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S O M M A R I O<br />
Premessa: L’istituzione e <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong><br />
A Il ruolo del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> negli indirizzi al<strong>la</strong> formazione del piano urbanistico<br />
A.1 La legge del<strong>la</strong> Regione Campania n. 16/2004<br />
A.2 Il preliminare di piano<br />
A.3 L’attuazione del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>: assunti di politica amminis<strong>tra</strong>tiva<br />
A.3.1 La <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> at<strong>tra</strong>verso “zone omogenee”, con ricorso all’espropriazione<br />
A.3.2 L’attuazione delle <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche, da realizzare con regole di comparto in applicazione di criteri di <strong>perequazione</strong><br />
<strong>urbanistica</strong>: il ruolo del preliminare di piano, presupposti giuridici dell’attuazione at<strong>tra</strong>verso il comparto <strong>ed</strong>ificatorio<br />
(lr 22 dicembre 2004, n. 16, capo III)<br />
A.3.3 L’innovazione nel<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione: i cr<strong>ed</strong>iti immobiliari, <strong>ed</strong> il ruolo del preliminare di piano. Il Codice Civile<br />
A.4 Innovazioni proc<strong>ed</strong>imentali nel<strong>la</strong> decisionalità definita nel progetto preliminare di Puc: <strong>la</strong> negoziazione possibile<br />
B Il piano <strong>strutturale</strong> componente del Puc: il ruolo del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong><br />
Come proc<strong>ed</strong>ere: suggerimenti. Le “Indicazioni dettate dal Piano Territoriale Regionale<br />
C Il piano programmatico operativo componente del Puc, e le regole perequative<br />
D Modalità di soluzione di nodi problematici connessi al<strong>la</strong> applicazione delle regole perequative<br />
D.1 I comparti<br />
D 2 L’attribuzione di <strong>ed</strong>ificabilità ammissibile<br />
D.3 Caratteristiche programmatiche dei comparti <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ificabilità<br />
D.4 L’uso prevalente del suolo<br />
D.5 Il piano programmatico operativo e gli Atti di Programmazione<br />
D.6 L’<strong>ed</strong>ilizia sociale<br />
D.7 Gli spazi pubblici calibrati da standard obbligatorio<br />
D.8 Partenariato<br />
E Per una teorica del comparto<br />
E.1 La modalità di specificazione di comparti assunta nel<strong>la</strong> proposta di Puc r<strong>ed</strong>atta per il comune di Capaccio Paestum, 2010.<br />
E.2 Valutazioni di equità <strong>ed</strong> efficienza d<strong>ed</strong>otte dal<strong>la</strong> proposta di Puc r<strong>ed</strong>atta per il comune di Capaccio Paestum<br />
E.2.1 Comparti Cd.1 e zone B.1-B.2, comparazione<br />
E.2.2 Valutazioni concernenti l’equità:<br />
- Valore suolo c<strong>ed</strong>uto verso prezzo di mercato del suolo<br />
- Consistenza del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità verso consistenza dei suoli c<strong>ed</strong>uti<br />
- Benefici privati e pubblici: Vantaggio pubblico conseguente da profitto privato<br />
E.2.3 Valutazioni concernenti l’efficienza<br />
E.2.4 Cessione di cespiti immobiliari in z.o. del tipo B<br />
E.3 Indice ordinario di <strong>ed</strong>ificabilità ammissibile <strong>ed</strong> incentivazione. Comparti Cd1 e zone B1-B2, comparazione: Casi A e B<br />
F. Il piano “mancato”<br />
G. La critica ai sistemi di attuazione fondati sul<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong><br />
N o t e<br />
1
LA PEREQUAZIONE URBANISTICA<br />
TRA DIMENSIONE STRUTTURALE ED OPERATIVA DEL PIANO<br />
PREMESSA: L’istituzione e <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong><br />
1.1 Nel<strong>la</strong> Repubblica <strong>la</strong> funzione amminis<strong>tra</strong>tiva del governo del territorio, effettuata at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> pianificazione<br />
territoriale <strong>ed</strong> <strong>urbanistica</strong>, è pubblica, <strong>ed</strong> è da esercitare prestando attenzione ai molteplici<br />
interessi s<strong>tra</strong>tificati sul territorio, perseguendo equilibrio <strong>tra</strong> gli stessi.<br />
La modalità di attenzione agli interessi conseguente al pluralismo sotteso alle libertà assicurate dal<strong>la</strong><br />
democrazia ha comportato nelle recenti stagioni del tempo sostanziali innovazioni affermatesi nel<strong>la</strong><br />
concezione dell’equilibrio <strong>tra</strong> interessi, conducendo al<strong>la</strong> definizione di strumenti d<strong>ed</strong>otti da criteri fondati<br />
su condivisione <strong>ed</strong> accordo, esito di proc<strong>ed</strong>ure negoziali <strong>tra</strong> interessi enunciati dal<strong>la</strong> funzione pubblica,<br />
e interessi perseguiti da privati.<br />
L’autonomia dichiarata degli enti territoriali ha reso ammissibili modalità differenziate di corre<strong>la</strong>zione<br />
<strong>tra</strong> interessi pubblici e privati, e <strong>la</strong> diversità di esperienze alimenta <strong>la</strong> continua rivisitazione dei<br />
processi che connotano <strong>la</strong> democrazia.<br />
1.2 Il comune, ente territoriale interprete del<strong>la</strong> funzione pubblica, esplicita l’identità multip<strong>la</strong> del<strong>la</strong> territorialità.<br />
“Spettano al comune tutte le funzioni amminis<strong>tra</strong>tive che riguardano <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione <strong>ed</strong> il territorio comunale,<br />
precipuamente nei settori organici dei servizi al<strong>la</strong> persona e al<strong>la</strong> comunità, dell'assetto <strong>ed</strong> utilizzazione del territorio e<br />
dello sviluppo economico, salvo quanto non sia espressamente attribuito ad altri soggetti dal<strong>la</strong> legge statale o regionale, secondo<br />
le rispettive competenze”, così recita l’art. 13, comma 1, del d.l. 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi<br />
sull'ordinamento degli enti locali, GU n. 227 del 28 settembre 2000, Titolo II.<br />
L’efficace sintesi delle responsabilità plurime ha condotto al paradigma del “governo del territorio”,<br />
di cui al<strong>la</strong> rivisitazione del Titolo Quinto del<strong>la</strong> Costituzione.<br />
Ne consegue <strong>la</strong> potestà di esercizio dell’autonomia comunale, e l’ampia discrezionalità amminis<strong>tra</strong>tiva<br />
delle scelte urbanistiche, comunque condizionate da congrua corre<strong>la</strong>zione con gli interessi dello<br />
Stato nelle pratiche di governo dell’ambiente, del paesaggio, dei beni culturali.<br />
Le Sentenze che si allegano (1-2) ribadiscono questa ampia discrezionalità.<br />
2
1.3 Va richiamata l’attenzione sulle modalità differenziate at<strong>tra</strong>verso cui può esplicitarsi <strong>la</strong> responsabilità<br />
del “governo del territorio”, comportanti proposizioni di indirizzo al fare, ricondotte frequentemente<br />
al concetto di s<strong>tra</strong>tegia, di programmazione dello sviluppo socio economico, di rego<strong>la</strong>mentazione<br />
preventiva, di preliminare di futuro piano urbanistico; e disposizioni direttamente incidenti sugli<br />
interessi in quanto comportanti limitazioni al fare, conformative di diritti e doveri, pubblici e privati.<br />
Nell’amminis<strong>tra</strong>zione dell’<strong>urbanistica</strong> queste disposizioni si riconducono al<strong>la</strong> figura del piano di<br />
uso del suolo, generale o attuativo, settoriale o specialistico, at<strong>tra</strong>verso il quale si esplicita una delle responsabilità<br />
conseguenti al “governo del territorio”.<br />
Il piano urbanistico generale comunale, nel<strong>la</strong> legge 17 Agosto 1942 n. 1150 definito al Capo III,<br />
Sezione I, art. 7, come Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale, risultava figura unitaria nell’efficacia delle disposizioni,<br />
valide a tempo indeterminato, e quindi conformative di diritti e doveri.<br />
Nel<strong>la</strong> denominazione attribuita nel<strong>la</strong> Regione Campania ai sensi del<strong>la</strong> Lr 22 Dicembre 2004, n. 16,<br />
si è denominato come PUC il piano urbanistico generale comunale, conservando l’unità del<strong>la</strong> figura.<br />
Nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione varata da altre regioni italiane l’originaria unità di figura si è scomposta in differenziate<br />
figure, denominate piano urbanistico generale <strong>strutturale</strong>, piano urbanistico operativo, rego<strong>la</strong>mento<br />
urbanistico <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizio.<br />
La formazione del Puc impegna gli organi del<strong>la</strong> funzione pubblica, at<strong>tra</strong>verso un processo deliberativo<br />
che si svolge nel tempo, i cui atti hanno contenuti <strong>ed</strong> efficacia differenziata, pervenendosi solo al<br />
termine di un e<strong>la</strong>borato proc<strong>ed</strong>imento ad estrinsecare efficacia rego<strong>la</strong>mentare nel sancire <strong>la</strong> potestà<br />
conformativa di diritti e doveri.<br />
1.4 Dalle prescrizioni urbanistiche consegue <strong>la</strong> potestà conformativa incidente sulle modalità di “godimento”<br />
dei beni privati di cui all’art. 42 del<strong>la</strong> Carta Costituzionale.<br />
L’efficacia conformativa del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione incidente sulle modalità di uso del suolo ha acquisito<br />
significativa attualità con riferimento al<strong>la</strong> fiscalità urbana, sancita dall’Imposta Comunale sugli<br />
immobili, e resa attuale dall’Imposta Municipale, ovvero dall’Imu.<br />
Si è posto in risalto pertanto il processo di formazione del valore, del<strong>la</strong> ricchezza, e del<strong>la</strong> fiscalità<br />
che deve adeguatamente accompagnarlo.<br />
Si è ritenuto che <strong>la</strong> tassazione consegue dal<strong>la</strong> condizione urbana posizionale, e non dal processo<br />
che caratterizza <strong>la</strong> formazione del valore.<br />
3
Su tale interpretazione si è ritenuto che tutti i cespiti immobiliari urbani esistenti o conseguenti a<br />
possibile <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> sono da ritenersi oggetto di tassazione.<br />
Dal punto di vista tributario ha attualmente efficacia conformativa il contenuto <strong>strutturale</strong> del piano<br />
urbanistico generale comunale. Va ricordato che fin dall’adozione effettuata dai consigli comunali<br />
va rimodu<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> rendita catastale di tutti i suoli <strong>ed</strong> i cespiti immobiliari ad uso urbano, referente del<strong>la</strong><br />
fiscalità.<br />
Questa tesi, che ha rego<strong>la</strong>to l’azione dell’Agenzia delle En<strong>tra</strong>te e non risulta contestata, è in antitesi<br />
con <strong>la</strong> tesi concernente il tempo dello spazio delineato dalle disposizioni di contenuto <strong>strutturale</strong><br />
del piano urbanistico comunale, da doversi ritenere ad efficacia non conformativa, in quanto esplicitazione<br />
di intenzionalità da verificare nello svolgersi del tempo futuro.<br />
Proposta fin dal 1995 dall’Inu, questa tesi caratterizza anche <strong>la</strong> LR n. 16/2004, <strong>la</strong>ddove all’art. 23 si<br />
definisce <strong>la</strong> figura del Piano urbanistico comunale “1. Il piano urbanistico comunale - Puc - è lo strumento urbanistico<br />
generale del Comune e disciplina <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> ambientale, le <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizie dell’intero territorio<br />
comunale, anche m<strong>ed</strong>iante disposizioni a contenuto conformativo del diritto di proprietà”<br />
(3). Il brano sottintende <strong>la</strong> compresenza nel<strong>la</strong> stessa figura di piano di disposizioni ad efficacia differenziata,<br />
talune anche conformative di diritti. Trattandosi di una sostanziale innovazione nel<strong>la</strong> interpretazione<br />
dell’efficacia delle regole urbanistiche, sarebbe risultata opportuna una esplicita formu<strong>la</strong>zione<br />
dei principi giuridici.<br />
Si comprende pertanto l’obiettivo assunto dal<strong>la</strong> Regione Campania nel dettare il “Rego<strong>la</strong>mento di<br />
Attuazione per il Governo del Territorio” n. 5/2011, emanato ai sensi dell’art. 43 bis del<strong>la</strong> Lr<br />
16/2004. Come precisato nel Rego<strong>la</strong>mento, l’efficacia conformativa si esplicita pienamente at<strong>tra</strong>verso<br />
<strong>la</strong> programmazione delle <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche sancita dal “piano programmatico operativo”,<br />
“attuativo” di componenti delle disposizioni strutturali del Puc.<br />
Dal<strong>la</strong> corre<strong>la</strong>zione <strong>tra</strong> componenti di piano e loro efficacia, non conformativa e confermativa, si<br />
comprende da un <strong>la</strong>to <strong>la</strong> collocazione del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> <strong>tra</strong> i sistemi di attuazione del<strong>la</strong><br />
pianificazione <strong>urbanistica</strong>, e <strong>la</strong> sopravenuta definizione del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> (5) coerente con<br />
i precetti dettati dagli art.li 32 e 33 del<strong>la</strong> Lr n. 16/2004.<br />
4
1.5 In sintesi i nodi caratterizzanti il processo proprio al<strong>la</strong> decisionalità <strong>urbanistica</strong>, con i quali dovrebbesi<br />
rapportare le scelte concernenti <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong>, oggetto di attenzione in questa<br />
giornata di studi, si ritengono:<br />
a) il ruolo da attribuire al<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> nel<strong>la</strong> formazione del “Preliminare di Piano”;<br />
b) il ruolo da attribuirle nel<strong>la</strong> definizione del connotato <strong>strutturale</strong> partecipe del Piano Urbanistico<br />
Comunale;<br />
c) il ruolo da attribuirle nel<strong>la</strong> definizione del connotato operativo, da sancire at<strong>tra</strong>verso gli Atti di<br />
Programmazione, allegato obbligatorio del Piano Urbanistico Comunale;<br />
d) <strong>la</strong> modalità di soluzione dei molti nodi problematici connessi al<strong>la</strong> applicazione delle regole<br />
perequative.<br />
A IL PRELIMINARE DI PIANO: IL RUOLO DA ATTRIBUIRE ALLA<br />
PEREQUAZIONE URBANISTICA NELLA SUA FORMAZIONE<br />
A.1 LA legge del<strong>la</strong> Regione Campania n. 16/2004<br />
In Campania <strong>la</strong> LR n. 16/2004 all’art. 3, comma 3, sancisce:<br />
La pianificazione comunale si attua m<strong>ed</strong>iante:<br />
a) disposizioni strutturali, con validità a tempo indeterminato, tese ad individuare le linee fondamentali<br />
del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione a lungo termine del territorio…L’espressione “validità” non va<br />
sottovalutata, fondandosi sul<strong>la</strong> stessa l’efficacia “conformativa” o meno di diritti sanciti dalle regole<br />
del PUC.<br />
b) disposizioni programmatiche attuative, tese a definire gli interventi di <strong>tra</strong>sformazione fisica e<br />
funzionale del territorio in archi temporali limitati, corre<strong>la</strong>ti al<strong>la</strong> programmazione finanziaria dei bi<strong>la</strong>nci<br />
annuali e pluriennali dell’amminis<strong>tra</strong>zione. Le disposizioni di cui al comma b) danno luogo<br />
agli “Atti di Programmazione”, obbligatori, estesi ad un arco temporale del triennio.<br />
En<strong>tra</strong>mbe le disposizioni connotano il Piano urbanistico comunale, il Puc, di cui all’art. 23 del<strong>la</strong><br />
Legge regionale, di cui si riporta il testo.<br />
5
“1. Il piano urbanistico comunale - Puc - è lo strumento urbanistico generale del Comune e disciplina <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> ambientale,<br />
le <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizie dell’intero territorio comunale, anche m<strong>ed</strong>iante disposizioni<br />
a contenuto conformativo del diritto di proprietà.<br />
2. Il Puc, in coerenza con le disposizioni del Ptr e del Ptcp:<br />
a) individua gli obiettivi da perseguire nel governo del territorio comunale e gli indirizzi per l’attuazione degli stessi;<br />
b) definisce gli elementi del territorio urbano <strong>ed</strong> ex<strong>tra</strong>urbano raccordando <strong>la</strong> previsione di interventi di <strong>tra</strong>sformazione<br />
con le esigenze di salvaguardia delle risorse naturali, paesaggistico-ambientali, agro-silvo-pastorali e storico-culturali<br />
disponibili, nonché i criteri per <strong>la</strong> valutazione degli effetti ambientali degli interventi stessi; c) determina i fabbisogni<br />
ins<strong>ed</strong>iativi e le priorità re<strong>la</strong>tive alle opere di urbanizzazione in conformità a quanto previsto dall’articolo 18, comma<br />
2, lett. b); d) stabilisce <strong>la</strong> suddivisione del territorio comunale in zone omogenee, individuando le aree non suscettibili<br />
di <strong>tra</strong>sformazione; e) indica le <strong>tra</strong>sformazioni fisiche e funzionali ammissibili nelle singole zone, garantendo <strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />
e <strong>la</strong> valorizzazione dei centri storici nonché lo sviluppo sostenibile del territorio comunale; f) promuove l’architettura<br />
contemporanea e <strong>la</strong> qualità dell’<strong>ed</strong>ilizia pubblica e privata, prevalentemente at<strong>tra</strong>verso il ricorso a concorsi di progettazione;<br />
g) disciplina i sistemi di mobilità di beni e persone; h) tute<strong>la</strong> e valorizza il paesaggio agrario at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong><br />
c<strong>la</strong>ssificazione dei terreni agricoli, anche vietando l’utilizzazione ai fini <strong>ed</strong>ilizi delle aree agricole partico<strong>la</strong>rmente produttive<br />
fatti salvi gli interventi realizzati dai coltivatori diretti o dagli imprenditori agricoli; i) assicura <strong>la</strong> piena compatibilità<br />
delle previsioni in esso contenute rispetto all’assetto geologico e geomorfologico del territorio comunale, così<br />
come risultante da apposite indagini di settore preliminari al<strong>la</strong> r<strong>ed</strong>azione del piano.”<br />
Ne consegue <strong>la</strong> peculiarità del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione varata in Campania. Nel PUC sono compresenti visioni<br />
di lungo termine, indicative e modificabili nelle stagioni che seguiranno l’attuale; e disposizioni attuative,<br />
ad efficacia conformativa del<strong>la</strong> modalità di godimento del<strong>la</strong> proprietà privata. Nel<strong>la</strong> Regione<br />
Campania l’efficacia non conformativa del diritto di proprietà implicita nel<strong>la</strong> componente <strong>strutturale</strong><br />
dei piani territoriali <strong>ed</strong> urbanistici si applica a tutti gli atti a contenuto urbanistico successivi al Dicembre<br />
2004.<br />
A.2 IL PRELIMINARE DI PIANO<br />
Il Piano Urbanistico comunale del<strong>la</strong> Legge del<strong>la</strong> Campania è figura unitaria, istituzionale e giuridica.<br />
Al<strong>la</strong> sua definizione si perviene svolgendo un complesso processo decisionale. E di questo processo si<br />
è da tempo consapevoli, tanto da caratterizzare <strong>la</strong> legge <strong>urbanistica</strong> del<strong>la</strong> Regione Piemonte, scritta nel<br />
1976 da Giovanni Astengo.<br />
6
La Lr. n. 16/2004 non ha specificato <strong>la</strong> modalità at<strong>tra</strong>verso cui si perviene ad enunciare <strong>la</strong> proposta<br />
di Puc, e quindi le modalità di corre<strong>la</strong>zione con <strong>la</strong> Valutazione Ambientale S<strong>tra</strong>tegica, obbligatoria.<br />
Motivatamente pertanto <strong>la</strong> specificazione<br />
del proc<strong>ed</strong>imento formativo del<strong>la</strong><br />
proposta ha caratterizzato il “Rego<strong>la</strong>mento<br />
di Attuazione per il Governo<br />
del Territorio” n. 5/2011, emanato ai<br />
sensi dell’art. 43 bis del<strong>la</strong> Lr 16/2004.<br />
Si è in tal senso delineata <strong>la</strong> figura <strong>ed</strong> il contenuto del “Preliminare di Piano”, non definito nel<strong>la</strong><br />
Lr n. 16/2004.<br />
Il testo dell’Art. 2 del Rego<strong>la</strong>mento, che di seguito si riporta, pur avendo quale oggetto prioritario<br />
<strong>la</strong> modalità di formazione del<strong>la</strong> VAS, seppur sotto tono delinea infatti <strong>la</strong> figura del “Preliminare di<br />
Piano”.<br />
7
Non può sussistere infatti enunciato di struttura privo di s<strong>tra</strong>tegia, <strong>ed</strong> in tal senso si è sancito il ruolo<br />
del “progetto preliminare di piano”, referente del “rapporto di scoping” ovvero del rapporto<br />
preliminare richiesto nello svolgersi del<strong>la</strong> proc<strong>ed</strong>ura che sovrintende <strong>la</strong> Valutazione Ambientale S<strong>tra</strong>tegica,<br />
che rimanda alle re<strong>la</strong>zioni di reciprocità <strong>tra</strong> s<strong>tra</strong>tegie urbanistiche, e s<strong>tra</strong>tegie ambientali.<br />
Questo e<strong>la</strong>borato dovrebbe risultare composto “da indicazioni strutturali del piano”, presumibilmente<br />
esito del<strong>la</strong> ricognizione sistematica dei caratteri plurimi del territorio comunale; e da “un documento<br />
s<strong>tra</strong>tegico”, presumibilmente concernente <strong>la</strong> previsione dei bisogni plurimi il cui soddisfacimento<br />
si ritiene che vada assunto quale finalità da perseguire at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> disciplina del suolo comunale.<br />
Al Preliminare al con<strong>tra</strong>rio andrebbe riposta significativa attenzione, delineandosi nel Preliminare<br />
gli assunti incidenti sulle scelte del piano in formazione. Peraltro allo stesso si potrebbe attribuire uno<br />
specifico ruolo di “ascolto”, in<strong>tra</strong>prendendo proc<strong>ed</strong>imenti decisionali concernenti <strong>la</strong> selezione di ambiti<br />
di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> d<strong>ed</strong>otti da gare di evidenza pubblica, incidenti sul<strong>la</strong> artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong><br />
futura struttura <strong>urbanistica</strong>, da ratificare successivamente at<strong>tra</strong>verso l’acquisizione del<strong>la</strong> proposta di piano<br />
da parte del soggetto promuovente <strong>la</strong> formazione del Puc.<br />
Il proc<strong>ed</strong>imento necessita sostegno politico amminis<strong>tra</strong>tivo adeguato, enunciabile qualora sussistano<br />
maggioranze coese, adeguatamente informate sia del proc<strong>ed</strong>imento, che dei criteri di valutazione<br />
delle proposizioni conseguenti dall’annuncio pubblico.<br />
L’ampia discrezionalità amminis<strong>tra</strong>tiva che <strong>la</strong> legge riserva alle scelte urbanistiche può consentire di<br />
delineare indicazioni s<strong>tra</strong>tegiche socio economiche, ins<strong>ed</strong>iative, e incidenti nel<strong>la</strong> forma degli istituti<br />
normativi, corre<strong>la</strong>te ad “indicazioni strutturali”.<br />
Si espongono nelle note “sentenze” del<strong>la</strong> magis<strong>tra</strong>tura amminis<strong>tra</strong>tiva nelle quali si ribadisce <strong>la</strong> legittimità<br />
di orizzonti ampi, di valenza anche economico sociale, nelle decisioni concernenti specificamente<br />
scelte urbanistiche, d<strong>ed</strong>ucendone le specificazioni da valutazioni concernenti il spirito del tempo,<br />
dei luoghi, dell’ ambiente.<br />
La proposta di Puc andrà r<strong>ed</strong>atta sul<strong>la</strong> base del Preliminare di Piano, di cui al comma 1<br />
