Come cambia il trasporto in centro - Il Reporter
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In caso di mancato recapito <strong>in</strong>viare al CMP/CPO di Firenze per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere la relativa tariffa.<br />
<strong>Il</strong> Giornale del tuo Quartiere<br />
OPERE<br />
OSPEDALI, NOVITÀ IN CORSO<br />
Completato <strong>il</strong> primo lotto di lavori<br />
dentro Santa Maria Nuova, per Torregalli<br />
rifacimento ex novo PAG.18<br />
SAN FREDIANO RINASCE<br />
Residenti e commercianti del Borgo<br />
uniti per la sua riqualificazione:<br />
l’area ritrova la sua anima PAG.3<br />
SPORT<br />
ZANETTI, IL RITORNO<br />
Accolto con un po’ di diffidenza,<br />
<strong>il</strong> <strong>centro</strong>campista ha già fatto<br />
dimenticare Felipe Melo PAG.36<br />
A SCUOLA DI CAPOEIRA<br />
La prima del genere a Firenze<br />
è nata nel quartiere 1. E gli<br />
appassionati aumentano PAG.38<br />
Periodico d’<strong>in</strong>formazione locale. Anno III n.58 del 2 novembre 2009.<br />
N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione <strong>in</strong> a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copert<strong>in</strong>a euro 0,10<br />
PRIMO PIANO<br />
<strong>Come</strong> <strong>cambia</strong><br />
<strong>il</strong> <strong>trasporto</strong> <strong>in</strong> <strong>centro</strong><br />
Addio cari vecchi parcometri<br />
di Puliti-Righi<br />
empo di <strong>cambia</strong>menti, signori: qualcuno già partito, altri imm<strong>in</strong>enti. La rivolu-<br />
più grande riguarda la sosta. Da gennaio 2010 cambierà la tavolozza delle<br />
Tzione<br />
strisce dei parcheggi: <strong>in</strong> quelle bianche si parcheggerà gratis, <strong>in</strong> quelle blu ci andranno<br />
i residenti. Non è f<strong>in</strong>ita: arriveranno quelle rosa per le mamme (che potranno<br />
anche entrare nelle ztl) e, da-dan, verranno create strisce viola per i privati che affitteranno<br />
<strong>il</strong> suolo pubblico. In tutto questo se ne andranno i parcometri e le zcs saranno<br />
solo 5. Altre rivoluzioni <strong>in</strong>vece sono già partite: nei parcheggi degli ospedali nelle ore<br />
di “passo” si parcheggia gratis ed è stata messa <strong>in</strong> moto Sweepy Jet, la macch<strong>in</strong>a che<br />
lava le strade senza che si debbano spostare le auto.<br />
PAGG.10-11<br />
meteo<br />
PAGG.8-9<br />
È un autunno<br />
matto da legare<br />
PAG.12<br />
NOVEMBRE 2009<br />
Diritto di voto<br />
ai cani, please<br />
Q1<br />
Andrea Muzzi*<br />
n America sta im-<br />
la moda Ipazzando<br />
di vestire anche i<br />
cani per Halloween.<br />
<strong>Il</strong> cane è <strong>il</strong> migliore amico dell’uomo e,<br />
si sa, chi va con lo zoppo impara a zoppicare.<br />
<strong>Il</strong> cane oramai ha assorbito tutte<br />
le nostre abitud<strong>in</strong>i. Una volta al cane<br />
gli facevi un fischio e quello ti prendeva<br />
<strong>il</strong> giornale e te lo portava al divano.<br />
Adesso se ad un cane gli fai un fischio,<br />
quello ti guarda come per dire “Stai zitto,<br />
sto leggendo <strong>il</strong> giornale sul divano!”.<br />
L’uomo ha fatto diventare <strong>il</strong> cane uguale<br />
a se stesso. Si può vestire un cane?<br />
<strong>Il</strong> mio vic<strong>in</strong>o di casa al suo cane mette<br />
addirittura l’impermeab<strong>il</strong>e. Povera bestia:<br />
tutte le volte che va <strong>in</strong> calore, se lo<br />
apre come fosse un maniaco sessuale.<br />
L’altro giorno ai giard<strong>in</strong>i l’hanno arrestato<br />
per atti osceni. <strong>Il</strong> problema dei<br />
cani è che dovrebbero fare i cani, <strong>in</strong>vece<br />
non hanno più niente di animale. Una<br />
volta mangiavano gli ossi. Oggi <strong>in</strong>vece<br />
seguono diete specializzate, bevono<br />
bibite energetiche. Una volta avevano<br />
nomi da animali: Black, Fulm<strong>in</strong>e,<br />
Argo. Oggi <strong>in</strong>vece si chiamano come<br />
noi: F<strong>il</strong>ippo, Duccio, Giorgio. Ieri alla<br />
fermata dell’autobus ho visto un mio<br />
amico e l’ho chiamato “Marcello!”. Si<br />
sono voltati dieci cani. I cani sono a tutti<br />
gli effetti come noi. Alcuni, addirittura,<br />
lavorano e guadagnano meglio di noi:<br />
mi riferisco a Rex. E allora perché non<br />
si riconoscono anche ai cani gli stessi<br />
nostri diritti? Per esempio, propongo<br />
di estendere anche ai cani <strong>il</strong> diritto di<br />
voto. Mica a tutti, solo a quelli italiani:<br />
<strong>il</strong> chihuahua per esempio è c<strong>in</strong>ese, e voterà<br />
a Pech<strong>in</strong>o.<br />
*Comico<br />
LAVORO. In Toscana boom di domande per un posto nell’Esercito<br />
Arruolarsi per combattere (la crisi)<br />
a crisi c’è, eccome. Lo sanno<br />
Lbene lavoratori e imprenditori di<br />
casa nostra, piccoli o grandi che siano.<br />
E lo conferma anche l’assessore<br />
prov<strong>in</strong>ciale Elisa Simoni, secondo cui<br />
“è folle pensare che la crisi sia f<strong>in</strong>ita”.<br />
E allora ci si <strong>in</strong>gegna per cercare di<br />
venirne fuori, e si tentano tutte le vie<br />
d’uscita possib<strong>il</strong>i. Un aiuto, <strong>in</strong> questo<br />
senso, sembra venire dalla “green<br />
economy”: c’è <strong>in</strong>fatti chi giura, tra gli<br />
addetti ai lavori, che quella dell’<strong>in</strong>dustria<br />
sostenib<strong>il</strong>e sia la giusta direzione<br />
da seguire per aggirare le secche del<br />
mercato. E poi c’è chi, da questa crisi,<br />
prova a uscirne da solo, diventando<br />
“imprenditore di se stesso”. Si tratta di<br />
coloro che, magari dopo aver perso <strong>il</strong><br />
posto da dipendente che avevano da<br />
una vita, provano a mettersi <strong>in</strong> proprio.<br />
A scommettere su se stessi. Tanto<br />
che, negli ultimi mesi, <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia<br />
di Firenze è aumentato <strong>il</strong> numero delle<br />
imprese attive, così come l’età degli<br />
(aspiranti) imprenditori. Per molti,<br />
però, questa è una scelta di ripiego.<br />
Cosa che <strong>in</strong>vece non sembra essere<br />
l’ultima tendenza registrata <strong>in</strong> Toscana<br />
<strong>in</strong> fatto di lavoro: l’arruolamento<br />
nell’esercito. Nel 2009 c’è <strong>in</strong>fatti stato<br />
un notevole <strong>in</strong>cremento di domande<br />
da parte dei giovani di casa nostra.<br />
Che, alle prese con difficoltà crescenti<br />
nel trovare un impiego, hanno pensato<br />
bene di affrontare la crisi “combattendola”.<br />
In divisa. PAGG.16-17<br />
Scuola<br />
di Scacchi<br />
livello pr<strong>in</strong>cipianti e <strong>in</strong>termedio<br />
corsi serali: lunedì mercoledì o venerdì ore 21<br />
ALLENAMENTI:<br />
MARTEDÌ E GIOVEDÌ ORE 16-20<br />
scuolatoscana - scacchi<br />
via de’ benci, 23 Firenze<br />
tel. 055 244583 cell. 333 6576610<br />
1073762<br />
EDIZIONE DEL QUARTIERE 1 • 36.099 COPIE DISTRIBUITE DA
2 Novembre 2009 Centro Storico • Porta Romana • San Jacop<strong>in</strong>o<br />
VIA NAZIONALE. La struttura ha abbandonato la dest<strong>in</strong>azione d’uso per i pubblici spettacoli<br />
La r<strong>in</strong>ascita “lenta” del c<strong>in</strong>ema Apollo<br />
<strong>Il</strong> progetto prevede <strong>il</strong> mantenimento di galleria, ex foyer e palco,<br />
considerati elementi di valore. Prevista la realizzazione<br />
di un parcheggio, tre negozi, un ristorante e appartamenti.<br />
Ma prima l’edificio deve essere sanato dall’amianto<br />
Gaia Grassi<br />
Non sarà una sala congressi e nemmeno<br />
una sala b<strong>in</strong>go, non sarà un supermercato<br />
e neppure un parcheggio s<strong>il</strong>os: l’ex<br />
c<strong>in</strong>ema teatro Apollo di via Nazionale, a<br />
causa delle norme di sicurezza, abbandona def<strong>in</strong>itivamente<br />
la dest<strong>in</strong>azione d’uso di luogo deputato<br />
per i pubblici spettacoli per trovare un nuovo e def<strong>in</strong>itivo<br />
ut<strong>il</strong>izzo, anche se occorreranno ancora tempo<br />
e pazienza per ultimare i lavori. I motivi che ne<br />
hanno procrast<strong>in</strong>ato la realizzazione sono molteplici<br />
e si succedono da quasi venti anni: vendita dell’immob<strong>il</strong>e,<br />
progetti onerosi o <strong>in</strong>congruenti con l’area<br />
o D.i.a. scadute. L’ultimo progetto risale al 2004, e<br />
l’autore, l’architetto David Palterer, sembra esserne<br />
molto orgoglioso, perché è riuscito a rispettare tutti<br />
i punti che hanno <strong>in</strong>vece fatto naufragare le ipotetiche<br />
altre dest<strong>in</strong>azioni, compresi i v<strong>in</strong>coli della<br />
sovr<strong>in</strong>tendenza – che sono <strong>in</strong> seguito rientrati nel<br />
piano regolatore - e le leggi sui beni architettonici. <strong>Il</strong><br />
progetto prevede <strong>il</strong> mantenimento dell’ex foyer, della<br />
galleria e del palcoscenico, considerati elementi<br />
esemplari di una delle migliori architetture dell’anteguerra.<br />
La struttura fu <strong>in</strong>fatti <strong>in</strong>augurata nell’anno<br />
1936 - a quell’epoca portava <strong>il</strong> nome di Teatro<br />
Rex, <strong>cambia</strong>to poi <strong>in</strong> “teatro c<strong>in</strong>ema Apollo” dopo <strong>il</strong><br />
ventennio fascista - su progetto dell’architetto Nello<br />
Baroni con la collaborazione del celebre Giovanni<br />
Michelucci e di John von Neumann. Mantenendo<br />
qu<strong>in</strong>di questi elementi come tema del progetto, <strong>il</strong><br />
foyer si trasformerà <strong>in</strong> un parcheggio da 38 posti<br />
auto; la galleria sarà divisa <strong>in</strong> due piani, ospitando<br />
al piano terreno tre negozi di media grandezza e al<br />
primo piano un bar ristorante. La zona che un tempo<br />
era occupata dal palcoscenico, <strong>in</strong>vece, ospiterà un<br />
grande edificio diviso <strong>in</strong> 40 appartamenti di circa 60<br />
metri quadrati a dest<strong>in</strong>azione “residence” per soggiorni<br />
medio-lunghi. Questo progetto è <strong>il</strong> risultato<br />
Sarà una bella ventata d’aria<br />
fresca, per <strong>il</strong> <strong>centro</strong> <strong>in</strong> generale<br />
e per via Nazionale <strong>in</strong> particolare<br />
di una riflessione che, oltre a rispettare le strutture<br />
architettoniche di r<strong>il</strong>ievo artistico, mira a evitare<br />
un’ulteriore attrattiva di traffico - considerata la situazione<br />
già diffic<strong>il</strong>e di via Nazionale sotto questo<br />
aspetto - e nondimeno a evitare la nascita dell’ennesimo<br />
supermercato. Per questo, nel progetto compaiono<br />
i tre “negozi di media grandezza”, ovvero<br />
non superiori a 250 metri cubi ciascuno, detti anche<br />
“negozi di vic<strong>in</strong>ato”. “I lavori potrebbero f<strong>in</strong>ire <strong>in</strong>torno<br />
al 2012 se non si <strong>in</strong>contreranno ulteriori problemi”,<br />
dice Oberdan Armanni, dirigente del piano<br />
strutturale del progetto s<strong>in</strong>o allo scorso giugno. Che<br />
cont<strong>in</strong>ua: “Al momento l’<strong>in</strong>toppo, se così vogliamo<br />
chiamarlo, è la necessità di sanare la struttura<br />
dall’amianto. Si tratta di un’operazione che richiede<br />
molto tempo, ma una volta term<strong>in</strong>ata si arriverà presto<br />
alla conclusione del progetto. Una ditta si sta occupando<br />
del problema, e i lavori sono quasi f<strong>in</strong>iti”.<br />
E sarà una bella ventata d’aria fresca per <strong>il</strong> <strong>centro</strong> <strong>in</strong><br />
generale e per via Nazionale <strong>in</strong> particolare. “<strong>Il</strong> c<strong>in</strong>ema<br />
Apollo rappresenta l’aspetto più drammatico<br />
di via Nazionale – spiega Paola Besutti, presidente<br />
del comitato ‘Insieme per San Lorenzo’ - <strong>il</strong> cantiere<br />
rende <strong>in</strong>agib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> marciapiede e <strong>in</strong>evitab<strong>il</strong>mente<br />
rallenta <strong>il</strong> traffico già denso. Abbiamo sempre avuto<br />
notizie <strong>in</strong>dirette rispetto al locale e speriamo di<br />
liberarci <strong>il</strong> prima possib<strong>il</strong>e di questo cantiere che,<br />
oltre al traffico, apporta molta sporcizia e un senso<br />
di degrado”.<br />
IL CASO. Dopo l’appello del s<strong>in</strong>daco Renzi<br />
Riapertura di una sala,<br />
l’Oltrarno ora ci spera<br />
Piccole sale che sapevano<br />
di tabacco. F<strong>il</strong>m di serie<br />
B dest<strong>in</strong>ati a entrare nel<br />
mito. La storia dei c<strong>in</strong>ema<br />
d’Oltrarno è una “epopea” di terze,<br />
quarte e qu<strong>in</strong>te visioni, di generazioni<br />
“povere ma belle” allevate<br />
nella penombra della settima arte.<br />
Dopo che <strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco Renzi ha lanciato<br />
un appello per la riapertura di<br />
almeno una sala al di là dell’Arno,<br />
i fortunati che vissero quella stagione<br />
la ricordano con rimpianto e<br />
nostalgia. “Sembra <strong>in</strong>credib<strong>il</strong>e, ma<br />
al Goldoni c’era anche <strong>il</strong> varietà”,<br />
racconta con un sorriso Maurizio<br />
Paoli, autentica memoria storica<br />
dei c<strong>in</strong>ema fiorent<strong>in</strong>i, nonché presidente<br />
di Anec Firenze. “La censura<br />
non faceva che alimentare l’ist<strong>in</strong>to<br />
a trasgredire, f<strong>il</strong>m come The Rocky<br />
Horror Picture Show esprimevano<br />
anche questo”. Controcultura e<br />
semplice desiderio d’evasione s’<strong>in</strong>crociavano<br />
così nelle sale stipate<br />
dei c<strong>in</strong>ema d’Oltrarno, all’Artigianelli<br />
di via de’ Serragli come nel<br />
tanto celebrato Universale. La parola<br />
multiplex era ancora sconosciuta<br />
e neanche l’avvento della televisione<br />
era riuscito a <strong>in</strong>taccare <strong>il</strong> primato<br />
del c<strong>in</strong>ema nell’immag<strong>in</strong>ario collettivo.<br />
“Ma a quei tempi si vendevano<br />
700m<strong>il</strong>a biglietti <strong>in</strong> più - spiega<br />
ancora Maurizio Paoli - e di certo<br />
non c’erano tutte le alternative che<br />
ci sono oggi. Detto questo – cont<strong>in</strong>ua<br />
- molte responsab<strong>il</strong>ità le hanno<br />
quei proprietari che hanno strozzato<br />
<strong>il</strong> mercato, preferendo concentrare<br />
tante sale nella stessa struttura”.<br />
<strong>Il</strong> tramonto dell’era Cecchi Gori,<br />
è cosa nota, è andato di pari passo<br />
con la “desertificazione” dell’offerta<br />
c<strong>in</strong>ematografica <strong>in</strong> città, e <strong>in</strong> particolare<br />
<strong>in</strong> Oltrarno, dove oggi ci si<br />
<strong>in</strong>terroga su quale vecchia sala sia<br />
possib<strong>il</strong>e riaprire. A una prima ricognizione,<br />
l’unica soluzione praticab<strong>il</strong>e<br />
appare <strong>il</strong> Goldoni. L’Eolo deve<br />
ancora riprendersi dall’esperienza<br />
del B<strong>in</strong>go, e gli altri c<strong>in</strong>ema (come<br />
l’Eden di via Fonderia) sono stati<br />
convertiti <strong>in</strong> altre attività. “Peccato<br />
non ci sia più l’Astor... - conclude<br />
Maurizio Paoli - una sorta di atelier<br />
ante litteram che ci ha regalato<br />
grandi f<strong>il</strong>m. E’ davvero sconfortante<br />
che un patrimonio del genere sia<br />
andato disperso <strong>in</strong> pochi anni”. Già,<br />
A una prima<br />
ricognizione, l’unica<br />
soluzione praticab<strong>il</strong>e<br />
appare <strong>il</strong> Goldoni<br />
perché un f<strong>il</strong>m all’Eden o all’Artigianelli,<br />
<strong>in</strong> fondo, valeva più delle<br />
poche lire del biglietto. C’era chi<br />
giocava a riconoscersi con la commedia<br />
all’italiana e chi vedeva materializzate<br />
le proprie aspirazioni<br />
<strong>in</strong> pellicole come Gangster story e<br />
Easy Rider. Mentre, poco distante,<br />
ragazz<strong>in</strong>i di passaggio ridacchiavano<br />
davanti alla vetr<strong>in</strong>a del c<strong>in</strong>ema<br />
Arlecch<strong>in</strong>o.<br />
/L.S.
<strong>il</strong> giornale del tuo quartiere<br />
IL FATTO. Residenti e commercianti del Borgo uniti per la riqualificazione della zona<br />
E San Frediano ritrova la sua anima<br />
Meno di un anno fa<br />
l’<strong>in</strong>cendio del chiosco<br />
<strong>in</strong> piazza de’ Nerli,<br />
poi la nascita<br />
di una nuova coscienza<br />
che ha portato<br />
alla creazione<br />
di un’associazione<br />
Gaia Grassi<br />
Piazza del Carm<strong>in</strong>e<br />
Si dice spesso che da cosa nasce cosa:<br />
<strong>il</strong> detto sembra calzare a pennello<br />
riguardo agli ultimi sv<strong>il</strong>uppi delle<br />
vicende di San Frediano. È passato<br />
quasi un anno da quando <strong>il</strong> chiosco della<br />
trippa di Simone Balleggi, <strong>in</strong> piazza de’ Nerli,<br />
è andato a fuoco per un <strong>in</strong>cendio doloso,<br />
ma dalle ceneri del chiosco è nata una nuova<br />
coscienza del borgo che ha unito i residenti.<br />
La stoffa già c’era. Lo testimonia <strong>il</strong> fatto che<br />
lo stesso Simone, “<strong>il</strong> trippaio di S. Frediano”,<br />
ha dovuto <strong>in</strong>terrompere la sua attività<br />
solo per pochi giorni, <strong>il</strong> tempo necessario<br />
perché i ristoranti e i bar dei d<strong>in</strong>torni si organizzassero<br />
per creare un’alternativa di cuc<strong>in</strong>a<br />
e pentole per preparare trippa, lampredotto e<br />
altre leccornie tipiche della nostra città. Poi,<br />
grazie ai proventi di una cena organizzata<br />
per l’occasione, Simone ha ottenuto un nuovo<br />
chiosco. La cena ha portato però anche<br />
alla nascita dell’Associazione di S. Frediano,<br />
conseguenza di uno spirito comune ai<br />
residenti che evidentemente non è andato<br />
perduto nonostante i repent<strong>in</strong>i <strong>cambia</strong>menti<br />
della vita sociale riconducib<strong>il</strong>i a più fattori.<br />
Caratteristica dell’associazione è quella<br />
di comprendere tutte le categorie: artigiani,<br />
commercianti e residenti. Questa ritrovata<br />
unione, però, non è che <strong>il</strong> primo solido passo<br />
verso una prospettiva più ampia. La volontà<br />
pr<strong>in</strong>cipale è quella di riqualificare <strong>il</strong> tessuto<br />
urbano del Borgo, da anni preda di ciò che<br />
viene def<strong>in</strong>ita “una generale sciatteria”. Ma<br />
quali sono, a detta di chi <strong>il</strong> quartiere lo vive,<br />
i problemi che richiedono <strong>in</strong>terventi più o<br />
meno urgenti da parte dell’amm<strong>in</strong>istrazione?<br />
“Vorremmo riportare la nostra zona a un più<br />
alto livello di vivib<strong>il</strong>ità attraverso <strong>in</strong>terventi<br />
pratici – spiega <strong>il</strong> vicepresidente dell’associazione<br />
San Frediano, Alfredo Cozzi<br />
- ad esempio spostare <strong>il</strong> mercato da piazza<br />
de’ Nerli alle mura di Santa Rosa, e magari<br />
<strong>in</strong>tegrarlo con banchi che vendano anche<br />
prodotti specifici della nostra regione”. Poi<br />
cont<strong>in</strong>ua: “E ancora, migliorare la viab<strong>il</strong>ità<br />
spostando la porta telematica s<strong>in</strong>o all’angolo<br />
con piazza del Carm<strong>in</strong>e per evitare la desertificazione<br />
di certe zone, migliorando <strong>il</strong> commercio,<br />
qu<strong>in</strong>di i problemi dovuti al degrado<br />
e alla sicurezza, che non a caso sono sfociati,<br />
per esempio, nel rogo del chiosco di Simone”.<br />
Si è parlato anche delle opportunità che<br />
offrirebbe l’ormai leggendario parcheggio<br />
sotterraneo <strong>in</strong> piazza del Carm<strong>in</strong>e, di <strong>in</strong>terventi<br />
per i marciapiedi considerati pericolosi<br />
e di una collocazione più numerosa di cest<strong>in</strong>i<br />
nuovi, perché non ci sia più motivo di<br />
buttare a terra carte e bottiglie. La soluzione<br />
L’INIZIATIVA<br />
Uno spazio <strong>in</strong> cui i cittad<strong>in</strong>i possono discutere, dibattere e dire la loro<br />
irenze chiama Londra, e da Hyde Park<br />
Flo Speakers’ corner sbarca <strong>in</strong> piazza Tasso.<br />
La prima comparsata <strong>in</strong> San Frediano, la<br />
versione fiorent<strong>in</strong>a del più celebre fratello<br />
<strong>in</strong>glese, l’ha fatta questa estate, ma già si è ricavato<br />
<strong>il</strong> suo spazio e i suoi fedeli spettatori.<br />
Anzi, parlatori. L’idea nasce dal desiderio di<br />
restituire ai cittad<strong>in</strong>i un luogo dove discutere,<br />
dibattere, conoscere altri punti di vista. Ma<br />
soprattutto di dare a ciascuno la possib<strong>il</strong>ità<br />
di dire la sua. Così, senza mediazioni, senza<br />
bisogno di schermi, tastiere o anche solo pag<strong>in</strong>e<br />
di giornale, senza bisogno di qualifiche.<br />
A presa diretta. A dare vita all’esperimento<br />
è stata l’associazione Aurora, che ha sede<br />
proprio qui, nel Torr<strong>in</strong>o delle vecchie mura<br />
di piazza Tasso, un angolo di calore e fam<strong>il</strong>iarità<br />
strappato a un viale che troppo spesso<br />
appare grigio di auto e anonimo. “Un posto<br />
dove le persone vengono non solamente per<br />
bere o mangiare - racconta Rita, fondatrice<br />
dell’associazione - ma per condividere qualcosa<br />
di loro”. E’ questa l’atmosfera che ha<br />
ispirato l’angolo degli oratori. “Chiunque<br />
può prendere la parola - spiega ancora Rita<br />
– per parlare della sua idea di città, di politica<br />
o delle proprie passioni”. Così, succede<br />
che a prendere <strong>il</strong> microfono sia un gruppo di<br />
3<br />
proposta per <strong>il</strong> momento è, semplicemente,<br />
quella di “fare”, ma al Borgo serve aiuto e<br />
per questo, mesi fa, l’associazione ha chiesto<br />
un <strong>in</strong>contro con <strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco Matteo Renzi<br />
e con l’assessore all’urbanistica Massimo<br />
Mattei. <strong>Il</strong> programma della giornata fu una<br />
passeggiata nelle zone cruciali di San Frediano,<br />
e ora i residenti sembrano soddisfatti<br />
della presa di coscienza dell’Amm<strong>in</strong>istrazione.<br />
“La questione di San Frediano ci sta<br />
molto a cuore – conferma l’assessore Massimo<br />
Mattei - e abbiamo tutta l’<strong>in</strong>tenzione di<br />
riportare l’ord<strong>in</strong>e urbano e non solo. Abbiamo<br />
richiesto alla S.a.s. di <strong>in</strong>tervenire nelle<br />
situazioni più urgenti, e per <strong>il</strong> resto abbiamo<br />
rivolto precise proposte agli uffici tecnici, e<br />
le risposte non tarderanno ad arrivare”. Poi<br />
conclude: “Ci vorrà più tempo per venire a<br />
capo di un progetto per <strong>il</strong> parcheggio sotterraneo<br />
di piazza del Carm<strong>in</strong>e, ma ci rendiamo<br />
conto di quanto questo <strong>in</strong>tervento potrebbe<br />
migliorare la condizione del Borgo”.<br />
architetti o un cittad<strong>in</strong>o <strong>in</strong>teressato alla medic<strong>in</strong>a<br />
alternativa e, tra scherzi e battute ad<br />
alta densità di fiorent<strong>in</strong>ità, accade che trovi<br />
spazio anche l’esperienza <strong>in</strong>tima e personale<br />
di una ragazza italo-americana che sta combattendo<br />
contro la sclerosi a placche. L’appuntamento<br />
è sempre <strong>il</strong> lunedì dalle 21.30<br />
<strong>in</strong> poi. Nella stagione <strong>in</strong>vernale lo Speakers’<br />
corner si rifugia nel Torr<strong>in</strong>o, attorno a un<br />
grande tavolo. Table’s corner, questo sarà <strong>il</strong><br />
nome della serata per i prossimi mesi, <strong>in</strong> un<br />
ambiente più <strong>in</strong>timo, ma altrettanto stimolante<br />
per la conversazione. Anche tra perfetti<br />
sconosciuti.<br />
IL PROGETTO<br />
Stop al degrado con<br />
le “Botteghe aperte”<br />
San Frediano e <strong>il</strong> “Club Paradiso”.<br />
Pare proprio che la vita del rione<br />
stia a cuore a tanta gente: anche per<br />
questo, nel 2000, è nato <strong>il</strong> progetto<br />
“Botteghe aperte a San Frediano”.<br />
L’obiettivo dell’associazione è quello<br />
di mettere f<strong>in</strong>e al degrado del<br />
territorio che, più o meno evidentemente,<br />
sta mettendo <strong>in</strong> pericolo<br />
l’anima storica del Borgo. Per questo,<br />
<strong>il</strong> “Club Paradiso”, che ha sede<br />
<strong>in</strong> via dell’Orto 24/r, si pone come<br />
prima meta quella di dare un nuovo<br />
punto di riferimento per riallacciare<br />
i rapporti tra artigiani e residenti.<br />
Da questa base poi si organizzano<br />
attività culturali e assistenza ai cittad<strong>in</strong>i.<br />
La “bottega dell’artigiano” è un<br />
luogo <strong>in</strong> cui non solo si creano delle<br />
“cose”, ma dove si s<strong>cambia</strong>no due<br />
parole, e dove le persone possono<br />
anche <strong>in</strong>contrarsi. La riqualificazione<br />
del Borgo riparte dal basso, dalle<br />
sue orig<strong>in</strong>i per avviarsi al futuro senza<br />
perdita di sostanza.<br />
Da Londra a piazza Tasso: ecco lo Speakers’ corner<br />
/F.P.<br />
Copia <strong>in</strong> abbonamento postale<br />
<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />
è un periodico di 7 edizioni<br />
che mens<strong>il</strong>mente<br />
viene distribuito da<br />
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4 Novembre 2009 Centro Storico • Porta Romana • San Jacop<strong>in</strong>o<br />
MESTIERI DI OGGI E DI IERI. <strong>Il</strong> calzolaio, una professione antica che rischia di scomparire<br />
Gli artigiani che ridanno vita alle scarpe<br />
Pochi ma buoni: questo sembra <strong>il</strong> motto dei ciabatt<strong>in</strong>i del <strong>centro</strong>.<br />
<strong>Il</strong> lavoro non manca, anche se “la suola <strong>in</strong> gomma e i prodotti<br />
c<strong>in</strong>esi ci hanno un po’ penalizzato”. Ma mancano gli apprendisti<br />
Serena Wiedenstritt<br />
Pochi, ma buoni. Sono i<br />
ciabatt<strong>in</strong>i e calzolai del<br />
<strong>centro</strong> storico di Firenze,<br />
gli artigiani che ridanno<br />
nuova vita alle scarpe f<strong>in</strong>ite e<br />
mettono <strong>in</strong> forma quelle che non<br />
si adattano al piede del padrone.<br />
Ormai una “specie <strong>in</strong> via di est<strong>in</strong>zione”.<br />
Così, quella che si respira<br />
per <strong>il</strong> <strong>centro</strong> storico, andando alla<br />
ricerca degli artigiani ciabatt<strong>in</strong>i,<br />
è talvolta un’atmosfera di nostalgia:<br />
“Ho <strong>in</strong>iziato quando avevo<br />
Ivo B<strong>in</strong>di<br />
undici anni e ora ne ho settantatre<br />
– racconta dalla sua bottega di<br />
via Guelfa Ivo B<strong>in</strong>di - è una vita<br />
che faccio questo lavoro. Clienti<br />
ce ne sono ancora, ma pochi giovani”.<br />
I prezzi, da Ivo, variano da<br />
5,50 euro per i tacchi a sp<strong>il</strong>lo ai<br />
7,50 per i mocass<strong>in</strong>i da uomo. La<br />
sua però è un’attività dest<strong>in</strong>ata a<br />
scomparire: “Io ho imparato andando<br />
a bottega da un maestro,<br />
che ci <strong>in</strong>segnava anche a fare le<br />
scarpe su misura. Oggi però non<br />
ci sono apprendisti: quando andrò<br />
<strong>in</strong> pensione, questa attività<br />
cesserà”. Caso diverso, e che lascia<br />
qualche speranza <strong>in</strong> più per<br />
<strong>il</strong> futuro delle botteghe, è quello<br />
del calzolaio Gianni Di Sario. Figlio<br />
di Andrea Di Sario, che dalla<br />
Bas<strong>il</strong>icata arrivò a Firenze a metà<br />
del secolo scorso – l’<strong>in</strong>segna del<br />
negozio parla chiaro: Calzolaio<br />
dal 1948 - ha <strong>il</strong> negozio <strong>in</strong> via<br />
de’ G<strong>in</strong>ori, e ha ereditato passione<br />
e mestiere dal padre. “Oltre<br />
alle risuolature – anche se io le<br />
scarpe di gomma non le faccio,<br />
tanto le suole attaccano solo sul<br />
cuoio - tanti passano a chiedermi<br />
un consiglio, magari vogliono<br />
comprare delle scarpe che dur<strong>in</strong>o<br />
e mi domandano dove andare. Un<br />
problema? I negozi del <strong>centro</strong><br />
storico sono diffic<strong>il</strong>i da raggiungere”,<br />
spiega Gianni. V<strong>in</strong>cenzo<br />
Arezzo, del Veloce Ciabatt<strong>in</strong>o di<br />
via delle Terme, fa <strong>il</strong> calzolaio da<br />
trent’anni, e spera che <strong>il</strong> figlio segua<br />
le sue orme: “ Io ho <strong>in</strong>iziato<br />
nei grandi magazz<strong>in</strong>i di piazza<br />
della Repubblica. <strong>Il</strong> mestiere negli<br />
ultimi anni è <strong>cambia</strong>to, prima<br />
era più artigianale, ora è più<br />
meccanico con i tacchi a sp<strong>il</strong>lo e<br />
le suole già pronte”. E <strong>il</strong> lavoro<br />
come va? “Non ci si lamenta, anche<br />
se non si può negare che le<br />
scarpe con la suola <strong>in</strong> gomma e<br />
i prodotti c<strong>in</strong>esi ci abbiamo un<br />
po’ penalizzato – spiega V<strong>in</strong>cenzo<br />
– fortunatamente c’è ancora<br />
qualcuno che ha un paio di Church<strong>il</strong>l<br />
o altre scarpe ‘buone’ da far<br />
risuolare a mano. Costa sugli 80<br />
euro, ma praticamente della vec-<br />
Gianni Di Sario<br />
chia scarpa resta solo <strong>il</strong> sopra”. È<br />
davvero entusiasta del suo lavoro,<br />
che afferma di fare “con amore e<br />
passione”, S<strong>il</strong>vio Francisco, titolare<br />
della Cl<strong>in</strong>ica della Scarpa di<br />
Borgo La Croce. “Mi sono laureato<br />
nel mio paese, <strong>in</strong> Perù, però<br />
S<strong>il</strong>vio Francisco<br />
<strong>il</strong> mestiere di calzolaio l’ho imparato<br />
da autodidatta, grazie all’osservazione<br />
e all’impegno. Lavoro<br />
qui da un anno e mezzo e i clienti<br />
non mancano, devono sentire che<br />
queste scarpe le faccio e le riparo<br />
mettendoci <strong>il</strong> cuore”, racconta.<br />
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5<br />
RITORNO AL PASSATO. <strong>Come</strong> già avviene a Roma, agenti ai semafori anche a Firenze<br />
E i vig<strong>il</strong>i tornarono a dirigere <strong>il</strong> traffico<br />
Diciotto gli <strong>in</strong>croci presidiati, da qualche settimana,<br />
dalla polizia municipale negli orari più caldi.<br />
Gli obiettivi: meno code e meno <strong>in</strong>cidenti<br />
Paola Ferri<br />
Paletta e fischietto alla mano, hanno<br />
debuttato poche settimane fa i vig<strong>il</strong>i<br />
agli <strong>in</strong>croci più pericolosi e trafficati.<br />
<strong>Il</strong> progetto va sotto <strong>il</strong> nome di “Viab<strong>il</strong>ità<br />
protetta” e impegna 44 agenti. Una novità<br />
che ha <strong>il</strong> sapore di un ritorno al passato, quella<br />
<strong>in</strong>trodotta di concerto dal nuovo comandante<br />
della polizia municipale Massimo Anc<strong>il</strong>lotti e<br />
dal s<strong>in</strong>daco Matteo Renzi. Lo scopo? Rendere<br />
più fluido <strong>il</strong> traffico negli orari di punta e limitare<br />
i s<strong>in</strong>istri. Altro che semafori <strong>in</strong>telligenti, <strong>in</strong><br />
grado di calibrare <strong>il</strong> tempo del rosso e del verde<br />
a seconda delle condizioni di traffico. Niente<br />
di più appropriato del vig<strong>il</strong>e <strong>in</strong> persona per dirigere<br />
le auto. E per testimoniare “la presenza<br />
delle istituzioni <strong>in</strong> città, sulla strada”, come ha<br />
dichiarato lo stesso Renzi. Un ulteriore modo<br />
per avvic<strong>in</strong>are i cittad<strong>in</strong>i all’amm<strong>in</strong>istrazione,<br />
nonché un deterrente per le violazioni al codice<br />
della strada più efficace di telecamere, telepass,<br />
vistared e via dicendo. “Non sarà la panacea di<br />
tutti i mali – afferma Anc<strong>il</strong>lotti - ma è <strong>il</strong> modo<br />
migliore per agevolare lo scorrimento dei veicoli<br />
e ridurre i tempi di percorrenza degli autobus”.<br />
La misura è già stata sperimentata a Roma<br />
con ottimi risultati. Diciotto gli <strong>in</strong>croci presidiati<br />
dalla municipale nel capoluogo toscano negli<br />
orari più “caldi” (dalle 7.45 alle 10 e dalle 16.45<br />
alle 19). Si tratta di quelli a più alta densità di<br />
transito, anche se alcuni dei più <strong>in</strong>cidentati sono<br />
rimasti fuori. A partire dall’<strong>in</strong>tersezione tra viale<br />
Belfiore e via Guido Monaco che, con 10 s<strong>in</strong>istri,<br />
risulta <strong>in</strong> vetta alla classifica st<strong>il</strong>ata tra <strong>il</strong><br />
1° gennaio e <strong>il</strong> 31 agosto 2009. Sotto “vig<strong>il</strong>e”<br />
controllo <strong>in</strong>vece i non lontani <strong>in</strong>croci Belfiore-<br />
Porte Nuove e Belfiore-viale Redi, secondo <strong>in</strong><br />
classifica con 6 <strong>in</strong>cidenti. Una cifra eguagliata<br />
da Baccio da Montelupo-Ugnano, Baracca-<br />
Baracch<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> zona centrale da via de’ Pepi-via<br />
di Mezzo, Fra Bartolommeo-Pier Capponi e a<br />
Firenze sud dal poco visib<strong>il</strong>e stop tra via delle<br />
Nazioni Unite e via Reims. Tutti rimasti tagliati<br />
fuori dal progetto. Nella lista figurano <strong>in</strong>vece alcune<br />
delle piazze più trafficate (Acciaioli, Gav<strong>in</strong>ana,<br />
Cure, Dalmazia, Gaddi, Libertà e ovviamente<br />
piazza Stazione) e i maggiori accessi alla<br />
città dalla c<strong>in</strong>tura metropolitana (piazzale di<br />
Porta Romana, via di Novoli-via Forlan<strong>in</strong>i, viale<br />
Europa-via Danimarca, ponte di San Donatovia<br />
Forlan<strong>in</strong>i). Presidiati anche l’<strong>in</strong>tersezione<br />
tra lungarno Pecori Giraldi e ponte San Niccolò,<br />
alla base dei viali, la corsia preferenziale di<br />
viale Pieracc<strong>in</strong>i <strong>in</strong> zona Careggi e l’<strong>in</strong>crocio tra<br />
via del Bronz<strong>in</strong>o e via del Pignonc<strong>in</strong>o.<br />
INCROCI PERICOLOSI. Con <strong>il</strong> nuovo assetto, strade che non erano a rischio potrebbero diventarlo. E viceversa<br />
In <strong>centro</strong> <strong>cambia</strong> la viab<strong>il</strong>ità. “Sono gradite segnalazioni”<br />
rmai da qualche settimana i fiorent<strong>in</strong>i si sono (ri)abitua-<br />
a vedere, <strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ate ore del giorno, i vig<strong>il</strong>i urbani <strong>in</strong><br />
Oti<br />
alcuni <strong>in</strong>croci altamente trafficati. In tutta la città sono 44 gli<br />
agenti che presidiano 18 punti considerati da Palazzo Vecchio -<br />
<strong>in</strong>dividuati con la collaborazione di Ataf - pericolosi e trafficati.<br />
<strong>Il</strong> progetto “Viab<strong>il</strong>ità protetta” ha come obiettivi, oltre a far<br />
sentire la presenza sul territorio degli agenti, quelli di ridurre i<br />
Va combattuta l’alta<br />
velocità., In alcune zone<br />
si corre troppo<br />
tempi di percorrenza dei mezzi pubblici e privati, favorire lo scorrimento<br />
per evitare blocchi del traffico, rendere più sicuri gli attraversamenti<br />
pedonali e gli <strong>in</strong>croci pericolosi ed evitare che ci<br />
siano mezzi non autorizzati nelle corsie preferenziali riservate<br />
ai mezzi pubblici. Tutte le matt<strong>in</strong>e, dal lunedì al venerdì, dalle<br />
7.45 alle 9.30 e tutti i pomeriggi, sempre dal lunedì al venerdì<br />
dalle 17.30 alle 19.45, gli agenti sono presenti sulle <strong>in</strong>tersezioni<br />
di piazza Libertà-viale Don M<strong>in</strong>zoni, sulla rotonda di piazza Stazione,<br />
lungarno Pecori Giraldi-Ponte San Niccolò, piazzale Porta<br />
Romana, piazza Gaddi. Invece, le postazioni Porta al Prato-Ponte<br />
alle Mosse, Porte Nuove-viale Belfiore e viale Belfiore-viale Redi<br />
sono presidiate anche <strong>il</strong> sabato pomeriggio. Questi sono tra gli angoli<br />
cittad<strong>in</strong>i più trafficati, ma nel quartiere 1 ci sono altri <strong>in</strong>croci<br />
e strade che meriterebbero un maggior controllo. “Siamo sempre<br />
<strong>in</strong>tervenuti con la massima sensib<strong>il</strong>ità – spiega Stefano Marmugi,<br />
presidente del Q1 – anche se questo è un momento di transizione.<br />
Dopo la pedonalizzazione del Duomo, i <strong>cambia</strong>menti e le modifiche<br />
alla viab<strong>il</strong>ità di queste ultime settimane, per adattare i percorsi<br />
a questo grande <strong>cambia</strong>mento del <strong>centro</strong> storico emergeranno<br />
probab<strong>il</strong>mente altre realtà. Magari l’<strong>in</strong>crocio che prima non era<br />
pericoloso <strong>in</strong> futuro lo sarà, e se i cittad<strong>in</strong>i mi vogliono segnalare i<br />
problemi io sono contento. Comunque – cont<strong>in</strong>ua Marmugi – credo<br />
che vada combattuta la velocità, <strong>in</strong> alcune strade del quartiere<br />
<strong>in</strong> molti schiacciano troppo <strong>il</strong> piede sull’acceleratore, e un modo<br />
per contrastare questo fenomeno è sicuramente quello di aumentare<br />
<strong>il</strong> numero di dissuasori. A tal proposito – conclude - non posso<br />
non citare viale Redi, dove si corre troppo, e via Cassia, per la<br />
sua pericolosità per i mezzi ma, soprattutto, per i pedoni”. /F.M.<br />
<br />
<br />
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6 Novembre 2009 Centro Storico • Porta Romana • San Jacop<strong>in</strong>o<br />
L’INTERVISTA. Simone Tofani, responsab<strong>il</strong>e area tecnica, market<strong>in</strong>g e qualità della Cooperativa Agricola di Legnaia<br />
“Apriremo una fattoria degli animali”<br />
Giulia Righi<br />
La Cooperativa Agricola di Legnaia<br />
ha una storia lunga oltre cent’anni e<br />
nel tempo si è guadagnata l’affetto<br />
e la fiducia dei fiorent<strong>in</strong>i. Frutta,<br />
verdura, piante, ma anche trattori, miele e<br />
formaggio: dentro i suoi punti vendita si trova<br />
davvero tutto quanto ha a che fare con la<br />
terra e i suoi frutti. Simone Tofani, responsab<strong>il</strong>e<br />
dell’area tecnica, market<strong>in</strong>g e qualità<br />
ci racconta “da dentro” questa realtà economica.<br />
Gli ultimi sono stati mesi diffic<strong>il</strong>i, con la<br />
crisi che ha colpito tanti settori dell’economia.<br />
<strong>Come</strong> li ha vissuti la vostra cooperativa?<br />
In una certa misura la abbiamo purtroppo<br />
avvertita anche noi, anche perché copriamo<br />
molti settori merceologici, primo su tutti<br />
quello dell’agricoltura. Comparti come<br />
quello del v<strong>in</strong>o, dei cereali, dell’ortofrutta<br />
ne hanno risentito molto. Altri settori, come<br />
quello della commercializzazione dei mezzi<br />
tecnici e dell’alimentazione ne hanno risentito<br />
più lievemente, con dei picchi negativi<br />
quest’estate, che poi si sono risolti. Ora si sta<br />
assistendo a una leggera ripresa dei consumi,<br />
e dunque siamo ottimisti.<br />
Qual è <strong>il</strong> punto di forza di una realtà commerciale<br />
come la vostra?<br />
La nostra forza sono senz’altro i nostri valori,<br />
quelli che ci guidano da oltre cento anni: <strong>il</strong><br />
rispetto per l’uomo, per la terra e per i suoi<br />
frutti; tradizione e competenza e cooperazione<br />
e solidarietà. Sono questi i valori che<br />
ci guidano nella nostra missione, che è poi<br />
quella di sostenere gli agricoltori e tutti co-<br />
SCHEDA<br />
loro che lavorano nel settore, specialmente a<br />
livello locale.<br />
<strong>Come</strong> ci si re<strong>in</strong>venta, anno dopo anno, <strong>in</strong><br />
un settore come <strong>il</strong> vostro?<br />
Oltre all’aspetto commerciale la Cooperativa<br />
porta avanti anche un’altra attività, quella<br />
didattica. Da tempo facciamo corsi di formazione<br />
per un pubblico che è sempre molto<br />
ricettivo, come quello dei bamb<strong>in</strong>i: <strong>il</strong> nostro<br />
obiettivo è quello di fare cultura sul mondo<br />
dell’agricoltura, soffermandoci ad esempio<br />
sulla stagionalità dei prodotti della terra. Un<br />
progetto che contiamo di realizzare a breve<br />
è proprio l’apertura di una “fattoria degli<br />
animali”: un vero e proprio <strong>centro</strong> didattico<br />
dove allevare alcune specie a rischio di est<strong>in</strong>zione<br />
come <strong>il</strong> cavall<strong>in</strong>o di Montelupoli, l’as<strong>in</strong>o<br />
dell’Amiata, la razza bov<strong>in</strong>a calvana e gli<br />
ov<strong>in</strong>i del Valdarno.<br />
Qual è la vostra sfida per <strong>il</strong> futuro?<br />
La Cooperativa è da sempre punto di <strong>in</strong>contro<br />
tra i produttori e i consumatori, e da anni<br />
mette <strong>in</strong> pratica, a 360 gradi la famosa “f<strong>il</strong>iera<br />
corta”. Ogni giorno i nostri soci ci portano<br />
i loro prodotti: <strong>il</strong> pesce ad esempio viene pescato<br />
di notte a Livorno e la matt<strong>in</strong>a presto è<br />
sui nostri banchi. Ecco, <strong>il</strong> futuro consiste proprio<br />
nel consolidare questa prassi, cercando<br />
di fare <strong>in</strong> modo che aument<strong>in</strong>o gli imprenditori<br />
soci e creando sempre più prodotti con <strong>il</strong><br />
nostro marchio, che è una garanzia di qualità.<br />
La nostra forza?<br />
Sono i valori che ci guidano<br />
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La gamma di prodotti della cooperativa comprende tutto quanto ha<br />
a che fare con la vita di campagna: dai prodotti della terra agli attrezzi<br />
per coltivarli, passando per altre specialità alimentari e pers<strong>in</strong>o<br />
per l’abbigliamento. Oltre all’importante produzione ortofrutticola, la<br />
cooperativa ha <strong>in</strong>fatti, tra i suoi soci, produttori di miele, v<strong>in</strong>o, olio, salumi,<br />
carne e formaggi. Altri settori importanti sono quelli della zootecnia<br />
e dell’allevamento e quelli dedicati alla meccanica (dai trattori<br />
ai sistemi di irrigazione) al giard<strong>in</strong>aggio, all’enologia. La cooperativa<br />
si occupa anche di consulenze agronomiche e di attività didattiche.<br />
I SOCI<br />
Oggi la Cooperativa Agricola di Legnaia conta oltre 600 soci,<br />
provenienti per la maggior parte dall’area fiorent<strong>in</strong>a, ma anche<br />
da altre zone della Toscana e dell’Italia. Complessivamente i soci<br />
agricoltori si occupano della coltivazione di oltre 4 m<strong>il</strong>a ettari di<br />
terreno. Oltre ai soci veri e propri ci sono poi “Gli amici di Legnaia”,<br />
e cioè oltre 42 m<strong>il</strong>a clienti con una loro fidelity card che dà<br />
diritto a sconti e benefici. La cooperativa ha 7 punti vendita diretti,<br />
più altri 8 delle società controllate Legnaia Vivai, Legnaia<br />
Ortofrutta e Legnaia Pistoiese.<br />
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LA STORIA<br />
<strong>Il</strong> primo nucleo della Cooperativa Agricola di Legnaia nasce, addirittura,<br />
agli albori del ‘900 quando un frate cappucc<strong>in</strong>o, Padre Pancrazio,<br />
<strong>in</strong>izia a riunire i contad<strong>in</strong>i per <strong>in</strong>citarli a cooperare, a unire le loro forze<br />
per mettere a frutto <strong>il</strong> duro lavoro dei campi. E’ ufficialmente nel 1903<br />
che la cooperativa muove i primi passi, sp<strong>in</strong>ta da un primo nucleo di<br />
famiglie (Bechi, P<strong>in</strong>zani, Palchetti, Salvatori, Turch<strong>in</strong>i, Salani, Massetti,<br />
Bensi, Calandri, Chiari, Mecocci, Parr<strong>in</strong>i, Santoni, Basagli, Bell<strong>in</strong>i, Viti,<br />
Dell’Aitante. In breve si aggregarono molti altri, f<strong>in</strong>o a fare della cooperativa<br />
un punto di riferimento nella vita del contado fiorent<strong>in</strong>o.
