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"Il Re dell'Aria" di Emilio Salgari

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forza misteriosa, inesplicabile, poi le acque irruppero<br />

bruscamente sulla tolda passando fra gli squarci delle murate.<br />

La poppa quasi subito affondò rapidamente, tratta giù<br />

dell'enorme peso che si trovava rinchiuso nella stiva e che<br />

precipitava, per l'inclinazione, verso il cassero.<br />

La prora invece si alzò bruscamente, mostrando quasi tutto<br />

intero il suo tagliamare e le piastre <strong>di</strong> rame <strong>di</strong>pinte in rosso, poi<br />

l'intera massa sprofondò con un fragore <strong>di</strong> tuono.<br />

Una muraglia liquida, colla cima coperta <strong>di</strong> spuma<br />

can<strong>di</strong><strong>di</strong>ssima, si allargò come per fare posto al gigantesco<br />

feretro e un grande gorgo si formò, muggendo sordamente.<br />

La nave scendeva attraverso i profon<strong>di</strong> abissi dell'Atlantico<br />

col suo carico <strong>di</strong> cadaveri, lasciando un gran vuoto.<br />

La muraglia liquida ritornava in quel momento,<br />

accavallandosi. Si precipitò sul vortice tuonando e livellò <strong>di</strong><br />

nuovo l'oceano.<br />

<strong>Il</strong> dramma era finito.<br />

– Ecco uno spettacolo impressionante – <strong>di</strong>sse Rokoff. –<br />

Quasi quasi preferisco un campo <strong>di</strong> battaglia seminato <strong>di</strong> morti e<br />

<strong>di</strong> moribon<strong>di</strong>.<br />

– E forse avete ragione – rispose Ranzoff, il quale appariva<br />

commosso. – Almeno i caduti rimangono sulla terra, esposti alla<br />

luce del sole. Liwitz, forza la macchina. Allontaniamoci <strong>di</strong> qui.<br />

La macchina volante descrisse la sua solita spirale per<br />

raggiungere un'altezza <strong>di</strong> tre o quattrocento metri e si slanciò<br />

verso il settentrione, con una velocità <strong>di</strong> sessanta o settanta<br />

chilometri all'ora.<br />

– Che cosa era dunque successo su quella nave? – chiese<br />

Ranzoff, dopo d'aver data a Ursoff la rotta da seguirsi.<br />

– Chi potrebbe <strong>di</strong>rlo? – rispose Wassili. – Io suppongo che,<br />

in seguito forse ad una lunga serie <strong>di</strong> tempeste, sia stata spinta<br />

molto lontano e che l'equipaggio sia rimasto senza viveri.<br />

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