dell’art. 3 del Rego<strong>la</strong>mento.<br />
Risultando <strong>la</strong> progettazione caratterizzata da flusso, dovrebbe ammettersi <strong>la</strong> legittimità delle integrazioni<br />
funzionali e localizzative al progetto preliminare, non incidenti sul<strong>la</strong> s<strong>tra</strong>tegia, da effettuarsi at<strong>tra</strong>verso<br />
<strong>la</strong> proposta definitiva di PUC che <strong>la</strong> Giunta comunale dovrà fare propria.<br />
8
Va posto in risalto il ruolo che potrebbe assolvere <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> nel<strong>la</strong> formazione del<br />
Preliminare di Piano. La Legge regionale ne rende ammissibile l’esercizio, pur ammettendo il ricorso<br />
ad alternativi sistemi attuativi.<br />
Fin dagli anni settanta <strong>la</strong> riflessione nel<strong>la</strong> “p<strong>la</strong>nning theory” ha posto in risalto <strong>la</strong> corre<strong>la</strong>zione da<br />
instaurare <strong>tra</strong> s<strong>tra</strong>tegia <strong>ed</strong> attuazione, ovvero <strong>tra</strong> ideazione e operatività. Questa assunzione ha caratterizzato<br />
il contributo di Nathaniel Liechfield al<strong>la</strong> p<strong>la</strong>nning theory.<br />
La legge campana ha riposto nel<strong>la</strong> figura innovata del Puc sia l’ideazione che l’operatività, alterando<br />
di conseguenza <strong>la</strong> figura del Prg di cui al<strong>la</strong> legge 17 Agosto 1942, n. 1150, <strong>ed</strong> al<strong>la</strong> Legge regionale n.<br />
14/1982.<br />
Dovremmo ritenere che <strong>la</strong> compresenza dei duplici contenuti ponga in risalto <strong>la</strong> necessità di specificare<br />
<strong>la</strong> natura del sistema di attuazione, riferimento dei successivi atti amminis<strong>tra</strong>tivi, fin dal<strong>la</strong> enunciazione<br />
di scelte s<strong>tra</strong>tegiche, ovvero fin dal Preliminare di Piano.<br />
Va assunto che il ricorso al<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> connota decisione di ruolo politico amminis<strong>tra</strong>tivo, di<br />
valenza s<strong>tra</strong>tegica nel delineare futuro.<br />
Il Preliminare di Piano potrebbe pertanto delineare i connotati dei differenti sistemi di attuazione<br />
delle <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche, con lo scopo di responsabilizzare l’amminis<strong>tra</strong>zione pubblica<br />
at<strong>tra</strong>verso consapevolezza delle implicazioni di senso di scelte di ruolo s<strong>tra</strong>tegico, fondative delle implicazioni<br />
del regime giuridico incidente sul<strong>la</strong> proprietà immobiliare.<br />
A.3 L’ATTUAZIONE DELLA TRASFORMAZIONE URBANISTICA: ASSUNTI DI<br />
POLITICA AMMINISTRATIVA<br />
A.3.1 LA TRASFORMAZIONE URBANISTICA ATTRAVERSO “ZONE OMOGENEE”,<br />
CON RICORSO ALL’ESPROPRIAZIONE<br />
Nel regime giuridico di cui al<strong>la</strong> legge n. 1150/1942, le zone normative del tipo zona F (attrezzature<br />
di interesse collettivo o servizi generali) sanciscono impegno pubblico di futura espropriazione, da e-<br />
seguirsi at<strong>tra</strong>verso formazione di piani attuativi o progetti esecutivi di opere, nel quinquennio successivo<br />
all’approvazione dello strumento urbanistico generale.<br />
Va rilevato l’innalzarsi delle difficoltà di esercizio dell’espropriazione, in conseguenza dell’avvenuta<br />
revisione dei criteri di calcolo dell’indennità da riconoscere al<strong>la</strong> proprietà dei suoli dichiarati <strong>ed</strong>ificabili.<br />
9
La Corte Costituzionale nell’Ottobre 2007, con Sentenza n. 348, ha dichiarato incostituzionale l’art.<br />
37 del “Testo Unico delle disposizioni legis<strong>la</strong>tive e rego<strong>la</strong>mentari in materia di espropriazioni<br />
per pubblica utilità”, di cui al DPR 8 Giugno 2001, n. 327, dal titolo “Determinazione dell’indennità<br />
nel caso di esproprio di un’area <strong>ed</strong>ificabile”.<br />
Il ristoro da riconoscere in proc<strong>ed</strong>imento espropriativo di un’area <strong>ed</strong>ificabile si approssima al valore<br />
di mercato, e <strong>la</strong> crisi del<strong>la</strong> finanza comunale, ormai all’ordine del giorno, conduce a ritenere illusoria<br />
<strong>la</strong> seppur m<strong>ed</strong>itata artico<strong>la</strong>zione delle aree a servizi obbligatoriamente previste nei piani urbanistici generali<br />
<strong>ed</strong> attuativi (d.m. 2 Aprile 1968, n. 1444, standard minimi nazionali).<br />
La reiterazione dei vincoli di destinazione consente di stabilizzare assetti funzionali in stagioni<br />
temporali, ma non attenua l’inefficacia delle previsioni urbanistiche. Scaduto il vincolo quinquennale di<br />
destinazione, i suoli partecipi del<strong>la</strong> zona normativa configurano area urbana con assenza di strumentazione<br />
<strong>urbanistica</strong>, sottoposta alle disposizioni del<strong>la</strong> Legge regionale del 20 Marzo 1982 n°17 e successive<br />
integrazioni e modifiche, confermate dal<strong>la</strong> Legge regionale sul governo del territorio 22 Dicembre<br />
2004 n°16.<br />
Le aree urbane già destinate a servizi riscon<strong>tra</strong>no di conseguenza uno specifico regime immobiliare<br />
conseguente al<strong>la</strong> decadenza del vincolo di destinazione, configurandosi quali in cui si riscon<strong>tra</strong> “assenza<br />
di pianificazione <strong>urbanistica</strong>”, come si esprime l’art. 9 del DPR 380/2001 (4).<br />
I benefici conseguenti da detto regime risultano tuttora apprezzati dal<strong>la</strong> proprietà immobiliare, per<br />
le modalità di “godimento” rese ammissibili dal<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione.<br />
In effetti, in mancanza di intervento ab<strong>la</strong>torio espropriativo, gli usi del suolo resi ammissibili di<br />
aree a destinazione pubblica già destinate al<strong>la</strong> produzione di servizi con vincolo decaduto concernono:<br />
a) <strong>la</strong> realizzazione delle attività produttive assentite per un massimo di superficie coperta pari ad un<br />
ventesimo dell’area di proprietà, anche di associazione di proprietari, senza c<strong>ed</strong>ere aree al comune se<br />
non gli standard previsti per legge, dovendo dimos<strong>tra</strong>re <strong>la</strong> consistenza dei metri quadri di so<strong>la</strong>io at<strong>tra</strong>verso<br />
le qualifiche prestazionali onde convincere sull’attendibilità del titolo abilitante l’<strong>ed</strong>ificazione; <strong>la</strong><br />
palese mancanza di convenienza pubblica potrebbe suscitare imp<strong>ed</strong>imenti ostativi dell’azione<br />
nell’assunzione di decisioni da parte degli organi di governo del comune;<br />
10
) negoziazione con l’Amminis<strong>tra</strong>zione comunale del<strong>la</strong> consistenza dei metri quadri di so<strong>la</strong>io impegnabili<br />
nell’attività produttiva, non disciplinata da legge, concordando <strong>la</strong> cessione gratuita e consensuale<br />
al comune di suoli e/o di beni pubblici realizzati dal privato stesso (in aggiunta agli standard) in re<strong>la</strong>zione<br />
all'entità e al valore del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione .<br />
Questo contesto normativo ha rilevanti implicazioni nel<strong>la</strong> formazione dei PUC.<br />
L’eventuale specificazione di regole di attuazione potrebbesi semplicisticamente demandare al<strong>la</strong><br />
programmazione operativa, non delineando nel progetto preliminare le intenzionalità da dettagliare<br />
nelle conseguenti componenti strutturali del PUC.<br />
In un tale contesto <strong>la</strong> perime<strong>tra</strong>zione dello spazio pubblico delle città, di significativa rilevanza nel<br />
promuovere idea di città referente del<strong>la</strong> progettazione <strong>urbanistica</strong>, verrà percepita dal pubblico nel<strong>la</strong><br />
consapevolezza del<strong>la</strong> assoluta incapacità del<strong>la</strong> funzione pubblica di acquisire al patrimonio pubblico gli<br />
elementi ricorrendo all’espropriazione, con i conseguenti potenziali vantaggi conseguenti al<strong>la</strong> proprietà<br />
privata dei suoli urbani seppur segna<strong>la</strong>ti come potenziali spazi pubblici.<br />
Un coerente approfondimento del regime immobiliare alternativo<br />
al<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> è esposto nel saggio a firma dell’arch. Francesco<br />
Ruocco, <strong>ed</strong>ito nel volume a cura dell’arch. C<strong>la</strong>udia Trillo,<br />
che si riporta.<br />
Il saggio di Francesco Ruocco nel volume<br />
Il volume a cura di C<strong>la</strong>udia Trillo,<br />
Alinea, Firenze, 2009<br />
Considerazioni<br />
Il proc<strong>ed</strong>imento di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> at<strong>tra</strong>verso<br />
“zone omogenee”, con ricorso all’espropriazione, destabilizza le<br />
previsioni enunciate con il piano urbanistico comunale concernenti<br />
l’artico<strong>la</strong>zione dei beni pubblici del<strong>la</strong> città, fondamentale<br />
aspetto dell’interesse pubblico in re<strong>la</strong>zione al diritto al<strong>la</strong> città<br />
degli utenti delle città, e quindi in re<strong>la</strong>zione ai diritti di cittadinanza.<br />
11
Acquisita consapevolezza di tali effetti negativi sull’organizzazione <strong>urbanistica</strong> delle città, il legis<strong>la</strong>tore<br />
regionale ha reso esercitabile l’innovazione nel regime immobiliare.<br />
Nel<strong>la</strong> Regione Campania, <strong>la</strong> Lr del 22 Dicembre 2004, n. 16, ha sancito con l’art. 32 che <strong>tra</strong> i sistemi<br />
di attuazione può prescegliersi <strong>la</strong> “<strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong>”, esercitabile con le regole di<br />
comparto (art. 33).<br />
At<strong>tra</strong>verso l’art. 12 del citato Rego<strong>la</strong>mento, ha enunciato definizioni concernenti <strong>la</strong> “incentivazione”<br />
e <strong>la</strong> “compensazione”.<br />
Si fa riferimento a strumentazioni <strong>ed</strong>ilizie che si ritiene non possano configurare alternativa al regime<br />
immobiliare perequativo (6). Ma dovrebbe risultare palese che poco potrà fare l’ispirazione perequativa<br />
nel<strong>la</strong> competizione con il regime immobiliare produttivistico.<br />
A.3.2 L’ATTUAZIONE DELLE TRASFORMAZIONI URBANISTICHE, DA<br />
REALIZZARE CON REGOLE DI COMPARTO IN APPLICAZIONE DI CRITERI DI<br />
PEREQUAZIONE URBANISTICA: IL RUOLO DEL PRELIMINARE DI PIANO<br />
Presupposti giuridici dell’attuazione at<strong>tra</strong>verso il comparto <strong>ed</strong>ificatorio (LR 22 Dicembre<br />
2004, n. 16, Capo III)<br />
Con<strong>tra</strong>riamente a quanto auspicato anche dal<strong>la</strong> Corte Costituzionale con <strong>la</strong> Sentenza n. 179/1999, <strong>la</strong><br />
Lr n. 16/2004 non ha collocato <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> <strong>tra</strong> i criteri di piano urbanistico idonei ad<br />
orientare il processo del<strong>la</strong> sua formazione. Ne ha invece enfatizzato il ruolo nell’attuazione delle previsioni<br />
urbanistiche sancite at<strong>tra</strong>verso il Piano Urbanistico Generale Comunale.<br />
Nel<strong>la</strong> Lr 16/2004, at<strong>tra</strong>verso il comparto di <strong>ed</strong>ificazione si persegue il coordinamento<br />
dell’attuazione. Il comparto <strong>ed</strong>ificatorio può essere attuato dai proprietari degli immobili inclusi nel<br />
comparto stesso, anche riuniti in consorzio. Può altresì essere attuato dal comune, o da società mista.<br />
Nel caso di attuazione di un comparto da parte di soggetti privati “devono essere preventivamente c<strong>ed</strong>uti a<br />
titolo gratuito al comune, o ad altri soggetti pubblici, gli immobili necessari per <strong>la</strong> realizzazione nel comparto di infrastrutture,<br />
attrezzature, aree verdi, <strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica e altre opere pubbliche o di interesse pubblico così come<br />
localizzate dal comune at<strong>tra</strong>verso il Puc”(LR 22 Dicembre 2004, n. 16, Capo III, art.33).<br />
12
Gli immobili di cui all’art. 33 dovranno specificarsi nello strumento attuativo, eventualmente operando<br />
at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> zonazione <strong>urbanistica</strong> facendo riferimento alle infrastrutture matrici e di impianto,<br />
<strong>ed</strong> alle zone e attrezzature di interesse generale (zone F) o integrate con gli usi funzionali, di cui al d.m.<br />
2 Aprile 1968, n. 1444.<br />
Lo strumento attuativo specifica e dettaglia disposizioni sancite nelle determinanti strutturali che<br />
connotano il Piano Urbanistico Generale.<br />
Solo una significativa consapevolezza di contenuto politico amminis<strong>tra</strong>tivo maturatasi<br />
nel’amminis<strong>tra</strong>zione proc<strong>ed</strong>ente nel<strong>la</strong> formazione del Puc, potrà sovvenire ai limiti che conseguono al<strong>la</strong><br />
Lr n. 16/2004, at<strong>tra</strong>verso assunzioni tali da condizionare le differenti componenti s<strong>tra</strong>tegicostrutturali<br />
<strong>ed</strong> operative at<strong>tra</strong>verso le quali si ha intenzione di connotare il futuro Puc.<br />
La seppur attenta perime<strong>tra</strong>zione degli spazi pubblici nel<strong>la</strong> specificazione delle componente <strong>strutturale</strong><br />
del Puc non potrà sollecitare le ispirazioni del promotore privato, che ravviserà nel<strong>la</strong> negoziazione<br />
destabilizzata dalle disposizioni del regime immobiliare produttivistico vantaggiose condizioni di utilità<br />
marginale.<br />
Il costo sociale di queste scelte è da ravvisare nei tanti significati del “diritto al<strong>la</strong> città”, del<strong>la</strong> città sistema<br />
complesso. La crescita che pur hanno regis<strong>tra</strong>to le città campane non ha promosso sviluppo.<br />
Ce lo ricorda le “zone a cittadinanza limitata”, o “a cittadinanza negata”, presenti nelle nostre<br />
città. La “città dei servizi”, mirata al<strong>la</strong> sostenibilità dell’accoglienza e sancita dalle leggi, necessita di<br />
spazi ad uso urbano che nelle nostre valutazioni risultano molto più vasti dei relitti da riusare agendo<br />
nel costruito esistente.<br />
Non è casuale che il regime immobiliare perequativo sia oggetto di pesanti attacchi, le cui motivazioni<br />
sono semplicisticamente riassunte nel<strong>la</strong> prospettiva del<strong>la</strong> “cementificazione” perseguita con <strong>la</strong><br />
<strong>perequazione</strong>.<br />
Ma <strong>la</strong> effettiva motivazione è da individuarsi nei perversi effetti del<strong>la</strong> rendita urbana, che mascherandosi<br />
nel<strong>la</strong> salvaguardia di identità locali conduce al rigetto del regime immobiliare perequativo.<br />
Va ricordato che <strong>la</strong> rendita urbana si esalta nei mercati abitativi squilibrati nel rapporto offerta-domanda.<br />
Soggetti socialmente incidenti hanno frapposto ostacoli a decisioni urbanistiche in conflitto con gli<br />
interessi delle rendite, riconoscendosi nell’immobilismo delle regole pubbliche in un contesto espansivo<br />
di domanda vantaggiosa scelta, volta a consolidare interessi proprietari.<br />
13
A.3.3 L’INNOVAZIONE NELLA REGOLAMENTAZIONE:<br />
I CREDITI IMMOBILIARI, ED IL RUOLO DEL PRELIMINARE DI PIANO.<br />
La figura giuridica e patrimoniale del “cr<strong>ed</strong>ito immobiliare” appare come <strong>la</strong> più rilevante innovazione<br />
intercorsa nei recenti anni, effettuata at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> avvenuta integrazione del Codice Civile..<br />
La <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione di cr<strong>ed</strong>iti immobiliari <strong>tra</strong> luoghi urbani amplia <strong>la</strong> responsabilità dell’ideazione e conseguente<br />
rego<strong>la</strong> di piano fondandosi su <strong>tra</strong>sversalità di tipi di intervento, ponendo in evidenza <strong>la</strong> <strong>tra</strong>sversalità<br />
<strong>tra</strong> interventi di restauro urbanistico e riqualificazione; o <strong>tra</strong> interventi di riqualificazione e<br />
<strong>tra</strong>sformazione<br />
Il DL n. 70 del 13 Maggio 2011, convertito nel<strong>la</strong><br />
Legge n. 106 del 12 Luglio 2011, ha integrato<br />
l’art. 2643 del Codice Civile. I diritti <strong>ed</strong>ificatori<br />
si conformano ai “cr<strong>ed</strong>iti <strong>ed</strong>ilizi”, come disciplinati<br />
in talune leggi regionali. I cr<strong>ed</strong>iti <strong>ed</strong>ilizi<br />
non sono contemp<strong>la</strong>ti nel<strong>la</strong> LR del<strong>la</strong> Campania<br />
n.16/2004<br />
Fonte. Il Sole 24 ORE Edilizia e Territorio,<br />
Commenti e Norme, num. 30, 1/6 Agosto<br />
2011, pg 6 e sg.ti<br />
Si riporta il nuovo artico<strong>la</strong>to dell’art. 2643 del Codice Civile<br />
CODICE CIVILE – libro sesto, Del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei diritti<br />
Titolo I, Del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione<br />
Capo I, Del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione degli atti re<strong>la</strong>tivi ai beni immobili<br />
Art. 2643 - Atti soggetti a <strong>tra</strong>scrizione.<br />
Si devono rendere pubblici col mezzo del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione:<br />
1) i con<strong>tra</strong>tti che <strong>tra</strong>sferiscono <strong>la</strong> proprietà di beni immobili;<br />
2) i con<strong>tra</strong>tti che costituiscono, <strong>tra</strong>sferiscono o modificano il diritto di usufrutto su beni immobili, il diritto di superficie i<br />
diritti del conc<strong>ed</strong>ente e dell'enfiteuta;<br />
14
2-bis) i con<strong>tra</strong>tti che <strong>tra</strong>sferiscono, costituiscono o modificano i diritti <strong>ed</strong>ificatori comunque<br />
denominati, previsti da normative statali o regionali, ovvero da strumenti di pianificazione<br />
territoriale; (1)<br />
3) i con<strong>tra</strong>tti che costituiscono <strong>la</strong> comunione dei diritti menzionati nei numeri prec<strong>ed</strong>enti;<br />
4) i con<strong>tra</strong>tti che costituiscono o modificano servitù pr<strong>ed</strong>iali, il diritto di uso sopra beni immobili, il diritto di abitazione;<br />
5) gli atti <strong>tra</strong> vivi di rinunzia ai diritti menzionati nei numeri prec<strong>ed</strong>enti ;<br />
6) i provv<strong>ed</strong>imenti con i quali nell'esecuzione forzata si <strong>tra</strong>sferiscono <strong>la</strong> proprietà di beni immobili o altri diritti reali<br />
immobiliari, eccettuato il caso di vendita seguita nel processo di liberazione degli immobili dalle ipoteche a favore del terzo<br />
acquirente;<br />
7) gli atti e le sentenze di affrancazione del fondo enfiteutico;<br />
8) i con<strong>tra</strong>tti di locazione di beni immobili che hanno durata superiore a nove anni;<br />
9) gli atti e le sentenze da cui risulta liberazione o cessione di pigioni o di fitti non ancora scaduti, per un termine maggiore<br />
di tre anni;<br />
10) i con<strong>tra</strong>tti di società e di associazione con i quali si conferisce il godimento di beni immobili o di altri diritti reali<br />
immobiliari, quando <strong>la</strong> durata del<strong>la</strong> società o dell'associazione ecc<strong>ed</strong>e i nove anni o è indeterminata;<br />
11) gli atti di costituzione dei consorzi che hanno l'effetto indicato dal numero prec<strong>ed</strong>ente;<br />
12) i con<strong>tra</strong>tti di anticresi;<br />
13) le <strong>tra</strong>nsazioni che hanno per oggetto controversie sui diritti menzionati nei numeri prec<strong>ed</strong>enti;<br />
14) le sentenze che operano <strong>la</strong> costituzione, il <strong>tra</strong>sferimento o <strong>la</strong> modificazione di uno dei diritti menzionati nei numeri<br />
prec<strong>ed</strong>enti.<br />
(1) Numero inserito dal Decreto Legge 13 maggio 2011, n. 70<br />
Art. 2644.<br />
Effetti del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione.<br />
Gli atti enunciati nell'articolo prec<strong>ed</strong>ente non hanno effetto riguardo ai terzi che a qualunque titolo hanno acquistato diritti<br />
sugli immobili in base a un atto <strong>tra</strong>scritto o iscritto anteriormente al<strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione degli atti m<strong>ed</strong>esimi.<br />
Seguita <strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione, non può avere effetto contro colui che ha <strong>tra</strong>scritto alcuna <strong>tra</strong>scrizione o iscrizione di diritti acquistati<br />
verso il suo autore, quantunque l'acquisto risalga a data anteriore.<br />
15
L’incentivazione al restauro o risanamento conservativo potrà quindi ricorrere al cr<strong>ed</strong>ito immobiliare,<br />
eventualmente pari al<strong>la</strong> consistenza <strong>ed</strong>ilizia del bene recuperato, da allocare “in area o aree diverse”,<br />
e quindi at<strong>tra</strong>verso delocalizzazione del cr<strong>ed</strong>ito immobiliare riconosciuto, possibilmente su suoli<br />
partecipi del patrimonio comunale.<br />
Le politiche di tute<strong>la</strong> del centro storico possono pertanto corre<strong>la</strong>rsi <strong>tra</strong>sversalmente alle politiche di<br />
riqualificazione di parti di città con le congrue regole di intervento sul patrimonio esistente urbanistico<br />
<strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizio. Il comma 4 dell’Art 12 del “Rego<strong>la</strong>mento ex Art. 43 bis del<strong>la</strong> legge del<strong>la</strong> Regione Campania<br />
n. 16/2004 “Norme sul governo del territorio”, può consentire queste disposizioni, risultando i centri<br />
storici immessi nel patrimonio paesaggistico ai densi del Dlg . 42/2004 “Codice dei Beni Culturali e<br />
del Paesaggio”, come integrato e riscritto.<br />
La disposizione potrebbe applicarsi anche al<strong>la</strong> riqualificazione urbana di aree non tute<strong>la</strong>te, e<br />
degradate.<br />
Il DL n.70 del 13.05.2011, L. n. 106 del 12.07.2011, rende ammissibili interventi di demolizione e<br />
ricostruzione di aree urbane degradate (art.5, comma 9), anche con “delocalizzazione delle re<strong>la</strong>tive volumetrie<br />
in area o aree diverse”, ammettendosi <strong>la</strong> modifica di destinazione d’uso.<br />
La consistenza di esistenti cespiti immobiliari <strong>ed</strong>ilizi oggetto di intervento di ristrutturazione <strong>urbanistica</strong><br />
<strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizia nel citato D.L. fa riferimento (comma 14) al volume dell’<strong>ed</strong>ificio, calco<strong>la</strong>ndosi “le volumetrie<br />
e le superfici di riferimento rispettivamente sulle distinte tipologie <strong>ed</strong>ificabili e pertinenziali esistenti <strong>ed</strong> asseverate<br />
dal tecnico abilitato in s<strong>ed</strong>e di presentazione del<strong>la</strong> documentazione re<strong>la</strong>tiva al titolo abilitativo previsto”.<br />
L’incentivazione volta al miglioramento del<strong>la</strong> qualità <strong>ed</strong>ilizia andrebbe delineata nel Rego<strong>la</strong>mento<br />
Urbanistico <strong>ed</strong> Edilizio; mentre i siti di <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione del cr<strong>ed</strong>ito <strong>ed</strong>ilizio andrebbero specificati at<strong>tra</strong>verso<br />
rogo<strong>la</strong>mentazione operativa degli usi ammissibili..<br />
L’art 12 del Rego<strong>la</strong>mento di Attuazione del<strong>la</strong> LR del<strong>la</strong> Campania n. 16/2004 ha ad oggetto i sistemi<br />
di <strong>perequazione</strong>, compensazione, incentivazione. Il comma 4 specifica che “l’incentivazione ha come<br />
obiettivo il miglioramento del<strong>la</strong> qualità urbana…at<strong>tra</strong>verso interventi che presentano elevate prestazioni<br />