1074379
8 Novembre 2009 Centro Storico • Porta Romana • San Jacop<strong>in</strong>o<br />
MOBILITÀ. Ecco i nuovi tracciati dopo la pedonalizzazione di piazza Duomo<br />
28<br />
23<br />
La “rivoluzione” dei bus<br />
Cambiate 22 l<strong>in</strong>ee su 63<br />
Luca Serranò<br />
Ora che la rivoluzione della mob<strong>il</strong>ità<br />
<strong>in</strong>torno a piazza Duomo è partita, i<br />
fiorent<strong>in</strong>i possono tornare a camm<strong>in</strong>are<br />
a testa <strong>in</strong> su. Niente macch<strong>in</strong>e<br />
o motor<strong>in</strong>i da schivare, nessun autobus a eclissare<br />
la vista di turisti o semplici passanti. Certo,<br />
problemi e disagi non mancano, ma la sensazione<br />
diffusa è che la popolazione abbia accettato<br />
di buon grado la svolta di Palazzo Vecchio.<br />
“Però con gli autobus non si capisce niente”,<br />
spiega un anziano abitante di via Martelli. Già,<br />
perché la pedonalizzazione del Duomo (nella<br />
cerchia via Martelli, via Panzani, via de’ Servi,<br />
via Ricasoli, via Roma, via Calzaiuoli, via del<br />
Proconsolo) non poteva non comportare una<br />
vera e propria rivoluzione dei percorsi Ataf. Si<br />
calcola (con ottimismo) che piazza San Marco<br />
subirà un aumento del 3% del traffico degli autobus,<br />
lasciando a Santa Maria Novella <strong>il</strong> ruolo<br />
di <strong>centro</strong> nevralgico della mob<strong>il</strong>ità pubblica<br />
fiorent<strong>in</strong>a. Alla l<strong>in</strong>ea rossa e a quella blu dei<br />
buss<strong>in</strong>i elettrici <strong>il</strong> compito di collegare i conf<strong>in</strong>i<br />
dell’area pedonalizzata con le altre strade del<br />
<strong>centro</strong>, <strong>in</strong> modo da garantire gli spostamenti di<br />
turisti e residenti. Per le operazioni di carico e<br />
scarico dei commercianti è attivo un “corridoio”<br />
aperto dalle 6 alle 9.30 del matt<strong>in</strong>o, mentre<br />
i taxi hanno già scovato i propri percorsi alternativi.<br />
In attesa che venga sciolto <strong>il</strong> nodo della<br />
fermata della tramvia, con l’ipotesi Duomo tramontata<br />
ormai da tempo e con tre possib<strong>il</strong>ità al<br />
vaglio degli addetti, Mario Razzanelli si dichiara<br />
soddisfatto. “Sulla tramvia e sulla pedonalizzazione<br />
<strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco Renzi ha fatto bene. D’altra<br />
parte - spiega <strong>il</strong> numero uno della lista Firenze<br />
C’è - sono tutti elementi che facevano parte<br />
del mio programma”. In città, ad ogni modo,<br />
22 l<strong>in</strong>ee su 63 hanno subito variazioni, con <strong>il</strong><br />
<strong>centro</strong> storico ovviamente più “colpito” di altre<br />
57<br />
71<br />
ARIOSTO<br />
2<br />
14<br />
2<br />
20 67<br />
STATUTO<br />
S TRINITA<br />
PUCCINOT<br />
MAGN<br />
LAV<br />
STROZZI 1<br />
BELFIORE<br />
S CATERINA<br />
17 22<br />
ALESSANDRIA<br />
17<br />
GUIDO MONACO 68<br />
STROZZI<br />
RIDOLFI<br />
PORTE NUOVE<br />
ROSSELLI<br />
XXVII APRILE<br />
31<br />
22<br />
VALFONDA<br />
NAZIONALE<br />
SAN M<br />
1<br />
SCALA<br />
ALAMANNI<br />
RICASOLI<br />
STAZIONE<br />
PANZANI<br />
BUFALINI<br />
SANTA<br />
MARIA<br />
NOVELLA<br />
DUOMO<br />
VECCHIETTI<br />
22<br />
O<br />
FOSSI<br />
REPUBBLICA<br />
STROZZI<br />
6<br />
TORNABUONI<br />
PROCO<br />
VESPUCCI<br />
6<br />
CARRAIA 36<br />
68<br />
37<br />
37<br />
MAGGIO<br />
36 68<br />
PETRARCA<br />
ROMANA<br />
Le nuove l<strong>in</strong>ee Ataf<br />
DIAZ<br />
LANFRANCO INNOCENTI<br />
Edicolante, 66 anni<br />
MAURIZIO GHIRANDINI<br />
Impiegato, 53 anni<br />
PAOLA BARBACCI<br />
Cartolaia, 55 anni<br />
“Che bella<br />
la piazza<br />
senza auto”<br />
“Resta<br />
qualche zona<br />
d’ombra”<br />
“L’importante<br />
è rispettare<br />
le regole”<br />
“Sono proprio contento, <strong>il</strong> Duomo potrebbe tornare a<br />
splendere come tanti anni fa. Perdo un po’ di comodità<br />
perché lavoro <strong>in</strong> San Lorenzo, ma Firenze non<br />
è Roma e <strong>il</strong> <strong>centro</strong> s’attraversa <strong>in</strong> un ch<strong>il</strong>ometro. E<br />
comunque... che bello vedere la piazza senza auto e<br />
motor<strong>in</strong>i”<br />
“Apparentemente è una decisione impeccab<strong>il</strong>e, ma<br />
resta qualche zona d’ombra. <strong>Come</strong> faranno i residenti?<br />
E i commercianti? Certo, f<strong>in</strong>almente <strong>in</strong> città<br />
com<strong>in</strong>cia a muoversi qualcosa, ma come la mettiamo<br />
con i percorsi Ataf? Gli anziani riusciranno ad<br />
orientarsi?”<br />
“Ancora è presto per dare un giudizio, anche se le<br />
prime sensazioni sono positive. L’importante è che<br />
tutti rispett<strong>in</strong>o le regole, non come succede <strong>in</strong> via<br />
de’ Servi dove i motor<strong>in</strong>i entrano comunque. Solo<br />
così la pedonalizzazione può dare una scossa ai nostri<br />
affari”<br />
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14<br />
14<br />
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DUCCIO MAURO<br />
Fotografo, 30 anni<br />
“Ma non deve<br />
diventare<br />
un museo”<br />
“In l<strong>in</strong>ea di pr<strong>in</strong>cipio posso anche essere d’accordo,<br />
ma c’è qualcosa che mi lascia un po’ perplesso. Non<br />
vorrei che dietro a questa decisione ci fosse la volontà<br />
di trasformare <strong>il</strong> <strong>centro</strong> <strong>in</strong> un museo, di considerare<br />
questa zona come un grande parco giochi a<br />
disposizione dei turisti”<br />
I fiorent<strong>in</strong>i sono tornati a camm<strong>in</strong>are a testa <strong>in</strong> su,<br />
ma per <strong>il</strong> <strong>trasporto</strong> pubblico non sono mancate<br />
le variazioni, a partire dal <strong>centro</strong>, dove molti<br />
autobus seguono ora percorsi diversi<br />
zone. L’autobus numero 1, per esempio,<br />
<strong>in</strong> direzione La Casella, segue l’it<strong>in</strong>erario<br />
piazza della Libertà, via Cavour, piazza<br />
San Marco f<strong>in</strong>o al sottopasso di viale<br />
Strozzi, per poi arrivare alla stazione attraverso<br />
via Valfonda. Altri <strong>cambia</strong>menti<br />
di r<strong>il</strong>ievo sono quelli del 6, che per collegare<br />
piazza San Marco a San Frediano è<br />
costretto a passare da via XXVII Apr<strong>il</strong>e<br />
e poi dal sottopassaggio di viale Strozzi<br />
(<strong>in</strong> corsia preferenziale protetta), cont<strong>in</strong>uando<br />
poi per la stazione, via Panzani e<br />
piazza Santa Maria Maggiore. Nel senso<br />
opposto, <strong>in</strong> direzione Novelli, l’autobus<br />
devia <strong>in</strong> via Tornabuoni e si ricongiunge<br />
all’orig<strong>in</strong>ale tracciato solo dopo un lungo<br />
giro a semicerchio (da via Rond<strong>in</strong>elli<br />
a via XVII Apr<strong>il</strong>e). Importanti anche le<br />
modifiche sui percorsi degli autobus <strong>in</strong><br />
direzione di Careggi, <strong>in</strong> particolare del<br />
14, che una volta giunto <strong>in</strong> via de’ Pucci<br />
da piazza Beccaria segue adesso <strong>il</strong> tratto<br />
via Cavour, via XXVII Apr<strong>il</strong>e, viale F<strong>il</strong>ippo<br />
Strozzi e via Valfonda, per poi raggiungere<br />
la stazione. La l<strong>in</strong>ea 20, che <strong>in</strong><br />
direzione Caruso non passa più da piazza<br />
San Marco, è forse quella che ha subito<br />
maggiori variazioni. Una volta raggiunto<br />
Ponte al P<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>fatti, l’autobus devia verso<br />
i viali ignorando <strong>il</strong> <strong>centro</strong>, dirigendosi<br />
verso via dello Statuto attraverso i viali di<br />
circonvallazione. Tanti <strong>cambia</strong>menti che<br />
rischiano di scombussolare gli utenti, soprattutto<br />
i molti anziani che popolano la<br />
zona. Anche se, c’è da giurarci, qualcuno<br />
di loro tornerà con la memoria ai tempi<br />
andati, a quando <strong>il</strong> Duomo troneggiava<br />
s<strong>il</strong>enzioso al <strong>centro</strong> della piazza. Per <strong>in</strong>formazioni<br />
su percorsi e fermate è possib<strong>il</strong>e<br />
consultare <strong>il</strong> sito www.ataf.net.<br />
SERGIO BOCCHERINI<br />
Pensionato, 76 anni<br />
“Può tornare<br />
un’atmosfera<br />
magica”<br />
“Traffico permettendo è senz’altro una notizia positiva.<br />
Ho lavorato <strong>in</strong> zona tanti anni, l’ho vista peggiorare<br />
sempre più. Chissà che la pedonalizzazione<br />
non f<strong>in</strong>isca per azionare un meccanismo virtuoso,<br />
che contribuisca a ricreare quell’atmosfera magica<br />
che <strong>il</strong> <strong>centro</strong> ha smarrito ormai da tempo”<br />
9<br />
In attesa che vengano aggiudicate le gare<br />
d’appalto per lavori che <strong>in</strong>teresseranno le strade<br />
del quartiere 1, nel periodo f<strong>in</strong>e 2009-<strong>in</strong>izio<br />
2010, l’attenzione rimane su via Benedetta e via<br />
de’ Tos<strong>in</strong>ghi, dove sono <strong>in</strong> corso di rifacimento<br />
marciapiedi e carreggiate <strong>in</strong> lastricato. I tempi<br />
sono piuttosto lunghi per la particolarità<br />
dell’<strong>in</strong>tervento. Ecco <strong>il</strong> dettaglio dei lavori:<br />
VIA BENEDETTA<br />
Rifacimento della carreggiata con <strong>il</strong> restauro<br />
delle bozzette di pietra forte.<br />
VIA DE’ TOSINGHI<br />
Complicato <strong>in</strong>tervento di smontaggio<br />
e pulizia del lastricato. La strada che<br />
unisce via dei Calzaiuoli a via Roma<br />
sarà completamente riaperta al transito<br />
pedonale entro <strong>il</strong> 7 dicembre prossimo.<br />
a partire da €375.000<br />
1023242
10 Novembre 2009<br />
attualità<br />
LA CITTÀ CHE CAMBIA/1. Partita la sperimentazione del nuovo sistema di pulizia delle strade<br />
Al lavaggio ci pensa Sweepy<br />
E l’auto può rimanere dov’è<br />
Benedetta Strappi<br />
Ha <strong>il</strong> nome di un robott<strong>in</strong>o simpatico:<br />
Sweepy Jet. E ha pure qualche difettuccio,<br />
ma rappresenta una novità che<br />
sarà sicuramente gradita ai fiorent<strong>in</strong>i.<br />
Sweepy è la nuova spazzatrice “<strong>in</strong>telligente” che,<br />
grazie a un braccio meccanico <strong>in</strong> grado di arrivare<br />
sotto le macch<strong>in</strong>e, risparmierà agli automob<strong>il</strong>isti<br />
l’uggia di spostare l’auto nei giorni di lavaggio. <strong>Il</strong><br />
giro <strong>in</strong>augurale a bordo di Sweepy <strong>in</strong> via Baracca<br />
se lo è fatto pure <strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco, che sulla promessa<br />
di questo nuovo robot aveva basato uno dei suoi<br />
cento punti. <strong>Il</strong> march<strong>in</strong>gegno è dotato di un serbatoio<br />
d’acqua da 1200 litri al posto del secondo<br />
motore e di un braccio snodab<strong>il</strong>e che, manovrato<br />
da un uomo a piedi, scavalca le auto <strong>in</strong> sosta<br />
e getta acqua sul marciapiede e sotto i veicoli,<br />
così che lo sporco viene soffiato tra le spazzole<br />
della macch<strong>in</strong>a. <strong>Il</strong> suo mestiere, <strong>in</strong>somma, lo sa<br />
fare. Unico neo è che Sweepy ha la velocità di<br />
un bradipo e <strong>in</strong> un’ora riesce a pulire solo 800<br />
metri, contro gli 8 ch<strong>il</strong>ometri delle spazzatrici<br />
classiche. Altri due limiti sono i costi (230 m<strong>il</strong>a<br />
euro vs i massimo 180 m<strong>il</strong>a delle vecchie macch<strong>in</strong>e)<br />
e le possib<strong>il</strong>ità d’impiego, limitate a strade<br />
abbastanza grandi da sopportare l’<strong>in</strong>gombro senza<br />
bloccare <strong>il</strong> traffico. Ad oggi Quadrifoglio ne<br />
ha comprate due, ma entro l’anno nuovo ne verranno<br />
acquistate altre c<strong>in</strong>que. A breve l’impiego<br />
di Sweepy entrerà a regime e <strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco Renzi è<br />
conv<strong>in</strong>to che la metà delle strade cittad<strong>in</strong>e potrà<br />
essere pulita con questo sistema: “Resterà solo da<br />
liberare completamente la carreggiata una volta<br />
ogni uno, due mesi, per consentire la pulizia dei<br />
tomb<strong>in</strong>i e la verifica del manto stradale”. Un altra<br />
grande novità che riguarda i parcheggi (anche<br />
questa estratta dal c<strong>il</strong><strong>in</strong>dro dei cento punti) è la<br />
sosta gratuita, nelle 4 ore di “passo”, nei parcheggi<br />
di Careggi, del Meyer, del Cto, di Torregalli e<br />
di via della Quiete. <strong>Il</strong> ticket non si pagherà più<br />
tra le 12.30 e le 14.30 e tra le 18.30 e le 20.30,<br />
come pure tra le 22 e le 6 di matt<strong>in</strong>a (ma già<br />
adesso questa fascia oraria è a sosta gratuita). <strong>Il</strong><br />
provvedimento è stato pensato proprio per agevolare<br />
<strong>il</strong> parcheggio di chi va <strong>in</strong> visita ai propri<br />
cari <strong>in</strong> ospedale. La novità è entrata <strong>in</strong> vigore <strong>il</strong><br />
25 ottobre (nello stesso d-day della pedonalizzazione<br />
del Duomo) e per avvisare i cittad<strong>in</strong>i della<br />
novità sono stati r<strong>in</strong>novati i cartelli dei parcheggi.<br />
E ancora: sia che Careggi che <strong>il</strong> Meyer avranno<br />
a disposizione 20 contrassegni che la direzione<br />
potrà scegliere di dest<strong>in</strong>are ai fam<strong>il</strong>iari di degenti<br />
che necessit<strong>in</strong>o di visite frequenti, e Torregalli ne<br />
avrà a disposizione 30.<br />
<strong>Il</strong> s<strong>in</strong>daco Renzi a bordo di Sweepy Jet durante la sua sperimentazione<br />
CRISTINA, 37 ANNI<br />
Personal shopper<br />
BARBARA, 44 ANNI<br />
Hair stylist<br />
GIANCARLO, 71 ANNI<br />
Commerciante<br />
“Menomale<br />
che ho <strong>il</strong><br />
posto auto”<br />
“E’ una<br />
idea molto<br />
positiva”<br />
“Migliorerà<br />
la qualità<br />
di vita”<br />
Sembra un po’ macch<strong>in</strong>oso da realizzare, resta solo da vedere<br />
come funziona e se poi sarà più o meno fac<strong>il</strong>e parcheggiare<br />
l’auto. Io ho la fortuna di avere un posto macch<strong>in</strong>a<br />
mio, ma non è mai stato fac<strong>il</strong>e parcheggiare a Firenze, per<br />
cui questa è la cosa che al momento mi preoccupa di più.<br />
Trovo senz’altro positiva l’idea di elim<strong>in</strong>are i parcometri<br />
per strada, così come quella del “posto personale” <strong>in</strong> affitto.<br />
Personalmente lo vorrei, ma spero che rimangano un numero<br />
limitato, altrimenti <strong>il</strong> problema della carenza di posti si<br />
riproporrebbe tale e quale ad ora.<br />
Mi sembra un’ottima proposta. <strong>Come</strong> al solito però l’importante<br />
è metterla <strong>in</strong> pratica, nei modi <strong>in</strong> cui è stata presentata<br />
e <strong>il</strong> prima possib<strong>il</strong>e. Per lavoro sto a contatto con la<br />
gente e sento molte lamentele riguardo alla situazione attuale,<br />
questa soluzione potrebbe migliorare la qualità della<br />
vita di molti.<br />
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attualità<br />
LA CITTÀ CHE CAMBIA/2. Tra le novità i posti <strong>in</strong> affitto ai privati: saranno delimitati da strisce viola<br />
Sosta, tutto nuovo:<br />
addio ai parcometri<br />
Francesca Puliti<br />
Bianco, blu, rosa e viola. Ne vedremo di tutti<br />
i colori sulle nostre strade. O meglio, lungo<br />
i marciapiedi fiorent<strong>in</strong>i. Aumentano le t<strong>in</strong>te<br />
che delimitano i posti auto, ma si semplifica<br />
la discipl<strong>in</strong>a della sosta. E’ la rivoluzione di Zcs e Ztl,<br />
<strong>in</strong>iziata già lo scorso mese, con l’apertura di quest’ultima<br />
alle mamme e la sperimentazione delle porte telematiche<br />
“<strong>in</strong>telligenti”. Già dal 21 ottobre è stato acceso <strong>il</strong> primo<br />
display esplicativo <strong>in</strong> corrispondenza del varco di via<br />
dell’Agnolo: semplice come un semaforo, luce verde si<br />
può passare, luce rossa l’<strong>in</strong>gresso è riservato a residenti e<br />
autorizzati. Certo, si tratta di un solo varco ben segnalato<br />
su 13 ancora avvolti da un alone di dubbio e mistero, ma<br />
è pur sempre un passo <strong>in</strong> avanti. Nello stesso periodo è<br />
arrivato <strong>il</strong> via libera, per le donne <strong>in</strong> stato <strong>in</strong>teressante o<br />
madri di un bamb<strong>in</strong>o di età <strong>in</strong>feriore a due anni, a scorrazzare<br />
all’<strong>in</strong>terno della ztl e a parcheggiare gratuitamente<br />
nelle zone a sosta promiscua nelle zcs. Presentando un<br />
certificato dell’Asl si potrà ottenere un permesso valido 4<br />
ore o anche un’autorizzazione a più lunga scadenza. Ma<br />
i veri e propri frutti della strategia di distensione messa<br />
<strong>in</strong> atto dall’amm<strong>in</strong>istrazione comunale, nella battaglia tra<br />
automob<strong>il</strong>isti e parcheggi, si potranno cogliere a partire<br />
dal primo gennaio 2010. Anno nuovo, vita nuova per la<br />
“doppia zeta”. A partire dal numero, attualmente esorbitante,<br />
dei settori <strong>in</strong> cui è divisa la città parcheggiab<strong>il</strong>e:<br />
le 14 zone a sosta controllata diventeranno solo c<strong>in</strong>que,<br />
più o meno corrispondenti ai quartieri, mentre le sezioni<br />
del <strong>centro</strong> storico passeranno da c<strong>in</strong>que a due, quadr<strong>il</strong>atero<br />
romano e c<strong>in</strong>tura più esterna. “Saremo la prima<br />
città senza parcometri”, ha annunciato <strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco Matteo<br />
Renzi <strong>in</strong> occasione del primo “tagliando” di governo,<br />
alla scadenza dei 100 giorni di mandato. “Attualmente<br />
<strong>il</strong> Comune <strong>in</strong>cassa appena 2,4 m<strong>il</strong>ioni di euro dal controllo<br />
della sosta, a fronte di un meccanismo farrag<strong>in</strong>oso<br />
sia per i cittad<strong>in</strong>i che per gli stessi uffici pubblici che si<br />
occupano di permessi e contrassegni”. Un b<strong>il</strong>ancio troppo<br />
modesto secondo <strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco, tanto che “<strong>in</strong> 5 settori di<br />
Zcs siamo <strong>in</strong> perdita”. La soluzione è presto detta: far<br />
scomparire i parcometri dalle vie fiorent<strong>in</strong>e e <strong>in</strong>trodurre<br />
un nuovo modo di pagare <strong>il</strong> parcheggio. Che farà <strong>in</strong>cassare<br />
al Comune 7-8 volte tanto, secondo i calcoli dello<br />
staff del s<strong>in</strong>daco. <strong>Come</strong>? Le strisce bianche (circa 20m<strong>il</strong>a<br />
posti <strong>in</strong> tutto) <strong>in</strong>dicheranno posteggi free (chi primo arriva,<br />
parcheggia gratis) e quelle blu (circa 45m<strong>il</strong>a) saranno<br />
dedicate a residenti e possessori di abbonamento (tipo<br />
carta lavoro). Accanto ad esse vedremo comparire stalli<br />
rosa (2m<strong>il</strong>a <strong>in</strong> tutta la città) riservati alla sosta gratuita di<br />
mamme e bebé f<strong>in</strong>o a due anni e, dulcis <strong>in</strong> fundo, viola<br />
(non più di 5m<strong>il</strong>a). <strong>Il</strong> colore simbolo di Firenze delimiterà<br />
i posti “personali”, che potranno essere affittati annualmente,<br />
pagando un canone mens<strong>il</strong>e di 40/50 euro. <strong>Il</strong><br />
prezzo da pagare per avere l’auto sotto casa.<br />
11<br />
ANNA, 50 ANNI<br />
Ex impiegata<br />
GIUSEPPE, 55 ANNI<br />
Tabaccaio<br />
FABIO, 40 ANNI<br />
Edicolante<br />
“Gesto di<br />
civ<strong>il</strong>tà verso<br />
le mamme”<br />
“Vanno<br />
<strong>in</strong>tensificati<br />
i controlli”<br />
“Spero si<br />
<strong>in</strong>centivi<br />
l’uso dei bus”<br />
Ben vengano gli stalli riservati alle mamme, mi sembra un<br />
gesto di rispetto e riconoscenza nei loro confronti. Bisogna<br />
dire, poi, che trovare posto è diventato un <strong>in</strong>cubo e credo<br />
che molti, me compresa, sarebbero disposti a pagare un affitto<br />
per lasciare l’auto sotto casa, anziché fare m<strong>il</strong>le giri.<br />
Spero che questa rivoluzione sia accompagnata da una chiara<br />
<strong>in</strong>formazione dei cittad<strong>in</strong>i, altrimenti ci sarà ancora più<br />
confusione di prima, tra colori e modalità differenti di parcheggio.<br />
Inoltre mi auguro che siano <strong>in</strong>tensificati i controlli,<br />
altrimenti si rischia la sosta selvaggia.<br />
Più che pagarlo, <strong>il</strong> problema è trovarlo <strong>il</strong> posto dove lasciare<br />
la macch<strong>in</strong>a! Qui <strong>in</strong> zona Novoli, ad esempio, <strong>il</strong> costo non è<br />
eccessivo, ma le auto sono sempre di più. Spero che questo<br />
provvedimento non le faccia aumentare ancora e che al contempo<br />
si favorisca l’uso del mezzo pubblico.<br />
ADOZIONE<br />
COSTRUZIONE DI NUOVI LEGAMI AFFETTIVI,<br />
NELL'INTEGRAZIONE DI STORIE FAMILIARI DIVERSE<br />
L'ADOZIONE è ormai diventata, per la sua diffusione, un vero e proprio fenomeno sociale, <strong>in</strong> quanto, un<br />
numero sempre maggiore di coppie, sceglie di affrontare questa nuova esperienza, per vedere realizzato <strong>il</strong><br />
proprio progetto di genitorialità.<br />
Nonostante, venga a mancare <strong>il</strong> legame di consangu<strong>in</strong>eità e l'esperienza della gestazione e del parto,<br />
l'adozione si configura come una "procreazione affettiva", che implica la trasmissione al figlio, non di un<br />
patrimonio genetico, ma di un patrimonio di affetti e cure. La funzione genitoriale, <strong>in</strong>fatti, non co<strong>in</strong>cide con<br />
la maternità e la paternità biologica, ma si estr<strong>in</strong>seca nella capacità di "prendersi cura" (caregiver), che dà<br />
orig<strong>in</strong>e ad un patto genitoriale che non si sv<strong>il</strong>uppa <strong>in</strong> modo automatico, ma necessita di tempo ed<br />
energie.<br />
<strong>Il</strong> riconoscimento di sé come genitore e come figlio, è legato al modo <strong>in</strong> cui i soggetti hanno elaborato gli<br />
eventi traumatici vissuti prima di <strong>in</strong>contrarsi (l'esperienza di abbandono da parte del bamb<strong>in</strong>o, ed <strong>il</strong><br />
mancato progetto genitoriale biologico da parte della coppia), ma è anche mediato dalla capacità dei genitori di accogliere la storia<br />
passata, di accettare l'orig<strong>in</strong>e diversa del bamb<strong>in</strong>o e di permettere al figlio di elaborare la separazione e la perdita delle precedenti<br />
figure di riferimento, per ricostruire la propria storia.<br />
L'adozione pertanto, non rappresenta solo un atto d'amore che la coppia fa nei confronti di un bamb<strong>in</strong>o, ma anche di quest'ultimo<br />
nei confronti dei genitori.<br />
<strong>Il</strong> legame adottivo, che piano piano si viene a costruire, frutto di un riconoscimento delle somiglianze, della valorizzazione delle<br />
differenze e della diversità orig<strong>in</strong>aria di ognuno, fa si che l'<strong>in</strong>tegrazione di queste storie fam<strong>il</strong>iari talvolta cosi distanti, contribuisca<br />
alla costruzione dei nuovi legami affettivi.<br />
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12 Novembre 2009<br />
meteo<br />
L’ESPERTO. Giampiero Maracchi, direttore Ibimet, fa le sue previsioni sulla stagione <strong>in</strong> corso<br />
L’autunno? Caldo ma molto variab<strong>il</strong>e<br />
F<strong>in</strong>o a dicembre le temperature saranno più alte della media, anche se non<br />
mancheranno picchi di aria fredda e precipitazioni anche molto abbondanti.<br />
E con <strong>il</strong> clima impazzito le piante hanno perso la bussola: i c<strong>il</strong>iegi erano <strong>in</strong> fiore a ottobre<br />
Serena Wiedenstritt<br />
Al momento del passaggio<br />
di stagione, fra un cambio<br />
di armadio e i servizi<br />
del tg che da un lato prospettano<br />
l’allerta meteo e dall’altro<br />
mostrano i disastri già provocati dal<br />
maltempo, la domanda sorge spontanea:<br />
che autunno/<strong>in</strong>verno farà?<br />
L’abbiamo girata al professor Giampiero<br />
Maracchi, direttore dell’Istituto<br />
di Biometeorologia (Ibimet) del<br />
Consiglio Nazionale delle Ricerche.<br />
“L’<strong>in</strong>verno f<strong>in</strong>isce a marzo, è un periodo<br />
troppo lungo a cui riferirsi.<br />
Per <strong>il</strong> momento possiamo attenerci<br />
alle previsioni per l’autunno, diciamo<br />
f<strong>in</strong>o a dicembre, anche se va<br />
tenuto conto che comunque le previsioni<br />
stagionali hanno un livello<br />
di attendib<strong>il</strong>ità <strong>in</strong>dicativamente del<br />
60 per cento, qu<strong>in</strong>di piuttosto basso.<br />
E lo dico io che sono stato uno dei<br />
primi, a metà degli anni Novanta, a<br />
portare all’Istituto di Biometeorologia<br />
questo metodo – spiega ancora<br />
Maracchi –. I modelli su cui si basano<br />
le previsioni stagionali, <strong>in</strong>fatti,<br />
si rifanno soprattutto alle medie<br />
delle temperature mens<strong>il</strong>i e, quando<br />
vengono da alcuni centri <strong>in</strong>ternazionali,<br />
trimestrali, sono diverse dalla<br />
percezione delle temperature delle<br />
persone”. Presto spiegato: “Un<br />
esempio che si può fare riguarda<br />
questa estate: per la popolazione è<br />
stata una estate caldissima, mentre<br />
per noi e nella realtà dei dati è stato<br />
solo un agosto caldissimo. La stessa<br />
differenza fra temperature medie<br />
reali e percezione delle persone può<br />
valere per un ipotetico novembre<br />
con temperature sopra la media -<br />
ma si parla sempre di metà grado,<br />
non di più - e alcuni picchi di freddo,<br />
che sono quelli che alla gente<br />
comune restano più impressi e faranno<br />
dire che è stato un novembre<br />
freddissimo”. Allora questo autunno<br />
come ce lo possiamo aspettare?<br />
“Al momento si può prevedere una<br />
grande variab<strong>il</strong>ità come tratto dom<strong>in</strong>ante<br />
– spiega <strong>il</strong> direttore dell’Ibimet<br />
– a metà ottobre ci sono state<br />
delle perturbazioni, ma l’autunno<br />
non era ancora arrivato, non erano<br />
<strong>in</strong>somma le perturbazioni del N<strong>in</strong>o<br />
<strong>in</strong> arrivo dall’Atlantico, ma solo<br />
alcune avvisaglie. Queste arriveranno<br />
e porteranno i consueti flussi<br />
di aria fredda, ma sarà un autunno<br />
relativamente caldo. Le temperature<br />
saranno più alte della media, anche<br />
se non mancheranno picchi di aria<br />
fredda”. E quanto ai fenomeni più<br />
violenti, possiamo stare tranqu<strong>il</strong>li<br />
o c’è la possib<strong>il</strong>ità di burrasche e<br />
tempeste? “Proprio perché ci saranno<br />
forti sbalzi di temperatura,<br />
c’è da attendersi, come è successo<br />
questo ottobre <strong>in</strong> Sic<strong>il</strong>ia con la stra-<br />
Giampiero Maracchi<br />
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alla circolazione di correnti fredde<br />
improvvise e ad anomalie termiche<br />
elevate. Le stesse che per altri versi<br />
fanno sì che a ottobre si possano<br />
vedere anche <strong>in</strong> Toscana c<strong>il</strong>iegi <strong>in</strong><br />
fiore – le piante hanno <strong>in</strong>terpretato<br />
<strong>il</strong> freddo seguito da un rialzamento<br />
delle temperature come fosse primavera<br />
– e piante di ulivo che hanno<br />
allo stesso tempo olive e fiori”,<br />
conclude Maracchi.<br />
FOCUS<br />
Essenziale la vitam<strong>in</strong>a C<br />
Ogni acciacco<br />
ha <strong>il</strong> suo rimedio<br />
e giornate si fanno più<br />
Lcorte, le temperature si<br />
abbassano e l’estate se ne va,<br />
l’autunno passa troppo <strong>in</strong> fretta<br />
e arriva l’<strong>in</strong>verno. Così si <strong>in</strong>izia<br />
con i malanni di stagione, la<br />
solita <strong>in</strong>fluenza e qualche disagio<br />
di natura più psicosomatica.<br />
<strong>Come</strong> succede anche per<br />
l’estate, i soggetti più a rischio<br />
sono gli anziani e i piccoli. Gli<br />
ultrasessantenni, <strong>in</strong>fatti, sono<br />
più sensib<strong>il</strong>i ai <strong>cambia</strong>menti di<br />
pressione e temperature legate<br />
al maltempo, e richiedono più<br />
tempo per adattarsi a variazioni<br />
brusche, mentre i bamb<strong>in</strong>i sono<br />
spesso vittime di mal di gola e<br />
raffreddori improvvisi. Ma per<br />
evitare i malanni di stagione<br />
qualcosa si può fare, prima che<br />
sia troppo tardi e si debba ricorrere<br />
al medico. Una dieta sana,<br />
dicono gli esperti, è fondamentale<br />
per rafforzare <strong>il</strong> sistema<br />
immunitario e contrastare l’arrivo<br />
di raffreddore ed <strong>in</strong>fluenza.<br />
Un alleato prezioso è la vitam<strong>in</strong>a<br />
C, che, secondo diversi<br />
studi, aumenta i livelli di <strong>in</strong>terferone<br />
nel sangue, proteggendo<br />
<strong>in</strong> questo modo le cellule dagli<br />
attacchi dei virus. Largo qu<strong>in</strong>di<br />
a agrumi, kiwi, patate dolci,<br />
peperoni, ribes nero e vegetali a<br />
foglia verde scura. E se per gli<br />
anziani sono consigliati <strong>in</strong>tegratori<br />
multi-vitam<strong>in</strong>ici, che riducono<br />
la possib<strong>il</strong>ità di contrarre<br />
i virus e rafforzano le difese<br />
immunitarie, per tutti è fondamentale<br />
ridurre lo stress, che<br />
<strong>in</strong>debolisce l’organismo e aumenta<br />
<strong>il</strong> rischio di ammalarsi.<br />
Più diffic<strong>il</strong>e è abbassare i livelli<br />
di stress per quanti soffrono <strong>il</strong><br />
<strong>cambia</strong>mento di stagione, che<br />
anzi proprio a causa dell’arrivo<br />
di freddo e pioggia si sentono<br />
più nervosi e accusano vari s<strong>in</strong>tomi,<br />
fra cui <strong>in</strong>sonnia, malessere<br />
e debolezza. Attenzione,<br />
però, perché l’ipersensib<strong>il</strong>ità ai<br />
<strong>cambia</strong>menti climatici, o meteoropatia,<br />
si può manifestare anche<br />
con patologie a carico delle<br />
ossa e conseguenze sulla pressione<br />
e sulle cefalee. /S.W.
