Numero tre - Tavina
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STUDI E RICERCHE - L’INTERVISTA<br />
INTERVISTA<br />
al Professor Giovanni<br />
Gasbarrini, Direttore dell’Istituto<br />
di Medicina Interna e Geriatria<br />
ed al Dottor Giuseppe Merra,<br />
Dirigente Medico<br />
del Dipartimento di Emergenza<br />
ed Accettazione, dell’Università<br />
Cattolica del Sacro Cuore<br />
di Roma.<br />
Professore, Lei ha recentemente coordinato<br />
lo studio sperimentale “Effetto<br />
di un trattamento idropinico con Acqua<br />
Minerale bicarbonata <strong>Tavina</strong> sullo svuotamento<br />
gastrico nella dispepsia”, pubblicato<br />
nel marzo u.s. sull’importante<br />
rivista scientifica “Panminerva medica”.<br />
Ma che cos’è la “dispepsia”?<br />
La “dispepsia” è sostanzialmente sinonimo<br />
di “cattiva digestione”. I soggetti cosiddetti<br />
dispeptici riferiscono un senso<br />
di pienezza o dolore, bruciore, eruttazioni,<br />
formazione eccessiva di gas intestinali<br />
e loro eliminazione. La dispepsia,<br />
che indica precipuamente un difetto dello<br />
svuotamento gastrico, può derivare<br />
anche da al<strong>tre</strong> patologie dell’apparato<br />
gastroenterico o extraintestinali.<br />
Le più comuni cause organiche, ol<strong>tre</strong><br />
che dello stomaco, possono essere a<br />
carico di diversi organi come l’esofago,<br />
il duodeno, l’intestino tenue, il fegato e<br />
le vie biliari e l’intestino, men<strong>tre</strong>, tra le<br />
cause extraintestinali, bisogna considerare,<br />
ad esempio, lo scompenso cardiaco,<br />
la tubercolosi e al<strong>tre</strong> patologie<br />
che, comunque, coinvolgono l’apparato<br />
digerente. Alla base della dispepsia, talvolta,<br />
ci sono intolleranze alimentari e<br />
allergie. Anche i fattori emotivi possono<br />
esserne causa.<br />
Prof. Giovanni Gasbarrini<br />
dentali e la sua prevalenza nella<br />
popolazione generale è stimata a<br />
valori che vanno dal 14% al 41%. In<br />
Italia quasi il 50% dei soggetti dispeptici<br />
che si rivolgono a centri specialistici di<br />
gastroenterologia o di endoscopia sono<br />
affetti da dispepsia funzionale o, meglio,<br />
idiopatica.<br />
Ma oggi come si cura la dispepsia?<br />
Il trattamento della dispepsia funzionale<br />
si basa generalmente sull’uso ciclico di<br />
inibitori della secrezione acida gastrica<br />
e di farmaci che agiscono sul transito<br />
gastroduodenale. Tuttavia, l’effetto terapeutico<br />
di tali trattamenti è spesso<br />
insoddisfacente e transitorio.<br />
Va, inol<strong>tre</strong>, sottolineato che l’uso<br />
prolungato di tali farmaci è potenzialmente<br />
causa di effetti indesiderati.<br />
Molto frequentemente i pazienti<br />
dispeptici sono invitati a seguire regimi<br />
dietetici particolari; a tutt’oggi,<br />
comunque, non ci sono sostanziali<br />
evidenze che uno standard dietetico,<br />
piuttosto che un altro, sia efficace nel<br />
migliorare il quadro sintomatologico<br />
della dispepsia.<br />
E perché avete pensato alla terapia<br />
idropinica?<br />
Attualmente una questione oggetto<br />
di intenso dibattito, in Italia in particolare,<br />
è se i trattamenti idropinici<br />
E perché proprio uno studio ad essa<br />
dedicato?<br />
Perché la dispepsia costituisce una<br />
delle principali indicazioni per visite<br />
specialistiche ed indagini ematochimiche<br />
e strumentali nei paesi occicon<br />
acque minerali, tanto diffusi nel<br />
nostro Paese così come in Francia<br />
e in Germania, possano avere un<br />
ruolo nel trattamento dei disturbi<br />
