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"Il Re dell'Aria" di Emilio Salgari

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marinai bisogno d'un buon riposo, ma ai primi albori riprendeva<br />

la sue meravigliose volate, lasciandosi <strong>di</strong>etro una nuvolaglia <strong>di</strong><br />

penne, poiché tutti si erano messi a spennare albatros, fregate,<br />

rompitori d'ossa, e <strong>di</strong>omedee fuliginose, prima <strong>di</strong> passarli nelle<br />

celle fred<strong>di</strong>ssime dello scompartimento <strong>di</strong> prora.<br />

L'oceano era sempre deserto, non essendo le zone<br />

equatoriali dell'Atlantico molto frequentate, sia per la presenza<br />

delle masse <strong>di</strong> sargassi, sia per le gran<strong>di</strong> calme che vi regnano e<br />

che sono sfuggite dai velieri.<br />

Se mancavano le navi, abbondavano invece sempre<br />

straor<strong>di</strong>nariamente i pesci.<br />

Vere frotte <strong>di</strong> delfini crocefissi, così chiamati perché hanno<br />

due strisce nere sul dorso che s'incrociano, giuocherellavano a<br />

fior d'acqua, mandando dei rauchi sospiri che somigliavano a<br />

dei nitriti; bande <strong>di</strong> feroci pescicani del genere dei charchamias,<br />

lunghi dai quattro ai cinque metri, sfilavano rapidamente,<br />

seguendo con accanimento i banchi <strong>di</strong> meduse e <strong>di</strong> cefalopo<strong>di</strong>.<br />

Di quando in quando delle gran<strong>di</strong> masse sorgevano<br />

bruscamente dalle profon<strong>di</strong>tà dell'oceano, lanciando in aria una<br />

doppia colonna <strong>di</strong> vapore.<br />

Erano delle balene a due pinne, dal corpo verdastro, lunghe<br />

quin<strong>di</strong>ci o <strong>di</strong>ciotto metri, col muso larghissimo e ottuso, colla<br />

mascella inferiore assai più sporgente della superiore.<br />

Guardavano un momento la macchina volante, coi loro<br />

occhietti piccoli ed intelligenti, poi, spaventate dall'ombra<br />

proiettata sulle acque dallo Sparviero, si affrettavano a rituffarsi,<br />

sollevando delle grosse ondate spumeggianti.<br />

– È un vero peccato che le navi da pesca non si spingano<br />

fin qui – <strong>di</strong>sse Rokoff all'ex-comandante della Pobieda, il quale<br />

seguiva con vivo interesse le mosse <strong>di</strong> tutti quegli abitatori del<br />

mare. – Come mai si trovano qui tanti pesci?<br />

– Sono le correnti che li radunano – rispose Boris. –<br />

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