14 Novembre 2009<br />
VIOLA/1. <strong>Il</strong> progetto è approdato <strong>in</strong> consiglio comunale, <strong>il</strong> maxi <strong>centro</strong> sportivo diventerà realtà<br />
Viale Maratona, i “camp<strong>in</strong>i” r<strong>in</strong>ascono<br />
La struttura ospiterà palestra, spogliatoio, sala riab<strong>il</strong>itazione,<br />
sala video, sala conferenze e mensa, ma anche lavanderia<br />
e stireria. Gongola Prandelli, e l’ad Mencucci si sb<strong>il</strong>ancia:<br />
“Mi sento già lo scudetto addosso”<br />
I “camp<strong>in</strong>i” di viale Maratona<br />
IL DENTISTA RISPONDE<br />
QUESTO MESE: LA PROTESI FISSA<br />
A cura del<br />
Dott. Giuseppe Garrubba<br />
Amici lettori, per protesi fissa si <strong>in</strong>tende<br />
quella che viene bloccata def<strong>in</strong>itivamente<br />
ai denti del paziente o a<br />
impianti (viti <strong>in</strong>serite nell'osso dal<br />
dentista). <strong>Il</strong> dente di questa protesi si<br />
chiama capsula. Essa può essere di vari<br />
materiali, ma le migliori sono quelle<br />
rivestite di ceramica che dà un risultato estetico<br />
paragonab<strong>il</strong>e ai denti naturali.<br />
Se ci sono le condizioni per realizzarla, la protesi fissa é<br />
preferib<strong>il</strong>e, <strong>in</strong> quanto occupa lo spazio dei denti naturali ed é<br />
molto salda. Con essa si risolvono varie situazioni, dal<br />
proteggere i denti devitalizzati (si rivestono con una<br />
capsula che li preserva), al sostituire uno o più elementi<br />
mancanti, facendo <strong>il</strong> cosiddetto ponte,<br />
limando e <strong>in</strong>capsulando I denti ai due<br />
lati di quelli tolti, o mettendo prima,<br />
delle viti <strong>in</strong>serite nell'osso sulle quali<br />
costruiremo e cementeremo le capsule.<br />
Non ho la pretesa di trattare l'argomento<br />
<strong>in</strong> modo esaustivo o farvi capire la<br />
lavorazione, ma di spiegarvi l'impiego<br />
di questo tipo di protesi, nello spirito<br />
Protesi fissa su impianti<br />
del rapporto fra paziente e professionista<br />
che cerca di renderlo partecipe della<br />
soluzione per <strong>il</strong> suo caso. Qu<strong>in</strong>di si<br />
fanno capsule quando si deve proteggere<br />
un dente devitalizzato (perché diventa<br />
frag<strong>il</strong>e) e per sostituire uno o più denti,<br />
f<strong>in</strong>o a sostituirli tutti nell' eventualità sia<br />
possib<strong>il</strong>e mettere più impianti per ogni<br />
arcata sui quali poi cementare le capsule.<br />
<strong>Il</strong> ponte su elementi naturali non richiede<br />
particolari spiegazioni perché <strong>in</strong> sostanza<br />
si tratta di limare a tronco di cono i denti del paziente che<br />
poi verranno ricoperti da capsule che sostengono gli<br />
<strong>in</strong>termedi (denti mancanti), per quanto riguarda la realizzazione<br />
di ponti, dove non ci sono sufficienti denti p<strong>il</strong>astro<br />
(di appoggio) si devono prima mettere delle viti nell'osso<br />
che sostituiscono I denti mancanti e poi<br />
applicarci sopra dei monconi (parte<br />
preparata a tronco di cono) per poi<br />
<strong>in</strong>serirvi la protesi fissa. Qualora non<br />
fosse possib<strong>il</strong>e realizzare questo tipo di<br />
protesi, non preoccupatevi perché un<br />
buon dentista puo’ rispondere <strong>in</strong> modo<br />
soddisfacente a tutti i casi.<br />
Salute a tutti.<br />
DOTT. GIUSEPPE GARRUBBA Via Lungo L’Affrico, 42 - Firenze - Tel. 055 660225<br />
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Paola Ferri<br />
Centro sportivo ai “camp<strong>in</strong>i”<br />
di viale Maratona, si<br />
apre un nuovo capitolo.<br />
Sperando che sia quello<br />
conclusivo. La vicenda si trasc<strong>in</strong>a<br />
<strong>in</strong>fatti da circa 4 anni tra annunci e<br />
smentite, progetti e bocciature. Questa<br />
sembra f<strong>in</strong>almente la volta buona:<br />
<strong>il</strong> <strong>centro</strong> sportivo si farà e sarà pronto<br />
entro <strong>il</strong> 2010. L’annuncio è stato<br />
fatto, <strong>il</strong> progetto approvato <strong>in</strong> giunta<br />
e portato <strong>in</strong> consiglio comunale. Si<br />
tratta dell’ultimo disegno presentato<br />
dalla società gigliata al Comune, prima<br />
che scoppiasse <strong>il</strong> caso nuovo stadio<br />
e cittadella viola. In sostanza si<br />
tratta della ristrutturazione delle due<br />
palazz<strong>in</strong>e accanto ai camp<strong>in</strong>i dove si<br />
allena la squadra, quelle che f<strong>in</strong>o a<br />
poco tempo fa ospitavano la polizia<br />
municipale di Campo di Marte e alcuni<br />
uffici della Direzione sport, più<br />
la costruzione ex novo di un altro<br />
edificio, <strong>in</strong> conformità con quelli esistenti,<br />
sul fondo del terreno, <strong>in</strong> modo<br />
da formare un ferro di cavallo con le<br />
altre due palazz<strong>in</strong>e. Inizialmente era<br />
stata proprio questa nuova struttura a<br />
far saltare l’accordo con <strong>il</strong> Comune,<br />
poiché nel primo progetto presentato<br />
risultava troppo alto (4 piani) e<br />
<strong>in</strong>combente sull’area. Problema limato<br />
<strong>in</strong> seconda analisi, elim<strong>in</strong>ando<br />
un paio di piani. I metri cubi persi<br />
saranno almeno <strong>in</strong> parte recuperati<br />
sotto terra. Già, perché di spazio ce<br />
ne vuole per contenere tutto ciò che<br />
c’è <strong>in</strong> programma: palestra, spogliatoio,<br />
sala riab<strong>il</strong>itazione, sala video,<br />
sala conferenze, mensa, ma anche<br />
lavanderia e stireria. Insomma, un<br />
vero e proprio <strong>centro</strong> sportivo, a cui<br />
non manca proprio niente, nonostante<br />
le dimensioni ridotte. Un progetto<br />
da 2 m<strong>il</strong>ioni e mezzo di euro, a spese<br />
del Comune. “Ma <strong>il</strong> <strong>centro</strong> entrerà<br />
nella convenzione che regola l’uso<br />
dei beni pubblici da parte della Fiorent<strong>in</strong>a<br />
– sottol<strong>in</strong>ea l’assessore allo<br />
sport Barbara Cavandoli – e non è<br />
escluso che <strong>in</strong> realtà a farsi carico<br />
dei costi sia la società viola. Costi<br />
che verrebbero poi detratti dall’affitto<br />
stab<strong>il</strong>ito nella convenzione”. Una<br />
soluzione che non è piaciuta all’opposizione.<br />
“<strong>Il</strong> Comune dovrebbe<br />
fare cose diverse rispetto a sponsorizzare<br />
palestre o pisc<strong>in</strong>e a società<br />
di calcio – ha detto Giovanni Galli<br />
(Pdl) – e 2 m<strong>il</strong>ioni e mezzo sono<br />
una cifra considerevole”. Ma <strong>in</strong>tanto<br />
s<strong>in</strong>daco e giunta <strong>in</strong>cassano la soddisfazione<br />
di Cesare Prandelli, che<br />
ha sempre sostenuto la necessità di<br />
un <strong>centro</strong> sportivo come si deve per<br />
“guadagnare quei 6-7 punti <strong>in</strong> più <strong>in</strong><br />
classifica, che a f<strong>in</strong>e stagione fanno<br />
la differenza”, e di Sandro Mencucci,<br />
ad viola: “In passato siamo stati<br />
costretti a partire con un -7 <strong>in</strong> classifica,<br />
presto partiremo con un +7 – ha<br />
ironizzato l’amm<strong>in</strong>istratore delegato<br />
– mi sento già lo scudetto addosso”.<br />
E nel frattempo si fanno sempre più<br />
<strong>in</strong>sistenti le voci di un prossimo ritorno<br />
di Andrea Della Valle sulla<br />
poltrona da presidente della società,<br />
dopo quello sugli spalti del Franchi.<br />
Fiorent<strong>in</strong>a e d<strong>in</strong>torni<br />
FOCUS<br />
<strong>Il</strong> b<strong>il</strong>ancio di 7 anni<br />
Tutti i numeri<br />
dei Della Valle<br />
qui da sette anni,<br />
“Sabbiamo <strong>in</strong>vestito quasi<br />
200 m<strong>il</strong>ioni di euro e credo che<br />
questo parli chiaro”. Eppure le<br />
parole di Diego Della Valle non<br />
sono bastate a zittire tutte le polemiche<br />
attorno ai (mancati?)<br />
<strong>in</strong>vestimenti nella rosa viola.<br />
Ci sono volute le dimissioni del<br />
fratello Andrea e, forse ancor<br />
di più, alcune vittorie di grande<br />
prestigio. Ma la domanda cont<strong>in</strong>ua<br />
a girare a mezza voce tra<br />
gli assidui frequentatori del Bar<br />
Marisa, così come più o meno<br />
<strong>in</strong> ogni bar. Bastano un paio di<br />
tifosi per dar vita al dibattito:<br />
ma quanto hanno speso effettivamente<br />
i Della Valle per la Fiorent<strong>in</strong>a?<br />
E soprattutto quanto ci<br />
hanno guadagnato? La domanda<br />
arriva proprio all’<strong>in</strong>domani<br />
della dichiarazione del patron<br />
Della Valle, a proposito della<br />
Cittadella viola. “750 m<strong>il</strong>ioni?<br />
Sono pochi” ha recentemente<br />
risposto DDV a chi gli chiedeva<br />
quanto fosse disposto a <strong>in</strong>vestire<br />
nel progetto. La nuvola viola<br />
potrebbe venire a costare anche<br />
un m<strong>il</strong>iard<strong>in</strong>o. Un <strong>in</strong>vestimento<br />
che supera quello stimato<br />
per <strong>il</strong> tunnel dell’Alta velocità,<br />
comprensivo di faraonica stazione<br />
firmata Norman Foster,<br />
ma che non sembra spaventare<br />
i fratelli DV. Proviamo allora a<br />
fare due conti per capire quanto<br />
“l’affare Fiorent<strong>in</strong>a” possa<br />
essere conveniente, partendo<br />
dall’<strong>in</strong>izio. Era <strong>il</strong> 2002 quando<br />
i fratelli marchigiani comprarono<br />
la squadra. Non certo a peso<br />
d’oro: all’epoca bastò un <strong>in</strong>vestimento<br />
<strong>in</strong>iziale di 7 m<strong>il</strong>ioni e<br />
mezzo. Certo bisogna ricordare<br />
le condizioni <strong>in</strong> cui si trovava la<br />
società gigliata, fallita e poi r<strong>in</strong>ata<br />
con un nome diverso e con<br />
una montagna di debiti. Tanto<br />
che anche per ricomprarsi <strong>il</strong><br />
nome Fiorent<strong>in</strong>a i Della Valle<br />
tirarono fuori altri 2 m<strong>il</strong>ioni e<br />
mezzo, chiudendo così la parentesi<br />
<strong>in</strong>titolata Florentia Viola.<br />
Da allora ogni anno i Della<br />
Valle hanno versato un assegno<br />
alla società (l’ultimo a gennaio<br />
2009 del valore di 10 m<strong>il</strong>ioni),<br />
soldi <strong>in</strong> parte dest<strong>in</strong>ati a coprire<br />
le spese di gestione e <strong>in</strong> parte<br />
ad aumentare <strong>il</strong> capitale. A dicembre<br />
2008 (questo l’ultimo<br />
dato disponib<strong>il</strong>e), <strong>il</strong> patrimonio<br />
netto ammontava a oltre 78 m<strong>il</strong>ioni,<br />
ricavati dalla differenza<br />
tra attività (oltre 171 m<strong>il</strong>ioni) e<br />
passività (quasi 93). Redditizio<br />
sì, ma niente a confronto con <strong>il</strong><br />
colosso della moda Tod’s, <strong>il</strong> cui<br />
patrimonio netto raggiungeva<br />
quota 606,3 m<strong>il</strong>ioni di euro alla<br />
stessa data.<br />
/F.P.
Fiorent<strong>in</strong>a e d<strong>in</strong>torni<br />
VIOLA/2. Pantaleo Corv<strong>in</strong>o esprime la sua soddisfazione per l’avvio del piano<br />
“Così potremo crescere ancora di più”<br />
<strong>Il</strong> ds è sicuro: anche <strong>il</strong> settore giovan<strong>il</strong>e<br />
trarrà benefici dal nuovo impianto,<br />
perché allenandosi tutte <strong>in</strong>sieme le<br />
squadre potranno rendere ancora di più<br />
15<br />
Crist<strong>in</strong>a Guerri<br />
<strong>Il</strong> tanto agognato <strong>centro</strong> sportivo<br />
non farebbe comodo solo<br />
a Cesare Prandelli, ma anche<br />
a Pantaleo Corv<strong>in</strong>o, responsab<strong>il</strong>e<br />
(tra l’altro) del settore giovan<strong>il</strong>e:<br />
“<strong>Il</strong> settore giovan<strong>il</strong>e vive con<br />
l’esigenza di trascorrere <strong>in</strong>sieme<br />
<strong>il</strong> momento degli allenamenti. Le<br />
varie squadre si allenano <strong>in</strong> parti<br />
diverse delle città. <strong>Il</strong> mio sogno<br />
è quello di vedere tutto <strong>il</strong> settore<br />
giovan<strong>il</strong>e allenarsi nello stesso posto.<br />
Così potremo crescere ancora<br />
di più. I primi frutti del nostro<br />
lavoro li stiamo già vedendo, e un<br />
aiuto sotto questo punto di vista<br />
ci aiuterebbe per crescere ancora<br />
di più”. Non solo un problema di<br />
prima squadra, qu<strong>in</strong>di. La considerazione<br />
di Prandelli sui 6-7 punti <strong>in</strong><br />
più a stagione, r<strong>il</strong>anciata anche da<br />
Seba Frey, una delle bandiere della<br />
squadra, si è <strong>in</strong>tensificata dopo<br />
la relazione del s<strong>in</strong>daco <strong>in</strong> consiglio<br />
comunale. “In questi anni ho<br />
ricevuto tante promesse, f<strong>in</strong>o a<br />
quando non vedo le ruspe non ci<br />
Pantaleo Corv<strong>in</strong>o<br />
credo. Ma ho fiducia nel s<strong>in</strong>daco<br />
e se lui rispetta gli impegni io da<br />
parte mia garantisco qualche punto<br />
<strong>in</strong> più”. La palla, a questo punto,<br />
passa nuovamente alla Fiorent<strong>in</strong>a.<br />
Prima viene firmata la convenzione<br />
- ci sarebbe già un sostanziale<br />
accordo - e prima partiranno i lavori.<br />
Che, come ha detto l´assessore<br />
Cavandoli, dovrebbero term<strong>in</strong>are<br />
entro <strong>il</strong> 1° settembre dell’anno<br />
prossimo. “Si tratta - aveva ribadito<br />
la Cavandoli - di un progetto<br />
molto bello che riqualifica l´area,<br />
risponde alle esigenze più volte<br />
sottol<strong>in</strong>eate da Prandelli, e una<br />
volta che sarà pronta la cittadella<br />
viola potrà essere ut<strong>il</strong>izzato dalle<br />
società sportive e dai cittad<strong>in</strong>i.” Altro<br />
argomento è la Cittadella Viola.<br />
L’area di Castello, dove dovrebbe<br />
sorgere, è ancora sotto sequestro.<br />
Nella maggioranza di Palazzo<br />
Vecchio, comunque, si respira aria<br />
di conv<strong>in</strong>zione. Nei giorni scorsi,<br />
sempre l’assessore Cavandoli è <strong>in</strong>tervenuta<br />
a proposito della candidatura<br />
dell’Italia agli Europei che<br />
si giocheranno nel 2016. “Ci siamo<br />
<strong>in</strong>contrati con Mencucci e una<br />
delegazione della FIGC per parlare<br />
della possib<strong>il</strong>e presenza di Firenze<br />
nell’Europeo 2016. Ospitare l’Europeo<br />
sarebbe una straord<strong>in</strong>aria<br />
opportunità, dall’<strong>in</strong>izio abbiamo<br />
operato perché Firenze sia una città<br />
che ospita certe manifestazioni.<br />
Nelle prossime settimane cont<strong>in</strong>ueremo<br />
a lavorare fianco a fianco<br />
per poter candidare Firenze ad essere<br />
una delle città che ospiteranno<br />
gli Europei nella cornice del nuovo<br />
stadio. Nella candidatura dovranno<br />
essere 12 le città sede degli Europei,<br />
con 9 stadi considerati di<br />
prima attenzione e 3 di riserva: ad<br />
oggi sono solo 3 gli stadi adeguati<br />
<strong>in</strong> Italia, Firenze lavorerà per fortificare<br />
al meglio la candidatura italiana.<br />
C’è tempo per approfondire<br />
e lavorare. La Cittadella? - conclude<br />
- vogliamo che sia pronta entro<br />
<strong>il</strong> 2016, ritengo di parlare anche<br />
per la Fiorent<strong>in</strong>a”.<br />
TIFO. Parla Stefano Sartoni, leader della Curva Fiesole<br />
“Spero che Andrea torni”<br />
<strong>Il</strong> supporter viola non ha dubbi:<br />
“Le polemiche non hanno più ragion<br />
d’essere, i risultati parlano chiaro. C’è<br />
molto entusiasmo attorno alla squadra”<br />
1059528<br />
o sappiamo ormai da tempo che<br />
LAndrea Della Valle non è più <strong>il</strong><br />
presidente della Fiorent<strong>in</strong>a. Dopo la<br />
famosa lettera scritta di suo pugno,<br />
sembrava essersi gelato <strong>il</strong> rapporto<br />
tra la famiglia di Casette d’Ete e<br />
Firenze. Gelo che, fortunatamente,<br />
si è sciolto subito prima del match<br />
storico con <strong>il</strong> Liverpool, dove <strong>il</strong> pubblico<br />
aveva chiamato a gran voce <strong>il</strong><br />
nome dell’ex presidente, assente<br />
allo stadio per motivi di lavoro. <strong>Il</strong><br />
rapporto adesso sembra ricucito.<br />
Anzi, ancora più solido. Lo si poteva<br />
capire andando allo stadio lo scorso<br />
4 ottobre, quando 30m<strong>il</strong>a bandier<strong>in</strong>e<br />
con su scritto “Fiorent<strong>in</strong>a <strong>il</strong> nostro<br />
Amore, Della Valle la nostra Famiglia”<br />
sventolavano prima dell’<strong>in</strong>izio<br />
della partita. Stefano Sartoni,<br />
numero uno della Curva Fiesole,<br />
aveva così commentato <strong>il</strong> periodo<br />
trascorso dalla società viola: “Spero<br />
che un giorno Andrea torni a essere<br />
<strong>il</strong> nostro presidente. I motivi del suo<br />
passo <strong>in</strong>dietro? Non voglio m<strong>in</strong>imamente<br />
pensare che sia legato a quei<br />
5 tifosi che lo hanno criticato, spero<br />
che sia per mettere qualcuno che<br />
possa stare più vic<strong>in</strong>o alla società.<br />
Le polemiche nate dopo <strong>il</strong> mercato<br />
della Fiorent<strong>in</strong>a non hanno più ragione<br />
di esistere, i risultati parlano<br />
chiaro. Adesso c’è molto entusiasmo<br />
attorno alla squadra; le staremo<br />
sempre vic<strong>in</strong>o.” ADV è tornato al<br />
Franchi, per la prima volta <strong>in</strong> questa<br />
stagione, <strong>in</strong> occasione di Fiorent<strong>in</strong>a-<br />
Napoli: “Ho vissuto molto male<br />
questo periodo lontano dal Franchi<br />
e da Firenze – ha commentato nel<br />
dopo partita – perché sapete quanto<br />
tengo a questa squadra. L’importante<br />
è che adesso sia tornato. Devo<br />
fare complimenti al presidente <strong>in</strong><br />
carica e a tutta la dirigenza attuale<br />
perché, <strong>in</strong> mia assenza, hanno fatto<br />
un grande lavoro e mi hanno dimostrato<br />
di aver lasciato la Fiorent<strong>in</strong>a<br />
<strong>in</strong> buone mani”.<br />
/C.G.
16 Novembre 2009<br />
DOSSIER/1. Migliaia di lavoratori potrebbero rischiare di trovarsi senza reddito né sussidi<br />
“E’ folle pensare che la crisi sia f<strong>in</strong>ita”<br />
Parla l’assessore prov<strong>in</strong>ciale<br />
al lavoro, Elisa Simoni: “<strong>Il</strong> sistema<br />
per ora regge solo grazie a f<strong>in</strong>anziamenti<br />
straord<strong>in</strong>ari e alla collaborazione<br />
tra imprenditori e dipendenti”<br />
Luca Serranò<br />
<strong>Il</strong> problema non è la caduta, ma l’atterraggio. La crisi di piccole e<br />
grandi imprese nella prov<strong>in</strong>cia di Firenze è ormai prossima al punto<br />
di rottura. Se ammortizzatori sociali come la cassa <strong>in</strong>tegrazione <strong>in</strong><br />
deroga non saranno rif<strong>in</strong>anziati dal Governo, migliaia e migliaia di<br />
lavoratori si ritroveranno a breve <strong>in</strong> mob<strong>il</strong>ità o senza reddito alcuno. Una<br />
previsione fosca ma realistica, vista anche la stretta creditizia che le banche<br />
hanno imposto al mercato. “Di certo è folle pensare che la crisi sia<br />
f<strong>in</strong>ita – spiega l’assessore prov<strong>in</strong>ciale al lavoro Elisa Simoni – anche gli<br />
ultimi dati confermano che <strong>il</strong> sistema sta reggendo solo grazie a f<strong>in</strong>anziamenti<br />
straord<strong>in</strong>ari e alla grande collaborazione tra imprenditori e dipendenti”.<br />
Le cifre, d’altra parte, parlano chiaro, con un generalizzato ricorso<br />
agli ammortizzatori sociali. Solo nel secondo trimestre del 2009 l’Inps ha<br />
autorizzato 1.725.873 ore di cassa <strong>in</strong>tegrazione ord<strong>in</strong>aria e straord<strong>in</strong>aria<br />
nelle <strong>in</strong>dustrie della prov<strong>in</strong>cia, con <strong>il</strong> settore alimentare, metallurgico e<br />
chimico molto più co<strong>in</strong>volti dell’anno precedente. Stab<strong>il</strong>e, purtroppo, anche<br />
la crisi di quelli che un tempo erano tra i fiori all’occhiello dell’economia<br />
fiorent<strong>in</strong>a, <strong>il</strong> tess<strong>il</strong>e e l’artigianato ed<strong>il</strong>e (+100 per cento di ore<br />
autorizzate). Impressionanti sono i dati relativi alla moda, con una netta<br />
contrazione del giro d’affari: <strong>il</strong> 62 per cento delle piccole imprese è <strong>in</strong><br />
crisi dichiarata , mentre per quelle tra i 15 e i 50 dipendenti la situazione<br />
è un po’ meno drammatica (37 per cento). L’attenzione è dunque rivolta al<br />
possib<strong>il</strong>e esaurimento delle risorse per gli ammortizzatori sociali, <strong>in</strong> particolare<br />
per la cassa <strong>in</strong>tegrazione <strong>in</strong> deroga, <strong>il</strong> nuovo “paracadute” messo<br />
<strong>in</strong> piedi dal Governo (con <strong>il</strong> tramite delle Regioni) per estendere la protezione<br />
ai lavoratori di tutti i settori produttivi. Nonostante la mancanza<br />
di dati ufficiali <strong>in</strong> merito, è verosim<strong>il</strong>e che molte aziende vi siano ricorse<br />
già da tempo. Altri dati preoccupanti riguardano <strong>il</strong> calo degli avviamenti<br />
al lavoro nella prov<strong>in</strong>cia. Nel secondo trimestre dell’anno, rispetto allo<br />
stesso periodo del 2008, sono ben 15m<strong>il</strong>a <strong>in</strong> meno.Una cifra piuttosto<br />
deprimente, che se collegata a quella relativa alle domande per <strong>in</strong>dennità<br />
di disoccupazione (9.271 nel primo semestre) ben <strong>in</strong>quadra <strong>il</strong> testacoda<br />
isterico dei mercati. Resta l’impressione che senza una diffusa solidarietà<br />
tra i titolari delle piccole e medie imprese e i lavoratori <strong>il</strong> tessuto economico<br />
della prov<strong>in</strong>cia si sarebbe già sfaldato.Dalle pr<strong>in</strong>cipali sigle s<strong>in</strong>dacali<br />
alla Conf<strong>in</strong>dustria, non si contano le storie davvero toccanti di datori che<br />
pur di non licenziare fanno “ruotare” i propri dipendenti. “E’ la forza della<br />
nostra economia - spiega l’assessore Elisa Simoni - un arg<strong>in</strong>e importante<br />
contro la crisi. Dobbiamo superare i prossimi mesi che si preannunciano<br />
diffic<strong>il</strong>i – conclude – poi son conv<strong>in</strong>ta che ripartiremo”.<br />
FOCUS<br />
L’economia verde come<br />
possib<strong>il</strong>e via d’uscita<br />
he l’odierna crisi dei mercati si nutra<br />
Cdi piccoli e grandi paradossi è cosa<br />
nota. Che proprio da uno di questi possa<br />
partire la riscossa un po’ meno. Molti<br />
economisti e addetti ai lavori <strong>in</strong>dicano <strong>in</strong>fatti<br />
nell’<strong>in</strong>dustria sostenib<strong>il</strong>e della “green<br />
economy” la giusta direzione per aggirare<br />
le secche del mercato. Dallo smaltimento<br />
dei rifiuti all’energia da fonti r<strong>in</strong>novab<strong>il</strong>i,<br />
dall’agricoltura biologica alla conservazione<br />
dei prodotti tipici, quello dell’ “economia<br />
verde” è diventato <strong>in</strong> poco tempo lo<br />
scenario più futurib<strong>il</strong>e per le nostre piccole<br />
e medie imprese. “Di certo è una possib<strong>il</strong>ità<br />
che dobbiamo sfruttare – commenta l’assessore<br />
prov<strong>in</strong>ciale al lavoro Elisa Simoni<br />
– sono conv<strong>in</strong>ta che i primi ad uscire dalla<br />
crisi saranno coloro che avranno saputo<br />
r<strong>in</strong>novarsi”. Nuovi percorsi di formazione<br />
si rendono a questo punto necessari, per<br />
non perdere altro tempo <strong>in</strong> un settore che<br />
altrove viaggia a gonfia vele. “Dobbiamo<br />
<strong>in</strong>centivare la crescita di nuove figure professionali,<br />
stiamo approntando un nuovo<br />
pacchetto di <strong>in</strong>terventi che va proprio <strong>in</strong><br />
questa direzione. In particolare – spiega –<br />
a breve sarà riprogrammato l’<strong>in</strong>sieme dei<br />
corsi di formazione per cui è possib<strong>il</strong>e richiedere<br />
un f<strong>in</strong>anziamento”. Dall’apr<strong>il</strong>e<br />
scorso, grazie alle risorse del Fondo Sociale<br />
Europeo, la prov<strong>in</strong>cia di Firenze concede<br />
<strong>in</strong>fatti numerose “borse di studio” (“voucher<br />
formativi” con un massimale di 2.500<br />
euro a utente) per ottenere i più svariati<br />
titoli professionali, alcuni dei quali relativi<br />
proprio al mondo dell’economia sostenib<strong>il</strong>e.<br />
I prezzi mediamente alti di questi corsi<br />
di formazione si sono comunque rivelati un<br />
ostacolo per chi s’è vista negata la richiesta<br />
di f<strong>in</strong>anziamento. “Ma <strong>in</strong> soli quattro<br />
mesi – conclude l’assessore Simoni – sono<br />
stati spesi 3.500.000 euro per oltre trem<strong>il</strong>a<br />
persone. Con la nuova offerta puntiamo a<br />
co<strong>in</strong>volgerne altrettante, <strong>in</strong>vestendo soprattutto<br />
sul territorio e sull’economia pulita e<br />
sostenib<strong>il</strong>e”.<br />
/L.Ser.<br />
lavoro<br />
IL CASO. Sale l’età media di aspiranti imprenditori<br />
E chi si ritrova disoccupato<br />
prova a mettersi <strong>in</strong> proprio<br />
unziona più o meno così: si perde <strong>il</strong> lavoro e non si riesce a tro-<br />
un altro (soprattutto se si ha una certa età), e allora si prova<br />
Fvarne<br />
a mettersi <strong>in</strong> proprio, ad aprire un’attività. Si prova, <strong>in</strong>somma, a diventare<br />
“imprenditori di se stessi”. Una sorta di scelta-non scelta. “<strong>Il</strong><br />
lavoro non c’è? E allora provo a crearlo io”, sembra <strong>il</strong> ragionamento<br />
di molti. E non solo dei giovani: sono sempre di più, ultimamente,<br />
le persone tra 40 e 65 anni che provano a mettersi <strong>in</strong> proprio, o che<br />
almeno prendono <strong>in</strong> considerazione quest’ipotesi. A dirlo sono i dati<br />
delle aperture di nuove imprese nel 2009: <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Firenze,<br />
nel secondo trimestre di quest’anno risultavano attive 93.954 imprese,<br />
contro le 93.641 dello stesso trimestre del 2008. Un aumento di<br />
circa 300 unità, un “<strong>in</strong>dizio palese della necessità di trovarsi un lavoro<br />
di ripiego come imprenditore di se stessi”, spiegano dalla Camera di<br />
Commercio fiorent<strong>in</strong>a. Ma non solo. Sempre nel secondo trimestre<br />
del 2009, <strong>in</strong>fatti, le nuove imprese iscritte sono state 1.710, contro<br />
1.131 cessazioni: un “saldo” positivo di 579 imprese, numero pieno<br />
di significati. Basti pensare che, nello stesso periodo dell’anno precedente,<br />
le cessazioni di attività erano state 1.696. “Questo si spiega con<br />
<strong>il</strong> fatto che oggi si cerca di tirare avanti – prosegue la Camera di Commercio<br />
– e anche quelli che probab<strong>il</strong>mente sarebbero andati <strong>in</strong> pensione<br />
restano, sperando così<br />
di <strong>in</strong>tegrare <strong>il</strong> reddito”. Tra<br />
apr<strong>il</strong>e e luglio di quest’anno,<br />
proprio per effetto di un<br />
saldo positivo tra iscrizioni e<br />
cessazioni, le imprese sono<br />
aumentate di circa 500 unità.<br />
Per quanto riguarda poi<br />
la “natura giuridica” delle<br />
Per molti, però, è solo<br />
una scelta di ripiego.<br />
E per gli ex dipendenti<br />
è un passaggio diffi c<strong>il</strong>e<br />
imprese, risultano aumentate le imprese <strong>in</strong>dividuali, che nel secondo<br />
trimestre 2009 erano salite a 54.087, “a conferma del fatto che persone<br />
sempre state dipendenti si mettono <strong>in</strong> proprio, spesso però come<br />
forma di ripiego”. E <strong>in</strong>dicativi sono anche i numeri dell’ufficio nuove<br />
imprese e <strong>in</strong>cubatori di impresa della camera di commercio di Firenze<br />
che, <strong>in</strong> collaborazione con Promofirenze, è rivolto a coloro che<br />
vogliono avviare una nuova attività, fornendo orientamento e consulenze:<br />
a usufruire del servizio, dal 1° gennaio al 23 ottobre scorsi,<br />
sono state 719 persone. E se tra loro la maggior parte aveva tra 26 e<br />
35 anni, notevole è stato anche <strong>il</strong> numero di persone tra 36 e 65 anni,<br />
con qualche utente anche oltre quell’età. “Soprattutto tra settembre e<br />
ottobre è aumentata l’età media di chi richiede <strong>il</strong> servizio – affermano<br />
dalla Camera di Commercio – e questo vuol dire che <strong>in</strong> molti, colpiti<br />
da mob<strong>il</strong>ità o cassa <strong>in</strong>tegrazione, scelgono di mettersi <strong>in</strong> proprio, più<br />
per necessità che per scelta. Ma, per chi è sempre stato abituato a<br />
essere un dipendente, è un passaggio molto diffic<strong>il</strong>e”.<br />
/M.F.<br />
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lavoro<br />
DOSSIER/2. Sempre più diffic<strong>il</strong>e trovare un impiego, e allora torna di moda l’arruolamento<br />
Tra i giovani parte la corsa all’Esercito<br />
<strong>Il</strong> 2009 ha visto un forte <strong>in</strong>cremento di domande da parte<br />
di ragazzi e ragazze di casa nostra, e ora la Toscana fa<br />
“concorrenza” al Meridione per numero di (aspiranti) m<strong>il</strong>itari<br />
17<br />
Matteo Franc<strong>in</strong>i<br />
“Ho lasciato la mamma mia/l’ho lasciata<br />
per fare <strong>il</strong> soldà...”, recitava una delle<br />
più note canzoni della Grande Guerra.<br />
Da allora sono passati più di 90 anni,<br />
ma questi versi – che ormai parevano solo un ricordo legato<br />
alla nostra storia - sembrano tornati nuovamente di<br />
moda. Perché? La causa – anche questa volta – va ricercata<br />
(almeno <strong>in</strong> parte) nella crisi. I numeri parlano chiaro:<br />
per i giovani trovare lavoro diventa sempre più diffic<strong>il</strong>e, e<br />
allora sta tornando <strong>in</strong> auge l’arruolamento nell’esercito.<br />
Proprio così. E anche <strong>in</strong> Toscana. Agli occhi dei ragazzi<br />
(e delle ragazze) dei tempi nostri, questo deve <strong>in</strong>fatti apparire<br />
come un lavoro sempre più sicuro, un’alternativa a<br />
un’occupazione che non c’è. E se dalla prima guerra mondiale<br />
i tempi sono <strong>cambia</strong>ti, lo stesso può dirsi anche per<br />
l’esercito. “La svolta epocale è avvenuta nel 2005, quando<br />
siamo passati da esercito di leva a esercito professionale.<br />
Le tradizioni e gli obiettivi pr<strong>in</strong>cipali restano gli stessi,<br />
ovvero la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere<br />
istituzioni, ma da allora siamo diventati un esercito nuovo,<br />
proiettato verso l’esterno. Ragioniamo come un’azienda,<br />
e facciamo anche market<strong>in</strong>g”, spiega <strong>il</strong> colonnello Antonello<br />
Procacc<strong>in</strong>i, del comando m<strong>il</strong>itare di Firenze. Tanto<br />
che l’esercito, proprio come un’azienda <strong>in</strong> cerca di forze<br />
nuove e valide, era presente con un proprio stand all’ultima<br />
edizione di Job Fair, la fiera dedicata a chi cerca lavoro<br />
che si è tenuta a Firenze a f<strong>in</strong>e ottobre. “E subito, <strong>in</strong> poche<br />
ore, abbiamo ricevuto una vent<strong>in</strong>a di domande di reclutamento<br />
– cont<strong>in</strong>ua Procacc<strong>in</strong>i – ma <strong>in</strong> generale, anche<br />
per via della congiuntura, <strong>in</strong> Toscana quest’anno c’è stato<br />
un notevolissimo <strong>in</strong>cremento delle domande: sono state<br />
circa 200, ed è un dato estremamente alto”. Causa crisi,<br />
<strong>in</strong>somma, la nostra regione va ad aggiungersi con decisione<br />
a quello che da sempre è <strong>il</strong> bac<strong>in</strong>o d’utenza pr<strong>in</strong>cipale<br />
per quanto riguarda gli arruolamenti, ovvero <strong>il</strong> Meridione.<br />
D’altronde, i giovani che scelgono questa strada entrano<br />
con uno stipendio di almeno 800 euro al mese (oltre a vitto<br />
e alloggio), e con la possib<strong>il</strong>ità di accedere a concorsi<br />
per salire velocemente di grado (e di salario): opportunità,<br />
oggi, non fac<strong>il</strong>i da trovare altrove. Ma chi sono coloro che<br />
scelgono di tentare la carriera m<strong>il</strong>itare? “Giovani dai 18 ai<br />
25 anni – risponde Procacc<strong>in</strong>i – tra cui sempre più donne.<br />
E quest’ultime non stanno aumentando solo di numero,<br />
ma anche di grado. Se <strong>in</strong> passato avevano sostanzialmente<br />
Si entra con uno stipendio<br />
di almeno 800 euro al mese.<br />
E vitto e alloggio sono garantiti<br />
una funzione logistica, ora stanno dando grandi risposte<br />
a livello psicoattitud<strong>in</strong>ale, e sono sempre più operative<br />
anche per i combattimenti e le missioni all’estero”. Non<br />
più roba da soli uom<strong>in</strong>i, <strong>in</strong>somma, ma gent<strong>il</strong> sesso sempre<br />
più protagonista anche <strong>in</strong> campo m<strong>il</strong>itare. Cosa forse<br />
<strong>in</strong>immag<strong>in</strong>ab<strong>il</strong>e ai tempi della Grande Guerra. Ma i tempi<br />
<strong>cambia</strong>no, l’esercito pure, e la crisi <strong>in</strong>teressa tutti. Senza<br />
stare troppo a guardare <strong>il</strong> sesso di chi colpisce.<br />
Un m<strong>il</strong>itare dell’Esercito Italiano impegnato<br />
<strong>in</strong> un’attività di pattuglia a Kabul (Afghanistan)<br />
NUOVE FRONTIERE PER IL TRATTAMENTO<br />
DEL GRASSO RESISTENTE AI TRATTAMENTI<br />
TRADIZIONALI MEDICO-ESTETICI<br />
La softmicroliposcultura è una tecnologia all’avanguardia che sfrutta <strong>il</strong> meccanismo di azione<br />
degli ultrasuoni, che attraverso l’emissione delle onde cavitazionali emulsiona <strong>il</strong> grasso<br />
resistente agli altri trattamenti, rende la pelle più compatta, più omogenea. Agendo sulla<br />
struttura fibrotica di sostegno del grasso e della cute, oltre l’effetto lipolitico – di riduzione<br />
del grasso- attraverso <strong>il</strong> rimaneggiamento delle fibre collagene, ha anche un effetto lift<strong>in</strong>g<br />
della zona trattata contrastandone la flaccidità. Questo è anche uno dei motivi per cui la<br />
tecnica viene ut<strong>il</strong>izzata oltre nelle adiposità localizzate, per i lipomi e cellulite nelle varie fase<br />
di sv<strong>il</strong>uppo e nei difetti postliposuzione con avvallamenti retrazione ed <strong>in</strong>troflessioni della cute,<br />
fenomeno denom<strong>in</strong>ato molto spesso “buccia d’arancia”. Solitamente basta una seduta per<br />
elim<strong>in</strong>are un’adiposità localizzata di media entità, 2-3 sedute per migliorare l’aspetto cutaneo<br />
e la flaccidità. L’<strong>in</strong>tervento viene eseguito al livello ambulatoriale <strong>in</strong> m<strong>in</strong>ima anestesia locale,<br />
non necessita ricovero o medicazioni post-<strong>in</strong>tervento importanti. <strong>Il</strong> paziente riprende le sue<br />
normali attività da subito. In una prima fase si può avere un leggero edema ed <strong>in</strong>dolenzimento<br />
della zona da trattare che possono durare f<strong>in</strong>o a 3-4 giorni. Per cca 2 settimane <strong>il</strong> paziente deve<br />
<strong>in</strong>dossare una gua<strong>in</strong>a rimodellante. I risultati sono visib<strong>il</strong>i già a 5-7 giorni dopo l’<strong>in</strong>tervento,<br />
con la scomparsa dell’edema post-<strong>in</strong>tervento. Con una sola seduta si possono elim<strong>in</strong>are da 4 a<br />
12-14 cm di circonferenza. Le condizioni importanti che confermano l’idoneità al trattamento:<br />
funzione renale, epatica ed assetto coagulativo nella norma. I prezzi variano da m<strong>in</strong> euro<br />
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dall’organismo per dare volume alla pelle, rivalorizzare i volumi e migliorare la struttura<br />
cutanea. Indicato nell’aumento e rimodellamento del seno, dei polpacci, dei pettorali,<br />
glutei, pene rimodellamento delle cicatrici, l’acido ialuronico Macrolane si r<strong>il</strong>eva una<br />
soluzione efficiente alle nostre esigenze di essere più belli, più tonici senza r<strong>in</strong>correre alla<br />
chirurgia.<br />
Le condizioni per fare un trattamento Macrolane sono: uno spessore cutaneo superiore a<br />
1,5-2 cm, <strong>in</strong>tegrità cutanea, esami ematochimici e accertamenti diagnostici ecografici e<br />
radiologici nella norma, assenza di patologie gravi accertati <strong>in</strong> corso.<br />
L’<strong>in</strong>tervento si esegue ambulatorialmente, durata del trattamento varia da 30 m<strong>in</strong>uti ad un<br />
max di 90 m<strong>in</strong>uti. Non ci sono punti di sutura le medicazioni sono m<strong>in</strong>ime. <strong>Il</strong> paziente può<br />
ritornare alle sue normali attività dopo 24-48 ore. L’effetto del trattamento ha una durata<br />
variab<strong>il</strong>e da 8 a 14 mesi. I prezzi variano da m<strong>in</strong> euro 1500,00 a max euro 3500,00. <strong>Il</strong> prezzo<br />
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Bergamo, Brescia
18 Novembre 2009<br />
opere<br />
SANITÀ. Conclusa la fase uno della ristrutturazione: aumentano i posti letto e migliora la tecnologia<br />
Santa Maria Nuova, pronto <strong>il</strong> primo lotto<br />
Giulia Righi<br />
storico dei<br />
fiorent<strong>in</strong>i, Santa Maria<br />
Nuova, ha passato<br />
la prima tappa del L’ospedale<br />
restyl<strong>in</strong>g ed è stato ufficialmente<br />
<strong>in</strong>augurato <strong>il</strong> primo lotto della<br />
ristrutturazione. Si tratta di una<br />
fetta importante della struttura,<br />
per la quale sono stati <strong>in</strong>vestiti<br />
L’INTERVENTO<br />
Verrà ricostruito ex novo<br />
Novità <strong>in</strong> vista<br />
per Torregalli<br />
on più una ristrutturazio-<br />
ma una ricostruzione Nne,<br />
da zero. Cambia <strong>il</strong> dest<strong>in</strong>o di<br />
Torregalli, da oltre tre anni alle<br />
prese con lavori di ammodernamento.<br />
Anziché <strong>in</strong>tervenire<br />
sulle vecchie strutture ne verrà<br />
costruita una nuova di zecca<br />
dest<strong>in</strong>ata ad ospitare <strong>il</strong> pronto<br />
soccorso e altri servizi. <strong>Il</strong> nuovo<br />
ospedale potrebbe sorgere nella<br />
zona libera tra <strong>il</strong> padiglione<br />
degli ambulatori (recentemente<br />
costruito) e la coll<strong>in</strong>a retrostante.<br />
Una volta pronta la nuova<br />
struttura, verrà demolita quella<br />
esistente, evitando <strong>in</strong> questo<br />
modo che l’ospedale si trovi<br />
sguarnito, anche se temporaneamente,<br />
di qualche reparto.<br />
L’<strong>in</strong>vestimento complessivo per<br />
questa operazione si dovrebbe<br />
aggirare <strong>in</strong>torno agli 80/90 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro: 50 c’erano già (<strong>in</strong>izialmente<br />
dest<strong>in</strong>ati a completare<br />
la ristrutturazione <strong>in</strong> corso) e gli<br />
altri arriveranno dalla Regione,<br />
impegnata nei f<strong>in</strong>anziamenti per<br />
l’ed<strong>il</strong>izia ospedaliera <strong>in</strong> tutto <strong>il</strong><br />
territorio toscano. In questi anni<br />
di lavori Torregalli aveva del<br />
resto già <strong>cambia</strong>to aspetto, con<br />
la costruzione ex novo di un padiglione<br />
che ospita ambulatori,<br />
<strong>centro</strong> trasfusionale, anatomia<br />
patologica, cappelle del commiato,<br />
un hospice, psichiatria e<br />
day surgery. E, come per Torregalli,<br />
anche per molte altre<br />
strutture della sanità fiorent<strong>in</strong>a<br />
la partita sembra essere aperta:<br />
come ha annunciato l’assessore<br />
regionale Rossi a marg<strong>in</strong>e<br />
dell’<strong>in</strong>augurazione di Santa Maria<br />
Nuova, la giunta regionale e<br />
quella comunale stanno lavorando<br />
per raggiungere un accordo<br />
di programma. Un tavolo comune<br />
per decidere come <strong>in</strong>tervenire<br />
su alcune strutture sanitarie.<br />
L’impegno, ha annunciato Rossi,<br />
potrebbe concretizzarsi, con<br />
risultati tangib<strong>il</strong>i, i a breve: “E’<br />
stata aperta una verifica che ha<br />
come obiettivo quello di trovare<br />
soluzioni nell’<strong>in</strong>teresse dei<br />
cittad<strong>in</strong>i. Potremmo vederne i<br />
primi frutti prima della f<strong>in</strong>e del<br />
2009”.<br />
/G.R.<br />
15 m<strong>il</strong>ioni di euro. Ora alcuni<br />
reparti hanno <strong>cambia</strong>to completamente<br />
volto. E’ successo a<br />
Radiologia, r<strong>in</strong>novata sia negli<br />
ambienti che nel parco macch<strong>in</strong>e,<br />
che oggi comprende una<br />
nuova Tac multistrato, una risonanza<br />
magnetica ad alto campo<br />
(1,5 tesla di potenza), tre apparecchiature<br />
radiologiche per la<br />
diagnostica tradizionale e due<br />
apparecchi ecografici che erano<br />
già operanti nel vecchio reparto.<br />
Di nuovo, oltre alle macch<strong>in</strong>e<br />
(costate 3 m<strong>il</strong>ioni di euro), c’è<br />
anche la tecnologia ut<strong>il</strong>izzata.<br />
Le immag<strong>in</strong>i acquisite <strong>in</strong>fatti<br />
saranno visualizzate su monitor<br />
ad alta qualità, collegati tramite<br />
<strong>il</strong> sistema Ris-Pacs agli ospedali<br />
dell’area vasta Centro: <strong>in</strong> questo<br />
modo gli esami fatti a Santa Maria<br />
Nuova potranno essere visualizzati<br />
anche a distanza. E’ stata<br />
r<strong>in</strong>novata anche l’area della degenza<br />
medica, con 16 posti letto<br />
aggiuntivi, e così i letti di medic<strong>in</strong>a<br />
<strong>in</strong>terna dell’ospedale diventano<br />
46. Questo nuovo reparto è<br />
stato riorganizzato seguendo <strong>il</strong><br />
modello per “<strong>in</strong>tensità di cure”<br />
e attrezzato con tv e, soprattutto,<br />
telecamere per <strong>il</strong> controllo <strong>in</strong>fermieristico<br />
dei malati. Altri reparti<br />
<strong>in</strong>vece sono stati trasferiti. <strong>Il</strong><br />
day hospital/day service ha trovato<br />
spazio <strong>in</strong> un nuovo reparto,<br />
<strong>Il</strong> reparto di day hospital<br />
Locali e parco macch<strong>in</strong>e nuovi a radiologia, un nuovo punto prelievi<br />
e spazi r<strong>in</strong>novati per psichiatria e day hospital. Entro <strong>il</strong> 2010<br />
pronti anche pronto soccorso, rianimazione, farmacia e dialisi<br />
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letto, 2 <strong>in</strong> più rispetto al passato.<br />
Altra grande novità, d’impatto<br />
per i cittad<strong>in</strong>i, è <strong>il</strong> nuovo Punto<br />
Prelievi, con <strong>in</strong>gresso da piazza<br />
Santa Maria Nuova, nel loggiato<br />
del Buontalenti. Proprio per la<br />
sua collocazione (all’<strong>in</strong>terno del<br />
complesso ospedaliero ma con<br />
un accesso autonomo) <strong>il</strong> Punto<br />
si presta bene a servire sia i pazienti<br />
dell’ospedale che i cittad<strong>in</strong>i<br />
“esterni”. Nell’ambito della<br />
ristrutturazione sono state r<strong>in</strong>novate<br />
anche le camere mortuarie,<br />
<strong>in</strong> modo permettere ai parenti di<br />
star <strong>in</strong>sieme al proprio caro. Entro<br />
la metà di questo mese i nuovi<br />
servizi funzioneranno a regime,<br />
sorta di assaggio dell’ospedale<br />
che sarà una volta ultimati i lavori.<br />
E ci siamo quasi. Nel corso<br />
del 2010 <strong>in</strong>fatti, come ha spiegato<br />
durante l’<strong>in</strong>augurazione <strong>il</strong> direttore<br />
generale della Asl 10, Luigi<br />
Marroni, saranno <strong>in</strong>augurati <strong>il</strong><br />
nuovo Dea (e cioè <strong>il</strong> pronto soccorso),<br />
la rianimazione, la dialisi<br />
e la farmacia. <strong>Il</strong> costo totale della<br />
complessa operazione di ammodernamento<br />
dell’ospedale è di 48<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro.
