Tenute Unite - Edizioni Rendi srl
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Appunti di viaggio<br />
“Viviamo.<br />
E, mentre trascorre il tempo,<br />
costruiamo una casa fatta di ricordi.<br />
Vi andremo ad abitare, un giorno<br />
ma troveremo che non ha pareti<br />
né pavimento.<br />
“Amor, ch’a nullo amato<br />
amar perdona”<br />
Solo un tetto<br />
di un azzurro intenso.<br />
Non servirà bussare,<br />
aria limpida e tersa, alla porta.<br />
Il campanello, un punto di domanda.<br />
Hai amato? Allora entra.<br />
E inizia tu a costruire il tetto.<br />
Con una prima splendente stella.<br />
Come il tuo amore.<br />
Rossa”.<br />
Sandra Greggio, Un tetto d’amore<br />
(Chicchi di Riso, 2011)<br />
<strong>Tenute</strong> <strong>Unite</strong><br />
una scelta di vita sostenibile<br />
a cura di Laura Stradaroli<br />
foto © Giovanni Pasini<br />
Luca Binzoni, Manuela Borgognoni e il piccolo Mattia,<br />
proprietari di <strong>Tenute</strong> <strong>Unite</strong>, agriturismo sostenibile<br />
che si trova a Polenta di Dante, frazione di Bertinoro (FC)<br />
Cari lettori non potevo che concludere l’ultima pubblicazione del 2011 con un<br />
viaggio dedicato all’Italia, il giardino d’Europa, che nasconde gioielli di inestimabile<br />
valore. Tra questi ho scelto un cameo della mia terra, la Romagna, e<br />
precisamente Polenta di Dante, frazione del comune di Bertinoro, nelle prime<br />
colline forlivesi che si affacciano sulla pianura.<br />
La frazione si trova a circa 3,4 km dal centro del paese, sul crinale che da Monte<br />
Cavallo digrada lentamente fino a Monte Casale, ad una altezza di 270 metri sul<br />
livello del mare.<br />
Tra vigneti, alberi da frutto e uliveti, si “nasconde” un agriturismo a conduzione<br />
familiare. <strong>Tenute</strong> <strong>Unite</strong>. Un luogo magico, accogliente, silenzioso, dove si<br />
respirano i profumi della terra e la quotidianità non conosce ritmi frenetici.<br />
In questi luoghi è ancora il gallo la prima sveglia del mattino, mentre il campanile<br />
della Pieve scandisce le ore.<br />
Terra di Etruschi, Umbri, Romani e forse Longobardi, cantata da Dante Alighieri<br />
e da Giosué Carducci, vanta un tessuto culturale notevole. Ma quella di <strong>Tenute</strong><br />
<strong>Unite</strong> è anche una bella storia d’amore di due giovani che hanno scelto di vivere<br />
sostenibile, nel rispetto delle tradizioni legate alla natura e ai suoi frutti.<br />
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La storia dell’azienda<br />
<strong>Tenute</strong> <strong>Unite</strong> è nata nel 1996, dall’idea<br />
del proprietario Luca Binzoni che, ricercando<br />
la valorizzazione dell’agricoltura<br />
collinare locale, avviò un progetto<br />
di coltivazione di vigne e di frutti<br />
di bosco in serra.<br />
Oggi dispone di 20 ettari di terreni,<br />
sapientemente distribuiti nelle valli circostanti,<br />
ottenendo il meglio dall’esposizione<br />
solare e dalla brezza marina,<br />
indispensabili per la cura e la coltivazione<br />
di viti e ulivi.<br />
La coltura di frutti di bosco in serra e<br />
la produzione di miele completano le<br />
attività produttive dell’azienda.<br />
<strong>Tenute</strong> <strong>Unite</strong> segue una filosofia produttiva<br />
caratterizzata dalla ricerca<br />
assidua della qualità e del continuo<br />
miglioramento dei prodotti; la piccola<br />
realtà si sta affermando proprio grazie<br />
alla proposta di prodotti genuini che,<br />
pur utilizzando tecniche innovative e<br />
all’avanguardia, rispettino e valorizzino<br />
la tradizione romagnola.<br />
La validità di questa scelta è testimoniata<br />
anche dal conferimento di riconoscimenti<br />
e premi.<br />
I vigneti<br />
Le vigne Binzoni si estendono per oltre<br />
12 ettari e compensano la limitata<br />
estensione con la varietà dei terreni e<br />
