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nella prevenzione delle recidive. I chemioterapici sono<br />

attivi contro le cellule a rapida divisione, quindi il<br />

concetto di prevenzione delle recidive del tumore<br />

uroteliale è illogico senza la presenza di una malattia in<br />

fase attiva.<br />

L’immunoterapia, invece, induce una risposta<br />

immun<strong>it</strong>aria specifica contro il tumore vescicale e<br />

previene quindi le recidive.<br />

5.3 La chemioterapia endovescicale<br />

La chemioterapia endovescicale diventò popolare negli<br />

anni 60 quando la thiotepa si dimostrò utile nel ridurre<br />

le recidive tumorali. Da allora diversi agenti sono stati<br />

usati per trattare e prevenire la ricorrenza di malattia e<br />

la progressione del cancro delle cellule di transizione,<br />

con diversi livelli di successo. Si è dimostrata una<br />

media complessiva di riduzione delle recidive del 14%<br />

in un tempo che varia da uno a tre anni. La<br />

comparazione dei diversi agenti chemioterapici non<br />

hanno dimostrato, nella maggior parte dei casi, alcuna<br />

significante differenza tra i diversi farmaci. Quelli più<br />

comunemente usati sono:<br />

Thiotepa: ha un’azione alchilizzante ed è l’unica<br />

aziridina usata nella chemioterapia endovescicale<br />

approvata dal Food and Drug Administration per il<br />

trattamento del tumore delle cellule di transizione.<br />

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