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STUDIO ODONTOIATRICO<br />
DR.SSA DANIELA SOAVE<br />
DR.SSA SOAVE laureata <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia - Odontoiatra, iscritta all’Ord<strong>in</strong>e dei medici e<br />
degli Odontoiatri di Firenze.<br />
Ha conseguito <strong>il</strong> diploma a Londra all’ADD (Added dimention Dentistry) al 18, wimpole street di<br />
Londra per Oralift e Dentalfacelift ed è stata <strong>il</strong> primo dentista <strong>in</strong> Italia a eseguire questo tipo di terapia<br />
di odontoiatria estetica <strong>in</strong>novativa che si <strong>in</strong>teressa del r<strong>in</strong>giovanimento del volto.<br />
Master presso l’Università di Firenze <strong>in</strong> TERAPIA LASER ASSISTITA IN ODONTOIATRIA.<br />
Ha frequentato la SCUOLA DI MEDICINA BIOLOGICA E DISCIPLINE INTEGRATE.<br />
DR. SSA DANIELA SOAVE<br />
Ha conseguito <strong>il</strong> diploma a Londra<br />
all’ADD (Added dimention Dentistry)<br />
al 18, wimpole street di Londra per<br />
Oralift e Dentalfacelift ed è stata <strong>il</strong><br />
primo dentista <strong>in</strong> Italia a eseguire<br />
questo tipo di terapia di odontoiatria<br />
estetica <strong>in</strong>novativa che si <strong>in</strong>teressa<br />
del r<strong>in</strong>giovanimento del volto.<br />
Lo studio è dotato delle più moderne attrezzature diagnostiche e tecnologiche avvalendosi della<br />
collaborazione di professionisti specializzati <strong>in</strong> Implantologia Endodonzia Ortodonzia.<br />
Oltre a curare e migliorare l’estetica della bocca può anche migliorare l’estetica del volto<br />
attraverso <strong>il</strong> nuovo metodo <strong>in</strong>glese Oralift e Dentalfacelift tecniche <strong>in</strong>glesi <strong>in</strong>novative <strong>in</strong>dolori<br />
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aspetto giovane al volto senza l’uso della chirurgia. Migliorare l’estetica del volto attraverso<br />
un apparecchio da portare di giorno per solo 2-3 ore. Oggi viviamo <strong>in</strong> una società dove<br />
l’apparire è diventato quasi una necessità per raggiungere determ<strong>in</strong>ati obiettivi. Perché<br />
migliorare <strong>il</strong> proprio aspetto dà sicurezza e ti fa sentire ancora <strong>in</strong> gioco: chi si vede bello,<br />
vive bene e si ammala di meno.<br />
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PRIMA<br />
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CONSIGLI UTILI PER I PAZIENTI<br />
PREVENZIONE E CURA DELLA MALATTIA PARODONTALE (PIORREA)<br />
Per prevenire la malattia parodontale, oltre che un’igiene accurata domic<strong>il</strong>iare si devono fare visite dentistiche e<br />
sedute di igiene periodiche (di solito ogni sei mesi). Viene così eseguita una pulizia dei denti con strumenti<br />
appositi e controllato lo stato parodontale con appositi strumenti e radiografie. Quali sono le cause della<br />
malattia parodontale? Placca<br />
Fumo: è uno dei fattori di rischio più importanti<br />
Predisposizione ereditaria: una persona su tre è predisposta geneticamente allo sv<strong>il</strong>uppo della malattia<br />
parodontale<br />
Gravidanza: i <strong>cambia</strong>menti ormonali durante la gestazione e l’allattamento possono rendere le gengive più<br />
deboli, è qu<strong>in</strong>di importante fare visite di controllo dal dentista durante e dopo tale periodo.<br />
Stress: molte volte lo stress provoca <strong>il</strong> crollo delle difese immunitarie e qu<strong>in</strong>di maggiore fac<strong>il</strong>ità di contrarre<br />
<strong>in</strong>fezioni.<br />
Farmaci: contraccettivi, antidepressivi e altri farmaci possono <strong>in</strong>fluire sulla salute orale.<br />
Diabete e altre malattie: possono favorire lo sv<strong>il</strong>uppo della malattia parodontale.<br />
• Prevenzione e cura della<br />
piorrea con test batteriologico<br />
• Implantologia<br />
• Estrazione denti del giudizio<br />
<strong>in</strong>clusi<br />
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• Rx panoramiche (opt)<br />
• Rimozione amalgama<br />
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senza metallo<br />
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20 Novembre 2009<br />
politica<br />
PALAZZO VECCHIO/1. <strong>Il</strong> s<strong>in</strong>daco ha presentato i progetti realizzati nei primi 100 giorni di mandato<br />
Cento punti, la partita va avanti<br />
La maggior parte delle promesse fatte<br />
è stata mantenuta (rivoluzione della sosta<br />
e della ztl, abolizione dei vig<strong>il</strong><strong>in</strong>i,<br />
una giunta di facce nuove), ora restano<br />
da risolvere altri nodi importanti<br />
Paola Ferri<br />
Fatto, non fatto e <strong>in</strong> corso d’opera. F<strong>in</strong>isce 89 a 11 (oppure 73 a 27,<br />
dipende dai punti di vista), la partita dei 100 punti di Renzi. Una<br />
settant<strong>in</strong>a, <strong>in</strong>fatti, i goal segnati nei primi tre mesi dalla squadra del<br />
s<strong>in</strong>daco, contro una dec<strong>in</strong>a di reti subite (leggi: proposte non ancora<br />
affrontate) e sedici pali (provvedimenti messi <strong>in</strong> cantiere ma non ancora conclusi).<br />
Non sarà un punteggio pieno, ma la squadra di Palazzo Vecchio può<br />
comunque ritenersi soddisfatta del risultato. La l<strong>in</strong>ea è tracciata e, parole dello<br />
stesso Renzi, “<strong>in</strong>dietro non si torna”. Partiamo allora dai punti che rimangono<br />
sul tavolo. Tra quelli avviati troviamo ad esempio la riqualificazione del parco<br />
di Firenze per eccellenza, le Casc<strong>in</strong>e. “Faremo <strong>in</strong> modo che ogni cittad<strong>in</strong>o abbia<br />
uno spazio verde a dieci m<strong>in</strong>uti da casa – afferma Renzi – ma non sarò soddisfatto<br />
f<strong>in</strong>ché non ci saremo ripresi le Casc<strong>in</strong>e”. Ai 500m<strong>il</strong>a euro già <strong>in</strong>vestiti<br />
se ne dovranno pertanto aggiungere degli altri. Aperta anche la battaglia per<br />
la legalità, a partire dalla decisione del Comune di costituirsi parte civ<strong>il</strong>e nelle<br />
vicende giudiziarie che rech<strong>in</strong>o danno all’<strong>in</strong>teresse pubblico (vedi al capitolo<br />
Quadra), f<strong>in</strong>o alla caccia ai falsi permessi per <strong>in</strong>validi (106 quelli scoperti e<br />
ritirati), alla campagna contro i “portoghesi” sugli autobus, con l’<strong>in</strong>troduzione<br />
di una nutrita squadra di verificatori a terra. I nodi più dolenti sono ben noti:<br />
dalla nuova pista dell’aeroporto, frenata da alcuni s<strong>in</strong>daci dell’h<strong>in</strong>terland, alla<br />
tramvia, su cui comunque sono state annunciate importanti novità. La pedonalizzazione<br />
di piazza Duomo (<strong>il</strong> cosiddetto centounesimo punto) ha <strong>in</strong>fatti<br />
FATTO<br />
Matteo Renzi davanti alla platea del Comunale la sera del 26 ottobre<br />
messo una pietra sopra la querelle del passaggio del tram<br />
dal cuore del <strong>centro</strong>. Per <strong>il</strong> completamento dell’<strong>in</strong>tera<br />
rete, <strong>in</strong>vece, <strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco si è dato tempo 3 anni. E mentre<br />
cont<strong>in</strong>ua <strong>il</strong> dialogo con <strong>il</strong> Governo a proposito della<br />
legge speciale per Firenze, si fa la conta dei punti fatti.<br />
Com<strong>in</strong>ciando dal famoso motto “facce nuove a Palazzo<br />
Vecchio”, che ha portato al r<strong>in</strong>novamento quasi completo<br />
della maggioranza <strong>in</strong> consiglio comunale e a una giunta<br />
(ristretta a soli 10 assessori, era <strong>il</strong> punto numero 1) completamente<br />
nuova e di età media attorno ai 30-40 anni.<br />
Altra vittoria, quella sulla “multa fac<strong>il</strong>e”, con l’abolizione<br />
AVVIATO<br />
dei vig<strong>il</strong><strong>in</strong>i (convertiti <strong>in</strong> sent<strong>in</strong>elle antidegrado), l’<strong>in</strong>stallazione<br />
di una segnalazione più chiara all’<strong>in</strong>gresso della<br />
Ztl e l’annunciata rivoluzione della sosta. Ma la prossima<br />
verifica dell’operato dell’amm<strong>in</strong>istrazione è già. “Ci farà<br />
somigliare tutti a degli yogurt, ma darci una scadenza è<br />
fondamentale per mantenere la possib<strong>il</strong>ità di verifica da<br />
parte dei cittad<strong>in</strong>i – ci ha scherzato su Matteo Renzi durante<br />
la serata al Comunale – Ci vedremo tra due anni<br />
al nuovo Auditorium del Maggio Musicale Fiorent<strong>in</strong>o”.<br />
Ovvero quello che ancora deve sorgere. Farlo, e farlo <strong>in</strong><br />
tempo, sarà uno dei prossimi 100 (?) punti.<br />
DA FARE<br />
Molti l’attendevano a gloria, la sperimentazione del lavaggio<br />
strade senza spostare l’auto è com<strong>in</strong>ciata e presto co<strong>in</strong>volgerà<br />
metà delle vie fiorent<strong>in</strong>e. Sbloccata, f<strong>in</strong>almente,<br />
anche la questione Cittadella viola. “Potrà nascere solo a Castello”<br />
ha chiosato Renzi. Importanti novità anche per quel<br />
che riguarda l’emergenza abitativa: è nata l’Agenzia dell’alloggio,<br />
per agevolare l’<strong>in</strong>contro tra domanda e offerta ed<br />
è stato istituito <strong>il</strong> fondo di garanzia per 100 giovani coppie<br />
che vorranno accendere un mutuo. Qualcosa è <strong>cambia</strong>to<br />
anche negli uffici pubblici. “Una questione di merito” recitava<br />
<strong>il</strong> punto numero 3 ed effettivamente la nuova schiera di<br />
amm<strong>in</strong>istratori (da Ataf a Quadrifoglio) non è legata a partiti<br />
politici. Senza dimenticare l’apertura dello stesso ufficio<br />
del s<strong>in</strong>daco ai cittad<strong>in</strong>i, ogni mercoledì matt<strong>in</strong>a.<br />
Un’unica azienda per gestire i servizi alla strada: ci siamo<br />
quasi, la fusione tra Firenze Parcheggi e Firenze<br />
Mob<strong>il</strong>ità è vic<strong>in</strong>a. Più complicata la risoluzione dell’Alta<br />
velocità: ancora <strong>in</strong> discussione <strong>il</strong> nodo stazione, dopo <strong>il</strong><br />
secco no di Renzi alla faraonica struttura progettata da<br />
Foster che sarebbe dovuta sorgere agli ex Macelli.<br />
La controproposta è una “fermata” sotterranea tra Santa<br />
Maria Novella e la Fortezza da Basso, ma ancora la<br />
partita non è conclusa.<br />
Realizzata solo per metà anche la carta unica per i musei:<br />
esiste, ma è valida solo per visitare quelli comunali,<br />
<strong>in</strong> attesa dell’ok della Sopr<strong>in</strong>tendenza ai Beni culturali,<br />
che gestisce quelli statali. Tra cui nientemeno che la<br />
Galleria degli Uffizi.<br />
“Non è ancora chiaro quale sia la soluzione migliore<br />
per l’aeroporto, ma è evidente qual è la peggiore:<br />
quella attuale”. Eppure sulla pista parallela all’autostrada<br />
<strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco di Firenze si è visto costretto, per<br />
adesso, a soprassedere. Ma la battaglia va avanti, tra<br />
tavole rotonde con i comuni dell’h<strong>in</strong>terland e <strong>in</strong>contri<br />
allargati a Regione e Prov<strong>in</strong>cia. Altro punto su cui ancora<br />
non si accende la luce verde è <strong>il</strong> Forte Belvedere.<br />
La riapertura era prevista addirittura per l’estate 2009,<br />
ma siamo ancora <strong>in</strong> alto mare. Inf<strong>in</strong>e, per una città che<br />
si annuncia “passeggiab<strong>il</strong>e” è una piccola sconfitta quella<br />
di non aver ancora messo <strong>in</strong> piedi un efficace rete di bike<br />
shar<strong>in</strong>g. “Arriverà e sarà sul modello di quella parig<strong>in</strong>a”<br />
assicura Renzi.<br />
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politica<br />
PALAZZO VECCHIO/2. Giovanni Donzelli, consigliere nelle f<strong>il</strong>a del PdL<br />
“<strong>Il</strong> clima <strong>in</strong> Comune è <strong>cambia</strong>to,<br />
ma Renzi non deve tentennare”<br />
Francesca Puliti<br />
Ci pensa Giovanni Donzelli, consigliere<br />
Pdl a Palazzo Vecchio, a mettere i punti<br />
sulle i dei 100 punti di Renzi. Una raffica<br />
di <strong>in</strong>terrogazioni nei suoi primi 100<br />
giorni di questa legislatura, tanto per non far dimenticare<br />
ai fiorent<strong>in</strong>i l’opposizione <strong>in</strong>calzante<br />
che aveva caratterizzato i c<strong>in</strong>que anni passati tra<br />
gli scranni del Salone dei C<strong>in</strong>quecento, durante <strong>il</strong><br />
mandato di Domenici. Basti pensare che dal 2006<br />
ad oggi ha collezionato oltre 100 atti attorno alla<br />
discussa vicenda Quadra. “Anche a partire dalle<br />
numerose segnalazioni dei cittad<strong>in</strong>i – afferma<br />
Donzelli – che vedevano sorgere palazz<strong>in</strong>e di diversi<br />
piani al posto di attività manifatturiere, così<br />
come se niente fosse”. Adesso che la questione si<br />
sta piano piano dipanando, al di là di come potrà<br />
andare a f<strong>in</strong>ire, la città si trova a un crocevia.<br />
Cosa ne facciamo del Piano strutturale?<br />
E’ un’<strong>in</strong>cognita. La situazione è disastrosa, non si <strong>in</strong>travede<br />
nessuna via d’uscita. Le possib<strong>il</strong>ità sono due.<br />
La prima è quella di annullarlo, <strong>il</strong> che comporterebbe<br />
un blocco pressoché totale dell’attività ed<strong>il</strong>izia <strong>in</strong> città.<br />
Non sarebbe possib<strong>il</strong>e far partire i lavori per nessuna<br />
grande <strong>in</strong>frastruttura, di cui Firenze ha bisogno, come<br />
<strong>il</strong> nuovo stadio, la bretella Barber<strong>in</strong>o-Incisa o la nuova<br />
pista dell’aeroporto. Ma al tempo stesso è impensab<strong>il</strong>e<br />
andare avanti con un piano disegnato da persone attualmente<br />
<strong>in</strong>dagate o agli arresti. Credo che dovremmo scegliere<br />
<strong>il</strong> male m<strong>in</strong>ore, adottando la prima opzione. E la<br />
responsab<strong>il</strong>ità di questo blocco sarà da addebitarsi non<br />
Sicurezza, degrado<br />
e traffi co ai primi posti<br />
tra le priorità da affrontare<br />
a un s<strong>in</strong>golo politico, ma un <strong>in</strong>tero sistema di potere.<br />
Può tracciare un b<strong>il</strong>ancio di questi primi 100 giorni?<br />
E’ presto per giudicare, anche <strong>il</strong> nostro s<strong>in</strong>daco dovrebbe<br />
avere l’onestà di dire che è prematuro dire che è stato<br />
bravo. Senza dubbio è stato bravo dal punto di vista comunicativo,<br />
ma adesso vorrei che passasse ai fatti, che<br />
fosse “un po’ più formica e un po’ meno cicala”. Una<br />
serie di punti sono stati considerati come fatti quando <strong>in</strong><br />
realtà non si è visto niente di concreto. Un esempio: la<br />
pulizia. Non basta fare un “ramazza day” per avere una<br />
Giovanni Donzelli<br />
città più pulita. Allo stesso modo non basta <strong>cambia</strong>re la<br />
dirigenza dell’Ataf per ottenere un servizio migliore, la<br />
gente alle fermate dell’autobus si lamenta ancora per la<br />
scarsa puntualità delle corse. Certo, 100 giorni sono pochi<br />
per vedere dei risultati, ne eravamo consapevoli, ma<br />
adesso che la luna di miele è f<strong>in</strong>ita spero che arriv<strong>in</strong>o<br />
provvedimenti concreti. Spero che sia f<strong>in</strong>ita anche con<br />
gli sprechi. <strong>Come</strong> i m<strong>il</strong>ioni spesi per le nuove assunzioni,<br />
a mio avviso <strong>in</strong>ut<strong>il</strong>i. Davvero troppi.<br />
Quali sono le priorità da affrontare?<br />
Sicurezza, degrado e traffico ai primi posti. Anche l’annunciata<br />
rivoluzione nella sosta lascia seri dubbi. Non<br />
sono stati def<strong>in</strong>iti costi, né modalità precise. E lo stesso<br />
provvedimento dei parcheggi gratis negli ospedali <strong>in</strong> realtà<br />
è stato realizzato a metà: rendere gratuita la sosta<br />
solo per quattro ore e solo all’ora dei passi non aiuta<br />
coloro che ne avrebbero più bisogno, ovvero quelli che<br />
devono assistere dei malati per tutto <strong>il</strong> giorno, o andare<br />
a fare terapia frequentemente e <strong>in</strong> orari diversi.<br />
Ma <strong>il</strong> clima a Palazzo Vecchio è <strong>cambia</strong>to?<br />
Sì, devo ammettere che si respira un clima migliore rispetto<br />
all’era Domenici. Renzi si è dimostrato più disponib<strong>il</strong>e<br />
al confronto con <strong>il</strong> consiglio comunale, anche<br />
se sulla vicenda Quadra ho <strong>in</strong>travisto i primi tentennamenti<br />
e non vorrei che si stesse ammalando di “domenicismo”.<br />
PALAZZO VECCHIO/3. Mario Razzanelli, Firenze C’è<br />
“<strong>Il</strong> dest<strong>in</strong>o della tramvia?<br />
Credo che ormai sia segnato”<br />
o chiamano Mister No Tram,<br />
Lma si era candidato a s<strong>in</strong>daco<br />
di Firenze con un programma ben<br />
più ricco di questa ferma <strong>in</strong>tenzione.<br />
Tra primo e secondo turno<br />
delle amm<strong>in</strong>istrative ha optato per<br />
l’apparentamento della sua lista<br />
“Firenze C’è” con la lista Galli,<br />
ma adesso si ritrova accusato dai<br />
banchi del Pdl (Giovanni Donzelli<br />
<strong>in</strong> primis) di tradire i suoi elettori.<br />
“Mi hanno votato perché faccia<br />
un’opposizione costruttiva e<br />
cont<strong>in</strong>uerò a farla – replica Mario<br />
Razzanelli – Renzi ha fatto propri<br />
alcuni punti che erano nel mio programma,<br />
dalla pedonalizzazione di<br />
piazza Duomo allo stop della stazione<br />
di Foster ai Macelli, perché<br />
dovrei osteggiarlo?”<br />
A proposito di pedonalizzazione<br />
del Duomo, crede che l’operazione<br />
sia stata condotta bene?<br />
La pedonalizzazione<br />
riconosce<br />
i risultati del mio<br />
referendum<br />
Mario Razzanelli<br />
21<br />
<strong>Il</strong> s<strong>in</strong>daco ha riconosciuto i risultati<br />
del referendum sulla tramvia, che<br />
io promossi a febbraio 2008. E’ già<br />
un grande segnale di novità rispetto<br />
alla passata amm<strong>in</strong>istrazione, che<br />
non aveva dato alcuna importanza<br />
alla consultazione popolare. Però<br />
avrebbe potuto spendere due parole<br />
di r<strong>in</strong>graziamento per le associazioni<br />
e le grandi personalità che <strong>in</strong><br />
questi anni hanno combattuto per<br />
ottenere questo risultato (da Zub<strong>in</strong><br />
Metha a Ferragamo, a Ripa di Meana<br />
per fare solo alcuni nomi). Ma<br />
ho <strong>in</strong>tenzione di farlo io, organizzando<br />
una grande festa. A cui naturalmente<br />
anche <strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco è <strong>in</strong>vitato.<br />
Cosa ne pensa di come sono state<br />
ridisegnate le l<strong>in</strong>ee della tramvia?<br />
Credo che ormai <strong>il</strong> dest<strong>in</strong>o della<br />
tramvia sia segnato. L’unica che<br />
sarà realizzata sarà la numero 2, ovvero<br />
l’unica ut<strong>il</strong>e, prolungata f<strong>in</strong>o a<br />
servire <strong>il</strong> Polo scientifico di Sesto.<br />
Chiederò comunque che si eviti<br />
lo scempio <strong>in</strong> via di Novoli, <strong>in</strong>terrando<br />
un tratto del percorso f<strong>in</strong>o al<br />
Mugnone. Non è dato sapere <strong>in</strong>vece<br />
quando potrà partire la l<strong>in</strong>ea 1,<br />
dato che manca ancora <strong>il</strong> collaudo<br />
del ponte sull’Arno. In ogni caso<br />
mi impegnerò aff<strong>in</strong>ché questa l<strong>in</strong>ea<br />
arrivi f<strong>in</strong>o all’ospedale di Torregalli.<br />
Inf<strong>in</strong>e sarebbe molto più opportuno<br />
<strong>in</strong>vestire i fondi della l<strong>in</strong>ea 3 nella<br />
realizzazione di una metropolitana<br />
leggera, dai m<strong>in</strong>ori costi di costruzione<br />
e manutenzione.<br />
Capitolo Tav, è ancora possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong><br />
passaggio <strong>in</strong> superficie?<br />
Premesso che rimango conv<strong>in</strong>to che<br />
sia l’ipotesi migliore, la fermata tra<br />
Santa Maria Novella e la Fortezza<br />
mi sembra un buon compromesso.<br />
In questo quadro <strong>il</strong> tunnel può avere<br />
un senso, quello di mantenere la<br />
centralità di Smn e del polo fieristico.<br />
Non solo, ma si aprirebbe così la<br />
possib<strong>il</strong>ità di realizzare non una ma<br />
due stazioni dell’Alta velocità. L’altra<br />
sorgerebbe a Castello, <strong>in</strong> modo<br />
da servire tutta la Piana, nonché<br />
l’aeroporto.<br />
/F.P.<br />
1037632<br />
962983
22 Novembre 2009<br />
Dalla costruzione della prima città metropolitana<br />
all’impegno a fronteggiare la crisi economica. Dalla<br />
battaglia contro l’omofobia alla costituzione di<br />
un’unica agenzia per <strong>il</strong> turismo metropolitano. È di<br />
larga prospettiva <strong>il</strong> programma di mandato del presidente della<br />
Prov<strong>in</strong>cia di Firenze, Andrea Barducci, che su alcuni grandi<br />
temi sollecita anche i contributi positivi che potrebbero arrivare<br />
dall’opposizione: “L’auspicio è che venga costituita quanto<br />
prima una Commissione speciale, trasversale a tutti gli schieramenti,<br />
per la costruzione della prima città metropolitana”. E’<br />
questo un obiettivo che Barducci si pone con chiarezza, quando<br />
di fatto candida la Prov<strong>in</strong>cia di Firenze a svolgere <strong>il</strong> ruolo<br />
di laboratorio nazionale sul tema della semplificazione della<br />
pubblica amm<strong>in</strong>istrazione. Tra le priorità del mandato, <strong>il</strong> presidente<br />
ha <strong>in</strong>serito anche <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio e la coesione del territorio,<br />
con un market<strong>in</strong>g territoriale <strong>in</strong>tegrato e con la costituzione di<br />
un’Agenzia per <strong>il</strong> turismo metropolitano e di un unico Convention<br />
Bureau (<strong>il</strong> Consorzio per la promozione del turismo congressuale<br />
e d’affari). “Dobbiamo seguire un progetto di scambio<br />
e <strong>in</strong>tegrazione tra Firenze e i Comuni della Prov<strong>in</strong>cia – dice<br />
Andrea Barducci – <strong>in</strong> questo senso, questa amm<strong>in</strong>istrazione<br />
non riproporrà nei term<strong>in</strong>i <strong>in</strong> cui la conosciamo l’esperienza<br />
importante del Genio Fiorent<strong>in</strong>o. Abbiamo bisogno di fare un<br />
salto di qualità <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i appunto di progettazione e rapporto<br />
con l’<strong>in</strong>sieme del territorio. Iniziative di questa natura, che<br />
presuppongono <strong>in</strong>vestimenti significativi, devono durare più<br />
a lungo nel tempo, ed essere distribuite <strong>in</strong> tutto <strong>il</strong> territorio<br />
della nostra prov<strong>in</strong>cia”. La nuova giunta prov<strong>in</strong>ciale ha messo<br />
<strong>in</strong> conto, nel suo programma di mandato, anche le misure<br />
anti-crisi: “Sono previsti sette m<strong>il</strong>ioni di euro per far fronte<br />
alla situazione economica attuale. I fondi saranno dest<strong>in</strong>ati non<br />
solo al sostegno di dipendenti ed imprenditori, ma saranno anche<br />
<strong>in</strong>vestiti per corsi di formazione, per chi ha perso <strong>il</strong> lavoro<br />
e per chi <strong>il</strong> lavoro lo offre, puntando così all’<strong>in</strong>novazione di<br />
dipendenti e piccoli imprenditori”. <strong>Il</strong> presidente Barducci annuncia<br />
anche una particolare attenzione ai temi ambientali da<br />
parte dell’amm<strong>in</strong>istrazione prov<strong>in</strong>ciale: “Abbiamo <strong>in</strong>tenzione<br />
– dice – di estendere l’esperienza del Diamante di Pratol<strong>in</strong>o<br />
anche al parco delle Casc<strong>in</strong>e e dei Renai, a Signa”. La prov<strong>in</strong>cia<br />
già ospita nel parco di v<strong>il</strong>la Demidoff <strong>il</strong> primo ‘diamante’<br />
al mondo, realizzato con celle fotovoltaiche, ma capace di dare<br />
energia anche <strong>in</strong> assenza del sole. Un impianto dotato di una<br />
centrale fortemente <strong>in</strong>novativa e dalla straord<strong>in</strong>aria forma architettonica<br />
che riesce a immagazz<strong>in</strong>are l’energia solare sotto<br />
forma di idrogeno per poi ut<strong>il</strong>izzarla anche quando è buio.<br />
“Insisteremo – dice – sul sistema delle qualità, che comprende<br />
oltre all’<strong>in</strong>vestimento nelle energie r<strong>in</strong>novab<strong>il</strong>i anche la valorizzazione<br />
dell’associazionismo e dell’<strong>in</strong>terculturalità, riproporremo<br />
<strong>il</strong> consiglio degli stranieri e porteremo avanti la nostra<br />
battaglia contro l’omofobia”.<br />
prov<strong>in</strong>cia<br />
PALAZZO MEDICI. Presentato <strong>il</strong> programma di mandato della nuova giunta prov<strong>in</strong>ciale<br />
“Costruiremo la prima città metropolitana”<br />
Andrea Barducci<br />
Tra le priorità: fondi contro la crisi,<br />
lotta all’omofobia, un’unica agenzia<br />
per <strong>il</strong> turismo, l’attenzione alle energie<br />
r<strong>in</strong>novab<strong>il</strong>i. E <strong>il</strong> Genio Fiorent<strong>in</strong>o <strong>cambia</strong><br />
veste: sarà spalmato su tutto <strong>il</strong> territorio<br />
e duraturo nel tempo<br />
G<strong>in</strong>evra Donnici<br />
FOCUS<br />
Pronti 250 m<strong>il</strong>ioni per tre anni<br />
Pioggia di <strong>in</strong>vestimenti<br />
per le opere pubbliche<br />
uecentoc<strong>in</strong>quanta m<strong>il</strong>ioni di euro è la<br />
Dcifra che la Prov<strong>in</strong>cia di Firenze <strong>in</strong>vestirà<br />
nei prossimi tre anni <strong>in</strong> opere pubbliche.<br />
Ponti, strade e scuole al <strong>centro</strong> degli<br />
<strong>in</strong>vestimenti. Gli <strong>in</strong>terventi sulla viab<strong>il</strong>ità<br />
riguardano la superstrada Firenze-Pisa-<br />
Livorno, con l’adeguamento del tratto<br />
G<strong>in</strong>estra fiorent<strong>in</strong>a – Empoli est (per un<br />
totale di 123 m<strong>il</strong>ioni) e la variante di Grass<strong>in</strong>a<br />
(26 m<strong>il</strong>ioni di euro). Una novità del<br />
nuovo piano triennale di <strong>in</strong>terventi – reso<br />
noto dalla vicepresidente della Prov<strong>in</strong>cia<br />
di Firenze, Laura Cant<strong>in</strong>i – è <strong>il</strong> f<strong>in</strong>anziamento<br />
nel 2010 per la progettazione def<strong>in</strong>itiva<br />
di due nuovi ponti sull’Arno: quello<br />
a Montelupo e Capraia e <strong>il</strong> nuovo ponte di<br />
Figl<strong>in</strong>e Valdarno. Grandi <strong>in</strong>terventi sono<br />
previsti dalla Prov<strong>in</strong>cia anche nel campo<br />
dell’ed<strong>il</strong>izia, <strong>in</strong> particolare <strong>il</strong> recupero del<br />
complesso di Sant’Orsola (f<strong>in</strong>anziato dalla<br />
Regione e da fondi Piuss per oltre 9 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro) che dal 30 novembre – fa sapere<br />
l’assessore all’ed<strong>il</strong>izia, Stefano Giorgetti<br />
– passerà def<strong>in</strong>itivamente alla Prov<strong>in</strong>cia.<br />
Spazio alla ristrutturazione delle scuole<br />
con <strong>in</strong>terventi per la nuova succursale<br />
dell’Istituto Buontalenti a San Bartolo a<br />
C<strong>in</strong>toia (per un importo complessivo di<br />
oltre 1,8 m<strong>il</strong>ioni di euro). In programma<br />
anche <strong>il</strong> f<strong>in</strong>anziamento del progetto per<br />
l’ampliamento della f<strong>il</strong>iale del Liceo Rodolico<br />
<strong>in</strong> via del Podestà e dell’Istituto<br />
Calamandrei. Nell’elenco delle opere ed<strong>il</strong>i<br />
anche la realizzazione dei nuovi laboratori<br />
all’Istituto Salvem<strong>in</strong>i per 700 m<strong>il</strong>a euro<br />
complessivi. Molti gli <strong>in</strong>terventi anche per<br />
la difesa del suolo, a com<strong>in</strong>ciare dalla pista<br />
ciclab<strong>il</strong>e lungo l’Arno per l’importo complessivo<br />
di 1 m<strong>il</strong>ione di euro; <strong>il</strong> r<strong>in</strong>grosso<br />
arg<strong>in</strong>ale dell’Arno nell’abitato di Lastra a<br />
Signa (370 m<strong>il</strong>a euro); quello sim<strong>il</strong>e previsto<br />
ai Renai di Signa (220 m<strong>il</strong>a euro) e la<br />
riqualificazione della riva destra d’Arno<br />
tra San Niccolò e Varlungo a Firenze (180<br />
m<strong>il</strong>a euro).<br />
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UNA SANA E PRUDENTE ATTIVITÀ<br />
SPORTIVA AIUTA LA TUA VITA<br />
Una mela al giorno...<br />
e 30 m<strong>in</strong>uti di esercizio<br />
fisico, toglie <strong>il</strong> medico<br />
di torno...<br />
L’attività sportiva che svolgiamo<br />
(o dovremmo svolgere) non<br />
è solo uno svago ma è lo strumento<br />
più naturale per mantenere<br />
<strong>il</strong> proprio organismo <strong>in</strong><br />
buona forma; essa fa bene alla<br />
salute ed è <strong>il</strong> migliore <strong>in</strong>vestimento<br />
per gli anni a venire.<br />
Inoltre l’esercizio fisico associato<br />
ad una dieta equ<strong>il</strong>ibrata risulta<br />
<strong>il</strong> miglior sistema per perdere<br />
peso e/o mantenerlo nei limiti<br />
consigliati. Una attività sportiva<br />
è sempre ut<strong>il</strong>e a tutti e a tutte le<br />
età, <strong>in</strong> quanto l’esercizio fisico<br />
contrasta <strong>il</strong> sovrappeso e previene<br />
l’obesità, nonché riduce<br />
<strong>il</strong> rischio di contrarre le più<br />
importanti patologie cardiovascolari<br />
e alcune forme di cancro<br />
(mammella, colon); esso <strong>in</strong>oltre<br />
riduce l’ansia e gli effetti dello<br />
stress, migliora i disturbi del<br />
sonno, migliora l’umore, trasmette<br />
un senso di benessere<br />
psico-fisico e migliora anche<br />
la sessualità. Una attività fisica<br />
quotidiana riduce <strong>in</strong>fatti <strong>il</strong><br />
rischio di <strong>in</strong>farto e di malattie<br />
delle coronarie e, se praticata<br />
con cautela e consapevolezza,<br />
è fondamentale per la prevenzione<br />
della maggior parte delle<br />
malattie diffuse nella società<br />
moderna (obesità, diabete,<br />
ipertensione, malattie del cuore<br />
e <strong>il</strong> decadimento sen<strong>il</strong>e come<br />
l’Alzheimer).<br />
Per avere effetti positivi,<br />
nella sua funzione preventiva,<br />
si consiglia di muoversi<br />
per almeno 30 m<strong>in</strong>uti al giorno;<br />
nel dettaglio (Tabella I e<br />
II )<br />
I suggerimenti che seguono<br />
sono rivolti <strong>in</strong> particolar<br />
modo agli appassionati<br />
che hanno <strong>in</strong> programma di<br />
<strong>in</strong>traprendere una regolare<br />
attività fisica e servono per<br />
evitare situazioni di rischio.<br />
SCEGLI CON CURA<br />
Prima di <strong>in</strong>iziare una qualsiasi<br />
attività ludicosportiva è ut<strong>il</strong>e<br />
consultare <strong>il</strong> proprio medico<br />
curante per avere consigli<br />
rispetto al proprio stato di salute.<br />
Per praticare uno sport con<br />
cont<strong>in</strong>uità e regolarità si consiglia<br />
di scegliere qualcosa da<br />
fare <strong>in</strong>sieme a uno o più amici:<br />
quando ci si diverte e si arricchisce<br />
<strong>il</strong> movimento con un<br />
legame emotivo si è più spronati<br />
a proseguire.<br />
Inizia con…<br />
