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aerre 5 - Comune di Arezzo

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AREZZO<br />

Viaggio virtuale attraverso<br />

Un approfon<strong>di</strong>mento sui progetti che interessano tre zone fondamentali della città <strong>di</strong><br />

la città del prossimo futuro<br />

<strong>Arezzo</strong>. L’area industriale ex Lebole, la zona della Catona e quella dell’ex scalo merci<br />

Dalla Lebole alla “cittadella degli affari”<br />

Partiamo con la prima delle tre aree che è possibile incontrare<br />

procedendo dal casello autostradale, quella dove sorgeva la<br />

fabbrica per decenni più prestigiosa <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>: la Lebole. Il suo<br />

destino sarà quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare, adeguatamente riqualificata,<br />

una vera e propria zona <strong>di</strong> accesso e introduzione alla città,<br />

una sorta <strong>di</strong> “biglietto d’ingresso e presentazione”. Ciò<br />

comporta irrinunciabilmente che gli interventi siano <strong>di</strong> forte<br />

valore simbolico e comunicativo e caratterizzati da alta qualità<br />

architettonica. Il tema della sua riqualificazione è complesso<br />

date le molte componenti che vi si interfacciano: la viabilità,<br />

con la presenza del nodo tra il raccordo autostradale e la<br />

tangenziale urbana, la creazione dei parcheggi necessari alle<br />

nuove attività, l’accesso e il recupero <strong>di</strong> un’area attualmente in<br />

<strong>di</strong>suso, la riconversione dei manufatti esistenti e la creazione<br />

<strong>di</strong> nuove strutture.<br />

L’accesso all’area ex Lebole e al Centro Affari potrà essere<br />

regolato tramite una rotatoria <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni congrue al<br />

carico <strong>di</strong> traffico che definirà, <strong>di</strong> fatto, il nuovo punto <strong>di</strong><br />

termine del raccordo autostradale. Due nuovi tratti stradali<br />

originanti dalla rotatoria permetteranno a sud <strong>di</strong> servire<br />

l’area ex-Lebole e a nord <strong>di</strong> connettersi alla strada esistente<br />

e quin<strong>di</strong> al Centro Affari. I parcheggi dell’area dovranno<br />

essere in prevalenza interrati mentre ampie aree sistemate<br />

a verde verranno integrate con nuove volumetrie, anch’esse<br />

poste lungo l’asse est-ovest, con destinazione principale a<br />

<strong>di</strong>rezionale. Tra queste nuove strutture e i volumi esistenti,<br />

che verranno in parte demoliti, in parte mantenuti a memoria<br />

storica della vocazione industriale dell’area, verrà creato un<br />

asse totalmente pedonale e ciclabile. All’interno <strong>di</strong> tale asse<br />

potrà mantenersi il cono ottico attualmente esistente che<br />

permette la visione del centro storico e in particolare della<br />

Cattedrale. Lo sviluppo sostanzialmente orizzontale dell’area<br />

verrà interrotto da un nuovo volume, sviluppato appunto in<br />

senso verticale, caratterizzato dalle più innovative soluzioni<br />

in materia <strong>di</strong> ecosostenibilità, percepibile dalle zone più<br />

<strong>di</strong>stanti e simbolo dell’intero intervento.<br />

Procedendo verso nord: la Catona<br />

L’ambito è compreso tra la Statale Umbro-Casentinese,<br />

via Tarlati, la strada della Catona e il nuovo tracciato della<br />

chiusura a nord. L’area si <strong>di</strong>stingue per la sua posizione<br />

strategica rispetto al centro storico e al territorio aperto.<br />

Il progetto <strong>di</strong> un nuovo quartiere è improntato così a<br />

un’estrema sensibilità nella me<strong>di</strong>azione delle due realtà che<br />

vi si relazionano, tentando <strong>di</strong> mantenere la percezione della<br />

campagna a fronte <strong>di</strong> uno sviluppo dell’e<strong>di</strong>ficato. L’intervento<br />

