!” 

Tanti regali per la Pediatria 

IN bASSO: 

La locandina con il 

programma 

del Convegno. 

In tutte le valutazioni diagnostiche presentate 

al Convegno è stato sottolineato 

l’obiettivo comune di una appropriatezza e 

precocità degli interventi a favore di 

bambini con difficoltà di apprendimento. 

ideato (il TNP o Test Neuropsicologico Prescolare) per 

una diagnosi precocissima di vulnerabilità per i disturbi 

di apprendimento. ❑ 

—Teresina Bertoletti 

Anche quest’anno la giornata di Santa Lucia e le festività natalizie dei piccoli pazienti ricoverati 

nelle Pediatrie di Desenzano, Gavardo e Manerbio sono state allietate dai molti giocattoli donati 

da Giochi Preziosi. L’iniziativa ha rallegrato i reparti che accolgono i bimbi e riscosso un 

grande consenso tra i degenti e le loro famiglie, offrendo un dono a tutti i piccoli costretti a trascorrere 

i giorni di festa e gioia lontani dalle proprie case. L'Azienda Ospedaliera ringrazia Giochi Preziosi per la collaborazione 

che dura ormai da tanti anni e per la disponibilità e sensibilità dimostrate. ❑ 


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CONvEGNO 

NAZIONALE PER UN 

OSPEDALE SICURO 

La sicurezza sul lavoro nelle strutture sanitarie alla 

luce delle nuove modifiche normative 

A SINISTRA: 

Un momento 

del Convegno. 

Al Convegno, organizzato dal 

Servizio Prevenzione e Protezione 

diretto dal p.i. Claudio Ferri 

sono intervenuti la Direzione 

Generale Sanità Regione 

Lombardia, la Direzione Regione 

Lombardia di INAIL e 

ISPESL e il Procuratore Aggiunto 

del Tribunale di Torino 

Raffaele Guariniello. 

Una giornata per promuovere e favorire iniziative 

volte a rafforzare la sicurezza nelle strutture sanitarie, 

far conoscere le più significative modifiche 

apportate al Testo Unico, propositi di miglioramento 

degli enti coinvolti e per proporre soluzioni di 

tipo organizzativo/gestionale. Se ne è parlato lo scorso 

12 novembre presso l’Aula Magna A. Doninelli dell’Ospedale 

di Desenzano nel corso del Convegno “Sicurezza 

sul lavoro. Il D.Lgs. 81/08 nelle strutture sanitarie 

alla luce delle nuove modifiche” patrocinato da Direzione 

Generale Sanità Regione Lombardia, Direzione 

nuovo ambulatorio infermieristico 

Dedicato ai portatori di stomie 

aumento dell’incidenza delle patologie cronico-degenerative 

a carico dell’ultimo tratto dell’intestino 

L’ 

ha comportato un aumento del numero di portatori di 

stomie addominali. Da tempo l’Azienda Ospedaliera ha 

intrapreso un percorso di miglioramento del rapporto 

fra Ospedale e territorio tramite la continuità assistenziale 

delle cure per le dimissioni e ammissioni protette. 

Inoltre negli ultimi anni la figura dell’infermiere ha subito 

notevoli modifiche sia sotto l’aspetto formativo che 

legislativo, portandolo ad un sempre più elevato grado 

di autonomia che l’Azienda Ospedaliera ha inteso utilizzare 

per rispondere alle esigenze del territorio nella 

corretta gestione dei pazienti portatori di colostomieileostomie 

e urostomie tramite la creazione di un nuovo 

Ambulatorio infermieristico che rappresenta un punto 

di riferimento importante per chi vive una situazione di 

disagio legata alla stomia, sia temporanea che permanente, 

e fornisce risposte adeguate alle problematiche 

che si possono presentare. è in quest’ottica che è attivo 

da tempo presso l’Ospedale di Manerbio un Ambulatorio 

per la gestione dei pazienti portatori di stomia al 

quale si affianca un nuovo servizio anche all’Ospedale 

di Desenzano. Il nuovo Ambulatorio ha mosso i primi 

passi il 28 ottobre 2009, è collocato al I° piano nell’area 

adibita al Servizio Pre-ricoveri ed è aperto al pubblico il 

giovedì dalle ore 14.30 alle 16.30. Le prenotazioni vengono 

effettuate direttamente dall’infermiere dell’Ambulatorio 

al numero 030.9145607. Tra i progetti futuri si intende 

estendere questa attività anche all’Ospedale di 

Gavardo per fornire risposte alle necessità della valle 

Sabbia e dell’alto Garda. ❑ 


Regionale INAIL, Dipartimento Regionale ISPESL, Associazione 

Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e 

Protezione in Ambiente Sanitario (AIRESPSA) e Società 

Italiana dell’Architettura e dell’Ingegneria per la 

Sanità (SIAIS). Sono stati affrontati argomenti di primario 

interesse: dall’attuazione di sistemi di gestione 

della sicurezza alla redazione di un piano di emergenza, 

dalla realizzazione del Documento Unico di valutazione 

dei rischi da interferenze all’esposizione a campi 

elettromagnetici. ❑ 


Circulating nurse 

Figura infermieristica per umanizzare 

Nel complesso delle attività di assistenza al paziente, 

il ruolo dell’infermiere di Sala Operatoria 

è sempre stato defilato, quasi nascosto, e necessita 

quindi di un chiarimento, arricchimento e 

ridefinizione. Questo è possibile grazie all’adozione 

di nuovi strumenti che, oltre ad essere volti all’umanizzazione 

dell’assistenza e alla gestione del 

rischio - e non solo nell’atto chirurgico - vedono la 

realizzazione di un’assistenza infermieristica a 360 

gradi, suddivisa nelle varie fasi pre, intra e post 

operatorio. In considerazione del fatto che in Blocco 

Operatorio l’assistenza infermieristica partecipa 

attivamente alla gestione dell’intervento, la buona 

riuscita dell’intervento stesso è condizionata anche 

da una buona organizzazione dell’assistenza perioperatoria. 