GRADUALITÀ<br />
È necessario impostare <strong>in</strong> modo<br />
graduale ogni attività fisica o<br />
sportiva: ciascun organismo ha<br />
i propri limiti e solo un allenamento<br />
progressivo può aiutare<br />
a superarli. Al m<strong>in</strong>imo segnale<br />
di malessere (affanno eccessivo,<br />
palpitazioni, dolore toracico,<br />
capogiri, crampi ripetuti, ecc.) è<br />
bene dim<strong>in</strong>uire o <strong>in</strong>terrompere<br />
<strong>il</strong> lavoro muscolare. Gradualità<br />
significa anche effettuare<br />
esercizi di riscaldamento (corsa,<br />
stretch<strong>in</strong>g, ecc.) prima di <strong>in</strong>iziare:<br />
<strong>in</strong> questo modo si garantisce<br />
una migliore efficienza del<br />
lavoro muscolare e si prevengono<br />
lesioni all’apparato muscolo<br />
scheletrico. E’ consigliab<strong>il</strong>e <strong>in</strong>oltre<br />
non <strong>in</strong>terrompere l’attività<br />
<strong>in</strong> modo brusco ma dim<strong>in</strong>uire<br />
a poco a poco l’<strong>in</strong>tensità<br />
dell’esercizio.<br />
Fai attenzione a…<br />
ALIMENTAZIONE<br />
e IDRATAZIONE<br />
Non impegnare l’organismo<br />
<strong>in</strong> un lavoro muscolare <strong>in</strong>tenso<br />
prima di tre ore dall’ultimo<br />
pasto specie se è stato abbondante.<br />
Se si assume un pasto<br />
leggero, l’<strong>in</strong>tervallo può essere<br />
ridotto. Una sana alimentazione<br />
deve comprendere 5 porzioni<br />
al giorno di frutta e verdura,<br />
che apportano i nutrienti di cui<br />
l’organismo ha bisogno. Dopo<br />
l’allenamento <strong>il</strong> pasto deve<br />
essere leggero e digerib<strong>il</strong>e (pred<strong>il</strong>igi<br />
carboidrati: pastasciutta,<br />
biscotti, pane, ecc.). Bisogna<br />
bere liquidi (preferib<strong>il</strong>mente<br />
acqua) prima e durante l’attività<br />
fisica: quando si avverte la<br />
sensazione di sete, si è già persa<br />
una parte r<strong>il</strong>evante dei propri<br />
liquidi e l’organismo può trovarsi<br />
già <strong>in</strong> uno stato di carenza.<br />
Scegli<br />
l’… ABBIGLIAMENTO<br />
È bene tenere conto dell’ambiente<br />
nel quale si pratica<br />
l’esercizio fisico: proteggersi<br />
con <strong>in</strong>dumenti adatti dall’eccesso<br />
di caldo o, al contrario, da<br />
temperature troppo rigide.<br />
Evita ALCOOL,<br />
SIGARETTE<br />
e altre sostanze<br />
L’abuso di alcool, sigarette e<br />
altre droghe è sempre dannoso.<br />
Ma lo è <strong>in</strong> modo particolare<br />
quando si pratica sport, poiché<br />
sim<strong>il</strong>i sostanze aumentano<br />
i rischi di <strong>in</strong>cidenti cardiovascolari,<br />
oltre a dim<strong>in</strong>uire la qualità<br />
della prestazione.<br />
Ascolta i… SEGNALI<br />
In caso di stati febbr<strong>il</strong>i é meglio<br />
attendere una completa guarigione<br />
prima di dedicarsi all’attività<br />
fisica. Mettere al corrente<br />
<strong>il</strong> proprio medico di ogni eventuale<br />
disturbo che si manifesti<br />
durante l’attività fisica. Nel caso<br />
sia necessario assumere farmaci<br />
per terapie a lungo term<strong>in</strong>e,<br />
è <strong>in</strong>dispensab<strong>il</strong>e consultare <strong>il</strong><br />
proprio medico per verificare<br />
che tali farmaci siano compatib<strong>il</strong>i<br />
con l’attività sportiva.<br />
Dott.Lorenzo Liverani<br />
Direttore UO Medic<strong>in</strong>a dello sport<br />
Azienda Sanitaria di Firenze<br />
Rivolgiti al medico per saperne di più<br />
Queste sono regole molto semplici, da applicare nel tuo progetto di miglioramento della tua forma fisica e<br />
della tua salute. <strong>Il</strong> buon senso aiuta ma non è sufficiente.<br />
Per approfondimenti è possib<strong>il</strong>e consultare <strong>il</strong> sito della Società della Salute di Firenze www.sds.firenze.it<br />
<strong>Il</strong> Consiglio di Europa def<strong>in</strong>isce come SPORT<br />
“qualsiasi forma di attività sportiva che, mediante una<br />
partecipazione organizzata o meno, abbia come obbiettivo<br />
<strong>il</strong> miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche, lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
delle relazioni sociali o <strong>il</strong> conseguimento di risultati<br />
nel corso di competizioni a tutti i livelli”<br />
TABELLA I<br />
1) attività aerobica moderata per 30 m<strong>in</strong> al giorno<br />
per 5 giorni la settimana.<br />
2) attività fisica <strong>in</strong>tensa per 20 m<strong>in</strong>uti<br />
3 volte la settimana.<br />
La loro comb<strong>in</strong>azione è particolarmente efficace.<br />
Esempi di attività fisica equivalenti (<strong>in</strong>tensità/durata):<br />
• Andare <strong>in</strong> bicicletta per 8 km o per 30 m<strong>in</strong>uti<br />
• Camm<strong>in</strong>are 3 km o per 30 m<strong>in</strong>uti<br />
• Correre 1,5 km o per 15 m<strong>in</strong>uti<br />
• Nuotare per 20 m<strong>in</strong>uti.<br />
• Giocare a basket per 15 m<strong>in</strong>uti<br />
• Giard<strong>in</strong>aggio per 30-45 m<strong>in</strong>uti<br />
• Giocare a pallavolo per 45 m<strong>in</strong>uti<br />
• Ballare per 30 m<strong>in</strong>uti<br />
TABELLA II<br />
Non bisogna pensare che un “modico” esercizio<br />
fisico non faccia nulla, basta sia costante<br />
• Andare a lavorare a piedi o <strong>in</strong> bicicletta<br />
• Camm<strong>in</strong>are a passo svelto (ad una velocità che ci consenta<br />
ancora di conversare agevolmente)<br />
• Evitare la macch<strong>in</strong>a per piccoli spostamenti<br />
• Organizzare una passeggiata con gli amici<br />
o una corsa nel parco<br />
• Fare le scale <strong>in</strong>vece di prendere l’ascensore<br />
• Scendere dall’autobus una fermata prima di quella prevista<br />
• Giocare con i bamb<strong>in</strong>i<br />
• Passeggiare con <strong>il</strong> cane<br />
COMPORTAMENTI DA OSSERVARE<br />
PER AGIRE IN SICUREZZA<br />
EVITA<br />
• l’esercizio fisico con <strong>il</strong> caldo o <strong>il</strong> freddo <strong>in</strong>tenso<br />
• l’esercizio fisico quando sei molto stanco o hai qualche l<strong>in</strong>ea di<br />
febbre<br />
• l’attività se hai mangiato di recente e <strong>in</strong> modo abbondante. Preferisci<br />
frutta, verdura e carboidrati<br />
• gli esercizi troppo impegnativi se non sei adeguatamente allenato<br />
NON<br />
• portarti al limite, anche se la passione per la “garetta” tra amici ti<br />
co<strong>in</strong>volge<br />
• cont<strong>in</strong>uare l’attività <strong>in</strong> presenza di dolori muscolari o di altro genere<br />
• volere risultati immediati. Calcola, soprattutto all’<strong>in</strong>izio, anche i<br />
m<strong>in</strong>imi progressi e ascolta costantemente <strong>il</strong> tuo corpo<br />
• assumere bevande contenenti zucchero o altre sostanze e bevande<br />
alcoliche.<br />
RICORDA<br />
Che non esiste nessuna “pozione magica” che possa migliorare<br />
la prestazione fisica. Solo l’allenamento, la buona alimentazione<br />
e l’idratazione corretta costituiscono gli <strong>in</strong>gredienti di quella<br />
“pozione magica” <strong>in</strong> grado di offrirti migliori prestazioni<br />
Informazione a cura della Società della Salute
fido, micio e gli altri<br />
LA DECISIONE. <strong>Il</strong> Consiglio regionale ha approvato una dettagliata legge a tutela degli animali<br />
In Toscana la riscossa dei quattrozampe<br />
Giulia Righi<br />
I<br />
pesci rossi non potranno più far da premio<br />
per chi v<strong>in</strong>ce al Luna Park, i cagnol<strong>in</strong>i potranno<br />
seguire i loro padroni pers<strong>in</strong>o nelle<br />
case di riposo, e guai a chi non li tratta<br />
come si deve. La Toscana si è guadagnata un<br />
bel primato, con l’approvazione, da parte del<br />
consiglio regionale, di una legge di tutela del<br />
benessere degli animali. E con le nuove norme<br />
ha portato un po’ d’ord<strong>in</strong>e nella sguaiata giungla<br />
di chi gestiva gli animali come fossero oggett<strong>in</strong>i<br />
da compagnia. Le disposizioni <strong>in</strong>trodotte<br />
sono tante. Code e orecchie, ad esempio, non<br />
potranno essere tagliate per sollazzare i malsani<br />
vezzi estetici dei padroni. Sarà vietato chiudere<br />
gli animali <strong>in</strong> spazi troppo stretti (can<strong>il</strong>i e<br />
circhi si dovranno adeguare) esporli al sole o<br />
alla pioggia, picchiarli, far loro soffrire la fame<br />
e la sete. Tutte cosette che dovrebbe imporre <strong>il</strong><br />
buonsenso, ma visto che quello spesso scarseggia,<br />
adesso a far da dissuasore ci sarà <strong>il</strong> rischio<br />
di una multa da 15m<strong>il</strong>a euro. E preso atto del<br />
fatto che non sono né attori né marionette, si è<br />
deciso che gli animali non potranno essere ut<strong>il</strong>izzati<br />
come parte attiva dell’accattonaggio né<br />
degli spettacoli di strada. Stesso leit-motiv anche<br />
per i quattrozampe ut<strong>il</strong>izzati <strong>in</strong> occasione di<br />
manifestazioni storico-culturali: verrà istituito<br />
un registro regionale per tracciare tutti gli eventi<br />
che prevedono la loro partecipazione. Anche<br />
<strong>il</strong> settore commerciale è stato regolamentato, e<br />
gli animali dest<strong>in</strong>ati alla vendita non potranno<br />
essere tenuti <strong>in</strong> vetr<strong>in</strong>a per più di c<strong>in</strong>que ore. E<br />
f<strong>in</strong>isce pure l’era dei posti off-limits, dei luoghi<br />
proibiti: la nuova legge prevede piena cittad<strong>in</strong>anza<br />
per i cani, purché al gu<strong>in</strong>zaglio, <strong>in</strong> parchi,<br />
giard<strong>in</strong>i, spiagge e spazi pubblici laddove<br />
non ci siano espliciti cartelli di divieto. Altro<br />
segnale di grande civ<strong>il</strong>tà, la possib<strong>il</strong>ità per gli<br />
anziani (purché autosufficienti) di tenere con sé<br />
cani, gatti o uccell<strong>in</strong>i anche nelle case di riposo.<br />
Nella legge regionale si è tenuto conto anche<br />
dei costi del mantenimento degli animali, ed è<br />
prevista l’assistenza veter<strong>in</strong>aria per i proprietari<br />
di cani che rientrano nelle fasce deboli.<br />
Insomma, è la riv<strong>in</strong>cita dei quattrozampe e un<br />
passo <strong>in</strong> avanti nel riconoscimento dei diritti<br />
del pianeta scod<strong>in</strong>zolante. <strong>Il</strong> Consiglio regionale<br />
toscano ha approvato a maggioranza questa<br />
legge, con 33 voti a favore: al voto (elettronico)<br />
non hanno partecipato i gruppi cons<strong>il</strong>iari<br />
del <strong>centro</strong>destra e la legge ha concluso <strong>il</strong> suo<br />
iter dopo un’<strong>in</strong>terruzione subita a settembre,<br />
quando non si riuscì a raggiungere <strong>il</strong> numero<br />
legale. La legge, spiega <strong>il</strong> verde Fabio Roggiolani,<br />
presidente della commissione Sanità, “ha<br />
lo scopo di tutelare <strong>il</strong> benessere degli animali,<br />
combattendo le forme di maltrattamento e di<br />
abbandono. E’ stata concertata con la Giunta<br />
regionale, con l’ord<strong>in</strong>e dei veter<strong>in</strong>ari e con gli<br />
altri soggetti <strong>in</strong>teressati”. Roggiolani ha anche<br />
ricordato che “si mantengono l’anagrafe can<strong>in</strong>a<br />
e le regole sul randagismo, già presenti nella<br />
legge regionale 43 del ’95, ma si def<strong>in</strong>iscono<br />
procedure e competenze <strong>in</strong> modo più adeguato<br />
e preciso. La legge <strong>in</strong>terviene su alcuni aspetti<br />
regolamentati da norme comunali, come l’accesso<br />
dei cani nei locali pubblici, <strong>in</strong> ambienti<br />
aperti al pubblico, parchi e spiaggia con uso<br />
obbligatorio di gu<strong>in</strong>zaglio e della museruola<br />
qualora previsto dalle norme nazionali”.<br />
Tra le novità la possib<strong>il</strong>ità di far entrare cani e gatti <strong>in</strong> tutti i luoghi pubblici<br />
dove non ci sono cartelli che lo vietano esplicitamente e, per gli anziani,<br />
l’opportunità di portarli con loro nelle case di riposo<br />
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e la flessib<strong>il</strong>ità muscolare<br />
27
28 Novembre 2009<br />
ON THE ROAD. <strong>Il</strong> popolo dei pedali, almeno 25 m<strong>il</strong>a persone <strong>in</strong> città, non sempre ha vita fac<strong>il</strong>e<br />
La dura vita degli amanti della bici<br />
Firenze ha circa 63 ch<strong>il</strong>ometri di piste ciclab<strong>il</strong>i,<br />
entro <strong>il</strong> 2010 ne sono attesi altri 33. Una volta<br />
completata l’estensione, quello cittad<strong>in</strong>o<br />
dovrebbe diventare uno dei percorsi<br />
cicloamatoriali più affasc<strong>in</strong>anti del mondo<br />
due ruote<br />
Lorenzo Salusest<br />
Dura la vita per i cicloamatori fiorent<strong>in</strong>i.<br />
Vuoi per <strong>il</strong> traffico caotico,<br />
vuoi per le poche e malridotte<br />
piste ciclab<strong>il</strong>i, pedalare per le vie<br />
della città rappresenta più una sfida da raccontare<br />
agli amici che una scelta ispirata al salutismo<br />
e all’ecologia. E dire che le potenzialità<br />
per r<strong>il</strong>anciare questa forma di mob<strong>il</strong>ità “ecosostenib<strong>il</strong>e”<br />
ci sarebbero tutte. Certo, Firenze<br />
non è Amsterdam dove i dislivelli stradali più<br />
alti sono costituiti dalle salitelle sui ponti, ma,<br />
salvo alcuni tratti, neanche le vie della nostra<br />
città presentano ascese così ripide da richiedere<br />
polpacci di ferro. E anche le dimensioni<br />
relativamente ridotte del territorio fiorent<strong>in</strong>o<br />
giocherebbero a favore dell’uso della bicicletta.<br />
Ma così non è, o almeno non quanto<br />
potrebbe essere. Perché i cittad<strong>in</strong>i che quotidianamente<br />
sp<strong>in</strong>gono sui pedali per raggiungere<br />
le loro mete sono sì molti (dai 25 m<strong>il</strong>a ai<br />
30m<strong>il</strong>a, circa <strong>il</strong> 5 per cento degli spostamenti<br />
totali), ma potrebbero essere molti di più.<br />
Cos’è che impedisce, dunque, ai fiorent<strong>in</strong>i di<br />
montare <strong>in</strong> sella alla loro bici e attraversare<br />
Firenze pedalando <strong>in</strong>vece che dando gas su<br />
un’auto o su uno scooter? La risposta è semplice<br />
quanto preoccupante: la mancanza di<br />
percorsi sicuri per gli amanti della bicicletta.<br />
Basta dare un’occhiata alla mappa della “mob<strong>il</strong>ità<br />
ciclab<strong>il</strong>e” di Firenze per capire <strong>il</strong> perché<br />
delle preoccupazioni: tratti mal collegati,<br />
rett<strong>il</strong><strong>in</strong>ei che f<strong>in</strong>iscono nel niente, <strong>in</strong>tere zone<br />
della città totalmente prive delle “corsie rosse”.<br />
Ad oggi Firenze vanta circa 63 ch<strong>il</strong>ometri<br />
di piste ciclab<strong>il</strong>i, di queste circa la metà non<br />
risponderebbe totalmente alle norme di sicurezza.<br />
Intersezioni stradali pericolose, segnaletica<br />
orizzontale mancante, presenza di piste<br />
promiscue bici-pedoni: queste le pr<strong>in</strong>cipali irregolarità<br />
riscontrate. A cui va ad aggiungersi<br />
<strong>il</strong> pessimo stato del “tappeto rosso” riservato<br />
alle due ruote: avvallamenti che costr<strong>in</strong>gono<br />
gli ammortizzatori a sollecitazioni, buche che,<br />
quando piove, diventano laghetti da guadare,<br />
relitti di biciclette abbandonate che <strong>in</strong>vadono<br />
le già strette corsie, tragitti l<strong>in</strong>eari resi più<br />
“avv<strong>in</strong>centi” da chicane e ostacoli improvvisi.<br />
Ma una volta rimesse a nuovo, le piste esistenti<br />
sarebbero <strong>in</strong> grado di soddisfare le legittime<br />
richieste di mob<strong>il</strong>ità ciclab<strong>il</strong>e? Basta dare<br />
un’altra occhiata alla mappa per poter dire che<br />
no, i 63 ch<strong>il</strong>ometri attuali non bastano, neanche<br />
con l’aggiunta dei 33 ch<strong>il</strong>ometri attesi entro<br />
<strong>il</strong> 2010. Le nove piste previste dal piano<br />
Tra le zone più sguarnite<br />
di piste l’Oltrarno, <strong>il</strong> confi ne<br />
con Bagno a Ripoli e l’Isolotto<br />
comunale sono ancora allo stato embrionale,<br />
soprattutto nelle estreme periferie e nella zona<br />
centrale. A salvarsi - per la presenza di piste,<br />
non certo per <strong>il</strong> loro stato di manutenzione<br />
- sono i viali di circonvallazione e alcune<br />
delle pr<strong>in</strong>cipali direttrici di traffico, mentre a<br />
lamentare assenza di corsie riservate alle bici<br />
è l’<strong>in</strong>tera zona d<strong>il</strong>addarno, dal conf<strong>in</strong>e con Bagno<br />
a Ripoli all’Isolotto. I progetti di estensione<br />
delle piste ci sono, dal viale dei Colli, alle<br />
pendici di Fiesole, alle rive dell’Ema: quando<br />
saranno completati Firenze potrà diventare<br />
uno dei percorsi cicloamatoriali più affasc<strong>in</strong>anti<br />
del mondo. Per adesso sp<strong>in</strong>gere sui pedali<br />
a Firenze resta un’impresa.<br />
1010104
tempi moderni<br />
HI-TECH. Sta d<strong>il</strong>agando una nuova patologia, <strong>il</strong> tecnostress, vera e propria dipendenza da tecnologia<br />
Se i computer ci attaccano i virus<br />
Questa malattia colpisce soprattutto i giovani<br />
con reddito medio-alto e buon livello di istruzione,<br />
ma non ne sono immuni neppure i giovanissimi.<br />
E così aumentano le cl<strong>in</strong>iche che se ne occupano<br />
29<br />
Francesca Puliti<br />
Cellulari, navigatori, blackberrry e<br />
soprattutto lui, <strong>il</strong> notebook, sempre<br />
più piccolo e leggero per seguirci<br />
ovunque, con la <strong>in</strong>stancab<strong>il</strong>e connessione<br />
a <strong>in</strong>ternet. Altro che shopp<strong>in</strong>g compulsivo<br />
o b<strong>in</strong>go-mania: è febbre da aggeggi<br />
tecnologici, tanti piccoli accessori superraff<strong>in</strong>ati<br />
di cui non possiamo più fare a meno,<br />
neanche <strong>in</strong> vacanza. Chi questa estate non<br />
ha fatto i conti con <strong>il</strong> vic<strong>in</strong>o di ombrellone<br />
<strong>in</strong>tento a leggere i giornali sull’I-phone?<br />
Preparatevi a vedere di peggio sulle piste da<br />
sci. Si chiama tecnostress ed è la dipendenza<br />
del terzo m<strong>il</strong>lennio. Controllare <strong>in</strong> maniera<br />
ossessiva la posta elettronica, lo status degli<br />
amici su Facebook o le previsioni meteo, connettersi<br />
alla rete sempre più spesso e sempre<br />
più a lungo, f<strong>in</strong>o a perdere <strong>in</strong>teresse per altre<br />
attività. Una mania che colpisce soprattutto i<br />
giovani, con reddito medio-alto e buon livello<br />
di istruzione, ma fa stragi anche tra i giovanissimi,<br />
dove prende la forma della dipendenza<br />
Purtroppo ai ragazzi manca<br />
un’educazione ai media<br />
che li difenda dai rischi<br />
da chat o da gioco di ruolo onl<strong>in</strong>e. Si tratta<br />
di una vera e propria patologia, solo recentemente<br />
riconosciuta come tale. E’ così che<br />
nascono programmi detox di nuova concezione<br />
e corsi di dis<strong>in</strong>tossicazione dalla tecnologia.<br />
Tanto che a M<strong>il</strong>ano i Sert hanno attivato<br />
appositi percorsi (ebbene sì, proprio accanto<br />
a quelli per alcolisti e tossicodipendenti) e<br />
a Londra è stata <strong>in</strong>augurata la prima cl<strong>in</strong>ica<br />
specializzata. Mentre mamma e papà vanno<br />
a scuola di <strong>in</strong>formatica per imparare le basi,<br />
ecco che <strong>il</strong> figlioletto entra <strong>in</strong> “riab<strong>il</strong>itazione”.<br />
Accade anche tra le coll<strong>in</strong>e toscane, dove<br />
negli ultimi anni sono spuntati come funghi<br />
studi, scuole e cl<strong>in</strong>iche (la più nota ad Arezzo)<br />
per sconfiggere <strong>il</strong> tecnostress. Sì, perché non<br />
saremo ai livelli degli Usa, dove questa estate<br />
l’improvvisa <strong>in</strong>terruzione dei servizi ma<strong>il</strong> dei<br />
blackberry ha mandato nel panico un esercito<br />
di manager, ma anche noi ce la caviamo bene.<br />
Basta pensare che l’Italia è uno dei paesi a più<br />
alta densità di cellulari al mondo e che soltanto<br />
qui da noi <strong>il</strong> 96,5 per cento dei giovani<br />
lo usa abitualmente. Una recente ricerca del<br />
Centro studi m<strong>in</strong>ori e media di Firenze rivela<br />
che già alle elementari 8 alunni su 10 ne<br />
possiede uno e una buona fetta ha ricevuto <strong>in</strong><br />
regalo <strong>il</strong> primo telefon<strong>in</strong>o addirittura a 4 anni.<br />
“Quello che manca è l’educazione ai media<br />
– afferma la dottoressa <strong>Il</strong>aria Poli, direttore<br />
scientifico del <strong>centro</strong> – una guida per imparare<br />
a sfruttare le opportunità derivanti dalla<br />
tecnologia senza cadere nella rete della dipendenza,<br />
che significa anche vulnerab<strong>il</strong>ità, non<br />
solo dei dati sensib<strong>il</strong>i, ma della sfera privata<br />
di ognuno di noi. Si tratta di un rischio poco<br />
percepito tra i giovani”. Una vera e propria<br />
materia scolastica, dunque, per imparare a tenere<br />
sotto controllo i nuovi mezzi di comunicazione<br />
senza esserne dom<strong>in</strong>ati. E per chi c’è<br />
già dentro? Shiatsu, yoga e giornate di detox<br />
per staccare la sp<strong>in</strong>a <strong>in</strong> ogni senso. E nei casi<br />
più problematici vera e propria psicoterapia.<br />
L’INTERVISTA<br />
Giorgio Nardone, psicologo cognitivo-comportamentale<br />
“Da tre a sei mesi per guarire”<br />
e esce <strong>in</strong> meno di 10 sedute,<br />
“Snell’arco di 3-6 mesi di terapia”. Parola<br />
di Giorgio Nardone, psicologo cognitivo-comportamentale<br />
e fondatore della Cl<strong>in</strong>ica<br />
di terapia strategica di Arezzo, che cura<br />
persone affette da “dipendenza tecnologica”<br />
da una dec<strong>in</strong>a d’anni.<br />
Professore, quanti casi tratta ogni anno?<br />
Circa 70-80 persone. Si tratta di un numero<br />
piuttosto alto, che è andato crescendo<br />
negli ultimi anni, quando le persone hanno<br />
com<strong>in</strong>ciato a prendere coscienza del problema.<br />
F<strong>in</strong>o a poco tempo fa, <strong>in</strong>fatti, non si<br />
riteneva che la tecnologia e <strong>in</strong> particolare<br />
<strong>in</strong>ternet potessero dare vita a una qualche<br />
patologia.<br />
Quali sono gli effetti?<br />
In genere questa forma di dipendenza deriva<br />
dal desiderio di tenere tutto sotto controllo,<br />
ma ci sono diversi tipi di patologia. Dall’eccessiva<br />
ricerca di <strong>in</strong>formazioni onl<strong>in</strong>e, alla<br />
perversione dei contatti <strong>in</strong> chat, che surclassano<br />
quelli della vita reale, f<strong>in</strong>o alla comb<strong>in</strong>azione<br />
del web con altri comportamenti ossessivi.<br />
Ad esempio lo shopp<strong>in</strong>g compulsivo<br />
<strong>in</strong> rete o <strong>il</strong> gioco d’azzardo. Una dipendenza<br />
che f<strong>in</strong>isce per assorbire sempre più tempo,<br />
<strong>in</strong>cidendo moltissimo sia sulla vita personale<br />
che professionale di chi ne soffre.<br />
In cosa consiste la terapia?<br />
Nell’imporre al paziente di calarsi nella sua<br />
personale ossessione ma <strong>in</strong> maniera controllata,<br />
<strong>in</strong> modo da dis<strong>in</strong>nescare <strong>il</strong> meccanismo<br />
dall’<strong>in</strong>terno. Così ad esempio chi soffre di<br />
shopp<strong>in</strong>g compulsivo onl<strong>in</strong>e viene obbligato<br />
a spendere 10 euro al giorno. In generale<br />
viene imposto al paziente di connettersi per<br />
una quantità sempre più limitata di tempo,<br />
ma tutti i giorni, <strong>in</strong> modo da assumere <strong>il</strong><br />
controllo sull’ossessione.<br />
/F.P.
30 Novembre 2009<br />
L’INIZIATIVA. Immag<strong>in</strong>i <strong>in</strong>edite <strong>in</strong> una produzione “collettiva” curata dalla Mediateca Regionale<br />
L’alluvione mai vista diventa un f<strong>il</strong>m<br />
Presentato <strong>il</strong> docu-f<strong>il</strong>m di Erasmo D’Angelis che ricostruisce le ore<br />
drammatiche del 4 novembre 1966, <strong>il</strong> ritardo dei soccorsi, l’arrivo<br />
degli angeli del fango da tutto <strong>il</strong> mondo. Voce narrante di Hendel<br />
c<strong>in</strong>ema<br />
Alessandro Longhi<br />
Per la prima volta vediamo immag<strong>in</strong>i <strong>in</strong>edite,<br />
da choc: le ore dell’alluvione di Firenze con<br />
la città <strong>in</strong>vasa dal fiume annerito dalla nafta,<br />
addirittura canotti e barche e una persona a<br />
nuoto impegnata nei salvataggi. F<strong>il</strong>mati e ricostruzioni<br />
mai viste, tutto raccolto <strong>in</strong> un f<strong>il</strong>m-documento che ci<br />
fa rivivere le ore drammatiche dell’alluvione del 1966:<br />
dai ritardi dei soccorsi all’organizzazione dei fiorent<strong>in</strong>i,<br />
f<strong>in</strong>o all’arrivo degli angeli del fango da tutto <strong>il</strong> mondo.<br />
“Angeli nel fango. L’alluvione mai vista”, questo <strong>il</strong> titolo<br />
della produzione curata da Mediateca Regionale Toscana<br />
F<strong>il</strong>m Commission (<strong>il</strong> docu-f<strong>il</strong>m rientra nel lungo<br />
lavoro di Mediateca F<strong>il</strong>m Commission e del suo presidente<br />
Ugo Di Tullio a sostegno della memoria e delle<br />
<strong>in</strong>iziative per ricordare gli Angeli del Fango) e Rai, che<br />
ha come regista e autore dei testi Erasmo D’Angelis,<br />
giornalista, presidente della Commissione Territorio e<br />
Ambiente del Consiglio Regionale, promotore del Raduno<br />
<strong>in</strong>ternazionale degli Angeli del Fango del 4 novembre<br />
2006 e già autore del libro “Angeli del Fango.<br />
La meglio gioventù nella Firenze dell’alluvione” (Giunti<br />
Editore). Voce narrante del f<strong>il</strong>m, presentato <strong>in</strong> occasione<br />
del 4 novembre (43esimo anniversario dell’alluvione) <strong>in</strong><br />
Palazzo Vecchio, è Paolo Hendel, <strong>il</strong> montaggio è stato<br />
curato da Antonio Chiavacci e l’autore si è avvalso della<br />
preziosa consulenza del giornalista Sandro Bennucci<br />
e dell’ex Segretario dell’Autorità di Bac<strong>in</strong>o del Fiume<br />
Arno Giovanni Menduni. In un’ora e mezzo di appassionante<br />
ricostruzione, giorno per giorno, D’Angelis mette<br />
<strong>in</strong> mostra le ore passate da “<strong>in</strong>consapevoli” dai fiorent<strong>in</strong>i<br />
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SU APPUNTAMENTO<br />
prima della tragedia, la drammatica uscita delle acque<br />
del fiume <strong>in</strong> una Firenze che dormiva e attendeva <strong>il</strong> 4<br />
novembre come “Giornata dell’Unità Nazionale e delle<br />
Forze Armate”, l’<strong>in</strong>credib<strong>il</strong>e assenza dello Stato e gli<br />
“<strong>in</strong>sulti” al Presidente della Repubblica Saragat <strong>in</strong> visita<br />
nel fango fiorent<strong>in</strong>o dei giorni successivi. Ma anche i<br />
tanti volti dei fiorent<strong>in</strong>i disperati, degli Angeli del Fango<br />
arrivati da tutto <strong>il</strong> mondo e le ricostruzioni di chi ha vissuto<br />
la tragedia come giornalista, radio amatore, vig<strong>il</strong>e<br />
del fuoco, m<strong>il</strong>itare e di chi oggi ricopre ruoli importanti<br />
e nel ’66 era ragazzo o, appunto, angelo del fango. “Si<br />
Realizzato grazie alle immag<strong>in</strong>i<br />
<strong>in</strong>viate dai fi orent<strong>in</strong>i dopo l’appello<br />
lanciato l’anno scorso<br />
tratta di un’opera collettiva – spiega D’Angelis – ed è<br />
per questo che nel corso dell’ultimo anno abbiamo fatto<br />
appello a chiunque avesse a disposizione immag<strong>in</strong>i della<br />
tragedia dell’alluvione del 1966 per realizzare <strong>il</strong> più<br />
completo racconto di quella che è stata anche una straord<strong>in</strong>aria<br />
operazione di volontariato e di passione civ<strong>il</strong>e<br />
mai vista <strong>in</strong> Italia. <strong>Il</strong> f<strong>il</strong>m-documento chiarisce anche<br />
tutti gli aspetti relativi ai mancati allarmi e ai ritardi dei<br />
soccorsi statali, mettendo <strong>in</strong> mostra quanto di positivo è<br />
stato realizzato nel bac<strong>in</strong>o dell’Arno negli ultimi anni e<br />
<strong>il</strong> molto che resta ancora da fare”.<br />
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Angeli del Fango. Un ragazzo morto mentre spala <strong>il</strong> fango.<br />
La foto, ritrovata negli archivi, è stata scattata da un passante.<br />
L’identità del giovane è sconosciuta. Chi ricorda questo evento<br />
può contattare la Mediateca Regionale<br />
LA NOVITÀ<br />
Presentato dai consiglieri Brogi e Tognocchi<br />
Nasce un blog a 35 m<strong>il</strong>limetri<br />
n blog a 35 mm. Uno stru-<br />
moderno per dialo-<br />
Umento<br />
gare e comunicare sull’antica<br />
arte del c<strong>in</strong>ema. <strong>Il</strong> tutto con i riflettori<br />
puntati sulla Toscana e<br />
sotto la “regia” del gruppo Pd <strong>in</strong><br />
Consiglio regionale. <strong>Il</strong> sito <strong>in</strong>ternet<br />
www.c<strong>in</strong>ematoscana.it è stato<br />
presentato dal presidente della<br />
commissione cultura Enzo Brogi<br />
(Pd) e dal consigliere Pier Paolo<br />
Tognocchi (Pd), che oltre ad essere<br />
<strong>il</strong> promotore dell’<strong>in</strong>iziativa<br />
è anche relatore della proposta di<br />
legge sul c<strong>in</strong>ema di qualità. “<strong>Il</strong> legame<br />
tra <strong>il</strong> c<strong>in</strong>ema e la Toscana –<br />
spiega Tognocchi – è sempre stato<br />
molto forte sia per la presenza di<br />
importanti attori, registi, sceneggiatori<br />
di fama <strong>in</strong>ternazionale, sia<br />
perché la nostra regione per le sue<br />
bellezze paesaggistiche è stata e<br />
cont<strong>in</strong>ua ad essere una location<br />
straord<strong>in</strong>aria. Se a questo aggiungiamo<br />
che i “Tirrenia studios”,<br />
nati nel 1933, sono stati la prima<br />
città del c<strong>in</strong>ema d’Italia abbiamo<br />
un quadro che disegna senza<br />
ombra di dubbio un connubio di<br />
grande valenza <strong>in</strong>ternazionale. <strong>Il</strong><br />
rapporto tra <strong>il</strong> c<strong>in</strong>ema e la Toscana<br />
deve cont<strong>in</strong>uare nell’opera di<br />
valorizzazione dei nostri talenti,<br />
www.c<strong>in</strong>ematoscana.it<br />
di promozione delle location, e<br />
soprattutto di diffusione della cultura<br />
c<strong>in</strong>ematografica, anche attraverso<br />
la difesa delle piccole sale<br />
e dei c<strong>in</strong>ema “storici” nelle nostre<br />
città”. Da qui l’idea del blog, dello<br />
spazio web messo a disposizione<br />
di tutti coloro che a vario titolo si<br />
occupano di c<strong>in</strong>ema: attori, registi,<br />
associazioni culturali, scuole<br />
di c<strong>in</strong>ema ma anche semplici appassionati.<br />
Per Tognocchi si tratta<br />
di uno strumento “di ut<strong>il</strong>e supporto<br />
alla politica e alle istituzioni,<br />
aiutandole a comprendere meglio<br />
le d<strong>in</strong>amiche e le criticità, a fare<br />
meglio <strong>il</strong> proprio lavoro a sostegno<br />
del c<strong>in</strong>ema toscano”.<br />
/A.L.
