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S O M M A R I O<br />

Premessa: L’istituzione e <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong><br />

A Il ruolo del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> negli indirizzi al<strong>la</strong> formazione del piano urbanistico<br />

A.1 La legge del<strong>la</strong> Regione Campania n. 16/2004<br />

A.2 Il preliminare di piano<br />

A.3 L’attuazione del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>: assunti di politica amminis<strong>tra</strong>tiva<br />

A.3.1 La <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> at<strong>tra</strong>verso “zone omogenee”, con ricorso all’espropriazione<br />

A.3.2 L’attuazione delle <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche, da realizzare con regole di comparto in applicazione di criteri di <strong>perequazione</strong><br />

<strong>urbanistica</strong>: il ruolo del preliminare di piano, presupposti giuridici dell’attuazione at<strong>tra</strong>verso il comparto <strong>ed</strong>ificatorio<br />

(lr 22 dicembre 2004, n. 16, capo III)<br />

A.3.3 L’innovazione nel<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione: i cr<strong>ed</strong>iti immobiliari, <strong>ed</strong> il ruolo del preliminare di piano. Il Codice Civile<br />

A.4 Innovazioni proc<strong>ed</strong>imentali nel<strong>la</strong> decisionalità definita nel progetto preliminare di Puc: <strong>la</strong> negoziazione possibile<br />

B Il piano <strong>strutturale</strong> componente del Puc: il ruolo del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong><br />

Come proc<strong>ed</strong>ere: suggerimenti. Le “Indicazioni dettate dal Piano Territoriale Regionale<br />

C Il piano programmatico operativo componente del Puc, e le regole perequative<br />

D Modalità di soluzione di nodi problematici connessi al<strong>la</strong> applicazione delle regole perequative<br />

D.1 I comparti<br />

D 2 L’attribuzione di <strong>ed</strong>ificabilità ammissibile<br />

D.3 Caratteristiche programmatiche dei comparti <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ificabilità<br />

D.4 L’uso prevalente del suolo<br />

D.5 Il piano programmatico operativo e gli Atti di Programmazione<br />

D.6 L’<strong>ed</strong>ilizia sociale<br />

D.7 Gli spazi pubblici calibrati da standard obbligatorio<br />

D.8 Partenariato<br />

E Per una teorica del comparto<br />

E.1 La modalità di specificazione di comparti assunta nel<strong>la</strong> proposta di Puc r<strong>ed</strong>atta per il comune di Capaccio Paestum, 2010.<br />

E.2 Valutazioni di equità <strong>ed</strong> efficienza d<strong>ed</strong>otte dal<strong>la</strong> proposta di Puc r<strong>ed</strong>atta per il comune di Capaccio Paestum<br />

E.2.1 Comparti Cd.1 e zone B.1-B.2, comparazione<br />

E.2.2 Valutazioni concernenti l’equità:<br />

- Valore suolo c<strong>ed</strong>uto verso prezzo di mercato del suolo<br />

- Consistenza del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità verso consistenza dei suoli c<strong>ed</strong>uti<br />

- Benefici privati e pubblici: Vantaggio pubblico conseguente da profitto privato<br />

E.2.3 Valutazioni concernenti l’efficienza<br />

E.2.4 Cessione di cespiti immobiliari in z.o. del tipo B<br />

E.3 Indice ordinario di <strong>ed</strong>ificabilità ammissibile <strong>ed</strong> incentivazione. Comparti Cd1 e zone B1-B2, comparazione: Casi A e B<br />

F. Il piano “mancato”<br />

G. La critica ai sistemi di attuazione fondati sul<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong><br />

N o t e<br />

1


LA PEREQUAZIONE URBANISTICA<br />

TRA DIMENSIONE STRUTTURALE ED OPERATIVA DEL PIANO<br />

PREMESSA: L’istituzione e <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong><br />

1.1 Nel<strong>la</strong> Repubblica <strong>la</strong> funzione amminis<strong>tra</strong>tiva del governo del territorio, effettuata at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> pianificazione<br />

territoriale <strong>ed</strong> <strong>urbanistica</strong>, è pubblica, <strong>ed</strong> è da esercitare prestando attenzione ai molteplici<br />

interessi s<strong>tra</strong>tificati sul territorio, perseguendo equilibrio <strong>tra</strong> gli stessi.<br />

La modalità di attenzione agli interessi conseguente al pluralismo sotteso alle libertà assicurate dal<strong>la</strong><br />

democrazia ha comportato nelle recenti stagioni del tempo sostanziali innovazioni affermatesi nel<strong>la</strong><br />

concezione dell’equilibrio <strong>tra</strong> interessi, conducendo al<strong>la</strong> definizione di strumenti d<strong>ed</strong>otti da criteri fondati<br />

su condivisione <strong>ed</strong> accordo, esito di proc<strong>ed</strong>ure negoziali <strong>tra</strong> interessi enunciati dal<strong>la</strong> funzione pubblica,<br />

e interessi perseguiti da privati.<br />

L’autonomia dichiarata degli enti territoriali ha reso ammissibili modalità differenziate di corre<strong>la</strong>zione<br />

<strong>tra</strong> interessi pubblici e privati, e <strong>la</strong> diversità di esperienze alimenta <strong>la</strong> continua rivisitazione dei<br />

processi che connotano <strong>la</strong> democrazia.<br />

1.2 Il comune, ente territoriale interprete del<strong>la</strong> funzione pubblica, esplicita l’identità multip<strong>la</strong> del<strong>la</strong> territorialità.<br />

“Spettano al comune tutte le funzioni amminis<strong>tra</strong>tive che riguardano <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione <strong>ed</strong> il territorio comunale,<br />

precipuamente nei settori organici dei servizi al<strong>la</strong> persona e al<strong>la</strong> comunità, dell'assetto <strong>ed</strong> utilizzazione del territorio e<br />

dello sviluppo economico, salvo quanto non sia espressamente attribuito ad altri soggetti dal<strong>la</strong> legge statale o regionale, secondo<br />

le rispettive competenze”, così recita l’art. 13, comma 1, del d.l. 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi<br />

sull'ordinamento degli enti locali, GU n. 227 del 28 settembre 2000, Titolo II.<br />

L’efficace sintesi delle responsabilità plurime ha condotto al paradigma del “governo del territorio”,<br />

di cui al<strong>la</strong> rivisitazione del Titolo Quinto del<strong>la</strong> Costituzione.<br />

Ne consegue <strong>la</strong> potestà di esercizio dell’autonomia comunale, e l’ampia discrezionalità amminis<strong>tra</strong>tiva<br />

delle scelte urbanistiche, comunque condizionate da congrua corre<strong>la</strong>zione con gli interessi dello<br />

Stato nelle pratiche di governo dell’ambiente, del paesaggio, dei beni culturali.<br />

Le Sentenze che si allegano (1-2) ribadiscono questa ampia discrezionalità.<br />

2


1.3 Va richiamata l’attenzione sulle modalità differenziate at<strong>tra</strong>verso cui può esplicitarsi <strong>la</strong> responsabilità<br />

del “governo del territorio”, comportanti proposizioni di indirizzo al fare, ricondotte frequentemente<br />

al concetto di s<strong>tra</strong>tegia, di programmazione dello sviluppo socio economico, di rego<strong>la</strong>mentazione<br />

preventiva, di preliminare di futuro piano urbanistico; e disposizioni direttamente incidenti sugli<br />

interessi in quanto comportanti limitazioni al fare, conformative di diritti e doveri, pubblici e privati.<br />

Nell’amminis<strong>tra</strong>zione dell’<strong>urbanistica</strong> queste disposizioni si riconducono al<strong>la</strong> figura del piano di<br />

uso del suolo, generale o attuativo, settoriale o specialistico, at<strong>tra</strong>verso il quale si esplicita una delle responsabilità<br />

conseguenti al “governo del territorio”.<br />

Il piano urbanistico generale comunale, nel<strong>la</strong> legge 17 Agosto 1942 n. 1150 definito al Capo III,<br />

Sezione I, art. 7, come Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale, risultava figura unitaria nell’efficacia delle disposizioni,<br />

valide a tempo indeterminato, e quindi conformative di diritti e doveri.<br />

Nel<strong>la</strong> denominazione attribuita nel<strong>la</strong> Regione Campania ai sensi del<strong>la</strong> Lr 22 Dicembre 2004, n. 16,<br />

si è denominato come PUC il piano urbanistico generale comunale, conservando l’unità del<strong>la</strong> figura.<br />

Nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione varata da altre regioni italiane l’originaria unità di figura si è scomposta in differenziate<br />

figure, denominate piano urbanistico generale <strong>strutturale</strong>, piano urbanistico operativo, rego<strong>la</strong>mento<br />

urbanistico <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizio.<br />

La formazione del Puc impegna gli organi del<strong>la</strong> funzione pubblica, at<strong>tra</strong>verso un processo deliberativo<br />

che si svolge nel tempo, i cui atti hanno contenuti <strong>ed</strong> efficacia differenziata, pervenendosi solo al<br />

termine di un e<strong>la</strong>borato proc<strong>ed</strong>imento ad estrinsecare efficacia rego<strong>la</strong>mentare nel sancire <strong>la</strong> potestà<br />

conformativa di diritti e doveri.<br />

1.4 Dalle prescrizioni urbanistiche consegue <strong>la</strong> potestà conformativa incidente sulle modalità di “godimento”<br />

dei beni privati di cui all’art. 42 del<strong>la</strong> Carta Costituzionale.<br />

L’efficacia conformativa del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione incidente sulle modalità di uso del suolo ha acquisito<br />

significativa attualità con riferimento al<strong>la</strong> fiscalità urbana, sancita dall’Imposta Comunale sugli<br />

immobili, e resa attuale dall’Imposta Municipale, ovvero dall’Imu.<br />

Si è posto in risalto pertanto il processo di formazione del valore, del<strong>la</strong> ricchezza, e del<strong>la</strong> fiscalità<br />

che deve adeguatamente accompagnarlo.<br />

Si è ritenuto che <strong>la</strong> tassazione consegue dal<strong>la</strong> condizione urbana posizionale, e non dal processo<br />

che caratterizza <strong>la</strong> formazione del valore.<br />

3


Su tale interpretazione si è ritenuto che tutti i cespiti immobiliari urbani esistenti o conseguenti a<br />

possibile <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> sono da ritenersi oggetto di tassazione.<br />

Dal punto di vista tributario ha attualmente efficacia conformativa il contenuto <strong>strutturale</strong> del piano<br />

urbanistico generale comunale. Va ricordato che fin dall’adozione effettuata dai consigli comunali<br />

va rimodu<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> rendita catastale di tutti i suoli <strong>ed</strong> i cespiti immobiliari ad uso urbano, referente del<strong>la</strong><br />

fiscalità.<br />

Questa tesi, che ha rego<strong>la</strong>to l’azione dell’Agenzia delle En<strong>tra</strong>te e non risulta contestata, è in antitesi<br />

con <strong>la</strong> tesi concernente il tempo dello spazio delineato dalle disposizioni di contenuto <strong>strutturale</strong><br />

del piano urbanistico comunale, da doversi ritenere ad efficacia non conformativa, in quanto esplicitazione<br />

di intenzionalità da verificare nello svolgersi del tempo futuro.<br />

Proposta fin dal 1995 dall’Inu, questa tesi caratterizza anche <strong>la</strong> LR n. 16/2004, <strong>la</strong>ddove all’art. 23 si<br />

definisce <strong>la</strong> figura del Piano urbanistico comunale “1. Il piano urbanistico comunale - Puc - è lo strumento urbanistico<br />

generale del Comune e disciplina <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> ambientale, le <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizie dell’intero territorio<br />

comunale, anche m<strong>ed</strong>iante disposizioni a contenuto conformativo del diritto di proprietà”<br />

(3). Il brano sottintende <strong>la</strong> compresenza nel<strong>la</strong> stessa figura di piano di disposizioni ad efficacia differenziata,<br />

talune anche conformative di diritti. Trattandosi di una sostanziale innovazione nel<strong>la</strong> interpretazione<br />

dell’efficacia delle regole urbanistiche, sarebbe risultata opportuna una esplicita formu<strong>la</strong>zione<br />

dei principi giuridici.<br />

Si comprende pertanto l’obiettivo assunto dal<strong>la</strong> Regione Campania nel dettare il “Rego<strong>la</strong>mento di<br />

Attuazione per il Governo del Territorio” n. 5/2011, emanato ai sensi dell’art. 43 bis del<strong>la</strong> Lr<br />

16/2004. Come precisato nel Rego<strong>la</strong>mento, l’efficacia conformativa si esplicita pienamente at<strong>tra</strong>verso<br />

<strong>la</strong> programmazione delle <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche sancita dal “piano programmatico operativo”,<br />

“attuativo” di componenti delle disposizioni strutturali del Puc.<br />

Dal<strong>la</strong> corre<strong>la</strong>zione <strong>tra</strong> componenti di piano e loro efficacia, non conformativa e confermativa, si<br />

comprende da un <strong>la</strong>to <strong>la</strong> collocazione del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> <strong>tra</strong> i sistemi di attuazione del<strong>la</strong><br />

pianificazione <strong>urbanistica</strong>, e <strong>la</strong> sopravenuta definizione del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> (5) coerente con<br />

i precetti dettati dagli art.li 32 e 33 del<strong>la</strong> Lr n. 16/2004.<br />

4


1.5 In sintesi i nodi caratterizzanti il processo proprio al<strong>la</strong> decisionalità <strong>urbanistica</strong>, con i quali dovrebbesi<br />

rapportare le scelte concernenti <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong>, oggetto di attenzione in questa<br />

giornata di studi, si ritengono:<br />

a) il ruolo da attribuire al<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> nel<strong>la</strong> formazione del “Preliminare di Piano”;<br />

b) il ruolo da attribuirle nel<strong>la</strong> definizione del connotato <strong>strutturale</strong> partecipe del Piano Urbanistico<br />

Comunale;<br />

c) il ruolo da attribuirle nel<strong>la</strong> definizione del connotato operativo, da sancire at<strong>tra</strong>verso gli Atti di<br />

Programmazione, allegato obbligatorio del Piano Urbanistico Comunale;<br />

d) <strong>la</strong> modalità di soluzione dei molti nodi problematici connessi al<strong>la</strong> applicazione delle regole<br />

perequative.<br />

A IL PRELIMINARE DI PIANO: IL RUOLO DA ATTRIBUIRE ALLA<br />

PEREQUAZIONE URBANISTICA NELLA SUA FORMAZIONE<br />

A.1 LA legge del<strong>la</strong> Regione Campania n. 16/2004<br />

In Campania <strong>la</strong> LR n. 16/2004 all’art. 3, comma 3, sancisce:<br />

La pianificazione comunale si attua m<strong>ed</strong>iante:<br />

a) disposizioni strutturali, con validità a tempo indeterminato, tese ad individuare le linee fondamentali<br />

del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione a lungo termine del territorio…L’espressione “validità” non va<br />

sottovalutata, fondandosi sul<strong>la</strong> stessa l’efficacia “conformativa” o meno di diritti sanciti dalle regole<br />

del PUC.<br />

b) disposizioni programmatiche attuative, tese a definire gli interventi di <strong>tra</strong>sformazione fisica e<br />

funzionale del territorio in archi temporali limitati, corre<strong>la</strong>ti al<strong>la</strong> programmazione finanziaria dei bi<strong>la</strong>nci<br />

annuali e pluriennali dell’amminis<strong>tra</strong>zione. Le disposizioni di cui al comma b) danno luogo<br />

agli “Atti di Programmazione”, obbligatori, estesi ad un arco temporale del triennio.<br />

En<strong>tra</strong>mbe le disposizioni connotano il Piano urbanistico comunale, il Puc, di cui all’art. 23 del<strong>la</strong><br />

Legge regionale, di cui si riporta il testo.<br />

5


“1. Il piano urbanistico comunale - Puc - è lo strumento urbanistico generale del Comune e disciplina <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> ambientale,<br />

le <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizie dell’intero territorio comunale, anche m<strong>ed</strong>iante disposizioni<br />

a contenuto conformativo del diritto di proprietà.<br />

2. Il Puc, in coerenza con le disposizioni del Ptr e del Ptcp:<br />

a) individua gli obiettivi da perseguire nel governo del territorio comunale e gli indirizzi per l’attuazione degli stessi;<br />

b) definisce gli elementi del territorio urbano <strong>ed</strong> ex<strong>tra</strong>urbano raccordando <strong>la</strong> previsione di interventi di <strong>tra</strong>sformazione<br />

con le esigenze di salvaguardia delle risorse naturali, paesaggistico-ambientali, agro-silvo-pastorali e storico-culturali<br />

disponibili, nonché i criteri per <strong>la</strong> valutazione degli effetti ambientali degli interventi stessi; c) determina i fabbisogni<br />

ins<strong>ed</strong>iativi e le priorità re<strong>la</strong>tive alle opere di urbanizzazione in conformità a quanto previsto dall’articolo 18, comma<br />

2, lett. b); d) stabilisce <strong>la</strong> suddivisione del territorio comunale in zone omogenee, individuando le aree non suscettibili<br />

di <strong>tra</strong>sformazione; e) indica le <strong>tra</strong>sformazioni fisiche e funzionali ammissibili nelle singole zone, garantendo <strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />

e <strong>la</strong> valorizzazione dei centri storici nonché lo sviluppo sostenibile del territorio comunale; f) promuove l’architettura<br />

contemporanea e <strong>la</strong> qualità dell’<strong>ed</strong>ilizia pubblica e privata, prevalentemente at<strong>tra</strong>verso il ricorso a concorsi di progettazione;<br />

g) disciplina i sistemi di mobilità di beni e persone; h) tute<strong>la</strong> e valorizza il paesaggio agrario at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong><br />

c<strong>la</strong>ssificazione dei terreni agricoli, anche vietando l’utilizzazione ai fini <strong>ed</strong>ilizi delle aree agricole partico<strong>la</strong>rmente produttive<br />

fatti salvi gli interventi realizzati dai coltivatori diretti o dagli imprenditori agricoli; i) assicura <strong>la</strong> piena compatibilità<br />

delle previsioni in esso contenute rispetto all’assetto geologico e geomorfologico del territorio comunale, così<br />

come risultante da apposite indagini di settore preliminari al<strong>la</strong> r<strong>ed</strong>azione del piano.”<br />

Ne consegue <strong>la</strong> peculiarità del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione varata in Campania. Nel PUC sono compresenti visioni<br />

di lungo termine, indicative e modificabili nelle stagioni che seguiranno l’attuale; e disposizioni attuative,<br />

ad efficacia conformativa del<strong>la</strong> modalità di godimento del<strong>la</strong> proprietà privata. Nel<strong>la</strong> Regione<br />

Campania l’efficacia non conformativa del diritto di proprietà implicita nel<strong>la</strong> componente <strong>strutturale</strong><br />

dei piani territoriali <strong>ed</strong> urbanistici si applica a tutti gli atti a contenuto urbanistico successivi al Dicembre<br />

2004.<br />

A.2 IL PRELIMINARE DI PIANO<br />

Il Piano Urbanistico comunale del<strong>la</strong> Legge del<strong>la</strong> Campania è figura unitaria, istituzionale e giuridica.<br />

Al<strong>la</strong> sua definizione si perviene svolgendo un complesso processo decisionale. E di questo processo si<br />

è da tempo consapevoli, tanto da caratterizzare <strong>la</strong> legge <strong>urbanistica</strong> del<strong>la</strong> Regione Piemonte, scritta nel<br />

1976 da Giovanni Astengo.<br />

6


La Lr. n. 16/2004 non ha specificato <strong>la</strong> modalità at<strong>tra</strong>verso cui si perviene ad enunciare <strong>la</strong> proposta<br />

di Puc, e quindi le modalità di corre<strong>la</strong>zione con <strong>la</strong> Valutazione Ambientale S<strong>tra</strong>tegica, obbligatoria.<br />

Motivatamente pertanto <strong>la</strong> specificazione<br />

del proc<strong>ed</strong>imento formativo del<strong>la</strong><br />

proposta ha caratterizzato il “Rego<strong>la</strong>mento<br />

di Attuazione per il Governo<br />

del Territorio” n. 5/2011, emanato ai<br />

sensi dell’art. 43 bis del<strong>la</strong> Lr 16/2004.<br />

Si è in tal senso delineata <strong>la</strong> figura <strong>ed</strong> il contenuto del “Preliminare di Piano”, non definito nel<strong>la</strong><br />

Lr n. 16/2004.<br />

Il testo dell’Art. 2 del Rego<strong>la</strong>mento, che di seguito si riporta, pur avendo quale oggetto prioritario<br />

<strong>la</strong> modalità di formazione del<strong>la</strong> VAS, seppur sotto tono delinea infatti <strong>la</strong> figura del “Preliminare di<br />

Piano”.<br />

7


Non può sussistere infatti enunciato di struttura privo di s<strong>tra</strong>tegia, <strong>ed</strong> in tal senso si è sancito il ruolo<br />

del “progetto preliminare di piano”, referente del “rapporto di scoping” ovvero del rapporto<br />

preliminare richiesto nello svolgersi del<strong>la</strong> proc<strong>ed</strong>ura che sovrintende <strong>la</strong> Valutazione Ambientale S<strong>tra</strong>tegica,<br />

che rimanda alle re<strong>la</strong>zioni di reciprocità <strong>tra</strong> s<strong>tra</strong>tegie urbanistiche, e s<strong>tra</strong>tegie ambientali.<br />

Questo e<strong>la</strong>borato dovrebbe risultare composto “da indicazioni strutturali del piano”, presumibilmente<br />

esito del<strong>la</strong> ricognizione sistematica dei caratteri plurimi del territorio comunale; e da “un documento<br />

s<strong>tra</strong>tegico”, presumibilmente concernente <strong>la</strong> previsione dei bisogni plurimi il cui soddisfacimento<br />

si ritiene che vada assunto quale finalità da perseguire at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> disciplina del suolo comunale.<br />

Al Preliminare al con<strong>tra</strong>rio andrebbe riposta significativa attenzione, delineandosi nel Preliminare<br />

gli assunti incidenti sulle scelte del piano in formazione. Peraltro allo stesso si potrebbe attribuire uno<br />

specifico ruolo di “ascolto”, in<strong>tra</strong>prendendo proc<strong>ed</strong>imenti decisionali concernenti <strong>la</strong> selezione di ambiti<br />

di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> d<strong>ed</strong>otti da gare di evidenza pubblica, incidenti sul<strong>la</strong> artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong><br />

futura struttura <strong>urbanistica</strong>, da ratificare successivamente at<strong>tra</strong>verso l’acquisizione del<strong>la</strong> proposta di piano<br />

da parte del soggetto promuovente <strong>la</strong> formazione del Puc.<br />

Il proc<strong>ed</strong>imento necessita sostegno politico amminis<strong>tra</strong>tivo adeguato, enunciabile qualora sussistano<br />

maggioranze coese, adeguatamente informate sia del proc<strong>ed</strong>imento, che dei criteri di valutazione<br />

delle proposizioni conseguenti dall’annuncio pubblico.<br />

L’ampia discrezionalità amminis<strong>tra</strong>tiva che <strong>la</strong> legge riserva alle scelte urbanistiche può consentire di<br />

delineare indicazioni s<strong>tra</strong>tegiche socio economiche, ins<strong>ed</strong>iative, e incidenti nel<strong>la</strong> forma degli istituti<br />

normativi, corre<strong>la</strong>te ad “indicazioni strutturali”.<br />

Si espongono nelle note “sentenze” del<strong>la</strong> magis<strong>tra</strong>tura amminis<strong>tra</strong>tiva nelle quali si ribadisce <strong>la</strong> legittimità<br />

di orizzonti ampi, di valenza anche economico sociale, nelle decisioni concernenti specificamente<br />

scelte urbanistiche, d<strong>ed</strong>ucendone le specificazioni da valutazioni concernenti il spirito del tempo,<br />

dei luoghi, dell’ ambiente.<br />

La proposta di Puc andrà r<strong>ed</strong>atta sul<strong>la</strong> base del Preliminare di Piano, di cui al comma 1<br />

dell’art. 3 del Rego<strong>la</strong>mento.<br />

Risultando <strong>la</strong> progettazione caratterizzata da flusso, dovrebbe ammettersi <strong>la</strong> legittimità delle integrazioni<br />

funzionali e localizzative al progetto preliminare, non incidenti sul<strong>la</strong> s<strong>tra</strong>tegia, da effettuarsi at<strong>tra</strong>verso<br />

<strong>la</strong> proposta definitiva di PUC che <strong>la</strong> Giunta comunale dovrà fare propria.<br />

8


Va posto in risalto il ruolo che potrebbe assolvere <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> nel<strong>la</strong> formazione del<br />

