Laboratorio di Economia e Gestione II (lezione n.1).

Facoltà di Lettere e Filosofia
Corso di Laurea Pro.Ge.A.S.
Laboratorio di Economia e Gestione delle
Imprese dell’Arte e dello Spettacolo II
Prof.ssa Silvia Ranfagni

CONTATTI E RICEVIMENTO
E-mail: silvia.ranfagni@unifi.it
Telefono: 055.4374688
Ricevimento: mercoledì dalle ore 10.00 alle ore
12.00 presso il Polo di Scienze
Sociali, Edificio D6, III piano,
stanza 27 (preavviso via e-mail)

LA FREQUENZA DEL LABORATORIO E’
OBBLIGATORIA
NEL CASO IN CUI LA FREQUENZA NON SIA
MATURATA (timbro sul libretto) , NON SI PUO’
SOSTENERE L’ESAME DI ECONOMIA E GESTIONE
DELLE IMPRESE DELL’ARTE E DELLO
SPETTACOLO II

IL LABORATORIO DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE
IMPRESE DELL’ARTE E DELLO SPETTACOLO
PREVEDE:
• LEZIONI FRONTALI SULLA PROGETTAZIONE DI
EVENTI CULTURALI
• TESTIMONIANZE DI MANAGER DEL SETTORE
ARTISTICO-CULTURALE

Modalità di verifica (idoneità)
• Valutazione delle relazioni sugli interventi
seminariali (lavoro di gruppo)
• Verifica orale nell’ambito dell’esame di Economia
e Gestione delle imprese dell’arte e dello
spettacolo II sui seguenti contenuti:
Argano L., Bollo A., Dalla Sega P., Vivalda
C., 2005, Gli eventi culturali, Franco Angeli
(parte prima e parte seconda)

Preparazione verifica finale
LA CONSEGNA DELLE RELAZIONI DEVE AVERE
LUOGO IN FORMA DIGITALE (invio via e-mail
all’indirizzo silvia.ranfagni@mibweb.it) ENTRO e
NON OLTRE il 26 MAGGIO 2008

Formazione dei Gruppi
Indicare i membri dei diversi gruppi (non più
di tre persone) specificando l’indirizzo e-mail
di ciascuno e il nominativo del capogruppo.

ARGOMENTI TEORICI
1. DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DEGLI EVENTI
2. IDEAZIONE DEGLI EVENTI CULTURALI
3. PROGETTAZIONE E PROGRAMMAZIONE DI
EVENTI CULTURALI

1. DEFINIZIONE E
CARATTERISTICHE DEGLI EVENTI

1. L’evento: definizioni
2. Variabili per la classificazione degli eventi
3. Focus sui soggetti coinvolti
4. Peculiarità dell’evento culturale
5. Il percorso ideativo dell’evento culturale
6. Sintesi fase ideativa

1. L’evento: definizioni (i)
• Evento (e-ventum da e-venire), è il risultato di
un divenire, un movimento, una dinamica per
qualcosa che viene fuori, emerge, viene alla luce
ed in luce
• L’evento è la cosa in divenire, è la cosa in
relazione; è la cosa, cioè l’oggetto tra i soggetti
• Chi produce eventi comunica e mette in
relazione cose e persone

1. L’evento: definizioni (ii)
Principali forme di evento (Getz, 1997)
Ambito
Convegnistica
Esempi di eventi
Conferenze, congressi, seminari, incontri, meeting,
convention
Arti
Patrimonio
storico-artistico
Architettura
Spettacolo
Cinema, video,
multimedia
Mostre ed esposizioni, installazioni, anteprime-vernici
(vernissage)
Avvenimenti per la valorizzazione, aperture
straordinarie di siti
Inaugurazioni
Produzioni speciali, festival, rassegne, retrospettive,
concerti, premiazioni
Festival, rassegne, “prime” ed anteprime, proiezioni
speciali, installazione e percorsi

