fumo - Azienda Ulss 12 veneziana
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52 a cura di<br />
indicazioni nazionali e internazionali<br />
Daniela Orlandini<br />
Quando si mette in atto un qualsivoglia intervento teso a fare smettere di fumare<br />
è necessario tener conto delle caratteristiche comuni a tutte le dipendenze da sostanze<br />
psicoattive, vale a dire:<br />
L la dipendenza intesa nella sua dimensione fisica e soprattutto psicologica;<br />
L l’astensione completa e a lungo termine come obiettivo prioritario del<br />
trattamento;<br />
L la ricaduta come evenienza frequente nel corso del trattamento.<br />
Basti pensare infatti che nonostante il 70-80% dei fumatori dichiari di voler smettere<br />
di fumare, solo uno su tre ci riesce e poi, molto spesso, ci ricade.<br />
1<br />
J.L. Schwartz, Methods for<br />
smoking cessation, “Clinics in<br />
Chest Medicine”, vol. <strong>12</strong>, n.4,<br />
1991. 737-753.<br />
I primi programmi clinici strutturati per la disassuefazione furono avviati a Stoccolma<br />
nel 1955. Negli anni successivi si svilupparono via via molteplici tecniche<br />
basate su terapie farmacologiche, psicologiche, individuali, di gruppo, self help,<br />
sino ad arrivare a programmi multipli 1 . Si sono inoltre sviluppati programmi di<br />
comunità soprattutto come rinforzo e sensibilizzazione al problema, come ad<br />
esempio il concorso Smetti & vinci (> p. 19).<br />
Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />
terapie psicologiche<br />
counselling<br />
terapie di guppo<br />
tecniche cognitivo-comportamentali<br />
tecniche avversive<br />
ipnosi<br />
programmi di comunità<br />
terapie farmacologiche<br />
terapie sostitutive<br />
antidepressivi<br />
ansiolitici<br />
clonidina<br />
altri farmaci<br />
agopuntura<br />
self-care<br />
self-help