Per cercare di rendere concreti questi 

principi, è stata avviata presso il Blocco Operatorio 

dell’Ospedale di Desenzano una nuova sperimentazione 

mirata all’introduzione della figura del 

Circulating Nurse (C.N.). Il C.N. è un professionista 

che si occupa di percorsi assistenziali complessi 

al fine di garantire l’attività perioperatoria e, attraverso 

la relazione di empatia con il paziente ed il 

Dalla sperimentazione fino ad ora attuata 

risulta che il paziente adeguatamente 

informato sul percorso riferisce 

una diminuzione dell’ansia pre operatoria 

e si sente compartecipe al 

proprio piano di cura. 

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INFERMIERE: 

UN RUOLO 

SEMPRE PIù 

PREZIOSO 

Investire sulla professionalità 

Negli ultimi anni la figura dell’infermiere ha 

subito notevoli modifiche sia sotto l'aspetto 

formativo che sotto quello legislativo, con 

un sempre più elevato grado di autonomia e competenza. 

L’infermiere, inoltre, rappresenta l’imprescindibile 

raccordo tra medico e paziente. Per questo, 

valorizzarne adeguatamente il ruolo significa 

credere nella centralità del paziente e fare davvero 

qualcosa di concreto affinchè questa centralità 

venga rispettata e garantita. L’Azienda Ospedaliera 

ha investito molto in questa direzione in risposta 

alle diverse esigenze che si manifestano nella 

gestione dei pazienti. ❑ 


l’assistenza in blocco Operatorio 

team multiprofessionale presente durante l’intervento, 

opera anche per la riduzione del rischio di errore (near 

miss). Questa figura, individuata dal Coordinatore Infermieristico 

all’interno del team infermieristico, ha il 

compito, possedendo competenze sia di strumentazione 

che di anestesia, di relazionarsi con il paziente e di svolgere 

più ruoli: clinico, manageriale, di coordinamento e 

di educazione. Il ruolo del C.N. è affidato ad una figura 

infermieristica in quanto il processo che deve essere governato 

è riconducibile per competenze, abilità e conoscenze 

al profilo dell'infermiere che, per le mansioni che 

gli vengono affidate, si occupa di percorsi assistenziali 

complessi. Il C.N. nasce con lo scopo di finalizzare le risorse 

mantenendo un elevato standard di qualità assistenziale, 

nella logica del contenimento dei costi. Nel 

concreto il C.N. esegue il colloquio preoperatorio con il 

paziente, gestisce la seduta operatoria determinando i 

tempi di Sala attraverso la pianificazione dell’assistenza 

e delle problematiche emergenti e ne verifica l’efficacia 

nel postoperatorio attraverso un nuovo colloquio con il 

paziente guidato da un questionario creato appositamente. 

Inoltre, gestisce le apparecchiature ed i presidi 

attraverso una corretta modulistica ed effettua, a fine seduta, 

un colloquio (cosiddetto debriefing) con il coordinatore 

infermieristico al fine di analizzare le problematiche 

emerse dagli incontri pre e postoperatori con il paziente 

e durante l’intervento chirurgico stesso. Il debriefing 

ha anche lo scopo di attuare un processo continuo 

di miglioramento qualitativo e gestionale della Camera 

Operatoria mantenendo sempre il paziente al centro 

dell’attenzione. ❑ 


il Case manager è già operativo 

Per un’assistenza sempre più efficace 

In uno scenario sanitario nel quale sempre più 

spesso si parla dell’esigenza di erogare ai pazienti 

un’assistenza globale, personalizzata ed a 

misura d’uomo, dove i degenti manifestano sempre 

maggiori necessità, diventa importante accettare 

delle sfide che portano anche a cambiamenti 

organizzativi. In questo contesto, nel quale le 

strutture sanitarie hanno bisogno oltre che di tecniche 

e tecnologie avanzate anche di professionisti 

competenti, aggiornati e che presentino un’alta 

dose di umanità, si inserisce la figura dell’infermiere 

Case Manager (Gestore del Caso). Tale figura, 

presente presso l’Unità Operativa di Chirurgia 

Polispecialistica a degenza breve dell’Ospedale di 

Manerbio - individuata in un’infermiera che ha 

frequentato il Corso di Alta Specializzazione di 

Case Manager presso l’Ospedale Sant’Orsola Malpighi 

di Bologna - rappresenta un innovativo modello 

organizzativo dell’assistenza, che può rispondere 

a tutte le esigenze dei pazienti senza dimenticare 

la necessità, sempre più incalzante per 

gli enti sanitari, di ridurre le degenze, i relativi costi 

e di rispondere a criteri di efficienza ed efficacia. 

Obiettivo primario del Case Manager infermieristico 

è dunque quello di migliorare l’adeguatezza 

dell’assistenza sanitaria durante tutto l’evento 

patologico e in qualunque struttura. La metodologia 

adottata si basa sul coordinamento e l’utilizzo 

di risorse adeguate, sull’appropriatezza degli 

interventi e sul monitoraggio dei risultati raggiunti, 

con il non trascurabile effetto di una riduzione 

dei costi e dei tempi di degenza. Inoltre, utilizzando 

tale modello, gli infermieri possono ottimizzare 

i livelli di autocura dei loro pazienti, fornire 

qualità e continuità riducendo la frammentazione 

delle cure, accrescere la qualità di vita e aumentare 

la soddisfazione del degente e dello staff 

sanitario dimostrando così anche la competenza 

del loro ruolo. 

Il Case Manager infermieristico consente 

di rendere più armoniosa e soddisfacente 

la degenza, ma soprattutto 

è il riferimento per il paziente dall’inizio 

della degenza al momento 

della dimissione in merito a consigli, 

educazione sanitaria e supporto per i 

familiari, per affrontare una convalescenza 

più cosciente e consapevole. 