1. L’evento: definizioni (iii)
Principali forme di evento (Getz, 1997)
Ambito
Televisione e
radio
Letteratura
Ambiente
Marketing
territoriale e
turismo
Religione
Sport
Esempi di eventi
Trasmissioni speciali, eurovisioni, premi e “media
events”
Reading
Apertura di siti, feste inaugurali e stagionali
Sagre, feste popolari e civili, carnevali, capodanni,
celebrazioni, inaugurazioni, festival, pirotecnica,
rivisitazione storiche, feste contemporanee
Feste religiose e patronali, processioni, beatificazione
Gare e competizioni gare amichevoli

1. L’evento: definizioni (iv)
Principali forme di evento (Getz, 1997)
Ambito
Storia e politica
Marketing e
comunicazione
Moda
Esempi di eventi
Firme di accordi, incontri, visite di autorità, investiture
Promozione di prodotti, incentive, viaggi premio, fiere
campionarie, eventi speciali
Sfilate, anteprime, presentazioni
Terzo settore Campagne di fund raising, avvenimenti di
sensibilizzazione, feste ed incontri
Formazione e
didattica
Lezioni, seminari, incontri, workshop

1. L’evento: definizioni (v)
• A causa dell’estrema eterogeneità e della numerosità degli eventi, gli
studiosi del settore ritengono che pervenire ad un definizione univoca
del concetto di evento ed ad una classificazione esaustiva delle diverse
tipologie sia complesso
• Gli eventi sono avvenimenti, programmati o
meno che hanno una durata limitata e che
nascono con una specifica finalità, pubblica
o privata (AIEST, 1987, Bos, 1994).

2.Variabili per la classificazione di eventi (i)
Cadenza
Durata e tempi
Bacino di
attrazione
• Eventi periodici
• Eventi unici
• Periodicità (eventi realizzati in periodi di bassa
stagione per attrarre visitatori)
• Un giorno
• Un mese
• Tipo di giornate e orari
• Locale
• Regionale
• Nazionale
• Internazionale
• Mondiale

2.Variabili per la classificazione di eventi (ii)
Numero dei
vistatori
Tipo di accesso
Livello di
attenzione da
parte dei media
Il pubblico spesso può assistere all’evento pur non
essendo presente sul posto, tramite televisione, radio
ed Internet. La previsione del numero di partecipanti
ad un evento è necessaria per poter programmare i
posti a sedere, i trasporti, i parcheggi, I servizi per
l’assistenza e quanto altro necessario per l’accoglienza
dei visitatori
• Libero
• A pagamento
• Libero ma con biglietto per l’ingresso ad alcune
attrazioni
• Locale
• Regionale
• Nazionale
• Internazionale

2.Variabili per la classificazione di eventi (iii)
Target di
mercato
Ambiti
spaziali di
localizzazione
Sede
• Giovani, Anziani, Single, Famiglie con bambini, ecc….
• Turismo d’affari, Turismo culturale, ecc..
• Residenti, Turisti, ecc…
• Esperti, Non Esperti, ecc..
• Visitatori one visit only, Visitatori che ritornano
• Un’area
• Più aree
• Aree destinate ad eventi speciali
• Un quartiere della città
• Unica
• Molteplici (eventi itineranti)
• La sede dell’evento deve essere idonea in termini di
capienza, di accessibilità, di dotazione di infrastrutture
e di servizi pubblici; inoltre deve essere coerente con il
tema della manifestazione e richiamarlo esplicitamente

2.Variabili per la classificazione di eventi (iv)
Pacchetto di
attrazioni
offerte
• Un unico evento
• Un evento fondamentale ed un insieme di eventi minori e
di altre attrazioni
• Più eventi minori
• ……………..
Servizi
offerti
Tipologia
Informazioni, prenotazioni, trasporti, accoglienza,
ristorazione, sicurezza, sanità, altri eventi per
intrattenimento o per scopi di apprendimento o per
socializzazione o altro……..
Celebrativa, culturale, ricreativa, folkloristica, lavorativa,
religiosa, sportiva, commerciale, politica, fundraising,
ecc….

