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"Il Re dell'Aria" di Emilio Salgari

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cosacco fu il vedere, fra quel rovinìo <strong>di</strong> macerie, delle<br />

poltroncine <strong>di</strong> velluto azzurro fracassate, un lusso assolutamente<br />

sconosciuto agli isolani <strong>di</strong> quel minuscolo gruppo; gli avanzi<br />

d'un pianoforte; dei frammenti <strong>di</strong> specchi e <strong>di</strong> lampade; degli<br />

arazzi bellissimi mezzi consunti dalla fiamma sprigionata dalla<br />

formidabile mina e che fumavano ancora, nonché dei veri<br />

ammassi <strong>di</strong> cristallerie che scintillavano vivamente sotto i<br />

riflessi delle torce che Ursoff andava accendendo.<br />

Intorno alle pareti, che erano state sventrate dalla forza<br />

immensa dell'esplosione, si vedevano ancora dei <strong>di</strong>vani turchi in<br />

broccato pure azzurro ricamato in oro e alle finestre delle tende<br />

<strong>di</strong> seta d'egual colore.<br />

– Questo doveva essere l'asilo <strong>di</strong> qualche fata! – esclamò<br />

Rokoff, raccattando alcune candele che erano cadute insieme ai<br />

lampadari. – Non deve essere un nido <strong>di</strong> corsari. Che cosa <strong>di</strong>te,<br />

signor Wassili?<br />

– Io mi domando se sto sognando – rispose l'ingegnere.<br />

– No, perché io bevo, – <strong>di</strong>sse il cosacco, – e questo è vero<br />

sliwowitz!<br />

<strong>Il</strong> cosacco fra quei rottami, oltre a parecchie candele, aveva<br />

scoperta una bottiglia miracolosamente sfuggita alla strage ed il<br />

briccone beveva a garganella, con l'avi<strong>di</strong>tà già ormai proverbiale<br />

dei figli del Don. Ad un tratto però la lasciò cadere, mandandola<br />

in pezzi, mentre stramazzava addosso a Ursoff.<br />

Un'altra mina era scoppiata e questa volta, a quanto pareva,<br />

in <strong>di</strong>rezione dei passaggi che poco prima avevano attraversati.<br />

La torcia che teneva in mano il timoniere si era<br />

bruscamente spenta ed una profonda oscurità aveva avvolto i<br />

due russi ed il cosacco, mentre dall'alto rovinavano altri massi.<br />

– Signor Wassili!... – aveva urlato Rokoff, spaventato.<br />

– Sono vivo – aveva prontamente risposto l'ingegnere.<br />

– E tu Ursoff?<br />

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