Medicina Preventiva Riabilitativa e Sociale Prof. Fabrizio Iecher ...
Medicina Preventiva Riabilitativa e Sociale Prof. Fabrizio Iecher ... Medicina Preventiva Riabilitativa e Sociale Prof. Fabrizio Iecher ...
esponsabilità nel determinare il comportamento quotidiano: Questo modello parte dal presupposto che le persone che chiedono aiuto siano irresponsabili e incapaci di prendere decisioni produttive: esse devono dunque adattarsi ad un sistema rigido, di regole e punizioni, che facilitino la loro rieducazione e socializzazione nei termini di una crescita progressiva. I membri della CT possono salire i gradini della scala gerarchica, fino a diventare membri dello staff. La differenza fondamentale tra le CT e gli istituzionalizzati psichiatrici è data dalla possibilità di affidarsi volontariamente alla Comunità Terapeutica. Una prima differenza rilevante tra le due impostazioni sta nella diversità delle condizioni in cui si trovano i soggetti ai quali si rivolgono le due esperienze comunitarie: nel primo caso si trattava di persone rinchiuse in ospedale psichiatrico in maniera coatta e la CT si presentava come un’ alternativa umana all’isolamento e alla mortificazione caratteristica della vita istituzionale. Nel secondo caso le persone (alcoolisti, tossicodipendenti) facevano una scelta e si affidavano volontariamente alla CT per essere aiutati in un luogo protetto. Si evidenziano delle differenze tra il modello Anglosassone e il modello USA: MODELLO ANGLOSASSONE MODELLO USA - tutti gli individui sono ugualmente responsabili - la responsabilità va conquistata - l’individuo è accettato nei suoi termini personali - è accettato nel momento che si adegua alle regole della Comunità - si realizza in quanto paziente - se si impegna farà parte dello staff Entrambe gli approcci realizzano una micro-società dove la vita e le conseguenti dinamiche di gruppo vengono utilizzate per l’analisi del comportamento individuale e per l’impostazione di un lavoro, basato sulla forza del gruppo che si propone di modificarlo. Non tutte le Comunità si definiscono “esplicitamente terapeutiche” (ET). Quelle ET si propongono come struttura che in tempi rigidamente stabili, all’interno di un programma terapeutico, preparano il rientro nella società circostante. Le Comunità non “esplicitamente terapeutiche” non prevedono programmi o fasi. Si propongono come modelli di vita alternativi a quella società che il tossico rifiuta; entrare in esse vuol dire aderire ad una scelta di vita: venire a farne parte significa accettare l’idea di vivere e lavorare insieme, all’interno di una microsocietà che contrappone i suoi valori a quelli prevalenti all’esterno e che non programma (in coerenza con questa filosofia) rientri vissuti come scopo del lavoro comunitario. Ciò può portare ad un’analisi critica della società circostante. Nelle Comunità ET c’è un’ammissione mediante selezione iniziale, allo scopo di valutare le motivazioni del tossicodipendente e nello stesso tempo stabilire un vero e proprio contratto 32
terapeutico. In questo tipo di Ct tutta la vita comunitaria è funzionale ai programmi terapeutici adottati, di conseguenza ciò che più differenzia e caratterizza le singole CT sono proprio i diversi approcci terapeutici e teorici. La persona è messa al corrente dei programmi e della loro durata (da 2° 4 anni). Chi entra deve operare una scelta consapevole e prendere l’impegno di portare a termine il lavoro che intraprende. Le procedure della scelta tendono a garantire che il programma venga completato utilmente. Pertanto sono presenti dei programmi terapeutici come per esempio nella Comunità “Progetto Uomo”. Nelle Comunità non