Medicina Preventiva Riabilitativa e Sociale Prof. Fabrizio Iecher ...
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Tuttavia, dal momento in cui il danno alla salute è stato risarcito a prescindere dalla diminuzione patrimoniale della vittima, il danno alla vita da relazione è stato considerato un pregiudizio assorbito all’interno della categoria del danno biologico. b) Il danno alla capacità sessuale Il danno alla vita sessuale di un soggetto si configura come una lesione della salute che riduca o precluda le normali funzioni sessuali del danneggiato. Le ripercussioni negative sullo stato di salute del danneggiato variano a seconda del tipo di menomazione sessuale, la quale può interessare la capacità coeundi, la capacità generandi o entrambe. Da un punto di vista generale, il danno alla capacità sessuale si può distinguere in tre diversi tipi di lesione: la lesione o interruzione della vita sessuale causati da una disfunzione anatomo-patologica degli organi sessuali; una lesione organica senza conseguenze sulla vita sessuale (si pensi ai casi i cui il soggetto che subisce una lesione non ha una vita sessuale perché troppo giovane, troppo anziano, perché già affetto da impotenza: in tal caso il danno alla vita sessuale è rappresentato dalla lesione della capacità, della potenzialità sessuale); lesione della vita sessuale causata dal danno alla vita sessuale del coniuge o del convivente. Il danno alla vita sessuale rappresenta dunque un danno biologico e, pertanto, il giudice ne dovrà tenere conto all’atto della liquidazione del danno biologico. c) Il danno estetico Per danno estetico, si intendono le alterazioni della fisionomia e delle proporzioni armoniche che vanno ad incidere non su un organo o su una funzione, bensì sull’aspetto esteriore. Come per il danno da vita da relazione, anche la categoria del danno estetico è nata per ovviare alle “storture” causate dalla teoria della risarcibilità della lesione della salute solo in caso di riduzione della capacità di lavoro. Risultava infatti particolarmente difficoltoso, per un tribunale, negare l’esistenza di un danno in presenza di una cicatrice sul volto, visibile e di grandi dimensioni. Pertanto, la giurisprudenza ha ritenuto che lo sfregio estetico, rendendo più difficile le relazioni interpersonali, può incidere anche sulla capacità del soggetto leso di fare carriera e, quindi, di incrementare i propri guadagni. Con l’affermarsi della nozione di danno biologico, il danno estetico è stato ricondotto all’interno della nuova nozione: un pregiudizio estetico costituisce, infatti, una lesione alla salute. Soltanto nell’ipotesi in cui la compromissione dell’integrità fisiognomica possa comportare la perdita di opportunità lavorativa (si pensi ad esempio ai casi della cicatrice visibile o della zoppia 16
per un attore o una modella, in cui la bellezza diviene “uno strumento di lavoro”), al risarcimento del danno alla salute si aggiungerà, se provato, il danno patrimoniale conseguente alla perdita del reddito. Il risarcimento della lesione dell’aspetto esteriore spetta a prescindere dalla bellezza del danneggiato prima dell’infortunio: sarebbe infatti iniquo negare o ridurre l’ammontare del risarcimento sul presupposto che il danneggiato non fosse di aspetto particolarmente gradevole! Particolari fattispecie di danno alla salute a) Il danno da nascita indesiderata Tale fattispecie ricomprende l’ipotesi in cui la nascita del figlio avviene contro la volontà del genitore, come nell’ipotesi di insuccesso di un intervento abortivo o quando la nascita avviene oltre la volontà del genitore, come nell’ipotesi di omessa informazione circa le malformazione del feto. Nel primo caso viene leso il diritto del genitore a non avere figli, mente nel secondo caso il diritto del genitore di interrompere la gravidanza. Il danno risulta risarcibile per entrambi i genitori, mentre la “nascita indesiderata” non può essere risarcita come danno in favore della persona nata con malformazioni. b) Il danno da procurato aborto Tale fattispecie ricorre quando il fatto illecito del terzo provochi ad una donna in stato di gravidanza la forzosa interruzione della stessa. La liquidazione del danno, in favore sia della madre che del padre del concepito, sarà determinata in via equitativa dal giudice, che terrà conto sia della sofferenza patita sia della perduta possibilità di programmare ed attuare lo sviluppo della propria famiglia. c) Danno subito nell’ambiente di lavoro Il lavoratore può subire, nello svolgimento della propria prestazione, lesioni di varia natura e varia entità nella dignità o nella professionalità. Ad esempio, alcune fattispecie di danno che, se accertate, hanno dato diritto in favore del lavoratore al risarcimento sono il demansionamento ovvero l’illegittima assegnazione del lavoratore a mansioni diverse ed inferiori rispetto a quelle per le quali era stato assunto (in tal caso, accanto al danno patrimoniale, che potrebbe sorgere in quanto l’allontanamento dalle mansioni che gli spettano può comportare un arretramento rispetto ai colleghi ed una obsolescenza delle sue competenze, potrebbe verificarsi anche un danno alla salute); il danno da molestie sessuali; il danno da riposo o ferie non godute; il danno da licenziamento illegittimo; il danno da mobbing;…). 17
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per un attore o una modella, in cui la bellezza diviene “uno strumento di lavoro”), al risarcimento<br />
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reddito.<br />
Il risarcimento della lesione dell’aspetto esteriore spetta a prescindere dalla bellezza del<br />
danneggiato prima dell’infortunio: sarebbe infatti iniquo negare o ridurre l’ammontare del<br />
risarcimento sul presupposto che il danneggiato non fosse di aspetto particolarmente gradevole!<br />
Particolari fattispecie di danno alla salute<br />
a) Il danno da nascita indesiderata<br />
Tale fattispecie ricomprende l’ipotesi in cui la nascita del figlio avviene contro la volontà del<br />
genitore, come nell’ipotesi di insuccesso di un intervento abortivo o quando la nascita avviene oltre<br />
la volontà del genitore, come nell’ipotesi di omessa informazione circa le malformazione del feto.<br />
Nel primo caso viene leso il diritto del genitore a non avere figli, mente nel secondo caso il diritto<br />
del genitore di interrompere la gravidanza.<br />
Il danno risulta risarcibile per entrambi i genitori, mentre la “nascita indesiderata” non può essere<br />
risarcita come danno in favore della persona nata con malformazioni.<br />
b) Il danno da procurato aborto<br />
Tale fattispecie ricorre quando il fatto illecito del terzo provochi ad una donna in stato di gravidanza<br />
la forzosa interruzione della stessa.<br />
La liquidazione del danno, in favore sia della madre che del padre del concepito, sarà determinata in<br />
via equitativa dal giudice, che terrà conto sia della sofferenza patita sia della perduta possibilità di<br />
programmare ed attuare lo sviluppo della propria famiglia.<br />
c) Danno subito nell’ambiente di lavoro<br />
Il lavoratore può subire, nello svolgimento della propria prestazione, lesioni di varia natura e varia<br />
entità nella dignità o nella professionalità. Ad esempio, alcune fattispecie di danno che, se accertate,<br />
hanno dato diritto in favore del lavoratore al risarcimento sono il demansionamento ovvero<br />
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era stato assunto (in tal caso, accanto al danno patrimoniale, che potrebbe sorgere in quanto<br />
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colleghi ed una obsolescenza delle sue competenze, potrebbe verificarsi anche un danno alla salute);<br />
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