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Medicina Preventiva Riabilitativa e Sociale Prof. Fabrizio Iecher ...

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ideale per operatori generici, non specialisti, come i MMG, che incontrano i soggetti con uso di<br />

sostanze in contesti aspecifici (cfr. Rollnick S., Bell A., 1994).<br />

La raccolta di informazioni da parte del medico curante sui livelli e sulla frequenza dei consumi<br />

alcolici può influire, ad esempio, sulla diagnosi delle attuali condizioni del paziente, inducendo il<br />

medico ad intervenire nei confronti di coloro che dichiarino consumi alcolici in grado di influire<br />

negativamente sull’azione di farmaci utilizzati o su altre terapie in atto. L’attuazione di programmi<br />

finalizzati all’identificazione dell’abuso alcolico e all’intervento breve consentono, infatti, a coloro<br />

che non hanno ancora sviluppato una dipendenza da alcol, di ridurre o smettere di bere ricevendo un<br />

adeguata assistenza ed un idoneo supporto psicologico.<br />

L’esigenza di un approccio molto più strutturato ai problemi e ai disagi alcolcorrelati insieme alla<br />

opportunità di includere la diagnosi precoce dell’abuso di alcol nel lavoro quotidiano dei medici di<br />

base attraverso strumenti convalidati, sta diventando una priorità nell’ambito di strategie di salute<br />

pubblica. Tuttavia esistono ancora molti ostacoli e pregiudizi da superare e tanti sforzi da fare<br />

affinché si affermi l’idea che la pratica comune non sarà, comunque, appesantita da procedure e test<br />

di screening e che il rapporto costi/benefici sarà più alto rispetto ad oggi.<br />

L’intervento pubblico appare ancora estremamente disomogeneo, andando da Regioni che hanno<br />

strutturato dei Progetti Alcolici articolati, a Regioni che tuttavia promuovono esperienze pilota o<br />

sperimentali, a situazioni in cui l’intervento alcologico è prevalentemente lasciato alla buona<br />

volontà dei singoli operatori (cfr Cibin M.,2000). Nello stesso recente Piano Sanitario Nazionale si<br />

sottolinea come nonostante i progressi rilevabili nel sistema dei servizi e interventi del Sistema<br />

Sanitario Nazionale, continuino comunque a permanere, soprattutto in alcuni territori, difficoltà a<br />

garantire percorsi terapeutici adeguati ai bisogni dell’utenza con problemi di alcoldipendenza<br />

conclamata. Motivo per il quale tra gli obiettivi da raggiungere troviamo, infatti, la necessità di<br />

“accrescere la disponibilità e l’accessibilità di efficaci trattamenti, nei servizi pubblici o accreditati,<br />

per i soggetti con consumi dannosi e per gli alcoldipendenti conclamati, nonché sorvegliare<br />

l’efficacia e l’efficienza degli interventi” (PSN 2006-2008 p.75).<br />

L’introduzione di interventi socio riabilitativi in un ricovero “tradizionale” dell’alcolista è<br />

profondamente legata alla presenza di una serie di strutture e professionalità che concorrano a<br />

creare una “rete” che intervenga sulla molteplicità dei problemi di questi utenti e delle loro famiglie.<br />

Tra i possibili attori presenti nella “rete alcologica” si possono individuare, anche in base alle<br />

diverse realtà territoriali, le seguenti componenti:<br />

• Medici di <strong>Medicina</strong> Generale.<br />

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