Foiso Fois - Sardegna Cultura
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IL NEOREALISMO Il punto di riferimento principale dell’arte socialmente impegnata di Fois è il movimento neorealista. Il termine nasce nei primi anni Quaranta in ambito cinematografico per indicare una produzione filmica che, dopo l’artificiosità e la distanza dal quotidiano del cinema ufficiale del Ventennio, ritorna alla rappresentazione della realtà sociale servendosi di uno stile nuovo, diretto e asciutto, che spesso fa ricorso ad attori non professionisti per rendere il carattere realistico della narrazione (Luchino Visconti, Roberto Rossellini,Vittorio De Sica). Passa poi ad indicare tutta una serie di esperienze artistiche e letterarie che alle tematiche tradizionali del Realismo uniscono una resa stilistica nuova, capace di rileggere in chiave sociale le ricerche espressive della Modernità novecentesca. In pittura la corrente prende le mosse dalle poetiche del rinnovamento formale e dell’impegno sociale teorizzate fin dal 1946 dal Fronte Nuovo delle Arti. Il momento più significativo si ha però a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta, quando lo scontro ideologico del dopoguerra porta ad una accentuata politicizzazione della cultura, ponendo con forza la centralità del rapporto arte-società. I maggiori protagonisti del movimento sono considerati Renato Guttuso,Armando Pizzinato, Giuseppe Zigaina, più direttamente impegnati nella lotta politica, ma anche artisti poeticamente meno ortodossi, come Renato Birolli, Bruno Cassinari, Carlo Levi, Mario Mafai, Roberto Melli, sviluppano ricerche concomitanti, concorrendo alla definizione stilistica del movimento. 16. Federico Patellani, MINATORI (CARBONIA, CAGLIARI), 1950. 17. Carlo Bavagnoli, GENTE DI TRASTEVERE, 1959-61. 16 14. Roberto Melli, STUDIO DI TESTA, 1919. 15. Roberto Melli, L’ABITO A SCACCHI, 1930. 14 15 17
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IL NEOREALISMO<br />
Il punto di riferimento principale dell’arte socialmente impegnata di <strong>Fois</strong> è il movimento<br />
neorealista. Il termine nasce nei primi anni Quaranta in ambito cinematografico<br />
per indicare una produzione filmica che, dopo l’artificiosità e la distanza dal<br />
quotidiano del cinema ufficiale del Ventennio, ritorna alla rappresentazione della<br />
realtà sociale servendosi di uno stile nuovo, diretto e asciutto, che spesso fa ricorso<br />
ad attori non professionisti per rendere il carattere realistico della narrazione<br />
(Luchino Visconti, Roberto Rossellini,Vittorio De Sica). Passa poi ad indicare tutta<br />
una serie di esperienze artistiche e letterarie che alle tematiche tradizionali del<br />
Realismo uniscono una resa stilistica nuova, capace di rileggere in chiave sociale le<br />
ricerche espressive della Modernità novecentesca. In pittura la corrente prende le<br />
mosse dalle poetiche del rinnovamento formale e dell’impegno sociale teorizzate<br />
fin dal 1946 dal Fronte Nuovo delle Arti. Il momento più significativo si ha però a<br />
cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta, quando lo scontro ideologico del dopoguerra<br />
porta ad una accentuata politicizzazione della cultura, ponendo con forza la<br />
centralità del rapporto arte-società. I maggiori protagonisti del movimento sono<br />
considerati Renato Guttuso,Armando Pizzinato, Giuseppe Zigaina, più direttamente<br />
impegnati nella lotta politica, ma anche artisti poeticamente meno ortodossi, come<br />
Renato Birolli, Bruno Cassinari, Carlo Levi, Mario Mafai, Roberto Melli, sviluppano<br />
ricerche concomitanti, concorrendo alla definizione stilistica del movimento.<br />
16. Federico Patellani,<br />
MINATORI<br />
(CARBONIA,<br />
CAGLIARI), 1950.<br />
17. Carlo Bavagnoli,<br />
GENTE DI<br />
TRASTEVERE,<br />
1959-61.<br />
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14. Roberto Melli, STUDIO DI TESTA, 1919.<br />
15. Roberto Melli, L’ABITO A SCACCHI, 1930.<br />
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