pianeta moda<br />
IL DATO. Nonostante la crisi, i giovani st<strong>il</strong>isti riescono a farsi largo nel mondo del lavoro<br />
Firenze capitale fashion? No, però...<br />
Barbara Biondi<br />
31<br />
Forse è vero che Firenze non è la capitale<br />
della moda, ma è altrettanto<br />
vero che la città del giglio cont<strong>in</strong>ua<br />
a sfornare giovani quanto promettenti<br />
st<strong>il</strong>isti. E non solo. Ci sono anche ragazzi<br />
che vengono all’ombra del Cupolone<br />
per studiare come si fa a pianificare un evento,<br />
a realizzare una campagna di market<strong>in</strong>g o<br />
un evento. E <strong>il</strong> successo lo dimostrano i dati<br />
del Polimoda, l’istituto di formazione più<br />
modaiolo di Firenze. “Non dobbiamo mai<br />
dimenticare che <strong>il</strong> saper fare – spiega Massim<strong>il</strong>iano<br />
Giornetti, ex studente di Polimoda<br />
e attuale st<strong>il</strong>ista di Salvatore Ferragamo - la<br />
conoscenza di come un capo è realizzato o<br />
come una scarpa è costruita, sono supporti<br />
necessari per la creatività; la materia ci impone<br />
dei limiti che soltanto la mente allenata<br />
e dotata di reale genialità ed effettiva conoscenza<br />
può superare per arrivare al raggiungimento<br />
del perfetto equ<strong>il</strong>ibrio tra artigianalità<br />
e <strong>in</strong>ventiva che contraddist<strong>in</strong>gue la vera<br />
moda”. Carichi di buone speranze, a Firenze<br />
arrivano ragazzi provenienti da ogni parte<br />
del globo, pronti a mettersi sui libri per entrare<br />
ufficialmente a far parte dell’universo<br />
del pret-à-porter. 23 anni l’età media degli<br />
iscritti, qualcuno è alla prima esperienza universitaria,<br />
qualcun altro ha già alle spalle un<br />
diploma di laurea conseguito presso un altro<br />
istituto italiano o straniero. “La bravura è<br />
conditio s<strong>in</strong>e qua non – cont<strong>in</strong>ua Giornetti -<br />
fattore essenziale, per <strong>il</strong> raggiungimento del<br />
successo. L’<strong>in</strong>traprendenza aiuta, ma quello<br />
che mi sento di consigliare a un giovane che<br />
si avvic<strong>in</strong>a al mondo del lavoro, è di mantenere<br />
sempre una buona dose di um<strong>il</strong>ità e<br />
di curiosità”. <strong>Il</strong> 40% degli allievi arriva da<br />
ogni parte del mondo e <strong>il</strong> restante 60 arriva<br />
dal Bel Paese (tra questi, <strong>il</strong> 25% è toscano),<br />
e sceglie Firenze piuttosto che i bagliori di<br />
M<strong>il</strong>ano, universalmente riconosciuta come<br />
<strong>il</strong> baluardo italiano della moda. Secondo i<br />
dati di Polimoda, <strong>il</strong> 90% dei laureati trova<br />
lavoro entro sei mesi dalla laurea, ma <strong>in</strong> un<br />
momento <strong>in</strong> cui anche la moda risente della<br />
crisi mondiale, quali sono le carte che deve<br />
giocarsi un giovane st<strong>il</strong>ista? “Penso che per<br />
questi ragazzi sia essenziale entrare immediatamente<br />
nel mondo del lavoro, rivolgere<br />
le proprie attenzioni anche a settori che possono<br />
apparire distanti dalla propria specializzazione,<br />
cercando di stimolare cont<strong>in</strong>uamente<br />
la propria creatività. Leggere, visitare<br />
musei e mostre di fotografia, città d’arte,<br />
andare al c<strong>in</strong>ema, tenersi sempre aggiornati:<br />
sono i requisiti essenziali per poter svolgere<br />
al meglio questo lavoro”.<br />
è la moda, bellezza<br />
Quando la moda chiama, i fashionistas<br />
rispondono, anche se a onor<br />
del vero, le teste coronate del pretà-porter<br />
per questa stagione hanno<br />
spolverato vecchie conoscenze, retaggio<br />
di un passato recente un po’<br />
cyborg, accostato a tr<strong>in</strong>e, pizzi e copricapi<br />
da rockstar. L’<strong>in</strong>carnato è rigorosamente<br />
pallido, le creste punk<br />
spuntano dalle scarpe mentre sulle<br />
teste si fanno largo caschetti puliti<br />
che portano con sé l’odore fumoso<br />
dei locali dove si ballava <strong>il</strong> charleston<br />
negli anni Trenta. Gli st<strong>il</strong>isti di<br />
mezzo mondo sembrano muoversi<br />
a tentoni nell’olimpo fashion alla<br />
spasmodica ricerca di qualcosa di<br />
nuovo, proposto sotto le false vesti<br />
di un divertente mix and match. La<br />
moda è sempre meno guardaroba<br />
e sempre più spettacolo e alle<br />
sf<strong>il</strong>ate si va per vedere e farsi vedere,<br />
solo di rado per scegliere gli<br />
abiti da mettere <strong>in</strong> preventivo per<br />
la stagione successiva. <strong>Il</strong> grande<br />
fratello passa anche da qui, si <strong>in</strong>s<strong>in</strong>ua<br />
con scioltezza tra le passerelle<br />
che fanno da palcoscenico a salotti<br />
bene e showroom a 9 zeri, che durante<br />
l’anno mac<strong>in</strong>ano tendenze<br />
e nuove proposte. E la Toscana? In<br />
questo meccanismo un po’ perverso<br />
<strong>il</strong> granducato fa la parte dello<br />
spettatore un po’ voyeur. Non ha e<br />
non pretende di avere un ruolo da<br />
protagonista. E’ uno di quegli spettatori<br />
sonnolenti che preferiscono<br />
rimanere un po’ def<strong>il</strong>ati, aspettando<br />
i fasti e le luci di Pitti Immag<strong>in</strong>e<br />
per parlare di dresscode, party, catwalk<br />
e chi più <strong>in</strong>glesismi ha più ne<br />
metta. Ma chi sa, chi conosce, chi<br />
vuole a tutti i costi entrare nei meccanismi<br />
della moda riesce a farlo<br />
anche qui, 365 giorni l’anno. I marchi<br />
da esportazione non mancano<br />
e anche se Frida Giann<strong>in</strong>i, designer<br />
dell’impero Gucci, ha scelto di trasferire<br />
gli uffici st<strong>il</strong>e nella capitale<br />
boicottando la bella Florentia, le<br />
giovani promesse non mancano.<br />
Tiè. Alla faccia sua <strong>il</strong> vivaio di creativi<br />
fiorent<strong>in</strong>i cresce a dismisura<br />
lanciando sul mercato una marea<br />
di giovani dalla buona preparazione,<br />
dalle altrettanto buone qualità<br />
e dalle ottime speranze. Qualcuno<br />
ce la fa, qualcun altro è costretto a<br />
ripiegare su lavoretti di fortuna. Ma<br />
d’altronde, si sa, è un mondo spietato:<br />
“E’ la moda, bellezza. E tu non<br />
puoi farci niente. Niente”.<br />
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32 Novembre 2009<br />
IL FATTO. Da qualche tempo nelle vie del <strong>centro</strong> si assiste ad un boom di f<strong>in</strong>ti mimi<br />
I rom s’improvvisano artisti di strada<br />
Simele Kruklidis<br />
Devono essersi accorti che <strong>il</strong> loro look<br />
non piaceva più di tanto, e a suon di<br />
rifiuti e sguardi di disapprovazione,<br />
hanno deciso di rimettersi a nuovo,<br />
<strong>cambia</strong>ndo st<strong>il</strong>e di abbigliamento e strategie di<br />
accattonaggio. Li avevamo lasciati vestiti con<br />
gonnelloni a fiori, zoccoli <strong>in</strong> legno e calz<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />
nylon rigorosamente a vista, oggi <strong>in</strong>vece li ritroviamo<br />
camuffati nel total white, un bianco puro e<br />
candido che li rende quasi irriconoscib<strong>il</strong>i. Artefici<br />
di una metamorfosi tanto furba quanto meticolosa,<br />
i rom di nuova generazione si sono ridisegnati<br />
gli abiti ispirandosi allo st<strong>il</strong>e del mimo,<br />
con l’obiettivo di distrarre <strong>il</strong> nostro pregiudizio e<br />
<strong>in</strong>vogliarci a lasciargli qualche centesimo <strong>in</strong> più.<br />
Con un fiore rosso <strong>in</strong> mano, una tunica sim<strong>il</strong> suora<br />
(spesso e volentieri un lenzuolo) e <strong>il</strong> viso coperto<br />
da uno spesso strato di cerone bianco, tutto<br />
<strong>il</strong> giorno e tutti i giorni si può vederli <strong>in</strong> azione<br />
mentre <strong>in</strong>seguono turisti e residenti, dispensando<br />
squ<strong>il</strong>lanti bacetti e <strong>in</strong>sistenti mo<strong>in</strong>e. <strong>Come</strong> si<br />
può <strong>in</strong>tuire, l’area “conquistata” da questi strani<br />
personaggi è soprattutto <strong>il</strong> tratto che va da piazza<br />
San Marco a Ponte Vecchio, ma negli ultimi<br />
tempi non è raro sorprendere qualcuno di loro anche<br />
nei meandri dei quartieri residenziali: <strong>in</strong>fatti<br />
di tanto <strong>in</strong> tanto una ridente tonaca bianca sbuca<br />
davanti ad un comune bar <strong>in</strong> Sant’Ambrogio o<br />
<strong>in</strong> piazza Beccaria, alle Casc<strong>in</strong>e oppure f<strong>in</strong>o alla<br />
più r<strong>in</strong>omata zona di San Niccolò. Di fronte a tale<br />
versat<strong>il</strong>ità di costumi si potrebbe parlare di vero e<br />
proprio gioco di evoluzione: nell’istante <strong>in</strong> cui la<br />
foto sbiadita di quei due o tre bamb<strong>in</strong>i, presunti<br />
figli, non andava più di moda e l’oramai dismessa<br />
cant<strong>il</strong>ena “Bella signora, dammi soldi” non<br />
sortiva più l’effetto voluto, <strong>il</strong> rom ha <strong>in</strong>granato la<br />
retromarcia e si è guardato <strong>in</strong>torno per esam<strong>in</strong>are<br />
le possib<strong>il</strong>i alternative di look. La soluzione al<br />
d<strong>il</strong>emma, o meglio, l’esempio da imitare è stato<br />
appunto lo st<strong>il</strong>e <strong>in</strong>confondib<strong>il</strong>e del caro e vecchio<br />
mimo. Già, perché l’arte del camuffarsi, del rendersi<br />
buffi e gradevoli, magari riuscendo a strappare<br />
un sorriso, è l’arma migliore per guadagnare<br />
qualche moneta. Ma i veri mimi, i circa 30 artisti<br />
di strada che coltivano quest’arte da tempo e con<br />
fatica, hanno alzato la voce contro questa novità<br />
e hanno affidato ad una lettera aperta <strong>il</strong> loro dissenso<br />
contro gli “usurpatori”. Gli unici a non essere<br />
particolarmente <strong>in</strong>fastiditi dalla novità sono<br />
<strong>in</strong>vece gli allegri e spensierati turisti che, neanche<br />
a dirlo, vedono nel f<strong>in</strong>to mimo un <strong>in</strong>trattenimento<br />
folkloristico come tanti altri. Ad ogni modo,<br />
che siano camuffati o no, la forte presenza rom<br />
è evidente <strong>in</strong> qualsiasi angolo di città: nei pressi<br />
dei semafori più trafficati, come <strong>in</strong> piazza della<br />
Libertà, <strong>in</strong> viale Don M<strong>in</strong>zoni, <strong>in</strong> via Lorenzo <strong>il</strong><br />
Magnifico e ancora <strong>in</strong> via Aldo Moro, via Verdi e<br />
viale Guidoni: sulle corse di molti autobus, primi<br />
su tutti <strong>il</strong> diciassette, <strong>il</strong> sei ed <strong>il</strong> ventitré.<br />
Un f<strong>in</strong>to mimo <strong>in</strong> “azione”<br />
zoom<br />
Maurizio Sguanci<br />
TRASPORTI. Riduzione di 100 euro sull’abbonamento annuale e pagamento a rate<br />
Sul bus salgono gli sconti per gli over 65<br />
ul bus sono saliti gli sconti per gli anziani. Dallo scorso 26 ottobre, <strong>in</strong>-<br />
per gli over 65 con un Isee (l’<strong>in</strong>dicatore di situazione economica<br />
Sfatti,<br />
equivalente) <strong>in</strong>feriore a 12.500 euro, è scattata una riduzione di 100 euro<br />
sull’abbonamento annuale ai mezzi di <strong>trasporto</strong> Ataf&Li-nea, che passa<br />
così da 310 a 210 euro. Ma non solo. Perché, per loro, è prevista anche<br />
un’altra possib<strong>il</strong>ità, ovvero quella di rateizzare <strong>in</strong> tre tranche <strong>il</strong> pagamento<br />
della tessera, <strong>in</strong> modo da non dover sborsare <strong>in</strong> un’unica volta una somma<br />
che – di questi tempi – può non essere di poco conto. L’<strong>in</strong>put che ha<br />
portato a questi risultati è partito dal presidente della Commissione servizi<br />
sociali e sanità di Palazzo Vecchio Maurizio Sguanci, la cui proposta ha<br />
subito trovato terreno fert<strong>il</strong>e nell’assessore alle politiche socio-sanitarie<br />
Stefania Saccardi e nel presidente di Ataf F<strong>il</strong>ippo Bonaccorsi. “Con mia<br />
grande soddisfazione – spiega <strong>il</strong> consigliere comunale del Partito Democratico<br />
– quanto da me proposto ha potuto concretizzarsi, grazie all’assessore<br />
e al presidente di Ataf. La riduzione del costo dell’abbonamento<br />
e la possib<strong>il</strong>ità di rateizzare <strong>il</strong> suo pagamento – cont<strong>in</strong>ua – vanno <strong>in</strong>contro<br />
alle nuove esigenze causate dalla crisi, e sono una risposta ai disagi che <strong>il</strong><br />
nuovo assetto cittad<strong>in</strong>o dei trasporti può causare soprattutto agli anziani, i<br />
maggiori fruitori del servizio”. Insomma, “<strong>il</strong> Consiglio comunale è attento<br />
a queste cose – conclude Sguanci – e <strong>il</strong> risultato raggiunto ci soddisfa<br />
molto”. Per richiedere lo sconto, è necessario recarsi alla sala clienti di<br />
Ataf (pens<strong>il</strong><strong>in</strong>e della stazione di Santa Maria Novella, lato piazza Adua)<br />
dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 19,30, <strong>il</strong> sabato dalle 7.30 alle 13.30<br />
(telefono 055/5650.642), portando l’attestazione Isee, un documento di<br />
identità, una fototessera e <strong>il</strong> codice fiscale. L’<strong>in</strong>iziativa è rivolta ai residenti<br />
del comune di Firenze.<br />
/I.G.
La Prov<strong>in</strong>cia<br />
di Firenze<br />
e la sua terra.<br />
Dieci <strong>in</strong>contri a tema sull’agricoltura<br />
e <strong>il</strong> territorio rurale della prov<strong>in</strong>cia di Firenze<br />
Con <strong>il</strong> Piano Prov<strong>in</strong>ciale dei servizi di sv<strong>il</strong>uppo agricolo e rurale (L.R. n. 34/01), la Prov<strong>in</strong>cia di Firenze si attiva<br />
nell’ambito della divulgazione, al f<strong>in</strong>e di portare direttamente agli operatori del settore (agricoltori, tecnici, etc.)<br />
<strong>in</strong>formazioni su diverse questioni di attualità, con <strong>in</strong>terventi dal mondo scientifico, testimonianze dirette,<br />
approfondimenti e proposte concrete.<br />
I dieci <strong>in</strong>contri, che si svolgeranno <strong>in</strong> diverse sedi sul territorio a partire da ottobre 2009 f<strong>in</strong>o a febbraio 2010,<br />
rappresentano un’opportunità di confronto, ed hanno l’obiettivo di promuovere un proficuo scambio di<br />
<strong>in</strong>formazioni e conoscenze tra i diversi soggetti che operano nel settore agricolo.<br />
PROGRAMMA<br />
22 OTTOBRE 2009<br />
Firenze - Palazzo Medici Riccardi - Sala Luca Giordano<br />
Ed<strong>il</strong>izia rurale <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Firenze: tutela dell’identità e sv<strong>il</strong>uppo economico<br />
29 OTTOBRE 2009<br />
Vaglia, località Pratol<strong>in</strong>o - V<strong>il</strong>la Demidoff - Sala Rossa della Paggeria<br />
100 anni di Monte Morello, tra conservazione e gestione<br />
1 NOVEMBRE 2009<br />
Firenze - Accademia Italiana di Scienze Forestali<br />
L’arboricoltura Lar<br />
da legno <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Firenze: dove e come produrre legname di pregio<br />
26 NOVEMBRE 2009<br />
Panzano <strong>in</strong> Chianti - Limonaia di Pesc<strong>il</strong>le<br />
Viticoltura sostenib<strong>il</strong>e<br />
4 DICEMBRE E 2009<br />
Firenze - Palazzo Medici Riccardi - Sala Luca Giordano<br />
Cooperative e Cant<strong>in</strong>e ne Sociali: tra leadership e globalizzazione<br />
5 DICEMBRE 2009<br />
Firenze<br />
L’agricoltura ha la f<strong>il</strong>iera corta<br />
GENNAIO 2010<br />
Firenze<br />
Credito Agrario: nuove relazioni<br />
tra imprese e banche<br />
GENNAIO 2010<br />
Montespertoli - Museo della Vite e del V<strong>in</strong>o<br />
La nuova OCM V<strong>in</strong>o tra crisi<br />
di mercato e prospettive futureure<br />
FEBBRAIO 2010<br />
Vaglia, località Pratol<strong>in</strong>o - V<strong>il</strong>la Demidoff - Sala Rossa della Paggeria<br />
Agricoltura e fauna selvatica: una convivenza<br />
possib<strong>il</strong>e?<br />
FEBBRAIO 2010<br />
Luogo da def<strong>in</strong>ire<br />
L’agricoltura “biodiversa”<br />
Per <strong>in</strong>formazioni: www.prov<strong>in</strong>cia.fi.it
IL LUOGO. È appena partito <strong>il</strong> programma della struttura fiorent<strong>in</strong>a, con una gestione tutta nuova<br />
<strong>Il</strong> nuovo volto della Creatività<br />
Cabaret, musica, laboratori di scrittura creativa e appuntamenti dedicati<br />
ai bamb<strong>in</strong>i. Questo e altro nel nuovo programma della Casa della Creatività.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> è andato a parlare con uno dei soci, per scoprire quali sono<br />
le novità e quanto coraggio serve per dare una sp<strong>in</strong>ta alla cultura fiorent<strong>in</strong>a<br />
Ludovica V. Zarr<strong>il</strong>li<br />
Punto e a capo. La casa della creatività<br />
ricom<strong>in</strong>cia da qui, con una gestione<br />
nuova e frizzante, composta dall’attore<br />
e sceneggiatore Andrea Bruno<br />
Savelli, dal pianista Michelangelo Gagliano,<br />
dallo sceneggiatore di fumetti Marco Bruno,<br />
dall’architetto Leonardo Sch<strong>il</strong>laci e dal<br />
curatore di eventi Gianni Romano. Un team<br />
quantomai variegato per portare alla struttura<br />
(Vicolo di Santa Maria maggiore, 1), ormai<br />
abbastanza rodata, una ventata di freschezza.<br />
“E’ un luogo bellissimo – ha spiegato a <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />
Andrea Bruno Savelli – <strong>in</strong> pieno <strong>centro</strong><br />
ma allo stesso tempo lontano dalla confusione.<br />
Un vero salotto. Da rimanere a bocca<br />
aperta”. E dall’entusiasmo, che accomuna tutti<br />
i promotori della nuova vita della Casa della<br />
creatività, nasce un programma articolato<br />
e ambizioso. “Ognuno di noi ci sta mettendo<br />
del suo – cont<strong>in</strong>ua Savelli – E lavoriamo ciascuno<br />
nel suo settore. Questo ci consente di<br />
avere molte idee e di elaborarle garantendone<br />
la qualità”. <strong>Il</strong> programma ufficiale parte questo<br />
mese con “Jazz <strong>in</strong> progress”, calendario<br />
di concerti dedicati al jazz d’autore, che vedrà<br />
partecipare volti nuovi e suoni conosciuti<br />
provenienti dalla città del giglio e anche oltre.<br />
“Le idee non ci mancano – dice Savelli -. Ad<br />
esempio stiamo cercando di riproporre un format<br />
famosissimo col quale sono stati lanciati<br />
tutti i toscani venuti alla ribalta negli ultimi<br />
decenni. E poi è quasi def<strong>in</strong>ita una bellissima<br />
<strong>in</strong>iziativa che stiamo organizzando <strong>in</strong> collaborazione<br />
con l’ospedale pediatrico Meyer. Tutte<br />
le domeniche pomeriggio, verrà ospite da noi<br />
uno dei big che vivono <strong>in</strong> toscana. Mi riferisco<br />
a St<strong>in</strong>g, piuttosto che a Povia, ai Negrita o a<br />
Antognoni, ognuno di loro verrà chiamato a<br />
leggerà una fiaba ai bamb<strong>in</strong>i del pubblico. <strong>Il</strong><br />
ricavato delle vendite dei biglietti, verrà devoluto<br />
<strong>in</strong> beneficienza all’ospedal<strong>in</strong>o di Firenze”.<br />
<strong>Il</strong> bello di un contenitore così “è poterlo<br />
riempire con tutte le nostre idee – cont<strong>in</strong>ua<br />
Savelli – e <strong>il</strong> coraggio di metterci alla prova <strong>in</strong><br />
un luogo così <strong>in</strong>credib<strong>il</strong>e nasce dall’impossib<strong>il</strong>ità<br />
di fare altrimenti. Siccome viviamo <strong>in</strong> un<br />
paese <strong>in</strong> cui i giovani scalpitano ma rischiano<br />
di <strong>in</strong>vecchiare scalpitando, noi abbiamo dediso<br />
di lanciarci <strong>in</strong> quest’avventura dando un bel<br />
calcio alla paura. Non è semplice, ma noi facciamo<br />
del nostro meglio e speriamo che vada<br />
tutto per <strong>il</strong> verso giusto”. In cantiere anche una<br />
maratona di lettura dedicata ai romanzi gialli<br />
alla quale dovrebbero prendere parte alcuni<br />
scrittori locali e poi mostre permanenti, cabaret,<br />
full immersion dedicate al fumetto e al<br />
teatro. Inoltre la casa è già sede della famosa<br />
Scuola di comicità Massimo Troisi, che fornisce<br />
ai giovani gli strumenti per mettere <strong>in</strong><br />
pratica uno dei mestieri più diffic<strong>il</strong>i del mondo,<br />
far ridere la gente. E ancora, stanno per<br />
partire laboratori di scrittura creativa, musica<br />
di ogni genere e <strong>in</strong>contri per grandi e picc<strong>in</strong>i.<br />
LA MODA. Si fa largo anche a Firenze la passione per gli scatti rubati<br />
“Street photography? Non è per fighetti”<br />
amm<strong>in</strong>ano per la città, con occhio attento e macch<strong>in</strong>a fotografica alla<br />
Cmano. Non sono turisti ma appassionati di street photography, un genere<br />
fotografico prevalentemente urbano, branca del reportage. I suoi antenati<br />
risalgono agli albori della fotografia, ma è negli anni Sessanta e Settanta<br />
che negli Stati Uniti raggiunge <strong>il</strong> culm<strong>in</strong>e della popolarità. Negli ultimi<br />
anni è tornata di moda anche <strong>in</strong> Europa, Firenze compresa. “Complice<br />
anche l’avvento del digitale, con i suoi costi più contenuti – spiega Sandro<br />
B<strong>in</strong>i, direttore dell’associazione culturale Deaphoto – Sono <strong>in</strong> prevalenza<br />
persone dai 25 ai 35 anni a frequentare i nostri corsi di street photography<br />
attivi da qualche anno, rivolti a chi è già <strong>in</strong> possesso della tecnica fotografica<br />
di base”. Deaphoto è impegnata, dal 2006, nel progetto “Tutta mia la<br />
città”, reportage del tessuto urbano fiorent<strong>in</strong>o attraverso la lente dei fotografi<br />
di strada. Un modo per riappropriarsi della città. Le foto “di strada”<br />
documentano <strong>in</strong>fatti la quotidianità urbana, da angoli di degrado a ritratti di<br />
passanti, e hanno spesso una valenza sociale. Spaziano dalla drammaticità<br />
di un senzatetto addormentato, all’ironia di uno sbadiglio durante una conversazione<br />
al bar. Anche foto mosse e angolature <strong>in</strong>solite possono diventare<br />
espressive. La mancanza di regole fa sì che sia un genere alla portata di<br />
tutti. Ma quello che sembra molto semplice richiede <strong>in</strong> realtà due requisiti:<br />
cultura fotografica e sensib<strong>il</strong>ità, che permette di trasformare un particolare<br />
a prima vista <strong>in</strong>significante <strong>in</strong> espressione artistica. “E’ un genere che<br />
consente la massima libertà – racconta Alessandro Magher<strong>in</strong>i, fotografo<br />
professionista - Puoi scattare ovunque, circondato da <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti spunti, dal<br />
momento che qualsiasi particolare può divenire significativo”. Per gli appassionati<br />
dei ritratti “rubati”, qualche trucco aiuta a passare <strong>in</strong>osservati. Se<br />
nascondere una compatta non è diffic<strong>il</strong>e, scegliere un grandangolo sp<strong>in</strong>to<br />
e lo scatto automatico può essere d’aiuto nel fotografare con una reflex.<br />
Ma bisogna fare i conti con la privacy. “Anche per questo – precisa B<strong>in</strong>i - è<br />
necessario non improvvisare ma formarsi una cultura fotografica che non<br />
si limiti alla tecnica”. E come deve essere un fotografo di strada? “Curioso<br />
e per niente pigro – mette <strong>in</strong> guardia B<strong>in</strong>i – Questa non è fotografia da<br />
fighetti”. Per <strong>in</strong>formazioni: www.deaphoto.it<br />
/A.C.<br />
IL PREMIO<br />
Fiesole Narrativa<br />
ecco <strong>il</strong> v<strong>in</strong>citore<br />
anca poco, l’appuntamento con-<br />
dell’edizione 2009 del<br />
Mclusivo<br />
Premio Fiesole Narrativa Under 40 è<br />
fissato per <strong>il</strong> 28 novembre, giornata <strong>in</strong><br />
cui verrà premiato (alle 18 presso la<br />
Fondazione Primo Conti) <strong>il</strong> v<strong>in</strong>citore di<br />
quest’anno. <strong>Il</strong> primo classificato è F<strong>il</strong>ippo<br />
Bologna, che con “<strong>Come</strong> ho perso<br />
la guerra” (Fandango) si è aggiudicato<br />
<strong>il</strong> Premio della diciottesima edizione,<br />
lasciando dietro di sé Nicolai L<strong>il</strong><strong>in</strong>, con<br />
“Educazione siberiana” (E<strong>in</strong>audi), e Letizia<br />
Muratori, con “<strong>Il</strong> giorno dell’<strong>in</strong>dipendenza”<br />
(Adelphi). F<strong>il</strong>ippo Bologna,<br />
classe 1978, esordisce con questo testo<br />
che è un romanzo d’amore forte e ambizioso,<br />
ma anche comico ed epico. <strong>Il</strong> racconto<br />
è ambientato <strong>in</strong> una Toscana fatta<br />
di campagne, castelli e sorgenti miracolose.<br />
<strong>Il</strong> premio speciale verrà consegnato<br />
nella stessa serata a Sergio Sta<strong>in</strong>o per<br />
la sua satira pungente, passata attraverso<br />
le parole del personaggio Bobo, che<br />
proprio quest’anno festeggia trent’anni.<br />
I nomi dei v<strong>in</strong>citori del Premio Fiesole<br />
Narrativa Under 40 di quest’anno sono<br />
stati espressi dalla Giuria presieduta da<br />
Franco Cesati e composta dai giornalisti<br />
Franco De Felice, Marcello Manc<strong>in</strong>i,<br />
Fulvio Paloscia, Lorella Romagnoli,<br />
S<strong>il</strong>via Gigli, Gloria Manghetti e Cater<strong>in</strong>a<br />
Briganti. Numerose le <strong>in</strong>iziative<br />
collaterali che andranno a corredare la<br />
manifestazione: dalla presentazione del<br />
libro “Louis Ferd<strong>in</strong>and Cél<strong>in</strong>e. Gatto<br />
randagio” (Mursia editore) di Mar<strong>in</strong>a<br />
Albergh<strong>in</strong>i, che si terrà alla Biblioteca<br />
Comunale di Fiesole (Via Sermei 1), venerdì<br />
27 novembre alle ore 17, a quella<br />
del volume “Terra Fiesolana” (Cadmo<br />
editore), di Alfredo Altieri e Alfredo<br />
Scanzani, che avverrà, <strong>in</strong>vece, <strong>il</strong> 29 novembre,<br />
alle ore 11 nei nuovi locali del<br />
Comune <strong>in</strong> piazza M<strong>in</strong>o a Fiesole. <strong>Il</strong><br />
programma delle <strong>in</strong>iziative si arricchisce<br />
sabato 28 novembre, alle ore 17,<br />
con l’<strong>in</strong>augurazione della mostra “Lo<br />
Zoo di P<strong>in</strong>occhio. Galleria di ritratti dei<br />
personaggi-animali”: disegni di F<strong>il</strong>ippo<br />
Sassòli, ospitata nei locali della Fondazione<br />
Primo Conti (V<strong>il</strong>la Le Coste, Via<br />
Dupré 18, Fiesole). L’esposizione resterà<br />
aperta f<strong>in</strong>o a domenica 13 dicembre<br />
con <strong>il</strong> seguente orario: lun. - ven. 10 -13;<br />
sab., dom. e festivi 15 -18. Per <strong>in</strong>fo: call<br />
center comunale 055.055 (ore 8 - 20) –<br />
www.comunefiesole.fi.it<br />
/B.B.
cultura<br />
LIBRI/1. Sempre più narratori ambientano le loro storie all’ombra del campan<strong>il</strong>e di Giotto<br />
Romanzi, gli scrittori scelgono Firenze<br />
Annalisa Cecionesi<br />
35<br />
Dallo Sherlock Holmes<br />
di Mart<strong>in</strong>elli al commissario<br />
Bordelli di Vichi fi no<br />
all’<strong>in</strong>cantatrice di Rushdie<br />
Grandi scrittori, <strong>in</strong> passato, hanno<br />
dato vita a storie ambientate tra le<br />
vie di Firenze. Uno di questi è <strong>il</strong><br />
fiorent<strong>in</strong>o Vasco Pratol<strong>in</strong>i. I suoi<br />
romanzi sono degli affreschi della Firenze<br />
scossa dalla guerra, dei suoi quartieri popolari<br />
e della loro “povertà patita con orgoglio”. Ma<br />
Firenze è <strong>cambia</strong>ta molto da allora. Lo dimostrano<br />
i recenti romanzi ambientati <strong>in</strong> questa<br />
città e nel resto della Toscana, a cavallo tra passato<br />
e presente. Nel 2009 sugli scaffali delle<br />
librerie ne sono comparsi molti. Uno di questi<br />
è “Morte a Firenze” (Guanda) di Marco Vichi.<br />
<strong>Il</strong> commissario Bordelli si trova questa volta<br />
a <strong>in</strong>dagare sulla morte e sullo stupro di un ragazz<strong>in</strong>o,<br />
nella Firenze ferita dall’alluvione. In<br />
una Toscana noir approda pers<strong>in</strong>o <strong>il</strong> celebre<br />
Sherlock Holmes nato dalla penna di Conan<br />
Doyle. Secondo Luca Mart<strong>in</strong>elli, nell’apocrifo<br />
“<strong>Il</strong> Palio di Sherlock Holmes” (Alacran),<br />
<strong>il</strong> celebre <strong>in</strong>vestigatore giunge a Firenze nel<br />
1891 per compiere operazioni di spionaggio.<br />
L’avventura proseguirà a Siena, nei giorni che<br />
precedono <strong>il</strong> palio. Un’aura misteriosa avvolge<br />
anche <strong>il</strong> protagonista di “Ritorno nella valle degli<br />
angeli” (Mars<strong>il</strong>io) di Francesco Carofiglio,<br />
ambientato nell’entroterra lucano. E non mancano<br />
autori stranieri attratti dall’anima oscura<br />
di Firenze. Romanzi storici, con un velo di<br />
suspance, sono i bestseller “L’<strong>in</strong>cantatrice di<br />
Firenze” (Mondadori) dello scrittore britannico<br />
Salman Rushdie e “Quattrocento” (Nord)<br />
della spagnola Susana Fortes. Anche Riccardo<br />
Nenc<strong>in</strong>i si è cimentato <strong>in</strong> un salto letterario nel<br />
passato, ne “L’imperfetto assoluto” (Mauro<br />
Pagliai Editore). Nel romanzo storico scritto<br />
dal presidente del consiglio regionale della Toscana,<br />
la protagonista è la Firenze del Trecento,<br />
culla del capitalismo. Una Toscana più attuale<br />
è <strong>in</strong>vece quella partorita dalla fantasia di alcuni<br />
giovani autori. E’ <strong>il</strong> caso di “<strong>Come</strong> ho perso la<br />
guerra” (Fandango), opera d’esordio di F<strong>il</strong>ippo<br />
Bologna, che attraverso una saga fam<strong>il</strong>iare narra<br />
la storia di un paese della prov<strong>in</strong>cia toscana,<br />
m<strong>in</strong>acciato dalla cementificazione selvaggia.<br />
O di “Io volevo R<strong>in</strong>go Starr” (Intermezzi), di<br />
Daniele Pasqu<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> cui un musicista, <strong>in</strong>sieme<br />
alla sua band, cerca di dare un senso al caos<br />
degli eventi <strong>in</strong>nescato dal <strong>cambia</strong>mento. Una<br />
Firenze giovane è quella che nasce dalla penna<br />
di Vanni Santoni, <strong>in</strong> “Interessi <strong>in</strong> comune”<br />
(Feltr<strong>in</strong>elli), racconto della complicata adolescenza<br />
di un gruppo di amici, nella prov<strong>in</strong>cia<br />
toscana degli anni Novanta. E’ un ritratto <strong>in</strong>edito,<br />
quello che proviene dai recenti romanzi<br />
ambientati a Firenze. La culla del R<strong>in</strong>ascimento<br />
diventa palcoscenico di solitud<strong>in</strong>e, disagio<br />
giovan<strong>il</strong>e, drammi, fatti di sangue. Una città<br />
stanca come un “bufalo affaticato”, come la<br />
descrive la scrittrice Susana Fortes. Una città<br />
che, con respiro affannoso, cerca di tenere <strong>il</strong><br />
passo della modernità.<br />
Marco Vichi<br />
LIBRI/2. Intervista a Marco Vichi, a pochi mesi dalla pubblicazione di “Morte a Firenze”<br />
“Amarezza e mal<strong>in</strong>conia dietro la giocosità”<br />
A<br />
tu per tu con lo scrittore fiorent<strong>in</strong>o<br />
Marco Vichi, autore di “Morte a<br />
Firenze” (Guanda), una nuova <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e<br />
del commissario Bordelli ambientata<br />
nella Firenze alluvionata del 1966.<br />
E’ solito ambientare a Firenze e d<strong>in</strong>torni<br />
i suoi romanzi. E’ una scelta guidata<br />
soltanto dalla conoscenza del territorio<br />
o deriva da altri fattori?<br />
Credo sia meglio raccontare luoghi che<br />
si conoscono, per evitare l’effetto “didascalia”.<br />
L’anima di una città <strong>in</strong> cui si ambienta<br />
la storia di un romanzo ha più forza<br />
proprio quando resta sullo sfondo, quando<br />
non si cerca di farla emergere usando tutto<br />
ciò che si conosce di quella città. Per<br />
raccontare “uno” è sempre bene conoscere<br />
“cento”.<br />
A cosa si deve, secondo lei, <strong>il</strong> crescente<br />
<strong>in</strong>teresse di scrittori noir italiani e stranieri<br />
verso le ambientazioni fiorent<strong>in</strong>e?<br />
Di preciso non saprei dirlo, ma forse è<br />
proprio per <strong>il</strong> fatto che Firenze è stata raccontata<br />
poco, nonostante sia conosciuta <strong>in</strong><br />
tutto <strong>il</strong> mondo. E magari anche perché si<br />
presta ad ambientazioni nere per via della<br />
sua “animaccia” nera.<br />
Quale zona di Firenze ama più raccontare?<br />
Preferisco raccontare zone di Firenze<br />
lasciate <strong>in</strong> ombra dal turismo, o addirittura<br />
dimenticate. Ma non sempre è così.<br />
Nell’ultimo romanzo sono stato obbligato<br />
a raccontare anche <strong>il</strong> <strong>centro</strong>, per colpa<br />
dell’Alluvione.<br />
<strong>Il</strong> commissario Bordelli appare a tratti<br />
<strong>in</strong>solente e amaro: un tipico toscano?<br />
I toscani delle diverse zone sono profondamente<br />
diversi, basti pensare a quanto<br />
sia distante un fiorent<strong>in</strong>o da un massese,<br />
un livornese da un maremmano. Ovviamente<br />
sto generalizzando e dunque sbaglio.<br />
Ma soffermandosi sui fiorent<strong>in</strong>i,<br />
forse è vero che due delle loro caratteristiche<br />
pr<strong>in</strong>cipali siano una certa amarezza<br />
e una cupa mal<strong>in</strong>conia, nascoste dietro <strong>il</strong><br />
velo frag<strong>il</strong>e della giocosità e della battuta<br />
a ogni costo.<br />
/A.C.<br />
LIBRI/3. L’autore fiorent<strong>in</strong>o ha messo su carta una serie di storie per l’associazione “Trisomia 21”<br />
La penna di Em<strong>il</strong>iano Gucci<br />
per raccontare la s<strong>in</strong>drome di Down<br />
a giovane ma già prolifica penna del fio-<br />
Em<strong>il</strong>iano Gucci ha f<strong>in</strong>ora prodotto<br />
Lrent<strong>in</strong>o<br />
“raccont<strong>in</strong>i che rovistano fra le budella” (queste<br />
le parole con cui si auto-def<strong>in</strong>isce) ed è per<br />
questo che mai si sarebbe solo immag<strong>in</strong>ato di<br />
curare un libro buonista che raccoglie storieverità<br />
di persone a contatto con la s<strong>in</strong>drome di<br />
Down. Ma Antonella, presidente di “Trisomia<br />
21 Onlus”, voleva proprio uno scrittore per<br />
portare avanti <strong>il</strong> suo progetto: un libro di storie<br />
vere per celebrare i 30 anni di vita dell’associazione<br />
fiorent<strong>in</strong>a. <strong>Il</strong> risultato, anche grazie a<br />
Mauro Pagliai Editore, è ora <strong>in</strong> libreria e porta<br />
un titolo curioso e volutamente provocatorio:<br />
“Chi lo legge questo libro?”, come a dire «lo<br />
sappiamo già, sempre i soliti, quelli che hanno<br />
a che fare con la s<strong>in</strong>drome”. <strong>Il</strong> volumetto,<br />
<strong>in</strong>vece, ha tutte le carte <strong>in</strong> regola per v<strong>in</strong>cere la<br />
sfida, per ribaltare la provocazione e diventare<br />
una lettura (anche) da “non addetti ai lavori”.<br />
<strong>Il</strong> merito è delle storie, della fresca e distaccata<br />
ab<strong>il</strong>ità di Gucci nel trascriverle, del valore<br />
unico delle voci-testimonianza raccolte. <strong>Il</strong><br />
merito è anche di Trisomia 21, storico luogo<br />
di solidarietà fondato da un gruppo di famiglie,<br />
che oggi ha sede <strong>in</strong> viale Volta e svolge<br />
una miriade di attività, tutte rivolte all’<strong>in</strong>tegrazione<br />
sociale di persone con un cromosoma <strong>in</strong><br />
più. <strong>Il</strong> libro, oltre a una prefazione del curatore,<br />
contiene uno scritto del medico genetista<br />
del Meyer, Elisabetta Lapi. Per <strong>il</strong> resto, si tratta<br />
di una lettura estremamente cruda, attuale,<br />
dove si <strong>in</strong>trecciano esperienze diverse, pur se<br />
avvolte tra esse con <strong>il</strong> comune f<strong>il</strong>o dell’umanità.<br />
Un’umanità che soffre, molte volte <strong>in</strong><br />
s<strong>il</strong>enzio, e che pure trova la forza di ripartire<br />
e trarre dal proprio disagio le ragioni di una<br />
vita che vale la pena di essere vissuta. Aspettando,<br />
come auspica Gucci, di “superare l’ultimo<br />
tabù sulla s<strong>in</strong>drome Down, ossia <strong>il</strong> luogo<br />
comune che debba condannare a un’esistenza<br />
senza gioia”. /Ciro Becchimanzi<br />
La copert<strong>in</strong>a del libro
FIORENTINA/1. Accolto con un po’ di diffidenza, <strong>il</strong> <strong>centro</strong>campista ha conquistato tutti<br />
Zanetti, <strong>il</strong> ritorno che ha cancellato Melo<br />
È arrivato a Firenze tra m<strong>il</strong>le dubbi e tra i rimpianti dei tifosi per <strong>il</strong> bras<strong>il</strong>iano. Ma, nella gara contro i bianconeri,<br />
Cristiano ha strav<strong>in</strong>to la sfida con l’ex viola. “Per la mia carriera questa è una tappa fondamentale”<br />
Cristiano Zanetti<br />
Crist<strong>in</strong>a Guerri<br />
Cristiano Zanetti è arrivato a Firenze tra m<strong>il</strong>le dubbi<br />
e tanti <strong>in</strong>terrogativi. L’addio di Felipe Melo, partito<br />
alla volta della Tor<strong>in</strong>o bianconera, aveva <strong>in</strong>fastidito<br />
e non poco i tifosi viola, rimasti ancor più <strong>in</strong>dispettiti<br />
dall’acquisto di Zanetti, proveniente proprio dalla Juventus,<br />
per una cifra di 2 m<strong>il</strong>ioni di euro, a fronte dell’<strong>in</strong>casso di<br />
25 m<strong>il</strong>ioni fruttati dalla cessione del <strong>centro</strong>campista bras<strong>il</strong>iano.<br />
Ma non era solo la cifra pagata a destare rabbia e preoccupazione.<br />
<strong>Il</strong> <strong>centro</strong>campista della Nazionale all’epoca di Trapattoni<br />
è arrivato, anzi tornato, a Firenze alla “veneranda” età<br />
di 32 anni. Tanti, rispetto ai 26 di Melo. Per lui una carriera tra<br />
le grandi d’Italia: Roma, Inter e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e Juventus. Carriera, a dir<br />
la verità, caratterizzata più che altro dai tanti <strong>in</strong>fortuni subiti,<br />
anche se nessuno ha mai messo <strong>in</strong> discussione le qualità tecniche<br />
del regista. Dalle grandi città f<strong>in</strong>o alla “piccola” Firenze.<br />
Ma per Cristiano, che ha colto al volo l’occasione di trasferirsi<br />
nuovamente sulle rive dell’Arno, non è stato un passo <strong>in</strong>dietro.<br />
“Per me è una grandissima occasione, quando ho ricevuto la<br />
proposta non ci ho pensato un attimo, è stata una grandissima<br />
gioia. La Fiorent<strong>in</strong>a è una tappa fondamentale della mia carriera”,<br />
spiega. Zanetti non si è lasciato m<strong>in</strong>imamente condizionare<br />
dalle voci, a volte maligne, dell’ambiente. Ha lavorato<br />
sodo, a testa bassa, e <strong>il</strong> primo confronto con l’ex viola è andato<br />
nettamente a suo favore. Già, perché Juventus-Fiorent<strong>in</strong>a era<br />
anche la sfida tra Melo e Zanetti, tra <strong>il</strong> passato e <strong>il</strong> presente.<br />
Duello f<strong>in</strong>ito a discapito del giovane bras<strong>il</strong>iano, soffocato dal<br />
mormorio dei tifosi juvent<strong>in</strong>i ad ogni suo pallone buttato al<br />
vento. Cristiano, ragazzo tranqu<strong>il</strong>lo e posato (tutt’altro rispetto<br />
al carattere sopra le righe di Felipe), aveva così risposto a chi<br />
diceva che a Tor<strong>in</strong>o già lo rimpiangevano: “Non so se a V<strong>in</strong>ovo<br />
(località <strong>in</strong> cui si allena la Juventus, ndr) mi rimpiangono. Io,<br />
comunque, non sono venuto a sostituire nessuno, non è giusto<br />
fare paragoni. Mi alleno giorno dopo giorno cercando di migliorare”.<br />
Dopo un avvio di stagione <strong>in</strong>certo, <strong>il</strong> giocatore ha<br />
trovato la giusta strada anche grazie all’<strong>in</strong>tesa pian piano <strong>in</strong>stauratasi<br />
con <strong>il</strong> compagno di reparto: “Con Montolivo l’<strong>in</strong>tesa<br />
sta migliorando, abbiamo caratteristiche compatib<strong>il</strong>i. Con la<br />
condizione che migliorerà, miglioreranno anche le verticalizzazioni.<br />
Possiamo migliorare, anche notevolmente”. Zanetti,<br />
che non si pone limiti, è conv<strong>in</strong>to di poter ripetere quanto fatto<br />
<strong>in</strong> maglia giallorossa. “Non voglio scegliere nessun obiettivo,<br />
voglio v<strong>in</strong>cere tutto. Deve essere questo <strong>il</strong> traguardo per tutti, è<br />
una questione di mentalità. Poi vediamo. Io voglio sempre andare<br />
avanti. Io sogno sempre, come tutti quelli che fanno parte<br />
della Fiorent<strong>in</strong>a. Tutti noi vogliamo ottenere <strong>il</strong> massimo. La<br />
Fiorent<strong>in</strong>a è una squadra importante. L’obiettivo – conclude<br />
- è ripetere l’esperienza di Roma. A Roma, <strong>in</strong>fatti, <strong>il</strong> secondo<br />
anno che ero arrivato v<strong>in</strong>cemmo <strong>il</strong> campionato”.<br />
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FIORENTINA/2. Viaggio nel settore giovan<strong>il</strong>e viola, alla ricerca dei fuoriclasse di domani<br />
Ma <strong>il</strong> futuro è <strong>in</strong> mano ai piccoli campioni<br />
Crist<strong>in</strong>a Guerri<br />
Tempo fa Viola Channel,<br />
sito ufficiale della Fiorent<strong>in</strong>a,<br />
aveva def<strong>in</strong>ito <strong>il</strong> settore<br />
giovan<strong>il</strong>e viola un serbatoio<br />
per le Nazionali. Sono tanti,<br />
<strong>in</strong>fatti, i giocatori che sono stati<br />
Si potrebbe chiamare un “serbatoio<br />
per le Nazionali”: tanti i talenti <strong>in</strong> forza<br />
alle squadre baby della Fiorent<strong>in</strong>a<br />
chiamati <strong>in</strong> causa dai commissari<br />
tecnici di varie nazioni. <strong>Il</strong> merito,<br />
come sempre, va all’occhio lungo<br />
di Pantaleo Corv<strong>in</strong>o, oltre che direttore<br />
sportivo anche responsab<strong>il</strong>e<br />
tecnico del settore giovan<strong>il</strong>e viola.<br />
Tenendo <strong>in</strong> considerazione anche la<br />
scorsa stagione, sono state ben 80 le<br />
convocazioni complessive, <strong>in</strong> quattro<br />
nazioni diverse con oltre 30 calciatori<br />
co<strong>in</strong>volti. Talenti che crescono<br />
e dimostrano, ormai ogni anno,<br />
tutto <strong>il</strong> loro valore. Basta pensare<br />
che sono ormai quattro anni che le<br />
squadre viola arrivano sempre nelle<br />
fasi Nazionali, dai giovanissimi<br />
alla Primavera; per Anon parare del<br />
titolo di Campioni d’Italia ottenuto<br />
l’anno scorso da Renato Buso con i<br />
suoi Allievi Nazionali. Ora Buso allena<br />
una Primavera piena di talento.<br />
A partire da uno degli ultimi arrivati<br />
nelle f<strong>il</strong>a viola come Francesco<br />
Di Tacchio. Inserito da tempo nella<br />
lista dei venti italiani under 20 più<br />
promettenti, Di Tacchio ha già sostenuto<br />
<strong>il</strong> ritiro estivo con la prima<br />
squadra, ed è tenuto molto <strong>in</strong> considerazione<br />
da Prandelli. “Di Tacchio<br />
è determ<strong>in</strong>ato – aveva detto <strong>il</strong><br />
tecnico di Orz<strong>in</strong>uovi tra le Dolomiti<br />
– ha <strong>il</strong> giusto carattere e proprio per<br />
questo non sembra giovane quanto<br />
<strong>in</strong>vece rivela la sua età anagrafica”.<br />
Di Tacchio è ritenuto da Corv<strong>in</strong>o un<br />
possib<strong>il</strong>e erede nientemeno che di<br />
Zdravko Kuzmanovic, ex viola ora<br />
<strong>in</strong> forza allo Stoccarda. Stessa storia<br />
per Tommaso Scuffia, prelevato<br />
dalla Maceratese. <strong>Il</strong> giovane portiere,<br />
classe ‘91, è risultato <strong>il</strong> migliore<br />
al raduno di Coverciano, svolto per<br />
scovare nuovi numeri uno sotto lo<br />
sguardo di Buffon e Peruzzi. Scuffia,<br />
nonostante le sue grandi qualità,<br />
fa <strong>il</strong> secondo a Secul<strong>in</strong>, all’occorrenza<br />
terzo portiere della prima<br />
squadra viola. Ma sono <strong>in</strong> attacco<br />
le vere punte di diamante. Una è<br />
Federico Carraro, l’altra Khouma<br />
El Babacar. È <strong>il</strong> senegalese la “star”<br />
del settore giovan<strong>il</strong>e viola, tanto che<br />
Real Madrid, Manchester United e<br />
compagnia bella hanno fatto di tutto<br />
pur di averlo. E, passaporto alla<br />
mano, ha soltanto sedici anni. Su di<br />
PROMESSE<br />
ederico Carraro è senza<br />
Fombra di dubbio una delle<br />
“piant<strong>in</strong>e” <strong>in</strong> fase di crescita<br />
coltivate con cura da Pantaleo<br />
Corv<strong>in</strong>o. <strong>Il</strong> diesse l’ha portato<br />
a Firenze nell’estate del<br />
2006, strappandolo al Padova<br />
dopo quattro stagioni: a dover<br />
di cronaca, la stessa squadra<br />
dove è nato e cresciuto calcisticamente<br />
un certo Alessandro<br />
Del Piero. Su di lui i<br />
commenti positivi si sprecano.<br />
Del resto parlano i numeri<br />
per <strong>il</strong> giovane esterno offensivo,<br />
che l’anno scorso ha contribuito<br />
alla vittoria del campionato<br />
Allievi Nazionali con<br />
le sue 29 reti. Carraro, classe<br />
‘92, specializzato nelle punizioni,<br />
ha come idolo assoluto<br />
Diego, ma si ispira anche<br />
all’eroe di casa Jovetic. Carraro,<br />
che è già stato convocato<br />
<strong>in</strong> Under 21 da Casiraghi,<br />
lui sono state spese tante parole. A<br />
partire da mister Prandelli, che su<br />
di lui si era così espresso: “Babacar<br />
ha qualità importanti e prospettive<br />
<strong>il</strong>limitate”. <strong>Il</strong> futuro della Fiorent<strong>in</strong>a<br />
è <strong>in</strong> mano a questi piccoli grandi<br />
talenti.<br />
Esterno offensivo della Primavera di Buso<br />
Federico Carraro sogna <strong>in</strong> grande<br />
adesso si trova <strong>in</strong> Nigeria,<br />
per giocare <strong>il</strong> mondiale con<br />
la Nazionale Under 17. Buso,<br />
dopo la bella esperienza con<br />
gli Allievi, se l’è portato <strong>in</strong><br />
Primavera, dove gioca titolare<br />
<strong>in</strong> coppia con Babacar, <strong>il</strong><br />
Balotelli viola. Per lui anche<br />
qualche allenamento con la<br />
prima squadra. E anche una<br />
rete, realizzata <strong>in</strong> amichevole<br />
con <strong>il</strong> Castello sotto gli occhi<br />
vig<strong>il</strong>i di Cesare Prandelli.<br />
Carraro sembra aver capito<br />
tutto del calcio a soli 17 anni,<br />
e viene già considerato un<br />
campionc<strong>in</strong>o, tanto da poter<br />
vantare anche un fan club su<br />
Facebook. E <strong>il</strong> giovane viola<br />
sogna un’unica cosa per<br />
questa stagione: esordire al<br />
Franchi e, perché no, esultare<br />
sotto la Fiesole, dopo aver<br />
segnato <strong>il</strong> suo primo gol <strong>in</strong><br />
prima squadra.<br />
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38 Novembre 2009<br />
LA DISCIPLINA. Molto attiva nel quartiere 1, è la prima scuola nata a Firenze<br />
sport di quartiere<br />
“Axé Capoeira”: Spera e <strong>il</strong> maestro Boca Nua<br />
Lorenzo Mossani<br />
La capoeira è una discipl<strong>in</strong>a che arriva dal<br />
Bras<strong>il</strong>e e, se da un lato questo le conferisce<br />
un fasc<strong>in</strong>o particolare, dall’altro<br />
la rende oggetto di leggende e luoghi<br />
comuni forvianti. La parole di Gianni Spera ne<br />
sfatano alcuni, e permettono di conoscere meglio<br />
quella che è la realtà della capoeira fiorent<strong>in</strong>a.<br />
Quando ha <strong>in</strong>iziato a praticare questo sport?<br />
Ho <strong>in</strong>iziato <strong>in</strong> ‘tempi non sospetti’, nel 1997, quando<br />
ho conosciuto <strong>il</strong> maestro Boca Nua. All’epoca<br />
era l’unico che <strong>in</strong>segnava la capoeira a Firenze. Io<br />
ho avuto la fortuna di com<strong>in</strong>ciare con lui e da allora<br />
non ho più smesso.<br />
Da allora come sono <strong>cambia</strong>te le cose?<br />
Intorno al 2000 c’è stato <strong>il</strong> boom del Bras<strong>il</strong>e. Tutto<br />
quello che riguardava questo paese è diventato di<br />
moda. Così, all’improvviso, Firenze si è riempita<br />
di sedicenti maestri che dicevano di conoscere<br />
questa discipl<strong>in</strong>a, ma che <strong>in</strong> realtà non avevano le<br />
conoscenze necessarie.<br />
Secondo lei, perché questo è stato possib<strong>il</strong>e?<br />
Perché <strong>in</strong> Italia la capoeira non è mai stata codificata<br />
come sport. Non ci sono delle competizioni<br />
ufficiali. A mio avviso questo è sia un bene che un<br />
male: è positivo perché non ci sono limiti alla nostra<br />
creatività, allo stesso tempo però espone alle<br />
situazioni a cui accennavo.<br />
Lei com’è diventato istruttore?<br />
Dopo sei anni di pratica sono stato <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> un<br />
allenamento particolare, più duro, senza altri allievi<br />
– Gianni ne è fiero – <strong>in</strong> questo modo ho potuto<br />
apprendere tutte le tecniche necessarie per sv<strong>il</strong>uppare<br />
un programma di allenamento e sostituire <strong>il</strong><br />
maestro.<br />
In cosa consiste un allenamento?<br />
A seconda delle capacità del gruppo viene propo-<br />
Non è uno sport esotico, non è una moda, non è una danza. È <strong>in</strong>vece un’arte<br />
marziale, e su questo Gianni Spera non ha dubbi. Agli allievi <strong>in</strong>segna a usare <strong>il</strong><br />
corpo, ma anche a suonare strumenti e socializzare. E gli appassionati aumentano<br />
<strong>Il</strong> maestro Boca Nua e Gianni Spera<br />
sto un programma specifico. La cosa più importante<br />
è che io faccia vedere di essere attivo, io sono la<br />
loro guida e per questo mi alleno con i miei allievi.<br />
Sono molte le persone che praticano i vostri<br />
corsi?<br />
Attualmente ci sono circa un cent<strong>in</strong>aio di praticanti.<br />
Cresce anche la domanda da parte dei bamb<strong>in</strong>i:<br />
per questo, oltre che alla palestra di San Niccolò,<br />
a breve realizzeremo alcuni corsi anche alla Leon<br />
Battista Alberti.<br />
A che età e come fate com<strong>in</strong>ciare i bamb<strong>in</strong>i?<br />
Solitamente <strong>in</strong>iziano <strong>in</strong>torno ai sei anni con <strong>il</strong><br />
classico passaparola. Noi cerchiamo di co<strong>in</strong>volgerli<br />
con una parte ludica e con un allenamento<br />
studiato apposta per loro. Inoltre, sempre a questo<br />
proposito, abbiamo realizzato un progetto anche<br />
con <strong>il</strong> carcere m<strong>in</strong>or<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> recupero di giovani<br />
disagiati.<br />
Visto anche questo impegno, qual è <strong>il</strong> vostro<br />
rapporto col Quartiere?<br />
Cerchiamo di offrire quanto più possib<strong>il</strong>e la nostra<br />
collaborazione all’Assessorato allo Sport. Per questo<br />
siamo stati premiati anche come società sportiva<br />
più presente nel Quartiere 1.<br />
Perché consiglierebbe di <strong>in</strong>iziare a pratica la<br />
capoeira?<br />
Perché giocare la capoeira è un confronto con l’altro<br />
basato sul dimostrare di poter colpire, ma senza<br />
farlo. Inoltre, a differenza di quella che può essere<br />
un’arte marziale orientale, ha lo spirito e lo st<strong>il</strong>e<br />
di un paese lat<strong>in</strong>o. Per questo riesce a coniugare<br />
discipl<strong>in</strong>a e divertimento.
