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AREZZO SICUREZZA<br />
La sicurezza? Partecipata,<br />
integrata e con<strong>di</strong>visa<br />
Il nuovo Prefetto Salvatore Montanaro illustra la sua strategia e sottolinea l’importanza<br />
della collaborazione tra Prefettura, forze dell’or<strong>di</strong>ne e amministrazioni locali<br />
“Sicurezza integrata, partecipata e con<strong>di</strong>visa”. Salvatore<br />
Montanaro offre una visione nuova <strong>di</strong> un tema antico e<br />
propone strumenti altrettanti nuovi. Prefetto ad <strong>Arezzo</strong><br />
da poche settimane, ha nel suo bagaglio esperienze e<br />
professionalità, anche <strong>di</strong> livello internazionale, che gli<br />
consentono una visione ampia del tema sicurezza. Sia<br />
sul metodo che sui contenuti. Metodo: lavorare insieme.<br />
Contenuti: non solo repressione ma affermazione del<br />
concetto <strong>di</strong> legalità e attenzione anche alla necessità <strong>di</strong><br />
dare una riposta positiva all’insicurezza non solo reale ma<br />
anche, più semplicemente, percepita.<br />
“Il mio primo contatto con la realtà aretina è stato positivo<br />
– afferma il Prefetto Montanaro. Ho registrato una<br />
grande sensibilità delle istituzioni locali al problema della<br />
sicurezza ed alla necessità <strong>di</strong> affrontarlo insieme, appunto<br />
in un logica <strong>di</strong> integrazione e con<strong>di</strong>visione. Un esempio<br />
è la videosorveglianza nella città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>: è stata attivata<br />
in accordo tra <strong>Comune</strong>, Prefettura e forze dell’or<strong>di</strong>ne. E<br />
sarà uno strumento al servizio <strong>di</strong> tutti”.<br />
Lavorare insieme, quin<strong>di</strong>. Ma con quali interventi?<br />
“Molteplici e <strong>di</strong>versi. L’elemento non più semplice ma<br />
ovvio è quello della repressione dei fenomeni illeciti. Ma<br />
non possiamo certo fermarci qui e andare quin<strong>di</strong> verso<br />
l’affermazione del concetto <strong>di</strong> legalità e <strong>di</strong> nuove forme<br />
<strong>di</strong> convivenza e <strong>di</strong> organizzazione della società locale che<br />
consentano <strong>di</strong> affrontare quelli che possiamo definire i<br />
fattori precursori dell’insicurezza avvertita dai citta<strong>di</strong>ni”.<br />
Il Prefetto Montanaro cita alcune priorità: “penso in<br />
particolare ad elementi che contribuiscono al degrado<br />
sociale. Quin<strong>di</strong> all’abuso <strong>di</strong> alcol ed all’uso <strong>di</strong> sostanze<br />
stupefacenti. Sono problemi che interessano, purtroppo<br />
in modo particolare, i giovani e questa è una ragione in<br />
più per intervenire sia con azioni <strong>di</strong>rette che con strategie<br />
<strong>di</strong> prevenzione <strong>di</strong> carattere generale”.<br />
In questo contesto possono nascere la risposte alla<br />
percezione <strong>di</strong> insicurezza da parte dei citta<strong>di</strong>ni. “<strong>Arezzo</strong><br />
non vive certo una situazione <strong>di</strong> emergenza. Non si<br />
registrano manifestazioni preoccupanti <strong>di</strong> criminalità<br />
organizzata o altri fenomeni <strong>di</strong> grave livello. Questo non<br />
vuol <strong>di</strong>re negare l’evidenza che la sensibilità dei citta<strong>di</strong>ni<br />
sulla sicurezza si è fortemente acuita. E che quin<strong>di</strong>, tutti<br />
insieme, dobbiamo dare le risposte che servono.<br />
Non <strong>di</strong>mentichiamo che la sicurezza è la premessa<br />
in<strong>di</strong>spensabile per l’esercizio delle libertà costituzionali”.<br />
Sono quin<strong>di</strong> necessari messaggi ed azioni tangibili che siano<br />
in grado <strong>di</strong> affermare una percezione nuova <strong>di</strong> sicurezza e<br />
<strong>di</strong> civile convivenza: “fondamentali sono la vicinanza delle<br />
istituzioni alle persone, una forte e motivata attenzione da<br />
parte degli organi d’informazione, interventi delle forze<br />
dell'or<strong>di</strong>ne contro l’illegalità. Dobbiamo sforzarci <strong>di</strong> dare<br />
risposte positive a tutti. E questo anche se la 'percezione<br />
dell’insicurezza' fosse <strong>di</strong> un solo citta<strong>di</strong>no”.<br />
Le telecamere, da questo punto <strong>di</strong> vista, sono una risposta<br />
importante: “il sistema attivo ad <strong>Arezzo</strong> è rispettoso<br />
della privacy e della normative – sottolinea il Prefetto<br />
Metodo: lavorare insieme. Contenuti:<br />
non solo repressione ma affermazione<br />
del concetto <strong>di</strong> legalità e attenzione<br />
anche alla necessità <strong>di</strong> dare una riposta<br />
positiva all’insicurezza percepita<br />
Montanaro. E l’elemento della 'rassicurazione' per i<br />
