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ANABORAPI - Strada Provinciale per Trinità 32/A - 12061 Carrù (Cn ...

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Dall’Associazione<br />

N U M E R O 6<br />

4<br />

gene della miostatina cioè presentavano<br />

una sola copia del<br />

gene in questione. L’interesse<br />

che sta suscitando questa sco<strong>per</strong>ta,<br />

in particolare nel Nord<br />

America è davvero notevole,<br />

anche <strong>per</strong>ché il gene della miostatina<br />

della Piemontese sembra<br />

influenzare, oltre che lo sviluppo<br />

delle masse muscolari,<br />

anche la qualità dalla carne ed<br />

in particolare la tenerezza; è<br />

<strong>per</strong>ò opportuno sottolineare<br />

come la presenza di questo gene<br />

mutato non significhi automaticamente<br />

Razza Piemontese<br />

pura: è infatti possibile, attraverso<br />

l’incrocio di ritorno, ottenere<br />

dei soggetti omozigoti che<br />

in realtà sono dei meticci di<br />

seconda generazione; semplificando<br />

un poco le cose un soggetto<br />

meticcio omozigote ha, in<br />

linea di massima, almeno 3/4 di<br />

sangue Piemontese.<br />

Poiché tutti i tori di F.A. sono,<br />

come si è detto, portatori di questo<br />

carattere, la ricerca del gene<br />

non sembrerebbe presentare,<br />

almeno nella nostra realtà, una<br />

particolare rilevanza ai fini selettivi;<br />

ben più interessante è<br />

invece l’utilizzo di questa sco<strong>per</strong>ta<br />

<strong>per</strong> la tutela del prodotto:<br />

è infatti possibile, attraverso<br />

l’analisi del DNA, escludere che<br />

un soggetto sia di Razza<br />

Piemontese se non presenta il<br />

gene della miostatina mutata;<br />

poiché l’analisi può essere svolta<br />

anche a partire da un minuscolo<br />

pezzo di carne si può ad esempio<br />

individuare la carne di un<br />

Garronese o di un Limousine<br />

che fosse fraudolentemente<br />

spacciata <strong>per</strong> carne di<br />

Piemontese.<br />

Durante i prossimi mesi<br />

l’Anaborapi svolgerà, in collaborazione<br />

con l’Istituto Lazzaro<br />

Spallanzani ed il Consorzio di<br />

Tutela, una ricerca atta a verificare<br />

la possibilità di applicare<br />

questa tecnica in campo: in pratica<br />

si tratterà di prelevare dei<br />

frammenti di carne nelle macellerie<br />

e nelle mense certificate<br />

dal Consorzio e verificare che il<br />

gene della miostatina mutata sia<br />

sempre presente.<br />

BIBLIOTECA<br />

Antonio Mario Pilla “Valutazione genetica e scelta degli animali” Ed<br />

Edagricole-Bologna (XII + 212 pagine, _25,00). L’animale<br />

zootecnico può essere considerato come una macchina trasformatrice<br />

di prodotti non direttamente utilizzabili dall’uomo,<br />

sia <strong>per</strong> la loro inidoneità ad essere digeriti, assorbiti<br />

ed assimilati, sia <strong>per</strong> il basso grado di nobiltà nutrizionale<br />

e quindi di appetibilità. Molto appetibili sono, invece, i<br />

prodotti di origine animale: latte, carne, uova. Come ogni<br />

macchina trasformatrice, anche quella animale la si vuole<br />

quanto possibile efficiente: minimo consumo e massimo<br />

rendimento. E proprio <strong>per</strong> raggiungere al meglio gli obiettivi,<br />

Antonio Mario Pilla, docente universitario, ha realizzato<br />

uno strumento conoscitivo ed o<strong>per</strong>ativo.<br />

“Valutazione genetica e scelta degli animali” affronta la<br />

genetica quantitativa seguendo un itinerario graduale.<br />

La materia è stata organizzata in modo da consentire<br />

quattro livelli di lettura dal più sintetico e generale al<br />

più approfondito e specifico. Il livello più specialistico si avvale, inoltre,<br />

di “finestre” <strong>per</strong> un approfondimento ed ampliamento di alcuni<br />

argomenti. Un volume che si rivolge a studenti di Agraria e Veterinaria,<br />

ricercatori, tecnici del settore zootecnico ed allevatori.<br />

Leggiamo sul numero<br />

5/2002 de “La razza bovina<br />

Piemontese” l’articolo “Pronti<br />

i professionisti della zootecnia”<br />

firmato dalla professoressa<br />

Pagano Toscano e, a<br />

tal proposito, facciamo rilevare<br />

quanto segue: La laurea<br />

triennale in Produzioni<br />

Animali di cui si parla<br />

nell’articolo, rispetto alla tradizionale<br />

laurea quinquennale<br />

in Scienze e Tecnologie<br />

Agrarie concentra l’attività<br />

didattica sul settore zootecnico<br />

(a scapito di altri, inevitabilmente)<br />

approfondendo<br />

molte tematiche che<br />

in una laurea meno specifica<br />

(seppur con due anni di<br />

studi in più) non si possono<br />

sviluppare pienamente.<br />

Ciò nonostante, di fronte alla<br />

legge questo nuovo laureato,<br />

una volta su<strong>per</strong>ato l’esame<br />

di Stato ed iscritto al relativo<br />

Albo nella sezione “zoonomi”<br />

non vanta competenze<br />

su<strong>per</strong>iori a quelle del<br />

dottore agronomo e del dottore<br />

forestale. Semplicemente,<br />

rispetto a questi<br />

ultimi, vista la sua specifica<br />

preparazione, può esercitare<br />

attività professionale nel solo<br />

campo zootecnico. In questo<br />

ambito, tuttavia, gli è preclusa<br />

l’attività progettuale<br />

(DPR <strong>32</strong>8/2001). Al pari dei<br />

venti laureati elencati nell’articolo<br />

(ai quali auguriamo di<br />

diventare presto “zoonomi”<br />

e di poter così esercitare<br />

l’attività) è doveroso ricordare<br />

che ci sono in Piemonte<br />

circa 700 dottori agronomi<br />

e dottori forestali che possono<br />

fare lo stesso mestiere.<br />

Tra questi, tra l'altro, un<br />

certo numero lo sta facendo<br />

da quasi vent’anni raccogliendo<br />

il pieno consenso<br />

degli utenti (grazie anche ad<br />

una preparazione tecnica<br />

“trasversale” specializzatasi<br />

nel tempo).<br />

Non è il caso di nominarli<br />

tutti: presso le sedi provinciali<br />

degli Ordini dei dottori<br />

Agronomi e Forestali sono<br />

disponibili gli albi, sui quali<br />

sono riportati i dati anagrafici<br />

di tutti gli iscritti (come<br />

richiesto dalla legge, prima<br />

ancora che dal mercato).<br />

Luca Varetto<br />

Presidente Federazione interregionale<br />

dei dottori Agronomi e Forestali<br />

del Piemonte e della Valle d’Aosta.

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