L’infermiere Case Manager ha a sua disposizione 

uno strumento importante all’interno del 

percorso di cura stesso: il Percorso Clinico Assistenziale, 

un piano scritto che funziona come 

guida per un’assistenza al paziente adeguata e 

puntuale. ❑ 


7


GRANDE ATTENZIONE AI 

PRODOTTI ALIMENTARI 

Qualità igienico-sanitarie garantite da sistemi di 

autocontrollo aziendali 

Negli ultimi anni si è posta particolare attenzione alla qualità di tutti i prodotti acquistati 

al fine di garantire i propri utenti nel momento della fruizione delle prestazioni. 

In quest’ottica particolare attenzione è stata riservata 

anche alla qualità dei prodotti alimentari ed al loro utilizzo per la 

preparazione dei pasti per i degenti. Per qualità di un prodotto alimentare 

si intende la valutazione delle caratteristiche qualitative, 

quantitative ed organolettiche e il continuo miglioramento, in termini 

di qualità, dei prodotti alimentari e del loro utilizzo ha coinvolto 

vari attori all’interno dell’Azienda Ospedaliera ed in particolare 

le Direzioni di Presidio, l’Ufficio Gestione Qualità e Rischio, il 

Servizio Provveditorato, il Servizio Formazione e Aggiornamento, 

le Dietiste e il personale delle Cucine. Inoltre è stata attivata una 

collaborazione con un veterinario dell’ASL e con l’Istituto Zooprofilattico 

per il controllo della qualità dei prodotti alimentari, con 

particolare riferimento alle carni, e per il controllo delle principali 

derrate alimentari utilizzate nella preparazione dei pasti. La sicurezza 

delle produzioni alimentari nelle cucine è fondata principalmente 

sulla responsabilità dei produttori nel garantire la sicurezza 

con procedure di autocontrollo; infatti la trasformazione in piatti 

degli alimenti rappresenta l’anello finale di una filiera, dove gli 

operatori coinvolti sono responsabili del prodotto finale solo per 

quanto di loro competenza. ❑ 

Qualità delle prestazioni e sicurezza del paziente 

I percorsi avviati dall’Azienda Ospedaliera 

Ente Terzo indipendente DNv ha effettuato, nella 

L’ settimana dal 26 al 30 ottobre scorsi, l’audit del Sistema 

di Gestione per la Qualità confermandone la 

certificazione, ottenuta per la prima volta nell’anno 

2000. Le Unità Operative già certificate secondo la 

norma UNI EN ISO 9001:2000 e che hanno ora ottenuto 

la certificazione secondo la versione 2008 della 

norma internazionale ISO sono Medicina Interna, Pediatria, 

Neonatologia e Nido, Servizio Psichiatrico di 

Diagnosi e Cura, Pronto Soccorso, Anatomia Patologica, 

Radiologia, Medicina Trasfusionale, Patologia Clinica, 

Farmacia Interna, Centrale di sterilizzazione e 

Servizio Formazione e Aggiornamento, che possiede 

anche una certificazione di qualità per lo specifico 

settore di attività. L’applicazione della nuova norma, 

curata dall’Unità Gestione Qualità e Rischio diretta 

dal Dr. Antonio Rovere, presenta vari aspetti innovativi 

tra i quali il più importante è la grande rilevanza 

attribuita alle azioni di miglioramento individuate direttamente 

dalle Unità Operative sia nell’ambito della 

qualità che della sicurezza del processo sanitario al fine 

di favorire la creazione di un sistema integrato. Il 

sistema di certificazione ISO è sinergico con il progetto 

di valutazione delle Aziende sanitarie pubbliche e 

private avviato da Regione Lombardia sulla base di 


L’Azienda Ospedaliera, oltre 

al rispetto della normativa 

vigente in materia di qualità 

igienico-sanitaria del processo 

di lavorazione degli alimenti, 

ha adottato anche altri sistemi 

di controllo tra i quali il più 

importante è il sistema di autocontrollo 

HACCP (Hazard 

Analysis Critical Control 

Points) che mira all’analisi dei 

rischi e dei punti critici per un 

controllo totale delle varie 

fasi del ciclo produttivo. 

numerosi standard Joint Commission International; 

entrambi infatti sono mirati al miglioramento della 

qualità dei servizi erogati, con particolare attenzione 

agli aspetti riferiti al rischio clinico e alla sicurezza. 

Ciò impone l’adozione di misure atte a ridurre i margini 

di possibile errore legati all’erogazione di attività 

complesse come quella sanitaria. Tra le misure adottate 

si ricorda la check list perioperatoria che segue il 

paziente nei momenti importanti in reparto - dall’accoglienza 

alla fase post operatoria - e soddisfa numerose 

raccomandazioni emanate dal Ministero della 

Salute e da Regione Lombardia nell’ambito del progetto 

Risk Management. L’attività chirurgica è messa 

sotto controllo grazie alla verifica di tre punti fondamentali: 

“paziente giusto”, “lato intervento giusto” e 

“procedura giusta” che garantiscono un controllo totale 

prima, durante e dopo l’atto chirurgico. Sempre 

nell’ambito della gestione della qualità e del rischio 

sono in programma anche altri percorsi di miglioramento 

per raggiungere una gestione integrata e integrale 

della sicurezza che preveda, oltre al controllo del 

rischio clinico, anche quello dei rischi farmacologico e 

da strumentazione, per garantire prestazioni sempre 

più sicure e il miglioramento costante della qualità. ❑ 


8

NeWs RUBRICHE 

Fabio Filippini, 56 anni, si è laureato nel 1978 presso 

l’Università di Padova. L’anno sucessivo ha iniziato 

l’attività lavorativa presso l’Ospedale di Salò al seguito 

di uno dei maggiori esperti della chirurgia della mano 

con il quale aveva già precedentemente collaborato 

presso la Clinica Ortopedica dell’Ospedale di verona. 

