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Laboratorio di Geometria (esercizi 6a lezione) DI CAPRIO Gaetano ...

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<strong>Laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>Geometria</strong> (<strong>esercizi</strong> 6 a <strong>lezione</strong>)<br />

<strong>DI</strong> <strong>CAPRIO</strong> <strong>Gaetano</strong>, 4/12/05<br />

[14] Dimostrare che due poligoni simili vengono decomposti dalle <strong>di</strong>agonali condotte dai vertici<br />

omologhi in triangoli simili ed ugualmente <strong>di</strong>sposti. Dimostrare, quin<strong>di</strong>, che le <strong>di</strong>agonali<br />

omologhe <strong>di</strong> due poligoni simili stanno tra loro come i lati omologhi.<br />

COMMENTO: Il concetto <strong>di</strong> similitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> figure piane è assolutamente intuitivo anche quando si<br />

considerino figure qualsiasi. Si può richiamare, infatti, negli studenti il concetto <strong>di</strong><br />

ingran<strong>di</strong>mento/riduzione che mantiene la stessa “forma” (concetto del tutto naturale). La definizione<br />

<strong>di</strong> similitu<strong>di</strong>ne per i poligoni perde quella “forza” dell’intuizione dato che impone una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

proporzionalità dei lati omologhi e <strong>di</strong> uguaglianza degli angoli (perché mai con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>verse su lati<br />

e angoli?). Paradossalmente, una formalizzazione <strong>di</strong> tipo “superiore” risulterebbe più naturale: due<br />

figure sono simili quando esiste una corrispondenza biunivoca tra i punti delle due figure che<br />

trasforma le <strong>di</strong>stanze secondo un fattore moltiplicativo costante. Da quest’ultima definizione (e<br />

ancor <strong>di</strong> più dal concetto intuitivo <strong>di</strong> ingran<strong>di</strong>mento/riduzione) emerge infatti in maniera abbastanza<br />

evidente che la similitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> due figure implica anche la similitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> sottoparti <strong>di</strong> esse che sono<br />

corrispondenti, e, dunque, renderebbe la <strong>di</strong>mostrazione del tutto ovvia.<br />

Utilizzando invece la definizione elementare “lati proporzionali e angoli uguali” la <strong>di</strong>mostrazione<br />

deve per forza <strong>di</strong> cose utilizzare una forma <strong>di</strong> ragionamento induttivo sul numero <strong>di</strong> lati dei poligoni.<br />

Bisognerà naturalmente cercare <strong>di</strong> rendere l’induzione comprensibile senza perdere il rigore. A tale<br />

scopo organizziamo la <strong>di</strong>mostrazione in tre parti, anziché due come tipicamente avviene per<br />

l’induzione. Si supporranno noti i criteri <strong>di</strong> similitu<strong>di</strong>ne dei triangoli.<br />

Soluzione: Parte A: <strong>di</strong>mostriamo il risultato prima limitandoci al caso <strong>di</strong> due quadrilateri.<br />

Formalizzando:<br />

Ipotesi: ABCD e A’B’C’D’ quadrilateri simili<br />

Tesi: ABC simile a A’B’C’, ADC simile a A’D’C’


Nota: consideriamo soltanto la <strong>di</strong>agonale condotta dal punto A (la <strong>di</strong>mostrazione dei casi delle<br />

<strong>di</strong>agonali condotte dagli altri punti è identica)<br />

Dimostrazione: Dato che i quadrilateri ABCD e A’B’C’D’ sono simili allora vale la proporzione<br />

AB:A’B’=BC:B’C’ e l’uguaglianza degli angoli ABC e A’B’C’. Questo ci permette subito <strong>di</strong><br />

concludere che i triangoli ABC e A’B’C’ sono simili per il secondo criterio <strong>di</strong> similitu<strong>di</strong>ne. In<br />

maniera del tutto analoga si vede che AD:A’D’=DC:D’C’ e gli angoli ADC e A’D’C’ sono uguali,<br />

da cui segue ADC simile a A’D’C’ (tesi).<br />

COROLLARIO: dalle similitu<strong>di</strong>ni dei triangoli segue che AB:A’B’=AC:A’C’, ossia che le<br />

<strong>di</strong>agonali omologhe sono in proporzione come i lati dei poligoni.<br />

Parte B: Dimostriamo adesso il risultato considerando il caso <strong>di</strong> due poligoni con 5 lati:<br />

Ipotesi: ABCDE e A’B’C’D’E’ poligoni simili<br />

Tesi: ABC simile a A’B’C’, ADC simile a A’D’C’, ADE simile a A’D’E’<br />

Nota: analogamente al caso precedente, consideriamo soltanto le <strong>di</strong>agonali condotte dal punto A. In<br />

questo caso sono due (AC e AD)<br />

Dimostrazione: Dato che i poligoni ABCDE e A’B’C’D’E’ sono simili allora vale la proporzione<br />