in campo energetico-ambientale paesaggistico…”. At<strong>tra</strong>verso disciplina <strong>urbanistica</strong> può rendersi<br />
pertanto ammissibile l’incremento delle esistenti consistenze rendendosi ammissibili consistenze aggiuntive<br />
incentivanti o premiali, d<strong>ed</strong>otte da Indici di <strong>ed</strong>ificabilità fondiario.<br />
16
Al<strong>la</strong> figura giuridica e patrimoniale del “cr<strong>ed</strong>ito immobiliare” potrebbero riferirsi anche le politiche<br />
di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>, rese conformative di diritti at<strong>tra</strong>verso gli Atti di Programmazione<br />
deliberati validi nel successivo triennio. Con riferimento a previsioni di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>,<br />
va ricordato che <strong>la</strong> Legge n 16/2004, art 33, rende commercializzabili i diritti <strong>ed</strong>ificatori nelle <strong>tra</strong>nsazioni<br />
che si effettuano all’interno dei comparti.<br />
A.4 INNOVAZIONI PROCEDIMENTALI NELLA DECISIONALITA’ DEFINITA<br />
NEL PROGETTO PRELIMINARE DI PUC<br />
La negoziazione possibile<br />
Il maturarsi di nuove consapevolezze socio politiche e culturali ( sostenibilità e sussidiarietà, Maastricht,<br />
1993; Agenda 21, U.N. 1991) hanno condotto a teorizzare nuove modalità di rapporto <strong>tra</strong> i<br />
soggetti, privati, privati pubblici, pubblici, terzo settore. Le re<strong>la</strong>zioni di reciprocità si fondano sul partenariato,<br />
copianificazione, concertazione, con senso innovativo acquisito dalle categorie del<strong>la</strong> partecipazione<br />
e comunicazione ( nos<strong>tra</strong> letteratura, 1967, 1993).<br />
Saskia Sassen, teorica delle città nelle interdipendenze globali e nelle destrutturazioni locali, ha dichiarato<br />
“La città futura? Va negoziata”.<br />
La tesi consegue dal ruolo che va acquisendo l’insieme delle funzioni amminis<strong>tra</strong>tive di responsabilità<br />
nell’adeguamento dell’interazione umana nelle città, per effetto dell’arre<strong>tra</strong>rsi dell’apparato statale, e<br />
del<strong>la</strong> condizione di legalità conseguente a derego<strong>la</strong>mentazione e liberalizzazione. E <strong>la</strong> Legge n.<br />
241/1990 è referente delle opportunità nell’amminis<strong>tra</strong>re di questa maturazione (5)<br />
La negoziazione comporta acquisizione di etica gestionale, e di fondata valutazione, essendo sempre<br />
percorribile il riformismo amorale, e <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> sbi<strong>la</strong>nciata. Ma qualora fondata su cansapevolezza<br />
politico amminis<strong>tra</strong>tiva, potrebbe caratterizzare <strong>la</strong> decisionalità concernente il bisogno di suoli da<br />
chiamare ad usi urbani, fin dal<strong>la</strong> fase di formazione del progetto preliminare, come già si verifica in e-<br />
sperienze in corso. Rimando al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione di Giovanni Crocioni in programma.<br />
Il proc<strong>ed</strong>imento promuovibile viene delineato nei volumi che si segna<strong>la</strong>no.<br />
Sul<strong>la</strong> base di ricognizione sistematica dei connotati territoriali si perime<strong>tra</strong>no potenzialità di suoli<br />
urbanizzabili.<br />
17
Sul<strong>la</strong> base di accurato documento s<strong>tra</strong>tegico si stimano fabbisogni plurimi che si ritiene da acquisire<br />
quali obiettivi da perseguire at<strong>tra</strong>verso il futuro Puc.<br />
Si e<strong>la</strong>borano coerenti regole di soddisfacimento ins<strong>ed</strong>iativo e metrico, con specifica attenzione ai<br />
benefici pubblici acquisibili, e con stima dei costi e benefici acquisibili dal promotore offerente.<br />
Da dette regole può conseguire bando di evidenza pubblica, idoneo ad indirizzare <strong>la</strong> disponibilità<br />
dichiarata da promotori-proprietari di suoli urbanizzabili a soddisfare i fabbisogni obiettivo.<br />
Ne consegue <strong>la</strong> valutazione delle disponibilità acquisite, da condurre sul<strong>la</strong> base di metodi comparativi<br />
a coppia, aventi riferimenti al<strong>la</strong> struttura <strong>urbanistica</strong>.<br />
Dalle valutazioni conseguirà <strong>la</strong> scelta di luoghi perime<strong>tra</strong>ti configuranti indicazioni di <strong>tra</strong>sformabilità<br />
<strong>urbanistica</strong> segna<strong>la</strong>ti nel<strong>la</strong> componente <strong>strutturale</strong> del Puc.<br />
Il volume del prof. Stefano Stanghellini,<br />
DEI srl, tipografia del Genio<br />
Civile, Roma, 2012<br />
Il volume di Ezio Micelli,<br />
Marsilio, Venezia, 2011<br />
18
B IL PIANO STRUTTURALE COMPONENTE DEL PUC:<br />
IL RUOLO DELLA PEREQUAZIONE URBANISTICA<br />
La specificazione del<strong>la</strong> differenziazione <strong>tra</strong> componente <strong>strutturale</strong> e componente programmatica<br />
operativa, compresenti nel PUC, si è formu<strong>la</strong>ta at<strong>tra</strong>verso il “Rego<strong>la</strong>mento di Attuazione per il Governo<br />
del Territorio” n. 5/2011, emanato ai sensi dell’art. 43 bis del<strong>la</strong> Lr 16/2004.<br />
Come precisato all’Art.9 , comma 1, del Rego<strong>la</strong>mento, il PUC si compone di “piano <strong>strutturale</strong>, a<br />
tempo indeterminato”, e del “piano programmatico, a termine”, come previsto dall’art. 3 del<strong>la</strong> Lr<br />
n. 16/2004.<br />
Si riportano gli elementi di cui al comma 3 dell’art.3 dell’articolo 9:<br />
L’Art. 9, commi 1 e 5, del “Rego<strong>la</strong>mento di Attuazione per il Governo del Territorio” n. 5/2011,<br />
emanato ai sensi dell’art. 43 bis del<strong>la</strong> Lr 16/2004.<br />
19
Onde approfondire il Rego<strong>la</strong>mento, l’Area Generale di<br />
Coordinamento per il Governo del Territorio ha r<strong>ed</strong>atto il<br />
“Manuale Operativo” del Novembre 2011.<br />
Con riferimento all’efficacia del<strong>la</strong> componente <strong>strutturale</strong><br />
del PUC, sono da evidenziare le disposizioni dettate con l’art.<br />
9 del Manuale, ove si asserisce quanto segue:<br />
“La componente <strong>strutturale</strong> dei Piani approfondisce i temi del preliminare<br />
di piano, integrato dai risultati delle consultazioni con i portatori<br />
di interessi e le amminis<strong>tra</strong>zioni competenti, e definisce il quadro <strong>strutturale</strong><br />
delle “invarianti” del territorio, in re<strong>la</strong>zione all’integrità fisica, ambientale<br />
e all’identità culturale dello stesso.<br />
La componente <strong>strutturale</strong> dei piani non contiene previsioni<br />
che producono effetti sul regime giuridico dei suoli e, pertanto,<br />
è efficace a tempo indeterminato.<br />
Il piano <strong>strutturale</strong> stabilisce il quadro dell’assetto territoriale e gli obiettivi s<strong>tra</strong>tegici: il come fare”.<br />
Pertanto le “determinanti strutturali” del piano territoriale provinciale e del piano urbanistico comunale<br />
conformano in primo luogo <strong>la</strong> formalizzazione cartografica e normativa delle condizioni<br />
all’attualità del territorio oggetto di piano urbanistico.<br />
La specificazione delle “linee fondamentali delle <strong>tra</strong>sformazioni a lungo termine”, cui dovrebbe rivolgersi<br />
<strong>la</strong> categoria “piano” volto a costruire “futuro”, si ritrova nelle determinanti strutturali volte a<br />
stabilire “il quadro dell’assetto territoriale e gli obiettivi s<strong>tra</strong>tegici”.<br />
Onde risultare territorializzato, il quadro rappresentato cartograficamente dei futuri auspicabili usi<br />
urbani del suolo connota contenuto del piano <strong>strutturale</strong>, che in quanto indicative ( come specifica il<br />
Rego<strong>la</strong>mento) non assolvono a ruolo conformativo di diritti. Non risultano pertanto precettive di<br />
modalità di uso del suolo le perime<strong>tra</strong>zioni dello spazio pubblico seppur rappresentate nel<strong>la</strong><br />
componente <strong>strutturale</strong> del Puc.<br />
Questi precetti prescindono dal<strong>la</strong> constatazione del recepimento obbligato nel piano <strong>strutturale</strong> dei<br />
vincoli eteronomi, e con riferimento agli stessi, del necessario effetto conformativo sul<strong>la</strong> proprietà,<br />
conseguenti tuttavia non dal contenuto <strong>strutturale</strong> del Puc, ma da altri atti.<br />
20
L’Art.9, comma<br />
1, del<br />
“MANU-<br />
ALE”, r<strong>ed</strong>atto<br />
dall’Area<br />
Generale di<br />
Coordinamento<br />
per il Governo<br />
del Territorio<br />
del<strong>la</strong><br />
Regione Campania:<br />
<strong>la</strong> componente<br />
<strong>strutturale</strong> del<br />
Puc<br />
Le implicazioni di<br />
quanto asserito nel Rego<strong>la</strong>mento,<br />
e successivamente<br />
nel Manuale<br />
sono pertanto rilevanti.<br />
In tutti i suoli dichiarati<br />
“urbanizzabili” nelle<br />
disposizioni strutturali<br />
cartografate dovrebbesi<br />
continuare a fare riferimento<br />
al<strong>la</strong> rendita catastale<br />
dichiarata nel catasto<br />
terreni, con riferimento<br />
ai coltivi agricoli.<br />
I certificati di destinazione<br />
<strong>urbanistica</strong> dovrebbero<br />
dichiarare e-<br />
splicitamente il ruolo indicativo<br />
delle modalità<br />
d’uso, e quindi ad efficacia<br />
non precettiva.<br />
Proprio per <strong>la</strong> rilevanza<br />
di quanto sancito,<br />
suscita perplessità un<br />
annuncio di tale natura<br />
dettato in documenti che<br />
non hanno <strong>la</strong> potestà<br />
del<strong>la</strong> legge, ma ne danno<br />
possibile interpretazione.<br />
21
Si va diffondendo modalità di mandato professionale limitato al<strong>la</strong> definizione del piano <strong>strutturale</strong>.<br />
Anche per tali implicazioni sarebbe auspicabile intervento del legis<strong>la</strong>tore regionale ad integrazione del<strong>la</strong><br />
Lr n. 16/2004.<br />
L’ en<strong>tra</strong>ta in vigore del Rego<strong>la</strong>mento impone di indagare sul<strong>la</strong> natura giuridica del piano <strong>strutturale</strong><br />
comunale, e sugli effetti di carattere tributario.<br />
La riflessione su questi temi ha suscitato attenzione nel<strong>la</strong> Regione Emilia Romagna, come conseguenza<br />
del<strong>la</strong> Lr n. 20/2000, e del<strong>la</strong> successiva Lr n. 6/2009. Sul<strong>la</strong> base dell’artico<strong>la</strong>to del<strong>la</strong> Lr 20, il<br />
TAR Emilia Romagna, con sentenza n. 609/2006 è pervenuto a dichiarare <strong>la</strong> non confomatività sul<strong>la</strong><br />
proprietà delle previsioni del PSC, qualora non corre<strong>la</strong>to contestualmente e proc<strong>ed</strong>uralmente con il<br />
Rego<strong>la</strong>mento Urbanistico <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizio, e con il Piano Operativo comunale. La Lr 20/2000 ha infatti artico<strong>la</strong>to<br />
in tre differenziate figure di piano l’oggetto del Prg di cui all’art. 7 del<strong>la</strong> L 17 Agosto 1942, n.<br />
1150, e solo <strong>la</strong> loro contestuale presenza può sancire l’efficacia delle disposizioni di una delle figure.<br />
La sentenza del TAR è stata sospesa dal Consiglio di Stato con ordinanza 5763 del 3 Novembre<br />
2006, ritenendosi “non denegabile l’efficacia conformativa del PSC”. L’efficacia consegue dal<strong>la</strong> distinzione<br />
<strong>tra</strong> intenzionalità programmatiche necessarie al<strong>la</strong> formazione dei piani di uso del suolo, e<br />
piani di uso del suolo, che qualificano <strong>la</strong> modalità di godimento del<strong>la</strong> proprietà privata ai sensi dell’art.<br />
42 del<strong>la</strong> Costituzione. Il piano urbanistico non si limita a dichiarazione di intenzioni, ma ha efficacia<br />
giuridico normativa sul modo di uso.<br />
Sono pertanto emerse due diverse interpretazioni giurisprudenziali. E da queste con<strong>tra</strong>ddizioni ha<br />
<strong>tra</strong>tto riferimento <strong>la</strong> legge del<strong>la</strong> Regione Emilia Romagna n. 6 del 2009, che ha modificato l’art. 28 del<strong>la</strong><br />
Lr 20/2000. Si sancisce nel<strong>la</strong> Lr quanto segue. Il PSC recepisce i vincoli conformativi sovraordinati<br />
volti a promuovere tutele, da rischio ambientale, da patrimonio culturale, e determina i fabbisogni, indicando<br />
senza efficacia precettiva modalità di soddisfacimento, con riferimento a operazioni di <strong>tra</strong>sformazione<br />
<strong>urbanistica</strong>, o di riqualificazione delle parti dell’esistente ins<strong>ed</strong>iamento (riqualificazione).<br />
Oggetto del Piano Strutturale Comunale è <strong>la</strong> <strong>dimensione</strong> s<strong>tra</strong>tegica, configurandosi le previsioni quali<br />
“riferimenti di massima” di modi di uso e capacità ins<strong>ed</strong>iativa di ambiti perime<strong>tra</strong>ti, cui ricondurre <strong>la</strong><br />
programmazione dell’attuazione da sancire at<strong>tra</strong>verso piani operativi.<br />
Il fondamento del<strong>la</strong> Lr 6/2009 dell’Emilia Romagna è da ravvisare sempre nel differenziato oggetto<br />
delle tre figure di piano urbanistico.<br />
22
Il Piano Strutturale comunale esplicita previsioni “di massima”, con riferimento alle determinazioni<br />
che dovranno comunque caratterizzare i piani operativi, conformativi del “godimento” anche e-<br />
dificatorio dei cespiti immobiliari privati.<br />
La legge del<strong>la</strong> Regione Campania n. 16/2004 , pur dichiarando all’art 3 <strong>la</strong> differenza <strong>tra</strong> disposizioni<br />
strutturali <strong>ed</strong> operative, dà luogo con l’art. 23 ad una figura unitaria, il Piano Urbanistico Comunale.<br />
Quanto previsto nel<strong>la</strong> figura unitaria ha impliciti contenuti<br />
s<strong>tra</strong>tegici-strutturali-operativi, tanto da rendere obbligatori gli Atti<br />
di Programmazione attuativa fin dal<strong>la</strong> istruttoria di approvazione<br />
del Puc.<br />
Motivatamente il prof. Paolo Urbani ha evidenziato <strong>la</strong> potenziale<br />
iniquità conseguente al<strong>la</strong> temporalizzazione del<strong>la</strong> programmazione<br />
operativa, con riferimento al “godimento” del<strong>la</strong> proprietà<br />
privata di cui all’art. 42 del<strong>la</strong> Costituzione del<strong>la</strong> Repubblica<br />
Il rego<strong>la</strong>mento, enfatizzando il come, non tiene conto del<strong>la</strong><br />
differenza che si ravvisa <strong>tra</strong> il perché <strong>ed</strong> il come. Si propone<br />
quindi come rim<strong>ed</strong>io al<strong>la</strong> modalità di artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> strumentazione<br />
<strong>urbanistica</strong> sancita con <strong>la</strong> Lr n. 16/2004.<br />
Si attendono auspicate sentenze di Tar e Consiglio di Stato<br />
nel merito, onde definire carenti caposaldi. E risultano questi caposaldi<br />
indispensabili, per le implicazioni tributarie concernenti<br />
l’Imu introdotta dal governo delle emergenze.<br />
In effetti, il ruolo indicativo attribuito al<strong>la</strong> componente <strong>strutturale</strong><br />
del Puc dovrebbe suggerire <strong>la</strong> sua sostanziale semplificazione<br />
tecnica, tanto da poterne rappresentare i contenuti at<strong>tra</strong>verso<br />
e<strong>la</strong>borati in sca<strong>la</strong> ridotta, anche nelle scale di cui alle tavole<br />
IGM (1/25.000).<br />
Il volume del Prof. Avv.<br />
Paolo Urbani, Bol<strong>la</strong>ti Boringhieri,<br />
Torino, 2011<br />
Si potrebbe perseguire <strong>la</strong> pr<strong>ed</strong>isposizione di un unico e<strong>la</strong>borato, con indicazione di contenuti s<strong>tra</strong>tegico-strutturali.<br />
Ma occorre essere consapevoli delle iniquità conseguenti<br />
23
Come proc<strong>ed</strong>ere: suggerimenti<br />
Onde evitare le iniquità conseguenti alle esposte proc<strong>ed</strong>ure, il Piano Strutturale del PUC, seppur<br />
dettando indicazioni ad efficacia non precettiva, dovrebbe definire zone omogenee <strong>ed</strong> altresì i potenziali<br />
comparti, gli ambiti di <strong>tra</strong>sformazione urbana degli stessi partecipi, <strong>la</strong> consistenza delle previsioni<br />
ins<strong>ed</strong>iative La metodica è volta a perseguire coerenza delle proposizioni di progettazione <strong>urbanistica</strong>,<br />
pur non acquisendo le stesse ruolo conformativo, d<strong>ed</strong>ucendo dal<strong>la</strong> teorica di sistema.<br />
Suscita infatti perplessità <strong>la</strong> formazione di piano programmatico, nel quale si dettino regole sui sistemi<br />
di attuazione indipendenti da specificazioni normative dettate nel piano <strong>strutturale</strong>, sia per motivazioni<br />
connesse all’unità di concezione, che all’equità.<br />
Sarebbe iniquo assumere che previsioni di <strong>tra</strong>sformazione urbana di analoghe zone omogenee siano<br />
attuabili con regimi immobiliari differenti.<br />
Si suggerisce di specificare il “come proc<strong>ed</strong>ere” nel<strong>la</strong> convenzione di consulenza stipu<strong>la</strong>ta <strong>tra</strong> il tecnico<br />
progettista e l’Amminis<strong>tra</strong>zione comunale.<br />
24
Le “Indicazioni per <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> dettate dal Piano Territoriale Regionale<br />
Al<strong>la</strong> ricerca di coerenza di sistema si ispira <strong>la</strong> <strong>tra</strong>ttazione del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> dettata nel<br />
Piano Territoriale Regionale, di cui al<strong>la</strong> Lr n. 13, del 13 Ottobre 2008, e <strong>la</strong> rettifica pubblicata sul Burc<br />
n. 48 bis del 1° Dicembre 2008.<br />
Con l’art 1 del<strong>la</strong> legge regionale si è approvato il Piano Territoriale Regionale, costituito dagli e<strong>la</strong>borati:<br />
a) re<strong>la</strong>zione; b) documento di piano; c) linee guida per il paesaggio; d) cartografia di piano. Nel<br />
Documento di Piano allegato del<strong>la</strong> Legge si riportano alle pagine 289-298 le “Indicazioni per <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong><br />
territoriale”.<br />
Le “Indicazioni” dettate dal PTR hanno significativi contenuti, in quanto:<br />
a) collocano le modalità di <strong>perequazione</strong> nel contesto del piano urbanistico generale. Solo infatti nel<br />
PUC possono qualificarsi le zone omogenee di cui all’art. 23 del<strong>la</strong> LR n. 16/2004; <strong>ed</strong> il loro ruolo<br />
decodificato at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> rappresentazione dei sistemi.<br />
b) at<strong>tra</strong>verso le specificazioni riportate escludono le modalità di un sistema perequativo fondato sul<br />
doppio indicatore di <strong>ed</strong>ificabilità, di stato e di piano.<br />
Si è riportato il “sistema perequativo delineato nel Piano Territoriale Regionale” nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />
svolta nel<strong>la</strong> giornata di studi promossa dal<strong>la</strong> Fondazione Astengo il 6 Ottobre 2011. La Re<strong>la</strong>zione è riportata<br />
nel blog www.fforteprof.net, <strong>ed</strong> è scaricabile at<strong>tra</strong>verso download, <strong>ed</strong> al<strong>la</strong> stessa si rimanda (7).<br />
Va evidenziato che il Piano Territoriale Provinciale di Caserta, approvato, non dettando disposizioni<br />
nel merito del proc<strong>ed</strong>imento perequativo, rende ammissibile l’adozione del<strong>la</strong> metodica di cui al PTR.<br />
Al con<strong>tra</strong>rio il PT provinciale di Salerno, approvato, detta disposizioni che riconducono <strong>la</strong> metodica<br />
al doppio indicatore, fondati sul<strong>la</strong> ricognizione delle isocrone del valore dei suoli, referente teorico del<strong>la</strong><br />
congrua <strong>ed</strong>ificabilità intrinseca riconosciuta dal Puc (8).<br />
L’art.131 del<strong>la</strong> Norma di Attuazione del Ptcp sancisce che “Il riparto del<strong>la</strong> potenzialità <strong>ed</strong>ificatoria andrà<br />
effettuato sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> preventiva c<strong>la</strong>ssificazione del territorio in “ambiti di equivalenza”, costituiti da suoli cui viene<br />
riconosciuto lo stesso valore, rappresentato da un indice di <strong>ed</strong>ificabilità virtuale, tenendo conto dello stato di fatto e di diritto<br />
dei suoli, prescindendo pertanto dal<strong>la</strong> specifica disciplina d’uso del territorio previsto dal Puc”.<br />
Le infauste “isocrone del valore” finanziario dei suoli, sperimentate nel<strong>la</strong> formazione del Prg di Catania<br />
circa dieci anni or sono, riappaiono, dando ruolo al<strong>la</strong> disciplina estimativa nelle scelte urbanistiche.<br />
Può ritenersi modalità prescelta con l’obiettivo di distogliere i comuni dal<strong>la</strong> adozione del regime<br />
immobiliare perequativo.<br />
25
C IL PIANO PROGRAMMATICO OPERATIVO COMPONENTE DEL PUC, E LE<br />
REGOLE PEREQUATIVE<br />
La specificazione del<strong>la</strong> differenziazione <strong>tra</strong> componente <strong>strutturale</strong> e componente programmatica<br />
operativa, compresenti nel PUC, si è formu<strong>la</strong>ta at<strong>tra</strong>verso<br />
L’Art 9 del “Rego<strong>la</strong>mento di Attuazione per il Governo del Territorio” n. 5/2011, avendo<br />
specificato al comma 1 i connotati del piano <strong>strutturale</strong> a tempo indeterminato, specifica il contenuto<br />
del “piano programmatico, a termine”, come previsto dall’art. 3 del<strong>la</strong> Lr n. 16/2004.<br />
L’Area Generale di Coordinamento per il Governo del Territorio, nel pr<strong>ed</strong>isporre il “Manuale<br />
Operativo” del Novembre 2011, ha precisato il contenuto del “piano programmatico”.<br />
26
Con riferimento all’efficacia del<strong>la</strong> componente operativa del PUC, è da evidenziare <strong>la</strong> narrativa dettata<br />
con l’art. 9, comma 1, pg 11, ove si specifica quanto segue:<br />
dal<br />
“MANUALE”,<br />
r<strong>ed</strong>atto dall’Area<br />
Generale di Coordinamento<br />
per il<br />
Governo del Territorio<br />
del<strong>la</strong> Regione<br />
Campania:<br />
le disposizioni programmatiche<br />
operative<br />
del Puc<br />
27
28<br />
dal<br />
“MANUALE”<br />
r<strong>ed</strong>atto dall’Area<br />
Generale di Coordinamento<br />
per il<br />
Governo del Territorio<br />
del<strong>la</strong> Regione<br />
Campania:<br />
connotati del<strong>la</strong><br />
componente operativa<br />
del Puc
Si ritiene a titolo personale che il piano programmatico operativo del PUC debba necessariamente<br />
fondarsi sui contenuti strutturali, anche se inefficaci, onde poter esplicitare <strong>la</strong> s<strong>tra</strong>tegia dell’attuazione<br />
delle scelte enunciate at<strong>tra</strong>verso il Puc.<br />
Il caso Salerno ben testimonia <strong>la</strong> rilevanza che nell’attuazione <strong>urbanistica</strong> assume <strong>la</strong> s<strong>tra</strong>tegia attuativa.<br />
Il Manuale delinea <strong>la</strong> forma del proc<strong>ed</strong>imento, mentre <strong>la</strong> verifica territorializzata dovrà necessariamente<br />
suggerirne gli adattamenti alle specificità identitarie dei luoghi.<br />
Pertanto <strong>la</strong> componente operativa del Puc dovrebbe “d<strong>ed</strong>urre” dai comparti già perime<strong>tra</strong>ti nel<br />
piano <strong>strutturale</strong>, seppur con efficacia non conformativa, gli ambiti di <strong>tra</strong>sformazione urbana da attuare<br />
sul<strong>la</strong> base di cronoprogramma con proc<strong>ed</strong>ure perequative. Si assicurerebbe in tal maniera l’equità e<br />
l’efficienza necessaria al<strong>la</strong> selezione di ambiti ad attuazione prioritaria, da specificare at<strong>tra</strong>verso il piano<br />