potrà rappresentare un nuovo orientamento nella scelta dello<br />

sviluppo urbano: è previsto infatti un sistema <strong>di</strong> quartiere<br />

con una forte integrazione tra la residenza e gli spazi aperti a<br />

verde, che privilegi la fruizione pedonale e ciclabile dell’area e<br />

limiti l’utilizzo dell’automobile. Al tempo stesso potrà trovare<br />

spazio un sistema <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> tipo terziario e commerciali,<br />

integrate con spazi e attrezzature pubbliche che definiscano<br />

aree <strong>di</strong> attrazione e <strong>di</strong> aggregazione quali veri e propri centri<br />

vitali del quartiere. Nella definizione del progetto si renderà<br />

necessario tenere conto <strong>di</strong> elementi aggiuntivi quali un<br />

parcheggio “scambiatore” <strong>di</strong> alcune centinaia <strong>di</strong> posti, un’area<br />

<strong>di</strong> sosta a supporto dell’attuale parcheggio <strong>di</strong> via Pietri,<br />

un’altra con accesso sul viale Santa Margherita fruibile dagli<br />

utenti provenienti dalla <strong>di</strong>rettrice Casentinese e un parco<br />

urbano che avrà come propaggini una serie <strong>di</strong> attrezzature<br />

sportive, quali campi da tennis, calcetto, basket.<br />

L’ex scalo merci<br />

L’area dell’ex scalo merci assume rilevanza perché pensata<br />

come il luogo deputato a ridefinire il sistema <strong>di</strong> accesso al<br />

centro città e il collegamento tra gli spazi urbani <strong>di</strong> pregio.<br />

L’area, in realtà, comprende la stazione, l’attuale scalo merci,<br />

l’area Baldaccio fino all’area ex Lebole.<br />

Gli interventi consistono principalmente nella creazione<br />

<strong>di</strong> una nuova viabilità, anche <strong>di</strong> raccordo tra le rotatorie<br />

esistenti, che permetterà nuove soluzioni <strong>di</strong> accesso e <strong>di</strong><br />

uscita dalla stazione, con la contestuale riduzione dei tempi<br />

e delle <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> percorrenza per determinati tragitti. Ad<br />

esempio, sarà possibile accedere <strong>di</strong>rettamente alla stazione<br />

da Pescaiola e dal viale dei Carabinieri. Una delle prime<br />

operazioni necessarie appare inoltre quella <strong>di</strong> trasferire<br />

l’attuale terminal autobus dall’area sotto le mura all’attuale<br />

parcheggio della stazione. Ciò permetterà da un lato <strong>di</strong><br />

realizzare un’altra sistemazione a verde dall’altro consentirà<br />

la creazione <strong>di</strong> un unico centro <strong>di</strong> interscambio tra i sistemi<br />

<strong>di</strong> trasporto pubblico.<br />

La rivalutazione funzionale del parcheggio interrato<br />

Baldaccio e dell’area sovrastante passa invece dalla creazione<br />

<strong>di</strong> un sistema che faciliti l’accesso ai centri nevralgici della<br />

città, come la Stazione, e <strong>di</strong> nuove strutture con funzioni<br />

informative e commerciali. Il progetto per il parcheggio del<br />

Baldaccio si comporrà inoltre della ridefinizione del parco<br />

sovrastante con una struttura coperta destinata a dare una<br />

nuova percezione dell’area: lo spazio si presterebbe infatti<br />

a ospitare le molte attività e manifestazioni che si svolgono<br />

all’aperto.<br />

Il progetto dell’area strategica si completa tramite un<br />

intervento <strong>di</strong> riqualificazione dei Bastioni Bastanzetti, che<br />

dovranno configurarsi come una delle porte <strong>di</strong> accesso alla<br />

città antica, e la creazione <strong>di</strong> un collegamento, superando i<br />

binari della ferrovia, tra l’area del Pionta, quin<strong>di</strong> l’università<br />

e l’ospedale, e il nuovo terminal autobus, la stazione, il<br />

parcheggio stazione e il parcheggio Baldaccio. (mc)<br />

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