ANABORAPI - Strada Provinciale per Trinità 32/A - 12061 Carrù (Cn ...

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POSTE ITALIANE - SPEDIZIONE IN A.P. ART. 2 - COMMA 20/C - LEGGE 662/96 - D.C. - D.C.I. Torino - N. 6/2002
ANNO XXXIII
N°6 - 2002
ANABORAPI - Strada Provinciale per Trinità 32/A - 12061 Carrù (Cn) - ITALY

N U M E R O 6
2002
Razza Bovina Piemontese
Periodico di informazioni tecniche
economiche e d’attualità a cura
dell’Associazione Nazionale Allevatori
Bovini di Razza Piemontese.
Direttore Responsabile:
Andrea Quaglino
Redazione
Fabia Pacher
Realizzazione grafica e stampa:
L’Artistica Savigliano
Ente Morale giuridicamente riconosciuto
D.P.R. n. 1877/13-11-63
Sede legale
Via Valeggio, 22 - 10128 TORINO
Sede operativa
Strada Trinità, 32/A - 12061 (CN)
Telefono 0173 750.791
Telefax 0173 750.915
e-mail: anaborapi@anaborapi.it
web: www.anaborapi.it
Autorizzazione del Tribunale di
Torino numero 2117
Poste Italiane
Spedizione in abbonamento postale
art. 2 comma 20/c - Legge 662/96
D.C. - D. C. I.
Torino N. 6/2002
Anno XXXIII - Numero 6 / 2002
È consentita la riproduzione di testi o fotografie
citando la fonte.
dall’Associazione
Studi e
Ricerche
dall’Associazione
Mostre
dall’Associazione
Mostre
3
Miostatina
e groppa doppia
di Andrea Quagliano
5
Come gestire
il contenitore del seme
di Ugo Vaccaneo
7
Sommario
Rilievi di macellazione
Uno studio si dati Compral
9
23 a Mostra Nazionale
10
Concorso fotografico
12
Meeting di Rivarolo 2002
13
Piemontese news
14
Prove di progenie
15
Mostre 2002

A N N O 2 0 0 2 Dall’Associazione
Miostatina
e groppa doppia
Interessanti applicazioni
per la tutela del prodotto
Andrea Quaglino
Direttore Anaborapi
Ancora una volta sono le
ricerche condotte negli
Usa a far luce su fenomeni
da tempo conosciuti e
tuttavia non ancora completamente
chiariti. E’ questo il caso
della scoperta della mutazione
genetica che determina la
groppa doppia nella Razza
Piemontese ed in altre razze da
carne: si tratta della mutazione
di un gene che codifica la sintesi
di una proteina denominata
miostatina. Gli autori della
scoperta, hanno proceduto per
analogia, andando a ricercare
nelle razze bovine che presentano
il fenomeno dell’ipertrofia
muscolare, la presenza di un
gene già conosciuto nell’uomo
e nel topo nei quali determina
un deciso aumento delle masse
muscolari; l’ipotesi si è dimostrata
fondata ed in effetti si è
visto, con relativa semplicità,
che le razze con la doppia
coscia presentano tutte una
mutazione di quel particolare
gene. La miostatina è una proteina
che controlla lo sviluppo
delle masse muscolari sia a
livello fetale sia durante l’accrescimento;
nelle razze bovine
che presentano il fenomeno
della groppa doppia una particolare
mutazione fa sì che questa
proteina sia scarsamente
funzionante, così i muscoli si
accrescono più della norma;
tecnicamente il fenomeno è
definito come ipertrofia-iperplasia
in quanto le fibre muscolari
sono sia più grosse sia più
numerose della norma. La mutazione
genetica della Piemontese
è differente da quella delle
altre razze a groppa doppia e
ciò permette di distinguerla
dalle altre razze attraverso
l’analisi del DNA. L’Anaborapi,
in collaborazione con l’Istituto
Lazzaro Spallanzani, ha recentemente
testato tutti i tori di
F.A., inclusi quelli della riserva
genetica, per la ricerca del gene
della miostatina mutata: il
risultato è stato che tutti i tori,
fin dai più vecchi, sono omozigoti
per questo carattere, cioè
presentano due copie di questa
particolare forma del gene;
la ricerca è poi proseguita
testando anche un piccolo
numero di vacche, segnalate
dagli esperti di razza, che non
presentavano il carattere della
coscia (le così dette “nostrali”),
tutte le bovine così individuate
sono risultate eterozigoti per il
3