In questa specialità ha perfezionato la propria abilità chirurgica in un territorio, 

quello della valle Sabbia, che, vista l’alta concentrazione di fabbriche, 

registra spesso, purtroppo, incidenti sul lavoro. In seguito si è dedicato alla 

chirurgia traumatologica, chirurgia complessa non riproducibile, che impone 

una buona conoscenza delle vie di accesso chirurgiche e dei materiali 

utilizzati. Ha inoltre sviluppato un’ottima conoscenza dell’artroscopia, tecnica 

operatoria mininvasiva che, grazie anche ai numerosi corsi frequentati 

sin dai primi anni ‘90, utilizza quotidianamente e con padronanza per il 

trattamento delle lesioni meniscali e legamentose del ginocchio, della spalla 

e della caviglia. E’ specializzato nella chirurgia protesica di primo impianto 

e di revisione del ginocchio, dell’anca e della spalla. Ha svolto funzioni di 

Responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia-Traumatologia dal 2001 fino 

alla recente nomina a Direttore dell’Unità Operativa stessa. 

Negli ultimi mesi del 2009 sono stati nominati tre nuovi 

Direttori di Struttura Complessa. All’Ospedale di 

Gavardo sono stati nominati il Dr. Fabio Filippini, 

Direttore dell’Unità Operativa Ortopedia-Traumatologia 

e la Dr.ssa Donatella Cattarelli per l’Unità Operativa 

Pediatria-Neonatologia. 

A Desenzano, il Dr. Vincenzo Pucci è stato nominato 

Direttore dell’Unita Operativa Oculistica. 

Sempre all’Ospedale di Desenzano, il Prof. Carlo Zola 

ha lasciato la Chirurgia per raggiunti limiti di età ed è 

è stato sostituito dal 1 Gennaio 2010 dal Dr. Marco Braga. 

Donatella Cattarelli, 50 anni, si è laureata nel 

1984 presso l’Università degli Studi di Milano dove si 

è specializzata in Pediatria e in Nefrologia. Ha lavorato 

dal 1988 al 1998 presso la Nefrologia dell’Ospedale 

dei Bambini come Responsabile della Nefrologia 

e Dialisi Pediatrica e dal 1998 al 2008 presso la Neonatologia 

e Terapia Intensiva Neonatale degli Spedali 

Civili di Brescia, da dove si è poi trasferita all’Ospedale 

di Gavardo. Agli Spedali Civili si è occupata della 

terapia intensiva di neonati estremamente prematuri 

(ventilazione, nutrizione e metabolismo). Ha 

svolto attività di ricerca nell’ambito della nefrologia 

perinatale con particolare attenzione all’insufficienza 

renale acuta dei neonati estremamente prematuri, su 

cui ha anche curato pubblicazioni scientifiche internazionali 

e ha tenuto relazioni a congressi nazionali 

e internazionali. E’ stata Responsabile dell’Ambulatorio 

di Nefrouropatie Malformative degli Spedali Civili 

con gestione dalla diagnosi e 

counseling prenatale alla diagnosi 

e follow up postnatale. Ha seguito 

stage all’estero tra cui nel 1985 

presso l’Hospital Necker Enfants 

Malades di Parigi sulla nefrologia 

pediatrica e nel 2000 presso l’Hospital 

Universitarie Hautepierre 

di Strasburgo sulla terapia intensiva 

neonatale. 

v i n c e n z o 

Pucci, 43 anni, si 

è laureato con lode 

presso l’Università 

di Padova nel 1990 

e in seguito si è 

specializzato in Oftalmologia, 

sempre 

con lode, presso l’Università di verona. 

Ha effettuato numerosi stages internazionali 

in chirurgia vitreoretinica, come 

negli Stati Uniti (a Detroit) ed in 

Spagna (a Barcellona). Proviene dall’Azienda 

Ospedaliera di verona dove è 

stato Responsabile della Struttura 

Semplice di Chirurgia Retinica e del 

Centro della Maculopatia presso l’Ospedale 

Borgo Trento. Ha al suo attivo 

oltre 4.000 interventi di chirurgia della 

cataratta, glaucoma, distacchi retinici e 

trapianti corneali. E’ stato autore di oltre 

60 articoli e capitoli di libri pubblicati 

anche su riviste internazionali e, 

dal 2001, è Professore a contratto della 

Scuola di Specialità in Oftalmologia 

presso l’Università di verona. 

News in corsia! 

La Direzione Aziendale 

approfitta di queste 

pagine per ringraziare il 

Prof. Zola per gli anni di servizio svolti 

presso l’Azienda Ospedaliera e per augurare 

buon lavoro ai nuovi Responsabili. 


marco Braga, 51 anni, si è laureato con il massimo dei 

voti nel 1983 presso l’Università degli Studi di Brescia dove, 

a partire dal Iv anno di Corso, ha frequentato la Cattedra di 

Patologia Speciale Chirurgica e Propedeutica Clinica. Si è 

specializzato, sempre con il massimo dei voti, in Chirurgia 

Generale presso l'Università degli Studi di Parma nel luglio 

1988 e nel 1993, presso l’Università di Brescia, in Chirurgia 

dell'Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva Chirurgica. 

Dal 1986 ha lavorato presso la I e la II Divisione di Chirurgia 

Generale degli Spedali Civili svolgendo una consistente 

attività operatoria nei vari settori della chirurgia generale. 

Nell’ultimo decennio si è occupato in particolare di 

chirurgia laparoscopica e mininvasiva, di chirurgia oncologica 

dell’apparato digerente, di chirurgia 

endocrina (tiroide e paratiroidi) e di 

senologia. Ha praticato e pratica routinariamente 

attività endoscopica diagnostica 

ed operativa delle prime vie digestive 

(esofago, stomaco e duodeno) e del 

colon. E’ inoltre autore di circa 150 pubblicazioni 

scientifiche cliniche e sperimentali 

e di numerose comunicazioni 

congressuali.

NeWs RUBRICHE 

@posta! 