Preliminare di Piano. La Legge regionale ne rende ammissibile l’esercizio, pur ammettendo il ricorso<br />

ad alternativi sistemi attuativi.<br />

Fin dagli anni settanta <strong>la</strong> riflessione nel<strong>la</strong> “p<strong>la</strong>nning theory” ha posto in risalto <strong>la</strong> corre<strong>la</strong>zione da<br />

instaurare <strong>tra</strong> s<strong>tra</strong>tegia <strong>ed</strong> attuazione, ovvero <strong>tra</strong> ideazione e operatività. Questa assunzione ha caratterizzato<br />

il contributo di Nathaniel Liechfield al<strong>la</strong> p<strong>la</strong>nning theory.<br />

La legge campana ha riposto nel<strong>la</strong> figura innovata del Puc sia l’ideazione che l’operatività, alterando<br />

di conseguenza <strong>la</strong> figura del Prg di cui al<strong>la</strong> legge 17 Agosto 1942, n. 1150, <strong>ed</strong> al<strong>la</strong> Legge regionale n.<br />

14/1982.<br />

Dovremmo ritenere che <strong>la</strong> compresenza dei duplici contenuti ponga in risalto <strong>la</strong> necessità di specificare<br />

<strong>la</strong> natura del sistema di attuazione, riferimento dei successivi atti amminis<strong>tra</strong>tivi, fin dal<strong>la</strong> enunciazione<br />

di scelte s<strong>tra</strong>tegiche, ovvero fin dal Preliminare di Piano.<br />

Va assunto che il ricorso al<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> connota decisione di ruolo politico amminis<strong>tra</strong>tivo, di<br />

valenza s<strong>tra</strong>tegica nel delineare futuro.<br />

Il Preliminare di Piano potrebbe pertanto delineare i connotati dei differenti sistemi di attuazione<br />

delle <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche, con lo scopo di responsabilizzare l’amminis<strong>tra</strong>zione pubblica<br />

at<strong>tra</strong>verso consapevolezza delle implicazioni di senso di scelte di ruolo s<strong>tra</strong>tegico, fondative delle implicazioni<br />

del regime giuridico incidente sul<strong>la</strong> proprietà immobiliare.<br />

A.3 L’ATTUAZIONE DELLA TRASFORMAZIONE URBANISTICA: ASSUNTI DI<br />

POLITICA AMMINISTRATIVA<br />

A.3.1 LA TRASFORMAZIONE URBANISTICA ATTRAVERSO “ZONE OMOGENEE”,<br />

CON RICORSO ALL’ESPROPRIAZIONE<br />

Nel regime giuridico di cui al<strong>la</strong> legge n. 1150/1942, le zone normative del tipo zona F (attrezzature<br />

di interesse collettivo o servizi generali) sanciscono impegno pubblico di futura espropriazione, da e-<br />

seguirsi at<strong>tra</strong>verso formazione di piani attuativi o progetti esecutivi di opere, nel quinquennio successivo<br />

all’approvazione dello strumento urbanistico generale.<br />

Va rilevato l’innalzarsi delle difficoltà di esercizio dell’espropriazione, in conseguenza dell’avvenuta<br />

revisione dei criteri di calcolo dell’indennità da riconoscere al<strong>la</strong> proprietà dei suoli dichiarati <strong>ed</strong>ificabili.<br />

9


La Corte Costituzionale nell’Ottobre 2007, con Sentenza n. 348, ha dichiarato incostituzionale l’art.<br />

37 del “Testo Unico delle disposizioni legis<strong>la</strong>tive e rego<strong>la</strong>mentari in materia di espropriazioni<br />

per pubblica utilità”, di cui al DPR 8 Giugno 2001, n. 327, dal titolo “Determinazione dell’indennità<br />

nel caso di esproprio di un’area <strong>ed</strong>ificabile”.<br />

Il ristoro da riconoscere in proc<strong>ed</strong>imento espropriativo di un’area <strong>ed</strong>ificabile si approssima al valore<br />

di mercato, e <strong>la</strong> crisi del<strong>la</strong> finanza comunale, ormai all’ordine del giorno, conduce a ritenere illusoria<br />

<strong>la</strong> seppur m<strong>ed</strong>itata artico<strong>la</strong>zione delle aree a servizi obbligatoriamente previste nei piani urbanistici generali<br />

<strong>ed</strong> attuativi (d.m. 2 Aprile 1968, n. 1444, standard minimi nazionali).<br />

La reiterazione dei vincoli di destinazione consente di stabilizzare assetti funzionali in stagioni<br />

temporali, ma non attenua l’inefficacia delle previsioni urbanistiche. Scaduto il vincolo quinquennale di<br />

destinazione, i suoli partecipi del<strong>la</strong> zona normativa configurano area urbana con assenza di strumentazione<br />

<strong>urbanistica</strong>, sottoposta alle disposizioni del<strong>la</strong> Legge regionale del 20 Marzo 1982 n°17 e successive<br />

integrazioni e modifiche, confermate dal<strong>la</strong> Legge regionale sul governo del territorio 22 Dicembre<br />

2004 n°16.<br />

Le aree urbane già destinate a servizi riscon<strong>tra</strong>no di conseguenza uno specifico regime immobiliare<br />

conseguente al<strong>la</strong> decadenza del vincolo di destinazione, configurandosi quali in cui si riscon<strong>tra</strong> “assenza<br />

di pianificazione <strong>urbanistica</strong>”, come si esprime l’art. 9 del DPR 380/2001 (4).<br />

I benefici conseguenti da detto regime risultano tuttora apprezzati dal<strong>la</strong> proprietà immobiliare, per<br />

le modalità di “godimento” rese ammissibili dal<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione.<br />

In effetti, in mancanza di intervento ab<strong>la</strong>torio espropriativo, gli usi del suolo resi ammissibili di<br />

aree a destinazione pubblica già destinate al<strong>la</strong> produzione di servizi con vincolo decaduto concernono:<br />

a) <strong>la</strong> realizzazione delle attività produttive assentite per un massimo di superficie coperta pari ad un<br />

ventesimo dell’area di proprietà, anche di associazione di proprietari, senza c<strong>ed</strong>ere aree al comune se<br />

non gli standard previsti per legge, dovendo dimos<strong>tra</strong>re <strong>la</strong> consistenza dei metri quadri di so<strong>la</strong>io at<strong>tra</strong>verso<br />

le qualifiche prestazionali onde convincere sull’attendibilità del titolo abilitante l’<strong>ed</strong>ificazione; <strong>la</strong><br />

palese mancanza di convenienza pubblica potrebbe suscitare imp<strong>ed</strong>imenti ostativi dell’azione<br />

nell’assunzione di decisioni da parte degli organi di governo del comune;<br />

10


) negoziazione con l’Amminis<strong>tra</strong>zione comunale del<strong>la</strong> consistenza dei metri quadri di so<strong>la</strong>io impegnabili<br />

nell’attività produttiva, non disciplinata da legge, concordando <strong>la</strong> cessione gratuita e consensuale<br />

al comune di suoli e/o di beni pubblici realizzati dal privato stesso (in aggiunta agli standard) in re<strong>la</strong>zione<br />

all'entità e al valore del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione .<br />

Questo contesto normativo ha rilevanti implicazioni nel<strong>la</strong> formazione dei PUC.<br />

L’eventuale specificazione di regole di attuazione potrebbesi semplicisticamente demandare al<strong>la</strong><br />

programmazione operativa, non delineando nel progetto preliminare le intenzionalità da dettagliare<br />

nelle conseguenti componenti strutturali del PUC.<br />

In un tale contesto <strong>la</strong> perime<strong>tra</strong>zione dello spazio pubblico delle città, di significativa rilevanza nel<br />

promuovere idea di città referente del<strong>la</strong> progettazione <strong>urbanistica</strong>, verrà percepita dal pubblico nel<strong>la</strong><br />

consapevolezza del<strong>la</strong> assoluta incapacità del<strong>la</strong> funzione pubblica di acquisire al patrimonio pubblico gli<br />

elementi ricorrendo all’espropriazione, con i conseguenti potenziali vantaggi conseguenti al<strong>la</strong> proprietà<br />

privata dei suoli urbani seppur segna<strong>la</strong>ti come potenziali spazi pubblici.<br />

Un coerente approfondimento del regime immobiliare alternativo<br />

al<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> è esposto nel saggio a firma dell’arch. Francesco<br />

Ruocco, <strong>ed</strong>ito nel volume a cura dell’arch. C<strong>la</strong>udia Trillo,<br />

che si riporta.<br />

Il saggio di Francesco Ruocco nel volume<br />

Il volume a cura di C<strong>la</strong>udia Trillo,<br />

Alinea, Firenze, 2009<br />

Considerazioni<br />

Il proc<strong>ed</strong>imento di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> at<strong>tra</strong>verso<br />

“zone omogenee”, con ricorso all’espropriazione, destabilizza le<br />

previsioni enunciate con il piano urbanistico comunale concernenti<br />

l’artico<strong>la</strong>zione dei beni pubblici del<strong>la</strong> città, fondamentale<br />

aspetto dell’interesse pubblico in re<strong>la</strong>zione al diritto al<strong>la</strong> città<br />

degli utenti delle città, e quindi in re<strong>la</strong>zione ai diritti di cittadinanza.<br />

11


Acquisita consapevolezza di tali effetti negativi sull’organizzazione <strong>urbanistica</strong> delle città, il legis<strong>la</strong>tore<br />

regionale ha reso esercitabile l’innovazione nel regime immobiliare.<br />

Nel<strong>la</strong> Regione Campania, <strong>la</strong> Lr del 22 Dicembre 2004, n. 16, ha sancito con l’art. 32 che <strong>tra</strong> i sistemi<br />

di attuazione può prescegliersi <strong>la</strong> “<strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong>”, esercitabile con le regole di<br />

comparto (art. 33).<br />

At<strong>tra</strong>verso l’art. 12 del citato Rego<strong>la</strong>mento, ha enunciato definizioni concernenti <strong>la</strong> “incentivazione”<br />

e <strong>la</strong> “compensazione”.<br />

Si fa riferimento a strumentazioni <strong>ed</strong>ilizie che si ritiene non possano configurare alternativa al regime<br />

immobiliare perequativo (6). Ma dovrebbe risultare palese che poco potrà fare l’ispirazione perequativa<br />

nel<strong>la</strong> competizione con il regime immobiliare produttivistico.<br />

A.3.2 L’ATTUAZIONE DELLE TRASFORMAZIONI URBANISTICHE, DA<br />

REALIZZARE CON REGOLE DI COMPARTO IN APPLICAZIONE DI CRITERI DI<br />

PEREQUAZIONE URBANISTICA: IL RUOLO DEL PRELIMINARE DI PIANO<br />

Presupposti giuridici dell’attuazione at<strong>tra</strong>verso il comparto <strong>ed</strong>ificatorio (LR 22 Dicembre<br />

2004, n. 16, Capo III)<br />

Con<strong>tra</strong>riamente a quanto auspicato anche dal<strong>la</strong> Corte Costituzionale con <strong>la</strong> Sentenza n. 179/1999, <strong>la</strong><br />

Lr n. 16/2004 non ha collocato <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> <strong>tra</strong> i criteri di piano urbanistico idonei ad<br />

orientare il processo del<strong>la</strong> sua formazione. Ne ha invece enfatizzato il ruolo nell’attuazione delle previsioni<br />

urbanistiche sancite at<strong>tra</strong>verso il Piano Urbanistico Generale Comunale.<br />

Nel<strong>la</strong> Lr 16/2004, at<strong>tra</strong>verso il comparto di <strong>ed</strong>ificazione si persegue il coordinamento<br />

dell’attuazione. Il comparto <strong>ed</strong>ificatorio può essere attuato dai proprietari degli immobili inclusi nel<br />

comparto stesso, anche riuniti in consorzio. Può altresì essere attuato dal comune, o da società mista.<br />

Nel caso di attuazione di un comparto da parte di soggetti privati “devono essere preventivamente c<strong>ed</strong>uti a<br />

titolo gratuito al comune, o ad altri soggetti pubblici, gli immobili necessari per <strong>la</strong> realizzazione nel comparto di infrastrutture,<br />

attrezzature, aree verdi, <strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica e altre opere pubbliche o di interesse pubblico così come<br />

localizzate dal comune at<strong>tra</strong>verso il Puc”(LR 22 Dicembre 2004, n. 16, Capo III, art.33).<br />

12


Gli immobili di cui all’art. 33 dovranno specificarsi nello strumento attuativo, eventualmente operando<br />

at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> zonazione <strong>urbanistica</strong> facendo riferimento alle infrastrutture matrici e di impianto,<br />

<strong>ed</strong> alle zone e attrezzature di interesse generale (zone F) o integrate con gli usi funzionali, di cui al d.m.<br />

2 Aprile 1968, n. 1444.<br />

Lo strumento attuativo specifica e dettaglia disposizioni sancite nelle determinanti strutturali che<br />

connotano il Piano Urbanistico Generale.<br />

Solo una significativa consapevolezza di contenuto politico amminis<strong>tra</strong>tivo maturatasi<br />

nel’amminis<strong>tra</strong>zione proc<strong>ed</strong>ente nel<strong>la</strong> formazione del Puc, potrà sovvenire ai limiti che conseguono al<strong>la</strong><br />

Lr n. 16/2004, at<strong>tra</strong>verso assunzioni tali da condizionare le differenti componenti s<strong>tra</strong>tegicostrutturali<br />

<strong>ed</strong> operative at<strong>tra</strong>verso le quali si ha intenzione di connotare il futuro Puc.<br />

La seppur attenta perime<strong>tra</strong>zione degli spazi pubblici nel<strong>la</strong> specificazione delle componente <strong>strutturale</strong><br />

del Puc non potrà sollecitare le ispirazioni del promotore privato, che ravviserà nel<strong>la</strong> negoziazione<br />

destabilizzata dalle disposizioni del regime immobiliare produttivistico vantaggiose condizioni di utilità<br />

marginale.<br />

Il costo sociale di queste scelte è da ravvisare nei tanti significati del “diritto al<strong>la</strong> città”, del<strong>la</strong> città sistema<br />

complesso. La crescita che pur hanno regis<strong>tra</strong>to le città campane non ha promosso sviluppo.<br />

Ce lo ricorda le “zone a cittadinanza limitata”, o “a cittadinanza negata”, presenti nelle nostre<br />

città. La “città dei servizi”, mirata al<strong>la</strong> sostenibilità dell’accoglienza e sancita dalle leggi, necessita di<br />

spazi ad uso urbano che nelle nostre valutazioni risultano molto più vasti dei relitti da riusare agendo<br />

nel costruito esistente.<br />

Non è casuale che il regime immobiliare perequativo sia oggetto di pesanti attacchi, le cui motivazioni<br />

sono semplicisticamente riassunte nel<strong>la</strong> prospettiva del<strong>la</strong> “cementificazione” perseguita con <strong>la</strong><br />

<strong>perequazione</strong>.<br />

Ma <strong>la</strong> effettiva motivazione è da individuarsi nei perversi effetti del<strong>la</strong> rendita urbana, che mascherandosi<br />

nel<strong>la</strong> salvaguardia di identità locali conduce al rigetto del regime immobiliare perequativo.<br />

Va ricordato che <strong>la</strong> rendita urbana si esalta nei mercati abitativi squilibrati nel rapporto offerta-domanda.<br />

Soggetti socialmente incidenti hanno frapposto ostacoli a decisioni urbanistiche in conflitto con gli<br />

interessi delle rendite, riconoscendosi nell’immobilismo delle regole pubbliche in un contesto espansivo<br />

di domanda vantaggiosa scelta, volta a consolidare interessi proprietari.<br />

13


A.3.3 L’INNOVAZIONE NELLA REGOLAMENTAZIONE:<br />

I CREDITI IMMOBILIARI, ED IL RUOLO DEL PRELIMINARE DI PIANO.<br />

La figura giuridica e patrimoniale del “cr<strong>ed</strong>ito immobiliare” appare come <strong>la</strong> più rilevante innovazione<br />

intercorsa nei recenti anni, effettuata at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> avvenuta integrazione del Codice Civile..<br />

La <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione di cr<strong>ed</strong>iti immobiliari <strong>tra</strong> luoghi urbani amplia <strong>la</strong> responsabilità dell’ideazione e conseguente<br />

rego<strong>la</strong> di piano fondandosi su <strong>tra</strong>sversalità di tipi di intervento, ponendo in evidenza <strong>la</strong> <strong>tra</strong>sversalità<br />

<strong>tra</strong> interventi di restauro urbanistico e riqualificazione; o <strong>tra</strong> interventi di riqualificazione e<br />

<strong>tra</strong>sformazione<br />

Il DL n. 70 del 13 Maggio 2011, convertito nel<strong>la</strong><br />

Legge n. 106 del 12 Luglio 2011, ha integrato<br />

l’art. 2643 del Codice Civile. I diritti <strong>ed</strong>ificatori<br />

si conformano ai “cr<strong>ed</strong>iti <strong>ed</strong>ilizi”, come disciplinati<br />

in talune leggi regionali. I cr<strong>ed</strong>iti <strong>ed</strong>ilizi<br />

non sono contemp<strong>la</strong>ti nel<strong>la</strong> LR del<strong>la</strong> Campania<br />

n.16/2004<br />

Fonte. Il Sole 24 ORE Edilizia e Territorio,<br />

Commenti e Norme, num. 30, 1/6 Agosto<br />

2011, pg 6 e sg.ti<br />

Si riporta il nuovo artico<strong>la</strong>to dell’art. 2643 del Codice Civile<br />

CODICE CIVILE – libro sesto, Del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei diritti<br />

Titolo I, Del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione<br />

Capo I, Del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione degli atti re<strong>la</strong>tivi ai beni immobili<br />

Art. 2643 - Atti soggetti a <strong>tra</strong>scrizione.<br />

Si devono rendere pubblici col mezzo del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione:<br />

1) i con<strong>tra</strong>tti che <strong>tra</strong>sferiscono <strong>la</strong> proprietà di beni immobili;<br />

2) i con<strong>tra</strong>tti che costituiscono, <strong>tra</strong>sferiscono o modificano il diritto di usufrutto su beni immobili, il diritto di superficie i<br />

diritti del conc<strong>ed</strong>ente e dell'enfiteuta;<br />

14


2-bis) i con<strong>tra</strong>tti che <strong>tra</strong>sferiscono, costituiscono o modificano i diritti <strong>ed</strong>ificatori comunque<br />

denominati, previsti da normative statali o regionali, ovvero da strumenti di pianificazione<br />

territoriale; (1)<br />

3) i con<strong>tra</strong>tti che costituiscono <strong>la</strong> comunione dei diritti menzionati nei numeri prec<strong>ed</strong>enti;<br />

4) i con<strong>tra</strong>tti che costituiscono o modificano servitù pr<strong>ed</strong>iali, il diritto di uso sopra beni immobili, il diritto di abitazione;<br />

5) gli atti <strong>tra</strong> vivi di rinunzia ai diritti menzionati nei numeri prec<strong>ed</strong>enti ;<br />

6) i provv<strong>ed</strong>imenti con i quali nell'esecuzione forzata si <strong>tra</strong>sferiscono <strong>la</strong> proprietà di beni immobili o altri diritti reali<br />

immobiliari, eccettuato il caso di vendita seguita nel processo di liberazione degli immobili dalle ipoteche a favore del terzo<br />

acquirente;<br />

7) gli atti e le sentenze di affrancazione del fondo enfiteutico;<br />

8) i con<strong>tra</strong>tti di locazione di beni immobili che hanno durata superiore a nove anni;<br />

9) gli atti e le sentenze da cui risulta liberazione o cessione di pigioni o di fitti non ancora scaduti, per un termine maggiore<br />

di tre anni;<br />

10) i con<strong>tra</strong>tti di società e di associazione con i quali si conferisce il godimento di beni immobili o di altri diritti reali<br />

immobiliari, quando <strong>la</strong> durata del<strong>la</strong> società o dell'associazione ecc<strong>ed</strong>e i nove anni o è indeterminata;<br />

11) gli atti di costituzione dei consorzi che hanno l'effetto indicato dal numero prec<strong>ed</strong>ente;<br />

12) i con<strong>tra</strong>tti di anticresi;<br />

13) le <strong>tra</strong>nsazioni che hanno per oggetto controversie sui diritti menzionati nei numeri prec<strong>ed</strong>enti;<br />

14) le sentenze che operano <strong>la</strong> costituzione, il <strong>tra</strong>sferimento o <strong>la</strong> modificazione di uno dei diritti menzionati nei numeri<br />

prec<strong>ed</strong>enti.<br />

(1) Numero inserito dal Decreto Legge 13 maggio 2011, n. 70<br />

Art. 2644.<br />

Effetti del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione.<br />

Gli atti enunciati nell'articolo prec<strong>ed</strong>ente non hanno effetto riguardo ai terzi che a qualunque titolo hanno acquistato diritti<br />

sugli immobili in base a un atto <strong>tra</strong>scritto o iscritto anteriormente al<strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione degli atti m<strong>ed</strong>esimi.<br />

Seguita <strong>la</strong> <strong>tra</strong>scrizione, non può avere effetto contro colui che ha <strong>tra</strong>scritto alcuna <strong>tra</strong>scrizione o iscrizione di diritti acquistati<br />

verso il suo autore, quantunque l'acquisto risalga a data anteriore.<br />

15


L’incentivazione al restauro o risanamento conservativo potrà quindi ricorrere al cr<strong>ed</strong>ito immobiliare,<br />

eventualmente pari al<strong>la</strong> consistenza <strong>ed</strong>ilizia del bene recuperato, da allocare “in area o aree diverse”,<br />

e quindi at<strong>tra</strong>verso delocalizzazione del cr<strong>ed</strong>ito immobiliare riconosciuto, possibilmente su suoli<br />

partecipi del patrimonio comunale.<br />

Le politiche di tute<strong>la</strong> del centro storico possono pertanto corre<strong>la</strong>rsi <strong>tra</strong>sversalmente alle politiche di<br />

riqualificazione di parti di città con le congrue regole di intervento sul patrimonio esistente urbanistico<br />

<strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizio. Il comma 4 dell’Art 12 del “Rego<strong>la</strong>mento ex Art. 43 bis del<strong>la</strong> legge del<strong>la</strong> Regione Campania<br />

n. 16/2004 “Norme sul governo del territorio”, può consentire queste disposizioni, risultando i centri<br />

storici immessi nel patrimonio paesaggistico ai densi del Dlg . 42/2004 “Codice dei Beni Culturali e<br />

del Paesaggio”, come integrato e riscritto.<br />

La disposizione potrebbe applicarsi anche al<strong>la</strong> riqualificazione urbana di aree non tute<strong>la</strong>te, e<br />

degradate.<br />

Il DL n.70 del 13.05.2011, L. n. 106 del 12.07.2011, rende ammissibili interventi di demolizione e<br />

ricostruzione di aree urbane degradate (art.5, comma 9), anche con “delocalizzazione delle re<strong>la</strong>tive volumetrie<br />

in area o aree diverse”, ammettendosi <strong>la</strong> modifica di destinazione d’uso.<br />

La consistenza di esistenti cespiti immobiliari <strong>ed</strong>ilizi oggetto di intervento di ristrutturazione <strong>urbanistica</strong><br />

<strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizia nel citato D.L. fa riferimento (comma 14) al volume dell’<strong>ed</strong>ificio, calco<strong>la</strong>ndosi “le volumetrie<br />

e le superfici di riferimento rispettivamente sulle distinte tipologie <strong>ed</strong>ificabili e pertinenziali esistenti <strong>ed</strong> asseverate<br />

dal tecnico abilitato in s<strong>ed</strong>e di presentazione del<strong>la</strong> documentazione re<strong>la</strong>tiva al titolo abilitativo previsto”.<br />

L’incentivazione volta al miglioramento del<strong>la</strong> qualità <strong>ed</strong>ilizia andrebbe delineata nel Rego<strong>la</strong>mento<br />

Urbanistico <strong>ed</strong> Edilizio; mentre i siti di <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione del cr<strong>ed</strong>ito <strong>ed</strong>ilizio andrebbero specificati at<strong>tra</strong>verso<br />

rogo<strong>la</strong>mentazione operativa degli usi ammissibili..<br />

L’art 12 del Rego<strong>la</strong>mento di Attuazione del<strong>la</strong> LR del<strong>la</strong> Campania n. 16/2004 ha ad oggetto i sistemi<br />

di <strong>perequazione</strong>, compensazione, incentivazione. Il comma 4 specifica che “l’incentivazione ha come<br />

obiettivo il miglioramento del<strong>la</strong> qualità urbana…at<strong>tra</strong>verso interventi che presentano elevate prestazioni<br />

in campo energetico-ambientale paesaggistico…”. At<strong>tra</strong>verso disciplina <strong>urbanistica</strong> può rendersi<br />

pertanto ammissibile l’incremento delle esistenti consistenze rendendosi ammissibili consistenze aggiuntive<br />

incentivanti o premiali, d<strong>ed</strong>otte da Indici di <strong>ed</strong>ificabilità fondiario.<br />