Dall’Associazione
N U M E R O 6
4
gene della miostatina cioè presentavano
una sola copia del
gene in questione. L’interesse
che sta suscitando questa scoperta,
in particolare nel Nord
America è davvero notevole,
anche perché il gene della miostatina
della Piemontese sembra
influenzare, oltre che lo sviluppo
delle masse muscolari,
anche la qualità dalla carne ed
in particolare la tenerezza; è
però opportuno sottolineare
come la presenza di questo gene
mutato non significhi automaticamente
Razza Piemontese
pura: è infatti possibile, attraverso
l’incrocio di ritorno, ottenere
dei soggetti omozigoti che
in realtà sono dei meticci di
seconda generazione; semplificando
un poco le cose un soggetto
meticcio omozigote ha, in
linea di massima, almeno 3/4 di
sangue Piemontese.
Poiché tutti i tori di F.A. sono,
come si è detto, portatori di questo
carattere, la ricerca del gene
non sembrerebbe presentare,
almeno nella nostra realtà, una
particolare rilevanza ai fini selettivi;
ben più interessante è
invece l’utilizzo di questa scoperta
per la tutela del prodotto:
è infatti possibile, attraverso
l’analisi del DNA, escludere che
un soggetto sia di Razza
Piemontese se non presenta il
gene della miostatina mutata;
poiché l’analisi può essere svolta
anche a partire da un minuscolo
pezzo di carne si può ad esempio
individuare la carne di un
Garronese o di un Limousine
che fosse fraudolentemente
spacciata per carne di
Piemontese.
Durante i prossimi mesi
l’Anaborapi svolgerà, in collaborazione
con l’Istituto Lazzaro
Spallanzani ed il Consorzio di
Tutela, una ricerca atta a verificare
la possibilità di applicare
questa tecnica in campo: in pratica
si tratterà di prelevare dei
frammenti di carne nelle macellerie
e nelle mense certificate
dal Consorzio e verificare che il
gene della miostatina mutata sia
sempre presente.
BIBLIOTECA
Antonio Mario Pilla “Valutazione genetica e scelta degli animali” Ed
Edagricole-Bologna (XII + 212 pagine, _25,00). L’animale
zootecnico può essere considerato come una macchina trasformatrice
di prodotti non direttamente utilizzabili dall’uomo,
sia per la loro inidoneità ad essere digeriti, assorbiti
ed assimilati, sia per il basso grado di nobiltà nutrizionale
e quindi di appetibilità. Molto appetibili sono, invece, i
prodotti di origine animale: latte, carne, uova. Come ogni
macchina trasformatrice, anche quella animale la si vuole
quanto possibile efficiente: minimo consumo e massimo
rendimento. E proprio per raggiungere al meglio gli obiettivi,
Antonio Mario Pilla, docente universitario, ha realizzato
uno strumento conoscitivo ed operativo.
“Valutazione genetica e scelta degli animali” affronta la
genetica quantitativa seguendo un itinerario graduale.
La materia è stata organizzata in modo da consentire
quattro livelli di lettura dal più sintetico e generale al
più approfondito e specifico. Il livello più specialistico si avvale, inoltre,
di “finestre” per un approfondimento ed ampliamento di alcuni
argomenti. Un volume che si rivolge a studenti di Agraria e Veterinaria,
ricercatori, tecnici del settore zootecnico ed allevatori.
Leggiamo sul numero
5/2002 de “La razza bovina
Piemontese” l’articolo “Pronti
i professionisti della zootecnia”
firmato dalla professoressa
Pagano Toscano e, a
tal proposito, facciamo rilevare
quanto segue: La laurea
triennale in Produzioni
Animali di cui si parla
nell’articolo, rispetto alla tradizionale
laurea quinquennale
in Scienze e Tecnologie
Agrarie concentra l’attività
didattica sul settore zootecnico
(a scapito di altri, inevitabilmente)
approfondendo
molte tematiche che
in una laurea meno specifica
(seppur con due anni di
studi in più) non si possono
sviluppare pienamente.
Ciò nonostante, di fronte alla
legge questo nuovo laureato,
una volta superato l’esame
di Stato ed iscritto al relativo
Albo nella sezione “zoonomi”
non vanta competenze
superiori a quelle del
dottore agronomo e del dottore
forestale. Semplicemente,
rispetto a questi
ultimi, vista la sua specifica
preparazione, può esercitare
attività professionale nel solo
campo zootecnico. In questo
ambito, tuttavia, gli è preclusa
l’attività progettuale
(DPR 328/2001). Al pari dei
venti laureati elencati nell’articolo
(ai quali auguriamo di
diventare presto “zoonomi”
e di poter così esercitare
l’attività) è doveroso ricordare
che ci sono in Piemonte
circa 700 dottori agronomi
e dottori forestali che possono
fare lo stesso mestiere.
Tra questi, tra l'altro, un
certo numero lo sta facendo
da quasi vent’anni raccogliendo
il pieno consenso
degli utenti (grazie anche ad
una preparazione tecnica
“trasversale” specializzatasi
nel tempo).
Non è il caso di nominarli
tutti: presso le sedi provinciali
degli Ordini dei dottori
Agronomi e Forestali sono
disponibili gli albi, sui quali
sono riportati i dati anagrafici
di tutti gli iscritti (come
richiesto dalla legge, prima
ancora che dal mercato).
Luca Varetto
Presidente Federazione interregionale
dei dottori Agronomi e Forestali
del Piemonte e della Valle d’Aosta.

