(stipsi) cronica. Diagnosi e terapia - EndoscopiaDigestiva.it
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Ospedale San Giuseppe<br />
Via San V<strong>it</strong>tore 12, Milano<br />
Stipsi da rallentato trans<strong>it</strong>o<br />
Consigli igienico-dietetici<br />
Un adeguato apporto di liquidi (almeno 1 l<strong>it</strong>ro al giorno) e una corretta alimentazione sono i<br />
punti di partenza per impostare il trattamento del paziente che lamenta <strong>stipsi</strong>. La correzione<br />
di questi due aspetti risolve circa il 50% delle forme di <strong>stipsi</strong>. Per alimentazione corretta si<br />
intende una dieta varia, con un adeguato contenuto di fibre ma anche di grassi. E’ noto che<br />
un soggetto “che si mette a dieta” diventa st<strong>it</strong>ico, anche se aumenta il consumo di frutta e<br />
verdura a scap<strong>it</strong>o di latticini e carni rosse ( e cioccolato, uno dei più potenti lassativi!). Tra le<br />
fibre vanno prefer<strong>it</strong>e quelle solubili che non contengono lignina e che lim<strong>it</strong>ano la produzione<br />
di gas intestinali. Utile anche l’assunzione dei probiotici, ovvero preparazioni che contengono<br />
microrganismi vivi che agiscono equilibrando la microflora batterica intestinale, artefice sia<br />
dell’attiv<strong>it</strong>à motoria del colon che del volume e consistenza delle feci. Accanto a queste<br />
regole dietetiche è inoltre indispensabile una regolare attiv<strong>it</strong>à fisica, adeguata all’età e alla<br />
condizione fisica del soggetto.<br />
Lassativi<br />
Nella <strong>terapia</strong> della <strong>stipsi</strong> <strong>cronica</strong>, in mancanza di una risposta soddisfacente alle norme<br />
dietetico-comportamentali è indicato l’uso di lassativi. Nella scelta di quale lassativo proporre<br />
al paziente si deve tener conto del tipo di <strong>stipsi</strong> innanz<strong>it</strong>tutto, quindi dei possibili effetti<br />
collaterali della <strong>terapia</strong>, delle patologie concom<strong>it</strong>anti nonché della compliance alla <strong>terapia</strong> del<br />
soggetto stesso. Esistono agenti di volume (mucillagini), lassativi di contatto (senna),<br />
emollienti (vasellina), disaccaridi (lattulosio) e osmotici (sodio fosfato). Tra questi ultimi il<br />
macrogol, a base di polietilenglicole, una sostanza inerte non fermentabile dalla flora<br />
intestinale e non assorbibile dal tratto gastroenterico, rappresenta il trattamento di prima<br />
scelta sia nel soggetto adulto che nel bambino, nell’anziano e in gravidanza. La maggior<br />
parte degli studi clinici controllati hanno dimostrato infatti l’efficacia terapeutica di questo<br />
prodotto sia nella gestione della <strong>stipsi</strong> a breve che a lungo termine, con pochi effetti<br />
collaterali e con un’efficacia che si mantiene stabile nel tempo, ev<strong>it</strong>ando continui incrementi<br />
nel dosaggio del farmaco. La <strong>terapia</strong> con i lassativi, non “guarisce” dalla <strong>stipsi</strong>, ma un loro<br />
utilizzo adeguato e costante consente di regolarizzare le ab<strong>it</strong>udini intestinali del soggetto.<br />
Con in studio, ma ancora non in disponibili in Italia, nuove molecole sempre più promettenti<br />
in termini di efficacia e di tollerabil<strong>it</strong>à (enterocinetici, agonisti dei canali del cloro).<br />
Terapia chirugica<br />
La <strong>terapia</strong> chirurgica, nella <strong>stipsi</strong> da rallentato trans<strong>it</strong>o, deve essere indicata con estrema<br />
cautela, e sempre dopo aver accertato la grav<strong>it</strong>à della <strong>stipsi</strong>, il fallimento di ogni <strong>terapia</strong> ed<br />
avere effettuato tutti gli accertamenti utili ad escludere una <strong>stipsi</strong> da “defecazione ostru<strong>it</strong>a”.<br />
L’intervento di scelta è la colectomia totale con ileo-retto-anastomosi. Il paziente però deve