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31 luglio 2013<br />
PAG. 7<br />
Il caso. Una donna di 49 anni alle prese con l’ex compagno<br />
Lei, il presunto stalker e sei anni di denunce «Nessuno mi<br />
tute<strong>la</strong>»<br />
L'al<strong>la</strong>rme: devo finire come Silvia?<br />
di Alessandro Mantovani<br />
La mattina del 21 luglio ha trovato <strong>la</strong> serranda del negozio annerita, <strong>la</strong> vetrina bruciata e<br />
una finestra forzata. C'era una bottiglietta rovesciata, se conteneva liquido infiammabile ce<br />
lo dirà <strong>la</strong> polizia. La signora si è spaventata, anche perché aveva letto di Silvia<br />
Caramazza, uccisa a quanto pare da un compagno con un bel curriculum da (presunto)<br />
stalker e chiusa in un conge<strong>la</strong>tore: «Ho paura. Devono trovarti in un freezer o in un fosso<br />
perché qualcuno decida di tute<strong>la</strong>rti?».<br />
Ha 49 anni, un figlio alle medie e una storia violenta, finita qualche anno fa, con il padre di<br />
suo figlio. Più volte, dal 2006, ha denunciato percosse, telefonate anonime, minacce di<br />
morte, appostamenti, pedinamenti e perfino inseguimenti rocamboleschi, quasi sempre<br />
davanti al bambino che non è più un bambino ed è seguito dai servizi sociali. Anche il<br />
fuoco non è una novità. Sua sorel<strong>la</strong> cercava di protegger<strong>la</strong> e negli anni ha subito l'incendio<br />
di tre auto e pesanti danni nel suo negozio.<br />
«Mi ha fatto terra bruciata intorno, mia sorel<strong>la</strong> è un anno che non <strong>la</strong> vedo». Come il 21<br />
luglio, però, al momento dei fatti più gravi l'ex compagno del<strong>la</strong> signora non era in zona.<br />
«Non può essere stato lui, ma ha tante persone intorno...», questo il sospetto. Il resto non<br />
è un sospetto, ci sono tabu<strong>la</strong>ti, intercettazioni, testimonianze. «Vorrei che lo capissero<br />
anche le forze dell'ordine, hanno rivoltato <strong>la</strong> mia famiglia come un c<strong>la</strong>zino ma a lui non<br />
hanno fatto mai niente», dice <strong>la</strong> signora. Lui ha dieci anni più di lei, «fa l'artigiano ma<br />
<strong>la</strong>vora poco, vive di espedienti ma gira in Mercedes e in Porsche». Ha qualche piccolo<br />
lontano precedente penale e debiti col fisco, ma anche amicizie nelle forze di polizia. «Mi<br />
fa spiare», dice lei. «È <strong>la</strong> donna del<strong>la</strong> mia vita», dice lui alle assistenti sociali.<br />
La prima denuncia <strong>la</strong> signora l'ha fatta nel 2006 «ma poi le ritiravo — racconta — perché<br />
pensavo ancora di stare con lui, per il bene di mio figlio». Oggi non le ritira più e «mi sento<br />
in colpa — ha messo a verbale nel 2011 — per essermi innamorata di un uomo del<br />
genere». Ha perso anche diversi amici, a lungo ha preso ansiolitici e ora teme per il suo<br />
negozio. Anche l'ex moglie del suo ex subì un incendio ad opera di ignoti. «Finì al<strong>la</strong> Casa<br />
delle donne ma ritirò <strong>la</strong> denuncia».<br />
Invano l'avvocato Stefania Mannino ha sollecitato <strong>la</strong> pm Laura So<strong>la</strong> a chiedere il divieto di<br />
avvicinamento previsto dal<strong>la</strong> legge sullo stalking. La pm però procede per le vie ordinarie,<br />
anche in base al<strong>la</strong> controdenuncia in cui l'uomo <strong>la</strong>menta minacce e impedimenti a vedere<br />
il figlio. Dal 2010 è a giudizio per molestie, stalking e calunnia ma <strong>la</strong> prescrizione incombe.<br />
Un altro processo si trascina a Forlì e un altro ancora comincia a novembre per stalking.<br />
«Ma gli episodi più recenti ne restano fuori — osserva l'avvocato Mannino — e i<br />
procedimenti per gli incendi rimangono contro ignoti».