A N N O 2 0 0 2 Dall’Associazione
Come gestire
il contenitore del seme
“Controllo del livello di
azoto ed estrema cura nella
manipolazione delle dosi
per non diminuirne
il potenziale fecondante”.
Ugo Vaccaneo
Capo Servizio Centro
Produzione Seme
Sulle pagine di questa rivista
ci siamo più volte soffermati
nel passato sui dati
qualitativi del seme prodotto
dal Centro Tori Anaborapi.
Soprattutto il dato riferito alla
motilità degli spermatozoi,
riscontrato dall’Istituto
“Spallanzani” in occasione dei
periodici controlli effettuati
presso il Centro stesso, ha sempre
evidenziato valori estremamente
positivi e colloca da anni
il nostro Centro ai vertici fra i
Centri di produzione operanti
nel nostro Paese.
Tuttavia, osservando i dati statistici
in possesso dell’Anaborapi,
si rileva che esiste ancora
nelle aziende di Piemontese
una percentuale di ritorni in
calore eccessivamente elevata,
le cui cause meritano di essere
attentamente evidenziate. Se la
qualità del seme è una condizione
necessaria per una buona
fertilità in campo, non va
dimenticato che la fertilità stessa
dipende da tutta una serie di
fattori che tenteremo di analizzare
in questo e nei prossimi
numeri del giornale.
Il Centro Tori garantisce la qualità
del seme fino al momento
in cui esce dai propri magazzini.
Da lì in poi spetta ai vari
soggetti che trasportano il seme
fino ai punti di utilizzazione ed
agli allevatori che detengono il
bidone mettere in atto tutti gli
accorgimenti necessari per una
corretta conservazione del prodotto.
Il seme è molto delicato
e la garanzia di una sua buona
conservazione si ha soltanto se
la dose rimane congelata
all’interno del bidone fino al
momento dell’impiego per la
fecondazione. Il primo fattore
da considerare per mantenere
inalterate nel tempo le caratteristiche
seminali è quindi la corretta
gestione dei contenitori in
cui il seme viene conservato.
Gestione dell’azoto
Tanto per cominciare, il seme
va sempre conservato immerso
in azoto liquido perché è soltanto
la presenza dell’azoto a
garantire che le cellule spermatiche
si mantengano vive ed
inalterate nel tempo protette dal
loro stato di “ibernazione” a
196°C sotto zero.
Se è vero che, come accade
comunemente, l’azoto può
anche non coprire completamente
le paillettes, è anche vero
che una scarsa quantità di azoto
evapora più rapidamente e
rischia di farci rimanere
all’improvviso con il contenitore
“a secco”: a quel punto
tutto il seme del nostro contenitore
è morto e non c’è più
alcuna possibilità di recuperarlo.
È quindi importante controllare
frequentemente il livello
dell’azoto nel contenitore e prevedere
rabbocchi con sufficiente
frequenza.
5

Dall’Associazione
N U M E R O 6
6
Inventario del contenitore.
Nel contenitore dovranno trovare
posto i tori provati (di linea
carne e di linea allevamento)
che saranno stati preventivamente
acquistati in funzione
delle proprie vacche e degli
obiettivi prefissi.
Non dovrà mancare inoltre un
20-25% di seme di tori in Prova
di progenie. È evidente la
necessità di sapere esattamente
in ogni momento quante dosi
si hanno a disposizione, di quali
tori e la loro collocazione nel
contenitore.
Al riguardo, molti recapiti forniscono
degli schemi che rappresentano
la mappa del contenitore:
tale mappa andrà
accuratamente compilata, eventualmente
anche riportando il
colore della paillette, e aggiornata
all’atto del rifornimento
del seme.
La scelta del toro da impiegare
sulla bovina che sta andando in
calore va effettuata “a tavolino”
e la mappa ci consentirà di individuare
la dose prescelta a
“colpo sicuro”.
All’interno del contenitore, inoltre,
il colore della paillette ci
aiuterà ad individuare il toro
desiderato, ma un cartellino
con il nome del toro infilato nel
gobelet ci potrà essere di ulteriore
aiuto. L’aggiornamento
delle quantità anche all’atto di
ogni utilizzazione consentirà di
mantenere aggiornata la situazione
della nostra piccola
riserva aziendale di seme.
Prelevamento della dose
È inutile dire che sono assolutamente
da evitare tutte quelle
operazioni che comportano una
estrazione della paillette
dall’azoto liquido, se non per la
sua effettiva utilizzazione. Mai
togliere la paillette dall’azoto
per leggere il nome del toro e
poi rimetterla dentro!
Avendo individuato attraverso
la mappa la posizione nel
cestello della paillette desiderata,
si porta il cestello stesso
nel collo del contenitore e si
procede al prelevamento della
dose prescelta.
Detta operazione non richiederà
più di qualche secondo,
dopodichè il cestello va immediatamente
reimmerso nel contenitore.
Attenzione a non andare ad
effettuare la fecondazione
dimenticando il cestello nel
collo del contenitore perché la
temperatura del collo non è
quella dell’interno ma è via via
più elevata man mano che si
sale verso l’imboccatura: ciò
potrebbe provocare lo scongelamento
delle paillettes con
danni irreversibili al seme rimasto
nel cestello.
Un livello di azoto troppo basso
nel contenitore rende questa
operazione ancora più delicata
perché potrebbe non esserci
sufficiente azoto nei gobelets a
proteggere il seme quando questo
viene sollevato nel collo del
contenitore.
Le stesse considerazioni valgono
quando si trasferisce il
seme da un contenitore ad un
altro: occorre porre i contenitori
uno a fianco all’altro e completare
il trasferimento il più
rapidamente possibile.
Le conseguenze di una non corretta
esecuzione delle operazioni
(ripetute eventualmente
ad ogni prelevamento di una
dose) possono avere conseguenze
più o meno ingenti e
sicuramente irreversibili sulle
dosi rimaste nel contenitore,
con un conseguente calo di fertilità.
Queste poche considerazioni
ed i consigli che si è ritenuto di
dare possono sembrare assolutamente
ovvi e non degni di
risalto, ma osservando talvolta
l’esecuzione di alcune operazioni
in azienda, si rileva che
non sempre il seme viene
maneggiato con la cura necessaria.
Nei prossimi numeri della rivista
cercheremo di esaminare
alcuni degli altri innumerevoli
aspetti correlati ad una buona
riuscita degli interventi fecondativi
nelle aziende di
Piemontese.