operativo.<br />
Si potrebbe attenuare <strong>la</strong> rigidità del<strong>la</strong> perime<strong>tra</strong>zione di comparti rendendo ammissibile at<strong>tra</strong>verso<br />
<strong>la</strong> Normativa Tecnica del PUC <strong>la</strong> riformu<strong>la</strong>zione di perimetri da promuovere nelle convenzioni attuative,<br />
da non ritenere varianti al PUC.<br />
D MODALITÀ DI SOLUZIONE DEI MOLTI NODI PROBLEMATICI CONNESSI<br />
ALLA APPLICAZIONE DELLE REGOLE PEREQUATIVE<br />
D.1 I comparti<br />
Il proc<strong>ed</strong>imento perequativo si fonda su assunzioni di politica <strong>urbanistica</strong> prescelte dal governo<br />
dell’Ente Territoriale.<br />
D<strong>ed</strong>ucendo da tali assunzioni, in conformità agli art.li 32-33 del<strong>la</strong> LR n. 16/2004, al Rego<strong>la</strong>mento,<br />
<strong>ed</strong> al<strong>la</strong> indicazioni del Manuale:<br />
a) Il Puc, sul<strong>la</strong> base di scelte di struttura di città, perime<strong>tra</strong> zone <strong>tra</strong>sformabili, ad efficacia indicativa,<br />
<strong>ed</strong> in queste perime<strong>tra</strong> zone di <strong>tra</strong>sformazione prioritaria definite nel<strong>la</strong> componente o-<br />
perativa ad efficacia precettiva, da noi denominate quali z.t.o. del tipo Cd-Dd-Hd-Fd, servite da reti infrastrutturali,<br />
anche di programma. Pertanto gli e<strong>la</strong>borati cartografici definenti il Puc dovrebbero rappresentare<br />
<strong>la</strong> rete infra<strong>strutturale</strong> di ruolo pubblico primario (art.7 del<strong>la</strong> L. 17 Agosto 1942, n. 1150), le<br />
zone territoriali omogenee e <strong>la</strong> loro disaggregazione in zone normative, nonché i perimetri di comparto.<br />
29
) Il Puc perime<strong>tra</strong> comparti, onde rendere attuabili le <strong>tra</strong>sformazioni previste at<strong>tra</strong>verso le zone e le<br />
reti infrastrutturali, avvalendosi degli e<strong>la</strong>borati ad efficacia indicativa componenti strutturali del<strong>la</strong> proposta.<br />
Il comparto ha una consistenza in superficie conseguente dal suo perimetro, che si esplicita nel<strong>la</strong> “Superficie<br />
Territoriale di Comparto”, “St”. Le zone di <strong>tra</strong>sformazione si attuano ricorrendo al<strong>la</strong> disciplina<br />
del comparto.<br />
c) Al comparto il Puc assegna aliquota del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità<br />
necessaria a soddisfare il fabbisogno obiettivo<br />
complessivo stimato per le differenziate attività.<br />
Infatti “Il Puc ripartisce quote <strong>ed</strong>ificatorie m<strong>ed</strong>iante comparti,<br />
indipendentemente dal<strong>la</strong> destinazione specifica delle aree interessate”,<br />
e quindi indipendentemente dal<strong>la</strong> zonizzazione<br />
(LR 16/2004, art 32, c.2). Tutti i suoli partecipi<br />
di comparto di <strong>tra</strong>sformazione sono pertanto dotati<br />
di <strong>ed</strong>ificabilità. La quota di <strong>ed</strong>ificazione attribuita<br />
al comparto si esplicita at<strong>tra</strong>verso misuratore, individuato<br />
nell’ “Indice di Edificabilità Territoriale di<br />
comparto, Jt.c”.<br />
d) Nel comparto, si perime<strong>tra</strong>no ambiti, “<strong>ed</strong>ificati e<br />
non” (L.16, art. 33, capov. 2), che inglobano zone<br />
normative, sottoc<strong>la</strong>ssi del<strong>la</strong> zona territoriale omogenea.<br />
e) In tutte le zone di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong><br />
l’attuazione fa ricorso a strumenti attuativi nel<strong>la</strong> forma<br />
di piano urbanistico attuativo, convenzionato<br />
se di iniziativa privata; <strong>ed</strong> altresì at<strong>tra</strong>verso; <strong>ed</strong> altresì<br />
nel<strong>la</strong> forma di titolo abilitante convenzionato, coerente<br />
con le previsioni ins<strong>ed</strong>iative definite at<strong>tra</strong>verso<br />
e<strong>la</strong>borati di dettaglio allegati al Puc at<strong>tra</strong>verso gli<br />
“Atti di programmazione”.<br />
30
Gli ambiti non <strong>ed</strong>ificati di comparto si artico<strong>la</strong>no in<br />
- ambiti “<strong>ed</strong>ificabili”; le zone omogenee del tipo C e D si riconducono a questi ambiti. L’ambito <strong>ed</strong>ificabile<br />
ha una consistenza metrica espressa dal<strong>la</strong> superficie conseguente dal suo perimetro. La superficie<br />
dell’ambito <strong>ed</strong>ificabile viene denominata “Se”, superficie territoriale <strong>ed</strong>ificabile. Partecipa del<strong>la</strong> superficie<br />
territoriale <strong>ed</strong>ificabile. <strong>la</strong> viabilità locale, <strong>la</strong> superficie destinata a spazi pubblici integranti l’uso<br />
funzionale dettata da standard; l’insieme dei lotti fondiari.<br />
- ambiti “non <strong>ed</strong>ificabili”, in quanto specificanti “<strong>la</strong> quantità e <strong>la</strong> localizzazione degli immobili da c<strong>ed</strong>ere<br />
gratuitamente al comune o ad altri soggetti pubblici per <strong>la</strong> realizzazione di infrastrutture, attrezzature<br />
e aree verdi” (LR n. 16/2004, art.33, comma 2). Nel Puc le zone omogenee del tipo F1-F2; G1-<br />
G2 si riconducono a questi ambiti.<br />
Nel<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile che caratterizza l’ambito <strong>ed</strong>ificabile rien<strong>tra</strong>no i lotti fondiari sui quali si<br />
realizzerà <strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica, o sociale, definita da zona normativa del tipo C.s, sottoc<strong>la</strong>sse<br />
del<strong>la</strong> z.t.o del tipo C, con il p<strong>ed</strong>ice “p” indica <strong>la</strong> destinazione ad <strong>ed</strong>ilizia sociale dei suoli.<br />
La disciplina di incentivazione al<strong>la</strong> produzione da parte di soggetti privati di “alloggi sociali” e al<strong>la</strong><br />
cessione di suoli partecipi di zona normativa è volta ad assicurare che il cinquanta per cento del fabbisogno<br />
abitativo dichiarato assunto quale obiettivo del PUC venga soddisfatto at<strong>tra</strong>verso <strong>ed</strong>ilizia residenziale<br />
sociale (convenzionata), <strong>ed</strong> at<strong>tra</strong>verso <strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica da realizzare su suoli c<strong>ed</strong>uti<br />
consensualmente e gratuitamente al patrimonio comunale.<br />
31
Caratterizza altresì l’ambito <strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile destinata a <strong>ed</strong>ilizia residenziale<br />
ordinaria di mercato, definita da zona normativa del tipo C.1-n, ,<br />
sottoc<strong>la</strong>sse del<strong>la</strong> z.t.o del tipo C. La consistenza metrica del<strong>la</strong> zona normativa<br />
può designarsi at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> sig<strong>la</strong> “Seo” (superficie <strong>ed</strong>ificabile ordinaria).<br />
L’ambito non <strong>ed</strong>ificabile ingloba le zone omogenee, e sotto zone conseguenti, destinate a spazi pubblici,<br />
o di interesse pubblico, di ruolo comunale o di ruolo locale volte a colmare le carenze di dotazione<br />
soddisfacendo il fabbisogno pregresso (zone F-G).<br />
All’ambito non <strong>ed</strong>ificabile vengono attribuite quote <strong>ed</strong>ificatorie, e quindi consistenza di <strong>ed</strong>ificazione.<br />
Questa consistenza di <strong>ed</strong>ificazione non può realizzarsi nell’ambito non <strong>ed</strong>ificabile, e va quindi <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>ta.<br />
La <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione si effettua attribuendo all’ambito <strong>ed</strong>ificabile <strong>la</strong> complessiva <strong>ed</strong>ificabilità conseguente:<br />
a) dal<strong>la</strong> consistenza del<strong>la</strong> superficie dell’ambito <strong>ed</strong>ificabile; b) dal<strong>la</strong> consistenza del<strong>la</strong> superficie<br />
dell’ambito non <strong>ed</strong>ificabile; c) dall’ Indice di Edificabilità Territoriale di comparto, Jtc, riferito al<strong>la</strong> totale<br />
superficie territoriale del comparto, come dettato dalle NTA.<br />
32
Ne consegue <strong>la</strong> specificazione del misuratore di <strong>ed</strong>ificabilità dell’ambito <strong>ed</strong>ificabile, definito nel Puc<br />
Jte, indice di <strong>ed</strong>ificabilità di ambito.<br />
La disciplina generale sancita at<strong>tra</strong>verso il Puc si limita al<strong>la</strong> specificazione dell’Indice di Edificabilità<br />
Territoriale di comparto, Jt; a rappresentare l’artico<strong>la</strong>zione zonale; a rappresentare i perimetri degli<br />
ambiti rien<strong>tra</strong>nti nel comparto.<br />
I promotori immobiliari po<strong>tra</strong>nno assumere <strong>la</strong> responsabilità di attuazione delle previsioni urbanistiche<br />
(LR 22 Dicembre 2004, n. 16, art.33, comparti <strong>ed</strong>ificatori, comma 1), formalizzando l'associazione<br />
di interessi coinvolgente i cespiti immobiliari localizzati catastalmente nel perimetro del comparto.<br />
Gli interventi di <strong>tra</strong>sformazione rappresentati nel perimetro dell’unità di suolo, conformi al<strong>la</strong> disciplina<br />
zonale, configurano sistema.<br />
Nel proc<strong>ed</strong>imento attuativo diretto, va perseguita unità di azione, definita at<strong>tra</strong>verso “progetto unitario”<br />
o piano urbanistico attuativo degli elementi del sistema, pubblici e privati.<br />
D 2 L’attribuzione di <strong>ed</strong>ificabilità ammissibile<br />
Ai comparti partecipi del<strong>la</strong> zona territoriale omogenea si assegnano quote di <strong>ed</strong>ificazione ordinaria,<br />
espresse in mqsus/mqst, e denominate at<strong>tra</strong>verso l’Indice di <strong>ed</strong>ificabilità territoriale Jt.<br />
Le quote risultano variabili in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> posizione dello specifico comparto nel<strong>la</strong> struttura <strong>urbanistica</strong>,<br />
cen<strong>tra</strong>le, semicen<strong>tra</strong>le, periferico, periurbano, a prescindere dal<strong>la</strong> modalità assentita di utilizzazione.<br />
La norma ammetterà <strong>ed</strong>ificabilità pubblica aggiuntiva all’ordinaria, da contenere nel limite<br />
dell’indice massimo di <strong>ed</strong>ificazione, Jtmax, at<strong>tra</strong>verso il quale si rende altresì esercitabile il ricorso a<br />
premialità a favore del promotore, mirata ad incentivare il perseguimento di obiettivi pubblici at<strong>tra</strong>verso<br />
in<strong>tra</strong>presa di privato promotore, quali <strong>la</strong> produzione di alloggi sociali, o <strong>la</strong> realizzazione di opere di<br />
urbanizzazione secondaria.<br />
L’<strong>ed</strong>ificabilità sancita dall’Indice rego<strong>la</strong> <strong>la</strong> consistenza dell’intervento zonalmente specificato su superficie<br />
fondiaria.<br />
Si demanda al<strong>la</strong> Convenzione <strong>la</strong> specificazione del<strong>la</strong> consistenza di intervento volto al<strong>la</strong> produzione<br />
di attrezzature pararicettive o volto all’utilizzazione degli spazi pubblici di interesse generale, definiti<br />
dalle zone normative F.1, comportanti <strong>ed</strong>ificazione, F.2, parchi e giardini urbani, F.4, attrezzature di interesse<br />
collettivo non qualificanti spazi pubblici calibrati da standard.<br />
33
Al comparto il Puc assegna aliquota del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità necessaria<br />
a soddisfare il fabbisogno obiettivo complessivo.<br />
Infatti “Il PUC ripartisce quote <strong>ed</strong>ificatorie m<strong>ed</strong>iante comparti, indipendentemente<br />
dal<strong>la</strong> destinazione specifica delle aree interessate”, e quindi<br />
indipendentemente dal<strong>la</strong> zonizzazione (L16, art 32, c.2).<br />
Le quote <strong>ed</strong>ificatorie rese ammissibili dovranno risultare indipendenti<br />
dal<strong>la</strong> zona. Po<strong>tra</strong>nno corre<strong>la</strong>rsi pertanto al<strong>la</strong> posizione<br />
del comparto nel<strong>la</strong> complessiva struttura territoriale, come si e-<br />
splicita nel<strong>la</strong> figura allegata.<br />
La quota di <strong>ed</strong>ificazione attribuita al comparto si esplicita at<strong>tra</strong>verso<br />
misuratore, individuato nell’ “Indice di Edificabilità Territoriale<br />
di Comparto, Jt.c”, espresso in metri quadri di superficie<br />
utile di so<strong>la</strong>io per metro quadro di superficie territoriale.<br />
Tutti i suoli partecipi di comparto di <strong>tra</strong>sformazione sono pertanto<br />
da caratterizzarsi at<strong>tra</strong>verso l’<strong>ed</strong>ificabilità intrinseca, oggetto<br />
di <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione.<br />
Nel piano programmatico operativo <strong>la</strong> quota di <strong>ed</strong>ificazione attribuita<br />
al comparto viene ripartita <strong>tra</strong> i proprietari sul<strong>la</strong> base di<br />
criteri <strong>tra</strong> gli stessi concordati, eventualmente in proporzione al<strong>la</strong><br />
frazione percentuale del<strong>la</strong> superficie territoriale da ciascuno di essi Santa Maria CV:<br />
detenuta.<br />
le condizioni posizionali dei suoli<br />
Si demanderà al<strong>la</strong> Convenzione <strong>la</strong> specificazione del<strong>la</strong> consistenza di intervento volto al<strong>la</strong> produzione<br />
di attrezzature pararicettive o volto all’utilizzazione degli spazi pubblici di interesse generale, definiti<br />
dalle zone normative F.1, comportanti <strong>ed</strong>ificazione, F.2, parchi e giardini urbani, F.4, attrezzature<br />
di interesse collettivo non qualificanti spazi pubblici calibrati da standard.<br />
La disciplina generale sancita at<strong>tra</strong>verso le NTA del PUC dovrà specificare l’Indice di Edificabilità<br />
Territoriale di comparto, Jtc, ad efficacia precettiva qualora concernente il piano programmatico operativo.<br />
34
Si potrà specificare l’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria, intrinseca al suolo e spettante al<strong>la</strong> proprietà; e<br />
l’<strong>ed</strong>ificabilità massima, attribuendo al<strong>la</strong> potestà pubblica il differenziale <strong>tra</strong> <strong>ed</strong>ificabilità massima <strong>ed</strong> ordinaria,<br />
come suggeriscono le regole perequative dettate dal<strong>la</strong> Lr del<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria.<br />
Tutti i cespiti areali partecipi di comparto sono da caratterizzarsi at<strong>tra</strong>verso l’<strong>ed</strong>ificabilità intrinseca,<br />
oggetto di <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione.<br />
Si è approfondita detta rego<strong>la</strong>mentazione nello studio del<strong>la</strong> proposta di Piano Urbanistico Comunale<br />
r<strong>ed</strong>atta per il comune di Capaccio Paestum, consultabile sul sito www.fforteprof.net, oltre che sul sito<br />
dell’Amminis<strong>tra</strong>zione.<br />
35<br />
L’<strong>ed</strong>ificabilità dei suoli chiamati ad usi urbani nel<strong>la</strong> proposta<br />
di Puc r<strong>ed</strong>atta su mandato dell’Amminis<strong>tra</strong>zione del<br />
Comune di Capaccio Paestum.<br />
Le motivazioni che hanno condotto al<strong>la</strong> selezione del<strong>la</strong> consistenza<br />
dell’<strong>ed</strong>ificabilità ammissibile conseguono da quanto<br />
si riporta nelle Tabelle di Valutazione riportate alle pagine<br />
61 e seguenti. Si è perseguita positiva corre<strong>la</strong>zione <strong>tra</strong> profitti<br />
privati conseguenti dal<strong>la</strong> consistenza del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità<br />
resa ammissibile, e vantaggi pubblici conseguenti dal<strong>la</strong> consistenza<br />
e connesso valore finanziario dei suoli c<strong>ed</strong>uti al patrimonio<br />
comunale gratuitamente e consensualmente.<br />
L’equità viene perseguita at<strong>tra</strong>verso l’unità del metodo valutativo,<br />
seppur condizionato da stime soggettive
L’articolo che si allega<br />
restituisce i criteri perequativi<br />
che hanno caratterizzato<br />
<strong>la</strong> formazione<br />
del nuovo Piano urbanistico<br />
del comune di Mi<strong>la</strong>no,<br />
at<strong>tra</strong>verso le proposizioni<br />
dell’Amminis<strong>tra</strong>zione<br />
Moratti, e successivamente<br />
dell’Amminis<strong>tra</strong>zione<br />
Pisapia.<br />
La comparazione <strong>tra</strong> le<br />
due differenti proposizioni<br />
consente di cogliere<br />
il ruolo s<strong>tra</strong>tegico che<br />
assolve <strong>la</strong> metodica perequativa,<br />
affermato in<br />
en<strong>tra</strong>mbe le proposizioni.<br />
L’<strong>ed</strong>ificabilità resa<br />
ammissibile at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong><br />
rego<strong>la</strong>mentazione consegue<br />
dal valore finanziario<br />
ipotizzato intrinseco<br />
ai suoli, e da consistenza<br />
degli obiettivi del<br />
social housing.<br />
L’incidenza sul<strong>la</strong> consistenza<br />
del<strong>la</strong> previsione<br />
di piano consegue dal<br />
perimetro dell’area urbana<br />
di riferimento.<br />
36
L’<strong>ed</strong>ificabilità sancita dall’Indice rego<strong>la</strong> <strong>la</strong> consistenza dell’intervento, zonalmente specificato at<strong>tra</strong>verso<br />
gli strumenti attuativi su superficie fondiaria.<br />
La capacità ordinaria m<strong>ed</strong>ia di utilizzazione <strong>ed</strong>ificatoria, espressa in superficie utile di so<strong>la</strong>io per metro<br />
quadro di suolo, andrà d<strong>ed</strong>otta da indice di <strong>ed</strong>ificabilità territoriale (Jt), che esprime <strong>la</strong> quota di <strong>ed</strong>ificabilità<br />
assentita dal PUC sul<strong>la</strong> superficie territoriale totale del comparto di intervento.<br />
L'indicatore del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità ammissibile sarà riportato nelle NTA del PUC nel<strong>la</strong> disciplina dello<br />
specifico comparto. Questo indice definirà <strong>la</strong> capacità m<strong>ed</strong>ia ordinaria di utilizzazione <strong>ed</strong>ificatoria assentita<br />
dal PUC al comparto volto al<strong>la</strong> produzione di complesso ins<strong>ed</strong>iativo, ad uso residenziale, per<br />
attività terziarie o di servizio, o ad uso produttivo per attività industriali o alle stesse assimi<strong>la</strong>bili.<br />
Va precisata nel<strong>la</strong> disciplina del comparto l'area <strong>ed</strong>ificabile, quota parte del<strong>la</strong> superficie territoriale,<br />
somma del<strong>la</strong> superficie fondiaria, di quel<strong>la</strong> a standard e di quel<strong>la</strong> ad uso di viabilità. L'area <strong>ed</strong>ificabile<br />
contemp<strong>la</strong> <strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile ordinaria.<br />
Nei comparti a prevalente uso abitativo al<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile ordinaria si affianca <strong>la</strong> superficie<br />
<strong>ed</strong>ificabile pubblica equiparata a standard urbanistico.<br />
Va altresì precisata nel<strong>la</strong> disciplina del comparto <strong>la</strong> consistenza di area per l'urbanizzazione destinata<br />
a spazi pubblici, nonché <strong>la</strong> sua perime<strong>tra</strong>zione avvalendosi degli e<strong>la</strong>borati cartografi del PUC.<br />
In tutti i comparti si sancirà obbligo di cessione gratuita e consensuale al patrimonio comunale di<br />
aliquota del<strong>la</strong> superficie territoriale, destinandosi le aree di cessione a spazi pubblici calibrati da standard<br />
sancito da legge, volti a integrare <strong>la</strong> carente dotazione dell’esistente ins<strong>ed</strong>iamento soddisfacendo<br />
il fabbisogno pregresso.<br />
Le zone normative destinate a servizi e da c<strong>ed</strong>ere po<strong>tra</strong>nno denominarsi del tipo G o F. Le zone<br />
normative saranno soggette al regime normativo specifico delle aree destinate a promuovere servizi<br />
pubblici.<br />
Negli interventi in<strong>tra</strong>presi da promotore privato <strong>la</strong> convenzione specificherà gli impegni assunti, dal<br />
promotore dell'attuazione e dall'amminis<strong>tra</strong>zione comunale.<br />
Qualsivoglia convenzione dovrà sancire che aliquota delle unità abitative conseguenti dall'attuazione<br />
degli interventi di comparti a prevalente uso abitativo, definita dall’amminis<strong>tra</strong>zione comunale, da<br />
utilizzare in regime di proprietà o di affitto, sia destinata a cittadini che hanno <strong>la</strong> residenza anagrafica<br />
nel territorio comunale.<br />
37
D.3 Caratteristiche programmatiche dei comparti <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ificabilità<br />
Nei comparti ad uso prevalentemente abitativo, ad attuazione demandata a promotori privati, ove<br />
si prev<strong>ed</strong>e <strong>la</strong> formazione di programmi di <strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica o di alloggi sociali operanti su<br />
aree c<strong>ed</strong>ute gratuitamente e consensualmente al patrimonio comunale, congiuntamente al<strong>la</strong> specificazione<br />
zonale si sancirà quale indice rego<strong>la</strong>tore del<strong>la</strong> capacità di utilizzazione <strong>ed</strong>ificatoria dei suoli l’ “<strong>ed</strong>ificabilità<br />
territoriale massima”, aggiuntiva all’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria.<br />
Aliquota di detta <strong>ed</strong>ificabilità può essere volta ad incentivare <strong>la</strong> produzione di alloggi sociali avvalendosi<br />
di <strong>ed</strong>ificabilità ordinaria. Ulteriore aliquota può volgersi ad agevo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> cessione al patrimonio<br />
comunale di superficie <strong>ed</strong>ificabile di comparto.<br />
La quota restante dell’<strong>ed</strong>ificabilità massima rego<strong>la</strong> l’<strong>ed</strong>ificazione su area c<strong>ed</strong>uta di alloggi sociali, attribuendosi<br />
al comune o a soggetti preposti dallo stesso istituiti <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>rità dell’<strong>ed</strong>ificabilità aggiuntiva<br />
conseguente al differenziale <strong>tra</strong> l’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria incrementata dalle premialità, e quel<strong>la</strong> massima.<br />
Ne conseguono caratteristiche programmatiche degli specifici comparti.<br />
Nei comparti destinati a prevalente uso abitativo <strong>la</strong> compensazione fondiaria sarà in prevalenza destinata<br />
agli usi abitativi, <strong>ed</strong> ai connessi spazi pubblici, soddisfacendo fabbisogni pregressi o conseguenti<br />
a nuova offerta abitativa.<br />
I cespiti immobiliari acquisiti dall'amminis<strong>tra</strong>zione comunale saranno destinati ad usi pubblici, volti<br />
a soddisfare il fabbisogno pregresso di spazi per attività <strong>ed</strong> attrezzature, come rappresentato negli e<strong>la</strong>borati<br />
cartografici del tipo P del PUC; nonché a promuovere azioni volte a soddisfare <strong>la</strong> domanda di<br />
alloggi sociali sotto il controllo dell’amminis<strong>tra</strong>zione comunale.<br />
At<strong>tra</strong>verso specifica destinazione zonale, definita dal<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile pubblica, i cespiti possono<br />
altresì destinarsi a recepire <strong>la</strong> <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione di capacità di utilizzazione <strong>ed</strong>ificatoria di provenienza da<br />
unità di suolo altrove localizzate.<br />
D.4 L’uso prevalente del suolo<br />
Nel<strong>la</strong> specificazione del<strong>la</strong> modalità di utilizzazione di usi abitativi o terziari può applicarsi <strong>la</strong> categoria<br />