2.Variabili per la classificazione di eventi (v)
Scopo
principale
Tema
Iniziativa
ed
ownership
• Crescita di flussi turistici
• Raccolta di fondi
• Intrattenimento
• Promozione commerciale
• Miglioramento dell’immagine della località (Giubileo, Expo di
Siviglia, ecc..)
• Incoraggiamento della partecipazione locale ad un tipo di
attività
• Filantropico
• Sociale - culturale
…….…….………..
Il tema è spesso legato alla tipologia ed alle finalità dell’evento
Soggetti promotori, ideatori, titolari dei concenuti e del
marchio. Spesso sono enti pubblici (il Ministero dei Beni
Culturali, il Comune o altri enti locali, la Sovrintendenza ai Beni
Culturali ed Ambientali), imprese non profit, associazioni di
volontariato e fondazioni

2.Variabili per la classificazione di eventi (vi)
Organizzatori
degli eventi
Fonti di
finanziamento
Generi
• Operatori privati
• Aziende non profit
• I soggetti pubblici o misti pubblico-privati
…….…….………..
Le fonti di finanziamento dell’evento sono strettamente correlate
al tipo di manifestazione, alle finalità (profit o non profit) ed ai
soggetti coinvolti nell’ideazione e nella realizzazione.
Possono essere:
•pubbliche (patrocini, finanziamento ad hoc, ecc..)
•flussi finanziari provenienti da rapporti di sponsorizzazione
•compensi per la vendita dei diritti radio-televisivi
•entrate della bigliettazione
Fiera, Festival, Congresso, Concerto, Competizione sportiva,
Mostra, Meeting, Expo, ecc…

2. Variabili per la classificazione di eventi (vii)
Dimensione bacino di mercato
Grande
Piccola
Origine
dell’evento
Ideazione
recente
Tradizioni
consolidate
Eventi sportivi
Eventi culturali
(mostra, carnevale,
ecc..)
Eventi locali
(sagre)
Eventi locali
(festività locali)

3. Focus sui soggetti coinvolti (i)
Tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione dell’evento
costituiscono un vero e prioprio network con al centro i
proprietari delle strutture di erogazione ed i promotori
dell’iniziativa
•Il proprietario è in grado di mettere a disposizioni un
impianto fortemente specialistico (uno stadio, un teatro,
ecc…)
•Il promotore (committente) dell’iniziativa è colui che
promuove la realizzazione dell’evento. Oltre al
promotore, è presente poi l’organizzatore (società)
dell’evento.

3. Focus sui soggetti coinvolti (ii)
Nel momento in cui i tre soggetti creano un rapporto di
collaborazione, entrambi apportano oltre alle risorse di cui
dispongono, il proprio micro-network di relazioni che di
solito sono locali per quanto riguarda il proprietario di
erogazione e nazionali/internazionali relativamente al
promotore ed all’organizzatore dell’evento

3. Focus sui soggetti coinvolti (iii)
Sponsor
Sponsor
Altri eventi
Interesse
nazionale
Governo
locale
Proprietario
(Promotore)
Organizzatore
(promotore)
Governo
nazionale
Interesse
locale
Media
locali
Mercati
nazionali
Altre
strutture

3. Focus sui soggetti coinvolti (organizzatori) (iv)
Soggetti Privati
(for profit)
•Imprese del settore
•Attività di event marketing
•Imprese del settore
dell’ospitalità
Soggetti Non Profit
•Soggetti con finalità
poltiche o sociali
•Associazioni locali
Soggetti Pubblici o misti
•Soggetti con finalità sociali
•Soggetti con finalità
filantropiche
•Agenzie per lo sviluppo e
del turismo