delle uve. Infatti, oltre alla coltivazione<br />
dei vitigni classici della tradizione romagnola,<br />
come Sangiovese, Cagnina,<br />
Albana, Trebbiano e Pagadebit, le vigne<br />
sono organizzate anche per ospitare<br />
varietà che hanno il compito di ammorbidire,<br />
esaltare ed equilibrare i vini,<br />
quali Cabernet, Barbera e Nebbiolo.<br />
I frutti di bosco e il miele<br />
La coltivazione di frutti di bosco, certo<br />
innovativa per il territorio, avviene nelle<br />
serre aziendali, riscaldate durante l’inverno:<br />
in questo modo si raccolgono<br />
lamponi rossi e gialli (varietà inconsueta<br />
ma dall’aroma e dall’aspetto invitante),<br />
fragoline di bosco e more. I frutti di<br />
bosco, venduti sfusi o trasformati in deliziose<br />
confetture, possono rendere le<br />
colazioni e i dolci una golosa e nutriente<br />
tentazione. Da provare certamente le<br />
fragoline di bosco caramellate. L’Azienda<br />
inoltre ospita numerose arnie per la<br />
Polenta di Dante<br />
a la Pieve di San Donato<br />
Il nome del paese deriva probabilmente da<br />
“polentia” di origine romana o “pollens” di origine<br />
longobarda. Il primo documento che cita<br />
la presenza della Pieve è datato 911. Quindi<br />
sono i Da Polenta che prendono il nome dalla<br />
frazione e diventano Signori di Ravenna. Il<br />
sommo Poeta Dante Alighieri, esule fiorentino,<br />
viene ospitato dai Da Polenta, quando il<br />
Signore era Guido Novello. Con ogni probabilità<br />
in questo periodo scrive parte della Divina<br />
Commedia citando diversi personaggi del<br />
circondario. Nel V canto dell’Inferno racconta<br />
lo sfortunato amore di Paolo e Francesca detta<br />
“Da Rimini”. In realtà Francesca nasce “Da<br />
Polenta” e diventa “Da Rimini” quando viene<br />
data in sposa a Gianciotto Malastesta. Di particolare<br />
interesse all’interno della Pieve sono<br />
i capitelli che sovrastano le colonne laterali a<br />
destra della navata centrale. Non ci sono documenti<br />
certi sulla costruzione della Pieve, ma<br />
diversi segni ne mostrano l’origine longobarda.<br />
Nella frazione è presente e visitabile una<br />
torre con annesso parte del castello dei “Da<br />
Polenta” il cui primo documento, che ne cita<br />
la presenza, è del 1031. Con ogni probabilità<br />
Francesca vi ha abitato, poiché i Da Polenta<br />
amavano far crescere e proteggere le persone<br />
care, in quella fortezza quasi inespugnabile.<br />
Sul sagrato della Pieve di San Donato si<br />
celebra annualmente, il primo sabato dopo la<br />
Festa dell’Ospitalità, il Raduno Carducciano.<br />
La pieve di San Donato è resa celebre dalla<br />
poesia La chiesa di Polenta di Giosuè Carducci.<br />
La domanda che Carducci si pose nei<br />
versi, “forse qui Dante inginocchiossi?” fece sì<br />
che il piccolo paese venisse ribattezzato col<br />
nome di “Polenta di Dante”. La chiesa custodisce<br />
ancora molte parti della costruzione originale<br />
(colonne, capitelli, cripta) della fine del<br />
IX secolo e fu rimaneggiata alla fine del XVIII<br />
secolo e alla fine del XIX secolo, che vide anche<br />
la costruzione del campanile (1898).<br />
La produzione dell’olio<br />
Non esaurite le energie con la coltivazione<br />
di vigneti e frutteti, nel 2004 il titolare ha deciso<br />
di riprendere l’antica tradizione frantoiana<br />
bertinorese, con l’apertura di un frantoio<br />
per olive e la coltivazione di oliveti.<br />
Il frantoio oggi è uno dei fulcri dell’attività<br />
aziendale. Da fine ottobre a dicembre, subito<br />
dopo la fine della vendemmia, avviene<br />
la raccolta delle olive locali; contemporaneamente,<br />
grazie all’abilità del personale<br />
che giorno e notte si dedica alla molitura,<br />
comincia la produzione dell’olio. è proprio<br />
la delicata fase della spremitura che influisce<br />
