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JASMINE n° 53 - Istituto di scienze umane

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sapevano, sotto sotto, che avrei<br />

avuto bisogno <strong>di</strong> una ragnatela pronta<br />

a salvarmi durante i vari acca<strong>di</strong>menti<br />

della mia avventurosa vita.<br />

Così, alla mia nascita, papà e<br />

mamma, non essendo molto praticanti,<br />

hanno optato per una “bene<strong>di</strong>zione<br />

FANTASTICA” come quella che<br />

può derivare da un personaggio<br />

inventato dalla mente <strong>di</strong> Stan Lee.<br />

L’ultimo evento shock risale a<br />

pochi giorni fa, procuratomi dalla<br />

persona cui avevo dato piena fiducia:<br />

il mio psicologo! Ma an<strong>di</strong>amo per<br />

or<strong>di</strong>ne…<br />

Fu una <strong>di</strong> quelle mattine che si<br />

ricordano perché talmente dolorose<br />

e assurde da sembrare irreali: appena<br />

alzata, senza nemmeno fare colazione,<br />

decido <strong>di</strong> correre al pronto<br />

soccorso a causa <strong>di</strong> un malore allo<br />

stomaco che non cessa. Durante il<br />

tragitto verso l’ospedale la macchina<br />

pulitrice delle strade mi viene addosso<br />

aprendo la mia auto come una<br />

scatoletta <strong>di</strong> sar<strong>di</strong>ne…nessuno si<br />

ferisce ma mentre aspettiamo che<br />

arrivi la polizia municipale per i rilievi,<br />

una telefonata mi dà il colpo <strong>di</strong><br />

grazia: ho perso il lavoro!!! Non mi<br />

rinnovano più il contratto al Centro<br />

Benessere dei fratelli Mortimer, dove<br />

ho appena concluso il mio periodo<br />

come massaggiatrice.<br />

Tralascio il racconto dello stato<br />

d’animo: sono letteralmente sotto<br />

shock per… TUTTO!!!<br />

La mia vita è un po’ stravolta, ma<br />

per fortuna ho ancora una cosa bellissima:<br />

il mio ragazzo!<br />

Così, pochi giorni dopo, con la<br />

salute sempre un po’ cagionevole, la<br />

macchina sventrata, la <strong>di</strong>sperazione<br />

per la per<strong>di</strong>ta del lavoro, vado a trovare<br />

lui, l’unico e il solo, il più dolce,<br />

meraviglioso, comprensivo, bellissimo<br />

uomo che potessi trovare. Dopo<br />

anni <strong>di</strong> rapporti con psicolabili mi<br />

sono ormai lasciata alle spalle situazioni<br />

tristi e devastanti, e approdata<br />

ad una nuova e più sod<strong>di</strong>sfacente<br />

pagina della mia esistenza!<br />

Beh! Appena arrivata lo trovo un<br />

po’ serio: “Cara Mary Jane, tu sei<br />

fantastica ma noi siamo troppo<br />

<strong>di</strong>versi e penso che dovremmo troncare<br />

qui questa relazione”, e poi:<br />

“Sei una persona estroversa, allegra<br />

e <strong>di</strong>retta, e a me le persone così non<br />

piacciono” ... ALLEGRA? ESTRO-<br />

VERSA? Noooo, non è possibile!<br />

Amiche, vi prego: chi <strong>di</strong> voi è stata<br />

lasciata con questa motivazione mi<br />

scriva, perché dobbiamo fondare un<br />

CLUB!!!<br />

Ma con chi sono stata tutti questi<br />

mesi? Con Dracula? Con il frateassassino<br />

de “Il nome della Rosa”,<br />

convinto che il riso e l’allegria allontanino<br />

gli uomini dalla fede?<br />

Le amiche per fortuna mi adottano,<br />

mi sostengono e, con la loro<br />

pazienza, mi ascoltano e annuiscono<br />

come si fa con una donna delirante…Una<br />

sera, dopo aver tenuto l’ennesima<br />

conferenza “sui mo<strong>di</strong> per<br />

farla pagare a quello stronzo”, mi<br />

procuro una brutta storta al piede.<br />

Non ce n’è una che vada bene!<br />

Il pomeriggio del giorno dopo, con<br />

la faccia gonfia <strong>di</strong> pianto, zoppicante,<br />

senza sol<strong>di</strong>, senza auto, senza meta,<br />

insomma un mostro con sembianze<br />

<strong>umane</strong>, entro in un caffè letterario,<br />