funzionali del tratto gastroenterico<br />
e, quindi, anche nella dispepsia.<br />
Premettendo che è impossibile effettuare,<br />
per la terapia idropinica, studi “in<br />
cieco”, la letteratura esistente è notevole<br />
ma sfortunatamente appartiene quasi<br />
tutta a una pubblicistica che non varca<br />
i confini nazionali dei vari paesi, per cui<br />
non è ritenuta possedere quei requisiti<br />
di verifica oggi richiesti per un buon lavoro<br />
scientifico. Mancano, inol<strong>tre</strong>, studi<br />
osservazionali longitudinali che conferiscano<br />
ai trattamenti idropinici con acque<br />
minerali le caratteristiche di “investimento”<br />
socio-sanitario, che ne avallino<br />
l’indicazione e la prescrizione da parte<br />
della classe medica. Solo recentemente<br />
sono stati riportati dati su questo aspetto,<br />
che inducono a ritenere come effettivamente<br />
il trattamento termale possa<br />
avere un impatto positivo sulle strategie<br />
sanitarie in campo gastroenterologico.<br />
Il trattamento idropinico presuppone,<br />
inol<strong>tre</strong>, che l’effetto terapeutico
sia condizionato dalla particolare<br />
composizione in ioni e minerali dell’acqua<br />
somministrata.<br />
Dottor Merra, Lei è il primo autore<br />
dello studio. Qual’è stato il vostro<br />
obiettivo?<br />
L’obiettivo di questo studio è stato<br />
quello di valutare l’effetto di un trattamento<br />
idropinico a base di acqua<br />
oligominerale Fonte <strong>Tavina</strong> - Salò<br />
sullo svuotamento gastrico dei solidi<br />
e sulla sintomatologia in un gruppo<br />
di pazienti affetti da dispepsia<br />
funzionale (non organica).<br />
Come avete strutturato lo studio?<br />
Sono stati reclutati 20 pazienti affetti da<br />
dispepsia idiopatica in cui era stata previamente<br />
esclusa, mediante esofagogastroduodenoscopia<br />
ed ecografia addominale,<br />
una causa organica (digestiva o<br />
biliare) dei disturbi. Sono stati selezionati<br />
pazienti dispeptici con un transito<br />
gastroduodenale francamente rallentato<br />
al “test dell’Acido octanoico”. Questo<br />
perché, da nos<strong>tre</strong> precedenti esperienze,<br />
è stato verificato che l’azione delle<br />
acque minerali, a diversa concentrazione<br />
di contenuto salino, si esplica prevalentemente<br />
nei soggetti dispeptici con<br />
svuotamento gastrico rallentato. Sono<br />
stati esclusi soggetti affetti da malattie<br />
capaci di alterare la motilità gastrica e<br />
duodenale (neuromiopatie, sclerodermia,<br />
diabete), con malattie organiche o<br />
funzionali dell’intestino (stenosi pilorica,<br />
ulcera peptica, gastroparesi, pseudostruzione)<br />
o che fossero stati sottoposti<br />
in precedenza ad interventi chirurgici sul<br />
tratto gastrointestinale. Sono stati, inol<strong>tre</strong>,<br />
esclusi i soggetti che assumevano<br />
regolarmente farmaci capaci di influenzare<br />
le funzioni gastrointestinali (inibitori<br />
della pompa protonica, H2-antagonisti,<br />
oc<strong>tre</strong>otide, procinetici, anticolinergici) e<br />
gli infetti da H. pylori.<br />
La sintomatologia è stata valutata conferendo<br />
uno “score” da 1 a 3 (lieve, moderato,<br />
severo) ad ognuno dei sintomi,<br />
quali dolore epigastrico, peso epigastrico,<br />
digestione lenta, senso di sazietà<br />
precoce, nausea, vomito. Per ogni<br />
paziente è stato calcolato uno “score<br />
totale”, rappresentato dalla somma dei<br />
singoli “score”. La valutazione soggettiva<br />
dello stato di benessere per ogni<br />
Prof. Giuseppe Merra<br />