16


Al<strong>la</strong> figura giuridica e patrimoniale del “cr<strong>ed</strong>ito immobiliare” potrebbero riferirsi anche le politiche<br />

di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>, rese conformative di diritti at<strong>tra</strong>verso gli Atti di Programmazione<br />

deliberati validi nel successivo triennio. Con riferimento a previsioni di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>,<br />

va ricordato che <strong>la</strong> Legge n 16/2004, art 33, rende commercializzabili i diritti <strong>ed</strong>ificatori nelle <strong>tra</strong>nsazioni<br />

che si effettuano all’interno dei comparti.<br />

A.4 INNOVAZIONI PROCEDIMENTALI NELLA DECISIONALITA’ DEFINITA<br />

NEL PROGETTO PRELIMINARE DI PUC<br />

La negoziazione possibile<br />

Il maturarsi di nuove consapevolezze socio politiche e culturali ( sostenibilità e sussidiarietà, Maastricht,<br />

1993; Agenda 21, U.N. 1991) hanno condotto a teorizzare nuove modalità di rapporto <strong>tra</strong> i<br />

soggetti, privati, privati pubblici, pubblici, terzo settore. Le re<strong>la</strong>zioni di reciprocità si fondano sul partenariato,<br />

copianificazione, concertazione, con senso innovativo acquisito dalle categorie del<strong>la</strong> partecipazione<br />

e comunicazione ( nos<strong>tra</strong> letteratura, 1967, 1993).<br />

Saskia Sassen, teorica delle città nelle interdipendenze globali e nelle destrutturazioni locali, ha dichiarato<br />

“La città futura? Va negoziata”.<br />

La tesi consegue dal ruolo che va acquisendo l’insieme delle funzioni amminis<strong>tra</strong>tive di responsabilità<br />

nell’adeguamento dell’interazione umana nelle città, per effetto dell’arre<strong>tra</strong>rsi dell’apparato statale, e<br />

del<strong>la</strong> condizione di legalità conseguente a derego<strong>la</strong>mentazione e liberalizzazione. E <strong>la</strong> Legge n.<br />

241/1990 è referente delle opportunità nell’amminis<strong>tra</strong>re di questa maturazione (5)<br />

La negoziazione comporta acquisizione di etica gestionale, e di fondata valutazione, essendo sempre<br />

percorribile il riformismo amorale, e <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> sbi<strong>la</strong>nciata. Ma qualora fondata su cansapevolezza<br />

politico amminis<strong>tra</strong>tiva, potrebbe caratterizzare <strong>la</strong> decisionalità concernente il bisogno di suoli da<br />

chiamare ad usi urbani, fin dal<strong>la</strong> fase di formazione del progetto preliminare, come già si verifica in e-<br />

sperienze in corso. Rimando al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione di Giovanni Crocioni in programma.<br />

Il proc<strong>ed</strong>imento promuovibile viene delineato nei volumi che si segna<strong>la</strong>no.<br />

Sul<strong>la</strong> base di ricognizione sistematica dei connotati territoriali si perime<strong>tra</strong>no potenzialità di suoli<br />

urbanizzabili.<br />

17


Sul<strong>la</strong> base di accurato documento s<strong>tra</strong>tegico si stimano fabbisogni plurimi che si ritiene da acquisire<br />

quali obiettivi da perseguire at<strong>tra</strong>verso il futuro Puc.<br />

Si e<strong>la</strong>borano coerenti regole di soddisfacimento ins<strong>ed</strong>iativo e metrico, con specifica attenzione ai<br />

benefici pubblici acquisibili, e con stima dei costi e benefici acquisibili dal promotore offerente.<br />

Da dette regole può conseguire bando di evidenza pubblica, idoneo ad indirizzare <strong>la</strong> disponibilità<br />

dichiarata da promotori-proprietari di suoli urbanizzabili a soddisfare i fabbisogni obiettivo.<br />

Ne consegue <strong>la</strong> valutazione delle disponibilità acquisite, da condurre sul<strong>la</strong> base di metodi comparativi<br />

a coppia, aventi riferimenti al<strong>la</strong> struttura <strong>urbanistica</strong>.<br />

Dalle valutazioni conseguirà <strong>la</strong> scelta di luoghi perime<strong>tra</strong>ti configuranti indicazioni di <strong>tra</strong>sformabilità<br />

<strong>urbanistica</strong> segna<strong>la</strong>ti nel<strong>la</strong> componente <strong>strutturale</strong> del Puc.<br />

Il volume del prof. Stefano Stanghellini,<br />

DEI srl, tipografia del Genio<br />

Civile, Roma, 2012<br />

Il volume di Ezio Micelli,<br />

Marsilio, Venezia, 2011<br />

18


B IL PIANO STRUTTURALE COMPONENTE DEL PUC:<br />

IL RUOLO DELLA PEREQUAZIONE URBANISTICA<br />

La specificazione del<strong>la</strong> differenziazione <strong>tra</strong> componente <strong>strutturale</strong> e componente programmatica<br />

operativa, compresenti nel PUC, si è formu<strong>la</strong>ta at<strong>tra</strong>verso il “Rego<strong>la</strong>mento di Attuazione per il Governo<br />

del Territorio” n. 5/2011, emanato ai sensi dell’art. 43 bis del<strong>la</strong> Lr 16/2004.<br />

Come precisato all’Art.9 , comma 1, del Rego<strong>la</strong>mento, il PUC si compone di “piano <strong>strutturale</strong>, a<br />

tempo indeterminato”, e del “piano programmatico, a termine”, come previsto dall’art. 3 del<strong>la</strong> Lr<br />

n. 16/2004.<br />

Si riportano gli elementi di cui al comma 3 dell’art.3 dell’articolo 9:<br />

L’Art. 9, commi 1 e 5, del “Rego<strong>la</strong>mento di Attuazione per il Governo del Territorio” n. 5/2011,<br />

emanato ai sensi dell’art. 43 bis del<strong>la</strong> Lr 16/2004.<br />

19


Onde approfondire il Rego<strong>la</strong>mento, l’Area Generale di<br />

Coordinamento per il Governo del Territorio ha r<strong>ed</strong>atto il<br />

“Manuale Operativo” del Novembre 2011.<br />

Con riferimento all’efficacia del<strong>la</strong> componente <strong>strutturale</strong><br />

del PUC, sono da evidenziare le disposizioni dettate con l’art.<br />

9 del Manuale, ove si asserisce quanto segue:<br />

“La componente <strong>strutturale</strong> dei Piani approfondisce i temi del preliminare<br />

di piano, integrato dai risultati delle consultazioni con i portatori<br />

di interessi e le amminis<strong>tra</strong>zioni competenti, e definisce il quadro <strong>strutturale</strong><br />

delle “invarianti” del territorio, in re<strong>la</strong>zione all’integrità fisica, ambientale<br />

e all’identità culturale dello stesso.<br />

La componente <strong>strutturale</strong> dei piani non contiene previsioni<br />

che producono effetti sul regime giuridico dei suoli e, pertanto,<br />

è efficace a tempo indeterminato.<br />

Il piano <strong>strutturale</strong> stabilisce il quadro dell’assetto territoriale e gli obiettivi s<strong>tra</strong>tegici: il come fare”.<br />

Pertanto le “determinanti strutturali” del piano territoriale provinciale e del piano urbanistico comunale<br />

conformano in primo luogo <strong>la</strong> formalizzazione cartografica e normativa delle condizioni<br />

all’attualità del territorio oggetto di piano urbanistico.<br />

La specificazione delle “linee fondamentali delle <strong>tra</strong>sformazioni a lungo termine”, cui dovrebbe rivolgersi<br />

<strong>la</strong> categoria “piano” volto a costruire “futuro”, si ritrova nelle determinanti strutturali volte a<br />

stabilire “il quadro dell’assetto territoriale e gli obiettivi s<strong>tra</strong>tegici”.<br />

Onde risultare territorializzato, il quadro rappresentato cartograficamente dei futuri auspicabili usi<br />

urbani del suolo connota contenuto del piano <strong>strutturale</strong>, che in quanto indicative ( come specifica il<br />

Rego<strong>la</strong>mento) non assolvono a ruolo conformativo di diritti. Non risultano pertanto precettive di<br />

modalità di uso del suolo le perime<strong>tra</strong>zioni dello spazio pubblico seppur rappresentate nel<strong>la</strong><br />

componente <strong>strutturale</strong> del Puc.<br />

Questi precetti prescindono dal<strong>la</strong> constatazione del recepimento obbligato nel piano <strong>strutturale</strong> dei<br />

vincoli eteronomi, e con riferimento agli stessi, del necessario effetto conformativo sul<strong>la</strong> proprietà,<br />

conseguenti tuttavia non dal contenuto <strong>strutturale</strong> del Puc, ma da altri atti.<br />

20


L’Art.9, comma<br />

1, del<br />

“MANU-<br />

ALE”, r<strong>ed</strong>atto<br />

dall’Area<br />

Generale di<br />

Coordinamento<br />

per il Governo<br />

del Territorio<br />

del<strong>la</strong><br />

Regione Campania:<br />

<strong>la</strong> componente<br />

<strong>strutturale</strong> del<br />

Puc<br />

Le implicazioni di<br />

quanto asserito nel Rego<strong>la</strong>mento,<br />

e successivamente<br />

nel Manuale<br />

sono pertanto rilevanti.<br />

In tutti i suoli dichiarati<br />

“urbanizzabili” nelle<br />

disposizioni strutturali<br />

cartografate dovrebbesi<br />

continuare a fare riferimento<br />

al<strong>la</strong> rendita catastale<br />

dichiarata nel catasto<br />

terreni, con riferimento<br />

ai coltivi agricoli.<br />

I certificati di destinazione<br />

<strong>urbanistica</strong> dovrebbero<br />

dichiarare e-<br />

splicitamente il ruolo indicativo<br />

delle modalità<br />

d’uso, e quindi ad efficacia<br />

non precettiva.<br />

Proprio per <strong>la</strong> rilevanza<br />

di quanto sancito,<br />

suscita perplessità un<br />

annuncio di tale natura<br />

dettato in documenti che<br />

non hanno <strong>la</strong> potestà<br />

del<strong>la</strong> legge, ma ne danno<br />

possibile interpretazione.<br />

21


Si va diffondendo modalità di mandato professionale limitato al<strong>la</strong> definizione del piano <strong>strutturale</strong>.<br />

Anche per tali implicazioni sarebbe auspicabile intervento del legis<strong>la</strong>tore regionale ad integrazione del<strong>la</strong><br />

Lr n. 16/2004.<br />

L’ en<strong>tra</strong>ta in vigore del Rego<strong>la</strong>mento impone di indagare sul<strong>la</strong> natura giuridica del piano <strong>strutturale</strong><br />

comunale, e sugli effetti di carattere tributario.<br />

La riflessione su questi temi ha suscitato attenzione nel<strong>la</strong> Regione Emilia Romagna, come conseguenza<br />

del<strong>la</strong> Lr n. 20/2000, e del<strong>la</strong> successiva Lr n. 6/2009. Sul<strong>la</strong> base dell’artico<strong>la</strong>to del<strong>la</strong> Lr 20, il<br />

TAR Emilia Romagna, con sentenza n. 609/2006 è pervenuto a dichiarare <strong>la</strong> non confomatività sul<strong>la</strong><br />

proprietà delle previsioni del PSC, qualora non corre<strong>la</strong>to contestualmente e proc<strong>ed</strong>uralmente con il<br />

Rego<strong>la</strong>mento Urbanistico <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizio, e con il Piano Operativo comunale. La Lr 20/2000 ha infatti artico<strong>la</strong>to<br />

in tre differenziate figure di piano l’oggetto del Prg di cui all’art. 7 del<strong>la</strong> L 17 Agosto 1942, n.<br />

1150, e solo <strong>la</strong> loro contestuale presenza può sancire l’efficacia delle disposizioni di una delle figure.<br />

La sentenza del TAR è stata sospesa dal Consiglio di Stato con ordinanza 5763 del 3 Novembre<br />

2006, ritenendosi “non denegabile l’efficacia conformativa del PSC”. L’efficacia consegue dal<strong>la</strong> distinzione<br />

<strong>tra</strong> intenzionalità programmatiche necessarie al<strong>la</strong> formazione dei piani di uso del suolo, e<br />

piani di uso del suolo, che qualificano <strong>la</strong> modalità di godimento del<strong>la</strong> proprietà privata ai sensi dell’art.<br />

42 del<strong>la</strong> Costituzione. Il piano urbanistico non si limita a dichiarazione di intenzioni, ma ha efficacia<br />

giuridico normativa sul modo di uso.<br />

Sono pertanto emerse due diverse interpretazioni giurisprudenziali. E da queste con<strong>tra</strong>ddizioni ha<br />

<strong>tra</strong>tto riferimento <strong>la</strong> legge del<strong>la</strong> Regione Emilia Romagna n. 6 del 2009, che ha modificato l’art. 28 del<strong>la</strong><br />

Lr 20/2000. Si sancisce nel<strong>la</strong> Lr quanto segue. Il PSC recepisce i vincoli conformativi sovraordinati<br />

volti a promuovere tutele, da rischio ambientale, da patrimonio culturale, e determina i fabbisogni, indicando<br />

senza efficacia precettiva modalità di soddisfacimento, con riferimento a operazioni di <strong>tra</strong>sformazione<br />

<strong>urbanistica</strong>, o di riqualificazione delle parti dell’esistente ins<strong>ed</strong>iamento (riqualificazione).<br />

Oggetto del Piano Strutturale Comunale è <strong>la</strong> <strong>dimensione</strong> s<strong>tra</strong>tegica, configurandosi le previsioni quali<br />

“riferimenti di massima” di modi di uso e capacità ins<strong>ed</strong>iativa di ambiti perime<strong>tra</strong>ti, cui ricondurre <strong>la</strong><br />

programmazione dell’attuazione da sancire at<strong>tra</strong>verso piani operativi.<br />

Il fondamento del<strong>la</strong> Lr 6/2009 dell’Emilia Romagna è da ravvisare sempre nel differenziato oggetto<br />

delle tre figure di piano urbanistico.<br />

22


Il Piano Strutturale comunale esplicita previsioni “di massima”, con riferimento alle determinazioni<br />

che dovranno comunque caratterizzare i piani operativi, conformativi del “godimento” anche e-<br />

dificatorio dei cespiti immobiliari privati.<br />

La legge del<strong>la</strong> Regione Campania n. 16/2004 , pur dichiarando all’art 3 <strong>la</strong> differenza <strong>tra</strong> disposizioni<br />

strutturali <strong>ed</strong> operative, dà luogo con l’art. 23 ad una figura unitaria, il Piano Urbanistico Comunale.<br />

Quanto previsto nel<strong>la</strong> figura unitaria ha impliciti contenuti<br />

s<strong>tra</strong>tegici-strutturali-operativi, tanto da rendere obbligatori gli Atti<br />

di Programmazione attuativa fin dal<strong>la</strong> istruttoria di approvazione<br />

del Puc.<br />

Motivatamente il prof. Paolo Urbani ha evidenziato <strong>la</strong> potenziale<br />

iniquità conseguente al<strong>la</strong> temporalizzazione del<strong>la</strong> programmazione<br />

operativa, con riferimento al “godimento” del<strong>la</strong> proprietà<br />

privata di cui all’art. 42 del<strong>la</strong> Costituzione del<strong>la</strong> Repubblica<br />

Il rego<strong>la</strong>mento, enfatizzando il come, non tiene conto del<strong>la</strong><br />

differenza che si ravvisa <strong>tra</strong> il perché <strong>ed</strong> il come. Si propone<br />

quindi come rim<strong>ed</strong>io al<strong>la</strong> modalità di artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> strumentazione<br />

<strong>urbanistica</strong> sancita con <strong>la</strong> Lr n. 16/2004.<br />

Si attendono auspicate sentenze di Tar e Consiglio di Stato<br />

nel merito, onde definire carenti caposaldi. E risultano questi caposaldi<br />

indispensabili, per le implicazioni tributarie concernenti<br />

l’Imu introdotta dal governo delle emergenze.<br />

In effetti, il ruolo indicativo attribuito al<strong>la</strong> componente <strong>strutturale</strong><br />

del Puc dovrebbe suggerire <strong>la</strong> sua sostanziale semplificazione<br />

tecnica, tanto da poterne rappresentare i contenuti at<strong>tra</strong>verso<br />

e<strong>la</strong>borati in sca<strong>la</strong> ridotta, anche nelle scale di cui alle tavole<br />

IGM (1/25.000).<br />

Il volume del Prof. Avv.<br />

Paolo Urbani, Bol<strong>la</strong>ti Boringhieri,<br />

Torino, 2011<br />

Si potrebbe perseguire <strong>la</strong> pr<strong>ed</strong>isposizione di un unico e<strong>la</strong>borato, con indicazione di contenuti s<strong>tra</strong>tegico-strutturali.<br />

Ma occorre essere consapevoli delle iniquità conseguenti<br />

23


Come proc<strong>ed</strong>ere: suggerimenti<br />

Onde evitare le iniquità conseguenti alle esposte proc<strong>ed</strong>ure, il Piano Strutturale del PUC, seppur<br />

dettando indicazioni ad efficacia non precettiva, dovrebbe definire zone omogenee <strong>ed</strong> altresì i potenziali<br />

comparti, gli ambiti di <strong>tra</strong>sformazione urbana degli stessi partecipi, <strong>la</strong> consistenza delle previsioni<br />

ins<strong>ed</strong>iative La metodica è volta a perseguire coerenza delle proposizioni di progettazione <strong>urbanistica</strong>,<br />

pur non acquisendo le stesse ruolo conformativo, d<strong>ed</strong>ucendo dal<strong>la</strong> teorica di sistema.<br />

Suscita infatti perplessità <strong>la</strong> formazione di piano programmatico, nel quale si dettino regole sui sistemi<br />

di attuazione indipendenti da specificazioni normative dettate nel piano <strong>strutturale</strong>, sia per motivazioni<br />

connesse all’unità di concezione, che all’equità.<br />

Sarebbe iniquo assumere che previsioni di <strong>tra</strong>sformazione urbana di analoghe zone omogenee siano<br />

attuabili con regimi immobiliari differenti.<br />

Si suggerisce di specificare il “come proc<strong>ed</strong>ere” nel<strong>la</strong> convenzione di consulenza stipu<strong>la</strong>ta <strong>tra</strong> il tecnico<br />

progettista e l’Amminis<strong>tra</strong>zione comunale.<br />

24


Le “Indicazioni per <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> dettate dal Piano Territoriale Regionale<br />

Al<strong>la</strong> ricerca di coerenza di sistema si ispira <strong>la</strong> <strong>tra</strong>ttazione del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> dettata nel<br />

Piano Territoriale Regionale, di cui al<strong>la</strong> Lr n. 13, del 13 Ottobre 2008, e <strong>la</strong> rettifica pubblicata sul Burc<br />

n. 48 bis del 1° Dicembre 2008.<br />

Con l’art 1 del<strong>la</strong> legge regionale si è approvato il Piano Territoriale Regionale, costituito dagli e<strong>la</strong>borati:<br />

a) re<strong>la</strong>zione; b) documento di piano; c) linee guida per il paesaggio; d) cartografia di piano. Nel<br />

Documento di Piano allegato del<strong>la</strong> Legge si riportano alle pagine 289-298 le “Indicazioni per <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong><br />

territoriale”.<br />

Le “Indicazioni” dettate dal PTR hanno significativi contenuti, in quanto:<br />

a) collocano le modalità di <strong>perequazione</strong> nel contesto del piano urbanistico generale. Solo infatti nel<br />

PUC possono qualificarsi le zone omogenee di cui all’art. 23 del<strong>la</strong> LR n. 16/2004; <strong>ed</strong> il loro ruolo<br />

decodificato at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> rappresentazione dei sistemi.<br />

b) at<strong>tra</strong>verso le specificazioni riportate escludono le modalità di un sistema perequativo fondato sul<br />

doppio indicatore di <strong>ed</strong>ificabilità, di stato e di piano.<br />

Si è riportato il “sistema perequativo delineato nel Piano Territoriale Regionale” nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />

svolta nel<strong>la</strong> giornata di studi promossa dal<strong>la</strong> Fondazione Astengo il 6 Ottobre 2011. La Re<strong>la</strong>zione è riportata<br />

nel blog www.fforteprof.net, <strong>ed</strong> è scaricabile at<strong>tra</strong>verso download, <strong>ed</strong> al<strong>la</strong> stessa si rimanda (7).<br />

Va evidenziato che il Piano Territoriale Provinciale di Caserta, approvato, non dettando disposizioni<br />

nel merito del proc<strong>ed</strong>imento perequativo, rende ammissibile l’adozione del<strong>la</strong> metodica di cui al PTR.<br />

Al con<strong>tra</strong>rio il PT provinciale di Salerno, approvato, detta disposizioni che riconducono <strong>la</strong> metodica<br />

al doppio indicatore, fondati sul<strong>la</strong> ricognizione delle isocrone del valore dei suoli, referente teorico del<strong>la</strong><br />

congrua <strong>ed</strong>ificabilità intrinseca riconosciuta dal Puc (8).<br />

L’art.131 del<strong>la</strong> Norma di Attuazione del Ptcp sancisce che “Il riparto del<strong>la</strong> potenzialità <strong>ed</strong>ificatoria andrà<br />

effettuato sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> preventiva c<strong>la</strong>ssificazione del territorio in “ambiti di equivalenza”, costituiti da suoli cui viene<br />

riconosciuto lo stesso valore, rappresentato da un indice di <strong>ed</strong>ificabilità virtuale, tenendo conto dello stato di fatto e di diritto<br />

dei suoli, prescindendo pertanto dal<strong>la</strong> specifica disciplina d’uso del territorio previsto dal Puc”.<br />

Le infauste “isocrone del valore” finanziario dei suoli, sperimentate nel<strong>la</strong> formazione del Prg di Catania<br />

circa dieci anni or sono, riappaiono, dando ruolo al<strong>la</strong> disciplina estimativa nelle scelte urbanistiche.<br />

Può ritenersi modalità prescelta con l’obiettivo di distogliere i comuni dal<strong>la</strong> adozione del regime<br />

immobiliare perequativo.<br />

25


C IL PIANO PROGRAMMATICO OPERATIVO COMPONENTE DEL PUC, E LE<br />

REGOLE PEREQUATIVE<br />

La specificazione del<strong>la</strong> differenziazione <strong>tra</strong> componente <strong>strutturale</strong> e componente programmatica<br />

operativa, compresenti nel PUC, si è formu<strong>la</strong>ta at<strong>tra</strong>verso<br />

L’Art 9 del “Rego<strong>la</strong>mento di Attuazione per il Governo del Territorio” n. 5/2011, avendo<br />

specificato al comma 1 i connotati del piano <strong>strutturale</strong> a tempo indeterminato, specifica il contenuto<br />

del “piano programmatico, a termine”, come previsto dall’art. 3 del<strong>la</strong> Lr n. 16/2004.<br />

L’Area Generale di Coordinamento per il Governo del Territorio, nel pr<strong>ed</strong>isporre il “Manuale<br />

Operativo” del Novembre 2011, ha precisato il contenuto del “piano programmatico”.<br />

26


Con riferimento all’efficacia del<strong>la</strong> componente operativa del PUC, è da evidenziare <strong>la</strong> narrativa dettata<br />

con l’art. 9, comma 1, pg 11, ove si specifica quanto segue:<br />

dal<br />

“MANUALE”,<br />

r<strong>ed</strong>atto dall’Area<br />

Generale di Coordinamento<br />

per il<br />

Governo del Territorio<br />

del<strong>la</strong> Regione<br />

Campania:<br />

le disposizioni programmatiche<br />

operative<br />

del Puc<br />

27


28<br />

dal<br />

“MANUALE”<br />

r<strong>ed</strong>atto dall’Area<br />

Generale di Coordinamento<br />

per il<br />

Governo del Territorio<br />

del<strong>la</strong> Regione<br />

Campania:<br />

connotati del<strong>la</strong><br />

componente operativa<br />

del Puc


Si ritiene a titolo personale che il piano programmatico operativo del PUC debba necessariamente<br />

fondarsi sui contenuti strutturali, anche se inefficaci, onde poter esplicitare <strong>la</strong> s<strong>tra</strong>tegia dell’attuazione<br />

delle scelte enunciate at<strong>tra</strong>verso il Puc.<br />

Il caso Salerno ben testimonia <strong>la</strong> rilevanza che nell’attuazione <strong>urbanistica</strong> assume <strong>la</strong> s<strong>tra</strong>tegia attuativa.<br />

Il Manuale delinea <strong>la</strong> forma del proc<strong>ed</strong>imento, mentre <strong>la</strong> verifica territorializzata dovrà necessariamente<br />

suggerirne gli adattamenti alle specificità identitarie dei luoghi.<br />

Pertanto <strong>la</strong> componente operativa del Puc dovrebbe “d<strong>ed</strong>urre” dai comparti già perime<strong>tra</strong>ti nel<br />

piano <strong>strutturale</strong>, seppur con efficacia non conformativa, gli ambiti di <strong>tra</strong>sformazione urbana da attuare<br />

sul<strong>la</strong> base di cronoprogramma con proc<strong>ed</strong>ure perequative. Si assicurerebbe in tal maniera l’equità e<br />

l’efficienza necessaria al<strong>la</strong> selezione di ambiti ad attuazione prioritaria, da specificare at<strong>tra</strong>verso il piano<br />

operativo.<br />

Si potrebbe attenuare <strong>la</strong> rigidità del<strong>la</strong> perime<strong>tra</strong>zione di comparti rendendo ammissibile at<strong>tra</strong>verso<br />