3.Focus sui soggetti coinvolti (stakeholder) (v)
Costituiscono stakeholder di un evento le seguenti categorie di soggetti:
– Committente o soggetto promotore
– Titolare/I del contenuto e/o del marchio
– Investitori
– Sponsor e finanziatori privati
– Finanziatori pubblici
– Fondazioni bancarie
– Dipendenti e collaboratori interni
– Collaboratori esterni
– Enti locali
– Comunità locale
– Mass Media
– Pubblica opinione e opinion leader
– Associazioni
– Imprese territoriali
–Fornitori
– Comunità artistica e settore culturale
– Organismi artistico-culturali
– Organismi sopranazionali
Tutti questi soggetti dovrebbero
concorrere al successo
dell’evento, condividerne gli scopi
ed essere coinvolti nelle diverse
fasi di ideazione, di progettazione
e realizzazione della
manifestazione

3. Focus sui soggetti coinvolti (vi)
L’identificazione degli stakeholders di ciascun avvenimento e la
gestione di relazioni proficue con tali soggetti è parte integrante
di ogni momento della realizzazione di un evento culturale.
Un evento culturale può costituire un progetto innovatore con un
importante impatto sul territorio in quanto in grado di:
- mobilitare i potenziali di sviluppo di un luogo
- favorirne il rinnovamento infrastrutturale
- rafforzarne l’immagine e l’identità
- modificarne l’immaginario e la comunicazione

4. Peculiarità dell’evento culturale (i)
• Gli eventi culturali presuppongono progetti culturali
complessi che come palinsesti di più eventi esprimono la
complessità di uno spazio-mondo e si rivolgono ad
un’eterogeneità di pubblici
• L’evento culturale parte da un progetto culturale di
iniziativa pubblica o pubblico-privata o privata; gli eventi
culturali sono eventi sociali ossia eventi di e per una
comunità che con l’evento ed attraverso l’evento si dà e
comunica un’identità (collettiva o pubblica)

4. Peculiarità dell’evento culturale (ii)
L’evento culturale è il risultato dell’esistere,
del fare e muovere di tante, diverse
comunità culturali attorno a linguaggi, modi
di sapere, sistemi di valori e a modelli di
identità

4. Peculiarità dell’evento culturali (iii)
I vecchi eventi erano le feste con riferimento alle quali
Rousseau (1759) sosteneva:
“ fornite come spettacolo gli stessi spettatori, fateli diventare
attori loro stessi…..fate in modo che ciascuno veda ed ami se
stesso negli altri affinché tutti abbiamo più forti vincoli di
amicizia…”
–La festa rende tutti attori e tutti spettatori, in una vera e propria
communitas
–La festa come vincolo, come legame sociale, come senso di
identità collettiva

4. Peculiarità dell’evento culturale (iv)
• Gli eventi culturali sono esperienze cognitive che
riflettono sulla cultura (“su una cultura”) e sulla società
che produce questa cultura
• Gli eventi rispondono a domande e bisogni sociali e
cercano di tracciare un alfabeto comune, un linguaggio
di simboli e identità condivise da uno spazio/tempo e
dalla comunità che lo vive e lo pratica

5. Il percorso ideativo
dell’evento culturale

5.1. Le origini di un evento culturale (i)
Qualisonole fontidi un evento?
• Chi organizza un evento deve chiedersi quale sia il senso
di evento; questo senso deve essere ricercato nel
contesto (“terra”) in cui ha luogo l’evento
• Occorre comprendere il genius loci di un evento ossia le
storie, le memorie, le tradizioni ed i patrimoni (la
memoria), nonchè il presente della “terra” ; e con
queste le ragioni culturali e politiche, sociali ed
economiche (confronto tra il presente ed il futuro)

5.1. Le origini di un evento culturale (ii)
Si ricercano le ragioni forti di una terra e si cerca di
comprendere il loro ruolo con riferimento all’evento. Questa
ricerca implica una risposta alle seguenti domande:
– Qual’è l’identità attuale di quella terra?
– Quali sono le sue radici, dove e quando vanno collocate nella
storia?
– Quali, di queste sono oggi prevalenti nell’esprimere e nel
riconoscersi e quali invece sono nascoste ed “in potenza” da
esprimere, da far venire o tornare alla luce?
– Cosa, quanto e come di queste radici è giunto al nostro tempo,
cioè le tradizioni?