paziente è stata poi effettuata mediante<br />
“scala analogica” da 1 a 10 dove 10<br />
rappresenta il massimo stato di benessere<br />
e 1 il minimo.<br />
Ogni paziente è stato sottoposto a<br />
un trial di trattamento idropinico<br />
che prevedeva l’assunzione quotidiana<br />
di 1.500 cc di “Acqua Oligominerale<br />
Fonte <strong>Tavina</strong> (Salò)”, in<br />
due somministrazioni giornaliere<br />
per ogni paziente per un periodo<br />
di 10 giorni. Prima del trattamento e<br />
immediatamente dopo è stato valutato<br />
in ogni paziente lo svuotamento gastrico<br />
per i solidi mediante il “breath test<br />
al 13C-acido octanoico”. Il test è stato<br />
eseguito utilizzando 91mg di 13C-acido<br />
octanoico (13C = 99%), dissolti in un<br />
tuorlo d’uovo. Veniva, quindi, preparata<br />
un’omelette servita al paziente con 50g<br />
di prosciutto crudo, 150ml di succo di<br />
frutta e due fette di pane bianco (60g).<br />
Il pasto andava consumato nell’arco di<br />
10 minuti. I campioni di aria venivano<br />
raccolti al tempo 0 (prima del pasto) e<br />
ogni 15 minuti per le 4 ore successive.<br />
Ogni paziente è stato sottoposto, durante<br />
la somministrazione dell’acqua minerale,<br />
ad un regime dietetico standard,<br />
caratterizzato da 5 pasti giornalieri a<br />
definito contenuto calorico.<br />
La compliance relativa all’assunzione<br />
dell’acqua minerale è stata verificata<br />
mediante diario quotidiano e verifica sui<br />
contenitori di ritorno, men<strong>tre</strong> quella relativa<br />
alla dieta è stata controllata mediante<br />
il sistema del “two days record” (questionario<br />
inerente l’assunzione di cibi e<br />
bevande durante un giorno feriale e uno<br />
a scelta del week-end). I pazienti sono<br />
stati valutati prima di iniziare il trattamento<br />
con acqua minerale e al termine<br />
di questo (dopo 8 giorni), nonché dopo<br />
30 giorni dalla sospensione dello studio<br />
per valutare gli effetti clinici a distanza<br />
del trattamento stesso.<br />
Dieci soggetti di controllo (non dispeptici,<br />
assolutamente asintomatici, facenti<br />
parte dello staff medico) sono stati sottoposti<br />
allo stesso trial di supplementazione<br />
con valutazione dello svuotamento<br />
gastrico.<br />
E i risultati, quali sono stati?<br />
I risultati di questo studio hanno evidenziato<br />
che una somministrazione<br />
quotidiana per 10 giorni di acqua<br />
oligominerale bicarbonata Fonte<br />
<strong>Tavina</strong> - Salò migliora lo svuotamento<br />
gastrico dei solidi in pazienti<br />
con dispepsia primaria, associata a<br />
transito gastroduodenale rallentato,<br />
e migliora i sintomi caratteristici<br />
della sindrome per un tempo che si<br />
protrae ol<strong>tre</strong> la somministrazione.<br />
Professor Gasbarrini, il dottor Merra<br />
ha più volte sottolineato l’utilizzo<br />
di un “test del respiro” in questo<br />
studio. Ci può spiegare di che si<br />
tratta?<br />
Certamente. Il “breath test al 13C-acido<br />
octanoico” è un test di svuotamento<br />
dei solidi, definitivamente validato, ed<br />
è in grado di soddisfare i requisiti per<br />
poter misurare il tempo di svuotamento<br />
gastrico; infatti, l’acido octanoico è un<br />
acido grasso a catena media che, per<br />
la sua lipofilia, si lega al tuorlo d’uovo e<br />
viene assorbito dalla parete intestinale,<br />
arrivando inalterato al fegato attraverso<br />
il sangue portale.<br />
L’anidride carbonica prodotta, marcata<br />
con 13C, viene scambiata a livello polmonare<br />
e, quindi, eliminata col respiro,<br />