OTTOBRE 2002
Studi e Ricerche
Rilievi di macellazione
Uno studio sui dati Compral
La cooperativa Compral
di Cuneo ci ha gentilmente
fornito i dati di
macellazione relativi a circa
1.000 vitelloni tutti rigorosamente
iscritti al Libro
Genealogico dell’Anaborapi.
Dato il favorevole momento
che sta attraversando il mercato
della razza Piemontese
ci è sembrato interessante
procedere all’elaborazione di
questi dati per fornire informazioni
più approfondite
sulla situazione direttamente
al macello dei vitelloni
Piemontesi.
La prima elaborazione si riferisce
alle medie di IGM,
(inteso come incremento
medio giornaliero), peso al
macello, età e resa al macello.
Trattandosi di soggetti iscritti
al Libro Genealogico si è
potuto facilmente risalire al
peso alla nascita e calcolarne
l’IGM che viene ottenuto da:
peso al macello-peso alla
nascita/giorni di vita.
Come si può osservare nella
tabella 1 il peso medio alla
Tabella 1 - Dati vitelloni Compral
IGM kg/g
Peso macello kg
Età gg
Resa %
MEDIA
1,042
598
541
66,7
DEVIAZIONE
STANDARD
0,151
55,6
78,1
1,9
MIN
0,612
372
308
57,2
MAX
1,638
820
1263
73,2
macellazione dei soggetti è di
598 kg che rientra ancora nei
canoni di uniformità richiesti
dal mercato; l’età media
dei soggetti è, invece, piuttosto
alta arrivando a quasi 18
mesi. Torna forse utile sottolineare
che uno degli obiettivi
della selezione genetica
della Piemontese è la precocità
intesa come sviluppo
delle masse muscolari (circa
550 kg) e raggiungimento
della conformazione da
macello in tempi brevi (circa
15-16 mesi).
A questo proposito riportiamo
i dati del Centro
Genetico dell’Anaborapi
(tabella 2) dove vengono allevati
fino ad 11 mesi di età i
vitelli che diventeranno i
futuri riproduttori per la F.A.
A questi vitelli viene somministrata
una razione un po’
diversa rispetto a quella di un
normale ingrasso aziendale
in quanto l’obiettivo del
Centro Genetico non è quello
di produrre animali da
macello bensì da riproduzione
e quindi è bene che non
siano ingrassati eccessivamente.
Nonostante la razione meno
“spinta” l’IGM del Centro
Genetico è superiore a quello
riscontrato in popolazione e
riportato in tabella 1.
Ciò va a riprova del fatto che
la Piemontese ha delle potenzialità
le quali possono essere
valorizzate migliorando le
condizioni aziendali, velo-
7

Studi e ricerche
N U M E R O 6
Tabella 2 - Dati Centro Genetico
IGM
Kg/g
ETÀ A FINE
PROVA gg
PESO
Kg
1,296 334 442
8
cizzando ed ottimizzando il
processo di ingrassamento a
tutto vantaggio dell’allevatore
stesso. Un’altra elaborazione
che è stata condotta utilizzando
i dati della Compral è
quella relativa alla classificazione
(S)EUROP (tabella 3).
Effettivamente, come più
volte sottolineato, le carcasse
di Piemontese si collocano
praticamente sempre ai massimi
livelli di questa graduatoria
confermandone così la
qualità superiore.
Da notare che oltre il 50%
delle carcasse esaminate va in
classe S.
Infine è stata condotta
un’ulteriore elaborazione
simile a quella di tabella 1,
ma differenziando questa
volta i vitelloni figli di tori F.A.
e i vitelloni figli di tori aziendali.
(F.N.)
Come evidenziato in tabella
4 i vitelloni derivanti da F.A.
estrinsecano meglio le loro
capacità produttive, infatti a
parità di peso alla macellazione
(solo 8 kg di differenza)
i figli dei tori di F.A. sono
pronti in minor tempo (oltre
1 mese prima), hanno un
IGM di 1etto al giorno più
favorevole ed una resa al
macello maggiore di mezzo
punto percentuale.
Questi, riteniamo siano buoni
risultati a riprova della validità
della selezione genetica,
operata dall’Anaborapi per il
miglioramento delle performance
della razza e di conseguenza
di tutta l’economia
aziendale.
Tabella 3
CLASSE
S
E
U
Tabella 4
PESO (Kg)
ETÀ (GG)
IGM
RESA (%)
NUMERO CASI
NUMERO CASI
559
434
37
PADRE F.A.
604
518 (17 mesi)
1,1
67
433
%
54,1
42
3,6
PADRE F.N.
596
561 (18,2 mesi)
1,0
66,5
550

