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20 MARZO 2010 - Diagnosi e Terapia

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Anno XXIX N. 03 - <strong>20</strong> <strong>MARZO</strong> <strong>20</strong>10 - Tariffa R.O.C. Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. post. - D.L. 353/<strong>20</strong>03 (Conv. in L. 27/02/<strong>20</strong>04 n. 46) Art. 1 - Comma 1 DCB Genova


SOMMARIO<br />

Direttore responsabile:<br />

dr Piera PIANA<br />

Autori testi:<br />

L. Buratto<br />

P. Gallini A. Lazzari<br />

N. Galie’<br />

A. Varricchio A. De Lucia A. M. Varricchio<br />

C. Rigo<br />

R. Carbone<br />

M.V. Brizzi Tessitore<br />

Logo copertina:<br />

Freeline<br />

Impaginazione e grafica:<br />

Alessandra Balba<br />

Nicoletta Bodrato<br />

Direzione - Amministrazione:<br />

Centro Medico Ceccardi<br />

Via del Colle 108r - 16128 Genova<br />

tel 010/2465061 - fax 010/2758074<br />

Redazione - Pubblicità:<br />

Emanuela Di Napoli<br />

C.M.C.<br />

Via del Colle 106 - 16121 Genova<br />

tel 010-2465062<br />

Stampa:<br />

PUNTOWEB<br />

Via Variante di Cancelliera - Ariccia<br />

Una copia 1 €<br />

Abbonamento annuo singolo 15 €<br />

Abbonamento annuo multiplo<br />

ogni 50 copie 625,00 €<br />

c/c postale 22714166<br />

intestato a <strong>Diagnosi</strong> & <strong>Terapia</strong><br />

Registr. Tribunale di Genova<br />

N. 42 del XII 1981<br />

Sped in abb.post. Comma 34 art 2 Legge<br />

549/95 Filiale Genova<br />

A.N.E.S.<br />

Associazione Nazionale<br />

Editoria Periodica Specializzata<br />

“aderente al Sistema confindustriale”<br />

I.S.S.N. 0393-4233<br />

4<br />

12<br />

44<br />

Cataratta: a ciascuno<br />

il giusto cristallino 4<br />

Malattie Rare: Ipertensione<br />

Arteriosa Polmonare 8<br />

Il ruolo del naso nelle<br />

malattie respiratorie 12<br />

Naturopatia: congiuntivite 40<br />

Cellule vive: biorivitalizzazione<br />

e Antiaging 32<br />

Un museo al mese:<br />

Fondazione, Museo e<br />

Archivio Storico PIAGGIO 44<br />

NOTE SULLA DIFFUSIONE<br />

Testata volontariamente sottoposta a<br />

certificazione di tiratura e diffusione<br />

in conformità al regolamento C.S.S.T.<br />

Tiratura per il periodo<br />

1/1/<strong>20</strong>08 - 31/12/<strong>20</strong>08<br />

Tiratura media: 97.000 copie<br />

Diffusione media: 95.588<br />

Certificato CSST n. <strong>20</strong>08--1730<br />

del 26/2/<strong>20</strong>09<br />

Revisore: BAKER TILLY CONSULAUDIT<br />

Tiratura di questo numero:<br />

95.000 copie<br />

Speciale<br />

CELIACHIA


4<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Cataratta: a ciascuno<br />

il proprio cristallino<br />

Autore: Dott. Lucio BURATTO<br />

Presidente della Società Oftalmologica<br />

Italiana e Direttore del Centro Ambrosiano<br />

Microchirurgia Oculare<br />

P.zza della Repubblica 21<br />

<strong>20</strong>124 Milano<br />

Tel: 02/6361191<br />

Fax: 02/6598875<br />

e-mail:office@buratto.com<br />

Innovazioni nella chirurgia<br />

della cataratta<br />

Cataratta…Ma tutti i pazienti sanno<br />

che attualmente ci sono cristallini e cristallini?<br />

Cosa vuol dire? Non solo che ci sono<br />

cristallini fatti con differenti materiali,<br />

di forma diversa, dimensioni differenti,<br />

ecc., ma anche e soprattutto che ci<br />

sono cristallini in grado di offrire prestazioni<br />

particolari, cioè in grado di<br />

soddisfare specifiche esigenze del<br />

paziente.<br />

Innanzi tutto è molto importante puntualizzare<br />

che se un paziente prima<br />

dell’intervento soffre di miopia o ipermetropia<br />

il chirurgo può correggere il<br />

difetto, ed eliminare l’occhiale per lontano<br />

(o per vicino a seconda delle esigenze<br />

della persona).<br />

Occorre poi sapere che alcuni cristallini<br />

necessitano di una ampia incisione<br />

per essere introdotti (cristallini rigidi)<br />

ma che ci sono cristallini morbidi, in<br />

grado di entrare “piegati” o “arrotolati”<br />

nell’occhio e, quindi, attraverso una<br />

incisione piccolissima che non richiede<br />

suture e che guarisce più rapidamente.<br />

I cristallini pieghevoli poi possono<br />

essere prodotti in vari materiali tra cui<br />

silicone, acrilico idrofobo, acrilico idrofilo,<br />

ecc. possono essere monofocali,<br />

multifocali, accomodativi, torici, fotocromatici<br />

quindi per il chirurgo e<br />

soprattutto per il paziente c’è grande<br />

possibilità di scelta e quindi di “personalizzare”<br />

ogni intervento chirurgico.<br />

Lenti Intraoculari Toriche<br />

In generale l’astigmatismo corneale<br />

viene corretto utilizzando una procedura<br />

laser (PRK o Lasik); se però il<br />

paziente esegue l’intervento di cataratta<br />

la correzione dell’astigmatismo può<br />

avvenire anche con altre due metodiche<br />

e cioè eseguendo delle incisioni<br />

sulla cornea (effettuate per lo più con<br />

bisturi in diamante) oppure utilizzando<br />

un cristallino che oltre ad avere nella<br />

sua ottica la correzione sferica abbia<br />

anche quella astigmatica. Quindi nei<br />

soggetti con astigmatismo preoperatorio<br />

è indicato l’impianto di IOL torica<br />

per migliorare il visus naturale postoperatorio<br />

ed evitare o ridurre l’uso<br />

della correzione astigmatica sull’occhiale<br />

o sulla lente a contatto. Questo<br />

metodo di correzione dell’astigmatismo<br />

è certamente più preciso e più stabile<br />

delle tecniche incisionali corneali.<br />

I cristallini artificiali gialli<br />

Negli ultimi anni è stata sempre più<br />

attribuita una maggiore importanza al<br />

ruolo della luce blu come potenziale<br />

rischio per la vista, in una prospettiva<br />

di lungo termine. E’ così nata l’esigenza<br />

di una lente con filtro per la luce blu<br />

per la protezione della retina, dopo<br />

intervento di cataratta.<br />

Questo tipo di cristallino può essere di<br />

aiuto per limitare l’insorgenza della<br />

Degenerazione Maculare Senile, una<br />

alterazione della retina che impedisce<br />

a tantissimi anziani di leggere, scrivere<br />

ed altre cose.<br />

Lenti intraoculari accomodative<br />

L’impianto di questo tipo di IOL ha l’obiettivo<br />

di ridurre la dipendenza del<br />

paziente operato di cataratta dall’uso di<br />

occhiali sia per lontano che per vicino.<br />

Queste lenti sfruttano dei meccanismi<br />

caratteristici dell’occhio per attivare<br />

microspostamenti dell’ottica della<br />

lente. La lente è cioè costruita in<br />

modo tale che il suo disco ottico si<br />

può spostare avanti o indietro; ciò consente<br />

di poter mettere a fuoco differenti<br />

distanze.<br />

I cristallini artificiali multifocali<br />

Le lenti multifocali intraoculari o cristallini<br />

artificiali multifocali sono lenti di<br />

nuova generazione che permettono,<br />

come le lenti multifocali degli occhiali


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

5<br />

(che però hanno una modalità di<br />

costruzione e funzionamento diversa),<br />

di avere visione sia per lontano che<br />

per vicino.<br />

La differenza principale, rispetto ad<br />

una lente standard, sta nel fatto che la<br />

parte ottica di questo cristallino ha<br />

diversi anelli concentrici di diverso<br />

potere che consentono la funzione visiva<br />

a distanze diverse; in pratica è<br />

come se ogni lente fosse un “insieme”<br />

di lenti per permettere la visione a<br />

diverse distanze.<br />

Con queste lenti si può offrire così una<br />

prestazione che consente di svolgere<br />

gran parte delle attività quotidiane<br />

senza dipendere dall’occhiale per lontano<br />

e per vicino, o addirittura permette<br />

l’eliminazione completa dell’occhiale;<br />

il risultato è migliore quando sono<br />

impiantati i due occhi.<br />

A ciascuno il proprio cristallino o IOL<br />

(Intra Ocular Lens)<br />

Le opzioni oggi disponibili per i pazienti<br />

sono molteplici.<br />

Per quanto riguarda i materiali:<br />

- IOL rigide in PMMA<br />

- IOL morbide in vario materiale: acrilico<br />

idrofobo, acrilico idrofilo, collamero, silicone<br />

ed altro…Quelle maggiormente<br />

utilizzate sono le acriliche.<br />

Per quanto si riferisce all’ottica delle<br />

lenti, ci sono:<br />

- IOL tradizionali monofocali<br />

- IOL monofocali asferiche: per migliorare<br />

la qualità visiva , specialmente notturna,<br />

del paziente operato di cataratta.<br />

- IOL gialle: queste, oltre che far ricuperare<br />

la vista all’operato di cataratta<br />

consentono di effettuare la protezione<br />

della macula dalle radiazioni blu, che<br />

sono potenzialmente tossiche (la maculopatia<br />

senile è la principale causa di<br />

cecità legale nei paesi industrializzati).<br />

- IOL toriche: offrono la possibilità non<br />

solo di ristabilire la vista in seguito alla<br />

rimozione della cataratta ma anche di<br />

correggere l’eventuale astigmatismo<br />

preesistente.<br />

- IOL accomodative: per fornire una<br />

buona visione da lontano ed a distanza<br />

intermedia senza interferenze con la<br />

qualità visiva.<br />

- IOL multifocali: per la visione da lontano<br />

e da vicino; essi consentono una<br />

vita non più dipendente dagli occhiali<br />

per i pazienti affetti da cataratta.<br />

- IOL multifocali, toriche, asferiche, gialle:<br />

saranno utilizzabili a breve anche lenti<br />

che possono avere tutte le caratteristiche<br />

suddette incluse in una unica lente!<br />

Un altro passo avanti per una vista sempre<br />

migliore!


XEREM<br />

di Deakos Srl è un eutrofico dermico utile in caso di prurito, anche genitale, e per trattare<br />

ragadi, ferite infette, ustioni ed in genere tutte le alterazioni della cute causate<br />

da patologie o da invecchiamento. È a base di componenti vegetali, tra cui la Morinda<br />

Citrifolia (Noni), pianta usata da secoli in Polinesia e componente chiave alla base del processo<br />

ricostruttivo-cicatrizzante del tessuto cutaneo alterato.<br />

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QST®, può facilitare il deflusso della linfa e del sangue nelle zone ove si localizza la cellulite,<br />

aiutando quindi a contrastarne gli inestetismi, attraverso una delicata e mirata compressione<br />

delle diverse zone del corpo. Grazie alla lavorazione Seamless, senza cuciture, la compressione<br />

non subisce interruzioni garantendo elevato comfort.<br />

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e le funzioni intellettuali. La Caffeina contenuta nell’estratto di Guaranà ha<br />

un’azione stimolante, la Taurina migliora l’ossigenazione dei tessuti cerebrali,<br />

mentre la Rodiola è un estratto “adattogeno”, in grado di adeguare le risposte<br />

dell’organismo allo stress cui è sottoposto.<br />

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a cura di:<br />

Patrizia GALLINI<br />

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disidratarle grazie ad un complesso lipidico dalle proprietà<br />

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impermeabilità all’acqua, agli olii e alle sostanze grasse.<br />

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delicate e consentendo una rimozione atraumatica.<br />

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di Phyto Garda è un integratore alimentare a base di fermenti lattici<br />

vivi, Lactobacillus plantarum LP01® e Bifidobacterium lactis BS01 ® ,<br />

ed enzimi digestivi, utile per favorire l’equilibrio della flora batterica<br />

intestinale che può risultare alterato in seguito ad alimentazione non<br />

equilibrata o a terapie con antibiotici. Gli enzimi favoriscono la digestione<br />

di proteine, carboidrati, grassi, fibre e latticini.<br />

La confezione da 30 capsule costa € 12,50.<br />

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equilibri alterati.<br />

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di attivi. La linea comprende 1.Dimagril per il controllo del<br />

peso, 2.Regulé per la regolarità intestinale, 3.Digery per facilitare i processi<br />

digestivi, 4.Diuryn per favorire l’eliminazione dei liquidi in eccesso,<br />

5.Depuryn per depurare l’organismo da scorie e tossine, 6.Energil<br />

per una sferzata energetica in caso di stanchezza psico-fisica.<br />

La confezione è in astucci da <strong>20</strong> compresse.<br />

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districare i capelli senza appesantirli. Grazie alla texture fondente si distribuisce su tutta la<br />

capigliatura, rendendo i capelli lisci e facili da pettinare.<br />

Inoltre difende il capello dalle aggressioni esterne, prevenendo disidratazione<br />

e danni più profondi.<br />

Il prezzo consigliato per la confezione da 150 ml è € 9,80.<br />

In vendita in Farmacia


8<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

UNA MALATTIA RARA AL MESE<br />

Ipertensione Arteriosa<br />

Polmonare<br />

Prof. Nazzareno Galie’<br />

Autore: Prof. Nazzareno GALIE’<br />

Direttore del Centro di Eccellenza per l'IP<br />

Ospedale S.Orsola Malpighi<br />

Università di Bologna<br />

L’IAP (ipertensione arteriosa polmonate)<br />

è una malattia rarissima della<br />

circolazione polmonare che può comparire<br />

isolatamente o può essere<br />

associata ad altre patologie come<br />

cardiopatie congenite, malattie reumatiche,<br />

ipertensione portale e HIV.<br />

E’ di difficilissima diagnosi.<br />

Spesso il paziente passa dal cardiologo<br />

al pneumologo, al reumatologo,<br />

all’allergologo e anche dello psichiatra.<br />

Nessuno dei quali migliora le sue<br />

condizioni di vita.<br />

Si calcolano non più di <strong>20</strong>00/2500<br />

pazienti diagnosticati in Italia e la<br />

maggior parte è in cura presso la<br />

Cardiologia dell’Ospedale S.Orsola-<br />

Malpighi di Bologna, Centro di<br />

Eccellenza a livello mondiale,<br />

Università di Bologna.<br />

I sintomi sono prevalentemente rappresentati<br />

da affanno, da facile affaticabilità<br />

anche per sforzi lievissimi<br />

e/o da sincopi, da emottisi.<br />

La malattia è molto subdola. E’ caratterizzata<br />

da un incremento dei valori<br />

pressori nella circolazione polmonare<br />

che determina un aumento del lavoro<br />

a carico del cuore destro.<br />

Colpisce indifferentemente uomini,<br />

donne, bambini, giovani o anziani.<br />

Sino a qualche anno fa, le risorse<br />

terapeutiche erano poche e nei casi<br />

più avanzati si ricorreva al trapianto<br />

dei polmoni o cuore/polmoni.<br />

Oggi nuove modalità terapeutiche<br />

consentono di limitare il ricorso al trapianto,<br />

di migliorare la qualità di vita<br />

del paziente o almeno di stabilizzarla.<br />

I problemi sono ancora tanti: dalla<br />

scarsità di conoscenze e di Centri<br />

Medici Specializzati alla difficile reperibilità<br />

dei farmaci.<br />

Ipertensione Polmonare<br />

e cardiopatie congenite<br />

Numerose sono le cardiopatie congenite<br />

che possono causare l’Ipertensione<br />

Arteriosa Polmonare. La sindrome di<br />

Eisenmenger rappresenta la forma più<br />

severa di IAP associata a queste condizioni.<br />

La presenza del difetto cardiaco<br />

congenito (in genere una comunicazione<br />

anomala tra le due circolazioni<br />

sistemica e polmonare) condiziona inizialmente<br />

un flusso patologico di sangue<br />

dal cuore sinistro al cuore destro<br />

che determina un iperafflusso nella circolazione<br />

polmonare. La persistenza<br />

nel tempo dell’iperafflusso favorisce lo<br />

sviluppo di lesioni ostruttive nella circolazione<br />

polmonare che determina la<br />

comparsa di una IAP stabile e quindi<br />

della cianosi (inversione del flusso di<br />

sangue attraverso il difetto).