dell’ “uso prevalente”, riferita al 70 % del<strong>la</strong> capacità assentita di utilizzazione <strong>ed</strong>ificatoria. Il 30%<br />
del<strong>la</strong> detta capacità potrà pertanto destinarsi ad usi prescelti dai promotori di intervento, operando nei<br />
limiti di compatibilità prestazionale con l’attività prevalente.<br />
38
La disciplina <strong>urbanistica</strong> attribuirà al comparto perime<strong>tra</strong>to un’<strong>ed</strong>ificabilità definita. Detta <strong>ed</strong>ificabilità<br />
andrà localizzata sul<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile, rappresentata dal<strong>la</strong> superficie del<strong>la</strong> zona normativa e-<br />
lementare ad uso funzionale specifico.<br />
Gli strumenti attuativi del PUC perverranno all'individuazione delle superfici fondiarie, e di conseguenza<br />
anche di quelle a standard e per <strong>la</strong> viabilità di ruolo locale.<br />
Dovrà ritenersi ammissibile <strong>la</strong> formazione di piano urbanistico attuativo conforme al<strong>la</strong> disciplina<br />
del<strong>la</strong> componente programmatica operativa del PUC, concernente l’<strong>ed</strong>ificabilità e <strong>la</strong> modalità prevalente<br />
di utilizzazione, ma che persegua disposizioni p<strong>la</strong>novolumetriche e di artico<strong>la</strong>zione<br />
dell’infrastrutturazione di ruolo locale alternative alle previsioni enunciate dal PUC.<br />
At<strong>tra</strong>verso le NTA, <strong>ed</strong> at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> rappresentazione zonale, il PUC definirà il contenuto programmatico<br />
operativo, specificando “le <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizie, i tipi di intervento, le<br />
funzioni urbane ammissibili, <strong>la</strong> volumetria complessiva realizzabile …., <strong>la</strong> quantità e <strong>la</strong> localizzazione<br />
degli immobili da c<strong>ed</strong>ere gratuitamente al comune o ad altri soggetti pubblici per <strong>la</strong> realizzazione di infrastrutture,<br />
attrezzature e aree verdi “.<br />
D.5 Il piano programmatico operativo e gli Atti di Programmazione<br />
La componente programmatica operativa del Puc ad efficacia conformativa specifica <strong>la</strong> modalità<br />
dell’attuazione delle previsioni urbanistiche, come sancito nel<strong>la</strong> LR n. 16/2004, Art. 25), fondandosi<br />
sugli Atti di programmazione degli interventi.<br />
Il Primo Atto è da pr<strong>ed</strong>isporre onde consentire l’approvazione del PUC. Adottato con delibera del<br />
Consiglio Comunale, l'Atto di Programmazione dovrà sancire gli interventi conformi al PUC da realizzare<br />
nell’arco temporale di tre anni (comma 1 dell'art. 25 del<strong>la</strong> citata L.R.), dovrà coordinarsi con il bi<strong>la</strong>ncio<br />
pluriennale comunale (comma 3 dell'art. 25 del<strong>la</strong> citata L.R) e con il programma triennale per <strong>la</strong><br />
realizzazione di opere pubbliche (comma 6 dell'art. 25 del<strong>la</strong> citata L.R, <strong>ed</strong> approvato per <strong>la</strong> prima volta<br />
contestualmente all'approvazione del PUC (comma 7 dell'art. 25 del<strong>la</strong> citata L.R.).<br />
At<strong>tra</strong>verso gli “Atti di Programmazione” potrà sancirsi obbligo di attuazione <strong>urbanistica</strong> differita<br />
coordinata at<strong>tra</strong>verso il comparto, conseguente al<strong>la</strong> r<strong>ed</strong>azione <strong>ed</strong> approvazione di “piano urbanistico<br />
attuativo”, PUA, da r<strong>ed</strong>igere con i caratteri e contenuti specificati nel<strong>la</strong> L.R. 22 Dicembre 2004, n. 16,<br />
art. 26. La proposta di piano urbanistico attuativo può risultare di iniziativa pubblica o di iniziativa di<br />
privati promotori, con oneri a loro carico, disciplinato da convenzione.<br />
39
Nel programmare l’attuazione l’Amminis<strong>tra</strong>zione comunale può istituire società di <strong>tra</strong>sformazione<br />
urbana. In conformità all’art. 120, comma 2, del D.L. 18 Agosto 2000, n. 267, " Testo unico delle leggi<br />
sull'ordinamento degli enti locali", il Consiglio comunale è tenuto ad individuare “le aree interessate<br />
dall'intervento di <strong>tra</strong>sformazione” sul<strong>la</strong> base delle disposizioni di uso e tute<strong>la</strong> del suolo sancite at<strong>tra</strong>verso il<br />
Puc. La società di <strong>tra</strong>sformazione urbana provv<strong>ed</strong>erà “al<strong>la</strong> preventiva acquisizione delle aree interessate dall'intervento,<br />
al<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione <strong>ed</strong> al<strong>la</strong> commercializzazione delle stesse. Le acquisizioni delle aree po<strong>tra</strong>nno avvenire consensualmente<br />
o <strong>tra</strong>mite ricorso alle proc<strong>ed</strong>ure di esproprio da parte del comune....".<br />
Il Puc dovrebbe dettare precetti che indirizzino l’acquisizione consensuale, eventualmente anche<br />
at<strong>tra</strong>verso cooptazione nel<strong>la</strong> società del<strong>la</strong> proprietà immobiliare privata, <strong>ed</strong> at<strong>tra</strong>verso l'associazione di<br />
ulteriori soggetti privati in grado di contribuire a diramare <strong>la</strong> complessità, per capacità progettuale, e-<br />
conomico finanziaria, gestionale, come suggerito dal<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re del Ministero dei Lavori Pubblici 11<br />
Dicembre 2000, n. 622/segr., Direzione generale delle Aree urbane e dell'<strong>ed</strong>ilizia residenziale.<br />
D.6 L’<strong>ed</strong>ilizia sociale<br />
At<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> L.R n. 19 del 28 Dicembre 2009, e <strong>la</strong> Lr 5 Gennaio 2011, n. 5, si sono sollecitate le<br />
Amminis<strong>tra</strong>zioni comunale a definire politiche urbane volte a soddisfare il bisogno di “alloggi sociali”,<br />
promossi <strong>ed</strong> eseguiti da promotori privati.<br />
La superficie <strong>ed</strong>ificabile ad uso funzionale destinata ad <strong>ed</strong>ilizia abitativa sociale sarà c<strong>la</strong>ssificata come<br />
sottoc<strong>la</strong>sse del<strong>la</strong> zona normativa elementare ad uso funzionale specifico. L’<strong>ed</strong>ificabilità assentita al<br />
comparto andrà utilizzata sia per <strong>la</strong> produzione di <strong>ed</strong>ilizia abitativa ordinaria, che per <strong>la</strong> produzione di<br />
alloggi sociali. Nei comparti di iniziativa di promotore privato, <strong>la</strong> responsabilità dell’esecuzione degli<br />
interventi <strong>ed</strong>ilizi va attribuita al promotore di intervento.<br />
Qualora acquisita al patrimonio comunale at<strong>tra</strong>verso cessione gratuita e consensuale, sul<strong>la</strong> stessa il<br />
comune potrà applicare quote aggiuntive di <strong>ed</strong>ificazione, contenute nell’indice massimo di <strong>ed</strong>ificazione<br />
attribuito al comparto at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> NTA del PUC.<br />
D.7 Gli spazi pubblici calibrati da standard obbligatorio<br />
In conseguenza del<strong>la</strong> carente dotazione di spazi pubblici e di beni sociali, ruolo significativo assolve<br />
<strong>tra</strong> le finalità dichiarate da perseguire at<strong>tra</strong>verso il PUC <strong>la</strong> congrua dotazione di spazi ad uso di attività<br />
e corre<strong>la</strong>te attrezzature pubbliche, o di interesse pubblico, ovvero destinate a promuovere servizi.<br />
40
Va ricordato che lo standard unitario ad abitante di cui al d.m. 2 Aprile 1968 n. 1444 specifica il<br />
“minimo inderogabile”, e note sentenze hanno sancito che non risulta sindacabile dal giudice amminis<strong>tra</strong>tivo<br />
il sovradimensionamento degli standard urbanistici operato dal comune (1-2).<br />
Nell’attuazione diretta delle previsioni ins<strong>ed</strong>iative residenziali concernenti zone di <strong>tra</strong>sformazione<br />
<strong>urbanistica</strong>, le opere di urbanizzazione e gli spazi di cui agli standard urbanistici ( mq. 18 per abitante<br />
minimo) conseguenti al bisogno generato dall'intervento, sono da definire in s<strong>ed</strong>e di ri<strong>la</strong>scio di titolo<br />
abilitante, corre<strong>la</strong>ndosi lo stesso a convenzione.<br />
Le aree conseguenti configurano zone normative, perime<strong>tra</strong>te nel<strong>la</strong> rappresentazione cartografica<br />
ad efficacia normativa del PUC, dovendosi confermare nel titolo abilitante convenzionato.<br />
Nell’attuazione differita di zone di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> perseguita at<strong>tra</strong>verso r<strong>ed</strong>azione di<br />
PUA (piano urbanistico attuativo), le opere di urbanizzazione e gli spazi di cui agli standard urbanistici<br />
conseguenti al bisogno generato dall'intervento sono da definire in s<strong>ed</strong>e di approvazione del piano urbanistico<br />
attuativo del PUC, con localizzazione nel perimetro del<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile.<br />
Le aree conseguenti non saranno quindi localizzate nel<strong>la</strong> rappresentazione cartografica del Puc, dovendosi<br />
localizzare nel piano urbanistico attuativo. Saranno tuttavia computate nel<strong>la</strong> verifica di conformità<br />
al dimensionamento delle previsioni urbanistiche enunciate con il PUC.<br />
Nell’attuazione differita di zone di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>, le opere di urbanizzazione e gli spazi<br />
di cui agli standard urbanistici conseguenti a fabbisogno di spazi per attrezzature di interesse generale<br />
configurano zone normative, perime<strong>tra</strong>te nel<strong>la</strong> rappresentazione cartografica ad efficacia precettiva del<br />
PUC come z.n del tipo F, conformi a disciplina di comparto.<br />
Le zone normative saranno da confermare nel<strong>la</strong> loro consistenza nel piano urbanistico attuativo.<br />
Le regole dettate at<strong>tra</strong>verso le Norme di Attuazione possono rendere ammissibile <strong>la</strong> riformu<strong>la</strong>zione<br />
dei perimetri nel<strong>la</strong> specificazione del PUA, che non costituirà variante del PUC.<br />
La modificazione del<strong>la</strong> tipologia di attrezzatura di interesse generale in s<strong>ed</strong>e attuativa non configura<br />
variante al PUC, in applicazione dell’art. 9, comma 5, del Dpr 327/2001.<br />
L'attuazione <strong>urbanistica</strong> del PUA di iniziativa comunale potrà avvenire at<strong>tra</strong>verso espropriazione<br />
dell’intera unità di suolo perime<strong>tra</strong>ta, destinata al complesso ins<strong>ed</strong>iativo (D.L. 8 Giugno 2001, n. 327,<br />
“Testo unico delle disposizioni legis<strong>la</strong>tive e rego<strong>la</strong>mentari im materia di espropriazione per pubblica utilità”).<br />
41
L'attuazione <strong>urbanistica</strong> del PUA r<strong>ed</strong>atto per iniziativa di promotore privato si perseguirà at<strong>tra</strong>verso<br />
cessione consensuale e non onerosa dal promotore privato al comune :<br />
- delle aree destinate ad urbanizzazione primaria, secondaria, e all’<strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica;<br />
- delle opere di urbanizzazione primaria realizzate dal promotore, e delle opere di urbanizzazione<br />
secondaria dettagliate nel<strong>la</strong> convenzione (LR 22 Dicembre 2004, n. 16, art. 34, comma 2).<br />
Nel perimetro di comparti e ambiti localizzati in area di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> configurante<br />
zona per nuove urbanizzazioni plurifunzionali o specialistiche, e nel perimetro di comparti di <strong>tra</strong>sformazione<br />
<strong>urbanistica</strong> perseguita at<strong>tra</strong>verso riqualificazione localizzati nel<strong>la</strong> zona normativa concernente<br />
l’ins<strong>ed</strong>iamento recente, nell'ambito di superfici perime<strong>tra</strong>te conformanti zone elementari del tipo F<br />
sono da localizzare gli spazi destinati a standard di interesse generale, volti a soddisfare il bisogno di<br />
programma.<br />
L'attuazione <strong>urbanistica</strong> potrà avvenire at<strong>tra</strong>verso cessione compensativa consensuale e non onerosa<br />
dal privato al comune, nell’attuazione diretta in s<strong>ed</strong>e di ri<strong>la</strong>scio di titolo abilitante corre<strong>la</strong>ndosi lo<br />
stesso a convenzione; e nell’attuazione differita in s<strong>ed</strong>e di approvazione del piano urbanistico attuativo<br />
del PUC, corre<strong>la</strong>to a convenzione.<br />
Nelle zone normative concernenti l’ins<strong>ed</strong>iamento recente, <strong>ed</strong>ificate o parzialmente <strong>ed</strong>ificate, qualificanti<br />
<strong>la</strong> zona territoriale omogenea del tipo B come verrà definita nel PUC, andranno individuate e perime<strong>tra</strong>te<br />
zone normative del tipo G o F destinate a standard urbanistici volte a soddisfare il “fabbisogno<br />
pregresso di spazi pubblici” espresso dall'insieme delle zone di recente <strong>ed</strong>ificazione carenti di dotazioni,<br />
che risultano pertanto corre<strong>la</strong>te a zone normative di completamento o di ristrutturazione <strong>urbanistica</strong><br />
dell’<strong>ed</strong>ificazione recente. Qualora non perime<strong>tra</strong>le negli e<strong>la</strong>borati cartografici ad efficacia precettiva<br />
del PUC, <strong>la</strong> specificazione delle suddette zone e dei loro perimetri potrà definirsi altresì nel<strong>la</strong><br />
strumentazione <strong>ed</strong>ilizia <strong>ed</strong> <strong>urbanistica</strong> convenzionata attuativa del PUC, operando nel perimetro del<strong>la</strong><br />
specifica zona normativa sottoc<strong>la</strong>sse del<strong>la</strong> z.t.o del tipo B. L'attuazione <strong>urbanistica</strong> potrà avvenire at<strong>tra</strong>verso<br />
cessione compensativa consensuale e non onerosa dal privato al comune, nell’attuazione diretta<br />
in s<strong>ed</strong>e di ri<strong>la</strong>scio di titolo abilitante corre<strong>la</strong>ndosi lo stesso a convenzione; e nell’attuazione differita<br />
in<strong>tra</strong>presa da promotore privato in s<strong>ed</strong>e di approvazione del<strong>la</strong> strumentazione <strong>ed</strong>ilizia <strong>ed</strong> <strong>urbanistica</strong><br />
convenzionata attuativa del PUC. Po<strong>tra</strong>nno essere realizzate da privati promotori at<strong>tra</strong>verso stipu<strong>la</strong> di<br />
convenzione, a propria cura e spese, le attrezzature previste pubbliche o di interesse pubblico, di ruolo<br />
generale o locale, conformanti opere di urbanizzazione secondaria<br />
42
D.8 Partenariato<br />
Ruolo significativo verrà attribuito nel PUC al coordinamentro <strong>tra</strong> <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione pubblica e<br />
l’efficienza <strong>ed</strong> efficacia dell’intervento privato per l’attuazione.<br />
In applicazione del<strong>la</strong> Sentenza del<strong>la</strong> Corte Costituzionale del 20 Maggio 1999, n. 179, nel PUC<br />
quale scelta programmatica si assumerà che “gli obiettivi di interesse generale, di dotare il territorio di<br />
attrezzature e sevizi, sono realizzabili anche at<strong>tra</strong>verso l’iniziativa economica privata, convenzionata<br />
con il comune”. Si assumeranno pertanto realizzabili a cura e spese di promotore privato, che agisca<br />
in regime di economia di mercato convenzionando con il comune le modalità d’azione, le attrezzature<br />
configuranti :<br />
a) opere di urbanizzazione secondaria realizzabili ad iniziativa privata o promiscua pubblico - privata,<br />
interpreti delle destinazioni di uso del suolo enunciate nel PUC generanti vincoli per spazi pubblici<br />
o di uso pubblico anche di contenuto specifico, integrati con gli ins<strong>ed</strong>iamenti residenziali;<br />
b) opere di urbanizzazione secondaria di interesse generale.<br />
Le attrezzature sco<strong>la</strong>stiche concernenti <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> dell’obbligo saranno necessariamente da programmare<br />
e realizzare per iniziativa esclusivamente pubblica.<br />
La Convenzione concernente <strong>la</strong> realizzazione di specifica attrezzatura dovrà definire le modalità:<br />
a) di produzione, eventuale cessione o locazione al comune del<strong>la</strong> specifica attrezzatura, allorquando<br />
realizzata; b) di controllo delle modalità di realizzazione svolto dal comune; c) di eventuale accordo<br />
qualora per <strong>la</strong> realizzazione dell’attrezzatura si ricorra al<strong>la</strong> “finanza di progetto”; d) di gestione e di<br />
manutenzione. Nel<strong>la</strong> Convenzione andranno specificate le garanzie finanziarie a favore del comune<br />
che assicurino da inadempienze con<strong>tra</strong>ttuali; nonchè le limitazioni all’esercizio dell’attrezzatura che assicurino<br />
<strong>la</strong> fruizione pubblica.<br />
Laddove il PUC sancirà obbligo di attuazione differita in conformità a piano urbanistico attuativo,<br />
è demandata al PUA <strong>la</strong> verifica del<strong>la</strong> definizione delle specifiche attrezzature già enunciata nel PUC.<br />
L’<strong>ed</strong>ificabilità conseguente al<strong>la</strong> realizzazione di attrezzature secondarie di interesse collettivo volte<br />
a produrre servizi per il consumo finale privato sarà “aggiuntiva” a quanto rego<strong>la</strong>mentato at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong><br />
disciplina zonale. La consistenza dimensionale delle attrezzature non verrà definita dal PUC, anche in<br />
conseguenza dell’inefficacia del<strong>la</strong> eventuale specificazione.<br />
43
E. PER UNA TEORICA DEL COMPARTO : LA MODALITA’ DI SPECIFICAZIONE<br />
DI COMPARTI ASSUNTA NELLO STUDIO DELLA PROPOSTA DI PUC REDATTA<br />
PER IL COMUNE DI CAPACCIO PAESTUM, 2010. ESEMPIO : LA LAURA<br />
Per una esauriente illus<strong>tra</strong>zione delle proposizioni progettuali concernenti i molteplici comparti con differenziati usi prevalenti<br />
si rimanda al<strong>la</strong> bozza di volume “2012, Capaccio Paestum: La proposta di piano urbanistico comunale”, consultabile<br />
sul sito www.fforteprof.net, e scaricabile at<strong>tra</strong>verso download<br />
E.1 L’ assetto fisico morfologico mirato a configurare paesaggio urbano<br />
E.1.A Stadio Primo: occorre una definizione tipo morfologica di ruolo s<strong>tra</strong>tegico<br />
44
Il ruolo che assolve l’ipotesi di struttura del<strong>la</strong> città futura (e<strong>la</strong>borazione grafica al tavolo da disegno)<br />
Si esplicita at<strong>tra</strong>verso l’approfondimento di “Alternative<br />
45
46<br />
ALTERNATIVE<br />
immagine 2.1, <strong>la</strong> Laura,<br />
ipotesi di artico<strong>la</strong>zione<br />
morfologica; da e<strong>la</strong>borato<br />
in sca<strong>la</strong> 1/2000 conforme<br />
al<strong>la</strong> rappresentazione proposta<br />
nel<strong>la</strong> R.P.
Il ruolo che assolve l’ipotesi di struttura del<strong>la</strong> città futura<br />
(e<strong>la</strong>borazione grafica informatica, con corre<strong>la</strong>ta misurazione)<br />
E.1.B Stadio Secondo: occorre una definizione tipo morfologica<br />
di ruolo s<strong>tra</strong>tegico.<br />
immagine 2.2, <strong>la</strong> Laura,<br />
ipotesi di artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> nuova viabilità, e di perimetri zonali;<br />
da e<strong>la</strong>borato in sca<strong>la</strong> 1/5000<br />
S<strong>tra</strong>tegia morfologica e funzionale al<strong>la</strong> Laura<br />
47
S<strong>tra</strong>tegia morfologica e funzionale al<strong>la</strong> Laura<br />
immagine 2.3, <strong>la</strong> Laura, ipotesi di artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong><br />
nuova viabilità, dei perimetri dei comparti di <strong>tra</strong>sformazione,<br />
del<strong>la</strong> loro consistenza in mt. Quadrati; da e<strong>la</strong>borato<br />
in sca<strong>la</strong> 1/5000<br />
48
E.1.2 LA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLE “DETERMINANTI<br />
STRUTTURALI”, E LA DISCIPLINA DI USO DEL SUOLO PROPOSTA ATTRAVERSO<br />
LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE :<br />
Gli e<strong>la</strong>borati del tipo P.3.a<br />
- P.3.A , 1-15, Zonazione <strong>urbanistica</strong> di contenuto<br />
<strong>strutturale</strong> concernente l’intero territorio<br />
comunale,<br />
rappresentazione su base topografica in sca<strong>la</strong><br />
1:5.000 dell’infrastrutturazione, delle z.t.o, delle<br />
z.t.o del tipo A-B, e dei perimetri di comparto<br />
o ambito di attuazione coordinata.<br />
ELABORATI:<br />
P.3.A.1: Fiume Sele – Hera Argiva<br />
P.3.A.2: Ponte Barizzo<br />
P.3.A.3: Rio La Lama<br />
P.3.A.4: Scigliati – Vuccolo di Maiorano<br />
P.3.A.5: Gromo<strong>la</strong> - Sabatel<strong>la</strong><br />
P.3.A.6: Foce Sele - Varo<strong>la</strong>to<br />
P.3.A.7: <strong>la</strong> Laura<br />
P.3.A.8: Scalo – Borgonuovo - Cafasso<br />
P.3.A.9: Pie<strong>tra</strong>le – Capaccio Vecchio<br />
P.3.A.10: Case Gorga – Montagna del Conte<br />
P.3.A.11: Capaccio Capoluogo<br />
P.3.A.12: Spinazzo – Vecchia Cilentana<br />
P.3.A.13: Paestum - Licinel<strong>la</strong><br />
P.3.A.14: Licinel<strong>la</strong> – Via Linora<br />
P.3.A.15: Varco Cilentano - Tempa di Lepre<br />
49
E.1.2 ELABORATO P.3.A,<br />
contenuti strutturali<br />
Originali nel<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> 1/5.000, allegati del<br />
PUC: <strong>la</strong> LAURA<br />
es<strong>tra</strong>tto dal foglio 7<br />
Si rappresenta su cartografia nel<strong>la</strong> sca<strong>la</strong><br />
1/5000. Si rappresenta nell’e<strong>la</strong>borato l’uso<br />
agricolo del suolo, c<strong>la</strong>ssificato come zona<br />
normativa del tipo E.1; i beni di interesse<br />
storico architettonico, configuranti zona<br />
normativa del tipo A.2; l’esistente ins<strong>ed</strong>iamento<br />
caratterizzante <strong>la</strong> zona normativa del<br />
tipo B.1-B.2-B.3-B.4; l’infrastrutturazione di<br />
impianto di nuova costituzione; le zone territoriali<br />
omogenee di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>,<br />
c<strong>la</strong>ssificate del tipo Cd – Dd – Fd –<br />
Hd.<br />
Nel<strong>la</strong> zona omogenea del tipo Cd, il<br />
primo p<strong>ed</strong>ice indica <strong>la</strong> modalità prevalente<br />
di uso; il secondo p<strong>ed</strong>ice <strong>la</strong> posizione cui si<br />
corre<strong>la</strong> l’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria ammissibile,<br />
Jt ( posizione cen<strong>tra</strong>le=mqsus/mqst 0.20;<br />
posizione semicen<strong>tra</strong>le =mqsus/mqst 0.16;<br />
posizione periferica =mqsus/mqst 0.12).<br />
La legenda, che si riporta, rende comprensibile<br />
l’e<strong>la</strong>borato.<br />
Nel<strong>la</strong> zona omogenea del tipo Fd il p<strong>ed</strong>ice indica <strong>la</strong> posizione cui si corre<strong>la</strong> l’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria<br />
ammissibile: Jt(posizionecen<strong>tra</strong>le=mqsus/mqst 0.20; posizione semicen<strong>tra</strong>le=mqsus/mqst 0.16;<br />
posizione periferica =mqsus/mqst 0.12).<br />
50
E<strong>la</strong>borato P.3.A, sca<strong>la</strong> 1/5000, LEGENDA, parte prima<br />
51
E<strong>la</strong>borato P.3.A, sca<strong>la</strong> 1/5000, LEGENDA, parte seconda<br />
52
53<br />
E.1.3 ELABORATO P.4<br />
determinanti operative<br />
RAPPRESENTAZIONE<br />
SU CARTOGRAFIA<br />
NUMERICA<br />
es<strong>tra</strong>tto da foglio 3-4-5<br />
- P.4, 1-n, Zonazione <strong>urbanistica</strong><br />
degli usi urbani del<br />
suolo<br />
rappresentazione in sca<strong>la</strong> 1:2.000<br />
delle zone territoriali omogenee disaggregate<br />
in zone normative elementari,<br />
di perimetri di comparto e<br />
di ambito.