40 Novembre 2009<br />
IL DIBATTITO. In occasione degli Stati Generali, le società hanno chiesto più dialogo e spazi<br />
sport<br />
Se la città diventa “contenitore” di sport<br />
Lorenzo Mossani<br />
Gli Stati Generali dello Sport<br />
dovevano essere un <strong>in</strong>controscontro<br />
per capire le problematiche<br />
che toccano lo sport<br />
fiorent<strong>in</strong>o, e per trovare una soluzione.<br />
Sicuramente un momento di confronto,<br />
di dibattito, di dialogo e appunto di scontro<br />
per poter <strong>in</strong> seguito crescere. Sono<br />
state molte le società che hanno alzato<br />
la voce per cercare di trovare, <strong>in</strong>sieme<br />
alle altre discipl<strong>in</strong>e, spazi per la propria<br />
attività, “comprensione” delle loro discipl<strong>in</strong>e,<br />
riconoscimento dell’importanza<br />
di qualsiasi attività sportiva. Per capire<br />
quale è stato lo scopo degli Stati Generali<br />
dello Sport, divisi <strong>in</strong> quattro aree tematiche<br />
(<strong>il</strong> ruolo sociale dello sport; la dimensione<br />
economica e l’organizzazione;<br />
la promozione del volontariato e della<br />
cittad<strong>in</strong>anza attiva attraverso lo sport; i<br />
luoghi dello sport) è necessario def<strong>in</strong>ire<br />
cos’è lo sport: “Qualsiasi forma di attività<br />
fisica che, mediante una partecipazione<br />
organizzata o meno, abbia come<br />
obiettivo <strong>il</strong> miglioramento delle condizioni<br />
fisiche e psichiche, lo sv<strong>il</strong>uppo delle<br />
relazioni sociali o <strong>il</strong> conseguimento di<br />
risultati nel corso di competizioni a tutti<br />
i livelli”. Ecco, allora, che per la prima<br />
volta <strong>in</strong>izia a del<strong>in</strong>earsi lo spazio pubblico<br />
urbano come un enorme contenitore di<br />
sport, una città pedonale, ciclab<strong>il</strong>e, percorrib<strong>il</strong>e<br />
con qualsiasi mezzo, “calpestab<strong>il</strong>e”,<br />
con impianti accessib<strong>il</strong>i a tutti e da<br />
tutti. Utopia? Forse dopo <strong>il</strong> dibattito no.<br />
Gli impianti, pur importanti, divengono<br />
Un momento degli Stati Generali dello sport<br />
una delle opportunità della rete “sportiva”,<br />
non l’unica. Una rete che consente di<br />
fare sport andando <strong>in</strong> palestra, a scuola,<br />
all’università, al lavoro. Una rete aperta<br />
ai cittad<strong>in</strong>i per le proprie esigenze, non<br />
solo quelle prettamente agonistiche.<br />
Le città europee che hanno orientato le<br />
loro politiche con decisione verso la sostenib<strong>il</strong>ità<br />
e vivib<strong>il</strong>ità hanno scelto, più<br />
o meno <strong>in</strong>tenzionalmente, di mettere <strong>il</strong><br />
corpo, l’attività motoria al <strong>centro</strong> della<br />
scena urbana, per sostenere <strong>il</strong> fondamento<br />
primario dello sport, la socialità. Naturalmente,<br />
per fare questo non deve scomparire<br />
la def<strong>in</strong>izione di sport maggiore o<br />
m<strong>in</strong>ore, ma ci dev’essere l’istituzione di<br />
una rete <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are, con un maggior<br />
controllo da parte del Comune sugli<br />
sv<strong>il</strong>uppi delle discipl<strong>in</strong>e con dati, monitoraggio<br />
cont<strong>in</strong>uo delle attività e raccolta<br />
di quello che di buono viene svolto da<br />
migliaia di volontari e dal lavoro costante<br />
di professionisti. Marco Masetti, presidente<br />
del Calenzano Volley, si augura una<br />
sola cosa: “Ho visto un bel progetto, purtroppo<br />
credo riguardi solo <strong>il</strong> comune di<br />
Firenze. Personalmente penso che ci sia<br />
bisogno <strong>in</strong> tutto l’h<strong>in</strong>terland fiorent<strong>in</strong>o<br />
di collaborare, quest’anno potevo portare<br />
molte ragazz<strong>in</strong>e nel m<strong>in</strong>ivolley <strong>in</strong> palestra<br />
e non l’ho potuto fare per mancanza<br />
di spazio”. Contento, <strong>in</strong>vece, Francesco<br />
Casent<strong>in</strong>i, responsab<strong>il</strong>e della scuola calcio<br />
dell’Audace Legnaia: “La strada che<br />
ha <strong>in</strong>trapreso l’assessore allo Sport Barbara<br />
Cavandoli è <strong>in</strong> salita, dialogare non<br />
è mai fac<strong>il</strong>e: ma sono più fiducioso da<br />
oggi, la lotta tra Guelfi e Ghibell<strong>in</strong>i non<br />
ha mai giovato a nessuno…”.<br />
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Dr. F<strong>il</strong>ippo Poccianti Lunedì Dalle 17.50 alle 19.10<br />
Mercoledì Dalle 17.50 alle 19.10<br />
Dr. Francesco Menotti Venerdì Dalle 13.00 alle 16.30<br />
Dr. Antonio Carosella Sabato Dalle 08.30 alle 12.15<br />
Otor<strong>in</strong>olar<strong>in</strong>goiatria (7)<br />
Dr. Giuseppe Gor<strong>in</strong>i Lunedì 09.30-12.00/17.30-19.10<br />
Mercoledì Dalle 17.00 alle 19.10<br />
Giovedì Dalle 17.00 alle 19.10<br />
Sabato Dalle 09.00 alle 10.30<br />
Dr. Geri Toccafondi Martedì Dalle 08.20 alle 09.30<br />
Dr. F<strong>il</strong>ippo Pontone Martedì Dalle 11.00 alle 12.20<br />
Dr. Fausto Faleg Martedì Dalle 14.40 alle 17.00<br />
Venerdì Dalle 14.30 alle 19.00<br />
Dr. Ferriero Gennaro Lunedì Dalle 15.00 alle 16.30<br />
Martedì Dalle 18.00 alle 19.10<br />
Giovedì Dalle 14.30 alle 16.00<br />
Dr. Traversi Luciano Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00<br />
Dr. Alonzo Att<strong>il</strong>io Mercoledì Dalle 13.30 alle 15.30<br />
Dr. Susanna Dallai Giovedì Dalle 08.30 alle 11.30<br />
Dr. Paolo Ponticelli Venerdì Dalle 08.50 alle 11.40<br />
Pneumologia<br />
Dr. Alessandro Romeo Martedì Dalle 11.00 alle 13.00<br />
Psichiatria<br />
Dr. Carla Niccheri Giovedì Dalle 08.30 alle 10.30<br />
Dr. Teresa Paol<strong>in</strong>i Venerdì Dalle 10.00 alle 12.30<br />
Psicologia<br />
Dr. Elisabetta Lazslo Martedì Dalle 10.00 alle 12.30<br />
Dr. Ana Maria Dona Novoa Sabato Dalle 09.00 alle 11.45<br />
Dr. Maria Chiara Cecchi Giovedì Dalle 18.00 alle 19.10<br />
Dr. Piero Tozzi<br />
Per appuntamento<br />
Reumatologia<br />
Dr. Francesco Bartoli Martedì Dalle 15.00 alle 19.00<br />
Terapia delle Cefalee<br />
Dr. Francesco De Cesaris Venerdì Dalle 14.00 alle 19.45<br />
Urologia<br />
Dr. Pierluigi Sangiovanni Lunedì Dalle 17.30 alle 19.15<br />
Dr. Angelo Zucchi Mercoledì Dalle 16.50 alle 19.10<br />
Dr. Alessandro Della Mel<strong>in</strong>a Giovedì Dalle 17.30 alle 18.45<br />
Guardia Medica Turistica<br />
Dal lunedì al venerdì Dalle 14.00 alle 16.00<br />
Holter Pressorio<br />
Dal lunedì al giovedì Dalle 14.00 alle 14.45<br />
N.B. PER TUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LA<br />
VISITA. GLI APPUNTAMENTI VERRANNO DATI PER ILGIORNO<br />
RICHIESTO DISPONIBILE IN ORDINE PROGRESSIVO RISPETTO<br />
ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA<br />
(1) Allergologia: prove cutanee; vacc<strong>in</strong>i • (2) Angiologia: ecocolordoppler carotideo<br />
vertebrale; arterioso e venoso arti <strong>in</strong>feriori e superiori; aorta addom<strong>in</strong>ale;<br />
scleroterapia • (3) Cardiologia: elettrocardiogramma; ecocardiogramma; ecodoppler<br />
cardiaco; holter pressorio • (4) Dermatologia: diatermocoagulazione; esame<br />
micologico microscopico; videodermatoscopia; biopsie cutanee • (5) G<strong>in</strong>ecologia:<br />
eco transvag<strong>in</strong>ale; eco pelvica transaddom<strong>in</strong>ale; monitoraggio ovulazione; eco<br />
mammaria; visita ostetrica; pap test • (6) Ortopedia: <strong>in</strong>f<strong>il</strong>trazioni • (7) Otor<strong>in</strong>olar<strong>in</strong>goiatria:<br />
esame audiometrico/impedenziometrico; prove vestibolari
sport<br />
LA STORIA. Forse, senza Libero Cuccu<strong>in</strong>i, <strong>il</strong> grande Bartali non avrebbe v<strong>in</strong>to <strong>il</strong> Tour del 1948<br />
G<strong>in</strong>ettaccio e <strong>il</strong> m<strong>in</strong>atore, amici per caso<br />
Fu <strong>il</strong> testimonial dell’ultima edizione dell’Eroica, la corsa “senza<br />
tempo” che ogni anno fa rivivere <strong>il</strong> ciclismo delle strade bianche<br />
del Chianti, a conv<strong>in</strong>cere <strong>il</strong> campione a partecipare nuovamente<br />
alla competizione francese. Che poi lo vide trionfare<br />
41<br />
Simone Spadaro<br />
Un’amicizia nata quasi<br />
per caso, ma che ha arricchito<br />
entrambi. Probab<strong>il</strong>mente,<br />
se non ci<br />
fosse stato Libero Cuccu<strong>in</strong>i, 88 anni<br />
da Cavriglia, testimonial dell’ultima<br />
edizione dell’Eroica, la corsa “senza<br />
tempo” che ogni anno fa rivivere <strong>il</strong><br />
ciclismo delle strade bianche del<br />
Chianti, G<strong>in</strong>o Bartali non avrebbe<br />
v<strong>in</strong>to <strong>il</strong> Tour de France del 1948.<br />
La maglia gialla che “G<strong>in</strong>ettaccio”<br />
conquistò sui Campi Elisi è ancora,<br />
consunta, sulle spalle di “Nonno<br />
Libero” come fosse una seconda<br />
pelle. Cuccu<strong>in</strong>i non era un gregario<br />
di G<strong>in</strong>o Bartali, ma è sempre stato<br />
uno dei suoi seguaci più sanguigni,<br />
e ha sempre usato la bicicletta come<br />
na grande festa di sport senza<br />
Uconf<strong>in</strong>i, per riscoprire Firenze<br />
di corsa. Domenica 29 novembre<br />
torna la Firenze Marathon, che festeggia<br />
la sua XXVI edizione, puntando<br />
al nuovo record di 10m<strong>il</strong>a<br />
iscritti <strong>in</strong> rappresentanza di una sessant<strong>in</strong>a<br />
di nazioni. Un appuntamento<br />
da non perdere per tutti gli sportivi<br />
che amano correre nel bello, vivendo<br />
l’emozione di una città unica al<br />
mondo che offre l’opportunità di<br />
gareggiare lasciandosi affasc<strong>in</strong>are<br />
dalla magia di strade, piazze e monumenti<br />
senza tempo <strong>in</strong> compagnia<br />
di migliaia di atleti di ogni nazionalità.<br />
E’ questo <strong>il</strong> segreto di una<br />
manifestazione che è passata dagli<br />
850 iscritti della prima edizione<br />
(1984) ai 9.140 del 2008, avviandosi<br />
verso i 10m<strong>il</strong>a. L’evento, promosso<br />
dallo staff della Firenze Marathon<br />
<strong>in</strong> collaborazione con l’assessorato<br />
allo sport del Comune e della Prov<strong>in</strong>cia<br />
di Firenze, la Iaaf e la Fidal,<br />
e con <strong>il</strong> contributo fondamentale di<br />
oltre 1.700 volontari, prenderà <strong>il</strong> via,<br />
come di consueto, dalla splendida<br />
terrazza panoramica di piazzale Michelangelo<br />
alle 9, e l’arrivo sarà ancora<br />
una volta <strong>in</strong> piazza Santa Croce,<br />
dopo 42 ch<strong>il</strong>ometri e 195 metri.<br />
<strong>Il</strong> tracciato è senza dislivelli, eccetto<br />
<strong>il</strong> tratto <strong>in</strong>iziale <strong>in</strong> lieve discesa, e si<br />
snoda attraverso i luoghi più belli<br />
della città, come piazza Signoria,<br />
Ponte Vecchio, piazza Pitti e piazza<br />
del Duomo. A conferma dell’importanza<br />
assunta dall’evento, per <strong>il</strong><br />
qu<strong>in</strong>to anno consecutivo, alla Firenze<br />
Marathon sarà dedicata una diretta<br />
Rai di tre ore. Si prof<strong>il</strong>a una sfida<br />
azzurra con Dan<strong>il</strong>o Goffi, 37 anni<br />
mezzo per muoversi. Anche nel periodo<br />
della guerra, come Bartali del<br />
resto, si adoperava per portare messaggi<br />
o andare a prendere vestiti <strong>in</strong><br />
su e giù per la Toscana. Ha lavorato<br />
<strong>in</strong> m<strong>in</strong>iera f<strong>in</strong>o alla grande crisi degli<br />
anni ’50 e, come ha ricostruito<br />
Enzo Brogi, s<strong>in</strong>daco di Cavriglia<br />
dal 1991 al 2004 e attuale consigliere<br />
regionale, Cuccu<strong>in</strong>i e Bartali<br />
dovrebbero essersi conosciuti tra <strong>il</strong><br />
’45 ed <strong>il</strong> ’46, quando Bartali, fuori<br />
dalle corse per <strong>il</strong> periodo bellico, ha<br />
lavorato a Cavriglia nella centrale<br />
elettrica di Santa Barbara. Un lavoro<br />
trovato nella vecchia società “Valdarno”,<br />
che serviva al grande G<strong>in</strong>o<br />
per vivere <strong>in</strong> attesa di tempi migliori.<br />
Cuccu<strong>in</strong>i lavorava nella m<strong>in</strong>iera accanto<br />
alla centrale, dove si estraeva<br />
lignite, un carbone giovane che veniva<br />
ut<strong>il</strong>izzato come combustib<strong>il</strong>e<br />
ATLETICA. <strong>Il</strong> 29 novembre torna la classica del podismo<br />
Sfida azzurra per la Maratona<br />
tesserato per i Carab<strong>in</strong>ieri Bologna,<br />
un personale di 2h08’44” sui 42 ch<strong>il</strong>ometri<br />
e 8 presenze <strong>in</strong> Nazionale,<br />
che dovrà vedersela con l’agguerrita<br />
concorrenza di Daniele Caimmi,<br />
36enne delle Fiamme Gialle, che<br />
vanta un personale di 2h08’56” e varie<br />
convocazioni <strong>in</strong> maglia azzurra,<br />
già terzo a Firenze nel 2007, e Denis<br />
Curzi, 35enne dei Carab<strong>in</strong>ieri Bologna<br />
(P.B. 2h11’17”), già secondo e<br />
quarto nella classica fiorent<strong>in</strong>a nel<br />
2003 e 2007. Per loro, la Firenze<br />
Marathon può rappresentare <strong>il</strong> trampol<strong>in</strong>o<br />
di lancio ideale, <strong>in</strong> vista di<br />
una convocazione per i Campionati<br />
Europei di Barcellona del prossimo<br />
anno. Possib<strong>il</strong>i <strong>in</strong>comodi i corridori<br />
africani, con i keniani Jakson Kirwa<br />
Kiprono, 24 anni, v<strong>in</strong>citore lo scorso<br />
anno a Firenze <strong>in</strong> 2h12’37” e Valent<strong>in</strong><br />
Orare, 26 anni, con un personale<br />
di 1h01’33” sulla mezza e alla prima<br />
esperienza <strong>in</strong> maratona. In campo<br />
femm<strong>in</strong><strong>il</strong>e annunciata una partecipazione<br />
di alto livello, sia per le atlete<br />
azzurre che straniere. /Sim.Spa.<br />
per far andare avanti la centrale. In<br />
quell’anno l’amicizia, complice la<br />
passione per la bicicletta, scoppiò tra<br />
<strong>il</strong> grande corridore che aveva già alle<br />
spalle Tour de France e Giri d’Italia e<br />
<strong>il</strong> piccolo m<strong>in</strong>atore. “G<strong>in</strong>o mi regalò<br />
la maglia perché, quando veniva ad<br />
allenarsi nel Valdarno, si faceva tutto<br />
un percorso f<strong>in</strong>o alla fonte dell’Acquaborra,<br />
che è a Levane, proprio<br />
sotto Montevarchi. Io mi agganciavo<br />
a G<strong>in</strong>o e ai suoi – racconta Libero – e<br />
li seguivo lungo le strade bianche di<br />
allora”. La storia del regalo della maglia<br />
è emblematica dell’amicizia tra i<br />
due. <strong>Il</strong> Tour del 1947 era stato v<strong>in</strong>to<br />
da Jean Robic. “Bartali mi confessò<br />
che aveva paura di Robic – prosegue<br />
Libero – ma gli dissi: fammi i’ piacere.<br />
Quello pesa venti ch<strong>il</strong>i meno<br />
di te! Te lo metti n’i tasch<strong>in</strong>o! Vai e<br />
v<strong>in</strong>ci i’ Tour”. G<strong>in</strong>o v<strong>in</strong>se quella che<br />
tutti ricordano come l’impresa sportiva<br />
che evitò una guerra civ<strong>il</strong>e dopo<br />
l’attentato a Togliatti e, ricordandosi<br />
dell’amico che lo aveva <strong>in</strong>coraggiato<br />
a tornare sulle strade francesi a 10<br />
anni dalla prima vittoria, gli regalò la<br />
maglia gialla che Libero usa ancora<br />
oggi quando partecipa a gare rievocative<br />
o a raduni di ex ciclisti.<br />
Libero Cuccu<strong>in</strong>i
42 Novembre 2009<br />
lettere<br />
Inviaci le tue lettere a<br />
redazione@<br />
<strong>il</strong>reporter.it<br />
Lettere e segnalazioni:<br />
tutto su www.<strong>il</strong>reporter.it<br />
Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche<br />
veri e propri articoli scritti dai lettori.<br />
Tutto questo ed altro ancora sul portale<br />
www.<strong>il</strong>reporter.it. Tutte le lettere che non<br />
trovano spazio <strong>in</strong> queste pag<strong>in</strong>e saranno<br />
pubblicate sul sito. E poi spazio ai<br />
commenti e alle vostre op<strong>in</strong>ioni<br />
“PIU’ PANCHINE<br />
A SAN FELICE A EMA”<br />
Gent<strong>il</strong>e redazione,<br />
siamo un gruppo di cittad<strong>in</strong>i residenti a<br />
San Felice a Ema, fra via Vecchia di Pozzolatico<br />
e via de’ Campi lunghi. In tutto<br />
siamo una qu<strong>in</strong>dic<strong>in</strong>a di vic<strong>in</strong>i di casa, e<br />
durante <strong>il</strong> pomeriggio ci piace ritrovarci<br />
<strong>in</strong>sieme per fare due chiacchiere negli<br />
spazi verdi dei d<strong>in</strong>torni. D’estate ci riuniamo<br />
nella ben conosciuta pioppeta<br />
accanto all’area per cani, dove ci sono alcune<br />
panch<strong>in</strong>e, mentre d’<strong>in</strong>verno, visto<br />
che nella pioppeta tira vento e fa freddo,<br />
ci spostiamo nel giard<strong>in</strong>o di fronte<br />
a via de’ Campi lunghi dove batte un<br />
po’ di sole. Scriviamo al vostro giornale<br />
per chiedere al Quartiere e al Comune<br />
di mettere tre o quattro panch<strong>in</strong>e anche<br />
nel giard<strong>in</strong>o che frequentiamo durante<br />
l’<strong>in</strong>verno. Tra di noi ci sono molte persone<br />
anziane e un ragazzo disab<strong>il</strong>e <strong>in</strong> carrozz<strong>in</strong>a,<br />
per cui questa nostra richiesta<br />
ci sembra più che legittima. Le panch<strong>in</strong>e<br />
sarebbero un piccolo servizio <strong>in</strong> più,<br />
molto gradito, per noi e <strong>in</strong> generale per<br />
tutti gli abitanti della zona, a un costo<br />
presumib<strong>il</strong>mente non molto gravoso e<br />
qu<strong>in</strong>di sostenib<strong>il</strong>e. Siamo qu<strong>in</strong>di fiduciosi<br />
di poterci presto ritrovare “a sedere”<br />
tutti <strong>in</strong>sieme nel giard<strong>in</strong>o di via de’<br />
Campi lunghi.<br />
Gli abitanti di San Felice a Ema<br />
“VIGILINI”: ERANO SPAURACCHIO<br />
O DETERRENTE?<br />
Mi riferisco all’articolo apparso sul numero<br />
di settembre 2009 che plaudiva<br />
la revoca di elevare multe per le <strong>in</strong>frazioni<br />
sulla sosta delle auto ai così detti<br />
“vig<strong>il</strong><strong>in</strong>i”. Premesso che effettivamente<br />
erano lo spauracchio di chi non riesce<br />
a fare a meno dell’auto, bisogna anche<br />
riconoscere che costituivano un deterrente<br />
alla sosta selvaggia e qu<strong>in</strong>di un<br />
po’ anche all’uso dell’auto se non proprio<br />
<strong>in</strong>dispensab<strong>il</strong>e. Ben vengano gli 805<br />
vig<strong>il</strong>i urbani a far rispettare le regole, ma<br />
vengono? Purtroppo ho proprio la sensazione<br />
che <strong>il</strong> “bomba libera tutti” che<br />
<strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco Renzi aveva escluso sia già<br />
scoppiato; almeno per chi non abita<br />
nel pieno <strong>centro</strong> storico. Basta guardarsi<br />
<strong>in</strong>torno per rendersi conto che i vig<strong>il</strong>i<br />
urbani, nelle strade del nostro quartiere<br />
– ammesso di avere la fortuna di <strong>in</strong>contrarli<br />
- si contano sulle dita di una mano<br />
e, abitando <strong>in</strong> una zona che prima della<br />
Zcs era un vero parcheggio s<strong>cambia</strong>tore<br />
(Mugnone, Romito, Ponte Rosso), non<br />
è diffic<strong>il</strong>e notare come si stia tornando<br />
alla situazione di prima <strong>in</strong> barba a tutti i<br />
cartelli e tutte le norme. Forse, prima di<br />
prendere sim<strong>il</strong>i decisioni (<strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco) e di<br />
rallegrarsi (noi), bisognerebbe riflettere<br />
se è più importante la propria comodità<br />
personale o sopportare qualche m<strong>in</strong>imo<br />
sforzo per rendere più vivib<strong>il</strong>e la nostra<br />
città.<br />
Lettera firmata<br />
SORGANE, SE IL GIARDINO<br />
DIVENTA UN PARCHEGGIO<br />
Vorrei segnalare questo episodio che<br />
si protrae da tempo nel quartiere 3 di<br />
Firenze: tutti i venerdì dell’anno, dalle<br />
13,30 <strong>in</strong> poi, <strong>il</strong> giard<strong>in</strong>o pubblico sito nel<br />
quartiere di Sorgane di fronte alla moschea<br />
viene ut<strong>il</strong>izzato come parcheggio<br />
auto da alcuni frequentatori della moschea.<br />
Più volte segnalato <strong>il</strong> fatto alle autorità<br />
(Comune, Quartiere 3, vig<strong>il</strong>i) come<br />
anche agli stessi trasgressori, chiedendo<br />
verbalmente di togliere le macch<strong>in</strong>e<br />
dal giard<strong>in</strong>o ma senza alcun risultato, si<br />
cont<strong>in</strong>ua tranqu<strong>il</strong>lamente ad <strong>in</strong>frangere<br />
<strong>il</strong> divieto di sosta (questo succede da<br />
quando è stata aperta la moschea alcuni<br />
anni fa). <strong>Il</strong> Comune è <strong>in</strong>formato ma non<br />
ha provveduto al riprist<strong>in</strong>o della regolare<br />
fruizione del parco pubblico. Cordiali<br />
saluti,<br />
Lucia<br />
VIA FOGGINI E LE “LUCCIOLE”, IL<br />
PROBLEMA CONTINUA<br />
Salve,<br />
ho letto sul <strong>Reporter</strong> del Q4 della emigrazione<br />
delle lucciole, avrei piacere<br />
di sapere quali sono le vostre fonti, visto<br />
che menzionate anche via Fogg<strong>in</strong>i,<br />
come via dalla quale le lucciole avrebbero<br />
emigrato. Guarda caso io abito <strong>in</strong> via<br />
Fogg<strong>in</strong>i, dove l’unica lucciola staziona<br />
davanti a casa mia da anni, provocando<br />
non pochi disagi a tutto <strong>il</strong> condom<strong>in</strong>io<br />
ed <strong>in</strong>oltre mi sembra che non abbia nessuna<br />
<strong>in</strong>tenzione di andarsene. Già anni<br />
<strong>in</strong>dietro una rappresentanza dei condom<strong>in</strong>i<br />
si è rivolta anche al Presidente del<br />
Quartiere, Sig. D’Eugenio, ma a tutt’oggi<br />
niente è <strong>cambia</strong>to, se non addirittura<br />
peggiorato.<br />
Saluti.<br />
Elisabetta Ponzalli<br />
DUE STRADE E VIA DEL PODESTÀ,<br />
A CIASCUNO LA SUA (SOLUZIONE):<br />
“LA CORSIA PREFERENZIALE<br />
E’ UTILE”<br />
“Soltanto Due Strade portano a Firenze”.<br />
Leggo sempre con molto piacere<br />
gli articoli sul vostro giornale, e fra gli<br />
altri mi ha <strong>in</strong>teressato l’articolo di cui<br />
all’oggetto, di Giulia Brestolani, la quale<br />
descrive, certamente <strong>in</strong> modo puntuale,<br />
la situazione delle Due Strade. Scorgo<br />
e condivido proposte <strong>in</strong>teressanti e<br />
condivisib<strong>il</strong>i, anche se l’ultima, ma def<strong>in</strong>ita<br />
“non ultima di importanza”, forse<br />
avrebbe bisogno di una riflessione <strong>in</strong><br />
più. Parlo della proposta, caldeggiata<br />
anche da un esponente politico - vedi<br />
La Nazione di alcune settimane passate<br />
- di riaprire al doppio senso Via Senese<br />
direzione Due Strade - Porta Romana. “I<br />
trenta metri” di corsia preferenziale non<br />
vanno visti esclusivamente per questa<br />
dimensione di spazio, ma opportunamente<br />
“sorvegliati” (prima passavano<br />
quasi tutti) servono non tanto a permettere<br />
<strong>il</strong> passaggio dei mezzi pubblici,<br />
quanto a garantire la sicurezza della<br />
zona altrimenti <strong>in</strong>vasa dal traffico veicolare.<br />
Ricordo <strong>in</strong>fatti che vi sono due<br />
scuole: una elementare ed un liceo e<br />
come si dice nell’articolo: “fare conti con<br />
la stretta Via Senese”, la strada è particolarmente<br />
stretta <strong>in</strong> ben due punti: le<br />
antiche fontic<strong>in</strong>e e nei pressi di via delle<br />
Campora. Pare pertanto che se si aprisse<br />
nuovamente o si disattivasse <strong>il</strong> Vig<strong>il</strong>e<br />
elettronico, <strong>il</strong> traffico (che si vuol favorire<br />
o comunque la viab<strong>il</strong>ità delle Due Strade)<br />
si troverebbe a fare i conti con “la<br />
stretta via Senese” ed a mettere <strong>in</strong> pericolo<br />
i frequentatori delle summenzionate<br />
scuole. Da notare che nel periodo<br />
di parziale chiusura di via del Gelsom<strong>in</strong>o<br />
l’ut<strong>il</strong>izzo di questa via ha generato per<br />
tutto <strong>il</strong> periodo una coda <strong>in</strong>term<strong>in</strong>ab<strong>il</strong>e<br />
di auto. Vorrei <strong>in</strong>oltre ricordare che nella<br />
parte verso Porta Romana, <strong>in</strong> prossimità<br />
di via Paolo Mascagni, prima dell’attivazione<br />
dell’Autovelox e del Vig<strong>il</strong>e Elettronico,<br />
si sono verificati molti <strong>in</strong>cidenti<br />
stradali, anche purtroppo con alcune<br />
vittime. Lo stesso dicasi all’angolo con<br />
via Dante da Castiglione (Liceo). Pertanto<br />
su questo punto, sembra opportuno<br />
una riflessione, che metta sulla b<strong>il</strong>ancia i<br />
pro e i contro della soluzione proposta,<br />
che a mio parere, pare non praticab<strong>il</strong>e e<br />
comunque pericolosa per i costi umani<br />
sostenuti prima dell’<strong>in</strong>troduzione del Vig<strong>il</strong>e<br />
elettronico. I “trenta metri” consentono<br />
<strong>in</strong>vece <strong>il</strong> passaggio di tutti i mezzi<br />
pubblici (qu<strong>in</strong>di favoriscono l’efficienza)<br />
e consentono al traffico “<strong>in</strong>terno” di poter<br />
ut<strong>il</strong>izzare via Senese verso Porta Romana,<br />
limitando anche non ultimo l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />
ambientale.<br />
Nel r<strong>in</strong>graziare dell’attenzione saluto<br />
cordialmente,<br />
Lettera firmata<br />
“SENSO UNICO,<br />
SOLUZIONE GIUSTA”<br />
Spett.le <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,<br />
salve. In questi giorno ho ricevuto la<br />
Vs. copia gratuita Anno III N. 54 del<br />
05/10/2009 Q3. Visto che abito <strong>in</strong> via del<br />
Podestà, mi sono subito <strong>in</strong>teressato ai<br />
vs. articoli di pag. 3, <strong>in</strong> particolar modo al<br />
riquadro “Focus” con fondo celeste. Penso<br />
che <strong>il</strong> dovere di cronaca è giusto, ma<br />
riportare <strong>in</strong>esattezze “molto evidenti” sia<br />
grave. Chi ha scritto questo articolo non<br />
so se ha mai fatto la strada <strong>in</strong> questione,<br />
per tutto <strong>il</strong> suo percorso. Vorrei precisare<br />
che con l’attuazione della “Zcs 6” dal<br />
2008, <strong>in</strong> via del Podestà sono solo state<br />
istituite le strisce “bianche” per residenti<br />
con relativi cartelli che regolamentano<br />
la sosta. Di zone adibite alla sosta mista<br />
con strisce “blu”, manco la traccia. Queste<br />
sono state messe solo <strong>in</strong> via Senese,<br />
zona Due Strade e zona via Accursio. Per<br />
<strong>il</strong> nuovo Codice della strada, e relative<br />
regolamentazioni, l’aver messo a norma<br />
i parcheggi per residenti di via del Podestà,<br />
ha obbligato l’Amm<strong>in</strong>istrazione<br />
Comunale a dover verificare l’esatto spazio<br />
disponib<strong>il</strong>e di sede stradale atta alla<br />
libera circolazione nei due sensi di marcia.<br />
<strong>Il</strong> non rispetto di questi limiti <strong>in</strong> molti<br />
tratti di via del Podestà, ha costretto <strong>il</strong><br />
Comune di Firenze a mettere tale via a<br />
senso unico. So molto bene che “prima”<br />
non c’era, e che i residenti si “arrangiavano”,<br />
ma rimaneva e rimane molto alto <strong>il</strong><br />
rischio di <strong>in</strong>gorghi <strong>in</strong> certe ore della matt<strong>in</strong>a<br />
e del pomeriggio, specie per i movimenti<br />
relativi alle scuole… con pulm<strong>in</strong>i<br />
del Comune <strong>in</strong>castrati tra un’auto ed <strong>il</strong><br />
muro; autisti privati poco pratici ad <strong>in</strong>contri<br />
ravvic<strong>in</strong>ati con specchietti, e molti<br />
atri esempi che creano blocchi del traffico<br />
con relativi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amenti ambientali.<br />
L’aver istituito questo tipo di senso unico,<br />
cioè da Firenze-Due strade verso <strong>il</strong> Galluzzo,<br />
anche se a me come a tanti altri<br />
provoca un allungamento dei ch<strong>il</strong>ometri<br />
per andare a lavoro, è la soluzione giusta,<br />
perché crea una circolazione rotatoria<br />
di tutto <strong>il</strong> traffico abbastanza omogenea<br />
tra via Senese, via del Podestà, via<br />
G. S<strong>il</strong>vani… Se venisse <strong>in</strong>vertito <strong>il</strong> senso<br />
di marcia <strong>in</strong> via del Podestà, creerebbe<br />
solo una nuova corsia preferenziale per<br />
chi proviene dalla Cassia (Siena e zone<br />
sud di Firenze ) con relativo <strong>in</strong>gorgo<br />
nell’imbuto delle Due Strade. Per quanto<br />
riguarda poi <strong>il</strong> problema dei commercianti<br />
della zona, con tutto <strong>il</strong> rispetto,<br />
penso che sbagl<strong>in</strong>o. Sì, avranno problemi<br />
per far parcheggiare i clienti, ma l’attuale<br />
senso unico dovrebbe creare solo<br />
pochi problemi, perché le attività commerciali<br />
sono concentrate alle estremità<br />
della via/e <strong>in</strong> questione. Zona Galluzzo<br />
f<strong>in</strong>o al cimitero è a doppio senso, qu<strong>in</strong>di<br />
chi proviene dalla piazza del Galluzzo ha<br />
libertà di movimento <strong>in</strong> entrambi i sensi<br />
oltre a chi arriva dalle Due Strade col<br />
senso unico verso <strong>il</strong> Galluzzo; altresì, per<br />
le Due Strade non crea problemi, perché<br />
ci si può arrivare da via Senese e da via di<br />
Malavolta, che comunque si immette <strong>in</strong><br />
via Senese all’altezza del capol<strong>in</strong>ea della<br />
l<strong>in</strong>ea Ataf “11”. Forse la giusta osservazione<br />
<strong>in</strong>dicata negli articoli di pag. 3 è<br />
l’abolizione della corsia preferenziale di<br />
via Senese /S. Gaggio, <strong>in</strong> modo da d<strong>il</strong>uire<br />
tutto <strong>il</strong> traffico proveniente dalla Cassia<br />
su due direttrici, anche se poi c’è la strettoia<br />
all’altezza dello “Scientifico” e Porta<br />
Romana con la rotatoria.<br />
Alberto Bottai<br />
“MEGLIO RIPRISTINARE<br />
IL DOPPIO SENSO”<br />
Sono una residente di via del Podestà,<br />
e vorrei precisare una frase del vostro<br />
articolo sul <strong>Reporter</strong> di ottobre: nell’articolo<br />
“Due proposte per risolvere <strong>il</strong> “caso”<br />
di via del Podestà”, quando scrivete “...la<br />
creazione del parcheggio... fatta eccezione<br />
per le due estremità che tutt’ora<br />
rimangono a doppio senso...”(Magari!).<br />
Se così fosse non ci sarebbe polemica:<br />
<strong>in</strong>fatti se avessero lasciato anche a noi <strong>il</strong><br />
doppio senso verso le Due Strade, almeno<br />
ai frontisti, andava bene. Ma <strong>il</strong> doppio<br />