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

9<br />

La definizione di sindrome di<br />

Eisenmenger prevede l’esistenza di un<br />

difetto cardiaco congenito che determina<br />

inizialmente iperafflusso polmonare<br />

responsabile dello sviluppo di vasculopatia<br />

ostruttiva polmonare e di IAP con<br />

conseguente inversione della direzione<br />

del flusso di sangue. Nelle fasi iniziali<br />

di iperafflusso (primi anni di vita) la<br />

correzione chirurgica del difetto può<br />

evitare lo sviluppo di IAP, mentre una<br />

correzione tardiva non impedisce lo<br />

sviluppo successivo di questa temibile<br />

complicanza. Quando è presente la<br />

sindrome di Eisenmenger la correzione<br />

chirurgica non è più possibile perché<br />

potrebbe essere controproducente.<br />

Nella classificazione clinica della IP, le<br />

cardiopatie congenite con IP e la sindrome<br />

di Eisenmenger sono state<br />

incluse tra le forme associate di IAP<br />

(classe diagnostica 1). Infatti, il quadro<br />

delle alterazioni ostruttive è sostanzialmente<br />

identico a quello descritto nelle<br />

altre condizioni come la forma idiopatica<br />

o quella associata alle malattie del<br />

tessuto connettivo o alla infezione da<br />

HIV.<br />

Non esistono studi epidemiologici finalizzati<br />

a valutare la prevalenza della<br />

IAP nei soggetti adulti affetti da cardiopatie<br />

congenite. In base ai dati di un<br />

recente registro europeo si stima che<br />

la prevalenza della IAP nei pazienti<br />

adulti affetti da cardiopatie congenite<br />

sia compresa tra il 5 e il 10%. In termini<br />

assoluti si dovrebbe osservare<br />

una riduzione di incidenza di casi di<br />

sindrome di Eisenmenger nei paesi<br />

occidentali dove la diagnosi prenatale<br />

e le nuove tecniche chirurgiche consentono<br />

una precoce correzione completa<br />

e in ogni caso entro i due anni di<br />

vita. In realtà ancora oggi la prevalenza<br />

di questa diagnosi nell’ambito delle<br />

casistiche di soggetti con IAP rimane<br />

consistente sia perché i soggetti affetti<br />

da sindrome di Eisenmenger possono<br />

raggiungere anche la sesta e settima<br />

decade di vita sia per la presenza<br />

di pazienti provenienti da paesi in via<br />

di sviluppo.<br />

I sintomi e i segni clinici dei pazienti<br />

affetti da IAP associata a cardiopatie<br />

congenite sono legati alla persistenza<br />

di regimi pressori elevati nella circolazione<br />

polmonare e alle conseguenze<br />

del flusso di sangue invertito attraverso<br />

il difetto cardiaco. Nei pazienti<br />

affetti da sindrome di Eisenmenger il<br />

quadro clinico è caratterizzato da<br />

affanno di respiro e cianosi (colorazione<br />

blu delle unghie e delle labbra). La<br />

tolleranza allo sforzo è ridotta e la<br />

quantità di globuli rossi presenti nel<br />

sangue aumenta per compensare la<br />

ridotta concentrazione di ossigeno. I<br />

sintomi nei soggetti con IAP associata<br />

a cardiopatie congenite possono rimanere<br />

stabili per molti anni e consentire<br />

una qualità di vita non molto compromessa.<br />

La diagnosi della cardiopatia congenita<br />

come causa della IAP in genere non è<br />

complessa e si avvale delle indagini<br />

comuni come l’ecocardiogramma e il<br />

cateterismo cardiaco. Attualmente la<br />

diagnosi di cardiopatia congenita è<br />

effettuata prima del parto e la correzione<br />

chirurgica viene pianificata appena<br />

possibile dopo il parto evitando lo<br />

sviluppo di IAP. In passato (e ancora<br />

oggi nei paesi in via di sviluppo) questo<br />

non era possibile e ciò spiega lo<br />

sviluppo di IAP quando il difetto non<br />

era riconosciuto e corretto tempestivamente.<br />

A volte nei soggetti adulti la<br />

diagnosi può trarre vantaggio dalla<br />

risonanza magnetica cardiaca.<br />

Quando il difetto cardiaco congenito<br />

non può essere più corretto chirurgicamente<br />

o attraverso una procedura<br />

interventistica (cateterismo cardiaco)<br />

si possono utilizzare tutti i farmaci che<br />

sono stati approvati per i soggetti con<br />

IAP. In particolare il bosentan/Tracleer<br />

è stato specificamente approvato per<br />

questa condizione, ma anche gli altri<br />

farmaci hanno dimostrato la loro efficacia.<br />

In passato nei soggetti con sindrome<br />

di Eisenmenger venivano effettuati<br />

salassi per ridurre il valore di ematocrito<br />

e quindi la viscosità del sangue.<br />

Oggi si ritiene che la necessità di tale<br />

procedura sia molto ridotta e viene<br />

effettuata in genere per valori di ematocrito<br />

elevati (>65%) e in presenza di<br />

sintomi di iperviscosità. Vanno adottate<br />

anche le altre misure generali consigliate<br />

in tutti i casi di IAP come le vaccinazioni,<br />

la limitazione dell’attività fisica<br />

eccessiva e il controllo della fertilità.<br />

La gravidanza infatti può risultare<br />

pericolosa in particolare in presenza di<br />

sindrome di Eisenmenger.<br />

Come in tutti i casi di IAP, in presenza<br />

di non soddisfacente risposta alla terapia<br />

medica si ricorre al trapianto polmonare<br />

con correzione del difetto cardiaco<br />

o al trapianto cardio-polmonare<br />

quando il difetto cardiaco non possa<br />

essere corretto chirurgicamente.<br />

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10<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

IAP associata a infezione da HIV<br />

(AIDS)<br />

La disponibilità di nuovi farmaci antiretrovirali<br />

e la gestione più aggressiva<br />

delle infezioni opportunistiche hanno<br />

contribuito a migliorare significativamente<br />

la prognosi dei pazienti affetti<br />

da infezione da HIV. L’Ipertensione<br />

Arteriosa Polmonare (IAP) è una rara<br />

complicanza dell’infezione da HIV: la<br />

prevalenza della IAP è variabile da 0.1<br />

a 0.5% e l’incidenza stimata è pari a<br />

0.1%. La IAP può manifestarsi in qualsiasi<br />

stadio dell’infezione da HIV e l’intervallo<br />

di tempo che intercorre tra la<br />

diagnosi di infezione e la diagnosi di<br />

IAP è compreso tra 0 e 9 anni. Dal<br />

punto di vista epidemiologico, differentemente<br />

da quanto si osserva nella<br />

IAP idiopatica, vi è una prevalenza del<br />

genere maschile. Negli ultimi anni era<br />

stato ipotizzato che l’utilizzo dei nuovi<br />

farmaci antiretrovirali potesse determinare<br />

una riduzione dell’incidenza della<br />

IAP associata a infezione da HIV, ma<br />

tale dato non è stato confermato. Il<br />

meccanismo patogenetico alla base<br />

dello sviluppo della IAP nei pazienti<br />

affetti da infezione da HIV non è noto.<br />

La predisposizione costituzionale<br />

L’AIPI (ASSOCIAZIONE IPERTENSIONE POLMONARE ITALIANA)<br />

è una ONLUS, nata nel <strong>20</strong>01 ad opera di un ristretto (allora!)<br />

numero di pazienti con la finalità di fare sentire la loro voce e<br />

di contribuire a migliore il benessere psicologico, fisico e<br />

sociale delle persone affette da Ipertensione Polmonare.<br />

Uno degli scopi principali dell’ AIPI ONLUS, oltre alla raccolta<br />

fondi, è la divulgazione di informazione sulla malattia per far<br />

sì che i pazienti arrivino al Centro di Eccellenza al più presto<br />

ed evitino perdite di tempo preziosissimo.<br />

Le attività sono svolte esclusivamente da volontari e finanziate dalle quote sociali e donazioni di privati e di aziende.<br />

Negli anni sono state attivate svariate forme di supporto di tipo personale, organizzativo ed economico, tutte assolutamente gratuite per i<br />

pazienti e per i loro familiari:<br />

- una linea telefonica attiva 24 ore su 24 per informazioni e assistenza su questioni varie inerenti la malattia<br />

- l’assistenza psicologica gratuita offerta da uno psicologo-psichiatra<br />

- invio trimestrale di un notiziario AIPI News che è il diario dell’Associazione e che fornisce aggiornamenti in campo scientifico, farmacologico,<br />

normativo<br />

- sito web www.aipiitalia.org aggiornato costantemente con informazioni sulla malattia e sulle attività dell’Associazione<br />

- il forum di discussione all’interno del sito<br />

- assemblea annuale dei Soci, occasione di incontro e socializzazione oltre che di aggiornamento sulla malattia e questioni connesse.<br />

- corsi periodici di formazione/informazione su Ipertensione Polmonare destinati a pazienti, familiari e<br />

volontari, tenuti dal Prof. Nazzareno Galiè, responsabile del Centro per l’Ipertensione Polmonare dell’ospedale<br />

S.Orsola-Malpighi, Università di Bologna.<br />

- consulenza relativa a problemi riguardanti l’applicazione delle disposizioni legislative su invalidità, handicap,<br />

assegno di cura<br />

- la presenza di un volontario due giorni la settimana presso gli ambulatori e il reparto di Cardiologia del<br />

Centro per l’Ipertensione Polmonare<br />

- assistenza a pazienti e/o familiari per problemi di pernottamento, logistica, parcheggio.<br />

L’AIPI è iscritta all’Anagrafe Unica delle ONLUS, è riconosciuta dall’Istituto Superiore di Sanità ed è<br />

inserita nel Registro Nazionale delle Associazioni di Malattie Rare presso lo stesso Ente. Inoltre è socio<br />

fondatore di PHA Europe, federazione ‘ombrello’ di 14 nazioni europee. Registrata presso il Tribunale di<br />

Milano al n. <strong>20</strong>6 del 2.4.08. Dal <strong>20</strong>07 l’AIPI ha avviato un rapporto di collaborazione con EURORDIS,<br />

Associazione Europea per le Malattie Rare. A livello internazionale collabora con PHA USA (Pulmonary<br />

Hypertension Association – USA) e fa parte della rete informatica PHA Planet che riunisce circa 40<br />

associazioni di pazienti con IP nel mondo.<br />

L’AIPI è regolarmente invitata e partecipa a convegni scientifici in Italia e all’estero.<br />

Chiunque desidera maggiori informazioni, può visitare il sito dell’Associazione www.aipiitalia.org o digitare<br />

su un motore di ricerca: IPERTENSIONE POLMONARE. Dove troverà indirizzi e numeri telefoni utili.<br />

SILVIA FERRARI<br />

Presidente AIPI Onlus


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

11<br />

potrebbe svolgere un ruolo importante<br />

dato che questa complicanza colpisce<br />

solo una minoranza dei pazienti affetti<br />

da infezione HIV.<br />

Per porre una diagnosi corretta di IAP<br />

associata a infezione da HIV è di fondamentale<br />

importanza escludere la<br />

presenza di altre condizioni cliniche<br />

potenzialmente responsabili di un<br />

aumento dei valori di pressione nel circolo<br />

polmonare e, in particolare: le<br />

patologie del cuore sinistro, le patologie<br />

polmonari parenchimali e il cuore<br />

polmonare cronico tromboembolico.<br />

Inoltre, tali pazienti presentano spesso<br />

infezioni virali epatiche concomitanti<br />

ed è pertanto necessario indagare l’eventuale<br />

presenza di cirrosi epatica e<br />

di Ipertensione Portale. Per la diagnosi<br />

finale è indispensabile il cateterismo<br />

cardiaco destro.<br />

La IAP associata a infezione da HIV<br />

presenta caratteristiche cliniche, emodinamiche<br />

e istologiche simili alla IAP<br />

idiopatica. Anche la strategia terapeutica<br />

è identica a quella della IAP idiopatica.<br />

Dati recenti documenterebbero<br />

che i pazienti con IAP associata ad HIV<br />

tendono a rispondere molto favorevolmente<br />

ai farmaci specifici per la IAP.<br />

Debbono comunque essere prese precauzioni<br />

per le interazioni farmacologiche<br />

tra i farmaci approvati per la IAP, i<br />

farmaci antiretrovirali e le eventuali<br />

patologie epatiche concomitanti. Per<br />

tali motivi i pazienti debbono essere<br />

seguiti in stretta collaborazione tra i<br />

centri esperti per il trattamento della<br />

IAP e i centri dedicati alla terapia dell’infezione<br />

da HIV.


12<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Il ruolo del naso<br />

nelle malattie<br />

respiratorie<br />

Autori: Dr. Attilio VARRICCHIO<br />

Dr.ssa Antonietta DE LUCIA<br />

Dr. Alfonso Maria VARRICCHIO*<br />

U.O.C. di O.R.L., Ospedale “S. Gennaro”, ASL Na1.<br />

* U.O.C. di O.R.L. dell’A.O.R.N. “Santobono–Pausilipon” di<br />

Napoli.<br />

Con il Patrocinio dell’Ass. Italiana Vie Aeree Superiori<br />

(www.aivas.it; e-mail: info@aivas.it)<br />

Le “vie aeree” sono un unico sistema fisio-patologico; molti<br />

sono gli studi che hanno evidenziato tale unicità confermando,<br />

nella patogenesi delle malattie respiratorie, l’origine<br />

“nasale”.<br />

Riniti, faringo-laringiti e tracheo-bronchiti sono i quadri<br />

clinici, spesso consequenziali, della sindrome<br />

rino-sinuso-bronchiale.<br />

Il “naso”, tecnicamente detto distretto rinosinuso-faringeo<br />

(R.S.F.T.), rappresenta l’organo<br />

più interessante delle vie aeree<br />

superiori (V.A.S.).<br />

ANATOMIA E FISIO-PATOLOGIA<br />

DEL NASO<br />

Nel naso sono presenti tre importanti<br />

“centraline fisiopatologiche”(Fig.1 a<br />

pagina seguente): in senso anteroposteriore,<br />

il complesso ostio-meatale<br />

(COM), il recesso sfeno-etmoidale<br />

(RSE) e il rino-faringe (RF).


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

13<br />

Il COM, posto sulla parete laterale<br />

del naso, condiziona lo stato di salute<br />

dei tre seni paranasali anteriori; il<br />

RSE, situato posteriormente al COM,<br />

a sua volta lo determina per i seni<br />

posteriori (Fig. 2).<br />

Il RF, posto alla fine delle cavità<br />

nasali, è la centralina che merita più<br />

attenzione: in esso confluisce il gocciolamento<br />

posteriore di tutto il muco<br />

nasale (post-nasal drip), principale<br />

causa delle laringo-tracheo-bronchiti<br />

discendenti e delle otiti medie (attraverso<br />

la tuba di Eustachio, che collega<br />

il RF all’orecchio medio); inoltre, il<br />

RF è la sede naturale delle adenoidi<br />

nel bambino (Fig. 3).<br />

La “ventilazione” di queste “tre centraline<br />

fisiopatologiche” condiziona la “salute”<br />

dell’intero apparato respiratorio. In<br />

esse, infatti, l’aria inspirata viene “climatizzata”<br />

ed arricchita di un gas (ossido<br />

nitrico) capace di disinfettare e dilatare<br />

il tratto bronco-polmonare.<br />

La “congestione” delle tre centraline<br />

rappresenta la prima tappa delle<br />

infiammazioni “rino-sinuso-faringee”, e<br />

a loro volta, dell’intero apparato respiratorio.<br />

Le infiammazioni, spesso, sono complicate<br />

da infezioni: le infezioni acute<br />

sono per la maggior parte virali, a cui si<br />

sovrappone, in alcuni casi, una proliferazione<br />

batterica.<br />

Se i batteri invadono COM e/o RSE,<br />

determinano una rino-sinusite; se,<br />

attraverso la tuba di Eustachio, coinvolgono<br />

l’orecchio medio, provocano<br />

un’otite media.<br />

Spesso rino-sinusite ed otite media<br />

coesistono nello stesso paziente e<br />

vengono sintetizzate nel termine rinosino-otite.<br />

La clinica delle rino-sino-otiti acute è<br />

caratterizzata, essenzialmente, dalla<br />

presenza di uno o più dei seguenti sintomi:<br />

dispnea nasale, rinorrea anteriore<br />

e, soprattutto, posteriore, iposmia,<br />

rinolalia anteriore e/o posteriore, ipoacusia<br />

trasmissiva, otodinia.<br />

Le forme infettive ricorrenti e/o croniche,<br />

per lo più batteriche, sono<br />

secondarie alla mancata guarigione<br />

delle infezioni acute, alla cui origine ci<br />

sono cause sistemiche e locali, quali:<br />

sistemiche: allergia, immunodeficienze;<br />

locali, di pertinenza chirurgica, quali:<br />

deviazioni settali, turbinati ipertrofici,<br />

ipertrofia adeno-tonsillare, poliposi<br />

nasale.<br />

Tra le cause di ricorrenza locale meritano<br />

di essere menzionati i “biofilm batterici”.<br />

I batteri producono una sorta di scudo<br />

gelatinoso (biofilm), per resistere all’azione<br />

degli antibiotici che, incapaci di<br />

penetrare il biofilm, risultano inefficienti<br />

nella loro azione battericida. Il biofilm,<br />

inoltre, rilascia ad intermittenza<br />

numerose colonie di batteri in grado, a<br />

loro volta, di determinare la ricorrenza<br />

dell’infezione.<br />

Uno studio recente ha dimostrato che i<br />

biofilm batterici occupano il 95% del<br />

Rinofaringe di bambini affetti da infezioni<br />

ricorrenti delle V.A.S.: una sorta<br />

di “banca microbiologica” che promuoverebbe<br />

la ricorrenza delle infezioni<br />

respiratorie. Risulta chiaro che<br />

l’“obiettivo primario” di ogni terapia<br />

deve essere mirare all’eliminazione di<br />

tali biofilm rinofaringei.<br />

Figura 1:<br />

Distretto rino-sinuso-faringo-timpanico con i tre siti.<br />

Figura 2:<br />

Si evidenziano il sistema rino-sinusale anteriore (seno frontale, seno etmoidale anteriore e seno mascellare), che drena nel COM, e<br />

il sistema rino-sinusale posteriore (seno etmoidale posteriore e seno sfenoidale) che drena nel RSE.<br />

Figura 3: Rinofaringe: sono evidenti l’unità tubo-timpanica, le adenoidi e il post-nasal drip.


