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Medicina Preventiva Riabilitativa e Sociale Prof. Fabrizio Iecher ...

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circostanze e le ragioni che la inducono a richiedere l’interruzione, dovendo quindi entrare nel<br />

merito dell’autenticità della decisione di aborto: il medico dovrà quindi accertarsi che il consenso<br />

della donna all’interruzione sia libero ed informato. Inoltre, il medico, nell’informare la donna sui<br />

diritti a lei spettanti e sugli interventi di carattere sociale cui può far ricorso, viene a svolgere una<br />

funzione dissuasiva.<br />

Da ultimo, il medico ha il compito di attestare l’età della donna in quanto, come si vedrà nel<br />

paragrafo d), nel caso di minori di età, la legge prevede una diversa procedura.<br />

A seguito di questo percorso di approfondimento delle ragioni interruttive, il medico rilascia alla<br />

donna copia di un documento, firmato anche da quest’ultima, attestante lo stato di gravidanza e<br />

l’avvenuta richiesta di interruzione. Dopo sette giorni dal rilascio del certificato, la donna può<br />

ottenere l’interruzione di gravidanza presso una delle sedi autorizzate. Il lasso temporale di almeno<br />

sette giorni tra il rilascio del certificato e l’evento interruttivo dovrebbe garantire alla donna uno<br />

spatium deliberandi al fine di evitare scelte affrettate.<br />

Tuttavia, nel caso in cui il medico che rilascia il certificato riscontrasse l’esistenza di condizioni che<br />

rendono l’intervento urgente, la donna potrà recarsi in una delle sedi autorizzate al fine di praticare<br />

l’interruzione di gravidanza, senza dover attendere sette giorni.<br />

Dalla normativa in esame, emerge come non siano attribuite facoltà di scelta in merito<br />

all’interruzione della gravidanza alla figura paterna: nel corso dell’incontro tra la donna ed il<br />

medico, infatti, il padre del concepito ha la possibilità di intervenire solo ove la donna consenta.<br />

Non è invece richiesto alcun consenso da parte del padre nel caso in cui la madre decida di<br />

interrompere la gravidanza.<br />

Le legge garantisce altresì, all’art. 21, il diritto all’anonimato per la donna che richiede<br />

l’interruzione di gravidanza (sia nei primi novanta giorni che successivamente): in nessun caso<br />

quindi potranno essere divulgate le generalità della donna che abbia effettuato l’interruzione di<br />

gravidanza. Anche il certificato medico che la donna potrà presentare al proprio datore di lavoro per<br />

giustificare eventuali giorni di malattia, non conterrà alcuna indicazione delle ragioni della stessa.<br />

In caso di divulgazione dell’identità della donna o, comunque, di notizie idonee a rivelarla, il<br />

responsabile è imputato del delitto di rivelazione del segreto professionale (art. 622 c.p.) o di<br />

segreto d’ufficio (art. 326 c.p.).<br />

c) Interruzione di gravidanza dopo i primi novanta giorni ed interruzione di gravidanza<br />

urgente (ovvero quando ricorre l’imminente pericolo per la vita della donna)<br />

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