<strong>la</strong> Normativa Tecnica del PUC <strong>la</strong> riformu<strong>la</strong>zione di perimetri da promuovere nelle convenzioni attuative,<br />

da non ritenere varianti al PUC.<br />

D MODALITÀ DI SOLUZIONE DEI MOLTI NODI PROBLEMATICI CONNESSI<br />

ALLA APPLICAZIONE DELLE REGOLE PEREQUATIVE<br />

D.1 I comparti<br />

Il proc<strong>ed</strong>imento perequativo si fonda su assunzioni di politica <strong>urbanistica</strong> prescelte dal governo<br />

dell’Ente Territoriale.<br />

D<strong>ed</strong>ucendo da tali assunzioni, in conformità agli art.li 32-33 del<strong>la</strong> LR n. 16/2004, al Rego<strong>la</strong>mento,<br />

<strong>ed</strong> al<strong>la</strong> indicazioni del Manuale:<br />

a) Il Puc, sul<strong>la</strong> base di scelte di struttura di città, perime<strong>tra</strong> zone <strong>tra</strong>sformabili, ad efficacia indicativa,<br />

<strong>ed</strong> in queste perime<strong>tra</strong> zone di <strong>tra</strong>sformazione prioritaria definite nel<strong>la</strong> componente o-<br />

perativa ad efficacia precettiva, da noi denominate quali z.t.o. del tipo Cd-Dd-Hd-Fd, servite da reti infrastrutturali,<br />

anche di programma. Pertanto gli e<strong>la</strong>borati cartografici definenti il Puc dovrebbero rappresentare<br />

<strong>la</strong> rete infra<strong>strutturale</strong> di ruolo pubblico primario (art.7 del<strong>la</strong> L. 17 Agosto 1942, n. 1150), le<br />

zone territoriali omogenee e <strong>la</strong> loro disaggregazione in zone normative, nonché i perimetri di comparto.<br />

29


) Il Puc perime<strong>tra</strong> comparti, onde rendere attuabili le <strong>tra</strong>sformazioni previste at<strong>tra</strong>verso le zone e le<br />

reti infrastrutturali, avvalendosi degli e<strong>la</strong>borati ad efficacia indicativa componenti strutturali del<strong>la</strong> proposta.<br />

Il comparto ha una consistenza in superficie conseguente dal suo perimetro, che si esplicita nel<strong>la</strong> “Superficie<br />

Territoriale di Comparto”, “St”. Le zone di <strong>tra</strong>sformazione si attuano ricorrendo al<strong>la</strong> disciplina<br />

del comparto.<br />

c) Al comparto il Puc assegna aliquota del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità<br />

necessaria a soddisfare il fabbisogno obiettivo<br />

complessivo stimato per le differenziate attività.<br />

Infatti “Il Puc ripartisce quote <strong>ed</strong>ificatorie m<strong>ed</strong>iante comparti,<br />

indipendentemente dal<strong>la</strong> destinazione specifica delle aree interessate”,<br />

e quindi indipendentemente dal<strong>la</strong> zonizzazione<br />

(LR 16/2004, art 32, c.2). Tutti i suoli partecipi<br />

di comparto di <strong>tra</strong>sformazione sono pertanto dotati<br />

di <strong>ed</strong>ificabilità. La quota di <strong>ed</strong>ificazione attribuita<br />

al comparto si esplicita at<strong>tra</strong>verso misuratore, individuato<br />

nell’ “Indice di Edificabilità Territoriale di<br />

comparto, Jt.c”.<br />

d) Nel comparto, si perime<strong>tra</strong>no ambiti, “<strong>ed</strong>ificati e<br />

non” (L.16, art. 33, capov. 2), che inglobano zone<br />

normative, sottoc<strong>la</strong>ssi del<strong>la</strong> zona territoriale omogenea.<br />

e) In tutte le zone di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong><br />

l’attuazione fa ricorso a strumenti attuativi nel<strong>la</strong> forma<br />

di piano urbanistico attuativo, convenzionato<br />

se di iniziativa privata; <strong>ed</strong> altresì at<strong>tra</strong>verso; <strong>ed</strong> altresì<br />

nel<strong>la</strong> forma di titolo abilitante convenzionato, coerente<br />

con le previsioni ins<strong>ed</strong>iative definite at<strong>tra</strong>verso<br />

e<strong>la</strong>borati di dettaglio allegati al Puc at<strong>tra</strong>verso gli<br />

“Atti di programmazione”.<br />

30


Gli ambiti non <strong>ed</strong>ificati di comparto si artico<strong>la</strong>no in<br />

- ambiti “<strong>ed</strong>ificabili”; le zone omogenee del tipo C e D si riconducono a questi ambiti. L’ambito <strong>ed</strong>ificabile<br />

ha una consistenza metrica espressa dal<strong>la</strong> superficie conseguente dal suo perimetro. La superficie<br />

dell’ambito <strong>ed</strong>ificabile viene denominata “Se”, superficie territoriale <strong>ed</strong>ificabile. Partecipa del<strong>la</strong> superficie<br />

territoriale <strong>ed</strong>ificabile. <strong>la</strong> viabilità locale, <strong>la</strong> superficie destinata a spazi pubblici integranti l’uso<br />

funzionale dettata da standard; l’insieme dei lotti fondiari.<br />

- ambiti “non <strong>ed</strong>ificabili”, in quanto specificanti “<strong>la</strong> quantità e <strong>la</strong> localizzazione degli immobili da c<strong>ed</strong>ere<br />

gratuitamente al comune o ad altri soggetti pubblici per <strong>la</strong> realizzazione di infrastrutture, attrezzature<br />

e aree verdi” (LR n. 16/2004, art.33, comma 2). Nel Puc le zone omogenee del tipo F1-F2; G1-<br />

G2 si riconducono a questi ambiti.<br />

Nel<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile che caratterizza l’ambito <strong>ed</strong>ificabile rien<strong>tra</strong>no i lotti fondiari sui quali si<br />

realizzerà <strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica, o sociale, definita da zona normativa del tipo C.s, sottoc<strong>la</strong>sse<br />

del<strong>la</strong> z.t.o del tipo C, con il p<strong>ed</strong>ice “p” indica <strong>la</strong> destinazione ad <strong>ed</strong>ilizia sociale dei suoli.<br />

La disciplina di incentivazione al<strong>la</strong> produzione da parte di soggetti privati di “alloggi sociali” e al<strong>la</strong><br />

cessione di suoli partecipi di zona normativa è volta ad assicurare che il cinquanta per cento del fabbisogno<br />

abitativo dichiarato assunto quale obiettivo del PUC venga soddisfatto at<strong>tra</strong>verso <strong>ed</strong>ilizia residenziale<br />

sociale (convenzionata), <strong>ed</strong> at<strong>tra</strong>verso <strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica da realizzare su suoli c<strong>ed</strong>uti<br />

consensualmente e gratuitamente al patrimonio comunale.<br />

31


Caratterizza altresì l’ambito <strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile destinata a <strong>ed</strong>ilizia residenziale<br />

ordinaria di mercato, definita da zona normativa del tipo C.1-n, ,<br />

sottoc<strong>la</strong>sse del<strong>la</strong> z.t.o del tipo C. La consistenza metrica del<strong>la</strong> zona normativa<br />

può designarsi at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> sig<strong>la</strong> “Seo” (superficie <strong>ed</strong>ificabile ordinaria).<br />

L’ambito non <strong>ed</strong>ificabile ingloba le zone omogenee, e sotto zone conseguenti, destinate a spazi pubblici,<br />

o di interesse pubblico, di ruolo comunale o di ruolo locale volte a colmare le carenze di dotazione<br />

soddisfacendo il fabbisogno pregresso (zone F-G).<br />

All’ambito non <strong>ed</strong>ificabile vengono attribuite quote <strong>ed</strong>ificatorie, e quindi consistenza di <strong>ed</strong>ificazione.<br />

Questa consistenza di <strong>ed</strong>ificazione non può realizzarsi nell’ambito non <strong>ed</strong>ificabile, e va quindi <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>ta.<br />

La <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione si effettua attribuendo all’ambito <strong>ed</strong>ificabile <strong>la</strong> complessiva <strong>ed</strong>ificabilità conseguente:<br />

a) dal<strong>la</strong> consistenza del<strong>la</strong> superficie dell’ambito <strong>ed</strong>ificabile; b) dal<strong>la</strong> consistenza del<strong>la</strong> superficie<br />

dell’ambito non <strong>ed</strong>ificabile; c) dall’ Indice di Edificabilità Territoriale di comparto, Jtc, riferito al<strong>la</strong> totale<br />

superficie territoriale del comparto, come dettato dalle NTA.<br />

32


Ne consegue <strong>la</strong> specificazione del misuratore di <strong>ed</strong>ificabilità dell’ambito <strong>ed</strong>ificabile, definito nel Puc<br />

Jte, indice di <strong>ed</strong>ificabilità di ambito.<br />

La disciplina generale sancita at<strong>tra</strong>verso il Puc si limita al<strong>la</strong> specificazione dell’Indice di Edificabilità<br />

Territoriale di comparto, Jt; a rappresentare l’artico<strong>la</strong>zione zonale; a rappresentare i perimetri degli<br />

ambiti rien<strong>tra</strong>nti nel comparto.<br />

I promotori immobiliari po<strong>tra</strong>nno assumere <strong>la</strong> responsabilità di attuazione delle previsioni urbanistiche<br />

(LR 22 Dicembre 2004, n. 16, art.33, comparti <strong>ed</strong>ificatori, comma 1), formalizzando l'associazione<br />

di interessi coinvolgente i cespiti immobiliari localizzati catastalmente nel perimetro del comparto.<br />

Gli interventi di <strong>tra</strong>sformazione rappresentati nel perimetro dell’unità di suolo, conformi al<strong>la</strong> disciplina<br />

zonale, configurano sistema.<br />

Nel proc<strong>ed</strong>imento attuativo diretto, va perseguita unità di azione, definita at<strong>tra</strong>verso “progetto unitario”<br />

o piano urbanistico attuativo degli elementi del sistema, pubblici e privati.<br />

D 2 L’attribuzione di <strong>ed</strong>ificabilità ammissibile<br />

Ai comparti partecipi del<strong>la</strong> zona territoriale omogenea si assegnano quote di <strong>ed</strong>ificazione ordinaria,<br />

espresse in mqsus/mqst, e denominate at<strong>tra</strong>verso l’Indice di <strong>ed</strong>ificabilità territoriale Jt.<br />

Le quote risultano variabili in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> posizione dello specifico comparto nel<strong>la</strong> struttura <strong>urbanistica</strong>,<br />

cen<strong>tra</strong>le, semicen<strong>tra</strong>le, periferico, periurbano, a prescindere dal<strong>la</strong> modalità assentita di utilizzazione.<br />

La norma ammetterà <strong>ed</strong>ificabilità pubblica aggiuntiva all’ordinaria, da contenere nel limite<br />

dell’indice massimo di <strong>ed</strong>ificazione, Jtmax, at<strong>tra</strong>verso il quale si rende altresì esercitabile il ricorso a<br />

premialità a favore del promotore, mirata ad incentivare il perseguimento di obiettivi pubblici at<strong>tra</strong>verso<br />

in<strong>tra</strong>presa di privato promotore, quali <strong>la</strong> produzione di alloggi sociali, o <strong>la</strong> realizzazione di opere di<br />

urbanizzazione secondaria.<br />

L’<strong>ed</strong>ificabilità sancita dall’Indice rego<strong>la</strong> <strong>la</strong> consistenza dell’intervento zonalmente specificato su superficie<br />

fondiaria.<br />

Si demanda al<strong>la</strong> Convenzione <strong>la</strong> specificazione del<strong>la</strong> consistenza di intervento volto al<strong>la</strong> produzione<br />

di attrezzature pararicettive o volto all’utilizzazione degli spazi pubblici di interesse generale, definiti<br />

dalle zone normative F.1, comportanti <strong>ed</strong>ificazione, F.2, parchi e giardini urbani, F.4, attrezzature di interesse<br />

collettivo non qualificanti spazi pubblici calibrati da standard.<br />

33


Al comparto il Puc assegna aliquota del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità necessaria<br />

a soddisfare il fabbisogno obiettivo complessivo.<br />

Infatti “Il PUC ripartisce quote <strong>ed</strong>ificatorie m<strong>ed</strong>iante comparti, indipendentemente<br />

dal<strong>la</strong> destinazione specifica delle aree interessate”, e quindi<br />

indipendentemente dal<strong>la</strong> zonizzazione (L16, art 32, c.2).<br />

Le quote <strong>ed</strong>ificatorie rese ammissibili dovranno risultare indipendenti<br />

dal<strong>la</strong> zona. Po<strong>tra</strong>nno corre<strong>la</strong>rsi pertanto al<strong>la</strong> posizione<br />

del comparto nel<strong>la</strong> complessiva struttura territoriale, come si e-<br />

splicita nel<strong>la</strong> figura allegata.<br />

La quota di <strong>ed</strong>ificazione attribuita al comparto si esplicita at<strong>tra</strong>verso<br />

misuratore, individuato nell’ “Indice di Edificabilità Territoriale<br />

di Comparto, Jt.c”, espresso in metri quadri di superficie<br />

utile di so<strong>la</strong>io per metro quadro di superficie territoriale.<br />

Tutti i suoli partecipi di comparto di <strong>tra</strong>sformazione sono pertanto<br />

da caratterizzarsi at<strong>tra</strong>verso l’<strong>ed</strong>ificabilità intrinseca, oggetto<br />

di <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione.<br />

Nel piano programmatico operativo <strong>la</strong> quota di <strong>ed</strong>ificazione attribuita<br />

al comparto viene ripartita <strong>tra</strong> i proprietari sul<strong>la</strong> base di<br />

criteri <strong>tra</strong> gli stessi concordati, eventualmente in proporzione al<strong>la</strong><br />

frazione percentuale del<strong>la</strong> superficie territoriale da ciascuno di essi Santa Maria CV:<br />

detenuta.<br />

le condizioni posizionali dei suoli<br />

Si demanderà al<strong>la</strong> Convenzione <strong>la</strong> specificazione del<strong>la</strong> consistenza di intervento volto al<strong>la</strong> produzione<br />

di attrezzature pararicettive o volto all’utilizzazione degli spazi pubblici di interesse generale, definiti<br />

dalle zone normative F.1, comportanti <strong>ed</strong>ificazione, F.2, parchi e giardini urbani, F.4, attrezzature<br />

di interesse collettivo non qualificanti spazi pubblici calibrati da standard.<br />

La disciplina generale sancita at<strong>tra</strong>verso le NTA del PUC dovrà specificare l’Indice di Edificabilità<br />

Territoriale di comparto, Jtc, ad efficacia precettiva qualora concernente il piano programmatico operativo.<br />

34


Si potrà specificare l’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria, intrinseca al suolo e spettante al<strong>la</strong> proprietà; e<br />

l’<strong>ed</strong>ificabilità massima, attribuendo al<strong>la</strong> potestà pubblica il differenziale <strong>tra</strong> <strong>ed</strong>ificabilità massima <strong>ed</strong> ordinaria,<br />

come suggeriscono le regole perequative dettate dal<strong>la</strong> Lr del<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria.<br />

Tutti i cespiti areali partecipi di comparto sono da caratterizzarsi at<strong>tra</strong>verso l’<strong>ed</strong>ificabilità intrinseca,<br />

oggetto di <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione.<br />

Si è approfondita detta rego<strong>la</strong>mentazione nello studio del<strong>la</strong> proposta di Piano Urbanistico Comunale<br />

r<strong>ed</strong>atta per il comune di Capaccio Paestum, consultabile sul sito www.fforteprof.net, oltre che sul sito<br />

dell’Amminis<strong>tra</strong>zione.<br />

35<br />

L’<strong>ed</strong>ificabilità dei suoli chiamati ad usi urbani nel<strong>la</strong> proposta<br />

di Puc r<strong>ed</strong>atta su mandato dell’Amminis<strong>tra</strong>zione del<br />

Comune di Capaccio Paestum.<br />

Le motivazioni che hanno condotto al<strong>la</strong> selezione del<strong>la</strong> consistenza<br />

dell’<strong>ed</strong>ificabilità ammissibile conseguono da quanto<br />

si riporta nelle Tabelle di Valutazione riportate alle pagine<br />

61 e seguenti. Si è perseguita positiva corre<strong>la</strong>zione <strong>tra</strong> profitti<br />

privati conseguenti dal<strong>la</strong> consistenza del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità<br />

resa ammissibile, e vantaggi pubblici conseguenti dal<strong>la</strong> consistenza<br />

e connesso valore finanziario dei suoli c<strong>ed</strong>uti al patrimonio<br />

comunale gratuitamente e consensualmente.<br />

L’equità viene perseguita at<strong>tra</strong>verso l’unità del metodo valutativo,<br />

seppur condizionato da stime soggettive


L’articolo che si allega<br />

restituisce i criteri perequativi<br />

che hanno caratterizzato<br />

<strong>la</strong> formazione<br />

del nuovo Piano urbanistico<br />

del comune di Mi<strong>la</strong>no,<br />

at<strong>tra</strong>verso le proposizioni<br />

dell’Amminis<strong>tra</strong>zione<br />

Moratti, e successivamente<br />

dell’Amminis<strong>tra</strong>zione<br />

Pisapia.<br />

La comparazione <strong>tra</strong> le<br />

due differenti proposizioni<br />

consente di cogliere<br />

il ruolo s<strong>tra</strong>tegico che<br />

assolve <strong>la</strong> metodica perequativa,<br />

affermato in<br />

en<strong>tra</strong>mbe le proposizioni.<br />

L’<strong>ed</strong>ificabilità resa<br />

ammissibile at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong><br />

rego<strong>la</strong>mentazione consegue<br />

dal valore finanziario<br />

ipotizzato intrinseco<br />

ai suoli, e da consistenza<br />

degli obiettivi del<br />

social housing.<br />

L’incidenza sul<strong>la</strong> consistenza<br />

del<strong>la</strong> previsione<br />

di piano consegue dal<br />

perimetro dell’area urbana<br />

di riferimento.<br />

36


L’<strong>ed</strong>ificabilità sancita dall’Indice rego<strong>la</strong> <strong>la</strong> consistenza dell’intervento, zonalmente specificato at<strong>tra</strong>verso<br />

gli strumenti attuativi su superficie fondiaria.<br />

La capacità ordinaria m<strong>ed</strong>ia di utilizzazione <strong>ed</strong>ificatoria, espressa in superficie utile di so<strong>la</strong>io per metro<br />

quadro di suolo, andrà d<strong>ed</strong>otta da indice di <strong>ed</strong>ificabilità territoriale (Jt), che esprime <strong>la</strong> quota di <strong>ed</strong>ificabilità<br />

assentita dal PUC sul<strong>la</strong> superficie territoriale totale del comparto di intervento.<br />

L'indicatore del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità ammissibile sarà riportato nelle NTA del PUC nel<strong>la</strong> disciplina dello<br />

specifico comparto. Questo indice definirà <strong>la</strong> capacità m<strong>ed</strong>ia ordinaria di utilizzazione <strong>ed</strong>ificatoria assentita<br />

dal PUC al comparto volto al<strong>la</strong> produzione di complesso ins<strong>ed</strong>iativo, ad uso residenziale, per<br />

attività terziarie o di servizio, o ad uso produttivo per attività industriali o alle stesse assimi<strong>la</strong>bili.<br />

Va precisata nel<strong>la</strong> disciplina del comparto l'area <strong>ed</strong>ificabile, quota parte del<strong>la</strong> superficie territoriale,<br />

somma del<strong>la</strong> superficie fondiaria, di quel<strong>la</strong> a standard e di quel<strong>la</strong> ad uso di viabilità. L'area <strong>ed</strong>ificabile<br />

contemp<strong>la</strong> <strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile ordinaria.<br />

Nei comparti a prevalente uso abitativo al<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile ordinaria si affianca <strong>la</strong> superficie<br />

<strong>ed</strong>ificabile pubblica equiparata a standard urbanistico.<br />

Va altresì precisata nel<strong>la</strong> disciplina del comparto <strong>la</strong> consistenza di area per l'urbanizzazione destinata<br />

a spazi pubblici, nonché <strong>la</strong> sua perime<strong>tra</strong>zione avvalendosi degli e<strong>la</strong>borati cartografi del PUC.<br />

In tutti i comparti si sancirà obbligo di cessione gratuita e consensuale al patrimonio comunale di<br />

aliquota del<strong>la</strong> superficie territoriale, destinandosi le aree di cessione a spazi pubblici calibrati da standard<br />

sancito da legge, volti a integrare <strong>la</strong> carente dotazione dell’esistente ins<strong>ed</strong>iamento soddisfacendo<br />

il fabbisogno pregresso.<br />

Le zone normative destinate a servizi e da c<strong>ed</strong>ere po<strong>tra</strong>nno denominarsi del tipo G o F. Le zone<br />

normative saranno soggette al regime normativo specifico delle aree destinate a promuovere servizi<br />

pubblici.<br />

Negli interventi in<strong>tra</strong>presi da promotore privato <strong>la</strong> convenzione specificherà gli impegni assunti, dal<br />

promotore dell'attuazione e dall'amminis<strong>tra</strong>zione comunale.<br />

Qualsivoglia convenzione dovrà sancire che aliquota delle unità abitative conseguenti dall'attuazione<br />

degli interventi di comparti a prevalente uso abitativo, definita dall’amminis<strong>tra</strong>zione comunale, da<br />

utilizzare in regime di proprietà o di affitto, sia destinata a cittadini che hanno <strong>la</strong> residenza anagrafica<br />

nel territorio comunale.<br />

37


D.3 Caratteristiche programmatiche dei comparti <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ificabilità<br />

Nei comparti ad uso prevalentemente abitativo, ad attuazione demandata a promotori privati, ove<br />

si prev<strong>ed</strong>e <strong>la</strong> formazione di programmi di <strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica o di alloggi sociali operanti su<br />

aree c<strong>ed</strong>ute gratuitamente e consensualmente al patrimonio comunale, congiuntamente al<strong>la</strong> specificazione<br />

zonale si sancirà quale indice rego<strong>la</strong>tore del<strong>la</strong> capacità di utilizzazione <strong>ed</strong>ificatoria dei suoli l’ “<strong>ed</strong>ificabilità<br />

territoriale massima”, aggiuntiva all’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria.<br />

Aliquota di detta <strong>ed</strong>ificabilità può essere volta ad incentivare <strong>la</strong> produzione di alloggi sociali avvalendosi<br />

di <strong>ed</strong>ificabilità ordinaria. Ulteriore aliquota può volgersi ad agevo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> cessione al patrimonio<br />

comunale di superficie <strong>ed</strong>ificabile di comparto.<br />

La quota restante dell’<strong>ed</strong>ificabilità massima rego<strong>la</strong> l’<strong>ed</strong>ificazione su area c<strong>ed</strong>uta di alloggi sociali, attribuendosi<br />

al comune o a soggetti preposti dallo stesso istituiti <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>rità dell’<strong>ed</strong>ificabilità aggiuntiva<br />

conseguente al differenziale <strong>tra</strong> l’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria incrementata dalle premialità, e quel<strong>la</strong> massima.<br />

Ne conseguono caratteristiche programmatiche degli specifici comparti.<br />

Nei comparti destinati a prevalente uso abitativo <strong>la</strong> compensazione fondiaria sarà in prevalenza destinata<br />

agli usi abitativi, <strong>ed</strong> ai connessi spazi pubblici, soddisfacendo fabbisogni pregressi o conseguenti<br />

a nuova offerta abitativa.<br />

I cespiti immobiliari acquisiti dall'amminis<strong>tra</strong>zione comunale saranno destinati ad usi pubblici, volti<br />

a soddisfare il fabbisogno pregresso di spazi per attività <strong>ed</strong> attrezzature, come rappresentato negli e<strong>la</strong>borati<br />

cartografici del tipo P del PUC; nonché a promuovere azioni volte a soddisfare <strong>la</strong> domanda di<br />

alloggi sociali sotto il controllo dell’amminis<strong>tra</strong>zione comunale.<br />