MENZIONE PER I Sig.ri/re: 

Dr. Moretti (Cardiologia); Dr.ssa Prandini (Rianimazione) e 

Dr.ssa Tira (Nefrologia) dell’Ospedale di Manerbio 

Brescia, 24.03.2009 

Il 25 febbraio u.s. è stato ricoverato nella Vostra struttura ospedaliera di Manerbio 

mio padre, il Sig. B.S., deceduto poi il 7 marzo... solo poco tempo fa. 

Scrivo queste poche righe perchè penso che Lui avrebbe desiderato che io lo facessi, e 

per menzionare, quindi, la buona operatività e professionalità dei reparti di cui è stato 

ospite... ma, soprattutto, per citare le altissime doti di umanità, di delicatezza, di comunicazione, 

ma anche della contestuale schiettezza e chiarezza esplicativa dei Dottori MARCO MORET- 

TI, ANTONELLA PRANDINI e PAOLA TIRA constatata personalmente, durante il vissuto terminale 

di mio padre. La presente, in breve, è per indicarVi questi Dottori affinchè li “teniate da conto”... 

gelosamente..., li valorizziate, investiate in loro e li additiate ad esempio per le loro 

rare e preziosissime peculiarità comportamentali e professionali di cui, in queste righe, ho solo 

accennato. 

RingraziandoVi ancora per le attenzioni e per tutti i tentativi comunque adoperati per mio padre, 

porgo i miei più distinti saluti. 

F.S.(lettera firmata) 

Qualche chilo in più? Dopo le feste è facile. 

verifica se il tuo peso rientra nei limiti di accettabilità; 

la tabella qui di seguito rappresentata ti può 

essere d’aiuto: calcola il tuo BMI (o IMC: Indice di 

Massa Corporea). Il BMI è una semplice formula 

nella quale si divide il peso della persona per l’altezza 

al quadrato. 

BMI= Peso (kg)/Quadrato dell’altezza (m 2 ) 

Il risultato va confrontato con questa tabella: 

CLASSIFICAZIONE BMI (KG/M 2 ) 

PESO BASSO

NeWs DA DESENZANO/LONATO 

QUANDO 

I MEDICI HANNO 

A CUORE 

IL PAZIENTE 

Dall’Emodinamica alla Cardiologia 

Pediatrica, focus sull’attività clinica 

dell’Unità Operativa di Cardiologia e UTIC 

“Un degente a proprio agio e collaborante 

combatte meglio la malattia”. Questo il 

principio cardine attorno al quale ruota 

l’attività dell’Unità Operativa di Cardiologia e UTIC 

(Unità Terapia Intensiva Cardiovascolare) dell’Ospedale 

di Desenzano diretta dal Dr. vigilio Ziacchi. 

Il valore aggiunto di questa Unità che tratta tutte le 

patologie cardiovascolari e le urgenze in ambito cardiologico, 

è la grande attenzione verso il paziente, e 

un approccio a 360 gradi che non sia centrato solo 

sulla malattia. Nel 2010 verrà attivato il Servizio di 

Emodinamica, che permetterà di potenziare ulteriormente 

l’offerta sanitaria della Cardiologia, consentendo 

la cura di tutti i pazienti presso il nostro 

ospedale ed evitando così trasferimenti in altre 

strutture. verrà inoltre aggiornata la sala di Elettrofisiologia 

con l’acquisto di nuove apparecchiature tra 

cui un poligrafo di ultimissima generazione che consentirà 

di effettuare una sorta di mappa del segnale 

elettrico del cuore, curando in modo sempre più 

preciso le aritmie e abbattendo i tempi di scopia, ovvero 

dell’utilizzo delle radiazioni ionizzanti, con riduzione 

dei rischi per pazienti e operatori. Un'altra 

novità molto apprezzata dalla popolazione locale è 

la recente istituzione dell’Ambulatorio di Cardiologia 

Pediatrica per bambini dall’età neonatale fino all’adolescenza 

dove lo sviluppo della componente 

clinica e di quella ecocardiografica garantiscono un 

approccio globale ai piccoli pazienti. Per l’avvio del- 

mercatino natalizio 

Del C.P.S. di Lonato 

Anche quest’anno il Centro Psico Sociale dell’Ospedale 

di Lonato ha organizzato nei giorni 

9, 10 e 11 di dicembre il tradizionale Mercatino 

di Natale. Nella grande bancarella allestita all’ingresso 

principale dell’Ospedale di Desenzano dipendenti 

e visitatori hanno trovato tanti lavori 

realizzati dagli ospiti del C.P.S. tra cui tovaglie, canovacci 

da cucina, addobbi e alberi di Natale, articoli 

di decoupage e tanto altro ancora. Le idee regalo 

sono state, come sempre, molto apprezzate e 

il sostegno manifestato da tante persone ha permesso 

la vendita di tutti i lavori preparati. Il ricavato 

dalla vendita verrà utilizzato per le attività 

riabilitative. ❑ 


l’Ambulatorio sono stati effettuati nuovi investimenti 

tra i quali l’acquisto di due sonde pediatriche che, 

affiancate ai nuovi letti per l’UTIC, hanno permesso 

di migliorare sia l’offerta sanitaria che il comfort dei 

ricoverati. L’Unità Operativa di Cardiologia e UTIC 

eroga servizi di diagnostica per l’inquadramento del 

paziente e della malattia e, dal 1978, anno di impianto 

del primo pacemaker/defibrillatore, prestazioni 

di tipo interventistico. I cardiostimolatori utilizzati 

oggi hanno lo scopo di intervenire in caso di 

arresto cardiaco, ma anche di migliorare la contrattilità 

del cuore donandogli il massimo della fisiologicità 

e prevenendo così gli infarti. In questo contesto, 

la lunga esperienza dei medici del reparto e il livello 

elevato degli apparecchi garantiscono la sicurezza 

dei pazienti. L’attività ambulatoriale offre la possibilità 

sia di eseguire prestazioni di base quali visite 

cardiologiche, elettrocardiogrammi, ecocardiogrammi 

e prove da sforzo (cicloergometro) che uno studio 

approfondito dei pazienti a rischio di morte improvvisa 

grazie all’utilizzo di apparecchiature altamente 

sofisticate come quelle recentemente acquistate 

per lo studio del sistema neurovegetativo. E’ 

inoltre presente un Servizio di Ecografia Cardiologica 

altamente qualificato e accreditato dalla Società 

Italiana di Ecografia Cardiovascolare a testimonianza 

della crescita professionale dell’equipe medica e 

dell’elevato livello delle strumentazioni in grado di 

svolgere tutte le indagini (ecocardiocolordoppler a 

riposo e da stress, ecocardiotransesofageo) che la 

cardiologia attuale esige. 