citta<strong>di</strong>ni è senza dubbio importante e prevalente”.<br />
Si può fare <strong>di</strong> più? “Il problema <strong>di</strong> tutti è quello delle<br />
risorse e quin<strong>di</strong> della <strong>di</strong>fficoltà a garantire più uomini<br />
sulle strade. Presi singolarmente, le singole istituzioni<br />
pubbliche hanno le <strong>di</strong>fficoltà che conosciamo. Il vigile<br />
o il poliziotto o il carabiniere <strong>di</strong> quartiere richiedono<br />
risorse. Il primo passo da compiere, dunque, è quello<br />
<strong>di</strong> effettuare un monitoraggio <strong>di</strong> tutte le forze in campo<br />
per costruire insieme un modello sinergico che ottimizzi<br />
le risorse esistenti, proprio in una strategia <strong>di</strong> sicurezza<br />
integrata, partecipata e con<strong>di</strong>visa, grazie alla quale sarà<br />
possibile rendere ancora più incisivo il livello delle risposte<br />
alle domande <strong>di</strong> sicurezza dei citta<strong>di</strong>ni”. (cr)<br />
Salvatore Montanaro<br />
Fondamentali sono la vicinanza delle<br />
istituzioni alle persone, una forte e<br />
motivata attenzione da parte degli organi<br />
d’informazione, interventi contro l’illegalità<br />
da parte delle forze dell’or<strong>di</strong>ne<br />
Nato a Visciano, in provincia <strong>di</strong> Napoli il 6 settembre 1945. Coniugato, ha due figli. Laureato nel 1967 in<br />
giurisprudenza, dal 1968 al 1971 è stato ufficiale <strong>di</strong> completamento dell'esercito e praticante procuratore<br />
legale. Nel 1971 entra in Polizia come Vice Commissario. Dal 1971 al 1975 ha prestato servizio presso la<br />
Questura <strong>di</strong> Cagliari in <strong>di</strong>versi settori (Ufficio <strong>di</strong> Gabinetto, "Volanti", ecc.). Assegnato alla Squadra Mobile si<br />
occupa <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>tismo e sequestri <strong>di</strong> persone.<br />
Nel 1976 è trasferito a Roma alla Criminalpol, dove si occupa <strong>di</strong> sequestri <strong>di</strong> persona e cattura latitanti. Nel<br />
1977, anche per conoscenze acquisite con la frequenza della Facoltà d'Ingegneria dell'Università <strong>di</strong> Roma,<br />
viene assegnato alla Polizia Scientifica. In questo servizio ha <strong>di</strong>retto varie Sezioni e Divisioni, promuovendo<br />
un aggiornamento tecnologico <strong>di</strong> vari settori, anche a seguito <strong>di</strong> molti corsi <strong>di</strong> formazione, specializzazione e<br />
continui scambi <strong>di</strong> esperienze effettuate sia presso università italiane sia presso centri <strong>di</strong> ricerche italiani e stranieri (F.B.I.). Nel 1989 viene<br />
nominato Direttore del Servizio Centrale <strong>di</strong> Polizia Scientifica <strong>di</strong> Roma. Durante questo periodo ha seguito <strong>di</strong>rettamente le principali<br />
vicende terroristiche e <strong>di</strong> criminalità organizzata che hanno funestato il Paese (stragi <strong>di</strong> Milano, Firenze, Roma, attentati Falcone,<br />
Borsellino, ecc.) ricevendo riconoscimenti sia dall'Amministrazione che dall'Autorità Giu<strong>di</strong>ziaria.<br />
Ha avuto contatti ed esperienze lavorative con le principali strutture delle Polizie Europee e Mon<strong>di</strong>ali (U.S.A., Canada, Sud America, ecc.).<br />
E' stato Presidente pro-tempore dell'E.N.F.S.I. (European Network Forensic Science Institute).<br />
Come Capo della Polizia Scientifica è stato tra i primi europei ad essere chiamato a far parte dell'A.S.C.L.D. (American Society Crime Laboratory<br />
Directors).<br />
E' autore <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi testi e pubblicazioni riportati anche nella letteratura specializzata, italiana ed internazionale; ha tenuto corsi e lezioni<br />
in <strong>di</strong>verse università italiane (Roma, Bari, Modena).<br />
Dal 1988 al 1993 è stato componente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione della P.S. rappresentante del personale.<br />
Ha esercitato funzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigenza generale con i seguenti incarichi:<br />
• dal maggio 1997 all'aprile 2001 - Dirigente dell'Ispettorato Generale <strong>di</strong> P.S. presso la Camera dei Deputati in Roma;<br />
• dall'aprile 2001 a luglio 2003 - Direttore Interregionale della P.S. per Toscana, Umbria e Marche con sede in Firenze;<br />
• dal 28 luglio 2003 - Prefetto <strong>di</strong> Forlì-Cesena;<br />
• dal 24 aprile 2007 al 30 giugno 2008 - Commissario Delegato per l'Emergenza Ambientale nel territorio della Regione Calabria;<br />
• dall'8 gennaio 2007 - Prefetto <strong>di</strong> Catanzaro.<br />
Dal 20 agosto 2008 svolge le funzioni <strong>di</strong> Prefetto della provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
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