ET l’ingresso dipende dalla disponibilità del momento. Il principio è che ognuno ha i propri tempi. Ciò che il tossicodipendente deve accettare non sono delle regole quanto una vera e propria filosofia di vita che determina l’organizzazione comunitaria. In linea teorica tutti possono entrare ed andar via in qualsiasi momento lo decidano. Differenze analoghe a queste si hanno nel momento della dimissione. Considerato come colui che ha compiuto un ciclo di esperienza, colui che esce dalla comunità ET lo fa con una cerimonia che sancisce ufficialmente i risultati raggiunti. Vissuto come colui che vuole ancora cambiare, chi esce dalla CT implicitamente terapeutica si pone come persona destinata a fondare e riproporre altrove la stessa esperienza vissuta all’interno della comunità. Una comunità esplicitamente terapeutica : il “Progetto Uomo” La persona che chiede aiuto viene accolta ma non subitaneamente: dovrà tornare in un giorno e ad un’ora precisa. E’ abituato a ottenere molte cose attraverso il suo sintomo e le sue promesse. Se tornerà sarà già iniziato un cambiamento. Il perno fondamentale è il concetto pedagogico della responsabilità. Si lavora sull’ipotesi che il tossicomane è stato fino a quel momento sottoposto a risposte eccessivamente comprensive (giustificazioniste) o eccessivamente chiuse (repressive). L’idea è di ridargli la convinzione che quanto ha fatto, fa o farà, dipende essenzialmente da lui. Il programma si sviluppa nei seguenti punti: 1. Il riconoscimento dell’impotenza di fronte alla droga e al conseguente riconoscimento del bisogno di aiuto; 2. Imparare a rapportarsi agli altri non mediante la debolezza, l’incapacità e la paura ma confrontandosi con i propri errori e con le loro conseguenze; si collegano le promozioni e i premi con il riconoscimento del comportamento responsabile: se per esempio una persona non svolge un compito (per esempio preparare il caffè dopo il pranzo) non gli si da la possibilità di recuperare nel qui ed ora della situazione, in quanto questo la farebbe sentire con “la coscienza a posto” e non capirebbe che una sua mancanza (preparare il caffè) può provocare disagio negli altri (mancanza di responsabilità); 33
- Page 1 and 2: Facoltà di Scienze della Formazion
- Page 3 and 4: 3. PROBLEMI ALCOLCORRELATI ........
- Page 5 and 6: a) Il diritto all’integrità psic
- Page 7 and 8: egolano l’ingresso ed il soggiorn
- Page 9 and 10: Gli accertamenti ed i trattamenti s
- Page 11 and 12: 613 c.p.), sequestro di persona (ar
- Page 13 and 14: IL DANNO ALLA SALUTE Avv. Francesca
- Page 15 and 16: Pertanto, i caratteri del danno bio
- Page 17 and 18: per un attore o una modella, in cui
- Page 19 and 20: A partire dalla sentenza delle Sezi
- Page 21 and 22: danno biologico presupponeva che a
- Page 23 and 24: vita psichica si può pensare al te
- Page 25 and 26: leggi permettevano forme di segrega
- Page 27 and 28: 833/1978) predispongono progetti pe
- Page 29 and 30: Il comma 2 demanda ad accordi tra R
- Page 31: LE COMUNITA’ TERAPEUTICHE Dott.ss
- Page 35 and 36: allontanamento viene considerato un
- Page 37 and 38: - dispendio di tempo e denaro per p
- Page 39 and 40: comportamento sessuale o aggressivo
- Page 41 and 42: esperienza positiva fino a diventar
- Page 43 and 44: l’esclusione di vino, sidro e ace
- Page 45 and 46: Volendo esaminare in maniera più d
- Page 47 and 48: trasformazione sociale, o quando la
- Page 49 and 50: Tra i minori dichiarano di essersi
- Page 51 and 52: maggiore che si rileva nell’osser
- Page 53 and 54: complicanze somatiche e psichiatric
- Page 55 and 56: • Gruppi di Auto-mutuo-aiuto e vo
- Page 57 and 58: del paziente. Il livello di dipende