At<strong>tra</strong>verso specifica destinazione zonale, definita dal<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile pubblica, i cespiti possono<br />

altresì destinarsi a recepire <strong>la</strong> <strong>tra</strong>s<strong>la</strong>zione di capacità di utilizzazione <strong>ed</strong>ificatoria di provenienza da<br />

unità di suolo altrove localizzate.<br />

D.4 L’uso prevalente del suolo<br />

Nel<strong>la</strong> specificazione del<strong>la</strong> modalità di utilizzazione di usi abitativi o terziari può applicarsi <strong>la</strong> categoria<br />

dell’ “uso prevalente”, riferita al 70 % del<strong>la</strong> capacità assentita di utilizzazione <strong>ed</strong>ificatoria. Il 30%<br />

del<strong>la</strong> detta capacità potrà pertanto destinarsi ad usi prescelti dai promotori di intervento, operando nei<br />

limiti di compatibilità prestazionale con l’attività prevalente.<br />

38


La disciplina <strong>urbanistica</strong> attribuirà al comparto perime<strong>tra</strong>to un’<strong>ed</strong>ificabilità definita. Detta <strong>ed</strong>ificabilità<br />

andrà localizzata sul<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile, rappresentata dal<strong>la</strong> superficie del<strong>la</strong> zona normativa e-<br />

lementare ad uso funzionale specifico.<br />

Gli strumenti attuativi del PUC perverranno all'individuazione delle superfici fondiarie, e di conseguenza<br />

anche di quelle a standard e per <strong>la</strong> viabilità di ruolo locale.<br />

Dovrà ritenersi ammissibile <strong>la</strong> formazione di piano urbanistico attuativo conforme al<strong>la</strong> disciplina<br />

del<strong>la</strong> componente programmatica operativa del PUC, concernente l’<strong>ed</strong>ificabilità e <strong>la</strong> modalità prevalente<br />

di utilizzazione, ma che persegua disposizioni p<strong>la</strong>novolumetriche e di artico<strong>la</strong>zione<br />

dell’infrastrutturazione di ruolo locale alternative alle previsioni enunciate dal PUC.<br />

At<strong>tra</strong>verso le NTA, <strong>ed</strong> at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> rappresentazione zonale, il PUC definirà il contenuto programmatico<br />

operativo, specificando “le <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizie, i tipi di intervento, le<br />

funzioni urbane ammissibili, <strong>la</strong> volumetria complessiva realizzabile …., <strong>la</strong> quantità e <strong>la</strong> localizzazione<br />

degli immobili da c<strong>ed</strong>ere gratuitamente al comune o ad altri soggetti pubblici per <strong>la</strong> realizzazione di infrastrutture,<br />

attrezzature e aree verdi “.<br />

D.5 Il piano programmatico operativo e gli Atti di Programmazione<br />

La componente programmatica operativa del Puc ad efficacia conformativa specifica <strong>la</strong> modalità<br />

dell’attuazione delle previsioni urbanistiche, come sancito nel<strong>la</strong> LR n. 16/2004, Art. 25), fondandosi<br />

sugli Atti di programmazione degli interventi.<br />

Il Primo Atto è da pr<strong>ed</strong>isporre onde consentire l’approvazione del PUC. Adottato con delibera del<br />

Consiglio Comunale, l'Atto di Programmazione dovrà sancire gli interventi conformi al PUC da realizzare<br />

nell’arco temporale di tre anni (comma 1 dell'art. 25 del<strong>la</strong> citata L.R.), dovrà coordinarsi con il bi<strong>la</strong>ncio<br />

pluriennale comunale (comma 3 dell'art. 25 del<strong>la</strong> citata L.R) e con il programma triennale per <strong>la</strong><br />

realizzazione di opere pubbliche (comma 6 dell'art. 25 del<strong>la</strong> citata L.R, <strong>ed</strong> approvato per <strong>la</strong> prima volta<br />

contestualmente all'approvazione del PUC (comma 7 dell'art. 25 del<strong>la</strong> citata L.R.).<br />

At<strong>tra</strong>verso gli “Atti di Programmazione” potrà sancirsi obbligo di attuazione <strong>urbanistica</strong> differita<br />

coordinata at<strong>tra</strong>verso il comparto, conseguente al<strong>la</strong> r<strong>ed</strong>azione <strong>ed</strong> approvazione di “piano urbanistico<br />

attuativo”, PUA, da r<strong>ed</strong>igere con i caratteri e contenuti specificati nel<strong>la</strong> L.R. 22 Dicembre 2004, n. 16,<br />

art. 26. La proposta di piano urbanistico attuativo può risultare di iniziativa pubblica o di iniziativa di<br />

privati promotori, con oneri a loro carico, disciplinato da convenzione.<br />

39


Nel programmare l’attuazione l’Amminis<strong>tra</strong>zione comunale può istituire società di <strong>tra</strong>sformazione<br />

urbana. In conformità all’art. 120, comma 2, del D.L. 18 Agosto 2000, n. 267, " Testo unico delle leggi<br />

sull'ordinamento degli enti locali", il Consiglio comunale è tenuto ad individuare “le aree interessate<br />

dall'intervento di <strong>tra</strong>sformazione” sul<strong>la</strong> base delle disposizioni di uso e tute<strong>la</strong> del suolo sancite at<strong>tra</strong>verso il<br />

Puc. La società di <strong>tra</strong>sformazione urbana provv<strong>ed</strong>erà “al<strong>la</strong> preventiva acquisizione delle aree interessate dall'intervento,<br />

al<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione <strong>ed</strong> al<strong>la</strong> commercializzazione delle stesse. Le acquisizioni delle aree po<strong>tra</strong>nno avvenire consensualmente<br />

o <strong>tra</strong>mite ricorso alle proc<strong>ed</strong>ure di esproprio da parte del comune....".<br />

Il Puc dovrebbe dettare precetti che indirizzino l’acquisizione consensuale, eventualmente anche<br />

at<strong>tra</strong>verso cooptazione nel<strong>la</strong> società del<strong>la</strong> proprietà immobiliare privata, <strong>ed</strong> at<strong>tra</strong>verso l'associazione di<br />

ulteriori soggetti privati in grado di contribuire a diramare <strong>la</strong> complessità, per capacità progettuale, e-<br />

conomico finanziaria, gestionale, come suggerito dal<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re del Ministero dei Lavori Pubblici 11<br />

Dicembre 2000, n. 622/segr., Direzione generale delle Aree urbane e dell'<strong>ed</strong>ilizia residenziale.<br />

D.6 L’<strong>ed</strong>ilizia sociale<br />

At<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> L.R n. 19 del 28 Dicembre 2009, e <strong>la</strong> Lr 5 Gennaio 2011, n. 5, si sono sollecitate le<br />

Amminis<strong>tra</strong>zioni comunale a definire politiche urbane volte a soddisfare il bisogno di “alloggi sociali”,<br />

promossi <strong>ed</strong> eseguiti da promotori privati.<br />

La superficie <strong>ed</strong>ificabile ad uso funzionale destinata ad <strong>ed</strong>ilizia abitativa sociale sarà c<strong>la</strong>ssificata come<br />

sottoc<strong>la</strong>sse del<strong>la</strong> zona normativa elementare ad uso funzionale specifico. L’<strong>ed</strong>ificabilità assentita al<br />

comparto andrà utilizzata sia per <strong>la</strong> produzione di <strong>ed</strong>ilizia abitativa ordinaria, che per <strong>la</strong> produzione di<br />

alloggi sociali. Nei comparti di iniziativa di promotore privato, <strong>la</strong> responsabilità dell’esecuzione degli<br />

interventi <strong>ed</strong>ilizi va attribuita al promotore di intervento.<br />

Qualora acquisita al patrimonio comunale at<strong>tra</strong>verso cessione gratuita e consensuale, sul<strong>la</strong> stessa il<br />

comune potrà applicare quote aggiuntive di <strong>ed</strong>ificazione, contenute nell’indice massimo di <strong>ed</strong>ificazione<br />

attribuito al comparto at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> NTA del PUC.<br />

D.7 Gli spazi pubblici calibrati da standard obbligatorio<br />

In conseguenza del<strong>la</strong> carente dotazione di spazi pubblici e di beni sociali, ruolo significativo assolve<br />

<strong>tra</strong> le finalità dichiarate da perseguire at<strong>tra</strong>verso il PUC <strong>la</strong> congrua dotazione di spazi ad uso di attività<br />

e corre<strong>la</strong>te attrezzature pubbliche, o di interesse pubblico, ovvero destinate a promuovere servizi.<br />

40


Va ricordato che lo standard unitario ad abitante di cui al d.m. 2 Aprile 1968 n. 1444 specifica il<br />

“minimo inderogabile”, e note sentenze hanno sancito che non risulta sindacabile dal giudice amminis<strong>tra</strong>tivo<br />

il sovradimensionamento degli standard urbanistici operato dal comune (1-2).<br />

Nell’attuazione diretta delle previsioni ins<strong>ed</strong>iative residenziali concernenti zone di <strong>tra</strong>sformazione<br />

<strong>urbanistica</strong>, le opere di urbanizzazione e gli spazi di cui agli standard urbanistici ( mq. 18 per abitante<br />

minimo) conseguenti al bisogno generato dall'intervento, sono da definire in s<strong>ed</strong>e di ri<strong>la</strong>scio di titolo<br />

abilitante, corre<strong>la</strong>ndosi lo stesso a convenzione.<br />

Le aree conseguenti configurano zone normative, perime<strong>tra</strong>te nel<strong>la</strong> rappresentazione cartografica<br />

ad efficacia normativa del PUC, dovendosi confermare nel titolo abilitante convenzionato.<br />

Nell’attuazione differita di zone di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> perseguita at<strong>tra</strong>verso r<strong>ed</strong>azione di<br />

PUA (piano urbanistico attuativo), le opere di urbanizzazione e gli spazi di cui agli standard urbanistici<br />

conseguenti al bisogno generato dall'intervento sono da definire in s<strong>ed</strong>e di approvazione del piano urbanistico<br />

attuativo del PUC, con localizzazione nel perimetro del<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile.<br />

Le aree conseguenti non saranno quindi localizzate nel<strong>la</strong> rappresentazione cartografica del Puc, dovendosi<br />

localizzare nel piano urbanistico attuativo. Saranno tuttavia computate nel<strong>la</strong> verifica di conformità<br />

al dimensionamento delle previsioni urbanistiche enunciate con il PUC.<br />

Nell’attuazione differita di zone di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>, le opere di urbanizzazione e gli spazi<br />

di cui agli standard urbanistici conseguenti a fabbisogno di spazi per attrezzature di interesse generale<br />

configurano zone normative, perime<strong>tra</strong>te nel<strong>la</strong> rappresentazione cartografica ad efficacia precettiva del<br />

PUC come z.n del tipo F, conformi a disciplina di comparto.<br />

Le zone normative saranno da confermare nel<strong>la</strong> loro consistenza nel piano urbanistico attuativo.<br />

Le regole dettate at<strong>tra</strong>verso le Norme di Attuazione possono rendere ammissibile <strong>la</strong> riformu<strong>la</strong>zione<br />

dei perimetri nel<strong>la</strong> specificazione del PUA, che non costituirà variante del PUC.<br />

La modificazione del<strong>la</strong> tipologia di attrezzatura di interesse generale in s<strong>ed</strong>e attuativa non configura<br />

variante al PUC, in applicazione dell’art. 9, comma 5, del Dpr 327/2001.<br />

L'attuazione <strong>urbanistica</strong> del PUA di iniziativa comunale potrà avvenire at<strong>tra</strong>verso espropriazione<br />

dell’intera unità di suolo perime<strong>tra</strong>ta, destinata al complesso ins<strong>ed</strong>iativo (D.L. 8 Giugno 2001, n. 327,<br />

“Testo unico delle disposizioni legis<strong>la</strong>tive e rego<strong>la</strong>mentari im materia di espropriazione per pubblica utilità”).<br />

41


L'attuazione <strong>urbanistica</strong> del PUA r<strong>ed</strong>atto per iniziativa di promotore privato si perseguirà at<strong>tra</strong>verso<br />

cessione consensuale e non onerosa dal promotore privato al comune :<br />

- delle aree destinate ad urbanizzazione primaria, secondaria, e all’<strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica;<br />

- delle opere di urbanizzazione primaria realizzate dal promotore, e delle opere di urbanizzazione<br />

secondaria dettagliate nel<strong>la</strong> convenzione (LR 22 Dicembre 2004, n. 16, art. 34, comma 2).<br />

Nel perimetro di comparti e ambiti localizzati in area di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> configurante<br />

zona per nuove urbanizzazioni plurifunzionali o specialistiche, e nel perimetro di comparti di <strong>tra</strong>sformazione<br />

<strong>urbanistica</strong> perseguita at<strong>tra</strong>verso riqualificazione localizzati nel<strong>la</strong> zona normativa concernente<br />

l’ins<strong>ed</strong>iamento recente, nell'ambito di superfici perime<strong>tra</strong>te conformanti zone elementari del tipo F<br />

sono da localizzare gli spazi destinati a standard di interesse generale, volti a soddisfare il bisogno di<br />

programma.<br />

L'attuazione <strong>urbanistica</strong> potrà avvenire at<strong>tra</strong>verso cessione compensativa consensuale e non onerosa<br />

dal privato al comune, nell’attuazione diretta in s<strong>ed</strong>e di ri<strong>la</strong>scio di titolo abilitante corre<strong>la</strong>ndosi lo<br />

stesso a convenzione; e nell’attuazione differita in s<strong>ed</strong>e di approvazione del piano urbanistico attuativo<br />

del PUC, corre<strong>la</strong>to a convenzione.<br />

Nelle zone normative concernenti l’ins<strong>ed</strong>iamento recente, <strong>ed</strong>ificate o parzialmente <strong>ed</strong>ificate, qualificanti<br />

<strong>la</strong> zona territoriale omogenea del tipo B come verrà definita nel PUC, andranno individuate e perime<strong>tra</strong>te<br />

zone normative del tipo G o F destinate a standard urbanistici volte a soddisfare il “fabbisogno<br />

pregresso di spazi pubblici” espresso dall'insieme delle zone di recente <strong>ed</strong>ificazione carenti di dotazioni,<br />

che risultano pertanto corre<strong>la</strong>te a zone normative di completamento o di ristrutturazione <strong>urbanistica</strong><br />

dell’<strong>ed</strong>ificazione recente. Qualora non perime<strong>tra</strong>le negli e<strong>la</strong>borati cartografici ad efficacia precettiva<br />

del PUC, <strong>la</strong> specificazione delle suddette zone e dei loro perimetri potrà definirsi altresì nel<strong>la</strong><br />

strumentazione <strong>ed</strong>ilizia <strong>ed</strong> <strong>urbanistica</strong> convenzionata attuativa del PUC, operando nel perimetro del<strong>la</strong><br />

specifica zona normativa sottoc<strong>la</strong>sse del<strong>la</strong> z.t.o del tipo B. L'attuazione <strong>urbanistica</strong> potrà avvenire at<strong>tra</strong>verso<br />

cessione compensativa consensuale e non onerosa dal privato al comune, nell’attuazione diretta<br />

in s<strong>ed</strong>e di ri<strong>la</strong>scio di titolo abilitante corre<strong>la</strong>ndosi lo stesso a convenzione; e nell’attuazione differita<br />

in<strong>tra</strong>presa da promotore privato in s<strong>ed</strong>e di approvazione del<strong>la</strong> strumentazione <strong>ed</strong>ilizia <strong>ed</strong> <strong>urbanistica</strong><br />

convenzionata attuativa del PUC. Po<strong>tra</strong>nno essere realizzate da privati promotori at<strong>tra</strong>verso stipu<strong>la</strong> di<br />

convenzione, a propria cura e spese, le attrezzature previste pubbliche o di interesse pubblico, di ruolo<br />

generale o locale, conformanti opere di urbanizzazione secondaria<br />

42


D.8 Partenariato<br />

Ruolo significativo verrà attribuito nel PUC al coordinamentro <strong>tra</strong> <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione pubblica e<br />

l’efficienza <strong>ed</strong> efficacia dell’intervento privato per l’attuazione.<br />

In applicazione del<strong>la</strong> Sentenza del<strong>la</strong> Corte Costituzionale del 20 Maggio 1999, n. 179, nel PUC<br />

quale scelta programmatica si assumerà che “gli obiettivi di interesse generale, di dotare il territorio di<br />

attrezzature e sevizi, sono realizzabili anche at<strong>tra</strong>verso l’iniziativa economica privata, convenzionata<br />

con il comune”. Si assumeranno pertanto realizzabili a cura e spese di promotore privato, che agisca<br />

in regime di economia di mercato convenzionando con il comune le modalità d’azione, le attrezzature<br />

configuranti :<br />

a) opere di urbanizzazione secondaria realizzabili ad iniziativa privata o promiscua pubblico - privata,<br />

interpreti delle destinazioni di uso del suolo enunciate nel PUC generanti vincoli per spazi pubblici<br />

o di uso pubblico anche di contenuto specifico, integrati con gli ins<strong>ed</strong>iamenti residenziali;<br />

b) opere di urbanizzazione secondaria di interesse generale.<br />

Le attrezzature sco<strong>la</strong>stiche concernenti <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> dell’obbligo saranno necessariamente da programmare<br />

e realizzare per iniziativa esclusivamente pubblica.<br />

La Convenzione concernente <strong>la</strong> realizzazione di specifica attrezzatura dovrà definire le modalità:<br />

a) di produzione, eventuale cessione o locazione al comune del<strong>la</strong> specifica attrezzatura, allorquando<br />

realizzata; b) di controllo delle modalità di realizzazione svolto dal comune; c) di eventuale accordo<br />

qualora per <strong>la</strong> realizzazione dell’attrezzatura si ricorra al<strong>la</strong> “finanza di progetto”; d) di gestione e di<br />

manutenzione. Nel<strong>la</strong> Convenzione andranno specificate le garanzie finanziarie a favore del comune<br />

che assicurino da inadempienze con<strong>tra</strong>ttuali; nonchè le limitazioni all’esercizio dell’attrezzatura che assicurino<br />

<strong>la</strong> fruizione pubblica.<br />

Laddove il PUC sancirà obbligo di attuazione differita in conformità a piano urbanistico attuativo,<br />

è demandata al PUA <strong>la</strong> verifica del<strong>la</strong> definizione delle specifiche attrezzature già enunciata nel PUC.<br />

L’<strong>ed</strong>ificabilità conseguente al<strong>la</strong> realizzazione di attrezzature secondarie di interesse collettivo volte<br />

a produrre servizi per il consumo finale privato sarà “aggiuntiva” a quanto rego<strong>la</strong>mentato at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong><br />

disciplina zonale. La consistenza dimensionale delle attrezzature non verrà definita dal PUC, anche in<br />

conseguenza dell’inefficacia del<strong>la</strong> eventuale specificazione.<br />

43


E. PER UNA TEORICA DEL COMPARTO : LA MODALITA’ DI SPECIFICAZIONE<br />

DI COMPARTI ASSUNTA NELLO STUDIO DELLA PROPOSTA DI PUC REDATTA<br />

PER IL COMUNE DI CAPACCIO PAESTUM, 2010. ESEMPIO : LA LAURA<br />

Per una esauriente illus<strong>tra</strong>zione delle proposizioni progettuali concernenti i molteplici comparti con differenziati usi prevalenti<br />

si rimanda al<strong>la</strong> bozza di volume “2012, Capaccio Paestum: La proposta di piano urbanistico comunale”, consultabile<br />

sul sito www.fforteprof.net, e scaricabile at<strong>tra</strong>verso download<br />

E.1 L’ assetto fisico morfologico mirato a configurare paesaggio urbano<br />

E.1.A Stadio Primo: occorre una definizione tipo morfologica di ruolo s<strong>tra</strong>tegico<br />

44


Il ruolo che assolve l’ipotesi di struttura del<strong>la</strong> città futura (e<strong>la</strong>borazione grafica al tavolo da disegno)<br />

Si esplicita at<strong>tra</strong>verso l’approfondimento di “Alternative<br />

45


46<br />

ALTERNATIVE<br />

immagine 2.1, <strong>la</strong> Laura,<br />

ipotesi di artico<strong>la</strong>zione<br />

morfologica; da e<strong>la</strong>borato<br />

in sca<strong>la</strong> 1/2000 conforme<br />

al<strong>la</strong> rappresentazione proposta<br />

nel<strong>la</strong> R.P.


Il ruolo che assolve l’ipotesi di struttura del<strong>la</strong> città futura<br />

(e<strong>la</strong>borazione grafica informatica, con corre<strong>la</strong>ta misurazione)<br />

E.1.B Stadio Secondo: occorre una definizione tipo morfologica<br />

di ruolo s<strong>tra</strong>tegico.<br />

immagine 2.2, <strong>la</strong> Laura,<br />

ipotesi di artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> nuova viabilità, e di perimetri zonali;<br />

da e<strong>la</strong>borato in sca<strong>la</strong> 1/5000<br />

S<strong>tra</strong>tegia morfologica e funzionale al<strong>la</strong> Laura<br />

47


S<strong>tra</strong>tegia morfologica e funzionale al<strong>la</strong> Laura<br />

immagine 2.3, <strong>la</strong> Laura, ipotesi di artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong><br />

nuova viabilità, dei perimetri dei comparti di <strong>tra</strong>sformazione,<br />

del<strong>la</strong> loro consistenza in mt. Quadrati; da e<strong>la</strong>borato<br />

in sca<strong>la</strong> 1/5000<br />

48


E.1.2 LA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLE “DETERMINANTI<br />

STRUTTURALI”, E LA DISCIPLINA DI USO DEL SUOLO PROPOSTA ATTRAVERSO<br />

LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE :<br />

Gli e<strong>la</strong>borati del tipo P.3.a<br />

- P.3.A , 1-15, Zonazione <strong>urbanistica</strong> di contenuto<br />

<strong>strutturale</strong> concernente l’intero territorio<br />

comunale,<br />

rappresentazione su base topografica in sca<strong>la</strong><br />

1:5.000 dell’infrastrutturazione, delle z.t.o, delle<br />

z.t.o del tipo A-B, e dei perimetri di comparto<br />

o ambito di attuazione coordinata.<br />

ELABORATI:<br />

P.3.A.1: Fiume Sele – Hera Argiva<br />

P.3.A.2: Ponte Barizzo<br />

P.3.A.3: Rio La Lama<br />

P.3.A.4: Scigliati – Vuccolo di Maiorano<br />

P.3.A.5: Gromo<strong>la</strong> - Sabatel<strong>la</strong><br />

P.3.A.6: Foce Sele - Varo<strong>la</strong>to<br />

P.3.A.7: <strong>la</strong> Laura<br />

P.3.A.8: Scalo – Borgonuovo - Cafasso<br />

P.3.A.9: Pie<strong>tra</strong>le – Capaccio Vecchio<br />

P.3.A.10: Case Gorga – Montagna del Conte<br />

P.3.A.11: Capaccio Capoluogo<br />

P.3.A.12: Spinazzo – Vecchia Cilentana<br />

P.3.A.13: Paestum - Licinel<strong>la</strong><br />

P.3.A.14: Licinel<strong>la</strong> – Via Linora<br />

P.3.A.15: Varco Cilentano - Tempa di Lepre<br />

49


E.1.2 ELABORATO P.3.A,<br />

contenuti strutturali<br />

Originali nel<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> 1/5.000, allegati del<br />

PUC: <strong>la</strong> LAURA<br />

es<strong>tra</strong>tto dal foglio 7<br />

Si rappresenta su cartografia nel<strong>la</strong> sca<strong>la</strong><br />

1/5000. Si rappresenta nell’e<strong>la</strong>borato l’uso<br />

agricolo del suolo, c<strong>la</strong>ssificato come zona<br />

normativa del tipo E.1; i beni di interesse<br />

storico architettonico, configuranti zona<br />

normativa del tipo A.2; l’esistente ins<strong>ed</strong>iamento<br />

caratterizzante <strong>la</strong> zona normativa del<br />

tipo B.1-B.2-B.3-B.4; l’infrastrutturazione di<br />

impianto di nuova costituzione; le zone territoriali<br />

omogenee di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>,<br />

c<strong>la</strong>ssificate del tipo Cd – Dd – Fd –<br />

Hd.<br />

Nel<strong>la</strong> zona omogenea del tipo Cd, il<br />

primo p<strong>ed</strong>ice indica <strong>la</strong> modalità prevalente<br />

di uso; il secondo p<strong>ed</strong>ice <strong>la</strong> posizione cui si<br />

corre<strong>la</strong> l’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria ammissibile,<br />

Jt ( posizione cen<strong>tra</strong>le=mqsus/mqst 0.20;<br />

posizione semicen<strong>tra</strong>le =mqsus/mqst 0.16;<br />

posizione periferica =mqsus/mqst 0.12).<br />

La legenda, che si riporta, rende comprensibile<br />

l’e<strong>la</strong>borato.<br />

Nel<strong>la</strong> zona omogenea del tipo Fd il p<strong>ed</strong>ice indica <strong>la</strong> posizione cui si corre<strong>la</strong> l’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria<br />

ammissibile: Jt(posizionecen<strong>tra</strong>le=mqsus/mqst 0.20; posizione semicen<strong>tra</strong>le=mqsus/mqst 0.16;<br />

posizione periferica =mqsus/mqst 0.12).<br />

50


E<strong>la</strong>borato P.3.A, sca<strong>la</strong> 1/5000, LEGENDA, parte prima<br />

51


E<strong>la</strong>borato P.3.A, sca<strong>la</strong> 1/5000, LEGENDA, parte seconda<br />

52


53<br />

E.1.3 ELABORATO P.4<br />

determinanti operative<br />

RAPPRESENTAZIONE<br />

SU CARTOGRAFIA<br />

NUMERICA<br />

es<strong>tra</strong>tto da foglio 3-4-5<br />

- P.4, 1-n, Zonazione <strong>urbanistica</strong><br />

degli usi urbani del<br />

suolo<br />

rappresentazione in sca<strong>la</strong> 1:2.000<br />

delle zone territoriali omogenee disaggregate<br />

in zone normative elementari,<br />

di perimetri di comparto e<br />

di ambito.