OTTOBRE 2002 Dall’Associazione
PROGRAMMA
Venerdì 8 novembre
14 - 20 arrivo e sistemazione degli animali;
Sabato 9 novembre
Mattino: Identificazione soggetti ed apposizione dei numeri di groppa,
Valutazioni cat. TORELLI e MANZE - Concorsi per le scuole agrarie;
Pomeriggio: Valutazione categorie femminili MANZE e VACCHE.
Domenica 10 novembre
Mattino: Valutazione categorie tori adulti - Proclamazione Campioni Assoluti
ore 12 Premiazione - ore 13.00 Pranzo
Pomeriggio: Concorso paratori junior, Agility cow, stima del peso e gara di mungitura.
Inoltre: confronto tra progenie dei tori di Fecondazione Artificiale. Per la Linea Allevamento
si esporranno 5 manze o primipare, mentre per la Linea Carne si esporranno 5 maschi dagli 8 ai 18 mesi.
Esposizione delle opere partecipanti al Concorso fotografico - Stand istituzionali dell’Anaborapi,
del Consorzio di Tutela e delle Associazioni provinciali - Distribuzione del Büta Bin? e delle Schede di Stalla.
9

ANABORAPI
Associazione Allevatori Razza Bovina Piemotese
2º Concorso Fotografico
«La mia Piemontese»
In occasione
della prossima Mostra Nazionale
dei bovini di razza Piemontese, l’Anaborapi organizza
il 2° Concorso Fotografico suddiviso in 2 sezioni:
• fotografie a colori
• fotografie in bianco e nero.
Non è necessario essere professionisti, tutti possono partecipare.
Prendi il tuo apparecchio fotografico non importa se digitale, “usa e getta” o di
medio formato e scatta una foto con la “tua Piemontese”.
E se proprio la fotografia non è il tuo forte prova a guardare nell’album di famiglia
perché ci troverai qualche vecchia immagine in bianco e nero, fanne fare
una copia e mandala all’Anaborapi. Potrai vincere ricchi premi e le foto
saranno esposte alla Mostra Nazionale di Cuneo.
Per maggiori informazioni rivolgiti all’Ufficio valutazioni e mostre
dell’Anaborapi chiedendo di Guido Garnero o di Lidia Sussetto.
ANABORAPI
Str. Trinità 32 - 12061 CARRU’ (CN) - Tel 0173 750791