- Page 59 and 60: L’auto-aiuto nasce dall’intrins
- Page 61 and 62: di AA a contattare quest’ultimi d
- Page 63 and 64: sempre contrastato tali impostazion
- Page 65 and 66: • collaborare con il mondo della
- Page 67 and 68: “le azioni di informazione e di p
- Page 69 and 70: - Rampazzo L., Agostinetti A., 2000
- Page 71 and 72: anche se modificata ed integrata da
- Page 73 and 74: ) Pensione di inabilità Si tratta
- Page 75 and 76: Pertanto, l’ordinamento offre a t
- Page 77 and 78: cura della persona, …) che agli a
- Page 79 and 80: asandosi su un sistema tabellare: l
- Page 81 and 82: c) art. 547 c.p.: procurarsi l’ab
terapeutico. In questo tipo di Ct tutta la vita comunitaria è funzionale ai programmi terapeutici<br />
adottati, di conseguenza ciò che più differenzia e caratterizza le singole CT sono proprio i diversi<br />
approcci terapeutici e teorici. La persona è messa al corrente dei programmi e della loro durata (da<br />
2° 4 anni). Chi entra deve operare una scelta consapevole e prendere l’impegno di portare a termine<br />
il lavoro che intraprende. Le procedure della scelta tendono a garantire che il programma venga<br />
completato utilmente. Pertanto sono presenti dei programmi terapeutici come per esempio nella<br />
Comunità “Progetto Uomo”. Nelle Comunità non ET l’ingresso dipende dalla disponibilità del<br />
momento. Il principio è che ognuno ha i propri tempi. Ciò che il tossicodipendente deve accettare<br />
non sono delle regole quanto una vera e propria filosofia di vita che determina l’organizzazione<br />
comunitaria. In linea teorica tutti possono entrare ed andar via in qualsiasi momento lo decidano.<br />
Differenze analoghe a queste si hanno nel momento della dimissione. Considerato come colui che<br />
ha compiuto un ciclo di esperienza, colui che esce dalla comunità ET lo fa con una cerimonia che<br />
sancisce ufficialmente i risultati raggiunti. Vissuto come colui che vuole ancora cambiare, chi esce<br />
dalla CT implicitamente terapeutica si pone come persona destinata a fondare e riproporre altrove la<br />
stessa esperienza vissuta all’interno della comunità.<br />
Una comunità esplicitamente terapeutica : il “Progetto Uomo”<br />
La persona che chiede aiuto viene accolta ma non subitaneamente: dovrà tornare in un giorno e ad<br />
un’ora precisa. E’ abituato a ottenere molte cose attraverso il suo sintomo e le sue promesse. Se<br />
tornerà sarà già iniziato un cambiamento. Il perno fondamentale è il concetto pedagogico della<br />
responsabilità. Si lavora sull’ipotesi che il tossicomane è stato fino a quel momento sottoposto a<br />
risposte eccessivamente comprensive (giustificazioniste) o eccessivamente chiuse (repressive).<br />
L’idea è di ridargli la convinzione che quanto ha fatto, fa o farà, dipende essenzialmente da lui. Il<br />
programma si sviluppa nei seguenti punti:<br />
1. Il riconoscimento dell’impotenza di fronte alla droga e al conseguente riconoscimento del<br />
bisogno di aiuto;<br />
2. Imparare a rapportarsi agli altri non mediante la debolezza, l’incapacità e la paura ma<br />
confrontandosi con i propri errori e con le loro conseguenze; si collegano le promozioni e i<br />
premi con il riconoscimento del comportamento responsabile: se per esempio una persona<br />
non svolge un compito (per esempio preparare il caffè dopo il pranzo) non gli si da la<br />
possibilità di recuperare nel qui ed ora della situazione, in quanto questo la farebbe sentire<br />
con “la coscienza a posto” e non capirebbe che una sua mancanza (preparare il caffè) può<br />
provocare disagio negli altri (mancanza di responsabilità);<br />
33