5.1. Le origini di un evento culturale (iii)
Studiare le tradizioni non significa rievocare “un passato così come era”;
occorre interpretare il tempo e tenere presente che la tradizione è un
percorso che porta alla cultura moderna e contemporanea nella quale e
per la quale si organizzano eventi.
Progettare, ideare, pensare un evento significa cogliere lo spirito
del tempo, fermare questo flusso e comprenderlo, condensarvi
significati di identità collettiva
L’evento è uno stacco, una sosta, un istante di coagulo di questo flusso,
quasi una solidificazione o cristallizzazione che per riesce a comprendere il
senso del tempo, ad interpretarlo ed a comunicarlo

5.1. Le origini di un evento culturale (iv)
• La creatività di un evento culturale “presuppone
l’originale, l’unico e l’irripetibile; è il nucleo
d’accadimento che motiva un’attesa e sostanzia una
memoria, prima e dopo, articolando un tempo nuovo che
prima non c’era”
• Questo presuppone ricerche nei luoghi culturali
tradizionali (di memoria e di identità) senza dimenticare
le fonti vive del presente (media di tutti i tipi che
costantemente vanno monitorati), le indagini sulla nostra
società ed il suo evolversi.

5.2. Ricerca dei materiali e l’archivio
(catalogo e agenda)
Si crea un archivio di progetto (catalogo di testi) dove trovano
posto:
• testi letterari ed iconografici, audiovisivi, oggetti,
documenti pluri-disciplinari (l’antropologia e le scienze
naturali)
• tradizioni, storie, memorie, leggende, ecc….
• energie e movimenti del presente (l’economia, la politica,
la società, ecc….)
Ricostruzione di un’agenda
ossia di una sintesi dei
materiali raccolti impostata su connessioni tra saperi,
culture, storie e memorie da un lato e tra voci vive ed attuali
dall’altro (artisti, intellettuali, comunicatori, pubblici, ecc…).

5.3. Primo Scenario (i)
Si crea una delimitazione del campo, una scelta di lettura ed
interpretazione, uno scenario di riferimento in cui si identificano
forme e formule, linguaggi e simboli, ambienti e riferimenti. “Il
nostro progetto abbandona i caratteri di apertura per dotarsi di
coerenze stringenti, includendo, ma anche escludendo”.
− La storia di una città, una mostra con conferenze, visite ed itinerari territoriali a
partire da monumenti e documenti: prevalgono codici espositivi misti e di
percorso, visivi ed in senso lato rappresentativi.
− Un nuovo e rinnovato festival che mescola generi e linguaggi spettacolari dal
vivo, proponendo ed articolando palinsesti inaspettati e sorprendenti nell’uso degli
spazi (luoghi teatrali, luoghi non teatrali) e dei tempi (orari, giorni, stagionalità).
Prevale la scena urbana non convenzionale ed il tono “indisciplinato”.