fortemente sulla qualità finale del prodotto:<br />
per questo motivo, concordemente<br />
alla filosofia aziendale volta alla continua<br />
ricerca della qualità, si esegue unicamente<br />
la spremitura meccanica a freddo. Ciò consente<br />
di ottenere esclusivamente olio extravergine<br />
di oliva e di qualità tanto elevata da<br />
avere già ricevuto alcuni riconoscimenti e<br />
aver vinto un prestigioso premio.<br />
Dall’oliveto alla tavola<br />
L’ Azienda produce olio extravergine di oliva,<br />
ottenuto dalla molitura meccanica a freddo<br />
di olive proprie e di conferenti locali.<br />
Le principali cultivar di olive utilizzate sono<br />
leccino e frantoio che, per le loro caratteristiche,<br />
conferiscono al prodotto un gusto fruttato<br />
e leggero, gradevole nell’accostamento<br />
ai piatti della tradizione o anche al baccalà e<br />
al pane casereccio.<br />
Unica la tipologia di olio extravergine di oliva<br />
“Canto V”, che nel 2006 presentava un’acidità<br />
pari a 0.20%.<br />
Una volta raccolte e selezionate le olive migliori<br />
e dopo averle lavate, si può finalmente<br />
avviare il processo estrattivo, che si articola<br />
principalmente nelle fasi di<br />
- frangitura (o molitura)<br />
- gramolatura<br />
- estrazione<br />
al termine delle quali otteniamo l’olio extravergine.<br />
Dopo un breve periodo di sedimentazione,<br />
l’olio è pronto per essere consumato.<br />
Non si esegue filtraggio o decantazione.<br />
Sempre con l’olio extravergine di oliva vengono<br />
prodotte anche creme nutrienti per il<br />
viso e per il corpo.<br />
Fonte: www.tenuteunite.it<br />
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“Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,<br />
prese costui de la bella persona<br />
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.<br />
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,<br />
mi prese del costui piacer sì forte,<br />
che, come vedi, ancor non m’abbandona.<br />
Amor condusse noi ad una morte.<br />
Caina attende chi a vita ci spense”.<br />
Dante Alighieri – La Divina Commedia<br />
Inferno, Canto V<br />
A buon intenditor...<br />
Crema di ricotta con salsa<br />
di fragoline caramellate<br />
Ingredienti per 4 persone<br />
300 g di ricotta fresca<br />
100 g di zucchero a velo<br />
1 bicchiere di albana passita<br />
1 vasetto di fragoline caramellate<br />
Preparazione<br />
Lavorare la ricotta con lo zucchero<br />
a velo fino ad ottenere una<br />
crema liscia e omogenea, quindi<br />
riporre in frigorifero.<br />
Mettere in una casseruola il vino<br />
e riscaldare a fuoco lento; aggiungere<br />
le fragoline caramellate<br />
e amalgamare.<br />
Sistemare la crema di ricotta<br />
nelle coppette e versare la salsa<br />
di fragoline calda.<br />
Il ristorantino<br />
produzione e la vendita di miele di acacia,<br />
castagno, millefiori e melata. Confettura<br />
di lamponi rossi, lamponi gialli,<br />
more e fragoline di bosco: sono 4 tipiche<br />
confetture prodotte in azienda, dal<br />
sapore dolce e delicato, come quelle di<br />
lamponi, o leggermente acidulo, come<br />
quelle di fragoline e more.<br />
Si prestano ad essere consumate<br />
per la colazione rendendola gustosa<br />
e genuina, ma sono ottime anche<br />
se utilizzate per crostate o in abbinamento<br />
a formaggi tipici locali come lo<br />
“squacquerone” e “il raveggiolo”. Un<br />
accostamento più ricercato è quello<br />
con formaggi di alta stagionatura o<br />
addirittura erborinati.<br />
Fragoline di bosco caramellate: è una<br />
delle più ricercate golosità ed è un prodotto<br />
deliziosamente indicato per piatti<br />
particolari e occasioni speciali.<br />
Da provare accostate a zabaione, creme<br />
di ricotta o mascarpone, con uno<br />
sciroppo ottenuto a base di vino dolce<br />
passito: saranno sicuramente apprezzate<br />
