G Ital Car<strong>di</strong>ol Vol 8 Suppl 2-5 2007 measured in apical 4CH view, and single-plane and biplane volumes) were obtained in 85 patients (58% males, 63±15 years, range 22 to 87), presenting for a routine echocar<strong>di</strong>ographic evaluation. All these measurements were compared with LA end-systolic volume (LAV) obtained by a real-time multiplane 3D method. Results. The mean 3D LAV for the study population was 88±62 ml (range 24- 458). Correlations with various M-mode and 2D measurements are reported in the Table. 3D left atrial volume vs. r 95% confidence interval for r p value 2D Left Atrial Sup.-Inf Diam. (cm) 0.70 0.57-0.79
Comunicazioni C17 RITARDO EVITABILE NEL PAZIENTE CON STEMI: ESPERIENZA DELLA RETE INTEGRATA NELLA PROVINCIA DI MASSA-CARRARA U. Paradossi, S. Cardullo, G. Trianni, C. Palmieri, M. Ravani, M. Vaghetti, A. Rizza, A. Vellani**, A.K. Chabane, L. Bellanti, F. Leonar<strong>di</strong>*, S. Berti Istituto Fisiologia Clinica-CNR, Ospedale “Pasquinucci” Massa, *U.O Emergenza Territoriale 118, ASL 1 Massa Carrara, **Servizio <strong>di</strong> Informatica Me<strong>di</strong>ca, Ospedale “Pasquinucci”, Massa La <strong>di</strong>agnosi precoce, un trasporto rapido ed un ottimale trattamento riperfusivo rappresentano i punti car<strong>di</strong>ne della terapia dei pazienti affetti da Infarto Miocar<strong>di</strong>o Acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI). Il territorio della Provincia <strong>di</strong> Massa Carrara presenta per buona parte una complessa orografia che rende <strong>di</strong>fficile i trasferimenti verso l’unico centro <strong>di</strong> Emo<strong>di</strong>namica H 24 situato nella zona <strong>di</strong> costa. Questo dato e le crescenti evidenze scientifiche ci hanno spinto alla realizzazione <strong>di</strong> una rete assistenziale integrata, costituita da una componente territoriale dotata <strong>di</strong> teleme<strong>di</strong>cina (zona delle Apuane) e da una componente interospedaliera (zona <strong>di</strong> costa). Scopo dello stu<strong>di</strong>o. Valutare l’impatto dell’organizzazione in Rete sul ritardo evitabile in pazienti affetti STEMI. Materiali e meto<strong>di</strong>. Abbiamo valutato i dati relativi al periodo aprile-<strong>di</strong>cembre 2006 <strong>di</strong> pz con STEMI riferiti al Nostro Istituto per rivascolarizzazione coronarica d’urgenza e provenienti da una Rete integrata (intraospedaliera e territoriale supportata da un sistema <strong>di</strong> teleconsulto e <strong>di</strong> trasporto con ambulanza e/o elisoccorso) confrontati con pazienti afferenti da zone limitrofe, ma al <strong>di</strong> fuori dell’organizzazione della Rete. Per ogni pz sono stati raccolti in un database, realizzato appositamente, i dati relativi alla fase preospedaliera, i dati clinici ed emo<strong>di</strong>namici. Risultati. Sono stati inseriti nel database 154 pz (124 M, 30 F), età me<strong>di</strong>a 65±11 (range 87-23). 121 pz (78%) hanno usufruito della Rete Integrata, 33 pz (22%) provenivano da territori extrarete. 145/154 pz (94%) hanno attivato il sistema <strong>di</strong> Emergenza territoriale 118 per il soccorso preospedaliero mentre 9/154 (6%) si sono recati al reparto <strong>di</strong> P.S. con mezzi propri. 75/154 pz (48%) sono stati pretrattati con inibitori GP IIb/IIIa secondo un protocollo predefinito; 16/154 pz (10%) hanno eseguito PCI rescue per fibrinolisi inefficace. La me<strong>di</strong>a dei tempi preospedalieri (door to balloon) nelle PCI primarie è stata 109 m’±31. Abbiamo osservato un tempo Door to balloon significativamente più breve nei pazienti che hanno usufruito dell’organizzazione in Rete rispetto a quelli provenienti da aree nelle quali la rete non è ancora operativa, con una <strong>di</strong>fferenza me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> m’ -21. (rete 98 m’±30 vs no rete 119 m’±32 con p=0.04). 84 pz erano affetti da IMA anteriore, 49 inferiore, 21 pz laterale. In 64/154 abbiamo osservato una coronaropatia multivasale ed in 81/154 monovasale. 150/154 pz (97%) sono stati trattati con stenting <strong>di</strong> cui 88/150 pz, 58%, con DES e 62 pz, 42% con BMS. Il successo angiografico (TIMI >2) è stato ottenuto in 148/154 pz (96%). 15/154 (9.7%) presentavano shock car<strong>di</strong>ogeno e sono stati trattati con IABP, 5 pz (3%) anche con intubazione orotracheale. La mortalità intraospedaliera è stata <strong>di</strong> 3/154 pz (2%). Conclusioni. Il buon funzionamento <strong>di</strong> una rete integrata in una patologia come lo STEMI, dove la prognosi è strettamente <strong>di</strong>pendente dai tempi preospedalieri, dal pretrattamento farmacologico e da una rivascolarizzazione efficace permette <strong>di</strong> ridurre in maniera significativa il ritardo evitabile. La complessità orografica del territorio considerato deve essere ovviata da una continua ricerca <strong>di</strong> una migliore sincronizzazione ed ottimizzazione dei singoli componenti della rete integrata. C18 INDICATORI DI QUALITÀ NELLA GESTIONE DELLE SINDROMI CORONARICHE ACUTE IN UN AMPIO REGISTRO OSPEDALIERO F. Vagnarelli, L. Bacchi Reggiani, F. Semprini, S. Nanni, A. Branzi, G. Melandri Istituto <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>ologia, Policlinico S. Orsola, Bologna Introduzione. Gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> registro sono un valido strumento per misurare l’aderenza alle linee guida e gli esiti nella gestione delle Sindromi Coronariche Acute (SCA). Scopo. Valutare la qualità della prestazione offerta ai pazienti con SCA sulla base <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> processo e <strong>di</strong> outcome in un ampio registro ospedaliero. Meto<strong>di</strong>. Sono stati considerati tutti i 1083 pazienti ricoverati per SCA nell’anno 2004 presso questo Policlinico, dove è in vigore un apposito percorso assistenziale. I dati anamnestici, clinici e strumentali sono stati inseriti in un database de<strong>di</strong>cato ed in tutti i casi è stato effettuato l’au<strong>di</strong>t in base alla cartella clinica. Per l’outcome si è fatto riferimento alla morte in terapia intensiva (TIC) ed alla mortalità a 30 giorni quale risulta dall’anagrafe regionale. I pazienti sono stati <strong>di</strong>visi in 2 gruppi in base all’ ECG all’ingresso: con sopralivellamento <strong>di</strong> ST (STE) e senza sopralivellamento (NSTE). Risultati. 484 pazienti (44,7%) presentavano STE mentre 599 (55,3%) avevano presentazione NSTE. L’età me<strong>di</strong>a era 70,4±13,7 anni nei pazienti con STE e 73,5±11,4 anni nei pazienti con NSTE (p