5.3. Primo Scenario (ii)
Lo scenario è uno schema, è qualcosa che prefigura e
configura situazioni (situazioni, azioni, relazioni)
Lo scenario è composto da:
−uno schema di situazioni, azioni e relazioni
−un ambiente di riferimento
−il tema dell’evento (titolo)
−un palinsesto ed un programma (elaborazione di nodi
in forma scritta)
−linee di orientamento organizzativo (direzione ed
impostazione)

5.3. Primo Scenario (iii)
Si parte da una sola parola e da un’idea semplice per
produrre un “cambiamento”.
Il cambiamento è l’esperienza: l’esperienza delle persone
che un evento mette in relazione, di una collettività e di una
città che con l’evento ed attraverso l’evento si conosce e
riconosce, si comunica mettendo in comune identità, valori e
patrimoni.
L’evento cambia il tempo (nuovo climax) e lo spazio
(nuova interpretazione dei luoghi)

5.3. Primo Scenario (iv)
• Il primo scenario è la risposta creativa alla ricerca
di senso e delle origini, è la prima interpretazione
della terra e del tempo che è all’origine di un
evento
• Il primo scenario è già un risultato, un patrimonio,
sui quale ci si può confrontare con i committenti,
stakeholders, partner. Questa condivisione è un
metodo ed un obiettivo, un’ispirazione che orienta
tutto il percorso di realizzazione dell’evento

5.4. La drammaturgia dell’evento (i)
L’evento esprime, comunica e presenta. OGNI EVENTO E’
UNA RAPPRESENTAZIONE. E’ una rappresentazione ad
personam, rivolta ad un pubblico di spettatori e di
visitatori.
L’evento è l’esito di un percorso che dalle azioni, relazioni e
situazioni approda al linguaggio letterario ossia alla scrittura.
La scrittura è un “testo” di azioni (dramma), di situazioni,
immagini, parole, gesti, azioni, movimenti, spazi, architetture
sonore, composizioni iconiche e percorsi visivi; è una sorta di
montaggio, quasi una sceneggiatura che ordina azioni e situazioni
in cui si vanno a collocare codici plurimi.

5.4. La drammaturgia dell’evento (esempi)
• Il progetto scientifico di un grande evento espositivo prevede un nucleo di mostra
(presentazione) che è relazione (rappresentazione) e che costituisce la più ampia
comunicazione culturale di un locus. La drammaturgia è dentro l’evento (corpus delle
opere, taglio interpretativo della curatela e selezione, allestimento), attorno
(comunicazione e servizi) e naturalmente oltre (il coinvolgimento di territori esterni di
riferimento, oggetto di altri percorsi culturali ed itinerari di visita)
• Un incontro culturale basato su letture, conferenze, dibattiti: il modello della lectio
magistralis tra la poesia e la filosofia, così indicativo di una domanda culturale
contemporanea che vuol trovare risposte in eventi unici, incontri con autori/autorità. La
drammaturgia è la selezione di autori e l’abbinamento a temi (o viceversa), con attenzione
a temi cruciali del dibattito culturale; è anche nella scelta di collocazioni temporali e
spaziali (calendari, orari ed ambienti) e di condizioni anche tecniche per cui questa
relazione personale basata sulla “semplicità” venga agevolata ed esaltata.

5.4. La drammaturgia dell’evento (ii)
La drammaturgia di un evento è una DRAMMATURGIA
DEL TEMPO.
– Il tempo come contesto esterno all’evento, occasione e
ragione nel flusso attesa/memoria. Occorre stabilire un
calendario dell’evento, collocarlo nell’anno, nel mese,
nella settimana tenendo conto dei pubblici a cui ci
rivolgiamo
– Il tempo come esperienza interna: partecipazione e
percezione nonché finzione (in presentazioni/
rappresentazioni o in esposizioni)

5.4. La drammaturgia dell’evento (iii)
La drammaturgia di un evento è una DRAMMATURGIA
DELLO SPAZIO.
– Diventa importante scegliere IL LUOGO dove viene
collocato l’evento e LA SCENA ossia come strutturiamo lo
spazio prescelto, l’evento in sé e la sua relazione
attore/spettatore.
– La scelta dei luoghi e delle piazze è una SCELTA
DRAMMATURGICA; l’opzione di fondo è tra LUOGHI
CULTURALI (piazze) e LUOGHI NON CULTURALI (luoghi
ex-industriali, luoghi commerciali e di aggregazione,
ecc..)