La Cardiologia in cifre! 

10 medici - 16 posti letto accreditati di cui 2 

di day hospital e 6 posti letto di UTIC con circa 

1.000 ricoveri l’anno - 3.500 visite - 4.500 

ecocardiogrammi - 1.200 prove da sforzo al 

cicloergometro - 700 elettrocardiogrammi dinamici 

secondo Holter - 150 pacemakers - 50 

defibrillatori - 50 studi elettrofisiologici e relative 

ablazioni più o meno complesse. 

11

NeWs DA DESENZANO/LONATO 

CINEMA, 

INFORMATICA, SPORT, 

vOLONTARIATO 

E ORTOTERAPIA 

Tutti i progetti della C.R.A. 

Gli utenti della 

C.R.A. hanno realizzato 

e venduto un 

calendario nato dal 

progetto dell’ortoterapia 

il cui ricavato 

sarà utilizzato per le 

attività riabilitative 

della Comunità. 

La Comunità Riabilitativa ad alta Assistenza 

(C.R.A.) di Lonato fa parte dell’Unità Operativa 

di Psichiatria n. 21 diretta dal Dr. Gianluigi 

Nobili ed è una struttura in grado di ospitare fino 

a 20 pazienti in regime residenziale, quindi per 

tutte le 24 ore del giorno. I pazienti vengono seguiti 

da un’equipe multidisciplinare che comprende 

due medici, tra i quali il Dr. Fabio Teti, Responsabile 

della Struttura, una psicologa, infermieri ed 

educatori ai quali si affianca l’importante opera dei 

volontari. L’attività è caratterizzata dallo sviluppo 

dell’aspetto diagnostico e dall’avvio di progetti terapeutico-riabilitativi 

mirati a potenziare le capacità 

dei pazienti e ad incrementarne l’autonomia 

permettendo loro di far fronte al proprio disagio 

anche gestendo autonomamente le attività quotidiane. 

Numerosi i progetti avviati che comprendono 

sia attività mirate allo sviluppo delle capacità 

cognitive, sociali e relazionali - come la lettura e la 

visione di film, i gruppi di discussione, i giochi di 

gruppo e l’utilizzo del computer - sia attività che 

tendono a recuperare o far acquisire abilità specifiche, 

organizzate spesso in collaborazione con il 

Centro Psico Sociale dell’Ospedale di Lonato. Tra 

queste vi sono passeggiate all’aria aperta organizzate 

con il Club Alpino Italiano, lezioni di acquagym 

presso la piscina di Desenzano e lezioni 

di ginnastica nella palestra dell’Oratorio di Lonato, 

partite di calcetto, attività di volontariato al canile 

di Desenzano e l’ortoterapia. 

Quest’ultima, avviata di recente, ha permesso di 

creare un orto dotato di serre, indispensabili per le 

colture invernali, che viene interamente curato dagli 

ospiti della C.R.A. L’idea, nata da un paziente 

esperto di giardinaggio, prevede un impegno alla 

portata di tutti con risultati facilmente visibili e 

quindi di grande soddisfazione e consente ai pazienti 

di socializzare ed interagire con gli altri. 

Gli utenti impegnati nelle coltivazioni, in totale un 

gruppo di 8 persone tra cui 3 ospiti che se ne occupano 

in modo continuativo, acquisiscono fiducia e 

autostima e il clima tranquillo e sereno che questo 

tipo di lavoro impone, li aiuta ad aprirsi al dialogo 

e al confronto. Inoltre prendersi cura di organismi 

viventi in un ambiente salubre favorisce il senso di 

responsabilità, rappresenta un’occasione di socializzazione 

e di sviluppo del senso di efficacia personale. 

La realizzazione dell’orto è stata possibile 

grazie alla collaborazione di un cittadino di Lonato 

che ha fresato il terreno vicino all’Ospedale per 

renderlo coltivabile. Aiuti come questo sono molto 

importanti poichè, mettendo a disposizione le proprie 

abilità o offrendo semplicemente compagnia, 

si regala un supporto prezioso agli ospiti e agli 

operatori nella progettazione e nello sviluppo di 

nuove idee, nonché nella pianificazione delle attività. 


12

NeWs GAVARDO/SALÒ 

ORTOPEDIA E 

TRAUMATOLOGIA 

Tutti i numeri del Reparto specializzato 

nella chirurgia del ginocchio 

Dispone di 35 posti letto accreditati 

di cui 2 di Day Hospital, 

esegue ogni anno 1.500 interventi 

chirurgici e 12.000 visite 

specialistiche. 

