Oratorio di San Lorenzo (2005) - la Notizia
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V-8<br />
Sebastiano (sul<strong>la</strong> parete a sinistra entrando) che<br />
pur avendo l’anatomia abbastanza approssimativa<br />
e lo smalto cromatico non molto raffinato,<br />
denota una buona tecnica <strong>di</strong> esecuzione. Sono <strong>di</strong><br />
notevole interesse stilistico, invece, le due <strong>San</strong>te<br />
e il Vescovo posti al<strong>la</strong> destra dell’altare <strong>la</strong>terale<br />
considerato che hanno un ottimo smalto cromatico<br />
e un’eccellente struttura <strong>di</strong>segnativa rispetto<br />
a tutto il rimanente ciclo <strong>di</strong> affreschi.<br />
Le carnagioni delle figure sono delicate<br />
e i pigmenti sono talmente stesi bene a pennello<br />
che somigliano più a tempere che ad affreschi.<br />
In alcune pitture possiamo notare<br />
come molte parti <strong>di</strong> colore siano “sparite”, non<br />
hanno cioè resistito nel corso degli anni a causa<br />
dei tempi sbagliati <strong>di</strong> stesura dei pigmenti; probabilmente<br />
il pittore aveva steso il colore mentre<br />
avveniva <strong>la</strong> carbonatazione, ovvero ad intonaco<br />
ormai asciutto o quasi, i pigmenti non hanno<br />
quin<strong>di</strong> carbonatato.<br />
Si presume che già in passato <strong>la</strong><br />
Chiesa possa aver subito interventi <strong>di</strong> restauro il<br />
cui risultato però, contrariamente al beneficio<br />
che avrebbe dovuto dare all’intera opera, avrebbe<br />
avuto scarsissimi risultati, a causa, soprattutto,<br />
Gui<strong>di</strong>zzolo 2004, i fratelli Giancarlo e Sergio Roverselli, tito<strong>la</strong>ri<br />
dell’Impresa e<strong>di</strong>le, control<strong>la</strong>no lo stato finale dei <strong>la</strong>vori<br />
<strong>di</strong> restauro.<br />
dell’incapacità delle persone che lo avrebbero<br />
fatto. Un esempio chiarissimo del<strong>la</strong> loro inesperienza<br />
l’abbiamo trovata tra i graffi, prima dell’avvenuto<br />
restauro, che avevano causato una parziale<br />
per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> colore dovuti all’azione <strong>di</strong> spatole e<br />
bisturi che avrebbero dovuto eliminare lo scialbo<br />
<strong>di</strong> calce che ricopriva i <strong>di</strong>pinti, non se ne conosce<br />
il motivo.<br />
La Chiesa è stata restaurata e inaugurata<br />
<strong>di</strong> recente. Ciò che appare oggi agli occhi<br />
dei visitatori è ben lontano dall’aspetto che <strong>la</strong><br />
chiesa aveva prima delle operazioni <strong>di</strong> recupero;<br />
era infatti in pessime con<strong>di</strong>zioni: affreschi graffiati<br />
e macchiati dall’acqua piovana filtrata dal tetto<br />
e dalle finestre con i vetri rotti, crepe, <strong>la</strong>cune,<br />
ragnatele e polvere avevano reso quasi indecifrabili<br />
le figure raffigurate ma l’apertura del cantiere<br />
è stato possibile solo quando <strong>la</strong> Soprintendenza<br />
<strong>di</strong> Brescia ha permesso l’inizio dei <strong>la</strong>vori per il<br />
recupero dell’intero e<strong>di</strong>ficio: dalle fondazioni agli<br />
arre<strong>di</strong> sacri.<br />
A seguito dei <strong>la</strong>vori <strong>di</strong> recupero, si<br />
sono rinvenuti partico<strong>la</strong>ri nelle raffigurazioni, tra<br />
cui alcuni “simboli”, che hanno permesso <strong>di</strong> identificare<br />
i personaggi non riconosciuti in un primo<br />
momento a causa del degrado. Si tratta, infatti, <strong>di</strong><br />
elementi che caratterizzano i personaggi ritratti e<br />
che erano “nascosti” prima d’ora a causa delle<br />
con<strong>di</strong>zioni dell’affresco; sono quin<strong>di</strong> importanti<br />
“scoperte” che senza l’intervento <strong>di</strong> restauro<br />
sarebbero rimaste ce<strong>la</strong>te nel <strong>di</strong>pinto.<br />
Va tuttavia segna<strong>la</strong>to che, a restauri<br />
completati, oggi sarebbe utile uno stu<strong>di</strong>o più<br />
approfon<strong>di</strong>to delle pitture, al fine <strong>di</strong> poterle<br />
meglio datare e schedare. Questo perché, durante<br />
le operazioni <strong>di</strong> recupero degli affreschi, sarebbero<br />
emersi elementi che fanno pensare a nuovi<br />
criteri <strong>di</strong> attribuzione, sia per quanto riguarda <strong>la</strong><br />
data che l’artista (o gli artisti) che li ha eseguiti.<br />
Serena Poli<br />
<strong>Oratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Lorenzo</strong>