14<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

In conclusione, la congestione nasale<br />

rappresenta il momento iniziale<br />

delle flogosi acute rino- sino-otitiche,<br />

che, se non curate, possono complicare<br />

in infezioni acute. A loro volta<br />

esse possono assumere il carattere<br />

di ricorrenza per cause sistemiche<br />

e/o locali, tra le quali i biofilm batterici<br />

rinofaringei, ne rappresentano<br />

una delle principali.<br />

DIAGNOSI DEL NASO<br />

In ogni approccio diagnostico è sempre<br />

indispensabile raccogliere un’attenta<br />

anamnesi per evidenziare l’esistenza<br />

di coesistenti manifestazioni<br />

allergiche (dermatite atopica, eczema,<br />

bronchiti asmatiformi ricorrenti,<br />

etc.) e stabilire l’età di insorgenza dei<br />

sintomi, la loro durata ed un’eventuale<br />

associazione con altre manifestazioni<br />

cliniche.<br />

In merito agli esami strumentali non<br />

si può prescindere, al giorno d’oggi,<br />

dall’indagine video-fibro-endoscopica.<br />

Tale metodica è la sola a poter offrire<br />

possibilità diagnostiche in precedenza<br />

inimmaginabili, con la possibilità di<br />

osservare direttamente le tre centraline:<br />

COM, RSE e RF.<br />

La nostra Scuola, anche in ambito<br />

pediatrico, preferisce l’utilizzo di ottiche<br />

rigide, con diverso campo visivo<br />

(0°/30°/90°), ritenendole più maneggevoli<br />

e meglio accettate dai pazienti,<br />

adoperando le ottiche flessibili solo<br />

in età neonatale e in pazienti non collaboranti.<br />

Nelle forme ricorrenti e croniche, qualora<br />

ne sussistano i presupposti clinico-anamnestici,<br />

sarà sempre utile un<br />

inquadramento allergologico, mediante<br />

l’esecuzione dei tests cutanei<br />

(prick test) orientati verso gli aeroallergeni<br />

(acari della polvere, pollini,<br />

peli di animali domestici, muffe). Le<br />

prove cutanee saranno eventualmente<br />

supportate dal dosaggio delle IgEtotali<br />

(Prist) e specifiche (RAST) in<br />

caso di discordanza tra anamnesi,<br />

storia clinica e risultato del prick test.<br />

L’inquadramento allegologico deve<br />

essere opportunamente integrato con<br />

lo studio della citologia della mucosa<br />

nasale (rinocitogramma) per la ricerca<br />

di cellule della infiammazione allergica<br />

(eosinofili, neutrofili e mastociti)<br />

essenziale nel caso di negatività ai<br />

precedenti esami allergologici.<br />

In caso di compromissione del<br />

distretto otologico, un’attenta valutazione<br />

audiologica diventa imprescindibile.<br />

Il ricorso alla diagnostica radiologica<br />

è legittimato solo dopo un corretto<br />

inquadramento clinico-endoscopicostrumentale,<br />

laddove è presente un<br />

insuccesso terapeutico o un’importante<br />

complicanza; risulta, invece,<br />

indispensabile in previsione di un<br />

intervento chirurgico.<br />

Se la TC è la tecnica di prima istanza<br />

in grado di studiare esaurientemente<br />

il sistema aria-osso, la RMN è di<br />

estrema utilità nella definizione di<br />

completezza, in caso di patologie<br />

interessanti i tessuti molli.<br />

In caso di congestione nasale cronica,<br />

oltre ai sintomi respiratori specifici<br />

(dispnea nasale, rinolalia, iposmia…),<br />

è necessario esaminare e<br />

valutare con un esame polisomnografico,<br />

in previsione di un’eventuale correzione<br />

chirurgica, le alterazioni del<br />

sonno (dal russamento semplice fino<br />

alla O.S.A.S.), responsabili di disturbi<br />

comportamentali, notturni (sonno<br />

interrotto, enuresi) e/o diurni (sonnolenza,<br />

cefalee, apatia, aggressività,<br />

incapacità di concentrazione).<br />

TERAPIA DEL NASO<br />

Nel trattamento delle patologie respiratorie,<br />

sia delle V.A.S. (rino-sinusite,<br />

rino-otite, rino-faringo-laringite) che<br />

delle V.A.I. (tracheo-bronchiti), vorremmo<br />

ribadire l’importanza di orientare<br />

la terapia, non solo nella cura della<br />

malattia dell’organo colpito, che ci<br />

interpella, ma anche nella risoluzione<br />

dell’origine nasale, con l’obiettivo di:<br />

- ripristinare la ventilazione nelle tre<br />

centraline;<br />

- controllare l’eventuale “allergia<br />

mucosale”;<br />

- rimuovere gli eventuali biofilm batterici<br />

rinofaringei.<br />

La terapia antibiotica sistemica va<br />

sempre presa in considerazione nei<br />

casi di rino-sino-otite acuta, che riconoscano<br />

un’eziologia batterica certa.<br />

I patogeni responsabili di tale quadri<br />

infettivi sono principalmente:<br />

- Streptococcus Piogene,<br />

- Streptococcus Pneumoniae,<br />

- Haemophilus Influenzae e Moraxella<br />

catarrhalis conosciuti con lo pseudonimo<br />

di “quartetto infernale” perché


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

15<br />

più frequentemente coinvolti nelle<br />

infezioni batteriche acute a carico<br />

delle V.A.S..<br />

In considerazione della maggiore frequenza<br />

dell’eziologia virale, il punto<br />

cardine della terapia sistemica resta<br />

l’uso ragionato dell’antibiotico sistemico,<br />

inutile in assenza di infezione<br />

batterica.<br />

Pertanto ribadiamo l’importanza della<br />

diagnosi clinico-strumentale, senza<br />

trascurare la durata della sintomatologia,<br />

in termini di numero di giorni,<br />

parametro importante da non sottovalutare.<br />

Risulta evidente che partendo dalle<br />

indicazioni suggerite dalle linee-guida,<br />

il trattamento dovrà essere poi individualizzato<br />

e la scelta dovrà ricadere<br />

sul farmaco ritenuto più opportuno<br />

per quel tipo di paziente.<br />

Alla terapia sistemica, capace di curare<br />

la patologia dell’organo interessato,<br />

consigliamo in associazione la<br />

terapia inalatoria, opzione terapeutica<br />

capace di risolvere la patogenesi<br />

nasale.<br />

Oltre ad offrire tutti i vantaggi propri<br />

di ogni metodica topica (elevata concentrazione<br />

del farmaco nella sede<br />

dell’infezione, ridotte dosi terapeutiche,<br />

minore concentrazione sistemica,<br />

rapidità d’azione, riduzione degli<br />

effetti collaterali e, cosa ancora più<br />

rilevante in età pediatrica, dose terapeutica<br />

non dipendente dall’assorbimento<br />

gastro-enterico e dalla funzionalità<br />

epato-renale) essa interfaccia<br />

ottimamente con il distretto rino-sinuso-faringeo.<br />

La terapia inalatoria, inoltre, è legittimata<br />

da una fiorente letteratura, in cui<br />

si dimostra che le flogosi “nasali” sono<br />

sostanzialmente superficiali, a tutto<br />

vantaggio di un trattamento topico.<br />

Purtroppo, la terapia inalatoria delle<br />

V.A.S. è eseguita, troppe volte, con<br />

pericoloso empirismo, senza rispettarne<br />

tre punti cardine:<br />

- la giusta indicazione terapeutica;<br />

- la corretta tecnica inalatoria;<br />

- i farmaci adatti alla nebulizzazione.<br />

Le indicazioni terapeutiche sono ben<br />

precise: tutte le flogosi acute, croniche<br />

riacutizzate e ricorrenti interessanti<br />

il distretto nasale. Inoltre, la<br />

terapia inalatoria non esclude, ma<br />

“sinergizza” ottimamente con le terapie<br />

sistemiche.<br />

La tecnica inalatoria è argomento di<br />

estremo interesse. La letteratura<br />

scientifica ben poco ha prodotto sulle<br />

tecniche inalatorie adatte alla corretta<br />

medicazione dei singoli distretti<br />

delle vie aeree: è il “terminale inalatorio”,<br />

infatti, a condizionare la deposizione<br />

delle molecole nebulizzate.<br />

La European Respiratory Society<br />

parla dal <strong>20</strong>00 di terapia inalatoria<br />

distrettuale, che stabilisce:<br />

• per le vie aeree superiori device<br />

endonasali;<br />

• per le vie aeree medio-inferiori device<br />

oro-buccali.<br />

In merito ai farmaci adatti alla nebulizzazione,<br />

è interessante ricordare le<br />

molecole farmacologiche più utilizzate.<br />

Le soluzioni saline utili per il lavaggio<br />

del distretto nasale.<br />

I corticosteroidi, classe d’eccellenza<br />

nella terapia inalatoria delle V.A.S.<br />

nel trattamento della iperattività<br />

mucosale nasale.<br />

I mucolitici indispensabile per rimuovere,<br />

non solo gli essudati mucosi,<br />

favorendo l’azione di altre molecole<br />

(specialmente i corticosteroidi, ben<br />

noti per la loro lipofilia), ma anche gli<br />

eventuali biofilm batterici, veri e propri<br />

alberghi a “5 stelle” per i batteri<br />

patogeni.<br />

Gli eutrofici capaci di migliorare il trofismo<br />

della mucosa respiratoria, spesso<br />

insultata da agenti esterni, quali i<br />

gas inquinanti e gli aero-allergeni.<br />

CONCLUSIONI<br />

La funzionalità del naso e delle sue<br />

tre “centraline respiratorie” (COM,<br />

RSE e RF), è fondamentale per la<br />

salute di tutto l’albero respiratorio<br />

(Fig.4).<br />

Figura 4. Fisiopatologia del distretto<br />

rino-sinuso-faringeo e delle vie aeree<br />

medio-inferiori.<br />

La congestione nasale, rappresenta<br />

la prima ed essenziale tappa patogenetica<br />

delle infiammazioni respiratorie,<br />

spesso complicate da sovrapposizioni<br />

infettive.<br />

Se la congestione nasale diventa<br />

ricorrente o cronica, essa può determinare,<br />

oltre ai sintomi respiratori<br />

specifici, una serie di alterazioni comportamentali<br />

che si traducono in un<br />

netto peggioramento della qualità di<br />

vita del paziente.<br />

Nel trattamento delle patologie respiratorie<br />

è importante sottolineare<br />

quanto risulti indispensabile, non<br />

solo curare la malattia dell’organo<br />

colpito, ma anche la risoluzione dell’origine<br />

nasale. La terapia inalatoria<br />

rappresenta una valida opzione terapeutica<br />

per tale obiettivo.


Salute in rete<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

19<br />

Gli esperti al telefono<br />

In questa pagina potete trovare un elenco di specialisti a disposizione per risolvere telefonicamente i<br />

vostri dubbi su temi di medicina e psicologia. La consulenza dei medici è gratuita ma vi preghiamo di<br />

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Vascolare e Flebologia<br />

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22<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

LA<br />

CELIACHIA<br />

La celiachia è un’intolleranza permanente al<br />

glutine, sostanza proteica presente in frumento,<br />

orzo, segale, avena e alcuni cereali minori, come il<br />

farro, il kamut, la spelta e il triticale.<br />

L’incidenza di questa intolleranza è<br />

stimata in un soggetto ogni 100 persone.<br />

I celiaci in Italia potenzialmente<br />

sarebbero quindi 500mila circa, ma<br />

ne sono stati diagnosticati intorno<br />

agli 85 mila. Ogni anno vengono<br />

effettuate cinque mila nuove diagnosi<br />

ed ogni anno nascono 2.800 nuovi<br />

celiaci, con un incremento annuo di<br />

circa il 10%.<br />

Per curare la celiachia, attualmente,<br />

occorre escludere dalla dieta alcuni<br />

degli alimenti più comuni, quali pane,<br />

pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare<br />

le più piccole tracce di farina<br />

da ogni piatto. Questo implica un<br />

forte impegno di educazione alimentare.<br />

L’assunzione di glutine, anche<br />

in piccole dosi, può causare danni. La<br />

dieta senza glutine, condotta con<br />

rigore, è quindi l’unica terapia che<br />

garantisce al celiaco un perfetto<br />

stato di salute. Ma la completa<br />

esclusione del glutine dalla dieta non<br />

è facile da realizzare, in quanto i<br />

cereali non permessi ai celiaci si<br />

ritrovano in moltissimi prodotti alimentari<br />

ed il rischio di contaminazione<br />

accidentale da glutine è spesso<br />

presente nei processi di lavorazione<br />

dell’industria alimentare<br />

Il glutine è un complesso proteico.<br />

La prolamina è una delle frazioni proteiche<br />

che costituiscono il glutine ed<br />

è la responsabile dell’effetto tossico<br />

per il celiaco.<br />

La prolamina del frumento viene<br />

denominata gliadina, mentre proteine<br />

simili, con il medesimo effetto sul<br />

celiaco, si trovano anche in orzo,<br />

segale, farro, spelta, kamut, triticale<br />

ed avena.<br />

Un alimento, per poter essere definito<br />

“senza glutine” non deve contenere<br />

più di <strong>20</strong> ppm (<strong>20</strong> mg/ Kg) di glutine.<br />

Tale limite, da sempre sostenuto da<br />

AIC e dal Ministero della Salute italiano,<br />

è stato recentemente accolto<br />

anche dal Codex Alimentarius<br />

dell’ONU, la massima autorità mondiale<br />

in tema di sicurezza degli alimenti,<br />

e ribadito dalla Commissione<br />

Europea, tramite il Regolamento<br />

41/<strong>20</strong>09.<br />

Particolare attenzione va posta nel<br />

consumo di prodotti trasformati (sia<br />

prodotti confezionati, come gelati,<br />

salumi, ecc., sia piatti e prodotti della<br />

ristorazione) che possono contenere<br />

glutine non solo come ingrediente<br />

(che comunque le norme sull’etichettatura<br />

alimentare impongono di evidenziare<br />

in etichetta), ma anche per<br />

contaminazione crociata (tra alimenti<br />

diversi) o ambientale (ad esempio per<br />

la produzione in ambienti dove si<br />

lavorano anche sfarinati), per cui non<br />

è obbligatorio riportare avvertimento<br />

sulle etichette dei prodotti. Per aiutare<br />

i celiaci nella scelta di alimenti<br />

sicuri per la propria dieta, l’AIC realizza<br />

ogni anno un elenco di prodotti<br />

confezionati garantiti “senza glutine”<br />

dalle aziende il Prontuario degli<br />

Alimenti e ha realizzato un progetto<br />

di formazione e monitoraggio di esercizi<br />

della ristorazione e ricettivi<br />

(network Alimentazione Fuori Casa<br />

AIC) che offrono pasti senza glutine<br />

per i celiaci.<br />

In particolare oltre al progetto<br />

Prontuario, AIC da una decina di anni<br />

concede il marchio Spiga Barrata, ad<br />

ulteriore e massima garanzia di sicurezza<br />

per il celiaco<br />

L’ABC della dieta del celiaco<br />

La completa esclusione del glutine<br />

dalla dieta non è facile da realizzare,<br />

in quanto i cereali non permessi ai<br />

celiaci si ritrovano in moltissimi prodotti<br />

alimentari ed il rischio di contaminazione<br />

accidentale da glutine è<br />

spesso presente nei processi di lavorazione<br />

dell’industria alimentare.