Operativa di Ortopedia-Traumatologia 

dell’Ospedale di Gavardo, diretta dal Dr. Fabio 

Filippini, si occupa di tutta la chirurgia 

L’Unità 

protesica delle grandi articolazioni, dell’anca, della 

spalla e del ginocchio e delle revisioni degli impianti 

protesici. Proprio per quanto riguarda la patologia 

del ginocchio, il Reparto offre punte di eccellenza 

grazie sia all’approfondita conoscenza 

della traumatologia e della protesica che all’utilizzo 

delle tecniche artroscopiche. Anche la continua 

e ricca collaborazione con grandi esperti mondiali 

del settore ortopedico ha portato il Reparto ad un 

elevato livello di conoscenza delle tecniche più 

moderne nel campo ortopedico e il loro contributo 

in Sala Operatoria ha permesso all’equipe medica 

di condividere le problematiche operatorie e affinare 

le tecniche chirurgiche. 

attive due Sale Operatorie, una per la 

chirurgia maggiore e una per i piccoli interventi, 

e dall’inizio del 2010 sarà dispo- 

Sono 

nibile anche una nuova Sala Operatoria tecnologicamente 

avanzata che consentirà di eseguire gli 

Condividere un dono 

All’Ospedale di Gavardo 

Lo scorso 9 dicembre l’Unità Operativa di Medicina 

Interna, diretta dal Dr. Gianpiero Aimo, 

ha organizzato presso l’Ospedale di Gavardo la 

prima riunione dei pazienti trapiantati di fegato e 

seguiti presso l’Ospedale dagli epatologi del Reparto 

tramite gli ambulatori, il Day Hospital e il 

Reparto di degenza. 

Da tempo si sentiva la necessità di far conoscere 

tra loro pazienti provenienti da esperienze diverse 

confrontandole e promovendo un’attività 

informativa con il territorio sul tema del trapianto 

epatico. Sono intervenuti una decina di pazienti 

con i loro familiari, il Dr. Matteo Donataccio 

e il Dr. Giorgio Dalle Ore dell’Ospedale Borgo 

Trento di verona che si occupano di trapianti e 

con i quali si è creato da anni un proficuo sodalizio 

e molti medici del Gruppo Epatologico di Gavardo 

costituito da vari professionisti quali gastroenterologi, 

chirurghi, radiologi e oncologi. 

Era presente anche la Sig.ra Laura Perazzani - 

Presidente dell’Associazione Trapiantati Fegato di 

verona - ed è stato avviato il progetto per l’apertura 

di una Sezione dell’Associazione anche presso 

il nostro Ospedale. 

i n t e r v e n t i 

p r o g r a m - 

mati rend 

e n d o 

q u i n d i 

sempre dis 

p o n i b i l e 

una Sala 

Operatoria 

per la chirurgia 

traumatologica 

urgente. 

Nella realtà quotidiana l’invecchiamento della popolazione 

sta portando ad un incremento del 6% 

annuo della traumatologia dell’anziano e delle patologie 

degenerative - quali ad esempio l’artrosi - 

e, considerato il bacino di utenza di circa 130.000 

abitanti, la preparazione e la costante formazione 

degli operatori - sia medici che infermieri - e l’idoneità 

delle Sale Operatorie, l’Unità Operativa di 

Ortopedia-Traumatologia è preparata adeguatamente 

per affrontare le future problematiche. ❑ 


IN bASSO: 

Un momento dell’incontro dei 

pazienti trapiantati all’Ospedale 

di Gavardo. 

L’auspicio per il 2010 è che questo sia stato solo il 

piacevole inizio di una attività utile e necessaria 

per incrementare la cultura del trapianto nel nostro 

territorio. ❑ 


13

NeWs MANERBIO/LENO 

MALATTIE DEL 

PAvIMENTO PELvICO 

Il Rotary dona una nuova apparecchiatura 

donazione che contribuisce a completare 

la strumentazione del Centro di Riabilitazione 

dell'Ospedale di Manerbio, in 

“Una 

continua crescita anche dal punto di vista della professionalità 

degli operatori. Tanto che dal primo di 

febbraio le aperture al pubblico saranno portate a 

due giornate settimanali, con la garanzia della presenza 

di un medico specialista in malattie del pavimento 

pelvico e di un operatore sanitario”. Questo 

l'annuncio della Dr.ssa Mara Azzi, Direttore Generale 

dell'Azienda Ospedaliera di Desenzano, a margine 

della cerimonia di consegna della nuova apparecchiatura 

da parte del Rotary Club Brescia - Manerbio, 

da sempre sensibile ai bisogni del territorio 

in cui opera e in particolare a quelli dell'Ospedale, 

dove lavorano alcuni soci molto attivi e presenti. Il 

Centro di Riabilitazione, coordinato dal Dr. Francesco 

Puccio, è attivo da circa due anni e tratta sia pazienti 

sottoposti a intervento chirurgico per tumore 

del retto che possono essere 

portatori di una stomia, 

sia pazienti sottoposti 

a intervento chirurgico 

ricostruttivo con 

anastomosi distale coloanale, 

che necessitano di 

vari trattamenti specifici 

volti ad attivare, mantenere 

o rinforzare i sistemi 

di continenza anale. 

Nella maggior parte delle 

situazioni patologiche 

al via il Servizio Distrettuale di assistenza residenziale (SDar) 

Attività svolta all’interno dell’Ospedale di Leno 

Inaugurato il 30 ottobre dall’Assessore alla Sanità 

Dr. Luciano Bresciani - alla presenza del Direttore 

Generale dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano 

Dott.ssa Mara Azzi e del Direttore Generale della 

ASL di Brescia Dr. Carmelo Scarcella - lo SDAR è un 

servizio innovativo di assistenza residenziale temporanea 

realizzato a seguito di accordi tra l’Azienda 

Ospedaliera di Desenzano, la Dominato Leonense 

Sanità e l’ASL di Brescia che, tramite il Distretto n. 5, 

ne coordina e presidia le attività. La struttura ubicata 

all’interno dell’Ospedale di Leno, è destinata ad 

anziani e malati fragili non ricoverabili perché in fase 

non acuta, ma per i quali l'insorgenza o l'aggravamento 

di patologie richiedono un supporto clinico, 

terapeutico ed assistenziale non gestibile a domicilio. 

Si tratta di pazienti che necessitano, ad esempio, 

Le malattie degli organi pelvici, quale 

che ne sia l' origine (tumorale o dovuta 

ad alterazioni anatomiche) possono 

comportare gravi limiti alla vita sociale 

e relazionale delle persone colpite. 

è importante curare il male responsabile 

della malattia, ma è necessario anche garantire 

al paziente una qualità di vita 

dignitosa e soddisfacente. 

l'intervento chirurgico 

risolve il problema di 

base ma non sempre riesce 

a raggiungere un risultato 

“funzionale” che soddisfi 

pienamente le aspettative del paziente. 