54<br />

E<strong>la</strong>borato P.4,<br />

sca<strong>la</strong> 1/2000,<br />

LEGENDA,<br />

parte prima


55<br />

E<strong>la</strong>borato P.4,<br />

sca<strong>la</strong> 1/2000,<br />

LEGENDA,<br />

parte seconda


E.1.4 ELABORATI P.6, contenuti programmatico-attuativi<br />

Si rappresentano su cartografia numerica nel<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> 1/2000, <strong>ed</strong> 1/1000, indicazioni funzionali, e tipo<br />

morfologiche, volte ad indirizzare l’attuazione delle previsioni urbanistiche con l’obiettivo di qualificare<br />

l’architettura del<strong>la</strong> città, nei suoi valori ambientali, simbolici, e prestazionali.<br />

Nell’e<strong>la</strong>borato zonale si dettagliano gli spazi pubblici calibrati da standard integrati con gli usi funzionali<br />

e rien<strong>tra</strong>nti nel<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile., obbligatori.<br />

E.1.5 ESEMPLIFICAZIONE : I COMPARTI, P6. 7-10, LA PIANURA COSTIERA<br />

: L’INNOVAZIONE ALLA LAURA<br />

P.6.7.1: VIA FRANCESCO GREGORIO NORD, COMPARTI DEL TIPO Hd,<br />

N. 50-52-53-54-6<br />

Architettura del<strong>la</strong> Città al<strong>la</strong> Laura<br />

56


LA PIANURA COSTIERA : L’INNOVAZIONE<br />

P.6.7 LA PIANURA COSTIERA: L’INNOVAZIONE ALLA LAURA<br />

P.6.7.1: Via Francesco Gregorio nord, comparti del tipo Hd, n. 50-52-53-54-6<br />

57


Indicazioni morfologiche<br />

58


Viabilità di impianto<br />

59


connotati dimensionali<br />

60


connotati dimensionali<br />

61


connotati dimensionali<br />

Architettura del<strong>la</strong> città<br />

62


E.2 VALUTAZIONI DI EQUITÀ ED EFFICIENZA , DEDOTTE DALLA PROPOSTA<br />

DI PUC REDATTA PER IL COMUNE DI CAPACCIO PAESTUM (SA)<br />

La proposta di Puc è illus<strong>tra</strong>ta nel<strong>la</strong> bozza di volume “ 2012 – Capaccio Paestum: La proposta<br />

di piano urbanistico comunale”, consultabile e scaricabile dal sito www.fforteprof.net.<br />

Nel testo si espone <strong>la</strong> teorica del comparto, come percepita dal progettista, e <strong>la</strong> conseguente applicazione<br />

progettuale, mirata altresì a promuovere l’ “architettura del<strong>la</strong> città”.<br />

E’ noto che <strong>la</strong> proposta di Puc è stata <strong>tra</strong>volta dal disfacimento dell’amminis<strong>tra</strong>zione comunale. La<br />

proposta di piano suscita pertanto interesse esclusivamente scientifico operativo, risultando ispirata totalmente<br />

al regime immobiliare perequativo, suggerendo valutazioni difformi, o di totale rigetto, o di<br />

condivisione. Nel testo citato le si riporta.<br />

Nel definire <strong>la</strong> disciplina <strong>urbanistica</strong>, si sono enunciate valutazioni concernenti gli indicatori di controllo<br />

dell’<strong>ed</strong>ificabilità resa ammissibile , come si espone at<strong>tra</strong>verso le seguenti tabelle. Va evidenziata <strong>la</strong><br />

assoluta disattenzione degli utenti sugli esiti del<strong>la</strong> valutazione, comprensibile, ma ingiustificabile.<br />

E.2.1 COMPARTI Cd.1 E ZONE B1-B2, COMPARAZIONE<br />

I suoli acquisiti al patrimonio comunale per <strong>la</strong> produzione degli spazi di socializzazione componenti <strong>la</strong> città pubblica.<br />

Caso tipo : 10.000 mqst (1 ha)<br />

Comparto Zona B<br />

St=10.000mqst Cd1.1 cen<strong>tra</strong>le Cd1.2 semicen<strong>tra</strong>le<br />

Cd1.3 periferico<br />

B1 cen<strong>tra</strong>le<br />

o semicent<br />

B2 cen<strong>tra</strong>le o<br />

semicent<br />

B1/B2 periferico<br />

Jt privato 0.20 0.16 0.12<br />

Jt totale*<br />

0,34 0,28 0,14 0,09 0,07 0,05<br />

(mqsus/mqst)<br />

Jt priv. netta + incent. 0.26 0.20 0.14<br />

Sus totale 3.400 2.800 1.400<br />

Sus privata netta<br />

2600 2000 1400<br />

+incent.<br />

Sus privata netta(mqsus)<br />

2.000 1..600 1.200 900 700 500<br />

Sus Priv. Abitat.<br />

1.400 1.120 1.200<br />

(0.70Jtpriv )**<br />

Sus. Pub. ERP** 800 800<br />

Sus Resid. Totale Priv<br />

+ Pubblico<br />

1.400+1.400 1.120+800 1200+200<br />

63


N° min ab/ha<br />

(30mqsus/ab)<br />

Sus terziaria<br />

priv.(0.30Jtp)<br />

93 64 46 30 23 17<br />

600 400<br />

Standard resid. min<br />

(mqst) 28 x Ab,ti)<br />

Standard terz. min<br />

(mqst) 0.8 x Sus terz.<br />

Tot St Standard<br />

(mqst)<br />

Sup Edif. C<strong>ed</strong>uta per<br />

ERP, standard<br />

Superficie non <strong>ed</strong>ificabile<br />

Sne c<strong>ed</strong>uta al<br />

Comune<br />

(mqst)<br />

Ft o viabilità ***<br />

(mqst)<br />

Tot Standard + Sne<br />

compreso Ft (mqst)<br />

%St c<strong>ed</strong>uta<br />

compreso Ft<br />

2.604 (28mq/ab) 1.792<br />

(28mq/ab)<br />

480 (0.8mqxSus) 320<br />

(0.8mqxSus)<br />

1.288<br />

(28mq/ab)<br />

1.680<br />

[(2x28)/ab]<br />

1.288<br />

[(2x28)/ab]<br />

952<br />

[(2x28)/ab]<br />

- - -<br />

3.084 2.112 1.288 1.680 1.288 952<br />

400 400<br />

3.400<br />

(34%St di cui<br />

20% si stima per<br />

viabilità)<br />

3.400<br />

(34%St di cui<br />

20% si stima per<br />

viabilità)<br />

3.400<br />

(34%St di cui<br />

20% si stima<br />

per viabilità)<br />

- - -<br />

1.400<br />

(14% St)<br />

1.400<br />

(16% St)<br />

1.400<br />

(16% St)<br />

6.884<br />

5.912<br />

4.688<br />

3.080 (33%St) 2.688 2.352 (26%St)<br />

(69%St) (59%St) (47%St)<br />

(29%St)<br />

68.80%St 59.12%St 46.80%St 36.80%St 32.80%St 29.50%St<br />

* l’incremento di <strong>ed</strong>ificabilità per i comparti del tipo Cd1.1 (cen<strong>tra</strong>li), Cd1.2 (semicen<strong>tra</strong>li) e Cd1.3 (periferici) si distingue<br />

in due componenti: <strong>la</strong> prima corre<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> produzione di alloggi sociali da parte dell’operatore privato per circa metà<br />

dell’<strong>ed</strong>ificabilità residenziale assentita (+0,03 mqsus/mqst per Cd1.1 e +0,02mqsus/mqst per Cd1.2 e Cd1.3), <strong>la</strong><br />

seconda corre<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> cessione al comune di quota parte del<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile, Se, per realizzare residenze sociali a<br />

tito<strong>la</strong>rità comunale (+0,03 mqsus/mqst per Cd1.1 e +0,02mqsus/mqst per Cd1.2, sono esclusi i Comparti Cd1.3).<br />

** nei comparti di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> si è considerata <strong>la</strong> r<strong>ed</strong>istribuzione del<strong>la</strong> superficie utile di so<strong>la</strong>io assentita<br />

secondo l’uso prevalente residenziale (min 70%) e l’uso complementare terziario (max 30%), mentre per le zone B si è<br />

considerato l’esclusivo uso residenziale.<br />

*** <strong>la</strong> superficie denominata Ft corrisponde al<strong>la</strong> viabilità di impianto nel caso dei comparti di <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>,<br />

necessaria per servire l’area di <strong>tra</strong>sformazione non ancora urbanizzata, con incidenza stimata circa il 20% del<strong>la</strong> superficie<br />

territoriale; viceversa nel caso delle zone B <strong>la</strong> superficie Ft corrisponde al<strong>la</strong> viabilità di interesse locale dell’area<br />

oggetto di intervento di completamento, con incidenza stimata circa il 15% del<strong>la</strong> superficie territoriale.<br />

64


D<strong>ed</strong>ucendo informazioni dal<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> si sono evidenziati i seguenti misuratori :<br />

PRIMI INDICATORI<br />

mqSt c<strong>ed</strong>uti per<br />

mqsus<br />

ammissibile<br />

Prezzo presunto<br />

mqsus nel merc.<br />

Incidenza suolo urbanizzato<br />

su Vmqsus,<br />

euromq,15%, di cui<br />

Prezzo presunto di<br />

suolo mqst<br />

6.884/2.600=<br />

mqst 2.64<br />

5.912/2000=<br />

2.95<br />

4.688/1400=<br />

3.34<br />

3.080/900=<br />

3.42<br />

2.688/700=<br />

3.84<br />

2.352/500=<br />

mqst 4.70<br />

E 2.000 E 1700 E 1.400 E 1.500 E 1.500 E 1500<br />

E. 300 mqsus 250 200 225 225 225<br />

100 70 40 40 30 25<br />

Urbanizzazioni 200 180 160 185 195 200<br />

Costo ordinario di<br />

1.200 1.200 1.000 1.000 1.000 1.000<br />

produzione di mqsus<br />

Valore in euro suolo<br />

c<strong>ed</strong>uto per mqsus<br />

300/2.64=<br />

E 113.63<br />

250/2.95=<br />

84.74<br />

200/3.34=<br />

59.88<br />

225/3.42=<br />

65.78<br />

225/3.84=<br />

58.59<br />

225/4.70=<br />

47.87<br />

SECONDI<br />

INDICATORI<br />

Rientro finanziario E. 500 E. 250 E. 200 E. 275 E. 275 E. 275<br />

di mqsus<br />

Di cui<br />

Al promotore: profitto=50%<br />

E 250 125 100 135 135 135<br />

Fiscalità generale E 250 125 100 135 135 135<br />

Misuratore: valore<br />

suolo c<strong>ed</strong>uto, su profitti<br />

%<br />

113.63/250=<br />

0.45<br />

84.74/125=<br />

0.67<br />

59.88/100=<br />

0.59<br />

65.78/135=<br />

0.48<br />

58.59/135=<br />

0.43<br />

47.87/135.00=<br />

0.35<br />

D<strong>ed</strong>otte dagli Indicatori, conseguono le valutazioni che si espongono.<br />

E.2.2 Valutazioni concernenti l’equità<br />

E.2.2.A Valore suolo c<strong>ed</strong>uto verso prezzo di mercato del suolo: Si riscon<strong>tra</strong> bi<strong>la</strong>nciamento dei valori finanziari<br />

in euro che <strong>la</strong> disciplina <strong>urbanistica</strong> riconosce ai cespiti immobiliari, comportanti cessione gratuita<br />

e consensuale al patrimonio comunale, nelle differenziate parti del<strong>la</strong> struttura <strong>urbanistica</strong>, con il loro<br />

presunto prezzo nel mercato immobiliare locale.<br />

65


Prezzo presunto in<br />

Euro di mq di suolo<br />

Valore Euro suolo c<strong>ed</strong>uto<br />

100 70 40 40 30 25<br />

113.63 84.74 59.88 65.78 58.59 47.87<br />

Il suolo c<strong>ed</strong>uto consensualmente e volontariamente, per effetto del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione sancita at<strong>tra</strong>verso<br />

<strong>la</strong> proposta di Puc, viene compensato a prezzi equi, con riferimento al loro valore presunto<br />

di mercato. Il leggero scostamento <strong>tra</strong> presunto valore di mercato e valore riconosciuto si motiva con<br />

riferimento all’impegno da riporre nel proc<strong>ed</strong>imento amminis<strong>tra</strong>tivo at<strong>tra</strong>verso cui si rende operativa<br />

<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong>.<br />

E.2.2.B Consistenza del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità verso consistenza dei suoli c<strong>ed</strong>uti :<br />

Diminuendo <strong>la</strong> consistenza del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità resa ammissibile, si riduce <strong>la</strong> consistenza dei suoli c<strong>ed</strong>uti,<br />

e quindi del valore finanziario degli stessi.<br />

Jt priv. netta + incent. 0.26 0.20 0.14 0.09 0.07 0.05<br />

%St c<strong>ed</strong>uta<br />

68.80%St 59.12%St 46.80%St 36.80%St 32.80%St 29.50%St<br />

compreso Ft<br />

E.2.2.C Benefici privati e pubblici<br />

Vantaggio pubblico conseguente da profitto privato : Il profitto conseguente da azione di promotore dà luogo a<br />

vantaggi pubblici rappresentati dal<strong>la</strong> fiscalità generale, dall’incremento del valore del patrimonio pubblico,<br />

dall’occupazione temporanea nel tempo di produzione dei manufatti, dall’occupazione permanente<br />

resa possibile dall’attivit. Il vantaggio privato è ravvisato dall’utile netto di impresa, definito profitto. A-<br />

liquota del profitto viene c<strong>ed</strong>uta al patrimonio comunale nel<strong>la</strong> forma di cessione gratuita e consensuale<br />

di cespiti immobiliari.<br />

Misuratore: valore<br />

suolo c<strong>ed</strong>uto, su profitti<br />

%<br />

113.63/250=<br />

0.45<br />

84.74/125=<br />

0.67<br />

59.88/100=<br />

0.59<br />

65.78/135=<br />

0.48<br />

58.59/135=<br />

0.43<br />

47.87/135.00=<br />

0.35<br />

E.2.3 Valutazioni concernenti l’efficienza<br />

Si vuole dimos<strong>tra</strong>re <strong>la</strong> razionalità del<strong>la</strong> invarianza delle consistenze di superficie non <strong>ed</strong>ificabile c<strong>ed</strong>uta<br />

al patrimonio comunale, pur nel variare del<strong>la</strong> consistenza di <strong>ed</strong>ificabilità del suolo, <strong>tra</strong> i comparti<br />

66


del tipo Cd.1 in rapporto al<strong>la</strong> posizione. L’<strong>ed</strong>ificabilità Jt è assunta, non variabile. Lo standard è assunto,<br />

non variabile. La Ft, superfici per <strong>tra</strong>tte di viabilità, è assunta, non variabile. La Se del comparto<br />

Cd.1.1, cen<strong>tra</strong>le va assunta come non variabile. Può variare <strong>la</strong> consistenza di Superficie non <strong>ed</strong>ificabile<br />

c<strong>ed</strong>uta al patrimonio comunale.<br />

Qualora nei comparti del tipo Cd1.2 e del tipo Cd1.3 venisse ridotta questa St di Sne, con convergenza<br />

sul parametro misuratore 2.64 di cui al comparto Cd1.1, , conseguirebbe quanto segue:<br />

E.2.3.1 La Sne del Cd1.2 potrebbe scendere da 3.400 a 2700, con Tot. standard + Sne=5.200. Il parametro<br />

misuratore si riduce da 2.95 a 2.60. Il valore in euro del mq di suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus ammissibile<br />

salirebbe ad euro 96.15. Qualora <strong>la</strong> Sne del Cd1.2 scendesse da 2.700 a mq 2000, con Tot<br />

standard + Sne = mq 4.500, il parametro misuratore si ridurrebbe da 2.60 a 2.25. Il valore in euro del<br />

mq di suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus ammissibile salirebbe ad euro 111.11, approssimandosi nettamente al<br />

valore di euro 113.63 che si riscon<strong>tra</strong> con riferimento al comparto Cd.1.1. La Sne del Cd1.3 dovrebbe<br />

scendere da 3.400 a 1.500. Invariata è <strong>la</strong> St per standard = mq. 1.300. Il Tot. standard + Sne=2.800.<br />

Il parametro misuratore si riduce da 3.34 a 2.00 (2.800/1400=2,00).<br />

Il valore in euro del mq di suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus salirebbe ad euro 100.00 (200/2.00=100.00), approssimandosi<br />

nettamente al valore di euro 113.63 che si riscon<strong>tra</strong> con riferimento al comparto<br />

Cd.1.1.<br />

E.2.3.2 Tuttavia <strong>la</strong> possibile variazione del<strong>la</strong> Sne da c<strong>ed</strong>ere al patrimonio comunale va valutata rapportando<br />

il valore in euro del suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus con il prezzo presunto del mq di suolo nelle differenziate<br />

posizioni. Nei comparti del tipo Cd1.1, il misuratore acquisisce intensità di 1.13; nei comparti<br />

del tipo Cd1.2, il misuratore acquisisce intensità di 1.12, con prezzo presunto del suolo pari ad euro<br />

75.00; nei comparti del tipo Cd1.3, il misuratore acquisisce intensità di 1.19, con prezzo presunto del<br />

suolo pari ad euro 50.00. Nel<strong>la</strong> zona omogenea del tipo B1 cen<strong>tra</strong>le o semicen<strong>tra</strong>le, il misuratore acquisisce<br />

intensità di 1.31, con prezzo presunto del suolo pari ad euro 50.00; nel<strong>la</strong> zona omogenea del<br />

tipo B2 cen<strong>tra</strong>le o semicen<strong>tra</strong>le, il misuratore acquisisce intensità di 1.20, con prezzo presunto del suolo<br />

pari ad euro 40.00; nel<strong>la</strong> zona omogenea del tipo B1/B2 cen<strong>tra</strong>le o semicen<strong>tra</strong>le, il misuratore acquisisce<br />

intensità di 1.27, con prezzo presunto del suolo pari ad euro 25.00.<br />

67


La convergenza che si riscon<strong>tra</strong>, nei rapporti <strong>tra</strong> valore in euro del suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus con il<br />

costo presunto del mq di suolo nelle differenziate posizioni, testimonia <strong>la</strong> validità del<strong>la</strong> invarianza del<strong>la</strong><br />

Sne, superficie non <strong>ed</strong>ificabile, assunta nelle NTA e proposta nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong>.<br />

Peraltro il ridursi del<strong>la</strong> consistenza di Superficie non <strong>ed</strong>ificabile c<strong>ed</strong>uta gratuitamente e consensualmente<br />

al patrimonio comunale, avendo quali invarianti i fabbisogni – obiettivo di spazi per attrezzatura<br />

di città e spazi pubblici calibrati da standard integranti l’uso abitativo, con<strong>tra</strong>sterebbe con il contenimento<br />

del consumo di suolo, dovendosi prev<strong>ed</strong>ere usi monovalenti aggiuntivi a Sne sita nei comparti<br />

di consistenza tale da bi<strong>la</strong>nciare i fabbisogni obiettivo.<br />

E.2.4 Cessione di cespiti immobiliari n z.o. del tipo B<br />

L’annul<strong>la</strong>rsi del<strong>la</strong> cessione di superficie non <strong>ed</strong>ificabile al ridursi del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità Jt, come effettuato<br />

nelle zone omogenee del tipo B, viene motivata dal<strong>la</strong> convergenza degli indicatori risultanti dal<br />

rapporto <strong>tra</strong> il valore in euro del suolo c<strong>ed</strong>uto per mqsus, con il prezzo presunto del mq di suolo nelle<br />

differenziate posizioni.. La cessione obbligatoria di spazio a destinazione pubblica calibrato da standard<br />

per bassa densità <strong>ed</strong>ilizia configura nel<strong>la</strong> z.o. del tipo B il vantaggio pubblico conseguibile.<br />

E.3 INDICE ORDINARIO DI EDIFICABILITÀ AMMISSIBILE ED INCENTIVAZIONE<br />

E.3.1 Comparti Cd1 e zone B1-B2, comparazione ****<br />

I suoli acquisiti al patrimonio comunale per <strong>la</strong> produzione degli spazi di socializzazione componenti <strong>la</strong> città pubblica<br />

E.3.1.A Caso A, 10.000 mqst (1 ha) :<br />

indicatori d<strong>ed</strong>otti dall’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria ammissibile a tito<strong>la</strong>rità privata<br />

Comparto Zona B<br />

Jt ordinaria<br />

(mqsus/mqst)<br />

St=10.000mqst Cd1.1 cen<strong>tra</strong>le Cd1.2 semicen<strong>tra</strong>le<br />

Cd1.3 periferico B1 cen<strong>tra</strong>le<br />

o semicent<br />

B2 cen<strong>tra</strong>le o<br />

semicent<br />

B1/B2 periferico<br />

0,20 0,16 0,12 0,09 0,07 0,05<br />

Tot Sus (mqsus) 2.000 1.600 1.200 900 700 500<br />

Residenza (min 70%)<br />

(mqsus)<br />

Terziario (max 30%)<br />

(mqsus)<br />

1.400 1.120 840 900 700 500<br />

600 480 360 - - -<br />

68


N° ab/ha (30mqsus/ab) 46 37 28 30 23 17<br />

Standard res min<br />

1.288<br />

1.036<br />

784<br />

1.680<br />

1.288<br />

952<br />

(mqst)<br />

(28mq/ab)<br />

(28mq/ab)<br />

(28mq/ab)<br />

[(2x28)/ab]<br />

[(2x28)/ab]<br />

[(2x28)/ab]<br />

Standard ter min<br />

480<br />

384<br />

288<br />

- - -<br />

(mqst)<br />

(0.8mqxSus)<br />

(0.8mqxSus)<br />

(0.8mqxSus)<br />

Tot Standard<br />

1.768<br />

1.420<br />

1.072<br />

1.680<br />

1.288<br />

952<br />

(mqst)<br />

(14,6%St)<br />

(11,6%St)<br />

(8,7%St)<br />

(13%St)<br />

(10%St)<br />

(7,3%St)<br />

Superficie non <strong>ed</strong>ifica-<br />

3.400<br />

3.400<br />

3.400<br />

- - -<br />

bile Sne c<strong>ed</strong>uta al Co-<br />

(34%St di cui 20%<br />

(34%St di cui<br />

(34%St di cui 20%<br />

mune (mqst)<br />

si stima per viabili-<br />

20% si stima<br />

si stima per viabili-<br />

tà)<br />

per viabilità)<br />

tà)<br />

Ft o viabilità<br />

2.000<br />

2.000<br />

2.000<br />

1.500<br />

1.500<br />

1.500<br />

(mqst)<br />

(20% St)<br />

(20% St)<br />

(20% St)<br />

(15% St)<br />

(15% St)<br />

(15% St)<br />

Tot Standard + Sne<br />

compreso Ft (mqst)<br />

5.168 4.820 4.472 3.180 2.788 2.452<br />

%St c<strong>ed</strong>uta<br />

compreso Ft<br />

51,6%St 48,2%St 44.7%St 46.8%St 42.8%St 39.5%St<br />

INDICATORI<br />

mqSt c<strong>ed</strong>uti per<br />

5.168/2.000=<br />

4.820/1.600=<br />

4.472/1.200=<br />

3.180/900=<br />

2.788/700=<br />

2.452/500=<br />

mqsus ammissibile<br />

2.58mqst/mqsus<br />

3.01mqst/mqsus<br />

3.72mqst/mqsus<br />

3.53mqst/mqsus<br />

3.98mqsus/mqst<br />

4.90mqsus/mqst<br />

Prezzo presunto mqsus<br />

nel merc.<br />

Incidenza suolo su<br />

valore mqsus (15%)<br />

Costo presunto di suolo<br />

nel merc.<br />

2.000 €/mqsus 1.700 €/mqsus 1.400 €/mqsus 1.500 €/mqsus 1.500 €/mqsus 1.500 €/mqsus<br />