OTTOBRE 2002
Dall’Associazione
Regolamento Concorso Fotografico
«La mia Piemontese»
L’ANABORAPI con il patrocinio del Comune di Cuneo
organizza il 2º Concorso fotografico "La mia Piemontese”.
Il concorso prevede due sezioni:
SEZIONE PRIMA: IN BIANCO E NERO
Formato: stampe in Bianco e Nero (sono accettate
stampe di qualsiasi formato; sarà cura dell'organizzazione
elaborare e provvedere alla stampa del formato
standard con lato lungo di cm. 30)
Premi
1º Classificato € 150.00 + Piatto decorato
2º " € 100.00 + Piatto decorato
3º " € 50.00 + Piatto decorato
SEZIONE SECONDA: A COLORI
Formato: stampe a Colori con lato lungo compreso tra
30 e 35 cm.
Premi
1º Classificato € 150.00 + Piatto decorato
2º " € 100.00 + Piatto decorato
3º " € 50.00 + Piatto decorato
Calendario:
- Termine arrivo opere: 20 ottobre 2002
- Riunione giuria: 23 ottobre 2002; i risultati saranno
comunicati tempestivamente e comunque prima del 4
novembre.
- Esposizione delle opere ammesse: dal 8 al 10 novembre
2002 presso il MIAC di Cuneo.
- Premiazione: 10 novembre alle ore 11.30 durante la
Mostra Nazionale dei Bovini di Razza Piemontese
Giuria
Mario Fiorot
Pierluigi Peluso
Gianni Scarpace
Andrea Quaglino
Guido Garnero
Fotografo professionista
Fotoamatore
Giornalista di LA STAMPA
Direttore ANABORAPI
Tecnico ANABORAPI
Regolamento:
1) al Concorso possono partecipare fotografi professionisti
e non, italiani e stranieri.
2) le opere, massimo 3 per sezione e per ogni concorrente,
sia a colori che in bianco e nero, dovranno riportare
a tergo: titolo, nome, cognome ed indirizzo.
3) la partecipazione è libera e gratuita.
4) Le opere, imballate in modo da assicurarne l'integrità
e permetterne l'eventuale rispedizione, dovranno
essere inviate unitamente alla scheda di partecipazione
ad: ANABORAPI (Associazione Nazionale Allevatori
Bovini di Razza Piemontese) strada per Trinità 32/A
CARRU' 12061 entro e non oltre il 20 ottobre 2002.
Le opere saranno restituite solamente su richiesta scritta
e se sarà allegata una busta affrancata con € 3.62,
riportante l'indirizzo per la restituzione. Pur assicurando
la massima cura delle opere, l'organizzazione declina
ogni responsabilità per smarrimenti o danni causati da
terzi (Amministrazione Postale).
5) Tutte le opere ammesse saranno esposte al pubblico
sotto vetro durante la Mostra Nazionale dei Bovini di
Razza Piemontese.
6) Ogni autore è personalmente responsabile di quanto
forma oggetto della foto inviata.
7) L'ANABORAPI si riserva il diritto di utilizzare le immagini
su proprie riviste e pubblicazioni oppure per la realizzazione
di Mostre Fotografiche, citando l'autore.
8) L'ammissione al concorso, l'assegnazione dei premi
non cumulabili e l'esposizione delle opere nella Mostra
avverrà ad insindacabile giudizio della giuria.
DATI PERSONALI
NOME
COGNOME
INDIRIZZO
TITOLI FOTOGRAFIE
Sezione Seconda: (Colore)
1)
2)
3)
CITTA'
VIA
TELEFONO
Sezione Prima: (Bianco / Nero)
1)
2)
3)
DICHIARAZIONE DI PARTECIPAZIONE:
Il sottoscritto dichiara di accettare il regolamento del Concorso; dichiara inoltre di essere il proprietario di tutti i diritti d'autore che sussistono
nella foto in conformità con le leggi nazionali in materia di diritti d'autore. Nessun altro vanta alcun diritto né in relazione a queste foto, né alcuna
prerogativa su esse.
Firma
GARANZIA DI RISERVATEZZA DEI DATI: (legge 675/96): Il Comitato promotore garantisce ai partecipanti che i loro nominativi saranno trattati
con tutta riservatezza prevista dalla legge. Garantisce inoltre l'immediata rettifica o cancellazione dietro semplice richiesta.
11

Mostre
N U M E R O 6
Meeting
di Rivarolo 2002
12
Alessio Moretta
APA Torino
Allevatori espositori
Barale Giuseppe - Rivarolo C.se
Ponsetto Adriano - Mercenasco
Detragiache Guido - Perosa C.se
Caretto Maria Grazia - S.Giusto C.se
Vittone Adriano - Front C.se
Racca Giuseppe e Francesco - Favria C.e
Mellano Giovanni - Rivarolo C.se
Cossavella Angelo - Albiano d’Ivrea
La stagione estiva, per la
provincia di Torino, è
sinonimo di rassegne
espositive della razza bovina
Piemontese. Ad aprire il calendario
delle manifestazioni,
come sempre, il meeting di
Rivarolo Canavese, a fine
luglio. Quest’anno è andata in
scena la settima edizione. Dopo
oltre un lustro di attività è possibile,
ancorché doveroso,
ricordarne la storia, anche
come forma di riconoscenza
per quelle figure della Pubblica
Amministrazione che, in collaborazione
con l’Associazione
Allevatori, molto si adoperano
per la riuscita della kermesse.
A nome della sezione Piemontese
esprimiamo un sincero
ringraziamento al dottor
SALASSA, impegnato nella
doppia veste di vice sindaco
della cittadina canavesana e
veterinario, “papà” della manifestazione
e spumeggiante regista
nelle diverse edizioni.
Anche se in scadenza di mandato
politico, a microfoni
aperti, Salassa ha offerto la propria
disponibilità per contribuire
con la futura Amministrazione
a mantenere vivo
l’interesse per il meeting della
razza Piemontese. Il programma
della manifestazione,
in linea generale, nel susseguirsi
delle edizioni, non ha
subito grandi variazioni.
Ammassamento dei soggetti,
sfilata delle diverse categorie,
illustrazione delle caratteristiche
morfologiche dei soggetti
esposti e della Piemontese, premiazione
degli espositori. A
questa routinaria programmaticità
ha fatto eco una dinamicità
nell’evoluzione delle caratteristiche
e del profilo genetico
dei soggetti che rende insostituibile
il valore della manifestazioni.
Da un lato, per gli
addetti ai lavori, c’è la possibilità
di toccare con mano – e
vedere con gli occhi – i progressi
ottenuti con il miglioramento
genetico; dall’altro,
anche per i digiuni di
Piemontese (dal punto di vista
culturale, ma speriamo
tutt’altro per quanto riguarda
il consumo di carne!) di riconoscere
“la filiera carne
bovina” e apprezzare, una tantum,
le qualità fenotipiche e dei
soggetti allevati nelle nostre
stalle, vero patrimonio- non
solo zootecnico- della nostra
terra. La cronaca della giornata,
oltre alla consueta gradevole
coreografia paesaggistica offerta
dal Castello del Malgrà,
ha fatto registrare una notevole
affluenza di soggetti (quasi un
centinaio) che non hanno
deluso quanti hanno preso
d’assalto il parco, sede della
fiera. La rassegna vera e propria
ha viso succedersi nel ring
una rappresentativa di manze
di elevatissima taglia, potenti
con diametri traversi molto
accentuati, estremamente corrette,
un lotto di vacche di
diverso ordine di parto,
anch’esse di buona taglia,
muscolose e con delle buone
mammelle. Infine, i tori, giovani
e adulti, di ottima fattezza,
con un eccezionale equilibrio
tra sviluppo delle masse
muscolari, finezza e correttezza
per i quali Franco Quattrocolo,
nella veste di Esperto di razza,
ha confezionato una valutazione
all’altezza dei caratteri
espressi dai soggetti presentati.
Molto gradita, sia per l’APA,
allevatori e organizzatori, la
presenza e l’intervento del
direttore Anaborapi, Andrea
Quaglino. Completata la premiazione
ordinaria, l’intervento
delle autorità e del direttore
Armando Marello, la
sezione Piemontese dell’APA,
per mano del suo presidente, è
stata lieta di consegnare un
semplice ma sincero ricordo a
Barale Giuseppe, perché tra i
molti suoi meriti e traguardi
raggiunti c’è stato anche quello
di essere stato il primo allevatore
in assoluto ad aver avuto
l’onore di fotografare un proprio
soggetto nella prestigiosa
piazza S. Carlo di Torino,
quella del “Caval ‘d Brons”.
Immortalato anche questo
felice momento, tutti i partecipanti
si sono dati appuntamento
nelle fresche tavernette
del castello per un festoso e
delizioso pranzo campagnolo
offerto dal Comune.