per la delicatezza dell’abbinamento!<br />
Ottime anche per accompagnare<br />
formaggi, persino i più saporiti, magari<br />
insieme all’Albana Passita “Canto V”.<br />
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Mentre la mamma è in cucina con la nonna Antonella per<br />
preparare la cena degli ospiti, Luca si occupa di Mattia<br />
e lo coinvolge anche nel servizio ai tavoli<br />
Le cene conviviali sono all’insegna<br />
del sorriso e della cordialità. è come<br />
trovarsi a casa di amici, dove si è<br />
coinvolti dal brillante Luca in un<br />
gioco di sapori e di arte culinaria<br />
La piscina sopra il ristorantino<br />
Viaggio tra legno, sapori e Terme<br />
La storia di Luca e Manuela è un esempio,<br />
sempre più frequente, del radicale cambiamento<br />
che si è disposti a fare nella ricerca di<br />
una qualità della vita più serena e più felice.<br />
Lui, iscritto all’ISEF, lavora per mantenersi agli<br />
studi. Imbianchino, operaio, fornaio... poi la<br />
decisione di dedicarsi alle coltivazioni bio con<br />
incentivi CEE. Non poche sono le difficoltà da<br />
affrontare, tanta la burocrazia e nessuno ti aiuta.<br />
Lei, commessa, barista nelle discoteche,<br />
per arrotondare di giorno lavora insieme alla<br />
madre nei campi di Luca. Raccoglie l’uva, olive,<br />
frutta per confetture e si prodiga al frantoio.<br />
Condividono insieme amicizia, fatica, preoccupazioni,<br />
soddisfazioni. Ed è così che capiscono<br />
di essere fatti per stare insieme: non hanno<br />
paura di mettersi in gioco pronti a rischiare per<br />
un progetto di vita comune. E arriva Mattia, il<br />
loro primo bambino che, inevitabilmente, condivide<br />
la giornata dei genitori. L’azienda si specializza<br />
e Luca decide di gestire altre tenute e<br />
di dare una risposta completa al mercato con<br />
l’allevamento di carni nostrane (come i maiali<br />
allo stato brado e lavorazione artigianale del<br />
prodotto) che la moglie propone in gustosi manicaretti<br />
nel piccolo e accogliente ristorante. Il<br />
locale, completamente ristrutturato e rivestito<br />
in legno, ricorda le baite di montagna e dalla<br />
terrazza si ammirano i tramonti sulle colline<br />
bertinoresi. Tra gli “amici” che lo frequentano<br />
anche il cantante Biagio Antonacci. Il menù è<br />
a sorpresa o su richiesta, ma va di pari passo<br />
coi frutti di stagione, seguendo le ricette della<br />
nonna (c’è sempre una nonna sapiente in ogni<br />
famiglia romagnola che ha sicuramente attinto<br />
dalla “Marietta” governante di Pellegrino Artusi).<br />
Ma la famiglia Binzoni-Borgognoni non si<br />
ferma qui. In progetto l’attivazione di camere<br />
per soggiornare all’insegna del relax e di un<br />
percorso benessere che si lega anche alle<br />
Terme di Fratta, altra frazione a pochi Km da<br />
Polenta. Verso il fondovalle infatti sono presenti<br />
sorgenti d’acqua ad altra concentrazione di<br />
minerali e si hanno affioramenti di acqua sulfurea,<br />
ferrosa e salata. Tali sorgenti non sono altro<br />
che fenomeni di acqua fossile, di acqua del<br />
mare rimasta intrappolata negli strati rocciosi<br />
al momento dell’emersione delle terre, e che<br />
lentamente filtra verso la superficie dagli strati<br />
terrosi. Le sorgenti d’acqua, oltre a determinare<br />
il nome dei torrenti, hanno permesso anche,<br />
nell’Ottocento, la produzione industriale di acque<br />
minerali e la creazione di uno stabilimento<br />
termale nella vicina Fratta Terme oggi trasformato<br />
in un vero e proprio centro benessere.<br />
“L’amore non ha altro desiderio che quello di realiz zarsi, ma se amate ed è inevitabile che<br />
abbiate dei desideri, fate in modo che essi siano questi: svegliarsi all’alba con le ali al cuore<br />
e ringraziare per un altro giorno d’amore”.<br />
Khalil Gibran<br />
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