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

23<br />

Le Associazioni dei pazienti celiaci<br />

hanno quindi redatto apposite liste<br />

suddividendo le categorie di alimenti<br />

in: alimenti “permessi” (sempre idonei<br />

al celiaco, di qualsiasi marca o<br />

produttore), alimenti “vietati” (che il<br />

celiaco non deve mai consumare), alimenti<br />

“a rischio” per cui è necessario<br />

verificare caso per caso ingredientistica<br />

e processo produttivo per poter<br />

escludere la presenza di glutine.<br />

La definizione di queste liste è basata<br />

su valutazioni dell’ingredientistica<br />

e dei processi produttivi, svolte in collaborazione<br />

con aziende, esperti del<br />

settore, associazioni di categoria, e<br />

sulla normativa specifica di settore.<br />

Nel processo di valutazione del<br />

rischio, infatti, il prodotto alimentare<br />

va inteso nella sua totalità come costituito<br />

non solo dall’ingredientistica, ma<br />

anche dai processi e dai trattamenti<br />

che ha subito e dal sistema di gestione<br />

e controlli cui è sottoposto.<br />

Per le categorie di alimenti “a<br />

rischio” AIC pubblica ogni anno<br />

il Prontuario AIC degli<br />

Alimenti, che riporta categoria<br />

per categoria<br />

(gelati, salumi,<br />

salse, ecc.) quei<br />

prodotti che le aziende garantiscono<br />

come “gluten free” con la consulenza<br />

e supervisione dell’AIC.<br />

Alimenti permessi: alimenti che possono<br />

essere consumati liberamente,<br />

in quanto naturalmente senza glutine<br />

o appartenenti a categorie alimentari<br />

non a rischio per i celiaci, poiché nel<br />

corso del loro processo produttivo<br />

non sussiste rischio di contaminazione<br />

crociata.<br />

I prodotti naturalmente senza glutine<br />

sono gli alimenti che non contengono<br />

glutine e non sono stati trasformati,<br />

es. riso, mais, carne, pesce, latte,<br />

uova, legumi (piselli, fagioli, ceci,<br />

soia ecc.), verdura, frutta, utilizzati tal<br />

quali. I semilavorati o derivati divengono<br />

prodotti alimentari a rischio di<br />

contaminazione, esempi: farina di<br />

riso e mais, latte in polvere;<br />

a questi, tra gli alimenti<br />

“permessi”, si<br />

aggiungono<br />

quegli alimenti appartenenti a categorie<br />

alimentari non a rischio per i celiaci,<br />

poiché nel corso del loro processo<br />

produttivo non sussiste rischio di contaminazione<br />

crociata o ambientale<br />

(es. formaggi tradizionali, tonno in<br />

scatola o passata di pomodoro).<br />

Questi prodotti non sono inseriti nel<br />

Prontuario AIC degli Alimenti.<br />

Alimenti a rischio?: alimenti che<br />

potrebbero contenere glutine in quantità<br />

superiore ai <strong>20</strong> ppm o a<br />

rischio di contaminazione e<br />

per i quali è necessario<br />

conoscere e controllare<br />

l’ingredientistica<br />

ed i processi<br />

di lavora-


24<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

zione (gelati, salumi, piatti pronti,<br />

sughi pronti, salse, caramelle, ecc.).<br />

Per poter avere dei prodotti idonei al<br />

consumo dei celiaci è necessario che<br />

le aziende produttrici applichino un<br />

corretto piano di controllo delle materie<br />

prime e del prodotto finito; inoltre<br />

occorre monitorare costantemente il<br />

processo produttivo, gli ambienti di<br />

lavoro, le attrezzature, gli impianti e<br />

gli operatori.<br />

Tutto questo diventa ancora più<br />

importante se si considera che possono<br />

verificarsi, durante le produzioni,<br />

pericolosi fenomeni di contaminazione<br />

crociata da glutine. Così, estremizzando,<br />

può accadere (soprattutto<br />

per alcune categorie di prodotti come<br />

gli sfarinati) che da un ingrediente<br />

naturalmente privo di glutine (ad<br />

esempio i chicchi di riso) si ottenga<br />

un prodotto finito (amidi, farine, fecole,<br />

ecc.) contaminato. Se, ad esempio,<br />

nel medesimo molino viene lavorato<br />

anche del frumento o un altro<br />

cereale proibito, sussiste un forte<br />

rischio di contaminazione dei prodotti<br />

finiti, per presenza di glutine negli<br />

ambienti di lavoro e nei sistemi di trasporto<br />

utilizzati.<br />

Per questo motivo alcuni prodotti,<br />

anche se preparati o derivati con<br />

ingredienti naturalmente privi di glutine,<br />

sono considerati alimenti a<br />

rischio e quindi sono inseriti nel<br />

Prontuario AIC degli Alimenti.<br />

Alimenti vietati: alimenti che contengono<br />

glutine e pertanto non sono idonei<br />

ai celiaci. Tali alimenti, ovviamente,<br />

non sono inseriti nel Prontuario:<br />

pane, pasta, pizza, biscotti e prodotti<br />

da forno dolci e salati convenzionali.<br />

I prodotti dietetici senza glutine:<br />

sono i cosiddetti “sostitutivi”, alternative<br />

di alimenti che contengono il glutine<br />

come ingrediente caratterizzante.<br />

In pratica, sono gli alimenti alternativi<br />

o sostitutivi di quelli “vietati”: pane<br />

senza glutine, pasta senza glutine,<br />

pizza senza glutine, biscotti e prodotti<br />

da forno dolci e salati senza glutine.<br />

Questi prodotti sono alimenti dietetici<br />

che rientrano in una particolare<br />

normativa che comporta specifiche<br />

autorizzazioni alla produzione ed alla<br />

vendita da parte del Ministero della<br />

Salute.


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

25<br />

I prodotti dietetici senza glutine sono<br />

gli unici che rientrano nel regime di<br />

erogazione gratuita da parte del<br />

Sistema Sanitario Nazionale.<br />

LA CELIACHIA A TAVOLA<br />

Attualmente il mercato della ristorazione<br />

e delle gelaterie presenta un’offerta<br />

limitata per i celiaci a causa di<br />

una scarsa informazione rispetto alla<br />

diffusione della patologia.<br />

Se si pensa che i celiaci sono circa<br />

l’1% della popolazione (almeno<br />

500.000 in Italia) si comprende come<br />

non solo manchino ancora tante diagnosi<br />

(ad oggi sono stati diagnosticati<br />

circa 85.000 soggetti), ma anche che<br />

una corretta conoscenza delle problematiche<br />

ad essa connesse, in particolar<br />

modo relative alla dieta senza<br />

glutine, da parte di tutti gli operatori<br />

del settore ristorativo, possa contribuire<br />

a ridurre notevolmente il disagio<br />

sociale che il celiaco vive quotidianamente<br />

offrendo parallelamente un’occasione<br />

di ampliamento della propria<br />

clientela.<br />

La celiachia rappresenta quindi per la<br />

ristorazione:<br />

* una sfida,<br />

* un valore commerciale,<br />

* ma anche un forte impegno etico e<br />

anche di deontologia professionale<br />

nel volersi impegnare a soddisfare<br />

le esigenze di tutti i propri potenziali<br />

clienti .<br />

La dieta senza glutine<br />

La completa esclusione del glutine<br />

dalla dieta non è facile da realizzare,<br />

in quanto i cereali non permessi ai<br />

celiaci si ritrovano in moltissimi prodotti<br />

alimentari ed il rischio di contaminazione<br />

accidentale da glutine è<br />

spesso presente nei processi di lavorazione<br />

dell’industria alimentare.<br />

AIC distingue quindi tra:<br />

* alimenti che possono essere consumati<br />

liberamente, in quanto naturalmente<br />

privi di glutine (frutta e<br />

verdura tal quali, carne e pesce<br />

non lavorati, cereali in chicchi, ecc.)<br />

o appartenenti a categorie alimentari<br />

non a rischio per i celiaci, poiché<br />

nel corso del loro processo<br />

produttivo non sussiste rischio di<br />

contaminazione crociata.<br />

* alimenti che potrebbero contenere<br />

glutine in quantità superiore ai <strong>20</strong><br />

ppm o a rischio di contaminazione<br />

e per i quali è necessario conoscere<br />

e controllare l’ingredientistica ed<br />

i processi di lavorazione (alcuni<br />

esempi: salumi, gelati, salse, sughi<br />

pronti, farine)*.<br />

* alimenti vietati: alimenti che contengono<br />

glutine e pertanto non<br />

sono idonei ai celiaci (pasta, pane,<br />

pizza e tutti i prodotti da forno che<br />

convenzionalmente contengono glutine).<br />

* Per offrire un supporto nell’identificazione<br />

dei prodotti idonei alla<br />

dieta senza glutine ai propri associati<br />

ed agli operatori della ristorazione<br />

interessati a offrire il proprio<br />

servizio anche ai celiaci, AIC ha da<br />

anni messo in atto due importanti<br />

progetti di controllo e promozione<br />

dei prodotti idonei alla dieta senza<br />

glutine: il progetto Marchio Spiga<br />

Barrata e il Prontuario degli<br />

Alimenti<br />

Per poter offrire un pasto, una pizza o<br />

un gelato senza glutine non è però<br />

sufficiente utilizzare gli ingredienti<br />

“giusti”, ma è necessario prestare<br />

particolare attenzione nell’evitare la<br />

contaminazione degli ingredienti o dei<br />

piatti senza glutine.<br />

La concentrazione massima di glutine<br />

oltre la quale un alimento diventa tossico<br />

per il celiaco è infatti <strong>20</strong> mg/Kg<br />

(<strong>20</strong> ppm: parti per milione). Questo<br />

significa che anche una briciola di<br />

pane convenzionale può bastare a<br />

contaminare un piatto senza glutine.<br />

Particolari accortezze andranno quindi<br />

poste in tutte le fasi di produzione<br />

dei pasti gluten free: dalla selezione<br />

degli ingredienti, al loro stoccaggio,<br />

dalla preparazione dei pasti, alla loro<br />

somministrazione, ponendo particolare<br />

attenzione alla formazione del personale<br />

non solo addetto alla preparazione<br />

dei pasti, ma anche al servizio<br />

di sala.<br />

I PROGETTI AIC<br />

Il marchio Spiga Barrata<br />

Il marchio Spiga Barrata, di proprietà<br />

dell'AIC (registrato nel 1995), è costituito<br />

da un disegno di fantasia richiamante<br />

una spiga di grano tagliata da<br />

un segmento ed è per il consumatore<br />

celiaco simbolo di identificazione<br />

immediata di sicurezza ed idoneità<br />

alla propria dieta.<br />

Il marchio Spiga Barrata viene rilasciato<br />

da AIC secondo una procedura analoga<br />

alla certificazione di prodotto<br />

agro-alimentare in riferimento ai requisiti<br />

riportati nel Disciplinare per la concessione<br />

del marchio Spiga Barrata.


26<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Oltre ai prodotti dietetici per celiaci,<br />