54<br />
E<strong>la</strong>borato P.4,<br />
sca<strong>la</strong> 1/2000,<br />
LEGENDA,<br />
parte prima
55<br />
E<strong>la</strong>borato P.4,<br />
sca<strong>la</strong> 1/2000,<br />
LEGENDA,<br />
parte seconda
E.1.4 ELABORATI P.6, contenuti programmatico-attuativi<br />
Si rappresentano su cartografia numerica nel<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> 1/2000, <strong>ed</strong> 1/1000, indicazioni funzionali, e tipo<br />
morfologiche, volte ad indirizzare l’attuazione delle previsioni urbanistiche con l’obiettivo di qualificare<br />
l’architettura del<strong>la</strong> città, nei suoi valori ambientali, simbolici, e prestazionali.<br />
Nell’e<strong>la</strong>borato zonale si dettagliano gli spazi pubblici calibrati da standard integrati con gli usi funzionali<br />
e rien<strong>tra</strong>nti nel<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile., obbligatori.<br />
E.1.5 ESEMPLIFICAZIONE : I COMPARTI, P6. 7-10, LA PIANURA COSTIERA<br />
: L’INNOVAZIONE ALLA LAURA<br />
P.6.7.1: VIA FRANCESCO GREGORIO NORD, COMPARTI DEL TIPO Hd,<br />
N. 50-52-53-54-6<br />
Architettura del<strong>la</strong> Città al<strong>la</strong> Laura<br />
56
LA PIANURA COSTIERA : L’INNOVAZIONE<br />
P.6.7 LA PIANURA COSTIERA: L’INNOVAZIONE ALLA LAURA<br />
P.6.7.1: Via Francesco Gregorio nord, comparti del tipo Hd, n. 50-52-53-54-6<br />
57
Indicazioni morfologiche<br />
58
Viabilità di impianto<br />
59
connotati dimensionali<br />
60
connotati dimensionali<br />
61
connotati dimensionali<br />
Architettura del<strong>la</strong> città<br />
62
E.2 VALUTAZIONI DI EQUITÀ ED EFFICIENZA , DEDOTTE DALLA PROPOSTA<br />
DI PUC REDATTA PER IL COMUNE DI CAPACCIO PAESTUM (SA)<br />
La proposta di Puc è illus<strong>tra</strong>ta nel<strong>la</strong> bozza di volume “ 2012 – Capaccio Paestum: La proposta<br />
di piano urbanistico comunale”, consultabile e scaricabile dal sito www.fforteprof.net.<br />
Nel testo si espone <strong>la</strong> teorica del comparto, come percepita dal progettista, e <strong>la</strong> conseguente applicazione<br />
progettuale, mirata altresì a promuovere l’ “architettura del<strong>la</strong> città”.<br />
E’ noto che <strong>la</strong> proposta di Puc è stata <strong>tra</strong>volta dal disfacimento dell’amminis<strong>tra</strong>zione comunale. La<br />
proposta di piano suscita pertanto interesse esclusivamente scientifico operativo, risultando ispirata totalmente<br />
al regime immobiliare perequativo, suggerendo valutazioni difformi, o di totale rigetto, o di<br />
condivisione. Nel testo citato le si riporta.<br />
Nel definire <strong>la</strong> disciplina <strong>urbanistica</strong>, si sono enunciate valutazioni concernenti gli indicatori di controllo<br />
dell’<strong>ed</strong>ificabilità resa ammissibile , come si espone at<strong>tra</strong>verso le seguenti tabelle. Va evidenziata <strong>la</strong><br />
assoluta disattenzione degli utenti sugli esiti del<strong>la</strong> valutazione, comprensibile, ma ingiustificabile.<br />
E.2.1 COMPARTI Cd.1 E ZONE B1-B2, COMPARAZIONE<br />
I suoli acquisiti al patrimonio comunale per <strong>la</strong> produzione degli spazi di socializzazione componenti <strong>la</strong> città pubblica.<br />
Caso tipo : 10.000 mqst (1 ha)<br />
Comparto Zona B<br />
St=10.000mqst Cd1.1 cen<strong>tra</strong>le Cd1.2 semicen<strong>tra</strong>le<br />
Cd1.3 periferico<br />
B1 cen<strong>tra</strong>le<br />
o semicent<br />
B2 cen<strong>tra</strong>le o<br />
semicent<br />
B1/B2 periferico<br />
Jt privato 0.20 0.16 0.12<br />
Jt totale*<br />
0,34 0,28 0,14 0,09 0,07 0,05<br />
(mqsus/mqst)<br />
Jt priv. netta + incent. 0.26 0.20 0.14<br />
Sus totale 3.400 2.800 1.400<br />
Sus privata netta<br />
2600 2000 1400<br />
+incent.<br />
Sus privata netta(mqsus)<br />
2.000 1..600 1.200 900 700 500<br />
Sus Priv. Abitat.<br />
1.400 1.120 1.200<br />
(0.70Jtpriv )**<br />
Sus. Pub. ERP** 800 800<br />
Sus Resid. Totale Priv<br />
+ Pubblico<br />
1.400+1.400 1.120+800 1200+200<br />
63
N° min ab/ha<br />
(30mqsus/ab)<br />
Sus terziaria<br />
priv.(0.30Jtp)<br />
93 64 46 30 23 17<br />
600 400<br />
Standard resid. min<br />
(mqst) 28 x Ab,ti)<br />
Standard terz. min<br />
(mqst) 0.8 x Sus terz.<br />
Tot St Standard<br />
(mqst)<br />
Sup Edif. C<strong>ed</strong>uta per<br />
ERP, standard<br />
Superficie non <strong>ed</strong>ificabile<br />
Sne c<strong>ed</strong>uta al<br />
Comune<br />
(mqst)<br />
Ft o viabilità ***<br />
(mqst)<br />
Tot Standard + Sne<br />
compreso Ft (mqst)<br />
%St c<strong>ed</strong>uta<br />
compreso Ft<br />
2.604 (28mq/ab) 1.792<br />
(28mq/ab)<br />
480 (0.8mqxSus) 320<br />
(0.8mqxSus)<br />
1.288<br />
(28mq/ab)<br />
1.680<br />
[(2x28)/ab]<br />
1.288<br />
[(2x28)/ab]<br />
952<br />
[(2x28)/ab]<br />
- - -<br />
3.084 2.112 1.288 1.680 1.288 952<br />
400 400<br />
3.400<br />
(34%St di cui<br />
20% si stima per<br />
viabilità)<br />
3.400<br />
(34%St di cui<br />
20% si stima per<br />
viabilità)<br />
3.400<br />
(34%St di cui<br />
20% si stima<br />
per viabilità)<br />
- - -<br />
1.400<br />
(14% St)<br />
1.400<br />
(16% St)<br />
1.400<br />
(16% St)<br />
6.884<br />
5.912<br />
4.688<br />
3.080 (33%St) 2.688 2.352 (26%St)<br />
(69%St) (59%St) (47%St)<br />
(29%St)<br />
68.80%St 59.12%St 46.80%St 36.80%St 32.80%St 29.50%St<br />
* l’incremento di <strong>ed</strong>ificabilità per i comparti del tipo Cd1.1 (cen<strong>tra</strong>li), Cd1.2 (semicen<strong>tra</strong>li) e Cd1.3 (periferici) si distingue<br />
in due componenti: <strong>la</strong> prima corre<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> produzione di alloggi sociali da parte dell’operatore privato per circa metà<br />
dell’<strong>ed</strong>ificabilità residenziale assentita (+0,03 mqsus/mqst per Cd1.1 e +0,02mqsus/mqst per Cd1.2 e Cd1.3), <strong>la</strong><br />
seconda corre<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> cessione al comune di quota parte del<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile, Se, per realizzare residenze sociali a<br />
tito<strong>la</strong>rità comunale (+0,03 mqsus/mqst per Cd1.1 e +0,02mqsus/mqst per Cd1.2, sono esclusi i Comparti Cd1.3).<br />
** nei comparti di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> si è considerata <strong>la</strong> r<strong>ed</strong>istribuzione del<strong>la</strong> superficie utile di so<strong>la</strong>io assentita<br />
secondo l’uso prevalente residenziale (min 70%) e l’uso complementare terziario (max 30%), mentre per le zone B si è<br />
considerato l’esclusivo uso residenziale.<br />
*** <strong>la</strong> superficie denominata Ft corrisponde al<strong>la</strong> viabilità di impianto nel caso dei comparti di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>,<br />
necessaria per servire l’area di <strong>tra</strong>sformazione non ancora urbanizzata, con incidenza stimata circa il 20% del<strong>la</strong> superficie<br />
territoriale; viceversa nel caso delle zone B <strong>la</strong> superficie Ft corrisponde al<strong>la</strong> viabilità di interesse locale dell’area<br />
oggetto di intervento di completamento, con incidenza stimata circa il 15% del<strong>la</strong> superficie territoriale.<br />
64
D<strong>ed</strong>ucendo informazioni dal<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> si sono evidenziati i seguenti misuratori :<br />
PRIMI INDICATORI<br />
mqSt c<strong>ed</strong>uti per<br />
mqsus<br />
ammissibile<br />
Prezzo presunto<br />
mqsus nel merc.<br />
Incidenza suolo urbanizzato<br />
su Vmqsus,<br />
euromq,15%, di cui<br />
Prezzo presunto di<br />
suolo mqst<br />
6.884/2.600=<br />
mqst 2.64<br />
5.912/2000=<br />
2.95<br />
4.688/1400=<br />
3.34<br />
3.080/900=<br />
3.42<br />
2.688/700=<br />
3.84<br />
2.352/500=<br />
mqst 4.70<br />
E 2.000 E 1700 E 1.400 E 1.500 E 1.500 E 1500<br />
E. 300 mqsus 250 200 225 225 225<br />
100 70 40 40 30 25<br />
Urbanizzazioni 200 180 160 185 195 200<br />
Costo ordinario di<br />
1.200 1.200 1.000 1.000 1.000 1.000<br />
produzione di mqsus<br />
Valore in euro suolo<br />
c<strong>ed</strong>uto per mqsus<br />
300/2.64=<br />
E 113.63<br />
250/2.95=<br />
84.74<br />
200/3.34=<br />
59.88<br />
225/3.42=<br />
65.78<br />
225/3.84=<br />
58.59<br />
225/4.70=<br />
47.87<br />
SECONDI<br />
INDICATORI<br />
Rientro finanziario E. 500 E. 250 E. 200 E. 275 E. 275 E. 275<br />
di mqsus<br />
Di cui<br />
Al promotore: profitto=50%<br />
E 250 125 100 135 135 135<br />
Fiscalità generale E 250 125 100 135 135 135<br />
Misuratore: valore<br />
suolo c<strong>ed</strong>uto, su profitti<br />
%<br />
113.63/250=<br />
0.45<br />
84.74/125=<br />
0.67<br />
59.88/100=<br />
0.59<br />
65.78/135=<br />
0.48<br />
58.59/135=<br />
0.43<br />
47.87/135.00=<br />
0.35<br />
D<strong>ed</strong>otte dagli Indicatori, conseguono le valutazioni che si espongono.<br />
E.2.2 Valutazioni concernenti l’equità<br />
E.2.2.A Valore suolo c<strong>ed</strong>uto verso prezzo di mercato del suolo: Si riscon<strong>tra</strong> bi<strong>la</strong>nciamento dei valori finanziari<br />
in euro che <strong>la</strong> disciplina <strong>urbanistica</strong> riconosce ai cespiti immobiliari, comportanti cessione gratuita<br />
e consensuale al patrimonio comunale, nelle differenziate parti del<strong>la</strong> struttura <strong>urbanistica</strong>, con il loro<br />
presunto prezzo nel mercato immobiliare locale.<br />
65
Prezzo presunto in<br />
Euro di mq di suolo<br />
Valore Euro suolo c<strong>ed</strong>uto<br />
100 70 40 40 30 25<br />
113.63 84.74 59.88 65.78 58.59 47.87<br />
Il suolo c<strong>ed</strong>uto consensualmente e volontariamente, per effetto del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione sancita at<strong>tra</strong>verso<br />
<strong>la</strong> proposta di Puc, viene compensato a prezzi equi, con riferimento al loro valore presunto<br />
di mercato. Il leggero scostamento <strong>tra</strong> presunto valore di mercato e valore riconosciuto si motiva con<br />
riferimento all’impegno da riporre nel proc<strong>ed</strong>imento amminis<strong>tra</strong>tivo at<strong>tra</strong>verso cui si rende operativa<br />
<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>.<br />
E.2.2.B Consistenza del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità verso consistenza dei suoli c<strong>ed</strong>uti :<br />
Diminuendo <strong>la</strong> consistenza del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità resa ammissibile, si riduce <strong>la</strong> consistenza dei suoli c<strong>ed</strong>uti,<br />
e quindi del valore finanziario degli stessi.<br />
Jt priv. netta + incent. 0.26 0.20 0.14 0.09 0.07 0.05<br />
%St c<strong>ed</strong>uta<br />
68.80%St 59.12%St 46.80%St 36.80%St 32.80%St 29.50%St<br />
compreso Ft<br />
E.2.2.C Benefici privati e pubblici<br />
Vantaggio pubblico conseguente da profitto privato : Il profitto conseguente da azione di promotore dà luogo a<br />
vantaggi pubblici rappresentati dal<strong>la</strong> fiscalità generale, dall’incremento del valore del patrimonio pubblico,<br />
dall’occupazione temporanea nel tempo di produzione dei manufatti, dall’occupazione permanente<br />
resa possibile dall’attivit. Il vantaggio privato è ravvisato dall’utile netto di impresa, definito profitto. A-<br />
liquota del profitto viene c<strong>ed</strong>uta al patrimonio comunale nel<strong>la</strong> forma di cessione gratuita e consensuale<br />
di cespiti immobiliari.<br />
Misuratore: valore<br />
suolo c<strong>ed</strong>uto, su profitti<br />
%<br />
113.63/250=<br />
0.45<br />
84.74/125=<br />
0.67<br />
59.88/100=<br />
0.59<br />
65.78/135=<br />
0.48<br />
58.59/135=<br />
0.43<br />
47.87/135.00=<br />
0.35<br />
E.2.3 Valutazioni concernenti l’efficienza<br />
Si vuole dimos<strong>tra</strong>re <strong>la</strong> razionalità del<strong>la</strong> invarianza delle consistenze di superficie non <strong>ed</strong>ificabile c<strong>ed</strong>uta<br />
al patrimonio comunale, pur nel variare del<strong>la</strong> consistenza di <strong>ed</strong>ificabilità del suolo, <strong>tra</strong> i comparti<br />
66
del tipo Cd.1 in rapporto al<strong>la</strong> posizione. L’<strong>ed</strong>ificabilità Jt è assunta, non variabile. Lo standard è assunto,<br />
non variabile. La Ft, superfici per <strong>tra</strong>tte di viabilità, è assunta, non variabile. La Se del comparto<br />
Cd.1.1, cen<strong>tra</strong>le va assunta come non variabile. Può variare <strong>la</strong> consistenza di Superficie non <strong>ed</strong>ificabile<br />
c<strong>ed</strong>uta al patrimonio comunale.<br />
Qualora nei comparti del tipo Cd1.2 e del tipo Cd1.3 venisse ridotta questa St di Sne, con convergenza<br />
sul parametro misuratore 2.64 di cui al comparto Cd1.1, , conseguirebbe quanto segue:<br />
E.2.3.1 La Sne del Cd1.2 potrebbe scendere da 3.400 a 2700, con Tot. standard + Sne=5.200. Il parametro<br />
misuratore si riduce da 2.95 a 2.60. Il valore in euro del mq di suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus ammissibile<br />
salirebbe ad euro 96.15. Qualora <strong>la</strong> Sne del Cd1.2 scendesse da 2.700 a mq 2000, con Tot<br />
standard + Sne = mq 4.500, il parametro misuratore si ridurrebbe da 2.60 a 2.25. Il valore in euro del<br />
mq di suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus ammissibile salirebbe ad euro 111.11, approssimandosi nettamente al<br />
valore di euro 113.63 che si riscon<strong>tra</strong> con riferimento al comparto Cd.1.1. La Sne del Cd1.3 dovrebbe<br />
scendere da 3.400 a 1.500. Invariata è <strong>la</strong> St per standard = mq. 1.300. Il Tot. standard + Sne=2.800.<br />
Il parametro misuratore si riduce da 3.34 a 2.00 (2.800/1400=2,00).<br />
Il valore in euro del mq di suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus salirebbe ad euro 100.00 (200/2.00=100.00), approssimandosi<br />
nettamente al valore di euro 113.63 che si riscon<strong>tra</strong> con riferimento al comparto<br />
Cd.1.1.<br />
E.2.3.2 Tuttavia <strong>la</strong> possibile variazione del<strong>la</strong> Sne da c<strong>ed</strong>ere al patrimonio comunale va valutata rapportando<br />
il valore in euro del suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus con il prezzo presunto del mq di suolo nelle differenziate<br />
posizioni. Nei comparti del tipo Cd1.1, il misuratore acquisisce intensità di 1.13; nei comparti<br />
del tipo Cd1.2, il misuratore acquisisce intensità di 1.12, con prezzo presunto del suolo pari ad euro<br />
75.00; nei comparti del tipo Cd1.3, il misuratore acquisisce intensità di 1.19, con prezzo presunto del<br />
suolo pari ad euro 50.00. Nel<strong>la</strong> zona omogenea del tipo B1 cen<strong>tra</strong>le o semicen<strong>tra</strong>le, il misuratore acquisisce<br />
intensità di 1.31, con prezzo presunto del suolo pari ad euro 50.00; nel<strong>la</strong> zona omogenea del<br />
tipo B2 cen<strong>tra</strong>le o semicen<strong>tra</strong>le, il misuratore acquisisce intensità di 1.20, con prezzo presunto del suolo<br />
pari ad euro 40.00; nel<strong>la</strong> zona omogenea del tipo B1/B2 cen<strong>tra</strong>le o semicen<strong>tra</strong>le, il misuratore acquisisce<br />
intensità di 1.27, con prezzo presunto del suolo pari ad euro 25.00.<br />
67
La convergenza che si riscon<strong>tra</strong>, nei rapporti <strong>tra</strong> valore in euro del suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus con il<br />
costo presunto del mq di suolo nelle differenziate posizioni, testimonia <strong>la</strong> validità del<strong>la</strong> invarianza del<strong>la</strong><br />
Sne, superficie non <strong>ed</strong>ificabile, assunta nelle NTA e proposta nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong>.<br />
Peraltro il ridursi del<strong>la</strong> consistenza di Superficie non <strong>ed</strong>ificabile c<strong>ed</strong>uta gratuitamente e consensualmente<br />
al patrimonio comunale, avendo quali invarianti i fabbisogni – obiettivo di spazi per attrezzatura<br />
di città e spazi pubblici calibrati da standard integranti l’uso abitativo, con<strong>tra</strong>sterebbe con il contenimento<br />
del consumo di suolo, dovendosi prev<strong>ed</strong>ere usi monovalenti aggiuntivi a Sne sita nei comparti<br />
di consistenza tale da bi<strong>la</strong>nciare i fabbisogni obiettivo.<br />
E.2.4 Cessione di cespiti immobiliari n z.o. del tipo B<br />
L’annul<strong>la</strong>rsi del<strong>la</strong> cessione di superficie non <strong>ed</strong>ificabile al ridursi del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità Jt, come effettuato<br />
nelle zone omogenee del tipo B, viene motivata dal<strong>la</strong> convergenza degli indicatori risultanti dal<br />
rapporto <strong>tra</strong> il valore in euro del suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus, con il prezzo presunto del mq di suolo nelle<br />
differenziate posizioni.. La cessione obbligatoria di spazio a destinazione pubblica calibrato da standard<br />
per bassa densità <strong>ed</strong>ilizia configura nel<strong>la</strong> z.o. del tipo B il vantaggio pubblico conseguibile.<br />
E.3 INDICE ORDINARIO DI EDIFICABILITÀ AMMISSIBILE ED INCENTIVAZIONE<br />
E.3.1 Comparti Cd1 e zone B1-B2, comparazione ****<br />
I suoli acquisiti al patrimonio comunale per <strong>la</strong> produzione degli spazi di socializzazione componenti <strong>la</strong> città pubblica<br />
E.3.1.A Caso A, 10.000 mqst (1 ha) :<br />
indicatori d<strong>ed</strong>otti dall’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria ammissibile a tito<strong>la</strong>rità privata<br />
Comparto Zona B<br />
Jt ordinaria<br />
(mqsus/mqst)<br />
St=10.000mqst Cd1.1 cen<strong>tra</strong>le Cd1.2 semicen<strong>tra</strong>le<br />
Cd1.3 periferico B1 cen<strong>tra</strong>le<br />
o semicent<br />
B2 cen<strong>tra</strong>le o<br />
semicent<br />
B1/B2 periferico<br />
0,20 0,16 0,12 0,09 0,07 0,05<br />
Tot Sus (mqsus) 2.000 1.600 1.200 900 700 500<br />
Residenza (min 70%)<br />
(mqsus)<br />
Terziario (max 30%)<br />
(mqsus)<br />
1.400 1.120 840 900 700 500<br />
600 480 360 - - -<br />
68
N° ab/ha (30mqsus/ab) 46 37 28 30 23 17<br />
Standard res min<br />
1.288<br />
1.036<br />
784<br />
1.680<br />
1.288<br />
952<br />
(mqst)<br />
(28mq/ab)<br />
(28mq/ab)<br />
(28mq/ab)<br />
[(2x28)/ab]<br />
[(2x28)/ab]<br />
[(2x28)/ab]<br />
Standard ter min<br />
480<br />
384<br />
288<br />
- - -<br />
(mqst)<br />
(0.8mqxSus)<br />
(0.8mqxSus)<br />
(0.8mqxSus)<br />
Tot Standard<br />
1.768<br />
1.420<br />
1.072<br />
1.680<br />
1.288<br />
952<br />
(mqst)<br />
(14,6%St)<br />
(11,6%St)<br />
(8,7%St)<br />
(13%St)<br />
(10%St)<br />
(7,3%St)<br />
Superficie non <strong>ed</strong>ifica-<br />
3.400<br />
3.400<br />
3.400<br />
- - -<br />
bile Sne c<strong>ed</strong>uta al Co-<br />
(34%St di cui 20%<br />
(34%St di cui<br />
(34%St di cui 20%<br />
mune (mqst)<br />
si stima per viabili-<br />
20% si stima<br />
si stima per viabili-<br />
tà)<br />
per viabilità)<br />
tà)<br />
Ft o viabilità<br />
2.000<br />
2.000<br />
2.000<br />
1.500<br />
1.500<br />
1.500<br />
(mqst)<br />
(20% St)<br />
(20% St)<br />
(20% St)<br />
(15% St)<br />
(15% St)<br />
(15% St)<br />
Tot Standard + Sne<br />
compreso Ft (mqst)<br />
5.168 4.820 4.472 3.180 2.788 2.452<br />
%St c<strong>ed</strong>uta<br />
compreso Ft<br />
51,6%St 48,2%St 44.7%St 46.8%St 42.8%St 39.5%St<br />
INDICATORI<br />
mqSt c<strong>ed</strong>uti per<br />
5.168/2.000=<br />
4.820/1.600=<br />
4.472/1.200=<br />
3.180/900=<br />
2.788/700=<br />
2.452/500=<br />
mqsus ammissibile<br />
2.58mqst/mqsus<br />
3.01mqst/mqsus<br />
3.72mqst/mqsus<br />
3.53mqst/mqsus<br />
3.98mqsus/mqst<br />
4.90mqsus/mqst<br />
Prezzo presunto mqsus<br />
nel merc.<br />
Incidenza suolo su<br />
valore mqsus (15%)<br />
Costo presunto di suolo<br />
nel merc.<br />
2.000 €/mqsus 1.700 €/mqsus 1.400 €/mqsus 1.500 €/mqsus 1.500 €/mqsus 1.500 €/mqsus<br />
300 €/mqsus 250 €/mqsus 200 €/mqsus 225 €/mqsus 225 €/mqsus 225 €/mqsus<br />
100 €/mqst 70 €/mqst 40 €/mqst 40 €/mqst 30 €/mqst 25 €/mqst<br />
Valore suolo c<strong>ed</strong>uto<br />
300/2.58=<br />
250/3.01=<br />
200/3.72=<br />
225/3.53=<br />
225/3.98=<br />
225/4.90=<br />
per mqsus<br />
116 €/mqst<br />
83 €/mqst<br />
54 €/mqst<br />
64 €/mqst<br />
56 €/mqst<br />
46 €/mqst<br />
69
E.3.1.B Caso B, 10.000 mqst (1 ha) :<br />
indicatori d<strong>ed</strong>otti dall’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria ammissibile a tito<strong>la</strong>rità privata, incrementata<br />
per <strong>la</strong> produzione di alloggi sociali da parte dell’operatore privato<br />
Comparto<br />
Zona B<br />
St=10.000mqst<br />
Cd1.1<br />
cen<strong>tra</strong>le<br />
Cd1.2 semicen<strong>tra</strong>le<br />
Cd1.3 periferico<br />
B1 cen<strong>tra</strong>le<br />
o semicent<br />
B2 cen<strong>tra</strong>le o<br />
semicent<br />
B1/B2 periferico<br />
Jt ordinaria<br />
(mqsus/mqst)<br />
Jt ordinaria incrementata***<br />
(mqsus/mqst)<br />
0,20 0,16 0,12 0,09 0,07 0,05<br />
0,23 0,18 0,14 0,09 0,07 0,05<br />
Tot Sus (mqsus) 2.300 1.800 1.400 900 700 500<br />
Residenza (min 70%)<br />
(mqsus)<br />
Terziario (max 30%)<br />
(mqsus)<br />
1.610 1.260 980 900 700 500<br />
690 540 420 - - -<br />
N° ab/ha (30mqsus/ab) 54 42 33 30 23 17<br />
Standard res min<br />
(mqst)<br />
1.512<br />
(28mq/ab)<br />
1.176<br />
(28mq/ab)<br />
924<br />
(28mq/ab)<br />
1.680<br />
[(2x28)/ab]<br />
1.288<br />
[(2x28)/ab]<br />
952<br />
[(2x28)/ab]<br />
Standard ter min<br />
552<br />
432<br />
336<br />
- - -<br />
(mqst)<br />
(0.8mqxSus) (0.8mqxSus) (0.8mqxSus)<br />
Tot Standard (mqst) 2.064 (21%St) 1.608 (16,0%St) 1.260 (13%St) 1.680 (17%St) 1.288 (13%St) 952 (9.5%St)<br />
Superficie non <strong>ed</strong>ificabile<br />
3.400<br />
3.400<br />
3.400<br />
- - -<br />
Sne c<strong>ed</strong>uta al Co-<br />
mune (mqst)<br />
(34%St di cui 20%<br />
si stima per viabilità)<br />
(34%St di cui<br />
20% si stima<br />
per viabilità)<br />
(34%St di cui 20%<br />
si stima per viabilità)<br />
Ft o viabilità (mqst) 2.000 (20% St) 2.000 (20% St) 2.000 (20% St) 1.500 (15% St) 1.500 (15% St) 1.500 (15% St)<br />
Tot Standard + Sne<br />
compreso Ft (mqst)<br />
5.464 5.008 4.660 3.180 2.788 2.452<br />
%St c<strong>ed</strong>uta<br />
compreso Ft<br />
54%St 50%St 47%St 32%St 28%St 25%St<br />
INDICATORI<br />
70
mqSt c<strong>ed</strong>uti per<br />
mqsus ammissibile<br />
Prezzo presunto mqsus<br />
nel merc.<br />