dove si tiene la conferenza <strong>di</strong> un noto<br />

psicologo, esperto in terapie innovative<br />

brevi, della scuola <strong>di</strong> Giorgio<br />

Nardone e Paul Watzlawick, due stu<strong>di</strong>osi<br />

secondo me geniali!<br />

Oltrepasso la stanza d’ingresso,<br />

entro nella saletta, ascolto ciò che<br />

<strong>di</strong>ce il dott. Goblin e decido che quell’approccio<br />

terapeutico fa per me!<br />

Ancora oggi mi chiedo perché<br />

quel giorno abbia varcato la soglia <strong>di</strong><br />

quel caffè. Non avrei potuto fermarmi<br />

alla prima stanza a prendermi un<br />

doppio whisky con ghiaccio (nei film<br />

prendono sempre quello…) e ubriacarmi?<br />

Ragazze, le soluzioni semplici<br />

sono sempre le più efficaci. E invece<br />

noi vogliamo capire, vogliamo<br />

risolvere, vogliamo sapere dove sbagliamo.<br />

A volte un bel po’ <strong>di</strong> sano<br />

super alcolico ci salverebbe da altre<br />

ben più penose situazioni.<br />

Beh, in quella saletta, intorpi<strong>di</strong>ta<br />

dal dolore interiore e fisico, sorvolo<br />

sul fatto che lo psicologo sbagli a<br />

pronunciare alcune parole e un paio<br />

<strong>di</strong> congiuntivi, pensando: “Da piccolo<br />

sarà stato <strong>di</strong>slessico”.<br />

Ora, un’altra cosa tipica <strong>di</strong> noi<br />

donne: giustifichiamo tutto! Quando<br />

vogliamo vedere il bene là dove il<br />

bene non c’è o quando vogliamo chiarimenti<br />

là dove c’è oscurità, apportiamo<br />

dei miglioramenti secondo le<br />

nostre modestissime idee fantasiose.<br />

Ragazze, se questo non sapeva parlare,<br />

non sapeva parlare!!! Perché<br />

dobbiamo sempre abbellire?<br />

Vabbè, an<strong>di</strong>amo avanti. Arriva il<br />

giorno della prima seduta: “Io prendo<br />

90 euro ma se non hai lavoro te ne<br />

posso prendere 70. Ti va bene?<br />

Altrimenti possiamo fare anche<br />

meno…”<br />

Od<strong>di</strong>o, non ero mai arrivata a contrattare<br />

il prezzo <strong>di</strong> una seduta psicologica.<br />

Dove sono? In un suk? O ad<br />

un’asta al ribasso? “Allora, 70 e uno,<br />

70 e due… 50!!! Bene: ha vinto per 50<br />

euro quella ragazza laggiù che aspetta<br />

una ragnatela che non arriverààà!”<br />

Così tutto ha avuto inizio. Goblin<br />

mi prescrive degli esercizi da fare a<br />

casa <strong>di</strong>cendomi <strong>di</strong> non parlare con<br />

nessuno della terapia.<br />

Passano 3 mesi e invece <strong>di</strong> stare<br />

meglio e sentire che scatta qualcosa,<br />

entro in un trip depressivo terribile.<br />

Divento abulica, passo le mie<br />

giornate annoiandomi, ammorbo le<br />

amiche sui miei problemi lavorativi,<br />

naturalmente senza rivelare ad<br />

anima viva che sono in cura da uno<br />

psicologo (ah ah ah, “in cura” è un<br />

parolone e a <strong>di</strong>rvela tutta dovrebbe<br />

andarci lui, povero palle!).<br />

L’ultima volta, che risale a 2 settimane<br />

fa, racconto a Goblin che sono<br />

alla canna del gas.<br />

Lui mi pone alcune domande e<br />

deduce che non avrei dovuto parlare<br />

con nessuno non solo della terapia<br />

ma anche dei miei problemi personali:<br />

“Vedendoti mi sembravi una<br />

ragazza molto riservata, non credevo<br />

che tu parlassi delle tue questioni<br />

private. In effetti si tratta <strong>di</strong> un mio<br />

errore non averti detto questo… ma<br />

da ora in poi facciamo così, eh?”<br />

Mah! O bello psicologo dei miei<br />

stivalini, ma fai psicologia da bar???<br />

VEDENDOMI COSA??? SECONDO<br />

TE IN FRONTE HO SCRITTO: NES-<br />

SUN PROBLEMA DENTRO DI ME, IL<br />

CIELO STELLATO SOPRA DI ME???<br />

Fai delle congetture sulla base del<br />

57<br />

I S U - I S T I T U T O D I S C I E N Z E U M A N E

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