anche tutti i prodotti del libero commercio<br />

che possano essere garantiti<br />

con un contenuto di glutine < <strong>20</strong> ppm<br />

possono riportare il marchio Spiga<br />

Barrata.<br />

I requisiti di concessione<br />

Il Disciplinare AIC per la concessione<br />

del marchio Spiga Barrata riporta una<br />

serie di criteri che vanno soddisfatti<br />

per poter ottenere la concessione<br />

d'uso del simbolo. Questi criteri riguardano<br />

sia l'ingredientistica sia i processi<br />

produttivi e le procedure di qualifica<br />

dei fornitori, di controllo delle materie<br />

prime, di addestramento del personale<br />

e di pulizia/sanificazione. Il piano di<br />

autocontrollo deve comprendere l'analisi<br />

di rischio relativamente al pericolo di<br />

presenza accidentale di glutine nel prodotto<br />

finito. Una prima visita ispettiva<br />

di concessione e, poi, visite annuali di<br />

sorveglianza, vengono svolte da personale<br />

specializzato presso i siti produttivi<br />

dell'azienda.<br />

Il marchio Spiga Barrata è ad oggi<br />

riportato sull'etichetta di sempre più<br />

numerosi prodotti alimentari e rientra<br />

in un insieme più vasto di progetti che<br />

AIC ha attivato per favorire una sempre<br />

migliore qualità della vita dei soggetti<br />

celiaci e delle loro famiglie.<br />

Rassicurazione positiva<br />

per il consumatore<br />

Per il consumatore celiaco, il marchio<br />

Spiga Barrata rappresenta un indicatore<br />

decisivo e di impatto immediato di<br />

sicurezza ed idoneità del prodotto alla<br />

propria dieta. In particolare, il simbolo<br />

della Spiga Barrata diventa importante<br />

qualora ci sia il bisogno di veicolare<br />

l'informazione 'positiva' che un prodotto<br />

è senza glutine. In altre parole, è<br />

l'opposto dell'etichettatura degli allergeni,<br />

per cui gli alimenti contenenti glutine<br />

devono evidenziare tale ingrediente<br />

in etichetta, con un valore 'negativo'<br />

per il celiaco che non può consumare il<br />

prodotto.<br />

Come si può utilizzare il Marchio?<br />

Il simbolo è concesso da AIC in concessione<br />

d'uso non esclusiva normalmente<br />

per tre anni, rinnovabile ad ogni<br />

scadenza per il triennio successivo.<br />

Una volta ottenuta la concessione, il<br />

simbolo potrà essere utilizzato sul<br />

packaging e su pubblicazioni/pubblicità<br />

inerenti i prodotti certificati. Tutti i prodotti<br />

a marchio Spiga Barrata vengono<br />

pubblicati sul nostro sito, alla pagina:<br />

http://www.celiachia.it/dieta/marchio/aziende-prodotti.aspx,<br />

sul<br />

Prontuario AIC degli Alimenti e su<br />

Celiachia Notizie, house organ quadrimestrale<br />

di AIC, distribuito a tutti i<br />

nostri più di 56.000 associati.<br />

Quali Aziende possono aderire<br />

al progetto?<br />

Oltre ai prodotti dietetici per celiaci,<br />

anche tutti i prodotti del libero commercio<br />

che possano essere garantiti<br />

con un contenuto di glutine < <strong>20</strong> ppm<br />

possono riportare il marchio Spiga<br />

Barrata. Questo significa che ad essi<br />

potrà accedere non solo il celiaco, ma<br />

tutta la famiglia, con la creazione di<br />

un indotto non indifferente di potenziali<br />

consumatori di prodotti a marchio<br />

Spiga Barrata.<br />

Tutti i prodotti a Marchio Spiga<br />

Barrata, inoltre, vengono automaticamente<br />

inseriti nel Prontuario AIC degli<br />

Alimenti.<br />

Sostenere AIC nel migliorare<br />

il servizio offerto ai celiaci<br />

Alle aziende aderenti al progetto viene<br />

richiesto un contributo economico sulla<br />

base del numero di prodotti e di stabilimenti<br />

produttivi. Questo contributo è<br />

essenziale, oltre che per coprire i costi<br />

interni di AIC relativi a questo<br />

progetto, per il finanziamento di tutti gli<br />

altri progetti che AIC quotidianamente<br />

segue per migliorare la qualità di vita<br />

dei celiaci, per sensibilizzare<br />

società ed istituzioni ed aumentare il<br />

numero di diagnosi. Questo significa<br />

un sostegno diretto alla nostra<br />

Associazione e un grande valore<br />

aggiunto in termini di immagine per le<br />

Aziende.<br />

Il Prontuario AIC degli Alimenti<br />

E’ una pubblicazione edita con frequenza<br />

annuale che raccoglie, a seguito di<br />

valutazione, anche quei prodotti che,<br />

seppur non pensati specificamente per<br />

una dieta particolare, risultano comunque<br />

idonei al consumo da parte del<br />

soggetto celiaco.<br />

L’edizione corrente vanta 400 Aziende<br />

operanti in tutte le aree del mercato<br />

alimentare, presenti con più di 10.000<br />

prodotti reperibili sul mercato e viene<br />

stampata in circa 90.000 copie.<br />

Le aziende produttrici che aderiscono e<br />

concorrono con le loro risposte alla


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

27<br />

stesura dell’elenco, dichiarano l’idoneità<br />

dei loro prodotti ad essere consumati<br />

anche dai celiaci (in quanto il glutine<br />

eventualmente presente è sempre<br />

inferiore a <strong>20</strong> ppm) e ciò tenendo<br />

conto non solo degli ingredienti, ma<br />

anche delle possibili contaminazioni<br />

durante tutte le fasi di produzione<br />

(stoccaggio, lavorazione, confezionamento,<br />

ecc.). Al Prontuario AIC possono<br />

aderire tutte le aziende produttrici o<br />

distributrici a proprio marchio di prodotti<br />

del libero commercio idonei per il<br />

celiaco, oltre che le aziende di prodotti<br />

dietetici senza glutine.<br />

Come si può aderire al Prontuario?<br />

Le aziende devono compilare e sottoscrivere<br />

per ogni singolo prodotto un<br />

questionario, appositamente predisposto<br />

dall’AIC, nel quale forniscono informazioni<br />

non solo su tutti gli ingredienti,<br />

ma anche sulle possibili contaminazioni<br />

durante tutte le fasi di produzione.<br />

Le schede sono poi controllate e valutate<br />

dal Team AIC Prontuario, composto<br />

da specialisti nel campo della sicurezza<br />

alimentare. Vengono poi effettuate<br />

analisi a campione di quantificazione<br />

del glutine sui prodotti.<br />

Maggior visibilità<br />

Il progetto Prontuario AIC degli<br />

Alimenti offre grande visibilità alle<br />

Aziende. Viene, infatti, distribuito, con<br />

una tiratura di circa 100.000 copie a:<br />

soci AIC (più di 56.000), medici, dietisti,<br />

farmacisti, ristoranti, pizzerie, alberghi,<br />

Bed & Breakfast, gelaterie, servizi<br />

di ristorazione collettiva, aziende alimentari<br />

e della GDO.<br />

E’ inoltre presente una versione on-line:<br />

http://www.celiachia.it/dieta/prontuario/p<br />

rontuario-online.aspx<br />

ed una versione per mobile phone (palmare):<br />

http://www.celiachia.it/dieta/prontuario/p<br />

rontuario-mobile.aspx<br />

Quali Aziende possono aderire al progetto<br />

Al Prontuario AIC possono aderire<br />

anche tutte le aziende produttrici o<br />

distributrici a proprio marchio di prodotti<br />

del libero commercio idonei per il<br />

celiaco. Questo significa che ad essi<br />

potrà accedere non solo il celiaco, ma<br />

tutta la famiglia.<br />

Il progetto<br />

Alimentazione Fuori Casa AIC<br />

Il Progetto Alimentazione Fuori Casa<br />

AIC nasce dall’esigenza di creare una<br />

catena di esercizi informati sulla celiachia<br />

che potessero offrire un servizio<br />

idoneo alle esigenze alimentari dei<br />

celiaci.<br />

Il Progetto Ristorazione (Ristoranti,<br />

Pizzerie, Trattorie, Osterie, Alberghi,<br />

Hotel, Summer Camp, Case vacanze,<br />

Bar/Tavola Calda, Paninoteche, Pub,<br />

Creperie, Enoteche, Catering, Sale<br />

Ricevimenti) prevede un corso base<br />

sulla celiachia e sull’alimentazione<br />

senza glutine corredato dal rilascio di<br />

materiale didattico. Il corso comprende<br />

una parte teorica, durante la quale si<br />

acquisiscono conoscenze sull’aspetto<br />

medico della celiachia, su come riconoscere<br />

gli alimenti “permessi”, “vietati”<br />

e “a rischio” e sulle procedure per la<br />

preparazione di un prodotto idoneo al<br />

celiaco, ed una parte pratica, che illustra<br />

le caratteristiche tecnologiche dei<br />

prodotti base senza glutine, come farine<br />

e pasta;<br />

un completamento formativo che avviene<br />

tramite successivi incontri presso<br />

l’esercizio, dove l’AIC offre la propria<br />

consulenza, ad esempio nella definizione<br />

del menù o per identificare le modalità<br />

di stoccaggio e le aree dove preparare<br />

i pasti gluten free;<br />

controlli periodici da parte di AIC;<br />

utilizzo esclusivo di prodotti naturalmente<br />

senza glutine, dietetici con notifica<br />

ministeriale, inseriti nel Registro<br />

Nazionale degli Alimenti senza glutine<br />

del Ministero della Salute e/o prodotti<br />

presenti nel Prontuario degli Alimenti<br />

AIC, edizione corrente<br />

e si formalizza nell’impegno da parte<br />

del ristoratore/esercente a garantire la<br />

NON contaminazione da glutine del processo<br />

di lavorazione sino:<br />

- al servizio a tavola della pietanza<br />

(Progetto Ristorazione)<br />

- alla distribuzione del gelato (Progetto<br />

Gelaterie)<br />

- al servizio a tavola della colazione<br />

(Progetto B&B, Hotel e Bar)<br />

Del Progetto AFC fanno parte anche:<br />

Progetto Gelaterie<br />

Progetto Colazione<br />

Progetto B&B<br />

Progetto Barca a Vela<br />

Progetti Speciali (Alimentazione in<br />

Viaggio, Crociere, Grom Gelaterie,<br />

Vending).<br />

IL REGISTRO NAZIONALE DEI<br />

PRODOTTI DIETETICI SENZA GLUTINE<br />

DEL MINISTERO DELLA SALUTE<br />

I prodotti dietetici notificati sono elencati<br />

sul Registro Nazionale del Ministero della<br />

Salute concernente l’Assistenza Sanitaria<br />

integrativa relativa ai prodotti destinati<br />

ad una alimentazione particolare. Tutti i<br />

prodotti dietetici senza glutine inseriti nel<br />

Registro Nazionale degli Alimenti per<br />

celiaci sono erogabili gratuitamente ai<br />

celiaci dal SSN.


28<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale,<br />

spelta e triticale. L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente<br />

sarebbero quindi 500.000, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi intorno a 85.000. Ogni anno vengono effettuate 5.000 nuove<br />

diagnosi e nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo di circa il 10%.<br />

I SINTOMI E LE COMPLICANZE<br />

Nel soggetto geneticamente predisposto l’introduzione di alimenti contenenti glutine, quali pasta, pane, biscotti o anche tracce di<br />

farina ricavata da cereali vietati, determina una risposta immunitaria abnorme a livello dell’intestino, cui consegue una infiammazione<br />

cronica con scomparsa dei villi intestinali.<br />

Molto diverse possono essere quindi le manifestazioni cliniche della celiachia.<br />

I sintomi intestinali sono comuni in bambini che ricevono diagnosi di celiachia nei primi due anni di vita; i più frequenti sono: arresto<br />

di crescita, diarrea cronica, vomito, distensione addominale, debolezza muscolare, anoressia e irritabilità.<br />

Tuttavia, con l'aumento dell'età di presentazione della malattia, e con l'ampio uso di test sierologici di screening, sono stati sempre<br />

più frequentemente riconosciuti sintomi di esordio extraintestinali, che possono coinvolgere quasi tutti gli organi, anche in<br />

assenza di sintomatologia intestinale: osteoporosi, infertilità, aborti ripetuti, bassa statura nei ragazzi, anemia sideropenica, ipoplasia<br />

dello smalto dentario, diabete mellito, tiroidite autoimmune, alopecia, epilessia con calcificazioni cerebrali e il linfoma intestinale.<br />

LA DIAGNOSI<br />

La diagnosi di celiachia si effettua mediante dosaggi sierologici: gli AGA (anticorpi antigliadina di classe IgA e IgG), gli EMA (anticorpi<br />

antiendomisio di classe IgA). Recentemente è stato messo a punto un nuovo test per il dosaggio di anticorpi di classe IgA,<br />

gli Anti-transglutaminasi.<br />

Per la diagnosi definitiva di celiachia è però indispensabile una biopsia dell’intestino tenue con il prelievo di un frammento di tessuto,<br />

dall’esame istologico del quale è possibile determinare l’atrofia dei villi intestinali.<br />

LA TERAPIA<br />

Il glutine è un complesso proteico. La prolamina è una delle frazioni proteiche che costituiscono il glutine ed è la responsabile<br />

dell’effetto tossico per il celiaco.<br />

La prolamina del frumento viene denominata gliadina, mentre proteine simili, con il medesimo effetto sul celiaco, si trovano anche<br />

in orzo, segale, farro, spelta, kamut, triticale ed avena.<br />

Per curare la celiachia, attualmente, occorre escludere dal proprio regime alimentare alcuni degli alimenti più comuni, quali pane,<br />

pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare le più piccole tracce di farina da ogni piatto. Questo implica un forte impegno di educazione<br />

alimentare. Infatti l’assunzione di glutine, anche in piccole dosi, può procurare seri danni.<br />

La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute.<br />

Un alimento si definisce “senza glutine” se ha un contenuto di glutine inferiore a <strong>20</strong>ppm (<strong>20</strong> mg/Kg).<br />

Tale limite, da sempre sostenuto da AIC e dal Ministero della Salute italiano, è stato recentemente accolto anche dal Codex<br />

Alimentarius dell’ONU, la massima autorità mondiale in tema di sicurezza degli alimenti, e ribadito dalla Commissione Europea,<br />

tramite il Regolamento 41/<strong>20</strong>09.<br />

Particolare attenzione va posta nel consumo di prodotti trasformati (sia prodotti confezionati, come gelati, salumi, ecc., sia piatti e<br />

prodotti della ristorazione) che possono contenere glutine non solo come ingrediente (che comunque le norme sull’etichettatura alimentare<br />

impongono di evidenziare in etichetta), ma anche per contaminazione crociata (tra alimenti diversi) o ambientale (ad<br />

esempio per la produzione in ambienti dove si lavorano anche sfarinati), per cui non è obbligatorio riportare avvertimento sulle etichette<br />

dei prodotti. Per aiutare i celiaci nella scelta di alimenti sicuri per la propria dieta, l’AIC realizza ogni anno un elenco di prodotti<br />

confezionati garantiti “senza glutine” dalle aziende: il Prontuario AIC degli alimenti, e ha realizzato un progetto di formazione e<br />

monitoraggio di esercizi della ristorazione e ricettivi (network Alimentazione Fuori Casa AIC) che garantiscono pasti senza glutine<br />

per i celiaci.


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

29<br />

L'Associazione Italiana Celiachia è<br />

l’unica rappresentante dei celiaci italiani<br />

a livello nazionale con i suoi più<br />

di 56.000 associati e 30 anni di attività<br />

a difesa e tutela dei celiaci. È<br />

nata , infatti, nel 1979, e ha le<br />

seguenti finalità:<br />

* promuovere l’assistenza ai celiaci,<br />

agli affetti da dermatite erpetiforme<br />

e alle loro famiglie sui problemi<br />

dietetici e psicologi;<br />

* informare la classe medica e paramedica<br />

sulle possibilità diagnostiche<br />

e terapeutiche;<br />

* studiare, in stretta collaborazione<br />

con la Società Italiana di<br />

Gastroenterologia ed Epatologia<br />

Pediatrica (SIGENP) e la Società<br />

Italiana di Gastroenterologia<br />

(SIGE), i problemi dei celiaci;<br />

* stimolare la ricerca scientifica in<br />

tre direzioni: genetica, immunologica<br />

e clinica, mantenendo i rapporti<br />

con associazioni mediche e paramediche<br />

nazionali ed internazionali;<br />

* sensibilizzare le strutture politiche,<br />

amministrative e sanitarie;<br />

* stabilire contatti con organizazioni<br />

e istituzioni aventi analoghi scopi e<br />

programmi.<br />

L’Associazione Italiana Celiachia è<br />

una Federazione di 19 Associazioni<br />

Regionali.<br />

La Sede Nazionale si trova a Genova<br />

via Caffaro 68 a/r<br />

tel. 010.2510016<br />

fax 010.2721615<br />

ASSOCIAZIONE ITALIANA CELIACHIA<br />

sito: www.celiachia.it<br />

e-mail: segreteria@celiachia.it<br />

NUMERO VERDE 800454616<br />

ASSOCIAZIONI REGIONALI ITALIANE<br />

AIC ABRUZZO MOLISE<br />

Corso Umberto 429- Montesilvano (PE)<br />

Tel /fax 085 4454650<br />

e-mail: aicabruzzo@inwind.it<br />

AIC ALTO ADIGE<br />

Via Galilei 4/a Bolzano:<br />

Tel/fax 0471 051626<br />

e-mail: info@aic.bz.it<br />

AIC BASILICATA<br />

c/o Rocco La guardia- Via R. Scotellaro, 8 –<br />

Potenza<br />

Tel 338 8262561 fax 0971 51619<br />

e-mail: segreteria@aicbasilicata.it,<br />

info@aicbasilicata.it<br />

AIC CALABRIA<br />

Via S. Agata, 72 Paola (CS)<br />

Tel 349 2807828<br />

e-mail: calabria@celiachia.it<br />

AIC CAMPANIA<br />

Corso Umberto I , 232 Marigliano (NA)<br />

Tel/Fax 081 08414367 – 081 8437969<br />

e-mail: campania@celiachia.it<br />

AIC EMILIA ROMAGNA<br />

Via Canaletto, 88 – 41122 Modena<br />

Tel/fax 059 454462<br />

e-mail: segreteria@aicemiliaromagna.it<br />

AIC FRIULI VENEZIA GIULIA<br />

Via Sandro Pertini, 10 Portogruaro<br />

Tel 335 7184264 Fax 0421 244303<br />

e-mail: segretria@celiachia.fvg.it<br />

AIC LAZIO<br />

Via Caio Mario 8, scb, int.9 – 00192 Roma<br />

Tel/fax 06 36010301<br />

e-mail: sede@aiclazio.it<br />

AIC LIGURIA<br />

Via della Libertà 17/a – Genova<br />

Tel/fax 010 581899<br />

e-mail: aicliguria@tin.it<br />

AIC LOMBARDIA<br />

Via San Senatore, 2 Milano<br />

Tel/fax 02 8678<strong>20</strong><br />

e-mail: segreteria@aiclombardia.it<br />

AICMARCHE<br />

Via Scrima, 29 Ancona<br />

Tel/fax 071 2802754<br />

e-mail: aicmarche@hotmail.it<br />

AIC PIEMONTE-VALLE D’AOSTA<br />

Via Guido Reni 96, int. 99 Torino<br />

Tel 011 3119902 Fax 011 3010806<br />

e-mail: segreteria@aicpiemonte.it<br />

AIC PUGLIA<br />

Via Padre A. della Bella 15/17 - Foggia<br />

Tel/fax 0881 637898<br />

e-mail: segreteria@aicpuglia.it<br />

AIC SARDEGNA<br />

Via Carloforte, 104 – 09124 Cagliari<br />

Tel/fax 070 662996<br />

e-mail: allloni@tiscali.it<br />

AIC SICILIA<br />

Via S. Quasimodo, 32 – 98049 Villafranca Tirr. (ME)<br />

Tel/fax 090 336947<br />

e-mail: coordinatoresegreteria@aicsiciliaonlus.it<br />

AIC TOSCANA<br />

Via Boncompagno da Signa 22/C- Signa (FI)<br />

Tel/fax 055 8735129<br />

e-mail: segreteria-regionale@celiachia-toscana.it<br />

AIC TRENTINO<br />

Via Bolghera, 9 Trento<br />

Tel/fax 0461 391553<br />

e-mail: trentino@celiachia.it<br />

AIC UMBRIA<br />

Via G. Puccini, 63 – 06134 Pontefelcino (PG)<br />

e-mail: info@celiachiaumbria.it<br />

AIC VENETO<br />

Via Barroccio del Borgo, 8 Padova<br />

Tel 049 8808802 Fax 049 8675399<br />

e-mail: veneto@celiachia.it


STAR BENE SENZA GLUTINE<br />

Buona, premiata e ideale per i celiaci<br />

La birra Estrella si è aggiudicata per la seconda volta<br />

il titolo di “miglior birra senza glutine” ai World Beer Awards <strong>20</strong>09<br />

Per il secondo anno consecutivo Estrella Damm Daura ha vinto il World Beer Award<br />

<strong>20</strong>09 come migliore birra “gluten free” al mondo.<br />

Il premio ha evidenziato le caratteristiche vincenti di una vera birra, morbida e gustosa,<br />

adatta anche - ma non solo - a chi è intollerante al glutine.<br />

Creata in collaborazione con l’Unità del Glutine del Consiglio Superiore della Ricerca<br />

Scientifica di Madrid, sotto il controllo del Ministero della Sanità spagnolo, e approvata<br />

dall‘Associazione Italiana Celiachia - A.I.C., Estrella Daura è una birra dall’aspetto brillante<br />

dorato, a bassa fermentazione e con un grado alcolico di 5,4% del volume.<br />

La sua particolarità è che, pur essendo prodotta con malto d’orzo (e non con surrogati), grazie<br />

all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia garantisce un contenuto di glutine inferiore a 6<br />

parti per milione, ben al di sotto dei <strong>20</strong>ppm che si considera normalmente come il limite<br />

della tollerabilità dei celiaci.<br />

Il riconoscimento ottenuto premia non solo l’attenzione di Radeberger al problema della<br />

celiachia, sempre più diffuso e diagnosticato, ma soprattutto un prodotto di alta qualità che<br />

può essere consumato da tutti coloro che amano una vera birra, bionda e rinfrescante.<br />

Il risultato è che oggi Estrella Damm Daura non è solo la birra di riferimento dei celiaci europei,<br />

citata in termini positivi su tutti i blog e le web-community dedicate alle intolleranze alimentari, ma è una quality lager<br />

apprezzata da tutti.<br />

Estrella Daura è prodotta negli stabilimenti catalani della Damm, il più prestigioso gruppo birrario spagnolo, produttore della storica<br />

premium lager Estrella Damm, la birra di Barcellona famosa in tutta la Spagna.<br />

I marchi Estrella ed Estrella Daura fanno parte di Radeberger Gruppe Italia, la filiale dell’azienda leader in Germania nella produzione<br />

di birra.