cosicchè la comparsa di 13C nel respiro<br />
dopo somministrazione orale di<br />
13C-Acido octanoico dipende esclusivamente<br />
dalla velocità di svuotamento<br />
gastrico del tuorlo d’uovo nel duodeno.<br />
Professore, ci pare di capire, quindi,<br />
che i risultati sono positivi. Ma<br />
quali sono i meccanismi sottesi ai<br />
risultati ottenuti?<br />
I meccanismi alla base di questo fenomeno<br />
non sono noti; è tuttavia possibile<br />
speculare sulla base di alcune evidenze<br />
presenti in letteratura e che riguarda-
no il ruolo della supplementazione di<br />
fluidi, più o meno ricchi di ioni e/o minerali,<br />
nei disturbi funzionali del tratto<br />
gastrointestinale. L’effetto della somministrazione<br />
di fluidi sembra avere<br />
effetti sia acuti che cronici sul transito<br />
gastrointestinale sia nei soggetti “sani”<br />
che nei pazienti con stipsi, anche se<br />
non c’è accordo completo soprattutto<br />
per quel che riguarda i soggetti non<br />
stitici. E’ stato ipotizzato che la differenza<br />
di effetti riscontrata tra soggetti<br />
di controllo e stitici sia dovuta alle particolari<br />
caratteristiche fisiopatologiche<br />
che coinvolgono la funzione motoria<br />
intestinale nei soggetti con stipsi e alle<br />
caratteristiche della composizione chimica<br />
dei fluidi di supplementazione.<br />
Una situazione analoga po<strong>tre</strong>bbe verificarsi<br />
nella dispepsia, per molti versi<br />
dal punto di vista etiopatologico simile<br />
alla stipsi. La tipologia di contenuto<br />
in ioni e minerali delle acque utilizzate<br />
in questo studio po<strong>tre</strong>bbe<br />
essere responsabile dell’attivazione<br />
di chemorecettori capaci di stimolare<br />
la motilità del tratto gastroduodenale<br />
in risposta al pasto o di<br />
attivare complessi motori interdigestivi.<br />
Il fatto che il trattamento<br />
idropinico si dimostri efficace nei<br />
pazienti dispeptici spiegherebbe,<br />
anche, la condizione di rallentato<br />
svuotamento gastrico, che frequentemente<br />
si riscontra associata<br />
a questa affezione.<br />
Quindi, il futuro di alcune patologie<br />
po<strong>tre</strong>bbe individuarsi nella terapia<br />
“idropinica”?<br />
I risultati di questo studio hanno<br />
evidenziato un possibile ruolo<br />
della terapia idropinica con acqua<br />
oligominerale Fonte <strong>Tavina</strong><br />
nel trattamento della dispepsia<br />
funzionale sostenuta da ritardato<br />
svuotamento gastrico.<br />
Tale risultato deve essere preso in<br />
considerazione in termini “investimento<br />
sociale” e colloca questa<br />
terapia termale nell’ambito delle<br />
strategie terapeutiche del nostro<br />
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23 Taddeucci Giuseppe Operatore Imbottigliamento<br />
32 31 30<br />
34<br />
13 14 15 16<br />
29<br />
28<br />
17<br />
18<br />
27 26 25<br />
19<br />
20<br />
21<br />
24<br />
22<br />
24 Sarzina Guido Operatore Imbottigliamento<br />
25 Cristini Francesco Operatore Imbottigliamento<br />
26 Paterlini Luca Manutentore<br />
27 Reculiani Emilio Operatore Imbottigliamento<br />
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29 Comincioli Alessandro Operatore Imbottigliamento<br />
30 Guatta Luigi Operatore Imbottigliamento<br />
31 Piccinni Cristian Operatore Imbottigliamento<br />
32 Lazzari Ottorino Operatore Logistica<br />
33 Scorta Davide Operatore Imbottigliamento<br />
34 Camedda Fausto Operatore Imbottigliamento<br />
23<br />
1<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
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