OTTOBRE 2002
Dall’Associazione
Nuova macelleria
Bovinlanga a Carrù
La cooperativa Bovinlanga
aderente al Consorzio di
tutela della carne di razza
Piemontese ha recentemente
aperto un nuovo
punto vendita a Carrù, con
ampie vetrine ed in posizione
ottimale.
L’Anaborapi si complimenta
con la cooperativa per l’iniziativa
ed augura un proficuo
proseguimento dell’attività.
Ritorna il formaggio Gioda
L’Onorevole Armosino
in visita all’Anaborapi
L’Anaborapi ha recentemente
avuto il piacere della visita da
parte del Sottosegretario
all’Economia onorevole
Maria Teresa Armosino
accompagnata da Luigi
Porrato, Presidente del
Consiglio provinciale di Asti
e dai Sindaci di Carrù e
Tigliole. All’onorevole sono
stati presentati “i numeri
della razza Piemontese”, cioè
il peso economico dell’allevamento,
dati commerciali e
di mercato ed altri dati
desunti dalle statistiche
Anaborapi. Il Presidente
dell’ANABORAPI Albino
Pistone ha ribadito come in
un momento nel quale i consumatori
rivolgono una particolare
attenzione alla pregiata
carne della Piemontese
sia quanto mai importante
proseguire e migliorare le
attività di controllo, tutela e
valorizzazione attraverso
filiere certificate che garantiscano
l’origine del prodotto
e tutelino il consumatore.
Il formaggio Gioda prende il nome da un agronomo (Alessandro Gioda) che, anche se padovano,
visse e lavorò per ben 45 anni a Mondovì. Molti di voi ricorderanno il formaggio Gioda, che da qualche
decennio era andato un po’ nel dimenticatoio. Ora, grazie alla famiglia Ciocca di Roccaforte
Mondovì che ha tramandato e custodito per
anni la ricetta, la produzione ha potuto riprendere
su grande scala dal Caseificio Valle Josina
di Peveragno. Nel maggio 2001 il Gioda è stato
inserito nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari
tradizionali.
Caratteristiche del GIODA.
Formaggio prodotto con latte vaccino crudo di
eccellenti caratteristiche, munto in zone montane
del Cuneese. Lavorato e stagionato secondo
tecniche di antica tradizione, gradevolmente
profumato dal gusto delicato e moderatamente
saporito, crosta sottile, elastica, scura. Pasta
cotta, elastica, di colore paglierino, con occhiature
sparse ed irregolari. Forma cilindrica di
2kg, stagionatura minima 60gg.
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Dall’Associazione
N U M E R O 6
Prove di Progenie Ottobre-Dicembre ‘02
FIGARO
IT004902068436
Nato l’ 11-05-2001
Uscita dati:
Carne feb/2004
Allevamento 2007
Allevatore: CARENE F.LLI E FIGLI FOSSANO Colore della paillette: rosso vivo
p
m
UNGARO (IA)
TO 14630A
DORTA p. 86
IT004089001432
pp
mp
pm
mm
QUEBEK
(IA)
INTIMA II p. 88
TEO p. 87
URTICA p. 84
FIOCCO
IT001900038600
Nato il 14-05-2001
Uscita dati:
Carne feb/2004
Allevamento 2007
p
m
Allevatore: VITTONE ADRIANO FRONT Colore della paillette: giallo chiaro
RIBO (IA)
TO 41538
BALBA p. 85
IT109TO012B003
pp
mp
pm
mm
ORFEO p. 87
LOREN p. 85
PASAROT
(IA)
TITTY p. 81
FOX
It005919000067
Nato il 21-06-2001
Uscita dati:
Carne feb/2004
Allevamento 2007
p
m
Allevatore: SINADIO IMERIO - BUSCA Colore della paillette: rosa
BANCOMAT (IA)
IT034CN023B009
USTICA
AT 669A
p. 87
pp
mp
pm
mm
VISCHIO
(IA)
TEMA p. 82
RIBO
(IA)
LIBERA p. 84
Tori di monta naturale disponibili
al Centro Genetico dell’ANABORAPI
14
Ogni mese sono disponibili una decina di torelli di 12 mesi di età (peso medio 480 kg) che hanno effettuato
il controllo individuale nel Centro di Selezione di Carrù. Detti soggetti sono il frutto dei migliori
accoppiamenti effettuati in razza tra le migliori vacche ed ottimi tori (di I.A. od aziendali) e hanno superato
tutti i test del Centro Genetico (prove sanitarie multiple, assenza di difetti morfologici e genetici, verifica
di parentela tramite DNA, controllo ponderale mensile, valutazione morfologica).
I tori sono disponibili in breve tempo accompagnati dall’apposita documentazione sanitaria rilasciata
dall’USL (Il centro genetico è ufficialmente indenne anche da IBR e BVD) e dal Certificato Genealogico
Ufficiale. Pur essendo presenti nel Centro di Carrù, tutti i tori sono di proprietà degli allevatori e di conseguenza
le contrattazioni avverranno direttamente tra l’acquirente e l’allevatore-proprietario. E’ importante
sottolineare che in assenza di femmine in Centro Genetico i tori non possono essere controllati per
eventuali problemi di libido od ipofertilità, quindi questi aspetti saranno inseriti nella trattativa con il proprietario.
Per avere informazioni sui tori disponibili per la Monta Naturale (genealogia, misure, indici genetici…)
potete telefonare al Centro Genetico dell’ANABORAPI (0173-750791) o consultare l’elenco dei tori
sul sito internet dell’ANABORAPI (www.anaborapi.it) alla voce “NEWS”.