Pancarrè Morbido<br />

e Pancarrè Rustico<br />

di Nutrifree<br />

sono morbide fette di pane<br />

senza glutine, estremamente<br />

versatili e sempre pronte da<br />

gustare, ancora più grandi e soffici<br />

grazie alla nuova ricetta. Si<br />

portano ovunque, anche fuori<br />

casa e sono ottimi con qualsiasi<br />

abbinamento i Pancarrè<br />

Nutrifree, che oltre alla versione<br />

classica si presentano anche in<br />

versione rustica, con aggiunta di<br />

farina di grano saraceno, semi<br />

di lino e miglio, per un gusto<br />

ancora più ricco ed un maggiore<br />

apporto di fibre, proteine, sali<br />

minerali e omega tre. Realizzate<br />

con ingredienti selezionati, naturalmente<br />

privi di glutine, e senza<br />

grassi idrogenati, i Pancarrè<br />

Nutrifree sono ideali per chi non<br />

rinuncia alla genuinità anche nei<br />

prodotti “apri e mangia”.<br />

Una confezione di Pancarrè<br />

costa € 2,90.<br />

In vendita in farmacia.


32<br />

diagnosi & terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

Cellule vive: biorivitalizzazione<br />

e antiaging del futuro<br />

Autore: Dr.ssa Clara RIGO’<br />

Specialista in Dermatologia e<br />

Dermatologia estetica<br />

VERONA Tel. 045 8300334<br />

MILANO Tel. 02 <strong>20</strong>46160<br />

www.chirurgiadermatologiaestetica.it<br />

info@chirurgiadermatologiaestetica.it<br />

Gli iniettivi sotto cutanei, cioè le famose<br />

punturine per le rughe denominati<br />

“dermal filler” e utilizzati per la correzione<br />

dei difetti del viso - come le pieghe<br />

che si delineano ai lati del naso<br />

verso la bocca, le rughe della glabella<br />

o rughe del pensatore, le rughe<br />

profonde della fronte, quelle intorno<br />

agli occhi o lungo il bordo della bocca<br />

e le cicatrici d’acne - sono ormai usati<br />

da circa 30 anni.<br />

All’inizio i primi prodotti erano di derivazione<br />

dal derma dei bovini, il famoso<br />

collagene, poi si è passati a prodotti<br />

semisintetici e permanenti, ora<br />

completamente vietati come il silicone,<br />

e dopo ad altri materiali su base<br />

proteica e zuccherina sempre più simili<br />

alla composizione del nostro derma.<br />

In particolare sono stati sviluppati i<br />

prodotti a base di un componente<br />

della matrice dermica, l’acido jaluronico,<br />

che è uguale in tutti gli esseri<br />

viventi, cioè quello umano è uguale a<br />

quello di tutti gli altri uomini, ma<br />

anche uguale a quello di tutti gli animali.<br />

Occorre sottolineare che circa un 6%<br />

di pazienti è allergico al collagene con<br />

comparsa di reazioni avverse, anche<br />

se oggi il prodotto si è evoluto e ha<br />

superato certi limiti e si è arrivati al<br />

collagene di derivazione umana, che è<br />

stato estratto dapprima dall’ uomo e<br />

poi elaborato con l’ ingegneria genetica<br />

che si occupa di tessuti e riprodotto<br />

nella sua esatta composizione in<br />

laboratorio. E ancora che queste sono<br />

correzioni temporanee, poiché le proteine<br />

da cui sono costituiti i filler sono<br />

distrutte dalle collagenasi e dai radicali<br />

liberi presenti nei tessuti vivi in<br />

cui sono iniettati, per cui, entro qualche<br />

mese dall’ iniezione, il prodotto è<br />

completamente degradato e metabolizzato.<br />

Per superare tutti questi limiti, si è<br />

pensato di sviluppare una tecnica di<br />

coltura di cellule vive autologhe, cioè<br />

provenienti da quella persona stessa<br />

che si sottopone al trattamento.<br />

Cellule vive: è questa la parola chiave<br />

intorno a cui si muove la medicina del<br />

futuro, base da cui partire per individuare<br />

le terapie più avanzate.<br />

Occorre tenere presente che i problemi<br />

dell’invecchiamento sono legati a<br />

molti cambiamenti, in particolare della<br />

cute, dove nel derma c’è via via una<br />

perdita di acido jaluronico che comporta<br />

una minore idratazione e, contemporaneamente,<br />

un’usura delle<br />

fibre collagene ed elastiche.<br />

Queste stesse mantengono la corretta<br />

architettura strutturale del derma,<br />

cioè l’impalcatura dove poggia l’epidermide<br />

che è la parte più superficiale<br />

e visibile.<br />

Una volta alterata si ha una conseguente<br />

formazione di rughe e rilassamento<br />

dei tessuti con evidente cedimento<br />

dei contorni del viso per scollamento<br />

della cute dai tessuti sottostanti;<br />

con questa tecnica insieme ad<br />

altre metodiche mediche o chirurgiche<br />

si cerca di agire riparando la comparsa<br />

di questi eventi.<br />

Le proteine connettivali, collagene ed<br />

elastina vengono prodotte da un tipo<br />

di cellula chiamata “fibroblasto” presente<br />

nel derma.<br />

Quando queste cellule sono vive, vitali<br />

e numerose la cute appare sana,<br />

compatta ed elastica.<br />

L’invecchiamento però comporta una<br />

diminuzione di numero e di attività di<br />

queste cellule, con rallentamento e<br />

cattiva produzione della proteina chiave<br />

del derma, cioè del collagene. Ciò<br />

si traduce in riduzione dello spessore,<br />

della compattezza e dell’ elasticità<br />

cutanea.<br />

Con l’uso delle cellule vive si può arrivare<br />

ad una sufficiente correzione dei<br />

difetti del viso e si verificano meno<br />

rischi di reazioni avverse perché le


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

33<br />

cellule sono del proprio organismo.<br />

Si tratta di una metodica innovativa: è<br />

una sorta di biorivitalizzazione veramente<br />

rivoluzionaria, che non si basa<br />

sull’uso di vitamine o biostimolanti,<br />

ma dei propri fibroblasti.<br />

Come si arriva ad ottenere queste<br />

preziose cellule per la salute della<br />

pelle?<br />

La tecnica consiste, dapprima, in un<br />

minimo prelievo ambulatoriale di una<br />

piccolissima e sottile porzione, 3 mm<br />

di cute della regione dietro l’ orecchio,<br />

prelevata dal paziente che si vuole<br />

sottoporre al trattamento.<br />

Da questo micro prelievo, inserito in<br />

un apposita provetta con un brodo di<br />

conservazione, cioè un liquido dove<br />

viene immerso il frammento di cute,<br />

viene estratta una riserva personale<br />

di cellule fresche vitali e attive, in<br />

grado di restituire al viso un aspetto<br />

tonico e giovane.<br />

Il laboratorio biotecnologico dove<br />

viene inviato il frammento è specializzato<br />

nella coltura e conservazione di<br />

tessuti umani, come ad esempio il<br />

cordone ombelicale. Le cellule chiave<br />

della rivitalizzazione dei tessuti cutanei<br />

vengono perciò estratte, espanse<br />

e una parte crioconservate:<br />

- 196 gradi centigradi, in azoto liquido,<br />

è la temperatura a cui vengono conservate<br />

per dieci o venti anni le cellule<br />

di cute prelevate .<br />

Queste cellule, cioè i fibroblasti autologhi<br />

vivi, moltiplicati numericamente,<br />

vengono poi riiniettati direttamente nel<br />

derma del paziente come un rivitalizzante<br />

o un filler, senza pericolo di<br />

rigetto o allergie.<br />

Dove vengono collocate, queste stesse<br />

creano un sistema continuo di riparazione<br />

proteica.<br />

Coltivare in vitro i fibroblasti estratti<br />

dal campione prelevato permette di<br />

disporre in poco tempo di un elevato<br />

numero di cellule vitali e attive; il loro<br />

deposito è destinato ad un impiego<br />

immediato, ma anche futuro.<br />

Congelando un campione delle proprie<br />

cellule a bassissime temperature<br />

oggi, è possibile, alla comparsa dei<br />

primi segni del tempo, reiniettarle<br />

moltiplicate e vitali dove serve.<br />

Recenti studi hanno dimostrato obiettivamente<br />

e soggettivamente, durante<br />

i 12 – 48 mesi successivi, un aumento<br />

di produzione di fibre collagene nei<br />

difetti del viso trattati.<br />

E anche l’analisi istologica dimostra<br />

che l’iniezione dei fibroblasti, oltre ad<br />

aumentare la formazione di collagene,<br />

è accompagnata da un concomitante<br />

aumento della compattezza e della<br />

densità della texture cutanea.<br />

Ringiovanire la pelle riportandola<br />

indietro nel tempo con l’utilizzo di tecniche<br />

assolutamente naturali come<br />

quella descritta è il sogno di ogni<br />

uomo e donna e le biotecnologie dei<br />

tessuti umani ci stanno venendo sempre<br />

più incontro per trasformare questo<br />

sogno in realtà.


36<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

IN BREVE<br />

I crolli vertebrali<br />

Per crollo vertebrale s’intende lo schiacciamento<br />

di uno o più corpi vertebrali provocato<br />

da molteplici cause.<br />

Da sottolineare, intanto, che la vertebra è<br />

costituita, anatomicamente dal corpo e<br />

dalla porzione posteriore.<br />

Il primo, meno resistente, presenta delle<br />

trabecole orizzontali e verticali, (struttura<br />

spongiosa) mentre le strutture posteriori<br />

rappresentano il “muro” della vertebra, in<br />

quanto più resistenti.<br />

Le cause più frequenti sono:<br />

* un evento traumatico, che provoca la<br />

frattura o pluriframmentaria o ad aspetto<br />

cuneiforme, con interessamento di<br />

uno o più “piatti vertebrali”.<br />

* Il crollo “traumatico” in pazienti affetti<br />

da osteoporosi. In tali casi la lesione si<br />

verifica anche dopo uno sforzo di modesta<br />

entità ,in quanto il corpo vertebrale<br />

è già malacico, e quindi poco resistente.<br />

Può colpire una o più vertebre<br />

(aspetto cuneiforme).<br />

*I tumori ossei rappresentano, purtroppo,<br />

le cause più frequenti. Possono essere<br />

benigni, ma specialmente, maligni. Tra<br />

questi và annoverato il plasmocitoma o<br />

mieloma multiplo e le metastasi da carcinoma<br />

(utero, mammella, prostata)<br />

* La “vertebra plana” che rientra nel capitolo<br />

delle istocitosi dello scheletro e colpisce<br />

soggetti durante il periodo di<br />

accrescimento. Radiograficamente la<br />

vertebra appare schiacciata in maniera<br />

uniforme (donde la denominazione).<br />

Nonostante tutto la prognosi è fausta,<br />

in quanto, a poco a poco, si verifica la<br />

ristrutturazione trasecolare con ripristino<br />

pressocchè completo della morfologia.<br />

A cura di:<br />

Prof: Salvatore ARDITO<br />

Viale A. De Gasperi 187 - 95127 Catania<br />

Tel. 095.373166


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

37<br />

Inserto pubblicitario<br />

Farmacia: novità nel mondo<br />

della dermocosmesi<br />

SKINIUS<br />

Agire in accordo con i ritmi fisiologici<br />

della pelle, rispondendo in<br />

modo mirato alle sue esigenze e<br />

parlando la stessa lingua per<br />

mezzo di attivi bio-compatibili (affini<br />

cioè alla naturale struttura dei<br />

tessuti).<br />

È questo il modo più efficace per<br />

prendersene cura. Ed anche il più<br />

scientifico: SKINIUS - dall’inglese<br />

skin pelle e dal latino ius appartenenza<br />

- nasce infatti per volontà<br />

della D.ssa Mariagrazia Boniardi,<br />

biologa esperta in<br />

dermocosmesi, dopo anni di studi<br />

e rigorosa ricerca scientifica nel<br />

campo della biologia tissutale.<br />

Testata in primis sulla sua pelle<br />

(ipersensibile, era alla ricerca di<br />

una formula senza effetti collaterali)<br />

e poi, avvalendosi della<br />

supervisione di un team di medici<br />

dermatologi, su un campione di<br />

donne e uomini (anche teenager)<br />

ha confermato l’efficacia finale<br />

delle formule.<br />

Nasce così una linea<br />

viso trasversale: protettiva,<br />

idratante e<br />

anti-age adatta a tutte<br />

le pelli, in ogni momento<br />

dell’anno (e della<br />

vita) con due referenze<br />

per altrettanti gesti<br />

basic dedicati al trattamento<br />

di viso, collo e<br />

seno. FOSPID Gel<br />

Vitalizzante<br />

Dermatologico ripara i<br />

danni della barriera<br />

lipidica, stimola la biosintesi di<br />

acido ialuronico e promuove il turgore<br />

dei tessuti. LIFTNES Crema<br />

Rigenerante Dermatologica previene<br />

invece i danni ossidativi e contrasta<br />

i cedimenti<br />

cutanei<br />

che penalizzano<br />

la zona di seno<br />

e decolleté.<br />

Le formule,<br />

ipoallergeniche,<br />

sono differenziate<br />

ma hanno<br />

un elemento in<br />

comune: i fitoestrogeni<br />

di soia<br />

capaci di migliorare<br />

idratazione<br />

ed elasticità,<br />

ma soprattutto<br />

di rivitalizzare le<br />

funzioni cellulari.<br />

In vendita in<br />

Farmacia.