Per questo il chirurgo deve essere coadiuvato 

da altri specialisti: psicologi, tecnici di riabilitazione 

e oncologi. La riabilitazione pertanto costituisce 

un elemento terapeutico importante quanto lo 

stesso intervento chirurgico fornendo ai pazienti 

enormi vantaggi psicologici, fisici e sociali, grazie alla 

rapida ripresa della vita di relazione e dell'attività 

lavorativa. Le tecniche riabilitative che possono essere 

applicate sono biofeedback, stimolazione elettrica 

funzionale e kinesiterapia pelvi-perineale. 

Queste tecniche possono essere applicate a pazienti 

proctologici, ginecologici o urologici: è necessario 

che l'indicazione venga posta da uno specialista in 

malattie del pavimento 

pelvico che faccia riferimento 

a un centro accreditato 

dotato di apparecchiature 

idonee specifiche 

per questo tipo di 

terapia, come quello attivo 

presso l'Ospedale di 

Manerbio (appuntamenti 

al Centro Unico di 

P r e n o t a z i o n e 

030.9037555). ❑ 


di frequenti valutazioni mediche, osservazione infermieristica, 

monitoraggio dei parametri vitali, terapie 

parenterali o assistenza respiratoria intermittente, 

qui garantite dalla presenza dell’infermiere 24 

ore su 24. Di fondamentale importanza il coinvolgimento 

del Medico di Medicina Generale che, oltre a 

proporre il ricovero, è anche responsabile della conduzione 

clinica dell’assistito. I ricoveri sono di norma 

di durata compresa tra 7 e 20 giorni, i posti letto 

disponibili sono cinque in prossimità del Reparto di 

Riabilitazione. All’inaugurazione hanno partecipato 

anche numerosi Medici di Medicina Generale che 

hanno aderito al progetto, il Sindaco di Leno Dott. 

Pietro Bisinella e il Presidente della Società Dominato 

Leonense Sanità Geom. vittorio Biemmi. ❑ 


14

A DESTRA: 

Locandina dell'evento. 

“LA BESTIA STA 

NEL CORPO 

DELL’ANGELO” 

Il libro di Sheyla Bobba sulla fibromialgia 

Èstato presentato lo scorso 12 dicembre presso 

l’Aula Magna Mons. Franceschetti dell’Ospedale 

di Manerbio il libro “La bestia sta 

nel corpo dell’angelo” della giovane scrittrice italiana 

Sheyla Bobba. 

Per l’autrice, che scrive poesie sin dall'infanzia e 

oggi, poco più che trentenne, ha già pubblicato 

parte del suo lavoro, dopo molti anni di sofferenza 

fisica nel 2001 è arrivata la diagnosi di fibromialgia. 

Ed è proprio questa la “bestia” raccontata nel 

libro. 

L'opera intende accendere i riflettori su una malattia 

considerata “invisibile”, ancora poco conosciuta 

da molti medici, sostenuta e combattuta da altri, 

nella speranza che serva come supporto a chi è 

ammalato, ma anche ai medici, ai parenti e agli 

amici. Un aiuto per comprendere e saper gestire i 

cambiamenti che, inesorabilmente, la malattia porta 

nella vita di un fibromialgico e al tempo stesso 

uno stimolo alla ricerca di sensibilizzazione e di 

auspicate soluzioni per questo inestricabile rebus 

diagnostico, per questa patologia che ancora oggi 

non ha una cura, ma solo rimedi temporanei per 

recuperare al meglio, per non peggiorare. 

La presentazione è stata a cura del Dr. Lorenzo 

Bettoni, reumatologo ed immunologo clinico dell’Ospedale 

di Manerbio, nonché Responsabile medico 

dell’Associazione Nazionale di malati di Fibromialgia 

ed Encefalomielite Mialgica denominata 

ANFISC Onlus. 

Hanno partecipato anche la Dr.ssa Luigia Manisco, 

Responsabile del Servizio Immunoematologia e 

Medicina Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera, 

NeWs MANERBIO/LENO 

Azienda Ospedaliera 

di Desenzano del Garda 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

❱ 

❱ 

L’immagine di copertina del libro raffigura 

un’opera creata appositamente 

dal maestro Elio Lentini, scultore di 

fama mondiale e recente vincitore del 

Leone d’Oro della città di venezia. 

la Sig.ra Rosita Romor, presidente ANFISC Onlus e 

il noto imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini. 

❑ 


graphics_antonella.allegretti@aod.it 

Prosegue a pieno ritmo l’attività del Centro odontostomatologico 

Una risposta concreta alle esigenze del territorio 

A 

ttivo dal 14 aprile 2009 e situato al primo piano dell’Ospedale di Leno, il Centro Odontostomatologico 

offre un ampio ventaglio di prestazioni che vanno dall’esecuzione di sedute di igiene dentaria fino 

a complesse prestazioni di ortodonzia. vengono erogate infatti tutte le prestazioni a partire dalla semplice 

ablazione del tartaro, sedute di fluoroprofilassi per rinforzare lo smalto nei bambini, otturazioni, endodonzia, 

estrazioni di denti, impianti e alta chirurgia nonché protesi fisse e mobili. L’accesso alla prima visita, 

necessaria per la definizione del piano di cura, avviene tramite prenotazione al numero 030.9037285 

senza impegnativa (ad esclusione delle patologie cliniche). 

Il servizio, altamente innovativo, fornisce una risposta concreta alle esigenze del territorio e permette ai 

cittadini di usufruire di cure dentarie con tariffe agevolate all’interno dell’Ospedale. 

Nel 2010 verrà attivato un altro Centro Odontostomatologico a Salò che potrà fornire risposte anche alle 

esigenze dei cittadini residenti nella zona. ❑ 


15

novembre/dicembre 2009 - Azienda Ospedaliera di Desenzano del ...

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