OTTOBRE 2002
Mostre
Mostre 2002
Il giorno 26/08/2002 e il
03/09/2002 si sono svolte
le tradizionali Mostre Provinciali
della Razza Bovina Piemontese
della Provincia di Asti,
rispettivamente a Valfenera e
Montechiaro. A Valfenera erano
esposti 64 capi presentati da 10
allevatori. Giudice Franco Serra
di Aramengo.
Malgrado la pioggia, grazie alla
previdenza della locale Proloco,
che aveva predisposto due
capienti tendoni, la Mostra si è
svolta regolarmente. Numerosi
i visitatori e le autorità presenti.
La Pro-loco di Valfenera ha
offerto il pranzo ad espositori
ed autorità.
A Montechiaro il 3/9/02 nove
allevatori hanno presentato 73
capi.
Giudice Allietta di Genola.
Al termine, ospiti dell’Amministrazione
Comunale di Montechiaro
autorità, tecnici ed allevatori
hanno degustato un
ottimo bollito.
Montechiaro
Risultati assoluti
CAMPIONE ASSOLUTO:
IT004089005760 DERBY
(N.CATALOGO 6)
VIARENGO DOMENICO - ASTI
CAMPIONESSA ASSOLUTA:
AT 2334A VIPERINA-P
(N.CATALOGO 63)
TORCHIO FRANCO - TIGLIOLE
RISERVA CAMPIONESSA:
AT 34055 MARA
(N.CATALOGO 92)
CERRATO RINO - CORTANZE
CAMPIONESSA JUNIOR:
IT005919002724 F
(N.CATALOGO 11)
GRANZINO MARCO - TIGLIOLE
RISERVA JUNIOR:
IT005919000997 ERA
(N.CATALOGO 26)
CERRATO RINO - CORTANZE
Montechiaro
Valfenera
Risultati assoluti
CAMPIONE ASSOLUTO:
IT004089005760 DERBY
(N.CATALOGO 6)
VIARENGO DOMENICO - ASTI
CAMPIONESSA ASSOLUTA:
IT112AT014C017 CIARLI
(N.CATALOGO 48)
CARDONA RENATO - VALFENERA
RISERVA CAMPIONESSA:
AT 2334A VIPERINA-P
(N.CATALOGO 79)
TORCHIO FRANCO - TIGLIOLE
CAMPIONESSA JUNIOR:
IT005919002723 F
(N.CATALOGO 15)
GRANZINO MARCO - TIGLIOLE
RISERVA JUNIOR:
IT005900051110 FELISIR
(N.CATALOGO 18)
MARITANO F. LLI - BUTTIGLIERA D'ASTI
15

Venerdì 25 ottobre 2002
ore 10.00
al Centro Tori di Carrù
I tori giovani migliorano la razza?
(Considerazioni sull’andamento della selezione)
Presentazione dei nuovi tori provati
di linea carne e di linea allevamento
Distribuzione schede di stalla
(da richiedere in Anaborapi il giorno precedente)