300 €/mqsus 250 €/mqsus 200 €/mqsus 225 €/mqsus 225 €/mqsus 225 €/mqsus<br />

100 €/mqst 70 €/mqst 40 €/mqst 40 €/mqst 30 €/mqst 25 €/mqst<br />

Valore suolo c<strong>ed</strong>uto<br />

300/2.58=<br />

250/3.01=<br />

200/3.72=<br />

225/3.53=<br />

225/3.98=<br />

225/4.90=<br />

per mqsus<br />

116 €/mqst<br />

83 €/mqst<br />

54 €/mqst<br />

64 €/mqst<br />

56 €/mqst<br />

46 €/mqst<br />

69


E.3.1.B Caso B, 10.000 mqst (1 ha) :<br />

indicatori d<strong>ed</strong>otti dall’<strong>ed</strong>ificabilità ordinaria ammissibile a tito<strong>la</strong>rità privata, incrementata<br />

per <strong>la</strong> produzione di alloggi sociali da parte dell’operatore privato<br />

Comparto<br />

Zona B<br />

St=10.000mqst<br />

Cd1.1<br />

cen<strong>tra</strong>le<br />

Cd1.2 semicen<strong>tra</strong>le<br />

Cd1.3 periferico<br />

B1 cen<strong>tra</strong>le<br />

o semicent<br />

B2 cen<strong>tra</strong>le o<br />

semicent<br />

B1/B2 periferico<br />

Jt ordinaria<br />

(mqsus/mqst)<br />

Jt ordinaria incrementata***<br />

(mqsus/mqst)<br />

0,20 0,16 0,12 0,09 0,07 0,05<br />

0,23 0,18 0,14 0,09 0,07 0,05<br />

Tot Sus (mqsus) 2.300 1.800 1.400 900 700 500<br />

Residenza (min 70%)<br />

(mqsus)<br />

Terziario (max 30%)<br />

(mqsus)<br />

1.610 1.260 980 900 700 500<br />

690 540 420 - - -<br />

N° ab/ha (30mqsus/ab) 54 42 33 30 23 17<br />

Standard res min<br />

(mqst)<br />

1.512<br />

(28mq/ab)<br />

1.176<br />

(28mq/ab)<br />

924<br />

(28mq/ab)<br />

1.680<br />

[(2x28)/ab]<br />

1.288<br />

[(2x28)/ab]<br />

952<br />

[(2x28)/ab]<br />

Standard ter min<br />

552<br />

432<br />

336<br />

- - -<br />

(mqst)<br />

(0.8mqxSus) (0.8mqxSus) (0.8mqxSus)<br />

Tot Standard (mqst) 2.064 (21%St) 1.608 (16,0%St) 1.260 (13%St) 1.680 (17%St) 1.288 (13%St) 952 (9.5%St)<br />

Superficie non <strong>ed</strong>ificabile<br />

3.400<br />

3.400<br />

3.400<br />

- - -<br />

Sne c<strong>ed</strong>uta al Co-<br />

mune (mqst)<br />

(34%St di cui 20%<br />

si stima per viabilità)<br />

(34%St di cui<br />

20% si stima<br />

per viabilità)<br />

(34%St di cui 20%<br />

si stima per viabilità)<br />

Ft o viabilità (mqst) 2.000 (20% St) 2.000 (20% St) 2.000 (20% St) 1.500 (15% St) 1.500 (15% St) 1.500 (15% St)<br />

Tot Standard + Sne<br />

compreso Ft (mqst)<br />

5.464 5.008 4.660 3.180 2.788 2.452<br />

%St c<strong>ed</strong>uta<br />

compreso Ft<br />

54%St 50%St 47%St 32%St 28%St 25%St<br />

INDICATORI<br />

70


mqSt c<strong>ed</strong>uti per<br />

mqsus ammissibile<br />

Prezzo presunto mqsus<br />

nel merc.<br />

5.464/2.300= 5.508/1.800= 4.660/1.400= 3.180/900= 2.788/700=<br />

2.37mqst/mqsus 3.06mqst/mqsus 3.32mqst/mqsus 3.53mqst/mqsus 3.98mqsus/mqst<br />

2.452/500=<br />

4.90mqsus/mqst<br />

2.000 €/mqsus 1.700 €/mqsus 1.400 €/mqsus 1.500 €/mqsus 1.500 €/mqsus 1.500 €/mqsus<br />

Incidenza suolo su<br />

valore mqsus (15%)<br />

Costo presunto di suolo<br />

nel merc.<br />

300 €/mqsus 250 €/mqsus 200 €/mqsus 225 €/mqsus 225 €/mqsus 225 €/mqsus<br />

100 €/mqst 70 €/mqst 40 €/mqst 40 €/mqst 30 €/mqst 25 €/mqst<br />

Valore suolo c<strong>ed</strong>uto<br />

per mqsus<br />

300/2.37=<br />

126 €/mqst<br />

250/3.06=<br />

82 €/mqst<br />

200/3.32=<br />

60 €/mqst<br />

225/3.53=<br />

64 €/mqst<br />

225/3.98=<br />

56 €/mqst<br />

225/4.90=<br />

46 €/mqst<br />

**** l’incremento di <strong>ed</strong>ificabilità per i comparti del tipo Cd1.1 (cen<strong>tra</strong>li), Cd1.2 (semicen<strong>tra</strong>li) e Cd1.3 (periferici) si<br />

distingue in due componenti: <strong>la</strong> prima corre<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> produzione di alloggi sociali da parte dell’operatore privato per circa<br />

metà dell’<strong>ed</strong>ificabilità residenziale assentita (+0,03 mqsus/mqst per Cd1.1 e +0,02mqsus/mqst per Cd1.2 e Cd1.3),<br />

<strong>la</strong> seconda corre<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> cessione al comune di quota parte del<strong>la</strong> superficie <strong>ed</strong>ificabile Se per realizzare residenze sociali a<br />

tito<strong>la</strong>rità comunale (+0,03 mqsus/mqst per Cd1.1 e +0,02mqsus/mqst per Cd1.2, sono esclusi i Comparti Cd1.3).<br />

Nel caso B si è considerata soltanto <strong>la</strong> prima componente.<br />

Dalle ultime due righe di ciascuna Tabel<strong>la</strong> si evince <strong>la</strong> conferma del bi<strong>la</strong>nciamento <strong>tra</strong> il valore finanziario<br />

in euro che <strong>la</strong> disciplina <strong>urbanistica</strong> riconosce ai cespiti immobiliari comportanti cessione<br />

gratuita e consensuale al patrimonio comunale, nelle differenziate parti del<strong>la</strong> struttura <strong>urbanistica</strong>, <strong>ed</strong> il<br />

loro presunto prezzo nel mercato immobiliare locale .<br />

Il suolo c<strong>ed</strong>uto consensualmente e volontariamente, per effetto del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione sancita at<strong>tra</strong>verso<br />

<strong>la</strong> proposta di Puc, con riferimento al<strong>la</strong> consistenza del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificabilità resa ammissibile nelle<br />

posizioni, e per effetto del<strong>la</strong> consistenza dei beni di cessione, viene compensato a prezzi equi, con riferimento<br />

al loro valore presunto di mercato.<br />

Il leggero scostamento <strong>tra</strong> presunto valore di mercato e valore riconosciuto si motiva con riferimento<br />

all’impegno da riporre nel proc<strong>ed</strong>imento amminis<strong>tra</strong>tivo at<strong>tra</strong>verso cui si rende operativa <strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione<br />

<strong>urbanistica</strong>. Questo scostamento o differenziale varia <strong>tra</strong> i casi A e B, evidenziandosi <strong>la</strong><br />

convenienza al<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione <strong>urbanistica</strong> m<strong>ed</strong>iante attuazione compartuale con indice di <strong>ed</strong>ificabilità<br />

ordinaria ammissibile nel caso A, incremento appetibile di convenienza nel caso B, dove <strong>la</strong> premiali-<br />

71


tà <strong>urbanistica</strong> richi<strong>ed</strong>e ai promotori privati offerta di alloggi a canone sociale. In sintesi l’incremento<br />

di <strong>ed</strong>ificabilità per cessione di suolo al Comune appare di modesta efficacia, pur confermandosi <strong>la</strong><br />

congruità con i valori di mercato del suolo c<strong>ed</strong>uto per mq di superficie di so<strong>la</strong>io assentibile.<br />

F<br />

Il PIANO “MANCATO”<br />

La proposta di PUC r<strong>ed</strong>atta per il comune di Capaccio Paestum, acquisita dal<strong>la</strong> Giunta e pubblicata<br />

con divulgazione nel<strong>la</strong> rete web nel Febbraio 2011, ha suscitato critiche molteplici, rese esplicite e formalizzate<br />

at<strong>tra</strong>verso le Osservazioni.<br />

Su mandato dell’Amminis<strong>tra</strong>zione competente in quel<strong>la</strong> stagione, si è enunciato parere graficizzato<br />

e motivato sulle 562 osservazioni pervenute. I lineamenti generali e specifici del parere sono riportati<br />

nel<strong>la</strong> Parte Sesta del<strong>la</strong> bozza di volume “2012, Capaccio Paestum: <strong>la</strong> proposta di Piano Urbanistico<br />

Comunale”, consultabile sul sito www.fforteprof.net.<br />

F.1 I nodi concettuali di ruolo generale richiamati nelle osservazioni sono risultati :<br />

- <strong>la</strong> corre<strong>la</strong>zione <strong>tra</strong> proposta di PUC e Indirizzi approvati con delibera consiliare n. 65 del<br />

21/07/2008.<br />

- le modalità di interpretazione delle disposizioni dettare at<strong>tra</strong>verso il DM 2 Aprile 1968, n. 1444.<br />

- l’efficacia del<strong>la</strong> proposta di PTCP del<strong>la</strong> Provincia di Salerno, e del<strong>la</strong> proposta di piano adottata<br />

dall’Autorità di Bacino Interregionale del Sele .<br />

- i contenuti del Rapporto Ambientale d<strong>ed</strong>otto dal proc<strong>ed</strong>imento svolto di Valutazione Ambientale<br />

S<strong>tra</strong>tegica integrata con <strong>la</strong> Valutazione di Incidenza.<br />

Si è riscon<strong>tra</strong>to che le argomentazioni esposte nelle Osservazioni di ruolo generale hanno teso a<br />

<strong>tra</strong>sfigurare at<strong>tra</strong>verso il cinismo del<strong>la</strong> volontà i contenuti del<strong>la</strong> proposta, evidenziando presunte fragilità<br />

tali da condurre a ritenere auspicabile <strong>la</strong> sua complessiva riformu<strong>la</strong>zione.<br />

F.2 La <strong>tra</strong>ttazione svolta nel parere espresso sulle singole Osservazioni, <strong>ed</strong> illus<strong>tra</strong>te nel “Libro sui<br />

Pareri” <strong>tra</strong>smesso all’Amminis<strong>tra</strong>zione comunale nel Febbraio 2012, ha evidenziato l’inconsistenza<br />

delle tesi esposte nelle osservazioni.<br />

72


Con riferimento al Rapporto Ambientale Definitivo integrato con lo Studio di Valutazione di Incidenza,<br />

pubblicato sul sito web comunale nei tomi di testo e cartografici che lo conformano, può ritenersi<br />

che <strong>la</strong> proc<strong>ed</strong>ura dialogica fondata su conoscenza acquisita del contenuto e conseguente osservazione<br />

non abbia riscon<strong>tra</strong>to positivi risultati. Specifici rimandi al Rapporto Ambientale, che ne testimonino<br />

acquisita conoscenza, non si sono riscon<strong>tra</strong>ti nelle osservazioni proposte dai soggetti operanti<br />

o su base individuale, o in rappresentanza di forme organizzate di interessi. In un estremamente contenuto<br />

numero di osservazioni si ritrovano generici richiami al Rapporto Ambientale.<br />

Ancor più grave è apparsa <strong>la</strong> <strong>la</strong>titanza dei soggetti dichiarati dal<strong>la</strong> Regione interlocutori privilegiati<br />

del proc<strong>ed</strong>imento Vas e Via, che non hanno ritenuto opportuno interloquire at<strong>tra</strong>verso osservazione<br />

nel corso del proc<strong>ed</strong>imento istruttorio.<br />

Questa <strong>la</strong>titanza nel fronteggiare il dialogo interistituzionale accomuna le differenziate territorialità<br />

che connotano <strong>la</strong> Repubblica, come evidenziato nel corso degli approfondimenti svolti in molteplici<br />

convegni nazionali.<br />

Andrebbe di conseguenza sancito nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione che <strong>la</strong> <strong>la</strong>titanza nel proc<strong>ed</strong>imento dialogico corrisponda<br />

ad “assenso” sulle proposizioni pubblicate, onde dare positivo riscontro al<strong>la</strong> “democrazia<br />

delle responsabilità”.<br />

Hanno vinto le consuete retoriche sul vantaggio di pochi, <strong>la</strong> banalizzazione del futuro at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong><br />

disastrologia delle cementificazioni, il terrorismo giudiziario, pervenendosi al “piano mancato”. Si è<br />

dissolto un complesso processo locale di definizione di politiche urbane, razionali e socializzanti. Ha<br />

ancora una volta vinto <strong>la</strong> rendita immobiliare, con l’accantonamento delle regole perequative che a-<br />

vrebbero consentito <strong>la</strong> acquisizione gratuita e consensuale al patrimonio pubblico di circa duecento ettari<br />

ad uso di parchi, giardini, attrezzature urbane.<br />

La libertà e le regole democratiche assicurateci dal<strong>la</strong> Costituzione del<strong>la</strong> nos<strong>tra</strong> Repubblica legittimano<br />

<strong>la</strong> riformu<strong>la</strong>zione delle proposizioni, <strong>la</strong> revoca degli atti amminis<strong>tra</strong>tivi, l’approfondimento di<br />

una nuova proposta di piano urbanistico comunale. Sui valutatori operanti negli anni che verranno<br />

graverà il giudizio sul<strong>la</strong> sostenibilità complessa del mutamento istituzionale.<br />

E’ da auspicare il successo del<strong>la</strong> nuova decisionalità <strong>urbanistica</strong> che caratterizzerà l’operato<br />

dell’Amminis<strong>tra</strong>zione comunale eletta dal popolo. Ed onde perseguirlo, va richiamato il ruolo che dovrebbe<br />

attribuirsi all’ideazione e creazione di regole perequative innovative in rapporto a quanto sperimentato,<br />

contribuendo a diramare le incertezze che sempre accompagnano l’innovazione.<br />

73


G. LA CRITICA AI SISTEMI DI ATTUAZIONE FONDATI SULLA PEREQUAZIONE<br />

Il Sole 24 ORE dal Febbraio 2012 ha in<strong>tra</strong>preso azioni volte a sostenere politiche per <strong>la</strong> cultura.<br />

dall’articolo di Pier Luigi Sacco, in Il Sole<br />

24ORE di Domenica 4 Marzo 2012, n. 63,<br />

pg. 21, inserto Domenicale, prima pagina<br />

Armando Massarenti sul Sole 24 ORE di<br />

Domenica 11 Marzo 2012, nel richiamare<br />

Arthur Schopenhauer, ci ha ricordato i rischi<br />

che incombono su chi in Italia voglia anche oggi<br />

porre domande sul futuro.<br />

MA LA CULTURA PUO’ ESPLICITARSI CON PRATICHE CONNOTATE DA<br />

CONFORMISMO, O ERESIA<br />

Tra presunto “neoliberismo” e presunto “pluralismo”, tuttora si ricerca l’indispensabile <strong>la</strong>borioso<br />

equilibrio <strong>tra</strong> <strong>la</strong> Repubblica dei Poteri Cen<strong>tra</strong>li costituzionalmente tute<strong>la</strong>ti, <strong>ed</strong> i valori<br />

propri all’autonomia, seppur frequentemente <strong>tra</strong>volti dagli arrangiamenti locali<br />

Saskia Sassen in “On urban capabilities” in “The future of the City”, ha approfondito scenari urbani<br />

presumibili nei quali <strong>la</strong> negoziazione <strong>tra</strong> poteri ne conforma il motore <strong>tra</strong>inante, <strong>ed</strong> altresì il futuro<br />

presumibile ruolo.<br />

Ma persiste nel contesto italiano <strong>la</strong> concezione totalizzante del processo sociale e culturale, evocata<br />

nel<strong>la</strong> retorica concernente <strong>la</strong> cultura allorquando riferita al paesaggio, col<strong>la</strong>terale alle tesi critiche concernenti<br />

<strong>la</strong> presunta deriva “neoliberista” delle scelte urbanistiche fondate sul criterio cooperativo, o<br />

“il decidere insieme”.<br />

Con un’efficace critica Edoardo Salzano evidenzia i presunti mali che conseguono da scelte definite<br />

“neoliberiste” incidenti nel<strong>la</strong> prassi <strong>urbanistica</strong>, quali <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong>, o i diritti immobiliari.<br />

(in “Ve l’avevo già detto” su Eddyburg.it, del 17/02/2012).<br />

Si scrive: “ Non avrà <strong>la</strong> cultura <strong>urbanistica</strong> ufficiale legittimato ..il modello neoliberista?<br />

A mio parere sì, in partico<strong>la</strong>re con l’appoggio, o addirittura l’invenzione, di pratiche e di parole d’ordine che hanno<br />

legittimato le ideologie da cui hanno <strong>tra</strong>tto alimento (quali,ndr) l’<strong>urbanistica</strong> con<strong>tra</strong>ttata (o concertata) come strumento<br />

74


per sot<strong>tra</strong>rre il rapporto <strong>tra</strong> il pubblico (l’ente territoriale elettivo) <strong>ed</strong> il privato (immobiliarista o proprietario) al<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sparenza<br />

e al<strong>la</strong> subordinazione del secondo al primo; <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> e <strong>la</strong> compensazione come riconoscimento,<br />

premio o incentivo al<strong>la</strong> formazione di plusvalori fondiari; i “programmi speciali” e gli “accordi<br />

di programma” in deroga al<strong>la</strong> pianificazione ordinaria; <strong>ed</strong> infine i “diritti <strong>ed</strong>ificatori”, mera invenzione degli urbanisti<br />

(Prg di Roma) …”<br />

Le tesi ci appaiono nostalgiche dell’età dell’oro, ravvisate negli anni sessanta e nelle politiche pubbliche,<br />

sindacali, universitarie, <strong>ed</strong> anche urbanistiche che li hanno caratterizzati, assunti come positiva<br />

manifestazione del<strong>la</strong> in<strong>tra</strong>presa modernizzazione del<strong>la</strong> società, del <strong>la</strong>voro, dell’<strong>urbanistica</strong>. Non pongono<br />

dubbi sui vuoti che le regole pubbliche non colmano, e che rendono ammissibile <strong>la</strong> libertà razionale<br />

che ricerca le rendite.<br />

Le “Mani sul<strong>la</strong> Città”, lo s<strong>tra</strong>ordinario film di Francesco Rosi, che ben interpreta quel<strong>la</strong> cultura, appare<br />

come l’ordinaria condizione del<strong>la</strong> città contemporanea, senza evidenziare <strong>la</strong> data del<strong>la</strong> sua <strong>ed</strong>izione,<br />

il 1962. Non si considera che dal “Ferito a morte” di La Capria è <strong>tra</strong>scorso un cinquantennio.<br />

Negli anni che viviamo il sistema produttivo, <strong>ed</strong> il settore <strong>ed</strong>ilizio, sono in crisi.<br />

Si riscon<strong>tra</strong>no valori immobiliari ca<strong>la</strong>nti, <strong>tra</strong>nsazioni ca<strong>la</strong>nti, inique rendite di patrimonio sostenute<br />

da politiche di tute<strong>la</strong>, e migliaia di <strong>la</strong>voratori espulsi dal <strong>la</strong>voro che subiscono i <strong>tra</strong>umi del<strong>la</strong> cassa integrazione,<br />

frequentemente privi di sussidi e possibilità di reimpiego.<br />

è il titolo dell’articolo di Giorgio Pogliotti,<br />

in Il Sole 24 ORE di domenica 4 Marzo<br />

2012, IMPRESA & TERRITORI, pg 15<br />

Come se non sapessimo del <strong>tra</strong>vagliato evolversi delle idee nel<strong>la</strong> cultura globale, e del<strong>la</strong> volontà necessaria<br />

nel perseguire nel<strong>la</strong> costruzione dell’Unione Europea.<br />

Come se non sapessimo del<strong>la</strong> riforma avvenuta del Titolo Quinto del<strong>la</strong> nos<strong>tra</strong> Costituzione , del<br />

condominio di poteri che connota i suoli d’Italia nello stato regionalizzato e del pluralismo perverso<br />

che ne soffoca l’operosità, del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione per il governo del territorio varata nelle regioni, delle tantissime<br />

realtà locali in cui le città sono difese e rispettate at<strong>tra</strong>verso l’impegno dei tanti amminis<strong>tra</strong>tori<br />

di città, di imprenditori e addetti al prodotto <strong>ed</strong>ilizio, accomunati da attenzione all’ins<strong>ed</strong>iamento storico,<br />

recente, o di nuova formazione, <strong>ed</strong> ispirati da valori comuni, prioritario <strong>tra</strong> questi il valore del<strong>la</strong><br />

libertà, del<strong>la</strong> dignità del<strong>la</strong> persona e del solidarismo.<br />

75


Va al con<strong>tra</strong>rio affermato che <strong>la</strong> condivisione ricercata <strong>tra</strong> funzione pubblica e formazione di ricchezza<br />

privata può risultare ispirata a valori comuni, prioritario <strong>tra</strong> questi il valore del<strong>la</strong> libertà, del<strong>la</strong><br />

dignità del<strong>la</strong> persona, del solidarismo, del coinvolgimento, del<strong>la</strong> sostenibilità condivisa e non elittaria,<br />

del<strong>la</strong> buona <strong>urbanistica</strong>. La “società plurale”, che connota <strong>la</strong> contemporaneità, rende possibile<br />

l’affermarsi di modalità originali di azione plurima, cui attribuire coerenza at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> codificazione di<br />

s<strong>tra</strong>tegia del mutamento complesso. E’ compito del<strong>la</strong> società civile e politica fare in modo che le forme<br />

organizzative che assume il partenariato non conformino “comitati di affari”, o “di ma<strong>la</strong>ffare”,<br />

come su motivazioni ideologiche si è teso a proporne con immagini denigranti il <strong>la</strong>borioso processo<br />

di condivisione e accordo. E l’amminis<strong>tra</strong>zione del<strong>la</strong> giustizia può ben ricondurre in idonei alvei eventuali<br />

distorsioni.<br />

Questa s<strong>tra</strong>tegia si fonda sul superamento delle consuete antitesi pubblico-privato, in Campania<br />

fortemente radicate, dando un nuovo significato al<strong>la</strong> concezione del “prossimo” e dell’ “altro”, coinvolgendo<br />

molteplici soggetti nel<strong>la</strong> costruzione del futuro. La s<strong>tra</strong>tegia sagace di decisione, condizionata<br />

da condizioni di scarsità nel<strong>la</strong> crisi, nell’esercizio delle responsabilità plurime attribuite dal<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione<br />

agli enti territoriali dovrebbe operare sul<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sversalità di funzioni amminis<strong>tra</strong>tive incidenti su<br />

settori dell’organizzazione del governo del territorio.<br />

La proc<strong>ed</strong>ura per <strong>la</strong> conoscenza si configura quindi come un processo dinamico di valutazione delle<br />

re<strong>la</strong>zioni spaziali degli elementi (i beni) e degli attori (gli utilizzatori), da condurre a diversi livelli simultaneamente,<br />

e quindi con riferimento al singolo oggetto, <strong>ed</strong> altresì con riferimento al sistema complesso, nei<br />

modi e con i caratteri che <strong>la</strong> distinguono.<br />

La destrutturazione in atto potrebbe porsi quale opportunità, per riproporre <strong>la</strong> cultura degli spazi<br />

urbani, con responsabile preventiva definizione nei piani urbanistici. La <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> dà<br />

speranza per l’affermarsi di tali positivi stili di politica pubblica e di vita (9).<br />

N O T E<br />

1. Sentenza del TAR Campania, sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda), n. 00318/2012<br />

REG.PROV.COLL. N. 00882/2006 REG.RIC, depositata in segreteria il 22/02/2012, magis<strong>tra</strong>ti Luigi Antonio<br />

Esposito Presidente, Ferdinando Minichini, Consigliere, Giovanni Sabato, Consigliere, Estensore.<br />

76


Sentenza richiamata nel sito www.Pausania.it, bimes<strong>tra</strong>le informatico diretto da Paolo Urbani, rivista giuridica di Urbanistica,<br />

