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Nuove prospettive per il termalismo del futuro

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torio l’occupazione longobarda, carolingia e sassone<br />

sconvolsero la vita di queste campagne e i primi documenti<br />

che ci offrono informazioni su Abano risalgono<br />

al X secolo epoca in cui è attestata la presenza della<br />

pieve di San Lorenzo, localizzata nell’area dell’attuale<br />

Duomo, che naturalmente si sosteneva grazie alla comunità<br />

agricola che si era riorganizzata nel territorio.<br />

Alla fine dell’XI secolo fu fondato un monastero benedettino<br />

sul colle di San Daniele che, attraverso l’opera dei suoi<br />

monaci, uniti a quelli del monastero di Praglia, contribuì<br />

in modo significativo a realizzare opere di bonifica del territorio<br />

che aumentarono le superfici delle aree coltivabili<br />

a frumento, frutteti, orti o semplicemente a pascolo.<br />

Dal XII secolo il villaggio di Abano si sviluppa come centro<br />

rurale, soggetto all’autorità vescovile padovana che<br />

alla metà del 1100 investe Manfredo della famiglia Conti<br />

di un vasto possedimento ad Abano. Originario di questo<br />

piccolo villaggio è l’illustre medico filosofo Pietro d’Abano<br />

sostenitore della dottrina aristotelica nell’interpretazione<br />

del filosofo arabo Averroè, condannato per<br />

eresia e in seguito riabilitato. In più occasioni la piccola<br />

comunità aponense fu testimone di incursioni belliche<br />

dovute alla rivalità tra i signori di Padova, Da Carrara e<br />

i signori di Verona, della Scala ed è rimasto memorabile<br />

l’assalto che distrusse la città nel 1314 ad opera di<br />

Cangrande della Scala. Nel 1318 la dominazione dei Da<br />

Carrara si estese stabilmente nel padovano operando<br />

una riorganizzazione amministrativa del territorio che<br />

vide Abano sottoposto alla vicaria di Arquà. La conquista<br />

della terraferma da parte della Repubblica di Venezia e<br />

nel 1405 del padovano, segna per il territorio aponense<br />

un importante momento di riorganizzazione non tanto<br />

amministrativo, poichè rimane sostanzialmente immutato<br />

il regime carrarese, ma del sistema della proprietà<br />

fondiaria che vede subentrare il patriziato veneziano nei<br />

territori confiscati ai nobili padovani ribelli. In tal modo ad<br />

Abano giunge la nobile famiglia Malipiero che si prodigò<br />

in interventi di bonifica del territorio e alla fine del 1500<br />

realizzò una splendida villa in stile palladiano tutt’oggi

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