5.464/2.300= 5.508/1.800= 4.660/1.400= 3.180/900= 2.788/700=<br />
2.37mqst/mqsus 3.06mqst/mqsus 3.32mqst/mqsus 3.53mqst/mqsus 3.98mqsus/mqst<br />
2.452/500=<br />
4.90mqsus/mqst<br />
2.000 €/mqsus 1.700 €/mqsus 1.400 €/mqsus 1.500 €/mqsus 1.500 €/mqsus 1.500 €/mqsus<br />
Incidenza suolo su<br />
valore mqsus (15%)<br />
Costo presunto di suolo<br />
nel merc.<br />
300 €/mqsus 250 €/mqsus 200 €/mqsus 225 €/mqsus 225 €/mqsus 225 €/mqsus<br />
100 €/mqst 70 €/mqst 40 €/mqst 40 €/mqst 30 €/mqst 25 €/mqst<br />
Valore suolo c<strong>ed</strong>uto<br />
per mqsus<br />
300/2.37=<br />
126 €/mqst<br />
250/3.06=<br />
82 €/mqst<br />
200/3.32=<br />
60 €/mqst<br />
225/3.53=<br />
64 €/mqst<br />
225/3.98=<br />
56 €/mqst<br />
225/4.90=<br />
46 €/mqst<br />
**** l’incremento di <strong>ed</strong>ificabilità per i comparti del tipo Cd1.1 (cen<strong>tra</strong>li), Cd1.2 (semicen<strong>tra</strong>li) e Cd1.3 (periferici) si<br />
distingue in due componenti: <strong>la</strong> prima corre<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> produzione di alloggi sociali da parte dell’operatore privato per circa<br />
metà dell’<strong>ed</strong>ificabilità residenziale assentita (+0,03 mqsus/mqst per Cd1.1 e +0,02mqsus/mqst per Cd1.2 e Cd1.3),<br />
<strong>la</strong> seconda corre<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> cessione al comune di quota parte del<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile Se per realizzare residenze sociali a<br />
tito<strong>la</strong>rità comunale (+0,03 mqsus/mqst per Cd1.1 e +0,02mqsus/mqst per Cd1.2, sono esclusi i Comparti Cd1.3).<br />
Nel caso B si è considerata soltanto <strong>la</strong> prima componente.<br />
Dalle ultime due righe di ciascuna Tabel<strong>la</strong> si evince <strong>la</strong> conferma del bi<strong>la</strong>nciamento <strong>tra</strong> il valore finanziario<br />
in euro che <strong>la</strong> disciplina <strong>urbanistica</strong> riconosce ai cespiti immobiliari comportanti cessione<br />
gratuita e consensuale al patrimonio comunale, nelle differenziate parti del<strong>la</strong> struttura <strong>urbanistica</strong>, <strong>ed</strong> il<br />
loro presunto prezzo nel mercato immobiliare locale .<br />
Il suolo c<strong>ed</strong>uto consensualmente e volontariamente, per effetto del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione sancita at<strong>tra</strong>verso<br />
<strong>la</strong> proposta di Puc, con riferimento al<strong>la</strong> consistenza del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità resa ammissibile nelle<br />
posizioni, e per effetto del<strong>la</strong> consistenza dei beni di cessione, viene compensato a prezzi equi, con riferimento<br />
al loro valore presunto di mercato.<br />
Il leggero scostamento <strong>tra</strong> presunto valore di mercato e valore riconosciuto si motiva con riferimento<br />
all’impegno da riporre nel proc<strong>ed</strong>imento amminis<strong>tra</strong>tivo at<strong>tra</strong>verso cui si rende operativa <strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione<br />
<strong>urbanistica</strong>. Questo scostamento o differenziale varia <strong>tra</strong> i casi A e B, evidenziandosi <strong>la</strong><br />
convenienza al<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> m<strong>ed</strong>iante attuazione compartuale con indice di <strong>ed</strong>ificabilità<br />
ordinaria ammissibile nel caso A, incremento appetibile di convenienza nel caso B, dove <strong>la</strong> premiali-<br />
71
tà <strong>urbanistica</strong> richi<strong>ed</strong>e ai promotori privati offerta di alloggi a canone sociale. In sintesi l’incremento<br />
di <strong>ed</strong>ificabilità per cessione di suolo al Comune appare di modesta efficacia, pur confermandosi <strong>la</strong><br />
congruità con i valori di mercato del suolo c<strong>ed</strong>uto per mq di superficie di so<strong>la</strong>io assentibile.<br />
F<br />
Il PIANO “MANCATO”<br />
La proposta di PUC r<strong>ed</strong>atta per il comune di Capaccio Paestum, acquisita dal<strong>la</strong> Giunta e pubblicata<br />
con divulgazione nel<strong>la</strong> rete web nel Febbraio 2011, ha suscitato critiche molteplici, rese esplicite e formalizzate<br />
at<strong>tra</strong>verso le Osservazioni.<br />
Su mandato dell’Amminis<strong>tra</strong>zione competente in quel<strong>la</strong> stagione, si è enunciato parere graficizzato<br />
e motivato sulle 562 osservazioni pervenute. I lineamenti generali e specifici del parere sono riportati<br />
nel<strong>la</strong> Parte Sesta del<strong>la</strong> bozza di volume “2012, Capaccio Paestum: <strong>la</strong> proposta di Piano Urbanistico<br />
Comunale”, consultabile sul sito www.fforteprof.net.<br />
F.1 I nodi concettuali di ruolo generale richiamati nelle osservazioni sono risultati :<br />
- <strong>la</strong> corre<strong>la</strong>zione <strong>tra</strong> proposta di PUC e Indirizzi approvati con delibera consiliare n. 65 del<br />
21/07/2008.<br />
- le modalità di interpretazione delle disposizioni dettare at<strong>tra</strong>verso il DM 2 Aprile 1968, n. 1444.<br />
- l’efficacia del<strong>la</strong> proposta di PTCP del<strong>la</strong> Provincia di Salerno, e del<strong>la</strong> proposta di piano adottata<br />
dall’Autorità di Bacino Interregionale del Sele .<br />
- i contenuti del Rapporto Ambientale d<strong>ed</strong>otto dal proc<strong>ed</strong>imento svolto di Valutazione Ambientale<br />
S<strong>tra</strong>tegica integrata con <strong>la</strong> Valutazione di Incidenza.<br />
Si è riscon<strong>tra</strong>to che le argomentazioni esposte nelle Osservazioni di ruolo generale hanno teso a<br />
<strong>tra</strong>sfigurare at<strong>tra</strong>verso il cinismo del<strong>la</strong> volontà i contenuti del<strong>la</strong> proposta, evidenziando presunte fragilità<br />
tali da condurre a ritenere auspicabile <strong>la</strong> sua complessiva riformu<strong>la</strong>zione.<br />
F.2 La <strong>tra</strong>ttazione svolta nel parere espresso sulle singole Osservazioni, <strong>ed</strong> illus<strong>tra</strong>te nel “Libro sui<br />
Pareri” <strong>tra</strong>smesso all’Amminis<strong>tra</strong>zione comunale nel Febbraio 2012, ha evidenziato l’inconsistenza<br />
delle tesi esposte nelle osservazioni.<br />
72
Con riferimento al Rapporto Ambientale Definitivo integrato con lo Studio di Valutazione di Incidenza,<br />
pubblicato sul sito web comunale nei tomi di testo e cartografici che lo conformano, può ritenersi<br />
che <strong>la</strong> proc<strong>ed</strong>ura dialogica fondata su conoscenza acquisita del contenuto e conseguente osservazione<br />
non abbia riscon<strong>tra</strong>to positivi risultati. Specifici rimandi al Rapporto Ambientale, che ne testimonino<br />
acquisita conoscenza, non si sono riscon<strong>tra</strong>ti nelle osservazioni proposte dai soggetti operanti<br />
o su base individuale, o in rappresentanza di forme organizzate di interessi. In un estremamente contenuto<br />
numero di osservazioni si ritrovano generici richiami al Rapporto Ambientale.<br />
Ancor più grave è apparsa <strong>la</strong> <strong>la</strong>titanza dei soggetti dichiarati dal<strong>la</strong> Regione interlocutori privilegiati<br />
del proc<strong>ed</strong>imento Vas e Via, che non hanno ritenuto opportuno interloquire at<strong>tra</strong>verso osservazione<br />
nel corso del proc<strong>ed</strong>imento istruttorio.<br />
Questa <strong>la</strong>titanza nel fronteggiare il dialogo interistituzionale accomuna le differenziate territorialità<br />
che connotano <strong>la</strong> Repubblica, come evidenziato nel corso degli approfondimenti svolti in molteplici<br />
convegni nazionali.<br />
Andrebbe di conseguenza sancito nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione che <strong>la</strong> <strong>la</strong>titanza nel proc<strong>ed</strong>imento dialogico corrisponda<br />
ad “assenso” sulle proposizioni pubblicate, onde dare positivo riscontro al<strong>la</strong> “democrazia<br />
delle responsabilità”.<br />
Hanno vinto le consuete retoriche sul vantaggio di pochi, <strong>la</strong> banalizzazione del futuro at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong><br />
disastrologia delle cementificazioni, il terrorismo giudiziario, pervenendosi al “piano mancato”. Si è<br />
dissolto un complesso processo locale di definizione di politiche urbane, razionali e socializzanti. Ha<br />
ancora una volta vinto <strong>la</strong> rendita immobiliare, con l’accantonamento delle regole perequative che a-<br />
vrebbero consentito <strong>la</strong> acquisizione gratuita e consensuale al patrimonio pubblico di circa duecento ettari<br />
ad uso di parchi, giardini, attrezzature urbane.<br />
La libertà e le regole democratiche assicurateci dal<strong>la</strong> Costituzione del<strong>la</strong> nos<strong>tra</strong> Repubblica legittimano<br />
<strong>la</strong> riformu<strong>la</strong>zione delle proposizioni, <strong>la</strong> revoca degli atti amminis<strong>tra</strong>tivi, l’approfondimento di<br />
una nuova proposta di piano urbanistico comunale. Sui valutatori operanti negli anni che verranno<br />
graverà il giudizio sul<strong>la</strong> sostenibilità complessa del mutamento istituzionale.<br />
E’ da auspicare il successo del<strong>la</strong> nuova decisionalità <strong>urbanistica</strong> che caratterizzerà l’operato<br />
dell’Amminis<strong>tra</strong>zione comunale eletta dal popolo. Ed onde perseguirlo, va richiamato il ruolo che dovrebbe<br />
attribuirsi all’ideazione e creazione di regole perequative innovative in rapporto a quanto sperimentato,<br />
contribuendo a diramare le incertezze che sempre accompagnano l’innovazione.<br />
73
G. LA CRITICA AI SISTEMI DI ATTUAZIONE FONDATI SULLA PEREQUAZIONE<br />
Il Sole 24 ORE dal Febbraio 2012 ha in<strong>tra</strong>preso azioni volte a sostenere politiche per <strong>la</strong> cultura.<br />
dall’articolo di Pier Luigi Sacco, in Il Sole<br />
24ORE di Domenica 4 Marzo 2012, n. 63,<br />
pg. 21, inserto Domenicale, prima pagina<br />
Armando Massarenti sul Sole 24 ORE di<br />
Domenica 11 Marzo 2012, nel richiamare<br />
Arthur Schopenhauer, ci ha ricordato i rischi<br />
che incombono su chi in Italia voglia anche oggi<br />
porre domande sul futuro.<br />
MA LA CULTURA PUO’ ESPLICITARSI CON PRATICHE CONNOTATE DA<br />
CONFORMISMO, O ERESIA<br />
Tra presunto “neoliberismo” e presunto “pluralismo”, tuttora si ricerca l’indispensabile <strong>la</strong>borioso<br />
equilibrio <strong>tra</strong> <strong>la</strong> Repubblica dei Poteri Cen<strong>tra</strong>li costituzionalmente tute<strong>la</strong>ti, <strong>ed</strong> i valori<br />
propri all’autonomia, seppur frequentemente <strong>tra</strong>volti dagli arrangiamenti locali<br />
Saskia Sassen in “On urban capabilities” in “The future of the City”, ha approfondito scenari urbani<br />
presumibili nei quali <strong>la</strong> negoziazione <strong>tra</strong> poteri ne conforma il motore <strong>tra</strong>inante, <strong>ed</strong> altresì il futuro<br />
presumibile ruolo.<br />
Ma persiste nel contesto italiano <strong>la</strong> concezione totalizzante del processo sociale e culturale, evocata<br />
nel<strong>la</strong> retorica concernente <strong>la</strong> cultura allorquando riferita al paesaggio, col<strong>la</strong>terale alle tesi critiche concernenti<br />
<strong>la</strong> presunta deriva “neoliberista” delle scelte urbanistiche fondate sul criterio cooperativo, o<br />
“il decidere insieme”.<br />
Con un’efficace critica Edoardo Salzano evidenzia i presunti mali che conseguono da scelte definite<br />
“neoliberiste” incidenti nel<strong>la</strong> prassi <strong>urbanistica</strong>, quali <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong>, o i diritti immobiliari.<br />
(in “Ve l’avevo già detto” su Eddyburg.it, del 17/02/2012).<br />
Si scrive: “ Non avrà <strong>la</strong> cultura <strong>urbanistica</strong> ufficiale legittimato ..il modello neoliberista?<br />
A mio parere sì, in partico<strong>la</strong>re con l’appoggio, o addirittura l’invenzione, di pratiche e di parole d’ordine che hanno<br />
legittimato le ideologie da cui hanno <strong>tra</strong>tto alimento (quali,ndr) l’<strong>urbanistica</strong> con<strong>tra</strong>ttata (o concertata) come strumento<br />
74
per sot<strong>tra</strong>rre il rapporto <strong>tra</strong> il pubblico (l’ente territoriale elettivo) <strong>ed</strong> il privato (immobiliarista o proprietario) al<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sparenza<br />
e al<strong>la</strong> subordinazione del secondo al primo; <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> e <strong>la</strong> compensazione come riconoscimento,<br />
premio o incentivo al<strong>la</strong> formazione di plusvalori fondiari; i “programmi speciali” e gli “accordi<br />
di programma” in deroga al<strong>la</strong> pianificazione ordinaria; <strong>ed</strong> infine i “diritti <strong>ed</strong>ificatori”, mera invenzione degli urbanisti<br />
(Prg di Roma) …”<br />
Le tesi ci appaiono nostalgiche dell’età dell’oro, ravvisate negli anni sessanta e nelle politiche pubbliche,<br />
sindacali, universitarie, <strong>ed</strong> anche urbanistiche che li hanno caratterizzati, assunti come positiva<br />
manifestazione del<strong>la</strong> in<strong>tra</strong>presa modernizzazione del<strong>la</strong> società, del <strong>la</strong>voro, dell’<strong>urbanistica</strong>. Non pongono<br />
dubbi sui vuoti che le regole pubbliche non colmano, e che rendono ammissibile <strong>la</strong> libertà razionale<br />
che ricerca le rendite.<br />
Le “Mani sul<strong>la</strong> Città”, lo s<strong>tra</strong>ordinario film di Francesco Rosi, che ben interpreta quel<strong>la</strong> cultura, appare<br />
come l’ordinaria condizione del<strong>la</strong> città contemporanea, senza evidenziare <strong>la</strong> data del<strong>la</strong> sua <strong>ed</strong>izione,<br />
il 1962. Non si considera che dal “Ferito a morte” di La Capria è <strong>tra</strong>scorso un cinquantennio.<br />
Negli anni che viviamo il sistema produttivo, <strong>ed</strong> il settore <strong>ed</strong>ilizio, sono in crisi.<br />
Si riscon<strong>tra</strong>no valori immobiliari ca<strong>la</strong>nti, <strong>tra</strong>nsazioni ca<strong>la</strong>nti, inique rendite di patrimonio sostenute<br />
da politiche di tute<strong>la</strong>, e migliaia di <strong>la</strong>voratori espulsi dal <strong>la</strong>voro che subiscono i <strong>tra</strong>umi del<strong>la</strong> cassa integrazione,<br />
frequentemente privi di sussidi e possibilità di reimpiego.<br />
è il titolo dell’articolo di Giorgio Pogliotti,<br />
in Il Sole 24 ORE di domenica 4 Marzo<br />
2012, IMPRESA & TERRITORI, pg 15<br />
Come se non sapessimo del <strong>tra</strong>vagliato evolversi delle idee nel<strong>la</strong> cultura globale, e del<strong>la</strong> volontà necessaria<br />
nel perseguire nel<strong>la</strong> costruzione dell’Unione Europea.<br />
Come se non sapessimo del<strong>la</strong> riforma avvenuta del Titolo Quinto del<strong>la</strong> nos<strong>tra</strong> Costituzione , del<br />
condominio di poteri che connota i suoli d’Italia nello stato regionalizzato e del pluralismo perverso<br />
che ne soffoca l’operosità, del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione per il governo del territorio varata nelle regioni, delle tantissime<br />
realtà locali in cui le città sono difese e rispettate at<strong>tra</strong>verso l’impegno dei tanti amminis<strong>tra</strong>tori<br />
di città, di imprenditori e addetti al prodotto <strong>ed</strong>ilizio, accomunati da attenzione all’ins<strong>ed</strong>iamento storico,<br />
recente, o di nuova formazione, <strong>ed</strong> ispirati da valori comuni, prioritario <strong>tra</strong> questi il valore del<strong>la</strong><br />
libertà, del<strong>la</strong> dignità del<strong>la</strong> persona e del solidarismo.<br />
75
Va al con<strong>tra</strong>rio affermato che <strong>la</strong> condivisione ricercata <strong>tra</strong> funzione pubblica e formazione di ricchezza<br />
privata può risultare ispirata a valori comuni, prioritario <strong>tra</strong> questi il valore del<strong>la</strong> libertà, del<strong>la</strong><br />
dignità del<strong>la</strong> persona, del solidarismo, del coinvolgimento, del<strong>la</strong> sostenibilità condivisa e non elittaria,<br />
del<strong>la</strong> buona <strong>urbanistica</strong>. La “società plurale”, che connota <strong>la</strong> contemporaneità, rende possibile<br />
l’affermarsi di modalità originali di azione plurima, cui attribuire coerenza at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> codificazione di<br />
s<strong>tra</strong>tegia del mutamento complesso. E’ compito del<strong>la</strong> società civile e politica fare in modo che le forme<br />
organizzative che assume il partenariato non conformino “comitati di affari”, o “di ma<strong>la</strong>ffare”,<br />
come su motivazioni ideologiche si è teso a proporne con immagini denigranti il <strong>la</strong>borioso processo<br />
di condivisione e accordo. E l’amminis<strong>tra</strong>zione del<strong>la</strong> giustizia può ben ricondurre in idonei alvei eventuali<br />
distorsioni.<br />
Questa s<strong>tra</strong>tegia si fonda sul superamento delle consuete antitesi pubblico-privato, in Campania<br />
fortemente radicate, dando un nuovo significato al<strong>la</strong> concezione del “prossimo” e dell’ “altro”, coinvolgendo<br />
molteplici soggetti nel<strong>la</strong> costruzione del futuro. La s<strong>tra</strong>tegia sagace di decisione, condizionata<br />
da condizioni di scarsità nel<strong>la</strong> crisi, nell’esercizio delle responsabilità plurime attribuite dal<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione<br />
agli enti territoriali dovrebbe operare sul<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sversalità di funzioni amminis<strong>tra</strong>tive incidenti su<br />
settori dell’organizzazione del governo del territorio.<br />
La proc<strong>ed</strong>ura per <strong>la</strong> conoscenza si configura quindi come un processo dinamico di valutazione delle<br />
re<strong>la</strong>zioni spaziali degli elementi (i beni) e degli attori (gli utilizzatori), da condurre a diversi livelli simultaneamente,<br />
e quindi con riferimento al singolo oggetto, <strong>ed</strong> altresì con riferimento al sistema complesso, nei<br />
modi e con i caratteri che <strong>la</strong> distinguono.<br />
La destrutturazione in atto potrebbe porsi quale opportunità, per riproporre <strong>la</strong> cultura degli spazi<br />
urbani, con responsabile preventiva definizione nei piani urbanistici. La <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> dà<br />
speranza per l’affermarsi di tali positivi stili di politica pubblica e di vita (9).<br />
N O T E<br />
1. Sentenza del TAR Campania, sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda), n. 00318/2012<br />
REG.PROV.COLL. N. 00882/2006 REG.RIC, depositata in segreteria il 22/02/2012, magis<strong>tra</strong>ti Luigi Antonio<br />
Esposito Presidente, Ferdinando Minichini, Consigliere, Giovanni Sabato, Consigliere, Estensore.<br />
76
Sentenza richiamata nel sito www.Pausania.it, bimes<strong>tra</strong>le informatico diretto da Paolo Urbani, rivista giuridica di Urbanistica,<br />
Ambiente, Lavori Pubblici, Enti Locali, con il titolo “Le scelte urbanistiche non sono sindacabili nel merito”,<br />
scritto da Adminis<strong>tra</strong>tor il 25 Giugno 2012 con <strong>la</strong> seguente sintesi “Non è sindacabile dal giudice amminis<strong>tra</strong>tivo il sovradimensionamento<br />
degli standard urbanistici operato dal comune atteso che questo è espressione di scelte discrezionali operate dall’ente in s<strong>ed</strong>e di esercizio<br />
di funzioni urbanistiche”<br />
SINTESI del<strong>la</strong> Sentenza<br />
Il ricorso verte sul<strong>la</strong> legittimità degli atti re<strong>la</strong>tivi all’adozione del PUC di Avellino. Si ritiene at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> sentenza infondato<br />
il ricorso.<br />
Le motivazioni sono esposte nei punti III/1-III/2-III/3-III/4-III/5-III/6-III/7-III/8. Si riportano quelle che a<br />
giudizio soggettivo si sono ritenute riflessioni di ruolo generale.<br />
“Non è consentito a questo giudice effettuare un pene<strong>tra</strong>nte sindacato sulle scelte di carattere discrezionale operate<br />
dall’Ente territoriale in s<strong>ed</strong>e <strong>urbanistica</strong> (v. T.A.R. Lombardia Brescia, 23 Aprile 2002, n. 783). Il sovradimensionamento<br />
dello standard (pari a 40 mq/ab.), rispetto al limite minimo di conio legale, è suffragato da adeguata motivazione,<br />
come si evince da pag 109 del<strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione esplicativa. Non sono ammissibili al vaglio giurisdizionale quei profili di censura<br />
che attengono al<strong>la</strong> pretesa illogicità del<strong>la</strong> contestata disciplina <strong>urbanistica</strong> in materia di standard per l’ubicazione e<br />
l’enorme estensione delle aree da espropriare… fermo restando che il ricorso al metodo perequativo consente di ipotizzare<br />
un notevole abbattimento dei costi di acquisizione delle aree;<br />
“ In s<strong>ed</strong>e di formazione degli strumenti di pianificazione generale il comune è tenuto a fornire una specifica motivazione<br />
in ordine alle ragioni del superamento degli standard di cui al d.m. 2 Aprile 1968 n. 1444.<br />
Tale motivazione tuttavia deve essere riferita esclusivamente alle previsioni urbanistiche complessive di sovradimensionamento<br />
…(cfr. T.A.R. Puglia Lecce, sez I, 25 Gennaio 2007, n. 162; v. anche Adunanza Plenaria n.<br />
24/99).<br />
E’ ammissibile il rinvio a fase successiva di programmazione attuativa del<strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> determinazione<br />
del<strong>la</strong> quota di <strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica”.<br />
Si richiama quanto confermato dal Consiglio di Stato, sez IV, 16 Febbraio 2011, n. 1015) che ha dichiarato nel<strong>la</strong><br />
sentenza “Le scelte effettuate dal<strong>la</strong> p.a. in s<strong>ed</strong>e di formazione <strong>ed</strong> approvazione dello strumento urbanistico generale sono accompagnate da<br />
