Introduzione generale alla dinastia Yuan 元 - Studium
Introduzione generale alla dinastia Yuan 元 - Studium Introduzione generale alla dinastia Yuan 元 - Studium
Giovanni da Pian del Carpine A capo di una di quelle ambascerie fu posto Giovanni. La sua missione si svolse all'insegna della paura. Giovanni fallì nel primo scopo della missione: il nuovo Khan non si convertì, e rispose con una lettera altezzosa dall'invito del pontefice. Il secondo scopo della missione: raccogliere notizie sui mongoli e riferirne in Europa, fu invece pienamente raggiunto da Giovanni, che nella sua Ystoria Mongalorum diede un esatto resoconto della vita e dei costumi di quel popolo. Giovanni aveva avuto modo di incontrare dei cinesi, probabilmente del Nord, quando ancora non tutta la Cina era stata sottomessa ai mongoli e egli li descrive benevolmente e con simpatia: "Sono miti e umani”, ma fa un po' di confusione tra Nestorianesimo, diffuso a quel tempo in Estremo Oriente, Confucianesimo e Taoismo, queste due dottrine più tipicamente cinesi. Scrive infatti: "possiedono il nuovo e il vecchio Testamento, hanno le vite dei padri e degli eremiti, edifici simili a chiese, dove essi pregano ... Venerano un unico Dio, ... onorano Gesù Cristo, credono nella vita eterna; ma accettano pochissimo il battesimo. Onorano le nostre scritture e le riveriscono, stimano i cristiani e fanno elemosine..."
Giovanni da Montecorvino e Andrea da Perugia Sia Giovanni da Montecorvino che Andrea da Perugia hanno scritto poco: solo alcune lettere, nelle quali si legge che il primo aveva appreso a parlare e a scrivere la lingua "tartarica", presumibilmente il mongolo, tanto da aver tradotto in essa tutto il Nuovo Testamento e il Libro dei Salmi. Ambedue, poveri fraticelli arrivati dalla lontana Europa, rimasero colpiti dalla grandezza, potenza, opulenza e civiltà dell'impero mongolo e soprattutto dal trattamento veramente generoso riservato loro da quel lontano governo, sia come legati papali che come religiosi stranieri. Quel trattamento li poneva molto al di sopra della massa dei cinesi soggetti, costretti in condizioni di umiliante inferiorità e di cui essi sembrano non essersi resi conto. Osservazioni sullo stato religioso: "Da queste parti ci sono molte sette (religiose) di idolatri, di diverse fedi e ci sono molti religiosi di diverse sette e dai differenti abbigliamenti, i quali sono molto più austeri e osservanti dei religiosi latini”. (GdMon) "In questo vasto impero vi sono proprio genti di ogni nazione e di ogni setta. E' diffusa infatti tra loro la credenza - o piuttosto errore - che ciascuno si salva a seconda della sua setta. E noi possiamo predicare liberamente e sicuramente; ma nessun giudeo o saracino si converte; si battezzano molti idolatri, ma una volta battezzati non procedono rettamente sulla via della cristianità" (AdP)
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Giovanni da Pian del Carpine<br />
A capo di una di quelle ambascerie fu posto Giovanni. La sua missione si svolse<br />
all'insegna della paura.<br />
Giovanni fallì nel primo scopo della missione: il nuovo Khan non si convertì,<br />
e rispose con una lettera altezzosa dall'invito del pontefice.<br />
Il secondo scopo della missione: raccogliere notizie sui mongoli e riferirne<br />
in Europa, fu invece pienamente raggiunto da Giovanni, che nella sua Ystoria<br />
Mongalorum diede un esatto resoconto della vita e dei costumi di quel popolo.<br />
Giovanni aveva avuto modo di incontrare dei cinesi, probabilmente del Nord, quando<br />
ancora non tutta la Cina era stata sottomessa ai mongoli e egli li descrive<br />
benevolmente e con simpatia: "Sono miti e umani”, ma fa un po' di confusione tra<br />
Nestorianesimo, diffuso a quel tempo in Estremo Oriente, Confucianesimo e Taoismo,<br />
queste due dottrine più tipicamente cinesi. Scrive infatti:<br />
"possiedono il nuovo e il vecchio Testamento, hanno le vite dei padri e degli eremiti,<br />
edifici simili a chiese, dove essi pregano ... Venerano un unico Dio, ... onorano Gesù<br />
Cristo, credono nella vita eterna; ma accettano pochissimo il battesimo. Onorano le<br />
nostre scritture e le riveriscono, stimano i cristiani e fanno elemosine..."