senso è solo dal cimitero verso <strong>il</strong> Galluzzo.<br />
A noi della strada di via del Podestà<br />
non ci <strong>in</strong>terpellano mai: noi non vogliamo<br />
<strong>il</strong> senso unico “verso le Due Strade”<br />
perché tornerebbe <strong>il</strong> gran traffico per<br />
le macch<strong>in</strong>e che vengono dai paesi limitrofi<br />
(Tavarnuzze, Impruneta, ecc...).<br />
Meglio allora riprist<strong>in</strong>are <strong>il</strong> doppio senso,<br />
almeno spendiamo meno di carburante.<br />
Questo per precisare,<br />
W<strong>il</strong>ma D<strong>il</strong>li<br />
“SERVIREBBERO GALLERIA<br />
E ROTATORIA”<br />
Gent<strong>il</strong>e <strong>Reporter</strong>,<br />
l’articolo “Soltanto Due Strade portano<br />
a Firenze” mi pare si soffermi più sui par-
lettere<br />
43<br />
cheggi che sulla viab<strong>il</strong>ità. Un giorno, più<br />
o meno lontano, <strong>il</strong> “by-pass” del Galluzzo<br />
sarà aperto al traffico, e però nulla – a<br />
quanto ne so – è stato progettato per<br />
rendere scorrevole <strong>il</strong> flusso di veicoli diretti<br />
a Firenze. L’attuale viab<strong>il</strong>ità alle Due<br />
Strade può reggere al più una corrente<br />
di traffico (senso unico verso la città); per<br />
la corrente <strong>in</strong> uscita occorre – a mio avviso<br />
– progettare e realizzare una piccola<br />
galleria di cento metri circa (e due sole<br />
corsie), previa espropriazione dell’area<br />
al <strong>centro</strong> delle Due Strade ut<strong>il</strong>izzata dal<br />
distributore di benz<strong>in</strong>a e di piccola parte<br />
del terreno adibito a vivaio. <strong>Il</strong> costo<br />
dell’<strong>in</strong>tervento dovrebbe essere relativamente<br />
modesto. Altro <strong>in</strong>tervento a<br />
mio avviso ut<strong>il</strong>e sarebbe una rotatoria<br />
di adeguate dimensioni all’<strong>in</strong>crocio via<br />
TRAFFICO AL GALLUZZO,<br />
LA MIA PROPOSTA<br />
Abito al Galluzzo dal 1971 e sono sem<strong>in</strong>via<br />
la tua segnalazione<br />
alla nostra redazione<br />
redazione@<strong>il</strong>reporter.it<br />
“VIA DEL PODESTÀ, IL MIO CONSIGLIO DA ABITANTE”<br />
Buongiorno,<br />
scusate se mi rivolgo direttamente a Voi, cosa che mi sarebbe impossib<strong>il</strong>e senza<br />
le e-ma<strong>il</strong>. Vorrei fare una proposta <strong>in</strong> merito alla viab<strong>il</strong>ità di via del Podestà. Si parla<br />
sul giornale <strong>Reporter</strong> di un “comitato” per me assolutamente sconosciuto. Ci sono<br />
molte lamentele e problemi sulla viab<strong>il</strong>ità di via del Podestà. Io ho sentito queste<br />
lamentele e mi sono detto: sentiamo <strong>il</strong> S<strong>in</strong>daco o chi può fare qualcosa con chi di<br />
competenza. La proposta: lasciare tutto come è ora con <strong>il</strong> senso unico verso <strong>il</strong> Galluzzo<br />
e le aree di parcheggio come ora (questo accontenta le persone abitanti nella<br />
parte alta di via del Podestà dall’<strong>in</strong>crocio con via Martell<strong>in</strong>i e piazza Acciaiuoli). Istituire<br />
<strong>il</strong> doppio senso di marcia nella parte bassa di via del Podestà, cioè dall’<strong>in</strong>crocio<br />
con via Martell<strong>in</strong>i f<strong>in</strong>o all’<strong>in</strong>nesto <strong>in</strong> via di Malavolta (questo accontenta gli abitanti<br />
di via del Podestà compresi fra via Martell<strong>in</strong>i e via di Malavolta). La cosa non comporterebbe<br />
altro che <strong>il</strong> cambio della segnaletica all’<strong>in</strong>crocio con via Martell<strong>in</strong>i. Sembra<br />
banale ma secondo me, che ho sentito gli umori di un po’ di persone, sarebbe<br />
l’uovo di Colombo perché con un piccolo <strong>in</strong>tervento riuscirebbe ad accontentare<br />
molte più persone di ora. Infatti coloro che abitano nella parte bassa attualmente<br />
son costretti ad andare sempre verso via S<strong>il</strong>vani ed al Galluzzo <strong>in</strong>tasando ancora<br />
di più via S<strong>il</strong>vani (con le code che ci sono). Con <strong>il</strong> doppio senso nel tratto da via<br />
Martell<strong>in</strong>i a via di Malavolta (senza nessun problema sulle soste) si aprirebbe anche<br />
un alleggerimento di traffico su via S<strong>il</strong>vani <strong>in</strong> quanto sarebbe possib<strong>il</strong>e raggiungere<br />
<strong>il</strong> <strong>centro</strong> delle Due Strade senza passare dal Galluzzo. Che ne pensate? Si può fare?<br />
Grazie m<strong>il</strong>le per l’attenzione, scusate se sono stato troppo lungo, ma a volte una<br />
proposta da chi ci abita senza fare troppe polemiche o creare fantomatici comitati,<br />
può aiutare la Pubblica Amm<strong>in</strong>istrazione a svolgere <strong>il</strong> diffic<strong>il</strong>e compito di mettere<br />
tutti d’accordo.<br />
Dist<strong>in</strong>ti saluti,<br />
Zei Saverio<br />
Gent<strong>il</strong>e signor Saverio,<br />
come può vedere, la sua non è l’unica lettera arrivata alla nostra redazione sul tema<br />
della viab<strong>il</strong>ità e dei parcheggi alle Due Strade e <strong>in</strong> via del Podestà. Pubblichiamo<br />
con piacere gli <strong>in</strong>terventi degli abitanti della zona, ognuno con <strong>il</strong> proprio consiglio,<br />
la propria proposta o semplicemente con la propria valutazione sulla questione.<br />
Sono <strong>in</strong>fatti d’accordo con lei quando sostiene che le proposte avanzate da chi<br />
abita <strong>in</strong> una certa zona siano molto ut<strong>il</strong>i, se non altro per la conoscenza che solo<br />
i residenti possono averne. Ed è per questo che abbiamo deciso di dare spazio a<br />
tutte le lettere e le e-ma<strong>il</strong> ricevute sul tema, per portare avanti un dibattito <strong>in</strong>iziato<br />
con la pubblicazione, su <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> del Quartiere 3 di ottobre, di una pag<strong>in</strong>a dedicata<br />
alla viab<strong>il</strong>ità di Due Strade e d<strong>in</strong>torni, ai suoi problemi e alle possib<strong>il</strong>i soluzioni.<br />
Proprio la viab<strong>il</strong>ità, come è logico, è uno degli argomenti che <strong>in</strong>teressano di più i<br />
nostri lettori, e che causano dibattiti – a volte anche piuttosto accesi – non solo tra<br />
i cittad<strong>in</strong>i e le istituzioni, ma anche tra gli stessi fiorent<strong>in</strong>i, ognuno pronto a presentare<br />
la propria “ricetta”. Penso però che, soprattutto nei casi più delicati e maggiormente<br />
“sentiti” dalla popolazione – come quello di Due Strade e via del Podestà – <strong>il</strong><br />
dibattito sia più che mai positivo. Perché ogni segnalazione, ogni proposta e ogni<br />
esperienza può essere ut<strong>il</strong>e, a chi è <strong>in</strong>caricato di assumere decisioni, per prendere<br />
quella giusta, ascoltando sempre <strong>il</strong> parere di coloro a cui queste decisioni sono rivolte,<br />
ovvero i cittad<strong>in</strong>i. Per questo, <strong>in</strong>vito tutti voi lettori a cont<strong>in</strong>uare a mandare i<br />
vostri contributi, su questo come su altri casi. Per cercare di “aiutare” - ognuno con<br />
<strong>il</strong> proprio ruolo – chi di dovere.<br />
Matteo Franc<strong>in</strong>i<br />
del Gelsom<strong>in</strong>o-viale Torricelli e viale<br />
del Poggio Imperiale, salvaguardando<br />
ovviamente <strong>il</strong> valore paesistico di questi<br />
viali. Alla rotatoria potrebbe essere<br />
dedicato un terzo circa di un’area già di<br />
proprietà comunale attualmente adibita<br />
a deposito di pietre; e soltanto un paio<br />
di alberi, fortemente <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ati e perciò<br />
pericolosi, dovrebbero essere abbattuti.<br />
Tra l’altro l’esistente semaforo non tiene<br />
conto della forte variazione dei volumi<br />
di traffico nelle diverse ore della giornata.<br />
R<strong>in</strong>grazio per l’attenzione,<br />
Franco Favera<br />
pre stata contenta di abitare <strong>in</strong> questo<br />
piccolo paese, sempre nel comune di Firenze.<br />
Ci sono bellissimi giard<strong>in</strong>i, <strong>il</strong> mercato,<br />
un supermercato troppo piccolo,<br />
molti negozi hanno chiuso e a volte<br />
dobbiamo andare <strong>in</strong> <strong>centro</strong> per trovare<br />
ciò che ci occorre . <strong>Il</strong> disagio più grande<br />
è <strong>il</strong> traffico, vorrei sapere perché quando<br />
le auto vengono da Certosa-Tavarnuzze,<br />
non possono voltare a destra <strong>in</strong> via<br />
Gianfigliazzi e poi fare <strong>il</strong> giro della piazza<br />
sempre sulla destra e immettersi poi <strong>in</strong><br />
via G. S<strong>il</strong>vani, anche da qui si può andare<br />
a Firenze, ma si va verso Impruneta,<br />
Casc<strong>in</strong>e del Riccio e a tante abitazioni<br />
lungo la via S<strong>il</strong>vani che ha molte contrade.<br />
Invece siamo costretti a fare lunghe<br />
code perché siamo obbligati a passare<br />
a diritto f<strong>in</strong>o al semaforo di via Senese e<br />
solo qui girare a destra per via S<strong>il</strong>vani. Altri<br />
disagi di traffico sono evidenti perché<br />
si fanno sempre f<strong>il</strong>e lunghe, speriamo<br />
che si risolveranno. <strong>Il</strong> mio suggerimento<br />
potrebbe dim<strong>in</strong>uire <strong>il</strong> disagio? Potrebbe<br />
essere preso <strong>in</strong> considerazione?<br />
Saluti,<br />
Alda<br />
“VIA MARTELLINI, PROTEGGIAMO<br />
IL TABERNACOLO”<br />
Buongiorno,<br />
scrivo queste poche righe per segnalare<br />
un fatto che spero possa <strong>in</strong>teressare<br />
di essere segnalato. In via Martell<strong>in</strong>i (c’è<br />
<strong>il</strong> Palagio dei Corb<strong>in</strong>elli <strong>in</strong> pietoso stato<br />
di abbandono) vic<strong>in</strong>o al n.12 c’è un tabernacolo<br />
ancora di più <strong>in</strong> pietoso stato<br />
di abbandono. Passando davanti ho<br />
notato che sia <strong>il</strong> palazzo, le f<strong>in</strong>estre ed<br />
<strong>il</strong> tabernacolo sono stati fatti oggetto<br />
di una sassaiola con grosse pietre. <strong>Il</strong> tabernacolo<br />
(ho fatto una piccola ricerca)<br />
dovrebbe essere una “Deposizione dalla<br />
Croce” attribuita a Cosimo Rosselli (dal<br />
Carocci e su alcune guide di Firenze).<br />
Ora, <strong>in</strong>dipendentemente da chi sia <strong>il</strong><br />
pittore, credo che dovrebbe essere protetta<br />
prima che venga completamente<br />
distrutta. Cosa che è già avvenuta per<br />
l’altro tabernacolo sulla stessa proprietà<br />
all’angolo fra via Camm<strong>il</strong>lo Barni e via del<br />
Borghetto, che quando ero ragazzo ancora<br />
c’era qualcosa di dip<strong>in</strong>to. Un po’ di<br />
tempo fa feci delle foto del tabernacolo<br />
<strong>in</strong> questione, che vi allego. Vediamo se si<br />
può proteggere almeno dai vandali.<br />
Grazie per l’attenzione, dist<strong>in</strong>ti saluti,<br />
Saverio Zei<br />
“BUS TURISTICI IN SOSTA<br />
COL MOTORE ACCESO”<br />
Cara redazione,<br />
vi seguo tutte le volte con molta attenzione,<br />
e stavolta ho deciso di dire anch’io<br />
la mia. Vi scrivo per segnalarvi una situazione<br />
che, oggi che si parla tanto di<br />
<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, di polveri sott<strong>il</strong>i e altre<br />
amenità sim<strong>il</strong>i, è del tutto assurda, nociva,<br />
deleteria.. <strong>in</strong>somma, uno schifo!!!!<br />
Nel piazzale antistante la pisc<strong>in</strong>a Costoli<br />
e nel piazzale antistante la curva Maratona<br />
stazionano abitualmente dec<strong>in</strong>e di<br />
bus turistici e sempre, d’estate perché è<br />
caldo d’<strong>in</strong>verno perché è freddo, rigorosamente<br />
col motore acceso!!!!! È uno<br />
schifo, un obbrobrio, io una volta sono<br />
andata dai vig<strong>il</strong>i lì vic<strong>in</strong>i e ho pers<strong>in</strong>o segnalato<br />
questa cosa ad un collega che fa<br />
parte della giunta Renzi, ma non è <strong>cambia</strong>to<br />
assolutamente nulla. Non vi dico <strong>il</strong><br />
puzzo che si sente passando di lì, visto<br />
che entrambe queste “piazzole” sono<br />
conf<strong>in</strong>anti con la pista ciclab<strong>il</strong>e, ed io e<br />
mio figlio (come tanti genitori con bamb<strong>in</strong>i)<br />
passiamo spesso di lì respirando<br />
ahimè quell’aria mefitica... Ma non è proprio<br />
possib<strong>il</strong>e stoppare quest’<strong>in</strong>decenza<br />
e allontanare def<strong>in</strong>itivamente dalla città<br />
questi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>atori ambulanti????????? O<br />
obbligarli, con multe salatissime, a stare<br />
col motore rigorosamente spento???????<br />
Oggi, nel 2009, che la situazione ambientale<br />
del nostro pianeta è allo sfascio<br />
dobbiamo ancora sopportare questo<br />
schifo??? Voglio scrivere anche alla redazione<br />
di “buongiorno regione” di Rai3<br />
per mostrare questa <strong>in</strong>decenza.. ma ho<br />
veramente poca fiducia… specie poi<br />
quando leggo lettere come quella pubblicata<br />
sull’ultimo numero, scritta da un<br />
<strong>in</strong>qualificab<strong>il</strong>e soggetto che si lamenta<br />
delle bici parcheggiate... le rastrelliere<br />
sono poche, pochissime e dovreste<br />
al contrario tutti r<strong>in</strong>graziarci, noi che ci<br />
muoviamo solo su due ruote, perché<br />
se fosse per noi tutti questi problemi<br />
sull’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento non esisterebbero<br />
neppure!!!!!!!!!! Grazie per l’ascolto,<br />
Una fiorent<strong>in</strong>a <strong>in</strong>dignata<br />
ALLA RICERCA DELLA<br />
RASTRELLIERA<br />
Volevo rispondere al “fiorent<strong>in</strong>o <strong>in</strong>dignato”<br />
riguardo al problema delle biciclette<br />
legate ai pali lungo i marciapiedi: lo sa <strong>il</strong><br />
lettore che a volte si gira anche 30 m<strong>in</strong>uti<br />
alla ricerca di una rastrelliera libera?<br />
E che la frustrazione di non trovare uno<br />
spazio libero è enorme??? Cosa dovremmo<br />
fare, mangiarcele le bici? Inoltre lasciarla<br />
solo con la catena, senza legarla<br />
ad un palo vuol dire automaticamente<br />
farsela rubare (a me l’hanno già fatto 7<br />
volte <strong>in</strong> dieci anni!!!). Qu<strong>in</strong>di la pregherei<br />
di essere meno <strong>in</strong>tollerante, riconoscendo<br />
piuttosto che <strong>il</strong> nostro pedalare contribuisce<br />
non poco ad abbassare <strong>il</strong> livello<br />
di <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, f<strong>in</strong> troppo alto nella<br />
nostra “bella Firenze”. E quando troverà<br />
una bici sulla strada, forse le costerà un<br />
po’ meno scansarla.<br />
Un ciclista stanco di luoghi comuni<br />
RETTIFICA<br />
VILLA POZZOLINI,<br />
QUALIFICA ERRATA<br />
Sull’ultimo numero de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> (ottobre<br />
2009), nell’articolo riguardante V<strong>il</strong>la<br />
Pozzol<strong>in</strong>i, comparso nell’edizione del Q5,<br />
avevamo erroneamente parlato di Anna<br />
Micheletti come di operatrice di biblioteca.<br />
In realtà, la sua qualifica è quella di Istruttore<br />
direttivo culturale del laboratorio l<strong>in</strong>guistico.<br />
Ci scusiamo per l’imprecisione con<br />
l’<strong>in</strong>teressata e con i lettori.
segnalazioni a redazione@<strong>il</strong>reporter.it<br />
Concerti<br />
Gianna Nann<strong>in</strong>i<br />
19 e 20 Novembre<br />
Nelson Mandela Forum<br />
“Per me <strong>il</strong> sogno – dice Gianna<br />
Nann<strong>in</strong>i - non è una fuga dalla realtà,<br />
ma <strong>il</strong> transito ad una realtà altra,<br />
parallela, <strong>in</strong> cui <strong>il</strong> nostro io talvolta si<br />
trasferisce, e che non ci appartiene<br />
di meno”. Ovvio dunque che l’artista<br />
senese <strong>in</strong>titoli “Giannadream - Solo i<br />
Sogni Solo Veri” <strong>il</strong> suo nuovo album,<br />
che “mi rispecchia <strong>in</strong> toto”: anche<br />
perché dimostra che accanto alla<br />
dimensione più carnale della Gianna<br />
di sempre, c’è quella più metafisica,<br />
che ha a che fare con l’esoterismo<br />
ed è altrettanto sua, qu<strong>in</strong>di vera. Del<br />
resto le stesse musiche rispecchiano,<br />
emblematicamente, questa fert<strong>il</strong>e<br />
duplicità: archi flessuosi che sposano<br />
<strong>il</strong> passo impaziente delle chitarre, <strong>il</strong><br />
rock che una volta di più si spalanca<br />
al s<strong>in</strong>fonismo, ma anche alle<br />
atmosfere africane di “Maledetto<br />
ciao” o agli ammiccamenti voodoo di<br />
“Bambol<strong>in</strong>a”, dove la voce stregata<br />
di Gianna esce da se stessa e vola<br />
<strong>in</strong> un altro mondo. C’è, a conc<strong>il</strong>iare<br />
magicamente questi opposti,<br />
l’arrangiatore W<strong>il</strong> Malone con <strong>il</strong> suo<br />
poliedrico senso dell’amalgama, e ci<br />
sono le melodie ampie, rotonde, così<br />
tipiche della Nann<strong>in</strong>i e di quello che<br />
anni addietro venne def<strong>in</strong>ito <strong>il</strong> suo<br />
“heavy Pucc<strong>in</strong>i style”.<br />
PSP - Ph<strong>il</strong>liphs, Saisse,<br />
Pallad<strong>in</strong>o<br />
23 Novembre<br />
Viper Theatre<br />
PSP è una di quelle fusioni<br />
musicali e s<strong>in</strong>ergie che sfidano<br />
le categorizzazioni. <strong>Il</strong> talento<br />
collaborativo di questo trio di<br />
musicisti straord<strong>in</strong>ariamente dotati ha<br />
virtualmente attraversato <strong>il</strong> mondo ed<br />
ogni genere musicale. Nell’arco degli<br />
ultimi trent’anni hanno suonato con<br />
la crema della musica pop, gente del<br />
calibro dei Roll<strong>in</strong>g Stones, gli Who,<br />
Eric Clapton, Jeff Beck, i Toto, David<br />
Bowie, John Mayer, Chaka Khan<br />
e Paul Simon, tanto per nom<strong>in</strong>are<br />
alcune icone di una sbalorditiva lista<br />
troppo lunga da elencare. L’ensemble<br />
dei PSP <strong>in</strong>clude un frenetico <strong>in</strong>glese,<br />
un <strong>in</strong>tenso francese e un tranqu<strong>il</strong>lo<br />
gallese che rispondono ai nomi<br />
del batterista Simon Ph<strong>il</strong>lips, <strong>il</strong><br />
pianista-tastierista Ph<strong>il</strong>ippe Saisse<br />
ed <strong>il</strong> bassista P<strong>in</strong>o Pallad<strong>in</strong>o. I tre si<br />
conoscono e condividono rispetto<br />
reciproco f<strong>in</strong> dagli <strong>in</strong>izi della loro<br />
carriera, ma raramente hanno<br />
lavorato assieme, e mai tutti e tre allo<br />
stesso tempo.<br />
Tommy Emmanuel<br />
28 novembre<br />
Saschall<br />
W<strong>il</strong>liam Thomas Emmanuel é ritenuto<br />
<strong>in</strong>discutib<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> miglior chitarrista<br />
australiano, ed uno tra i migliori al<br />
mondo. E’ esecutore e compositore di<br />
gran parte dei brani che compongono<br />
<strong>il</strong> suo br<strong>il</strong>lante repertorio. F<strong>in</strong> dagli<br />
<strong>in</strong>izi viene fortemente <strong>in</strong>fluenzato da<br />
due grandissimi artisti: Chet Atk<strong>in</strong>s ed<br />
Hank Marv<strong>in</strong>. Tra i suoi riconoscimenti<br />
spiccano una nom<strong>in</strong>ation al Grammy<br />
Award nel 1998 con Chet Atk<strong>in</strong>s per <strong>il</strong><br />
C.D. The Day F<strong>in</strong>gerpickers took over<br />
the world e la vittoria del Nammy<br />
(Nashv<strong>il</strong>le Music Award) nel 1997.<br />
Partecipa <strong>in</strong>sieme al fratello Ph<strong>il</strong> alla<br />
cerimonia conclusiva alle Olimpiadi<br />
di Sidney 2000. Moltissime le sue<br />
collaborazioni con artisti di fama<br />
mondiale quali Sir George Mart<strong>in</strong><br />
(produttore e guida dei Beatles),<br />
Stevie Wonder, Erik Clapton, Michael<br />
Bolton, Chet Atk<strong>in</strong>s, T<strong>in</strong>a Turner, Cliff<br />
Richard, Olivia Newton John, John<br />
Denver, Hank Marv<strong>in</strong>, Bruce Welch,<br />
Joan Armatrad<strong>in</strong>g, Robben Ford,<br />
Albert Lee, Larry Carlton, James<br />
Burton, T<strong>in</strong>a Arena e John Farnham,<br />
I Pooh (con i quali ha partecipato<br />
al Tour 2001) e recentemente B<strong>il</strong>l<br />
Wyman (storico bassista dei Roll<strong>in</strong>g<br />
Stones con <strong>il</strong> quale ha effettuato una<br />
serie di concerti <strong>in</strong> Ingh<strong>il</strong>terra).<br />
Hi-fi bar<br />
Tutti i lunedì<br />
Club 21<br />
Una serata che andrà avanti per tutta<br />
la stagione, dedicata agli amanti della<br />
clubb<strong>in</strong>g e delle basse frequenze<br />
della Uk Garage. In consolle le realtà<br />
fiorent<strong>in</strong>e più affermate oltre a ospiti<br />
speciali e nuove leve della dubstep<br />
e della fidget. Com<strong>in</strong>cia la stagione<br />
al Club 21 (ex Andromeda, via de’<br />
Cimatori). Tutti i lunedì dalle 23.<br />
Teatro<br />
L’ultimo Pulc<strong>in</strong>ella<br />
Dal 10 al 14 novembre<br />
Teatro della Pergola<br />
L’ultimo Pulc<strong>in</strong>ella <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m di Maurizio<br />
Scaparro con Massimo Ranieri è<br />
l’ideale anteprima alla lunga stagione<br />
teatrale. C<strong>in</strong>que le proiezioni ospitate<br />
nel Salonc<strong>in</strong>o della Pergola a partire<br />
da martedì 10 novembre f<strong>in</strong>o a<br />
sabato 14 novembre. Terzo f<strong>il</strong>m<br />
del regista, presentato lo scorso<br />
autunno come evento speciale del<br />
festival di Roma, e appena rientrato<br />
dal grande successo del festival di<br />
Annecy, è un’altra tappa del lavoro<br />
e dello sforzo profuso da Scaparro<br />
<strong>in</strong> decenni di attività tesi a serrare<br />
<strong>in</strong>contri e confronti tra arti e territori.<br />
C<strong>in</strong>ema è Teatro è <strong>il</strong> progetto che<br />
accompagna le proiezioni de L’ultimo<br />
Pulc<strong>in</strong>ella nei teatri italiani: alla<br />
Pergola <strong>in</strong>vito gratis alla visione<br />
per i fedelissimi, ovvero per tutti gli<br />
abbonati della formula Completo, per<br />
gli altri abbonati <strong>il</strong> prezzo simbolico<br />
di 3 euro, per tutti gli altri <strong>il</strong> biglietto è<br />
contenuto a 5 euro.<br />
La strana coppia<br />
Dal 17 al 22 novembre<br />
Teatro della Pergola<br />
Due signore della scena italiana,<br />
Mariangela D’Abbraccio e Elisabetta<br />
Pozzi, sciolgono <strong>il</strong> sipario del<br />
palcoscenico <strong>il</strong> 17 novembre.<br />
Sono nuovamente <strong>in</strong>sieme, dopo<br />
l’esperienza della Maria Stuarda<br />
di Dacia Mara<strong>in</strong>i, nella versione<br />
femm<strong>in</strong><strong>il</strong>e de La Strana coppia di<br />
Ne<strong>il</strong> Simon. La commedia debuttava<br />
a Broadway nel 1965 con la regia di<br />
Mike Nichols: Art Carney nella parte<br />
di Oscar, e Walter Matthau <strong>in</strong> quella<br />
di Felix. Del 1968 è la trasposizione<br />
c<strong>in</strong>ematografica diretta da Gene<br />
Saks e conferma <strong>il</strong> più felice dei<br />
sodalizi artistici tra Walter Matthau<br />
e Jack Lemmon. Nei ruoli dei due<br />
grandi attori, e <strong>in</strong> quelli che già sono<br />
stati per la scena italiana di Rossella<br />
Falk e Monica Vitti, si calano oggi<br />
Mariangela D’Abbraccio ed Elisabetta<br />
Pozzi riavvic<strong>in</strong>ando la commedia alle<br />
vicende quotidiane, spesso comuni<br />
delle donne contemporanee.<br />
<strong>Il</strong> Marito der mi’ figliolo<br />
Dal 20 al 22 Novembre<br />
Teatro di Rifredi<br />
Tutto l’umorismo livornese <strong>in</strong> un<br />
tema di grande attualità: i matrimoni<br />
omosessuali. Pancacc<strong>in</strong>i nel corso<br />
degli anni ha sempre osservato<br />
quello che succedeva nella realtà<br />
italiana, riflessa nello specchio<br />
del borgo, affrontando tantissimi<br />
argomenti di attualità: trentac<strong>in</strong>que<br />
anni fa trattava con la sua prima<br />
commedia Separazione alla livornese<br />
<strong>il</strong> tema allora caldo del divorzio, ed a<br />
questa ne sono seguite molte altre<br />
su tanti temi, dai falsi <strong>in</strong>validi f<strong>in</strong>o alle<br />
case chiuse.<br />
Disney live<br />
Dal 25 al 29 novembre<br />
Nelson Mandela Forum<br />
Topol<strong>in</strong>o, M<strong>in</strong>nie, Paper<strong>in</strong>o e Pippo<br />
accompagnano <strong>il</strong> pubblico <strong>in</strong> un<br />
emozionante viaggio nel mondo<br />
<strong>in</strong>cantato di tre storie Disney senza<br />
tempo: Biancaneve, Cenerentola e<br />
la Bella e la Bestia. Quando si apre <strong>il</strong><br />
sipario sulla nuovissima produzione<br />
teatrale “Disney Live!” presenta le più<br />
belle fiabe Disney, <strong>il</strong> pubblico viene<br />
trasportato <strong>in</strong> un’avventura <strong>in</strong>cantata<br />
che ripercorre le appassionanti<br />
storie di Biancaneve e i Sette<br />
Nani; Cenerentola, e La Bella e la<br />
Bestia. Topol<strong>in</strong>o, M<strong>in</strong>nie, e oltre 25<br />
personaggi, fanno la loro apparizione<br />
<strong>in</strong> questo spettacolo dal vivo che<br />
porta <strong>in</strong> scena i momenti più magici<br />
delle 3 storie <strong>in</strong> un’esperienza che si<br />
rivelerà <strong>in</strong>dimenticab<strong>il</strong>e per grandi e<br />
bamb<strong>in</strong>i.<br />
Più di prima<br />
20 e 21 Novembre<br />
Teatro Pucc<strong>in</strong>i<br />
<strong>Il</strong> one man show di alessandro<br />
Siani, porta <strong>in</strong> scena la sua<br />
<strong>in</strong>confondib<strong>il</strong>e e dirompente carica<br />
comica, affrontando attraverso i suoi<br />
monologhi più riusciti, <strong>in</strong> maniera<br />
straord<strong>in</strong>ariamente irriverente e<br />
co<strong>in</strong>volgente, argomenti che spaziano<br />
della satira di costume alla vita di<br />
tutti i giorni. Crea uno spettacolo vivo<br />
ed <strong>in</strong>ebriante, miscela di un’<strong>in</strong>sieme<br />
di opere d’autore e di estemporanei<br />
momenti comici legati <strong>in</strong> special<br />
modo alla dissacrazione di quei<br />
luoghi comuni di cui tanto si nutre<br />
l’atmosfera partenopea<br />
Le fiamme e la ragione.<br />
Giordano bruno, Campo de’<br />
fiori, 17 gennaio 1600<br />
27 Novembre<br />
Teatro Pucc<strong>in</strong>i<br />
Arriva un nuovo progetto di<br />
s<strong>in</strong>cretismo scientifico, culturale,<br />
teatrale, portato sul palcoscenico dal<br />
grande giornalista Corrado Augias,<br />
che presenta una delle pag<strong>in</strong>e più<br />
tragiche del pensiero scientifico<br />
e culturale del nostro paese,<br />
l’assass<strong>in</strong>io mediante condanna<br />
al rogo di Giordano Bruno, uno dei<br />
massimi geni della storia della cultura<br />
occidentale.<br />
Va dove ti porta <strong>il</strong> clito<br />
Dal 3 al 6 dicembre<br />
Teatro Pucc<strong>in</strong>i<br />
Parodia “pornografica e blasfema” di<br />
un bestseller famigerato, satira che<br />
fu oggetto di una querelle giudiziaria<br />
che si risolse con una doppia vittoria<br />
per Luttazzi (a favore del quale si<br />
schierarono i nomi più importanti<br />
della critica letteraria: Maria Corti,<br />
Guido Almansi, Patrizia Violi, Alberto<br />
Bertone, Omar Calabrese ), “Va’<br />
dove ti porta <strong>il</strong> clito” sottoponeva<br />
al vaglio di una critica corrosiva <strong>il</strong><br />
sentimentalismo melodrammatico<br />
e <strong>in</strong>sieme arrugg<strong>in</strong>ito dei valori<br />
sbandierati dal testo orig<strong>in</strong>ale.<br />
Mostre<br />
Federigo e la bottega degli<br />
Angeli<br />
F<strong>in</strong>o al 17 gennaio 2010<br />
Palazzo Davanzati<br />
L’esposizione, ideata e curata dalla<br />
stessa direttrice del Museo Rosanna<br />
Cater<strong>in</strong>a Proto Pisani, presenterà<br />
le opere del pittore, copista e<br />
restauratore Federigo Angeli che,<br />
con la bottega paterna, prese parte<br />
al restauro delle decorazioni del<br />
Palazzo agli <strong>in</strong>izi del secolo scorso.<br />
Allestita al pianterreno di Palazzo<br />
Davanzati, l’esposizione si articola <strong>in</strong><br />
diverse sezioni. Un’analisi accurata è<br />
dedicata <strong>in</strong> particolare alla personalità<br />
di Federigo Angeli e all’attività della<br />
sua bottega, mentre la sezione con i<br />
bozzetti, i disegni e le riviste <strong>il</strong>lustra i<br />
lavori effettuati dagli Angeli nelle v<strong>il</strong>le<br />
dei ricchi americani e la diffusione del<br />
‘gusto Davanzati’ oltreoceano.<br />
Betty Woodmann: l’allegra<br />
vitalità delle porcellane<br />
F<strong>in</strong>o al 15 febbraio 2010<br />
Museo delle porcellane -<br />
Palazzo Pitti<br />
Tra le prestigiose porcellane<br />
conservate alla Palazz<strong>in</strong>a del<br />
Cavaliere trovano una appropriata<br />
collocazione le creazioni colte e<br />
fantasiose di Betty Woodman, <strong>in</strong><br />
vetr<strong>in</strong>e appositamente <strong>in</strong>tegrate<br />
con l’allestimento del Museo.<br />
Le <strong>in</strong>solite porcellane di Sèvres<br />
realizzate dall’artista, sconvolgono<br />
l’idea tradizionale di “corredo da<br />
tavola apprezzato” con le loro<br />
forme imprevedib<strong>il</strong>i e l’<strong>in</strong>tensità<br />
e br<strong>il</strong>lantezza dei colori, senza<br />
tralasciare <strong>il</strong> bon ton ormai<br />
consolidato dei prestigiosi serviti<br />
amati dai regnanti.<br />
Le civ<strong>il</strong>tà del V<strong>in</strong>o dalla<br />
preistoria all’epoca<br />
contemporanea<br />
F<strong>in</strong>o al 10 gennaio<br />
Museo Archeologico<br />
I materiali esposti sono pert<strong>in</strong>enti<br />
alla sfera del v<strong>in</strong>o e testimoniano<br />
la viticoltura e la v<strong>in</strong>ificazione,<br />
<strong>il</strong> commercio e la distribuzione,<br />
i molteplici aspetti relativi al<br />
consumo della bevanda nel<br />
Mediterraneo antico, con particolare<br />
riferimento alla civ<strong>il</strong>tà greca ed<br />
etrusca. L’esposizione, corredata<br />
da una ricca documentazione di<br />
fonti iconografiche e letterarie,<br />
comprende soprattutto vasellame<br />
da banchetto di produzione attica<br />
ed etrusca, ceramiche con scene<br />
ispirate alla produzione del v<strong>in</strong>o, al<br />
mondo dionisiaco e, <strong>in</strong> particolare,<br />
al simposio; sono presenti, <strong>in</strong>oltre,<br />
lastre <strong>in</strong> terracotta con scene di<br />
vendemmia, bronzetti <strong>in</strong> tema e<br />
anfore v<strong>in</strong>arie provenienti dallo scavo<br />
delle Navi di Pisa.
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