Ambiente, Lavori Pubblici, Enti Locali, con il titolo “Le scelte urbanistiche non sono sindacabili nel merito”,<br />

scritto da Adminis<strong>tra</strong>tor il 25 Giugno 2012 con <strong>la</strong> seguente sintesi “Non è sindacabile dal giudice amminis<strong>tra</strong>tivo il sovradimensionamento<br />

degli standard urbanistici operato dal comune atteso che questo è espressione di scelte discrezionali operate dall’ente in s<strong>ed</strong>e di esercizio<br />

di funzioni urbanistiche”<br />

SINTESI del<strong>la</strong> Sentenza<br />

Il ricorso verte sul<strong>la</strong> legittimità degli atti re<strong>la</strong>tivi all’adozione del PUC di Avellino. Si ritiene at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> sentenza infondato<br />

il ricorso.<br />

Le motivazioni sono esposte nei punti III/1-III/2-III/3-III/4-III/5-III/6-III/7-III/8. Si riportano quelle che a<br />

giudizio soggettivo si sono ritenute riflessioni di ruolo generale.<br />

“Non è consentito a questo giudice effettuare un pene<strong>tra</strong>nte sindacato sulle scelte di carattere discrezionale operate<br />

dall’Ente territoriale in s<strong>ed</strong>e <strong>urbanistica</strong> (v. T.A.R. Lombardia Brescia, 23 Aprile 2002, n. 783). Il sovradimensionamento<br />

dello standard (pari a 40 mq/ab.), rispetto al limite minimo di conio legale, è suffragato da adeguata motivazione,<br />

come si evince da pag 109 del<strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione esplicativa. Non sono ammissibili al vaglio giurisdizionale quei profili di censura<br />

che attengono al<strong>la</strong> pretesa illogicità del<strong>la</strong> contestata disciplina <strong>urbanistica</strong> in materia di standard per l’ubicazione e<br />

l’enorme estensione delle aree da espropriare… fermo restando che il ricorso al metodo perequativo consente di ipotizzare<br />

un notevole abbattimento dei costi di acquisizione delle aree;<br />

“ In s<strong>ed</strong>e di formazione degli strumenti di pianificazione generale il comune è tenuto a fornire una specifica motivazione<br />

in ordine alle ragioni del superamento degli standard di cui al d.m. 2 Aprile 1968 n. 1444.<br />

Tale motivazione tuttavia deve essere riferita esclusivamente alle previsioni urbanistiche complessive di sovradimensionamento<br />

…(cfr. T.A.R. Puglia Lecce, sez I, 25 Gennaio 2007, n. 162; v. anche Adunanza Plenaria n.<br />

24/99).<br />

E’ ammissibile il rinvio a fase successiva di programmazione attuativa del<strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> determinazione<br />

del<strong>la</strong> quota di <strong>ed</strong>ilizia residenziale pubblica”.<br />

Si richiama quanto confermato dal Consiglio di Stato, sez IV, 16 Febbraio 2011, n. 1015) che ha dichiarato nel<strong>la</strong><br />

sentenza “Le scelte effettuate dal<strong>la</strong> p.a. in s<strong>ed</strong>e di formazione <strong>ed</strong> approvazione dello strumento urbanistico generale sono accompagnate da<br />

un’amplissima valutazione discrezionale: dette scelte quindi appaiono insindacabili nel merito e sono per ciò stesso attaccabili solo per errori<br />

di fatto, per abnormità e irrazionalità delle stesse” .<br />

Si richiama <strong>la</strong> Sentenza n. 1492 del T.A.R. Liguria, del 21 Novembre 2005.<br />

La Sentenza citata evidenzia che, con riferimento a zone del tipo G e del tipo F destinate ad accogliere attrezzature<br />

di interesse generale e comunali partecipi di disciplina compartuale ad <strong>ed</strong>ificabilità dettata da indice territoriale omogeneo<br />

pari a 0.15 mq/mq per tutte le aree - che genera un meccanismo di compensazione volto a perequare il valore fondiario<br />

dei terreni - non si giustifica <strong>la</strong> necessità di indennizzare <strong>la</strong> reiterazione dei vincoli scaduti.<br />

Si evidenzia che “le previsioni perequative escludono i vincoli di in<strong>ed</strong>ificabilità ancorchè contemplino una<br />

<strong>ed</strong>ificabilità fuori sito”.<br />

77


“Si deve quindi concludere, secondo l’orientamento giurisprudenziale che ormai si delinea con nettezza, che il riconoscimento<br />

di <strong>ed</strong>ificabilità in s<strong>ed</strong>e perequativa esclude <strong>la</strong> ricorrenza del vincolo di in<strong>ed</strong>ificabilità e quindi<br />

l’applicabilità del re<strong>la</strong>tivo regime di tute<strong>la</strong>” (pg.13).<br />

Si richiama <strong>la</strong> Sentenza del Consiglio di Stato, sez IV, del 13 Luglio 2010, n. 4545 concernente il PRG del Comune<br />

di Roma, con riferimento al<strong>la</strong> legittimità dell’amminis<strong>tra</strong>zione “consensuale e concordata”. E se ne cita<br />

l’argomentazione “E’ proprio <strong>la</strong> natura facoltativa degli istituti perequativi de quibus, nel senso che <strong>la</strong> loro applicazione è rimessa a una<br />

libera scelta degli interessati, ad escludere che negli stessi possa ravvisarsi una forzosa ab<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> proprietà”.<br />

Al punto III/6 , pag 21, si richiamano “riflessioni pretorie sul tema del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong>, senz’altro rassicuranti in ordine<br />

al<strong>la</strong> conformità del metodo perequativo ai principi che informano l’ordinamento giuridico”, citando <strong>la</strong> pronuncia del T.A.R Emilia<br />

Romagna, del 14 Gennaio 1999, n. 22; <strong>la</strong> sentenza del<strong>la</strong> Corte Costituzionale del 20 maggio 1999, n. 179; <strong>la</strong> sentenza del<br />

Consiglio di Stato, sez IV, del 16 Ottobre 2006, n. 6171; ; <strong>la</strong> sentenza del T.A.R. Salerno, sez I, del 5 luglio 2002, n. 670;<br />

<strong>la</strong> sentenza del T.A.R Puglia Lecce, sez I, del 28 Aprile 2004, n. 2711; <strong>la</strong> sentenza del T.A.R. Lombardia Brescia del 20<br />

Ottobre 2005, n. 1043; <strong>la</strong> sentenza del T.A.R Veneto Venezia, sez I, del 19 Maggio 2009, n. 1504; <strong>la</strong> sentenza del T.A.R<br />

Veneto Venezia, sez I, del 10 Gennaio 2011, n. 11.<br />

Si evidenzia che <strong>la</strong> scelta verso <strong>la</strong> pianificazione perequativa può anche non essere dettata da espresse previsioni<br />

normative ricordando che pronunce del<strong>la</strong> giurisprudenza amminis<strong>tra</strong>tiva sono intervenute ancor prima delle leggi regionali<br />

che hanno espressamente contemp<strong>la</strong>to <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong>. Il che conforta, ricordando il piano perequativo del comune<br />

di Agero<strong>la</strong>, di cui al volume <strong>ed</strong>ito con Inu Edizioni nel 2005, distrutto dal<strong>la</strong> disposizione del<strong>la</strong> Regione Campania<br />

che nel 2003 in s<strong>ed</strong>e di istruttoria ha imposto l’espunsione delle regole perequative.<br />

Di significativo rilievo appaiono le conclusioni di significato generale cui si perviene.<br />

“ La <strong>perequazione</strong> <strong>urbanistica</strong> si ritiene in linea generale compatibile con i principi informatori dell’ordinamento giuridico<br />

e soprattutto utile ai fini dell’acquisizione di aree a destinazione pubblica. Esso inoltre risponde ai principi di eguaglianza<br />

sanciti dal<strong>la</strong> carta costituzionale. Il limite che emerge dalle citate pronuncie è che deve essere coerente con <strong>la</strong> e-<br />

stensione delle singole proprietà non potendo avere una funzione r<strong>ed</strong>istributiva.<br />

Si ritiene altresì che <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> non si ponga in insanabile con<strong>tra</strong>sto con il principio di zonizzazione del territorio,<br />

considerazione questa che costituisce il presupposto logico per l’affermazione del<strong>la</strong> compatibilità del<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong><br />

con i principi di fondo che discendono dal<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione <strong>urbanistica</strong> e per ritenere non assimi<strong>la</strong>bile <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong> ad<br />

un proc<strong>ed</strong>imento espropriativo”.<br />

2. Sentenza del Consiglio di Stato, sez IV, del 10 maggio 2012, n. 2710, depositata in segreteria il 10 maggio<br />

2012, magis<strong>tra</strong>ti Gaetano Trotta Presidente, Raffaele Greco Consigliere, Fabio Taormina Consigliere, Diego<br />

Sabatino Consigliere, Oberdan Forlenza Consigliere, Estensore.<br />

Sentenza richiamata nel sito www.Pausania.it, bimes<strong>tra</strong>le informatico diretto da Paolo Urbani, rivista giuridica di Urbanistica,<br />

Ambiente, Lavori Pubblici, Enti Locali, con il titolo “A proposito del potere comunale di conformazione dei<br />

suoli”, scritto da Adminis<strong>tra</strong>tor Mercol<strong>ed</strong>ì 20 Giugno 2012, con <strong>la</strong> seguente sintesi “Il Consiglio di Stato sembra voler di<strong>la</strong>ta-<br />

78


e l’ambito del potere comunale di conformazione dei suoli ammettendo che il concetto di <strong>urbanistica</strong> non è limitato solo al<strong>la</strong> disciplina coordinata<br />

del<strong>la</strong> <strong>ed</strong>ificazione dei suoli ma che, per mezzo del<strong>la</strong> disciplina del<strong>la</strong> utilizzazione delle aree, realizza anche finalità economico-sociali del<strong>la</strong><br />

comunità locale, nel quadro del rispetto e positiva attuazione di valori costituzionalmente tute<strong>la</strong>ti”<br />

SINTESI<br />

Il ricorso verte sul<strong>la</strong> legittimità degli atti re<strong>la</strong>tivi all’adozione del P.R.G del Comune di Cortina D’Ampezzo. Si ritiene<br />

at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> sentenza infondato il ricorso.<br />

I motivi devono essere respinti stante <strong>la</strong> loro infondatezza.<br />

79


3. Legge del<strong>la</strong> Regione Campania del 22 Dicembre 2004, n. 16, es<strong>tra</strong>tto.<br />

In Campania <strong>la</strong> LR n. 16/2004 all’art. 3, comma 3, sancisce:<br />

La pianificazione comunale si attua m<strong>ed</strong>iante:<br />

a) disposizioni strutturali, con validità a tempo indeterminato, tese ad individuare le linee fondamentali del<strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione<br />

a lungo termine del territorio…;<br />

b) disposizioni programmatiche attuative, tese a definire gli interventi di <strong>tra</strong>sformazione fisica e funzionale del territorio<br />

in archi temporali limitati, corre<strong>la</strong>ti al<strong>la</strong> programmazione finanziaria dei bi<strong>la</strong>nci annuali e pluriennali<br />

dell’amminis<strong>tra</strong>zione.<br />

Gli art.li 22 e 23 specificano gli strumenti at<strong>tra</strong>verso cui prendono forma le disposizioni.<br />

LR 22 Dicembre 2004, n. 16, Titolo Secondo, CAPO III, PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE<br />

Articolo 22, Strumenti urbanistici comunali .<br />

1. Il comune esercita <strong>la</strong> pianificazione del territorio di sua competenza nel rispetto delle disposizioni legis<strong>la</strong>tive e rego<strong>la</strong>mentari<br />

vigenti e in coerenza con le previsioni del<strong>la</strong> pianificazione territoriale regionale e provinciale.<br />

2. Sono strumenti di pianificazione comunale: a) il piano urbanistico comunale - Puc; b) i piani urbanistici attuativi -<br />

Pua; c) il rego<strong>la</strong>mento urbanistico <strong>ed</strong>ilizio comunale - Ruec.<br />

Articolo 23, Piano urbanistico comunale<br />

1. Il piano urbanistico comunale - Puc - è lo strumento urbanistico generale del Comune e disciplina <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> ambientale,<br />

le <strong>tra</strong>sformazioni urbanistiche <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ilizie dell’intero territorio comunale, anche m<strong>ed</strong>iante disposizioni a contenuto<br />

conformativo del diritto di proprietà.<br />

2. Il Puc, in coerenza con le disposizioni del Ptr e del Ptcp:<br />

a) individua gli obiettivi da perseguire nel governo del territorio comunale e gli indirizzi per l’attuazione degli stessi;<br />

b) definisce gli elementi del territorio urbano <strong>ed</strong> ex<strong>tra</strong>urbano raccordando <strong>la</strong> previsione di interventi di <strong>tra</strong>sformazione<br />

con le esigenze di salvaguardia delle risorse naturali, paesaggistico-ambientali, agro-silvo-pastorali e storicoculturali<br />

disponibili, nonché i criteri per <strong>la</strong> valutazione degli effetti ambientali degli interventi stessi;<br />

c) determina i fabbisogni ins<strong>ed</strong>iativi e le priorità re<strong>la</strong>tive alle opere di urbanizzazione in conformità a quanto previsto<br />

dall’articolo 18, comma 2, lettera b);<br />

d) stabilisce <strong>la</strong> suddivisione del territorio comunale in zone omogenee, individuando le aree non suscettibili di<br />

<strong>tra</strong>sformazione;<br />

e) indica le <strong>tra</strong>sformazioni fisiche e funzionali ammissibili nelle singole zone, garantendo <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione<br />

dei centri storici nonché lo sviluppo sostenibile del territorio comunale;<br />

f) promuove l’architettura contemporanea …..<br />

4. Le limitazioni poste ad azioni sull’esistente patrimonio <strong>ed</strong>ilizio hanno assunto codifica congrua at<strong>tra</strong>verso <strong>la</strong> definizione<br />

degli interventi <strong>ed</strong>ilizi, come c<strong>la</strong>ssificati nel D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, Testo unico delle disposizioni legis<strong>la</strong>tive<br />

e rego<strong>la</strong>mentari in materia <strong>ed</strong>ilizia (G.U. n. 245 del 20 ottobre 2001- s.o. n. 239), che si riporta.<br />

82


PARTE I – Attività <strong>ed</strong>ilizia. TITOLO I - Disposizioni generali, Capo I - Attività <strong>ed</strong>ilizia<br />

Art. 3 - Definizioni degli interventi <strong>ed</strong>ilizi<br />

1. Ai fini del presente testo unico si intendono per:<br />

a) "interventi di manutenzione ordinaria", gli interventi <strong>ed</strong>ilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e<br />

sostituzione delle finiture degli <strong>ed</strong>ifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici<br />

esistenti;<br />

b) "interventi di manutenzione s<strong>tra</strong>ordinaria", le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche<br />

strutturali degli <strong>ed</strong>ifici, nonché per realizzare <strong>ed</strong> integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino<br />

i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso;<br />

c) "interventi di restauro e di risanamento conservativo", gli interventi <strong>ed</strong>ilizi rivolti a conservare l'organismo <strong>ed</strong>ilizio e<br />

ad assicurarne <strong>la</strong> funzionalità m<strong>ed</strong>iante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali<br />

e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono<br />

il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'<strong>ed</strong>ificio, l'inserimento degli elementi accessori<br />

e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi es<strong>tra</strong>nei all'organismo <strong>ed</strong>ilizio;<br />

d) "interventi di ristrutturazione <strong>ed</strong>ilizia", gli interventi rivolti a <strong>tra</strong>sformare gli organismi <strong>ed</strong>ilizi m<strong>ed</strong>iante un insieme sistematico<br />

di opere che possono portare ad un organismo <strong>ed</strong>ilizio in tutto o in parte diverso dal prec<strong>ed</strong>ente. Tali interventi<br />

comprendono il ripristino o <strong>la</strong> sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'<strong>ed</strong>ificio, l’eliminazione, <strong>la</strong> modifica e<br />

l'inserimento di nuovi elementi <strong>ed</strong> impianti. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione <strong>ed</strong>ilizia sono ricompresi anche<br />

quelli consistenti nel<strong>la</strong> demolizione e ricostruzione con <strong>la</strong> stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte<br />

salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento al<strong>la</strong> normativa antisismica;<br />

e) "interventi di nuova costruzione", quelli di <strong>tra</strong>sformazione <strong>ed</strong>ilizia e <strong>urbanistica</strong> del territorio non rien<strong>tra</strong>nti nelle categorie<br />

definite alle lettere prec<strong>ed</strong>enti. Sono comunque da considerarsi tali:<br />

e.1) <strong>la</strong> costruzione di manufatti <strong>ed</strong>ilizi fuori terra o interrati, ovvero l'ampliamento di quelli esistenti all'esterno del<strong>la</strong> sagoma<br />

esistente, fermo restando, per gli interventi pertinenziali, quanto previsto al<strong>la</strong> lettera e.6);<br />

e.2) gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal Comune;<br />

e.3) <strong>la</strong> realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti <strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione in via<br />

permanente di suolo in<strong>ed</strong>ificato;<br />

e.4) l’instal<strong>la</strong>zione di torri e <strong>tra</strong>licci per impianti radio-rice<strong>tra</strong>smittenti e di ripetitori per i servizi di telecomunicazione;<br />

e.5) l’instal<strong>la</strong>zione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers,<br />

case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di <strong>la</strong>voro, oppure come depositi, magazzini e<br />

simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee;<br />

e.6) gli interventi pertinenziali che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> zonizzazione e al pregio<br />

ambientale e paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino <strong>la</strong><br />

realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell’<strong>ed</strong>ificio principale;<br />

83


e.7) <strong>la</strong> realizzazione di depositi di merci o di materiali, <strong>la</strong> realizzazione di impianti per attività produttive all'aperto ove<br />

comportino l'esecuzione di <strong>la</strong>vori cui consegua <strong>la</strong> <strong>tra</strong>sformazione permanente del suolo in<strong>ed</strong>ificato;<br />

f) gli "interventi di ristrutturazione <strong>urbanistica</strong>", quelli rivolti a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-<strong>ed</strong>ilizio con altro<br />

diverso, m<strong>ed</strong>iante un insieme sistematico di interventi <strong>ed</strong>ilizi, anche con <strong>la</strong> modificazione del disegno dei lotti, degli iso<strong>la</strong>ti<br />

e del<strong>la</strong> rete s<strong>tra</strong>dale.<br />

2. Le definizioni di cui al comma 1 prevalgono sulle disposizioni degli strumenti urbanistici generali e dei rego<strong>la</strong>menti<br />

<strong>ed</strong>ilizi. Resta ferma <strong>la</strong> definizione di restauro prevista dall’articolo 29 del decreto legis<strong>la</strong>tivo n,42/2004<br />

5. Legge 7 Agosto 1990, n. 241, CAPO III , Partecipazione al proc<strong>ed</strong>imento amminis<strong>tra</strong>tivo<br />

Art. 7, Comunicazione di avvio del proc<strong>ed</strong>imento<br />

Ove non sussistano ragioni di imp<strong>ed</strong>imento derivanti da partico<strong>la</strong>ri esigenze di celerità del proc<strong>ed</strong>imento, l'avvio del<br />

proc<strong>ed</strong>imento stesso é comunicato, con le modalità previste dall'articolo 8, ai soggetti nei confronti dei quali il provv<strong>ed</strong>imento<br />

finale é destinato a produrre effetti diretti <strong>ed</strong> a quelli che per legge debbono intervenirvi. Ove parimenti non<br />

sussistano le ragioni di imp<strong>ed</strong>imento pr<strong>ed</strong>ette, qualora da un provv<strong>ed</strong>imento possa derivare un pregiudizio a soggetti<br />

individuati o facilmente individuabili, diversi dai suoi diretti destinatari, l'amminis<strong>tra</strong>zione é tenuta a fornire loro, con le<br />

stesse modalità, notizia dell'inizio del proc<strong>ed</strong>imento.<br />

Nelle ipotesi di cui al comma primo resta salva <strong>la</strong> facoltà dell'amminis<strong>tra</strong>zione di adottare, anche prima del<strong>la</strong> effettuazione<br />

delle comunicazioni di cui al m<strong>ed</strong>esimo comma primo, provv<strong>ed</strong>imenti caute<strong>la</strong>ri.<br />

Art. 8, Modalità e contenuti del<strong>la</strong> comunicazione di avvio del proc<strong>ed</strong>imento<br />

L'amminis<strong>tra</strong>zione provv<strong>ed</strong>e a dare notizia dell'avvio del proc<strong>ed</strong>imento m<strong>ed</strong>iante comunicazione personale.<br />

Nel<strong>la</strong> comunicazione debbono essere indicati:<br />

- l'amminis<strong>tra</strong>zione competente;<br />

- l'oggetto del proc<strong>ed</strong>imento promosso;<br />

- l'ufficio e <strong>la</strong> persona responsabile del proc<strong>ed</strong>imento;<br />

- bis) <strong>la</strong> data entro <strong>la</strong> quale, secondo i termini previsti dall'articolo 2, commi 2 o 3, deve concludersi il proc<strong>ed</strong>imento e i<br />

rim<strong>ed</strong>i esperibili in caso di inerzia dell'amminis<strong>tra</strong>zione;<br />

- ter) nei proc<strong>ed</strong>imenti ad iniziativa di parte, <strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva istanza;<br />

- l'ufficio in cui si può prendere visione degli atti.<br />

Qualora per il numero dei destinatari <strong>la</strong> comunicazione personale non sia possibile o risulti partico<strong>la</strong>rmente gravosa,<br />

l'amminis<strong>tra</strong>zione provv<strong>ed</strong>e a rendere noti gli elementi di cui al comma secondo m<strong>ed</strong>iante forme di pubblicità idonee di<br />

volta in volta stabilite dall'amminis<strong>tra</strong>zione m<strong>ed</strong>esima.<br />

L'omissione di taluna delle comunicazioni prescritte può esser fatta valere solo dal soggetto nel cui interesse <strong>la</strong> comunicazione<br />

é prevista.<br />

84


Art. 9, Intervento nel proc<strong>ed</strong>imento<br />

Qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni<br />

o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provv<strong>ed</strong>imento, hanno facoltà di intervenire nel proc<strong>ed</strong>imento.<br />

6. Nel Manuale si propone quanto segue con riferimento al<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong>, al<strong>la</strong> compensazione <strong>ed</strong> al<strong>la</strong> incentivazione<br />

<strong>urbanistica</strong><br />

85


7. Il sistema perequativo delineato nel Piano Territoriale Regionale<br />

Il testo<br />

Fonte:<br />

- Regione<br />

Campania,<br />

PTR,<br />

- Documento<br />

di Piano<br />

2006,<br />

- Indirizzi per<br />

<strong>la</strong> <strong>perequazione</strong><br />

territoriale,<br />

pg.<br />

289-298.<br />

86


87<br />

Fonte:<br />

- Regione Campania,<br />

PTR,<br />

- Documento di<br />

Piano 2006,<br />

- Indirizzi per <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong><br />

territoriale,<br />

pg. 289-<br />

298.


88<br />

Fonte:<br />

- Regione Campania,<br />

PTR,<br />

- Documento di<br />

Piano 2006,<br />

- Indirizzi per <strong>la</strong> <strong>perequazione</strong><br />

territoriale,<br />

pg. 289-<br />

298.


89<br />

Fonte:<br />

- Regione Campania,<br />

PTR,<br />

- Documento di<br />

Piano 2006,<br />

- Indirizzi per <strong>la</strong><br />

<strong>perequazione</strong><br />

territoriale, pg.<br />

289-298.


8. Le regole perequative dettate nel Piano<br />

Territoriale di Coordinamento del<strong>la</strong> Provincia<br />

di Salerno, 2012<br />

90


91<br />

Le regole perequative dettate nel Piano<br />

Territoriale di Coordinamento del<strong>la</strong> Provincia<br />

di Salerno, 2012


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nell’Ottobre del 2009 l’impegno accademico strutturato. Professore ordinario di Urbanistica nell’Università degli Studi<br />

di Napoli F<strong>ed</strong>erico II dal 1991, ha diretto dal 1994 al 1998 il Seminario di Urbanistica Alberto Calza Bini. Ha promosso<br />

l’istituzione del “Centro Interdipartimentale di Ricerca in Urbanistica Alberto Calza Bini” (CIRU), di cui ha assunto<br />

<strong>la</strong> direzione fino al 2004. Dal 2004 al 2009 ha diretto il Dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici <strong>ed</strong><br />

Ambientali. Ha partecipato al<strong>la</strong> fondazione del corso di <strong>la</strong>urea specialistica in “Architettura-Città: Valutazioni e Progetto”<br />

attivo dal 2007-2008 presso <strong>la</strong> Facoltà di Architettura di Napoli., assumendo <strong>la</strong> responsabilità didattica delle due<br />

annualità del Laboratorio di Progettazione Urbanistica,, nonché dei corsi di Legis<strong>la</strong>zione dei Beni Culturali e Diritto<br />

Urbanistico. Ha insegnato in università europee e degli Stati Uniti. Ha assolto al ruolo di membro del collegio del dottorato<br />

in “Metodi per <strong>la</strong> valutazione integrata dei beni architettonici <strong>ed</strong> ambientali”. Ha partecipato agli organi direttivi<br />

dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, di cui è socio effettivo. E’ socio dell’Icomos Italia.<br />

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