COMUNICAZIONI - Giornale Italiano di Cardiologia
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Comunicazioni<br />
C17<br />
RITARDO EVITABILE NEL PAZIENTE CON STEMI: ESPERIENZA DELLA<br />
RETE INTEGRATA NELLA PROVINCIA DI MASSA-CARRARA<br />
U. Paradossi, S. Cardullo, G. Trianni, C. Palmieri, M. Ravani, M. Vaghetti,<br />
A. Rizza, A. Vellani**, A.K. Chabane, L. Bellanti, F. Leonar<strong>di</strong>*, S. Berti<br />
Istituto Fisiologia Clinica-CNR, Ospedale “Pasquinucci” Massa, *U.O<br />
Emergenza Territoriale 118, ASL 1 Massa Carrara, **Servizio <strong>di</strong> Informatica<br />
Me<strong>di</strong>ca, Ospedale “Pasquinucci”, Massa<br />
La <strong>di</strong>agnosi precoce, un trasporto rapido ed un ottimale trattamento riperfusivo<br />
rappresentano i punti car<strong>di</strong>ne della terapia dei pazienti affetti da Infarto Miocar<strong>di</strong>o<br />
Acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI). Il territorio della Provincia <strong>di</strong><br />
Massa Carrara presenta per buona parte una complessa orografia che rende<br />
<strong>di</strong>fficile i trasferimenti verso l’unico centro <strong>di</strong> Emo<strong>di</strong>namica H 24 situato nella zona<br />
<strong>di</strong> costa. Questo dato e le crescenti evidenze scientifiche ci hanno spinto alla<br />
realizzazione <strong>di</strong> una rete assistenziale integrata, costituita da una componente<br />
territoriale dotata <strong>di</strong> teleme<strong>di</strong>cina (zona delle Apuane) e da una componente<br />
interospedaliera (zona <strong>di</strong> costa).<br />
Scopo dello stu<strong>di</strong>o. Valutare l’impatto dell’organizzazione in Rete sul ritardo<br />
evitabile in pazienti affetti STEMI.<br />
Materiali e meto<strong>di</strong>. Abbiamo valutato i dati relativi al periodo aprile-<strong>di</strong>cembre<br />
2006 <strong>di</strong> pz con STEMI riferiti al Nostro Istituto per rivascolarizzazione coronarica<br />
d’urgenza e provenienti da una Rete integrata (intraospedaliera e territoriale<br />
supportata da un sistema <strong>di</strong> teleconsulto e <strong>di</strong> trasporto con ambulanza e/o<br />
elisoccorso) confrontati con pazienti afferenti da zone limitrofe, ma al <strong>di</strong> fuori<br />
dell’organizzazione della Rete. Per ogni pz sono stati raccolti in un database,<br />
realizzato appositamente, i dati relativi alla fase preospedaliera, i dati clinici ed<br />
emo<strong>di</strong>namici.<br />
Risultati. Sono stati inseriti nel database 154 pz (124 M, 30 F), età me<strong>di</strong>a 65±11<br />
(range 87-23). 121 pz (78%) hanno usufruito della Rete Integrata, 33 pz (22%)<br />
provenivano da territori extrarete. 145/154 pz (94%) hanno attivato il sistema <strong>di</strong><br />
Emergenza territoriale 118 per il soccorso preospedaliero mentre 9/154 (6%) si<br />
sono recati al reparto <strong>di</strong> P.S. con mezzi propri. 75/154 pz (48%) sono stati<br />
pretrattati con inibitori GP IIb/IIIa secondo un protocollo predefinito; 16/154 pz<br />
(10%) hanno eseguito PCI rescue per fibrinolisi inefficace. La me<strong>di</strong>a dei tempi<br />
preospedalieri (door to balloon) nelle PCI primarie è stata 109 m’±31. Abbiamo<br />
osservato un tempo Door to balloon significativamente più breve nei pazienti che<br />
hanno usufruito dell’organizzazione in Rete rispetto a quelli provenienti da aree<br />
nelle quali la rete non è ancora operativa, con una <strong>di</strong>fferenza me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> m’ -21. (rete<br />
98 m’±30 vs no rete 119 m’±32 con p=0.04). 84 pz erano affetti da IMA anteriore,<br />
49 inferiore, 21 pz laterale. In 64/154 abbiamo osservato una coronaropatia<br />
multivasale ed in 81/154 monovasale. 150/154 pz (97%) sono stati trattati con<br />
stenting <strong>di</strong> cui 88/150 pz, 58%, con DES e 62 pz, 42% con BMS. Il successo<br />
angiografico (TIMI >2) è stato ottenuto in 148/154 pz (96%). 15/154 (9.7%)<br />
presentavano shock car<strong>di</strong>ogeno e sono stati trattati con IABP, 5 pz (3%) anche con<br />
intubazione orotracheale. La mortalità intraospedaliera è stata <strong>di</strong> 3/154 pz (2%).<br />
Conclusioni. Il buon funzionamento <strong>di</strong> una rete integrata in una patologia come<br />
lo STEMI, dove la prognosi è strettamente <strong>di</strong>pendente dai tempi preospedalieri,<br />
dal pretrattamento farmacologico e da una rivascolarizzazione efficace permette<br />
<strong>di</strong> ridurre in maniera significativa il ritardo evitabile. La complessità orografica del<br />
territorio considerato deve essere ovviata da una continua ricerca <strong>di</strong> una migliore<br />
sincronizzazione ed ottimizzazione dei singoli componenti della rete integrata.<br />
C18<br />
INDICATORI DI QUALITÀ NELLA GESTIONE DELLE SINDROMI<br />
CORONARICHE ACUTE IN UN AMPIO REGISTRO OSPEDALIERO<br />
F. Vagnarelli, L. Bacchi Reggiani, F. Semprini, S. Nanni, A. Branzi, G. Melandri<br />
Istituto <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>ologia, Policlinico S. Orsola, Bologna<br />
Introduzione. Gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> registro sono un valido strumento per misurare<br />
l’aderenza alle linee guida e gli esiti nella gestione delle Sindromi Coronariche<br />
Acute (SCA).<br />
Scopo. Valutare la qualità della prestazione offerta ai pazienti con SCA sulla<br />
base <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> outcome in un ampio registro ospedaliero.<br />
Meto<strong>di</strong>. Sono stati considerati tutti i 1083 pazienti ricoverati per SCA nell’anno<br />
2004 presso questo Policlinico, dove è in vigore un apposito percorso<br />
assistenziale. I dati anamnestici, clinici e strumentali sono stati inseriti in un<br />
database de<strong>di</strong>cato ed in tutti i casi è stato effettuato l’au<strong>di</strong>t in base alla cartella<br />
clinica. Per l’outcome si è fatto riferimento alla morte in terapia intensiva (TIC) ed<br />
alla mortalità a 30 giorni quale risulta dall’anagrafe regionale. I pazienti sono stati<br />
<strong>di</strong>visi in 2 gruppi in base all’ ECG all’ingresso: con sopralivellamento <strong>di</strong> ST (STE)<br />
e senza sopralivellamento (NSTE).<br />
Risultati. 484 pazienti (44,7%) presentavano STE mentre 599 (55,3%) avevano<br />
presentazione NSTE. L’età me<strong>di</strong>a era 70,4±13,7 anni nei pazienti con STE e<br />
73,5±11,4 anni nei pazienti con NSTE (p