42<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

UNA AZIENDA AL MESE<br />

NUTRIFREE<br />

Nutrifree è un marchio nato nel <strong>20</strong>04<br />

dalla volontà dell’azienda Nuova Terra<br />

S.r.l. di inserirsi nel canale farmaceutico<br />

con i propri prodotti senza glutine.<br />

Nuova Terra è un’azienda di Altopascio<br />

(storica città toscana del pane) con<br />

esperienza ventennale nel settore<br />

dell’alimentazione come fonte di<br />

benessere. “Una buona alimentazione<br />

è un diritto di tutti, perché tutti hanno<br />

diritto a vivere bene” è con questo spirito<br />

infatti che nasce e si sviluppa il<br />

progetto di questa azienda che nel<br />

corso degli anni si afferma sul mercato<br />

offrendo prodotti alimentari di qualità<br />

sempre più elevata, fra cui zuppe, semi<br />

oleaginosi, molte varietà di cereali e<br />

cereali miscelati con verdure e legumi.<br />

Con la realizzazione di prodotti senza<br />

glutine Nuova Terra vuole rispondere<br />

all’esigenza di benessere legata alla<br />

celiachia, poiché anche chi è intollerante<br />

al glutine deve poter trovare una<br />

fonte di piacere e benessere nella propria<br />

alimentazione. Nasce quindi<br />

Nutrifree e con esso, un nuovo concetto<br />

di cibo senza glutine: prodotti sani,<br />

equilibrati, che utilizzano materie prime<br />

senza glutine di qualità (come l’olio<br />

extravergine d’oliva) e che, allo stesso<br />

tempo, risultano piacevoli e gustosi,<br />

perché assenza di glutine non significa<br />

assenza di gusto.<br />

Tre domande a<br />

Dott.ssa Nicoletta Del Carlo,<br />

Responsabile Sistema Qualità<br />

Nuova Terra/Nutrifree<br />

Perché e in che modo un’azienda<br />

come Nuova Terra si apre al senza<br />

glutine? Nuova Terra nasce da<br />

una famiglia di imprenditori con<br />

più di 50 anni di esperienza nell’arte<br />

della panificazione e si sviluppa<br />

sulla strada della produzione<br />

alimentare di qualità, tipica della<br />

tradizione mediterranea, capace di combinare<br />

gusto piacevole, genuinità, salute e<br />

benessere. Partendo da queste basi un’azienda<br />

come la nostra non poteva non occuparsi<br />

anche di quell’insieme di persone<br />

(sempre più ampio) che dipendono da una<br />

dieta priva di glutine e che a maggior ragione<br />

hanno bisogno di un’offerta alimentare<br />

particolarmente attenta alle tematiche del<br />

benessere. La nostra scommessa senza glutine<br />

è partita proprio da ciò che abbiamo<br />

pensato potesse mancare maggiormente ad<br />

un celiaco e che allo stesso tempo era ciò<br />

che l’azienda di famiglia sapeva fare meglio<br />

e da più tempo: il pane. Pertanto i primi prodotti<br />

a marchio Nutrifree sono stati pani e<br />

panificati, seguiti da una serie di altri prodotti<br />

senza glutine che hanno trovato un riscontro<br />

talmente positivo presso il pubblico di<br />

riferimento da indurre l’azienda, nel <strong>20</strong>07,<br />

ad investire in un altro stabilimento di produzione,<br />

dedicato esclusivamente al senza glutine<br />

a marchio Nutrifree. Oggi la nostra<br />

azienda è presente sul mercato con un’ampia<br />

gamma di prodotti senza glutine: pani e<br />

panificati precotti e “apri e mangia”; pasta e<br />

primi piatti; farine; snack; dolci; cereali e<br />

una linea dedicata al surgelato.<br />

Cosa vi differenzia rispetto al<br />

resto dell’offerta presente sul<br />

mercato del senza glutine?<br />

Nutrifree ha voluto presentarsi sin<br />

dalla nascita come marchio innovativo,<br />

proponendo prodotti originali e<br />

comunque rispondenti anche ad<br />

esigenze che fino ad allora non avevano<br />

trovato una risposta sul mercato,<br />

come ad esempio i pani precotti,<br />

fra cui le Panfette o la<br />

Focaccia Nutrifree. L’apertura nel <strong>20</strong>07 dello<br />

Stabilimento di Produzione Esclusivo<br />

Nutrifree, circa 7000 mq riservati alla produzione<br />

e R&S di nuove ricette e formulazioni<br />

senza glutine, ha reso sempre più concreta<br />

questa volontà di offrire un prodotto realmente<br />

unico e originale. Sino ad allora i prodotti<br />

Nutrifree erano realizzati presso uno stabilimento<br />

non a marchio esclusivo, cosa peraltro<br />

molto comune nel mercato del senza glutine,<br />

caratterizzato per lo più da una manciata di<br />

stabilimenti che producono per più di un marchio.<br />

A maggior ragione quindi l’apertura di<br />

un altro stabilimento, specializzato nel senza<br />

glutine, ci permette, da circa 4 anni, di offrire<br />

prodotti unici, perché unico ed esclusivo è il<br />

loro sito di produzione. Inoltre la produzione<br />

interna e le dimensioni della nostra azienda<br />

permettono di contare su un’estrema flessibilità<br />

che ci permette di manovrare la produzione<br />

in base alle effettive tendenze di mercato<br />

e quindi rispondere sempre più efficacemente<br />

alle esigenze di nutrizione dei consumatori<br />

celiaci.<br />

Come si articola il vostro Sistema di<br />

Qualità? Una delle priorità che da sempre<br />

caratterizza il nostro lavoro è la qualità,


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

43<br />

sotto ogni aspetto. In Nutrifree qualità significa<br />

principalmente: materie prime selezionate,<br />

sicure e genuine; sicurezza dei processi<br />

produttivi; ricerca continua di formulazioni<br />

sempre migliori a livello di gusto e di<br />

equilibrio nutrizionale. La flessibilità e l’innovazione<br />

che caratterizzano la nostra strategia,<br />

soprattutto dall’apertura dello<br />

Stabilimento Esclusivo, sono sempre accompagnate<br />

da precisi e costanti standard qualitativi,<br />

che ci hanno permesso di ottenere le<br />

importanti certificazioni ISO 9001:<strong>20</strong>08<br />

(Sistema di Qualità aziendale), BRC – British<br />

Retail Consortium, IFS – International Food<br />

Standard (sicurezza dei prodotti), nonché la<br />

concessione della Spiga Sbarrata AIC. Il<br />

Sistema di Qualità Nutrifree prevede che<br />

anche le referenze realizzate all’esterno<br />

(pasta, cereali) si attengano a precisi e<br />

imprescindibili criteri qualitativi, tuttavia da<br />

pochi mesi si è scelto di valorizzare maggiormente<br />

la produzione interna applicando a<br />

tutti i prodotti realizzati nello stabilimento<br />

Nutrifree un preciso logo che ne indica con<br />

esattezza la provenienza.<br />

Tre domande a<br />

Antonello Pomes, Direttore Vendite<br />

Nutrifree<br />

Come si caratterizza il rapporto di Nutrifree<br />

con le farmacie? Nutrifree nasce specificamente<br />

per il canale farmaceutico, che permette<br />

di offrire ai celiaci un assortimento<br />

ampio e vario, oltre che un servizio di informazione<br />

e consulenza che difficilmente si<br />

può trovare in altri canali di vendita. D’altra<br />

parte con Nutrifree le farmacie possono contare<br />

sulla sicurezza qualitativa e l’efficienza<br />

organizzativa che solo un’azienda di produzione<br />

può garantire. Lo Stabilimento di<br />

Produzione Esclusivo Nutrifree si configura<br />

quindi come aspetto importante anche da<br />

un punto di vista commerciale, poiché ha<br />

contribuito, e tutt’ora contribuisce, ad incrementare<br />

e consolidare sempre di più i rapporti<br />

di fiducia e collaborazione fra Nutrifree<br />

e la rete distributiva.<br />

Qual è, ad oggi, il prodotto che ha riscosso<br />

maggiore successo e perché? I prodotti che<br />

hanno riscosso maggiore successo presso il<br />

grande pubblico rientrano nella categoria dei<br />

panificati, prodotti come le Panfette o la<br />

Focaccia Nutrifree sono stati molto apprezzati<br />

e continuano ad essere premiati dai<br />

consumatori. Probabilmente le ragioni di<br />

questo successo si trovano proprio nell’intuizione<br />

iniziale dell’azienda: il pane è un alimento<br />

centrale nella tradizione mediterranea<br />

ed è, insieme alla pasta, il prodotto che più<br />

viene a mancare nella dieta celiaca, quindi<br />

ritrovare sul mercato del senza glutine un<br />

pane dal sapore buono (perché maggiormente<br />

in linea nel gusto con gli standard dei<br />

panificati contenenti glutine) e per di più pratico<br />

da conservare e da utilizzare, porta inevitabilmente<br />

alla preferenza e all’acquisto.<br />

Quali sono le tendenze del mercato e come<br />

vi posizionate rispetto ad esse? Ascolto del<br />

mercato e grande flessibilità produttiva ci<br />

rendono altamente ricettivi rispetto alle<br />

nuove esigenze dei consumatori, in particolare<br />

oggi riscontriamo due tendenze d’acquisto:<br />

una orientata alla ricerca di benefici a<br />

partire dal cibo; l’altra orientata verso le<br />

confezioni salvafreschezza contenenti piccole<br />

quantità di prodotto che permettono di<br />

trasportare e consumare l’alimento anche<br />

fuori casa. Nutrifree risponde ad entrambe<br />

le esigenze: la realizzazione di cibi che oltre<br />

ad essere gustosi siano anche fonte di<br />

benessere è da sempre alla base delle<br />

nostre scelte, ultimamente per esempio ci<br />

siamo concentrati sulla carenza di fibre che<br />

caratterizza gli alimenti dietetici senza glutine,<br />

realizzati per lo più con gli amidi, e stiamo<br />

per lanciare una linea interamente dedicata<br />

alle fibre (Nutrifree Fibre) che permetterà<br />

ai consumatori celiaci di fruire degli alimenti<br />

base della dieta giornaliera in versione<br />

fibre (pane, pasta, biscotti, etc.) e trarre<br />

finalmente giovamento da questo benefico<br />

nutriente. Inoltre, per aumentare l’offerta<br />

dei monodose, nei prossimi mesi lanceremo<br />

molti nuovi prodotti, come ad esempio le<br />

Gocce di Pane, il Tarallo Break, La Mia<br />

Focaccia, Le Mie Fette, che potranno essere<br />

facilmente “razionati” grazie a pratiche<br />

confezioni ed utilizzati comodamente in qualsiasi<br />

luogo e momento della giornata.