AB:A’B’=BC:B’C’ e l’uguaglianza degli angoli ABC e A’B’C’. Possiamo dunque concludere che i<br />

triangoli ABC e A’B’C’ sono simili per il secondo criterio <strong>di</strong> similitu<strong>di</strong>ne.<br />

A questo punto osserviamo che possiamo considerare il poligono ABCDE come somma del<br />

triangolo ABC e del quadrilatero ACDE (e, analogamente, possiamo considerare il poligono<br />

A’B’C’D’E’ come somma del triangolo A’B’C’ e del quadrilatero A’C’D’E’)<br />

Osserviamo che i due quadrilateri ACDE e A’C’D’E’ sono simili in quanto<br />

• hanno i lati in proporzione e gli angoli non a<strong>di</strong>acenti al triangolo ABC uguali per ipotesi<br />

• hanno gli angoli EAC e E’A’C’ uguali perché <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> angoli uguali, infatti EAC =<br />

EAB-CAB = E’A’B’-C’A’B’ = E’A’C’.


• in maniera del tutto analoga si vede che gli angoli DCA e D’C’A’ sono uguali perché<br />

<strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> angoli uguali<br />

A questo punto possiamo fare qualche considerazione che ci permette <strong>di</strong> “recuperare” quanto<br />

abbiamo già <strong>di</strong>mostrato per i quadrilateri simili e ottenere imme<strong>di</strong>atamente la tesi anche per i<br />

poligoni <strong>di</strong> cinque lati.<br />

Il quadrilatero ACDE contiene tutte le <strong>di</strong>agonali “restanti” da considerare per il punto A (ossia la<br />

<strong>di</strong>agonale AD). Ma allora, dato che, per quanto visto nel teorema precedente, i triangoli e le<br />

<strong>di</strong>agonali del quadrilatero ACDE sono rispettivamente simili e proporzionali ai corrispondenti<br />

triangoli e <strong>di</strong>agonali del quadrilatero A’C’D’E’, posso concludere che anche per i poligoni <strong>di</strong> cinque<br />

lati vale la tesi. Infatti ho <strong>di</strong>mostrato all’inizio che anche il “triangolo aggiuntivo” rispetto a quello<br />

del quadrilatero è simile al suo corrispondente (tesi)<br />

Parte C: Ricordando che in un poligono <strong>di</strong> n lati da ciascun vertice si possono condurre n-3<br />

<strong>di</strong>agonali formando n-2 triangoli, siamo adesso in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare la versione generalizzata del<br />

risultato ossia:<br />

Ipotesi: p e p’ poligoni simili <strong>di</strong> n lati con n>4<br />

Tesi: per ogni vertice, gli n-2 triangoli corrispondenti che si formano conducendo le n-3 <strong>di</strong>agonali<br />

sono simili.<br />

Dimostrazione: Siano A, B, C tre vertici consecutivi <strong>di</strong> p e siano A’, B’, C’ i tre vertici<br />

corrispondenti <strong>di</strong> p’. Dato che p e p’ sono simili allora vale la proporzione AB:A’B’=BC:B’C’ e<br />

l’uguaglianza degli angoli ABC e A’B’C’. Quin<strong>di</strong> i triangoli ABC e A’B’C’ sono simili per il primo<br />

criterio <strong>di</strong> similitu<strong>di</strong>ne.<br />

Abbiamo dunque <strong>di</strong>mostrato il risultato per il primo triangolo e per la prima <strong>di</strong>agonale AC condotta<br />

da A. Per proseguire, analogamente a quanto fatto per i poligoni <strong>di</strong> cinque lati, posso considerare i<br />

poligoni q e q’ che si vengono a formare “staccando” rispettivamente il triangolo ABC e il triangolo<br />

A’B’C’. Tali poligoni avranno n-1 lati e saranno simili. È chiaro che riapplicando ancora una volta<br />

lo stesso ragionamento a q e q’ otterrò due poligoni <strong>di</strong> n-2 lati, e, iterando, posso - in un numero<br />

finito <strong>di</strong> passi - ricondurmi al caso <strong>di</strong> due quadrilateri (per i quali ho già <strong>di</strong>mostrato la tesi).<br />

In conclusione, per <strong>di</strong>mostrare la tesi nel caso <strong>di</strong> poligoni <strong>di</strong> n lati ho descritto come realizzare una<br />

catena <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrazioni (in numero finito) che mi permette <strong>di</strong> considerare tutti gli n-2 triangoli e<br />

tutte le n-3 <strong>di</strong>agonali (tesi).<br />

COROLLARIO: dalle similitu<strong>di</strong>ni dei triangoli segue che le <strong>di</strong>agonali omologhe sono in proporzione<br />

come i lati dei poligoni.

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