un’amplissima valutazione discrezionale: dette scelte quindi appaiono insindacabili nel merito e sono per ciò stesso attaccabili solo per errori<br />
di fatto, per abnormità e irrazionalità delle stesse” .<br />
Si richiama <strong>la</strong> Sentenza n. 1492 del T.A.R. Liguria, del 21 Novembre 2005.<br />
La Sentenza citata evidenzia che, con riferimento a zone del tipo G e del tipo F destinate ad accogliere attrezzature<br />
di interesse generale e comunali partecipi di disciplina compartuale ad <strong>ed</strong>ificabilità dettata da indice territoriale omogeneo<br />
pari a 0.15 mq/mq per tutte le aree - che genera un meccanismo di compensazione volto a perequare il valore fondiario<br />
dei terreni - non si giustifica <strong>la</strong> necessità di indennizzare <strong>la</strong> reiterazione dei vincoli scaduti.<br />
Si evidenzia che “le previsioni perequative escludono i vincoli di in<strong>ed</strong>ificabilità ancorchè contemplino una<br />
<strong>ed</strong>ificabilità fuori sito”.<br />
77
“Si deve quindi concludere, secondo l’orientamento giurisprudenziale che ormai si delinea con nettezza, che il riconoscimento<br />
di <strong>ed</strong>ificabilità in s<strong>ed</strong>e perequativa esclude <strong>la</strong> ricorrenza del vincolo di in<strong>ed</strong>ificabilità e quindi<br />
l’applicabilità del re<strong>la</strong>tivo regime di tute<strong>la</strong>” (pg.13).<br />
Si richiama <strong>la</strong> Sentenza del Consiglio di Stato, sez IV, del 13 Luglio 2010, n. 4545 concernente il PRG del Comune<br />
di Roma, con riferimento al<strong>la</strong> legittimità dell’amminis<strong>tra</strong>zione “consensuale e concordata”. E se ne cita<br />
l’argomentazione “E’ proprio <strong>la</strong> natura facoltativa degli istituti perequativi de quibus, nel senso che <strong>la</strong> loro applicazione è rimessa a una<br />
libera scelta degli interessati, ad escludere che negli stessi possa ravvisarsi una forzosa ab<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> proprietà”.<br />
Al punto III/6 , pag 21, si richiamano “riflessioni pretorie sul tema del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong>, senz’altro rassicuranti in ordine<br />
al<strong>la</strong> conformità del metodo perequativo ai principi che informano l’ordinamento giuridico”, citando <strong>la</strong> pronuncia del T.A.R Emilia<br />
Romagna, del 14 Gennaio 1999, n. 22; <strong>la</strong> sentenza del<strong>la</strong> Corte Costituzionale del 20 maggio 1999, n. 179; <strong>la</strong> sentenza del<br />
Consiglio di Stato, sez IV, del 16 Ottobre 2006, n. 6171; ; <strong>la</strong> sentenza del T.A.R. Salerno, sez I, del 5 luglio 2002, n. 670;<br />
<strong>la</strong> sentenza del T.A.R Puglia Lecce, sez I, del 28 Aprile 2004, n. 2711; <strong>la</strong> sentenza del T.A.R. Lombardia Brescia del 20<br />
Ottobre 2005, n. 1043; <strong>la</strong> sentenza del T.A.R Veneto Venezia, sez I, del 19 Maggio 2009, n. 1504; <strong>la</strong> sentenza del T.A.R<br />
Veneto Venezia, sez I, del 10 Gennaio 2011, n. 11.<br />
Si evidenzia che <strong>la</strong> scelta verso <strong>la</strong> pianificazione perequativa può anche non essere dettata da espresse previsioni<br />
normative ricordando che pronunce del<strong>la</strong> giurisprudenza amminis<strong>tra</strong>tiva sono intervenute ancor prima delle leggi regionali<br />
che hanno espressamente contemp<strong>la</strong>to <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong>. Il che conforta, ricordando il piano perequativo del comune<br />
di Agero<strong>la</strong>, di cui al volume <strong>ed</strong>ito con Inu Edizioni nel 2005, distrutto dal<strong>la</strong> disposizione del<strong>la</strong> Regione Campania<br />
che nel 2003 in s<strong>ed</strong>e di istruttoria ha imposto l’espunsione delle regole perequative.<br />
Di significativo rilievo appaiono le conclusioni di significato generale cui si perviene.<br />
“ La <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> si ritiene in linea generale compatibile con i principi informatori dell’ordinamento giuridico<br />
e soprattutto utile ai fini dell’acquisizione di aree a destinazione pubblica. Esso inoltre risponde ai principi di eguaglianza<br />
sanciti dal<strong>la</strong> carta costituzionale. Il limite che emerge dalle citate pronuncie è che deve essere coerente con <strong>la</strong> e-<br />
stensione delle singole proprietà non potendo avere una funzione r<strong>ed</strong>istributiva.<br />
Si ritiene altresì che <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> non si ponga in insanabile con<strong>tra</strong>sto con il principio di zonizzazione del territorio,<br />
considerazione questa che costituisce il presupposto logico per l’affermazione del<strong>la</strong> compatibilità del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong><br />
con i principi di fondo che discendono dal<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione <strong>urbanistica</strong> e per ritenere non assimi<strong>la</strong>bile <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> ad<br />
un proc<strong>ed</strong>imento espropriativo”.<br />
2. Sentenza del Consiglio di Stato, sez IV, del 10 maggio 2012, n. 2710, depositata in segreteria il 10 maggio<br />
2012, magis<strong>tra</strong>ti Gaetano Trotta Presidente, Raffaele Greco Consigliere, Fabio Taormina Consigliere, Diego<br />
Sabatino Consigliere, Oberdan Forlenza Consigliere, Estensore.<br />
Sentenza richiamata nel sito www.Pausania.it, bimes<strong>tra</strong>le informatico diretto da Paolo Urbani, rivista giuridica di Urbanistica,<br />
Ambiente, Lavori Pubblici, Enti Locali, con il titolo “A proposito del potere comunale di conformazione dei<br />
suoli”, scritto da Adminis<strong>tra</strong>tor Mercol<strong>ed</strong>ì 20 Giugno 2012, con <strong>la</strong> seguente sintesi “Il Consiglio di Stato sembra voler di<strong>la</strong>ta-<br />
78
e l’ambito del potere comunale di conformazione dei suoli ammettendo che il concetto di <strong>urbanistica</strong> non è limitato solo al<strong>la</strong> disciplina coordinata<br />
del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificazione dei suoli ma che, per mezzo del<strong>la</strong> disciplina del<strong>la</strong> utilizzazione delle aree, realizza anche finalità economico-sociali del<strong>la</strong><br />
comunità locale, nel quadro del rispetto e positiva attuazione di valori costituzionalmente tute<strong>la</strong>ti”<br />
SINTESI<br />
Il ricorso verte sul<strong>la</strong> legittimità degli atti re<strong>la</strong>tivi all’adozione del P.R.G del Comune di Cortina D’Ampezzo. Si ritiene<br />
at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> sentenza infondato il ricorso.<br />
I motivi devono essere respinti stante <strong>la</strong> loro infondatezza.<br />
79
3. Legge del<strong>la</strong> Regione Campania del 22 Dicembre 2004, n. 16, es<strong>tra</strong>tto.<br />
In Campania <strong>la</strong> LR n. 16/2004 all’art. 3, comma 3, sancisce:<br />
La pianificazione comunale si attua m<strong>ed</strong>iante:<br />
a) disposizioni strutturali, con validità a tempo indeterminato, tese ad individuare le linee fondamentali del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione<br />
a lungo termine del territorio…;<br />
b) disposizioni programmatiche attuative, tese a definire gli interventi di <strong>tra</strong>sformazione fisica e funzionale del territorio<br />
in archi temporali limitati, corre<strong>la</strong>ti al<strong>la</strong> programmazione finanziaria dei bi<strong>la</strong>nci annuali e pluriennali<br />
dell’amminis<strong>tra</strong>zione.<br />
Gli art.li 22 e 23 specificano gli strumenti at<strong>tra</strong>verso cui prendono forma le disposizioni.<br />
LR 22 Dicembre 2004, n. 16, Titolo Secondo, CAPO III, PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE<br />
Articolo 22, Strumenti urbanistici comunali .<br />
1. Il comune esercita <strong>la</strong> pianificazione del territorio di sua competenza nel rispetto delle disposizioni legis<strong>la</strong>tive e rego<strong>la</strong>mentari<br />
vigenti e in coerenza con le previsioni del<strong>la</strong> pianificazione territoriale regionale e provinciale.<br />
2. Sono strumenti di pianificazione comunale: a) il piano urbanistico comunale - Puc; b) i piani urbanistici attuativi -<br />
Pua; c) il rego<strong>la</strong>mento urbanistico <strong>ed</strong>ilizio comunale - Ruec.<br />
Articolo 23, Piano urbanistico comunale<br />
1. Il piano urbanistico comunale - Puc - è lo strumento urbanistico generale del Comune e disciplina <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> ambientale,<br />
le <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizie dell’intero territorio comunale, anche m<strong>ed</strong>iante disposizioni a contenuto<br />
conformativo del diritto di proprietà.<br />
2. Il Puc, in coerenza con le disposizioni del Ptr e del Ptcp:<br />
a) individua gli obiettivi da perseguire nel governo del territorio comunale e gli indirizzi per l’attuazione degli stessi;<br />
b) definisce gli elementi del territorio urbano <strong>ed</strong> ex<strong>tra</strong>urbano raccordando <strong>la</strong> previsione di interventi di <strong>tra</strong>sformazione<br />
con le esigenze di salvaguardia delle risorse naturali, paesaggistico-ambientali, agro-silvo-pastorali e storicoculturali<br />
disponibili, nonché i criteri per <strong>la</strong> valutazione degli effetti ambientali degli interventi stessi;<br />
c) determina i fabbisogni ins<strong>ed</strong>iativi e le priorità re<strong>la</strong>tive alle opere di urbanizzazione in conformità a quanto previsto<br />
dall’articolo 18, comma 2, lettera b);<br />
d) stabilisce <strong>la</strong> suddivisione del territorio comunale in zone omogenee, individuando le aree non suscettibili di<br />
<strong>tra</strong>sformazione;<br />
e) indica le <strong>tra</strong>sformazioni fisiche e funzionali ammissibili nelle singole zone, garantendo <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione<br />
dei centri storici nonché lo sviluppo sostenibile del territorio comunale;<br />
f) promuove l’architettura contemporanea …..<br />
4. Le limitazioni poste ad azioni sull’esistente patrimonio <strong>ed</strong>ilizio hanno assunto codifica congrua at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> definizione<br />
degli interventi <strong>ed</strong>ilizi, come c<strong>la</strong>ssificati nel D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, Testo unico delle disposizioni legis<strong>la</strong>tive<br />
e rego<strong>la</strong>mentari in materia <strong>ed</strong>ilizia (G.U. n. 245 del 20 ottobre 2001- s.o. n. 239), che si riporta.<br />
82
PARTE I – Attività <strong>ed</strong>ilizia. TITOLO I - Disposizioni generali, Capo I - Attività <strong>ed</strong>ilizia<br />
Art. 3 - Definizioni degli interventi <strong>ed</strong>ilizi<br />
1. Ai fini del presente testo unico si intendono per:<br />
a) "interventi di manutenzione ordinaria", gli interventi <strong>ed</strong>ilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e<br />
sostituzione delle finiture degli <strong>ed</strong>ifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici<br />
esistenti;<br />
b) "interventi di manutenzione s<strong>tra</strong>ordinaria", le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche<br />
strutturali degli <strong>ed</strong>ifici, nonché per realizzare <strong>ed</strong> integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino<br />
i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso;<br />
c) "interventi di restauro e di risanamento conservativo", gli interventi <strong>ed</strong>ilizi rivolti a conservare l'organismo <strong>ed</strong>ilizio e<br />
ad assicurarne <strong>la</strong> funzionalità m<strong>ed</strong>iante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali<br />
e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono<br />
il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'<strong>ed</strong>ificio, l'inserimento degli elementi accessori<br />
e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi es<strong>tra</strong>nei all'organismo <strong>ed</strong>ilizio;<br />
d) "interventi di ristrutturazione <strong>ed</strong>ilizia", gli interventi rivolti a <strong>tra</strong>sformare gli organismi <strong>ed</strong>ilizi m<strong>ed</strong>iante un insieme sistematico<br />
di opere che possono portare ad un organismo <strong>ed</strong>ilizio in tutto o in parte diverso dal prec<strong>ed</strong>ente. Tali interventi<br />
comprendono il ripristino o <strong>la</strong> sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'<strong>ed</strong>ificio, l’eliminazione, <strong>la</strong> modifica e<br />
l'inserimento di nuovi elementi <strong>ed</strong> impianti. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione <strong>ed</strong>ilizia sono ricompresi anche<br />
quelli consistenti nel<strong>la</strong> demolizione e ricostruzione con <strong>la</strong> stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte<br />
salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento al<strong>la</strong> normativa antisismica;<br />
e) "interventi di nuova costruzione", quelli di <strong>tra</strong>sformazione <strong>ed</strong>ilizia e <strong>urbanistica</strong> del territorio non rien<strong>tra</strong>nti nelle categorie<br />
definite alle lettere prec<strong>ed</strong>enti. Sono comunque da considerarsi tali:<br />
e.1) <strong>la</strong> costruzione di manufatti <strong>ed</strong>ilizi fuori terra o interrati, ovvero l'ampliamento di quelli esistenti all'esterno del<strong>la</strong> sagoma<br />
esistente, fermo restando, per gli interventi pertinenziali, quanto previsto al<strong>la</strong> lettera e.6);<br />
e.2) gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal Comune;<br />
e.3) <strong>la</strong> realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti <strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione in via<br />
permanente di suolo in<strong>ed</strong>ificato;<br />
e.4) l’instal<strong>la</strong>zione di torri e <strong>tra</strong>licci per impianti radio-rice<strong>tra</strong>smittenti e di ripetitori per i servizi di telecomunicazione;<br />
e.5) l’instal<strong>la</strong>zione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers,<br />
case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di <strong>la</strong>voro, oppure come depositi, magazzini e<br />
simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee;<br />
e.6) gli interventi pertinenziali che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> zonizzazione e al pregio<br />
ambientale e paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino <strong>la</strong><br />
realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell’<strong>ed</strong>ificio principale;<br />
83
e.7) <strong>la</strong> realizzazione di depositi di merci o di materiali, <strong>la</strong> realizzazione di impianti per attività produttive all'aperto ove<br />
comportino l'esecuzione di <strong>la</strong>vori cui consegua <strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione permanente del suolo in<strong>ed</strong>ificato;<br />
f) gli "interventi di ristrutturazione <strong>urbanistica</strong>", quelli rivolti a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-<strong>ed</strong>ilizio con altro<br />
diverso, m<strong>ed</strong>iante un insieme sistematico di interventi <strong>ed</strong>ilizi, anche con <strong>la</strong> modificazione del disegno dei lotti, degli iso<strong>la</strong>ti<br />
e del<strong>la</strong> rete s<strong>tra</strong>dale.<br />
2. Le definizioni di cui al comma 1 prevalgono sulle disposizioni degli strumenti urbanistici generali e dei rego<strong>la</strong>menti<br />
<strong>ed</strong>ilizi. Resta ferma <strong>la</strong> definizione di restauro prevista dall’articolo 29 del decreto legis<strong>la</strong>tivo n,42/2004<br />
5. Legge 7 Agosto 1990, n. 241, CAPO III , Partecipazione al proc<strong>ed</strong>imento amminis<strong>tra</strong>tivo<br />
Art. 7, Comunicazione di avvio del proc<strong>ed</strong>imento<br />
Ove non sussistano ragioni di imp<strong>ed</strong>imento derivanti da partico<strong>la</strong>ri esigenze di celerità del proc<strong>ed</strong>imento, l'avvio del<br />
proc<strong>ed</strong>imento stesso é comunicato, con le modalità previste dall'articolo 8, ai soggetti nei confronti dei quali il provv<strong>ed</strong>imento<br />
finale é destinato a produrre effetti diretti <strong>ed</strong> a quelli che per legge debbono intervenirvi. Ove parimenti non<br />
sussistano le ragioni di imp<strong>ed</strong>imento pr<strong>ed</strong>ette, qualora da un provv<strong>ed</strong>imento possa derivare un pregiudizio a soggetti<br />
individuati o facilmente individuabili, diversi dai suoi diretti destinatari, l'amminis<strong>tra</strong>zione é tenuta a fornire loro, con le<br />
stesse modalità, notizia dell'inizio del proc<strong>ed</strong>imento.<br />
Nelle ipotesi di cui al comma primo resta salva <strong>la</strong> facoltà dell'amminis<strong>tra</strong>zione di adottare, anche prima del<strong>la</strong> effettuazione<br />
delle comunicazioni di cui al m<strong>ed</strong>esimo comma primo, provv<strong>ed</strong>imenti caute<strong>la</strong>ri.<br />
Art. 8, Modalità e contenuti del<strong>la</strong> comunicazione di avvio del proc<strong>ed</strong>imento<br />
L'amminis<strong>tra</strong>zione provv<strong>ed</strong>e a dare notizia dell'avvio del proc<strong>ed</strong>imento m<strong>ed</strong>iante comunicazione personale.<br />
Nel<strong>la</strong> comunicazione debbono essere indicati:<br />
- l'amminis<strong>tra</strong>zione competente;<br />
- l'oggetto del proc<strong>ed</strong>imento promosso;<br />
- l'ufficio e <strong>la</strong> persona responsabile del proc<strong>ed</strong>imento;<br />
- bis) <strong>la</strong> data entro <strong>la</strong> quale, secondo i termini previsti dall'articolo 2, commi 2 o 3, deve concludersi il proc<strong>ed</strong>imento e i<br />
rim<strong>ed</strong>i esperibili in caso di inerzia dell'amminis<strong>tra</strong>zione;<br />
- ter) nei proc<strong>ed</strong>imenti ad iniziativa di parte, <strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva istanza;<br />
- l'ufficio in cui si può prendere visione degli atti.<br />
Qualora per il numero dei destinatari <strong>la</strong> comunicazione personale non sia possibile o risulti partico<strong>la</strong>rmente gravosa,<br />
l'amminis<strong>tra</strong>zione provv<strong>ed</strong>e a rendere noti gli elementi di cui al comma secondo m<strong>ed</strong>iante forme di pubblicità idonee di<br />
volta in volta stabilite dall'amminis<strong>tra</strong>zione m<strong>ed</strong>esima.<br />
L'omissione di taluna delle comunicazioni prescritte può esser fatta valere solo dal soggetto nel cui interesse <strong>la</strong> comunicazione<br />
é prevista.<br />
84
Art. 9, Intervento nel proc<strong>ed</strong>imento<br />
Qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni<br />
o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provv<strong>ed</strong>imento, hanno facoltà di intervenire nel proc<strong>ed</strong>imento.<br />
6. Nel Manuale si propone quanto segue con riferimento al<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong>, al<strong>la</strong> compensazione <strong>ed</strong> al<strong>la</strong> incentivazione<br />
<strong>urbanistica</strong><br />
85
7. Il sistema perequativo delineato nel Piano Territoriale Regionale<br />
Il testo<br />
Fonte:<br />
- Regione<br />
Campania,<br />
PTR,<br />
- Documento<br />
di Piano<br />
2006,<br />
- Indirizzi per<br />
<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong><br />
territoriale,<br />
pg.<br />
289-298.<br />
86
87<br />
Fonte:<br />
- Regione Campania,<br />
PTR,<br />
- Documento di<br />
Piano 2006,<br />
- Indirizzi per <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong><br />
territoriale,<br />
pg. 289-<br />
298.
88<br />
Fonte:<br />
- Regione Campania,<br />
PTR,<br />
- Documento di<br />
Piano 2006,<br />
- Indirizzi per <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong><br />
territoriale,<br />
pg. 289-<br />
298.
89<br />
Fonte:<br />
- Regione Campania,<br />
PTR,<br />
- Documento di<br />
Piano 2006,<br />
- Indirizzi per <strong>la</strong><br />
<strong>perequazione</strong><br />
territoriale, pg.<br />
289-298.
8. Le regole perequative dettate nel Piano<br />
Territoriale di Coordinamento del<strong>la</strong> Provincia<br />
di Salerno, 2012<br />
90
91<br />
Le regole perequative dettate nel Piano<br />
Territoriale di Coordinamento del<strong>la</strong> Provincia<br />
di Salerno, 2012
9. Bibliografia generale, r<strong>ed</strong>atta in col<strong>la</strong>borazione con il prof. Ezio Micelli, nel 2008, con successivi aggiornamenti<br />
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* Francesco Forte (Napoli, 1939), architetto, iscritto all’Ordine Provinciale di Napoli al n. 617, ha concluso<br />
nell’Ottobre del 2009 l’impegno accademico strutturato. Professore ordinario di Urbanistica nell’Università degli Studi<br />
di Napoli F<strong>ed</strong>erico II dal 1991, ha diretto dal 1994 al 1998 il Seminario di Urbanistica Alberto Calza Bini. Ha promosso<br />
l’istituzione del “Centro Interdipartimentale di Ricerca in Urbanistica Alberto Calza Bini” (CIRU), di cui ha assunto<br />
<strong>la</strong> direzione fino al 2004. Dal 2004 al 2009 ha diretto il Dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici <strong>ed</strong><br />
Ambientali. Ha partecipato al<strong>la</strong> fondazione del corso di <strong>la</strong>urea specialistica in “Architettura-Città: Valutazioni e Progetto”<br />
attivo dal 2007-2008 presso <strong>la</strong> Facoltà di Architettura di Napoli., assumendo <strong>la</strong> responsabilità didattica delle due<br />
annualità del Laboratorio di Progettazione Urbanistica,, nonché dei corsi di Legis<strong>la</strong>zione dei Beni Culturali e Diritto<br />
Urbanistico. Ha insegnato in università europee e degli Stati Uniti. Ha assolto al ruolo di membro del collegio del dottorato<br />
in “Metodi per <strong>la</strong> valutazione integrata dei beni architettonici <strong>ed</strong> ambientali”. Ha partecipato agli organi direttivi<br />
dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, di cui è socio effettivo. E’ socio dell’Icomos Italia.<br />
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