44<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

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Salute<br />

UN MUSEO AL MESE<br />

La Fondazione, il Museo e<br />

l’Archivio Storico di Piaggio<br />

Dal 1884 Piaggio ha ricoperto un ruolo<br />

unico nell’ambito della storia economica<br />

italiana. Fondata a Sestri Ponente<br />

(Genova) da Rinaldo Piaggio ha sviluppato<br />

e prodotto ogni tipo di mezzo di<br />

trasporto dell’era contemporanea.<br />

Per conservare e porre in risalto il<br />

valore di questa straordinaria memoria<br />

storica, nel 1994, viene costituita la<br />

Fondazione Piaggio fermamente voluta<br />

dal giovane Presidente Giovanni<br />

Alberto Agnelli, dalle persone che condividevano<br />

con lui il progetto e dai<br />

responsabili del Comune di Pontedera<br />

e della Provincia di Pisa. Alla scomparsa<br />

di Giovanni Alberto Agnelli, Piaggio<br />

ha designato Tommaso Fanfani<br />

dell’Università di Pisa, Presidente della<br />

Fondazione, responsabile del progetto<br />

dell’Archivio Storico Piaggio e del<br />

Museo. Dal <strong>20</strong>03, Roberto Colaninno<br />

condivide i contenuti del progetto culturale<br />

Piaggio, rilanciandone le funzioni<br />

nel più ampio contesto della responsabilità<br />

sociale d’impresa.<br />

Ente culturale onlus a partecipazione<br />

mista pubblica e privata (Piaggio & C.<br />

S.p.A., Comune di Pontedera, Provincia<br />

di Pisa), la Fondazione nasce sui binomi<br />

impresa-cultura, impresa-territorio<br />

quale punto di riferimento nel dibattito<br />

locale e nazionale su alcune delle<br />

tematiche più attuali: la ricerca sull’innovazione<br />

tecnologica e sulla produzione<br />

dell’azienda, la ricostruzione delle<br />

relazioni industriali dal 1917 ai nostri<br />

giorni, l’educazione alla mobilità dei<br />

ciclomotori, le più complesse e specifiche<br />

tematiche di natura giuridica, integrazione<br />

europea, economia.<br />

La Fondazione è anche luogo di promozione<br />

per mostre d’arte, dibattiti sul<br />

pensiero e sull’attività di uomini e<br />

donne, che nell’affascinante galleria<br />

dell’espressività artistica propongono<br />

temi, argomenti e idee. Pittori, fotografi,<br />

scultori incrociano l’attività della<br />

Fondazione e divengono protagonisti di<br />

una vita culturale intensa. Altri filoni di<br />

attività sono la formazione e l’organizzazione<br />

di convegni e seminari sul<br />

design, l’etica d’impresa, la valorizzazione<br />

del patrimonio storico delle<br />

aziende e su vari argomenti di natura<br />

economica, giuridica e sociale.<br />

La Fondazione Piaggio, il 29 marzo<br />

<strong>20</strong>00, ha aperto al pubblico il Museo<br />

Piaggio nei 3.000 metri quadrati dell’ex<br />

attrezzeria, uno dei corpi di fabbri-


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

45<br />

ca più antichi e suggestivi del complesso<br />

industriale di Pontedera, dove l’azienda<br />

insediò la propria produzione a<br />

partire dai primi anni Venti del ‘900. Il<br />

progetto di ristrutturazione dell’area -<br />

ad opera degli architetti Dezzi<br />

Bardeschi, Andrea Bruno, Ugo Bruno e<br />

Avery Howe Agnelli - ha soddisfatto il<br />

bisogno che il museo non si connotasse<br />

come un “deposito-magazzino” di<br />

oggetti finiti e storicizzati, ma che conservasse<br />

una dinamicità espressa dal<br />

grande patrimonio storico e produttivo<br />

di Piaggio. Il progetto ha mantenuto,<br />

come condizione irrinunciabile, la conservazione<br />

dei caratteri dell’architettura<br />

industriale originaria, trasformata da<br />

luogo di produzione in luogo di esposizione,<br />

dove la storia dell’azienda e<br />

delle persone, che l’hanno vissuta, si<br />

mescola con la presenza del frutto del<br />

loro lavoro.<br />

Il Museo Piaggio è nato per conservare<br />

e valorizzare la memoria storica dell’impresa.<br />

Si pone l’obiettivo di ricostruire<br />

le vicende di Piaggio e con esso<br />

lo sviluppo dell’industria, dell’economia<br />

e della società italiana attraverso<br />

l’esposizione dei prodotti più famosi e<br />

rappresentativi. Le sue sale accolgono<br />

le collezioni Vespa (dai prototipi del<br />

1945 alla Vespa GTV del <strong>20</strong>06), Gilera<br />

(dalla moto VT 317 del 1909 alla<br />

RC600 Parigi-Dakar del 1991) accanto<br />

ai più significativi prodotti di Piaggio<br />

(motori aeronautici degli anni Trenta,<br />

una locomotrice ferroviaria del 1936,<br />

l’aereo P148 del 1951, l’Ape, il<br />

Pentarò, il Ciao, gli scooter di ultima<br />

generazione come l’MP3 con motore<br />

ibrido).<br />

Dal <strong>20</strong>00 ad oggi la Fondazione ha<br />

ospitato nelle sale espositive del<br />

Museo oltre 186.800 visitatori con una<br />

media di 25.000 ogni anno.<br />

Nel progetto culturale promosso dalla<br />

Fondazione, svolge un ruolo di primaria<br />

importanza l’Archivio Storico Piaggio,<br />

formato da 13 fondi che conservano la<br />

documentazione dell’azienda dalle origini<br />

ad oggi non solo materiale cartaceo<br />

ma anche testimonianze filmate e<br />

fotografiche, campagne pubblicitarie,<br />

progetti e disegni tecnici. Nelle carte<br />

rivivono persone e situazioni, che<br />

hanno scritto la storia della motorizzazione,<br />

del design, della comunicazione,<br />

della fotografia e del tessuto socio-economico<br />

dell’Italia. Composto da circa<br />

5.000 filze e tuttora in continuo<br />

ampliamento (<strong>20</strong>.000 fascicoli dell’ufficio<br />

del Personale, 64.000 disegni, un<br />

migliaio di scatti fotografici e di volumi<br />

della biblioteca tecnica Piaggio),<br />

l’Archivio Storico consente la consultazione<br />

del suo patrimonio a quanti<br />

vogliano approfondire la ricerca su una<br />

delle realtà industriali più importanti in<br />

Europa.<br />

All’interno del Museo sono presenti<br />

inoltre, spazi riunioni per workshop e<br />

convegni, un piccolo teatro per proiezioni<br />

video ed il bookshop (progetto<br />

dell’Arch. Beppe Pistelli), dove è possibile<br />

acquistare gadget, abbigliamento e<br />

merchandising firmato Piaggio, Vespa<br />

e Gilera.<br />

Nel <strong>20</strong>03 il Museo Piaggio “Giovanni<br />

Alberto Agnelli” e l’Archivio Storico<br />

“Antonella Bechi Piaggio” sono stati<br />

premiati come Miglior Museo e<br />

Archivio d’Impresa in Italia nell’edizione<br />

Premio Impresa e Cultura <strong>20</strong>03.<br />

Fondazione Piaggio<br />

Museo Piaggio<br />

Archivio Storico Piaggio<br />

Indirizzo:<br />

Viale Rinaldo Piaggio, 7<br />

56025 Pontedera (PI)<br />

tel. 0587-27171, fax 0587-290057<br />

E-mail: museo@museopiaggio.it<br />

fondazione@fondazionepiaggio.it<br />

http://www.museopiaggio.it<br />

Giorni di Apertura del Museo Piaggio:<br />

dal mercoledì al sabato, ore 10 – 18.<br />

Ingresso gratuito<br />

Consultazione<br />

dell’Archivio Storico Piaggio:<br />

su appuntamento e secondo modalità<br />

da richiedere contattando la<br />

Fondazione Piaggio<br />

LA COLLEZIONE PIAGGIO<br />

Fondamentali testimonianze della produzione<br />

ante-guerra, precedenti il lancio<br />

di Vespa nel 1946, accolgono il<br />

visitatore all’ingresso del Museo<br />

Piaggio:<br />

Motrice ferroviaria “MC2 de 54”, utilizzato<br />

dalle ferrovie Calabro-Lucane<br />

(1936) “sfonda” una parete vetrata del<br />

museo e mostra l’avanzata tecnologia<br />

di Piaggio, che, per prima in Italia, propone<br />

la costruzione di automotrici, elettromotrici<br />

e vetture ordinarie realizzate<br />

interamente in acciaio inossidabile.<br />

Aereo P148, un biposto da addestramento<br />

acrobatico del 1951.<br />

Due motori aeronautici “stellari”, il


46<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

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Salute<br />

P VII (1934) e P XI (1938) costruiti<br />

negli stabilimenti di Pontedera e Pisa,<br />

Ape Cassone del 1953 mostra il design<br />

del primo tre ruote Piaggio, nato per<br />

il mondo del lavoro e del trasporto<br />

delle merci; l’Ape Calessino del 1956<br />

trasforma l’aspetto della prima versione<br />

del 1948, adottando la cabina con<br />

portiere e parabrezza per un maggior<br />

confort di guida; Pentarò (Ape 5 ruote<br />

con rimorchio) versione “antincendio”<br />

del 1962, donato dalla ditta Cucirini<br />

Cantoni Coats di Lucca, Ape TM 703,<br />

protagonista di un viaggio lungo<br />

25.000 km, da Lisbona a Pechino,<br />

completa della strumentazione utilizzata<br />

da Paolo Brovelli e Giorgio Martino<br />

che l’hanno guidata in quest’impresa.<br />

Prototipo del primo ciclomotore, risalente<br />

al 1955 che anticipa di dodici<br />

anni quello che sarebbe stato presentato<br />

nel 1967, il Ciao, Vespa 400, che<br />

nonostante il nome derivato da quello<br />

dello scooter, è un’automobile a due<br />

posti che Piaggio produsse dal 1957 al<br />

1961 nei propri stabilimenti in Francia<br />

(società ACMA).<br />

Moscone, (Vespa di Mare) motore fuoribordo<br />

da 99,5 cc, MP3, un maxiscooter<br />

con due ruote anteriori indipendenti<br />

e basculanti che rendono il veicolo<br />

stabile su qualsiasi terreno dall’asfalto<br />

bagnato ai tracciati più impegnativi<br />

non avendo paragoni in fatto di<br />

sicurezza.<br />

LA COLLEZIONE VESPA<br />

Abbandonato il settore aeronautico si<br />

pensa alla mobilità individuale. Nella<br />

primavera del 1946, nasce la Vespa.<br />

Corradino D’Ascanio s’incarica di disegnare<br />

un veicolo semplice, robusto,<br />

che possa essere guidato da tutti –<br />

anche dalle donne – con facilità, che<br />

non sporchi i vestiti al conducente e<br />

consenta di trasportare un passeggero.<br />

D’Ascanio è alla Piaggio dal 1934:<br />

geniale ingegnere (a lui si devono il<br />

progetto e la costruzione del primo elicottero<br />

moderno), non ama la motocicletta<br />

e concepisce un veicolo rivoluzionario.<br />

Sfrutta le sue conoscenze in<br />

campo aeronautico e immagina un<br />

mezzo con scocca portante, con il cambio<br />

sul manubrio e il braccio di supporto<br />

anteriore del tipo carrello di aereo.<br />

Il primo modello é la 98cc , cambio a<br />

tre marce, potenza 3,5 C.VE’ l’MP5,<br />

conosciuto tra gli appassionati come<br />

“Paperino”, primo esercizio di Piaggio<br />

sul tema scooter:<br />

l’MP6, il prototipo di Vespa uscito<br />

dalla matita di Corradino D’Ascanio,<br />

che rispetto alla versione definitiva si<br />

distingue per il marchio “aeronautico”<br />

e per la mancanza della ventilazione<br />

forzata per il raffreddamento. Della<br />

Vespa saranno realizzate più di centoquaranta<br />

versioni:<br />

Vespa 125 del 1951 (il modello utilizzato<br />

da Audrey Hepburn e Gregory<br />

Peck in Vacanze Romane), derivata da<br />

questa la versione side-car con carrozzino<br />

laterale;<br />

Vespa “U” del 1953, costruita in soli<br />

7.000 esemplari, oggi tra i pezzi più<br />

ricercati dai collezionisti di tutto il<br />

mondo;<br />

Vespa GS 150 del 1955; la 125 del<br />

1958, ultima Vespa prodotta con lubrificazione<br />

al 5%;<br />

la Vespa 50 del 1963 – per tutti gli italiani,<br />

il Vespino –<br />

la 90 Super Sprint del 1965, veicolomito<br />

per i giovani sportivi.<br />

La Vespa 125 Primavera ET3 e dalla<br />

Vespa <strong>20</strong>0 Rally, miti degli anni ‘70<br />

con accensione elettrronica<br />

la Vespa P125X del 1977 e alla suggestiva<br />

Vespa “gigante”, un modello<br />

fuori scala di 4 metri di altezza in<br />

vetroresina e vernice rossa.<br />

I pezzi più rari e prestigiosi del Museo<br />

Piaggio sono senz’altro i veicoli da<br />

record e da corsa della collezione<br />

Vespa: esemplari unici e irripetibili, tra<br />

i quali spiccano la Vespa “Siluro”<br />

(125cc a cilindri contrapposti con la<br />

quale Mazzoncini conquistò il record<br />

mondiale sul chilometro lanciato alla<br />

media di 171 km/h nel 1951) e la<br />

Vespa “Montlhéry” (la 125 che nel<br />

1950 conquistò 17 record del mondo<br />

in 10 ore sull’omonimo circuito francese).<br />

Una speciale aerea espositiva del<br />

Museo è dedicata a veicoli realizzati in<br />

serie limitate per le competizioni sportive<br />

con la finalità di promuovere la<br />

Vespa tra il 1947 e 1951 quando<br />

Piaggio costituisce la squadra corse,<br />

come le Vespa 98 e 125 corsa e circuito,<br />

la 125 Sei Giorni, vincitrice di<br />

nove medaglie d’oro nella gara internazionale<br />

del 1951.<br />

Una vera curiosità è la Vespa Alpha:<br />

veicolo “fuoriserie” realizzato per la<br />

produzione del film Dick Smart, Agente<br />

<strong>20</strong>07 del 1967, nella finzione scenica<br />

oltre ad andare normalmente su strada


Salute<br />

03/10 diagnosi & terapia<br />

spazio-salute.it<br />

47<br />

poteva trasformarsi in elicottero e sottomarino.<br />

Un capitolo a parte meritano<br />

le due Vespa destinate ad uso militare:<br />

la Vespa 150 T.A.P. costruita negli anni<br />

‘50 negli stabilimenti francesi ACMA di<br />

Piaggio, destinata alla Armée Française<br />

e armata con un cannone anticarro<br />

senza rinculo da 75 mm e utilizzata<br />

anche in Indocina; il prototipo di Vespa<br />

Militare 125 del 1964 per il Ministero<br />

della Difesa italiano che poteva essere<br />

paracadutata in zona di operazioni.<br />

Una sezione “Vespa e Arte” è stata<br />

allestita intorno a due pezzi d’autore.<br />

La Vespa Dalì fu protagonista nel<br />

1962 di un viaggio in Europa e dell’incontrò<br />

con il maestro Salvador Dalì, il<br />

quale lasciò la sua firma sulle scocche<br />

laterali dello scooter più famoso al<br />

mondo segnato dal colore surrealista.<br />

L’infinita pedana, la spada in acciaio<br />

sul manubrio e gli elementi in alabastro<br />

- al posto della sella in pelle, il<br />

faro e gli indicatori luminosi - caratterizzano<br />

la Vespa PX firmata all’artista<br />

Mino Trafeli nel <strong>20</strong>03.<br />

Realizzate da giovani designer, alcune<br />

delle quattordici Vespa ET4 partecipanti<br />

al concorso “VespArte” nel <strong>20</strong>01,<br />

sono esposte al Museo Piaggio e girano<br />

il mondo, riscuotendo l’ammirazione<br />

e la curiosità del pubblico incredulo di<br />

fronte all’originalità della Vespa<br />

“Mucca Pazza”, “Ecologica” e “Pezzo<br />

Unico”.<br />

Ultimo acquisto della collezione è la<br />

Vespa “Truccata”, una maschera realizzata<br />

da due giovani artisti della cartapesta<br />

(Annalisa Benedetti e Luca<br />

Bertozzi) per la sfilata del Carnevale di<br />

Viareggio del <strong>20</strong>07. Raffigura l’insetto<br />

Vespa alle prese con il make-up in<br />

sella all’omonimo scooter con la scocca<br />

decorata e il faro dallo sguardo<br />

ammaliante.<br />

LA COLLEZIONE GILERA<br />

Al 1909 risale la prima moto costruita<br />

da Giuseppe Gilera la mitica VT 317,<br />

dotata di trasmissione diretta dall’albero<br />

motore alla ruota posteriore realizzata<br />

con cinghia di cuoio, ha ancora l’aspetto<br />

di una bicicletta ma presenta<br />

un motore di concezione moderna: due<br />

valvole in testa comandate da aste e<br />

bilancieri e ampie alettature su cilindro<br />

e testata.<br />

La produzione Gilera degli anni Venti e<br />

Trenta è rappresentata dalla 350<br />

Super Sport, una moto più evoluta con<br />

valvole laterali da ben 45 mm e prestazioni<br />

paragonabili ad una 500cc, e<br />

dalla 500 VL Sei Giorni, che nel ottie-


48<br />

diagnosi<br />

& terapia 03/10<br />

spazio-salute.it<br />

Salute<br />

ne la prima grande vittoria sul circuito<br />

internazionale di Grenoble.<br />

Al Museo sono esposti i modelli “500<br />

VT Bitubo” con doppio scarico a profilo<br />

romboidale a coda di pesce, e “500<br />

Otto Bulloni”, così denominato dal<br />

numero dei prigionieri che fissano la<br />

base del cilindro al carter-motore.<br />

Esemplare unico in questa collezione è<br />

la “Rondine”, la moto che cambia il<br />

destino sportivo di Gilera e che, forte<br />

di una potenza di oltre 70 CV a 8.500<br />

giri, frantuma, nel 1937 i primati sui<br />

50 e 100 chilometri e sulle 50 e 100<br />

miglia e sull’ora sfrecciando a quasi<br />

250 km/h. Da allora la carriera della<br />

Rondine è costellata di record di velocità<br />

e di affermazioni mitiche quali<br />

quelle di Monza del 1937 e, nello stesso<br />

anno, alla Milano-Taranto.<br />

C’è la 500 Saturno Sport, lanciata nel<br />

1940, una delle moto più famose del<br />

mondo, prodotta in diverse versioni e<br />

6000 esemplari.<br />

Delle moto da competizione preparate<br />

da Giuseppe Gilera per lo “squadrone”<br />

corse, è esposta la “Saturno<br />

Sanremo”, che vince ininterrottamente<br />

sul circuito ligure (Ospedaletti–<br />

Sanremo) dal 1946 al 1951, la<br />

“Saturno Piuma “(caratterizzata dal<br />

cilindro in lega leggera e carter ampliato),<br />

che viene presentata ufficialmente<br />

nel 1952 e ottiene numerosi successi<br />

fino al 1957.<br />

Nel 1952, dopo alcuni tentativi di privati,<br />

Gilera allestisce una versione ufficiale<br />

della Saturno dedicata al cross,<br />

disciplina allora pionieristica. Nella collezione<br />

del Museo Piaggio sono presenti<br />

il primo modello, la “Saturno<br />

Cross” del 1952 con il motore versione<br />

corsa con cilindro in lega (capace di<br />

38 CV a 6.000 giri), la 175 Regolarità<br />

del 1956 che vince quattro titoli italiani<br />

consecutivi e tre titoli in Francia, la<br />

RC 600, che ha partecipato nel 1991<br />

al Rally dei Faraoni e alla mitica Parigi-<br />

Dakar.<br />

L’impegno e le vittorie sui circuiti di<br />

tutto il mondo sono degnamente rappresentate<br />

da quattro modelli esposti<br />

nella galleria Gilera: la 125 e 175<br />

Bicilindrica, la 500 Quattro cilindri<br />

con e senza sidecar. Nel 1956 e<br />

1957 la Quattro cilindri side-car<br />

vince per due volte il Gran Premio<br />

delle Nazioni con alla guida il pilota<br />

Albino Milani insieme al fratello<br />

Rossano, che riescono a raggiungere<br />

i 190 km/h, superando di media i<br />

160 km/h nel giro di Monza.<br />

Dal 1969 la Gilera viene acquisita<br />

dalla Piaggio<br />

Negli anni 80 viene sviluppata la<br />

serie RC che si , nella versione 750<br />

cc partecipa con ampi successi alla<br />

Parigi-Dakar<br />

Dal 1993 la Gilera si dedica agli<br />

scooter sportivi della serie Runner.<br />

Nel campo delle piccole cilindrate si<br />

fanno strada i marchi HK e SURF e<br />

la “supermotard” GSM<br />

Degli ultimi anni sono i Gilera<br />

Nesxus 250 e 500 e il Fuoco 500<br />

caratterizzato dalla doppia ruota<br />

anteriore


50<br />

LARCH e MIMULUS<br />

I messaggi dell’infanzia<br />

Maria Vittoria BRIZZI TESSI-<br />

TORE<br />

Dott. in Medicina e Chirurgia<br />

Dott. in Lingue e Letterature Straniere<br />

Prof. in Materie Letterarie Genova<br />

Tel. 010/54.51.677<br />

Cell. 348/32.25.941<br />

www.omeopatiaonline.com<br />

Molti di noi sono infelici per la scarsa<br />

stima che hanno di sé stessi. Come<br />

medico se la sostanza fosse in commercio,<br />

proporrei come terapia (e mi<br />

si perdoni la battuta) una massiccia<br />

dose di amore verso la propria persona.<br />

L’adulto che oggi manca di sicurezza<br />

è, sovente, l’ex bambino al<br />

quale hanno insegnato a mettere<br />

avanti gli altri poiché in tal modo<br />

sarebbe stato considerato buono,<br />

bravo, e, di conseguenza accettato ed<br />

apprezzato. I bambini vanno educati<br />

ma quelli indeboliti da troppi divieti,<br />

diventeranno adulti timidi e daranno<br />

molto agli altri perché di questi avranno<br />

timore. È molto difficile superare i<br />

modi di pensare dell’infanzia però, il<br />

genitore, che ha acquistato consapevolezza<br />

e al quale quando era bambino<br />

è stato detto che era “cattivo”<br />

non dirà certamente la stessa frase al<br />

proprio figlio. Sarà più convincente e<br />

buon maestro se gli farà notare,<br />

all’occasione, di aver fatto una “cattiveria”.<br />

Il messaggio educativo arriverà<br />

ugualmente evitando però, al piccolo,<br />

l’etichetta di cattivo che potrebbe<br />

essere indelebile e colmarlo, in seguito,<br />

degli arcinoti sensi di colpa che<br />

tanto ci fanno soffrire. Questi contribuiscono<br />

molto sovente all’insorgere<br />

di depressioni reattive. Sono convinta<br />

che in ognuno di noi esista una fonte<br />

di saggezza e il potere di migliorare;<br />

incominciamo quindi a<br />

pensare di esistere, e,<br />

senza ridicola presunzione,<br />

di valere. Potrebbe essere<br />

un cammino difficile ma<br />

non impossibile.<br />

Accompagnerei questo<br />

viaggio mentale con appropriati<br />

farmaci senza effetti<br />

collaterali nocivi e non<br />

disdegnerei la prescrizione<br />

di qualche fiore di Bach.<br />

Per le paure degli avvenimenti<br />

quotidiani esiste<br />

Mimulus mentre, per la<br />

mancanza di autostima,<br />

viene proposto Larch. La<br />

fiducia proviene, comunque,<br />

dai nostri pensieri positivi. Noi<br />

siamo i nostri pensieri. Per ordinarli<br />

non è affatto inutile la terapia della<br />

parola. La parola è cibo. Può rafforzarci<br />

quando le delusioni ci spiazzano, gli<br />

affronti ci feriscono, i lutti ci uccidono<br />

“dentro”. Mi viene da pensare a<br />

Teresa di Calcutta, a mio parere cittadina<br />

del mondo, sorella di ogni essere<br />

umano di qualsiasi razza, religione,<br />

filosofia, pensiero. E’ sua la frase che<br />

recita nel seguente modo: “la vita è<br />

una sfida affrontala”.

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