V-8 Sebastiano (sul<strong>la</strong> parete a sinistra entrando) che pur avendo l’anatomia abbastanza approssimativa e lo smalto cromatico non molto raffinato, denota una buona tecnica <strong>di</strong> esecuzione. Sono <strong>di</strong> notevole interesse stilistico, invece, le due <strong>San</strong>te e il Vescovo posti al<strong>la</strong> destra dell’altare <strong>la</strong>terale considerato che hanno un ottimo smalto cromatico e un’eccellente struttura <strong>di</strong>segnativa rispetto a tutto il rimanente ciclo <strong>di</strong> affreschi. Le carnagioni delle figure sono delicate e i pigmenti sono talmente stesi bene a pennello che somigliano più a tempere che ad affreschi. In alcune pitture possiamo notare come molte parti <strong>di</strong> colore siano “sparite”, non hanno cioè resistito nel corso degli anni a causa dei tempi sbagliati <strong>di</strong> stesura dei pigmenti; probabilmente il pittore aveva steso il colore mentre avveniva <strong>la</strong> carbonatazione, ovvero ad intonaco ormai asciutto o quasi, i pigmenti non hanno quin<strong>di</strong> carbonatato. Si presume che già in passato <strong>la</strong> Chiesa possa aver subito interventi <strong>di</strong> restauro il cui risultato però, contrariamente al beneficio che avrebbe dovuto dare all’intera opera, avrebbe avuto scarsissimi risultati, a causa, soprattutto, Gui<strong>di</strong>zzolo 2004, i fratelli Giancarlo e Sergio Roverselli, tito<strong>la</strong>ri dell’Impresa e<strong>di</strong>le, control<strong>la</strong>no lo stato finale dei <strong>la</strong>vori <strong>di</strong> restauro. dell’incapacità delle persone che lo avrebbero fatto. Un esempio chiarissimo del<strong>la</strong> loro inesperienza l’abbiamo trovata tra i graffi, prima dell’avvenuto restauro, che avevano causato una parziale per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> colore dovuti all’azione <strong>di</strong> spatole e bisturi che avrebbero dovuto eliminare lo scialbo <strong>di</strong> calce che ricopriva i <strong>di</strong>pinti, non se ne conosce il motivo. La Chiesa è stata restaurata e inaugurata <strong>di</strong> recente. Ciò che appare oggi agli occhi dei visitatori è ben lontano dall’aspetto che <strong>la</strong> chiesa aveva prima delle operazioni <strong>di</strong> recupero; era infatti in pessime con<strong>di</strong>zioni: affreschi graffiati e macchiati dall’acqua piovana filtrata dal tetto e dalle finestre con i vetri rotti, crepe, <strong>la</strong>cune, ragnatele e polvere avevano reso quasi indecifrabili le figure raffigurate ma l’apertura del cantiere è stato possibile solo quando <strong>la</strong> Soprintendenza <strong>di</strong> Brescia ha permesso l’inizio dei <strong>la</strong>vori per il recupero dell’intero e<strong>di</strong>ficio: dalle fondazioni agli arre<strong>di</strong> sacri. A seguito dei <strong>la</strong>vori <strong>di</strong> recupero, si sono rinvenuti partico<strong>la</strong>ri nelle raffigurazioni, tra cui alcuni “simboli”, che hanno permesso <strong>di</strong> identificare i personaggi non riconosciuti in un primo momento a causa del degrado. Si tratta, infatti, <strong>di</strong> elementi che caratterizzano i personaggi ritratti e che erano “nascosti” prima d’ora a causa delle con<strong>di</strong>zioni dell’affresco; sono quin<strong>di</strong> importanti “scoperte” che senza l’intervento <strong>di</strong> restauro sarebbero rimaste ce<strong>la</strong>te nel <strong>di</strong>pinto. Va tuttavia segna<strong>la</strong>to che, a restauri completati, oggi sarebbe utile uno stu<strong>di</strong>o più approfon<strong>di</strong>to delle pitture, al fine <strong>di</strong> poterle meglio datare e schedare. Questo perché, durante le operazioni <strong>di</strong> recupero degli affreschi, sarebbero emersi elementi che fanno pensare a nuovi criteri <strong>di</strong> attribuzione, sia per quanto riguarda <strong>la</strong> data che l’artista (o gli artisti) che li ha eseguiti. Serena Poli <strong>Oratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong>
Le immagini raccontano V-9 2004, l’<strong>Oratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong> visto dal portale del<strong>la</strong> Barriera.