JASMINE n° 53 - Istituto di scienze umane
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jasmine APRILE - MAGGIO<br />
2012<br />
LO YOGA INTEGRALE DI SIVANANDA<br />
<strong>di</strong> Swami Venkatesananda<br />
PRANAYAMA<br />
Gurudev credeva molto nel pranayama, apprezzandolo incon<strong>di</strong>zionatamente. Poiché il suo ideale era lo yoga integrale, sia l'esercizio<br />
del corpo che il controllo del respiro (e quin<strong>di</strong> della forza vitale) dovevano trovarvi posto. Il pranayama colma <strong>di</strong><br />
pace e <strong>di</strong> beatitu<strong>di</strong>ne. È quasi incre<strong>di</strong>bile che Swami Sivananda de<strong>di</strong>casse <strong>di</strong>verse ore della sua giornata, già estremamente<br />
intensa, a questa pratica.<br />
Il suo esercizio preferito era quello che chiamava "sukha purvaka" o "pranayama semplice", molto facile e comodo.<br />
D'inverno non tralasciava neanche “bhastrika”: era bellissimo vederlo praticare.<br />
Non insisteva che si dovesse trattenere il respiro il più a lungo possibile (come i testi ortodossi sembrano implicare) ma,<br />
tanto a lungo fino a quando è ancora confortevole. È chiara la <strong>di</strong>fferenza?<br />
"Inspira tanto a lungo quanto è confortevole. Trattieni tanto a lungo quanto è confortevole. Espira tanto a lungo<br />
quanto è confortevole".<br />
Due parole rivestono la medesima importanza: "lungo" e "confortevole". Non è "tanto breve finché è comodo" - altrimenti<br />
qualsiasi respiro andrebbe bene. No. Dev'essere prolungato. Questo rese lo yoga <strong>di</strong> Gurudev un po' più <strong>di</strong>fficile dell'approccio<br />
tra<strong>di</strong>zionale, nel quale esisteva già una regola o un tempo stabilito per guidarti.<br />
Il pranayama <strong>di</strong> Sivananda comporta vigilanza. Ci vuole attenzione, serietà, sincerità. Devi raggiungere il tuo limite ma non<br />
oltrepassarlo. Non dev'esserci violenza, forza o tensione alcuna. In questa maniera viene promossa l'armonia interiore. Lo<br />
yoga va praticato seriamente, ma senza violenza o spirito <strong>di</strong> competizione. È straor<strong>di</strong>nario. Questo è lo yoga <strong>di</strong> Sivananda.<br />
52<br />
Ogni mattina si alzava invariabilmente prima delle tre, molto in anticipo rispetto all'ora in cui chiedeva agli aspiranti <strong>di</strong> svegliarsi,<br />
e de<strong>di</strong>cava più <strong>di</strong> un'ora al solo pranayama. Seppure la sua giornata fosse particolarmente impegnata vi si applicava<br />
per altre tre ore almeno. Negli ultimi anni <strong>di</strong> vita, essendo in <strong>di</strong>fficoltà con le asana, <strong>di</strong>ceva: "Ad ogni opportunità pratico del<br />
pranayama, lo faccio anche allungato sul letto e persino <strong>di</strong> notte se non dormo". Spesso si aiutava appoggiandosi su alcuni<br />
cuscini, ed il suo consiglio per chiunque incontrasse era: "Se non puoi fare bene le asana yoga, fa quello che puoi, ma<br />
pratica molto pranayama". Gurudev sapeva che il pranayama, non il semplice esercizio <strong>di</strong> respirazione, ha un effetto profondo<br />
sul sistema nervoso e la mente, promuovendo uno stato interiore <strong>di</strong> benessere ben <strong>di</strong>verso da quella che viene convenzionalmente<br />
chiamata salute.<br />
PRATYAHARA<br />
Abbiamo già visto come fosse regolarissimo nella pratica delle Asana Yoga e del Pranayama. Riguardo al Pratyahara (astrazione<br />
dai sensi), aveva qualcosa <strong>di</strong> particolare da insegnarci e <strong>di</strong>mostrarci. Egli stesso lo definiva "Pratyahara del campo <strong>di</strong><br />
battaglia". In mezzo al brusio o ad<strong>di</strong>rittura al chiasso, ad ogni genere <strong>di</strong> rumore o seccatura, bisogna rimanere concentrati<br />
su un pensiero oppure su un lavoro che si sta svolgendo. Si deve saper alienare la mente dalle contingenze e <strong>di</strong>rigerla all'interno.<br />
Gurudev ci riusciva con <strong>di</strong>sarmante semplicità. Gli aspiranti in visita gli si sedevano spesso accanto, per restare stupefatti<br />
<strong>di</strong> come lavorasse proficuamente circondato com'era da sei macchine da scrivere, che non smettevano un attimo <strong>di</strong> ticchettare,<br />
e da un nugolo <strong>di</strong> devoti provenienti da ogni dove; infatti il saggio si sistemava proprio nella zona più caotica dell'ashram,<br />
riservando alla propria attività la medesima attenzione che avrebbe saputo de<strong>di</strong>cargli nella solitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> una grotta.<br />
Questa tecnica è stata già trattata: si chiudono gli occhi e si ripete mentalmente il Nome del Signore ad intervalli <strong>di</strong> pochi minuti.<br />
Tratto da “LO YOGA INTEGRALE DI SIVANANDA - Vita ed Insegnamenti <strong>di</strong> un<br />
Maestro Yoga” <strong>di</strong> Swami Venkatesananda - E<strong>di</strong>zioni ISU, 2005<br />
LO YOGA INTEGRALE DI SIVANANDA<br />
Un libro imprescin<strong>di</strong>bile per tutti coloro che sono vicini allo<br />
yoga, sensibili alla spiritualità, interessati alle biografie <strong>di</strong><br />
gran<strong>di</strong> Personaggi che hanno transitato nella storia<br />
dell’Umanità, lasciandovi un segno, e un messaggio.<br />
I S U - I S T I T U T O D I S C I E N Z E U M A N E