Riconsegnati a Palazzo Reale i ritratti restaurati di Ferdinando IV di ...
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<strong>Riconsegnati</strong> a <strong>Palazzo</strong> <strong>Reale</strong> i <strong>ritratti</strong> <strong>restaurati</strong> <strong>di</strong><br />
Fer<strong>di</strong>nando <strong>IV</strong> <strong>di</strong> Borbone e <strong>di</strong> Maria Carolina d'Asburgo<br />
Napoli, 17 aprile 2008 – La Compagnia <strong>di</strong> San Paolo ha consegnato oggi alla<br />
Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio e per il Patrimonio Artistico e<br />
Etnoantropologico <strong>di</strong> Napoli e provincia la coppia <strong>di</strong> <strong>ritratti</strong> <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando <strong>IV</strong> <strong>di</strong><br />
Borbone e della consorte Maria Carolina d’Asburgo, acquistati in asta nel <strong>di</strong>cembre<br />
2006 e <strong>restaurati</strong> nel Centro <strong>di</strong> Conservazione e Restauro La Venaria <strong>Reale</strong>. Le opere<br />
sono state concesse in comodato gratuito alla Soprintendenza napoletana e verranno<br />
collocate nella Sala del Trono <strong>di</strong> <strong>Palazzo</strong> <strong>Reale</strong>.<br />
I <strong>di</strong>pinti rivestono un particolare significato storico in quanto proverrebbero già in<br />
origine dal <strong>Palazzo</strong> <strong>Reale</strong> <strong>di</strong> Napoli e sarebbero stati commissionati, con ogni<br />
probabilità, dalla famiglia Borbone. Il loro recupero e la conseguente restituzione a<br />
<strong>Palazzo</strong> <strong>Reale</strong> contribuiscono perciò al processo <strong>di</strong> valorizzazione delle opere <strong>di</strong><br />
committenza reale.<br />
“Grazie alle attente analisi <strong>di</strong>agnostiche eseguite nei Laboratori del Centro <strong>di</strong><br />
Conservazione e Restauro La Venaria <strong>Reale</strong>” - ha affermato Dario Disegni,<br />
Responsabile Area Cultura, Arte e Beni ambientali della Compagnia <strong>di</strong> San Paolo- è<br />
stato possibile in<strong>di</strong>viduare sul ritratto <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando <strong>IV</strong>, la firma <strong>di</strong> Can<strong>di</strong>do,<br />
attualmente nascosta dalla cornice del <strong>di</strong>pinto, offrendo nuovi spunti <strong>di</strong> ricerca sulle<br />
opere della collezione borbonica”.<br />
L’iniziativa si inserisce nel programma avviato da alcuni anni dalla Compagnia per la<br />
riqualificazione e valorizzazione del centro storico della città partenopea: progetti <strong>di</strong><br />
ricerca promossi in sinergia con le principali istituzioni culturali, esposizioni <strong>di</strong><br />
qualità che hanno ottenuto successo <strong>di</strong> critica e <strong>di</strong> pubblico, cantieri <strong>di</strong> restauro tesi a<br />
restituire porzioni significative dell’area monumentale.<br />
Tra i lavori <strong>di</strong> restauro spicca il recupero integrale del Teatro <strong>di</strong> Corte, che consentirà<br />
<strong>di</strong> ampliare il percorso <strong>di</strong> visita della residenza borbonica e <strong>di</strong> restituire l’ambiente<br />
alla funzione originaria. Al termine, infatti, nel teatro verranno messi in scena balletti,<br />
concerti e opere buffe commissionate proprio da quei due sovrani, le cui effigi, grazie<br />
all’impegno della Compagnia, torneranno a mostrarsi sulle pareti degli appartamenti<br />
reali quale testimonianza <strong>di</strong> un prezioso patrimonio <strong>di</strong> arte e <strong>di</strong> cultura che merita <strong>di</strong><br />
essere valorizzato in chiave <strong>di</strong>strettuale e multi<strong>di</strong>sciplinare.<br />
Di seguito la scheda delle opere.<br />
Ritratto <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando <strong>IV</strong><br />
Olio su tela ine<strong>di</strong>to <strong>di</strong> cm 101x75 che rappresenta Fer<strong>di</strong>nando <strong>IV</strong> <strong>di</strong> Borbone e<br />
costituisce il pendant del ritratto della consorte più avanti presentato. Proviene dalla<br />
collezione privata della <strong>di</strong>mora ai Colli (Palermo) della famiglia palermitana Savona,<br />
la cui fabbrica risale al 1751 e dove il ritratto venne probabilmente inviato dal <strong>Palazzo</strong><br />
<strong>Reale</strong> <strong>di</strong> Napoli come dono dei Borbone.<br />
Il sovrano è rappresentato <strong>di</strong> tre quarti e volge lo sguardo verso lo spettatore. L’uomo<br />
reca lo scettro, nella mano sinistra – guantata - e la corona. Il sovrano indossa una<br />
marsina ornata <strong>di</strong> un gallone finemente decorato in oro e al collo e sul petto sono
presenti le massime onorificenze regali: dalla cravatta merlettata pende una medaglia<br />
sotto cui è posto il Toson d’oro, sul petto l’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> San Gennaro e quello <strong>di</strong> Santo<br />
Spirito.<br />
L’opera è da attribuire, come il pendant, al pittore Francesco Saverio Can<strong>di</strong>do, il cui<br />
cognome compare sul retro (“Can<strong>di</strong>do P”, che sta per “pinxit”), autore tra l’altro <strong>di</strong> un<br />
ritratto del compositore Domenico Cimarosa custo<strong>di</strong>to presso il Museo <strong>di</strong> San<br />
Martino a Napoli. La pennellata è lieve, la cromia delicata. Il fatto che il sovrano e la<br />
moglie - il cui ritratto è presentato più avanti - siano raffigurati con fattezze della<br />
maturità, può permettere <strong>di</strong> ipotizzare la datazione tra la fine degli anni Ottanta e<br />
l’inizio dei Novanta del Settecento.<br />
Ritratto <strong>di</strong> Maria Carolina d’Austria<br />
Olio su tela ine<strong>di</strong>to <strong>di</strong> cm 99x73 che rappresenta Maria Carolina d’Austria, moglie <strong>di</strong><br />
Fer<strong>di</strong>nando <strong>IV</strong> <strong>di</strong> Borbone; costituisce il pendant del ritratto precedente e proviene<br />
dalla stessa collezione privata.<br />
La sovrana è rappresentata <strong>di</strong> tre quarti e volge lo sguardo verso lo spettatore. La<br />
donna indossa un raffinato abito, impreziosito da fini merletti e ampi fiocchi <strong>di</strong> seta<br />
grigia che ornano maniche e scollatura, sotto cui è posta una spilla con miniatura a<br />
pendent, ornata <strong>di</strong> corona e raffigurante un volto maschile (probabilmente quello del<br />
marito). L’acconciatura, alta e vaporosa secondo i dettami <strong>di</strong> fine Settecento, è resa<br />
più appariscente dai pettini gioiello. La regina stringe un ventaglio chiuso e una<br />
châtelaine alle cui estremità pendono un orologio gioiello e la rispettiva chiave per la<br />
carica.