5.4. La drammaturgia dell’evento (iv)
Lo spazio può essere considerato come SCENA nelle tre
fattispecie:
– SCENA FRONTALE: tipica scelta del teatro tradizionale
all’”italiana”
– SCENA CIRCOLARE: è una scena che avvolge lo
spettatore/visitatore
– SCENA ITINERANTE: l’itineranza di spettacoli, azioni,
immagini che attraversano spazi, per lo più aperti e di
grandi dimensioni in cui si incontra il pubblico.

5.4. La drammaturgia dell’evento (v)
L’evento è una COMPOSIZIONE di AZIONI, di tanti e
diversi ATTORI, di rappresentazioni di OGGETTI e
SOGGETTI per altri SOGGETTI, con la relazione
ATTORE/SPETTATORE al centro e quindi un intreccio di
SEGNI e CODICI diversi nella rappresentazione di un
tempo e di uno spazio; e’ una DRAMMATURGIA
complessiva e la sua scrittura è il lavoro centrale della
FASE IDEATIVA. Essa comprende un’ANALISI, UNA
LETTURA ED UN’INTERPRETAZIONE DEL TEMPO E DELLO
SPAZIO, DENTRO E FUORI LA RAPPRESENTAZIONE (è una
drammaturgia del tempo e dello spazio)

6. Sintesi Fase Ideativa (i)
Nella fase ideativa vengono intrapresi i seguenti passi:
– iniziale riflessione sul perchè, sul senso collettivo degli eventi oggi,
della cultura e della società
– ci si interroga sull’origine (da dove partire), sul genius loci (terra
da ascoltare), sul senso del tempo (da interpretare) ed i soggetti
ossia le ragioni/le risorse
– avvio di un effettivo percorso ideativo, ossia creativo con
un’iniziale raccolta di materiali e la loro organizzazione in Agenda
– Prima elaborazione dei materiali in un Primo Scenario: i primi
appunti ideativi su temi, simboli e nodi dell’evento
– spunti di riflessione su questo Primo Scenario rispetto al senso del
tempo (memoria e progetto), rispetto al senso dello spazio (scena
urbana) e rispetto al grande obiettivo del cambiamento.

6. Sintesi Fase Ideativa (ii)
Si procede all’elaborazione della vera e propria
DRAMMATURGIA dell’EVENTO che lavora “sul che cosa”,
sul “chi”/”con chi”, sul “perché”, sul “come” e sul
“quando”.
– CHE COSA. Il contenuto dell’evento, l’azione, la rappresentazione,
l’esposizione, descrizione scritta di cosa accade, si fa vedere e si
vede. Si tratta di una sintesi che sia in grado di raccontare l’evento
ed al tempo stesso di attrarre ad esso. Da questa bozza si
sviluppano tutti i materiali di presentazione, promozione e
comunicazione dell’intero progetto.

6. Sintesi Fase Ideativa (iii)
• CHI? CON CHI? Individuazione dei partner che prendono parte
al progetto e che possono assolvere al ruolo di finanziatori
• PERCHE’? PER CHI? In questo caso non vale il concetto di una
cultura fine a se stessa; occorre sviluppare una drammaturgia
della comunità in cui l’azione culturale ed artistica è relazione
umana/sociale, è incontro di presenza che costruisce comunità e
collettività.
• COME? Occorre procedere all’articolazione del testo nei suoi
linguaggi, nei suoi codici e discorsi; nelle relazioni interne tra
segni, rappresentazioni, tra attori e spettatori

6. Sintesi Fase Ideativa (iv)
• QUANDO? Ogni scelta di tempo deve essere enunciata e
motivata, deve essere composta in una struttura
coerente e chiara (la scansione, il ritmo, il calendario e
l’orario di un programma)
• DOVE? Individuazione dei luoghi, delle composizioni di
scene, delle relazioni spaziali tra oggetti e soggetti
dell’evento.